Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Massificazione produzione industriale con conseguente perdita personalità di ogni oggetto prodotto. La quantità ha sopraffatto la
qualità . Dare dignità artistica ad un prodotto significa rispondere a due esigente → una di carattere economico (innalzamento
livello estetico prodotto apre mercato di piccola e media borghesia, fino a quel momento esclusa sia da prodotti di alto
artigianato, sia da prodotti a larga diffusione); la seconda esigenza è quella di porre le basi per un’arte diversa, moderna, in linea
con il pregresso, l’Art Nouveau, appunto (risposta artistica che la cultura europea dà al disagio del proprio tempo).
Francia → Art Nouveau; Inghilterra → Modern Style; Italia → Stile floreale o Liberty; Germania → Jugendstil;
Paesi Bassi → Nieuwe Kunst; Austria → Secession; Belgio → Stile Horta; Spagna → Arte Jò ven
Nessun campo, non solo dell’arte, ne è stato immune (arredamento e accessori per l’edilizia, alla linearità delle forme
neoclassiche si sostituisce il piacere per quelle morbide, sinuose; campo tessile, si producono tessuti e stoffe decorati →
ripercussioni su moda).
Anche se a seconda di dove si sviluppa l’Art Nouveau assume forme diverse, essa mantiene delle costanti, che sono i materiali da
costruzione (acciaio, cemento armato), i materiali da decorazione (ceramica, vetro, ghisa), ispirazione a mondo animale e
vegetale.
Architettura Art Nouveau
Incarnazione di uno stile nuovo di cui si sentiva l’esigenza da tempo. Si abbandona il tradizionale ricorso all’Antico, così come si
abbandonano le forme tradizionali dell’architettura rinascimentale e gotica, si dà vita a stile moderno.
Giuditta. Arte di Klimt si indirizza a disegno rigoroso e armonico, arricchito da preziosismo gotico con uso del colore teso a
sottolineare effetti di trasparenze e dove gusto per la decorazione indirizzato verso bidimensionalità .
Giuditta I, 1901, il soggetto biblico è posto in subalternità , in quanto la realizzazione così come ci appare è un inno alla bellezza
femminile. (si trova a Vienna)
In questo dipinto Giuditta, splendidamente agghindata e vista in modo perfettamente frontale è rappresentata con gli occhi
socchiusi e le labbra leggermente aperte, quasi in un atteggiamento di sfida, mentre, con il braccio sinistro, che piegato va a
formare una linea orizzontale, tiene la testa di Oloferne, che si intravede in basso a destra.
Il volto della giovane donna, squadrato, è risaltato dalla presenza dei gioielli, tipici dell’Art Nouveau, e risalta grazie alla presenza
dei folti capelli scuri e riccioluti. Non vi sono linee di contorno, tanto che il suo corpo, appena coperto da un sottilissimo velo
azzurro con ornamentazioni dorate, sembra confondersi con lo sfondo. Ciò che rende ancora più prezioso il dipinto è l’utilizzo del
colore oro, che mette in contrasto la bidimensionalità dello sfondo e la tridimensionalità della figura. Sull’oro disegno geometrico
semplificato e stilizzato e la cornice diventa parte integrante del dipinto.
Giuditta II, 1909. Qui le forme della donna, snodata e protesa verso sinistra, rivelano nel seno nudo un passaggio da Giuditta a
Salomè. Qui la donna perde le caratteristiche femminili di Giuditta I, come possiamo notare dalla postura, dall’espressione in
volto e dalle mani, caratterizzate da dita lunghe e secche. Qui predominano colori diversi, ovvero il rosso e il nero, che
rappresentano la passione che degenera, sconfinando nella morte. Anche qui l’attenzione è rivolta verso il soggetto principale,
poiché lo spazio riservato alla rappresentazione della testa di Oloferne è decisamente ristretto. (si trova a Venezia)
I FAUVES
18 Ottobre 1905 → a Parigi, III edizione del Salon d’Automne. Critico d’arte Vauxcelles, osservando la sala in cui, tra dipinti dai
colori sgargianti, si ergeva una statua in stile classico quattrocentesco disse “Donatello fra le belve”. La denominazione Fauves,
dispregiativa, fu accolta dagli artisti come segno distintivo e lo utilizzarono per raggrupparli sotto un’unica bandiera.
Per i Fauves:
Dipinto deve dare spazio a colore
Non bisogna dipingere in base all’impressione, ma in relazione al proprio sentire interiore
Si deve rappresentare le cose solo dopo averle fatte proprie
La pittura deve essere istintiva ed immediata
Il colore va svincolato d realtà che rappresenta
La natura non deve essere rappresentata realisticamente, ma tutto deve basarsi su ciò che l’artista sente.
HENRI MATISSE
Formazione accademica. Visse nella serenità dell’ambiente familiare. Influenzato inizialmente dall’Impressionismo, poi passò
all’esperienza divisionista. Però il suo animo lo portava verso il piacere del colore e la pittura intesa come gioia di vivere. Fu una
reazione al Neoimpressionismo che spinse l’autore a cercare un nuovo modo di rappresentare la realtà .
L’ESPRESSIONISMO
È una ben definita corrente culturale, a cui possiamo attribuire precisa collocazione temporale (1905-1925), sia una circoscritta
area geografica (Europa centro settentrionale e in particolare Germania).
Come l’Impressionismo era la realtà oggettiva a imprimersi nella coscienza dell’artista, l’Espressionismo è la proiezione
immediata di stati d’animo soggettivi. I dipinti espressionisti dunque presentano contenuti sociali, drammatiche realtà (erano gli
anni della I guerra mondiale → lotta di classe, perdita di valori ideali, realtà armata, contraddizioni politiche).
Espressionismo enfatizza la soggettività dell’artista.
Forme e colori inizieranno una lotta violenta, che avrà come scopo quello di mettere in crisi ogni sentimento del bello così come
si era tramandato fino ad allora.
DIE BRUKE → 1905-1913 → studenti di Dresda abbandonano i propri studi per dedicarsi alla pittura. Nasce Die Bruke, ovvero Il
ponte. I suoi componenti possono anche non essere artisti, ma per partecipare basta versare una somma modesta che permette
di partecipare a riunioni e di ricevere a fine anno una raccolta di stampe.
Questo “movimento” vuole porsi come ponte tra il vecchio e il nuovo, contrapponendo al realismo e all’impressionismo
dell’Ottocento, il violento Espressionismo del Novecento (anti naturalista). Il nome è di derivazione Nietzschiana (l’uomo è una
fune tesa tra bestia e Uomo Nuovo). Questo concetto di trapasso da vecchio a nuovo, da convenzioni a anti convenzioni,
rappresenta il carattere fondamentale del gruppo.
Esagerata enfatizzazione del colore e una voluta spigolosità delle forme, sempre percorse da ironia spigolosa.
KIRCHNER
Ispiratore e primo animatore della Bruke. Formazione eclettica (attinge a incisione del Cinquecento tedesco, all’arte primitiva e a
gusto per stampe giapponesi).
Forti suggestioni dall’Espressionismo coloristico di Gauguin e Van Gogh e da quello psicologico di Munch.
EDVARD MUNCH
In lui tutti i grandi temi sociali e psicologici del tempo → incertezza per il futuro, disumanizzazione società borghese, solitudine
umana, tragico incombere della morte, angoscia esistenziale, conflitto generazionale, crisi dei principali valori etici e religiosi.
Munch nasce in Norvegia il 12 dicembre 1863. L’anno successivo si trasferisce con la famiglia ad Oslo, e nel 1868 la madre muore
di tubercolosi. Nel 1877 anche la sorella muore dello stesso male. Questi sono i primi dei molti dolorosi appuntamenti con la
morte e la malattia che costelleranno la vita dell’artista, influendo anche sulla maturazione di un pensiero estremamente
negativo. Munch all’inizio del 1880 intraprende regolari studi alla Scuola Reale di Pittura, ad Oslo e la sua formazione risentì
molto dell’impostazione naturalistica dei suoi primi maestri.
Egli si lasciò influenzare anche dall’Impressionismo, ma rifiutò sempre la pittura en plein air, in quanto egli affermava di non
rappresentare ciò che vedeva, ma ciò che aveva visto.
Nonostante la salute cagionevole partecipa a tutte le mostre d’avanguardia europee. Conosce le prime persecuzioni naziste e
muore il 23 Gennaio 1944, a Oslo.
Le radici dell’arte di Munch sono più letterarie che figurative. Infatti egli fu profondamente influenzato da un filosofo danese
(Kierkegaard) → filosofia esistenzialista. La sua visione della realtà era permeata dalla costante angoscia della morte, che
incombeva su di lui.
IL CUBISMO
I cubisti non cercavano di compiacere i propri occhi imitando la realtà , ma si sforzavano di creare una realtà completamente
nuova, non necessariamente simile a quella che tutti conosciamo.
I cubisti comprendono che la rappresentazione della realtà non può essere contemporaneamente vera e verosimile.
Esempio del cubo → se un cubo viene rappresentato in prospettiva, noi vediamo solo 3 delle sue sei facce, ma comunque
pensiamo che la rappresentazione sia verosimile, dal momento che noi comprendiamo che esso è un cubo. Se rappresentiamo lo
sviluppo piano del cubo, esso avrà le sei facce completamente uguali e gli spigoli tra loro sempre perpendicolari. Questa
rappresentazione, seppur non verosimile, sarà comunque più vera di quella precedente.
Quindi ciò che noi percepiamo con i nostri occhi spesso non è conforme alla realtà stessa.
La realtà cubista cerca di tenere conto anche del fattore tempo, così da poter rappresentare diversi aspetti di una stessa scena.
Infatti, i cubisti si figurano di ruotare fra le mani l’oggetto rappresentato o, nel caso di una persona, di girargli attorno, così da
percepire diversi aspetti in successione della realtà . Anche il Cubismo derivò il suo nome da un commento dispregiativo di un
critico, e ne fece la bandiera della più grande rivoluzione artistica del secolo.
- Cubismo analitico → Periodo di massimo splendore del movimento, in cui vengono scomposti i più semplici oggetti
quotidiani secondo i principali piani che li compongono, per poi essere ricomposti sulla tela (Così come abbiamo visto
per il cubo).
- Cubismo sintetico → Periodo in cui gli oggetti a noi noti vengono scomposti e poi ricomposti in modo fantastico, così da
renderli autonomi, staccati dalla realtà (hanno vita propria).
PABLO PICASSO
Picasso ebbe formazione accademica. Sin da piccolo, predisposizione per pittura. Viaggia molto.
Da vecchio → “a tredici anni dipingevo come Raffaello, ci ho messo una vita intera ad imparare a dipingere come i bambini”.
Periodo blu → periodo in cui Picasso non aveva maturato una sua propria arte (ancora influenzato da Cezanne e tematiche
postimpressioniste). Si tratta di un periodo in cui la sua pittura si muove su toni freddi, quasi che il suo cuore fosse velato da una
perenne malinconia, che a sua volta gli velava gli occhi di questo azzurro velato. Personaggi rappresentati sono poveri e
malinconici, afflitti dalla vita.
Periodo rosa → dal 1905 la tavolozza di Picasso cambia completamente tonalità , riempiendosi di toni caldi. Raffigura l’ambiente
del circo e dei saltimbanchi. Questa fase fu breve ma intensa.
Periodo africano → dal 1908 Picasso si interessa alla pittura e alla scultura africane. Egli ricerca testimonianze di un’umanità non
corrotta dalle ideologie e dai miti occidentali.
FUTURISMO
I futuristi vogliono:
1. Cantare l’amore del pericolo, l’abitudine all’energia;
2. Il coraggio, l’audacia, la ribellione,
3. Esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, lo schiaffo, il pugno;
4. Esaltare la bellezza della velocità ;
5. Glorificare la guerra, il patriottismo, il militarismo, il gesto distruttore dei libertari;
6. Combattere contro il moralismo e ogni viltà opportunistica.
Nessuna opera che non abbia carattere aggressivo può definirsi capolavoro.
UMBERTO BOCCIONI
Formazione accademica.