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EDUCAZIONE - Don Orione, educatori e educazione Autore : ANGELO BIANCHI

Pubblicato su : ANGELO BIANCHI: Professore di Storia dell’educazione all’Università Cattolica del S. Cuore
di Milano

DON ORIONE, EDUCATORI ED EDUCAZIONE

In una famosa pagina della suo libro autobiografico Uscita di sicurezza, Ignazio Silone narra il suo incontro
con “uno strano prete”, don Luigi Orione, mettendone in risalto la bontà e la capacità di comprensione, le
qualità del vero educatore, in contrasto con il burbero ed arcigno atteggiamento inquisitorio del direttore
della scuola da cui il giovane Secondo Tranquilli veniva allontanato per indisciplina. Di fronte alla figura ricca
e complessa di Don Orione, l‟efficace ritratto composto dal letterato interpella lo storico, che è portato ad
interrogarsi sull‟opera di educatore e di fondatore di istituzioni scolastiche ed educative del prete di
Pontecurone.

Collegi, scuole, internati, colonie agricole, orfanotrofi, seminari, istituti di assistenza ed educazione dei
disabili rappresentarono il campo d‟azione privilegiato della Piccola Opera della Divina Provvidenza e del suo
Fondatore, ma costituirono anche il punto di raccordo con la lunga e, per certi versi, straordinaria tradizione
delle congregazioni religiose insegnanti di fondazione ottocentesca. Lungo questa via, don Luigi Orione seppe
orientare l‟impegno pastorale ed educativo della sua Opera verso i nuovi bisogni della Chiesa e della società,
in un torno di tempo particolarmente travagliato e carico di tensioni. Basti ricordare, a questo proposito, che,
proprio nei decenni cruciali a cavallo del secolo, quelli che videro appunto la manifestazione e la fioritura
dell‟opera di don Orione, la “questione scolastica” costituì il terreno di scontro, all‟interno della società
italiana, tra le forze di ispirazione laica e liberale e molti esponenti del movimento cattolico.
Don Orione, uomo di cultura, non fu un teorico dell‟educazione, nel senso paludato ed accademico del
termine, ma dalle vive pagine dei suoi scritti è possibile cogliere una costante attenzione ai problemi
dell‟educazione delle nuove generazioni, alla loro formazione spirituale e religiosa, in un contesto culturale
ormai profondamente cambiato dalle trasformazioni economiche, dai movimenti migratori, dalle forme di
sradicamento personale e sociale che hanno contraddistinto i processi di industrializzazione e di
ammodernamento della società italiana.

Nel percorso della sua intensa attività di educatore, egli si incontrò con altre rilevanti personalità della più
significativa tradizione educativa cattolica. In primo luogo quelli che egli riconobbe sempre come i suoi
maestri ed ispiratori: Antonio Rosmini Serbati e Giovanni Bosco. Ma con altre e rilevanti personalità egli ebbe
contatti, in alcuni casi molto frequenti e profondi nel corso di tutta la sua vita. Per rimanere solo tra i più
significativi, nel campo dell‟educazione scolastica, corre l‟obbligo di ricordare Adelaide Coari, con la quale
intrattenne un lungo ed interessante epistolario, in cui ritornano le preoccupazioni e gli slanci di un mondo,
religioso e civile, in fermento, riferibile in buona parte al cattolicesimo ambrosiano di inizio secolo, che
tramite la intrepida animatrice de “Il Gruppo d‟Azione per le Scuole del Popolo”, giungeva fino a don Orione.
Inoltre anche Adele Costa Gnocchi , educatrice e studiosa tra le più vicine a Maria Montessori, i cui contatti
dichiarano qualche interesse di don Orione per il metodo per l‟educazione dell‟infanzia messo a punto dalla
nota pedagogista, e comunque una certa apertura verso gli aspetti pratici dell‟educazione nuova.

Questi contatti, come anche quelli meno frequenti, non per questo meno intensi, con altre personalità del
cattolicesimo e del mondo della cultura tra „800 e „900, come Luigia Tincani, Clemente Rebora, Tommaso
Gallarati Scotti, Brizio Casciola, Padre Giovanni Semeria , Armida Barelli , la poetessa lodigiana Ada Negri, e
molti altri ancora, contribuiscono a delineare con maggior precisione i tratti di una personalità complessa e
ricca, in costante dialogo con il suo tempo così incerto e travagliato.

Dal punto di vista educativo, don Orione volle connotare la sua opera con i tratti distintivi di un sistema
formativo integrale che egli nominò paterno-cristiano, e che descrisse più volte in alcune lettere inviate ai
suoi confratelli. Non si tratta principalmente di una tecnica pedagogica, seppure don Orione si diffondesse a
volte anche sugli aspetti pratici della formazione dei giovani, quanto piuttosto dello spirito che doveva
animare gli educatori della Congregazione, e che doveva permeare tutta la loro azione tra i giovani. Con la
qualifica di “paterno” egli intendeva indicare le modalità tipiche del rapporto genitori-figli, mentre con
“cristiano” indicava le modalità spirituali-sacramentali che devono integrare il sistema preventivo, cui
sostanzialmente egli si rifaceva. All‟interno di questa visione, l‟educazione cristiana, in particolare dei più
poveri, delle masse popolari, diveniva così per don Luigi Orione non solo uno squisito atto di carità, ma
anche un prezioso servizio alla società e alla Chiesa, per la rigenerazione cristiana del mondo.
All‟interno di questa visione, l‟educazione cristiana ha costituito il cuore dell‟opera orionina e lo strumento
privilegiato attraverso il quale dare compimento alla missione dell‟instaurare omnia in Christo! A tutt‟oggi,
costituisce una componente molto rilevante del volto istituzionale della Piccola Opera della Divina
Provvidenza presente con numerose scuole e centri educativi nelle nazioni in cui opera.

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