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n.

02
giugno 2011

con il patrocinio del Ministero dellAmbiente

energie rinnovabili, eco-efficienza, Raee e sostenibilit

sommario
Consorzio Tecnoimprese Scarl Poste Italiane sps - Spedizione Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In 27/02/2004 N.46) Art. 1, comma 1, DCB Roma Supplemento A&V Elettronica Anno XX n 5/2011

PANORAMA RAEE

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Nuova direttiva RAEE: confronto tra i Sistemi Collettivi

La posizione di ANIE sulla nuova Direttiva RAEE


Prosegue a livello comunitario il processo di revisione della Direttiva RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), uno tra i provvedimenti legislativi di maggiore impatto sullindustria elettrica ed elettronica, rappresentata da Federazione ANIE. particolarmente elevata lattenzione al confronto che si sta sviluppando nelle competenti sedi europee. In occasione della seduta del 14 marzo 2011, il Consiglio Ambiente pervenuto in prima lettura a un accordo politico sulla proposta avanzata dalla Commissione nel dicembre del 2008, accordo che pone le basi per dare avvio alla seconda lettura della proposta di revisione, prevista nellautunno di questanno. La seconda lettura del provvedimento, secondo le procedure comunitarie, si resa necessaria considerando che le posizioni espresse dal Parlamento Europeo e dal Consiglio sono ancora distanti in diversi punti. Le maggiori criticit riguardano lipotesi di estensione del campo di applicazione, gli obiettivi inerenti il target di raccolta, il dibattito sul finanziamento della gestione complessiva del flusso dei RAEE. Non si pu non riconoscere ai settori dellindustria coinvolti il merito di avere contributo in maniera determinante a costruire un sistema che funziona, nonostante un quadro regolatorio che nel nostro Paese ancora in molte parti mancante. Infatti non si registrano allappello diversi decreti attuativi, previsti nel D.Lgs. 151/2005, recepimento nazionale della direttiva RAEE 2002/96/CE, tra cui emblematico il caso del cosiddetto Decreto Tariffe, sollecitato a gran voce dai produttori. Tale decreto consentirebbe di rendere concretamente operativo il Comitato Di Vigilanza e Controllo, che a oggi non dispone delle risorse necessarie al suo funzionamento, attivando un meccanismo di ispezioni e controlli che sia effettivamente premiante per i soggetti rispettosi dei disposti di legge e penalizzante per quanti operano al di fuori del sistema. proprio su criteri di ragionevolezza che ANIE, sia in ambito nazionale sia europeo, sta cercando di sensibilizzare i decisori coinvolti nel processo di revisione della direttiva. Ad esempio, lipotesi di una estensione a tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche del campo di applicazione RAEE ha poco senso, soprattutto in mancanza di studi che realizzino unadeguata valutazione di impatto degli effetti su scala europea, o lipotesi di calcolare il tasso di raccolta dei RAEE attraverso i volumi di vendita nei due o tre anni precedenti, quando evidente non esserci alcuna relazione tra i due valori, se pensiamo alla quasi totalit dei prodotti interessati. Inoltre, al fine di garantire il mantenimento e lefficacia della gestione del flusso dei RAEE fondamentale il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti, secondo il principio della shared responsability. Realisticamente probabile che il processo di revisione della direttiva RAEE si concluder non prima della met del 2012. I prossimi cruciali passaggi in ambito europeo richiedono un presidio costante del nostro Paese, attraverso il Ministero dellAmbiente, per contribuire a definire la nuova direttiva secondo un principio di sostenibilit e salvaguardando i punti di forza del nostro sistema, che si contraddistinto nel 2010 per il raggiungimento del limite dei 4 kg/ abitante, obiettivo previsto dallattuale direttiva. Nei prossimi mesi ANIE intensificher i propri sforzi per illustrare, e ci auguriamo condividere, con il Ministero dellAmbiente, i nostri Parlamentari in Europa e tutte le parti interessate, le proposte dellindustria sulla futura direttiva RAEE.
Filomena dArcangelo Responsabile Servizio Centrale Tecnico e Normativo di ANIE

ENERGIA
Pannelli solari a fine vita

ECOQUAL IT
Il premio allilluminazione eco-sostenibile

AZIENDE
Reverse Charge, come cambia lIVA su cellulari e microprocessori

LETTERE AL DIRETTORE
Il direttore di Ecofocus risponde alle domande dei lettori

patrocini di: Ministero per lo sviluppo economico Osservatorio Nazionale rifiuti interventi di: Sistemi collettivi di raccolta RAEE ANIE EPTA Refrigerazione a cura di:
CONSORZIO DI SERVIZI PER LA ECO-QUALIT NELLHITECH

Giugno 2011

Notiziario Ecofocus - Giugno 2011


notiziario RAEE & AMBIENTE

Con il patrocinio del Ministero dellAmbiente

n.2 giugno 2011


Direttore

Stefano Apuzzo
Comitato Tecnico IsTITuzIoNI

Nuova direttiva RAEE: confronto tra i Sistemi Collettivi italiani


Risponde Danilo Bonato, Direttore Generale di Remedia
Cosa pensa il vostro Consorzio della nuova direttiva europea sui RAEE? I Produttori associati a ReMedia seguono con interesse gli sviluppi a Bruxelles, dove manca ancora un accordo tra Parlamento e Consiglio Europeo e non quindi possibile commentare una posizione chiara e definitiva. A questo punto del percorso di recasting della Direttiva possiamo dire che se da un lato gli obiettivi sono chiari e condivisibili, dallaltro non tutte le modifiche introdotte vanno nella direzione auspicata da un punto di vista ambientale e del miglioramento dellefficacia del sistema. C dunque ancora molto lavoro da fare, sia a livello comunitario sia a livello locale, quando potremo lavorare con il Ministero, le istituzioni e gli altri stakeholder al recepimento nazionale della futura direttiva WEEE.

Enrico Cagno

Dip. Ingenieria Gestionale Politecnico Milano

Marina Camatini Luca Cassani

Dip. Scienze Ambientali Universit Milano-Bicocca Consigliere EcoqualIt

Giuseppe Di Masi Eliana Romano Paolo Pipere

Ministero Sviluppo Economico Resp. Ambiente e Territorio CCIAA Milano Servizio adempimenti ambientali della Camera di Commercio di Milano

Adriano Vignali

Albo Gestori Ambientali Regione Lombardia


Comitato Tecnico IMPREsE

Fiorenzo Foschi
Presidente GISI

Filomena dArcangelo Domenico Caserta


Presidente Assodel

Resp. Servizio Centrale Tecnico e Normativo ANIE

Franco Musiari

Direttore Tecnico Assodel nota: i direttori dei sistemi collettivi partecipano di diritto al Comitato Tecnico imprese

Hanno aderito al progetto Ecofocus: ERP Italia, Ecolight, Ecodom, Ecolamp, Ecoped, Re.Media, Ridomus, Raecycle, Epta Refrigeration, ecoRit
Redazione

Chiara Malla c.malla@tecnoimprese.it


Marketing

Diego Giordani
Amministrazione

Cristina Lombardi
Editore - Consorzio Tecnoimprese Scarl

Quali sono, a vostro avviso, i punti critici e le modifiche che ritenete utile apportare al testo che andr in seconda lettura il prossimo autunno? Ci sono tre cose da evitare per far s che i sistemi europei di gestione dei RAEE non subiscano uninvoluzione: togliere la responsabilit dei risultati agli Stati membri e buttarla sulle spalle di uno o di pochi soggetti, introdurre target generici e demagogici, dimenticare che un sistema aperto e pluralista come quello di gestione dei RAEE ha

bisogno di forti meccanismi di coordinamento. Cosa cambia, con la Nuova Direttiva per i sistemi Collettivi in Italia? Dipende da quale compromesso uscir dal confronto tra Parlamento e Consiglio Europeo. Comunque allinizio il nostro lavoro non dovrebbe subire grandi mutamenti. Probabilmente amplieremo la nostra collaborazione con gli altri soggetti della filiera sul tema della raccolta e, insieme ai riciclatori e agli operatori logistici, intensificheremo lintroduzione di standard qualitativi di tipo internazionale e di nuovi processi di trattamento, pi efficaci e meno impattanti per lambiente. Nel lungo termine il nostro ruolo potrebbe via via ridursi, per lasciare spazio ad un mercato - che per dovr essere serio, qualificato e controllato - in grado di trarre un profitto netto dalla gestione sicura ed ecosostenibile dei RAEE.

PANORAMA RAEE

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Impaginazione stampa

Donatella Casalani Servizi Tipografici Carlo Colombo Via R. Malatesta 296 - 0076 Roma
Direttore Responsabile

Silvio Baronchelli

supplemento al n.5 2011 A&V Elettronica Diffusione internazionale a cura di

Reg. Tribunale Milano n. 506 del 19/6/89 Consorzio Eurotech

Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione parziale o totale dei testi consentita previa autorizzazione delleditore. Nel caso la rivista sia pervenuta in abbonamento o in omaggio, si rende noto che i dati in nostro possesso sono impiegati nel rispetto del dL 196/2003. I dati acquisti saranno trattati anche con lausilio di mezzi elettronici per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing. Il titolare del trattamento Consorzio Tecnoimprese Scarl, nella persona del suo rappresentante legale. Il responsabile del trattamento dei dati Elena Baronchelli, cui ci si pu rivolgere per far valere i propri diritti in base alla normativa vigente.

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Lopinione di ERP Italia


Incontro con Alberto Canni Ferrari, Country Manager Erp Italia

Cosa pensa il vostro consorzio della nuova direttiva europea sui RAEE? Quali sono, a vostro avviso, i punti critici e le modifiche che ritenete utile apportare al testo che andr in seconda lettura il prossimo autunno? Basandoci sullesperienza maturata nei principali paesi europei durante gli ultimi anni di gestione, crediamo che ci si debba concentrare su alcuni importanti temi. Il primo riguarda il target di raccolta rispetto al quale teniamo a sottolineare due criticit: il soggetto su cui deve ricadere la responsabilit del raggiungimento dellobiettivo di raccolta, che si vorrebbe identificare con il produttore e le problematiche legate allentit del target stesso. Per quanto concerne la responsabilit, ERP ritiene che sia necessario un serio approfondimento sul tema.

Come ERP riteniamo quindi importante che tutti i RAEE raccolti vengano effettivamente tracciati e rendicontati alle autorit nazionali cosicch qualsiasi volume raccolto e trattato, anche da soggetti diversi dai sistemi collettivi dei produttori, sia conteggiato per il raggiungimento dei target di raccolta nazionali. I RAEE devono inoltre essere processati esclusivamente in impianti autorizzati alla corretta gestione degli stessi.

RAEE gestiti dai produttori o dai sistemi collettivi istituiti dagli stessi ma anche quelli gestiti da altri soggetti. Riguardo invece alla proposta di estendere la responsabilit del produttore al finanziamento della raccolta dei RAEE a partire dalle abitazioni dei consumatori, ERP ritiene che la stessa non debba essere implementata in quanto non porterebbe alcun beneficio ambientale dimostrato. Inoltre i produttori sarebbero responsabili di unattivit che non possono n influenzare n tantomeno controllare. Ulteriore aspetto critico riferito allo scope della direttiva: ERP supporta la recente revisione della direttiva RoHs che aggiunge una categoria alla dieci previste in origine. Pensare ad uno scope limitato a sole 5 categorie, cos come viene proposto, significherebbe rischiare di introdurre una barriera allinnovazione

ERP ritiene dunque che lobiettivo debba piuttosto essere fissato tenendo in considerazione i RAEE generati, ovvero i rifiuti effettivamente prodotti da un determinato paese, includendo quindi nel calcolo dellobiettivo stesso non solo i

PANORAMA RAEE

Fondato nel 2002, ERP lunico Sistema Collettivo attualmente attivo a livello europeo. Operativo in 12 paesi europei, gestisce RAEE per conto di oltre 1.700 produttori e ha raggiunto il risultato di un milione di tonnellate raccolte nellottobre 2010. Mediamente ERP ricicla circa 360.000 tonnellate di RAEE ogni anno, dato che rappresenta il 15-20% del mercato europeo.

Attualmente un cittadino/consumatore ha diverse possibilit per disfarsi dei propri RAEE e pu decidere di conferire il proprio rifiuto a soggetti diversi dai sistemi collettivi. Secondo i dati provenienti da una ricerca condotta da ERP e pubblicati allinterno del White Paper European Recycling Platform: A better WEEE Directive to support a Sustainable European Resource Management, solo il 30% dei RAEE raccolti viene gestito dai sistemi collettivi istituiti dai produttori. Il rimanente 70% rappresentato da apparecchiature che contengono del valore residuo e che vengono intercettati da soggetti terzi (quali ad esempio i rottamatori che li vendono generando un profitto) prima che gli stessi possano rientrare nei canali di raccolta ufficiali.

Inoltre i target di riciclo/recupero, i requisiti minimi e gli standard di trattamento devono essere rispettati da qualsiasi sia il soggetto che effettua la gestione dei RAEE (e quindi non solo dai sistemi collettivi). Riguardo allentit del target di raccolta riteniamo che la previsione di un obiettivo basato su una percentuale dei volumi di AEE immessi sul mercato non tenga in considerazione le situazioni particolari e specifiche dei singoli paesi membri, come ad esempio la durata del ciclo di vita del prodotti e le diverse abitudini di consumo o il livello di raccolta di partenza. Rispetto allultimo punto e riferendosi in particolare allItalia i target di raccolta proposti (45%/65%, inteso come rapporto percentuale tra il peso di RAEE raccolti rispetto al peso delle apparecchiature immesse sul mercato) sarebbero ben difficilmente conseguibili, dovendo il paese impegnarsi a far crescere la raccolta ad un tasso medio annuale di oltre il doppio rispetto alla media europea degli ultimi anni.

Notiziario Ecofocus - Giugno 2011

considerando che gli avanzamenti nelle tecnologie di riciclo potrebbero richiedere cambiamenti nei raggruppamenti al fine di ottimizzare il riciclo stesso dei prodotti. Anche il tema della corretta classificazione delle apparecchiature come domestiche o professionali richiede la massima attenzione, in particolare per quelle definibili come dual use. Infatti molte AEE definibili come tali sono in realt di esclusivo utilizzo professionale e mai verranno gestiti come rifiuto domestico. Pensare invece che valga lequazione dual use = domestico significherebbe costringere il produttore a finanziare due volte i costi di riciclo per la medesima appa-

recchiatura. Secondo ERP per risolvere questa problematica necessario prevedere una definizione puntuale, anche per evitare che ci siano differenze interpretative tra paese e paese. Il metodo pi trasparente e accurato di basare la definizione sullutilizzatore finale del prodotto sulla base dei criteri elaborati da DIGITALEUROPE. Passando invece allesportazione dei RAEE fuori dai paesi membri, necessario evidenziare che, nonostante i requisiti stringenti emanati dallUE, sembra che siano ancora significative le quantit di RAEE che, marchiati come prodotto riutilizzabile, finiscono in Africa e Asia. Questo quanto viene riportato da Greenpeace

e altre ONG. ERP auspica che vengano ulteriormente aumentate le restrizioni alle esportazione dei RAEE fuori dallUE e che vengano assicurati maggiori controlli affinch i RAEE esportati vengano gestiti correttamente. ERP supporta il riutilizzo di prodotti elettrici ed elettronici ma dubita circa la fattibilit dellintroduzione di un target specifico sul riuso. Infatti la ricerca ci dimostra che sarebbe comunque molto difficile applicare questo target ad alcune categorie di RAEE, in quanto i prodotti a fine vita hanno davvero scarsa o nulla possibilit di essere riutilizzati. Il riutilizzo dei prodotti dovrebbe essere stimolato includendo i prodotti riutilizzati

nel target generale di raccolta e prevedendo lautorizzazione di appositi centri che attestino leffettiva possibilit di riutilizzo delle apparecchiature facendo riferimento a regole standard. Infine ERP sottolinea limportanza della responsabilit individuale dei produttore. In proposito siamo lieti di constatare che sia la commissione che il parlamento europeo continuino a sostenere questo importante principio, dando un chiaro segnale agli stati membri che devono continuare a lavorare per assicurare una corretta trasposizione della direttiva e rimozione delle barriere allimplementazione della responsabilit individuale nella pratica.

PANORAMA RAEE

RAEE: convEgno AllA cAmERA di commERcio di milAno E situAzionE in lombARdiA


Sono 2473 le imprese lombarde iscritte al Registro dei Produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche. La maggior concentrazione si riscontra nella provincia di Milano, dove hanno sede 1378 attivit, pi della met di quelle presenti in Lombardia e un quinto di quelle italiane (20,5%), segue Brescia con 246 iscritte (9,9%, una su dieci in regione e 3,7% in Italia) e quindi Monza e Brianza quota 206 (8,3%, 3,1% nazionale). Ma il capoluogo lombardo leader nella classifica nazionale, dove precede Bologna (285 registrati e 4,2%) e Bolzano (275, 4,1%). La tipologia produttiva pi diffusa sono gli apparecchi per lilluminazione, alla cui fabbricazione sono accreditate quasi 4.800 imprese in Italia (21,9%, pi di un produttore su cinque) e circa 800 a Milano (16,5% del totale provinciale, pari a un peso del 16,6% sulla produzione italiana). In Italia seguono poi i computer (983 produttori, 4,5% del totale) e gli apparecchi di misurazione e monitoraggio (933 e 4,3%), mentre a Milano questi si piazzano al secondo posto con il 5,5% del totale davanti ai telefoni e alle segreterie telefoniche (5,4%). Questi dati, emergono da unelaborazione della Camera di Commercio di Milano sul registro dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche a maggio 2011: e sono stati presentati nel corso di un convegno presso la camera di Commercio di Milano. Lucia Moreschi, Consigliere della Camera ha dichiarato: Si tratta di un tema molto rilevante sia per il sistema delle imprese, chiamate ad

organizzarsi per raggiungere in modo efficace ed economico gli impegnativi obiettivi di riciclaggio dei RAEE, sia per i cittadini. Occorre un impegno nella raccolta differenziata dei rifiuti tecnologici che non devono essere considerati al pari dei rifiuti ingombranti domestici.
Al convegno hanno partecipato, la rappresentante dei Consumatori in Europa, Anna Bartolini, il Presidente del Centro di Coordinamento Raee, Danilo Bonato, lAvvocato Maurizio Iorio, Presidente di Andec, Eliana Romano, neo Responsabile Territorio e Ambiente della Camera di Commercio di Milano e Piero Pacchioli del Movimento Consumatori. Claudia Taccani e Stefano Apuzzo

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Illuminiamo il riciclo
Dalle fonti luminose a tutti i RAEE, pile e accumulatori. Incontro con Giancarlo Dezio, Direttore generale Ecolight

NEWS
Cosa pensa il vostro Consorzio della nuova direttiva europea sui RAEE? Solamente il fatto che lEuropa si sia seduta al tavolo per riflettere della situazione dei RAEE un passo positivo. La gestione dei rifiuti elettronici un tema nuovo, in particolare per lItalia, che merita un costante approfondimento affinch possa avere degli effetti positivi sullambiente. E la nuova direttiva meriterebbe un approfondimento ulteriore. Quali sono, a vostro avviso, i punti critici e le modifiche che ritenete utile apportare al testo che andr in seconda lettura il prossimo autunno? Il testo, cos come stato formulato, presenta alcune criticit. In primo luogo, la nuova direttiva introduce il concetto di riutilizzo dei RAEE, ipotizzando cos un reimpiego delle vecchie apparecchiature tecnologiche. un passaggio che riteniamo inopportuno non solamente perch lo stesso prodotto, essendo datato, non potrebbe rispondere alle direttive comunitarie pi recenti, ma anche perch consentirebbe la re-immissione sul mercato di prodotti elettronici obsoleti e non rispettosi degli standard di efficienza energetica. Si introdurrebbe in questo modo un elemento discordante: tra il 2009 e il 2010 aumentata del 27%. Porterebbe inoltre a concentrare gli sforzi di raccolta sugli elettrodomestici pi pesanti, a discapito degli altri. Su questultimo punto, si potrebbe, per esempio, valutare la possibilit di stabilire degli obiettivi per raggruppamento. Non certo ultimo, visto che gli obiettivi sono quantificati sulla base dellimmesso sul mercato, sarebbe necessario che i Comuni si rendano disponibili ad accogliere quei RAEE che ancora vengono definiti impropriamente come professionali, ma che professionali non sono. Cosa cambia, con la nuova direttiva per i sistemi collettivi in Italia? La nuova direttiva, ad oggi, non introduce profonde novit sul piano delle modalit di gestione dei RAEE. I Sistemi collettivi italiani sono chiamati a fare quanto hanno finora fatto, mettendo in campo lesperienza fino ad oggi maturata.

70 AlbERi Ad Alto fusto cAttuRAno lA co2 di EPtA: PARtE il PRogEtto REco2vERy di Amici dEllA tERRA
Il progetto ReCo2very di Amici della Terra vuole piantare, migliaia di alberi per catturare la CO2 emessa dalle attivit delle aziende. La CO2 responsabile del surriscaldamento della Terra e degli sconvolgimenti climatici e gli alberi ne assorbono una gran quantit, trasformandola in carbonio e restituendo ossigeno. Lesordio del progetto ambientalista, con il patrocinio della Regione Lombardia e di Ersaf, avvenuto a Rozzano, con la messa a dimora della prima delle 70 querce, tutte volute e pagate dallazienda di refrigerazione commerciale Epta e ospitate nel Parco uno dal Comune di Rozzano. La cerimonia ha visto la partecipazione di alcuni rappresentanti del Top Management di Epta - gruppo leader europeo e partner globale nel settore della refrigerazione commerciale per la distribuzione organizzata, con i suoi marchi Costan, Bonnet Nv, BKT, George Barker, Eurocryor e Misa del Presidente di Amici della Terra stefano Apuzzo, che anche Assessore allAmbiente del Comune di Rozzano, del Sindaco Massimo DAvolio, degli assessori comunali Errico Gaeta, Caterina Mallamaci e del Presidente del Consiglio comunale, Giovani DErrico. Questa operazione di forestazione urbana, permette ad Epta di rendere nullo il bilancio totale di anidride carbonica emessa, direttamente o indirettamente, con la realizzazione del suo stand di 1.500 m2, in occasione di Euroshop 2011, la Manifestazione Internazionale del Retail.

da una parte si invita a operare per lambiente, dallaltra si permetterebbe la vendita di prodotti che invece consumano ancora troppo. Inoltre, la scelta di questi prodotti da riutilizzare sarebbe decisamente difficoltosa. Un secondo elemento di criticit arriva dai nuovi standard fissati: il tasso di raccolta indicato dalla direttiva , per un Paese come lItalia, ancora abbastanza difficile da raggiungere. Facendo solo una stima, la raccolta dovrebbe crescere con un incremento del 30% annuo nei prossimi cinque anni, quando

PANORAMA RAEE

Notiziario Ecofocus - Giugno 2011

Il pensiero di Ecodom
Il parere di Giorgio Arienti, Direttore di Ecodom

NEWS
RAEE, un PotEnziAlE dA 10milA Posti di lAvoRo
Fermare lesportazione illegale dei rifiuti tecnologici aiuterebbe la nostra economia.
Un potenziale nascosto quello dei RAEE che, secondo uno studio, potrebbero garantire ulteriori 10mila nuovi posti di lavoro. I benefici si potrebbero avere nel caso in cui tutti i RAEE venissero gestiti in maniera corretta, anche grazie alladozione di standard e procedure di gestione condivise. Parlando in occasione del sustainability live! tenutosi a Birmingham Gary Griffiths, a capo di una azienda inglese di recupero e riciclaggio (la RDC), ha discettato sulle specifiche per il riuso di materiali elettrici ed elettronici e per il riutilizzo dei RAEE.

Cosa pensa il vostro Consorzio della nuova direttiva europea sui RAEE? difficile dare oggi una risposta a questa domanda, perch probabile che il testo approvato dal Parlamento Europeo venga nei prossimi mesi modificato, a seguito della necessit di arrivare ad una posizione condivisa con

il Consiglio dellUnione. Su molti dei temi in discussione, inoltre, non compete a Ecodom Sistema Collettivo che si occupa di RAEE domestici dare un parere, ma ai soggetti cui la Direttiva assegna la responsabilit di gestire i RAEE, cio ai Produttori di AEE. Quali sono, a vostro avviso, i punti critici e le modifiche che ritenete utile apportare al testo che andr in seconda lettura il prossimo autunno? Dal punto di vista di un soggetto operativo, quale Ecodom, ci sembra indispensabile che la revisione della Direttiva europea e il successivo recepimento in Italia salvaguardino il ruolo essenziale svolto da una clearing house autore-

vole, quale il Centro di Coordinamento RAEE, nellimplementazione e nella gestione di un sistema multi-consortile che ha dimostrato in questi anni la propria efficienza ed efficacia. inoltre necessario che la responsabilit del raggiungimento del target di raccolta comunque esso sia formulato resti in capo a ciascuno Stato membro, unico soggetto che ha la possibilit e lautorit di intervenire su tutti coloro che a vario titolo si occupano di raccogliere e gestire i RAEE. Cosa cambia, con la Nuova Direttiva per i sistemi collettivi in Italia? Come spiegato sopra, presto per dirlo.

PANORAMA RAEE

Nella rivisitazione in corso della direttiva sui RAEE esiste un target del 5% per il riuso dei materiali come risultato potrebbero nascere pi di 10mila posti di lavoro dal riuso dei RAEE ha riferito Griffiths ai delegati presenti.
La nuova normativa potrebbe inoltre aiutare a ridurre le esportazioni illegali di materiali riciclabili, ha aggiunto, e fornirebbe un utile strumento alle forze dellordine da utilizzare per assicurare che le esportazioni avvengano eticamente e responsabilmente ha specificato aggiungendo come il WRAP (Waste Resources & Action Programme) stia attualmente sviluppando nuovi protocolli specifici per i rifiuti elettrici ed elettronici.

lA vocE dEl cEntRo di cooRdinAmEnto RAEE


Ogni anno vengono prodotti nel mondo tra i 20 e i 50 milioni di rifiuti tecnologici, ma una parte considerevole non viene gestita correttamente o finisce illegalmente nei Paesi in via di sviluppo, con conseguenti danni per lambiente e per la salute delle persone. Nel 2010, in Italia, sono state raccolte 245 mila tonnellate di rifiuti elettronici, un buon traguardo per il sistema di gestione, ma ancora pochi se si pensa che la quantit di questi rifiuti prodotta dagli italiani pari 830 mila, meno di 1/3 del raccolto. Secondo i nuovi obiettivi previsti dallUnione Europea, gli stati membri dovranno raccogliere, a partire dal 2016, l85% di rifiuti elettronici prodotti. Nel caso dellItalia ci si tradurrebbe in una raccolta annua di 700 mila tonnellate di RAEE, pari a circa 11 Kg per abitante a fronte dei 4,1 Kg per abitante raccolti nel 2010. Perch lItalia non rimanga indietro, necessario limpegno di tutta la societ, a partire dallo Stato fino ai cittadini. Per rispettare gli obiettivi sar necessario ampliare la nostra collaborazione con gli altri soggetti della filiera, sia sul tema della raccolta - in particolare con distribuzione e Comuni - sia per quanto riguarda il trasporto e il trattamento: insieme ai riciclatori e agli operatori logistici intensificheremo lintroduzione di standard qualitativi di tipo internazionale e di nuovi processi di trattamento. D. Bonato

www. ecofocus.it

Raecycle: il nostro punto di vista


Il parere di Piervittorio Trebucchi, Direttore Generale di Raecycle

NEWS
RAEE: AniE PREsEntA lE PRoPostE sullA REvisionE dEllA diREttivA EuRoPEA
Lo scorso maggio, Confindustria ANIE e Confindustria CECED Italia - lAssociazione Nazionale dei Produttori di Apparecchi Domestici e Professionali federata ANIE - sono stati ricevuti in audizione dalla XIII Commissione Territorio Ambiente e Beni Ambientali del senato della Repubblica, in merito alla proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). La direttiva 2002/96/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 27 gennaio 2003 recepita in Italia dal D.Lgs. 151/2005, tra le legislazioni di maggiore impatto sulle imprese elettrotecniche ed elettroniche, sia in termini economici sia gestionali. Molti dei comparti dellindustria elettrotecnica ed elettronica rappresentata da Confindustria ANIE sono tra i principali attori in materia di gestione dei RAEE e hanno contributo in maniera sostanziale allimplementazione nel nostro Paese del Sistema RAEE. Tra questi vi sono i produttori di elettrodomestici (piccoli e grandi) riuniti in Confindustria CECED, a cui si aggiungono le industrie dellilluminotecnica, degli strumenti di monitoraggio e controllo, dellinformatica e dellelettronica di consumo. Nonostante un quadro normativo in ambito nazionale, purtroppo non ancora completo in tutte le sue parti, tale sistema ha dato dimostrazione di reale funzionamento, raggiungendo il target fissato a livello europeo.

comunali, come avviene attualmente. Ambedue i temi, se non regolati considerando le condizioni esistenti, potrebbero causare un aumento dei costi di gestione dei RAEE che in Italia sono gi oggi, per alcuni raggruppamenti, pi elevati rispetto ad altri Paesi europei. Cosa cambia, con la Nuova Direttiva per i sistemi Collettivi in Italia? Il processo nazionale di implementazione che seguir lemanazione della nuova direttiva deve puntare a rafforzare il ruolo del Centro di Coordinamento RAEE la cui esistenza ha permesso uno sviluppo virtuoso delle attivit dei Sistemi Collettivi italiani. Dovr anche fungere da strumento per introdurre semplificazioni nellordinamento italiano in merito, ad esempio, allobbligo di raccolta dei RAEE da parte dei distributori che permetterebbero di intercettare un quantitativo maggiore di RAEE e alleffettiva operativit del Registro Nazionale dei Produttori.

Cosa pensa il vostro Consorzio della nuova direttiva europea sui RAEE? Il processo di revisione della direttiva RAEE rappresenta unimportante occasione per rendere pi chiare ed efficaci le disposizioni normative per tutti gli attori del settore delle AEE. Sicuramente positivi, anche in riferimento allimplementazione nazionale, due aspetti del testo approvato dal Parlamento europeo: la conferma della responsabilit del raggiungimento del target di raccolta in capo agli Stati membri e la modifica della classificazione delle AEE in domestiche e professionali. Questultimo punto in particolare consentir di ricondurre ai propri obblighi di finanziamento del sistema RAEE quei produttori di apparecchiature professionali o dual use che approfittando della zona grigia nellattuale quadro normativo, hanno di fatto messo in atto comportamenti palesemente elusivi.

Quali sono, a vostro avviso, i punti critici e le modifiche che ritenete utile apportare al testo che andr in seconda lettura il prossimo autunno? Alcuni punti critici che dovrebbero essere attentamente valutati sono il target di raccolta proposto che dovrebbe tenere conto delle differenze dei mercati nazionali delle AEE e dei diversi tassi di ritorno a seconda della tipologia di apparecchio, nonch la previsione secondo la quale i produttori potrebbero essere chiamati a sostenere i costi dei RAEE raccolti dalle abitazioni anzich dai centri di raccolta

Interno dellimpianto Raecycle di Siracusa

PANORAMA RAEE

Notiziario Ecofocus - Giugno 2011

In Italia e in Europa, proposte per i RAEE professionali


Decreto fidi per i RAEE professionali, proposta in elaborazione da Assofoodtech
Marco Masini, EPTA Per la completa attuazione della normativa sulle AEE, manca ancora la parte relativa alle modalit di finanziamento della gestione dei rifiuti di apparecchiature professionali. Mi riferisco, in particolare, alla proposta avanzata da Assofoodtech lassociazione di Confindustria/ANIMA che interessa i produttori delle attrezzature per il mondo del commercio e della ristorazione - rientranti nella categoria di cui al punto 1 dellallegato 1A al medesimo decreto da parte dei produttori delle apparecchiature stesse. A tutela del gi collaudato sistema di gestione dei RAEE, si segnala limportanza deladesione ad un sistema collettivo che, per definizione, ha il compito primario di gestire la filiera del rifiuto tecnologico. Risulta poi chiara, per i RAEE professionali, lesigenza di costituire un fondo di garanzia nel momento di immissione dellapparecchiatura sul mercato. Importante, dunque, rispettare le finalit e le prescrizioni del decreto, prevedendo adeguate modalit di finanziamento anche con accordi volontari. In questa direzione si sta orientando Assofoodtech, anche per tutelare i produttori dai rischi di immissione di apparecchiature sul mercato da parte di aziende che risultano soggette a fallimenti o trasferimenti. Il panorama dei produttori italiani, non tutti aderenti al mondo confederativo trattandosi di PMI, necessita di tutele patrimoniali per chi resta in campo. Infatti, grazie alladesione ad un sistema collettivo, possibile censire e certificare gli accantonamenti a tutela e salvaguardia della filiera che fa riferimento alla categoria di apparecchiature elettriche ed elettroniche professionali. Il problema delle apparecchiature facenti riferimento alla categoria AEE professionali non consente la determinazione di una quota di mercato che abbia un valore ed una significativit in relazione al suo utilizzo per la gran variet delle proposte. Si cerca invece di perseguire linteresse collettivo della tutela dellambiente tramite il reimpiego ed il riciclaggio dei RAEE, utilizzando i dati certificati di produzione. Una modalit di classificazione si basa sulla creazione di fasce di peso, basato sulle differenti modalit e costi della logistica associata e sul fatto che i limiti costituiscono, indicativamente, un riferimento a diverse tipologie di prodotti. Ci permette una differenziazione ed al tempo stesso una riduzione delle complicazioni non basandosi sui 18 items di cui allallegato B del 151/05. Sulla struttura del finanziamento della gestione dei rifiuti di apparecchi professionali di cui allallegato 1B, punti da 1.1 a 1.18 del decreto legislativo n. 151 del 2005, potrebbe essere reso prescrittivo lobbligo di aderire ad un sistema Collettivo per maggiore garanzia di trasparenza e fair trading. Un produttore che adempie lobbligo individualmente ga-

rantisce per se stesso e non per il sistema, oltre a doversi far carico di una serie di adempimenti burocratici di non poco conto. La tutela ambientale e la gestione dei RAEE, permettendo ai produttori un trattamento finanziario che gli consenta il reimpiego di risorse inutilizzate, consentirebbe investimenti in progetti di continuo miglioramento tecnologico. Tali risorse, per consentire laggiornamento tecnologico, potrebbero essere defiscalizzate se impiegati specificamente per indirizzare le tematiche relative al cosiddetto eco-design. A tal scopo, si pu far riferimento allart. 224 comma 4 del D. Lgs. 152/06 (T.U. Ambientale), dove stata specificata, nel caso del Contributo Ambientale CoNAI, permettendo di effettuare un accantonamento degli avanzi di gestione ad una riserva di patrimonio netto al fine di ottenere un beneficio fiscale altrimenti non ottenibile. Tale riserva di patrimonio netto non potr essere oggetto di distribuzione ai Consorziati sotto qualsiasi forma ed utilizzabile esclusivamente a fronte dellattivit posta in essere dal Consorzio per il raggiungimento degli obiettivi di recupero e riciclaggio.

PANORAMA RAEE

cosA dicE lA noRmAtivA


Lart.12 (Modalit e garanzie di finanziamento della gestione dei RAEE professionali) del DLgs 151/05, specifica, per il regime new waste quanto segue: Il finanziamento a carico del produttore che ne assume lonere per i prodotti che ha immesso sul mercato Il produttore adempie allobbligo di cui al commi 1 e 2 individualmente ovvero attraverso ladesione ad un sistema collettivo o misto adeguato Il produttore costituisce, nel momento in cui unapparecchiatura elettrica od elettronica immessa sul mercato, adeguata garanzia finanziaria, secondo quanto previsto dallarticolo 1 della legge 10 giugno 1982, n. 348, o secondo modalit equivalenti definite con il decreto di cui allarticolo 11,comma 2 Si possono sottoscrivere accordi volontari che prevedono modalit alternative di finanziamento della gestione dei RAEE professionali, purch siano rispettate le finalit e le prescrizioni del presente decreto

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Pannelli solari a fine vita


Alla luce della firma del decreto incentivi per il Conto energia, un incontro sul fine vita degli impianti solari

NEWS
Maria Grazia Belvedere Riparte il mercato del fotovoltaico: con la firma del Decreto sulle nuove tariffe incentivanti per gli impianti solari, finiscono gli affanni e le incertezze che hanno lasciato con il fiato sospeso tutto il comparto produttivo legato alle fonti rinnovabili. Con la ripresa dellinstallazione degli impianti, si ripropone anche la questione delle garanzie sulla gestione del fine vita degli impianti stessi, una richiesta sempre pi pressante da parte della pubblica amministrazione. Nellambito di solarExpoGreenbuilding, il Consorzio EcoqualIt ha partecipato allincontro sul fine vita dei pannelli solari. Il convegno stato organizzato da Ambiente Italia, Pv Cycle, Legambiente e EcoqualIt. stefano Apuzzo, direttore di EcoFocus, ha preso parte allincontro in rappresentanza di EcoqualIt, illustrando la normativa e le prospettive legislative nazionali ed europee. Le Pubbliche Amministrazioni e le aziende che installano un impianto fotovoltaico iniziano a chiedersi chi smaltir le apparecchiature una volta giunte a fine vita e, persino CoNsIP, lAgenzia del Ministero del Tesoro per gli acquisti pubblici, indica che nei Bandi i Comuni chiedano garanzie sulla gestione dei pannelli esausti. Un pannello fotovoltaico composto al 76% da vetro, per l11% da cornice in metallo, dal 6,7% da plastiche e, in percentuali molto meno significative, da argento, piombo e altri metalli. Di conseguenza, oltre l85% di un pannello fotovoltaico pu essere recuperato come materia prima-seconda. Nel testo del nuovo Conto energia, ricorda Stefano Apuzzo, chiaramente indicato che i produttori di pannelli devono far parte di un programma per il recupero degli impianti fotovoltaici a fine vita. La normativa nazionale e europea si sta orientando a prevedere lobbligo di garanzie da parte degli installatori affinch gli impianti a fine vita siano gestiti in maniera eco-sostenibile. Il Bando di Consip, lAgenzia del Ministero del Tesoro per gli acquisti pubblici, rivolto alle Pubbliche Amministrazioni, ad esempio, chiede esplicitamente che i pannelli solari siano progettati in modo da essere facilmente smontabili e riusabili a fine vita e obbliga il fornitore a offrire tutte le informazioni utili alla gestione dei pannelli e degli impianti esausti in accordo con la normativa vigente (pag. 34). Probabilmente la nuova direttiva europea sui rifiuti tecnologici preveder lobbligo di gestione del fine vita anche per i pannelli solari. La seconda lettura del testo prevista per il prossimo autunno e la norma nel suo insieme potrebbe essere approvata entro la met del 2012. Il rallentamento dei lavori causato dalle differenti posizioni tenute dal Parlamento europeo, favorevole a escludere dal campo di applicazione della Direttiva i pannelli fotovoltaici e il Consiglio dEuropa che invece intende includere nella Direttiva gli impianti stessi.

nuovA vEstE PER il PERiodico EcoidEARE, EnERgiE RinnovAbili, sostEnibilit E AmbiEntE

La rivista mensile Ecoideare si rinnova e propone una veste grafica pi accattivante. Le tematiche ambientali, dello sviluppo sostenibile e delle fonti energetiche rinnovabili restano i contenuti e gli approfondimenti principi del magazine. Negli ultimi mesi, sotto la direzione di Edgar Meyer, la rivista ha ampliato il target di interesse e di riferimento, promuovendo anche interessanti incontri e dibattiti sui temi di diffuso interesse, come la gestione dellacqua e il nucleare. Per informazioni: www.ecoideare.it oppure www.rinenergy.it

finiscono AllEstERo quAsi tuttE lE mAtERiE PRimE-sEcondE RAccoltE


questa la denuncia di Filippo Bernocchi, Vice Presidente dellANCI, (lAssociazione Italiana dei Comuni) e delegato alle energie e rifiuti. Alla domanda sul perch in Italia non decollano gli acquisti verdi, Bernocchi risponde che lobiettivo per il 2010 era di raggiungere il 50% di acquisti verdi nella pubblica amministrazione e che tale obiettivo molto lontano perch restiamo fermi ad 4 7% e perch la maggior parte delle materie prime seconde (raccolte con i soldi dei cittadini italiani), prende la strada dellestero: Cina e Germania tra le prime. (Appalti verdi, maggio 2011).

ENERGIA

Notiziario Ecofocus - Giugno 2011

Il premio allilluminazione eco-sostenibile


Allinterno di Green Building sono stati conferiti gli Award Ecohitech Speciale LED Lighting
Chiara Malla Il 5 maggio nellambito di solarExpo-Greenbuilding, il Consorzio EcoqualIt ha consegnato i premi Award Ecohitech LED Lighting ad alcune imprese di eccellenza per le pi innovative soluzioni di illuminazione. I vincitori degli Award Ecohitech sono imprese, grandi e piccole che propongono soluzioni per lilluminazione pubblica ad alta efficienza energetica. Alla premiazione sono intervenuti anche il Vice Presidente della Provincia di Verona, con delega allAmbiente, Fabio Venturi e lAssessore allAmbiente del Comune di Verona, Federico sboarina, i quali hanno illustrato limpegno delle rispettive Amministrazioni sul fronte della illuminazione pubblica e dellefficienza energetica. LAssessore Sboarina, in parti-

colare, ha annunciato che entro breve anche lArena di Verona sar tutta illuminata a LED, con significativi risparmi per le casse pubbliche. Il Vice Presidente Venturi ha ricordato, dal canto suo, ladesione della Provincia al Patto dei sindaci (lunione delle amministrazioni pubbliche ambientalmente virtuose) e ha annunciato che, in occasione delle prossime festivit natalizie, la Provincia chieder ai Comuni di adottare luminarie

a LED. LAssessore Sboarina ha ricordato che il Comune ha sostituito tutta lilluminazione votiva dei cimiteri (circa 50mila lampadine) con i LED, producendo significativi risparmi, quantificabili in circa 200mila euro lanno. Dopo gli interventi istituzionali, Farnell Italia, partner dellevento ha presentato element 14, il portale dedicato ai progettisti elettronici, che offre anche un supporto tecnico gratuito con consulenze

imparziali da parte di tecnici anche in ambito legislativo.

ECOQUAL IT

I vincitori delledizione LED Lighting Award Ecohitech:


LuX LIGHTING La famiglia di prodotti LsL da 15 a 90 LED offre unimportante riduzione dei consumi energetici pari al 70%, un abbattimento dei costi di manutenzione di analoga percentuale e un ciclo vita maggiore di 60.000 ore. Il contributo di Lux Lighting

Fabio Venturi, Vicepresidente della Provincia di Verona

Federico Sboarina, Assessore allAmbiente del Comune di Verona

Stefano Noseda, Farnell Italia

Antonella Venza, Coordinatrice Consorzio Luce in Veneto

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NEWS
PRogEtto di foREstAzionE dEllA REgionE lombARdiA: lE AziEndE PRotAgonistE
alla riduzione del riscaldamento globale tradotta con questi prodotti stradali in una riduzione maggiore del 50% per quanto riguarda lemissione di CO2, inoltre non emettono radiazioni UV e IR e riducono significativamente linquinamento luminoso. Notevole inoltre luniformit di illuminamento del manto stradale e la resa cromatica > 90%. zione di tutte le sfere installate nei parchi e nelle piazze. Le sue principali caratteristiche sono lassoluto rispetto delle norme regionali legate allinquinamento, labbattimento dei consumi rispetto ai corpi illuminanti tradizionali e la particolare ottica rotosimmetrica che consente una particolare uniformit della distribuzione della luce. sIMEs Limpegno dellazienda simes per la salvaguardia dellambiente come listallazione di pannelli solari sulla copertura delle aree produttive con una produzione pari al 10% del fabbisogno degli impianti produttivi, per lutilizzo responsabile delle risorse, per i 10 anni di expertise nella produzione di corpi illuminanti a LED, per limpegno verso la riduzione dei consumi energetici e per gli investimenti in ricerca e sviluppo rivolti al miglioramento dellefficienza luminosa
Il comune di Rozzano vede un impegno di riforestazione da parte della Regione Lombardia, Assessorato ai Sistemi del verde e Paesaggio, per oltre 1 milione e 700 mila euro e le aziende del territorio non stanno alla finestra. Hanno immediatamente aderito e contribuito economicamente alcune importantissime aziende del territorio, note per la propria presenza sui mercati internazionali: Editoriale Domus, la casa editrice di Quattroruote; Disano-Fosnova, nota per le soluzioni e il design italiano nel mondo del lighting e delle soluzioni illuminotecniche a LED; Becromal, produttrice di lastre e materiali in alluminio, recentemente entrata nellorbita della TDK. Sul progetto di piantumazione di 35.000 nuovi alberi a Rozzano, il comune e alcune associazioni ambientaliste del territorio stano lavorando ad un filmato che sar distribuito gratuitamente nelle scuole e nelle biblioteche della provincia di Milano.

Questo premio un segno molto importante per la nostra azienda. senza dubbio di buon auspicio ed la dimostrazione che la strada che stiamo percorrendo quella giusta. Le attese sono di grande interesse: confidiamo innanzitutto nella maggior sensibilizzazione delle pubbliche amministrazioni verso la questione riguardante il risparmio energetico. Ci auguriamo inoltre che nelle future gare dappalto vengano privilegiate la qualit e lattenzione nei dettagli tecnici, cos come avvenuto agli Award Ecohitech
NADLEC Il prodotto PA50036 un corpo illuminante che utilizza sorgenti LED, progettato e prodotto da Nadlec per la sostitu-

lAmPAdinE, col lEd mEglio


Le aziende si preparano a un futuro privo di illuminazione a incandescenza presentando nuovi bulbi basati su diodi luminescenti. Philips Lighting e altre aziende grandi e piccole attive nel mercato dellelettronica di consumo fanno a gara nel presentare nuove soluzioni di illuminazione basate sulla tecnologia LED, nella speranza che questo genere di prodotto prenda piede tra lutenza con vantaggi reciproci: un affare per i produttori, un risparmio garantito per i consumatori. Le lampadine a LED sono infatti molto pi costose delle tradizionali ma durano di pi. Philips ha recentemente presentato la sua lampadina a LED di ultima generazione che produce la stessa quantit di luce di una lampadina a incandescenza da 100 watt con solo 14 watt di energia elettrica consumata. E che dura 25 volte in pi.

Giorgio Di Fede, Lux Lighting (a sx) riceve il premio da Daniela Zambelli (CEI), Stefano Noseda (Farnell) e Fabio Venturi (Provincia di Verona)

Mauro Favalli, Nadlec (a sx) riceve il premio da Stefano Noseda (Farnell)

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Notiziario Ecofocus - Giugno 2011

ed un minor consumo degli apparecchi. WIssENLuX Il proiettore industriale Wissenlux WL-MFG-104-5010, adatto per installazioni da 6 a 20 metri di altezza, stato progettato per lilluminazione di aree produttive, grandi aree commerciali e spazi esterni. Le peculiarit del prodotto sono la direzionalit dei flussi con conseguente riduzione dellinquinamento luminoso, la buona resa cromatica, zero UV e IR con emissione di luce solo nelle frequenze del visibile, riduzione fino al 70% dellemissione di CO2 rispetto a una sorgente tradizionale e secondo le normative di sicurezza fotobiologica appartiene al gruppo esente da rischio. Le Menzioni speciali: FRANCo BuTTIGNoN Per lapplicazione originale del sistema di illuminazione a LED integrata su tende da sole: di giorno fa ombra , di sera fa luce. ARIANNA sPEED un corpo illuminante dal design raffinato che applica il principio della riflessione totale consentendo cosi di ridurre drasticamente i livelli di abbagliamento assolutamente al di sotto delle pi restrittive regolamentazioni normative. Frutto di anni di ricerca e sviluppo, SPEED consente un risparmio ulteriore nella pubblica illuminazione a LED del 60% rispetto al SAP e del 20% rispetto ad altre soluzioni a LED. Un sistema semplice per aumentare la potenza e il raggio di diffusione della luce LED costituito da una calotta che

ha il duplice compito di raccogliere e miscelare lintera emissione luminosa e di proiettarla uniformemente sulla strada. V LED LIGHT Per aver scelto di investire nella costruzione di lampadine a LED come sostitutive di quelle tradizionali ad incandescenza con lo stesso aspetto familiare, mantenendo quasi le stesse dimensioni. il caso di ricordare che per queste lampadine innovative in corso una domanda di brevetto. Le segnalazioni: APF Commutatore di potenza progettato, sviluppato e prodotto dalla APF, per lalimentazione di apparecchi illuminanti stradali e di grandi aree che utilizzano i LED. La gestione della riduzione programmata di potenza erogata del commutatore PRA 1 400 costituisce una soluzione innovativa per ottenere il massimo risparmio energetico di un impianto di illuminazione e contemporaneamente garantire lilluminamento necessario per esigenze di sicurezza. GRuPPo GIoRDANo Il team di R&D del Gruppo Giordano ha sviluppato, in collaborazione con un produttore di apparecchi illuminanti stradali a LED, lalimentatore ADA 70W con due canali che erogano 600mA. Il prodotto adatto ad essere assemblato allinterno di corpi illuminanti per street lighting con la peculiarit di avere un fattore di potenza > 0,95, un

Andrea Torre, Simes (a sx) riceve il premio da Fabio Venturi (Provincia di Verona)

Giancarlo Repossi, Wissenlux (a sx) riveve il premio da Stefano Noseda (Farnell)

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Franco Buttignon, riceve il premio da Fabio Venturi (Provincia di Verona) Alberto Gerli, Arianna (al centro) riceve il premio da Stefano Noseda (Farnell) e Fabio Venturi (Provincia di Verona) Stefano Pizzolato (a sx) per conto del dott. Davide Giacomin (V LED Light) riceve il premio da Fabio Venturi (Provincia di Verona)

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CL-L824 integrati secondo una configurazione che permette lalimentazione diretta da rete 110/220V, superano uno degli anelli deboli della catena quale lalimentatore che talvolta ha un numero di ore di vita molto inferiore a quello dei LED. I visitatori di Green Building hanno avuto la possibilit di toccare con mano i prodotti a basso impatto ambientale che utilizzano i sistemi a LED, dai lampioni pi innovativi per lo street lighting alle plafoniere per interni ed esterni, che oltre al design puntano sul risparmio energetico, esposti dai candidati al premio e non solo. Il prossimo appuntamento con unaltra edizione speciale dedicata allAutomazione, che si svolger allinterno di sAVE a Verona il 25 e 26 ottobre. Per informazioni: www.awardecohitech.it

NEWS
RAEE, cREscitA dEl 17% dEi Rifiuti tRAttAti dA Ecodom
Nel 2010 sono state 89.045 le tonnellate di RAEE trattati e 1.834.245 le tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera (+34%). Ecodom, Consorzio Italiano di Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici, ha presentato i dati del Rapporto di sostenibilit 2010: 89.045 tonnellate di Rifiuti Elettrici ed Elettronici trattati, di cui 46.085 tonnellate del Raggruppamento R1 (frigoriferi, congelatori, condizionatori e scaldaacqua) e 42.960 tonnellate del Raggruppamento R2 (lavatrici, lavastoviglie, forni, cappe), con una crescita del +17% rispetto al 2009. Da queste tonnellate sono state ricavate 58.429 tonnellate di ferro, 7.332 tonnellate di plastiche, 2.644 tonnellate di alluminio e 1.612 tonnellate di rame, tutte reinserite nei processi produttivi. Il processo di trattamento dei RAEE realizzato da Ecodom ha evitato limmissione in atmosfera di circa 1.834.245 tonnellate di anidride carbonica (CO2), una quantit equivalente a quella che sarebbe assorbita in un anno da un bosco grande quanto lintera provincia di Ancona. Il 55% dei RAEE gestiti nel 2010 da Ecodom sono stati raccolti nel Nord Italia: la Lombardia, che guida la classifica delle Regioni pi virtuose, ha raccolto 13.053 tonnellate di RAEE; segue il Piemonte con 9.411 tonnellate e il Veneto con 8.979 tonnellate. Tra le Regioni del Centro e del Sud pi attive nella raccolta dei RAEE, si segnalano la Toscana con 8.131 tonnellate e la sicilia con 6.800 tonnellate.

Alberto Biella, APF (a sx) riceve il premio da Stefano Noseda (Farnell)

Bruno Giordano, Gruppo Giordano (a dx) riceve il premio da Fabio Venturi (Provincia di Verona)

LIKI LIKI sTuDIo La lampada Patanjali un originale applicazione che consiste di una lampada con sorgente luminosa a LED che, oltre alla luce, utilizza anche il calore sviluppato dal sistema per diffondere essenze, profumi ed olii essenziali. Il basso consumo di energia unitamente al suo ciclo vita di 60.000 ore fa di questa lampada un originale arredo per ambienti e zone relax. LA CoMPAGNIA DEL soLE Originale applicazione di illuminazione a LED per vetrate artistiche che utilizza la competenza dei mastri vetrai, dei designers e degli elettronici. Queste vetrate di solo 8 mm di spessore sono a tutti gli effetti dei corpi illuminanti a LED con tutte le loro caratteristiche di

MB ELETTRoNICA I LED della Citizen modello

Alessandro Fontana, La Compagnia del Sole (a sx) riceve il premio da Stefano Noseda (Farnell)

Marco Bosisio, MB Elettronica (a sx) riceve il premio da Fabio Venturi (Provincia di Verona)

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rendimento del 90% e un ciclo vita di 100.000 ore.

risparmio energetico, ridottissime emissioni di CO2 e ciclo vita superiore alle 50.000 ore.

Notiziario Ecofocus - Giugno 2011

Come cambia lIva su cellulari e microprocessori


Partita dal 1 Aprile 2011 la Reverse Charge, cosa cambia per il commercio di unit centrali di rielaborazioni
Stefania Arru Il principio di carattere generale considera debitore nei confronti dellErario ai fini Iva, il soggetto che effettua la cessione di beni o di servizi. Tuttavia, con la decisione di esecuzione del Consiglio n. 2010/710/UE del 22 novembre 2010, stata sollevata una eccezione al momento della cessione di telefoni cellulari nonch microprocessori e unit centrali di elaborazione prima della loro installazione in prodotti destinati al consumatore finale. Per la cessione di questi beni, infatti, non vige il principio generale ma vengono designati soggetti passivi ai fini Iva i destinatari dei beni. Si chiama reverse charge ossia inversione contabile e di spostamento della frode sul commercio al dettaglio. Di conseguenza, i cedenti dei beni indicati dalla decisione del Consiglio devono emettere fattura senza addebito dimposta. La registrazione contabile in prima nota andr cos effettuata:
DARE Crediti v/ clienti 1.000,00 DARE Merci c/ vendita 1.000,00 Merci c/ acquisti 1.000,00 200,00 1.000,00 200,00 AVERE AVERE

ni di beni effettuate nella fase distributiva che precede il commercio al dettaglio. C anche da tenere conto che non trova applicazione per le cessioni di beni effettuate da soggetti che operano nel regime dei cosiddetti contribuenti minimi poich esonerati dal versamento dellimposta.

rappresenta lennesimo tentativo del Fisco per contrastare levasione fiscale. In pratica, il destinatario dei beni obbligato allassolvimento dellimposta in luogo del cedente. Cos facendo, si eliminerebbe la possibilit di evasione dellIva dopo la vendita dei prodotti poich il meccanismo della reverse charge comporta un minor rischio

Il committente dovr integrare la fattura con lindicazione dellaliquota e della relativa imposta e annotarla nel registro delle fatture emesse entro il mese successivo e comunque entro 15 giorni dal ricevimento. In questo modo si rende debitore di Iva il cessionario. Lobbligo del meccanismo dellinversione contabile trova applicazione per le sole cessio-

IVA c/ acquisti Debiti v/forn. naz. IVA c/ vendite

AZIENDE

Il testo della circolare disponibile sul sito Internet dellAgenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.gov.it, allinterno della sezione Provvedimenti, Circolari e Risoluzioni.

itAliAni E Riciclo dEi Piccoli ElEttRodomEstici: unA RicERcA di REmEdiA-EuRisko


stefania Prestigiacomo, la ricerca realizzata da ReMedia e Eurisko sul rapporto degli italiani con il riciclo di piccoli apparecchi elettrodomestici. I piccoli apparecchi elettronici e i micro-elettrodomestici rappresentano i RAEE con la pi alta potenzialit di recupero e riciclo, ma anche i pi difficili da intercettare proprio a causa delle ridotte dimensioni. Conoscere i comportamenti degli italiani nei confronti della raccolta differenziata di questi piccoli apparecchi a fine vita rappresenta, quindi, un dato utile per poter implementare e fare il tagliando al sistema di raccolta e intercettazione. Alla presentazione della ricerca saranno presenti moltissimi parlamentari e rappresentanti istituzionali. Il convegno e la presentazione della ricerca si svolgeranno a partire dalle ore 10,00 presso la sala della Mercede, Camera dei Deputati, in via della Mercede, 55. Claudia Taccani

Sar presentata a Roma il 23 giugno 2011, alla presenza del Ministro dellAmbiente,

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LaMPaDE a iNCaNDESCENZa
Egregio Direttore, siamo unazienda di consulenze. un nostro cliente deve iniziare a breve limportazione dalla Cina dei seguenti materiali elettrici : lampadine a incandescenza, lampade da terra e da tavolo, tutte in metallo. Cosa deve fare? In attesa di suo riscontro la ringrazio molto. s.B. (Milano)

Lettere al Direttore

NEWS
boom dEl fotovoltAico, E il solARE tERmico?

inviate le vostre lettere a info@ecoq.it


DirETTiva ECO-DESiGN
Egregio Direttore, si continua a citare la Direttiva europea EuP per segnalare i parametri di consumi energetici delle apparecchiature. Ma la Direttiva non stata modificata? C.Y. (Vicenza)

Per diffusione e longevit, accanto al fotovoltaico troviamo il solare termico: levoluzione del sistema oggi consente di avere pannelli solari totalmente integrati nel tetto che aiutano nella produzione di acqua calda sanitaria e integrano il riscaldamento. I collettori solari possono essere a pannello oppure a tubi sottovuoto, allinterno dei quali scorre un liquido termovettore (generalmente una miscela di acqua e glicole), che viene successivamente pompato in una serpentina posta allinterno di un boiler. Il prezzo per un impianto con collettori piani per una casa di 4 persone si aggira tra 2.600 e 5.000 euro. Inoltre se prevista lintegrazione con il riscaldamento, il prezzo aumenta a 4.500 9.000 euro. Attualmente il solare termico gode della detrazione fiscale al 55%, ovvero si recupera met dellinvestimento in 5 anni, mentre dal 1 Gennaio 2012 entrer in vigore un nuovo sistema incentivante (simile al conto energia per il fotovoltaico) per questa tecnologia, un sistema, ovvero una tariffa fissa per ogni Kwth prodotto.

Egregio Signore, La Direttiva EUP del 2005 stata sostituita dalla (di pi ampie e maggiori vedute), Direttiva ErP del 2009.

COMuNE E CarTuCCE TONEr


Gentile Direttore, Il nostro Comune da poco pi di un anno e mezzo ha avviato in proprio la raccolta differenziata porta a porta ottenendo notevoli risultati uno tra tutti il raggiungimento e superamento del 50% di raccolta differenziata nonch

ladesione al patto rifiuti zero 2020. LAmministrazione consapevole della necessit della raccolta differenziata ha la necessit di avviare una campagna di sensibilizzazione per lo smaltimento dei toner usati di stampanti e fax degli uffici Pubblici ubicati nel proprio territorio e pertanto interessata allo smaltimento degli stessi. Come dobbiamo comportarci? Rimanendo in attesa di un Vostro riscontro, si porgono distinti saluti. F.C. (provincia di Palermo)

Caro Signore, Le rispondo, riprendendo le

parole di Luciano Teli, Direttore del Consorzio EcorIt. Il Comune pu attivare la raccolta differenziata dei toner presso il proprio centro di raccolta, ma evidente che non deve aspettarsi un ritorno economico positivo. I produttori di cartucce toner ci danno mandato di distruggere e recuperare dagli esausti materie prime seconde da reimpiegare o termo valorizzare. Per questa operazione si sostengono dei costi. Per dare un riferimento, per un Consorzio come il nostro il costo di puro trattamento (al quale occorrerebbe aggiungere la logistica) si aggira sui 0,4-0,5 / cartuccia.

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LETTERE AL DIRETTORE

Per scrivere al Direttore di Ecofocus, Stefano Apuzzo

Gentile Signora, le lampadine a incandescenza, fonte di illuminazione ritenuta obsoleta e energivora, per i 100 e i 75 watt sono gi fuori commercio in tutta lUnione europea dallo scorso anno. Restano commercializzabili solo quelle a minor voltaggio, ma fino al 2012, quando anche queste spariranno dal commercio (e dalle importazioni). In ogni caso la Sua domanda talmente generica e omnicomprensiva che certamente merita la risposta da parte di unAssociazione dimpresa (ad esempio da parte di ASSIL Federata ANIE) che particolarmente competente in materia di Direttive e normative europee sulle caratteristiche delle apparecchiature elettriche e dei consumi dei diversi prodotti (finalizzati ad essere immessi sul mercato europeo). Vi sono, ovviamente, anche le questioni tributarie e fiscali che non sono un campo di nostra competenza. Se posso permettermi, sconsiglierei vivamente al Suo Cliente di importare lampade lampadine a incandescenza. Dubito che entro meno di un anno riesca a smerciarle tutte.

vero che la parte del leone nelle energie rinnovabili la sta facendo il fotovoltaico (200.000 impianti installati in Italia per un totale di quasi 5 Gigawatt di potenza), ma ci sono altre fonti rinnovabili incentivate che permettono di contenere le emissioni di Co2 e generare ottimi risparmi in bolletta.

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