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SA.Gen.
530
CORAP INTRODUZIONE .................~ .. ........ ...... .... .... ...... ... ........... ... ... .... ......... ........ ... 9
257479 GRANDEZZE FISICHE ........................................................................ 11
1.1 Grandezze fondamentali e grandezze derivate ... ..... .... .. ... .... .. ... ............ .. 11
1.2 Sistemi di unità di misura .... ...... ........... ... ......... ......... ............... ....... ..... ..... 12
1.3 Prefissi per le unità di misura ....... ... ............... ............................. .. ............ 13
1.4 Grandezze scalari e grandezze vettoriali ....... ...... ............ .... ..... ............ .... 13
1.4.1 Somma e differenza fra vettori... ......... .. ............... ................ ... 14
1.4.2 Prodotto fra vettori .......... 15
1.4.3 Scomposizione di un vettore ........ 16
1.5 Errori di misura ........ ........ ............... ....... .. ........ .......... .... ... ............... .. .... .... 17
Copyright© Alpha Test S.r.l. 1999 1.5.1 Media aritmetica di più misure ..................... .. 17
Via Mercalli 14, 20122 Milano (ltaly) 1.5.2 Errore assoluto, errore relativo ed errore percentuale .... 17
1.5.3 Calcolo dell'errore nelle misure indirette ...... .... .... .................................... ...... 18
Tel. 02 5845981- fax 02 58459896 1.6 Relazioni tra grandezze: funzioni e diagrammi ...... .............. .............. ....... 19
www.alphatest.it
servizi@ alphatest.it
2 CINEMATICA ......... ............... ... ...... ....... .... ........ ................................... 25
2.1 Sistemi di riferimento .. ... ....... ..... ......... ...... ............ ... .... ....... ....... .. .. ..... .. ..... 25
2.2 Velocità media ............ .... ............ ...... .......... ........................ ..... ... .... .... .... .. 26
2.2. 1 Velocità istantanea ....... 26
2.3 Accelerazione media ..... ....................... .... ........ .................. .. ......... ............ 27
Tutti i diritti sono riservati a norma di legge 2.3.1 Accelerazione istantanea ..... ......... .. ... . 27
e a norma delle convenzioni internazionali. 2.4 Moti particolari ..... ...... ............ .......... ..... ....... ..................... .... .... ................. 28
Qualsiasi riproduzione, parziale o totale, anche a uso interno o a scopo didattico, 2.4.1 Molo rettilineo uniforme .............. 28
2.4.2 Moto uniformemente accelerato .... ... 28
priva di autorizzazione scritta da parte di Alpha Test S.r.l., 2.4.3 Rappresentazioni grafiche dei moti .. 29
sarà perseguita ai sensi di legge. 2.4.4 Moto di caduta dei gravi .... ............................ .......... 30
2.4.5 Moto circolare uniforme ......... 31
2.4.6 Moto oscillatorio armonico ........................ ....... 32
ISBN 13 cifre: 978·88-483-0041·4
2.5 Leggi di Keplero ........ .... ..... ............ ...... ...... ....... ............. ..... .... ...... ....... ... .. 33
ISBN 1O cifre: 88-483-0041-3
3 DINAMICA ........... ................................................................................. 43
3.1 Sistemi inerziali e principio di relatività galileiana ... ..... ... ... ....... ....... ........ . 43
Ristampa :
2007 2008 2009 2010 2011 2012 3.2 Concetto di forza e leggi della dinamica ......... ... .... ............. ......... ............. 43
12 11 10 9 8
3.2.1 Prima legge della dinamica. .................... ............... 43
3.2.2 Seconda legge della dinamica .. . .... 44
Progetto grafico, composizione e impaginazione: Alpha Test S.r.l. , Milano 3.2.3 Dimensioni e unità di misura delle forze ... .. ................ .. . ............. 45
3.2.4 Teorema dell'impulso ...................... ................... ... 45
Copertina di Marina llacqua e Elisabetta Ronchi 3.2.5 Terza legge della dinamica o principio di azione e reazione ... ..... 45
3.3 Legge di gravitazione universale ... .............. .. ...... .......... ...... .......... ........... 46
Stampato da Arti Grafiche Franco Battaia S.r.l. , Zibido San Giacomo (MI) 3.3.1 Forzapeso ........... 47
3.3.2 Differenza tra massa e peso ..... ....... 47
per conto di Alpha Test S.r.l. 3.3.3 Densità e peso specifico .. . 48
nel gennaio 2007 3.3.4 Il campo gravitazionale ............... .... .......... .. ... 49
6 ................................................................... .. FISICA t ............... .. .... .......... ... ................... · · ©ALPHATEST IP ALPHA TEST ......... ............................................. .""' INDICE ............................................................................. 7
FISICA 1
La Fisica è una materia studiata in quasi tutte le scuole di ogni ordine e grado e nella mag-
gior parte dei casi viene affrontata anche nell'ultimo anno della scuola media superiore.
Questo significa che essa non è solo oggetto di interrogazioni e verifica durante l'anno
scolastico, ma anche materia d'esame nella terza prova scritta e nel colloquio della nuova
maturità. Questo volume si propone come strumento di ripasso completo e chiaro su tutti
gli argomenti previsti dal programma.
Di grande utilità è anche il formùlario finale, che riprende i concetti più importanti della
fisica prevista dai programmi ministeriali.
In questo volume vengono trattati in forma chiara e sintetica i seguenti argomenti:
• le grandezze fisiche, scalari e vettoriali ;
• la cinematica;
• la dinamica;
• la gravitazione universale;
• il lavoro e l'energia;
• la meccanica dei fluidi.
Il volume è inoltre completato da numerosi disegni e diagrammi, nonché da oltre 100 tra
esercizi e test di verifica totalmente commentati e svolti.
Per completare e approfondire la preparazione alla materia oggetto di questo libro, Alpha
Test ha pubblicato, nella stessa collana, i volumi: Fisica 2; Fisica 3; Esercizi di Fisica 1;
Esercizi di Fisica 2; Esercizi di Fisica 3; Formulario di Fisica; Glossario di Fisica ; Storia dei
modelli atomict, La relatività ristretta; Energia nucleare.
Saranno molto gradite e apprezzate le osservazioni dei lettori che possono essere inviate
al seguente indirizzo:
Alpha Test S.r.l.
via Mercalli, 14- 20122 Milano
tel. 025845981 -fax 0258459896
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Allo stesso indirizzo si può richiedere il catalogo completo e gratuito dei libri Alpha Test.
Le informazioni aggiornate sui libri editi da Alpha Test sono disponibili anche su Internet
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ALPHA TEST ········ · ······ .. ·········· INTRODUZIONE ····.. ··.. ·.. ·····.. ·... ··.. ·······.. ··.. ····· .. . 9
Simboli utilizzati nel testo
1 GRANDEZZE FISICHE
./ Definizioni
La fisica, come scienza che studia la materia, l'energia, i loro comportamenti e le loro cor-
relazioni , si può considerare la più ampia di tutte le scienze.
::6, Osservazioni e concetti importanti
Per descrivere in modo quantitativo la natura, la fisica utilizza un linguaggio matematico,
nel quale gli elementi protagonisti sono le grandezze fisiche. Tale descrizione non ha però
Esempi e applicazioni alcun significato se non si stabilisce un sistema di unità di misura da utilizzare.
La fisica è infatti una scienza quantitativa e le grandezze fisiche sono tali solo se possono
essere misurate. '
Esercizi svolti Misurare una grandezza fisica significa fissare una unità di misura e stabilire quante volte
questa unità è contenuta nella grandezza data. L'operazione di misura di una grandezza
consiste quindi nel confrontarla con un riferimento fissato .
Test di verifica
Per questo motivo si parla di definizione operativa di una grandezza fisica, definizione
legata al procedimento di misura della grandezza.
Per misurare la lunghezza di un tavolo, si prende l'unità di misura (un metro) e si
verifica quante volte è contenuto nel tavolo stesso.
Grandezza Dimensione
lunghezza [L]
massa !M]
tempo (T]
intensità di corrente elettrica [i]
temperatura [K]
intensità luminosa [l]
quantità di materia [m]
La velocità è una grandezza derivata ed è infatti legata alle due grandezze fonda-
mentali lunghezza e tempo tramite la relazione:
10 .................................... .. ························· FISICA l ............ . ...... ........ ............ · ©AL PHA TEST ALPHA TEST ........................ ·.. ·- ...... · ...... · .... GRANDEZZE FISICHE ......................... ·.. · .... .... .. .. .. .. .. .. .......... .... 11
1.2 Sistemi di unità di misura 1.3 Prefissi per le unità di misura
Il sistema di unità di misura usato attualmente in fisica è il Sistema Internazionale (S.I.) In entrambi i sistemi metrici (S .I. e C.G.S.) vengono spesso aggiunti prefissi alle unità di
che comprende anche il sistema M.K.S. (dalle iniziali di metro, kilogrammo e secondo) ; misura in modo da rendere i numeri più "maneggiabili". Nella tabella seguente sono ripor-
esso utilizza, per le grandezze fondamentali , le unità di misura della tabella seguente. tati i prefissi più usati.
~·
::6_ Se due grandezze fisiche hanno le stesse dimensioni, si dicono omogenee. • l modulo del vettore è un numero corrispondente alla
lunghezza della freccia (rapportata alla lunghezza
della unità di misura).
Alcune grandezze fisiche (tipicamente quelle definite come rapporto fra grandezze omo-
• La direzione del vettore è quella della retta a cui la
genee) sono prive di dimensioni: si parla in questo caso di grandezze adimensionali.
freccia appartiene. A H
Nel 1960 si è deciso di legare la definizione di metro a un fenomeno fisico fondamentale: il metro è • Il verso del vettore è quello indicato dalla freccia
stato definito pari a 1.650.763,73 1unghezze d'onda nel vuoto della radi azione corrispondente alla tran·
sizione fra i livelli 2p 10 e 5d5 dell'atomo di kripton 86 . Esistono diverse notazioni per indicare un vettore. Le più utilizzate sono il grassetto v o la
Per la definizione dell'unità di misura del tempo, si utilizza un fenomeno fisico legato alla struttura ato-
mica: il secondo viene definito come 9.192.631 ,77 periodi della radiazione corrispondente alla transi·
barra sopra la lettera v.
In questo testo viene adottato l'uso del grassetto.
zione tra i due livelli della struttura iperfine dello stato fondamentale dell'atomo di cesio 133 . Il modulo di un generico vettore v è indicato con il simbolo lvi oppure con il corsivo v.
12 .......................................................................... f iSICA1 ·· © ALPHA TEST OALPHA TEST ········ ·· ··· ···· ······ ····· ··········· ····· · ··· GRANDEUE FISICHE ···· ........................................ ........ 13
1.4.1 Somma e differenza fra vettori v 1 e v 2 hanno stessa direzione e stesso verso.
l vettori si sommano con la regola del paral/elogramma.
La somma v 1 + v 2 = v di due vettori v 1 e v2 è un vettore diretto lungo la diagonale del par- v1 v2
allelogramma avente per lati i vettori v 1 e v2 e per modulo la lunghezza della diagonale.
Il vettore somma v risultante ha la stessa direzione e lo stesso verso di v 1 e v 2 ; il
modulo è dato da:
f'lnora è stato trattato il caso della somma fra due vettori: il metodo visto può essere anche
steso al caso di più di due vettorr.
In generale, si ha: Si possono sommare tra loro più di due vettori; per farlo si considerano i
primi due, si sommano e il vettore risultante viene a sua volta sommato al
terzo. Procedendo analogamente per ogni vettore, si ha la somma totale.
La differenza tra due vettori si ottiene sommando al primo vettore l'opposto del secondo:
v1 - v2 = v 1 + (-v 2 ) 1.4.2 Prodotto fra vettori
" Q
Diversamente dai numeri, i vettori possono essere moltiplicati fra loro in due modi distinti:
calarmente e vettorialmente.
', v, • Prodotto scalare: il prodotto scalare tra due vettori a e b è uno scalare definito dalla
~ __ ~~---v_2 _ : ~'_, v, - V
2
seguente relazione:
-v2 v2 a • b = lal ·lbl· cos~
Il vettore somma o differenza prende il nome di risultante. Il modulo del vettore risultante si dove ~è l'angolo tra a e b.
ricava applicando la seguente relazione trigonometrica: detto a l'angolo tra i due vettori a
e b, la loro somma c ha modulo:
--------"~------/ a
Direzione e verso del vettore risultante si costruiscono con la regola del parallelo- lbi · cos ~
gramma; il modulo del vettore somma si ricava applicando il teorema di Pitagora: Il prodotto scalare tra due vettori è quindi uno scalare dato dal prodotto del modulo di un
vettore per la componente del secondo sul primo.
lvi = Jiv,l2+1vd2 J. Il prodotto scalare è massimo quando i due vettori sono paralleli e concordi
;w (~ = O), mentre, se i due vettori sono perpendicolari (~ = go•), il prodotto
v 1 e v2 hanno stessa direzione e verso opposto. scalare è nullo.
•
v1
l v... v2
. • Prodotto vettoriale: a " b è un vettore così definito:
Direzione: perpendicolare al piano individuato da a e da b
Il vettore risultante ha la stessa direzione e lo stesso verso del vettore di intensità Verso: quello che impersonificato vede a andare su b in senso antiorario
maggiore; il modulo è dato da: seguendo l'angolo minore
Intensità: lal ·lbl · sen~ = la nl· lb l dove an è la componente di a perpendico-
lare ab
14 ······· ··································································· FISICA 1 ......................................................... @ALPHA TEST AL PHA TEST .................................................. GRANDEZZEFISICHE ....... .. ........................................................ 15
Un metodo mnemonico alternativo per determinare la direzione e il verso del prodotto vet-
toriale tra due vettori a e b è la cosiddetta "regola della mano destra" illustrata nella figura
1.5 Errori di misura
sottostante: il pollice si dispone come il primo vettore, l'i ndice come il secondo e il medio Ogni misura è affetta da errori che possono essere suddivisi in due categorie.
indica la direzione e il verso del prodotto vettoriale tra i due. • Errori sistematici: derivano da difetti strumentali o dall'applicazione di leggi errate;
sono errori sempre nello stesso verso, cioè o sempre per eccesso o sempre per difetto.
a • Errori accidentali: sono inevitabilmente legati a ogni sistema di misura; sono errori
casuali nel senso che possono awenire in eccesso o in difetto rispetto alla misura vera.
Tra i due, gli errori sistematici (per esempio quelli dovuti a difetti strumentali), sono i più
"pericolosi" perché sono difficili ~a individuare e non sono minimizzabili come gli errori
accidentali.
L
Le definizioni delle funzioni trigonometriche seno, coseno e tangente, sinteticamente ripor-
tate di seguito (si veda, nella stessa collana , Matematica 2), consentono di scomporre un 1.5.2 Errore assoluto, errore relativo ed errore percentuale
vettore lungo due assi ortogonali orientati. [)ata una grandezza x e un insieme X di sue misure X= {x1 , x2 ,... , x 0}, indicando con Xmax
n Xmin il massimo e il minimo dell'insieme X delle misure e con M la loro media aritmetica,
sena =l= cateto opposto all'angolo l definiscono:
h ipotenusa
cosa = ~ = cateto adiacente all'angolo h y V~ Errore assoluto: E =
Xmax - Xmin
2
Errore relativo: E, = ~
h ipotenusa
t a = cateto opposto all'angolo Errore percentuale: ll
E
100 - M= 100 ·E,
g cateto adiacente all'angolo x
Nella figura è riportata la scomposizione del vettore v lungo gli assi cartesiani X e Y:
. . . . . ..
r::lF Vxe vy
sono i vettori componenti di v lungo gli assi, mentre e sono lelvxl lvrl Il modo più corretto per indicare la misura di una grandezza x è M ±E.
componenti del vettore sugli assi.
L'errore relativo e l'errore percentuale di una misura sono un indice della sua
lvi= 8 ~ accuratezza: minore è il loro valore numerico, maggiore è l'accuratezza della
In
s y
misura.
IVYI v Vy Date le cinque misure di una grandezza adimensionale x, {4; 4,5; 5; 5,5; 6}, si ha:
lvxl = 8 ~s · cos30° = 8 ~.
s 2
J3 = 4 J3 ~s a
M = 4 + 4, 5 + 5 + 5, 5 + 6 = ~ = 5 . E= 6- 4 = 1 . X = 5 ±1
: v. ' 5 5 ' 2 '
~ · sen30 ° ~. ~ ~ x
lvrl = 8
s
= 8
s 2
= 4
s lJna misura effettuata con uno strumento dipende dalla sensibilità dello stesso, definita
t.Ome la più piccola unità di misura registrabile . Un termometro in grado di registrare i
1lecìmi di grado è più sensibile di uno che misura al massimo i gradi.
16 ........ .. ...... FISICA1 ......................... · ©ALPHA TEST AIPHA TEST ...... ................................... · GRANDEZZE FISICHE ........ · .. ................................ 17
---
La precisione di una misura è legata alla sensibilità dello strumento: maggiore è la sensi- 1.6 Relazioni tra grandezze: funzioni e diagrammi
bilità, maggiore è la precisione. Date due grandezze variabili y e x legate tra loro, come ad esempio lo spazio percorso in
La precisione di una misura si riflette nel modo in cui la si scrive: scrivere 8 cm piuttosto un certo tempo e il tempo stesso, usando un piano cartesiano e due assi X e Y è possibile
che 8,0 cm è diverso. Nel primo caso si è utilizzato uno strumento con una sensibilità del disegnare la dipendenza di y da x.
centimetro, nel secondo uno strumento con una sensibilità del millimetro. Una volta fissata una scala sui due assi (non necessa-
riamente la stessa) , ad ogni valore del tempo x trovato si y
Il numero di cifre significative di una misura è il numero di cifre con cui è possibile seri-
ssocia il corrispondente valore dello spazio y , indivi- 3,4
varia nell'unità di misura più piccola permessa dalla sensibilità dello strumento. 2,8
Con due strumenti aventi rispettivamente una sensibilità del centimetro e del milli- duando così un punto del piano. L'unione dei punti forni -
r:lr metro, si effettuano alcune misure di due lunghezze differenti, ottenendo come ce il grafico di y in funzione di x.
1,6
valori medi 15,4 cm per la lunghezza misurata con il primo strumento e 19,8 cm per 1
la seconda. xternpo 2 3 4
Nel primo caso , la presenza dei millimetri nel valore della lunghezza è priva di yspazio 1,6 2,8 3,4 2 3 4 x
senso, poiché lo strumento può arrivare al massimo a misurare i centimetri; la scrit-
tura corretta della misura è 15 cm. Nel secondo caso, ha senso utilizzare i millimetri x e y sono direttamente proporzionali se il loro rapporto è costante:
e la misura può essere scritta come 198 mm.
yl x = k <=) y = k ·x
Nel primo caso si hanno due cifre significative, nel secondo caso tre.
La rappresentazione grafica della proporzionalità diretta è una retta passante per l'origine.
Se si eseguono operazioni di somma o differenza tra misure , non è detto che le singole
misure abbiano la stessa precisione. È di conseguenza necessario arrotondare le misure y
più precise all'unità della misura meno precisa.
L'operazione (9,43 m+ 12,58 dm+ 51 ,2 cm) non ha senso. Bisogna prima arroton-
r:lr dare tutte le misure al centimetro, che è la precisione della prima misura:
(9,43 m+ 12,6 dm+ 51 cm)= 1120 cm= 112,0 dm= 11 ,20 m
Se le misure dei due lati del rettangolo sopra citato sono conosciute con un
errore del 3%, allora la misura dell'area (che si ottiene moltiplicando tra loro le
misure dei due lati) è affetta da un errore del 6% (3% + 3% = 6%).
• L'errore assoluto su una somma o una differenza di più misure è uguale alla somma x
degli errori assoluti delle singole misure.
= =
Siano x1 (0,80 :t 0,01) m e x2 (0,40 :t 0,01) m le misure dei lati di un ret-
tangolo. Calcolarne Il perimetro con il suo errore.
Il perimetro p è dato da p= 2 (x1 + x 2 ) e la sua misura è:
p= 2 · (1 ,20 ± 0,02) m= (2,40 ± 0,04) m.
ALPHA TEST ................................. ... .......... ... . GRANDEZZE FISICHE ········•·········•··· ····· ··· ··· ···· ······ ····· ···· ·· · ····· ··· 19
18 ··· ···················· ····· ............................................ FISICA l ···· · ·.. ··· ······ ··••· ······• ··· · ©AL PHA TEST
--
TEST DI VERIFICA
Quali dei seguenti termini indica una grandezza fisica?
e Poise
mAmpère
~Metro
m Temperatura
g Chilogrammo
"J Due grandezze fisiche si dicono omogenee se:
e si possono moltiplicare tra loro
m si possono dividere tra loro
(9 si possono sommare tra loro*
m sono divisibili per uno stesso numero
g nessuna delle risposte è corretta
l l= (180 :t 0,2) cm e h= (80 :t 0,1) cm tata nel quesito è dunque priva di senso (risposta m).
Si intuisce da questo esempio
l'importanza dell'analisi dimensionale in fase di definizione delle grandezze.
i Indicare quale delle due misure è più precisa.
BI 4 Per rispondere a questo quesito conviene rappresentare le due forze e la loro risul-
R = J gN 2 + 16N2 = 5N
La risposta corretta è dunque la m.
Il Le grandezze scalari sono grandezze fisiche individuate da un numero che ne
esprime la misura rispetto a un'unità di misura prefissata, mentre le grandezze vetto-
riai i sono individuate, oltre che da un numero (modulo o intensità) che ne esprime la
misura rispetto a un'unità prefissata, anche da una direzione e da un verso. Tra le
grandezze proposte , la massa, la temperatura e il volume sono grandezze scalari ,
mentre lo spostamento e la forza peso sono grandezze vettoriali. La risposta esatta è
dunque la m.
22 ..................... ······· ········· ··· ······················· ···· ······ FISICAl ······ ······ ········ ··········· ····....... © ALPHA TEST
OAI.PHA TEST ···· ························ GRANDEZZE FISICHE ·········· ..... 23
l[
6 Occorre trasformare i chilometri in metri: 1,5 km = 1500 m. Un terzo di 1500 metri
equivale a 500 metri. La risposta esatta è quindi la m. 2 CINEMATICA
7 La risposta corretta è la (E): infatti, il modulo della risultante di due vettori è dato dalla
somma algebrica dei moduli dei due vettori solo quando questi sono equidirezionali
(paralleli): ciò consente di scartare le risposte m m.e La meccanica è la parte della fisica che studia il movimento dei corpi e le
La f) può essere esclusa per il fatto che, se oltre ad avere la stessa direzione i due cause che lo generano. Essa si divide in tre parti: cinematica, statlca e dina-
vettori hanno anche lo stesso verso, il modulo della risultante si ottiene sommando i mica.
loro moduli. La risposta O infine non è corretta per il fatto che rappresenta una con-
dizione sufficiente ma non necessaria affinché l'affermazione del testo dell'esercizio
sia vera. In altre parole è vera l'implicazione seguente: cinematica studia e descrive il moto dei corpi senza interessarsi delle cause che lo pro-
ducono, la statica studia l'equilibrio dei corpi e la dinamica prende in esame le cause
l vettori a e b hanno modulo uguale e verso opposto => il modulo del vettore risul-
(forze) che generano il movimento.
tante dalla somma dei due vettori è uguale alla differenza tra il modulo del vettore a e
il modulo del vettore b; non è però vera l'implicazione inversa. Dall'affermazione con- 2.1 Sistemi di riferimento
tenuta nel testo del quesito non si può, infatti, concludere che i due vettori abbiano lo
Ilo studio del movimento di un corpo , assume importanza il fatto che il corpo possa
stesso modulo.
11 ere considerato puntiforme o esteso: lo studio del moto di corpi puntiformi presenta in
8 La somma v di due vettori v 1 e v2 è un vettore diretto lungo la diagonale del parallel- llunerale minori difficoltà. La possibilità di considerare un corpo puntiforme e quindi di tra-
ogramma avente per lati i vettori v 1 e v2 ; il modulo del vettore somma è la lunghezza curarne l'estensione spaziale dipende dal confronto tra le dimensioni dell'oggetto e le
della diagonale del parallelogramma. Se v 1 e v2 sono perpendicolari , il parallelo- nllre lunghezze coinvolte. Anche un'automobile può essere considerata come un punto
gramma è un rettangolo e la sua diagonale, la cui lunghezza è certamente diversa 1111teriale, quando i suoi spostamenti sono elevati rispetto alle sue dimensioni. In questo
da zero, giace sul piano individuato dai due vettori v 1 e v2 . La risposta esatta è du n- 1 tpltolo si studia il movimento di corpi puntiformi , per i quali è lecito non considerare
que la l]). v ntuali moti rotazionali.
9 Le forze sono vettori e, come tali , vanno sommate con la regola del parallelo- La traiettoria di un punto materiale in movimento è la linea che unisce tutte le
gramma. È evidente quindi che la sola conoscenza dei moduli di due forze non è suf- posizioni occupate dal punto al trascorrere del tempo.
ficiente per determinare la loro somma: la risposta esatta è la m. Affermare che un oggetto è in quiete o in moto ha senso solo se si è prece-
10 La grandezza che esprime la precisione di una misura è il suo errore relativo (o dentemente fissato un sistema di riferimento, rispetto al quale è possibile
anche l'errore percentuale) . Per le due misure in esame si ha: segnare le posizioni occupate dal corpo nel tempo e tracciarne la traiettoria.
lstema di riferimento scelto viene considerato fisso e il moto del corpo è di conse-
e,_,= ~B~ = 0 ,0011 => 11, = 0,11 % UII nza un moto relativo perché riferito a quel sistema.
' 1 non specificato diversamente, nel
er, h = ~-~ = 0,0013 => 11h = 0,13% 111 lo si considera come riferimento un z
l tema solidale con la Terra: a
Essendo e, 1< e, h si conclude che la misura della larghezza del tavolo è più precisa onda che il movimento avvenga
1
della misura dell altezza (risposta f)). Si noti che , in questo caso, la misura più pre- hm o una retta, su un piano o nello
z
cisa è quella caratterizzata dall'errore assoluto maggiore, a dimostrazione della p zio, per rappresentarlo si userà
scarsa importanza di quest'ultima quantità. 11 pettivamente una retta, un sistema P(x,y, z)
Ili due assi ortogonali tra loro o un
l t ma di tre assi ortogonali tra loro
(l rna cartesiana) .
111 posizione del punto è individuata
'l
l
~
(c)
t/l'"""
(n) (b)
\
Il valore della velocità che viene così calcolato prende il nome di velocità istantanea:
v
. 52- 5 1 . <1s , v, v, v, v2
v isl = IIm, __,t -t--t- = IIm, __,t •t = s (t)
2 1 2- 1
Il simbolo s' (t) indica la derivata del vettore spostamento se corrisponde all'operazione
2 1 il
p l 2 P,; v2
P, /
matematica di passaggio al limite del rapporto delle differenze (si veda Matematica 3).
26 ···· ····· ········ ········ ··· ····· ······ ····· ··.... · ···· ··· ··· ········· ···· FISICA 1 ········ ········ · ···.. ·· ··········· ·········· ©AL PHA TEST AlPHA TEST ......................................... ······· ······· CINEMATICA ............................ ····•···•·••······················· . 27
2.4 Moti particolari 2.4.3 Rappresentazioni grafiche dei moti
Il moto è rettilineo quando la velocità v è costante in direzione (il modulo può Il moto rettilineo uniforme e quello uniformemente accelerato sono regolati da leggi che
variare). Il moto è uniforme quando la velocità v è costante in modulo (la dire- 1 g no tra loro le variabili spazio, tempo, velocità e accelerazione. È possibile rappresen-
zione può variare). 1 r tali legami con delle curve piane in un sistema di assi cartesiani.
2.4.1 Moto rettilineo uniforme appresentazione grafica del moto rettilineo uniforme
1grafici possono essere del tipo spazio-tempo e velocità-tempo.
Moto in cui la velocità v è costante in direzione, in modulo e in verso. Si ha che:
N l moto rettilineo uniforme, se 5o = O spazio e tempo sono legati dalla legge oraria
v . = v. = spazio percorso t.s
med1a Istantanea tempo impiegato a percorre rio = .1. t • v t. Si tratta quindi di grandezze direttamente proporzionali e la sua rappresentazione
ur fica è una retta nel piano degli assi cartesiani s-t :
Da cui : t.t = t.s. t.s = v -t. t Il moto rettilineo uniforme si può rappresentare graficamente nel piano spa-
v .
zio-tempo con una retta.
Legge oraria del moto rettilineo uniforme
Per legge oraria di un moto si intende la relazione che esprime lo spazio in funzione del Il coefficiente angolare della retta che rappresenta il moto è numericamente uguale alla
tempo. Nel caso del moto rettilineo uniforme, la legge oraria per i moduli assume la forma: v• locità del punto materiale. Se 5o~ O, la legge oraria assume la forma s = 5o + v t ed è
nmpre una retta nel piano spazio-tempo (figura b). Nel piano velocità-tempo, il grafico è
S = V· t una retta parallela all'asse dei tempi , che indica il valore costante della velocità (figura c) .
Se all'istante iniziale ~ il corpo ha già percorso un tratto 5o. la legge oraria diventa:
s = s0 + v · t
·~
s v
Un'automobile procede alla velocità costante di 72 kmlh. Quanti metri per-
corre In 5 secondi?
72 km/h = 20 m/s; s = v · t~ s = 20 m /s · 5 s = 100 m
28 ............ . ...................... ....... ...... .............. FISICA t ·········•······ ···· ··· ········ © ALPHA TEST C ALPHA TEST ····· ···· ········· ··· ····· ···························.. · CINEMATICA ··············· ··· · ........... 29
2.4.4 Moto di caduta dei gravi 2.4.5 Moto circolare uniforme
L'importanza che riveste il moto uniformemente accelerato è dovuta al fatto che la caduta
Eil moto di un punto che descrive una traiettoria circolare con velocità costante in modulo.
libera dei gravi sulla Terra è un moto di questo tipo. Per questo motivo il moto di caduta l definiscono:
dei gravi è chiamato anche moto naturalmente accelerato. • T = periodo = tempo impiegato a compiere una
rotazione completa;
::6, In particolare, nel campo gravitazionale si ha: a= g = 9,8 mfs2. • v= frequenza= numero di rotazioni al secondo.
T e v sono grandezze scalari aventi rispettiva·
Il modulo di g varia con la latitudine e l'altitudine; in particolare diminuisce passando dai mente per dimensioni [T] e [T] - 1 . Il periodo si
poli all'equatore e con l'aumentare della distanza dalla superficie terrestre . Le variazioni misura in secondi mentre la frequenza si misura
sono però talmente piccole , che il modulo di g può essere considerato costante. in s- 1 =hertz (Hz). '
Trattandosi di un moto uniformemente accelerato, valgono le stesse leggi viste nel § 2.4.2. • vA , v6 = velocità nei punti A e B
Indicando con h io spazio percorso in verticale dal grave, si ha: Dalla definizione di velocità, si ha:
1
lvAl = lv l =
h=h0 +v 0 · t+ 2
2g -t [2.1 ]
B
lunghezza della circonferenza = 27tr = costante
penodo d1 rotaz1one T
dove h 0 è l'eventuale altezza iniziale e v0 è la velocità iniziale.
Quindi, nel moto circolare uniforme il modulo della velocità è costante, mentre la sua dire·
1
Se ho = v0 = O, la [2 .1] assume la forma: h = g · t2 . tione cambia continuamente: esiste una accelerazione centripeta sempre diversa da
2 rero, diretta verso il centro della curva.
Tale accelerazione è di conseguenza perpendicolare alla velocità e rappresenta il legame
Quanto spazio percorre in 1O s un grave in caduta libera partito da fermo?
lr il corpo in movimento e il centro di rotazione.
1 2 = 1 m · 100 s 2
S2
2 · 9, 8
l 'accelerazione centripeta è così definita:
h =
2 g ·t = 490 m
Direzione: radiale in ogni punto
• Corpo lasciato cadere da un'altezza h con velocità Iniziale nulla. Verso: dall'esterno al centro della circonferenza
ac = rv
2
~
(
· ~
• Corpo lanciato verso l'alto con velocità iniziale v.
(a) l (b)
Massima altezza raggiunta = h = ;g 2
8
g
Una volta arrivato all'altezza massima, il corpo ricade con moto naturalmente accelerato
secondo la [2.1] . l ha accelerazione centripeta ogni volta che la velocità varia in direzione. La figura (a)
mostra i vettori velocità in due punti A e B di un moto circolare uniforme con il calcolo della
Un oggetto avente massa m = 28 kg viene lanciato verso l'alto con una v rlazione di velocità tra A e B nella figura (b). Per variazioni temporali sempre più pros·
velocità di 1O m/s. SI calcoli la massima altezza raggiunta e il tempo Ime a zero la differenza /W tra le velocità si dispone ortogonale ai due vettori. L'accelera·
impiegato per salire. lione, che ha la stessa direzione e lo stesso verso di t;.v, si dispone perpendicolare alla
L'altezza raggiunta è h = v212g = 100( m2;s2)/[2 . 9, 8( m/s2)] = 5 m vttlocità, diretta verso il centro della curva.
Il tempo di salita è t = vlg = 10( m / s)/9, 8( m/s2) = 1 s Nel § 3.2.2 al concetto di accelerazione centripeta, si associa quello di accelerazione cen·
Si noti che la massa non influisce nel calcolo delle grandezze. lrlfvga, sempre presente nei moti circolari , ma diretta verso l'esterno della curva.
30 ..................................... .......... .. ......................... FISICA 1 .. ..................................... ........ .. ......... ©ALPHA TEST AI.PHA TEST ······· ··•· ·• ······ ········ ···· ···· · ····· ········· •••· ·· CINEMATICA ···· ····· ·· ······· ·· ···•· ··· ····· ··· · ············· · ·············· ····· 31
Grandezze angolari
Nel moto circolare, accanto alla grandezza velocità, si definisce anche una velocità ango-
2.5 Leggi di Keplero
lare media w data dal rapporto fra l'angolo al centro spazzato dal raggio vettore (vettore Un'applicazione interessante delle leggi della meccanica riguarda lo studio del sistema
che unisce un punto della circonferenza al centro) e il tempo impiegato a percorrerlo: lare. In questo paragrafo vengono esaminate solo le tre leggi di Keplero, che sono alla
M hnse della meccanica dei sistemi planetari. Per una trattazione più completa, si suggeri-
Olmedia = !lt . la lettura di testi di geografia astronomica o, ancora meglio, di astronomia.
In fisica si è soliti indicare gli angoli con i radianti e non con i gradi. Il radiante è l'angolo al lJna prima teoria completa sul Sistema Solare è stata proposta da Tolomeo nel150 d.C.:
centro di una circonferenza, che insiste su un arco lungo quanto il raggio. l Terra è ferma al centro dell 'Universo, con Sole e Luna in rotazione intorno ad essa. l
Fra le due diverse rappresentazioni esiste un semplice legame: all'angolo giro di 360°, pltneti ruotano su orbite circolari dette epicicli il cui centro ruota a sua volta intorno alla
l t rra su orbite dette deferenti.
corrisponde un angolo di 211 radianti. Per trovare la misura Xrad in radianti di un qualunque
angolo a,0 misurato in gradi, è sufficiente impostare la proporzione: 1\ll'lnizio del 1500, Copernico avanzò contro la comunità scientifica sua contemporanea
211rad . a, o In teoria eliocentrica, ben presto considerata eretica, nella quale si afferma che la Terra è
::6.360o: 21trad = a. o : Xrad => Xrad = ~ 1111 pianeta uguale agli altri in rotazione intorno al Sole.
Ali fine del 1500, Tycho Brahe propose un compromesso tra Sistema Tolemaico e
. 2 11 rad •l tema Copernicano: la Terra è al centro, il Sole le ruota intorno e tutti gli altri pianeti ruo-
Nel moto circolare uniforme la velocità angolare è costante e s1 ha: ro = ~ = 211v . tnno intorno al Sole.
la velocità angolare è un vettore diretto perpendicolarmente al piano di rota- l't r comprovare questa nuova teoria , Brahe raccolse molti dati attraverso numerose
zione e ha le stesse dimensioni della frequenza. "' ervazioni. Se ne awantaggiò un suo assistente, Keplero, che determinò le orbite dei
plnneti intorno al Sole, senza ricorrere agli epicicli.
v
Valgono le seguenti relazioni: T = ~ v= Ol · r (J) =-
Nt gli ultimi decenni, le informazioni sul Sistema Solare hanno raggiunto notevoli livelli di
v r 1111 cisione: con l'utilizzo di telescopi e radiotelescopi nel 1930 si è arrivati a scoprire Plu-
loul , l'ultimo pianeta del Sistema, e diventano sempre più frequenti le ipotesi sull'esi-
Mentre il modulo della velocità v dipende dalla distanza dal centro di rota-
li nza di altri corpi celesti del Sistema Solare ancora più esterni. l pianeti ad oggi scoperti
zione (raggio t), ro ne è indipendente. ono nove, tutti in rotazione intorno al Sole e tutti in accordo con la teoria di Keplero.
le tre leggi di Keplero affermano che:
2.4.6 Moto oscillatorio armonico
1. l'orbita dei pianeti è piana ed ellittica e il Sole è uno dei fuochi;
11moto oscillatorio armonico è, come il moto circolare uniforme, un moto periodico; preci-
2. la velocità areolare è costante: il raggio vettore che dal Sole va a un pia-
samente è il moto che compie il punto P' (proiezione di P lungo il diametro AB) quando P
neta spazza aree uguali in tempi uguali;
si muove di moto circolare uniforme (figura 2.1).
• La velocità di P' è massima in O e minima a3
(nulla) in A e B, dove P' inverte il moto.
3. T2 = costante con a =semiasse maggiore e T= periodo di rivoluzione
• L'accelerazione di P' è proporzionale allo
spostamento OP'.
• La legge oraria di tale moto è rappresentata
graficamente da una sinusoide 1 . Sole A•
Peo- - - - - - - - t ~--------~~~~~~---------e A
Fig. 2.1 Quando P si muove di moto circolare uniforme, t• olello Linea degli absidi Afelio
la sua proiezione P' si muove di moto armonico.
Terra
p,
Un corpo appeso a una molla inizialmente allungata, una volta lasciato libero, com-
pie, in assenza di attriti, un moto oscillatorio armonico.
Un pendolo o un'altalena in assenza di attriti compiono un moto oscillatorio armo-
nico. Se non intervengono forze esterne , tale moto si mantiene costante nel tempo l dlllica è l'orbita della Terra intorno al Sole: si tratta di un'ellisse , come vuole la prima
senza arrestarsi. l uue di Keplero. Quando la Terra è più vicina al Sole (nel perielio) , la sua velocità di rivo-
hlllone è maggiore di quando si trova in afelio. Per la seconda legge di Keplero, il tempo
Per ulteriori informazioni sul moto armonico si veda il § 3.13. 1111pl gato dalla Terra per compiere il tratto PP 1 è lo stesso di quello impiegato per com-
pi 1 Il tratto AA 1 in modo che le aree dei settori PP 1 S e AA 1 S siano uguali.
32 ........................ . ........ .... FISICA 1 .................................................. · .... .. © ALPHA TEST All'IlA TEST ....................................................... CINEMATICA .................... . ............................ 33
TEST DI VERIFICA
Un corpo di massa m si muove di moto rettilineo uniforme. Quale delle
seguenti affermazioni è vera?
D La velocità è costante
m Il modulo della velocità è proporzionale all'accelerazione
8 Il modulo dell'accelerazione è diverso da zero
m L'accelerazione è perpendicolare alla traiettoria
'
Se il periodo T di un oscillatore è 2 s, la sua frequenza vale:
D 2Hz
mo,5s
(10,5 Hz
m non è possibile determinare la frequenza dalla conoscenza del solo periodo
9 Un pendolo semplice sta oscillando. Quando arriva nel punto più basso si 14 Un treno marcia su vecchi binari che presentano giunzioni ogni 18m. Un viag-
rompe il filo: giatore in 120 s cronometra 121 segnali sonori prodotti dal passaggio di una
e la pallina cade descrivendo un arco di circonferenza coppia di ruote sulle successive giunzioni delle rotaie. Sapendo che il viaggia-
tore ha fatto partire il cronometro in corrispondenza del primo dei 121 segnali,
mla pallina cade lungo la verticale a che velocità viaggia il treno?
8 la pallina cade descrivendo un arco di parabola e 64,26 km/h
mla pallina procede in direzione orizzontale m 64,80 km/h
8 65,34 km/h
10 Un treno, viaggiando a velocità costante di 100 kmlh, va da una città A a una
città B in quattro ore. Si supponga che, arrivato in B, inverta immediatamente Il
m 65,88 km/h
(166,42 km/h
verso di marcia e ritorni ad A con una velocità costante, ma diversa da quella
dell'andata. Quale deve essere la velocità di ritorno perché la velocità media Tra i principali moti della Terra, oltre alla rotazione, rivoluzione e nutazione vi è
nel tragitto complessivo A-B-A sia di 200 kmlh? anche la:
e traslazione
e 3oO km/h
€) 400 km/h
m trasgressione
8 precessione
8500 km/h
(!)600 km/h
m gravitazione
(1 angolazione
(1 La condizione richiesta non è realizzabile per nessun valore di velocità
11 Un ciclista T segue un ciclista V a una distanza di 1 km e i due procedono alla
medesima velocità. La strada improvvisamente inizia a salire con pendenza
costante. Ammesso che ciascuno dei ciclisti dimezzi la propria veloci!
nell'istante in cui inizia la salita, qual è la loro distanza quando ambedue sono
nel tratto in salita?
e 1 km
fi) 2km
8 500m
(!) 250m
(1 Non è determinabile se non si conosce la velocità iniziale dei ciclisti
36 ······.. ······.. ··.. ··.. ·····.. ··.... ·... ··....... ··.. ····· ······ FISICA 1 ·.. ··... ····.. ····...····.. ···.. ··.. ······.. ·····.. ·····.. © ALPHA TE$ l ALPHA TEST ................ .................................. .... CINEMATICA .............. .. .... ...... ............ .... .. ........... 37
SOLUZIONI E COMMENTI
Il moto rettilineo uniforme è caratterizzato da una velocità costante sia nel modulo
che nella direzione e nel verso (risposta f.J).
2 La frequenza è uguale al reciproco del periodo:
v = T~ = 2s
...!_ = ~ · ~ = ~ Hz = O 5 Hz
2s 2 '
La risposta corretta è dunque l<l m.
Dato che la velocità della moto è diminuita passando da v1 90 km/h a v2 40 km/h , = =
l'accelerazione è stata negativa (si parla anche di decelerazione).
Il quesito però richiede solo il modulo dell'accelerazione e non il suo segno.
È sufficiente una rapida lettura delle risposte proposte per capire che è necessario
convertire tutte le misure date in unità di misura del Sistema Internazionale.
6v 40 km/h - 90 kmlh - 50 km/h
lal = M= 3s = -3-s- ~
~ - 15 m/s = - 5 mfs2 ~ -~ g =}
3s 2
La risposta corretta è la m.
4 Nel tratto BC il modulo della velocità aumenta con il passare del tempo: si ha quindi
un'accelerazione diversa da zero. La relazione che lega la velocità con il tempo deve
essere lineare (il tratto BC è rettilineo), cioè deve essere del tipo v= v0 + a · t. Tale
relazione è caratteristica del moto rettilineo uniformemente accelerato: la risposta
esatta è la C).
Il moto del getto d'acqua è la composizione di due
moti indipendenti: uno orizzontale caratterizzato da
una velocità costante (v= 10 m/s) e uno verticale di
tipo uniformemente accelerato. Il tempo di caduta
di un grave da una altezza h vale :
t = {2h =
c ~g
J 10m ~ 1
9,8 m/s 2
s
tornare con una velocità pari a 300 km/h. Per rendersi conto dell'errore commesso
nella deduzione precedente si ragioni come segue: il tragitto complessivo di andata e 15 l principali moti terrestri sono quattro:
~
1 rotazione: la Terra ruota su se stessa intorno a un asse precessione
ritorno è lungo 800 km (il treno impiega 4 ore per andare da A a B procedendo alla ~.
che passa per i Poli , facendo un giro completo in 24 ore; nu az1one
velocità di 100 km/h). Procedendo alla velocità media di 200 km/h (che è quanto
richiesto dal problema) occorrono 4 ore per percorrere l'intero percorso (800 km). Il 2 rivoluzione: la Terra rivoluziona intorno al Sole , facendo
treno ha dunque a disposizione 4 ore per percorrere il tragitto di andata e ritorno. un giro completo in 365 giorni;
Avendo però già utilizzato 4 ore per il solo tragitto di andata, per rispettare la condi- 3 nutazione: si tratta di piccoli spostamenti dell'asse di
rotazione terrestre intorno a una posizione di equilibrio Terra
zione richiesta il treno dovrebbe percorrere il tragitto di ritorno senza impiegare
dovuti all'attrazione lunare per cui l'angolo di inclinazione
tempo , cioè istantaneamente e quindi con una velocità infinita (risposta ~· La con-
j\
tra l'asse terrestre e l'eclittica subisce delle lievi variazioni
dizione richiesta non è pertanto realizzabile . periodiche con un periodo di 18,8 anni ;
4 precessione: per l'attrazione lunare e solare l'asse di
11 Quando i due ciclisti si trovano in piano sono separati da una distanza temporale pari
rotazione terrestre , mantenendo costante la sua inclina-
a t = -
1000
-v- m d ove v e. la ve loc1'ta' comune de1. due ciclisti quando si trovano sul zione rispetto al piano dell'eclittica, cambia la sua dire- Variazione della
zione disegnando sulla volta celeste un cerchio con un inclinazione
piano. Quando entrambi i ciclisti sono nel tratto in salita, la loro distanza spaziale è periodo di 27.725 anni.
diminuita, la loro velocità è dimezzata, ma la distanza temporale è rimasta la stessa. La risposta esatta è la (!1.
Indicando con x la distanza spaziale dei due corridori che si trovano in salita si ha:
1000m x .
t = - -v- = v/ ~ x = 500 m (nsposta (!J)
2
40 """"""" ................... . .. ........ FISICA1 ........................... .. .. .......... © ALPHA TEST ALPHA TEST .......... . ........ CINEMATICA ........................ . ........................ 41
DINAMICA
La dinamica è la scienza che studia e descrive le relazioni fra il moto di un
corpo e le cause che lo hanno prodotto.
Se sulla superficie terrestre non ci fossero le forze dissipative che si oppongono al moto
(§ 3.12), una volta in movimento ci si potrebbe spostare senza bisogno di alcun motore.
Un esperimento ideale è un progetto di esperimento (pensato anche nei minimi particolari) di cui si
immaginano i risultati senza però realizzano praticamente.
F = m~r Le forze sono vettori e la [3.2] è una relazione vettoriale. Quindi le due forze
sono equidirezionali e hanno verso opposto.
Sempre dalla [3.1] si deduce che tale forza ha la stessa direzione e lo stesso verso
dell'accelerazione: è diretta radialmente e orientata verso il centro della circonfe- Una forza e la corrispondente reazione sono applicate l'una a un corpo e
renza. Questa forza prende il nome di forza centripeta. l'altra sull'altro.
Se venisse a mancare la forza centripeta, il corpo abbandonerebbe immediata- 1>1 seguito vengono descritti due casi che possono essere interpretati attraverso il principio
mente la traiettoria circolare e proseguirebbe indisturbato lungo la retta tangente di azione e reazione. Si suppone che le forze di attrito siano trascurabili.
alla traiettoria nel punto in cui è cessata la forza, con un moto rettilineo uniforme.
Sul ghiaccio, un osservatore fermo spinge una sedia anch'essa ferma posta vicino
Così un autobus che sta curvando , rimane legato al centro della curva da una forza
a lui. Sia la sedia che l'uomo si mettono in moto spinti da due forze uguali e contra-
centripeta dovuta all'attrito delle gomme sull'asfalto. Se un osservatore a terra stu-
rie. l versi dei due moti sono quindi opposti.
diasse il moto di un oggetto libero di muoversi sull'autobus , lo vedrebbe muoversi
in linea retta in accordo con il principio d'inerzia, fino a colpire una parete dell'auto- Sparando con una pistola o con un fucile , la stessa forza che mette in moto il pro-
bus. Al contrario, per un osservatore che si trova sull'autobus (sistema non iner- iettile spinge in senso opposto anche l'arma. Si ha così l'effetto del rinculo. Poiché
ziale perché accelerato) l'oggetto si muoverebbe verso l'esterno della curva. Per il proiettile e l'arma hanno masse diverse, le accelerazioni a cui sono soggetti sono
giustificare questo movimento, è costretto a introdurre una forza fittizia, a cui si dà il diverse e il proiettile acquista una velocità decisamente superiore a quella
nome di forza centrifuga, uguale e contraria alla forza centripeta. dell'arma.
....................... FISICA1 ........................ .. OALPHA TEST ........ .. .. ............ .. .................. DINAMICA .... . ... 45
44 · ·.. ·.. ©ALPHA TEST
3.3 Legge di gravitazione universale 3.3.1 Forza peso
Due corpi di massa gravitazionale m1 e f1l;1 posti a distanza r l'uno dall'altro si attraggon(J lutti i gravi, lasciati liberi di cadere nei pressi della superficie terrestre , dove gli sposta-
con una forza F (forza gravitazionale), il cui modulo è espresso dalla seguente relazione nti sono trascurabili rispetto al raggio medio della Terra (6380 km) , sono sottoposti alla
111 sa accelerazione g , il cui valore è legato all'attrazione gravitazionale esistente tra la
F = G · m,· m2 T rra e il corpo.
r2 [3.3]
g = 9,8 m/s2
dove G è una costante detta costante di gravitazione universale.
l'•r il secondo principio della dinamica, tale accelerazione g è legata a una forza detta
r
fllrla peso P, che è data da:
m1 m2
P = forza peso = m · g dove g =accelerazione di gravità = 9,8 mfs2
La forza gravitazionale tra due corpi è sempre attrattiva; è diretta lungo lo
congiungente l centri di massa e la sua intensità è data dalla legge [3.3].
u ogni corpo soggetto a un campo gravitazionale agisce la forza peso. la sua intensità è
L La forza gravitazionale è inversamente proporzionale al quadrato dell vroporzionale non solo alla massa del corpo, ma anche alla massa del corpo che genera il
~ distanza tra le masse: se la distanza raddoppia, la forza diventa quattro voli mpo gravitazionale, il cui valore rientra in g (§ 3.3.4). Nei problemi di dinamica in cui si
più piccola. 1tudia l'effetto di più forze su un corpo, è necessario tenere conto della forza peso del
rpo, applicata al baricentro (§ 3.7) e diretta verticalmente verso il basso.
La legge di gravitazione universale rappresentata dalla formula [3.3] è detta anche legg
di Newton. G è una costante detta costante universale di gravitazione, il cui valore 3.3.2 Differenza tra massa e peso
stato trovato dall'inglese Cavendish con la bilancia di torsione e vale:
• La massa di un corpo è una caratteristica intrinseca del corpo, indipendentemente dal
G = 6 67·1Q- 11 N · m2 luogo dove il corpo si trova. È una grandezza scalare.
• kg2 • 11 peso di un corpo dipende invece dal luogo nel quale il corpo si trova (per esempio
La bilancia di torsione usata da Cavendish è formata da ulla Terra oppure sulla Luna) . Trattandosi di una forza, è una grandezza vettoriale.
un'asta lunga circa due metri alle cui estremità sono poste
due sferette di massa nota. In prossimità delle sferette sono
Qual è il peso di un corpo avente massa m 1 kg? =
Per trovare il peso del corpo, basta porre in P= m·g m = 1 kg e g = 9,8 mfs2:
poste due masse più grandi fisse. L'asta è appesa a un filo di
cui si conosce il coefficiente di torsione. Il tutto è racchiuso in m m
un contenitore ermetico che impedisce ogni tipo di influenza peso di 1 kgmassa = 1 kgpeso = 1 kgmassa · 9,8;;2 = 9,8 kgmassa · ;;2 = 9.8 N
esterna. Lasciata libera di muoversi, l'asta e il filo a cui è
appesa ruotano spinti dalle due sferette che si awicinano 1 kgpeso = 9 ,8 N (1 N è quindi pari a circa un decimo di kgpeso)
alle sfere più grandi. Misurando l'angolo della rotazione e
Il kgmassa (unità di massa) conservato nell'Ufficio di Pesi e Misure di Sèvres ha
conoscendo il coefficiente di torsione del filo, si può risalire al
valore della forza gravitazionale che ha awicinato le masse massa unitaria e peso P = 9,8 N; lo stesso kgmassa sulla luna avrebbe sempre
massa unitaria ma il suo peso sarebbe 1/6 di quello sulla Terra (1,6 N).
e ha ruotato l'asta. Ripetendo l'operazione per diverse
masse e distanze, Cavendish trovò un valore di G prossimo l Uno strumento utile per comprendere la differenza tra massa e peso è la bilancia a
a quello calcolato oggi. La forza gravitazionale è un tipico ~ piatti. Esistono bilance per misurare il peso e altre adatte a misurare le masse.
esempio di forza a distanza: i corpi si attraggono senza che In particolare , una comune bilancia da casa su cui una persona sale per leggere il
vi sia contatto. proprio peso su una scala graduata, misura il peso del corpo e non la sua massa.
Massa gravitazionale e massa inerziale L'unità di misura indicata nella scala graduata è il chilogrammo peso. Andando su
La massa gravitazionale m9 dei corpi è la caratteristica dei corpi responsabile della loro un altro pianeta, la bilancia indicherebbe un valore differente: questo è dovuto alla
mutua attrazione gravitazionale. Per misurarla si usa la bilancia a piatti(§ 3.3.1 ). diversa attrazione gravitazionale alla quale corrisponde una forza peso diversa.
La massa inerziale m, dei corpi è la caratteristica dei corpi responsabile della loro inerzia Le bilance a piatti sono invece in grado di misurare le masse dei corpi: l'oggetto
intesa come tendenza a opporsi alla variazione del loro stato di moto. Per misurare la viene appoggiato su un piatto, mentre sull'altro vengono poste delle masse di riferi-
massa inerziale, si applica una forza di intensità nota al corpo, si misura l'accelerazion mento, fino a bilanciare l'abbassamento del primo piatto. La massa dell'oggetto
del corpo e dalla seconda legge della dinamica si risale a m,. viene calcolata sommando i valori delle masse di riferimento poste sull'altro piatto.
Le masse gravitazionale e inerziale di un corpo hanno quindi una natura fisica completa Tale massa coincide con la massa gravitazionale del corpo; il suo valore è comun-
mente diversa; ciò nonostante si verifica che numericamente coincidono. que uguale a quello della massa inerziale.
46 ......... . ·····•·······•·········•· ····•········•·· FISICA 1 ................. ..... ................................ .... ©ALPHA TEST ALPHA TEST ····· ·· ··· ········ ... ... ....... ................. ......... DINAMICA ............. ........... ... .............................................. 47
3.3.3 Densità e peso specifico 3.3.4 Il campo gravitazionale
fisica moderna ha sostituito al concetto di forze a distanza quello più completo di
In rel_azione a quanto detto su massa e peso, si danno ora le definizioni di densità e peso
mpo di forze. Il campo gravitazionale è una perturbazione dello spazio dovuta alla pre-
speCifiCO:
1 nza di masse gravitazionali. Un metodo per rappresentare il campo è disegnare le sue
PH 0
3
Densità relativa del benzene= Pbenzene = 879 kg / m = 0 879
1000 kg / m3 '
2
• Peso di un corpo di massa inerziale m: P= m-g
Attrazione terrestre su una massa gravitazionale m: F = G ·
M .m
+ r
3 Nell'ultima relazione, Mrindica la massa della Terra e rè la distanza tra l'oggetto e il cen-
Peso specifico relativo del benzene = Pbenzene = 8600 N/ m = 0 879 lro della Terra , coincidente quindi con il raggio terrestre. Potendo considerare coincidenti
PH o 98000 N / m3 '
2 massa inerziale e massa gravitazionale, da un confronto fra le due relazioni si ottiene:
Mr m
Nella tabella seguente vengono elencate le densità assolute di alcuni materiali. g = G · --;:2 ~ 9, 8 S2 [3.4]
In accordo con i valori sperimentali. La variazione del valore di g con l'altitudine è quindi
Sostanza Densità (kgtm3) Densità (g/cm3)
dovuta al crescere della distanza dal centro della Terra.
Oro 19.250 19,25 2
Si calcolino la massa e la densità della Terra, dati i valori di g 9,8 m/s , =
Mercurio 13.590 13,59 G = 6,67 ·1 O - 11 N·m2Jkg2 e raggio terrestre r = 6400 km.
g . r2 2
Ferro 7860 7 ,86 Dalla [3.4] si ha che la massa terrestre è M T = 'Gl ~ 5, 95 · 1O 4 kg , mentre
Acqua 1000 1,00
2
~; l~nr 3 ~ 5, 5 c~ 3
39
Olio d'oliva 920 0,92 la densità è p = = g ;{ = 4 7t , G
Benzina 700 0,70
OALPHA TEST .. ..... ....... ......... .. .......... ......... .............. DINAMICA .................... .............. ...................... ...... .. ......... 51
50 ····· ···· ·· ·· ···· ·· ···· ··· ···· ···· ···· ··· ············ ···· ········ ··· ··· ··· · FISICA 1 ··········• ··•••··• ······• ·•· ········ ........ .... .... .... © AlPHA TEST
3.5 Risultante di più forze
3.6 Momento di una forza rispetto a un punto
Dato un sistema di forze, la loro risultante è, per definizione, il vettore che si ottiene som
mando tra loro le forze costituenti il sistema. La risultante di più forze applicate a un punto Momento di F: t = " " F =>hl = r · sene · F = b·F
materiale libero è la forza che , applicata da sola al punto materiale, produce lo stesso
effetto che producono le altre insieme. Il momento della forza F è un vettore
Si supponga ora che il corpo sul quale sono applicate le forze non sia puntiforme, ma spa perpendicolare al piano individuato da
zialmente esteso. Se più forze agiscono su di esso, è possibile sommarie vettorialmente F e dal suo vettore posizione r . Il
due a due, spostandole lungo le loro rette d'azione, fino ad ottenere la risultante con l momento di una forza F rispetto a un
relativa direzione e verso . Se le forze sono parallele tra loro, trovare la risultante non punto O è tanto maggiore quanto mag-
così immediato. Si possono presentare due casi a seconda che le forze siano concordi o giore è la distanza di F da O. La
discordi. distanza tra un vettore F e un punto O è
la lunghezza del segmento condotto da
3.5.1 Composizione di forze parallele concordi O perpendicolare alla direzione di F.
Siano F1 e F2 due forze parallele concordi e sia p la Tale distanza prende il nome di bracc1o
retta che passa per i due punti di applicazione. La risul- b della forza F rispetto al polo O.
tante è una forza avente modulo pari alla somma dei
due moduli, direzione parallela a quella delle due forze ,
e stesso verso . n momento di una forza rispetto a un punto è un indice della capacità della
La sua direzione è tale che: forza di generare una rotazione intorno al punto.
F 1 · AC = F2 · BC Se si deve aprire una porta, è più conveniente una presa lontana dalle cerniere : il
braccio aumenta e quindi, a parità di forza , aumenta 11 momento e la capacità di
dove A, Be C sono le intersezioni tra le direzioni di F , generare la rotazione. Questo giustifica la posizione delle mamghe sulle porte.
1
F2 , R e la retta p su cui giacciono i punti di applica-
zione dì F1 e F2 . Il punto di applicazione della risultante Spostando il punto di applicazione della forza lungo la sua retta d'azione, il
momento della forza non cambia.
è dato dall'intersezione tra la sua direzione e la retta p.
3.5.2 Composizione di forze parallele discordi 3.6.1 Coppia di forze
Siano F 1 e F2 due forze parallele discordi e sia p la SI tratta di un sistema composto da due
t
retta che passa per i due punti di applicazione. La loro lorze parallele, di intensità uguale ma verso
risultante ha modulo pari alla differenza dei due opposto.
moduli, stessa direzione e verso uguale a quello della
forza di intensità maggiore. F 1 = - F 2 => R = O
La sua direzione è tale che: L'effetto di una coppia applicata a un corpo
rigido libero è quello di generare una rota-
zione del corpo attorno a un asse ortogo-
dove A, Be C sono le intersezioni tra le direzioni di F , nale al piano individuato dalle due forze che
1 compongono la coppia. . .
F2 , R e la retta p su cui giacciono i punti di applica-
zione di F 1 e F2 . Il punto di applicazione della risultante La coppia di forze, pur essendo un sistema d_i !orze .a nsultante nulla, è 1n
è dato dall'intersezione tra la sua direzione e la retta p. grado di generare una rotazione del corpo a cu1 e applicata.
Nel caso di forze parallele discordi, se F 1 = F 2 il modulo della risultante si annulla. Si
parla in tal caso di una coppia di forze, che può causare una rotazione del corpo a cui è Momento della coppia: 't = d 1\ F 1 => lt i = F ·b
applicata.
In generale, quando si affronta lo studio di più forze applicate in punti diversi di un corpo
=
dove F modulo di una delle due forze, b - distanza tra le forze e d dis~anza vettoriale
Ira i loro punti di applicazione. Il momento vettoriale di una coppia di forze e la somma de1
esteso, il sistema di forze può essere ricondotto a una coppia di forze e a una forza risul-
momenti delle due forze che la compongono rispetto a un qualunque punto O del p1ano.
tante avente modulo, direzione, verso e punto di applicazione dati dalle regole viste sopra.
La coppia di forze è responsabile delle rotazioni del corpo, la risultante è responsabile n momento di una coppia di forze è un Indice della capacità delle forze di
delle sue traslazioni. generare una rotazione del corpo su se stesso.
L'effetto di una coppia di forze è misurato dal suo momento, di cui viene data di seguito la 11 momento di una forza dipende dalla posizione del polo O me~tre il
definizione.
momento di una coppia è lo stesso per tutti i punti del piano della copp1a.
52 ........ ................................................................ FISICA 1 .... .. .... .......... .. .......... .. .... .. ...... .. .... ... ... ©ALPHA TEST .. ...... .. ... DINAMICA .... .. .......... .. .. .. ...... . ............................. ............ .. 53
C AL PHA TEST ........ .... .. ...... .... ·
3.7 Baricentro e cent ro di massa 3.8 Equilibrio
Per quanto detto fino ad ora, ogni sistema di forze è equivalente, dal punto di vista sta Un corpo è in equilibrio (statico o dinamico) quando il suo stato di moto si mantiene
tico e dinamico, a un sistema composto dalla forza risultante e da una opportuna coppi oostante nel tempo.
di forze.
Condizioni per l'equilibrio .
Se si suppone di spezzare un corpo di massa M in tante parti di massa m·, su ciascuna di 1 un punto materiale è in equilibrio (non è soggetto ad alcuna acceleraztone) se la
esse agisce la forza peso. L'insieme di tali forze costituisce un sistema di forze paralleli ' risultante delle forze F 1 , F2, ... , Fn a esso applicate è uguale a zero:
concordi che possono essere ricondotte a un'unica risultante avente come modulo l t n
somma delle singole componenti. Il punto di applicazione della risultante di tutte le forz R =L F; =o
peso prende il nome di centro di gravità o baricentro. .. i = 1
L Il centro di gravità o baricentro di un corpo o di un sistema di corpi è il punto 1. un corpo rigido è in equilibrio se su di esso agiscono forze la cui risultante e il cui
::.W. in cui si può immaginare concentrato tutto il suo peso. momento risultante sono nulli:
n
n
Il centro di massa di un corpo o di un sistema di corpi è il punto in cui si può R =L F; =o; 't= L 't;= o
immaginare concentrata tutta la massa del corpo o del sistema. i=1 i= 1
Queste condizioni sono dette equazioni fondamentali della statica. . .
Il centro di gravità o baricentro di un corpo si può dunque pensare come il punto di appll Nella figura sottostante vengono forniti tre esempi di equilibrio per un corpo ngtdo.
cazione della forza peso del corpo.
Il baricentro e il centro di massa sono punti che godono di notevoli proprietà.
• Se l'accelerazione di gravità è costante , i due punti coincidono; è quanto accade, po1 ~
esempio, per tutti i corpi di piccole e medie dimensioni presenti sulla Terra.
• Il moto del centro di massa di un sistema isolato è esclusivamente traslatorio (anche SI
il sistema si muove di moto rototraslatorio) ; si tratta in particolare di un moto rettilineo
uniforme. (b) (c)
(a)
• Il centro di massa di un qualsiasi sistema fisico si comporta (si muove) come se in esso
fosse concentrata l'intera massa del sistema e su di esso fossero applicate tutte le Iom Nel casi (a) e (c) , sommando vettorialmente i vettori è facile verificare che il vettore risul~
agenti sul sistema. 1 nte è nullo. Nel caso (b) , il vettore F 1 può essere visto come somma dt due ve~on aventt
• Qualunque sia la posizione di un corpo rispetto al terreno. la somma dei momenti dell1 atessa direzione, verso e punto di applicazione , e con modulo uguale a ,F2 l un~ _e F3
forze gravitazionali rispetto al suo baricentro è nulla: un corpo immerso nel campo gravi r ltro. Ciascuno dei due crea con F2 e F3 rispettivamente una rotaztone dell oggetto , ~ due
!azionale e tenuto sospeso per il suo baricentro è in equilibrio comunque lo si orienti momenti sono uguali e opposti e l'oggetto è in equilibrio. Riassumendo , net tre cast st ha.
nello spazio. ( ) il corpo è in equilibrio se IF11= IF2I + IF31;
• Il baricentro di un corpo omogeneo e simmetrico si trova sul piano o sull'asse di simm
tria del corpo. . .. . {IF,I = IF21 + IF31
• Il centro di gravità di un corpo esteso può anche essere esterno al corpo stesso (si ved t (b) il corpo è tn equtltbno se IF I· d = IF I· d •
la figura 3.2). 2 2 3 3
(c) 11 corpo è in equilibrio se la risultante F di F2 e F3 è uguale e opposta a F, : F, = - F
3.8.1 Stabilità
In presenza della forza gravitazionale si distinguono tre tipi di equilibrio a seconda del loro
(/rado di stabilità. In particolare un equilibrio si dice stabile quando, come conseguenza a
Fig. 3.2Un anello di materiale omogeneo
un elemento di disturbo, si origina una forza (m questo caso la componente onzzontale
d Ila forza peso) che tende a ripristinare la posizione dt equtltbrto.
ha il baricentro B nel suo centro geome-
trico, che non appartiene al corpo.
equilibrio 1nstabile equilibrio indifferente
eqUilibrio stabile
Per concludere, è utile ricordare la definizione di sistema isolato.
/ Un sistema di particelle si dice isolato se le particelle del sistema sono
tf soggette soltanto alla loro mutua interazione (non sono soggette a forz
esterne).
ALPHA TEST .................................•...•. .. .•.. ...•••••..... DINAMICA ........................ ....... ........................... ···· ···· ·•···· 55
54 ··········· ······························································· FISICA 1 ···········•·· ·· ·•··············•··•·•···•····•·•·•······· ©ALPHATESI
. 3.8.2 . Equilibrio in presenza della sola forza di gravità 3.9 Le macchine
Petr l eqwllbno de1corp1 estesi soggetti alla sola forza di gravità, si evidenziano alcuni ca 1
no evo 11a seconda che 11 corpo s1a: Una macchina è un dispositivo con il quale è possibile vincere una data resistenza. La
• appoggiato su un piano; forza motrice Fm è la forza che compie l'azione; la forza resistente F r è quella da vincere.
• vincolato a un punto fisso;
• vincolato a un asse fisso.
Vantaggio statico di una macchina: V =
1
j
1;
Equilibrio di un corpo appoggiato
A seconda che V sia maggiore, minore o uguale a 1. la macchina sarà vantaggiosa, svan-
Se l'appoggio è puntiforme, l'equilibrio si realizza solo se la verticale condotta dal b · llggiosa o indifferente. Segue l'esame di alcuni tipi di macchine: carrucole, leve e piano
tro passa per Il punto d'appoggio (casi a b c) Se la base di a . . ancen
ha equilibrio solo se la suddetta vertical~ c~d~ all'interno dell:~~~2'~t;~~è(~~;~~f~;.me, l
Inclinato.
3.9.1 Le carrucole
. edgffilibrio equilibrio equilibrio equilibrio non carrucola è una macchina formata da un disco rigido, libero di ruotare intorno a un
1n ' erente stabile instabile stabile equilibrio
1 se, e fissato a un sostegno tramite un'asta uncinata. Lungo il disco è praticata una sca-
nalatu ra detta gola in cui scorre una corda. Si possono avere carrucole fisse, mobili , o
rie di carrucole (paranco) . Nella figura riportata sul retro sono illustrati tre diversi tipi di
rrucole.
• Le carrucole fisse sono equivalenti a leve (§ 3.9.2) in cui il braccio della forza resistente
è uguale a quello della forza motrice, entrambi uguali al raggio del disco (caso a in
(a)
(b) (c) (d) (e) figura). La condizione di equilibrio è data da:
r:Jfr Una persona in piedi ha una stabilità maggiore se tiene le gambe leggerment Fm= F,
1
~Pe rte, aumenta la base d'appoggio e quindi cresce anche la probabilità che la ve1
1
1ca e condotta dal bancentro cada all'interno della base.
Si ha V= 1 ~ macchina indifferente.
Pur non essendo una macchina vantaggiosa, la carrucola fissa è utile perché consente
~quilibrio di un corpo vincolato a un punto fisso ad esempio, di sollevare un corpo esercitando una forza diretta verso il basso.
E Il caso d1 un corpo appeso a un sostegno fisso: l'equilibrio è raggiunto quando la verti • Le carrucole mobili hanno un estremo della corda fissato al sostegno, la forza resistente
~al~ ~a1st~ante
1 per il punto di sospensione attraversa il baricentro del corpo. Le condizioni fissata nel centro del disco e la forza motrice all'altro estremo della corda (caso b in
tr~s a 1 a sdono legate al fatto che 11 punto di sospensione giaccia sopra 0 sotto il baricen figura). Metà resistenza si scarica sul sostegno e quindi l'equilibrio è raggiunto quando:
o comc1 a con esso (cas1 a, b, c).
F,
(a) Fm = 2
(b)
(c)
Si ha V= 2 ~ macchina vantaggiosa.
equilibrio
stabile equilibrio
instabile
GJ
o
•
equilibrio
indifferente
• Il paranco è una macchina composta da n carrucole mobili (caso c in figura) ; l'equilibrio
viene raggiunto quando:
Fm = 2n
F,
~
·· '- / .
ò
versa il baricentro. gglun o quando la verticale passante per l'asse attra·
l l l
equilibrio
stabile
equilibrio
instabile
n
-l.J- equilibrio
indifferente
n
v Fr
Fm
IFm
58 ........................................................................... FISICA 1 .·•···••· ........... .. .••. .. ... ... ... ... ........•.....•.. . ©ALPHA TI
PHA TEST ................ ·... ·................... ·.....··......··.. DINAMICA .. ·...................... ·..... ··... ·............ ··.. ···........... ···.. 59
3.11 .1 Momento d'inerzia 3.11.2 Momenti d'inerzia notevoli
Si consideri l'espressione del momento angolare nel caso di moto circolare uniform
L = m· v· r = m· r 2 · ro e si ponga la quantità m r2 = /: L assume la forma: L= f . ro
tera piena di raggio r con asse passante
La grandezza l prende il nome di momento d'inerzia ed è un indice dell'inerzia che i corpi
offrono a una variazione della loro velocità angolare ro. Infatti dalla conservazione d l per .11 centro: l = 2 m · r 2
momento angolare di un sistema isolato, variando l è possibile cambiare ro.
5
Tramite il momento d'inerzia e la conservazione del momento angolare è possibile stu
Sfera cava di raggio r con asse passante per
diare anche il moto di corpi estesi in rotazione su se stessi intorno a un asse. Detta ro 11
velocità angolare del corpo e L il momento angolare, vale ancora l'espressione L = l ro. Il 2 2
momento d'inerzia l assume la forma l = } m; · r; , dove m, sono le masse delle parti In
Il centro : l =
3 m·r
cui si può supporre di dividere il corpo e r; 19Toro distanze dall'asse di rotazione.
Il calcolo dei momenti d'inerzia viene fatto supponendo di dividere il corpo in parti infinil barra sottile di lunghezza d con asse pas-
sime; la sommatoria diventa in tal caso infinita e matematicamente assume l'espressionu aante per un estremo e perpendicolare alla
di un integrale (si veda, nella stessa collana, Matematica 3). d
Ibarra: l = ; m · d 2
Nel paragrafo § 3.11.2 vengono riportati i momenti d'inerzia di alcuni corpi solidi rispetto 1
determinati assi rotazione.
Per concludere , si può dimostrare che, data una forza F applicata a un oggetto di mas 1 barra sottile di lunghezza d con asse pas-
nte per il centro e perpendicolare alla d
m in rotazione intorno a un punto fisso con velocità angolare ro, essa genera una acceler
zione angolare a legata al momento 't della forza dalla relazione: Ibarra: l = _!_ m · d2
12
't = f . Cl dove l è il momento d'inerzia
Analogie e corrispondenze fra moto traslato rio e moto rotatorio llindro pieno di raggio r con asse coinci-
Quando P compie una rotazione completa (a) , la sua proiezione P' si muove lungo il dia-
3.12.2 Forza di attrito volvente
metro della circonferenza (b) passando due volte per ogni punto del diametro (c) .
Si tratta della forza che si oppone al rotolamento di un corpo su un altro. Sperimental-
mente si trova che l'attrito volvente è sempre inferiore a quello radente. La sua intensità La rappresentazione di tale moto è un grafico di tipo sinusoidale : l'ampiezza x dell'oscilla-
dipende dal raggio r del corpo che rotola ed è data dalla relazione : zione varia da - X a + X
Si tratta di moto periodico di periodo T = ~ ; ro è la pulsazione del moto e si ha:
IFvi = fv· l~l con f v coefficiente di attrito volvente (J)
ro = 2T1t = 21tV ; T = ~
62 · ··············· ········································· ········ ·· ······· FISICA l ····· ....... ............ ................... .. .... ... .. ... ©ALPHA TEST CAL PHA TEST · ············ ···· ······················ DINAMICA .................................... ........................... .......... 63
3.13.1 La molla e il pendolo semplice 3.13.2 Legge oraria per il moto armonico
Si prendono ora in esame due casi notevoli di moto armonico: l'oscillazione di un sistema SI consideri il sistema massa-molla in
massa-molla e l'oscillazione di un pendolo semplice. flgura. La forza peso P che agisce sulla
massa m è bilanciata dalla reazione vinco·
SI oooooo j,.,
Nella figura a lato, il sistema massa·
molla è rappresentato nella configura· lare R del piano di appoggio. L'unica forza
zione di equilibrio (a) e in una configura· che agisce sulla massa è la forza elastica
zione dove la massa è spostata di una di richiamo F =- k-x. Tale forza provoca le
quantità x dalla posizione di equilibrio (b). 1ccelerazioni della massa.
Il corpo è soggetto alla forza della molla Per la seconda legge della dinamica si ha:
che è una forza di tipo elastico, cioè
~ ,.,
k
m - a=-k·x da cui a=--· x [3.5]
opposta e proporzionale alla deforma· m
zione , la cui intensità è data da
F = - k · x dove x è lo spostamento Nel moto armonico le accelerazioni sono sempre direttamente proporzionali
dalla posizione di equilibrio e k è la agli spostamenti.
x
costante elastica della molla.
Una volta fissato il sistema, la quantità k/m è una costante e la si pone uguale a:
Supponendo che non esistano attriti, spostando la massa m dall'equilibrio, la forza eia·
stica richiama il corpo verso il punto centrale x= O. Per inerzia però il corpo non si ferma in ro2 = ~
questo punto, ma prosegue dall'altro lato, dove nuovamente la forza elastica lo richiamerà m
indietro. Comincia una serie di oscillazioni che , in mancanza di attriti, non si fermano mai wprende il nome di pulsazione e ha le dimensioni di un inverso del tempo.
L Il periodo di oscillazione del sistema massa-molla è indipendente dalla L'equazione [3.5] può essere risolta analiticamente per trovare la legge oraria del moto
~ ampiezza delle oscillazioni: 1rmonico. Si ottiene:
~
L Il periodo di oscillazione del pendolo è indipendente dalla massa del corpo
appeso al filo e dall'ampiezza delle oscillazioni:
Pulsazione ro =2JtV ffn ft
T= 2Jt - ~
Frequenza v
2~ffn 1ft
2Jt 7
Energia potenziale8 !kx 2 mgh
2
Si definisce pendolo semplice un dispositivo formato da una massa m di dimensioni trascurabili attac
cata a un filo in estensibile di massa trascurabile e lunghezza /. l vari attriti sono supposti trascurabil i. n. L'energia potenziale verrà definita nel capitolo 4
64 . ··· ········· ··· ··· ····· ···· ··· ···· ····· ····· ·· ··· ·········· FISICA 1 ···························· ·········•·· ··· ····• ·········· © ALPHA TEST ALPHA TEST ••· ··· ··· ········ ······ ·········· ···· ···· ···· ·· ·• ·•· ···•• · DINAMICA •· ···· ······•··· ·· ··· ·· ··•· ··· ·•· ··•· ···· ········· ··•·· ···•·•· ·•······· ·· 65
TEST DI VERIFICA
Un corpo non sottoposto a forze può essere in moto?
e No, in quanto solo l'azione di una forza può determinare il moto
mNo, in quanto per spostare un corpo occorre effettuare un lavoro
8Sì, ma tale moto sarà sicuramente rettilineo uniforme
mSì, con un moto circolare uniforme
2 Due palline A e B di massa MA..= 200 g e M8 400 g vengono lanciate verso =
l'alto con una velocità di 30 m/s. La pallina A raggiunge un'altezza di 45 m.
L'altezza raggiunta da B è:
e4,5m
m22,5m
845m
m9om
3 Una ballerina che voglia aumentare la propria velocità angolare di rota-
zione tende a raccogliersi il più possibile avvicinando le braccia al corpo;
ciò perché:
e aumenta il momento angolare di rotazione
mdiminuisce il momento di inerzia
8 aumenta la quantità di moto
maumenta la resistenza fisica
4 Con quale velocità orizzontale va occorre lanciare P affinché, cadendo nel
vuoto, colpisca Q? (g = accelerazione di gravità).
e Va= a- R
':" g -h
~ Vo =a
8 v0 = a · J!r,
a
mv0 =g - ~
(SI Per rispondere è necessario conoscere la massa di P
La costante di gravitazione universale G ha le dimensioni definite dall'espres-
sione:
G = F . L2f M2 dove F = forza, L = lunghezza, M = massa.
Si indichi qual è l'unità di misura di G nel sistema M.K.S.
f.i.lkg3m3s -1
mdine m2 kg -2
(9 kg - m3 s - 2
1
mkg - 1 cm3 s- 2
Al PHA TEST ············ ··..... ·.... · ............ .. .......... .. ...... DINAMICA ................................ · ............................ 67
6 Un ascensore si muove con velocità costante verso il basso mentre al suo 12 Per quale motivo un satellite artificiale privo di propulsore può girare in orbita
interno un ragazzo si sta pesando su una comune bilancia (dinamometro). Il attorno alla Terra senza ricadere sulla Terra stessa?
peso indicato dalla bilancia è: e Perché è abbastanza distante dalla Terra da rendere inefficace l'attrazione terre-
e inferiore al reale
muguale al reale mstre
Perché la velocità di rotazione del satellite è tale che la forza centripeta è uguale
(9 superiore al reale alla forza di attrazione terrestre
minferiore, uguale, superiore a seconda del valore della velocità dell'ascensore (9 Perché il satellite subisce una uguale attrazione dalla Terra e dalla Luna
mPerché, grazie alla velocità elevata, è sostenuto dall'atmosfera come un aero-
7 L'accelerazione di un corpo è: plano
e una misura della forza applicata al corpo Due coppie di forze si dicono opposte quando i loro momenti hanno:
mla variazione di velocità del corpo e modulo uguale
(9 sempre minore della velocità della luce mdirezioni coincidenti e versi contrari
msempre positiva (9 modulo uguale, direzioni coincidenti, versi contrari
8 Le quantità di moto:
mversi contrari
() modulo, direzione e verso uguali
e si sommano con la regola del parallelogramma
msono quantità scalari 14 Nel sistema in figura le due masse A e B
(con mA = 2 m 8 ), collegate fra di foro da un
(9 sono proporzionali allo spazio percorso
msono nulle se il moto è rettilineo e uniforme filo inestensibile di massa trascurabile, so-
no scorrevoli senza attrito rispettivamente
9 Nel campo gravitazionale una pallina viene scagliata verticalmente verso lungo il piano inclinato e lungo la verticale.
l'alto da una molla prima compressa poi liberata. Quanto vale l'accelerazion Inizialmente le due masse sono tenute fer-
della pallina nell'istante immediatamente successivo al distacco della pallinft me. Se si lasciano andare:
dalla molla? (Si supponga che la resistenza dell'aria sia trascurabile e eh mrimangono ferme
l'accelerazione di gravità sia diretta naturalmente verso il basso di valoro mla massa A scende con accelerazione g
pari a 9,8 mfs2). (9 la massa A scende con accelerazione g/4
eo mla massa B scende con accelerazione g
m9,8 m/s 2 fil la massa B scende con accelerazione g/4
(9- 9,8 m/s 2 Ili Una persona sale su una comune bilancia da abitazione e sulla scala graduata
mPiù di 9,8 mfs2 legge la misura di 70 kg. La grandezza di cui ha effettuato la misura è:
() Non si può sapere, se non si conosce la forza esercitata dalla molla mla sua massa e non il suo peso
mla massa o il peso indifferentemente
1O In un sistema di particelle materiali la quantità di moto totale si conserva? (9 dipende dal luogo dove è stata effettuata la misura
e Sì , sempre mil suo peso
mNo, mai 16 Un corpo di massa m = 2 kg è legato all'estremità di una molla ideale di
(9 Solo se il sistema è chiuso costante elastica k = 1 N/cm disposta verticalmente e ancorata con l'altro
mSolo se il sistema è isolato estremo a un supporto rigido. In condizioni di equilibrio l'allungamento della
molla rispetto alla sua lunghezza di riposo in assenza del corpo è:
11 Dire qual è la velocità angolare della lancetta delle ore di un orologio:
e1 cm
e 6,28 o 2 rad/sec ID2cm
m6,28/2 rad/sec (90,5 cm
(9 6,28/(24 · 60 · 60) rad/sec m maggiore di 2 cm
m(6,28 o 2)/(24 60 60) rad/sec
o o
Ili minore di 0,5 cm
68 ........................................................................... FISICA 1 .. .... .. .................................................. ©ALPHA TESI ALPHA TEST .... ....... ..... ........... ............ .. ..... ......... ·· DINAMICA ..... .. .. ............ .............................. .. ................. .. 69
17 Una cassa dl10 kg, trascinata su un piano orizzontale privo di attrito con una
forza costante parallela al piano di 50 N, è sottoposta a un'accelerazione di:
SOLUZIONI E COMMENTI
a so N/kg La prima legge della dinamica affenna che un corpo non sottoposto a forze conserva
ms m/s 2 il suo stato di moto. l casi possibili sono due:
CB 5 cm/s2 1. se il corpo è fermo (solidale rispetto all'osservatore) rimane lenno;
msooJ 2. se il corpo è in moto, prosegue con moto rettilineo uniforme.
18 Il concetto di baricentro di un corpo ha significato in relazione: La risposta esatta è quindi la (B.
a a un qualunque sistema di forze parallele 2 La massima altezza raggiunta da un grave lanciato verso l'alto con velocità v vale
mlimitatamente al problema della gravità hmax = v2f2g, dalla quale si dedùce che tale quota non dipende dalla massa del
CB al problema del moto dei corpi puntiformi grave lanciato: la risposta esatta è la (B.
malla statica dei corpi puntiformi Si potrebbe pensare che la pallina 8, essendo più pesante, non riesca a raggiungere
11 all'equilibrio dei corpi rigidi la stessa altezza di A; si noti però che, oltre a essere soggetta a una forza peso mag-
giore, la pallina 8 è anche dotata di una massa inerziale maggiore di quella di A; le
19 Un oggetto viene portato dall'equatore al Polo Nord. Che cosa accade al
due cose (peso maggiore e massa inerziale maggiore) si compensano.
corpo?
a Aumentano sia la massa, sia il peso In un sistema isolato (è il caso della ballerina se si trascurano gli attriti) , il momento
m Diminuisce la massa e il peso rimane costante angolare L= f·ro è una costante : perché aumenti ro bisogna che l diminuisca.
CB Aumenta il peso e la massa rimane costante Dato che il momento d'inerzia l dipende da come è distribuita la massa del corpo
m Diminuiscono sia la massa, sia il peso rotante rispetto all'asse di rotazione (/ è tanto maggiore quanto maggiore è la
11 Aumenta la massa e il peso diminuisce distanza fra la massa e l'asse di rotazione) , l'azione di raccoglimento della ballerina
si traduce in una diminuzione del suo momento d'inerzia.
La distanza media Terra-Luna è circa 380.000 km, il raggio della Luna è eire
20
1750 km (0,27 volte quello della Terra); il rapporto tra la massa della Luna Si conclude che la risposta esatta è la m.
quella della Terra è 1/81. Quale delle seguenti risposte individua più corretta 4 La componente orizzontale del moto di P è un moto rettilineo uniforme, per il quale vale
mente la posizione del centro di massa del sistema Terra-Luna? la legge oraria: s = v · t. Lo spazio che il corpo deve percorrere in orizzontale vale a,
a Il centro della Luna mentre il tempo a disposizione per tale spostamento coincide con il tempo di caduta .
m A mezza via tra la Luna e la Terra Se h è la quota da cui il corpo viene lasciato cadere con velocità iniziale nulla si ha:
CB Il centro della Terra
m
11
All'interno della Terra ma non al centro
All'interno della Luna ma non al centro
tempo di caduta = te = J?f
La relazione s = v · t diventa: a= v0 · te ==> v 0 = rc
= a· Jj;, (risposta (B).
E sufficiente sostituire a ogni grandezza contenuta nella relazione data la sua unità
di misura. Si ottiene :
G ~ N . m2 . kg- 2 = kg. m . s- 2. m2. kg- 2 = kg- 1 . m3 . s- 2
70 .................................................... . .. ........ FISICA 1 .... .. .... .. .... .... ........ .... ........ ................ · ©ALP HA TES l A!PHA TEST .... .. ................................ . ....................................... 71
l ll
1 In fisica non si dovrebbe parlare di decelerazione: si usa il segno dell'accelerazionu Le due coppie di forze rappresentate in figura sono opposte.
che è negativo quando l'accelerazione è diretta con verso opposto a quello dell1 1 loro momenti hanno la stessa intensità (pari a
velocità: rimangono quindi da considerare le prime tre risposte del quesito. IFI . d = IGI . d), la stessa direzione (perpendi- ~
Ogni velocità in natura è minore della velocità della luce (uguale a 3 · 10a m l s), colare al piano del foglio) , ma versi opposti (la F1 F2 G, G2
l'accelerazione però non è una velocità: le due grandezze non sono confrontabili coppia F1 , F2 genera una rotazione oraria e il
(sarebbe come dire che il peso di un'arancia è maggiore della temperatura di un 1 suo momento è orientato verso il basso , mentre
stanza) : la risposta C!J è dunque priva di significato. G , G 2 genera una rotazione antioraria e il suo momento è orientato verso l'alto) .
1
L'accelerazione di un corpo è direttamente proporzionale alla variazione di veloci! 11 quesito non chiede : "quale delle affermazioni è vera per due coppie di forze oppo-
nell'unità di tempo: non è uguale alla variazione di velocità. ste". Se fosse così , le risposte Q (!J e m.
sarebbero tutte corrette. Il quesitO m
La risposta esatta è dunque la e
che trova la sua giustificazione nella second 1 chiede la definizione di coppie di forze opposte. La la e la contengono con- e. m m
legge della dinamica. dizioni necessarie, ma non sufficienti perché le coppie siano opposte. L'unica rispo-
8 La quantità di moto di un corpo è definita come il prodotto fra la massa del corpo e l1 sta esatta è dunque la (!J.
sua velocità. Dato che la velocità è un vettore, la quantità di moto è anch'essa un 14 Solo una parte del peso di A (la componente diretta come il piano inclinato) tende a
vettore . Le quantità di moto si sommano quindi tra loro con la regola del parallelo far scivolare il corpo A lungo il piano . Tale componente è esattamente la metà del
gramma (risposta e). peso di A (il piano è inclinato con un angolo di 30°). Essendo PA = 2Ps , la metà del
9 Quando la pallina si stacca dalla molla, la sola forza a cui è soggetta è la forza peso peso di A coincide con P 6 : i due corpi sono in equilibrio. La risposta esatta è la e.
La seconda legge della dinamica (F = m · a a = F l m) diventa in questo caso: "* La comune bilancia da abitazione è un dinamometro: misura la forza con cui la per-
a= P/m = g = 9,8 mfs2 sona che si pesa è attratta dalla Terra. Si tratta quindi della misura della forza peso e
dove P è il peso della pallina. La sola accelerazione a cui la pallina è sottoposta non della massa (risposta (!)) . Per misurare la massa di un corpo occorre infatti una
quella di gravità. Poiché però la pallina si muove verso l'alto, mentre l'accelerazionn bilancia a piatti uguali. Il fatto che la scala graduata della bilancia riporti la misura
gravitazionale è sempre diretta verso il basso, il segno dell'accelerazione è negativo espressa in chilogrammi indica semplicemente che l'unità di misura del peso usata
la risposta esatta è quindi la C!J. dalla bilancia non coincide con quella adottata nel Sistema Internazionale.
1O Il principio di conservazione della quantità di moto di un sistema vale solo se Il 111 La forza di richiamo di una molla è regolata dalla relazione che definisce le forze eia-
sistema è isolato: la risposta esatta è la m. stiche:
F
11 La lancetta delle ore compie due giri in 24 h: per compiere 360° (ossia 2n radianll F = - kx x = -k "*
pari a circa 6 ,28 radianti) impiega 12 h = 12 · 60 · 60s. La velocità angolare della lan
cella è dunque data da: dove x è la deformazione della molla.
6,28 rad All'equilibrio , la molla esercita sul corpo una forza uguale e opposta al peso del
ffi = 12 · 60 - 60s corpo (P = mg "*
P= 2 kg · 9,8 m/s 2 = 19,6 N = 20 N).
La risposta esatta è dunque la m. Quindi
12 La maggior parte dei satelliti si trova a poche centinaia di chilometri di distanza dall1 -~ = - 20cm
1 N/ cm
superficie terrestre il cui raggio vale circa 6400 chilometri.
l satelliti sono in generale molto più vicini alla Terra ossia la molla si allunga di 20 cm (risposta m).
di quanto non sia rappresentato nella figura a lato. Terra 17 Per la seconda legge della dinamica, se su un corpo di massa m si applica una forza
È dunque evidente che la risposta contiene e F, il corpo accelera con un'accelerazione a data da:
un'affermazione falsa.
F
l satelliti sono soggetti alla sola forza gravitazionale satellite a =-
(tutt'altro che trascurabile) e muovendosi di moto
m
curvilineo sono sottoposti a una accelerazione cen- Sostituendo i valori , si ottiene :
tripeta.
In accordo con la seconda legge della dinamica la F 50 N = 50 kg · m/ s 2 = 5 m / s2
forza peso dei satelliti è esattamente la forza centri- 6.400 Km
a = m = 10 kg 10 kg
pela necessaria per garantire la "stabilità" del loro Si noti che tra le risposte, sia la e
che la C!J contengono il valore numerico corretto
moto di rivoluzione intorno alla Terra: la risposta esatta è la (E). dell'accelerazione, ma solo la m
contiene le unità di misura esatte.
Al PHA TEST ····· ······· •·•· ··· ····· ···•· ··· ··· ···•· ····•· ··••· •···.. · DINAMICA ·· ···· ·· ·· ··· ·· ···· ···•· ······ ·• ·
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72 ·· ···· ···· ····· ······ ·· ······ ··· ···· ······ ········ ····· ·· ············· ····· FISICA t •· ··· · · ·· · · ··· · · · ·· · · · · · ·· · · · ···· · · ··· · · ··· · ···· · · · · · · · ·· · © ALPHA TES l
18 Il baricentro di un corpo è il punto in cui si può immaginare applicata la forza peso del LAVORO ED ENERGIA
corpo. Si vede quindi che il concetto di baricentro è strettamente legato a quello di
forza peso e quindi di gravità (risposta fil.
19 l 'attrazione gravitazionale misurata da un dinamometro {bilancia), e quindi il peso
4.1 Lavoro di una forza
dei corpi , è maggiore ai poli che all'equatore per due motivi: Spostando un corpo da un punto A a un punto B, lo sforzo che
1. la Terra non è una sfera ma un ellissoide di rotazione leggermente schiacciato al al compie dipende dall'entità dello spostamento AB e dalla forza
poli: i poli sono più vicini al centro della Terra; f' che si è applicata.
2. la rotazione della Terra intorno al proprio asse rende i corpi all'equatore meno Per quantificare questa "fatica", in fisica si introduce il concetto
pesanti. di lavoro.
Rimangono dunque solo le risposte fJ
e (!J. la prima deve essere scartata perché la Quando il punto di applicazione di una forza F compie uno spo- a
atamento s, la forza compie un lavoro L dato dal prodotto sca- lbl · cos t}
massa di un corpo è una sua caratteristica che non dipende dal si?stema di riferi-
mento o dal campo gravitazionale nel quale il corpo è immerso. 1 re tra forza e spostamento.
L = F • s = IFI ·l si · coso: Dimensioni [lav] = [M] [l]2 [T]- 2
20 In generale per determinare la posizione del centro di massa di un sistema composto
da due masse m 1 e "'2 si utilizza la relazione seguente: dove a è l'angolo formato Unità di misura nel S.I. N m= joule (J)
dai vettori F e s.
m1 d2
m 1 -d 1 = m2 - d 2 ~--
m2 - ~ Il lavoro è una grandezza scalare.
11 lavoro compiuto da una forza F quando il suo punto di applicazione si sposta non
centro dipende solo dalle intensità della forza e dello spostamento ma anche dal loro orienta-
d1 massa
mento reciproco nello spazio. Per esempio il lavoro è positivo o negativo a seconda che
l'angolo a formato da F e da s sia minore o maggiore di 90°.
Dalla definizione di lavoro si ricava che le forze perpendicolari allo sposta-
mento (o:= 90°) non compiono lavoro (cos 90° = 0).
Per il sistema Terra-luna si ha:
la forza centripeta e la forza gravitazionale sono forze che, in alcune circostanze,
mL dr 1 dr non compiono lavoro (figure 4.1 e 4.2).
m r = dL ~ 81 = 3BOOOOkm - d r ~ 82dr = 380000km ~ dr ~ 4700km
Dato che il raggio della Terra vale 6400 km > 4700 km , il centro di massa si trova
lungo la congiungente Terra-luna, all'interno della superficie terrestre (risposta(!)) .
Fig. 4.1 Se il piano di scorrimenlo del carrello è orizzon- Fig. 4.2 La forza cenlripeta Fc nel
lale la forza peso del carrello m g non compie lavoro. moto circolare è perpendicolare alla
velocità e quindi anche allo sposta-
mento: è una forza che non compie
lavoro.
Più in generale si può dire che il lavoro di una forza è nullo quando vale almeno una delle
guenti condizioni:
IFI = O ; lsl = O ; F .ls
ALPHATEST ..•...... ......... .......•... ·· ·······•··•······ LAVORO ED ENERGIA ..... ....... .............. . ................ 75
74 ................................................ ······ ···················· FISICA 1 · ······· ······ ····· ······ ······ ···· ·······.. ·... ©AL PHA TEST
4.2 Potenza 4.3.2 Energia potenziale
La potenza di una forza o, più in generale di una macchina, è definita come il rapporto tra L'energia potenziale è definibile solo per campi conservativi.
il lavoro compiuto dalla forza (o dalla macchina) e il tempo impiegato a produrre il lavoro.
. / Potenza media: P m =
Dimensioni
ft [P] = [M] [LJ2 [TJ- 3
Unità di misura nel S.I. watt (W)= J!S
L'energia potenziale di un corpo immerso in un campo di forze conservativo è una
funzione della posizione del corpo tale che la differenza fra i suoi valori nelle
posizioni iniziale A e finale B è uguale al lavoro compiuto sul corpo dalle
La potenza di una forza può essere espressa in funzione della forza e della velocità del forze del campo per spostarlo dalla posizione A alla posizione B.
suo punto di applicazione attraverso la relazione:
[4.1]
P = !::_ = F • dS = F • v
M M Allo stesso modo, si può affermare che il lavoro che bisogna compiere per vincere le forze
del campo portando un corpo dal punto A al punto B è pari alla variazione dell'energia
Il chilowattora è il lavoro compiuto in un'ora da una macchina avente la potenza di
potenziale L1Epdel corpo tra A e B.
1000W.
Si consideri il caso del campo
•A
Vale la relazione: 1 kWh = 3,6 ·1o6 J gravitazionale: il lavoro che le
eB
forze del campo compiono per
fJ. Il chilowattora esprime un lavoro e non una potenza. portare un corpo di massa m dal
punto A al punto B non dipende
Altre unità di misura della potenza (non appartenenti al S.I. ma largamente utilizzate 111 dal cammino seguito e si ha:
campo tecnico) sono il cavallo vapore (CV) e il cavallo vapore britannico (hp, hor 11 LA __, a = F gravitazionale • AB = IFI ·IAB I = F(hA - ha)
power). Vale la relazione:
= mg ·(hA- ha) = mghA - mgha = -L1( mgh) = - L1E P
1 CV = 75 kgpeso · 1 mis = 735,499 W
1 hp= 745,7 w L'energia potenziale gravitazionale di un corpo è direttamente proporzionale
alla massa del corpo ed esprime fisicamente la quantità di lavoro meccanico
4.3 Energia meccanica che il corpo sarebbe in grado di produrre se venisse lasciato cadere libera-
mente nel campo.
L'energia meccanica di un corpo è una misura del lavoro meccanico che è stato fatto ul
corpo o del lavoro meccanico che il corpo è potenzialmente in grado di produrre. Lavo11•
Si calcoli il lavoro fatto dalla forza gravitazionale su un aliante del peso di
ed energia sono quindi grandezze omogenee: entrambe si misurano in joule.
200 kg che effettua un looping (giro della morte) partendo da un'altezza
L' energia meccanica si distingue in: massima di 500 m fino ad arrivare a 200 m da terra.
• energia cinetica: energia di movimento che non dipende dalla posizione del corpo; Quando l'aliante punta verso il basso, spostamento e forza sono concordi e il
• energia potenziale: energia di posizione che non dipende dallo stato di moto del corpo lavoro è positivo. Poiché il campo gravitazionale è conservativo, il lavoro della
forza peso in quel tratto dipende solo dalla posizione iniziale e finale dell'aliante:
4.3.1 Campo conservativo
LA _,a = EpA - Ep = mghA - mgha = mg · (hA - ha)
Per definire l'energia potenziale di un corpo è necessario introdurre il concetto di calli/'' • 8
76 ......................................................................... FISICA 1 .............. .. .... .. .... .. ........................ ©ALPIIA Il Il ST .. ....... .... .. ..... .... .... ...... ............... LAVORO ED ENERGIA .......................... .. .. ..... ... ........ ..... .. .... .. · 77
4.3.3 Energia cinetica 4.3.5 Applicazioni del principio di conservazione
Dato un corpo di massa m che si muove alla velocità v , la sua energia cinetica E k
dell'energia meccanica totale .
vale: 1 SI consideri un pendolo semplice a cui è agganciata una massa m che v1ene portata a
E k = mv 2 un'altezza h rispetto a un piano di riferimento orizzontale passante per la pos1z1one d~
2 riposo del pendolo. Si supponga di trascurare i poss1b11i attnll diSSipatiVI dovuti alla res1
1tenza dell'aria e del vincolo supenore.
L'energia cinetica, come ogni forma di energia, si misura in joule.
Nel punto di partenza A, il
corpo è fermo, l'energia cine-
Teorema dell'energia cinetica llca è nulla e l'energia poten-
Dato un corpo C soggetto alla sola forza F, il lavoro ziale è pari a m · g · h.
compiuto da F quando C si sposta da un punto A a un Quando il pendolo viene
punto B è uguale alla variazione dell'energia cinetica lasciato, durante la discesa, c A E,;
LIEkdei corpo C. l'energia potenziale diminuì- EP; mgh
Ice trasformandosi in energia
!1Ek = Ek,B- Ek, A = LA ->8 cinetica. Nel punto B il pen- B h
dolo possiede solo energia
Un corpo di massa m= 10 kg cade nel vuoto partendo da fermo da
cinetica, il cui valore è pari a
un'altezza h= 100 m soggetto alla sola forza peso. Qual è la sua energia
quello dell'energia potenziale EP; E,; 1/2mol
cinetica prima di toccare il terreno?
posseduta in A (pnnc1p10 di . . . d d" · ·sce
Il lavoro fatto dalla forza peso durante la caduta del corpo è pari a: conservazione dell'energia). Nella fase di risalita , l'energia cmet1ca_del pen o 1o 1mmu; è
favore dell'energia potenziale. Nel punto C, 1'energ1a c1net1ca e nulla, la potenzia e
Lpeso = P • s = P · h = mg · h = 1O kg · 9, 8 m/s 2 · 100 m = 9800 J
massima e ha un valore pari a quello che aveva In A. . .
Secondo il teorema dell'energia cinetica, questi 9800 joule corrispondono alla Poiché d'altra parte l'energia potenziale è pari a m . g. h, si deduce che sia in A che 1ndC 11
variazione dell'energia cinetica del corpo; dato che il corpo parte da fermo, 1
corpo raggiunge la stessa altezza._ Quindi, se si trascurassero gli attnt1, un pen o o
l'energia cinetica iniziale è nulla e quella finale è proprio pari a 9800 J. potrebbe oscillare per un tempo 1llim1tato.
Un altro caso interessante riguarda il moto
4.3.4 Conservazione dell'energia meccanica totale di un corpo di massa m collegato a una
L'energia meccanica totale E101 (energia cinetica + energia potenziale) di un corpo molla di costante elastica k.
immerso in un campo conservativo è costante: i tratta, come nel caso del pendolo, di un
moto armonico, per lo studio del qu?le SI
E 101 = Ek + EP = costante
Introduce un'energia potenziale elast1ca:
Si consideri un corpo in caduta libera: via via che il corpo cade, la sua energia
(i!> potenziale diminuisce (h diminuisce) e si trasforma in energia cinetica (v aumenta) , E6 = ~ k · x2
in tal modo la loro somma rimane costante durante tutta la caduta.
dove x è la distanza della massa dalla posi-
E 101 = ~ mv 2 +mgh = costante rione di equilibrio, detta anche elongazione.
11 principio di conservazione dell'energia
Quando il corpo tocca il terreno intervengono forze non conservative in presenza meccanica totale assume la forma: '
delle quali non si applica il principio di conservazione dell'energia meccanica totale.
E k + E e = costante
In un campo non conservativo l'energia meccanica totale non si conserva.
Si consideri per esempio il sistema in figura
Parte di essa si trasforma ad esempio in energia termica.
e si supponga che tra il blocco di massa m e
La forza di attrito radente (§ 3.12.1) è una forza il cui lavoro dipende dal cammino 11 piano gli attriti siano nulli. Si compnma 101- _
seguito dal suo punto di applicazione. In presenza di attriti non si è più in un campo zialmente la molla fino a portare m nella x; -Xo x= O x- Xo
di forze conservativo: cade dunque il principio di conservazione dell'energia mec- posizione A; !asciandola libera di muoversi . .
molla compie delle oscillazione tra i punti A e C senza fermarsi ._ Il valore m~ss1mo
canica totale. 1
dell'energia cinetica viene raggiunto nella posizione B, mentre ne1 punti A e C essa e null~
L'energia totale di un sistema, includendo tutte le forme sotto cui si può presentare , si con- d è massima l'energia potenziale elastica. La somma delle due energ1e nmane comun
serva sempre. que costante nel corso delle oscillazioni.
Studiando microscopicamente una collisione tra due corpi , si possono presentare due
m = massa satellite
v2
r
M r· m
m · - = G · - - - dove
r2
l M r = massa Terra
r= distanza satellite- Terra
Da cui si ricava un satellite che orbita intorno alla Terra a una distanza rdal suo centro ha
casi:
1. dopo l'urto, i due corpi hanno ancora la stessa form~ e la stessa temperatura. Si tratta
di corpi elastici e l'urto prende il nome di urto elastico;
2. nell'urto i due corpi hanno subito ~elle variazioni nella struttura, nella forma o nella
temperatura; si parla di urto anelastico. In particolare se 1due corpi nmangono umt1 ,
la velocità e periodo di rivoluzione rispettivamente pari a : l'urto si dice perfettamente anelastico.
Si supponga che durante una collisione non si abbiano forze esterne che_agiscono sulle
v = JG·rM T T = 2nr = 2rr
v
JG ·r Mr
3 particelle , o che la risultante di eventuali forze esterne s1a nulla. In tal caso 11 s1stema costi-
tuito dalle particelle che si urtano può essere considerato con buona appross1maz1one un
sistema isolato.
Si dicono geostazionari quei satelliti che occupano sempre la stessa posi- In ogni tipo di urto, elastico o anelastico, vale il principio di conservazione della quantità
zione rispetto alla superficie terrestre.
di moto:
l satelliti meteorologici, che hanno bisogno di "inquadrare" sempre la stessa zona L,P; = L,P';
geografica per seguire nel tempo lo spostamento dei corpi nuvolosi, sono geosta-
zionari. dove p. e p•. sono le quantità di moto della i-esima particella prima e dopo l'urto.
Si tratta di u~a relazione vettoriale , molto utile per poter stabilire le velocità delle particelle
1
Calcolare l'altezza rispetto alla superficie terrestre alla quale un satellite dopo l'urto partendo dalle velocità prima dell'urto o viceversa . Per ut11izzarla 1n mamera
risulta geostazionario. corretta è necessario fissare degli assi di riferimento e scomporre sugli ass1 1vetton quan-
Perché un satellite sia geostazionario, è necessario che il suo periodo di rivolu- tità di ~oto. Nella figura sottostante si rappresenta schematicamente l'urto fra due parti-
zione sia pari a quello di rotazione terrestre (ossia 86164 s). celle di massa m1 e m2 ; l'apice indica le grandezze dopo l'urto.
Dall'espressione del periodo si ha:
dove il segno meno tiene conto del fatto che la forza gravitazionale è una forza attrattiva. Scomponendo la relazione lungo gli assi X e Y, si ottiene:
Dai teoremi di conservazione dell'energia è possibile calcolare la velocità minima con cui asse X: m1v1 .x+m2v2.x = m1v'1,x+m2v '2,x
un corpo deve essere lanciato per sfuggire al campo gravitazionale terrestre: nel punto di
partenza il corpo possiede energia cinetica ed energia potenziale gravitazionale, mentre asseY: m 1 v 1,y+m 2 v 2 ,y = m 1v ' 1,y+m 2 v ' 2 .y
una volta uscito dall'attrazione terrestre , entrambe le energie sono nulle. Uguagliando le
energie totali nell'istante del lancio e una volta allontanatosi dall'attrazione terrestre, si ha: Diversamente dalla quantità di moto, l'energia cinetica del sistema non si conserva in tutti
l tipi di urto, ma solo in quelli elastici.
v, uga
=
A -~ 11 -
km
s
L'energia cinetica si conserva solo negli urti elastici, mentre la quantità di
moto si conserva in ogni urto.
l
m1 v 1 +m2 v 2 = m 1 v' 1 +m2 v• 2
t=possibile calcolare la differenza di energia cinetica tra prima e dopo l'urto: tale varia-
1 2 1 2 1 2 1 2 zione dipende solo dalla velocità relativa dei due corpi prima dell 'urto:
2m, v,+2m2v2 = 2m,v',+2m2v'2
1 ìn,m2 2
Fra i casi più interessanti di urto centrale elastico, si presentano i seguenti tre:
t.E = ----
2m + m
- · (v 1 - v2)
1 2
• se i due corpi hanno masse uguali, si scambiano le loro velocità:
v'1 = v 2 ; v' 2 = v1 4.4.1 Applicazioni della teoria degli urti
La teoria degli urti può essere applicata con successo ad altri casi di sistemi isolati; in par-
• se hanno stessa massa e il secondo è fermo , dopo l'urto il primo si ferma e il secondo si
ticolare viene di seguito illustrato il fenomeno di un'esplosione.
muove con velocità uguale a quella posseduta in precedenza dall'altro:
Sia dato un corpo fermo di massa m che viene diviso in varie parti tramite l'esplosione di
v' 1 = O; v'2 = v 1 una carica di esplosivo. Il sistema può considerarsi isolato; la quantità di moto totale SI
• se l'urto awiene tra un corpo e una parete fissa, si usano le stesse formule ma si pone n
m2 = ~. In tal caso, la sfera urtante rimbalza perfettamente, tornando indietro con la conserva: L, m;V; dove m 1, m2,... , mn sono le parti i cui è stato diviso il corpo.
stessa velocità. Lasciando cadere una pallina perfettamente elastica, risale fino al punto
i= 1
d1 partenza:
D'altra parte se E è l'energia fornita dall'esplosivo, per la conservazione dell'energia mec-
v' 1 = v 1
canica si deve avere: L,~ m; v~ = E dove v1 , v2 , ... , Vn sono le velocità dei frammenti.
Due palline aventi masse uguali sono spinte una contro l'altra con velocità
v uguali. Supponendo l'urto centrale elastico, quali sono le loro velocità Dalle due relazioni precedenti si ricavano i valori delle velocità dei vari frammenti.
dopo l'urto?
Trattandosi di urto centrale elastico, si ha conservazione della quantità di moto e =
Un ragazzo avente una massa m1 60 kg sta pattinando sul ghiaccio por-
dell'energia cinetica: tando sulle spalle uno zaino di 10 kg. Se la velocità v del ragazzo è pari a 5
mis, come varierebbe se lo zaino cadesse a terra?
m 1 v 1 +m2 v 2 = m 1 v' 1 +m 2 v' 2
l
Il quesito richiede di studiare la velocità orizzontale del pattinatore: il suo peso,
1 2 1 2 1 ,2 1 2 essendo diretto verticalmente, non deve essere considerato in tale studio. Se si
2m,v,+2m2v2 = 2m,v,+2m2v'2 trascurano gli attriti, il sistema ragazzo-zaino può essere considerato isolato, per
cui la sua quantità di moto totale si conserva:
dove m, = m2 = m e v, = v2 = v. Considerando come asse la retta che unisce le
(m 1 + m 2) · v= m 1v 1 + m2 v 2
due palline, prendendo come positivo il verso di moto della pallina 1 prima
dell'urto e notando che, per le convenzioni fissate, v2 =- v1 , si ha: La stessa relazione vale lungo l'orizzontale:
m ·V1 + m·v 2 =m·v - m-v=m·(v' 1 +v' 2) lo= v' +V'
1 2 {v --v
,1 _ ,2 (m 1 +m2)·vx = m 1 v 1 ,x+ m2v 2,x
1212122 ~ 1 ~ Nel momento in cui lo zaino cade, la sua velocità orizzontale si mantiene uguale
v2= (v'~+ v'~)
l 2
m- v 1 + m- v 2 = m. (v' 1 + v' 2)
2 2 2 v2 =v·~
alla velocità iniziale di 5 mis dato che nessuna forza agisce su di esso.
Dalla relazione scritta sopra, si deduce che anche la velocità del ragazzo rimane
La prima relazione indica che le due palline hanno dopo l'urto velocità opposte .
Dalla seconda SI ncava che v' 1 .= v oppure v' 1 = - v . La soluzione positiva si immutata.
Si noti che lo zaino, una volta sganciatosi, cade verso terra, per l'attrazione gravi-
nfensce al caso 1n cu1 le due palline non urtano tra loro e proseguono il loro moto
1nd1sturbate. La soluzione negativa riguarda invece il caso in esame e implica tazionale, ma lungo l'orizzontale il suo moto rimane rettilineo uniforme.
che le due palline nell'urto rimbalzino e tornino indietro, invertendo il loro senso Componendo il moto orizzontale rettilineo uniforme e il moto verticale uni~or
d1 marcia. Tenendo conto dei segni, si può in definitiva affermare che: memente accelerato, la traiettoria dello zaino è una parabola, come SI è v1sto
v' 1 = - v e v' 2 = v nel§ 3.4.
~-
v= lvtrene+Vpallinal = vtrene-vpallina = 60km/ h-2 km / h =58 km / h
Una delle proprietà del pendolo semplice è la costanza del suo piano di oscilla-
zione . Quando un pendolo al polo nord oscilla, il suo piano di oscillazione rimane
fisso, mentre la Terra ruota sotto di lui. Un osservatore solidale alla Terra attribui-
sce al piano del pendolo una velocità angolare, dipendente dalla latitudine, data
dalla componente della velocità angolare della Terra sulla verticale del posto. Molti
studi sul pendolo furono realizzati da Foucault.
OA~~Io gamtente a quanto detto in precedenza, il sistema O viene considerato fisso mentr
e r1 srs ema relatrvo 1n moto nspetto a o.
aazione della teoria di Galileo.
' Da evidenze sperimentali e in accordo con i principi di relatività (leggi uguali per sistemi
Si supponga O' in moto rototraslatorio rispetto a O; per quanto visto nel § 4 5 1 le acce! lnerziali), Einstein scoprì che la velocità della luce è la stessa per ogni sistema inerziale.
~!~~~ ~0~~1 ~~rap~ s~alla ttrelaz11r·one: a= a'+ atr + aco· Moltiplicando tutti;" t~r~ini per f Ciò è in disaccordo con la legge di composizione classica delle velocità.
gge o a e accelerazrom , sr ha: m-a = m -a' + m -a + m-a lnstein intuì che i postulati di Galileo sull'invarianza dei tempi e delle lunghezze non fos-
Notando che: tr Co eero sempre validi ; o meglio, le trasformazioni di Galileo possono considerarsi valide fin-
tanto che il sistema O' si muove rispetto a O con velocità di molto inferiori a quella della
m · a = F = forza che accelera m nel sistema o luce, ma perdono progressivamente validità man mano che tali velocità diventano con-
{ frontabili.
m · a' = F' = forza che accelera m nel sistema O'
Quindi , la novità ri spetto alla teoria galileiana consiste nell'avere trovato delle trasforma-
. d {Ftr = m · a 1, = forza di trascinamento aloni valide anche per sistemi in moto con velocità confrontabili con quelle della luce.
e d e f1nen o: Tali trasformazioni sono dette trasformazioni di
F co = m . ac o = forza di Coriolis si arriva alla relazione:
orentz. Supposto che O' si muova di moto rettili-
neo uniforme solo lungo l'asse X, le coordinate spa-
F = F' + Ftr + Fco ~ F' = F- Ftr- Fco
rlo-temporali di un punto P nel sistema O' rispetto
L~ f~ze Ftr e Fco sono forze fittizie o apparenti che un osservatore non inerziale dev al sistema O diventano:
rn ro urre quando cerca di applicare le leggi della dinamica
J1~ -v~~:2
l
Se O' è in moto traslatorio rispetto a O, le leggi della dinam;ca diventano: y' = y z' = z
x' =
• sistema O' in moto rettilineo uniforme rispetto a o: {a' = a
F' F= t' = t - vx l c
• srs
. tema O' 1n {a' a- J1- v 2 1c 2
. moto rettilineo accelerato: , = at '
F = F - F 1, dove c= velocità della luce = 300.000 km/s e v= velocità di O' rispetto a O
Accanto a queste trasformazioni , si arrivò anche a definire la luce come un limite relativi-
La forza di Corio~is ha l'espressione: Fco = m. 2ro A v' dove roè la velocitll atrco, una velocità impossibile da superare.
angolare con cur O ruota intorno a o.
È possibile accelerare un corpo fino a fargli acquistare velocità prossime a
quella della luce, pari a 300.000 km/s. In nessun modo è però possibile supe-
r:Jfj=> Si consideri una cabina di un treno in movimento nella quale si trovano un passe
rare tale valore.
gero e la sua vahgra appoggrata sul portavaligie. Il treno frena bruscamente e fa va~
gra cade. Un osservator~ all'esterno del treno che vede attraverso il finestrin o la A conclusione della teoria della relatività ristretta, Einstein formulò il principio dell'equi-
vahgra cadere consrdera l evento in accordo con la legge d'inerzia e non è costretto a valenza tra massa ed energia, secondo il quale massa ed energia sono espressioni
rnt~odurre a!cuna forza che agrsce sulla valigia: quando il treno decelera fa valigì diverse della stessa grandezza fisica:
ca e perche su dr essa non agisce alcuna forza e questa prosegue di moto rettilineo
unrforme. Il passeggero, Invece, osservando l'accelerazione della valigia per poter
E = mc2
applicare la seconda legge della dinamica è costretto a introdurre una for~a res on Questa relazione ha avuto e ha tuttora un ruolo di primaria importanza nello sviluppo della
sabrle dr tale accelerazione: si tratta della forza dì trascìnamento Ftr definita sop~a. ftslca atomica e nucleare. L'equivalenza tra massa ed energia è anche alla base delle teo-
rte più accreditate sulla nascita, lo sviluppo e l'evoluzione dell'Universo.
La Terra è un sistema in rotazione su se stesso; un osservatore solidale con la Terra è di
conseguenza costretto a introdurre delle forze apparenti, fa forza centrifuga e la forza di Secondo la teoria del Big Bang , circa 15 miliardi di anni fa non esisteva la materia
Conoh~, per ~pre_gare alcuni fenomeni che accadono sulla superficie terrestre. come la vediamo oggi. Essa era concentrata sotto forma di energia in un punto
ristrettissimo dello spazio, dove le interazioni gravitazionali e la temperatura rag -
r:Jfj=> Nell emrsf.e ro boreale (emisfero Nord) un fluido che forma un mulinello,
1 giungevano valori inimmaginabil i. Un'improwisa esplosione, il Big Bang appunto ,
esempro l acqua che scende rn un lavandino, ruota ìn senso antiorario p
le cui cause sono ancora sconosciute, trasformò questa energia in materia e anti-
• Nell'emisfero boreale, i corpi in moto tendono a deviare verso destra· i .venti cosi materia nel giro di qualche frazione di secondo, per poi creare in pochi secondi
come le_acque ~ei fiumi , deviano verso destra: si può notare che 1~ rive d'estn neutron i, elettroni e protoni. Ebbe così inizio l'Universo.
der frumr sono pru erose delle sinistre.
Tra miliardi di anni, l'espansione dell'Universo seguita all'esplosione potrebbe fer-
• Nell'emisfero australe tutti i sensi di rotazione descritti sono invertiti. marsi e tutta la massa ricollassare in un unico punto ad energia elevatissima.
Infatti al limite per v__, c, la massa del corpo diventa infinita, rendendo di conseguenza
necessaria una forza infinita per imprimergli una accelerazione diversa da zero.
Alcune particelle emesse dal Sole (muoni) , viaggiano a velocità prossime a quella dello
luce e hanno un tempo di vita media1 pari a tre giorni , dopo i quali annichiliscono e si tra
sformano in energia. Poiché per coprire la distanza Sole-Terra impiegano circa 5 giorni,
dovrebbe arrivare nella nostra atmosfera un numero molto basso di queste particelle. Al
contrario se ne misura un numero molto elevato.
Questo è dovuto al fatto che il tempo di vita media misurato da un osservatore solidale con
la Terra e che vede i muoni muoversi a velocità elevate, risulta dilatato e sufficiente per
ché i muoni arrivino sulla Terra.
La vita media di una particella instabile è il tempo necessario affinché il numero iniziale di particelle l
riduca di 1/e dove e è la base dei logaritmi naturali e vale 2,7182 ...
m(140/110)
C!) (140/11 0) 2
m(140-110)/140
(J Non si può calcolare senza conoscere la massa delle auto (uguale)
3 Un treno si muove di moto rettilineo uniforme a 60 km/h. Un viaggiatore che
cammina nello stesso verso del treno con velocità pari a 4 kmlh lancia indietro
una pallina con una velocità di 2 kmlh. Trascurando gli attriti, si indichi la velo-
cità della pallina rispetto al viaggiatore e a un sistema solidale con la Terra.
e- 2 km/h ; 2 km/h ; 62 km/h
m- 2 km/h; 2 km/h ; 58 km/h
C!) 2 km/h ; - 2 km/h ; - 62 km/h
m 2 km/h; - 2 km/h; - 58 km/h
11 Un satellite orbita intorno alla Terra. Il lavoro che la forza di gravitazione com
pie sul satellite in un'orbita completa è:
e positivo
m negativo
8 nullo
m dipende dall'orbita
P = potenza = .!:. H~ = _
N_· _m
M s s
Tra le risposte proposte, l'unica ad avere le stesse dimensioni della potenza è la(!).
Si ha infatti che: F · vH N·~ = ~
s s
2 Le due automobili hanno la stessa massa m; le rispettive energie cinetiche valgono:
2
= _l'i = (140 km / h) 2 = c4or
v~ (110 km / h)2 110
5 Il teorema dell'energia cinetica afferma che il lavoro fatto dalle forze che agiscono su
di un corpo è pari alla variazione dell'energia cinetica del corpo stesso. Nel caso in
esame, l'energia cinetica acquistata dal corpo vale:
Il Ciò che viene chiesto è il valore dell'energia meccanica totale del corpo (energia
potenziale + energia cinetica) e non la sola energia potenziale.
La caduta di un grave nel campo gravitazionale (campo di forze conservativo) è
caratterizzata dalla conservazione dell 'energia meccanica totale: la risposta cercata
èlafl.
ALPHA TEST ······ ·· ·············· ·· · ............ .......... LAVORO ED ENERGIA ············ ······· ·········· ......... 95
L'energia potenziale gravitazionale di un corpo di massa m che si trova a un'altezza 14 In un carnpo conservativo vale il principio di conservazione dell'energia meccanica
7
h vale : Ep = m · g · h. Occorre prestare attenzione alle unità di misura: le masse totale (energia cinetica+ energia potenziale):
devono essere espresse in chilogrammi e le altezze in metri: E 10 1 = Ek+Ep = costante
Quindi la risposta esatta è la fJ. Non tragga in inganno la risposta (B: in un campo
Ep = m · g · h = 1 kg · 9,8 rn/s 2 · 1 m = 9,8 J conservativo il lavoro delle forze del campo è nullo se calcolato lungo una tra1ettona
La risposta esatta è la {B. chiusa; non è sempre nullo come dice la risposta.
15 Poiché per scaldare di 1 oc un chilo d'acqua sono necessari 4200 J, per sapere
8 Durante la caduta di un grave, la sua energia potenziale Ep si trasforma gradual-
quanti joule sono necessari per sc~ldare di 1 oc 400 g d'acqua, è suffiCiente scnvere
mente in energia cinetica E. Alla fine della caduta tutta l'energia potenziale iniziale
E P = m · g · h si è trasformata in energia cinetica e si ha: la proporzione:
- 4200 J . 400 g = 1680 J
E=E p =m · g · h 4200 J : 1000 g =x : 400 g X- 1000g
Se la massa raddoppia anche E raddoppia (risposta {B). Per scaldare 400 g d'acqua da 20 oc a 80 °C, è necessaria un'energia E pari a:
9 A parità di tempo il ferro da stiro consuma un'energia dieci volte superiore a quella E = 1680J · (80 °C - 20 °C) = 60 · 1680J
consumata dalla lampadina. Se però la lampadina rimane accesa per un tempo dieci Poiché il fornello ha una potenza di 420 W, in un secondo fornisce 420 J e quindi il
volte più lungo, l'energia che consuma è la stessa di quella consumata dal ferro da tempo t necessario per ottenere un'energia pari a E è:
stiro. La risposta esatta è quindi la {B.
t = 60 . 1680 J = 240 s
10 La potenza di una macchina è definita come il rapporto tra il lavoro compiuto dalla 420 J/ s
macchina e il tempo impiegato a produrre il lavoro.
La risposta esatta è la (B.
Il lavoro fatto dalla macchina nel sollevare una massa di un quintale (1 00 kg) a
un 'altezza di 1O m vale 100 kg · 9,8 rnJs2 · 1O m ~ 10.000 J.
La potenza minima sviluppata si ottiene dividendo il lavoro per i dieci secondi impie-
gati dalla macchina per compierlo: si ottiene 1000 W = 1 kW (risposta fJ).
11 Un satellite che ruota intorno a un pianeta segue un'orbita ellittica, secondo le leggi
di Keplero. Tale orbita può essere approssimata a una circonferenza e la forza gravi-
tazionale che agisce sul satellite, diretta verso il pianeta, è perpendicolare alla sua
traiettoria. Forza e spostamento sono dunque perpendicolari e il lavoro è nullo (rispo-
sta {B).
12 Indicando con m la massa di B, la massa di A è pari a 4m. Poiché i due corpi hanno
la stessa energia cinetica , valgono le relazioni :
Le leggi della meccanica dei fluidi sono valide indifferentemente per i liquidi
e per i gas, con l'unica particolarità che nei liquidi, contrariamente a quanto
accade per l gas, le molecole sono condizionate dalle forze di coesione inter-
molecolare che le tengono le une vicine alle altre e permettono al liquido di
occupare un volume proprio.
Si considerino due recipienti chiusi da un pistone, uno contenente un gas, l'altro un
liquido. Applicando una forza al pistone si nota che il gas può essere facilmente com-
presso, mentre il liquido oppone molta resistenza alla compressione. Inoltre, una volta
lasciato il pistone, il gas tende a riportarlo nella posizione di partenza, dimostrando una
notevole elasticità.
gas
C ALPHA TEST ··••··•··•···••··••···•·•••·····•········••····• MECCANICA DEl FLUIDI •··•······· ··•··••··········•····••·······•·••••···· ······ ····· 99
5.1 Legge di Pascal 5.2 Legge di Stevino
Si consideri un recipiente contenente un liquido qualunque. Se su una superficie laterale Si consideri un recipiente contenente un fluido e una superficie S immersa nel fluido a una
del contenitore si pratica un foro, il liquido fuoriesce e la parte di liquido sovrastante certa profondità h. Il volume di fluido che sovrasta la superficie è V = S · h , quindi il suo
scende non più sorretta da quella inferiore: il fluido esercita una forza non solo contro la peso è:
parete del recipiente , ma anche sulle altre parti del fluido stesso. Fp=p- g -S- h
Si PUò dimostrare che tale forza è sempre perpendicolare a una qualunque superficie
•mmersa nel fluido, comunque essa sia orientata. Il rapporto tra la forza e la superficie dove p è la densità del fluido.
definisce la pressione esercitata dal fl uido sulla superficie. La pressione esercitata sulla superficie è P = p · g · h
/ P . . P _ F Dimensioni [P]= [M]-[L]-1. [Tl - 2 L Legge di Stevino: la pressione idrostatica o aerostatica (pressione dovuta al
ti ress•one. - s
Unità di misura nel S.I. Pascal (Pa) = N/m 2 :il. solo peso del fluido) è proporziònale alla profondità h: P = p · g - h dove p è la
densità del fluido e g è l'accelerazione gravitazionale.
Per la misura della pressione di un fluido esistono anche altre unità di misura a seconda
del tipo di problema che si deve affrontare. Valgono le equivalenze: Si calcoli a quale pressione Idrostatica si trova sottoposto un sub che
nuota a 10 metri sotto il livello dell'acqua.
1 Pa = 1 ..!'!._ · 1 baria = 1 dina · 1 Pa = 1O barie
m2 ' cm 2 ' Nell'acqua di mare, la pressione idrostatica aumenta di una atmosfera(- 105 Pa)
ogni 1O m di profondità. Infatti la pressione esercitata da una colonna d'acqua
1 bar= 106 barie ; 1 millibar = 10- 3 bar alta 10m è:
1 atm = 101325 Pa = 1013 millibar = 760 mmHg (vedi§ 5.4)
P = p . g . h = 1~ · 9 8 !!1. · 1O m = 1os Pa = 1 atm
L In un fluido la pressione si trasmette in tutti i punti e in tutte le direzioni, e le dm3 ' s2
~ forze di pressione agiscono perpendicolarmente alle superfici dei corpi indi· Questa pressione dell'acqua si somma alla pressione atmosferica a livello del
pendentemente da come queste sono orientate. mare, e il sub si trova sottoposto a una pressione totale di 2 atm.
La legge di Pascal afferma che in ogni punto di un fluido in quiete, non soggetto alla p0 = pressione atmosferica a livello del mare = 1 atm; P10 = 2 atm; P2o = 3 atm;
fo_rza di gravità, si ha la stessa pressione. Se si considera un contenitore con un'estre· P30 = 4 atm; ecc.
mltà libera in modo tale da poter esercitare una forza su un liquido tramite un pistone, tale
;orza si trasmette inalterata in tutti i punti del fluido. Praticando dei fori alle pareti, il liquido 5.2.1 Principio dei vasi comunicanti
uonesce allo stesso modo da tutti i buchi (vedi figura a lato). Dati alcuni contenitori aventi forme diverse e
tra loro comunicanti, se si versa del fluido nel
primo, tutti i contenitori si riempiono di liquido
fino alla stessa altezza. Infatti a parità di pro-
fondità si deve avere la stessa pressione, con-
dizione che si verifica solo se le colonne di
fluido sono uguali in tutti i contenitori.
Per lo stesso motivo, la pressione idrostatica
non dipende dalla forma del recipiente che
;er lo stesso motivo, gonfiando un palloncino, la forza che si genera sulle pareti interne è contiene il fluido ma solo dalla profondità h:
a stessa in tutti i punti e il volume aumenta uniformemente. Per la legge di Pascal, si è nei punti A, B, C e D dei recipienti in figura, vi è la stessa pressione.
fatta l'ipotesi che il fluido non sia soggetto alla forza di gravità, o che, quantomeno, le forze
di pressione siano considerevolmente superiori alle forze di gravità coinvolte.
Se cade questa ipotesi, in un fluido si distinguono due tipi di forze.
1· Forze superficiali: agiscono solo sulla superficie delimitante il fluido. Si consideri , per
esempio, un liquido in un cilindro compresso da un pistone. La pressione dovuta alle
forze superficiali (forza esercitata dal pistone) è uniforme in tutto il liquido.
2· F'orze di volume: agiscono su tutti i punti del fluido e dipendono quindi dal suo
Volume. La forza peso è un esempio di forza di volume.
~casi in cui si possono trascurare le forze di volume vengono affrontati tramite la legge di
ascal. Diversamente, la pressione derivante dalle forze di volume è regolata dalla legge
d1 Stevino.
-----
IFI =-11·11 F v
Si consideri un condotto in cui scorre un
fluido di densità p e si fissi l'attenzione su
-.
due punti. Si indichi con v1 e v2 i moduli delle dove A è la superficie di contatto
velocità del fluido, con P1 e P2 le pressioni tra fluido e corpo e 11 è il coeffi-
h
del fluido e con h 1 e h2 le altezze dei due ciente di viscosità.
punti rispetto a un riferimento orizzontale. Quest'ultimo è strettamente di- ....
Bernoulli dimostrò che vale la seguente rela- pendente dalla temperatura (au-
zione: menta con il diminuire della tem-
peratura).
1 2 1 2
P 1 + pgh 1 + pv 1 = P 2 + pgh 2 + pv 2 = cost. Di seguito sono riportate le dimensioni e l'unità di misura di 11·
2 2
L Dimensioni [11]= [L]- 1. [M] ·[T]- 1
~ +h+ 2g
2
Dividendo per p-g si ottiene: v = cost. ~ Unità di misura nel S.I. N · s/m 2 = pascal · secondo
pg
Nel sistema c.g.s. l'unità di misura è il poise che corrisponde a dine-s/cm2 e poiché
l tre termini a primo membro hanno le dimensioni di una lunghezza e sono rispettivamente 1 Pa · s = 1O poise, nel S.I. l'u nità di misura della viscosità si chiama decapoise.
detti altezza piezometrica, altezza geometrica e altezza cinetica.
• La viscosità è un indice della resistenza che un fluido oppone agli scorri-
Il teorema di Bernoulli afferma che in ogni condotto, la somma delle altezze
piezometriche, geometriche e cinetiche è costante.
!J. menti relativi tra i suoi strati interni.
• La forza di attrito che incontra una sfera di raggio r muovendosi con velo-
cità v all'interno di un fluido viscoso (con coefficiente di viscosità 11) vale:
Come conseguenza vale il principio di Venturi:
F = -61t11 rv
Se in un condotto la sezione diminuisce, la velocità del fluido che la attra-
versa aumenta (teorema di continuità) e la sua pressione diminuisce (teo- Per la viscosità di un gas il ragionamento è analogo: è sufficiente considerare il corpo totalmente
rema di Bernoulli)- immerso nel gas.
Q = nr 4 t;.P h
8Tjl
dove r= raggio condotto !J.P =differenza di pressione agli estremi del condotto
l= lunghezza condotto 11 = viscosità del fluido
La formula di Poiseuille può essere usata per calcolare il coefficiente di viscosità di un
fluido: conoscendo il raggio del condotto e la sua lunghezza e misurando la pressione alle il liquido non bagna le pareti
estremità e la portata è possibile risalire alla viscosità tramite la relazione: il liqu1do bagna le pareti
106 ·· ···· ·· ······ ··· ····· ····· ··· ········ ··· ······ ·· ···· ··· ········ ··· ··· ··· FISICA 1 ···•· · ·· ·•·•· ··••·•••· •••·••· ····•· ······ ·•· ····••·••···· @ALPHA TEST ................................................ MECCANICA DEl FLUIDI · · · ····· ·•··········•••···•··· ........................... 107
------~"""*'!-~----- ---=-=-~----
TEST DI VERIFICA
Un fluido si dice viscoso se in esso:
e la velocità di scorrimento è minima
mè presente il solo attrito con le pareti del recipiente
mè presente un atlrito interno
mnon esiste accelerazione di gravità
2 Un corpo con peso specifico pari alla metà di quello dell'acqua è immerso in
acqua e tenuto fermo da una catena. A quale accelerazione si troverebbe sog-
getto se fosse lasciato libero improvvisamente?
e 2,0g
m o.sg
m1,O g (g è l'accelerazione di gravità)
mDipende dalla profondità a cui il corpo si trova
CJ Dipende dal volume del corpo
3 Due contenitori cilindrici contengono rispettivamente acqua fino a un'altezza
h 1 e mercurio fino a un'altezza ~ = 1/13,6 · h 1• La sezione del primo conteni-
tore è la metà di quella del secondo. Sapendo che la densità del mercurio è
13,6 g/cm3, e chiamando con P1 e P2 le pressioni esercitate sul fondo dei con-
tenitori, quale delle seguenti affermazioni è esatta?
e P, =P2
mP, =4 . p2
l mP, = 13,6 . P2
mP,= 1/4 . P2
© ALPHA TEST ................................. .. .......... .. MECCAN ICA DEl FLUIDI ............................................................ 109
11 Un recipiente cubico con lato di 20 cm contie~e acqu~ fin~ a 2 mm dal bord~;
6 Si~ ~ato_un condotto con due diramazioni in cui scorre liquido reale incompri- in essa è completamente immerso un cubo di ghiaccio di 1O cm di lato. Se 11
mlblle. S1a 0 1 la portata del condotto principale prima della diramazione e O:z la
portata complessiva delle due diramazioni. Risulta: ghiaccio si scioglie, il livello dell'acqua:
e o,102 < 1 e scende
mo,l~= 1
mresta immutato
(!J sale senza raggiungere il bordo
(!J o,;o2 > 1 m raggiunge il bordo
mtrattandosi di un liquido reale non è possibile stabilire il rapporto tra le portate (J sale e l'acqua trabocca
Perché una barca galleggi in maniera stabile, il centro di spinta e il baricentro 12 un recipiente cubico con iato <lj 20 cm contiene. acqua fi~o a_2 m_m dal ~ord.o;
7
in essa galleggia un cubo di ghiaccio di 1Ocm d1 lato. Se Il gh1acc1o si sc1oghe,
devono essere:
e coincidenti il livello dell'acqua:
e scende
mallineati orizzontalmente mresta immutato
(!J allineati verticalmente con il centro di spinta sopra il baricentro (!J sale senza raggiungere il bordo
mallineati verticalmente con il centro di spinta sotto il baricentro m raggiunge il bordo
In figura è rappresentata la sezione di un condotto orizzontale di diametro
(J l'acqua trabocca
8
variabile al quale sono collegati quattro tubi verticali.
2 Poiché il peso specifico del corpo è la metà di quello dell'acqua, anche la densità è la
metà e la spinta di Archimede sul corpo è superiore alla forza peso.
H2C{
Ftot FA - FP PH 2 o · V · g - Pcorpo · V · g
a = m = P corpo · V = Pcorpo . V
3 Le pressioni esercitate sul fondo dei contenitori possono essere calcolate con la
legge di Stevino: P = p · g · h
Per l'acqua e per il mercurio si avrà rispettivamente:
g m 1
p2 = 13 ,6 cm 3. 9 ,8 52 . 13,6 ht
4 Per rompere il recipiente bisogna generare al suo interno una pressione pari a 3 atm
(due atmosfere in più della pressione esterna).
Perché la pressione interna sia di 3 atm la colonna di acqua nel tubo verticale deve
essere alta 20 m. Il volume di un cilindro alto 20 m con 1 cm 2 di superficie di base
vale:
© ALPHA TEST ................................................ MECCAN ICADEl FLUIDI ·· ··· ··· ····· ···· ······ ···········•·············· ······•··· · 113
5 Per il teorema di Bernoulli, la somma dell'altezza piezometrica, dell'altezza geome 11 motivo per cui il ghiaccio galleggia sull'acqua è che la densità dell'acqua diminuì·
11
trica, e dell'altezza cinetica è costante: sce nel passaggio da liquido a solido. Il volume occupato dal cubo d1 gh1acc1o
immerso nell'acqua è dunque maggiore di quello che occuperebbe la stessa quant1tà
p v2 d'acqua se fosse liquida. Si conclude che quando il cubo di ghiaccio si scioglie il
pg+h+ =cost. livello dell'acqua scende (risposta f't).
29
Diversamente dall'esercizio precedente, dove il ghiaccio era totalmente immerso
Poiché l'asse è orizzontale, l'altezza geometrica è sempre la stessa in qualunque 12
nell'acqua, in questo caso il cubo di ghiaccio galleggia sull'acqua. La differenza è
punto; prendendo i due punti 1 e 2 si ha:
sostanziale: il volume della parte del cubo immersa nel liquido è uguale al volume
che l'intero cubo occuperebbe se fosse liquido. Per la legge di Archimede infatti , il
P 1 v~ P2 v~ cubo galleggia perché sposta una qtlantità di acqua che pesa quanto lui.
-+- = -+-
pg 2g pg 2g Si conclude che, quando il cubo di ghiaccio si scioglie, l'acqua che si origina va ad
occupare lo stesso volume che prima occupava la parte sommersa del gh1acc1o. Il
D'altra parte, poiché 8:2 > S 1 , per il principio di continuità si ha che v2 < !:l..e quindi
P2 > P1. Di conseguenza l'altezza piezometrica è maggiore in 2 (risposta~). livello dell'acqua rimane quindi invariato (risposta m).
6 Per il principio di continuità, la portata di un condotto rimane costante durante il moto
del liquido. Quindi, indipendentemente dalla portata delle due singole diramazioni, s1
ha che la portata 0 1 deve essere uguale a ~ (risposta C)).
8 Per rispondere correttamente basta osservare che il livello più basso si ha in corn
spondenza del tubo verticale situato nel punto di minore pressione dell'acqua. Ricor-
dando che, al diminuire della sezione del condotto , la velocità aumenta mentre la
pressione diminuisce, si riconosce nella (!Ila risposta corretta.
~ m
FA = m · g = PH
2
o·V ·g = 1 - 3 · 9 ,8 "2 · 200 dm3 = 200 · 9 ,8 N
dm s
dove il volume V è stato calcolato moltiplicando tra loro le tre dimensioni della tavola
Poiché la tavola ha un peso P= 70·9,8 N, ~r farla affondare fino al pelo dell'acqua
sufficiente un peso di 130·9,8 N (risposta tl).
10 l capillari sono tubi con un diametro inferiore a 1 mm. Quando sono immersi in un
recipiente contenente un liquido, le forze di coesione tra le molecole del liquido e
quelle di adesione tra le molecole del liquido e del contenitore provocano un innalza
mento o abbassamento dell'altezza del liquido a seconda che quest'ultimo bagn i o
meno le pareti del capillare.
Il dislivello che si forma dipende non solo dal liquido in esame, ma anche dal raggio
del capillare, secondo la legge di Jurin-Borelli: !J.h = kl r dove !J.h è il dislivello, k
una costante e r è il raggio del capillare.
Procedendo per esclusione si conclude che risposta esatta è la (!1.
114 ······································································· ·FISICA 1 ...................................................... ©ALPHA TESl CALPHA TEST ............................................. MECCANICA DEl FLUIDI · ............................... .. ........................... 115
FORMULARIO
GRANDEZZE FISICHE
Multipli Sottomultipli
Vettori
• Somma: v l ~
~
v2
• Differenza:
• Errore relativo: E, = ~
©ALPHA TEST ·········· ... ....... ... .. ...... ........ ·· ········· ··· FORMULARIO······ ··· ······· ····· .................................. ······ ···· ·· 117
6.2 CINEMATICA Moto di caduta dei gravi
52 - s, 6s a= g= 9,8 m/s2
Velocità media: v = -t--t- = t
2- 1 6 • Spazio percorso in verticale da un oggetto in caduta libera:
s2 - s, h = h0 + v 0 . t+ 1 g ·t2
• Velocità istantanea: vist = lim - - 2
t2-. t, t2 - t,
Conversioni per la velocità: • Corpo lasciato cadere da un'altezza h-con velocità iniziale nulla:
V = Vo +B · t
dove r = raggio di curvatura, T = periodo
• Spazio percorso dopo un tempo t
• Velocità angolare:
1 2
s = s0 +v 0 · t+ a.t
2
• Accelerazione che ha portato la velocità da v0 a v1 in un tempo t
• Accelerazione centripeta:
v 1 - v0
8 =--
t
• Velocità finale raggiunta dopo avere percorso uno spazio 6s:
(sempre diretta verso il centro della curva) .
v1 = Jv~+2a · t.s
Valgono le relazioni: T = !v (dove v= frequenza) ;
• Accelerazione che ha portato la velocità da v0 a v1 in uno spazio 6s:
v = c.o · r;
2 2
1 v, - vo v
a=2 · 1 l 5 c.o = - .
r
11S ....................................................................... fiSICAI ...... ........ . ............ ...... .. ...... ...... .... ©ALPHA TEST © AL PHA TEST ............................ · ......................... FORMULARIO ..................................................... .. .. ....... "· 119
6.3 DINAMICA Momenti
Prima legge della dinamica • Momento di una forza F: 1 = r" F :) hl = r · sene · F = b · F dove b =braccio
Un corpo su .cui non agisce alcuna forza o sul quale agiscono forze in equilibrio mantiene
11 suo stato d1 moto (rettilineo uniforme) o di quiete • Momento di una coppia di forze: 1 = d " F :) [1[ = F · b dove b = braccio
Seconda legge della dinamica:
• Momento angolare: L = r " P = m ·r" v
F =m · a
2
Terza legge della dinamica o principio di azione e reazione Nel moto circolare si ha: L = m· v · r = m · r · oo = f . oo con l= momento d'inerzia
A ogni azione corrisponde una reazione uguale e opposta:
Equazioni fondamentali della stal ica
F, --.2 = - F 2-.1
Quantità di moto:
R = I,F 1
=O 1 = I,11 =o
P= m · v Macchine
Teorema dell'impulso: • Vantaggio statico di una macchina:
F = m · a = m . t.v- t.(m · v )-
M - -----,;;;:r- -
t.P F M= t. P
M :) .
~ fi 21t. ~ fi
• Gittata: G = _Q . sen 2 a. Pulsazione oo = 21tV Frequenza v
g 21t.
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Campo gravitazionale
6.4 LAVORO ED ENERGIA
• Legge di gravitazione universale:
Lavoro di una forza:
F=G · m · M
L = F • s = IFI ·l si · cosa r2
Casi particolari: 2
con G = 6, 67 · 10- 11 N · m
kg 2
IFI = O :) L= o
• Intensità del campo gravitazionale:
lsi = O :) L=o
Fj_s :) L=O G =~=G- ~
,m r2
Potenza di una forza:
• Velocità di rotazione di un satellite intorno alla Terra:
v= J G·,Mr
1 kWh = 3, 6 . 106 J
con Mr =massa della Terra;
1 CV = 75 kgpeso · 1 m/s = 735, 499 W r= distanza del satellite dal centro della Terra.
Energia
• Velocità di fuga : vruga = J2G ~;
• Energia cinetica: E k = ~mv2
• Velocità necessaria per uscire dall'attrazione terrestre: vfuga, T = 11 k:
Teorema dell'energia cinetica: IlE k = E k , 2 - E k, 1 L
Periodo di rotazione di un satellite intorno alla Terra:
• Energia potenziale gravitazionale: E P = m · g · h
T = 21tr = 21t
v
JG ·r3Mr
Teorema di conservazione dell'energia: E 101 = 1 m v 2 + mgh = costante
2
m= massa satellite r =distanza satellite-Terra
• Energia potenziale elastica: E e = ~ k x2 con
{ Mr =massa Terra 'r =raggio della Terra
Forza elastica: F e = - k · x Moti relativi:
Urti v' = v - v 1,
• Urto centrale elastico: Sistema O' in moto rettilineo uniforme:
j a' = a
F' = F
m, v,+ m2v2 =(m,+ m2). v' :) v'= m, v,+ m2v2 Fattore di Lorentz per sistemi in moto con velocità v elevate: -;===;:;==;;
m 1 +m2 J1- v2J c2
122 ......................................................................... FISICA 1 ....................................................... ©ALPHA TEST © AL PHA TEST ............ .......................................... · FORMULARIO .... ........ .... .. .. ...... .. .. .. .... .. .................... ...... .. .. 123
• Viscosità: un oggetto con superficie d'appoggio A, in movimento con velocità v a un'al-
6.5 MECCANICA DEl FLUIDI tezza h dalla base di un contenitore, subisce una resistenza da parte del fluido pari a:
Pressione di un fluido: A-v
IFI = - TI h TI si misura in decapoise
P=~
s
• Tensione superficiale: ~ = ~
Fattori di conversione:
• Formula di Poiseuille: la portata di un condotto di lunghezza l e raggio r alle cui estre-
1 Pa =1 N ; 1 baria = 1 din: ; 1 Pa = 10 barie
m2 cm mità è applicata una differenza di pressione !!>.P è pari a: Q = rc~~~p
1 bar = 1os barie ; 1 millibar = 1o-3 bar 4
rcr D.P
Valore della viscosità tramite la formula di Poiseuille: TI = 8Ei/
1 atm = 101 325 Pa = 1013 millibar = 760 mmHg
• Legge di Pasca!: in un fluido la pressione si trasmette in tutti i punti e in tutte le dire- • Legge di Stokes: F = - 6rtTI rv
zioni , e le forze di pressione agiscono perpendicolarmente alle superfici dei corpi indi-
pendentemente da come queste sono orientate.
• Legge di Stevino: la pressione idrostatica o aerostatica (pressione dovuta al solo peso
del fluido) è proporzionale alla profondità h:
p = p·g ·h
dove p è la densità del fluido e g è l'accelerazione gravitazionale.
Nell'acqua di mare, la pressione idrostatica aumenta di una atmosfera ogni 1O m.
• Principio dei vasi comunicanti: se si hanno più contenitori aventi forme diverse tra
loro comunicanti, e si versa del fluido nel primo, tutti i contenitori si riempiono di liquido
fino alla stessa altezza.
• Legge di Archimede: un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso
l'alto di intensità pari al peso del fluido spostato.
Peso di un corpo: p · g · V
Peso di una quantità di fluido di volume V= spinta di Archimede = Pnuida · g · V
Forza totale agente sul corpo: p · g · V- pfluida · g · V
Fluidodinamica
• Portata di un condotto: quantità di fluido che attraversa la superficie del condotto in un
secondo. Vale la relazione Q = S · v
1 2 P
P 1 +pgh 1 + pv 1
2 = P 2 +pgh2 + 21 pv22 = cost. ~ pg+h+
v2
29
= cost.
Se in un condotto la sezione diminuisce, la velocità aumenta (teorema di continuità) e la
pressione diminuisce (teorema di Bernoulli).
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Grandezze e unità di misura nel Sistema Internazionale e nel C.G.S. Valore di alcune costanti fisiche
Dimensioni fisiche Unità Costante Simbolo Valore
Grandezze Unità nel S.I.
nel S.I. e nel C.G.S. neiC.G.S.
lunghezza m(metro) [l] cm (centimetro) Accelerazione di gravità a 45° di latitudine g 9,8 m/s 2
tempo s (secondo) [T] s (secondo) Costante dei gas perfetti R 8,318 J/K·mole
peso specifico Nfm3 [L]- 2 [M] [T]-2 dina/cm 3 Velocità della luce nel vuoto c 300000 km/s
pressione N/m 2 [L] - 1 [M][T]- 2 dina/cm 2 Velocità del suono nell'aria secca a ooc 331,4 m/s
carica elettrica C (coulomb) [T] [i] franklin Massa a riposo del protone mp 1,6726·10-27 kg
potenziale elettrico V (volt) (L]2 [M] [T] -3 [i]-1 statV
Massa a riposo del neutrone mn 1,6749·10 - 27 kg
intensità del campo elettrico N/C oppure V/m [L] [M] [T] - 3 [i]- 1 (statV)/m
Carica elementare e 1,6·10- 19C
capacità elettrica F (farad) [L]-2 [M]-1 [T] 4 [i]2 cm
Costante di Coulomb nel vuoto Ko 8,99 ·10 9 N·m 2fkg 2
E o costante dielettrica F/m [L] - 2 [M]- 1 [T] 4 [i]- 1
Costante dielettrica del vuoto Eo 8,859·1 O -12 Farad/m
resistenza Q(ohm) [L]2 [M] [Tr3 [i]-2 statQ
Permeabilità magnetica del vuoto ~ 12,56·10- 7 henry/m
flusso magnetico Wb (weber) [L] 2 [M] [T]- 2 [i] - 1 statWb
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