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BIBLIOTECA
COMUNALE
DI TREVISO
INDICE

SA.Gen.
530

CORAP INTRODUZIONE .................~ .. ........ ...... .... .... ...... ... ........... ... ... .... ......... ........ ... 9
257479 GRANDEZZE FISICHE ........................................................................ 11
1.1 Grandezze fondamentali e grandezze derivate ... ..... .... .. ... .... .. ... ............ .. 11
1.2 Sistemi di unità di misura .... ...... ........... ... ......... ......... ............... ....... ..... ..... 12
1.3 Prefissi per le unità di misura ....... ... ............... ............................. .. ............ 13
1.4 Grandezze scalari e grandezze vettoriali ....... ...... ............ .... ..... ............ .... 13
1.4.1 Somma e differenza fra vettori... ......... .. ............... ................ ... 14
1.4.2 Prodotto fra vettori .......... 15
1.4.3 Scomposizione di un vettore ........ 16
1.5 Errori di misura ........ ........ ............... ....... .. ........ .......... .... ... ............... .. .... .... 17
Copyright© Alpha Test S.r.l. 1999 1.5.1 Media aritmetica di più misure ..................... .. 17
Via Mercalli 14, 20122 Milano (ltaly) 1.5.2 Errore assoluto, errore relativo ed errore percentuale .... 17
1.5.3 Calcolo dell'errore nelle misure indirette ...... .... .... .................................... ...... 18
Tel. 02 5845981- fax 02 58459896 1.6 Relazioni tra grandezze: funzioni e diagrammi ...... .............. .............. ....... 19
www.alphatest.it
servizi@ alphatest.it
2 CINEMATICA ......... ............... ... ...... ....... .... ........ ................................... 25
2.1 Sistemi di riferimento .. ... ....... ..... ......... ...... ............ ... .... ....... ....... .. .. ..... .. ..... 25
2.2 Velocità media ............ .... ............ ...... .......... ........................ ..... ... .... .... .... .. 26
2.2. 1 Velocità istantanea ....... 26
2.3 Accelerazione media ..... ....................... .... ........ .................. .. ......... ............ 27
Tutti i diritti sono riservati a norma di legge 2.3.1 Accelerazione istantanea ..... ......... .. ... . 27
e a norma delle convenzioni internazionali. 2.4 Moti particolari ..... ...... ............ .......... ..... ....... ..................... .... .... ................. 28
Qualsiasi riproduzione, parziale o totale, anche a uso interno o a scopo didattico, 2.4.1 Molo rettilineo uniforme .............. 28
2.4.2 Moto uniformemente accelerato .... ... 28
priva di autorizzazione scritta da parte di Alpha Test S.r.l., 2.4.3 Rappresentazioni grafiche dei moti .. 29
sarà perseguita ai sensi di legge. 2.4.4 Moto di caduta dei gravi .... ............................ .......... 30
2.4.5 Moto circolare uniforme ......... 31
2.4.6 Moto oscillatorio armonico ........................ ....... 32
ISBN 13 cifre: 978·88-483-0041·4
2.5 Leggi di Keplero ........ .... ..... ............ ...... ...... ....... ............. ..... .... ...... ....... ... .. 33
ISBN 1O cifre: 88-483-0041-3
3 DINAMICA ........... ................................................................................. 43
3.1 Sistemi inerziali e principio di relatività galileiana ... ..... ... ... ....... ....... ........ . 43
Ristampa :
2007 2008 2009 2010 2011 2012 3.2 Concetto di forza e leggi della dinamica ......... ... .... ............. ......... ............. 43
12 11 10 9 8
3.2.1 Prima legge della dinamica. .................... ............... 43
3.2.2 Seconda legge della dinamica .. . .... 44
Progetto grafico, composizione e impaginazione: Alpha Test S.r.l. , Milano 3.2.3 Dimensioni e unità di misura delle forze ... .. ................ .. . ............. 45
3.2.4 Teorema dell'impulso ...................... ................... ... 45
Copertina di Marina llacqua e Elisabetta Ronchi 3.2.5 Terza legge della dinamica o principio di azione e reazione ... ..... 45
3.3 Legge di gravitazione universale ... .............. .. ...... .......... ...... .......... ........... 46
Stampato da Arti Grafiche Franco Battaia S.r.l. , Zibido San Giacomo (MI) 3.3.1 Forzapeso ........... 47
3.3.2 Differenza tra massa e peso ..... ....... 47
per conto di Alpha Test S.r.l. 3.3.3 Densità e peso specifico .. . 48
nel gennaio 2007 3.3.4 Il campo gravitazionale ............... .... .......... .. ... 49

AIPHA TEST · .......................... ··············· INDICE ··· · ........................................................ . .... 5


5.6
3.4 Composizione di moti uniformi con moti accelerati ................................... 50
3.4.1 Moto dei proiettili .................. .. ...... .. .......... .... .... .............. .......... ........ .. .. 51 ~-f~u1idi re~:~~~iià::::·.::::::.::::.:::::.:::·::::.".'.'.::::.::.".".'.::.".".'.:::··::.".".':::· ··· ·· ············ · ···· ······ 11~;
3.5 Risultante di più forze ........ .............. ........ .... .......... ................................... 52 5.6.2 Tensione superficiale e tensione intertacciale ...... ::: 106
3.5.1 Composizione di forze parallele concordi ................... .. ....... 52 5.6.3 Perd1ta di carico .. . ........................ .... ..... .. ... 106
3.5.2 Composizione di forze parallele discordi.. ........ .. . ...................... .. 52 5.6.4 Capillarità ........ .... ..................... .............................. .. ... 107
3.6 Momento di una forza rispetto a un punto ................................................ 53 6 FORMULARIO ................... ... .. .... ....... .... .. ...... ... .............. ............... .... 117
3.6.1 Coppia di forze .......................... ........................ ......... .. ................... .......... 53
6.1 GRANDEZZE FISICHE .............................................. ... .......................... 117
3.7 Baricentro e centro di massa ...... .... .... ...................................................... 54
6.2 CINEMATICA .................... ......... .............. ................................ .............. . 118
3.8 Equilibrio ........ ...... ........ ........................... ................................. ............. .... 55
3 .8.1 Stabilità.. .. ............... 55
6.3 DINAMICA ................. ......................... ........... ...... .............. .... ................. 120
3 .8.2 Equilibrio in presenza della sola forza di gravità ...................................... 56 6.4 LAVORO ED ENERGIA ......................... ............ .. ....... ............................ 122
3.9 Le macchine .. ..... ... ..... .... ...... ........... ............ .... .. .... ........... ....... ...... ............ 57 6.5 MECCANICA DEl FLUIDI .......... ..................... ......... ..................... .......... 124
3.9.1 le carrucole ...... 57
3.9.2 le leve ...................................... 58
3.9.3 Il piano inclinato ......... ............................. .. ............................. 58
3.10 Principio di conservazione della quantità di moto ...... ................ ............... 59
3.11 Momento angolare rispetto a un punto .. .................... .. ............ .. ............... 59
3.11 .1 Momento d'inerzia .......... .......... ...................... .... .. ....... 60
3.11 .2 Momenti d'inerzia notevoli .... 61
3.12 Forze di attrito .. ............. .............. ........ .... ............... .. ............ ..... .... .... ... ..... 62
3.12.1 Forza di attrito radente .. ... ......................... . 62
3.12.2 Forza di attrito volvente ............ ..................................... .. ... 62
3.12.3 Forze di attrito nei fluidi ... ........ ........ ............ .................. .. ..... 63
3.13 Il moto armonico e le forze che lo generano .. .... .......... .. ........................... 63
3.13.1 la molla e il pendolo semplice .. ................................. . 64
3.13.2 legge oraria per il moto armonico ......................... .. .... 65

4 LAVORO ED ENERGIA .. .. .. ........ .... ........ .......................... .................. .75


4.1 Lavoro di una forza ................................................................................... 75
4.2 Potenza .................................................. ... .. ..... ......................................... 76
4.3 Energia meccanica .... ... ........ ... ................... ....... ... .... ...... ..... .. ................... 76
4 .3.1 Campo conservativo .... .................. ........ . .. 76
4.3.2 Energia potenziale ........ .. .................. ........ .. ............................ ......... 77
4 .3.3 Energia cinetica.. .. 78
4.3.4 Conservazione dell'energia meccanica totale ..... .. ...... .......... .......... 78
4.3.5 Applicazioni del principio di conservazione dell'energia meccanica totale ...... 79
4.3.6 Moto dei satelliti e velocità di fuga ............................... .. .... 80
4.4 Urti ................. ...... ....................................................... .. .. ... ................. ...... 81
4.4.1 Applicazioni della teoria degli urti...... .......... .. . .. ........................... 83
4.5 l moti relativi ...................... ................ ................................ ....... ....... .......... 84
4.5.1 Regole di composizione delle accelerazioni ...... 85
4.5.2 Dinamica relativa ................................... .. .... 86
4.5.3 Cenni di relatività ristretta.............. .......................... .. ........ .. .... ...... .......... .. 87
4.5.4 Considerazioni sulla relatività ristretta........ ............... .. ...................... 88

5 MECCANICA DEl FLUIDI ....................................................................99


5.1 Legge di Pascal ...................................................................................... 100
5.2 Legge di Stevino ..................................................................................... 101
5.2.1 Principio dei vasi comunicanti...... .. ................................ ............ 101
5.3 Principio di Archimede ............................................................. ............... 102
5.3.1 Applicazioni del principio di Archimede ....... .. .... ...... ........ ........ . .................... 103
5.4 Pressione atmosferica .................... .......... ................. ................ ............. 103
5.5 Fluidodinamica .............. .......... ... .... ....................................... .................. 104
5.5.1 Portata di un condotto ed equazione di continuità.. ....... .. 104
5.5.2 Teorema di Bernoulli ...... ...................... .......... ................ .. ... 104
5.5.3 Teorema di Torricelli ............................. 105

6 ................................................................... .. FISICA t ............... .. .... .......... ... ................... · · ©ALPHATEST IP ALPHA TEST ......... ............................................. .""' INDICE ............................................................................. 7
FISICA 1
La Fisica è una materia studiata in quasi tutte le scuole di ogni ordine e grado e nella mag-
gior parte dei casi viene affrontata anche nell'ultimo anno della scuola media superiore.
Questo significa che essa non è solo oggetto di interrogazioni e verifica durante l'anno
scolastico, ma anche materia d'esame nella terza prova scritta e nel colloquio della nuova
maturità. Questo volume si propone come strumento di ripasso completo e chiaro su tutti
gli argomenti previsti dal programma.
Di grande utilità è anche il formùlario finale, che riprende i concetti più importanti della
fisica prevista dai programmi ministeriali.
In questo volume vengono trattati in forma chiara e sintetica i seguenti argomenti:
• le grandezze fisiche, scalari e vettoriali ;
• la cinematica;
• la dinamica;
• la gravitazione universale;
• il lavoro e l'energia;
• la meccanica dei fluidi.
Il volume è inoltre completato da numerosi disegni e diagrammi, nonché da oltre 100 tra
esercizi e test di verifica totalmente commentati e svolti.

Per completare e approfondire la preparazione alla materia oggetto di questo libro, Alpha
Test ha pubblicato, nella stessa collana, i volumi: Fisica 2; Fisica 3; Esercizi di Fisica 1;
Esercizi di Fisica 2; Esercizi di Fisica 3; Formulario di Fisica; Glossario di Fisica ; Storia dei
modelli atomict, La relatività ristretta; Energia nucleare.

Saranno molto gradite e apprezzate le osservazioni dei lettori che possono essere inviate
al seguente indirizzo:
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ALPHA TEST ········ · ······ .. ·········· INTRODUZIONE ····.. ··.. ·.. ·····.. ·... ··.. ·······.. ··.. ····· .. . 9
Simboli utilizzati nel testo
1 GRANDEZZE FISICHE
./ Definizioni
La fisica, come scienza che studia la materia, l'energia, i loro comportamenti e le loro cor-
relazioni , si può considerare la più ampia di tutte le scienze.
::6, Osservazioni e concetti importanti
Per descrivere in modo quantitativo la natura, la fisica utilizza un linguaggio matematico,
nel quale gli elementi protagonisti sono le grandezze fisiche. Tale descrizione non ha però
Esempi e applicazioni alcun significato se non si stabilisce un sistema di unità di misura da utilizzare.
La fisica è infatti una scienza quantitativa e le grandezze fisiche sono tali solo se possono
essere misurate. '
Esercizi svolti Misurare una grandezza fisica significa fissare una unità di misura e stabilire quante volte
questa unità è contenuta nella grandezza data. L'operazione di misura di una grandezza
consiste quindi nel confrontarla con un riferimento fissato .
Test di verifica
Per questo motivo si parla di definizione operativa di una grandezza fisica, definizione
legata al procedimento di misura della grandezza.
Per misurare la lunghezza di un tavolo, si prende l'unità di misura (un metro) e si
verifica quante volte è contenuto nel tavolo stesso.

1.1 Grandezze fondamentali e grandezze derivate


In fisica si definiscono sette grandezze fondamentali fra loro indipendenti. Per ciascuna di
esse è stata introdotta una lettera di riconoscimento, che , racchiusa da parentesi quadre,
indica la grandezza stessa, o più correttamente, la sua dimensione.
Tutte le altre grandezze fisiche si ricavano da quelle fondamentali , tramite relazioni e for-
mule: si parla di grandezze derivate.
Nella tabella seguente vengono riportate le grandezze fondamentali e le loro dimensioni.

Grandezza Dimensione
lunghezza [L]
massa !M]
tempo (T]
intensità di corrente elettrica [i]
temperatura [K]
intensità luminosa [l]
quantità di materia [m]

La velocità è una grandezza derivata ed è infatti legata alle due grandezze fonda-
mentali lunghezza e tempo tramite la relazione:

velocità = lunghezza (1.1]


tempo

Dimensioni delle grandezze fisiche


l dimensioni di una grandezza si ricavano dalla relazione che la lega alle fondamentali.

Dalla [1.1] si ha che le dimensioni della velocità sono [L] · [Tf 1 .

10 .................................... .. ························· FISICA l ............ . ...... ........ ............ · ©AL PHA TEST ALPHA TEST ........................ ·.. ·- ...... · ...... · .... GRANDEZZE FISICHE ......................... ·.. · .... .... .. .. .. .. .. .. .......... .... 11
1.2 Sistemi di unità di misura 1.3 Prefissi per le unità di misura
Il sistema di unità di misura usato attualmente in fisica è il Sistema Internazionale (S.I.) In entrambi i sistemi metrici (S .I. e C.G.S.) vengono spesso aggiunti prefissi alle unità di
che comprende anche il sistema M.K.S. (dalle iniziali di metro, kilogrammo e secondo) ; misura in modo da rendere i numeri più "maneggiabili". Nella tabella seguente sono ripor-
esso utilizza, per le grandezze fondamentali , le unità di misura della tabella seguente. tati i prefissi più usati.

Grandezza Unità di misura nel S.I. Simbolo Dimensione Multipli Sottomultipli


lunghezza metro m [l] tera (T) 1012 giga (G) 10 9 deci (d) 1Q- 1 centi (c) 1Q- 2
massa chilogrammo kg [M] mega (M) 10 6 chilo (k) 103 milli(m) 1Q- 3 micro (11) 1Q- 6
tempo
intensità di corrente
secondo
ampère A
s [T]
[i]
etto (h) 10 2 deca (d'a) 10 1 Jnano (n) 1Q- 9 pico (p) 1Q- 12

temperatura kelvin K [K] 7 Gm = 7 . 109m= 7 . 1011 cm= 7 . 1018 nm


intensità luminosa candela cd [l]
r:r 9,7 mm = 9,7 · 10-2 dm = 9,7 · 10 - 6 km = 9,7 . 10- 9 Mm
quantità di materia mole mol [m]
1.4 Grandezze scalari e grandezze vettoriali
• Metro: è la lunghezza di un campione di platino iridio conservato nell'Ufficio di Pesi e Le grandezze fisiche si distinguono in grandezze sca/ari e grandezze vettoriali.
Misure di Sèvres (Francia) ed è circa pari a un quarantamilionesimo della lunghezza del
meridiano terrestre 1. Grandezze scalari
• Chilogrammo: è la massa di un campione conservato nell'Ufficio di Pesi e Misure di Sono grandezze fisiche individuate da un numero che ne esprime la misura, accompa-
Sèvres. È pari circa alla massa di un decimetro cubo di acqua distillata a 4 °C. gnato da un'eventuale unità di misura.
La misura della massa di un corpo si effettua attraverso l'uso di una bilancia a braccia di ,.._ Tempo, massa, temperatura, densità, lavoro, frequenza, carica elettrica sono
uguale lunghezza: su un piatto si mette il corpo di cui si vuole misurare la massa mentre ..., esempi di grandezze scalari.
sull'altro piatto si mette il numero di kgmassa campione che garantisce l'equilibrio. Il
numero di chilogrammi utilizzati per l'equilibrio rappresenta la massa del corpo. Grandezze vettoriali
• Secondo: è pari a 1/86.400 del giorno solare medio2 (si definisce giorno solare l'inter- Sono individuate, oltre che da un numero (modulo o intensità) che ne esprime la misura
vallo di tempo che intercorre tra due passaggi successivi del Sole sullo stesso meri- rispetto a un 'unità prefissata, anche da una direzione e da un verso.
diano).
Spostamento, forza, campo elettrico, velocità, accelerazione, pressione sono
L'intensità di corrente elettrica, la temperatura, l'intensità luminosa, la quantità di materia e esempi di grandezze vettoriali.
le relative unità di misura sono definite nel seguito.
Il S.I. non è il solo sistema di unità di misura esistente ; il secondo sistema in ordine di
Per definire una grandezza scalare è sufficiente indicarne il modulo; per una
importanza è il C.G.S. (dalle iniziali di centimetro, grammo e secondo) , in cui per le gran-
grandezza vettoriale occorre precisarne anche la direzione e il verso.
dezze lunghezza, massa e tempo si usano le unità di misura centimetro, grammo e
secondo. Nel testo, in generale, verranno riportate le unità di misura solo nel S.I. l vettori si rappresentano simbolicamente con delle frecce.
Nella figura è rappresentato un vettore spostamento.
Grandezze omogenee r;r • A è il punto di applicazione del vettore.


::6_ Se due grandezze fisiche hanno le stesse dimensioni, si dicono omogenee. • l modulo del vettore è un numero corrispondente alla
lunghezza della freccia (rapportata alla lunghezza
della unità di misura).
Alcune grandezze fisiche (tipicamente quelle definite come rapporto fra grandezze omo-
• La direzione del vettore è quella della retta a cui la
genee) sono prive di dimensioni: si parla in questo caso di grandezze adimensionali.
freccia appartiene. A H
Nel 1960 si è deciso di legare la definizione di metro a un fenomeno fisico fondamentale: il metro è • Il verso del vettore è quello indicato dalla freccia
stato definito pari a 1.650.763,73 1unghezze d'onda nel vuoto della radi azione corrispondente alla tran·
sizione fra i livelli 2p 10 e 5d5 dell'atomo di kripton 86 . Esistono diverse notazioni per indicare un vettore. Le più utilizzate sono il grassetto v o la
Per la definizione dell'unità di misura del tempo, si utilizza un fenomeno fisico legato alla struttura ato-
mica: il secondo viene definito come 9.192.631 ,77 periodi della radiazione corrispondente alla transi·
barra sopra la lettera v.
In questo testo viene adottato l'uso del grassetto.
zione tra i due livelli della struttura iperfine dello stato fondamentale dell'atomo di cesio 133 . Il modulo di un generico vettore v è indicato con il simbolo lvi oppure con il corsivo v.

12 .......................................................................... f iSICA1 ·· © ALPHA TEST OALPHA TEST ········ ·· ··· ···· ······ ····· ··········· ····· · ··· GRANDEUE FISICHE ···· ........................................ ........ 13
1.4.1 Somma e differenza fra vettori v 1 e v 2 hanno stessa direzione e stesso verso.
l vettori si sommano con la regola del paral/elogramma.
La somma v 1 + v 2 = v di due vettori v 1 e v2 è un vettore diretto lungo la diagonale del par- v1 v2
allelogramma avente per lati i vettori v 1 e v2 e per modulo la lunghezza della diagonale.
Il vettore somma v risultante ha la stessa direzione e lo stesso verso di v 1 e v 2 ; il
modulo è dato da:

f'lnora è stato trattato il caso della somma fra due vettori: il metodo visto può essere anche
steso al caso di più di due vettorr.
In generale, si ha: Si possono sommare tra loro più di due vettori; per farlo si considerano i
primi due, si sommano e il vettore risultante viene a sua volta sommato al
terzo. Procedendo analogamente per ogni vettore, si ha la somma totale.
La differenza tra due vettori si ottiene sommando al primo vettore l'opposto del secondo:
v1 - v2 = v 1 + (-v 2 ) 1.4.2 Prodotto fra vettori

" Q
Diversamente dai numeri, i vettori possono essere moltiplicati fra loro in due modi distinti:
calarmente e vettorialmente.
', v, • Prodotto scalare: il prodotto scalare tra due vettori a e b è uno scalare definito dalla
~ __ ~~---v_2 _ : ~'_, v, - V
2
seguente relazione:
-v2 v2 a • b = lal ·lbl· cos~
Il vettore somma o differenza prende il nome di risultante. Il modulo del vettore risultante si dove ~è l'angolo tra a e b.
ricava applicando la seguente relazione trigonometrica: detto a l'angolo tra i due vettori a
e b, la loro somma c ha modulo:

Ici = J 1a12 + lb l 2 + 2 ·lal ·l bi· cos a


Di seguito si riportano tre casi , in cui tale calcolo può essere effettuato più rapidamente.
b
v 1 e v 2 ortogonali tra loro.
r:ff'

--------"~------/ a
Direzione e verso del vettore risultante si costruiscono con la regola del parallelo- lbi · cos ~
gramma; il modulo del vettore somma si ricava applicando il teorema di Pitagora: Il prodotto scalare tra due vettori è quindi uno scalare dato dal prodotto del modulo di un
vettore per la componente del secondo sul primo.
lvi = Jiv,l2+1vd2 J. Il prodotto scalare è massimo quando i due vettori sono paralleli e concordi
;w (~ = O), mentre, se i due vettori sono perpendicolari (~ = go•), il prodotto
v 1 e v2 hanno stessa direzione e verso opposto. scalare è nullo.


v1
l v... v2
. • Prodotto vettoriale: a " b è un vettore così definito:
Direzione: perpendicolare al piano individuato da a e da b
Il vettore risultante ha la stessa direzione e lo stesso verso del vettore di intensità Verso: quello che impersonificato vede a andare su b in senso antiorario
maggiore; il modulo è dato da: seguendo l'angolo minore
Intensità: lal ·lbl · sen~ = la nl· lb l dove an è la componente di a perpendico-
lare ab

14 ······· ··································································· FISICA 1 ......................................................... @ALPHA TEST AL PHA TEST .................................................. GRANDEZZEFISICHE ....... .. ........................................................ 15
Un metodo mnemonico alternativo per determinare la direzione e il verso del prodotto vet-
toriale tra due vettori a e b è la cosiddetta "regola della mano destra" illustrata nella figura
1.5 Errori di misura
sottostante: il pollice si dispone come il primo vettore, l'i ndice come il secondo e il medio Ogni misura è affetta da errori che possono essere suddivisi in due categorie.
indica la direzione e il verso del prodotto vettoriale tra i due. • Errori sistematici: derivano da difetti strumentali o dall'applicazione di leggi errate;
sono errori sempre nello stesso verso, cioè o sempre per eccesso o sempre per difetto.

a • Errori accidentali: sono inevitabilmente legati a ogni sistema di misura; sono errori
casuali nel senso che possono awenire in eccesso o in difetto rispetto alla misura vera.
Tra i due, gli errori sistematici (per esempio quelli dovuti a difetti strumentali), sono i più
"pericolosi" perché sono difficili ~a individuare e non sono minimizzabili come gli errori
accidentali.

b 1.5.1 Media aritmetica di più misure


Data una grandezza x e un insieme X di sue misure X= {x1 , x2 , ... , x 0}, la media aritmetica
M delle misure è data dalla relazione:

M = X1+X 2+ ... +Xn


n
Per minimizzare gli errori accidentali fatti su una misura è sufficiente eseguire diverse
Il modulo del prodotto vettoriale è massimo quando i due vettori a e b sono
misure della stessa grandezza fisica e farne la media aritmetica.
perpendicolari. Se i due vettori sono paralleli il modulo del prodotto vettoriale
è nullo. Effettuando più misure della distanza fra la Terra e la Luna con una precisione del
r::l'" metro è chiaro che ogni operazione di misura dà un valore diverso. Come misura
1.4.3 Scomposizione di un vettore della distanza Terra-Luna si prende la media aritmetica M dei valori trovati.

L
Le definizioni delle funzioni trigonometriche seno, coseno e tangente, sinteticamente ripor-
tate di seguito (si veda, nella stessa collana , Matematica 2), consentono di scomporre un 1.5.2 Errore assoluto, errore relativo ed errore percentuale
vettore lungo due assi ortogonali orientati. [)ata una grandezza x e un insieme X di sue misure X= {x1 , x2 ,... , x 0}, indicando con Xmax
n Xmin il massimo e il minimo dell'insieme X delle misure e con M la loro media aritmetica,
sena =l= cateto opposto all'angolo l definiscono:
h ipotenusa
cosa = ~ = cateto adiacente all'angolo h y V~ Errore assoluto: E =
Xmax - Xmin
2
Errore relativo: E, = ~
h ipotenusa
t a = cateto opposto all'angolo Errore percentuale: ll
E
100 - M= 100 ·E,
g cateto adiacente all'angolo x
Nella figura è riportata la scomposizione del vettore v lungo gli assi cartesiani X e Y:

. . . . . ..
r::lF Vxe vy
sono i vettori componenti di v lungo gli assi, mentre e sono lelvxl lvrl Il modo più corretto per indicare la misura di una grandezza x è M ±E.
componenti del vettore sugli assi.
L'errore relativo e l'errore percentuale di una misura sono un indice della sua
lvi= 8 ~ accuratezza: minore è il loro valore numerico, maggiore è l'accuratezza della

In
s y
misura.

IVYI v Vy Date le cinque misure di una grandezza adimensionale x, {4; 4,5; 5; 5,5; 6}, si ha:
lvxl = 8 ~s · cos30° = 8 ~.
s 2
J3 = 4 J3 ~s a
M = 4 + 4, 5 + 5 + 5, 5 + 6 = ~ = 5 . E= 6- 4 = 1 . X = 5 ±1
: v. ' 5 5 ' 2 '
~ · sen30 ° ~. ~ ~ x
lvrl = 8
s
= 8
s 2
= 4
s lJna misura effettuata con uno strumento dipende dalla sensibilità dello stesso, definita
t.Ome la più piccola unità di misura registrabile . Un termometro in grado di registrare i
1lecìmi di grado è più sensibile di uno che misura al massimo i gradi.

16 ........ .. ...... FISICA1 ......................... · ©ALPHA TEST AIPHA TEST ...... ................................... · GRANDEZZE FISICHE ........ · .. ................................ 17
---
La precisione di una misura è legata alla sensibilità dello strumento: maggiore è la sensi- 1.6 Relazioni tra grandezze: funzioni e diagrammi
bilità, maggiore è la precisione. Date due grandezze variabili y e x legate tra loro, come ad esempio lo spazio percorso in
La precisione di una misura si riflette nel modo in cui la si scrive: scrivere 8 cm piuttosto un certo tempo e il tempo stesso, usando un piano cartesiano e due assi X e Y è possibile
che 8,0 cm è diverso. Nel primo caso si è utilizzato uno strumento con una sensibilità del disegnare la dipendenza di y da x.
centimetro, nel secondo uno strumento con una sensibilità del millimetro. Una volta fissata una scala sui due assi (non necessa-
riamente la stessa) , ad ogni valore del tempo x trovato si y
Il numero di cifre significative di una misura è il numero di cifre con cui è possibile seri-
ssocia il corrispondente valore dello spazio y , indivi- 3,4
varia nell'unità di misura più piccola permessa dalla sensibilità dello strumento. 2,8
Con due strumenti aventi rispettivamente una sensibilità del centimetro e del milli- duando così un punto del piano. L'unione dei punti forni -
r:lr metro, si effettuano alcune misure di due lunghezze differenti, ottenendo come ce il grafico di y in funzione di x.
1,6
valori medi 15,4 cm per la lunghezza misurata con il primo strumento e 19,8 cm per 1
la seconda. xternpo 2 3 4
Nel primo caso , la presenza dei millimetri nel valore della lunghezza è priva di yspazio 1,6 2,8 3,4 2 3 4 x
senso, poiché lo strumento può arrivare al massimo a misurare i centimetri; la scrit-
tura corretta della misura è 15 cm. Nel secondo caso, ha senso utilizzare i millimetri x e y sono direttamente proporzionali se il loro rapporto è costante:
e la misura può essere scritta come 198 mm.
yl x = k <=) y = k ·x
Nel primo caso si hanno due cifre significative, nel secondo caso tre.
La rappresentazione grafica della proporzionalità diretta è una retta passante per l'origine.
Se si eseguono operazioni di somma o differenza tra misure , non è detto che le singole
misure abbiano la stessa precisione. È di conseguenza necessario arrotondare le misure y
più precise all'unità della misura meno precisa.
L'operazione (9,43 m+ 12,58 dm+ 51 ,2 cm) non ha senso. Bisogna prima arroton-
r:lr dare tutte le misure al centimetro, che è la precisione della prima misura:
(9,43 m+ 12,6 dm+ 51 cm)= 1120 cm= 112,0 dm= 11 ,20 m

1.5.3 Calcolo dell'errore nelle misure indirette x


Si tratta di valutare come si propagano gli errori quando si eseguono operazioni tra misure
affette da errore.
Per misurare l'area A di un rettangolo di lunghezza a e larghezza b si utilizza la ono inversamente proporzionali se il loro prodotto è costante :
r::lr semplice relazione A = a . b . Dato che le misure di a e di b sono affette da errore , X · y = k
nella misura di A si propaga un errore.
La rappresentazione grafica della proporzionalità inversa è una iperbole equilatera riferita
L'errore nelle misure indirette è valutabile con le regole seguenti. gli asintoti.
Regole base
• L'errore percentuale su un prodotto o su un quoziente di più misure è uguale alla y
somma degli errori percentuali delle singole misure.

Se le misure dei due lati del rettangolo sopra citato sono conosciute con un
errore del 3%, allora la misura dell'area (che si ottiene moltiplicando tra loro le
misure dei due lati) è affetta da un errore del 6% (3% + 3% = 6%).

• L'errore assoluto su una somma o una differenza di più misure è uguale alla somma x
degli errori assoluti delle singole misure.

= =
Siano x1 (0,80 :t 0,01) m e x2 (0,40 :t 0,01) m le misure dei lati di un ret-
tangolo. Calcolarne Il perimetro con il suo errore.
Il perimetro p è dato da p= 2 (x1 + x 2 ) e la sua misura è:
p= 2 · (1 ,20 ± 0,02) m= (2,40 ± 0,04) m.

ALPHA TEST ................................. ... .......... ... . GRANDEZZE FISICHE ········•·········•··· ····· ··· ··· ···· ······ ····· ···· ·· · ····· ··· 19
18 ··· ···················· ····· ............................................ FISICA l ···· · ·.. ··· ······ ··••· ······• ··· · ©AL PHA TEST
--
TEST DI VERIFICA
Quali dei seguenti termini indica una grandezza fisica?
e Poise
mAmpère
~Metro
m Temperatura
g Chilogrammo
"J Due grandezze fisiche si dicono omogenee se:
e si possono moltiplicare tra loro
m si possono dividere tra loro
(9 si possono sommare tra loro*
m sono divisibili per uno stesso numero
g nessuna delle risposte è corretta

Qual è il risultato della seguente operazione tra grandezze fisiche:


10 (metri)+ 20 (centimetri)+ 5 (chilogrammi)?
e35kg·m
m L'operazione non ha senso
(9 15,20 kg . m
m1025 kg. cm
4 Due forze, i cui moduli valgono rispettivamente 3N e 4N, agiscono in direzioni
perpendicolari l'una all'altra. Quanto vale il modulo della forza risultante?
e7N
fi)5N
(91 N
m12N
g413 N
In quale terna tra le quattro elencate le grandezze fisiche indicate si susse-
guono secondo la serie: scalare, vettore, scalare?
e forza peso , massa. volume
m massa, forza peso , volume
(9 massa, volume, forza peso
m temperatura, volume, spostamento

Il Un terzo di un chilometro e mezzo a quanti metri equivale?


e5oO km
fi)50m
(9 500 m
msooo m

AlPHA TEST ····· .............. GRANDEZZE FISICHE ................ .. .... 21


7 n_ modulo del vettore risultante dalla somma di due vettori, a e b, è uguale alla
differenza tra il modulo del vettore a e il modulo del vettore b. Dalla precedente
affermazione si deduce che:
SOLUZIONI E COMMENTI
e i vettori a e b hanno la stessa direzione e lo stesso verso Il testo dell'esercizio chiede di indicare una grandezza fisica e non un'unità di misura.
mi vettor! a e b hanno la stessa direzione e verso opposto La risposta esatta è dunque la m.
dato che le altre quattro sono unità di misura. Per
m vettona e b possono avere una direzione e un verso qualsiasi
l la precisione, il poise , l'ampère, il metro, il chilogrammo sono rispettivamente le unità
m le direZIOni dei vetton a e b formano un angolo di 60° di misura della tensione superficiale, dell'intensità di corrente, della lunghezza e della
IJ i vettori a e b hanno modulo uguale e verso opposto massa. Non deve spaventare il fatto che nell'esercizio si sia incontrato un termine
ancora sconosciuto (il poise) ; leggendo attentamente la domanda, e riconoscendo la
8 Due vettori, nessuno dei quali è nullo, sono perpendicolari fra loro. La somma temperatura come grandezza, ~i è in grado di rispondere esattamente al quesito.
dei due vettori è:
tl nulla 2 In fisica le grandezze si dividono in fondamentali e derivate. A ciascuna grandezza
mun vettore appartenente al piano individuato dai due vettori fondamentale è associata una lettera che, racchiusa tra parentesi quadre, ne indica
mun vettore perpendicolare al piano individuato dai due vettori
mun vettore supplementare ai primi due
la dimensione. Le dimensioni delle grandezze derivate si ricavano dalle fondamen-
tali. Se due grandezze hanno la stessa dimensione, si dicono omogenee . Sono omo-
genee per esempio il calore e l'energia, mentre non lo sono la lunghezza e il peso.
9 Un corpo è soggetto contemporaneamente a due forze di 10 newton. A quale L'addizione di due grandezze non omogenee è priva di significato: non ha senso per
forza risultante è soggetto il corpo? esempio sommare due metri con cinque chilogrammi. Se invece due grandezze
e 20 newton sono omogenee è sempre possibile sommarie e il risultato ha la stessa dimensione
m1oJ2 newton delle due grandezze. Viceversa se due grandezze si possono sommare tra loro,
sono omogenee. La risposta corretta è quindi la .
(B o newton
mNessuna delle precedenti Le grandezze non omogenee possono essere moltiplicate o divise tra loro (si pensi
l 10 Misurando la larghezza l e l'altezza h di un tavolo si trovano i seguenti valori:
alla velocità definita come il rapporto tra due grandezze non omogenee: lo spazio e il
tempo) ma non possono essere sommate o sottratte tra loro. L'operazione presen-

l l= (180 :t 0,2) cm e h= (80 :t 0,1) cm tata nel quesito è dunque priva di senso (risposta m).
Si intuisce da questo esempio
l'importanza dell'analisi dimensionale in fase di definizione delle grandezze.
i Indicare quale delle due misure è più precisa.
BI 4 Per rispondere a questo quesito conviene rappresentare le due forze e la loro risul-

l mHanno la stessa precisione


(i h
tante (somma delle forze) utilizzando la regola del parallelogramma.

mPer rispondere occorre conoscere gli errori assoluti


L?
~
Il modulo della risultante R si ottiene applicando il teorema di Pitagora al triangolo
rettangolo che ha per cateti le due forze di moduli 3 N e 4 N e per ipotenusa la loro
risultante:

R = J gN 2 + 16N2 = 5N
La risposta corretta è dunque la m.
Il Le grandezze scalari sono grandezze fisiche individuate da un numero che ne
esprime la misura rispetto a un'unità di misura prefissata, mentre le grandezze vetto-
riai i sono individuate, oltre che da un numero (modulo o intensità) che ne esprime la
misura rispetto a un'unità prefissata, anche da una direzione e da un verso. Tra le
grandezze proposte , la massa, la temperatura e il volume sono grandezze scalari ,
mentre lo spostamento e la forza peso sono grandezze vettoriali. La risposta esatta è
dunque la m.
22 ..................... ······· ········· ··· ······················· ···· ······ FISICAl ······ ······ ········ ··········· ····....... © ALPHA TEST
OAI.PHA TEST ···· ························ GRANDEZZE FISICHE ·········· ..... 23
l[
6 Occorre trasformare i chilometri in metri: 1,5 km = 1500 m. Un terzo di 1500 metri
equivale a 500 metri. La risposta esatta è quindi la m. 2 CINEMATICA
7 La risposta corretta è la (E): infatti, il modulo della risultante di due vettori è dato dalla
somma algebrica dei moduli dei due vettori solo quando questi sono equidirezionali
(paralleli): ciò consente di scartare le risposte m m.e La meccanica è la parte della fisica che studia il movimento dei corpi e le
La f) può essere esclusa per il fatto che, se oltre ad avere la stessa direzione i due cause che lo generano. Essa si divide in tre parti: cinematica, statlca e dina-
vettori hanno anche lo stesso verso, il modulo della risultante si ottiene sommando i mica.
loro moduli. La risposta O infine non è corretta per il fatto che rappresenta una con-
dizione sufficiente ma non necessaria affinché l'affermazione del testo dell'esercizio
sia vera. In altre parole è vera l'implicazione seguente: cinematica studia e descrive il moto dei corpi senza interessarsi delle cause che lo pro-
ducono, la statica studia l'equilibrio dei corpi e la dinamica prende in esame le cause
l vettori a e b hanno modulo uguale e verso opposto => il modulo del vettore risul-
(forze) che generano il movimento.
tante dalla somma dei due vettori è uguale alla differenza tra il modulo del vettore a e
il modulo del vettore b; non è però vera l'implicazione inversa. Dall'affermazione con- 2.1 Sistemi di riferimento
tenuta nel testo del quesito non si può, infatti, concludere che i due vettori abbiano lo
Ilo studio del movimento di un corpo , assume importanza il fatto che il corpo possa
stesso modulo.
11 ere considerato puntiforme o esteso: lo studio del moto di corpi puntiformi presenta in
8 La somma v di due vettori v 1 e v2 è un vettore diretto lungo la diagonale del parallel- llunerale minori difficoltà. La possibilità di considerare un corpo puntiforme e quindi di tra-
ogramma avente per lati i vettori v 1 e v2 ; il modulo del vettore somma è la lunghezza curarne l'estensione spaziale dipende dal confronto tra le dimensioni dell'oggetto e le
della diagonale del parallelogramma. Se v 1 e v2 sono perpendicolari , il parallelo- nllre lunghezze coinvolte. Anche un'automobile può essere considerata come un punto
gramma è un rettangolo e la sua diagonale, la cui lunghezza è certamente diversa 1111teriale, quando i suoi spostamenti sono elevati rispetto alle sue dimensioni. In questo
da zero, giace sul piano individuato dai due vettori v 1 e v2 . La risposta esatta è du n- 1 tpltolo si studia il movimento di corpi puntiformi , per i quali è lecito non considerare
que la l]). v ntuali moti rotazionali.
9 Le forze sono vettori e, come tali , vanno sommate con la regola del parallelo- La traiettoria di un punto materiale in movimento è la linea che unisce tutte le
gramma. È evidente quindi che la sola conoscenza dei moduli di due forze non è suf- posizioni occupate dal punto al trascorrere del tempo.
ficiente per determinare la loro somma: la risposta esatta è la m. Affermare che un oggetto è in quiete o in moto ha senso solo se si è prece-
10 La grandezza che esprime la precisione di una misura è il suo errore relativo (o dentemente fissato un sistema di riferimento, rispetto al quale è possibile
anche l'errore percentuale) . Per le due misure in esame si ha: segnare le posizioni occupate dal corpo nel tempo e tracciarne la traiettoria.
lstema di riferimento scelto viene considerato fisso e il moto del corpo è di conse-
e,_,= ~B~ = 0 ,0011 => 11, = 0,11 % UII nza un moto relativo perché riferito a quel sistema.
' 1 non specificato diversamente, nel
er, h = ~-~ = 0,0013 => 11h = 0,13% 111 lo si considera come riferimento un z
l tema solidale con la Terra: a
Essendo e, 1< e, h si conclude che la misura della larghezza del tavolo è più precisa onda che il movimento avvenga
1
della misura dell altezza (risposta f)). Si noti che , in questo caso, la misura più pre- hm o una retta, su un piano o nello
z
cisa è quella caratterizzata dall'errore assoluto maggiore, a dimostrazione della p zio, per rappresentarlo si userà
scarsa importanza di quest'ultima quantità. 11 pettivamente una retta, un sistema P(x,y, z)
Ili due assi ortogonali tra loro o un
l t ma di tre assi ortogonali tra loro
(l rna cartesiana) .
111 posizione del punto è individuata
'l
l

llnll sue coordinate: x per un sistema y


lllt!nodimensionale, (x, y) per un siste- y
11111 bidimensionale, (x, y, z) per uno tri-
llimensionale. x /
l/ /

All'HA TEST ........ CINEMATICA ................ . ......................... 25


24 .... FISICA1 · ...................... · © ALPHA TEST
2.2 Velocità media 2.3 Accelerazione media
La velocità media è un vettore definito come il rapporto tra la variazione del vettore spo- l 'ACCelerazione media è un vettore così definito:
stamento e la variazione di tempo ossia:
Dimensioni [a) = [L][TJ - 2
Dimensioni [v] = [L)[T]-1 Unità di misura nel S.I. ms- 2
Unità di misura nel S.I. ms- 1
Direzione: quella della variazione di velocità <1v (la variazione di velocità è la diffe-
La velocità di un punto in movimento da A a B è un indice della rapidità con cui il punto renza tra due vettori ed è quindi un vettore!) .
percorre lo spostamento AB. Trascurando l'aspetto vettoriale , si può affermare che: Verso: quello della variazione di velocità <1v .
Intensità: rapporto fra il modÙio della variazione di velocità l<1vl e il tempo impie-
:6, La velocità è numericamente uguale allo spazio percorso nell'unità di tempo. gato per tale variazione.
l 1 velocità è un vettore! Quindi si può avere una
Conversioni per la velocità v Hl zione di velocità (<1v *O) anche se
1 km = 1000 m= 100.000 cm= 10s cm; 1 h= 60 min = 60 · 60s= 3600 s = 3,6 · 103 s lvi "' costante; è sufficiente che cambino la dire-
lione o il verso. In altre parole, si può avere accele-
Per passare da kmlh a rn/s si moltiplica per ~~~~ = ~ =
1
36 r tione diversa da zero anche se la velocità rimane
r o tante in modulo. Se, per esempio, la traiettoria è
li\..._ = 60 km = 60. 1000 ~ = 60 ~ = 16 6 m rr11Va, l'accelerazione è sempre diversa da zero,
't!!!!"' v h 3600 s 3 ,6 s ' s rhiiO che in ogni punto cambia quantomeno la dire-
lione della velocità. <1v nella figura rappresenta la
Per passare da m/s a km/h si moltiplica per 3,6. v rlazione del vettore velocità tra i punti P e Q.
li\..._ v = 10 ~ = 10 · 3 6 km = 36 km 2.3.1 Accelerazione istantanea
't!!!!"' s ' h h An logamente a quanto visto nel § 2.2.1 , un'informazione completa sull'accelerazione si
lln quando gli intervalli di tempo nei quali la si misura sono piccoli. Si parla di accelera-
2.2.1 Velocità istantanea llllne istantanea:
Nel § 2.2 si è definita la velocità media: in un viaggio da Milano a Roma, misurando la
. v 2- v, . <1v ,
distanza Milano-Roma e dividendola per il tempo impiegato a percorrerla, si ottiene il aist = IIm, __, t -t--t- = IIm, __, t •t = v (t)
2 1 2 - 1 2 1 L.l.
modulo della velocità media tenuta durante il viaggio.
Se la distanza Milano-Roma è pari a 600 km e il tempo impiegato a percorrerla è 6 h, la rl consideri un corpo in movimento lungo una traiettoria curvilinea e siano P1 e P2 le posi-
velocità media tenuta nel viaggio è 100 km/h. Questa informazione non dice però nulla /Inni dell'oggetto in due istanti t1 e t2. Si supponga che le velocità istantanee v 1 e V2 del
sulla velocità tenuta nei vari momenti del viaggio. Potrebbe essere, per esempio, che nelle 1 urpo agli istanti t1 e t2 siano in modulo uguali tra loro. Si è già visto che anche in questo
prime due ore di viaggio la velocità media sia stata pari a 150 km/h e nelle ultime quattro r o, l'accelerazione è diversa da zero ed è diretta come <1v (caso a). Se l'intervallo di
ore sia stata pari a 75 kmlh . A sua volta, la velocità nelle prime due ore di viaggio potrebbe 1 mpo diventa più piccolo, i punti P1 e P2 sono sempre più vicini , i due vettori v 1 e v2 arri-
non essere stata costante. vrlno quasi a coincidere e la differenza di velocità si dispone sempre più perpendicolare ai
Per aumentare la quantità di informazioni sulla velocità tenuta nel viaggio , occorre ridu rre rh• vettori velocità (caso b). Al limite, per intervalli di tempo sernpre più piccoli , l'accelera-
l'ampiezza degli intervalli temporali nei quali si effettuano le misure. tione istantanea sarà perfettamente perpendicolare alla velocità e quindi diretta verso il
r untro della curva (caso c) . Si parla di accelerazione centripeta.
Per avere un'informazione completa sulla velocità tenuta nei vari momenti del viaggio,
bisogna poter disporre della velocità istante per istante.
Matematicamente, questo si ottiene effettuando un passaggio al limite: il rapporto spa- v2 v2
zio/tempo viene calcolato per intervalli di tempo via via più piccoli, al limite prossimi a zero. p2 v2 <1v

~
(c)
t/l'"""
(n) (b)

\
Il valore della velocità che viene così calcolato prende il nome di velocità istantanea:
v
. 52- 5 1 . <1s , v, v, v, v2
v isl = IIm, __,t -t--t- = IIm, __,t •t = s (t)
2 1 2- 1

Il simbolo s' (t) indica la derivata del vettore spostamento se corrisponde all'operazione
2 1 il

p l 2 P,; v2
P, /
matematica di passaggio al limite del rapporto delle differenze (si veda Matematica 3).

26 ···· ····· ········ ········ ··· ····· ······ ····· ··.... · ···· ··· ··· ········· ···· FISICA 1 ········ ········ · ···.. ·· ··········· ·········· ©AL PHA TEST AlPHA TEST ......................................... ······· ······· CINEMATICA ............................ ····•···•·••······················· . 27
2.4 Moti particolari 2.4.3 Rappresentazioni grafiche dei moti
Il moto è rettilineo quando la velocità v è costante in direzione (il modulo può Il moto rettilineo uniforme e quello uniformemente accelerato sono regolati da leggi che
variare). Il moto è uniforme quando la velocità v è costante in modulo (la dire- 1 g no tra loro le variabili spazio, tempo, velocità e accelerazione. È possibile rappresen-
zione può variare). 1 r tali legami con delle curve piane in un sistema di assi cartesiani.

2.4.1 Moto rettilineo uniforme appresentazione grafica del moto rettilineo uniforme
1grafici possono essere del tipo spazio-tempo e velocità-tempo.
Moto in cui la velocità v è costante in direzione, in modulo e in verso. Si ha che:
N l moto rettilineo uniforme, se 5o = O spazio e tempo sono legati dalla legge oraria
v . = v. = spazio percorso t.s
med1a Istantanea tempo impiegato a percorre rio = .1. t • v t. Si tratta quindi di grandezze direttamente proporzionali e la sua rappresentazione
ur fica è una retta nel piano degli assi cartesiani s-t :
Da cui : t.t = t.s. t.s = v -t. t Il moto rettilineo uniforme si può rappresentare graficamente nel piano spa-
v .
zio-tempo con una retta.
Legge oraria del moto rettilineo uniforme
Per legge oraria di un moto si intende la relazione che esprime lo spazio in funzione del Il coefficiente angolare della retta che rappresenta il moto è numericamente uguale alla
tempo. Nel caso del moto rettilineo uniforme, la legge oraria per i moduli assume la forma: v• locità del punto materiale. Se 5o~ O, la legge oraria assume la forma s = 5o + v t ed è
nmpre una retta nel piano spazio-tempo (figura b). Nel piano velocità-tempo, il grafico è
S = V· t una retta parallela all'asse dei tempi , che indica il valore costante della velocità (figura c) .
Se all'istante iniziale ~ il corpo ha già percorso un tratto 5o. la legge oraria diventa:
s = s0 + v · t

·~
s v
Un'automobile procede alla velocità costante di 72 kmlh. Quanti metri per-
corre In 5 secondi?
72 km/h = 20 m/s; s = v · t~ s = 20 m /s · 5 s = 100 m

2.4.2 Moto uniformemente accelerato (a) t (b) (c)


Se in un moto l'accelerazione è costante, il moto si dice uniformemente accelerato. Per il
moto uniformemente accelerato valgono le seguenti leggi: Rappresentazione grafica del moto uniformemente accelerato
• Calcolo della velocità raggiunta dopo avere accelerato per un tempo t : In questo caso l grafici possono essere del tipo spazio-tempo, velocità-tempo, accelera-
v = v 0 +a· t rione-tempo.
• Calcolo dello spazio percorso (legge oraria) dopo un tempo t: Nel primo caso il legame tra s e t è dato dalla legge oraria s = s 0 + v0 · t + ~ a · t2
s s0 + v 0 ·t+ 1 a . t2
s = ~a · t2 , la cui rappresentazione grafica è una parabola
=
2 Nel caso 5o= v0 =O, si ha
• Calcolo dell'accelerazione che ha portato la velocità da v0 a v1 in un tempo t:
con vertice nell'origine (figura a) .
v1 - v0
a =-t- Dalla relazione v= a . t, si nota una diretta proporzionalità tra v e t. Il grafico è una retta, il
cui coefficiente angolare dà il valore dell'accelerazione (figura b) .
• Calcolo dell'accelerazione che ha portato la velocità da v0 a v1 in uno spazio t.s :
2 2 Infine il grafico dell'accelerazione in funzione del tempo è una retta orizzontale corrispon-
a=~v, - vo dente al valore costante dell'accelerazione (figura c) .
2 t.s
• Calcolo della velocità finale raggiunta dopo avere percorso uno spazio t.s :
s v a
v1 = Jv~+2a -t.s
v0 = velocità iniziale s 0 = spazio iniziale
dove: v1 = velocità finale a = accelerazione costante
t= tempo trascorso dall'istante iniziale t.s =s - s 0 =spazio percorso (a) (b) (c)

28 ............ . ...................... ....... ...... .............. FISICA t ·········•······ ···· ··· ········ © ALPHA TEST C ALPHA TEST ····· ···· ········· ··· ····· ···························.. · CINEMATICA ··············· ··· · ........... 29
2.4.4 Moto di caduta dei gravi 2.4.5 Moto circolare uniforme
L'importanza che riveste il moto uniformemente accelerato è dovuta al fatto che la caduta
Eil moto di un punto che descrive una traiettoria circolare con velocità costante in modulo.
libera dei gravi sulla Terra è un moto di questo tipo. Per questo motivo il moto di caduta l definiscono:
dei gravi è chiamato anche moto naturalmente accelerato. • T = periodo = tempo impiegato a compiere una
rotazione completa;
::6, In particolare, nel campo gravitazionale si ha: a= g = 9,8 mfs2. • v= frequenza= numero di rotazioni al secondo.
T e v sono grandezze scalari aventi rispettiva·
Il modulo di g varia con la latitudine e l'altitudine; in particolare diminuisce passando dai mente per dimensioni [T] e [T] - 1 . Il periodo si
poli all'equatore e con l'aumentare della distanza dalla superficie terrestre . Le variazioni misura in secondi mentre la frequenza si misura
sono però talmente piccole , che il modulo di g può essere considerato costante. in s- 1 =hertz (Hz). '
Trattandosi di un moto uniformemente accelerato, valgono le stesse leggi viste nel § 2.4.2. • vA , v6 = velocità nei punti A e B
Indicando con h io spazio percorso in verticale dal grave, si ha: Dalla definizione di velocità, si ha:
1
lvAl = lv l =
h=h0 +v 0 · t+ 2
2g -t [2.1 ]
B
lunghezza della circonferenza = 27tr = costante
penodo d1 rotaz1one T
dove h 0 è l'eventuale altezza iniziale e v0 è la velocità iniziale.
Quindi, nel moto circolare uniforme il modulo della velocità è costante, mentre la sua dire·
1
Se ho = v0 = O, la [2 .1] assume la forma: h = g · t2 . tione cambia continuamente: esiste una accelerazione centripeta sempre diversa da
2 rero, diretta verso il centro della curva.
Tale accelerazione è di conseguenza perpendicolare alla velocità e rappresenta il legame
Quanto spazio percorre in 1O s un grave in caduta libera partito da fermo?
lr il corpo in movimento e il centro di rotazione.
1 2 = 1 m · 100 s 2
S2
2 · 9, 8
l 'accelerazione centripeta è così definita:
h =
2 g ·t = 490 m
Direzione: radiale in ogni punto
• Corpo lasciato cadere da un'altezza h con velocità Iniziale nulla. Verso: dall'esterno al centro della circonferenza

tempo di caduta = te = R; velocità finale = v 1 = J2?ih


Intensità: rapporto fra il quadrato della velocità e il raggio della circonferenza

ac = rv
2

Si calcoli la velocità raggiunta da un grave lasciato cadere da 5 m di


altezza, una volta giunto al suolo.
v = J2?ih = Jr2-·-1 0
-~-.5- m = 1O ~ A
s2 s
a~

~
(
· ~
• Corpo lanciato verso l'alto con velocità iniziale v.
(a) l (b)
Massima altezza raggiunta = h = ;g 2
8

Tempo necessario per raggiungere la massima altezza = th = ~


\ v

g
Una volta arrivato all'altezza massima, il corpo ricade con moto naturalmente accelerato
secondo la [2.1] . l ha accelerazione centripeta ogni volta che la velocità varia in direzione. La figura (a)
mostra i vettori velocità in due punti A e B di un moto circolare uniforme con il calcolo della
Un oggetto avente massa m = 28 kg viene lanciato verso l'alto con una v rlazione di velocità tra A e B nella figura (b). Per variazioni temporali sempre più pros·
velocità di 1O m/s. SI calcoli la massima altezza raggiunta e il tempo Ime a zero la differenza /W tra le velocità si dispone ortogonale ai due vettori. L'accelera·
impiegato per salire. lione, che ha la stessa direzione e lo stesso verso di t;.v, si dispone perpendicolare alla
L'altezza raggiunta è h = v212g = 100( m2;s2)/[2 . 9, 8( m/s2)] = 5 m vttlocità, diretta verso il centro della curva.
Il tempo di salita è t = vlg = 10( m / s)/9, 8( m/s2) = 1 s Nel § 3.2.2 al concetto di accelerazione centripeta, si associa quello di accelerazione cen·
Si noti che la massa non influisce nel calcolo delle grandezze. lrlfvga, sempre presente nei moti circolari , ma diretta verso l'esterno della curva.

30 ..................................... .......... .. ......................... FISICA 1 .. ..................................... ........ .. ......... ©ALPHA TEST AI.PHA TEST ······· ··•· ·• ······ ········ ···· ···· · ····· ········· •••· ·· CINEMATICA ···· ····· ·· ······· ·· ···•· ··· ····· ··· · ············· · ·············· ····· 31
Grandezze angolari
Nel moto circolare, accanto alla grandezza velocità, si definisce anche una velocità ango-
2.5 Leggi di Keplero
lare media w data dal rapporto fra l'angolo al centro spazzato dal raggio vettore (vettore Un'applicazione interessante delle leggi della meccanica riguarda lo studio del sistema
che unisce un punto della circonferenza al centro) e il tempo impiegato a percorrerlo: lare. In questo paragrafo vengono esaminate solo le tre leggi di Keplero, che sono alla
M hnse della meccanica dei sistemi planetari. Per una trattazione più completa, si suggeri-
Olmedia = !lt . la lettura di testi di geografia astronomica o, ancora meglio, di astronomia.
In fisica si è soliti indicare gli angoli con i radianti e non con i gradi. Il radiante è l'angolo al lJna prima teoria completa sul Sistema Solare è stata proposta da Tolomeo nel150 d.C.:
centro di una circonferenza, che insiste su un arco lungo quanto il raggio. l Terra è ferma al centro dell 'Universo, con Sole e Luna in rotazione intorno ad essa. l
Fra le due diverse rappresentazioni esiste un semplice legame: all'angolo giro di 360°, pltneti ruotano su orbite circolari dette epicicli il cui centro ruota a sua volta intorno alla
l t rra su orbite dette deferenti.
corrisponde un angolo di 211 radianti. Per trovare la misura Xrad in radianti di un qualunque
angolo a,0 misurato in gradi, è sufficiente impostare la proporzione: 1\ll'lnizio del 1500, Copernico avanzò contro la comunità scientifica sua contemporanea
211rad . a, o In teoria eliocentrica, ben presto considerata eretica, nella quale si afferma che la Terra è
::6.360o: 21trad = a. o : Xrad => Xrad = ~ 1111 pianeta uguale agli altri in rotazione intorno al Sole.
Ali fine del 1500, Tycho Brahe propose un compromesso tra Sistema Tolemaico e
. 2 11 rad •l tema Copernicano: la Terra è al centro, il Sole le ruota intorno e tutti gli altri pianeti ruo-
Nel moto circolare uniforme la velocità angolare è costante e s1 ha: ro = ~ = 211v . tnno intorno al Sole.

la velocità angolare è un vettore diretto perpendicolarmente al piano di rota- l't r comprovare questa nuova teoria , Brahe raccolse molti dati attraverso numerose
zione e ha le stesse dimensioni della frequenza. "' ervazioni. Se ne awantaggiò un suo assistente, Keplero, che determinò le orbite dei
plnneti intorno al Sole, senza ricorrere agli epicicli.
v
Valgono le seguenti relazioni: T = ~ v= Ol · r (J) =-
Nt gli ultimi decenni, le informazioni sul Sistema Solare hanno raggiunto notevoli livelli di
v r 1111 cisione: con l'utilizzo di telescopi e radiotelescopi nel 1930 si è arrivati a scoprire Plu-
loul , l'ultimo pianeta del Sistema, e diventano sempre più frequenti le ipotesi sull'esi-
Mentre il modulo della velocità v dipende dalla distanza dal centro di rota-
li nza di altri corpi celesti del Sistema Solare ancora più esterni. l pianeti ad oggi scoperti
zione (raggio t), ro ne è indipendente. ono nove, tutti in rotazione intorno al Sole e tutti in accordo con la teoria di Keplero.
le tre leggi di Keplero affermano che:
2.4.6 Moto oscillatorio armonico
1. l'orbita dei pianeti è piana ed ellittica e il Sole è uno dei fuochi;
11moto oscillatorio armonico è, come il moto circolare uniforme, un moto periodico; preci-
2. la velocità areolare è costante: il raggio vettore che dal Sole va a un pia-
samente è il moto che compie il punto P' (proiezione di P lungo il diametro AB) quando P
neta spazza aree uguali in tempi uguali;
si muove di moto circolare uniforme (figura 2.1).
• La velocità di P' è massima in O e minima a3
(nulla) in A e B, dove P' inverte il moto.
3. T2 = costante con a =semiasse maggiore e T= periodo di rivoluzione
• L'accelerazione di P' è proporzionale allo
spostamento OP'.
• La legge oraria di tale moto è rappresentata
graficamente da una sinusoide 1 . Sole A•

Peo- - - - - - - - t ~--------~~~~~~---------e A
Fig. 2.1 Quando P si muove di moto circolare uniforme, t• olello Linea degli absidi Afelio
la sua proiezione P' si muove di moto armonico.
Terra
p,
Un corpo appeso a una molla inizialmente allungata, una volta lasciato libero, com-
pie, in assenza di attriti, un moto oscillatorio armonico.
Un pendolo o un'altalena in assenza di attriti compiono un moto oscillatorio armo-
nico. Se non intervengono forze esterne , tale moto si mantiene costante nel tempo l dlllica è l'orbita della Terra intorno al Sole: si tratta di un'ellisse , come vuole la prima
senza arrestarsi. l uue di Keplero. Quando la Terra è più vicina al Sole (nel perielio) , la sua velocità di rivo-
hlllone è maggiore di quando si trova in afelio. Per la seconda legge di Keplero, il tempo
Per ulteriori informazioni sul moto armonico si veda il § 3.13. 1111pl gato dalla Terra per compiere il tratto PP 1 è lo stesso di quello impiegato per com-
pi 1 Il tratto AA 1 in modo che le aree dei settori PP 1 S e AA 1 S siano uguali.

32 ........................ . ........ .... FISICA 1 .................................................. · .... .. © ALPHA TEST All'IlA TEST ....................................................... CINEMATICA .................... . ............................ 33
TEST DI VERIFICA
Un corpo di massa m si muove di moto rettilineo uniforme. Quale delle
seguenti affermazioni è vera?
D La velocità è costante
m Il modulo della velocità è proporzionale all'accelerazione
8 Il modulo dell'accelerazione è diverso da zero
m L'accelerazione è perpendicolare alla traiettoria
'
Se il periodo T di un oscillatore è 2 s, la sua frequenza vale:
D 2Hz
mo,5s
(10,5 Hz
m non è possibile determinare la frequenza dalla conoscenza del solo periodo

Il tempo di frenata di una moto la cui velocità passa da 90 kmlh a 40 kmlh è di


3 secondi. Il modulo dell'accelerazione subita dal pilota è:
D nulla
mpari a circa l'accelerazione di gravità g
8 pari a circa g/2
mpari a circa 2 g
O infinita
Il grafico mostra come varia nel tempo la
velocità di un corpo che si muove di moto
rettilineo. Nel tratto BC si ha: B C
D accelerazione nulla
m accelerazione uniforme
A~ E
8 accelerazione variabile -+-----------------______.
t
m non si può dire nulla sull'accelerazione
perché nel grafico compare solo la velocità

Un getto d'acqua esce orizzontalmente, con una velocità di 10 mls da un foro


situato a 5 metri d'altezza dal suolo. A che distanza dal piede della verticale il
getto raggiunge il suolo?
f1Circa3 m
mcirca5 m
(l Circa 10m
(!)Circa 12m
C) Circa 15m
Nell'oscillazione di un pendolo semplice il modulo dell'accelerazione è mas-
simo quando:
m il pendolo ha velocità massima
m il pendolo ha velocità nulla
8 il pendolo ha velocità uguale alla media aritmetica delle velocità
m il pendolo ha velocità intermedia tra i valori estremi

l'HA TEST ........................................................ CINEMATICA .. .................................................................. 35


--
7 Un'automobile percorre una curva di raggio pari a 20 m con una velocità di 12 Un anello P si muove lungo una circonferenza
modulo costante pari a 40 kmlh. L'accelerazione dell'automobile è: fissa, di raggio R, sospinto da un'asta che ruota
e tangente alla curva uniformemente, con velocità angolare w, attorno a
un punto fisso O della circonferenza. Con quale
€) nulla
velocità l'anello si muove sulla circonferenza?
8 diretta come il raggio e rivolta verso l'interno della curva
m diretta come il raggio e rivolta verso l'esterno della curva
ewR
fi)2wR
(1 pari a 9 mfs2 8 w2R sin wt
(!)w2Rt
8 Un'automobile parte da ferma e accelera costantemente lungo un rettilineo.
Quale deve essere l'accelerazione dell'automobile, perché percorra 1 km in (14 w2Rt
25 s? 13 Qual è la causa principale del fatto che in estate la temperatura è maggiore che
e 8o m/s2 in inverno?
€) 3,2 m/s 2 e In estate la Terra si trova in un punto dell'eclittica più vicino al Sole
€) In estate i raggi di Sole formano un angolo con la normale alla superficie terrestre
8 1,6 mfs2 minore di quello formato alla stessa ora in inverno
m 1,6 m/s 8 In estate la copertura del cielo è minore che in inverno
(1 40 mfs2 m Il fenomeno è regolato dalla periodicità dell'attività vulcanica del pianeta

9 Un pendolo semplice sta oscillando. Quando arriva nel punto più basso si 14 Un treno marcia su vecchi binari che presentano giunzioni ogni 18m. Un viag-
rompe il filo: giatore in 120 s cronometra 121 segnali sonori prodotti dal passaggio di una
e la pallina cade descrivendo un arco di circonferenza coppia di ruote sulle successive giunzioni delle rotaie. Sapendo che il viaggia-
tore ha fatto partire il cronometro in corrispondenza del primo dei 121 segnali,
mla pallina cade lungo la verticale a che velocità viaggia il treno?
8 la pallina cade descrivendo un arco di parabola e 64,26 km/h
mla pallina procede in direzione orizzontale m 64,80 km/h
8 65,34 km/h
10 Un treno, viaggiando a velocità costante di 100 kmlh, va da una città A a una
città B in quattro ore. Si supponga che, arrivato in B, inverta immediatamente Il
m 65,88 km/h
(166,42 km/h
verso di marcia e ritorni ad A con una velocità costante, ma diversa da quella
dell'andata. Quale deve essere la velocità di ritorno perché la velocità media Tra i principali moti della Terra, oltre alla rotazione, rivoluzione e nutazione vi è
nel tragitto complessivo A-B-A sia di 200 kmlh? anche la:
e traslazione
e 3oO km/h
€) 400 km/h
m trasgressione
8 precessione
8500 km/h
(!)600 km/h
m gravitazione
(1 angolazione
(1 La condizione richiesta non è realizzabile per nessun valore di velocità
11 Un ciclista T segue un ciclista V a una distanza di 1 km e i due procedono alla
medesima velocità. La strada improvvisamente inizia a salire con pendenza
costante. Ammesso che ciascuno dei ciclisti dimezzi la propria veloci!
nell'istante in cui inizia la salita, qual è la loro distanza quando ambedue sono
nel tratto in salita?
e 1 km
fi) 2km
8 500m
(!) 250m
(1 Non è determinabile se non si conosce la velocità iniziale dei ciclisti

36 ······.. ······.. ··.. ··.. ·····.. ··.... ·... ··....... ··.. ····· ······ FISICA 1 ·.. ··... ····.. ····...····.. ···.. ··.. ······.. ·····.. ·····.. © ALPHA TE$ l ALPHA TEST ................ .................................. .... CINEMATICA .............. .. .... ...... ............ .... .. ........... 37
SOLUZIONI E COMMENTI
Il moto rettilineo uniforme è caratterizzato da una velocità costante sia nel modulo
che nella direzione e nel verso (risposta f.J).
2 La frequenza è uguale al reciproco del periodo:

v = T~ = 2s
...!_ = ~ · ~ = ~ Hz = O 5 Hz
2s 2 '
La risposta corretta è dunque l<l m.
Dato che la velocità della moto è diminuita passando da v1 90 km/h a v2 40 km/h , = =
l'accelerazione è stata negativa (si parla anche di decelerazione).
Il quesito però richiede solo il modulo dell'accelerazione e non il suo segno.
È sufficiente una rapida lettura delle risposte proposte per capire che è necessario
convertire tutte le misure date in unità di misura del Sistema Internazionale.
6v 40 km/h - 90 kmlh - 50 km/h
lal = M= 3s = -3-s- ~

~ - 15 m/s = - 5 mfs2 ~ -~ g =}
3s 2
La risposta corretta è la m.
4 Nel tratto BC il modulo della velocità aumenta con il passare del tempo: si ha quindi
un'accelerazione diversa da zero. La relazione che lega la velocità con il tempo deve
essere lineare (il tratto BC è rettilineo), cioè deve essere del tipo v= v0 + a · t. Tale
relazione è caratteristica del moto rettilineo uniformemente accelerato: la risposta
esatta è la C).
Il moto del getto d'acqua è la composizione di due
moti indipendenti: uno orizzontale caratterizzato da
una velocità costante (v= 10 m/s) e uno verticale di
tipo uniformemente accelerato. Il tempo di caduta
di un grave da una altezza h vale :

t = {2h =
c ~g
J 10m ~ 1
9,8 m/s 2
s

Ogni molecola d'acqua impiega dunque un


secondo a cadere al suolo e, in questo intervallo di
tempo, percorre 10 m in direzione orizzontale
(l'acqua è infatti dotata di una velocità la cui com-
ponente orizzontale vale 1O m/s) . La risposta
esatta è la m.
L'accelerazione di un pendolo che oscilla è massima quando il pendolo inverte il
moto (nei punti più alti) cioè quando è fermo (risposta C)).
l dati contenuti nel testo sono ridondanti per la determinazione della soluzione cor-
retta. In ogni moto curvilineo, infatti, esiste un'accelerazione diretta lungo il raggio di
curvatura e rivolta verso il centro di curvatura; per individuare la come risposta m
Al PHA TEST ·············································· ·········· CINEMATICA ············································•······•······· ············ 39
esatta non occorre conoscere le misure del raggio di curvatura e della velocità 12 Si tratta di un quesito non banale , la cui risolu-
dell'automobile, che sarebbero invece necessarie se venisse chiesto di determinare zione presuppone anche conoscenze di geome-
l'intensità dell'accelerazione. tria elementare.
Si congiunga il centro C della circonferenza con il
8 Vengono forniti lo spazio di accelerazione e il tempo impiegato e viene chiesto il punto P e si focalizzi l'attenzione sui due angoli
valore dell'accelerazione. QCP e QOP (il secondo è la metà del primo per Q
La relazione del moto uniformemente accelerato che lega le tre variabili è: un noto teorema della geometria elementare).
Dalla relazione v = ro · R si può ricavare la velo-
cità dell'anello se si conosce la velocità angolare
s = s 0 + v0 . t + 1 a . t 2 del raggio CP.
2
Quando l'anello in P si muove da Q a O, l'asta OP
che , nel caso in questione si trasforma nella più semplice s = 1/2 a. t 2 (la velocità che ruota con velocità angolare ro descrive un angolo di 90° mentre il raggio CP
iniziale v0 è infatti nulla). Quindi : descrive nello stesso tempo un angolo di 180°. Il raggio CP ruota dunque con velo-
cità angolare pari a 2ro e la velocità di P è pari a 2 ro R (risposta m).
13 In estate (per l'emisfero Nord} la Terra si trova vicino all'afelio (punto dell'eclittica più
lontano dal Sole) : si può scartare la risposta fJ. La causa principale della variabilità
delle stagioni e quindi anche della diversa temperatura in estate e in inverno è da
Per rispondere al quesito non è necessario svolgere la divisione. La risposta esatta è ricercare nell'inclinazione dell'asse di rotazione terrestre rispetto al piano dell'eclit-
la m in quanto il numero 625 è contenuto circa 3 volte nel numero 2000. tica. L'asse di rotazione della Terra si mantiene sempre parallelo a se stesso eque-
sto implica che l'angolo di incidenza dei raggi solari sulla superficie terrestre cambia
9 Quando il filo si rompe la pallina è dotata di una velocità parallela al piano orizzon- nel corso dell'anno. La risposta esatta è la dunque la m.
tale; si trova dunque in una condizione equivalente a quella di un proiettile sparato
14 Poiché il treno passa su 121 giunzioni, ha coperto uno spazio pari a 120 intervalli tra
orizzontalmente. La traiettoria della pallina è quindi un arco di parabola (risposta (!J).
una giunzione e l'altra e quindi uguale a 120 · 18m. Poiché questo spazio è stato
percorso in 120 secondi, la velocità del treno è pari a:
10 Il ragionamento errato che non bisogna fare è il seguente : dato che la media aritme-
tica tra 100 e 300 è 200, se la velocità media nel percorso di andata è pari a 100
km/h , affinché la velocità media del tragitto complessivo sia 200 km/h, il treno deve
v =
120 · 18 m
120
s = 18
m
s km . ,.,
= 64 ,8 h (nsposta ..:,).

tornare con una velocità pari a 300 km/h. Per rendersi conto dell'errore commesso
nella deduzione precedente si ragioni come segue: il tragitto complessivo di andata e 15 l principali moti terrestri sono quattro:

~
1 rotazione: la Terra ruota su se stessa intorno a un asse precessione
ritorno è lungo 800 km (il treno impiega 4 ore per andare da A a B procedendo alla ~.
che passa per i Poli , facendo un giro completo in 24 ore; nu az1one
velocità di 100 km/h). Procedendo alla velocità media di 200 km/h (che è quanto
richiesto dal problema) occorrono 4 ore per percorrere l'intero percorso (800 km). Il 2 rivoluzione: la Terra rivoluziona intorno al Sole , facendo
treno ha dunque a disposizione 4 ore per percorrere il tragitto di andata e ritorno. un giro completo in 365 giorni;
Avendo però già utilizzato 4 ore per il solo tragitto di andata, per rispettare la condi- 3 nutazione: si tratta di piccoli spostamenti dell'asse di
rotazione terrestre intorno a una posizione di equilibrio Terra
zione richiesta il treno dovrebbe percorrere il tragitto di ritorno senza impiegare
dovuti all'attrazione lunare per cui l'angolo di inclinazione
tempo , cioè istantaneamente e quindi con una velocità infinita (risposta ~· La con-

j\
tra l'asse terrestre e l'eclittica subisce delle lievi variazioni
dizione richiesta non è pertanto realizzabile . periodiche con un periodo di 18,8 anni ;
4 precessione: per l'attrazione lunare e solare l'asse di
11 Quando i due ciclisti si trovano in piano sono separati da una distanza temporale pari
rotazione terrestre , mantenendo costante la sua inclina-
a t = -
1000
-v- m d ove v e. la ve loc1'ta' comune de1. due ciclisti quando si trovano sul zione rispetto al piano dell'eclittica, cambia la sua dire- Variazione della
zione disegnando sulla volta celeste un cerchio con un inclinazione
piano. Quando entrambi i ciclisti sono nel tratto in salita, la loro distanza spaziale è periodo di 27.725 anni.
diminuita, la loro velocità è dimezzata, ma la distanza temporale è rimasta la stessa. La risposta esatta è la (!1.
Indicando con x la distanza spaziale dei due corridori che si trovano in salita si ha:

1000m x .
t = - -v- = v/ ~ x = 500 m (nsposta (!J)
2

40 """"""" ................... . .. ........ FISICA1 ........................... .. .. .......... © ALPHA TEST ALPHA TEST .......... . ........ CINEMATICA ........................ . ........................ 41
DINAMICA
La dinamica è la scienza che studia e descrive le relazioni fra il moto di un
corpo e le cause che lo hanno prodotto.

3.1 Sistemi inerziali e principio di relatività galileiana


.alileo, eseguendo un esperimento ideale 1, giunse alla conclusione che, dall'interno di
una "navicella", è impossibile valutare$e questa è ferma o si muove di moto rettilineo uni-
forme. In altre parole egli constatò che non è possibile distinguere lo stato di quiete da
uno stato di moto con accelerazione nulla.
Owiamente, per parlare di quiete o moto rettilineo uniforme, è necessario specificare il
lstema di riferimento usato per studiare il movimento.
Si definisce "sistema inerziale" un sistema avente accelerazione nulla. Le
leggi della fisica sono le stesse per tutti i sistemi di riferimento inerziali.
Con buona approssimazione , si è soliti fissare come sistema di riferimento la Terra, nono-
alante essa stessa ruoti intorno al proprio asse e compia un moto di rivoluzione intorno al
ole , che a sua volta ruota intorno al centro della nostra galassia e così via.
l sistemi di riferimento in moto traslatorio rettilineo uniforme rispetto a un
sistema di riferimento solidale con la Terra sono inerziali.

3.2 Concetto di forza e leggi della dinamica


Oato un punto materiale libero di muoversi, la forza è una grandezza fisi ca in grado di
modificarne lo stato di moto o di quiete rispetto a un sistema inerziale. La dinamica spiega
l relazioni forze-moto attraverso tre leggi fondamentali.
3.2.1 Prima legge della dinamica
Un corpo su cui non agisce alcuna forza o sul quale agiscono forze in equili-
brio mantiene il suo stato di moto (rettilineo uniforme) o di quiete.

In assenza di forze, la velocità vettoriale di un punto materiale rimane


costante: in assenza di forze non si può avere accelerazione.
Questo vale anche nell'ipotesi che esistano forze non nulle agenti sul punto, rna tali che la
loro somma vettoriale sia nulla. La prima legge della dinamica è detta anche legge di inerzia.
l sistemi di riferimento nei quali vale la prima legge della dinamica sono i sistemi inerziali.
Una nave spaziale in movimento, sulla quale non agiscono forze, continua a muo·
versi di moto rettilineo uniforme (a = O) senza bisogno di alcun propulsore.

Per comprendere il principio d'inerzia è necessario slegarsi dal senso


comune secondo il quale per muoversi con velocità costante è indispensa-
bile far uso di un motore.

Se sulla superficie terrestre non ci fossero le forze dissipative che si oppongono al moto
(§ 3.12), una volta in movimento ci si potrebbe spostare senza bisogno di alcun motore.
Un esperimento ideale è un progetto di esperimento (pensato anche nei minimi particolari) di cui si
immaginano i risultati senza però realizzano praticamente.

Cl ALPHA TEST ......................................................... DINAMICA ................................................ ....................... 43


3.2.2 Seconda legge della dinamica 3.2.3 Dimensioni e unità di misura delle forze
La presenza degli attriti fa sì che i corpi per poter mantenere il proprio moto, debbano U Ila [3.1] si ricavano le dimensioni della forza.
essere contmuamente sottoposti a una forza che bilanci le forze d'attrito. Se si applica una Dimensioni [F)= [M] [L] [T]-2
forza F a un corpo e si misura la sua accelerazione a, si nota una proporzionalità diretta Unità di misura nel S.I. N = kg m s - 2
tra le due grandezze:
'unità di misura della forza nel S.I. è il newton (N) , definito come la forza che imprime a
F una massa unitaria (1 kg} l'accelerazione unitaria (1 m/s 2 ) .
-=m
a
l forze si misurano con il dinamometro.
La costante di proporzionalità dipende dal corpo e prende il nome di massa inerzia/e.
3.2.4 Teorema dell'impurso
La massa inerziale di un corpo esprime l'Inerzia (ossia la resistenza) che il
corpo oppone a una variazione del suo stato di moto.
Unlla [3.1] si ricava il teorema dell'impulso, il quale afferma che una forza F che agisce per
un tempo t su un corpo di massa m provoca una variazione della sua quantità di moto
Dato un corpo di massa m, per imprimergli una accelerazione a è quindi necessario appli· (P = m . v ) pari al prodotto della forza con il tempo.
care una forza F tale che:
F = m. a = m · t. v = t.( m · v) = t.P =} F ·M = t. P
M M M
F =m - a dove m = massa inerziale [3 .1]
Una massa di 5 kg inizialmente ferma è sottoposta all'azione di una forza di
Allo stesso modo, se su un corpo di massa m agiscono più forze, esso subisce un'accele- 90 N per due secondi. Trovare la velocità finale v della massa.
razione data dalla [3.1], dove F è la risultante delle forze applicate al corpo. Si noti che la Il teorema dell'impulso afferma che la variazione della quantità di moto m· v è
[3.1] è una relazione vettoriale. pari al prodotto fra la forza e il tempo nel quale ha agito.
Quando un esperimento viene condotto in un sistema non inerziale, si è spesso costretti a 180
Introdurre qualche forza aggiuntiva, nel tentativo di applicare le leggi della dinamica. t. P = F ·M=} F ·M = 5 kg · v = 90 N· 2 s =} v = 5 ':s!:! = 36 ':s!:!
Un osservatore su un treno in frenata che vede cadere la propria valigia è portato a
r::ir supporre l'esistenza di una forza responsabile della caduta. Tale forza non esiste
e, per questo motivo, è anche detta fittizia o apparente. 3.2.5 Terza legge della dinamica o principio di azione e reazione
Un corpo in moto circolare uniforme è sottoposto a una accelerazione diretta verso A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria: dati due corpi (1 e 2) che inte-
r::ir il centro della traiettoria (accelerazione centripeta), il cui modulo è: r giscono reciprocamente si ha che:
[3.2]
a =~=
r
w2 - r F1 -.2 = - F2-. 1
dove F 1 __. 2 è la forza che il corpo 1 esercita sul corpo 2;
Dalla [3.1] si deduce che il corpo, per poter mantenere la traiettoria circolare deve
essere soggetto a una forza il cui modulo vale : F2 __. 1 è la forza che il corpo 2 esercita sul corpo 1.

F = m~r Le forze sono vettori e la [3.2] è una relazione vettoriale. Quindi le due forze
sono equidirezionali e hanno verso opposto.
Sempre dalla [3.1] si deduce che tale forza ha la stessa direzione e lo stesso verso
dell'accelerazione: è diretta radialmente e orientata verso il centro della circonfe- Una forza e la corrispondente reazione sono applicate l'una a un corpo e
renza. Questa forza prende il nome di forza centripeta. l'altra sull'altro.
Se venisse a mancare la forza centripeta, il corpo abbandonerebbe immediata- 1>1 seguito vengono descritti due casi che possono essere interpretati attraverso il principio
mente la traiettoria circolare e proseguirebbe indisturbato lungo la retta tangente di azione e reazione. Si suppone che le forze di attrito siano trascurabili.
alla traiettoria nel punto in cui è cessata la forza, con un moto rettilineo uniforme.
Sul ghiaccio, un osservatore fermo spinge una sedia anch'essa ferma posta vicino
Così un autobus che sta curvando , rimane legato al centro della curva da una forza
a lui. Sia la sedia che l'uomo si mettono in moto spinti da due forze uguali e contra-
centripeta dovuta all'attrito delle gomme sull'asfalto. Se un osservatore a terra stu-
rie. l versi dei due moti sono quindi opposti.
diasse il moto di un oggetto libero di muoversi sull'autobus , lo vedrebbe muoversi
in linea retta in accordo con il principio d'inerzia, fino a colpire una parete dell'auto- Sparando con una pistola o con un fucile , la stessa forza che mette in moto il pro-
bus. Al contrario, per un osservatore che si trova sull'autobus (sistema non iner- iettile spinge in senso opposto anche l'arma. Si ha così l'effetto del rinculo. Poiché
ziale perché accelerato) l'oggetto si muoverebbe verso l'esterno della curva. Per il proiettile e l'arma hanno masse diverse, le accelerazioni a cui sono soggetti sono
giustificare questo movimento, è costretto a introdurre una forza fittizia, a cui si dà il diverse e il proiettile acquista una velocità decisamente superiore a quella
nome di forza centrifuga, uguale e contraria alla forza centripeta. dell'arma.

....................... FISICA1 ........................ .. OALPHA TEST ........ .. .. ............ .. .................. DINAMICA .... . ... 45
44 · ·.. ·.. ©ALPHA TEST
3.3 Legge di gravitazione universale 3.3.1 Forza peso
Due corpi di massa gravitazionale m1 e f1l;1 posti a distanza r l'uno dall'altro si attraggon(J lutti i gravi, lasciati liberi di cadere nei pressi della superficie terrestre , dove gli sposta-
con una forza F (forza gravitazionale), il cui modulo è espresso dalla seguente relazione nti sono trascurabili rispetto al raggio medio della Terra (6380 km) , sono sottoposti alla
111 sa accelerazione g , il cui valore è legato all'attrazione gravitazionale esistente tra la
F = G · m,· m2 T rra e il corpo.
r2 [3.3]
g = 9,8 m/s2
dove G è una costante detta costante di gravitazione universale.

l'•r il secondo principio della dinamica, tale accelerazione g è legata a una forza detta
r
fllrla peso P, che è data da:
m1 m2
P = forza peso = m · g dove g =accelerazione di gravità = 9,8 mfs2
La forza gravitazionale tra due corpi è sempre attrattiva; è diretta lungo lo
congiungente l centri di massa e la sua intensità è data dalla legge [3.3].
u ogni corpo soggetto a un campo gravitazionale agisce la forza peso. la sua intensità è
L La forza gravitazionale è inversamente proporzionale al quadrato dell vroporzionale non solo alla massa del corpo, ma anche alla massa del corpo che genera il
~ distanza tra le masse: se la distanza raddoppia, la forza diventa quattro voli mpo gravitazionale, il cui valore rientra in g (§ 3.3.4). Nei problemi di dinamica in cui si
più piccola. 1tudia l'effetto di più forze su un corpo, è necessario tenere conto della forza peso del
rpo, applicata al baricentro (§ 3.7) e diretta verticalmente verso il basso.
La legge di gravitazione universale rappresentata dalla formula [3.3] è detta anche legg
di Newton. G è una costante detta costante universale di gravitazione, il cui valore 3.3.2 Differenza tra massa e peso
stato trovato dall'inglese Cavendish con la bilancia di torsione e vale:
• La massa di un corpo è una caratteristica intrinseca del corpo, indipendentemente dal
G = 6 67·1Q- 11 N · m2 luogo dove il corpo si trova. È una grandezza scalare.
• kg2 • 11 peso di un corpo dipende invece dal luogo nel quale il corpo si trova (per esempio
La bilancia di torsione usata da Cavendish è formata da ulla Terra oppure sulla Luna) . Trattandosi di una forza, è una grandezza vettoriale.
un'asta lunga circa due metri alle cui estremità sono poste
due sferette di massa nota. In prossimità delle sferette sono
Qual è il peso di un corpo avente massa m 1 kg? =
Per trovare il peso del corpo, basta porre in P= m·g m = 1 kg e g = 9,8 mfs2:
poste due masse più grandi fisse. L'asta è appesa a un filo di
cui si conosce il coefficiente di torsione. Il tutto è racchiuso in m m
un contenitore ermetico che impedisce ogni tipo di influenza peso di 1 kgmassa = 1 kgpeso = 1 kgmassa · 9,8;;2 = 9,8 kgmassa · ;;2 = 9.8 N
esterna. Lasciata libera di muoversi, l'asta e il filo a cui è
appesa ruotano spinti dalle due sferette che si awicinano 1 kgpeso = 9 ,8 N (1 N è quindi pari a circa un decimo di kgpeso)
alle sfere più grandi. Misurando l'angolo della rotazione e
Il kgmassa (unità di massa) conservato nell'Ufficio di Pesi e Misure di Sèvres ha
conoscendo il coefficiente di torsione del filo, si può risalire al
valore della forza gravitazionale che ha awicinato le masse massa unitaria e peso P = 9,8 N; lo stesso kgmassa sulla luna avrebbe sempre
massa unitaria ma il suo peso sarebbe 1/6 di quello sulla Terra (1,6 N).
e ha ruotato l'asta. Ripetendo l'operazione per diverse
masse e distanze, Cavendish trovò un valore di G prossimo l Uno strumento utile per comprendere la differenza tra massa e peso è la bilancia a
a quello calcolato oggi. La forza gravitazionale è un tipico ~ piatti. Esistono bilance per misurare il peso e altre adatte a misurare le masse.
esempio di forza a distanza: i corpi si attraggono senza che In particolare , una comune bilancia da casa su cui una persona sale per leggere il
vi sia contatto. proprio peso su una scala graduata, misura il peso del corpo e non la sua massa.
Massa gravitazionale e massa inerziale L'unità di misura indicata nella scala graduata è il chilogrammo peso. Andando su
La massa gravitazionale m9 dei corpi è la caratteristica dei corpi responsabile della loro un altro pianeta, la bilancia indicherebbe un valore differente: questo è dovuto alla
mutua attrazione gravitazionale. Per misurarla si usa la bilancia a piatti(§ 3.3.1 ). diversa attrazione gravitazionale alla quale corrisponde una forza peso diversa.
La massa inerziale m, dei corpi è la caratteristica dei corpi responsabile della loro inerzia Le bilance a piatti sono invece in grado di misurare le masse dei corpi: l'oggetto
intesa come tendenza a opporsi alla variazione del loro stato di moto. Per misurare la viene appoggiato su un piatto, mentre sull'altro vengono poste delle masse di riferi-
massa inerziale, si applica una forza di intensità nota al corpo, si misura l'accelerazion mento, fino a bilanciare l'abbassamento del primo piatto. La massa dell'oggetto
del corpo e dalla seconda legge della dinamica si risale a m,. viene calcolata sommando i valori delle masse di riferimento poste sull'altro piatto.
Le masse gravitazionale e inerziale di un corpo hanno quindi una natura fisica completa Tale massa coincide con la massa gravitazionale del corpo; il suo valore è comun-
mente diversa; ciò nonostante si verifica che numericamente coincidono. que uguale a quello della massa inerziale.

46 ......... . ·····•·······•·········•· ····•········•·· FISICA 1 ................. ..... ................................ .... ©ALPHA TEST ALPHA TEST ····· ·· ··· ········ ... ... ....... ................. ......... DINAMICA ............. ........... ... .............................................. 47
3.3.3 Densità e peso specifico 3.3.4 Il campo gravitazionale
fisica moderna ha sostituito al concetto di forze a distanza quello più completo di
In rel_azione a quanto detto su massa e peso, si danno ora le definizioni di densità e peso
mpo di forze. Il campo gravitazionale è una perturbazione dello spazio dovuta alla pre-
speCifiCO:
1 nza di masse gravitazionali. Un metodo per rappresentare il campo è disegnare le sue

fil' Densità: p = V Dimensioni [p] =[M] [L]- 3


Unità di misura nel S.I. kg m - 3
linee di forza cioè linee tangenti in ogni punto alle forze del campo (figura 3.1 ).

La densità dell'acqua vale:


PH
2
o = 1000 kg / m3 = 103 kgm- 3
/
Dimensioni [p] = [MJ lLr 2[TJ - 2
Peso specifico: p = m·9
v Unità di misura nel S.I. N m - 3

Vale la relazione: Pspecifico = p . g


Il peso specifico dell'acqua è dato da:
(jj'> Fig. 3.1 Linee di forza di un campo gravitazionale generato
PH 0 = PH o ·9 = 1000 kg / m 3 · 9, 8 m /s2 ~ 10000 N / m3 da una massa sferica e da due masse uguali.
2 2
!lata una massa M che genera intorno a sé un campo gravitazionale, si può definire un
Densità rel.a~iva del ~orpo 2 rispetto al corpo 1: p 2 . 1 = p 2 / p 1 v ttore intensità del campo gravitazionale G come rapporto tra la forza gravitazionale e
Peso spec1f1co relat1vo del corpo 2 rispetto al corpo 1: p 2 , 1 = p 2 ! p 1 l massa esploratrice m:
G = .!:
m
~ IGI = l!J
m
= G· ~
r2
Densità relati~a e peso specifico relativo sono definiti come rapporti fra grandezze omoge-
dove r è la distanza tra M e il punto nel quale si calcolare l'intensità del campo.
nee (stessa d1mens1one): sono qu1nd1 grandezze adimensionali.
Ogni massa genera un campo gravitazionale e ogni corpo immerso nel campo ne sente
La densità del benzene è Pbenzene = 879 kg / m3 l' fletto attrattivo e accelera lungo la congiungente i due centri di massa. Se una delle due
(jj'> Per ricavare il peso specifico del benzene, la sua densità relativa all'acqua e il suo masse è molto maggiore dell'altra, non si muoverà e si limiterà ad attirare l'altro corpo. È
peso spec1f1co relat1vo all'acqua si usano le relazioni viste e si ottiene: quello che succede sulla Terra, dove un qualunque oggetto cade verso il basso, attirato
dalla massa terrestre , senza che la Terra si muova verso l'oggetto. Si può calcolare l'acce-
Pspecifico = Pbenzene· 9 = 879 kg / m 3 · 9, 8 m / s2 ~ 8600 N / m3
l razione di gravità con alcune semplici considerazioni.

PH 0
3
Densità relativa del benzene= Pbenzene = 879 kg / m = 0 879
1000 kg / m3 '
2
• Peso di un corpo di massa inerziale m: P= m-g
Attrazione terrestre su una massa gravitazionale m: F = G ·
M .m
+ r
3 Nell'ultima relazione, Mrindica la massa della Terra e rè la distanza tra l'oggetto e il cen-
Peso specifico relativo del benzene = Pbenzene = 8600 N/ m = 0 879 lro della Terra , coincidente quindi con il raggio terrestre. Potendo considerare coincidenti
PH o 98000 N / m3 '
2 massa inerziale e massa gravitazionale, da un confronto fra le due relazioni si ottiene:
Mr m
Nella tabella seguente vengono elencate le densità assolute di alcuni materiali. g = G · --;:2 ~ 9, 8 S2 [3.4]

In accordo con i valori sperimentali. La variazione del valore di g con l'altitudine è quindi
Sostanza Densità (kgtm3) Densità (g/cm3)
dovuta al crescere della distanza dal centro della Terra.
Oro 19.250 19,25 2
Si calcolino la massa e la densità della Terra, dati i valori di g 9,8 m/s , =
Mercurio 13.590 13,59 G = 6,67 ·1 O - 11 N·m2Jkg2 e raggio terrestre r = 6400 km.
g . r2 2
Ferro 7860 7 ,86 Dalla [3.4] si ha che la massa terrestre è M T = 'Gl ~ 5, 95 · 1O 4 kg , mentre
Acqua 1000 1,00
2
~; l~nr 3 ~ 5, 5 c~ 3
39
Olio d'oliva 920 0,92 la densità è p = = g ;{ = 4 7t , G
Benzina 700 0,70

.... DINAMICA .... ................................ · ............................. 49


48 ......... .. .. .................................................. FISICA1 ......................................................... ©ALPHA TEST ALPHA TEST ................................... .
3.4 Composizione di moti uniformi con moti accelerati 3.4.1 Moto dei proiettili
la velocità iniziale v0 del corpo non è orizzontale , v 0 y *O , le equazioni del moto sono:
Sia dato un corpo di massa m che, come indicato in figura, y
m 1 2
viene lanciato con velocità iniziale v0 da un'altezza h. Se si tra-
x = vox· l y = voy · t+ 2 g - t
scurano gli attriti , il corpo è soggetto alla sola forza di gravità, h l "'-......Vo
vOyL___
che agisce esclusivamente lungo la verticale. !cavando t dalla prima e sostituendolo nella seconda, si ottiene l'espressione della traiet-
Vo,
Per la seconda legge della dinamica, il moto lungo la verticale è toria, ossia una parabola del tipo y = bx + ax2 :
uniformemente accelerato, mentre il moto lungo l'orizzontale è
non accelerato (Fx = 0) . x x 1 x2
Y = Vo · - + -2 g --2-
Si scomponga ora il moto di caduta sugli assi ortogonali X (orizzontale) e Y (verticale) e si ~ Vox Vox
indichi rispettivamente con x , v x, ax e y , vY' ay le componenti dello spostamento, della
Quello appena descritto è il caso generale del moto di un proiettile : la traiettoria risulta
velocità e dell'accelerazione lungo l'asse X e lungo l'asse Y. Per quanto detto si ha:
d Ila composizione di un moto rettilineo uniforme (d1retto onzzontalmente) con un moto
ax =O ~ vx = v 0 x =costante naturalmente accelerato (diretto verticalmente); SI tratta d1 un moto paraboltco.
ay = g ~ vy = v 0 y +g · t l gittata G è la distanza
percorsa in orizzontale dal
Di conseguenza le equazion i del moto lungo i due assi sono: proiettile ; conoscendo l'an-
golo a formato dalla veloci-
l Iniziale con il piano oriz-
IOntale e il modulo v0 della G
Se il corpo viene lanciato orizzontalmente, v0 y = O e l'equazione del moto lungo l'asse Y è : velocità iniziale , è possibile
1 calcolare G.
r = 2g - t2. 2
G = ~ . sen2a ~ G è massima pe r a = 45°
Dall'equazione del moto orizzontale è possibile ricavare l'espressione matematica del g
tempo t x = v x · t ~ t = x l v x
un proiettile di massa m= 10 g viene sparato verso l'alto da terra con velo-
lnserendola in y = 1 / 2 g · t2 si ottiene l'espressione analitica della traiettoria del corpo: cità iniziale pari a 80 mis e con un angolo rispetto all'orizzontale di 30o. Si
1 x2 calcoli il tempo di caduta e la gittata.
y = 2 g .2 È necessario innanzitutto scomporre la velocità iniziale lungo gli assi orizzontale
vx e verticale. Si ha che :
Poiché g e Vx sono costanti , la sua rappresentazione grafica nel piano X-Y è una parabola v0 x = v0 · cos30 ° = 80 m/ s · ./312 = 69 m/ s
(si veda Matematica 2) e il moto è di tipo parabolico.
Si considerino ora tre corpi di massa diversa v0 Y = v0 . sen30 ° = 80 m/ s · 1/ 2 = 40 m / s
lanciati orizzontalmente dalla stessa altezza h e g hanno versi opposti e quindi se v0y è positiva, g è negativa.
Si noti che 11:
con velocità iniziali diverse. Si immagini di foto- ~ . . 1 2
t, l Dall'equazione del moto lungo la vert1cale , SI ha: y = v 0 y · t - 2 g · t
grafare la loro caduta in diversi momenti t1 , t2 e
Ponendo y = O si ottiene il tempo di caduta le:
t3 come riportato nella figura a fianco.
Lo spostamento orizzontale dei tre corpi è 1 2 (1 ) =O ~ tc =--
2vo
Y=
80 m / s
9, 8 m / s 2
legato esclusivamente alle loro velocità iniziali:
0= - - g - tc+Voy · lc=lc · - g · t - v 0 y ~ 8s
2 2 c g
il corpo avente velocità iniziale maggiore si
sposta più in avanti degli altri.
13 v~ 802 m2 ; s2
Lungo la verticale , ciascuno dei tre corpi si La gittata è G = - sen2a = · sen60 ° ~ 554 m
muove di moto uniformemente accelerato con
g 9, 8 m/ s 2
accelerazione pari a g. si trovano quindi istante per istante alla stessa altezza e arrivano al Allo stesso risultato si perviene con l'equazione del moto orizzontale: lo spazio
suolo contemporaneamente. Nel moto di caduta dei gravi , la componente orizzontale della percorso in orizzontale è dato dal prodotto della velocità Vox per 11 tempo d1
velocità non influenza il tempo di caduta caduta:
J. Le traiettorie seguite dai gravi dipendono dalla velocità iniziale, ma non dalle x = v0 x · te = 69 m / s · 8 s = 552 m
:;l,!. loro masse.

OALPHA TEST .. ..... ....... ......... .. .......... ......... .............. DINAMICA .................... .............. ...................... ...... .. ......... 51
50 ····· ···· ·· ·· ···· ·· ···· ··· ···· ···· ···· ··· ············ ···· ········ ··· ··· ··· · FISICA 1 ··········• ··•••··• ······• ·•· ········ ........ .... .... .... © AlPHA TEST
3.5 Risultante di più forze
3.6 Momento di una forza rispetto a un punto
Dato un sistema di forze, la loro risultante è, per definizione, il vettore che si ottiene som
mando tra loro le forze costituenti il sistema. La risultante di più forze applicate a un punto Momento di F: t = " " F =>hl = r · sene · F = b·F
materiale libero è la forza che , applicata da sola al punto materiale, produce lo stesso
effetto che producono le altre insieme. Il momento della forza F è un vettore
Si supponga ora che il corpo sul quale sono applicate le forze non sia puntiforme, ma spa perpendicolare al piano individuato da
zialmente esteso. Se più forze agiscono su di esso, è possibile sommarie vettorialmente F e dal suo vettore posizione r . Il
due a due, spostandole lungo le loro rette d'azione, fino ad ottenere la risultante con l momento di una forza F rispetto a un
relativa direzione e verso . Se le forze sono parallele tra loro, trovare la risultante non punto O è tanto maggiore quanto mag-
così immediato. Si possono presentare due casi a seconda che le forze siano concordi o giore è la distanza di F da O. La
discordi. distanza tra un vettore F e un punto O è
la lunghezza del segmento condotto da
3.5.1 Composizione di forze parallele concordi O perpendicolare alla direzione di F.
Siano F1 e F2 due forze parallele concordi e sia p la Tale distanza prende il nome di bracc1o
retta che passa per i due punti di applicazione. La risul- b della forza F rispetto al polo O.
tante è una forza avente modulo pari alla somma dei
due moduli, direzione parallela a quella delle due forze ,
e stesso verso . n momento di una forza rispetto a un punto è un indice della capacità della
La sua direzione è tale che: forza di generare una rotazione intorno al punto.

F 1 · AC = F2 · BC Se si deve aprire una porta, è più conveniente una presa lontana dalle cerniere : il
braccio aumenta e quindi, a parità di forza , aumenta 11 momento e la capacità di
dove A, Be C sono le intersezioni tra le direzioni di F , generare la rotazione. Questo giustifica la posizione delle mamghe sulle porte.
1
F2 , R e la retta p su cui giacciono i punti di applica-
zione dì F1 e F2 . Il punto di applicazione della risultante Spostando il punto di applicazione della forza lungo la sua retta d'azione, il
momento della forza non cambia.
è dato dall'intersezione tra la sua direzione e la retta p.
3.5.2 Composizione di forze parallele discordi 3.6.1 Coppia di forze
Siano F 1 e F2 due forze parallele discordi e sia p la SI tratta di un sistema composto da due

t
retta che passa per i due punti di applicazione. La loro lorze parallele, di intensità uguale ma verso
risultante ha modulo pari alla differenza dei due opposto.
moduli, stessa direzione e verso uguale a quello della
forza di intensità maggiore. F 1 = - F 2 => R = O
La sua direzione è tale che: L'effetto di una coppia applicata a un corpo
rigido libero è quello di generare una rota-
zione del corpo attorno a un asse ortogo-
dove A, Be C sono le intersezioni tra le direzioni di F , nale al piano individuato dalle due forze che
1 compongono la coppia. . .
F2 , R e la retta p su cui giacciono i punti di applica-
zione di F 1 e F2 . Il punto di applicazione della risultante La coppia di forze, pur essendo un sistema d_i !orze .a nsultante nulla, è 1n
è dato dall'intersezione tra la sua direzione e la retta p. grado di generare una rotazione del corpo a cu1 e applicata.
Nel caso di forze parallele discordi, se F 1 = F 2 il modulo della risultante si annulla. Si
parla in tal caso di una coppia di forze, che può causare una rotazione del corpo a cui è Momento della coppia: 't = d 1\ F 1 => lt i = F ·b
applicata.
In generale, quando si affronta lo studio di più forze applicate in punti diversi di un corpo
=
dove F modulo di una delle due forze, b - distanza tra le forze e d dis~anza vettoriale
Ira i loro punti di applicazione. Il momento vettoriale di una coppia di forze e la somma de1
esteso, il sistema di forze può essere ricondotto a una coppia di forze e a una forza risul-
momenti delle due forze che la compongono rispetto a un qualunque punto O del p1ano.
tante avente modulo, direzione, verso e punto di applicazione dati dalle regole viste sopra.
La coppia di forze è responsabile delle rotazioni del corpo, la risultante è responsabile n momento di una coppia di forze è un Indice della capacità delle forze di
delle sue traslazioni. generare una rotazione del corpo su se stesso.
L'effetto di una coppia di forze è misurato dal suo momento, di cui viene data di seguito la 11 momento di una forza dipende dalla posizione del polo O me~tre il
definizione.
momento di una coppia è lo stesso per tutti i punti del piano della copp1a.

52 ........ ................................................................ FISICA 1 .... .. .... .......... .. .......... .. .... .. ...... .. .... ... ... ©ALPHA TEST .. ...... .. ... DINAMICA .... .. .......... .. .. .. ...... . ............................. ............ .. 53
C AL PHA TEST ........ .... .. ...... .... ·
3.7 Baricentro e cent ro di massa 3.8 Equilibrio
Per quanto detto fino ad ora, ogni sistema di forze è equivalente, dal punto di vista sta Un corpo è in equilibrio (statico o dinamico) quando il suo stato di moto si mantiene
tico e dinamico, a un sistema composto dalla forza risultante e da una opportuna coppi oostante nel tempo.
di forze.
Condizioni per l'equilibrio .
Se si suppone di spezzare un corpo di massa M in tante parti di massa m·, su ciascuna di 1 un punto materiale è in equilibrio (non è soggetto ad alcuna acceleraztone) se la
esse agisce la forza peso. L'insieme di tali forze costituisce un sistema di forze paralleli ' risultante delle forze F 1 , F2, ... , Fn a esso applicate è uguale a zero:
concordi che possono essere ricondotte a un'unica risultante avente come modulo l t n
somma delle singole componenti. Il punto di applicazione della risultante di tutte le forz R =L F; =o
peso prende il nome di centro di gravità o baricentro. .. i = 1
L Il centro di gravità o baricentro di un corpo o di un sistema di corpi è il punto 1. un corpo rigido è in equilibrio se su di esso agiscono forze la cui risultante e il cui
::.W. in cui si può immaginare concentrato tutto il suo peso. momento risultante sono nulli:
n
n

Il centro di massa di un corpo o di un sistema di corpi è il punto in cui si può R =L F; =o; 't= L 't;= o
immaginare concentrata tutta la massa del corpo o del sistema. i=1 i= 1
Queste condizioni sono dette equazioni fondamentali della statica. . .
Il centro di gravità o baricentro di un corpo si può dunque pensare come il punto di appll Nella figura sottostante vengono forniti tre esempi di equilibrio per un corpo ngtdo.
cazione della forza peso del corpo.
Il baricentro e il centro di massa sono punti che godono di notevoli proprietà.
• Se l'accelerazione di gravità è costante , i due punti coincidono; è quanto accade, po1 ~
esempio, per tutti i corpi di piccole e medie dimensioni presenti sulla Terra.
• Il moto del centro di massa di un sistema isolato è esclusivamente traslatorio (anche SI
il sistema si muove di moto rototraslatorio) ; si tratta in particolare di un moto rettilineo
uniforme. (b) (c)
(a)
• Il centro di massa di un qualsiasi sistema fisico si comporta (si muove) come se in esso
fosse concentrata l'intera massa del sistema e su di esso fossero applicate tutte le Iom Nel casi (a) e (c) , sommando vettorialmente i vettori è facile verificare che il vettore risul~
agenti sul sistema. 1 nte è nullo. Nel caso (b) , il vettore F 1 può essere visto come somma dt due ve~on aventt
• Qualunque sia la posizione di un corpo rispetto al terreno. la somma dei momenti dell1 atessa direzione, verso e punto di applicazione , e con modulo uguale a ,F2 l un~ _e F3
forze gravitazionali rispetto al suo baricentro è nulla: un corpo immerso nel campo gravi r ltro. Ciascuno dei due crea con F2 e F3 rispettivamente una rotaztone dell oggetto , ~ due
!azionale e tenuto sospeso per il suo baricentro è in equilibrio comunque lo si orienti momenti sono uguali e opposti e l'oggetto è in equilibrio. Riassumendo , net tre cast st ha.
nello spazio. ( ) il corpo è in equilibrio se IF11= IF2I + IF31;
• Il baricentro di un corpo omogeneo e simmetrico si trova sul piano o sull'asse di simm
tria del corpo. . .. . {IF,I = IF21 + IF31
• Il centro di gravità di un corpo esteso può anche essere esterno al corpo stesso (si ved t (b) il corpo è tn equtltbno se IF I· d = IF I· d •
la figura 3.2). 2 2 3 3
(c) 11 corpo è in equilibrio se la risultante F di F2 e F3 è uguale e opposta a F, : F, = - F
3.8.1 Stabilità
In presenza della forza gravitazionale si distinguono tre tipi di equilibrio a seconda del loro
(/rado di stabilità. In particolare un equilibrio si dice stabile quando, come conseguenza a
Fig. 3.2Un anello di materiale omogeneo
un elemento di disturbo, si origina una forza (m questo caso la componente onzzontale
d Ila forza peso) che tende a ripristinare la posizione dt equtltbrto.
ha il baricentro B nel suo centro geome-
trico, che non appartiene al corpo.
equilibrio 1nstabile equilibrio indifferente
eqUilibrio stabile
Per concludere, è utile ricordare la definizione di sistema isolato.
/ Un sistema di particelle si dice isolato se le particelle del sistema sono
tf soggette soltanto alla loro mutua interazione (non sono soggette a forz
esterne).

ALPHA TEST .................................•...•. .. .•.. ...•••••..... DINAMICA ........................ ....... ........................... ···· ···· ·•···· 55
54 ··········· ······························································· FISICA 1 ···········•·· ·· ·•··············•··•·•···•····•·•·•······· ©ALPHATESI
. 3.8.2 . Equilibrio in presenza della sola forza di gravità 3.9 Le macchine
Petr l eqwllbno de1corp1 estesi soggetti alla sola forza di gravità, si evidenziano alcuni ca 1
no evo 11a seconda che 11 corpo s1a: Una macchina è un dispositivo con il quale è possibile vincere una data resistenza. La
• appoggiato su un piano; forza motrice Fm è la forza che compie l'azione; la forza resistente F r è quella da vincere.
• vincolato a un punto fisso;
• vincolato a un asse fisso.
Vantaggio statico di una macchina: V =
1
j
1;
Equilibrio di un corpo appoggiato
A seconda che V sia maggiore, minore o uguale a 1. la macchina sarà vantaggiosa, svan-
Se l'appoggio è puntiforme, l'equilibrio si realizza solo se la verticale condotta dal b · llggiosa o indifferente. Segue l'esame di alcuni tipi di macchine: carrucole, leve e piano
tro passa per Il punto d'appoggio (casi a b c) Se la base di a . . ancen
ha equilibrio solo se la suddetta vertical~ c~d~ all'interno dell:~~~2'~t;~~è(~~;~~f~;.me, l
Inclinato.
3.9.1 Le carrucole
. edgffilibrio equilibrio equilibrio equilibrio non carrucola è una macchina formata da un disco rigido, libero di ruotare intorno a un
1n ' erente stabile instabile stabile equilibrio
1 se, e fissato a un sostegno tramite un'asta uncinata. Lungo il disco è praticata una sca-
nalatu ra detta gola in cui scorre una corda. Si possono avere carrucole fisse, mobili , o
rie di carrucole (paranco) . Nella figura riportata sul retro sono illustrati tre diversi tipi di
rrucole.
• Le carrucole fisse sono equivalenti a leve (§ 3.9.2) in cui il braccio della forza resistente
è uguale a quello della forza motrice, entrambi uguali al raggio del disco (caso a in
(a)
(b) (c) (d) (e) figura). La condizione di equilibrio è data da:
r:Jfr Una persona in piedi ha una stabilità maggiore se tiene le gambe leggerment Fm= F,
1
~Pe rte, aumenta la base d'appoggio e quindi cresce anche la probabilità che la ve1
1
1ca e condotta dal bancentro cada all'interno della base.
Si ha V= 1 ~ macchina indifferente.
Pur non essendo una macchina vantaggiosa, la carrucola fissa è utile perché consente
~quilibrio di un corpo vincolato a un punto fisso ad esempio, di sollevare un corpo esercitando una forza diretta verso il basso.
E Il caso d1 un corpo appeso a un sostegno fisso: l'equilibrio è raggiunto quando la verti • Le carrucole mobili hanno un estremo della corda fissato al sostegno, la forza resistente
~al~ ~a1st~ante
1 per il punto di sospensione attraversa il baricentro del corpo. Le condizioni fissata nel centro del disco e la forza motrice all'altro estremo della corda (caso b in
tr~s a 1 a sdono legate al fatto che 11 punto di sospensione giaccia sopra 0 sotto il baricen figura). Metà resistenza si scarica sul sostegno e quindi l'equilibrio è raggiunto quando:
o comc1 a con esso (cas1 a, b, c).
F,
(a) Fm = 2
(b)
(c)
Si ha V= 2 ~ macchina vantaggiosa.

equilibrio
stabile equilibrio
instabile
GJ
o

equilibrio
indifferente
• Il paranco è una macchina composta da n carrucole mobili (caso c in figura) ; l'equilibrio
viene raggiunto quando:

Fm = 2n
F,

O = punto di aggancio • = baricentro Il vantaggio aumenta con l'aumentare di n: V= 2n


Equilibrio di un corpo vincolato a un asse fisso
;~~g~;~~~~z~hn~. iiL';~~~~i~~~ ~or~sa sc~rrere lungo l'asse: i suoi unici movimenti possibili

~
·· '- / .

ò
versa il baricentro. gglun o quando la verticale passante per l'asse attra·

l l l
equilibrio
stabile
equilibrio
instabile
n
-l.J- equilibrio
indifferente
n
v Fr
Fm
IFm

(a) (b) (c)

······· · FISICA l ·· ··· ............................. . ALPHA TEST ......... ................. . ... 57


···· ©AL PHA TEST · DINAMICA ····
3.9.2 Le leve
3.1 O Principio di conservazione della quantità di moto
La leva è una macchina costituita da un'asta rigida girevole intorno a un asse a essa er
pend1colare. Il fulcro è il punto di incontro fra asse e leva. p Il principio di conservazione della quantità di moto è di particolare utilità nello studio di
llstemi isolati, dove cioè la forza e il momento risultanti dalla somma di tutte le forze
/ Condizione di equilibrio per le leve· F · F - b · b Mterne è nulla. Si consideri per esempio un sistema isolato formato da N corpi aventi
" • m· r - r· m
massa m, e dotati di una velocità v; rispetto a un sistema di riferimento fissato.
Le leve sono di tre specie a seconda delle posizioni di fulcro, forza motrice e resistenza. N N
1. Fulcro f~a forza motnce Fm e resistenza F, H leva di prima specie a quantità di moto totale P del sistema è data da: P = P; = m; · v 1 L L
esempro: forb1c1; è vantaggiosa se b, < bm· i= 1 i= 1
O ti due istanti t1 e t2 si verifica che la quantità di moto totale del sistema rimane costante :
2. Resistenza fra fulcro e forza motrice H leva di seconda specie
esempio: schiaccianoci; è sempre vantaggiosa.
,, = L m;· v 1, 1 = P 2 = L m; · v 1• 2 do~e gli indici 1 e 2 si riferiscono ai due istanti.
3. Forza motrice fra fulcro e resistenza H leva di terza specie La quantità di moto totale di un sistema isolato è costante .
. esempio: braccio umano; è sempre svantaggiosa.
In f1gura sono rappresentati i tre tipi di leve: 1• 2• e 3• specie F F b b u questo principio si basa la terza legge della dinamica: in un sistema isolato, a ogni azione
tano la forza motrice, la resistenza e i corrispo~denti bracci d'a~io~~- ,, m• r rappresen rrlsponde una reazione uguale e contraria, affinché si conservi la quantità di moto.

Dallo sparo di un fucile di massa M = 1 kg esce un proiettile di massa


Leva di pnma specie Leva d1 seconda specie m= 10 galla velocità di 200 km/h. Si calcoli la velocità di rinculo del fucile.
Leva di terza specie
Prima dello sparo la quantità di moto del sistema fucile-proiettile è nulla (il fucile e
il proiettile sono fermi): dopo lo sparo la quantità di moto totale deve essere
ancora nulla (il sistema è isolato). Quindi, indicando con v 1 e v p le velocità del
proiettile e del fucile rispettivamente, si deve avere: O = M · v 1 + m · v P
Da cui, considerando che le due velocità sono opposte, si ha:
M - v 1 =m · VP ~ 1000g - v 1 =10g - 200km / h ~ v 1 =2km / h

3.9.3 Il piano inclinato


(i tratta di una macchina formata da un piano di lunghezza 1inclinato rispetto all'orizzon
3.11 Momento angolare rispetto a un punto
a1e con un dislivello h e sul quale v1ene appoggiato un corpo che si vuole tenere in equlll N l § 3.6 si è definito il momento di una forza rispetto a un punto come prodotto vettoriale
b no. lr Il vettore posizione e la forza. Analogamente è possibile definire un momento angolare
Il peso dell'oggetto costituisce la forza resi- momento della quantità di moto rispetto a un punto O come prodotto vettoriale tra il vet-
stente F,. Il metodo più vantaggioso per bilan- c lor posizione e la quantità di moto.
Ciare la caduta del corpo è applicare la forza
motnce Fm parallela al piano. Momento angolare: L = r " P = m·r " v
Tale forza deve essere uguale e contraria alla
l vettore è perpendicolare al piano individuato dal vettore posizione e dal vettore quan-
componente della forza peso parallela al piano. h
di moto e dipende dal punto fissato come polo.
~~ scompone quindi il peso in P 1 e P2 . Per
l equrllbno 11 modulo di Fm deve essere uguale a Il momento angolare o momento della quantità di moto di un sistema isolato
quello di P2: Fm = MO. è un vettore che si conserva come la quantità di moto.
Dalla similitudine dei triangoli ABC e MNO si Data una particella di massa m che ruota intomo a un punto O,
ha:
v velocità e vettore posizione sono ortogonali tra loro; in caso di moto
BC : MN = AC : MO circolare uniforme, quindi, il momento angolare assume la forma:
AC h L = m · v · r = m . r 2 . ffi
MO = MN · BC ~ F m = F ,. /
dove ffi indica la velocità angolare del corpo.
Il momento angolare L è, per il moto rotatorio , la grandezza
Il vantaggio è di conseguenza uguale a v= ~.
analoga alla quantità di moto P per il moto traslatorio.
Poiché si ha sempre l > h, la macchina è sempre vantaggiosa. conservazione del momento angolare segue che è possibile modificare la velocità
IUOiare di un corpo in rotazione cambiando il valore di r.

58 ........................................................................... FISICA 1 .·•···••· ........... .. .••. .. ... ... ... ... ........•.....•.. . ©ALPHA TI
PHA TEST ................ ·... ·................... ·.....··......··.. DINAMICA .. ·...................... ·..... ··... ·............ ··.. ···........... ···.. 59
3.11 .1 Momento d'inerzia 3.11.2 Momenti d'inerzia notevoli
Si consideri l'espressione del momento angolare nel caso di moto circolare uniform
L = m· v· r = m· r 2 · ro e si ponga la quantità m r2 = /: L assume la forma: L= f . ro
tera piena di raggio r con asse passante
La grandezza l prende il nome di momento d'inerzia ed è un indice dell'inerzia che i corpi
offrono a una variazione della loro velocità angolare ro. Infatti dalla conservazione d l per .11 centro: l = 2 m · r 2
momento angolare di un sistema isolato, variando l è possibile cambiare ro.
5
Tramite il momento d'inerzia e la conservazione del momento angolare è possibile stu
Sfera cava di raggio r con asse passante per
diare anche il moto di corpi estesi in rotazione su se stessi intorno a un asse. Detta ro 11
velocità angolare del corpo e L il momento angolare, vale ancora l'espressione L = l ro. Il 2 2
momento d'inerzia l assume la forma l = } m; · r; , dove m, sono le masse delle parti In
Il centro : l =
3 m·r
cui si può supporre di dividere il corpo e r; 19Toro distanze dall'asse di rotazione.
Il calcolo dei momenti d'inerzia viene fatto supponendo di dividere il corpo in parti infinil barra sottile di lunghezza d con asse pas-
sime; la sommatoria diventa in tal caso infinita e matematicamente assume l'espressionu aante per un estremo e perpendicolare alla
di un integrale (si veda, nella stessa collana, Matematica 3). d
Ibarra: l = ; m · d 2
Nel paragrafo § 3.11.2 vengono riportati i momenti d'inerzia di alcuni corpi solidi rispetto 1
determinati assi rotazione.
Per concludere , si può dimostrare che, data una forza F applicata a un oggetto di mas 1 barra sottile di lunghezza d con asse pas-
nte per il centro e perpendicolare alla d
m in rotazione intorno a un punto fisso con velocità angolare ro, essa genera una acceler
zione angolare a legata al momento 't della forza dalla relazione: Ibarra: l = _!_ m · d2
12
't = f . Cl dove l è il momento d'inerzia

Analogie e corrispondenze fra moto traslato rio e moto rotatorio llindro pieno di raggio r con asse coinci-

nte con l'asse del cilindro: l = ~ m · r2


Moto traslatorio Moto rotatorio
Spostamento s Spostamento angolare e ,-
Cilindro pieno di raggio r con asse passante r
~s ~e
Velocità v=-
M
l Velocità angolare O> = ~t 1 r un diamentro: l = ~ m · r2
~v 6.0>
Accelerazione a= ~t Accelerazione angolare Cl=-
M Anello sottile di raggio r con asse coinci-
Massa m Momento d'inerzia tl nte con l'asse dell'anello: l = m · r2
Forza F =m- a Momento della forza 't = f . Cl
l,ubo pieno di lato d con asse passante per il
Lavoro L= F•s Lavoro L ='t . e 1 2
, ntro di due facce opposte: l = 6 m · d
Energia cinetica Ec = ~ mv
2 Energia cinetica E c = 2~ /ro 2

l può dimostrare che, detto 10 il momento


Potenza P= F•v Potenza p= 't • O>
tf'lnerzia rispetto a un asse passante per 11
Quantità di moto P= m-v Momento angolare L = f . 0> h rlcentro del corpo di massa m, il momento
rl petto a un altro asse parallelo a quello d
Così come l'azione di una forza F provoca una variazione della quantità di d to e distante d da esso è uguale a:
moto, l'azione di una coppia di momento 't provoca una variazione d l
momento angolare L.
... 61
60 ........... ........ ... ..... ......... .. ..... ··················•· FISICA 1 · ........................................................ ©ALPHA TESI Al PHA TEST ····· ·············•···················· ········ ······· ... . DINAMICA ·····
3.12 Forze di attrito 3.12.3 Forze di attrito nel fluidi
Le forze di attrito sono forze che si oppongono ai movimenti relativi tra i corpi. Quando un corpo si muove all'interno di un fluido viscoso (come un pesce nell'acqua o un
paracadutista nell'aria) incontra una resistenza che dipende da diversi fattori e che può
3.12.1 Forza di attrito radente
essere quantificata attraverso la seguente relazione:
Dati due corpi mantenuti a contatto da una forza N perpendicolare alla superficie di con
tatto, la forza di attrito radente Fa è originata dallo slittamento di un corpo sull'altro ed è un F 1 = - kllv
vettore così definito:
f Direzione: parallela alla superficie di contatto dOve 11 è il coefficiente di viscosità del fluido e si esprime in N · m- 2 · s, mentre k dipende
., Verso: quello che si oppone al moto dalla forma e dalle dimensioni del corpo che si muove nel fluido .
Intensità: IF = f · INl al Per una sfera di raggio R si ha:--k = 6 1t R
Quindi per una sfera che si rnuove in un fluido di viscosità 11 la relazione diventa:
F 1 = - 61t11Rv

f 4 coefficiente di attrito statico detta legge di Stokes.


dovef = s
{ fk coefficiente di attrito dinamico
4 Da F 1 = - kllv , si ricava che F1 è proporzionale a v. Questo fa sì che un corpo che cade
da una altezza h, accelera inizialmente a causa della forza gravitazionale ma, quando la
aua velocità ha raggiunto un certo valore, la forza di attrito bilancia quella gravitazionale e
Il corpo continua la sua caduta a velocità costante. Tale velocità vale circa 60-80 rn/s per
Il coefficiente di attrito statico fs è proprio della resistenza che si incontra quando si cerca un uomo in caduta libera e 4-5 mis per un uomo in caduta con il paracadute aperto.
di mettere in movimento un corpo inizialmente fermo. Quello di attrito dinamico riguarda La relazione di diretta proporzionalità tra la forza di attrito e la velocità è valida solo per
1nvece un corpo già in movimento. Si verifica che la resistenza che un corpo incontra al
valori molto piccoli della velocità. Quando la velocità cresce, la dipendenza di F1 da v non
movimento è maggiore quando parte da fermo rispetto a quando è già in moto.
è necessariamente lineare.
::6, Per ogni materiale vale la seguente disuguaglianza: fs > f k
3.13 Il moto armonico e le forze che lo generano
Se si considera un corpo appoggiato su una superficie, l'area di effettivo contatto non è Come si è visto nel § 2.4.6, il moto armonico si può definire come il moto della proiezione
l'intera superficie d'appoggio e dipende dalla componente normale N della forza peso, al P' di un punto P che si muove con velocità angolare costante ro lungo una circonferenza.
CUI crescere aumenta cornspondentemente la zona d1 contatto. Le molecole che sono a La legge oraria del moto è di tipo sinusoidale.
contatto, subiscono una sorta di saldatura detta adesione superficiale, che è necessario
vincere per mettere in moto l'oggetto (figura 3.3) .
J. La forza di attrito radente è direttamente proporzionale alla forza che tien +X +x ---
::W. uniti i corpi e non dipende dalla dimensione della superficie di contatto.
+Xl
Fig. 3.3 Un oggetto è apPOQ
giato su una superficie (a)
La parte racchiusa nel riqua
dro è ingrandita in (b), dove
si vede come la superficie el
fattiva di contatto s1a inferior -X
-x -X -------------- --------
all'area di base dell'oggetto ..
(a) (b) (c)

Quando P compie una rotazione completa (a) , la sua proiezione P' si muove lungo il dia-
3.12.2 Forza di attrito volvente
metro della circonferenza (b) passando due volte per ogni punto del diametro (c) .
Si tratta della forza che si oppone al rotolamento di un corpo su un altro. Sperimental-
mente si trova che l'attrito volvente è sempre inferiore a quello radente. La sua intensità La rappresentazione di tale moto è un grafico di tipo sinusoidale : l'ampiezza x dell'oscilla-
dipende dal raggio r del corpo che rotola ed è data dalla relazione : zione varia da - X a + X
Si tratta di moto periodico di periodo T = ~ ; ro è la pulsazione del moto e si ha:
IFvi = fv· l~l con f v coefficiente di attrito volvente (J)

ro = 2T1t = 21tV ; T = ~

62 · ··············· ········································· ········ ·· ······· FISICA l ····· ....... ............ ................... .. .... ... .. ... ©ALPHA TEST CAL PHA TEST · ············ ···· ······················ DINAMICA .................................... ........................... .......... 63
3.13.1 La molla e il pendolo semplice 3.13.2 Legge oraria per il moto armonico
Si prendono ora in esame due casi notevoli di moto armonico: l'oscillazione di un sistema SI consideri il sistema massa-molla in
massa-molla e l'oscillazione di un pendolo semplice. flgura. La forza peso P che agisce sulla
massa m è bilanciata dalla reazione vinco·

SI oooooo j,.,
Nella figura a lato, il sistema massa·
molla è rappresentato nella configura· lare R del piano di appoggio. L'unica forza
zione di equilibrio (a) e in una configura· che agisce sulla massa è la forza elastica
zione dove la massa è spostata di una di richiamo F =- k-x. Tale forza provoca le
quantità x dalla posizione di equilibrio (b). 1ccelerazioni della massa.
Il corpo è soggetto alla forza della molla Per la seconda legge della dinamica si ha:
che è una forza di tipo elastico, cioè

~ ,.,
k
m - a=-k·x da cui a=--· x [3.5]
opposta e proporzionale alla deforma· m
zione , la cui intensità è data da
F = - k · x dove x è lo spostamento Nel moto armonico le accelerazioni sono sempre direttamente proporzionali
dalla posizione di equilibrio e k è la agli spostamenti.
x
costante elastica della molla.
Una volta fissato il sistema, la quantità k/m è una costante e la si pone uguale a:
Supponendo che non esistano attriti, spostando la massa m dall'equilibrio, la forza eia·
stica richiama il corpo verso il punto centrale x= O. Per inerzia però il corpo non si ferma in ro2 = ~
questo punto, ma prosegue dall'altro lato, dove nuovamente la forza elastica lo richiamerà m
indietro. Comincia una serie di oscillazioni che , in mancanza di attriti, non si fermano mai wprende il nome di pulsazione e ha le dimensioni di un inverso del tempo.
L Il periodo di oscillazione del sistema massa-molla è indipendente dalla L'equazione [3.5] può essere risolta analiticamente per trovare la legge oraria del moto
~ ampiezza delle oscillazioni: 1rmonico. Si ottiene:

T= 2Jt· !t x(t) = A - sen(ro·l+<p)


dove A è l'ampiezza massima dell'oscillazione e <p è un parametro detto fase iniziale che
Il ne conto delle condizioni iniziali.
La massa del pendolo semplice 1
è invece sottopo- ~ possibile dare un'espressione analitica anche della velocità in funzione del tempo:
sta a due forze: la forza peso pari a mg e la tensione
del filo di lunghezza l. La risultante di tali forze è indi- v(t) = A · ro - cos(ro · l+<p)
cata con F nella figura. Anche in questo caso si l t equazioni trovate per il sistema massa-molla assumono la stessa forma per qualunque
tratta di una forza di richiamo che fa oscillare il corpo moto oscillatorio; nel pendolo semplice, l'equazione del moto è riferita all'angolo di aper-
senza interruzione. tura delle oscillazioni ed è uguale a:
Come per il sistema massa-molla, quando il pendolo
transita nella posizione di equilibrio e = O, la sua e(t) = E>-sen(ro· l+ <p) dove ro = J97i .
velocità risulta massima, mentre si annulla quando randezze caratteristiche del moto oscillatorio di una molla e di un pendolo.
l'oscillazione raggiunge la massima ampiezza (e
massimo). m F massa- molla pendolo semplice
L'accelerazione, al contrario, raggiunge il valore mg
Costante del moto k
massimo nei punti dove si inverte il moto, cioè dove mg posizione di T
e è massimo.
Supponendo gli attriti nulli, le oscillazioni di un pen-
dolo semplice non si fermano mai.
equilibrio
Periodo T 21t!t 2Jt~

~
L Il periodo di oscillazione del pendolo è indipendente dalla massa del corpo
appeso al filo e dall'ampiezza delle oscillazioni:
Pulsazione ro =2JtV ffn ft
T= 2Jt - ~
Frequenza v
2~ffn 1ft
2Jt 7
Energia potenziale8 !kx 2 mgh
2
Si definisce pendolo semplice un dispositivo formato da una massa m di dimensioni trascurabili attac
cata a un filo in estensibile di massa trascurabile e lunghezza /. l vari attriti sono supposti trascurabil i. n. L'energia potenziale verrà definita nel capitolo 4

64 . ··· ········· ··· ··· ····· ···· ··· ···· ····· ····· ·· ··· ·········· FISICA 1 ···························· ·········•·· ··· ····• ·········· © ALPHA TEST ALPHA TEST ••· ··· ··· ········ ······ ·········· ···· ···· ···· ·· ·• ·•· ···•• · DINAMICA •· ···· ······•··· ·· ··· ·· ··•· ··· ·•· ··•· ···· ········· ··•·· ···•·•· ·•······· ·· 65
TEST DI VERIFICA
Un corpo non sottoposto a forze può essere in moto?
e No, in quanto solo l'azione di una forza può determinare il moto
mNo, in quanto per spostare un corpo occorre effettuare un lavoro
8Sì, ma tale moto sarà sicuramente rettilineo uniforme
mSì, con un moto circolare uniforme
2 Due palline A e B di massa MA..= 200 g e M8 400 g vengono lanciate verso =
l'alto con una velocità di 30 m/s. La pallina A raggiunge un'altezza di 45 m.
L'altezza raggiunta da B è:
e4,5m
m22,5m
845m
m9om
3 Una ballerina che voglia aumentare la propria velocità angolare di rota-
zione tende a raccogliersi il più possibile avvicinando le braccia al corpo;
ciò perché:
e aumenta il momento angolare di rotazione
mdiminuisce il momento di inerzia
8 aumenta la quantità di moto
maumenta la resistenza fisica
4 Con quale velocità orizzontale va occorre lanciare P affinché, cadendo nel
vuoto, colpisca Q? (g = accelerazione di gravità).

e Va= a- R
':" g -h
~ Vo =a
8 v0 = a · J!r,
a
mv0 =g - ~
(SI Per rispondere è necessario conoscere la massa di P
La costante di gravitazione universale G ha le dimensioni definite dall'espres-
sione:
G = F . L2f M2 dove F = forza, L = lunghezza, M = massa.
Si indichi qual è l'unità di misura di G nel sistema M.K.S.
f.i.lkg3m3s -1
mdine m2 kg -2
(9 kg - m3 s - 2
1
mkg - 1 cm3 s- 2
Al PHA TEST ············ ··..... ·.... · ............ .. .......... .. ...... DINAMICA ................................ · ............................ 67
6 Un ascensore si muove con velocità costante verso il basso mentre al suo 12 Per quale motivo un satellite artificiale privo di propulsore può girare in orbita
interno un ragazzo si sta pesando su una comune bilancia (dinamometro). Il attorno alla Terra senza ricadere sulla Terra stessa?
peso indicato dalla bilancia è: e Perché è abbastanza distante dalla Terra da rendere inefficace l'attrazione terre-
e inferiore al reale
muguale al reale mstre
Perché la velocità di rotazione del satellite è tale che la forza centripeta è uguale
(9 superiore al reale alla forza di attrazione terrestre
minferiore, uguale, superiore a seconda del valore della velocità dell'ascensore (9 Perché il satellite subisce una uguale attrazione dalla Terra e dalla Luna
mPerché, grazie alla velocità elevata, è sostenuto dall'atmosfera come un aero-
7 L'accelerazione di un corpo è: plano
e una misura della forza applicata al corpo Due coppie di forze si dicono opposte quando i loro momenti hanno:
mla variazione di velocità del corpo e modulo uguale
(9 sempre minore della velocità della luce mdirezioni coincidenti e versi contrari
msempre positiva (9 modulo uguale, direzioni coincidenti, versi contrari
8 Le quantità di moto:
mversi contrari
() modulo, direzione e verso uguali
e si sommano con la regola del parallelogramma
msono quantità scalari 14 Nel sistema in figura le due masse A e B
(con mA = 2 m 8 ), collegate fra di foro da un
(9 sono proporzionali allo spazio percorso
msono nulle se il moto è rettilineo e uniforme filo inestensibile di massa trascurabile, so-
no scorrevoli senza attrito rispettivamente
9 Nel campo gravitazionale una pallina viene scagliata verticalmente verso lungo il piano inclinato e lungo la verticale.
l'alto da una molla prima compressa poi liberata. Quanto vale l'accelerazion Inizialmente le due masse sono tenute fer-
della pallina nell'istante immediatamente successivo al distacco della pallinft me. Se si lasciano andare:
dalla molla? (Si supponga che la resistenza dell'aria sia trascurabile e eh mrimangono ferme
l'accelerazione di gravità sia diretta naturalmente verso il basso di valoro mla massa A scende con accelerazione g
pari a 9,8 mfs2). (9 la massa A scende con accelerazione g/4
eo mla massa B scende con accelerazione g
m9,8 m/s 2 fil la massa B scende con accelerazione g/4
(9- 9,8 m/s 2 Ili Una persona sale su una comune bilancia da abitazione e sulla scala graduata
mPiù di 9,8 mfs2 legge la misura di 70 kg. La grandezza di cui ha effettuato la misura è:
() Non si può sapere, se non si conosce la forza esercitata dalla molla mla sua massa e non il suo peso
mla massa o il peso indifferentemente
1O In un sistema di particelle materiali la quantità di moto totale si conserva? (9 dipende dal luogo dove è stata effettuata la misura
e Sì , sempre mil suo peso
mNo, mai 16 Un corpo di massa m = 2 kg è legato all'estremità di una molla ideale di
(9 Solo se il sistema è chiuso costante elastica k = 1 N/cm disposta verticalmente e ancorata con l'altro
mSolo se il sistema è isolato estremo a un supporto rigido. In condizioni di equilibrio l'allungamento della
molla rispetto alla sua lunghezza di riposo in assenza del corpo è:
11 Dire qual è la velocità angolare della lancetta delle ore di un orologio:
e1 cm
e 6,28 o 2 rad/sec ID2cm
m6,28/2 rad/sec (90,5 cm
(9 6,28/(24 · 60 · 60) rad/sec m maggiore di 2 cm
m(6,28 o 2)/(24 60 60) rad/sec
o o
Ili minore di 0,5 cm
68 ........................................................................... FISICA 1 .. .... .. .................................................. ©ALPHA TESI ALPHA TEST .... ....... ..... ........... ............ .. ..... ......... ·· DINAMICA ..... .. .. ............ .............................. .. ................. .. 69
17 Una cassa dl10 kg, trascinata su un piano orizzontale privo di attrito con una
forza costante parallela al piano di 50 N, è sottoposta a un'accelerazione di:
SOLUZIONI E COMMENTI
a so N/kg La prima legge della dinamica affenna che un corpo non sottoposto a forze conserva
ms m/s 2 il suo stato di moto. l casi possibili sono due:
CB 5 cm/s2 1. se il corpo è fermo (solidale rispetto all'osservatore) rimane lenno;
msooJ 2. se il corpo è in moto, prosegue con moto rettilineo uniforme.
18 Il concetto di baricentro di un corpo ha significato in relazione: La risposta esatta è quindi la (B.
a a un qualunque sistema di forze parallele 2 La massima altezza raggiunta da un grave lanciato verso l'alto con velocità v vale
mlimitatamente al problema della gravità hmax = v2f2g, dalla quale si dedùce che tale quota non dipende dalla massa del
CB al problema del moto dei corpi puntiformi grave lanciato: la risposta esatta è la (B.
malla statica dei corpi puntiformi Si potrebbe pensare che la pallina 8, essendo più pesante, non riesca a raggiungere
11 all'equilibrio dei corpi rigidi la stessa altezza di A; si noti però che, oltre a essere soggetta a una forza peso mag-
giore, la pallina 8 è anche dotata di una massa inerziale maggiore di quella di A; le
19 Un oggetto viene portato dall'equatore al Polo Nord. Che cosa accade al
due cose (peso maggiore e massa inerziale maggiore) si compensano.
corpo?
a Aumentano sia la massa, sia il peso In un sistema isolato (è il caso della ballerina se si trascurano gli attriti) , il momento
m Diminuisce la massa e il peso rimane costante angolare L= f·ro è una costante : perché aumenti ro bisogna che l diminuisca.
CB Aumenta il peso e la massa rimane costante Dato che il momento d'inerzia l dipende da come è distribuita la massa del corpo
m Diminuiscono sia la massa, sia il peso rotante rispetto all'asse di rotazione (/ è tanto maggiore quanto maggiore è la
11 Aumenta la massa e il peso diminuisce distanza fra la massa e l'asse di rotazione) , l'azione di raccoglimento della ballerina
si traduce in una diminuzione del suo momento d'inerzia.
La distanza media Terra-Luna è circa 380.000 km, il raggio della Luna è eire
20
1750 km (0,27 volte quello della Terra); il rapporto tra la massa della Luna Si conclude che la risposta esatta è la m.
quella della Terra è 1/81. Quale delle seguenti risposte individua più corretta 4 La componente orizzontale del moto di P è un moto rettilineo uniforme, per il quale vale
mente la posizione del centro di massa del sistema Terra-Luna? la legge oraria: s = v · t. Lo spazio che il corpo deve percorrere in orizzontale vale a,
a Il centro della Luna mentre il tempo a disposizione per tale spostamento coincide con il tempo di caduta .
m A mezza via tra la Luna e la Terra Se h è la quota da cui il corpo viene lasciato cadere con velocità iniziale nulla si ha:
CB Il centro della Terra
m
11
All'interno della Terra ma non al centro
All'interno della Luna ma non al centro
tempo di caduta = te = J?f
La relazione s = v · t diventa: a= v0 · te ==> v 0 = rc
= a· Jj;, (risposta (B).

E sufficiente sostituire a ogni grandezza contenuta nella relazione data la sua unità
di misura. Si ottiene :
G ~ N . m2 . kg- 2 = kg. m . s- 2. m2. kg- 2 = kg- 1 . m3 . s- 2

La risposta esatta è la (B.


Per mostrare che il peso indicato dalla bilancia è uguale al reale si può ragionare per
assurdo. Si supponga cioè che la bilancia indichi un peso diverso dal reale; se così
fosse si potrebbe capire, dall'interno dell'ascensore, che il sistema è in movimento e
ciò è in contrasto con il principio di relatività galileiana secondo il quale è impossibile,
dall'interno di un sistema di riferimento inerziale, capire se questo è fermo o è dotato
di moto rettilineo uniforme. La risposta esatta è quindi la m.
Per concludere si osserva che la bilancia segna un valore diverso dal reale solo
quando l'ascensore parte o si ferma_,..c~-~do la sua accelerazione è diversa da
zero. In tali fasi infatti l'ascensore ri:m ' è.:JJ..'}' Sis~a inerziale .

70 .................................................... . .. ........ FISICA 1 .... .. .... .. .... .... ........ .... ........ ................ · ©ALP HA TES l A!PHA TEST .... .. ................................ . ....................................... 71
l ll
1 In fisica non si dovrebbe parlare di decelerazione: si usa il segno dell'accelerazionu Le due coppie di forze rappresentate in figura sono opposte.
che è negativo quando l'accelerazione è diretta con verso opposto a quello dell1 1 loro momenti hanno la stessa intensità (pari a
velocità: rimangono quindi da considerare le prime tre risposte del quesito. IFI . d = IGI . d), la stessa direzione (perpendi- ~
Ogni velocità in natura è minore della velocità della luce (uguale a 3 · 10a m l s), colare al piano del foglio) , ma versi opposti (la F1 F2 G, G2
l'accelerazione però non è una velocità: le due grandezze non sono confrontabili coppia F1 , F2 genera una rotazione oraria e il
(sarebbe come dire che il peso di un'arancia è maggiore della temperatura di un 1 suo momento è orientato verso il basso , mentre
stanza) : la risposta C!J è dunque priva di significato. G , G 2 genera una rotazione antioraria e il suo momento è orientato verso l'alto) .
1
L'accelerazione di un corpo è direttamente proporzionale alla variazione di veloci! 11 quesito non chiede : "quale delle affermazioni è vera per due coppie di forze oppo-
nell'unità di tempo: non è uguale alla variazione di velocità. ste". Se fosse così , le risposte Q (!J e m.
sarebbero tutte corrette. Il quesitO m
La risposta esatta è dunque la e
che trova la sua giustificazione nella second 1 chiede la definizione di coppie di forze opposte. La la e la contengono con- e. m m
legge della dinamica. dizioni necessarie, ma non sufficienti perché le coppie siano opposte. L'unica rispo-
8 La quantità di moto di un corpo è definita come il prodotto fra la massa del corpo e l1 sta esatta è dunque la (!J.
sua velocità. Dato che la velocità è un vettore, la quantità di moto è anch'essa un 14 Solo una parte del peso di A (la componente diretta come il piano inclinato) tende a
vettore . Le quantità di moto si sommano quindi tra loro con la regola del parallelo far scivolare il corpo A lungo il piano . Tale componente è esattamente la metà del
gramma (risposta e). peso di A (il piano è inclinato con un angolo di 30°). Essendo PA = 2Ps , la metà del
9 Quando la pallina si stacca dalla molla, la sola forza a cui è soggetta è la forza peso peso di A coincide con P 6 : i due corpi sono in equilibrio. La risposta esatta è la e.
La seconda legge della dinamica (F = m · a a = F l m) diventa in questo caso: "* La comune bilancia da abitazione è un dinamometro: misura la forza con cui la per-
a= P/m = g = 9,8 mfs2 sona che si pesa è attratta dalla Terra. Si tratta quindi della misura della forza peso e
dove P è il peso della pallina. La sola accelerazione a cui la pallina è sottoposta non della massa (risposta (!)) . Per misurare la massa di un corpo occorre infatti una
quella di gravità. Poiché però la pallina si muove verso l'alto, mentre l'accelerazionn bilancia a piatti uguali. Il fatto che la scala graduata della bilancia riporti la misura
gravitazionale è sempre diretta verso il basso, il segno dell'accelerazione è negativo espressa in chilogrammi indica semplicemente che l'unità di misura del peso usata
la risposta esatta è quindi la C!J. dalla bilancia non coincide con quella adottata nel Sistema Internazionale.
1O Il principio di conservazione della quantità di moto di un sistema vale solo se Il 111 La forza di richiamo di una molla è regolata dalla relazione che definisce le forze eia-
sistema è isolato: la risposta esatta è la m. stiche:
F
11 La lancetta delle ore compie due giri in 24 h: per compiere 360° (ossia 2n radianll F = - kx x = -k "*
pari a circa 6 ,28 radianti) impiega 12 h = 12 · 60 · 60s. La velocità angolare della lan
cella è dunque data da: dove x è la deformazione della molla.
6,28 rad All'equilibrio , la molla esercita sul corpo una forza uguale e opposta al peso del
ffi = 12 · 60 - 60s corpo (P = mg "*
P= 2 kg · 9,8 m/s 2 = 19,6 N = 20 N).
La risposta esatta è dunque la m. Quindi

12 La maggior parte dei satelliti si trova a poche centinaia di chilometri di distanza dall1 -~ = - 20cm
1 N/ cm
superficie terrestre il cui raggio vale circa 6400 chilometri.
l satelliti sono in generale molto più vicini alla Terra ossia la molla si allunga di 20 cm (risposta m).
di quanto non sia rappresentato nella figura a lato. Terra 17 Per la seconda legge della dinamica, se su un corpo di massa m si applica una forza
È dunque evidente che la risposta contiene e F, il corpo accelera con un'accelerazione a data da:
un'affermazione falsa.
F
l satelliti sono soggetti alla sola forza gravitazionale satellite a =-
(tutt'altro che trascurabile) e muovendosi di moto
m
curvilineo sono sottoposti a una accelerazione cen- Sostituendo i valori , si ottiene :
tripeta.
In accordo con la seconda legge della dinamica la F 50 N = 50 kg · m/ s 2 = 5 m / s2
forza peso dei satelliti è esattamente la forza centri- 6.400 Km
a = m = 10 kg 10 kg
pela necessaria per garantire la "stabilità" del loro Si noti che tra le risposte, sia la e
che la C!J contengono il valore numerico corretto
moto di rivoluzione intorno alla Terra: la risposta esatta è la (E). dell'accelerazione, ma solo la m
contiene le unità di misura esatte.

Al PHA TEST ····· ······· •·•· ··· ····· ···•· ··· ··· ···•· ····•· ··••· •···.. · DINAMICA ·· ···· ·· ·· ··· ·· ···· ···•· ······ ·• ·
.. ...................... 73
72 ·· ···· ···· ····· ······ ·· ······ ··· ···· ······ ········ ····· ·· ············· ····· FISICA t •· ··· · · ·· · · ··· · · · ·· · · · · · ·· · · · ···· · · ··· · · ··· · ···· · · · · · · · ·· · © ALPHA TES l
18 Il baricentro di un corpo è il punto in cui si può immaginare applicata la forza peso del LAVORO ED ENERGIA
corpo. Si vede quindi che il concetto di baricentro è strettamente legato a quello di
forza peso e quindi di gravità (risposta fil.
19 l 'attrazione gravitazionale misurata da un dinamometro {bilancia), e quindi il peso
4.1 Lavoro di una forza
dei corpi , è maggiore ai poli che all'equatore per due motivi: Spostando un corpo da un punto A a un punto B, lo sforzo che
1. la Terra non è una sfera ma un ellissoide di rotazione leggermente schiacciato al al compie dipende dall'entità dello spostamento AB e dalla forza
poli: i poli sono più vicini al centro della Terra; f' che si è applicata.
2. la rotazione della Terra intorno al proprio asse rende i corpi all'equatore meno Per quantificare questa "fatica", in fisica si introduce il concetto
pesanti. di lavoro.
Rimangono dunque solo le risposte fJ
e (!J. la prima deve essere scartata perché la Quando il punto di applicazione di una forza F compie uno spo- a
atamento s, la forza compie un lavoro L dato dal prodotto sca- lbl · cos t}
massa di un corpo è una sua caratteristica che non dipende dal si?stema di riferi-
mento o dal campo gravitazionale nel quale il corpo è immerso. 1 re tra forza e spostamento.
L = F • s = IFI ·l si · coso: Dimensioni [lav] = [M] [l]2 [T]- 2
20 In generale per determinare la posizione del centro di massa di un sistema composto
da due masse m 1 e "'2 si utilizza la relazione seguente: dove a è l'angolo formato Unità di misura nel S.I. N m= joule (J)
dai vettori F e s.
m1 d2
m 1 -d 1 = m2 - d 2 ~--
m2 - ~ Il lavoro è una grandezza scalare.

11 lavoro compiuto da una forza F quando il suo punto di applicazione si sposta non
centro dipende solo dalle intensità della forza e dello spostamento ma anche dal loro orienta-
d1 massa
mento reciproco nello spazio. Per esempio il lavoro è positivo o negativo a seconda che
l'angolo a formato da F e da s sia minore o maggiore di 90°.
Dalla definizione di lavoro si ricava che le forze perpendicolari allo sposta-
mento (o:= 90°) non compiono lavoro (cos 90° = 0).
Per il sistema Terra-luna si ha:
la forza centripeta e la forza gravitazionale sono forze che, in alcune circostanze,
mL dr 1 dr non compiono lavoro (figure 4.1 e 4.2).
m r = dL ~ 81 = 3BOOOOkm - d r ~ 82dr = 380000km ~ dr ~ 4700km

Dato che il raggio della Terra vale 6400 km > 4700 km , il centro di massa si trova
lungo la congiungente Terra-luna, all'interno della superficie terrestre (risposta(!)) .

Fig. 4.1 Se il piano di scorrimenlo del carrello è orizzon- Fig. 4.2 La forza cenlripeta Fc nel
lale la forza peso del carrello m g non compie lavoro. moto circolare è perpendicolare alla
velocità e quindi anche allo sposta-
mento: è una forza che non compie
lavoro.

Più in generale si può dire che il lavoro di una forza è nullo quando vale almeno una delle
guenti condizioni:
IFI = O ; lsl = O ; F .ls

ALPHATEST ..•...... ......... .......•... ·· ·······•··•······ LAVORO ED ENERGIA ..... ....... .............. . ................ 75
74 ................................................ ······ ···················· FISICA 1 · ······· ······ ····· ······ ······ ···· ·······.. ·... ©AL PHA TEST
4.2 Potenza 4.3.2 Energia potenziale
La potenza di una forza o, più in generale di una macchina, è definita come il rapporto tra L'energia potenziale è definibile solo per campi conservativi.
il lavoro compiuto dalla forza (o dalla macchina) e il tempo impiegato a produrre il lavoro.

. / Potenza media: P m =
Dimensioni
ft [P] = [M] [LJ2 [TJ- 3
Unità di misura nel S.I. watt (W)= J!S
L'energia potenziale di un corpo immerso in un campo di forze conservativo è una
funzione della posizione del corpo tale che la differenza fra i suoi valori nelle
posizioni iniziale A e finale B è uguale al lavoro compiuto sul corpo dalle
La potenza di una forza può essere espressa in funzione della forza e della velocità del forze del campo per spostarlo dalla posizione A alla posizione B.
suo punto di applicazione attraverso la relazione:
[4.1]
P = !::_ = F • dS = F • v
M M Allo stesso modo, si può affermare che il lavoro che bisogna compiere per vincere le forze
del campo portando un corpo dal punto A al punto B è pari alla variazione dell'energia
Il chilowattora è il lavoro compiuto in un'ora da una macchina avente la potenza di
potenziale L1Epdel corpo tra A e B.
1000W.
Si consideri il caso del campo
•A
Vale la relazione: 1 kWh = 3,6 ·1o6 J gravitazionale: il lavoro che le
eB
forze del campo compiono per
fJ. Il chilowattora esprime un lavoro e non una potenza. portare un corpo di massa m dal
punto A al punto B non dipende
Altre unità di misura della potenza (non appartenenti al S.I. ma largamente utilizzate 111 dal cammino seguito e si ha:
campo tecnico) sono il cavallo vapore (CV) e il cavallo vapore britannico (hp, hor 11 LA __, a = F gravitazionale • AB = IFI ·IAB I = F(hA - ha)
power). Vale la relazione:
= mg ·(hA- ha) = mghA - mgha = -L1( mgh) = - L1E P
1 CV = 75 kgpeso · 1 mis = 735,499 W
1 hp= 745,7 w L'energia potenziale gravitazionale di un corpo è direttamente proporzionale
alla massa del corpo ed esprime fisicamente la quantità di lavoro meccanico
4.3 Energia meccanica che il corpo sarebbe in grado di produrre se venisse lasciato cadere libera-
mente nel campo.
L'energia meccanica di un corpo è una misura del lavoro meccanico che è stato fatto ul
corpo o del lavoro meccanico che il corpo è potenzialmente in grado di produrre. Lavo11•
Si calcoli il lavoro fatto dalla forza gravitazionale su un aliante del peso di
ed energia sono quindi grandezze omogenee: entrambe si misurano in joule.
200 kg che effettua un looping (giro della morte) partendo da un'altezza
L' energia meccanica si distingue in: massima di 500 m fino ad arrivare a 200 m da terra.
• energia cinetica: energia di movimento che non dipende dalla posizione del corpo; Quando l'aliante punta verso il basso, spostamento e forza sono concordi e il
• energia potenziale: energia di posizione che non dipende dallo stato di moto del corpo lavoro è positivo. Poiché il campo gravitazionale è conservativo, il lavoro della
forza peso in quel tratto dipende solo dalla posizione iniziale e finale dell'aliante:
4.3.1 Campo conservativo
LA _,a = EpA - Ep = mghA - mgha = mg · (hA - ha)
Per definire l'energia potenziale di un corpo è necessario introdurre il concetto di calli/'' • 8

vettoriale. = 200 kg. 9, 8 m/s 2 · 300m= 588 10 3 J


Campo vettoriale: regione di spazio a ogni punto della quale è possibile aStili dove A e B indicano rispettivamente il punto più alto e quello più basso del giro.
ciare un vettore che caratterizza il campo in quel punto. Nel tratto in salita, spostamento e forza peso hanno verso contrario; il lavoro è
negativo ed è pari a:
Il campo gravitazionale è un campo vettoriale, dato che a ogni punto si può a "'
ciare il vettore che rappresenta la forza gravitazionale nel punto stesso. P!ll 11 La _, A = Ep - EpA = mgha - mghA = mg-(ha - hA)
8
campo gravitazionale può essere visto anche come un campo di forze .
= - 200 kg. 9, 8 m/ s 2 - 300m = - 588 · 10 3 J
Campo conservativo li lavoro totale è dato dalla somma dei due ed è quindi nullo.
Un campo di forze è conservativo se il lavoro delle forze del campo è una funzion" '' Allo stesso risultato si poteva arrivare notando che l'intero giro della morte è una
stato, cioè se non dipende dal cammino seguito dal punto di applicazione della fo rz 1 11 traiettoria chiusa e poiché il campo gravitazionale è un campo conservativo, il
solo dalle sue posizioni iniziale e finale. In un campo conservativo il lavoro delle forzn• h lavoro delle forze del campo lungo tutto il percorso è nullo.
campo lungo una traiettoria chiusa è sempre nullo.

76 ......................................................................... FISICA 1 .............. .. .... .. .... .. ........................ ©ALPIIA Il Il ST .. ....... .... .. ..... .... .... ...... ............... LAVORO ED ENERGIA .......................... .. .. ..... ... ........ ..... .. .... .. · 77
4.3.3 Energia cinetica 4.3.5 Applicazioni del principio di conservazione
Dato un corpo di massa m che si muove alla velocità v , la sua energia cinetica E k
dell'energia meccanica totale .
vale: 1 SI consideri un pendolo semplice a cui è agganciata una massa m che v1ene portata a
E k = mv 2 un'altezza h rispetto a un piano di riferimento orizzontale passante per la pos1z1one d~
2 riposo del pendolo. Si supponga di trascurare i poss1b11i attnll diSSipatiVI dovuti alla res1
1tenza dell'aria e del vincolo supenore.
L'energia cinetica, come ogni forma di energia, si misura in joule.
Nel punto di partenza A, il
corpo è fermo, l'energia cine-
Teorema dell'energia cinetica llca è nulla e l'energia poten-
Dato un corpo C soggetto alla sola forza F, il lavoro ziale è pari a m · g · h.
compiuto da F quando C si sposta da un punto A a un Quando il pendolo viene
punto B è uguale alla variazione dell'energia cinetica lasciato, durante la discesa, c A E,;
LIEkdei corpo C. l'energia potenziale diminuì- EP; mgh
Ice trasformandosi in energia
!1Ek = Ek,B- Ek, A = LA ->8 cinetica. Nel punto B il pen- B h
dolo possiede solo energia
Un corpo di massa m= 10 kg cade nel vuoto partendo da fermo da
cinetica, il cui valore è pari a
un'altezza h= 100 m soggetto alla sola forza peso. Qual è la sua energia
quello dell'energia potenziale EP; E,; 1/2mol
cinetica prima di toccare il terreno?
posseduta in A (pnnc1p10 di . . . d d" · ·sce
Il lavoro fatto dalla forza peso durante la caduta del corpo è pari a: conservazione dell'energia). Nella fase di risalita , l'energia cmet1ca_del pen o 1o 1mmu; è
favore dell'energia potenziale. Nel punto C, 1'energ1a c1net1ca e nulla, la potenzia e
Lpeso = P • s = P · h = mg · h = 1O kg · 9, 8 m/s 2 · 100 m = 9800 J
massima e ha un valore pari a quello che aveva In A. . .
Secondo il teorema dell'energia cinetica, questi 9800 joule corrispondono alla Poiché d'altra parte l'energia potenziale è pari a m . g. h, si deduce che sia in A che 1ndC 11
variazione dell'energia cinetica del corpo; dato che il corpo parte da fermo, 1
corpo raggiunge la stessa altezza._ Quindi, se si trascurassero gli attnt1, un pen o o
l'energia cinetica iniziale è nulla e quella finale è proprio pari a 9800 J. potrebbe oscillare per un tempo 1llim1tato.
Un altro caso interessante riguarda il moto
4.3.4 Conservazione dell'energia meccanica totale di un corpo di massa m collegato a una
L'energia meccanica totale E101 (energia cinetica + energia potenziale) di un corpo molla di costante elastica k.
immerso in un campo conservativo è costante: i tratta, come nel caso del pendolo, di un
moto armonico, per lo studio del qu?le SI
E 101 = Ek + EP = costante
Introduce un'energia potenziale elast1ca:
Si consideri un corpo in caduta libera: via via che il corpo cade, la sua energia
(i!> potenziale diminuisce (h diminuisce) e si trasforma in energia cinetica (v aumenta) , E6 = ~ k · x2
in tal modo la loro somma rimane costante durante tutta la caduta.
dove x è la distanza della massa dalla posi-
E 101 = ~ mv 2 +mgh = costante rione di equilibrio, detta anche elongazione.
11 principio di conservazione dell'energia
Quando il corpo tocca il terreno intervengono forze non conservative in presenza meccanica totale assume la forma: '
delle quali non si applica il principio di conservazione dell'energia meccanica totale.
E k + E e = costante
In un campo non conservativo l'energia meccanica totale non si conserva.
Si consideri per esempio il sistema in figura
Parte di essa si trasforma ad esempio in energia termica.
e si supponga che tra il blocco di massa m e
La forza di attrito radente (§ 3.12.1) è una forza il cui lavoro dipende dal cammino 11 piano gli attriti siano nulli. Si compnma 101- _
seguito dal suo punto di applicazione. In presenza di attriti non si è più in un campo zialmente la molla fino a portare m nella x; -Xo x= O x- Xo
di forze conservativo: cade dunque il principio di conservazione dell'energia mec- posizione A; !asciandola libera di muoversi . .
molla compie delle oscillazione tra i punti A e C senza fermarsi ._ Il valore m~ss1mo
canica totale. 1
dell'energia cinetica viene raggiunto nella posizione B, mentre ne1 punti A e C essa e null~
L'energia totale di un sistema, includendo tutte le forme sotto cui si può presentare , si con- d è massima l'energia potenziale elastica. La somma delle due energ1e nmane comun
serva sempre. que costante nel corso delle oscillazioni.

78 .................... .. .. ...................... ·.... · FISICA 1 ........................................................ · © ALPHA TEST


.............................................................. 79
ALPHA TEST .............................................. .. · LAVORO EOENERGIA
4.3.6 Moto dei satelliti e velocità di fuga 4.4 Urti
Si supponga che un satellite si muova secondo orbite circolari intorno alla Terra. Esso è Si parla di urto quando due (o più) particelle collid~no (pe~ esempio: _urto tra
soggetto a una forza centripeta dovuta all'attrazione terrestre. Uguagliando i moduli delle due palle da biliardo) oppure quando semplicemente mterag1scono a distanza
due forze, si ha: (per esempio: cariche elettriche o particelle alfa).

Studiando microscopicamente una collisione tra due corpi , si possono presentare due
m = massa satellite
v2
r
M r· m
m · - = G · - - - dove
r2
l M r = massa Terra
r= distanza satellite- Terra

Da cui si ricava un satellite che orbita intorno alla Terra a una distanza rdal suo centro ha
casi:
1. dopo l'urto, i due corpi hanno ancora la stessa form~ e la stessa temperatura. Si tratta
di corpi elastici e l'urto prende il nome di urto elastico;
2. nell'urto i due corpi hanno subito ~elle variazioni nella struttura, nella forma o nella
temperatura; si parla di urto anelastico. In particolare se 1due corpi nmangono umt1 ,
la velocità e periodo di rivoluzione rispettivamente pari a : l'urto si dice perfettamente anelastico.
Si supponga che durante una collisione non si abbiano forze esterne che_agiscono sulle
v = JG·rM T T = 2nr = 2rr
v
JG ·r Mr
3 particelle , o che la risultante di eventuali forze esterne s1a nulla. In tal caso 11 s1stema costi-
tuito dalle particelle che si urtano può essere considerato con buona appross1maz1one un
sistema isolato.
Si dicono geostazionari quei satelliti che occupano sempre la stessa posi- In ogni tipo di urto, elastico o anelastico, vale il principio di conservazione della quantità
zione rispetto alla superficie terrestre.
di moto:
l satelliti meteorologici, che hanno bisogno di "inquadrare" sempre la stessa zona L,P; = L,P';
geografica per seguire nel tempo lo spostamento dei corpi nuvolosi, sono geosta-
zionari. dove p. e p•. sono le quantità di moto della i-esima particella prima e dopo l'urto.
Si tratta di u~a relazione vettoriale , molto utile per poter stabilire le velocità delle particelle
1

Calcolare l'altezza rispetto alla superficie terrestre alla quale un satellite dopo l'urto partendo dalle velocità prima dell'urto o viceversa . Per ut11izzarla 1n mamera
risulta geostazionario. corretta è necessario fissare degli assi di riferimento e scomporre sugli ass1 1vetton quan-
Perché un satellite sia geostazionario, è necessario che il suo periodo di rivolu- tità di ~oto. Nella figura sottostante si rappresenta schematicamente l'urto fra due parti-
zione sia pari a quello di rotazione terrestre (ossia 86164 s). celle di massa m1 e m2 ; l'apice indica le grandezze dopo l'urto.
Dall'espressione del periodo si ha:

T=21t~ ~ r=3JG·~:2 ·T z42150km


2
m, m, o{·
La distanza dalla superficie è d= r- rr = (42150- 6400) km = 35 750 km
m2 v.'2
Un corpo di massa m inserito nel campo gravitazionale terrestre a una distanza rdal cen- m2 v2
tro della Terra è dotato di un 'energia potenziale gravitazionale pari a:
Secondo il principio di conservazione della quantità di moto si può aHermare che:
Mr · m
Ep= - G · -r- m1v1+m2v2 = m1v'1+m2v '2

dove il segno meno tiene conto del fatto che la forza gravitazionale è una forza attrattiva. Scomponendo la relazione lungo gli assi X e Y, si ottiene:
Dai teoremi di conservazione dell'energia è possibile calcolare la velocità minima con cui asse X: m1v1 .x+m2v2.x = m1v'1,x+m2v '2,x
un corpo deve essere lanciato per sfuggire al campo gravitazionale terrestre: nel punto di
partenza il corpo possiede energia cinetica ed energia potenziale gravitazionale, mentre asseY: m 1 v 1,y+m 2 v 2 ,y = m 1v ' 1,y+m 2 v ' 2 .y
una volta uscito dall'attrazione terrestre , entrambe le energie sono nulle. Uguagliando le
energie totali nell'istante del lancio e una volta allontanatosi dall'attrazione terrestre, si ha: Diversamente dalla quantità di moto, l'energia cinetica del sistema non si conserva in tutti
l tipi di urto, ma solo in quelli elastici.
v, uga
=
A -~ 11 -
km
s
L'energia cinetica si conserva solo negli urti elastici, mentre la quantità di
moto si conserva in ogni urto.

.................. ...... ...... LAVOROEDENERGIA · ......................... 81


80 ...................................................................... ·· ·· FISICA 1 ········ ··· ·•················•···························· ©ALPHA TEST ALPHA TEST·······
Urto perfettamente anelastico
Urto centrale elastico Dopo l'urto i due corpi proseguono attaccati con un'unica velocità v·. e massa pari alla
Un urto si dice centrale quando i due corpi si muovono prima e dopo l'urto lun- somma delle due masse. Dalla conservazione della quant1tà d1 moto SI ha:
go la retta che unisce l loro centri di massa. Altrimenti si parla di urto obliquo. m v + m2v 2 = (m 1 + m2 ) · v'
1 1
Si consideri un urto elastico tra due sfere di massa m 1 e ~ aventi velocità v e v2. Da cui:
Essendo l'urto elastico, oltre alla quantità di moto si conserva anche l'energia cineti~a: v'= m 1 v 1 +m2 v2
m 1 +m2

l
m1 v 1 +m2 v 2 = m 1 v' 1 +m2 v• 2
t=possibile calcolare la differenza di energia cinetica tra prima e dopo l'urto: tale varia-
1 2 1 2 1 2 1 2 zione dipende solo dalla velocità relativa dei due corpi prima dell 'urto:
2m, v,+2m2v2 = 2m,v',+2m2v'2
1 ìn,m2 2
Fra i casi più interessanti di urto centrale elastico, si presentano i seguenti tre:
t.E = ----
2m + m
- · (v 1 - v2)
1 2
• se i due corpi hanno masse uguali, si scambiano le loro velocità:
v'1 = v 2 ; v' 2 = v1 4.4.1 Applicazioni della teoria degli urti
La teoria degli urti può essere applicata con successo ad altri casi di sistemi isolati; in par-
• se hanno stessa massa e il secondo è fermo , dopo l'urto il primo si ferma e il secondo si
ticolare viene di seguito illustrato il fenomeno di un'esplosione.
muove con velocità uguale a quella posseduta in precedenza dall'altro:
Sia dato un corpo fermo di massa m che viene diviso in varie parti tramite l'esplosione di
v' 1 = O; v'2 = v 1 una carica di esplosivo. Il sistema può considerarsi isolato; la quantità di moto totale SI
• se l'urto awiene tra un corpo e una parete fissa, si usano le stesse formule ma si pone n
m2 = ~. In tal caso, la sfera urtante rimbalza perfettamente, tornando indietro con la conserva: L, m;V; dove m 1, m2,... , mn sono le parti i cui è stato diviso il corpo.
stessa velocità. Lasciando cadere una pallina perfettamente elastica, risale fino al punto
i= 1
d1 partenza:
D'altra parte se E è l'energia fornita dall'esplosivo, per la conservazione dell'energia mec-
v' 1 = v 1
canica si deve avere: L,~ m; v~ = E dove v1 , v2 , ... , Vn sono le velocità dei frammenti.
Due palline aventi masse uguali sono spinte una contro l'altra con velocità
v uguali. Supponendo l'urto centrale elastico, quali sono le loro velocità Dalle due relazioni precedenti si ricavano i valori delle velocità dei vari frammenti.
dopo l'urto?
Trattandosi di urto centrale elastico, si ha conservazione della quantità di moto e =
Un ragazzo avente una massa m1 60 kg sta pattinando sul ghiaccio por-
dell'energia cinetica: tando sulle spalle uno zaino di 10 kg. Se la velocità v del ragazzo è pari a 5
mis, come varierebbe se lo zaino cadesse a terra?
m 1 v 1 +m2 v 2 = m 1 v' 1 +m 2 v' 2

l
Il quesito richiede di studiare la velocità orizzontale del pattinatore: il suo peso,
1 2 1 2 1 ,2 1 2 essendo diretto verticalmente, non deve essere considerato in tale studio. Se si
2m,v,+2m2v2 = 2m,v,+2m2v'2 trascurano gli attriti, il sistema ragazzo-zaino può essere considerato isolato, per
cui la sua quantità di moto totale si conserva:
dove m, = m2 = m e v, = v2 = v. Considerando come asse la retta che unisce le
(m 1 + m 2) · v= m 1v 1 + m2 v 2
due palline, prendendo come positivo il verso di moto della pallina 1 prima
dell'urto e notando che, per le convenzioni fissate, v2 =- v1 , si ha: La stessa relazione vale lungo l'orizzontale:
m ·V1 + m·v 2 =m·v - m-v=m·(v' 1 +v' 2) lo= v' +V'
1 2 {v --v
,1 _ ,2 (m 1 +m2)·vx = m 1 v 1 ,x+ m2v 2,x
1212122 ~ 1 ~ Nel momento in cui lo zaino cade, la sua velocità orizzontale si mantiene uguale
v2= (v'~+ v'~)
l 2
m- v 1 + m- v 2 = m. (v' 1 + v' 2)
2 2 2 v2 =v·~
alla velocità iniziale di 5 mis dato che nessuna forza agisce su di esso.
Dalla relazione scritta sopra, si deduce che anche la velocità del ragazzo rimane
La prima relazione indica che le due palline hanno dopo l'urto velocità opposte .
Dalla seconda SI ncava che v' 1 .= v oppure v' 1 = - v . La soluzione positiva si immutata.
Si noti che lo zaino, una volta sganciatosi, cade verso terra, per l'attrazione gravi-
nfensce al caso 1n cu1 le due palline non urtano tra loro e proseguono il loro moto
1nd1sturbate. La soluzione negativa riguarda invece il caso in esame e implica tazionale, ma lungo l'orizzontale il suo moto rimane rettilineo uniforme.
che le due palline nell'urto rimbalzino e tornino indietro, invertendo il loro senso Componendo il moto orizzontale rettilineo uniforme e il moto verticale uni~or­
d1 marcia. Tenendo conto dei segni, si può in definitiva affermare che: memente accelerato, la traiettoria dello zaino è una parabola, come SI è v1sto
v' 1 = - v e v' 2 = v nel§ 3.4.

ALPHA TEST ............................................... LAVORO ED ENERGIA ·


83
82 ......................................................................... FISICA 1 ...................................... ................... ©ALPHA TEST
4.5 l moti relativi sempi di applicazione delle trasformazioni di Galileo
Dati due osservatori solidali con due sistemi di riferì t · • ·
~~~o~~~:~~~~~i.le relazioni che legano le equazioni d~~nc~n~m~~~~ ~u~~~~~s~~~~i~~~:~i Un treno si muove di moto rettilineo uniforme a 60 km/h. Una persona
ferma sul treno lancia una pallina con una velocità di 2 km/h nello stesso
verso di spostamento del treno. Trascurando gli attriti, si indichi la velocità
Galileo si occupò del problema e postulò che i tempi e le lunghezze fossero rand della pallina rispetto al viaggiatore e a un sistema solidale con la Terra.
assolute. Con queste ipotesi egli pose le basi della relatività classica. g ezz
Si scelga come sistema assoluto la Terra e come sistema relativo il treno e di
Per la composizione degli spostamenti egli procedette come se ue· un · conseguenza il passeggero. In particolare, come asse orientato, si scelga l'asse
1n due s1stem1 di riferimento a loro volta in moto l'uno rispetto all'~ltr~; il sf~:~:~~c~~~o diretto lungo i binari e orientato nel verso di percorrenza del treno. Rispetto al
u no spostamento s1,. nspetto a O. Indicando con s' il movimento di p rispetto a o · e con treno la pallina ha una velocità d! 2 km/h; rispetto alla Terra la sua velocità sarà
11suo spostamento nspetto a O, si ha: 8
v = lvtrene +v pallina! = vtrene +V pallina = 60 km / h + 2 km / h = 62 km / h
s =s' + Str [4.2]
Str è detto spostamento di trascinamento.
Si ripeta lo stesso esercizio supponendo che il verso in cui viene lanciata
Si tratta quindi di operare una normale composizione di vettori con la regola del parallelo·
gramma, come è Illustrato nella f1gura sottostante. la pallina sia contrario al verso della velocità del treno.
Scegliendo gli stessi sistemi di riferimento, si ha che la velocità rispetto al treno e
quindi rispetto al viaggiatore è pari a- 2 km/h , mentre rispetto alla Terra si ha:
P fX?S_Izione

~-
v= lvtrene+Vpallinal = vtrene-vpallina = 60km/ h-2 km / h =58 km / h

Una delle proprietà del pendolo semplice è la costanza del suo piano di oscilla-
zione . Quando un pendolo al polo nord oscilla, il suo piano di oscillazione rimane
fisso, mentre la Terra ruota sotto di lui. Un osservatore solidale alla Terra attribui-
sce al piano del pendolo una velocità angolare, dipendente dalla latitudine, data
dalla componente della velocità angolare della Terra sulla verticale del posto. Molti
studi sul pendolo furono realizzati da Foucault.

4.5.1 Regole di composizione delle accelerazioni


Dati due sistemi di riferimento accelerati l'uno rispetto all'altro, se il sistema O' si muove di
r=t ~~ moto unicamente traslatorio rispetto a O , per la composizione delle accelerazioni vale la
~:~ee~fo~ era dunque visto come una grandezza assoluta, indipendente dal sistema di ri;e relazione:
a= a' +a 1,
Dalla (4.2] dividendo per il tempo si perviene alla legge di composizione delle velocità:
Se O' si muove di moto rettilineo uniforme rispetto a O, l'accelerazione di trascinamento è
v = v'+ v1, (4.4] nulla e a= a' . Si indichi ora con F e F' una forza applicata a un corpo di massa m nei due
~~~ee~t~ ~e~~f~~~t~~~·ori:~!i~~e:~o, v' = velocità rispetto a O' e v1, = velocità di trasci sistemi di riferimento O e O' e siano a e a' le relative accelerazioni subite dal corpo. Se O'
in moto rettilineo uniforme rispetto a O, per la seconda legge della dinamica, l'ugua·
Da questa relazione si vede che se il sistema O' si muove di moto rettilin · glianza tra le due accelerazioni implica un'uguaglianza tra le forze:
nspetto a O e Il punto P si muove con velocità costante rispetto a o anche risep~tt~n:oon;nse·
muove con velocità costante. ' 1 F= F'
In questo modo, tutte le leggi della dinamica valide in O lo sono anche in 0 '.
::6, Le relazioni [4.2], [4.3] e [4.4] sono le cosiddette trasformazioni di Galileo. Si è così giunti al principio di relatività classica o principio di relatività galileiana:
L Le leggi della meccanica, se sono valide in un sistema di riferimento, lo sono
l sistemi O e O' sono spess h. t· · · · ·
. o c 1ama 1 Sistema d1 nfenmento assoluto e sistema di riferì ~ anche in un qualunque altro sistema che si muova di moto rettilineo uniforme
;ne7to relativO. Il problema di collegare tra loro due sistemi di riferimento differenti è di par: rispetto al primo.
ICoare Importanza 1n f1s1ca: le relazioni di Gallileo fin qui esposte sono sufficienti a tr
~~~~~~~~.~~~:~i~o~~rel~:!v:, in particolare quelli dei sistemi di riferimento in moto rett~~a;~
Se il sistema di riferimento O' si muove di moto rototraslatorio rispetto a O con velocità
ngolare ro, la legge di composizione delle accelerazioni assume la forma:
lerati l'uno rispett~ al~a~roa ~~~el~ t~~~~~~~~:i~~ic~:;~~~:~~1~ :~:s:~s~p~ ~~:~~~~r~:· a = a' + a,, + ace
ZIOnt v1ste per glt spostamenti e le velocità.
dove ace è detta accelerazione di Coriolis e vale 2oo " v' .
84 ··························································· FISICA!
· · · ·· · · ·· · · ·· •· · ·· · ·· · ·· ·· · · · •· · · ·· ·· · · · · · · · ·· · · · · · · ··•· @ ALPHA TEST ALPHA TEST ..... 85
···· ···• ·····•· LAVORO ED ENERGIA ··· ··· ·· ·· ··· ··· ··· · ·· ··· ···•· ·······• ··
4.5.2 Dinamica relativa
Mo1tipdlicando le relazioni sulle accelerazioni per le masse coinvolte si perviene alle leggi
4.5.3 Cenni di relatività ristretta
d e 11 a rnamrca relatrvrstrca. ' La teoria della relatività ristretta fu elaborata da Einstein all'inizio del '900 come generaliz-

OA~~Io gamtente a quanto detto in precedenza, il sistema O viene considerato fisso mentr
e r1 srs ema relatrvo 1n moto nspetto a o.
aazione della teoria di Galileo.
' Da evidenze sperimentali e in accordo con i principi di relatività (leggi uguali per sistemi
Si supponga O' in moto rototraslatorio rispetto a O; per quanto visto nel § 4 5 1 le acce! lnerziali), Einstein scoprì che la velocità della luce è la stessa per ogni sistema inerziale.
~!~~~ ~0~~1 ~~rap~ s~alla ttrelaz11r·one: a= a'+ atr + aco· Moltiplicando tutti;" t~r~ini per f Ciò è in disaccordo con la legge di composizione classica delle velocità.
gge o a e accelerazrom , sr ha: m-a = m -a' + m -a + m-a lnstein intuì che i postulati di Galileo sull'invarianza dei tempi e delle lunghezze non fos-
Notando che: tr Co eero sempre validi ; o meglio, le trasformazioni di Galileo possono considerarsi valide fin-
tanto che il sistema O' si muove rispetto a O con velocità di molto inferiori a quella della
m · a = F = forza che accelera m nel sistema o luce, ma perdono progressivamente validità man mano che tali velocità diventano con-
{ frontabili.
m · a' = F' = forza che accelera m nel sistema O'
Quindi , la novità ri spetto alla teoria galileiana consiste nell'avere trovato delle trasforma-
. d {Ftr = m · a 1, = forza di trascinamento aloni valide anche per sistemi in moto con velocità confrontabili con quelle della luce.
e d e f1nen o: Tali trasformazioni sono dette trasformazioni di
F co = m . ac o = forza di Coriolis si arriva alla relazione:
orentz. Supposto che O' si muova di moto rettili-
neo uniforme solo lungo l'asse X, le coordinate spa-
F = F' + Ftr + Fco ~ F' = F- Ftr- Fco
rlo-temporali di un punto P nel sistema O' rispetto
L~ f~ze Ftr e Fco sono forze fittizie o apparenti che un osservatore non inerziale dev al sistema O diventano:
rn ro urre quando cerca di applicare le leggi della dinamica

J1~ -v~~:2

l
Se O' è in moto traslatorio rispetto a O, le leggi della dinam;ca diventano: y' = y z' = z
x' =
• sistema O' in moto rettilineo uniforme rispetto a o: {a' = a
F' F= t' = t - vx l c

• srs
. tema O' 1n {a' a- J1- v 2 1c 2
. moto rettilineo accelerato: , = at '
F = F - F 1, dove c= velocità della luce = 300.000 km/s e v= velocità di O' rispetto a O
Accanto a queste trasformazioni , si arrivò anche a definire la luce come un limite relativi-
La forza di Corio~is ha l'espressione: Fco = m. 2ro A v' dove roè la velocitll atrco, una velocità impossibile da superare.
angolare con cur O ruota intorno a o.
È possibile accelerare un corpo fino a fargli acquistare velocità prossime a
quella della luce, pari a 300.000 km/s. In nessun modo è però possibile supe-
r:Jfj=> Si consideri una cabina di un treno in movimento nella quale si trovano un passe
rare tale valore.
gero e la sua vahgra appoggrata sul portavaligie. Il treno frena bruscamente e fa va~
gra cade. Un osservator~ all'esterno del treno che vede attraverso il finestrin o la A conclusione della teoria della relatività ristretta, Einstein formulò il principio dell'equi-
vahgra cadere consrdera l evento in accordo con la legge d'inerzia e non è costretto a valenza tra massa ed energia, secondo il quale massa ed energia sono espressioni
rnt~odurre a!cuna forza che agrsce sulla valigia: quando il treno decelera fa valigì diverse della stessa grandezza fisica:
ca e perche su dr essa non agisce alcuna forza e questa prosegue di moto rettilineo
unrforme. Il passeggero, Invece, osservando l'accelerazione della valigia per poter
E = mc2
applicare la seconda legge della dinamica è costretto a introdurre una for~a res on Questa relazione ha avuto e ha tuttora un ruolo di primaria importanza nello sviluppo della
sabrle dr tale accelerazione: si tratta della forza dì trascìnamento Ftr definita sop~a. ftslca atomica e nucleare. L'equivalenza tra massa ed energia è anche alla base delle teo-
rte più accreditate sulla nascita, lo sviluppo e l'evoluzione dell'Universo.
La Terra è un sistema in rotazione su se stesso; un osservatore solidale con la Terra è di
conseguenza costretto a introdurre delle forze apparenti, fa forza centrifuga e la forza di Secondo la teoria del Big Bang , circa 15 miliardi di anni fa non esisteva la materia
Conoh~, per ~pre_gare alcuni fenomeni che accadono sulla superficie terrestre. come la vediamo oggi. Essa era concentrata sotto forma di energia in un punto
ristrettissimo dello spazio, dove le interazioni gravitazionali e la temperatura rag -
r:Jfj=> Nell emrsf.e ro boreale (emisfero Nord) un fluido che forma un mulinello,
1 giungevano valori inimmaginabil i. Un'improwisa esplosione, il Big Bang appunto ,
esempro l acqua che scende rn un lavandino, ruota ìn senso antiorario p
le cui cause sono ancora sconosciute, trasformò questa energia in materia e anti-
• Nell'emisfero boreale, i corpi in moto tendono a deviare verso destra· i .venti cosi materia nel giro di qualche frazione di secondo, per poi creare in pochi secondi
come le_acque ~ei fiumi , deviano verso destra: si può notare che 1~ rive d'estn neutron i, elettroni e protoni. Ebbe così inizio l'Universo.
der frumr sono pru erose delle sinistre.
Tra miliardi di anni, l'espansione dell'Universo seguita all'esplosione potrebbe fer-
• Nell'emisfero australe tutti i sensi di rotazione descritti sono invertiti. marsi e tutta la massa ricollassare in un unico punto ad energia elevatissima.

86 .......................... ............................. .................. FISICA 1 .......................................................... ©ALPHA TESI


ALPHA TEST · ............................................... LAVORO ED ENERGIA ................................................................ 87
4.5.4 Considerazioni sulla relatività ristretta Contrazionec~:~!~~~~v~hc~~!locità confrontabili con quella della luce, de~a '.la sua
ato un corpo . d" "f ·mento a esso solidale, la lunghezza '. mtsurata
Si consideri un oggetto di massa m = 1 kg e gli si applichi una forza costante F = 1 N. Il ~n~~e~::e~~t~r~t~~~~~n s~~t~~~e~;~r~:~etto al quale l'oggetto si muove, è contratta.
corpo accelera per la seconda legge della dinamica, fino a raggiungere e superare la velo
cità della luce. l ricava:

Questo è in contraddizione con quanto affermato dalla relatività ristretta.


r = '.· J 1 - v2 j c2
· ·1 le dimensioni del corpo sono ridotte . Al
Il problema sta nel fatto che nell'applicazione della seconda legge della dinamica si è sup Per l'osservatore che vede muoversi l . corpoe,lla della luce '.' si annulla. La contrazione
• 1 elocità relattva dtventa pan a qu • .
posto che la massa del corpo non dipenda dallo stato di moto di quest'ultimo. ":~:~:eso~ovnella direzione di movimento, non nell'intero spazio tridimensionale .
Se come nuova ipotesi si assume che al crescere della velocità del corpo anche la mass
aumenta di un fattore uguale a quello trovato nelle trasformazioni di Lorentz, la contraddl
zione sopra esposta si risolve:

Infatti al limite per v__, c, la massa del corpo diventa infinita, rendendo di conseguenza
necessaria una forza infinita per imprimergli una accelerazione diversa da zero.

Dilatazione dei tempi


In un sistema inerziale O' solidale con un corpo che si muove con velocità v confrontabili
con quella della luce, il tempo risulta rallentato rispetto a un sistema O che vede l'oggetto
muoversi. Indicando con M il tempo di un osservatore solidale con O e con M ' il tempo
misurato da un osservatore solidale con 0 ', si ha:

Quindi M > M ': il tempo per O risulta dilatato rispetto a 0 '.


Un tipico esempio è il paradosso dei gemelli . Se uno di due gemelli sale su una
r::tr navicella spaziale e viaggia per alcuni anni a velocità confrontabili con quella
della luce, il tempo che il fratello sulla Terra ha misurato è dilatato rispetto a
quello misurato dal gemello in viaggio. Quando la navicella torna sulla Terra, Il
fratello "terrestre" ha misurato un tempo maggiore di quello misurato dal gemello
"spazi aie".

Alcune particelle emesse dal Sole (muoni) , viaggiano a velocità prossime a quella dello
luce e hanno un tempo di vita media1 pari a tre giorni , dopo i quali annichiliscono e si tra
sformano in energia. Poiché per coprire la distanza Sole-Terra impiegano circa 5 giorni,
dovrebbe arrivare nella nostra atmosfera un numero molto basso di queste particelle. Al
contrario se ne misura un numero molto elevato.
Questo è dovuto al fatto che il tempo di vita media misurato da un osservatore solidale con
la Terra e che vede i muoni muoversi a velocità elevate, risulta dilatato e sufficiente per
ché i muoni arrivino sulla Terra.
La vita media di una particella instabile è il tempo necessario affinché il numero iniziale di particelle l
riduca di 1/e dove e è la base dei logaritmi naturali e vale 2,7182 ...

ALPHA TEST .. .................... ......................... LAVORO ED ENERGIA ............................................................... 89


88 ................................................... . .. .. .... FISICA 1 ...................... ................... · ........ .. .... © ALPHA TES l
TEST DI VERIFICA
La potenza può essere espressa come il prodotto:
e dell'energia per il tempo
mdella massa per l'accelerazione
C!) della forza per la velocità
mdella velocità per il rendimento
2 Due automobili di ugual mass;~ viaggiano alla velocità rispettivamente di
140 km/h e 11 O kmlh. In quale rapporto stanno le rispettive energie cinetiche?
e (140/110) 12 1

m(140/110)
C!) (140/11 0) 2
m(140-110)/140
(J Non si può calcolare senza conoscere la massa delle auto (uguale)
3 Un treno si muove di moto rettilineo uniforme a 60 km/h. Un viaggiatore che
cammina nello stesso verso del treno con velocità pari a 4 kmlh lancia indietro
una pallina con una velocità di 2 kmlh. Trascurando gli attriti, si indichi la velo-
cità della pallina rispetto al viaggiatore e a un sistema solidale con la Terra.
e- 2 km/h ; 2 km/h ; 62 km/h
m- 2 km/h; 2 km/h ; 58 km/h
C!) 2 km/h ; - 2 km/h ; - 62 km/h
m 2 km/h; - 2 km/h; - 58 km/h

4 L'energia potenziale gravitazionale di un corpo sulla superficie della Terra si


può definire:
e perché il lavoro compiuto dalla forza peso applicata al corpo, quando questo si
muove lungo una qualsiasi traiettoria chiusa, è nullo
m solo in assenza di vento
C!) solo se il corpo può essere considerato un punto materiale
m solo quando il corpo è fermo
& L'energia necessaria per Imprimere la velocità di 10 rn/s a un corpo inizial-
mente fermo di massa pari a 1O kg è pari a:
e5oowatt
m5ojoule
C!) 250 watt
m 100 N m/s
(J 500 joule
8 Un corpo inizialmente fermo a quota h dal suolo possiede energia potenziale
pari a 100 J; esso viene lasciato cadere liberamente. Trascurando l'attrito
dell'aria, l'energia meccanica totale del corpo a quota h/2 risulta:
e uguale a 100 joule
m> 100joule
C!) < 100 joule
m non si può rispondere perché non si conosce la velocità del corpo a quota h/2

ALPHA TEST .................... . .................. LAVORO ED ENERGIA ............................................................... 91


7 Un corpo di massa 1000 g è a 100 cm dal suolo. La sua energia potenziale è di A quanto equivale 1 chilowattora?
e3.600 N
e 490 joule
m360 kcal
m gaowatt 8 3.600 MeV
8 9,8joule m3.600kJ
m 9800joule 1)3.600J
Quale delle seguenti condizioni si veri~ica, quando un corpo si muove unica-
8 Un corpo viene lasciato cadere verticalmente da fermo da una certa altezza •
mente sotto l'azione di forze conservat1ve?
acquista alla fine della caduta un'energia cinetica E. Quanto vale l'energln
cinetica se la massa viene raddoppiata?
e L'energia meccanica del corpo Sl mantiene costante .
m Aumentano sia l'energia cinetica che l'energia potenziale del corpo
SE
m a2 ~ 11~~~~~ ff~~~ :::~ fr~~e st~~ c~u~op~~t~~p;eBu~~~~:a z;~~a traiettoria seguita dal
::

8 2E corpo per andare da un punto all'altro


m 4E
111
9 Una lampadina da 100 W e un ferro da stiro da 1 kW possono consumare l
stessa energia?
e Sì, se alimentati in serie
m Sì , se funzionano insieme
8 Mai
m Sì, se funzionano per tempi inversamente proporzionali alla loro potenza

10 Una macchina, per sollevare una massa di un quintale a un'altezza di dieci


metri in dieci secondi, deve sviluppare una potenza di almeno:
e - 1 kW
m - 10kW
8 -100 kW
m-0,5kW

11 Un satellite orbita intorno alla Terra. Il lavoro che la forza di gravitazione com
pie sul satellite in un'orbita completa è:
e positivo
m negativo
8 nullo
m dipende dall'orbita

12 Due punti materiali A e B hanno la stessa energia cinetica; la massa di A è pari


a quattro volte la massa di B. Se qA e 11s indicano i moduli delle quantità di
moto di A e di B rispettivamente, quale delle seguenti relazioni è valida?
e 2 QA = Qs
mQA=2Qs
8 qA = Qs
mqA=4 Qs
m4 qA= 'ffi
... ....•... ···•· ·••· ···· ········· LAVORO ED ENERGIA ····•··· ..··· ..... ·•··· ......•........ .. ..•. .. •... ..• .. ..•..•.... 93
92 .. .......................... . ··· ···· ···· ···· ··· ··· ··•· · FISICA 1 ···· ··· ··· ····· ····· ········ ·····•· ···· ······ ····.. ··· ·· ·· ©ALPHATEST
SOLUZIONI E COMMENTI
Occorre concentrarsi sulle dimensioni delle grandezze in gioco o, più semplice-
mente, sulle loro unità di misura:

P = potenza = .!:. H~ = _
N_· _m
M s s
Tra le risposte proposte, l'unica ad avere le stesse dimensioni della potenza è la(!).
Si ha infatti che: F · vH N·~ = ~
s s
2 Le due automobili hanno la stessa massa m; le rispettive energie cinetiche valgono:

2
= _l'i = (140 km / h) 2 = c4or
v~ (110 km / h)2 110

La risposta esatta è la (!).

3 l sistemi di riferimento sono tre: passeggero, treno e Terra. Si ha:


velocità rispetto al passeggero = - 2 km/h;
velocità rispetto al treno= (4- 2) km/h = 2 km/h ;

v= lv treno + vpass . + Ypallinal


= Vtreno+ Vpass. - V pallina= (60+4 - 2)km / h = 62km / h

La risposta esatta è quindi la fl.

4 L'energia potenziale è definibile solo per campi conservativi. La risposta fl con-


tiene una definizione di conservatività di un campo di forze ed è pertanto la rispo-
sta corretta.

5 Il teorema dell'energia cinetica afferma che il lavoro fatto dalle forze che agiscono su
di un corpo è pari alla variazione dell'energia cinetica del corpo stesso. Nel caso in
esame, l'energia cinetica acquistata dal corpo vale:

!mv2 = ! . 10 kg . 100 m2fs2 = 500 J


2 2
La risposta cercata è dunque la (J.

Il Ciò che viene chiesto è il valore dell'energia meccanica totale del corpo (energia
potenziale + energia cinetica) e non la sola energia potenziale.
La caduta di un grave nel campo gravitazionale (campo di forze conservativo) è
caratterizzata dalla conservazione dell 'energia meccanica totale: la risposta cercata
èlafl.

ALPHA TEST ······ ·· ·············· ·· · ............ .......... LAVORO ED ENERGIA ············ ······· ·········· ......... 95
L'energia potenziale gravitazionale di un corpo di massa m che si trova a un'altezza 14 In un carnpo conservativo vale il principio di conservazione dell'energia meccanica
7
h vale : Ep = m · g · h. Occorre prestare attenzione alle unità di misura: le masse totale (energia cinetica+ energia potenziale):
devono essere espresse in chilogrammi e le altezze in metri: E 10 1 = Ek+Ep = costante

Quindi la risposta esatta è la fJ. Non tragga in inganno la risposta (B: in un campo
Ep = m · g · h = 1 kg · 9,8 rn/s 2 · 1 m = 9,8 J conservativo il lavoro delle forze del campo è nullo se calcolato lungo una tra1ettona
La risposta esatta è la {B. chiusa; non è sempre nullo come dice la risposta.

15 Poiché per scaldare di 1 oc un chilo d'acqua sono necessari 4200 J, per sapere
8 Durante la caduta di un grave, la sua energia potenziale Ep si trasforma gradual-
quanti joule sono necessari per sc~ldare di 1 oc 400 g d'acqua, è suffiCiente scnvere
mente in energia cinetica E. Alla fine della caduta tutta l'energia potenziale iniziale
E P = m · g · h si è trasformata in energia cinetica e si ha: la proporzione:
- 4200 J . 400 g = 1680 J
E=E p =m · g · h 4200 J : 1000 g =x : 400 g X- 1000g

Se la massa raddoppia anche E raddoppia (risposta {B). Per scaldare 400 g d'acqua da 20 oc a 80 °C, è necessaria un'energia E pari a:
9 A parità di tempo il ferro da stiro consuma un'energia dieci volte superiore a quella E = 1680J · (80 °C - 20 °C) = 60 · 1680J
consumata dalla lampadina. Se però la lampadina rimane accesa per un tempo dieci Poiché il fornello ha una potenza di 420 W, in un secondo fornisce 420 J e quindi il
volte più lungo, l'energia che consuma è la stessa di quella consumata dal ferro da tempo t necessario per ottenere un'energia pari a E è:
stiro. La risposta esatta è quindi la {B.
t = 60 . 1680 J = 240 s
10 La potenza di una macchina è definita come il rapporto tra il lavoro compiuto dalla 420 J/ s
macchina e il tempo impiegato a produrre il lavoro.
La risposta esatta è la (B.
Il lavoro fatto dalla macchina nel sollevare una massa di un quintale (1 00 kg) a
un 'altezza di 1O m vale 100 kg · 9,8 rnJs2 · 1O m ~ 10.000 J.
La potenza minima sviluppata si ottiene dividendo il lavoro per i dieci secondi impie-
gati dalla macchina per compierlo: si ottiene 1000 W = 1 kW (risposta fJ).

11 Un satellite che ruota intorno a un pianeta segue un'orbita ellittica, secondo le leggi
di Keplero. Tale orbita può essere approssimata a una circonferenza e la forza gravi-
tazionale che agisce sul satellite, diretta verso il pianeta, è perpendicolare alla sua
traiettoria. Forza e spostamento sono dunque perpendicolari e il lavoro è nullo (rispo-
sta {B).

12 Indicando con m la massa di B, la massa di A è pari a 4m. Poiché i due corpi hanno
la stessa energia cinetica , valgono le relazioni :

Quindi , per le quantità di moto valgono le uguaglianze:

q 6 =m · v6 = m · 2VA =2m · VA= qA/ 2

Da cui qA = 2 q6 (risposta CJ).

13 Il chilowattora (kWh) è il lavoro compiuto in un'ora da una macchina avente la


potenza di 1000 W. Quindi si ha:
1 kWh = 1000 W · 3600 s = 3,6 ·106 J.
La risposta esatta è la (D.

··.... ········· ·· ·· LAVORO ED ENERGIA ............ .. .. . 97


96 ·· ·· ········ ········· ··· ····· ···· ···· ···· ··········· ····· ···· ··· ·· ·· · ···· FISICA 1 ···•· ···· ··•· ····· ···· ·•· ···• ·•· ···· ·····•· ···•· ···• ...... © ALPHA TEST
MECCANICA DEl FLUIDI
Il stati di aggregazione della materia in natura sono tre: aeriforme, liquido e solido.
• Aeriforme -t non ha né volume né forma propri: si distribuisce uniformemente in tutto il
volume a disposizione.
• Liquido -t ha volume proprio e assume la forma del recipiente che lo contiene.
• Solido -t ha volume e forma propri.
In natura (non sulla Terra) esiste anche un quarto stato della materia: lo stato di plasma.
L materia allo stato di plasma è costituita'da un gas completamente ionizzato (formato da
nuclei ed elettroni liberi) al cui interno si possono verificare reazioni di fusione nucleare.
Nei precedenti capitoli si è trattata la meccanica dei corpi solidi; ora si prendono in esame
l liquidi e i gas, che sotto alcuni aspetti hanno comportamenti ben differenti dalla materia
eolìda.
Mentre un corpo solido si può muovere di moto traslatorio, un liquido lo può fare
solo se contenuto in un recipiente, avente al più la superficie superiore libera, e un
gas ha necessariamente bisogno di un contenitore chiuso da tutti i lati.
Allo stesso modo non ha senso parlare ad esempio di coppia di forze applicate a
un gas, in quanto le sue molecole sono libere le une dalle altre e le due forze
potrebbero causare solo una traslazione delle due molecole a cui sono applicate.
Per fluido si intende un liquido o un aeriforme.
Si dice perfetto o Ideale un fluido la cui viscosità (attrito interno) è nulla. In
caso contrario il fluido si dice reale.

Le leggi della meccanica dei fluidi sono valide indifferentemente per i liquidi
e per i gas, con l'unica particolarità che nei liquidi, contrariamente a quanto
accade per l gas, le molecole sono condizionate dalle forze di coesione inter-
molecolare che le tengono le une vicine alle altre e permettono al liquido di
occupare un volume proprio.
Si considerino due recipienti chiusi da un pistone, uno contenente un gas, l'altro un
liquido. Applicando una forza al pistone si nota che il gas può essere facilmente com-
presso, mentre il liquido oppone molta resistenza alla compressione. Inoltre, una volta
lasciato il pistone, il gas tende a riportarlo nella posizione di partenza, dimostrando una
notevole elasticità.

gas

Si può concludere che:


• un liquido perfetto è incomprimibile e non viscoso;
• un gas perfetto è comprimibile , perfettamente elastico e non viscoso.

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5.1 Legge di Pascal 5.2 Legge di Stevino
Si consideri un recipiente contenente un liquido qualunque. Se su una superficie laterale Si consideri un recipiente contenente un fluido e una superficie S immersa nel fluido a una
del contenitore si pratica un foro, il liquido fuoriesce e la parte di liquido sovrastante certa profondità h. Il volume di fluido che sovrasta la superficie è V = S · h , quindi il suo
scende non più sorretta da quella inferiore: il fluido esercita una forza non solo contro la peso è:
parete del recipiente , ma anche sulle altre parti del fluido stesso. Fp=p- g -S- h
Si PUò dimostrare che tale forza è sempre perpendicolare a una qualunque superficie
•mmersa nel fluido, comunque essa sia orientata. Il rapporto tra la forza e la superficie dove p è la densità del fluido.
definisce la pressione esercitata dal fl uido sulla superficie. La pressione esercitata sulla superficie è P = p · g · h
/ P . . P _ F Dimensioni [P]= [M]-[L]-1. [Tl - 2 L Legge di Stevino: la pressione idrostatica o aerostatica (pressione dovuta al
ti ress•one. - s
Unità di misura nel S.I. Pascal (Pa) = N/m 2 :il. solo peso del fluido) è proporziònale alla profondità h: P = p · g - h dove p è la
densità del fluido e g è l'accelerazione gravitazionale.
Per la misura della pressione di un fluido esistono anche altre unità di misura a seconda
del tipo di problema che si deve affrontare. Valgono le equivalenze: Si calcoli a quale pressione Idrostatica si trova sottoposto un sub che
nuota a 10 metri sotto il livello dell'acqua.
1 Pa = 1 ..!'!._ · 1 baria = 1 dina · 1 Pa = 1O barie
m2 ' cm 2 ' Nell'acqua di mare, la pressione idrostatica aumenta di una atmosfera(- 105 Pa)
ogni 1O m di profondità. Infatti la pressione esercitata da una colonna d'acqua
1 bar= 106 barie ; 1 millibar = 10- 3 bar alta 10m è:
1 atm = 101325 Pa = 1013 millibar = 760 mmHg (vedi§ 5.4)
P = p . g . h = 1~ · 9 8 !!1. · 1O m = 1os Pa = 1 atm
L In un fluido la pressione si trasmette in tutti i punti e in tutte le direzioni, e le dm3 ' s2
~ forze di pressione agiscono perpendicolarmente alle superfici dei corpi indi· Questa pressione dell'acqua si somma alla pressione atmosferica a livello del
pendentemente da come queste sono orientate. mare, e il sub si trova sottoposto a una pressione totale di 2 atm.
La legge di Pascal afferma che in ogni punto di un fluido in quiete, non soggetto alla p0 = pressione atmosferica a livello del mare = 1 atm; P10 = 2 atm; P2o = 3 atm;
fo_rza di gravità, si ha la stessa pressione. Se si considera un contenitore con un'estre· P30 = 4 atm; ecc.
mltà libera in modo tale da poter esercitare una forza su un liquido tramite un pistone, tale
;orza si trasmette inalterata in tutti i punti del fluido. Praticando dei fori alle pareti, il liquido 5.2.1 Principio dei vasi comunicanti
uonesce allo stesso modo da tutti i buchi (vedi figura a lato). Dati alcuni contenitori aventi forme diverse e
tra loro comunicanti, se si versa del fluido nel
primo, tutti i contenitori si riempiono di liquido
fino alla stessa altezza. Infatti a parità di pro-
fondità si deve avere la stessa pressione, con-
dizione che si verifica solo se le colonne di
fluido sono uguali in tutti i contenitori.
Per lo stesso motivo, la pressione idrostatica
non dipende dalla forma del recipiente che
;er lo stesso motivo, gonfiando un palloncino, la forza che si genera sulle pareti interne è contiene il fluido ma solo dalla profondità h:
a stessa in tutti i punti e il volume aumenta uniformemente. Per la legge di Pascal, si è nei punti A, B, C e D dei recipienti in figura, vi è la stessa pressione.
fatta l'ipotesi che il fluido non sia soggetto alla forza di gravità, o che, quantomeno, le forze
di pressione siano considerevolmente superiori alle forze di gravità coinvolte.
Se cade questa ipotesi, in un fluido si distinguono due tipi di forze.
1· Forze superficiali: agiscono solo sulla superficie delimitante il fluido. Si consideri , per
esempio, un liquido in un cilindro compresso da un pistone. La pressione dovuta alle
forze superficiali (forza esercitata dal pistone) è uniforme in tutto il liquido.
2· F'orze di volume: agiscono su tutti i punti del fluido e dipendono quindi dal suo
Volume. La forza peso è un esempio di forza di volume.
~casi in cui si possono trascurare le forze di volume vengono affrontati tramite la legge di
ascal. Diversamente, la pressione derivante dalle forze di volume è regolata dalla legge
d1 Stevino.

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5.3 Principio di Archimede 5.3.1 Applicazioni del principio di Archimede
Un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l'alto di
intensità pari al peso del fluido spostato. Se su un ponte, sul quale scorre un corso d'acqua, grava un peso di 1000
tonnellate, a quanto ammonterà complessivamente il peso che grava sul
Questa proprietà è legata alla diversa inten- ponte quando vi transita una nave del peso di 1000 tonnellate?
sità delle forze che agiscono nei diversi punti
del corpo: sulle pareti laterali, le forze di pres-
sione del liquido sono a due a due uguali tra
loro e il loro effetto si annulla. Lungo la dire-
zione verticale le forze di pressione non si
compensano: sulla faccia superiore si ha una
pressione pari a p-g-h1 , mentre su quella infe-
riore si ha p·g-h2. La risultante delle due pres- Dato che la barca galleggia, sposta una quantità di acqua che pesa quanto la
sioni è pari a: barca: la spinta di Archimede, uguale e contraria al peso della barca, rende nullo
il peso della barca sull'acqua. D'altra parte, poiché l'altezza dell'acqua rimane
p-g-h2- p-g-h, = p-g-1 immutata, il carico che il ponte deve sopportare non subisce alcuna variazione.
dove l è l'altezza del corpo immerso.
Si tratta di una pressione che agisce dal Un corpo con un volume di 0,3 m3, galleggia sull'acqua (densità 1 kgldm3).
basso verso l'alto. La forza risultante diretta Sporgono dall'acqua 30 dm3 del corpo. Quanto vale la densità del corpo?
verso l'alto vale quindi:
Il volume del corpo che galleggia vale 300 dm3; il corpo è immerso in acqua per i
F= p·g-f3 = p-g-V= m-V nove decimi del suo volume (il volume che emerge è 1/10 del volume totale del
che è proprio il peso del liquido spostato dal corpo. corpo). Si deduce che la densità del corpo è 9/10 della densità dell'acqua.
L Un corpo galleggia se il suo peso è inferiore a quello del volume d'acqua spo- Infatti: peso del corpo = peso di 270 dm3 di acqua = 9,8-270 N = 2700 N
::;;.L stato, e quindi se la sua densità è inferiore a quella dell'acqua. Da cui = massa corpo = Pl g = 2700 N/9,8m / s2 = 0 9 ~
P volume corpo V 300 dm3 ' dm3
Quanto detto è valido anche per un corpo immerso in un gas (si pensi alla mongolfiera).
L La forza di Archimede va applicata al baricentro della massa di liquido spo-
::;;.L stata e non al baricentro della parte del corpo immersa nel fluido. 5.4 Pressione atmosferica
l due punti possono non coincidere quando il corpo immerso nel fluido non è omogeneo. La troposfera è la parte più bassa dell'atmosfera: la sua altezza misura da un minimo di
8 km sui poli , fino a un massimo di 18 km all'equatore. Il 98% della massa totale dell'atmo-
Il baricentro di un martello con il manico di legno è nettamente spostato verso la
sfera si trova nella troposfera.
~ parte di ferro rispetto al baricentro della massa di liquido che il martello sposta
quando viene immerso in un liquido. La pressione atmosferica è la pressione esercitata da una colonna d'aria alta
quanto l'atmosfera su una sezione di 1 cm2.
Il baricentro della massa di fluido spostato è
a b F,
detto anche centro di spinta. Se il centro di l primi esperimenti per misurare la pressione atmosferica furono realizzati da Torricelll
spinta e il baricentro del corpo non si trovano intorno al 1640. Egli utilizzò il seguente procedimento di misura: si riempie di mercurio un
sulla stessa verticale, la spinta di Archimede e il tubo di vetro rettilineo lungo circa 1 metro, chiuso a un'estremità. Senza fare uscire il mer-
peso del corpo formano una coppia di forze che curio e senza fare entrare bolle d'aria, lo si gira, immergendo l'estremità aperta in una
tende a far ruotare l'oggetto. bacinella anch'essa contenente mercurio. All'interno del tubo , il mercurio soggetto alla
Se i due punti sono disposti lungo la verticale si Fi . 5.1 Nella posizione (a) la barca è in equill forza peso scende di un tratto: indicando con /l'altezza della colonna di mercurio forma-
ha equilibrio e affinché l'equilibrio sia stabile, il
9
bno. Se s1mchna, la forza d1 Archimede F1 e la tasi, la pressione alla base della colonna vale p-g-1. D'altra parte, sulla superficie libera
baricentro deve essere al di sotto del centro di forza peso F2 formano una coppia che riporto della bacinella agisce la pressione atmosferica P0 , che, per il principio di Pasca!, si tra-
spinta (vedi figura 5.1). la barca all 'equilibrio. smette inalterata a tutti i punti del fluido posti alla stessa altezza e quindi anche alla base
l sommergibili si spostano in verticale sfruttando la spinta di Archimede. Poiché 11 della colonna di mercurio. È proprio la pressione atmosferica che bilancia la pressione
~ volume di un sommergibile è sempre lo stesso, il volume di liquido spostato della colonna di mercurio, impedendole di scendere ulteriormente. Torricelli misurò
costante e la spinta non varia; di conseguenza si fa in modo che sia il peso d 1 l'altezza l della colonna di mercurio: 760 mm. Il valore della pressione atmosferica è pari
sommergibile a cambiare, il che viene realizzato imbarcando o spingendo fu ori alla pressione esercitata da una colonna di mercurio alta 760 mm.
acqua tramite potenti pompe idrauliche. Pressione atmosferica = PHg · g · l = 101325 Pa = 1 atm = 760 mmHg

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CALPHA TEST ................. ....... .................... .... MECCANICA DEl FLUIDI .............................. ............................ ... . 103
5.5 Fluidodinamica 5.5.3 Teorema di Torricelli
Con riferimento alla figura che illustra un reci-
La fluidodinamica è la parte della fisica che studia i fluidi in movimento. Si basa su
piente contenente un liquido (non viscoso) al
alcune leggi fondamentali valide per i fluidi ideali. Una trattazione sui fluidi reali viene quale è stato praticato un foro a una profondità h,
fatta nel § 5.6. si ha che la velocità di efflusso del liquido dal foro
5.5.1 Portata di un condotto ed equazione di continuità è data dalla relazione:
La portata (Q) di un condotto è la quantità di v= )2gh
fluido che attraversa una sua sezione in un
secondo (si misura in m3/s). Si noti che il risultato trovato è uguale alla velocità
lpotizzando il fluido incomprimibile e indicando che acquista un corpo soggetto alla sola forza di
con v1 e v2 le velocità del liquido nelle due gravità cadendo da una altezza h.
sezioni S1 e ~ del condotto si ha: 5.6 l fluidi reali
=
Q S · v= costante Nei fluidi reali, a differenza dei fluidi ideali, è presente un attrito interno dovuto alle forze di
s1
Equazione di continuità: S1· v1 = S2 • v2 => - = - => Se v sono inversamente propor-
v2 coesione tra le particelle del fluido e di adesione tra fluido e pareti del recipiente. Il termine
con il quale la fisica descrive l'attrito interno di un fluido è la viscosità.
zionali. s2 v 1
5.6.1 Viscosità
Maggiore è la sezione del condotto, minore è la velocità del liquido che
Se si trascina con velocità v un galleggiante posto in una bacinella contenente un liquido
scorre e maggiore è la sua pressione.
di altezza h, questo provoca lo slittamento degli strati di liquido 1 sottostanti, come indicato
L'acqua di un fiume è più tumultuosa dove il fiume si restringe, mentre appare più nella figura seguente. La velocità di scorrimento degli strati decresce linearmente con la
calma dove le rive sono più lontane: per il principio di continuità, infatti, il prodotto profondità.
della sezione per la velocità deve essere costante e quindi dove il fiume si La forza F che si trasmette di strato in strato e che si oppone al moto del galleggiante è
restringe, l'acqua è più veloce . detta forza di viscosità.
Quantitativamente si ha:
5.5.2 Teorema di Bernoulli A-v A

-----
IFI =-11·11 F v
Si consideri un condotto in cui scorre un
fluido di densità p e si fissi l'attenzione su

-.
due punti. Si indichi con v1 e v2 i moduli delle dove A è la superficie di contatto
velocità del fluido, con P1 e P2 le pressioni tra fluido e corpo e 11 è il coeffi-
h
del fluido e con h 1 e h2 le altezze dei due ciente di viscosità.
punti rispetto a un riferimento orizzontale. Quest'ultimo è strettamente di- ....
Bernoulli dimostrò che vale la seguente rela- pendente dalla temperatura (au-
zione: menta con il diminuire della tem-
peratura).
1 2 1 2
P 1 + pgh 1 + pv 1 = P 2 + pgh 2 + pv 2 = cost. Di seguito sono riportate le dimensioni e l'unità di misura di 11·
2 2
L Dimensioni [11]= [L]- 1. [M] ·[T]- 1
~ +h+ 2g
2
Dividendo per p-g si ottiene: v = cost. ~ Unità di misura nel S.I. N · s/m 2 = pascal · secondo
pg
Nel sistema c.g.s. l'unità di misura è il poise che corrisponde a dine-s/cm2 e poiché
l tre termini a primo membro hanno le dimensioni di una lunghezza e sono rispettivamente 1 Pa · s = 1O poise, nel S.I. l'u nità di misura della viscosità si chiama decapoise.
detti altezza piezometrica, altezza geometrica e altezza cinetica.
• La viscosità è un indice della resistenza che un fluido oppone agli scorri-
Il teorema di Bernoulli afferma che in ogni condotto, la somma delle altezze
piezometriche, geometriche e cinetiche è costante.
!J. menti relativi tra i suoi strati interni.
• La forza di attrito che incontra una sfera di raggio r muovendosi con velo-
cità v all'interno di un fluido viscoso (con coefficiente di viscosità 11) vale:
Come conseguenza vale il principio di Venturi:
F = -61t11 rv
Se in un condotto la sezione diminuisce, la velocità del fluido che la attra-
versa aumenta (teorema di continuità) e la sua pressione diminuisce (teo- Per la viscosità di un gas il ragionamento è analogo: è sufficiente considerare il corpo totalmente
rema di Bernoulli)- immerso nel gas.

····· MECCANICA DEl FLUIDI ··· .. .......................................... 105


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5.6.2 Tensione superficiale e tensione interfacciale 5.6.4 Capillarità
Lo strato superficiale di un liquido si trova in una condizione diversa rispetto al liquido Si consideri un liquido contenuto in un recipiente e si esamini la sua superficie libera nelle
rimanente: le molecole in superficie non sono completamente circondate da molecole zone di contatto con le pareti del contenitore. A seconda del liquido, è possibile che que·
uguali a loro. Le molecole interne subiscono l'attrazione delle altre in tutte le direzioni , sto salga per qualche millimetro sulla parete, quasi per bagnarla , oppure che SI abbassi 1n
mentre quelle sulla superficie interagiscono solo con le molecole sottostanti. Questo prossimità della parete, quasi per evitarla. . .
causa una contrazione dello strato superficiale, che tende a comportarsi come una pelli· Questi comportamenti sono dovuti alle diverse intensità tra le forze d1 ~oes1one (forz~
cola elastica. lntermolecolari tra molecole di uno stesso corpo) tra le molecole del liqu1do e le forze di
Per allontanare due labbra immaginarie di lunghezza l sulla superficie di un liquido di un adesione (forze intermolecolari tra molecole di corpi eterogenei a contatto) tra liquido e
tratto x bisogna compiere un lavoro L dato da recipiente. 11 contorno che si forma prende il nome di meni sco. Si P?ssono avere memsch1
concavi e menischi convessi a seconda' della forma della superf1c1e del liqu1do m prossi-
L=t·I · X=t·S
mità della parete del recipiente.
dove t è il coefficiente di tensione superficiale e S è la superficie del taglio. Nei capillari (tubi con diametro inferiore al millimetro) la combinazione delle forze di coe-
La tensione superficiale è la forza che tiene unite due labbra di un taglio di un sione molecolare e adesione molecolare provoca un mnalzamento o un abbassamento
metro di lunghezza. dell'altezza del liquido a seconda che quest'ultimo bagni o meno le pareti del capillare (SI
veda la figura 5.2).
La tensione interfacclale è invece l'equivalente della tensione superficiale nell'interfaccia
Si supponga che le forze di coesione Fc tra le
fra due liquidi non miscibili. Se la tensione interfacciale tra due liquidi è nulla, i liquidi sono
molecole del liquido siano minori delle forze di
miscibili. Per il coefficiente di tensione superficiale si ha:
adesione Fa tra liquido e recipiente. La somma
J. L Dimensioni [t] [M ] · [T]- 2 = di queste forze e della forza peso P ha come
:il t = t;.S Unità di misura nel S.I. J · m-2 =N· m -1 risultante R. La superficie si dispone ortogonal-
mente a tale risultante R. In questo caso Il R
Grazie al fenomeno della tensione superficiale, alcuni insetti riescono a muoversi
liquido bagna le pareti e il menisco è concavo.
sugli specchi d'acqua senza affondare. Per lo stesso motivo è possibile appoggiare
L'acqua ha questo comportamento.
un ago sulla superficie di un liquido senza che esso affondi. Si supponga ora che le forze di coesione Fc tra le
molecole del liquido siano maggiori delle forze di
5.6.3 Perdita di carico adesione Fa tra liquido e recipiente. La somma di
Dato un liquido in moto lungo un condotto di queste forze e della forza peso P ha come risultante
sezione costante, per l'equazione di continuità, R. La superficie si dispone ortogonalmente a tale
la sua velocità e la sua pressione dovrebbero p ' R risultante R. Il liquido non bagna le pareti e il meni-
rimanere costanti. In realtà, se si misura la sco è convesso. Il mercurio ha questo comporta-
pressione del fluido in vari punti, si nota una mento.
diminuzione nel senso di percorrenza, a cui si
dà il nome di perdita di carico. Nel disegno è Menisco convesso
evidenziato dall'abbassamento del livello del Menisco concavo
liquido nelle parti di condotto verticali.
capillare
Parte della pressione del liquido viene infatti spesa per vincere le forze d'attrito passive
R
che incontra scorrendo nel condotto. In generale quando un fluido si muove in un condotto
di sezione piccola, la portata del condotto è data dalla formula di Poiseuil/e:

Q = nr 4 t;.P h
8Tjl
dove r= raggio condotto !J.P =differenza di pressione agli estremi del condotto
l= lunghezza condotto 11 = viscosità del fluido
La formula di Poiseuille può essere usata per calcolare il coefficiente di viscosità di un
fluido: conoscendo il raggio del condotto e la sua lunghezza e misurando la pressione alle il liquido non bagna le pareti
estremità e la portata è possibile risalire alla viscosità tramite la relazione: il liqu1do bagna le pareti

4 Fig. 5.2 Il dislivello h è inversamente proporzionale al raggio R del capillare


nr t;.P
Tj =801 (legge di Jurin-Borelli)

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TEST DI VERIFICA
Un fluido si dice viscoso se in esso:
e la velocità di scorrimento è minima
mè presente il solo attrito con le pareti del recipiente
mè presente un atlrito interno
mnon esiste accelerazione di gravità
2 Un corpo con peso specifico pari alla metà di quello dell'acqua è immerso in
acqua e tenuto fermo da una catena. A quale accelerazione si troverebbe sog-
getto se fosse lasciato libero improvvisamente?
e 2,0g
m o.sg
m1,O g (g è l'accelerazione di gravità)
mDipende dalla profondità a cui il corpo si trova
CJ Dipende dal volume del corpo
3 Due contenitori cilindrici contengono rispettivamente acqua fino a un'altezza
h 1 e mercurio fino a un'altezza ~ = 1/13,6 · h 1• La sezione del primo conteni-
tore è la metà di quella del secondo. Sapendo che la densità del mercurio è
13,6 g/cm3, e chiamando con P1 e P2 le pressioni esercitate sul fondo dei con-
tenitori, quale delle seguenti affermazioni è esatta?
e P, =P2
mP, =4 . p2
l mP, = 13,6 . P2
mP,= 1/4 . P2

l 4 Un tubo verticale di 1 cm2 di sezione è collegato alla sola apertura praticata


nella parete superiore di un recipiente pieno d'acqua alto mezzo metro.
Sapendo che il recipiente si rompe quando la differenza fra pressione interna
ed esterna raggiunge il valore di 20 N/cm2 (pari a circa 2 atm), quanta acqua si

l deve versare nel tubo per rompere il recipiente?


e
m
Circa 1 litro
Circa 2 litri
m Circa 3 litri
(!) 41itri
~ 101itri

5 Un liquido perfetto percorre un condotto avente il proprio asse orizzontale.


Considerate due sezioni S1 e 5:2, tali che l'area di 5:2 sia maggiore dell'area di
S1, indicare quale delle seguenti affermazioni è corretta.
e La portata è più grande in 5:2 che in S1
mL'altezza geometrica di S2 è più grande di quella di S 1
mL'altezza piezometrica (e quindi la pressione) è più grande in S2 che in S1
mL'altezza cinetica o d'arresto (e quindi la velocità) è più grande in S 2 che in S 1

© ALPHA TEST ................................. .. .......... .. MECCAN ICA DEl FLUIDI ............................................................ 109
11 Un recipiente cubico con lato di 20 cm contie~e acqu~ fin~ a 2 mm dal bord~;
6 Si~ ~ato_un condotto con due diramazioni in cui scorre liquido reale incompri- in essa è completamente immerso un cubo di ghiaccio di 1O cm di lato. Se 11
mlblle. S1a 0 1 la portata del condotto principale prima della diramazione e O:z la
portata complessiva delle due diramazioni. Risulta: ghiaccio si scioglie, il livello dell'acqua:
e o,102 < 1 e scende
mo,l~= 1
mresta immutato
(!J sale senza raggiungere il bordo
(!J o,;o2 > 1 m raggiunge il bordo
mtrattandosi di un liquido reale non è possibile stabilire il rapporto tra le portate (J sale e l'acqua trabocca
Perché una barca galleggi in maniera stabile, il centro di spinta e il baricentro 12 un recipiente cubico con iato <lj 20 cm contiene. acqua fi~o a_2 m_m dal ~ord.o;
7
in essa galleggia un cubo di ghiaccio di 1Ocm d1 lato. Se Il gh1acc1o si sc1oghe,
devono essere:
e coincidenti il livello dell'acqua:
e scende
mallineati orizzontalmente mresta immutato
(!J allineati verticalmente con il centro di spinta sopra il baricentro (!J sale senza raggiungere il bordo
mallineati verticalmente con il centro di spinta sotto il baricentro m raggiunge il bordo
In figura è rappresentata la sezione di un condotto orizzontale di diametro
(J l'acqua trabocca
8
variabile al quale sono collegati quattro tubi verticali.

Se l'acqua scorre secondo la direzione indicata, in quale tubo verticale il livello


sarà più basso?
e1
m2
(!J3
m4
9 Una tavola di legno di dimensioni 1 m x 2m x 10 cm ha una massa di 70 Kg e
~alleggia sull'acqua. Quale peso è necessario appoggiarle sopra perché
nmanga sommersa appena al di sotto della superficie dell'acqua?
e 1so . 9,8 N
m 130N
(!J 200 N
m10 ·9,8 N

10 Se si immerge un capillare in un recipiente contenente un liquido, il liquido:


e sale solo se il capillare ha un'estremità chiusa
msale sempre lungo il capillare
(!J sale solo se il liquido bagna le pareti
msale solo se il capillare ha entrambe le estremità aperte
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110 ........................................................................ FISICA 1 .......... ..................., ............................ ~ ALPHA TEST
SOLUZIONI E COMMENTI
La viscosità di un fluido è una grandezza che misura l'intensità degli attriti negli scor-
rimenti degli strati interni del fluido gli uni sugli altri (risposta(!)).

2 Poiché il peso specifico del corpo è la metà di quello dell'acqua, anche la densità è la
metà e la spinta di Archimede sul corpo è superiore alla forza peso.

H2C{

Quando lo si sgancia dalla catena, la risultante tra la forza peso Fp e la forza di


Archimede FA lo spinge verso l'alto con una accelerazione di modulo a.
Per calcolare a, è sufficiente applicare la seconda legge della dinamica al corpo di
massa m, ponendo la forza F101 pari alla risultante delle due forze . Fissato il verso in
alto, si ha:

Ftot FA - FP PH 2 o · V · g - Pcorpo · V · g
a = m = P corpo · V = Pcorpo . V

La risposta corretta è dunque la (!).

3 Le pressioni esercitate sul fondo dei contenitori possono essere calcolate con la
legge di Stevino: P = p · g · h
Per l'acqua e per il mercurio si avrà rispettivamente:

g m 1
p2 = 13 ,6 cm 3. 9 ,8 52 . 13,6 ht

Per cui si nota che P1 = P2 (risposta f)).


Si noti che le dimensioni della sezione non rientrano nel calcolo della pressione .

4 Per rompere il recipiente bisogna generare al suo interno una pressione pari a 3 atm
(due atmosfere in più della pressione esterna).
Perché la pressione interna sia di 3 atm la colonna di acqua nel tubo verticale deve
essere alta 20 m. Il volume di un cilindro alto 20 m con 1 cm 2 di superficie di base
vale:

1 cm 2 · 2000 cm = 2000 cm3 = 2 litri

La risposta esatta è la @).

© ALPHA TEST ................................................ MECCAN ICADEl FLUIDI ·· ··· ··· ····· ···· ······ ···········•·············· ······•··· · 113
5 Per il teorema di Bernoulli, la somma dell'altezza piezometrica, dell'altezza geome 11 motivo per cui il ghiaccio galleggia sull'acqua è che la densità dell'acqua diminuì·
11
trica, e dell'altezza cinetica è costante: sce nel passaggio da liquido a solido. Il volume occupato dal cubo d1 gh1acc1o
immerso nell'acqua è dunque maggiore di quello che occuperebbe la stessa quant1tà
p v2 d'acqua se fosse liquida. Si conclude che quando il cubo di ghiaccio si scioglie il
pg+h+ =cost. livello dell'acqua scende (risposta f't).
29
Diversamente dall'esercizio precedente, dove il ghiaccio era totalmente immerso
Poiché l'asse è orizzontale, l'altezza geometrica è sempre la stessa in qualunque 12
nell'acqua, in questo caso il cubo di ghiaccio galleggia sull'acqua. La differenza è
punto; prendendo i due punti 1 e 2 si ha:
sostanziale: il volume della parte del cubo immersa nel liquido è uguale al volume
che l'intero cubo occuperebbe se fosse liquido. Per la legge di Archimede infatti , il
P 1 v~ P2 v~ cubo galleggia perché sposta una qtlantità di acqua che pesa quanto lui.
-+- = -+-
pg 2g pg 2g Si conclude che, quando il cubo di ghiaccio si scioglie, l'acqua che si origina va ad
occupare lo stesso volume che prima occupava la parte sommersa del gh1acc1o. Il
D'altra parte, poiché 8:2 > S 1 , per il principio di continuità si ha che v2 < !:l..e quindi
P2 > P1. Di conseguenza l'altezza piezometrica è maggiore in 2 (risposta~). livello dell'acqua rimane quindi invariato (risposta m).
6 Per il principio di continuità, la portata di un condotto rimane costante durante il moto
del liquido. Quindi, indipendentemente dalla portata delle due singole diramazioni, s1
ha che la portata 0 1 deve essere uguale a ~ (risposta C)).

7 Il centro di spinta è il punto su cui agisce la forza di Archimede, mentre il baricentro è


il punto su cui agisce la forza peso. Perché si abbia stabilità, queste due forze
devono essere tali da formare una coppia di forze che possa riportare la barca in
posizione quando questa si sposta dall'equilibrio. Se il centro di spinta si trova sopra
il baricentro, sicuramente la coppia di forze che si forma quando la barca oscilla
tende a riportarla dritta. Quindi la risposta corretta è la 8.

8 Per rispondere correttamente basta osservare che il livello più basso si ha in corn
spondenza del tubo verticale situato nel punto di minore pressione dell'acqua. Ricor-
dando che, al diminuire della sezione del condotto , la velocità aumenta mentre la
pressione diminuisce, si riconosce nella (!Ila risposta corretta.

9 Quando la tavola è completamente immersa in acqua, è soggetta a una spinta di


Archimede pari al peso del liquido spostato. L'intensità di tale forza vale:

~ m
FA = m · g = PH
2
o·V ·g = 1 - 3 · 9 ,8 "2 · 200 dm3 = 200 · 9 ,8 N
dm s

dove il volume V è stato calcolato moltiplicando tra loro le tre dimensioni della tavola
Poiché la tavola ha un peso P= 70·9,8 N, ~r farla affondare fino al pelo dell'acqua
sufficiente un peso di 130·9,8 N (risposta tl).

10 l capillari sono tubi con un diametro inferiore a 1 mm. Quando sono immersi in un
recipiente contenente un liquido, le forze di coesione tra le molecole del liquido e
quelle di adesione tra le molecole del liquido e del contenitore provocano un innalza
mento o abbassamento dell'altezza del liquido a seconda che quest'ultimo bagn i o
meno le pareti del capillare.
Il dislivello che si forma dipende non solo dal liquido in esame, ma anche dal raggio
del capillare, secondo la legge di Jurin-Borelli: !J.h = kl r dove !J.h è il dislivello, k
una costante e r è il raggio del capillare.
Procedendo per esclusione si conclude che risposta esatta è la (!1.

114 ······································································· ·FISICA 1 ...................................................... ©ALPHA TESl CALPHA TEST ............................................. MECCANICA DEl FLUIDI · ............................... .. ........................... 115
FORMULARIO

GRANDEZZE FISICHE
Multipli Sottomultipli

101 2 giga (G) deci (d) 10 - 1 centi (c) 10- 2


tera (T)

mega (M) 106 deca milli (m) 10 - 3 micro (Il) 1O - 6

chilo (k) nano (n) 10 - 9 pico (p) 10 - 12


etto

Vettori

• Somma: v l ~
~
v2

• Differenza:

Prodotto scalare: a • b = lal · lbl · cosi}


Prodotto vettoriale: la" bi = lal · lbi · sen i}
Errori di misura
• Media aritmetica: M = x,+ x 2 + ··· +x n
n

• Errore assoluto: E = x max- x min


2

• Errore relativo: E, = ~

• Errore percentuale: 11 = 100 · ~ = 100 · E,

Calcolo dell'errore nelle misure indirette


• L'errore percentuale su un prodotto o su un quoziente di più misure è uguale alla
somma degli errori percentuali delle singole misure.
• L'errore assoluto su una somma o una differenza di più misure è uguale alla somma
degli errori assoluti delle singole misure.
Grandezze direttamente proporzionali: y=k·x
Grandezze inversamente proporzionali: y= k l x

©ALPHA TEST ·········· ... ....... ... .. ...... ........ ·· ········· ··· FORMULARIO······ ··· ······· ····· .................................. ······ ···· ·· 117
6.2 CINEMATICA Moto di caduta dei gravi

Velocità • Accelerazione gravitazionale:

52 - s, 6s a= g= 9,8 m/s2
Velocità media: v = -t--t- = t
2- 1 6 • Spazio percorso in verticale da un oggetto in caduta libera:

s2 - s, h = h0 + v 0 . t+ 1 g ·t2
• Velocità istantanea: vist = lim - - 2
t2-. t, t2 - t,

Conversioni per la velocità: • Corpo lasciato cadere da un'altezza h-con velocità iniziale nulla:

Per passare da km/h a m/s si moltiplica per ;~gg = ~ = :


36
tempo di caduta = t c = R
• Per passare da m/s a km/h si moltiplica per 3,6
Accelerazione
velocità finale = v 1 = J29h
v2- v1 6v • Corpo lanciato verso l'alto con velocità iniziale v:
Accelerazione media: a = t _ t = t
2 1 6
. v2
massima altezza ragg1unta = h =
v2 - v1 29
• Accelerazione istantanea: 8;
51
= lim - -
t2 .... t, t2- t,
tempo necessario per raggiungere la massima altezza = th = ~
Moto rettilineo uniforme
spazio percorso 6s Moto circolare uniforme
vmedia = vistantanea = tempo impiegato a percorrerlo = 6 t
• Velocità:
Moto rettilineo uniformemente accelerato
2nr
• Velocità raggiunta dopo avere accelerato per un tempo t v = T = costante

V = Vo +B · t
dove r = raggio di curvatura, T = periodo
• Spazio percorso dopo un tempo t
• Velocità angolare:
1 2
s = s0 +v 0 · t+ a.t
2
• Accelerazione che ha portato la velocità da v0 a v1 in un tempo t
• Accelerazione centripeta:
v 1 - v0
8 =--
t
• Velocità finale raggiunta dopo avere percorso uno spazio 6s:
(sempre diretta verso il centro della curva) .
v1 = Jv~+2a · t.s
Valgono le relazioni: T = !v (dove v= frequenza) ;
• Accelerazione che ha portato la velocità da v0 a v1 in uno spazio 6s:
v = c.o · r;
2 2
1 v, - vo v
a=2 · 1 l 5 c.o = - .
r

11S ....................................................................... fiSICAI ...... ........ . ............ ...... .. ...... ...... .... ©ALPHA TEST © AL PHA TEST ............................ · ......................... FORMULARIO ..................................................... .. .. ....... "· 119
6.3 DINAMICA Momenti
Prima legge della dinamica • Momento di una forza F: 1 = r" F :) hl = r · sene · F = b · F dove b =braccio
Un corpo su .cui non agisce alcuna forza o sul quale agiscono forze in equilibrio mantiene
11 suo stato d1 moto (rettilineo uniforme) o di quiete • Momento di una coppia di forze: 1 = d " F :) [1[ = F · b dove b = braccio
Seconda legge della dinamica:
• Momento angolare: L = r " P = m ·r" v
F =m · a
2
Terza legge della dinamica o principio di azione e reazione Nel moto circolare si ha: L = m· v · r = m · r · oo = f . oo con l= momento d'inerzia
A ogni azione corrisponde una reazione uguale e opposta:
Equazioni fondamentali della stal ica
F, --.2 = - F 2-.1
Quantità di moto:
R = I,F 1
=O 1 = I,11 =o
P= m · v Macchine
Teorema dell'impulso: • Vantaggio statico di una macchina:

F = m · a = m . t.v- t.(m · v )-
M - -----,;;;:r- -
t.P F M= t. P
M :) .

Principio di conservazione della quantità di moto


La quantità di moto totale di un sistema isolato è costante: • Condizione di equilibrio per le leve:

P = I,P 1 = I,m1 • v 1 = costante Fm : F,= b, : bm

Legge di gravitazione universale: Forza d'attrito

F = G·m·M con G = 6, 67 . 10- 11 N · m


2
IF11 = f ·INI
---;2 kg 2
Forza peso: f 5 : coefficiente di attrito statico
dove: f = {
P = m ·g f k: coefficiente di attrito dinamico
Densità: N = componente della forza peso ortogonale al piano
m
p= v Forza d'attrito nei fluidi:

Peso specifico: F1 = - kr]v

m·g con T\ = viscosità e v = velocità del corpo


P = -v Per un corpo sferico F 1 = - 61tT\ Rv (legge di Stokes)
Moto dei proiettili
Principali grandezze fisiche caratteristiche
• Moto lungo i due assi : x = v x . t ; y = vY . t+~ g . t2 del moto oscillatorio di una molla e di un pendolo.

Molla Pendolo Molla Pendolo


• Moto totale: y = vY . vx + 21 g . 2x 2
~
mg
x vx Costante del moto k
T Periodo T 21t · 21t · fg
v2

~ fi 21t. ~ fi
• Gittata: G = _Q . sen 2 a. Pulsazione oo = 21tV Frequenza v
g 21t.

120 · ········•· ···· ·········· ·· ······· ·· ········ ······ ·········· FISICA1 ····· ··············· ·•······ ··· ··· ··· ······· @ALPHA TES l ©ALPHA TEST ··· ··· ···· ·· ··· ···· ···· ··•· ······· ··· ······ FORMULARIO ··· ······ ··· ·· ·· ··•· ··· ················· ········· · ·• •· ·• ··.. ··.. ·· · 121
Campo gravitazionale
6.4 LAVORO ED ENERGIA
• Legge di gravitazione universale:
Lavoro di una forza:
F=G · m · M
L = F • s = IFI ·l si · cosa r2
Casi particolari: 2
con G = 6, 67 · 10- 11 N · m
kg 2
IFI = O :) L= o
• Intensità del campo gravitazionale:
lsi = O :) L=o
Fj_s :) L=O G =~=G- ~
,m r2
Potenza di una forza:
• Velocità di rotazione di un satellite intorno alla Terra:

v= J G·,Mr
1 kWh = 3, 6 . 106 J
con Mr =massa della Terra;
1 CV = 75 kgpeso · 1 m/s = 735, 499 W r= distanza del satellite dal centro della Terra.
Energia
• Velocità di fuga : vruga = J2G ~;
• Energia cinetica: E k = ~mv2
• Velocità necessaria per uscire dall'attrazione terrestre: vfuga, T = 11 k:
Teorema dell'energia cinetica: IlE k = E k , 2 - E k, 1 L
Periodo di rotazione di un satellite intorno alla Terra:
• Energia potenziale gravitazionale: E P = m · g · h
T = 21tr = 21t
v
JG ·r3Mr
Teorema di conservazione dell'energia: E 101 = 1 m v 2 + mgh = costante
2
m= massa satellite r =distanza satellite-Terra
• Energia potenziale elastica: E e = ~ k x2 con
{ Mr =massa Terra 'r =raggio della Terra
Forza elastica: F e = - k · x Moti relativi:
Urti v' = v - v 1,
• Urto centrale elastico: Sistema O' in moto rettilineo uniforme:
j a' = a
F' = F

dove 1 e 2 indicano i corpi che si urtano


• Urto anelastico:
• Sistema O' in moto rettilineo accelerato:
j a'= a - a 1
F' = F - F1,
'

m 1 v 1 + m2v 2 = m 1 v' 1 + m2v'2


(l'energia cinetica non si conserva)
• Urto perfettamente anelastico:
• Sistema O' in moto roto-traslatorio:
j a' = a - a1 - ac 0
F' = F - F1,- Fc 0
'

m, v,+ m2v2 =(m,+ m2). v' :) v'= m, v,+ m2v2 Fattore di Lorentz per sistemi in moto con velocità v elevate: -;===;:;==;;
m 1 +m2 J1- v2J c2
122 ......................................................................... FISICA 1 ....................................................... ©ALPHA TEST © AL PHA TEST ............ .......................................... · FORMULARIO .... ........ .... .. .. ...... .. .. .. .... .. .................... ...... .. .. 123
• Viscosità: un oggetto con superficie d'appoggio A, in movimento con velocità v a un'al-
6.5 MECCANICA DEl FLUIDI tezza h dalla base di un contenitore, subisce una resistenza da parte del fluido pari a:
Pressione di un fluido: A-v
IFI = - TI h TI si misura in decapoise
P=~
s
• Tensione superficiale: ~ = ~
Fattori di conversione:
• Formula di Poiseuille: la portata di un condotto di lunghezza l e raggio r alle cui estre-
1 Pa =1 N ; 1 baria = 1 din: ; 1 Pa = 10 barie
m2 cm mità è applicata una differenza di pressione !!>.P è pari a: Q = rc~~~p
1 bar = 1os barie ; 1 millibar = 1o-3 bar 4
rcr D.P
Valore della viscosità tramite la formula di Poiseuille: TI = 8Ei/
1 atm = 101 325 Pa = 1013 millibar = 760 mmHg
• Legge di Pasca!: in un fluido la pressione si trasmette in tutti i punti e in tutte le dire- • Legge di Stokes: F = - 6rtTI rv
zioni , e le forze di pressione agiscono perpendicolarmente alle superfici dei corpi indi-
pendentemente da come queste sono orientate.
• Legge di Stevino: la pressione idrostatica o aerostatica (pressione dovuta al solo peso
del fluido) è proporzionale alla profondità h:
p = p·g ·h
dove p è la densità del fluido e g è l'accelerazione gravitazionale.
Nell'acqua di mare, la pressione idrostatica aumenta di una atmosfera ogni 1O m.
• Principio dei vasi comunicanti: se si hanno più contenitori aventi forme diverse tra
loro comunicanti, e si versa del fluido nel primo, tutti i contenitori si riempiono di liquido
fino alla stessa altezza.
• Legge di Archimede: un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso
l'alto di intensità pari al peso del fluido spostato.
Peso di un corpo: p · g · V
Peso di una quantità di fluido di volume V= spinta di Archimede = Pnuida · g · V
Forza totale agente sul corpo: p · g · V- pfluida · g · V
Fluidodinamica
• Portata di un condotto: quantità di fluido che attraversa la superficie del condotto in un
secondo. Vale la relazione Q = S · v

• Equazione di continuità: Q 1 = 0 2 ~ S 1-v1 = ~-v2 ~


s 1 = _g
v
82 v,
• Teorema di Bernoulli: in un condotto, la somma delle altezze piezometriche , geometri-
che e cinetiche è costante.

1 2 P
P 1 +pgh 1 + pv 1
2 = P 2 +pgh2 + 21 pv22 = cost. ~ pg+h+
v2
29
= cost.
Se in un condotto la sezione diminuisce, la velocità aumenta (teorema di continuità) e la
pressione diminuisce (teorema di Bernoulli).

• Teorema di Torricelli: v = J2gh = velocità di efflusso

124 ························· ············ FISICA 1 ·········· ..................... ... ... ···· ·· ··· ··· ······ · ©ALPHA TEST ' © ALPHA TEST .... ................... .......... ····· ··· ······· ····· FORMULARIO ··•·· .................................... 125
Grandezze e unità di misura nel Sistema Internazionale e nel C.G.S. Valore di alcune costanti fisiche
Dimensioni fisiche Unità Costante Simbolo Valore
Grandezze Unità nel S.I.
nel S.I. e nel C.G.S. neiC.G.S.
lunghezza m(metro) [l] cm (centimetro) Accelerazione di gravità a 45° di latitudine g 9,8 m/s 2

massa kg (chilogrammo) [M] g (grammo) Costante gravitazionale G 6,67·10- 11 N·m2f.kg2

tempo s (secondo) [T] s (secondo) Costante dei gas perfetti R 8,318 J/K·mole

angolo radiante adimensionale radiante Numero di Avogadro N 6,022·1 o23 molecole/mole


velocità mis [L] [T] -1 cm/s K 1,381 ·10 -23 J/K
Costante di Boltzmann
accelerazione m/s 2 [l] [T]- 2 cm/s 2 O oc = 273,16 K
Temperatura standard To
frequenza Hz (hertz) [T]-1 Hz (hertz)
Pressione standard Po 1,013·105 Pa
forza N (newton) [L] [M] [T]- 2 dina
Volume della mole di un gas perfetto a T0 e P0 22,41itri
momento N·m [L] 2 [M] [T] - 2 dina· cm
Equivalente meccanico della caloria J 4,186 joule/calorie
lavoro o energia J Uoule) [L]2 [M] [T]-2 erg
Massa del Sole 1,99·10 30 kg
potenza W(watt) [L]2 [M] [T] -3 erg/s

quantità di moto (impulso) N·S [L] [M] [T]- 1 dina · s


Massa della Terra o
5,98 ·1 24 kg

kgfm3 [L]-3 [M] g/cm 3 Distanza Terra-Sole 1,5·10 B km


densità

peso specifico Nfm3 [L]- 2 [M] [T]-2 dina/cm 3 Velocità della luce nel vuoto c 300000 km/s

pressione N/m 2 [L] - 1 [M][T]- 2 dina/cm 2 Velocità del suono nell'aria secca a ooc 331,4 m/s

intensità di corrente A (ampère) [i] statA Massa a riposo dell'elettrone me 9,1·10-3 1 kg

carica elettrica C (coulomb) [T] [i] franklin Massa a riposo del protone mp 1,6726·10-27 kg
potenziale elettrico V (volt) (L]2 [M] [T] -3 [i]-1 statV
Massa a riposo del neutrone mn 1,6749·10 - 27 kg
intensità del campo elettrico N/C oppure V/m [L] [M] [T] - 3 [i]- 1 (statV)/m
Carica elementare e 1,6·10- 19C
capacità elettrica F (farad) [L]-2 [M]-1 [T] 4 [i]2 cm
Costante di Coulomb nel vuoto Ko 8,99 ·10 9 N·m 2fkg 2
E o costante dielettrica F/m [L] - 2 [M]- 1 [T] 4 [i]- 1
Costante dielettrica del vuoto Eo 8,859·1 O -12 Farad/m
resistenza Q(ohm) [L]2 [M] [Tr3 [i]-2 statQ
Permeabilità magnetica del vuoto ~ 12,56·10- 7 henry/m
flusso magnetico Wb (weber) [L] 2 [M] [T]- 2 [i] - 1 statWb

induzione magnetica T(tesla) [MJ[T] - 2 [i] - 1 gauss


Costante di Faraday F 96.490 c
induttanza H (henry) [L]2 [M] [T] - 2 [i] - 2 stat H Costante di Planck h 6,63·1 o- 34 J.s
permeabilità magnetica H/m !LJ !MJ rn-2 !iJ-2 (stat H)/m Costante di Stephan-Boltzmann cr 5,67·10- B W/m 2.K 4

126 ······ ··· ·· ··· ····· ············ ·· ················· ········· ·· ···· ·· ······ FISICA 1 ··· ·· ····· ····· ··········· ···· ··· ··········· ····· ········ · © ALPHA TES 1

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