Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
INFORMAZIONI PER
L’USO IN SICUREZZA DI
BOMBOLE DI OSSIGENO
ogiva
L’ossigeno è uno dei gas più comuni:al 21%, insieme all’azoto (78%), all’anidride carbonica (1%)
e a tracce di argon costituisce l’atmosfera che respiriamo. Allo stato gassoso è incolore, inodore e
insapore, quindi un eventuale aumento della sua presenza in aria non può essere rilevata dai nostri
sensi.
Questo gas all’interno di una struttura sanitaria è utilizzato per svolgere funzioni medicali e
terapeutiche.
L’Ossigeno può essere contenuto in bombole di colore bianco o verde, con ogiva bianca, oppure
distribuito mediante una rete di tubazioni contraddistinte da fascette colorate poste ad intervalli
regolari e riportanti il nome del gas che contengono e la direzione del fluido.
Queste fascette sono poste in vicinanza di valvole, di raccordi, di incroci, di giunti, di
apparecchiature di servizio, di attraversamenti di muri ed in ogni posizione dove si possano
generare confusioni. Il colore degli attacchi presenti nelle degenze e in tutte le aree dove
l’ossigeno è utilizzato è il bianco.
pag. 1 di 8
TIPO DI GAS VECCHIA COLORAZIONE NUOVA COLORAZIONE
aria respirabile N
bianco+nero bianco+nero
ossigeno
O2
bianco bianco
miscela elio-ossigeno N
ad uso respiratorio
alluminio bianco+marrone
4. Simboli di pericolo
5. Frasi di rischio
6. Consigli di prudenza
pag. 2 di 8
I PRINCIPALI RISCHI
I rischi connessi con l’uso di gas compressi sono prettamente legati ai seguenti fattori:
Accumulo: si possono avere accumuli di gas nell’ambiente, che se non ben aerato può
causare:
a) esplosioni in caso di gas combustibili;
b) sovraossigenazione in caso di ossigeno (in tal caso la più piccola fiamma o
scintilla potrebbe ignire qualsiasi sostanza combustibile presente);
Pressione: Qualsiasi recipiente in pressione è estremamente sensibile alle alte e basse
temperature che possono far variare i valori della pressione o
infragilimento del metallo fino a rottura del recipiente.
Poca stabilità: Le bombole sono per natura poco stabili e quindi bastano leggeri urti
per farle cadere e rotolare con rischi di schiacciamento o rottura delle
valvole in assenza di cappellotto.
Mentre per quanto riguarda le caratteristiche principali comuni a tutti i gas criogenici
liquefatti sono essenzialmente:
temperature estremamente basse
sviluppo di grandi quantità di gas (evaporazione) da piccole quantità di liquido
tendenza all’accumulo dei vapori freddi negli strati più bassi dell’ambiente
Queste caratteristiche sono già di per se stesse fonti di rischio e quindi è essenziale attenersi
alle informazioni e istruzioni nelle schede di sicurezza fornite dal fornitore.
Pertanto i rischi o pericoli più comuni nell’uso di tali sostanze si possono riepilogare in:
esposizione della cute a bassissime temperature (ustioni da freddo)
esposizione prolungata (congelamento)
inalazioni di vapori a bassissime temperature (danni ai polmoni)
contatto con gli occhi (lesioni oculari)
superfici freddissime (fenomeni di “incollamento” della cute)
concentrazioni di ossigeno (incendio)
Al fine di un corretto utilizzo dei gas compressi è opportuno richiamare i seguenti punti :
Quantità: si deve adeguare la quantità e la capacità delle bombole alle reali necessità
onde evitare pericolosi stoccaggi in luoghi non adatti.
Posizionamento: nei limiti del possibile, è opportuno collocare le bombole a pianterreno
e all’esterno dei reparti/laboratori. Ogni bombola in servizio deve essere assicurata per
mezzo di catena metallica che ne impediscono la caduta.
Valvole: la manipolazione delle valvole deve essere effettuata manualmente e in modo
molto progressivo sia in apertura che in chiusura. In caso di impossibilità di apertura
manuale, restituire la bombola senza tentare di ottenerne l’apertura con mezzi violenti.
Parimenti per chiudere le valvole non si deve mai forzarla. In caso di possibile rischio di
immissioni di sostanze estranee è opportuno utilizzare valvole di non ritorno.
Raccordi: Vanno utilizzati solo componenti forniti dal fornitore del gas, e comunque
utilizzare solo materiali (es. guarnizioni, ecc..) compatibili con i gas in utilizzo. E’
proibito utilizzare raccordi intermedi.
pag. 3 di 8
E’ assolutamente proibito al fine di aumentare il flusso del gas riscaldare le bombole con una
fiamma diretta.
Le bombole devono essere maneggiati con cautela evitando gli urti violenti tra di loro
o contro altre superfici, cadute od altre oscillazioni meccaniche che possano
comprometterne l’integrità e la resistenza.
Le bombole non devono essere trascinate, ne fatte rotolare o scivolare sul pavimento.
La loro movimentazione, anche per brevi distanze, deve avvenire mediante carrello a
mano.
Le bombole non devono essere maneggiati con le mani o con i guanti sporchi di grasso
Le bombole contenenti gas non devono essere esposte all’azione diretta dei raggi del
sole, né tenute vicine a sorgenti di calore (radiatori) o comunque in ambienti in cui la
temperatura possa raggiungere o superare i 50 °C.
Le bombole devono essere protetti da ogni oggetto che possa provocare tagli od altre
abrasioni sulla superficie del metallo. E’ vietato lasciare le bombole vicino a
montacarichi sotto passerelle, o in luoghi dove oggetti pesanti in movimento possano
urtarli e provocarne la caduta.
pag. 4 di 8
Nei locali di deposito devono essere tenute separate le bombole piene da quelli vuote
È vietato il posizionamento delle bombole nei luoghi di passaggio e lungo le vie di fuga
Le bombole devono essere posizionate lontano da fonti di calore e non esposte ai raggi
solari
NORME PROCEDURALI
Non avvicinare alle bombole fonti di calore (fornelli, stufe, fonti luminose calde) o
fiamme libere
o Contrassegno di stato
pag. 5 di 8
o Ferma restando la colorazione distintiva delle ogive, tutte le bombole destinate
a contenere gas medicali devono avere la parte cilindrica di colore bianco
UTILIZZO
pag. 6 di 8
Scheda per l'uso in sicurezza dei gas: OSSIGENO
1 FORMULA CHIMICA O2
2 PROPRIETÀ FISICHE
2.2 Densità
La densità dell'ossigeno, riferita a quella dell'aria a 0°C, pari a 1,10; la sua massa volumica, in
condizioni di temperatura e pressioni normali, è di 1,4289 kg/m3.
2.2.1 Solubilità
L'ossigeno è moderatamente solubile in acqua: la sua solubilità decresce con l'aumentare della
temperatura.
2.5 Infiammabilità
L'ossigeno è la sostanza comburente per eccellenza e forma miscele esplosive con i gas
combustibili.
2.6 Tossicità
L'ossigeno non provoca alcun effetto nocivo se contenuto in aria in concentrazione variabile tra il
17% e il 75%.
2.6.2 Corrosione
L'ossigeno puro non è corrosivo e può essere impiegato con tutti i metalli di normale uso; ad alta
pressione occorrono, tuttavia, particolari precauzioni nella scelta dei materiali.
3 CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITÀ
pag. 7 di 8
3.2 Effetto ustionante
L'ossigeno allo stato liquido può provocare ustioni da freddo per contatto con l'epidermide.
4 PRODUZIONE
5 UTILIZZAZIONE
È usato nell'industria chimica come ossidante in numerose reazioni di processo. Può essere
trasportato sia allo stato gassoso in bombole sotto pressione che allo stato liquefatto in contenitori
a bassa temperatura.
pag. 8 di 8