Sei sulla pagina 1di 10

DIZIONARIO

ISTOLOGIA
CITOLOGIA

MEMBRANA PLASMATICA: rivestimento che delimita la cellula con la funzione di separare ambiente
esterno/interno e controllare gli scambi, la moltiplicazione e le interazioni. Composta da lipidi coniugati,
proteine e glucidi.

CITOPLASMA/IALOPLASMA: matrice amorfa di natura acquosa (citosol) attraversato da filamenti proteici


che sono il citoscheletro.

RIBOSOMI: organelli di natura ribonucleoproteica, adibiti alla sintesi proteica e presenti in tutte le cellule.

RER: insieme di cisterne appiattite in connessione tra loro delimitate da una membrana sulla cui faccia
citoplasmatica troviamo i ribosomi.

RER: sistema di cisterne in connessione tra loro ma senza ribosomi.

GOLGI: organulo costituito da cisterne appiattite e microvescicole (di trasporto) e macrovescicole (di
secrezione) che ha la funzione di modificare molecole e indirizzarle verso la giusta destinazione

LISOSOMI: organelli citoplasmatici contendenti enzimi idrolitici e ph acido per la digestione intracellulare di
macromolecole.

MITOCONDRI: organelli citoplasmatici deputati principalmente alla produzione di energia per la cellula

PEROSSISOMI: organelli citoplasmatici in grado di degradare metaboliti tossici grazie a enzimi come le
catalasi e le perossidasi, e grazie al perossido di idrogeno. Principale utilizzatore di ossigeno insieme a
mitocondriio.

CITOSCHELETRO: rete di filamenti proteici che costituisce l’ossatura della cellula

NUCLEO: struttura cellulare che contiene il materiale genetico

CROMATINA: materiale genetico della cellula: insieme di DNA, RNA e proteine istoniche e non che va a
costituire il nucleo.

TESSUTO EPITELIALE

Tessuto formato formato prevalentemente da cellule, con scarsa matrice extracellulare, e unite tra loro da
giunzioni.

MICROVILLI: estroflessioni del citoplasma rivestite da membrana plasmatica, composti da actina, che
servono per aumentare la superficie assorbente della cellula

EPIDERMIDE: strato più superficiale della cute, costituita da epitelio pavimentoso pluristratificato
cheratinizzato (cheratinociti che producono cheratina da tonofibrille e cheratoialina, poi muoiono)

CRISTALLINO: struttura elastica e biconvessa di cellule epiteliali modificate, alcune senza nucleo
SMALTO DENTARIO: epitelio colonnare differenziato di origine epiteliale calcificato, il piu duro
dell’organismo, costituito da ameloblasti

PELI: filamenti di cheratina che si sviluppano in invaginazioni dell’epidermide: i follicoli piliferi


approfondasti nel derma. Ci sono anche melanociti vicini che danno il colore tipico.

UNGHIE: placche di cheratina dura strettamente compattata

GHIANDOLE SUDORIPARE: tubulari semplici a gomitolo che rilasciano sudore. A lume stretto: merocrine, a
lume ampio: apocrine (ano, ascelle e genitali: + lipidico)

GHIANDOLE SEBACEE: ghiandole acinose semplici a secrezione olocrina che riversano sebo per
impermeabilizzare il pelo, in regioni di transizione (capezzolo, labbra…) riversano secreto sulla cute

ORGANI DI SENSO: recettori nervosi incorporati in struttura non nervosa che aumenta e rende più fine la
percezione dello stimolo

GHIANDOLA ESOCRINA: ghiandola che riversa il suo secreto (prodotto da adenomero) all’esterno
sull’epitelio di origine tramite un dotto con cui rimane in contatto

GHIANDOLA ENDOCRINA: ghiandola che perde le connessioni con l’epitelio di origine e riversa il suo
secreto nel sangue, che poi lo porterà agli organi bersaglio

TUBO DIGERENTE: lamina secernente con funzione sia di rivestimento che secernente

PANCREAS: ghiandola anficrina, per la parte esocrina acinosa: secreto fluido/sieroso con enzimi digestivi,
per la parte endocrina in isolotti

IPOFISI: ghiandola endocrina a cordoni solidi situata in sella turcica, divisa in adenoipofisi, neuroipofisi e
pars intermedia

EPIFISI: ghiandola endocrina a cordoni solidi situata posteriormente al diencefalo, produce melatonina

SURRENI: ghiandole endocrine a cordoni solidi situate superiormente ai reni, divise in corticale e midollare

PARATIRODI: ghiandole endocrine a cordoni solidi situate nella tiroide, producono paratormone e
aumentano la produzione di vitamina D

TIROIDE: ghiandola endocrina a follicoli chiusi che regola processi metabolici e concentrazione di calcio
(calcitonina)

CELLULE DEL LEYDIG: cellule endocrine interstiziali nel testicolo, producono testosterone sotto effetto
dell’LH

FOLLICOLI OVARICI: ghiandola endocrina a cellule interstiziali, dove cellule della teca producono androgeni
che cellule della granulosa/follicolari trasformano in estrogeni, sotto effetto dell’FSH

CORPO LUTEO: ghiandola endocrina temporanea (poi degenera in corpus albicans) a cordoni solidi che
deriva dalla degenerazione del follicolo maturo (di Graaf) che produce progesterone e estrogeni sotto
effetto dell’LH, che serve per aumentare spessore mucosa uterina
SISTEMA NEUROENDOCRINO DIFFUSO: cellule endocrine sparse chiamate paraneuroni: in grado di
comunicare e rilasciare secreti in base a stimoli

TESSUTI CONNETTIVI

Tessuti di origine mesenchimale, con molta matrice in cui le cellule sono disperse

MATRICE EXTRACELLULARE: parte di tessuto non composta da cellule ma da sostanza fondamentale e


componente fibrillare

SOSTANZA FONDAMENTALE: componente non-cellulare del tessuto connettivo costituita da GAG,


proteoglicani e glicoproteine, in grado di sopportare forze pressorie

- GAG: glicosamminoglicani (95%); catene polisaccaridiche igroscopiche (in grado di trattenere acqua
grazie ai gruppi anionici con carica negativa), attaccati all’asse proteico dei proteoglicani
- PROTEOGLICANI: asse proteico su cui si vanno a legare i GAG (5%)
- GLICOPROTEINE: macromolecole con il compito di unire componenti della matrice e di legare con
le proteine di membrana (quantità minore di carboidrati rispetto a gag e proteoglicani: 30%)

COMPONENTE FIBRILLARE: macromolecole organizzate in strutture filamentose: proteine fibrillari come


fibre collagene, elastiche e reticolari; in grado di resistere alla trazione

FIBRA DI COLLAGENE: fibrille -> tropocollagene -> catene peptidiche ad alpha elica

COMPONENTE CELLULARE: cellule di origine mesenchimale e non, che possono essere residenti nei tessuti
o meno. Tra le residenti abbiamo: fibroblasti/fibrociti, mastociti, macrofagi e cellule dendritche (da
monociti), e adipociti. Le cellule in grado di migrare ai tessuti sono linfociti T e B, e reticolociti (globuli rossi
con ancora i ribosomi).

- FIBROBLASTI: cellule tipiche del tessuto connettivo in grado di produrre le componenti della
matrice extracellulare. Quando diventano quiescenti differenziano in fibrociti.
- MASTOCITI: cellule sentinella (intorno a vasi, nervi, epiteli) con funzione di riconoscimento dei
patogeni e pro-infiammatori, grazie a granuli (infarciti: mastzellen) con istamina ed eparina.
- MACROFAGI: cellule immunitarie con funzione fagocitaria e con la capacità di esporre in membrana
pezzi del patogeno fagocitato associato a MHC (molecole di istocompatibilità). I macrofagi residenti
prendono nomi diversi a seconda di dove si trovano (ossa: osteoclasti, fegato: di Kuppfer, sist
nervoso: microglia).
- CELLULE DENDRITICHE: (nome da prolungamenti simili a dendriti) cellule con funzione fagocitaria
da immature e APC da mature, con + alto APC, e quindi maggiori attivatori dei T HELPER

SISTEMA MAGGIORE DI ISTOCOMPATIBILITÀ: molecole di membrana associate a proteine self, se


sostituite con non-self viene riconosciuta la diversità e vengono attaccate. Diverse in ognuno (eccetto geme
omozigoti), in uomo HLA. Responsabili rigetti in trapianti di organi.

CONN. PROPRIAMENTE DETTI

MUCOSO: connettivo povero di fibre che troviamo in polpa dentale, umor vitreo e funicolo ombelicale

LASSO: connettivo più diffuso dell’organismo, poche fibre. Con funzione trofica, di difesa e sostegno.

- Ipoderma: strato piu profondo della cute, costituito da connettivo lasso


DENSO: connettivo ricco di fibre organizzate in fasci (paralleli, intrecciati, capsula, incrociati, lamellare)

- Derma: strato intermedio della cute, costituito da connettivo denso a fasci intrecciati

ELASTICO: tessuto connettivo con fibre elastiche oltre a collagene, in organi estensibili (polmoni, vescica,
legamenti, vasi, pelle), che si trova stirato o rilassato

RETICOLARE: tessuto connettivo ricco in fibre reticolari costituite da collagene di tipo 3, che si trova in
LAMINA BASALE e sostegno a parenchima in organi pieni

ADIPOSO: tessuto connettivo particolare (tante cellule e poca matrice) con funzione di stoccaggio
trigliceridi (tanta energia in poco spazio), di sostegno e riempimento, ma metabolicamente attivo
(lipogenesi, lipolisi, produzione ormoni come leptina). Puo essere bianco o bruno.

IMMUNITÀ
INNATA: presente dalla nascita e non molto specifica, mediata da granulociti (neutrofili, eosinofili, basofili),
mastociti, macrofagi, cellule dendritiche e linfociti NK nei tessuti periferici (epiteli e connettivi)

- TLR: Toll-like-receptor, recettori in grado di riconoscere pattern molecolari associati ai patogeni


(PAMP) senza i quali il patogeno non potrebbe vivere (LPS in gram-). Fanno parte dei PRR (recettori
per pattern molecolari). In uomo sono 10. Molto conservati (anche drosophila).
- PROTEINE DEL COMPLEMENTO: sistema di proteine che si attaccano ai patogeni per permetterne il
riconoscimento dalle cellule del sistema immunitario che hanno il recettore per il complemento
(Opsonizzazione). Prodotte dal fegato, da C1 a C9.
- CITOCHINE: mediatori chimici che modulano l’attività delle altre cellule del sistema immunitario,
possono essere pro o anti infiammatorie
- CHEMOCHINE: attraggono le altre cellule del sistema immunitario

ADATTATIVA: acquisita o specifica

CONN. DI SOSTEGNO

TESSUTO CARTILAGINEO
Tessuto connettivo di sostegno, non vascolarizzato ne innervato, con una matrice molto idratata.

IALINA: tipo di cartilagine più diffusa, prenatale in abbozzi ossa. In adulto in trachea, setto nasale e parte
terminale delle coste. Può essere modificata: articolare e metafisaria. Con aggrecano.

- PERICONDRIO: tessuto connettivo denso vascolarizzato che circonda la cartilagine e da nutrimento


- CONDROBLASTI: cellule in proliferazione che depongono matrice extracellulare, vanno incontro a
mitosi che generano gruppi isogeni. Poi differenziano in condrociti: in gruppi isogeni.

ELASTICA: simile a cartilagine ialina ma con più fibre elastiche, gruppi isogeni di pochi elementi e mitosi
sporadiche. Si trova in padiglione auricolare e prime vie uditive.

FIBROSA: (transizione tra cartilagine ialina e connettivo denso), ricca di fibre collagene di tipo 1, con meno
matrice extracellulare e quindi meno acida, senza pericondrio.
TESSUTO OSSEO
Tessuto mesenchimale di sostegno, anche con funzione di protezione per gli organi delicati e bilancio delle
concentrazioni di calcio nel sangue. Con matrice organica (collagene di tipo I) e inorganica (cristalli di
idrossiapatite di calcio, responsabili della mineralizzazione) che vanno a organizzarsi in lamelle.

- OSTEOPROGENITRICI: precursori degli osteoblasti in periostio ed endostio.


§ Periostio: connettivo denso a fasci intrecciati, molto vascolarizzato, avvolge l’osso
(eccetto nelle superfici articolari)
§ Endostio: lamina sottile di connettivo denso che riveste le lacune interne all’osso
- OSTEOBLASTI: depongono la matrice organica e regolano quella inorganica
- OSTEOCITI: osteoblasti che rimangono murati nelle lacune della membrana deposta. Formano dei
prolungamenti citoplasmatici a catena per ricavare il nutrimento dai vasi sanguigni.
- OSTEOCLASTI: cellule di origine monocito/macrofagi a che hanno la funzione di riassorbire l’ottico,
favorendo il rimodellamento insieme agli osteoblasti (antagonisti)

LAMELLE: impalcatura dell’osso costituita da fibre collagene di tipo I e cristalli di idrossiapatite di calcio.
Nell’osso spugnoso sono organizzate in trabecole, nell’osso compatto in 3 sistemi (circonferenziali,
concentriche e interstiziali.

OSTEONE: sistema di lamelle concentriche organizzate intorno ad un canale di Havers (canale con vasi,
nervi e linfa)

TRABECOLE: sistema di lamelle a strati associate tra loro, vanno a lasciare spazi vuoti per il midollo osseo.

MIDOLLO OSSEO: organo linfoide primario deputato alla sintesi degli elementi figurati del sangue. Ricco di
cellule staminali multipotenti

OSSIFICAZIONE: processo di formazione del tessuto osseo a partire dal mesenchima (diretta) o passando
per la cartilagine ialina (indiretta).

- DIRETTA: formazione del tessuto osseo a partire dal mesenchima, avviene in ossa del cranio,
clavicola e mandibola
- INDIRETTA: formazione del tessuto osseo a partire da una struttura in cartilagine ialina
§ Endocondrale: da centri di ossificazione, nelle ossa brevi
§ Pericondrale: da pericondrio che riveste la cartilagine (quindi diretta perché parte
da connettivo e non da cartilagine), più precoce

CONN. TROFICI

SANGUE
Tessuto connettivo (di origine mesenchimale) trofico/di nutrimento

PLASMA: componente liquida del sangue: matrice extracellulare. Composto per il 90% da acqua, 1% sali in
forma ionica e 9% di sostanze organiche (proteine, lipidi, glucidi)

ERITROCITI: (4.5-5.5 mln/mm3) cellule anucleate del sangue, di 7micron con forma biconcava, con la
funzione di trasportare ossigeno alle cellule e rimuovere anidride carbonica per riportarla ai polmoni (grazie
a emoglobina). Hanno emivita di circa 120gg poi vengono portati alla milza o al fegato per essere degradati
PIASTRINE/TROMBOCITI: (2-300mila/mm3) frammenti privi di nucleo derivanti dai megacariociti (2-
4micron), contengono granuli per far avvenire i processi di coagulazione (alfa, delta, lambda). Hanno un
emivita di 10gg.

- EMOSTASI: insieme di processi che permette di riparare le lesioni vasali arrestare il sanguinamento
da un vaso danneggiato (emorragia)

GLOBULI BIANCHI/LEUCOCITI: (6-9mila/mm3) cellule del sistema immunitario con funzione di difesa che
esplicitano negli organi in cui c’è necessita (non nel sangue, lo usano per spostarsi), possono essere
granulociti polimorfonucleati o agranulociti mononucleati. Da 7 a 17 micron, ciclo vitale da poche ore a 40
anni. Uniche cellule del sangue con il nucleo

- NEUTROFILI: leucociti (granulociti polimorfonucleati) più abbondanti (50-70%), con granuli neutri e
nucleo con 3 lobi. Hanno capacità fagocitaria ma non di APC.
- EOSINOFILI (acidofili): leucociti (2-4%) con nucleo bilobato a forma di 8 e granuli basici (saranno
chiari, colorano con eosina). Sono coinvolti specialmente nelle infestazioni parassitarie e nelle
reazioni allergiche.
- BASOFILI: leucociti meno rappresentati (0.5-1%), nucleo plurilobato con granuli acidi (si colorano
con ematossilina dello stesso colore del nucleo). Intervengono principalmente nelle reazioni
allergiche.

- MONOCITI: leucociti + voluminosi (14-17micron) che costituiscono il 3-8% del totale, sono i
precursori di macrofagi e cellule dendritiche (si trasformano nei tessuti)
- MACROFAGI: cellule immunitarie con funzione fagocitaria e con la capacità di esporre in membrana
pezzi del patogeno fagocitato associato a MHC (molecole di istocompatibilità). I macrofagi residenti
prendono nomi diversi a seconda di dove si trovano (ossa: osteoclasti, fegato: di Kuppfer, sist
nervoso: microglia).
- CELLULE DENDRITICHE: (nome da prolungamenti simili a dendriti) cellule con funzione fagocitaria
da immature e APC da mature, con + alto APC, e quindi maggiori attivatori dei T HELPER

Ø COMPLESSO MAGGIORE DI ISTOCOMPATIBILITÀ: molecole di membrana associate a proteine
self, se sostituite con non-self viene riconosciuta la diversità e vengono attaccate. Diverse in
ognuno (eccetto geme omozigoti), in uomo HLA. Responsabili rigetti in trapianti di organi.
(MHC I: su tutte le cellule, virus o tumori, T citotossici; MHC II: su APC, patogeno fagocitato, T
helper)

- LINFOCITI: cellule principe dell’immunità adattativa, 7-8micron con un nucleo sferico che occupa
quasi tutta la cellula.
• T: costituiscono il 70% dei linfociti, il loro recettore è il TCR che riconosce l’antigene solo con
riconoscimento associativo dell’antigene (antigene presentato da APC legato a MHC).
Possono essere T Helper/CD4+: riconoscono antigene associato a MHC II e vanno a regolare la
risposta immunitaria, o T citotossici/CD8+ che riconoscono l’antigene legato a MHC II e vanno a
indurre l’apoptosi con il rilascio di sostanze apposite.
• B: costituiscono il 10% dei linfociti, partecipano alla risposta immunitaria di tipo adattativo,
sono in grado di riconoscere l’antigene in forma solubile con un interazione diretta (non hanno
bisogno di MHC), il loro recettore è il BCR. Si differenziano in cellule della memoria e
plasmacellule: cellule effettrici che producono immunoglobuline/anticorpi: vanno a circondare
patogeno per renderlo piu visibile e anche le tossine per neutralizzarle.
• NK: sottopopolazione leucocitaria con la più potente attività citotossica, specialmente nei
confronti di cellule tumorali o infettate da virus. Agiscono in poche ore senza bisogno di
espansione clonale o differenziamento. Hanno recettori inibitori: funzionano come freni per
l’attività citotossica verso le cellule che presentano il loro ligando ovvero le MHC I; e recettori
attivatori (non noti, ma up-regolati da cellule tumorali o infettate da virus) che vanno a
esplicare la loro attività quando non funzionano gli inibitori (perché manca il loro ligando sulle
MHC I). Alcuni tumori sono in grado di esprimere il ligando per le i recettori inibitori facendoli
funzionare e quindi avendo la possibilità di proliferare; le nuovo immunoterapie utilizzano
anticorpi monoclonali per interrompere l’interazione recettore inibitorio-ligando facendo
quindi funzionare gli attivatori e riattivando anche le altre cellule del sistema immunitario.

LINFA
Liquido alcalino che circola nel sistema linfatico, drena il liquido interstiziale e trasporta lipidi.

ORGANI LINFOIDI PRIMARI: midollo osseo, che genera le cellule della linea emopoietica da staminali
multipotenti e timo, coinvolto nella maturazione linfociti T. I processi sono antigene indipendenti: vengono
prodotti recettori dei linfociti senza sapere quale poi incontreranno.

ORGANI LINFOIDI SECONDARI: linfonodo, milza, MALT (appendice, tonsille, placche del Peyer) che sono in
grado di attivare i linfociti grazie all’interazione con l’antigene (fase antigene-dipendente). I linfociti
andranno incontro a riconoscimento, proliferazione e differenziamento in cellule effettrici e della memoria.

TESSUTO MUSCOLARE

Tessuto particolarmente differenziato con funzione contrattile. Può essere liscio o striato in base alla
disposizione delle proteine contrattili.

STRIATO

Tessuto muscolare con fibre disposte a formare striature, l’unità funzionale è il sarcomero: compreso tra
due linee Z, ognuno contiene metà banda I, una banda A e un’altra metà di banda I.

SCHELETRICO
FIBROCELLULA: cellula muscolare striata plurinucleata che deriva dalla fusione di più mioblasti che portano
alla formazione di un sincizio strutturale, possono essere lunghe da mm a 1m. È costituita da filamenti che
sono le miofibrille (circondate da reticolo sarcoplasmatico).

ACTINA: proteina globulare che si dispone formando due filamenti avvolti ad alpha elica, con associate
troponina e tropomiosina. Va a costituire i filamenti sottili del sarcomero.

MIOSINA: proteina filamentosa che fa da motrice per la contrazione. È costituita da due catene pesanti che
vanno a costituire la coda (struttura ad alpha elica) e le teste (globulari, a riposo hanno legata ATP) e da 4
catene leggere che vanno ad appoggiarsi alle teste.

TROPOMIOSINA: proteina filamentosa che si va ad inserire tra i filamenti di actina coprendo i siti di attacco
dell’actina, impedendone l’interazione con la miosina a riposo.
TROPONINA: proteina costituita da tre subunità che vanno a regolare la contrazione muscolare. La C con
sito di legame per il calcio, la T si lega alla tropomiosina e la I impedisce l’interazione tra actina e miosina a
riposo

GIUNZIONE NEUROMUSCOLARE/PLACCA MOTRICE: zona di contatto tra terminazione delle ramificazioni


assoniche di un motoneurone con la fibrocellula muscolare, dove avviene la sinapsi chimica con il rilascio di
acetilcolina (neurotrasmettitore che farà partire la contrazione muscolare

CONTRAZIONE MUSCOLARE: capacità del muscolo di accorciarsi, si basa sullo scivolamento dell’actina sulla
miosina. Avviene grazie a creazione segnale da parte dell’acetilcolina, ligando per i canali del Na+, che li fa
aprire. L’entrata del Na+ causa un’inversione del potenziale di membrana che crea un segnale elettrico che
si propaga lungo i tubuli T, arrivando al reticolo sarcoplasmatico va a aprire il canali per il calcio, che
uscendo va a legarsi alla troponina C che fa spostare la tropomiosina dai siti di attacco sull’actina, e dalla
miosina dove causa l’idrolisi dell’ATP in ADP+P+energia. L’energia viene utilizzata dalla miosina per
muovere le teste da 45° a 90°, posizione in cui va a legarsi all’actina. Il legame con l’actina fa staccare
l’ADP+P e questo causa il ritorno delle teste della miosina in posizione, che nel fare ciò trascina con se
anche l’actina provocando un accorciamento del sarcomero, della miofibrilla e quindi del muscolo. Con
l’arrivo di ATP l’actina si stacca dalla miosina e il procedimento si va a ripetere (se no ATP rigor mortis)

CARDIACO
Muscolo di tipo striato ma involontario . Lo stimolo nasce dalle cellule pacemaker e si propaga tra le cellule
secondo il sistema di conduzione del cuore. Le cellule formano un sincizio funzionale grazie ai dischi
intercalari.

CELLULE PACEMAKER: cellule del miocardio modificate in grado autogenerare un impulso (variazione del
potenziale elettrico.

DISCHI INTERCALARI: sistema di giunzioni aderenti (desmosomi) e comunicanti/nexus che permettono una
comunicazione diretta tra cellule facendole

LISCIO

Tessuto muscolare involontario con funzioni contrattili dove le proteine contrattili si dispongono senza
formare striature. Cellula singola di forma allungata, senza sarcomero. Possono essere viscerali/unitari o
multiunitari.

ISOFORMA MIOSINA: deve essere fosforilata ed ha una minore attività ATP-asica, si trova tra due filamenti
di actina ed è completamente ricoperta da teste: no zona nuda.

TONO MUSCOLARE: soglia minima di contrattilità permanente che alcuni muscolo sono in grado di
mantenere.

TESSUTO NERVOSO

Tessuto con funzione di ricevere, trasmettere ed elaborare gli stimoli.

NEURONI: cellula principe del sistema nervoso anche se ne rappresentano solo il 15%. Costituiti da corpo
cellulare, dendriti e assone. Possono essere classificati morfologicamente (in base al numero di dendriti), in
base alla funzione (sensitivi, motoneuroni, interneuroni), in base alla posizione (intra o extranevrassiali) e in
base al comportamento dell’assone (del 1° o 2° tipo di Golgi)

CORPO CELLULARE: sintesi per le proteine che servono al neurone (membrana e binario assone,
neurotrasmettitori) per questo sarà ricco di RER e ribosomi ed avrà un nucleolo molto attivo: si colorerà a
zolle: sostanza tigroide. È irritabile quindi è in grado di ricevere stimoli dall’esterno che poi andrà a
rielaborare. Insieme ai dendriti e al cono di emergenza dell’assone vanno a formare la sostanza grigia.

DENDRITI: ramificazioni che ricevono segnale in entrata verso il corpo cellulare, possono essere da 0 a 20.
Hanno delle spine dendritiche che sono estroflessioni della membrana che permettono di aumentare la
superficie che può ricevere segnali.

ASSONE: prolungamento della cellula nervosa che conduce il segnale lontano dal punto di ricezione
(sensitivi: periferia-centro, motoneuroni: centro-periferia). Può essere rivestito con mielina o rivestimenti
amielinici, o essere nudo (solo nel SNC). Va a formare la sostanza grigia

FIBRA: assone con il rivestimento mielinico o meno

NERVO: fascio di assoni raggruppati in più fibre, rivestito da epinevrio (connettivo denso)

MIELINA: sostanza lipidica che va a proteggere l’assone. Costituita da strati di membrana plasmatica, quindi
da un 70% di lipidi e 30% di proteine.

NEUROGLIA: cellule di sostegno per i neuroni, costituiscono l’85% delle cellule del sistema nervoso.
Possono essere epiteliali, interstiziali o periferiche.

EPENDIMALI TIPICHE: cellule cilindriche semplici di rivestimento nei ventricoli dell’ encefalo e nel canale
ependimale del midollo spinale. Hanno ciglia che permettono di far scorrere il liquor, si appoggiano su
prolungamenti di astrociti

EPENDIMALI ATIPICHE/PLESSI CORIOIDEI: cellule cilindriche semplici con microvilli che vanno a secernere il
liquor, poggiano su lamina basale

OLIGODENDROCITI: cellula molto grande che va a rivestire fino a 50 tratti di assone con la mielina, si trova
solo nel SNC.

ASTROCITI: cellule gliali più numerose, hanno diverse funzioni tra cui la formazione della barriera
ematoencefalica (seleziona quali molecole passano dal sangue al cervello), fanno da appoggio per le
ependimali tipiche, sono APC, producono fattori di crescita per i neuroni…

MICROGLIA: macrofagi del sistema nervoso, hanno un’attività fagocitica per difesa immunitaria

DI SCHWANN:

SATELLITI: vanno a rivestire il corpo cellulare dei neuroni nei gangli

Potrebbero piacerti anche