Sei sulla pagina 1di 12

UGO YANNI: filomodernista, amico di Ernesto Buonaiuti, promotore dell’unità

tra le Chiese Protestanti e l’ecumenismo tra Protestanti e Cattolici Romani


Dal sito: non avrai altro Dio fuori di me
● La Federazione delle Chiese Evangeliche: una ‘idea massonica’

Qui in Italia la Massoneria si è data da fare non solo all’interno delle Denominazioni
Protestanti facendo adepti o infiltrando suoi emissari, ma anche sponsorizzando la
nascita della Federazione delle Chiese Evangeliche [1], che sostanzialmente non è
altro che una ‘idea massonica’ che piace dunque ai Massoni.
Qualcuno si domanderà in base a cosa faccio queste affermazioni.
Bene, ve lo spiegherò, ma per fare questo devo partire da lontano, e precisamente dal
Primo Congresso Evangelico Italiano che si tenne a Roma dal 9 al 12 Novembre
1920, e che ‘si consegnò alla storia come il primo grande tentativo di creare una
struttura stabile e duratura di collegamento e di unità tra le varie componenti del
mondo evangelico italiano’ (Gianni Long e Renato Maiocchi, Uniti per l’Evangelo,
Claudiana Editrice 2008, pag. 96).
Bisogna dire però che ancora prima di quel Congresso, c’erano stati dei massoni che
avevano cercato di portare avanti l’ideale dell’unità delle Chiese evangeliche,
comeAlessandro Gavazzi (1809-1889), pastore protestante che nel 1870 aveva
fondato la Chiesa Cristiana Libera in Italia; Matteo Prochet (1836-1907), pastore
valdese a Lucca, Pisa, Genova e Roma, che era entrato a far parte di un comitato
intermissionario; e Teofilo Gay (1851-1912), pastore Metodista prima e poi Valdese,
che nel 1889 lanciò l’idea di un quotidiano protestante che però non si concretizzò
perchè ‘si sospettò che sarebbe stato realizzato con l’appoggio determinante della
massoneria’ (cfr. Gianni Long e Renato Maiocchi, Uniti per l’Evangelo, pag. 22-24).

Il Primo Congresso Evangelico (1920)


In vista del Congresso del 1920 fu prima creata una commissione per studiare i
problemi e risolverli. Nella commissione si decise di affrontare solo problemi pratici,
organizzativi: costituzione di una Chiesa Nazionale Evangelica Italiana oppure in
alternativa di una Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane; possibilità di
unificazione delle Scuole Teologiche e della stampa evangelica; pubblicazione di un
unico innario; proposte concernenti la posizione delle Chiese Evangeliche rispetto
allo Stato italiano.
La commissione si riunì a Roma il 18-19 Giugno sotto la presidenza del moderatore
valdese Ernesto Giampiccoli (1869-1921), che era un massone e ‘deciso fautore
dell’unità tra le denominazioni’.
L’ipotesi di creare una Chiesa Nazionale Evangelica Italiana fu esclusa, perchè i
metodisti episcopali la contestarono, e allora la commissione incaricò il battista
Landels e il metodista episcopale Carlo Maria Ferreri (1878-1942), di stendere un
progetto di Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane e i due riuscirono subito a
tracciarlo. Il Ferreri, come abbiamo visto prima, era anche lui un massone.
Il progetto prevedeva come organi un’Assemblea e un Comitato Direttivo (cfr.
Giorgio Spini, Italia liberale e protestanti, pag. 354-355).
Del comitato organizzativo di quel Congresso, vanno segnalati anche il valdese
Nicolò Introna, che era anche lui iscritto alla Massoneria, e Vincenzo C. Nitti (1871-
1957), anche lui massone. Come anche Paolo Coisson, Mario Piacentini e Paolo
Paschetto, in rappresentanza delle ACDG (Associazioni Cristiane Dei Giovani) che
ebbero un ruolo fondamentale in quel Congresso, in quanto il Congresso Nazionale
degli Evangelici Italiani del 1920 fu ‘l’attuazione di un progetto maturato soprattutto
nell’A.C.D.G.’ (Giorgio Spini, Italia Liberale e Protestanti, pag. 360), che erano
impregnate di teologia liberal-protestante, e avevano un carattere
interdenominazionale, ma il cui scopo era andare oltre l’interdenominazionalismo, in
quanto erano per un ecumenismo interconfessionale, proprio ciò che è nell’agenda
della massoneria dunque. E difatti le ACDG erano legate alla YMCA che aveva
stretti rapporti con la massoneria.
Ecco infatti cosa si legge sul sito della Chiesa Evangelica Valdese di Pinerolo in
merito al massone Cesare Gay (1892-1970) che fu segretario delle ACDG:
‘Cesare Gay fu molto legato all’altra grande figura del modernismo, Ernesto
Buonaiuti; questi, cacciato dalla chiesa cattolica per le sue posizioni teologiche e
dall’università italiana per aver rifiutato il giuramento di fedeltà al fascismo, fu a
lungo ospite proprio di casa Gay a Pinerolo. In un periodo di scarso o nullo
ecumenismo con la chiesa cattolica ufficiale, e di diffidenza verso i cattolici
dissidenti, la nostra città si trovò quindi testimone dell’attività del “pellegrino di
Roma”, come viene chiamato Buonaiuti dal titolo di una sua celebre opera. Di segno
ecumenico in tempi difficili fu anche un altro rilevante aspetto dell’attività di Cesare
Gay: il ruolo di segretario nazionale delle Associazioni Cristiane Dei Giovani
(ACDG), legate all’internazionale YMCA, a sua volta in stretti rapporti con la
massoneria’. http://www.pinerolovaldese.org/linea7/pinerolo15.php.
Sul legame tra le ACDG e la YMCA (Young Men’s Christian Association) e sul
carattere massonico della YMCA ecco cosa scriveva il periodico «Les Nouvelles
religiones» di Parigi in un articolo dal titolo «L’effort protestant à Rome et en Italie»
del 1 settembre 1917.
“L’Associazione Cristiana dei Giovani è la branchia italiana della Young Men’s
Christian Association vasta federazione protestante internazionale dei Circoli della
Gioventù, che conta all’incirca 8500 associazioni particolari e quasi un milione di
membri sparsi attraverso i due emisferi, specialmente in Inghilterra, negli Stati Uniti
e nelle Indie. La sua insegna è un triangolo rovesciato in cui sono scritte le iniziali
YMCA. La YMCA dispone di fondi considerevolissimi. Quando gli Stati Uniti
entrarono in guerra essa raccolse in poche settimane cinquanta milioni di dollari per
le opere che si proponeva di fondare a favore dei soldati sia in America, sia in campi
di battaglia di Europa. Gode dell’appoggio di personaggi influentissimi per lo più
protestanti e massoni’.
Il Santo Uffizio del Papato in quel tempo mise in guardia dalla YMCA perchè la
riteneva una associazione anti-cattolica fondamentalmente massonica, e la condannò
nel 1920. La YMCA veniva catalogata come ‘massoneria bianca’ perchè promuoveva
gli ideali massonici. A conferma dello stretto legame che in quegli anni c’era tra la
YMCA e la Massoneria, c’è un chiaro riferimento nell’Encyclopedia of Freemasonry
(Volume 2), scritta da Albert Gallatin Mackey e H. L. Haywood a pag. 648. E poi si
consideri che il capitolo di Ginevra della YMCA fu fondato nel 1852 dal massone
Jean Henri Dunant (1828-1910), fondatore anche della Croce Rossa.
Quando si tenne il congresso a Roma a novembre, il tutto fu gestito dal corpo
pastorale. I delegati presenti furono circa 400; parteciparono anche alcuni membri di
Chiese dei Fratelli e di Chiese pentecostali, ma solo a titolo personale.
Fu eletto presidente Arturo Muston, valdese, a cui furono affiancati il pastore
metodista wesleyano Ernesto Filippini, e il battista Lodovico Paschetto, come vice-
presidenti, e poi quattro assessori: il metodista wesleyano Cervi, il battista
Chiminelli, il metodista episcopale Carlo Maria Ferreri, e il professore Giovanni
Maggiore del Collegio Valdese di Torre Pellice.
Ora, come abbiamo visto prima, Ernesto Filippini e Carlo Maria Ferreri erano
massoni (in particolare Ernesto Filippini era ‘un pezzo grosso della Massoneria’,
come dice Giorgio Spini), ma era massone anche il professore Giovanni Maggiore,
infatti sul sito della Loggia ‘Excelsior’ si legge:
‘Tra le personalità di maggior spicco della Loggia di quegli anni sono da ricordare,
oltre al già citato Teofilo Gay, i professori del Collegio Valdese di Torre Pellice
Giovanni Maggiore e Davide Jahier, grazie ai quali si stabilisce sin dall’inizio uno
stretto legame tra la Loggia ed il Collegio, legame che è rimasto vivo negli anni,
tant’è che numerosi docenti e studenti sono passati, sino ai giorni nostri, dai banchi e
dalle cattedre della scuola alle colonne ed ai tronetti dell’Officina…’
(http://www.goipiemonte-aosta.it/21.html).
Durante la seduta del Congresso dedicata alla questione sociale, ci furono due
interventi principali, quelli del pastore metodista Carlo Maria Ferreri e del pastore
valdese Ugo Janni; che erano ambedue massoni.
Vorrei soffermarmi ora su alcune idee che aveva Ugo Janni, perchè sono
fondamentali al fine di capire come esse hanno con il tempo finito poi con l’influire
pesantemente sulla creazione e sulla filosofia della Federazione delle Chiese
Evangeliche che ufficialmente nacque nel 1967 a Milano, ma le cui basi erano state
gettate sia con il Primo che poi soprattutto con il Secondo Congresso Evangelico del
1965.
Ugo Janni, come già detto, era un massone – era il Maestro Venerabile della Loggia
‘Giuseppe Mazzini’ di Sanremo – ed è considerato da molti studiosi protestanti un
precursore dell’ecumenismo in Italia. In effetti lui promuoveva fortemente l’unità tra
le Chiese Protestanti e l’ecumenismo tra Protestanti e Cattolici Romani. E per questo
suo impegno ecumenico, in ambito massonico è tenuto in grande stima, infatti nel
libro L’Italia delle minoranze si legge:
‘Proprio alla luce dei sentimenti più veri di universalità interpretò il suo ministero,
venendo riconosciuto da tutti, protestanti e cattolici, come vero «pastore» che
evidentemente aveva ben chiaro dentro di sè l’insegnamento universale del Cristo. Di
qui, la sua adesione all’istituzione massonica, associazione di uomini liberi che nelle
loro logge lavorano, innalzando templi alla virtù e scavando profonde e oscure
prigioni al vizio, per il Bene e il Progresso dell’Umanità! Janni percepì, infatti, con
immediatezza, che l’etica massonica si fondava proprio sui concetti di universalità,
secondo una visione di solidarietà comunque tutta cristiana, tesa a rendere cosciente
l’uomo della sua vera natura, al di sopra delle divisioni particolaristiche politiche o
religiose’ (Marco Novarino, L’Italia delle minoranze, pag. 105).

Foto: Il massone Ugo Janni


Ecco ora cosa ebbe a dire Janni sulla rivista evangelica ‘Coscientia’ nel dicembre del
1922, ossia due anni dopo il Primo Congresso Evangelico di Roma.
In merito all’unità tra le Chiese Protestanti:
‘Un ostacolo grave all’opera del protestantesimo italiano è lo sminuzzamento in tante
Chiese. La mentalità italiana è assolutamente inconciliabile con questo stato di fatto
dell’evangelismo nostrano. Dirò di più: a torto o a ragione, essa ne è scandalizzata.
Che fare per togliere di mezzo quest’ostacolo, questo scandalo? La Chiesa unica
sarebbe ideale. Ma vi sono ostacoli per ora insuperabili, e per molto tempo ancora
essa sarà soltanto un ideale. Potrebbe, con maggiore facilità, aversi una Chiesa
federale rispettosa delle autonomie. Fu chiesta a grandi grida dal Congresso
Evangelico di Roma, ma anche questa trova per via ostacoli non sormontabili. Ma
una cosa, a mio credere, si può fare, e subito. Formare il fronte unico evangelico pur
nello stato di molteplicità delle Chiese che vige al presente. Sostenuto da uno spirito
fraterno e solidarista sempre più forte, questo fronte unico dovrà trovare la sua
espressione in un Consiglio Evangelico d’Italia che rappresenti il nostro evangelismo
nella sua totalità di fronte all’opinione pubblica, di fronte alla Chiesa Romana, di
fronte al Governo e che regoli ed armonizzi sempre meglio, sul terreno pratico, i
rapporti cordiali tra le Chiese togliendo gli ostacoli che vi sono e impedendo che altri
ne sorgano. E questo Consiglio che nell’ambito della sua giurisdizione, limitata, ben
definita, ma reale ed efficace, sarà come il Governo, abbia dietro a sè il nostro
Parlamento in un Congresso Nazionale Evangelico che si riunisca, diciamo, di cinque
in cinque anni, ma regolarmente; ad esso pure con attribuzione limitate, ma ben
definite, reali ed efficaci’ (Ugo Janni, Alcune revisioni nel protestantesimo italiano,
citato in Davide Dalmas e Anna Strumia, Una resistenza spirituale ‘Conscientia’
1922-1927, pag. 120-121; vedi anche in Marco Novarino, L’Italia delle minoranze,
pag. 233-234).
In merito all’ecumenismo da ricercare con i Cattolici:
‘Il nostro atteggiamento – diceva Janni – verso la Chiesa romana dev’essere
solidarista; non già – s’intende – per quello che essa ha di corrotto, di oppressivo o di
altrimenti biasimevole, ma per ciò che essa ha di vero in comunione con noi ovvero
in proprio, e per la grande tradizione riformatrice cattolica che dai Monaci di Farfa ad
Arnaldo, da Savonarola a Pietro Tamburini, da Dante a Marsilio fino a Gioberti, a
Rosmini, a Guglielmo Audisio, a Monsignor Passavalli, a Tancredi Canonico, ad
Antonio Fogazzaro è prodotto della coscienza cattolica della nostra gente, e orgoglio
dell’Italia cristiana … Le nostre tradizioni evangeliche debbono muovere incontro
alla tradizione riformatrice cattolica italiana, e mutuarne caratteri che l’arricchiscano
pur rimanendo sè stessa. Il protestantesimo nostrano ne deriverà tra altro un’impronta
italiana per cui si potrà dire: esiste un protestantesimo di carattere spiccatamente
italiano nel suo modo di essere, come ne esiste uno germanico, uno anglosassone ed
un altro francoginevrino’ (Ugo Janni, Alcune revisioni nel protestantesimo italiano,
citato in Davide Dalmas e Anna Strumia, Una resistenza spirituale ‘Conscientia’
1922-1927, pag. 119; vedi anche in Marco Novarino, L’Italia delle minoranze, pag.
231-232).
Peraltro questo Janni aveva anche altre idee strane, infatti era sostenitore
della reincarnazione!
Avete notato dunque? Janni lo dice chiaramente che in quel primo Congresso
Evangelico lui ed altri, tra cui c’erano naturalmente anche i suoi fratelli massoni,
chiesero a grandi grida una Chiesa Federale nel rispetto delle autonomie.
Ma in quel Congresso del 1920, ci fu anche una seduta dedicata ai problemi giuridici
ed ai rapporti tra le Chiese Evangeliche e lo Stato Italiano, e a chi fu affidata la
relazione? A Davide Jahier, studioso di storia e di diritto, oltre che preside del
Collegio Valdese di Torre Pellice, ma che come abbiamo visto prima era anche lui un
massone, e del quale il massone valdese Augusto Comba dice:
‘… va ricordata l’appartenenza massonica del prof. Davide Jahier, figura eminente
dell’intellighenzia valdese dell’epoca, preside del Collegio e ascoltato consigliere
della dirigenza ecclesiastica nella difficile congiuntura dei rapporti con lo Stato
durante il fascismo’ (Augusto Comba, Valdesi e Massoneria, pag. 94-95).
Quel Congresso però ebbe un solo risultato: la creazione di un gruppo di lavoro per la
pubblicazione di un innario unico per tutte le Chiese, innario che fu pubblicato nel
1922 (cfr. Giorgio Spini, Italia Liberale e protestanti, pag. 357; Gianni Long e Renato
Maiocchi, Uniti per l’Evangelo, pag. 28-30).

Il Secondo Congresso Evangelico (1965)


Nel 1965 poi si tenne il Secondo Congresso Evangelico, che fu quello che diede la
spinta decisiva alla costituzione della Federazione delle Chiese Evangeliche, come
dice il pastore metodista Franco Becchino:
‘Dal 2° Congresso Evangelico. promosso dal Consiglio Federale delle Chiese
Evangeliche italiane e tenutosi a Roma nel 1965 con tema «Uniti per l’Evangelo»,
venne la spinta al superamento della struttura di collegamento rappresentata dal
predetto Consiglio Federale attraverso la costituzione di una federazione delle chiese
evangeliche all’opera in Italia.’
(http://www.ildialogo.org/confessionicristiane/chieseevangeliche23052004.htm).
A quel Congresso erano presenti delegati delle Assemblee di Dio in Italia,
dell’Associazione Missionaria Evangelica Italiana, della Chiesa Apostolica in Italia,
della Chiesa Evangelica Metodista d’Italia, della Chiesa Evangelica Valdese,
dell’Esercito della Salvezza, dell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia, e
della setta degli Avventisti.
E bene però precisare che alla votazione del documento presentato al Congresso
intitolato ‘Prospettive per una Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia’ – che
peraltro passò – non parteciparono nè i delegati delle ADI e neppure quelli
Avventisti.
Ecco i nomi dei delegati a quel Congresso.
Assemblee di Dio in Italia (ADI): Gennaro Alvino, Salvatore Anastasio, Paolo
Arcangeli, Domenico Barbera, Domenico Bracco (n.d.e. suppongo sia un errore di
trascrizione e si tratti di Roberto Bracco), Carmelo Crisafulli, Pasquale Di Traglia,
Vincenzo Federico, Giovanni Ferri, Francesco Giancaspero, Umberto Gorietti,
Giuseppe Laiso, Carmine Monetti, Alfredo Perna, Domenico Provvedi, Paolo
Reggimenti, Francesco Toppi, Angelo Tramentozzi, Pasquale Vangone, Sergio
Zucchi.
Associazione Missionaria Evangelica Italiana (AMEI): Vincenzo Barbin, Nanni
Ghelli, Domenico Maselli, Jole Maselli, Emanuele Paschetto, Vittorio Perres,
Michele Sinigaglia, Luigi Spuri.
Chiesa Apostolica: Mario Affuso, Antonio Arrigucci, Gianfranco Baldoni, Iorwerth
Howells, Giovanni Racioppi.
Chiesa Evangelica Metodista d’Italia: Giuseppe Anziani, Sergio Aquilante, Franco
Becchino, Ivo Bellacchini, Mirella Beltrami, Umberto Beltrami, Valdo Benecchi,
Emanuele Bufano, Cacciapuoti Francesco, Domenico Cappella, Enrico Caputo,
Sergio Carile, Samuele Carrari, Arnaldo Carsaniga, Ariele Chiara, Giulio Contino,
Sergio De Ambrosi, Niso De Michelis, Tullio Di Muro, Elvezio Ghirardelli, Pier
Paolo Grassi, Antonino, Guarcena, Ugo Guarnera, Angelo Incelli, Vezio Incelli,
Gaetano Jannì, Alan Keighley, Giovanni Lento, Bruno Loraschi, Vinicio Manfrini,
Gino Manzieri, Venturino Mo, Giovanbattista Nicolini, Anna Nitti, Umberto
Postpischl, Leda Rocca, Fulvio Rocco, Teofilo Santi, Aurelio Sbaffi, Mario Sbaffi,
Roberto Sbaffi, Ugo Schirò, Alfredo Scorsonelli, Emidio Sfredda, Giorgio Spini,
Massimo Tara, Giovanni Vezzosi, Laura Vezzosi, Carlo Zarotti.
Chiesa Evangelica Valdese: Aldo Agostinelli, Edoardo Aime, Gustavo Albarin,
Erme Alfieri, Augusto Armand Hugon, Marco Avondet, Marco Ayassot, Ernesto
Ayassot, Carlo Baiardi, Raffaele Balenci, Giovanni Barblan, Emanuele Baud, Delia
Bert, Alberto Bertalot, Francesco Bertalot, Renzo Bertalot, Silvio Bertin, Sergio
Bianconi, Giorgio Bouchard, Gustavo Bouchard, Salvatore Briante, Salvatore Carcò,
Cesare Chiavia, Davide Cielo, Guido Colucci, Aldo Comba, Roberto Comba, Gino
Conte, Giovanni Conti, Bruno Corsani, Enrico Corsani, Ferruccio Corsani, Achille
Deodato, Franco Davite, Valdo Fornerone, Francesco Ferretti, Dante Gardiol, Remo
Gardiol, Anita Gay, Marcella Gay, Carlo Gay, Virgilio Gay, Arnaldo Genre, Enrico
Geymet, Franco Giampiccoli, Giorgio Girardet, Pier Luigi Jalla, Roberto Jahier,
Roberto Jouvenal, Bernardo La Rosa, Silvio Long, Mario Macchioro, Paolo Marauda,
Aldo Massel, Guido Mathieu, Riccardo Micol, Laura Micol, Liborio Naso, Roberto
Nisbet, Sergio Nitti, Rosario Olivo, Valdo Panascia, Carlo Papini, Danilo Passini,
Giorgio Peyronel, Giorgio Peyrot, Antonio Pizzo, Giovanna Pons, Teofilo Pons,
Speranza Puy, Ernesto Puzzanghera, Alberto Ribet, Aldo Ribet, Paolo Ricca,
Salvatore Ricciardi, Pietro Rizzi, Donatella Gay Rochat, Sergio Rostagno, Ermanno
Rostan, Gianni Rostan, Marco Rostan, Enrico Ruscito, Ercole Salvati, Luigi Santini,
Aldo Sbaffi, Alberto Soggin, Thomas Soggin, Alfredo Sonelli, Berta Subilia, Alberto
Taccia, Giorgio Tourn, Cipriano Tourn, Emilio Travers, Arnaldo Tron, Claudio Tron,
Giulio Vicentini, Tullio Vinay, Liliana Viglielmo, Ugo Zeni.
Esercito della Salvezza: Jean Bordas, Hilde Bordas, Vincenzo Burlini, Leone Calzi,
Prospina D’Angelo, Umberto D’Angelo, Domenico Dentico, Antonia Figliola, Marie
Montbaron, Monique Palpant, Bice Vinti, Miriam Vinti, Ruben Vinti, Febe Yarde,
Raymond Yarde.
Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (UCEBI): Filfadelfo Arcidiacono,
Laurenzia Belforte, Piero Bensi, Nando Camellini, Luca Campennì, Vincenzo
Canale, Gino Cantarella, Aldo Casonato, Giuseppe Ciampa, Giuseppe Centola,
Vincenzo Coacci, Rino Colantonio, Bruno Colombu, Edda Corai, Valdo Corai,
Antonio Di Pietro, Osvaldo Fabiani, Michele Foligno, Mario Girolami, Maurizio
Girolami, Claudio Iafrate, Carmelo Inguanti, Paolo Landi, Mario Marziale, Paolo
Marziale, Liberante Matta, Anna Mocco, Carmelo Mollica, Giuseppe Mollica, Carlo
Moriero, Aroldo Naselli, Aurelio Naselli, Michele Nicoletti, Nicola Nuzzolese,
Nicola Pantaleo, Carlo Papacella, Beppino Parlanti, Giuseppe Pavoni, Pasquale
Perna, Giacomo Pistone, A. Ramirez, Massimo Romeo, Manfredi Ronchi, Bruno
Saccomani, Ezio Saccomani, Guido Saccomani, Paolo Sanfilippo, Emidio Santilli,
Lidia Schirò, Giacomo Spanu, Armando Spinella, Ermanno Spuri, Nunzio Strisciullo,
Andrea Tarascio, Thea Tonarelli, Gianni Vegetti, Enzo Veneziano, Giovanni
Vizziello, Luciano Zanini.
Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste: Silo Agnello, Nino Bulzis,
Antonio Caracciolo, Gisueppe Cavalcante, Giuseppe Cupertino, Giovanni Grimaldi,
Giovanni La Marca, Lucio Marzocchini, Caterina Masiello, Susanna Pagano, Ismaele
Rimoldi, Gianfranco Rossi, Franco Santini, Mario Vincentelli, Domenico Visigalli
(cfr. Uniti per l’Evangelo, Atti e Documenti del 2° Congresso delle Chiese
Evangeliche Italiane, Roma, 26-30 Maggio 1965, Pubblicato a cura di Mario Sbaffi,
Sotto l’egida del Consiglio Federale delle Chiese Evangeliche d’Italia, pag. 209-212)
Ci furono anche degli osservatori, tra cui Charles E. Greenaway (1918 – 1993),
predicatore pentecostale affiliato alle Assemblee di Dio USA e amico delle ADI, che
in quel Congresso predicò pure.
Il documento conclusivo, intitolato ‘La nostra vocazione di fronte alla situazione
sociale’, verso la conclusione affermava:
‘Le comunità evangeliche si sentono pertanto impegnate nella costruzione della pace
e nella riconciliazione tra i popoli e le razze, assumendo la causa degli oppressi e
degli sfruttati, contrastando il passo, nello spirito di Cristo, al potente, chiunque esso
sia, per porre così le fondamenta di una società nuova che attenda con speranza nuovi
cieli e nuova terra’.
A me effettivamente pare un linguaggio massonico, piuttosto che un linguaggio
cristiano questo.
E d’altronde tra i tanti delegati i seguenti erano massoni:
I valdesi Augusto Armand Hugon (cfr. Augusto Comba, Valdesi e Massoneria, pag.
130-133), Ernesto Ayassot (cfr. Giorgio Spini, Italia di Mussolini e protestanti, pag.
251; Augusto Comba, Valdesi e Massoneria, pag. 147), Enrico Geymet (Augusto
Comba, Valdesi e Massoneria, pag. 29, 31), Arnaldo Genre (cfr.
http://www.goipiemonte-aosta.it/21.html),Teofilo Pons (cfr. Augusto Comba,
Valdesi e Massoneria, pag. 135), e il battista Bruno Saccomani (cfr.
web.tiscali.it/labriola/pastori.htm; Augusto Comba, Valdesi e Massoneria, pag. 147),
ma non bisogna escludere che ce ne fossero altri.
E poi c’erano sicuramente tanti ‘massoni senza grembiule’.
Quindi io sono persuaso che dietro quel Congresso ci sia stata la diabolica influenza
massonica, anche perchè poi in definitiva con quel congresso evangelico si è aperta la
porta all’ecumenismo con la Chiesa Cattolica Romana, ecumenismo che ricordiamo
fa parte dell’agenda massonica; basta vedere cosa diceva il pastore valdese Ugo Janni
che era un massone, e che Giorgio Spini includeva in quella che lui chiamava ‘la
nuova elite evangelica italiana’ tutta permeata dello spirito del protestantesimo
liberale e quindi in cerca di ‘liberazione’.
E poi Giorgio Spini di quell’importante congresso fu il presidente (eletto a larga
maggioranza), lui che come abbiamo visto stimava e appoggiava la Massoneria!!
Ma non è finita qua, perchè anche nel Congresso successivo, e cioè quello del 1967
che si tenne a Milano, e che sancì la nascita della Federazione delle Chiese
Evangeliche, tra l’elenco dei delegati alla Assemblea Costituente della Federazione,
ci furono dei massoni, vale a dire i valdesi Augusto Armand Hugon e Ernesto
Ayassot.
E dato che ci siamo, voglio ricordarvi che proprio in quel tempo il valdese Giordano
Gamberini (1915-2003) era Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, quindi era a
capo della Massoneria Italiana, in quanto era stato eletto a questa carica nel 1961 e vi
rimase sino al 1970: quello stesso Giordano Gamberini peraltro che nel 1968
partecipò alla stesura di una Bibbia concordata (traducendo il Vangelo secondo
Giovanni), assieme a ebrei, cattolici e protestanti; e che quando nel giugno del 1963
era morto Giovanni XXIII – che era colui che aveva indetto il Concilio Vaticano II,
con il quale la Chiesa Cattolica Romana si aprì all’ecumenismo con le Chiese
Protestanti – rilasciò all’agenzia Pantheon il seguente elogio funebre:
«Scompare un uomo che si prometteva di colmare [...] l’abisso scavato dalla Chiesa
prima di lui fra sé medesima e la società moderna. E la sua morte è un gran male per
tutti» !
E sempre in quel periodo un altro valdese, Augusto Comba, era un componente della
Giunta del Grande Oriente d’Italia (fu Grande Dignitario dal 1961 al 1970) !
Alla luce di tutto ciò, dunque, come non si può pensare dunque ad una influenza
massonica su quei Congressi Evangelici? Sarebbe assurdo farlo. Non vi pare? Per cui
possiamo dire che tra gli ideatori e i fondatori della FCEI ci furono dei massoni. Se
poi a ciò si aggiunge che oggi nelle Chiese Evangeliche appartenenti alla FCEI ci
sono molti massoni, il quadro che ne viene fuori è a dir poco sconcertante.
A proposito di influenza massonica, voglio far notare che in quello stesso anno in cui
si tenne il Secondo Congresso Evangelico, cioè nel 1965, si concluse il Concilio
Vaticano II sotto Paolo VI, che sancì la storica apertura della Chiesa Cattolica
Romana all’ecumenismo e al dialogo interreligioso, tra cui quello con gli Ebrei. Ed è
proprio a proposito degli Ebrei, che ci fu una influenza massonica sul Concilio
Vaticano II, infatti il § 4 dello Schema sull’Ecumenismo (Nostra Ætate), presentato al
Concilio dal Cardinale Bea, che poi fece di persona l’apologia di tale tesi, era di
origine ebraica, e precisamente dell’organizzazione massonica ebraica B’nai B’rith.
Fu l’autorevole quotidiano parigino Le Monde a svelarlo, dicendo nell’edizione del
19 novembre 1963:
«L’organizzazione ebraica internazionale B’nai B’rith ha manifestato il desiderio di
stabilire relazioni più strette con la Chiesa cattolica. Tale Ordine ha sottoposto al
Concilio una Dichiarazione nella quale si afferma l’intera responsabilità dell’umanità
per la morte di Cristo. ‘Se tale Dichiarazione verrà accettata dal Concilio – ha
dichiarato Label A. Katz, Presidente del Consiglio Internazionale del B’nai B’rith –
le comunità ebraiche cercheranno i mezzi per collaborare con le autorità della
Chiesa’». Il Cardinale Bea, nel presentare il suo progetto di Decreto in favore degli
ebrei, naturalmente nascose ai suoi colleghi che egli ripeteva le tesi che gli erano state
suggerite dall’Ordine massonico del B’nai B’rith, presentandole invece come
elaborate dal Segretariato per l’Unità dei Cristiani. Si guardò bene dallo svelare la
vera origine delle sue tesi, perchè se lo avesse fatto la stragrande maggioranza dei
convenuti le avrebbe respinte con decisione sapendo molto bene quanto la
Massoneria abbia contrastato la Chiesa Cattolica Romana nel corso dei secoli (cfr.
http://www.crisidellachiesa.com/articoli/massoneria/azione_giudaico_massonica/azio
ne_giudaico_massonica.htm).
Oltre a ciò, secondo il prete cattolico Luigi Villa, noto ‘cacciatore di massoni’, sia
Giovanni XXIII che Paolo VI erano affiliati alla Massoneria; e i cardinali e i vescovi
che più si adoperarono per indirizzare il Concilio Vaticano II in senso ‘modernista’
erano tutti massoni, di grado più o meno elevato (cfr. http://www.ariannaeditrice.it/).
Giudicate voi da persone intelligenti.
Note:
[1] I membri effettivi della FCEI sono i seguenti: la Chiesa evangelica luterana in
Italia (CELI); la Chiesa evangelica valdese; le Chiese metodiste; l’Esercito della
Salvezza; l’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI); la Comunione di
chiese libere; la Chiesa apostolica italiana; la Comunità evangelica di confessione
elvetica di Trieste; la St. Andrew’s Church of Scotland di Roma. Oltre ai membri
effettivi che ne accettano pienamente lo Statuto, la FCEI riconosce la condizione di
aderenti alle chiese, unioni di chiese ed opere che accettano il fondamento di fede
espresso nel preambolo dello Statuto della FECI e collaborano per il raggiungimento
di alcuni obiettivi specifici, e la condizione di osservatori a quelle che manifestano
interesse per la sua attività. E’ dunque membro aderente l’Associazione Comunità
Cristiane con sede a Rho (Milano); e sono membri osservatori l’Unione italiana delle
chiese cristiane avventiste del settimo giorno (UICCA) e la Federazione delle chiese
pentecostali (FCP). La FCEI mantiene inoltre rapporti di fraterna collaborazione con
la Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) e la Federazione giovanile
evangelica italiana (FGEI). In totale la FCEI rappresenta circa 65.000 persone.

Una coincidenza molto inquietante


Nel 1943 nell’edificio della Chiesa Evangelica Metodista di Via Firenze 38 a Roma,
si tenne un importante giuramento massonico. Ecco quello che si legge sulla rivista
massonica L’Uomo:
‘Nell’intervallo fra il 5 luglio e l’8 settembre 1943, il Martini, come si è detto erede
di Palazzo Giustiniani, nella Chiesa Evangelica di Roma, Via Firenze 38, alla
presenza del Potentissimo Fr’. Signorelli 33’; giurò fedeltà al Sovrano Gran
Commendatore Carlo De Cantellis 33’ (L’Uomo, Organo Ufficiale del Grande
Oriente Scozzese d’Italia – Comunione di Piazza del Gesù, Giugno 2007, pag. 12).

Ora, qualcuno si domanderà come mai proprio in quel luogo che era ed è tuttora della
Chiesa Metodista? Perchè quella era la sede della Federazione Massonica di
P.D.G. Massoneria di RSAA per l’Italia e le sue dipendenze.
Questo è quello che si legge in un diagramma (vedi foto) della Storia della Libera
Muratoria Italiana dalle origini ai nostri giorni (1805-2011 E.V) a cura di Roberto
Amato, Direttore Agenzia Massonica Italiana. Cosa questa confermata da Aldo Mola
in Storia della Massoneria Italiana a pag. 660.
Foto da: http://it.scribd.com/doc/81932349/Diagramma-4
Adesso qualcuno si domanderà cosa c’entra questo con la Federazione delle Chiese
Evangeliche in Italia. Bene, c’entra perchè Via Firenze 38 a Roma è la sede
centrale proprio della FCEI, come si può vedere da questo screenshot preso dal
loro sito:

Da: http://www.fedevangelica.it/varie/contatti.php
Considerate quindi questa cosa: la FCEI ha la sua attuale sede dove a suo tempo c’era
la sede della Federazione Massonica di P.D.G. Massoneria di RSAA, ovviamente per
decisione dell’allora Chiesa Metodista il cui sovraintendente era il pastore Tito
Signorelli, massone del 33°, e dove quindi oltre al giuramento massonico sopra citato
si tennero riunioni e cerimonie massoniche collegate al Rito Scozzese Antico ed
Accettato, che come abbiamo visto promuove il culto e il sevizio a Satana.
Che dire? Inquietante, molto inquietante questa cosa.
Chi ha orecchi da udire, oda.
Giacinto Butindaro

Potrebbero piacerti anche