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La tecnica

Iniziamo!

Ed eccoci finalmente alla spiegazione passo passo di come affrontare la risoluzione di un Sudoku, partendo
dalle tecniche più elementari fino ad arrivare a quelle più raffinate ed impegnative.
Quando parliamo di tecniche, ci riferiamo a procedure che è possibile mettere in essere tramite la logica e
quando parliamo di logica, escludiamo l’utilizzo di sistemi che prevedono il ‘Brute Force’ e cioè il modo che
alcuni software usano per trovare la soluzione tentando tutte le combinazioni di numeri possibili.

Convenzioni

- Ogni quadretto verrà chiamato ‘cella’


- Ogni cella verrà identificata da una coordinata (X, Y) dove la X rappresenta la ‘Riga’ e la Y la ‘colonna’
- Ogni quadrato di 3x3 quadretti verrà chiamato ‘settore’

Metodi base per la risoluzione di un Sudoku

La maggior parte degli schemi che è possibile trovare sui quotidiani, sulle riviste e spesso on line, sono schemi
di difficoltà medio/bassa. Generalmente è possibile risolvere questi schemi senza la necessità di ricorrere
all’inserimento dei ‘pencil mark’ o candidati. Vediamo quale può essere il metodo più efficace per affrontare
uno schema di questo tipo. Sostanzialmente dovremo riuscire mentalmente a collocare i numeri mancanti
utilizzando tre metodi:

1. Numero obbligato dalla posizione dei suoi ‘simili’


2. Unico numero possibile per quella cella
3. Unica cella che può contenere un determinato numero

Ora inizieremo ad analizzare uno per uno questi metodi.

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Numero obbligato dalla posizione dei suoi simili

Fate riferimento alla figura sulla sinistra. Per definizione, nel settore 1 deve esserci obbligatoriamente un 5. La
presenza del 5 nella cella (1,5) esclude la possibilità di mettere un 5 anche nella cella (1,1). Allo stesso modo, la
presenza del 5 nella cella (2,9), impedisce di poterlo collocare anche in (2,1), (2,2), (2,3). Ne consegue che
l’unica cella dove è possibile collocare il 5 è la (3,3). Guardando la figura è possibile capire questo
ragionamento ancora meglio.

La prima cosa da fare per risolvere un Sudoku è proprio quella di passare in rassegna i numeri da 1 a 9 e
verificare se la presenza dei loro simili, obbliga una collocazione.

Si passa in rassegna lo schema iniziando dall’analisi orizzontale. Quindi i settori 1,2,3, poi 4,5,6 e per finire
7,8,9. Si ripete l’analisi ponendo l’attenzione sulle verticali: settori 1,4,7 poi 2,5,8 e per finire 3,6,9.

Nella figura sulla destra, potete constatare come i due 9 presenti nelle celle (1,3) e (9,2) escludono qualunque
altro nelle colonne 2 e 3. Ne consegue che il 9 che deve obbligatoriamente essere presente nel settore 4, non
può che essere collocato nella cella (5,1).

Le due figure che abbiamo analizzato per rappresentare un collocamento orizzontale e un collocamento
verticale, sono forse in assoluto la configurazione più semplice che è possibile trovare in uno schema.

Molto più spesso, per trovare in un settore una cella dove collocare in maniera univoca un numero è necessario
ricorrere agli ‘incroci’.

Ricorrere agli incroci significa che esaminerò i settori uno alla volta, analizzando la posizione dei ‘simili’ nei
settori adiacenti, per sfruttare i vincoli dovuti sia alla posizione orizzontale che verticale degli stessi numeri.

Proviamo ad aiutarci con un esempio pratico.

Prendete in esame la figura seguente.

Il settore 1 è influenzato dal contenuto delle celle dei settori 2,3,4,7. Proprio dalla presenza dei 6 nei settori 3 e
7 è possibile dedurre la posizione del 6 nel settore 1, cella (1,1). Vedete che rispetto agli esempi precedenti,
siamo dovuti ricorrere all’incrocio dei settori e non solo all’analisi orizzontale e verticale.

A questo punto cominciamo a fare qualche riepilogo. L’approccio iniziale alla risoluzione, dovrebbe essere:

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- Prendo in esame i numeri da 1 a 9 uno alla volta;

-Verifico se la posizione dei suoi ‘simili’ nei settori orizzontali mi permette delle collocazioni univoche;
-Verifico se la posizione dei suoi ‘simili’ nei settori verticali mi permette delle collocazioni univoche;
-Verifico se l’incrocio dei settori adiacenti mi permette delle collocazioni univoche.

Ogni volta che un numero viene inserito, rende probabile una sua collocazione anche in altri settori, ma
indirettamente agisce anche su altri numeri, in quanto occupando una cella diminuisce la possibilità di altre
collocazioni.

Per questo occorre continuare a ciclare tutti i numeri da 1 a 9 fino a quando un intero ciclo non permette più
alcun avanzamento nel gioco.

E’ buona norma, quando un numero è stato collocato in tutti e nove i settori, di cancellarlo dalla lista 1-9 che vi
consigliamo preparare a bordo schema, per evitare di scansionarlo ulteriormente.

Gli schemi risolvibili con questa unica procedura vengono considerati di livello ‘Facile’, per alcuni ‘Banale’

Se proseguirete nella lettura del libro, vedrete che questa tecnica, eseguita con l’ausilio dei candidati, viene
chiamata in gergo tecnico Sudokiano “Naked Single’. Per mettere in pratica questa tecnica, dobbiamo prendere
in esame una cella e provare a verificare se è possibile collocarci i singoli numeri, partendo dall’1 fino al 9.
Devo cioè pormi 9 domande: posso collocarci un 1?, posso collocarci un 2? E così fino a 9. Se ho potuto
rispondere Si ad una sola delle 9 domande, quella cella dovrà assumere quel valore.

Come al solito, passiamo all’esempio pratico analizzando la figura sulla destra. Il nostro obiettivo è quello di
collocare un numero nella cella (2,2) nel settore 1.

La presenza nel settore 1 dei numeri 1,4,7,8 li esclude dalla cella (2,2) in quanto non è possibile avere
ripetizioni dello stesso numero all’interno del settore. La posizione dei numeri evidenziati: il 2 in (4,2), il 3 in
(9,2), il 5 in (2,9) e il 6 in (2,7) esclude la possibilità di inserire gli stessi nella cella (2,2). Ne consegue che
l’unico numero collocabile nella cella (2,2) è il numero 9.

Questa tecnica diventa molto efficace quando nel settore, nella riga o nella colonna dove si tenta di applicarla,
ci sono poche caselle rimaste libere. Si, perché non dobbiamo dimenticare che il limite delle ripetizioni non
ammesse, vale per i settori, ma anche per righe e colonne, quindi il ragionamento appena visto può essere
applicato in ciascuna di queste tre zone.

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