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2 - LA RELATIVITÀ

In natura non esiste separazione tra bello e brutto, tutto è vibrazione e risponde ad un principio di
validità esistenziale al di là delle differenze. Nella vita ordinaria gli uomini hanno una percezione
diversa di quanto accade, questo a causa delle loro dipendenze emotive che danno percezioni
diverse della realtà.

Il superamento delle differenze sostanziali conduce quindi all’armonia intrinseca, alla BASE
DELLA CONOSCENZA; ma per vivere in società e comprendere gli altri esseri l’uomo ha
stabilito delle convenzioni che differiscono da popolo a popolo.

Pur avendo delle convenzioni, è difficile che gruppi di persone percepiscano la realtà nello stesso
modo; ci si rende conto di questo confrontando le proprie impressioni con quelle degli altri.

Il bene ed il male sono relativi e cambiano per ogni popolo, per ogni persona. Questo dipende dalle
convinzioni che ogni singolo essere ha dentro, riguardo al bene e al male, ma per tutti vale un
principio generale che È MALE CIÒ CHE OSTACOLA LA SOPRAVVIVENZA PROPRIA O
DEGLI ALTRI ED È BENE CIÒ CHE LA FAVORISCE; anche il bene e il male sono
convenzioni definite socialmente.

Quando una realtà si tramuta in un altra, cessa di essere in un modo e inizia ad essere in un altro;
essere e non essere sono sempre presenti negli eventi, l’oggetto esiste e non esiste in momenti
diversi.

Tutto quello che si vede è un incessante mutamento e questo è definito il DIVINO.

Noi viviamo come un gruppo di cellule e moriamo come cellule, le sostanze si disgregano e si
trasformano, nulla rimane perennemente quello che è; anche un sasso si modifica, con maggior
lentezza, ma la sua trasformazione è inevitabile.

Tutto quello che accade è già esistente, aumentando o spostando la propria coscienza si vivono
modi di essere e non-essere diversi.

Anche l’essere e il non-essere sono relativi e dipendono dalla nostra percezione; l’alba e il tramonto
non sorgono per tutti, chi dorme o è morto non li percepisce, per essi non c’è alba e non c’è
tramonto.

Persino possibile ed impossibile sono relativi, le nostre categorie interiori ci permettono di accettare
o rifiutare le proposte che la vita ci offre dimenticando che l’impossibile è soltanto uno stato di
consapevolezza differente del nostro essere.

Ognuno di noi vive i fatti della realtà in modo diverso; solo mediando tra noi si può arrivare ad
avere la stessa opinione.

Il tempo è una convenzione si può percepire il presente come già accaduto, vivere un fatto come se
fosse già stato vissuto ed è proprio questo che facciamo continuamente.

La divisione del tempo è volubile; confrontando con altre persone i fatti accaduti si può scoprire che
le opinioni sul tempo e sui fatti sono confuse o diverse, negli anni i fatti cambiano per ogni singolo,
la loro durata si modifica e il riferimento ad essi perde ogni significato.

Percependo in modo diverso gli eventi di tempo e di spazio, il confronto con gli altri ci induce a
compromessi, a convenzioni che ci fanno da metro di misura.

Avanti e indietro non esistono per la realtà, l’evoluzione conosce solo la CONTINUITÀ. Il Saggio
può vedere il passato-presente-futuro nel suo svolgersi istantaneo perché la sua coscienza è espansa.

La CONOSCENZA è quindi quello stato al di la dei concetti mentali il cui unico contenuto sono i
semplici fatti che accadono senza colorazioni concettuali od emotive. Descrizione senza parole
perché è inutile parlare se si vuole conoscere, solo è importante conoscere i fatti come sono.

È importante agire in modo conforme al presente, non per impulso o per analisi mentale delle
categorie di accettazione che ci siamo imposti; l’impulso è dettato dalla convenienza o interesse:
dormo se, mangio se ecc. .

Il SE è capace di percepire le forze che generano la realtà, il pieno poggia sul vuoto.

Nel simbolo del T’AI CH’I la parte nera è sopra il bianco ed il nero è la somma di tutti i colori
mentre il bianco, il vuoto è sotto ed è l’assenza di tutti i colori.

Se si è contenti, si è in sintonia con la vita, non si hanno secondi fini quando si agisce ma solo la
realizzazione del SÉ, ossia agire senza attaccamento al risultato dando il meglio di se stessi senza
forzare gli eventi.

La saggezza e la forza stanno nella vita vissuta con MERAVIGLIA, vivendo il presente senza
essere attaccati al risultato, operare con entusiasmo e con impeccabilità, accettare con gioia ogni
cosa che accade perché noi siamo ciò che accade e niente altro esiste.

L’esperienza è il frutto della coscienza, non la coscienza il frutto dell’esperienza.

La vita è un’insieme di esperienze che devono essere constatate per essere comprese.

È molto difficile spiegarla agli altri in quanto alle parole non diamo lo stesso significato, perdiamo
il filo del discorso, parliamo di cose diverse senza rendercene conto per questo è importante vedere
come i discorsi non si incontrano.

Questo avviene solo con una mente ferma ossia una coscienza che constata continuamente!

LA CONOSCENZA È L’ATTIMO PRESENTE! Tutto il resto sono solo elucubrazioni mentali.

Per questo il saggio non parla ma crea le condizioni e situazioni emotivamente coinvolgenti affinché le persone
capiscano attraverso dei confronti.

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