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07/11/21, 23:41 Trattatistica e prosa storico - politica

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Trattatistica e prosa storico - politica


Appunto di italiano sulla trattatistica e la prosa storico –
politica; le differenze tra: Torquato Accetto e Paolo Sarpi.

di miraglia.nancy2000 2' di lettu


(644 punti) 4/5

Trattatistica e prosa storico - politica


Tra i prosatori del Seicento spiccano alcune figure che ne hanno
rappresentato diverse concezioni e disposizioni ideologiche. Per quanto
riguarda la comprensione della letteratura marinista, di fondamentale
importanza è “Il cannocchiale aristotelico” del torinese Emanuele Tesauro,
che fa della metafora uno strumento privilegiato di conoscenza, non solo su
piano delle poetiche letterarie, di cui è l’elemento costitutivo e fondante, ma
in generale per quanto riguarda la particolare visione del mondo barocco.

Mettendo in relazione cose lontane fra loro, la metafora favorisce quello


scambio tra illusione e realtà tipico di una particolare percezione del reale.

Utile per rivelare un caratteristico aspetto della mentalità secentesca, e per


intendere certi atteggiamenti psicologici, è il tratto “Della dissimulazione
onesta” di Torquato Accetto, autore meridionale. L’opera nasce dalla
distinzione tra la simulazione, che è la volgare menzogna, e la dissimulazion

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in cui si nasconde una verità che può risultare sgradevole e offensiva. Da un


lato la dissimulazione può favorire l’ipocrisia ma anche difendere l’individuo
dalle offese dei potenti.

Difensore delle istituzioni repubblicane di Venezia e direttamente impegnato


a combattere le pretese ecclesiastiche nei confronti dell’autonomia dello
stato, Paolo Sarpi prese parte ai contrasti con la Curia pontificia,
raccogliendone gli scritti relativi nella “Storia particolare dell’interdetto”. Ai
vertici della sua passione storiografica e a testimonianza del suo impegno
politico, si colloca “l’Istoria del concilio del Tridentino” che, utilizzando in
modo non sempre neutrale un’attenta ricerca delle fonti, ricostruisce la lung
vicenda di quella che lui stesso ha definito una sorta di Iliade dei suoi tempi,
condannando quella ragion di stato che, soprattutto da parte cattolica, avev
anteposto gli interessi del potere a uno spirito evangelico volto a ristabilire l
pace.

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