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54
Giugno 2018
La separazione
delle impurità
negli impianti di
climatizzazione
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE PUBBLICITÀ 70% - FILIALE DI NOVARA
Sommario
PUBBLICAZIONE PERIODICA DI INFORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE
54
Giugno 2018
La rimozione
delle impurità
negli impianti di
3 LA SEPARAZIONE DELLE IMPURITÀ
climatizzazione NEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE
4 LE SOSTANZE PRESENTI NELL'ACQUA
SOSTANZE IN SOLUZIONE
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE PUBBLICITÀ 70% - FILIALE DI NOVARA
8 INCONVENIENTI TIPICI
INCROSTAZIONI
CORROSIONI
DEPOSITI
Direttore responsabile: CRESCITA BIOLOGICA
Mattia Tomasoni
12 DANNI PROVOCATI DELLE IMPURITÀ
Responsabile di Redazione:
Fabrizio Guidetti 16 DISPOSITIVI PER L'ELIMINAZIONE DELLE IMPURITÀ
17 FILTRI A Y
Hanno collaborato a questo numero:
18 FILTRI A CALZA O CESTELLO
- Claudio Ardizzoia
19 FILTRI CHIARIFICATORI
- Elia Cremona
- Alessandro Crimella 20 DEFANGATORI
- Domenico Mazzetti 21 FILTRI DEFANGATORI
- Renzo Planca
22 SCARICO IN FOGNATURA
Si ringrazia per la consulenza tecnica: 23 DISPOSITIVO CON DEFANGATORE E FILTRO PER PICCOLI
perito chimico ind. Andrea Refosco IMPIANTI
della "Acquapedia" 23 FUNZIONAMENTO
23 PULIZIA
Idraulica 24 FILTRO DEFANGATORE AUTOPULENTE
Pubblicazione registrata presso 24 FUNZIONAMENTO
il Tribunale di Novara
25 PULIZIA
al n. 26/91 in data 28/9/91
Editore: 26 DIMENSIONAMENTO DI FILTRI E DEFANGATORI
Centrostampa S.r.l. Novara 26 I FILTRI E I FILTRI DEFANGATORI
26 I DEFANGATORI
Stampa: 26 GRAFICI DI DIMENSIONAMENTO
Centrostampa S.r.l. Novara 28 DISPOSITIVI IN LINEA
28 DISPOSITIVI IN PARALLELO
30 SCHEMI DI INSTALLAZIONE
30 IMPIANTI DI PICCOLA POTENZIALITÀ
Copyright Idraulica Caleffi. Tutti 32 IMPIANTI DI GRANDE POTENZIALITÀ
i diritti sono riservati. Nessuna
parte della pubblicazione può 36 TRATTAMENTI CHIMICI E CHIMICO-FISICI
essere riprodotta o diffusa
senza il permesso scritto
dell’Editore. 38 Disaeratore DISCALSLIM®
39 Defangatore DIRTMAGSLIM®
3
Tutte queste sostanze contenute all'interno
LE SOSTANZE PRESENTI NELL'ACQUA dell'acqua possono essere:
• in soluzione
Le sostanze, le particelle, i sali e le impurità presenti • in sospensione
nell'impianto possono essere: • in forma colloidale.
• contenute nell'acqua di riempimento o
reintegro e dipendono dalla provenienza SOSTANZE IN SOLUZIONE
dell'acqua (pozzo, acquedotto);
• residui derivanti dalle operazioni di Le sostanze in soluzione formano con l'acqua dei
installazione o manutenzione dell'impianto; legami veri e propri e non si separano nemmeno
• generate all'interno dell'impianto quali per effetto di agitazione dell'acqua.
prodotti di ossidazioni e corrosioni, residui di Di solito le sostanze in soluzione mantengono
incrostazioni e crescite batteriche. l'acqua limpida e trasparente.
Alcuni composti in soluzione, per effetto della
Le problematiche che si originano in seguito alla
temperatura, passano in sospensione, come ad
presenza di tali sostanze non sono solo di ordine
esempio le incrostazioni calcaree.
meccanico (occlusioni, abrasioni, grippaggi) ma
Le sostanze che passano facilmente in soluzione
anche di ordine chimico ed elettrochimico. Si pensi
sono gli ioni, i sali, i gas e, in parte i batteri fino a
ad esempio che tutti i depositi possono innescare
che, aggregandosi, formano dei colloidi.
nuove corrosioni da sottodeposito andando ad
aumentare in modo esponenziale lo sviluppo di
fenomeni corrosivi.
Gli ioni in soluzione
Le sostanze contenute nell'acqua di
Il ferro
riempimento possono essere particelle organiche,
In concentrazioni elevate è sintomo di fenomeni
quali batteri e alghe, non organiche come le sabbie corrosivi all'interno dell'impianto; può causare, a
e il limo, oppure sali e ioni solubili. sua volta, depositi o corrosioni secondarie.
Conferisce (in alte concentrazioni) una colorazione
Tra le particelle generate dalle operazioni di rossastra all'acqua.
installazione troviamo alcuni residui di lavorazione Il manganese
dei componenti quali sbavature metalliche, sabbie È presente nell'acqua di riempimento ma
di fusione, grumi e scaglie di vernice, residui di difficilmente la sua concentrazione aumenta
materiali di tenuta (canapa e nastri in teflon) o di negli impianti di riscaldamento per effetto
delle corrosioni. Elevati quantitativi di ossidi di
lubrificanti (oli e grassi). manganese possono creare incrostazioni.
Le impurità generate invece da fenomeni all'interno Il rame
degli impianti quali ossidazioni, corrosioni o Difficilmente è presente in concentrazioni
apprezzabili nell'acqua di riempimento ma deriva
crescite batteriche si formano durante l'esercizio.
da processi corrosivi in atto.
Come abbiamo accennato, le maggiori problematiche In concentrazioni elevate, può dare origine a
degli impianti sono quelle causate proprio dalle corrosioni localizzate molto pericolose.
sostanze che si generano al loro interno: sono le Gli ioni nitrato, solfato e cloruro
Provengono dall'acqua di alimentazione e
più pericolose e possono pregiudicarne seriamente pertanto sono di solito entro i limiti previsti. La
l'efficienza. concentrazione può aumentare con l'utilizzo di
alcuni prodotti o trattamenti chimici, in tal caso
si possono presentare fenomeni di corrosione
localizzata.
L'ammoniaca
Sostanze provenienti dall'acqua di È presente negli impianti di riscaldamento, ai tipici
riempimento valori di pH, sotto forma di ione ammonio, che può
causare corrosioni specialmente sui componenti
in rame.
Sostanze provenienti da operazioni di L'alluminio
installazione e manutenzione Non è di solito rilevabile nell'acqua di riempimento.
Elevati quantitativi all'interno del circuito chiuso
sono sintomo di corrosioni in atto o di utilizzo di
anodi sacrificali in alluminio per la protezione di
Sostanze che si generano all'interno
alcuni componenti dell'impianto.
dell'impianto Nei circuiti chiusi, la corrosione dell'alluminio
provoca formazione di idrogeno gassoso.
4
SOSTANZE IN FORMA COLLOIDALE Negli impianti di riscaldamento gli ossidi sono
residui di corrosioni o micro-corrosioni elettrolitiche.
Le sostanze colloidali (o colloidi) sono finemente
Gli ossidi di ferro si depositano prima come
disperse nell'acqua senza essere in soluzione,
fanghi nel punto in cui è avvenuta la corrosione e,
cioè senza avere un vero legame con l'acqua.
successivamente, si trasformano in vere e proprie
L'acqua contenente colloidi ha una colorazione
incrostazioni quando raggiungono lo scambiatore
caratteristica a seconda della tipologia di colloide
e subiscono un processo di indurimento per effetto
stesso, pertanto non è trasparente.
dell'innalzamento della temperatura.
Un colloide si può separare dall'acqua sia per effetto
Gli ossidi di ferro, essendo magnetici, possono
della temperatura che per effetto dell'agitazione.
essere separati dall'acqua dell'impianto tramite
I colloidi, così come sono, non possono depositarsi
i magneti; sarebbe altrimenti difficile intercettarli
per decantazione, a meno che non vengano aggiunte
completamente con i normali sistemi di filtrazione
all'acqua altre sostanze che li fanno precipitare.
e defangazione.
Possono però depositarsi e formare incrostazioni in
alcuni punti critici dell'impianto in cui la temperatura
risulta particolarmente elevata (per esempio negli SOSTANZE IN SOSPENSIONE
scambiatori).
Inoltre, con lo scorrimento, possono creare Le sostanze in sospensione sono particelle con pesi
abrasioni sui materiali. L'esempio più tipico di specifici tali per cui non formano dei legami veri e
colloide che si può trovare nell'acqua di un impianto propri e rimangono in circolo nell'acqua oppure si
di riscaldamento è la magnetite, un ossido di ferro. depositano formando incrostazioni.
La miscela di particelle in sospensione rende
Ossidi di ferro l'acqua opaca e torbida.
Le tipiche particelle che si trovano in sospensione
Un ossido è un composto chimico che si ottiene dalla nell'acqua sono la sabbia, il limo e i residui di
reazione dell'ossigeno con un altro elemento. lavorazioni.
RESIDUI LAVORAZIONI
SABBIA
LIMO
OSSIDI (magnetite)
BATTERI
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CARATTERISTICHE CHIMICHE E CHIMICO-FISICHE DELL'ACQUA
Durezza
Valori elevati di ferro e rame indicano fenomeni
corrosivi in atto da eliminare. Anche valori alti di La durezza totale esprime la somma di tutti
cloruri possono causare problemi di corrosione a i sali di calcio e magnesio che si trovano
contatto con particolari metalli (cloruri con taluni disciolti nell'acqua dell'impianto e si esprime
acciai inossidabili) sebbene in un'acqua potabile comunemente in °f (gradi francesi).
tali limiti siano sempre rispettati. La durezza temporanea, che normalmente si
prende in considerazione, esprime la somma
Aspetto dei soli bicarbonati di calcio e magnesio ed è
responsabile dei fenomeni di incrostazione.
Dipende dalla presenza di sostanze e impurità
I bicarbonati di calcio e magnesio sono
in sospensione, colloidali o in soluzione che
chimicamente in equilibrio con i carbonati
possono precipitare. Come vedremo meglio in
(di calcio e magnesio), l'acqua e l'anidride
seguito tali sostanze provocano incrostazioni,
carbonica.
corrosioni, abrasioni, sviluppi biologici e talvolta
All'aumentare della temperatura i bicarbonati
formazione di schiume.
solubili si trasformano in carbonati insolubili
formando incrostazioni calcaree e liberando
Temperatura
anidride carbonica.
Influenza in modo più o meno rapido l'innesco di
diversi fenomeni quali incrostazioni, corrosioni e Durezza
crescite microbiologiche. Classificazione
[°f]
6
Conducibilità elettrica L'idrogeno generalmente si accumula in alcuni
punti particolari dell'impianto, quali ad esempio
Esprime la quantità di sali contenuta nell'acqua la parte alta dei radiatori, producendo di
e viene solitamente espressa in μS/cm. conseguenza una zona fredda.
Spesso coincide con il residuo fisso, cioè la La presenza di idrogeno è spesso avvertita
quantità di sali pesata in un campione d'acqua sottoforma di sibili e rumori.
dopo essicamento a 180°C.
Elevati valori di conducibilità elettrica possono
I parametri di riferimento
causare corrosioni, incrostazioni o depositi.
I parametri chimici e chimico-fisici dell'acqua del
circuito di riscaldamento devono rientrare nei
limiti riportati in tabella; limiti che, fissati da leggi
e norme vigenti, hanno lo scopo di ottimizzare
50 100 1000 il rendimento e la sicurezza dell’impianto,
(µS/cm) preservarlo nel tempo e minimizzare i consumi
energetici.
La conducibilità elettrica non può essere stimata
dal valore di durezza. Caratteristiche acqua di riempimento o rabbocco
Aspetto limpido
Solidi totali disciolti
nessun limite (P≤100 kW)
Durezza
Rappresentano la somma di tutte le sostanze 5÷15°f (P>100 kW)
presenti nell'acqua, che siano disciolte o
pH 6,5÷9,5
colloidali.
Valori eccessivi possono creare schiuma Cloruri (**) < 200 mg/l
e favorire la formazione di depositi ed
incrostazioni. (*) in presenza di alluminio e leghe leggere
Valori troppo bassi, al contrario, indicano una (**) parametro soddisfatto con acqua potabile. Per acciai
senza molibdeno è bene mantenere tale valore al di
bassa capacità di contrastare le variazioni di pH
sotto dei 50 mg/l.
aumentando la probabilità di fenomeni corrosivi.
Si esprime in mg/l di CaCO3.
La presenza di ossigeno
7
erogazione. In questi sistemi sia la tempertura che
INCONVENIENTI TIPICI il volume di acqua utilizzata sono elevati e le
incrostazioni sono facilmente visibili.
Durante l'esercizio degli impianti possono Negli impianti di riscaldamento rivestono
presentarsi inconvenienti quali: un'importanza relativamente marginale in quanto la
• incrostazioni precipitazione del carbonato di calcio e dell'idrossido
• corrosioni di magnesio contribuiscono alla formazione di
• depositi depositi solo nella fase iniziale: il calcare contenuto
• crescite biologiche nell'acqua di riempimento si deposita nelle zone più
• congelamento calde del sistema (generalmente la caldaia).
• residui di degradazione del fluido termovettore. Tuttavia, una volta formatosi, il calcare non viene
Una corretta progettazione, un'installazione ed una eliminato scaricando acqua dall'impianto.
messa in servizio a regola d'arte ed una gestione In caso quindi di scarico parziale dell'acqua e
attenta possono evitare l'insorgere di tali successivo rabbocco, si avrà un ulteriore apporto
problematiche o, comunque, limitarne gli effetti nel di sali di calcio nel sistema che produrranno un
tempo. ulteriore spessore di calcare.
Tralasciando il congelamento (solo per impianti In caso di frequenti rabbocchi (dovuti a manutenzione
o porzioni esposte al freddo) ed il degrado del o malfunzionamenti), il continuo apporto di acqua
fluido termovettore (relativo ad impianti solari o di di riempimento può procurare, anche nel breve
condizionamento), ci soffermeremo ad analizzare gli periodo:
inconvenienti tipici di un impianto nell'ottica di ridurli • rumorosità in caldaia causata dal
od eliminarli. surriscaldamento localizzato dell'acqua
circolante che porta alla formazione del vapore;
• riduzione progressiva delle sezioni di passaggio
INCROSTAZIONI
nelle tubazioni fino alla completa occlusione;
• riduzione dello scambio termico sulle superfici
Le incrostazioni sono il risultato del deposito di
degli scambiatori.
calcio e magnesio (sali che determinano la durezza)
sulle pareti delle tubazioni, sulle superfici di scambio
e sugli organi di controllo e regolazione.
La quantità di deposito dipende: Consideriamo un'acqua di riempimento avente
• dalla temperatura una durezza temporanea di 30°f, contenente
• dalla durezza dell'acqua quindi 0,3 grammi per litro di sali di calcio e
• dal volume di acqua utilizzata. magnesio sedimentabili, Il calcare che si può
A differenza di altri sali, i sali di calcio e magnesio formare in 100 litri di acqua è pari a 30 grammi.
diventano meno solubili all'aumentare della
temperatura; per questo motivo sono a rischio
incrostazioni tutti gli impianti in cui viene riscaldata Per prevenire la formazione di incrostazioni, l'acqua
l'acqua. può essere trattata:
Sono generalmente note le incrostazioni che si • internamente con l'aggiunta di specifici inibitori
formano nel circuito dell'acqua calda sanitaria, su • esternamente attraverso l'addolcimento
bollitori, scambiatori, tubazioni e rubinetti di dell'acqua di riempimento.
Ioni precipitati
sotto forma di sali
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CORROSIONI La zona acqua/impurità (zona catodica) è
sensibilmente più ricca di ossigeno rispetto a quella
Il fenomeno più temuto in un impianto di impurità/metallo (zona anodica). Si sviluppa così un
riscaldamento e che più incide nella formazione dei effetto "pila" localizzato con flussi di corrente che
fanghi è senz'altro la corrosione. È un fenomeno portano alla corrosione delle superfici metalliche.
molto complesso che tende generalmente ad Si verifica in zone dove le velocità di scorrimento
investire l'impianto nella sua totalità e non solo in del fluido sono molto basse e, quindi, dove possono
singole parti di esso. formarsi facilmente depositi.
La corrosione è il risultato di molteplici fattori quali Cercheremo di analizzare, di seguito, l'effetto delle
la tipologia di metalli presenti, le caratteristiche corrosioni sui materiali più comunemente utilizzati
chimico-fisiche dell'acqua e le sue condizioni negli impianti di riscaldamento.
fluidodinamiche (temperatura, velocità e pressione).
Le corrosioni si possono dividere in due categorie Materiali ferrosi
principali:
• generalizzata, si sviluppa in modo omogeneo
su tutta la superficie metallica;
• localizzata, si sviluppa in prossimità di
specifiche zone dei metalli.
Le cause delle corrosioni possono essere molteplici:
• Correnti vaganti
• Ossigeno disciolto nell'acqua
• Elettrolisi
I materiali ferrosi in presenza di ossigeno e di
• Erosione
depositi sono facilmente soggetti a corrosione
• Cavitazione
generalizzata.
• Depositi
• Incrinature nei materiali
In generale sono particolarmente favorite dalla
concomitante presenza di depositi su superfici Materiale ferroso
metalliche.
Negli impianti di riscaldamento la corrosione da
+
sottodeposito (chiamata anche corrosione per Impurità depositate
aerazione differenziale) rappresenta buona parte dei
fenomeni corrosivi che possono avvenire all'interno
+
del circuito chiuso. Ossigeno
=
In presenza di acqua, uno strato di impurità su una
superficie metallica (ad esempio depositi di ossidi
di ferro) porta alla formazione di due zone (acqua/ Corrosione
impurità e impurità/metallo) con diverso tenore di
ossigeno.
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Rame e leghe di rame Acciaio inossidabile
Il rame è un metallo nobile e pertanto presenta una L'acciaio inossidabile è in genere resistente alla
buona resistenza alla corrosione. corrosione. In alcuni casi possono manifestarsi
Tuttavia, può comunque essere soggetto a leggere corrosioni localizzate in presenza di ione cloruro.
corrosioni: Per assicurare l’assenza di questo ione, talvolta
• uniformi in presenza di ossigeno; tale reazione si viene prescritto un trattamento di demineralizzazione
traduce nella formazione di uno strato protettivo per l’acqua di riempimento. Nel caso siano presenti
di ossido di passivazione che impedisce alla materiali sensibili alle variazioni di pH dell’acqua
corrosione di progredire. (come visto per l’alluminio) è necessario aggiungere
• localizzate in presenza di depositi sulle superfici. in seguito sostanze in grado di stabilizzarne il valore
Quando il rame è corroso si dissolve in piccole o, in alternativa, monitorare le variazioni di acidità e
quantità che si sciolgono nell'acqua e possono a loro alcalinità dell’acqua.
volta dar origine a corrosioni con altri metalli presenti Alcune leghe di acciaio (AISI 316) contengono il
nell'impianto, quali acciaio dolce o alluminio.
molibdeno e sono più resistenti alla corrosione
Alcune leghe di rame contenenti zinco (ottone),
(specialmente da cloruri) rispetto a quelle senza
se di scarsa qualità possono dar luogo a reazioni
(AISI 304).
come la dezincificazione, cioè la dissoluzione
dell'ottone con la formazione di ioni zinco e ioni
rame. Tali processo, oltre a creare possibili depositi, Materie plastiche
compromette le proprietà meccaniche dell'ottone.
Alluminio
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CRESCITA BIOLOGICA • condizioni di ristagno (sotto ai depositi fangosi
crescono i batteri anaerobici, il cui metabolismo
Comprendono tutte quelle forme di vita quali promuove la formazione di pile localizzate di
batteri, funghi, alghe e lieviti, la cui crescita è corrosione).
favorita dalla luce, dal calore, dalla presenza di • depositi calcarei (sono ambienti ottimali per lo
ossigeno e depositi, da inquinamenti accidentali e sviluppo dei batteri).
da condizioni impiantistiche sfavorevoli. Sono a rischio gli impianti di riscaldamento
Tali micro-organismi sopravvivono nei detriti presenti contenenti rami morti, ristagni di acqua ferma,
nell'impianto dopo la sua realizzazione oppure sono e, soprattutto, gli impianti radianti a bassa
presenti nell'acqua di riempimento. temperatura.
La loro crescita è favorita da: I batteri, se isolati, non sono pericolosi. Tuttavia la
• presenza di ossigeno (indispensabile per i crescita batterica porta ad un deposito di limo
batteri aerobici) biologico (biofilm) sulle pareti delle tubazioni che, se
• basse temperature (37/38°C è la temperatura non opportunamente contrastato, riduce lo scambio
ottimale per la crescita di batteri e funghi) termico ed il passaggio dell'acqua.
• presenza di sostanze organiche (nutritive per Il biofilm è difficilmente penetrabile e può essere
i batteri) rimosso solo con appositi prodotti (biocidi) o
• prodotti per il trattamento dell'acqua, come trattamenti.
i biocidi stessi, che quando perdono l'effetto
protettivo possono diventare un nutriente per le
proliferazioni batteriche.
Formazione Crescita
Incrostazioni Corrosioni Depositi
di fanghi biologica
Impianti ad
alta temperatura
Impianti a
bassa temperatura
Formazione Crescita
Incrostazioni Corrosioni Depositi
di fanghi biologica
Rame
Materiale
ferroso
Acciaio
inox
Alluminio
Materiale
plastico
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Minor resa degli scambiatori di calore
DANNI PROVOCATI DALLE IMPURITÀ
La presenza di particelle in sospensione e residui di
corrosione, precipitando sullo scambiatore, agiscono
Le impurità presenti nell'acqua danno origine, negativamente su due fronti:
come abbiamo visto, ad una serie di inconvenienti • ostruiscono i passaggi riducendo in modo
quali incrostazioni, corrosioni, depositi e crescite sensibile le portate dei fluidi;
biologiche. • isolano termicamente lo scambiatore
L’innesco di tali fenomeni avviene in tempi riducendone la resa.
relativamente brevi ma che possono continuare Inoltre, tali incrostazioni e depositi possono formarsi
per anni e causare, soprattutto, corrosioni vaste e in modo non uniforme e creare zone con notevoli
distribuite. differenze di temperatura e surriscaldamenti localizzati
Impianti con tali problematiche sono caratterizzati del metallo degli scambiatori. I surriscaldamenti
da acque molto torbide di colore grigio-nero e da localizzati possono dare luogo a vaporizzazioni
una forte produzione di impurità. dell’acqua contenuta con forte aumento della
Di seguito si riportano i principali danni che si rumorosità e, nei casi più gravi, a rotture degli
possono riscontrare in impianti non opportunamente scambiatori dovute a forti e concentrate dilatazioni.
trattati.
2 mesi
3 mesi
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È importante sottolineare che anche piccoli spessori Infatti, aumenti anche di pochi gradi della
di incrostazioni possono aumentare notevolmente temperatura dei fumi riducono notevolmente la
la resistenza termica degli scambiatori. capacità di condensazione delle caldaie e, quindi,
Come si può vedere dal grafico sotto riportato, ad la loro efficienza.
esempio, un solo millimetro di incrostazione può Il rendimento delle caldaie a condensazione
aumentare la resistenza termica dello scambiatore è perciò molto influenzato dai depositi di
di circa il 45%. impurità.
100
Aumento resistenza termica [%]
Per compensare questa maggiore resistenza allo Minor resa dei corpi scaldanti
scambio termico e mantenere costante la potenza
scambiata (cioè la potenza erogata all'impianto) i L'accumulo di depositi, polveri di ferro e magnetite,
sistemi di regolazione delle caldaie aumentano la nella parte bassa dei corpi scaldanti, possono
potenza del bruciatore. Questo si traduce in: causare gravi squilibri termici, livello di comfort
• un aumento delle temperature dei fumi insufficiente e maggiori costi di gestione.
• un maggior calore disperso (dai fumi e dalle Un'eventuale ostruzione può chiudere alcuni
pareti della caldaia) passaggi all'interno dei radiatori ed impedire
• una minore condensazione dei fumi. all'acqua calda di circolare. Di conseguenza, si
Tutto ciò comporta una minor resa della caldaia creano zone fredde che non contribuiscono più
ed un aumento dei costi energetici. allo scambio termico. Allo stesso tempo, nella parte
Nelle caldaie a condensazione questo fenomeno alta dei radiatori, la presenza di aria può causare
risulta ancora più accentuato soprattutto all'inizio danni tanto quanto le impurità: da una parte
dell'incrostazione, quando lo spessore di deposito diminuisce la resa del corpo scaldante, dall'altra è
è ancora ridotto. spesso la causa dell'innesco di corrosioni.
Ostruzione da depositi
senza incrostazioni con incrostazioni
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Riduzione o blocco della circolazione
Minor resa
corpi scaldanti
Minor resa
scambiatori/
rotture
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Danni negli impianti
a bassa temperatura
Impurità generata principalmente da
sviluppo di microrganismi
Circuiti parzialmente
o totalmente ostruiti
123456
Ostruzione
filtri
Blocco
pompa
Minor efficienza
blocco scambiatori Malfunzionamento
valvola miscelatrice
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Se invece sono presenti anche sostanze finemente
DISPOSITIVI PER L'ELIMINAZIONE disperse come magnetite, limo o alghe, la filtrazione
DELLE IMPURITÀ a maglia può non essere più sufficiente e si ricorre
ai filtri chiarificatori a letto misto.
Le impurità possono essere rimosse dall'acqua Vedremo di seguito le principali differenze tra le
dell'impianto per mezzo di trattamenti di filtrazione tipologie di filtrazione.
o defangazione, generalmente installati sulla linea di La defangazione è un trattamento fisico che sfrutta
ritorno a protezione del generatore. il diverso peso specifico delle particelle di impurità
La filtrazione è un trattamento fisico nel quale le rispetto all'acqua: le particelle vengono separate
particelle di sporco si separano dall'acqua poiché dall'acqua grazie alla forza centrifuga o alla forza
trattenute da un mezzo filtrante poroso (maglia di gravità (dipende dalla tipologia di defangatore) e
filtrante). precipitano nella camera di raccolta.
Tradizionalmente negli impianti di riscaldamento a È un trattamento più efficace della filtrazione nella
circuito chiuso vengono utilizzati: separazione delle piccole particelle di sporco e
• filtri a Y impurità tuttavia richiede più cicli di passaggio
• filtri a calza o cartuccia dell'acqua attraverso il dispositivo.
• filtri chiarificatori. Per poter proteggere al meglio un impianto
La scelta di solito si basa sulla dimensione delle sarebbe utile installare sia il filtro che il
impurità contenute all'interno dell'impianto. defangatore.
Se l'acqua contiene solo materiale grossolano Sul mercato si trovano prodotti combinati che
(sassolini, scaglie di ruggine, modeste quantità di svolgono sia la funzione di filtro che quella di
sabbia), i filtri a Y o a calza sono sufficienti. defangatore: i filtri defangatori.
Grado di filtrazione
FILTRI A Y
FILTRI A CALZA
CHIARIFICATORI
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FILTRI A Y È possibile verificare il grado di sporcamento della
cartuccia filtrante con le prese di pressione (in alcuni
I filtri a Y sono costituiti da un cestello di maglia modelli già predisposte) oppure installando due
metallica o in polimero che funziona sia da elemento manometri per il controllo della perdita di carico.
filtrante sia da raccoglitore delle impurità. Per poter eseguire la pulizia e la manutenzione della
Il flusso tipicamente procede dall’interno verso cartuccia filtrante è necessario installare a monte e a
l’esterno del cestello filtrante. Le particelle rimangono valle del filtro due valvole di intercettazione.
così intrappolate nella parte interna dello stesso. Il filtro può essere installato:
• in linea senza by-pass (comporta il fermo
dell'impianto durante la fase di manutenzione)
• in linea con by-pass predisposto per la fase di
manutenzione;
• in parallelo. Utilizzando due filtri si assicura
la protezione dell'impianto anche in fase di
manutenzione e può essere utile in caso di
intasamento di un dispositivo.
Filtro in linea
Vantaggi e svantaggi
3 ispezionabile: è possibile pulire e sostituire 7 pulizia manuale mediante apertura del filtro
e risciacquo della cartuccia.
la cartuccia interna senza dover rimuovere
il corpo dalla tubazione. 7 pulizia periodica frequente
7 aumento delle perdite di carico con
intasamento progressivo
17
FILTRI A CALZA O CESTELLO Le dimensioni tipiche della maglia filtrante per
l'utilizzo negli impianti termici possono essere da 1
L'acqua passa attraverso l'elemento filtrante a 200 μm ed è possibile abbinare un magnete per
rilasciando sulla superficie dello stesso le impurità, eliminare le microparticelle magnetiche.
in modo simile ai filtri a Y. Per aumentare la capacità filtrante è possibile
La differenza principale consiste nella maggior utilizzare filtri multipli (o multi-filtri), adatti per trattare
estensione della superficie filtrante: superfici grandi quantità d'acqua (anche fino a 500 m3/h).
di filtrazione maggiori evitano, a parità di maglia
filtrante, un intasamento precoce del filtro e, di
conseguenza, permettono l'utilizzo di maglie più fini. Filtro in linea
Vantaggi e svantaggi
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FILTRI CHIARIFICATORI Questo procedimento, dopo un certo numero di
cicli, non è più efficace e bisogna procedere alla
Sono impiegati per eliminare sia residui grossolani sostituzione delle masse filtranti contenute.
che particelle in sospensione (quali alghe, argilla e Raramente questi dispositivi vengono installati in
limo), ossidi metallici e fanghi con dimensioni anche linea, cioè con passaggio totale della portata, poiché
piccole in funzione delle granulometrie utilizzate. generano elevate perdite di carico.
Vengono chiamati "filtri a masse" poiché sono L'installazione più comune è quella in parallelo,
costituiti da strati successivi a granulometria cioè deviando solo parte della portata attraverso il
selezionata di dimensioni differenti, ciascuno con dispositivo grazie ad una valvola di bilanciamento
una specifica azione filtrante. oppure ad un circolatore dedicato.
Le granulometrie differenti sono indispensabili per
ottenere un'elevata efficacia di rimozione di tutte le
tipologie di materiale disperso. Filtro in linea
In questa tipologia di dispositivi, pur raggiungendo
gradi di filtrazione elevati, non è possibile sfruttare
l'effetto magnetico per trattenere la magnetite.
Vantaggi e svantaggi
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DEFANGATORI
Forza di gravità
Il defangatore sfrutta il diverso peso specifico delle
particelle di impurità per separarle dall'acqua.
La raccolta delle impurità può avvenire sfruttando:
• la forza centrifuga. L'acqua è obbligata dalla
configurazione del dispositivo a percorrerlo con
moto a spirale (ciclonico). Le impurità più pesanti
vengono spinte per forza centrifuga sulle pareti
del dispositivo e precipitano per gravità; l'acqua
dopo un tratto discendente, risale verso l'alto
senza i residui che si sono depositati sul fondo
del dispositivo. Affinché questo dispositivo sia
efficace è necessario che la velocità venga
mantenuta stabile.
I defangatori, soprattutto quelli a gravità, si prestano
ad essere abbinati ai magneti per la separazione
Forza centrifuga delle particelle ferromagnetiche quali la magnetite.
La riduzione della velocità del flusso permette di
sfruttare al meglio l'attrazione magnetica in quanto
si riduce nettamente l'effetto di trascinamento.
Installazione in linea
Vantaggi e svantaggi
20
FILTRI DEFANGATORI In questo modo è possibile sfruttare il principio della
decantazione delle particelle per gravità prima del
Per eliminare le impurità contenute nell’acqua del passaggio attraverso la maglia filtrante.
circuito la soluzione migliore consiste nell’utilizzo
abbinato di un filtro e un defangatore, sfruttando
così i vantaggi di entrambi i componenti.
Rispetto al senso di flusso, è bene installare prima
il defangatore e poi il filtro. In questo modo il
defangatore trattenendo una parte delle impurità
protegge il filtro dall'intasamento. Il filtro ha il
compito di bloccare le particelle rimanenti.
Per le piccole utenze è possibile installare i due
componenti in serie oppure utilizzare dispositivi
combinati.
Vantaggi e svantaggi
21
La pulizia dei filtri defangatori carico, del blocco della circolazione e della
difficoltosa pulizia è possibile installare i filtri
L'utilizzo dei magneti può aumentare la capacità di defangatori autopulenti.
separazione delle particelle magnetiche di ridotte I filtri defangatori autopulenti verranno approfonditi
dimensioni, tuttavia crea complicazioni durante la nelle pagine seguenti.
fase di pulizia del dispositivo.
La pulizia dei tradizionali filtri defangatori è, infatti,
di solito piuttosto complessa, se non in termini di
intervento sul dispositivo, sicuramente in termini di
lavaggio delle cartucce filtranti e pulizia dei magneti
immersi.
Vantaggi
SCARICO IN FOGNATURA
L'acqua contenuta all'interno dell'impianto di La maggior parte delle acque di scarico contengono
riscaldamento, a causa delle impurità contenute, quindi quantitativi di ferro e di materiale grossolano
non può essere sempre scaricata liberamente più elevati rispetto ai limiti imposti.
in fognatura. Spesso infatti, alcuni parametri Generalmente gli scarichi dei sistemi di
dell'acqua di scarico superano i valori imposti da riscaldamento e raffrescamento di grandi
leggi e regolamenti e, per questi motivi, l'acqua dimensioni sono di frequente sottoposti a controlli
deve essere considerata un "rifiuto" e smaltita da parte delle autorità competenti. Per le piccole
secondo le disposizioni nazionali e locali. caldaiette domestiche, invece, si tende a non
I fenomeni corrosivi, come abbiamo visto, danno prendere in considerazione questo problema,
origine a prodotti di corrosione (ferro, alluminio, sebbene le normative siano le stesse.
rame, zinco, stagno e perfino piombo) che Per questo motivo è bene, quando si effettuano
circolano nell'acqua e che poi verranno scaricate interventi di pulizia e manutenzione, prendere in
durante le operazioni di manutenzione. considerazione quale sia la procedura corretta per
Le stesse operazioni di pulizia, inoltre, rimuovono lo smaltimento delle acque di scarico.
dall'impianto notevoli quantità di materiali Inoltre è bene sottolineare che, se un impianto
grossolani, soprattutto se si utilizzano prodotti viene gestito correttamente, questo rimarrà più
chimici. Il prodotto chimico in sé non costituisce pulito, verrà limitata la dissoluzione dei metalli
un problema allo scarico in fognatura, in quanto nell'acqua e si eviterà formazione di corrosioni e
non pericoloso e biodegradabile. Tuttavia, se incrostazioni. Si ridurranno così i lavaggi necessari
esegue bene il suo lavoro, le sostanze rimosse e la probabilità che gli scarichi superino i limiti
vengono messe in circolazione nell'acqua. normativi imposti.
22
PULIZIA
DISPOSITIVO CON DEFANGATORE
E FILTRO PER PICCOLI IMPIANTI La pulizia è generalmente suddivisa in due fasi:
1. scarico della camera di decantazione; in questa
fase, dopo aver rimosso l'elemento magnetico,
Questi dispositivi sono stati sviluppati per essere
si effettua lo spurgo dei fanghi raccolti attraverso
particolarmente compatti e facilmente installabili
l'apertura dell'apposita valvola di scarico.
in impianti di piccola taglia.
2. pulizia della cartuccia filtrante; dopo aver
Possono essere installati sia su tubazioni orizzontali
intercettato il dispositivo si estrae l'elemento
che verticali grazie ad una ghiera che permette la
filtrante dal quale possono essere facilmente
rotazione del defangatore in modo da mantenere
rimosse le impurità catturate.
la camera di decantazione sempre in posizione
ottimale.
FUNZIONAMENTO
Valvola di intercettazione
Filtro
Defangatore
Magnete
Valvola di intercettazione
Scarico
23
FILTRO DEFANGATORE
AUTOPULENTE
Ritorno impianto
Da rete
Centralina
H0004833
✔
Series 579
Supply: 230V (ac) ±10%
Power: xxx VA
PMAX: 10 bar (1 MPa)
TMAX: 90°C
TMIN: 5°C
TAMB: 5–50°C
IP 42
Caleffi S.p.A.
S.R. 229 n° 25
28010 Fontaneto d’Agogna
Italy
Spazzole per
Valvola a la pulizia
clapet
Motore
Magneti
Scarico
24
PULIZIA contribuiscono alla pulizia dei dischi filtranti e dei
magneti.
La pulizia è generalmente suddivisa in tre fasi: Lo scarico sempre aperto elimina le impurità che si
1. Scarico del dispositivo staccano durante il lavaggio.
2. Lavaggio e pulizia dei dischi filtranti
3. Riempimento del dispositivo e ripristino del
funzionamento
A dispositivo vuoto si apre la valvola di carico Terminata la pulizia del dispositivo, si chiude la
proveniente dalla linea di riempimento dell'impianto valvola di scarico e, con acqua proveniente dalla
e l'acqua in ingresso viene trasformata in piccoli linea di riempimento, si ristabilisce la pressione
getti ad elevata velocità che staccano le impurità all'interno del dispositivo prima di riaprire la
presenti sui dischi filtranti e le fanno precipitare nella circolazione verso l'impianto.
parte bassa del dispositivo. Durante il riempimento la valvola automatica di sfogo
Contemporaneamente i dischi filtranti ruotano e aria posta sulla sommità del dispositivo provvede ad
le spazzole presenti nella parte superiore eliminare l'aria contenuta.
H0004833
H0004833
✔ ✔
Series 579 Series 579
Supply: 230V (ac) ±10% Supply: 230V (ac) ±10% ✔
Power: xxx VA Power: xxx VA
PMAX: 10 bar (1 MPa) PMAX: 10 bar (1 MPa) Series 579
TMAX: 90°C TMAX: 90°C Supply: 230V (ac) ±10%
TMIN: 5°C TMIN: 5°C Power: xxx VA
TAMB: 5–50°C TAMB: 5–50°C PMAX: 10 bar (1 MPa)
IP 42 IP 42 TMAX: 90°C
TMIN: 5°C
Caleffi S.p.A. Caleffi S.p.A. TAMB: 5–50°C
S.R. 229 n° 25 S.R. 229 n° 25
28010 Fontaneto d’Agogna 28010 Fontaneto d’Agogna
IP 42
Italy Italy
Caleffi S.p.A.
S.R. 229 n° 25
28010 Fontaneto d’Agogna
Italy
25
I DEFANGATORI
DIMENSIONAMENTO
DI FILTRI E DEFANGATORI Il dimensionamento di un defangatore dipende
principalmente dalla velocità di passaggio del
fluido attraverso il dispositivo, in quanto una
Filtri e defangatori, pur avendo la stessa finalità
velocità troppo elevata non permetterebbe una
ovvero quella di rimuovere le impurità dall'impianto,
corretta decantazione delle impurità.
prevedono la valutazione di parametri diversi per il
Nonostante i defangatori siano dotati di ampie
loro dimensionamento.
sezioni di passaggio create appositamente per
Di seguito vedremo i criteri di dimensionamento di
rallentare il fluido, per garantire un funzionamento
questi dispositivi.
ottimale, la velocità di progetto (v pr) in ingresso al
dispositivo deve essere compresa tra:
I FILTRI E I FILTRI DEFANGATORI
1 m/s ≤ v pr ≤ 1,5 m/s
Il parametro principale da valutare per il
dimensionamento di un filtro è la sua perdita di Come è noto, la velocità del fluido è legata alla
carico. Infatti, il passaggio dell'acqua attraverso la portata tramite la sezione di passaggio. Rimanere
maglia filtrante crea una perdita di carico diversa nei limiti di velocità sopra indicati, significa quindi
in funzione della capacità filtrante. Maggiore è non superare determinati valori di portata massima
la capacità filtrante, maggiore sarà l'efficienza di consentita per ciascuna misura.
A differenza dei filtri, il calcolo delle perdite di carico
separazione ma anche le perdite di carico generate.
dei defangatori è un aspetto secondario in quanto le
Inoltre, la perdita di carico non si mantiene costante
perdite di carico si mantengono costanti nel tempo
durante l’esercizio bensì aumenta, anche in modo
di esercizio: le impurità accumulate nella camera di
considerevole, man mano che le particelle trascinate
decantazione, infatti, non ostacolano il passaggio
dall’acqua vengono trattenute dalla maglia filtrante.
del fluido. Per questo motivo la perdita di carico
Per tale motivo è bene valutare la perdita di carico
nominale, cioè a dispositivo pulito, coincide con
di progetto tenendo conto del grado di sporcamento quella di progetto.
della maglia filtrante. Data la conformazione di questi componenti
Nelle schede tecniche fornite dal costruttore viene (sezione di passaggio ampia) la loro perdita di carico,
indicata, in funzione della portata, la perdita di nell'intervallo di portate di funzionamento ottimali,
carico nominale (ΔP nom), cioè a filtro pulito. Nel si mantiene su valori quasi sempre trascurabili e
dimensionamento tuttavia è bene prendere in nell’ordine dei 100 mm c.a..
considerazione il grado di sporcamento consentito
affinché sia assicurato il corretto funzionamento GRAFICI DI DIMENSIONAMENTO
dell'impianto anche ad intasamento parziale del
filtro. I metodi di dimensionamento presentati possono
Pertanto, è consigliabile prevedere una perdita di essere riassunti in grafici del tipo riportato nella
carico di progetto (ΔP pr) compresa tra i seguenti pagina a lato.
valori: Riportiamo di seguito un esempio che ne illustra
meglio l'utilizzo.
1,4 ⋅ Δp nom ≤ Δp pr ≤ 2 ⋅ Δp nom
Nei dispositivi combinati come i filtri defangatori, Esempio
la maglia filtrante è più protetta rispetto a quella Dimensionare un filtro e un defangatore per i seguenti
di un semplice filtro, poiché parte delle impurità parametri:
- Portata totale impianto Gtot = 4000 l/h
precipitano nel defangatore. Per questo motivo, a
- Perdita di carico di progetto: Δppr = 600 mm c.a.
parità di tempo di esercizio, il grado di sporcamento
è inferiore rispetto a quello dei filtri. È bene quindi Dal grafico riportato nella pagina a fianco, incrociando i
prevedere una perdita di carico di progetto (ΔP pr) valori di perdita di carico di progetto e portata, si può
compresa tra: scegliere un filtro di misura 1 1/2".
Analogamente, nella parte riservata ai defangatori, si ricava
1,1 ⋅ Δp nom ≤ Δp pr ≤ 1,3 ⋅ Δp nom
una misura pari a 1 1/4".
In questi dispositivi è importante controllare anche
la velocità di passaggio del fluido, come vedremo
meglio nel paragrafo successivo dedicato ai
defangatori.
26
1
2
4
6
8
10
20
40
60
80
0,1
0,2
0,4
0,6
0,8
100
200
300
[m3/h]
Portata
Perdita di carico 500 1.000 Perdita di carico
nominale con 400 800 di progetto
filtro pulito considerando il filtro
[mm c.a.] mediamente sporco
[mm c.a.]
200 400
”
”
0
5
5
80
25
50
00
/4”
/2”
1”
2”
100
1
250
1/2
3/4
N6
N1
N2
11
11
DN
D
DN
DN
DN
D
D
DN
-
”-
3
/2”
100 200
21
80 160
60 120
50 100 Δp pr = 2 ⋅ Δp nom
8,1
1,6
3,2
4,8
6,4
8,1
162
324
486
648
810
16,2
32,4
48,6
64,8
81,0
1.620
2.430
∆T = 7
[kW]
Potenza
1,7
3,4
6,9
348
696
10,4
13,9
17,4
34,8
69,6
104,4
139,2
174,0
1.404
1.392
1.740
3.480
5.220
∆T = 15
1/2” DN 50
3/4” DN 65
1” DN 80
1 1/4” DN 100
1 1/2” DN 125
DN 150
DN 200
DN 250
1
2
4
6
8
10
20
40
60
80
0,1
0,2
0,4
0,6
0,8
100
200
300
[m3/h]
Portata
A differenza dei filtri i defangatori hanno perdite di carico pressochè trascurabili. Data la loro particolare conformazione anche la presenza o meno di sporco
influisce in maniera minima sulle perdite di carico. Proprio per questi motivi il dimensionamento dei defangatori può essere effettuato esclusivamente in base
alla portata, oppure in correlazione con la potenza.
27
DISPOSITIVI IN LINEA Il collegamento in parallelo tramite pompa
non genera alcuna perdita di carico aggiuntiva
Nei dispositivi in linea, la portata passante coincide
all’impianto, in quanto tutta la perdita di carico
con la portata totale dell'impianto. Pertanto, si
causata dal sistema di trattamento dell’acqua è
possono utilizzare i criteri di dimensionamento visti
vinta da una pompa dedicata.
in precedenza.
Nel caso di impianti esistenti, questo tipo di
Questo tipo di collegamento viene utilizzato quando
la perdita di carico generata dal dispositivo non collegamento è vantaggioso in quanto non modifica
compromette il funzionamento dell'impianto. il funzionamento rispetto alla situazione di progetto,
Fattore, questo, da valutare attentamente sia in termini di portata che di prevalenza richiesta
soprattutto in impianti esistenti. dal circolatore principale. Pertanto questo è un
intervento che non richiede la sostituzione dei
circolatori già installati.
Dispositivo collegato in linea In impianti nuovi a portata variabile, invece, il
collegamento con pompa dedicata permette di
rendere indipendente la portata di funzionamento
dell’impianto da quella trattata. In questo modo, è
quindi possibile trattare sempre la massima quantità
di fluido anche con regime di carico parziale.
In generale è sempre possibile effettuare operazioni
di manutenzione e lavaggio degli elementi
filtranti anche ad impianto attivo; tale aspetto è
particolarmente importante nei dispositivi dotati di
sistemi automatici di pulizia.
Dimensionamento
DISPOSITIVI IN PARALLELO
Per dimensionare questo sistema:
In questo tipo di collegamento la portata passante 1. si stabilisce la portata G2 che deve essere
attraverso il dispositivo è solo una frazione della trattata dal dispositivo, di solito dal 20 al 80%
portata totale dell'impianto. Per questo motivo è della portata totale;
adatto ad impianti con prevalenza residua spendibile 2. si ricava la perdita di carico nominale attraverso
limitata. i grafici forniti dai produttori oppure attraverso il
Può essere effettuato in due modi: valore di Kv del dispositivo;
• con pompa dedicata; 3. si calcola la perdita di carico di progetto
• con valvola di taratura. tenendo conto del grado di sporcamento del
dispositivo (vedi pag. 26) e delle perdite relative
alle tubazioni di collegamento;
Collegamento con pompa dedicata
4. si dimensiona la pompa attraverso i valori di
In questo collegamento parte della portata totale portata G2 e la perdita di carico calcolata al
viene convogliata verso il filtro tramite una pompa punto 3.
dedicata.
Esempio
Dimensionare un filtro defangatore per i seguenti
Dispositivo collegato in parallelo parametri:
- Portata totale impianto Gtot = 40.000 l/h
con pompa dedicata
- Kv filtro defangatore Kv = 45 m3/h
G1 - Portata trattata: G2 = 35% di Gtot
Si ricava la portata trattata (G2):
H G2 = Gtot · 0,35 = 40.000 · 0,35 = 14.000 l/h
G2 Si ricava la perdita di carico nominale:
Δp Δpnom = 0,01 · (G2 / Kv)2 = 0,01 · (14.000 / 45)2 = 968 mm c.a.
Si ricava la perdita di carico di progetto:
Kv Δppr = Δpnom · 1,1 = 987 · 1,1 ≅ 1.100 mm c.a.
Trascurando le perdite delle tubazioni di collegamento.
Si dimensiona quindi la pompa dedicata con tali valori:
G = 14.000 l/h portata pompa
H = 1.100 mm c.a. prevalenza pompa
28
Collegamento tramite valvola di taratura 5. si ricava il Kv1 della valvola di bilanciamento:
2 2
In questo collegamento parte della portata viene G1 G2
∆p pr = =
convogliata verso il dispositivo tramite la perdita di Kv 1 Kv 2
carico generata da una valvola di taratura. G1
Kv 1 = Kv 2
G2
Dispositivo collegato in parallelo In alternativa è possibile ricavare il valore di Kv2
con valvola di taratura ∆p pr
∆p nom forniti
attraverso i grafici = dai produttori.
1,1
ΔpPR Esempio
Kv1 Dimensionare un filtro-defangatore
G2 = Kv 2 √ ∆p nome valvola
G1 di
G1
bilanciamento per i seguenti parametri:
- Portata totale impianto Gtot = 40.000 l/h
G2 - Kv filtro defangatore Kv2 = 45 m3/h H
G2
- Perdita di carico di progetto: Δppr = 1.100 mm c.a.
Δp
Si ricava la perdita di carico nominale del filtro-defangatore:
Kv2 Δpnom = Δppr / 1,1 = 1.100 / 1,1 = 1.000 mm c.a. Kv
Si calcola la portata passante nel filtro-defangatore:
G2 = 10 · Kv2 · √Δpnom = 10 · 45 · √ 1.000 = 14.230 l/h
In questo caso G2 corrisponde al 35% della portata
totale.
Per differenza si ricava la portata passante nella valvola di
La perdita di carico nominale del dispositivo (cioè bilanciamento:
a componente pulito) può essere molto vicina G1 = Gtot - G2 = 40.000 - 14.230 = 25.770 l/h
o addirittura coincidere con quella di progetto,
Si calcola il Kv1 della valvola di bilanciamento attraverso
in quanto l’intasamento del dispositivo incide la formula:
sulla portata totale dell'impianto in modo meno Kv1 = (G1 / G2 ) · Kv2 = (14.230 / 25.770) · 45 = 81,5 m3/h
significativo rispetto all’installazione in linea.
Con questo valore è possibile procedere alla scelta della
Dimensionamento valvola di bilanciamento.
Per dimensionare questo sistema:
1. Si stabilisce la perdita di carico di progetto
(Δp pr ) tenendo conto della prevalenza
disponibile.
2 2
Per contenere i Gcosti G2
di pompaggio, la perdita di
∆p pr = 1
=
carico di progetto
Kv 1 dovrebbeKv 2 essere compresa
tra 500÷1500Gmm 2
c.a.. G
2
∆p pr =la perdita
2. Si ricava
1
Kv = G1 2Kv 2 nominale (Δp )
1 = di carico
Kv 1 GKv 2 nom
come segue: 2
G
Kv 1 = 1 Kv 2
∆p pr
∆p nom =G2
1,1
∆p pr
3. Si ricava la∆p
portata
nom = passante attraverso il
G
dispositivo (G ) tramite
2
= 1,1 √ ∆p nom
Kvla2 formula:
2
G2 = Kv 2 √ ∆p nom
29
Schema 2: Impianto autonomo
SCHEMI DI INSTALLAZIONE con pompa di calore
Defangatore
magnetico
sottocaldaia
30
Schema 2: Impianto autonomo con pompa di calore
Defangatore
magnetico
con filtro
High High
Efficiency Efficiency
Filtro
aY
Filtro
High High High
Efficiency Efficiency Efficiency
aY
Defangatore
magnetico
31
IMPIANTI DI GRANDE POTENZIALITÀ Tuttavia specialmente in centrale termica, alcuni
componenti come gli accumuli e le tubazioni
Per questi tipi di impianto sono previsti due tipologie possono subire processi di corrosione con
di protezione: conseguente generazione di ossidi magnetici. La
1. defangatori magnetici e filtri a Y, in caso protezione dell’impianto è quindi affidata ad un
di nuove installazioni dove non vi è un forte filtro a Y, installato prima della pompa di calore
accumulo di impurità dovute a corrosioni; per proteggere lo scambiatore e ottemperare alle
2. filtri-defangatori ad alto grado di filtrazione, richieste del costruttore.
in caso di impianti esistenti e quindi soggetti a È bene prevedere anche un defangatore magnetico
forte presenza e produzione di impurità. sul circuito di riscaldamento per la pulizia ciclica
dell'impianto nel corso del tempo .
Schema 4: Impianto centralizzato di nuova Essendo tale tipo di impianto a bassa temperatura,
costruzione con teleriscaldamento è necessario trattare l’acqua contro la crescita
batterica.
È tipico di nuove installazioni in città dotate di un
servizio di teleriscaldamento. Schema 6: Impianto centralizzato riqualificato
Generalmente si può riscontrare la presenza di con caldaie modulari
magnetite originata dalla corrosione delle tubazioni
e dei componenti in acciaio oltre che di residui di È una soluzione molto utilizzata nella riqualificazione
lavorazione. delle centrali termiche di impianti esistenti.
È opportuno utilizzare un filtro, per proteggere Il circuito del nuovo generatore di calore viene
lo scambiatore fin dal primo passaggio, e un protetto separandolo da quello dell’impianto di
defangatore magnetico, per mantenere la pulizia riscaldamento tramite uno scambiatore di calore.
dell'impianto. Nel circuito a valle dello scambiatore è invece molto
probabile la presenza di forti quantitativi di impurità
Schema 5: Impianto centralizzato di nuova tipiche dei vecchi impianti.
costruzione con pompa di calore Per tale motivo è opportuno prevenire lo
sporcamento dello scambiatore, causato dalle
È una soluzione utilizzata in nuovi edifici a basso impurità provenienti dall'impianto, con un filtro ed
consumo energetico. un defangatore magnetico.
In questi impianti solitamente l’utilizzo di componenti In questo modo si evitano frequenti e dispendiose
in acciaio è limitato. manutenzioni dello scambiatore.
RIARMO
542
1 1/2 X 1 1/2
542
Defangatore
Filtro
magnetico
aY
2
2
1 3
3
0 4
CALEFFI
32
Schema 5: Impianto centralizzato con pompa di calore
Defangatore
Filtro
magnetico
aY
Filtro Defangatore
aY magnetico
33
Schema 7: Impianto centralizzato esistente con Deviando solo una parte di portata verso il filtro
filtro defangatore installato in linea defangatore, per proteggere i generatori, è
consigliabile installare i filtri ad Y sulle rispettive
È una soluzione per la protezione di impianti esistenti tubazioni di ritorno.
dove le corrosioni in atto possono generare una
forte presenza di impurità, particolarmente dannose
Schema 9: Impianto centralizzato
in caso di sostituzione del generatore di calore e di
con filtro defangatore con pompa dedicata
installazione di valvole termostatiche. Particolare
attenzione va posta nel caso di utilizzo di valvole È una soluzione alternativa a quella vista in
con preregolazione o dinamiche. precedenza (schema 8). Questo tipo di installazione
È opportuno quindi installare un filtro-defangatore non crea perdite di carico aggiuntive per il
in linea per trattare in modo continuo l’intera circuito dell’impianto e non è quindi necessaria la
portata d'acqua circolante nel sistema. sostituzione dei circolatori già presenti.
Al fine di non ridurre le portate di progetto Un corretto dimensionamento del circolatore
l’installazione in linea richiede un’attenta valutazione dedicato al sistema di filtraggio permette di trattare
delle perdite di carico generate dal sistema di la quota desiderata di portata.
filtraggio. Anche in questo caso, dato che non viene trattata
la portata nella sua totalità, è opportuno inserire un
Schema 8: Impianto centralizzato con filtro ad Y a protezione del generatore.
filtro defangatore installato in parallelo
Filtro defangatore
magnetico
34
Schema 8: Impianto centralizzato con filtro defangatore magnetico
installato in parallelo
Valvola taratura
per alimentazione
filtro autopulente
Filtro Filtro
aY aY
Filtro defangatore
magnetico
Pompa alimentazione
filtro autopulente
Filtro
aY
Filtro defangatore
magnetico
35
L'addolcimento
TRATTAMENTI CHIMICI E CHIMICO-FISICI
L'addolcimento è un trattamento che prevede
la sostituzione di calcio e magnesio (materiali
L'acqua dell'impianto deve essere trattata anche dal responsabili della durezza dell'acqua e poco solubili)
punto di vista chimico e chimico-fisico. con il sodio (più solubile).
Il trattamento chimico-fisico dell'acqua può ancora Facendo passare l'acqua attraverso un letto di
essere associato ai trattamenti esterni e comprende: resina, gli ioni calcio e magnesio vengono trattenuti
• addolcimento e gli ioni sodio vengono rilasciati nell'acqua.
• demineralizzazione I bicarbonati di sodio che vengono rilasciati
Il trattamento puramente chimico dell'acqua è nell'acqua non hanno capacità incrostante,
invece considerato un trattamento interno e prevede nemmeno dopo riscaldamento.
l'aggiunta di prodotti specifici in grado di svolgere L'addolcimento non modifica la conducibilità
diverse funzioni: elettrica dell'acqua.
• la pulizia dell'impianto. Rientrano in questa Un addolcimento totale (0÷5°f) rende l'acqua
categoria tutti i prodotti dedicati alla rimozione "aggressiva" con possibili danneggiamenti di alcuni
di fanghi e depositi, di ossidi metallici, grassi, componenti dell'impianto (per esempio l'acciaio
oli e residui di lavorazione in impianti nuovi ed zincato). Per questo motivo è preferibile mantenere
esistenti. In base alla loro formulazione possono un valore di durezza residua tra 5 e 15°f.
essere più o meno "aggressivi" in modo da Dopo aver riempito l'impianto con acqua addolcita
è necessario aggiungere un idoneo condizionante
rimuovere fanghi e morchie anche in impianti
chimico.
totalmente compromessi.
• la protezione dell'impianto. Questa categoria
è molto vasta ma tra i prodotti più conosciuti La demineralizzazione
ed utilizzati rientrano gli inibitori di corrosioni e
La demineralizzazione è un trattamento che elimina
incrostazioni per impianti a radiatori o a pannelli la maggior parte dei sali contenuti in forma ionica
radianti, i biocidi e i prodotti con funzione nell'acqua: diminuisce la conducibilità elettrica.
antigelo. Si utilizzano di solito dei letti di resine miste a
• il mantenimento dell'efficienza dell'impianto. scambio ionico.
In questa categoria sono presenti tutti i prodotti Poiché l'acqua demineralizzata ha un basso potere
dedicati a svolgere azioni mirate quali i sigillanti tampone nei confronti delle variazioni di pH, è
(per eliminare piccole perdite d'acqua dal preferibile diminuire la conducibilità elettrica senza
sistema), i riduttori di rumorosità (per eliminare spingersi alla demineralizzazione totale.
il fastidioso rumore della caldaia incrostata) e gli È opportuno aggiungere un idoneo condizionante
stabilizzatori di pH (per mantenere il valore di pH chimico dopo aver effettuato il riempimento con
del circuito nel range ottimale). acqua demineralizzata.
36
I prodotti per la pulizia dell'impianto Gli inibitori di corrosioni e incrostazioni
Sul mercato esistono tre macro categorie di prodotti Sono i prodotti più conosciuti tra quelli dedicati alla
per la pulizia ed il lavaggio degli impianti: protezione dell'impianto.
• gli acidi. Gli inibitori di corrosioni e incrostazioni possono
agire per:
Permettono di ripristinare la funzionalità del
• adsorbimento. Si crea un'interazione di tipo
circuito in breve tempo ma sono sconsigliati
chimico-fisico tra il prodotto ed il metallo.
in presenza componenti zincati, o metallici
• precipitazione. Definiti anche "filmanti" poiché
in genere, in quanto il rischio di corrosioni è
creano un film protettivo sulle tubazioni e sulle
elevato.
superfici dei componenti dell'impianto in modo
• i sequestranti. da non permettere il deposito di materiale.
Si legano alle sostanze presenti nell'impianto con Spesso questi prodotti contengono anche sostanze
legami più o meno stabili ma comunque in grado chimiche in grado di regolare il pH dell'acqua.
di sottrarre le particelle alla soluzione d'acqua e Poiché i sistemi di riscaldamento e raffreddamento
di impedirne l'aggregazione. Non sono prodotti sono costituiti da molti metalli differenti, l'inibitore
aggressivi e non intaccano i metalli. Agendo a di corrosione deve essere compatibile con tutti
livello di "ioni" (particelle molecolari) fanno sì i materiali metallici ma anche con le plastiche, le
che le particelle "sequestrate" essendo molto gomme, le membrane e le guarnizioni.
piccole non possano, tuttavia, essere trattenute È preferibile aggiungere gli inibitori dopo aver
dai tradizionali sistemi di filtrazione. Con l'utilizzo eseguito un'accurata pulizia e lavaggio dell'impianto
di sequestranti è quindi richiesto il completo con prodotti specifici, in modo da eliminare la
scarico dell'impianto dopo il lavaggio. maggior parte delle impurità presenti nel circuito.
• i disperdenti.
Aderiscono a qualsiasi sostanza presente I biocidi
nell'acqua inducendo una carica elettrica
Vengono aggiunti all'acqua degli impianti di
che impedisce alle particelle di aggregarsi
riscaldamento funzionanti a bassa temperatura per
creando una sorta di repulsione tra di esse.
evitare la formazione di biofilm all'interno delle
Poiché agiscono sulle particelle è possibile
tubazioni.
trattenere ed eliminare le stesse tramite i
La loro azione può essere combinata a quella di
comuni sistemi di filtrazione. Svolgono inoltre
inibitori di corrosioni e incrostazioni.
un effetto anticorrosivo e si mantengono
stabili con la temperatura. Non è quindi
necessario scaricare tali prodotti dopo la I sigillanti per piccole perdite
pulizia dell'impianto. Si consiglia comunque
La loro azione permette di sigillare piccole
di scaricare le impurità trattenute dai sistemi di
perdite presenti nell'impianto, spesso difficilmente
filtrazione durante la fase di pulizia.
rintracciabili.
Code: 570914
Code: 570911 Code: 570912 Code: 570913
e e e e
150 L 120 m2
500 ml 500 ml 500 ml 500 ml
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Disaeratore DISCALSLIM®
Serie 551
Disaeratore.
Corpo in tecnopolimero.
Caratteristiche tecniche
Attacchi: 3/4" F oppure 1" F.
Pmax d'esercizio: 3 bar.
Tmax d'esercizio: 110°C.
Con tappo igroscopico di sicurezza.
Orientabile per installazioni orizzontali
o verticali.
38
Defangatore DIRTMAGSLIM®
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Defangatore in composito con magnete
Serie 5453
DIRTMAG
Defangatore con valvole di intercettazione,
con magnete.
Serie 5453
DIRTMAGPLUS
Combina defangatore e filtro a cartuccia
disposti in serie.
Garantisce la massima efficienza di
separazione al primo passaggio.
40
La presenza di impurità nell'impianto
L'abbinamento del defangatore completo di valvole a sfera con i prodotti dedicati alla pulizia e
protezione dell'impianto permette di mantenere efficienti impianti nuovi ed esistenti.
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Defangatori con magnete
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Defangatori con magnete
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Filtro defangatore magnetico DIRTMAGCLEAN®
Serie 5790
Filtro defangatore magnetico,
autopulente.
Caratteristiche tecniche
Attacchi: in ingresso 2" M a bocchettone
in uscita 2" F
scarico 1" M a bocchettone
flussaggio 1" F
Pmax d'esercizio: 10 bar
Campo di temperatura: 5÷85°C
Alimentazione: 230 V
Predisposto per inserimento additivi chimici
Predisposto per gestione MODBUS-RTU
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Filtro defangatore magnetico DIRTMAGCLEAN®
Serie 5790
Filtro defangatore magnetico,
a pulizia manuale.
Caratteristiche tecniche
Attacchi: in ingresso 2" F
in uscita 2" F
scarico 1" M a bocchettone
flussaggio 1" F
Pmax d'esercizio: 10 bar
Campo di temperatura: 5÷85°C
Predisposto per inserimento additivi chimici
5790 series
1 Aprire lentamente la valvola di ingresso V1 1 Aprire lentamente la valvola di ingresso V1
www.caleffi.com P1 = P2 P1 = P2
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CALEFFI È BIM READY
Nel 2018 Caleffi ha raggiunto un livello di know-how e di qualità dei files per il BIM molto alto. Ma per arrivare
a questi risultati la strada è stata lunga. Da dove cominciare? Con l’analisi dei files BIM esistenti e disponibili
online, anche di industrie e prodotti molto diversi dal nostro. Dai primi studi e primi tentativi di realizzazione
(per lo più fallimentari), ne derivò il confronto con esperti di settore, per capire realmente quale fosse l’utilizzo
all’interno di un progetto dei nostri prodotti digitali.
Dopo aver raggiunto il livello di qualità desiderato delle famiglie e averle pubblicate, non solo sul nostro
sito, ma anche sui diversi portali specializzati, abbiamo deciso di creare un sito dedicato completamente
all'argomento BIM in impiantistica.
Nel nuovo sito bim.caleffi.com potrete trovare news sul mondo MEP in ambito BIM ma soprattutto scaricare
come nostro solito in forma gratuita, non solo tutte le nostre famiglie realizzate nativamente in Revit, ma
anche una centrale termica sopra i 35 kW completa di tutti componenti di sicurezza previsti da INAIL ed
esempi di schemi impiantistici pronti all’uso.
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BIM
Connettori idraulici
Le valvole sono delle famiglie di tipo “accessorio per tubazione” che richiedono l’impostazione corretta
dei connettori. Questi sono gli elementi che permettono alle famiglie di essere inserite in una tubazione
garantendo continuità di flusso all’interno del circuito.
Impostare i connettori, significa impostare determinate proprietà ed informazioni necessarie al software
per poter far interagire tra di loro le famiglie ad essi collegate. Ad esempio, una corretta impostazione dei
connettori, rende possibile il passaggio di flusso all’interno di un circuito idraulico, dalle utenze ai generatori.
I connettori quindi, non solo consentono il corretto accoppiamento meccanico dei componenti, ma risultano
fondamentali per poter simulare il funzionamento dell’impianto.
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Pulizia efficace, zero manutenzione
Trattiene lo sporco e lo elimina automaticamente dall’impianto
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