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Istituzioni

Università

Il 2 settembre 1811 venne fondata da re Federico VI di Danimarca la più antica università della Norvegia:
l'Università di Oslo.

Ordinamento scolastico

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Istruzione in Norvegia.

In Norvegia la scuola è obbligatoria dai 6 ai 16 anni. L'anno scolastico dura da metà agosto a fine giugno.

Forze armate

Le forze armate norvegesi sono composte (dati 2009) da circa 23 000 persone, inclusi gli impiegati civili.
L'esercito venne istituito nel 1628 dal re Cristiano IV come difesa da attacchi stranieri. Il servizio militare è
obbligatorio per uomini e donne, dura 12 mesi e prevede dei periodi di addestramento supplementare.
Inoltre è presente una forza di difesa locale, suddivisa in piccole unità, addestrata per compiti speciali. Fa
parte della NATO dal 1949 e ha partecipato all'ISAF, missione in Afghanistan.

Politica

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Politica della Norvegia.

La Norvegia è una monarchia parlamentare. Le funzioni del re, oggi Harald V di Norvegia, sono soprattutto
cerimoniali. Il consiglio di stato è composto dal primo ministro e dai suoi ministri, nominati formalmente dal
re. Il parlamento norvegese, lo Storting (noto anche come Stortinget, che significa "il parlamento"), ha 169
membri. I deputati vengono eletti ogni quattro anni dalle 18 contee con sistema proporzionale. Fino al 2009
lo Storting si divideva in due camere, Odelsting e Lagting, anche se nella maggior parte dei casi funzionava
come un parlamento unicamerale.

Dal 2021 il Primo ministro è Jonas Gahr Støre, leader del partito Partito Laburista, a capo di un governo di
minoranza che comprende anche il Partito di Centro.

Unione europea

La Norvegia non aderisce all'Unione europea e pertanto tra la Norvegia e qualsiasi stato UE vi sono i
controlli doganali. Secondo gli euroscettici, se la Norvegia diventasse membro UE le industrie norvegesi
della pesca e dell'agricoltura ne soffrirebbero, e l'adesione porterebbe a una maggiore centralizzazione e a
un indebolimento dell'uguaglianza e dello Stato sociale.[13]

La Norvegia ha indetto due referendum per l'entrata nell'Unione europea, ed entrambe le volte i cittadini
hanno bocciato la proposta, sebbene con un lieve margine. Al primo referendum, tenutosi il 25 settembre
1972, il 53,5 percento dei votanti fu contrario all'adesione all'UE. Nel secondo referendum, tenutosi il 27 e
28 novembre 1994, la maggioranza scese al 52,2 percento dei votanti. In alcune zone, come Oslo, la
maggioranza dei cittadini ha votato a favore dell'adesione all'UE. La Norvegia ha comunque firmato un
accordo nel 1994 per la partecipazione alla Associazione Europea di Libero Scambio (EFTA) e allo Spazio
Economico Europeo (SEE), e fa parte dell'area Schengen.[14]

A Oslo è presente una delegazione ufficiale dell'Unione europea.[15]

Elezioni politiche del 2009 e del 2013

Il 14 settembre del 2009 la coalizione guidata da Jens Stoltenberg vincendo le elezioni si è riconfermata alla
guida del paese: in Norvegia una coalizione uscente non veniva confermata dal 1993. I laburisti hanno
ottenuto il 35,4% (64 seggi), il Partito del Progresso guidato da Siv Jensen il 22,9% (41 seggi) mentre i
Conservatori il 17,2% (30 seggi). L'alleanza di centro-sinistra ha ottenuto in totale 86 seggi confermandosi
alla guida del paese, oltre ai Laburisti hanno infatti ottenuto 11 seggi a testa tanto il Partito della Sinistra
Socialista quanto il Partito di Centro, entrambi con il 6,2% dei voti. Nonostante il successo del centrosinistra
nel corso delle elezioni del 2009 il centrodestra ha guadagnato qualche seggio allo Storting rispetto alle
elezioni del 2005, soprattutto grazie al balzo in avanti dei Conservatori guidati da Erna Solberg.

Le elezioni del 9 settembre 2013 hanno visto la vittoria della destra con un programma di decise misure di
controllo sull'immigrazione e di forti tagli fiscali e di spesa pubblica. Il 16 ottobre 2013 si è insediato il
governo di coalizione di due partiti di destra, Conservatori (11 ministri) e Progressisti (7 ministri) guidato da
Erna Solberg, seconda donna a diventare premier norvegese dopo Gro Harlem Brundtland.

Giustizia

In ogni contea ha sede un Tribunale di conciliazione, che giudica direttamente i casi di minore entità. La
magistratura civile e penale è invece unificata. La gerarchia ordinaria prevede i Tribunali distrettuali, le Corti
d'Appello e la Corte suprema (con sede a Oslo). La Corte d'appello si occupa dei reati gravi (delitti, ecc.),
mentre la competenza della Corte suprema nelle cause penali è limitata alle questioni di diritto. Tutti i
giudici sono nominati dal re. In Norvegia dal 1963 è stata istituita la figura dell'Ombudsman (eletto ogni
quattro anni dal Parlamento), che ha il compito di assistere i cittadini vittime di errori o abusi della pubblica
amministrazione. I componenti del Lagting e i membri ordinari dell'Alta corte (l'Høyestereth) formano
un'Alta corte del Regno (il Riksrett), con la funzione di giudicare i ministri, i componenti della stessa Alta
corte e dello Storting.

Economia

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Norvegia.

La Norvegia, nel 2015, è stato nominato il paese con l'indice di sviluppo umano più alto del mondo. Il PIL
procapite della Norvegia nel 2012 era di 99 170 $, cioè il terzo al mondo, anche se si riduce di quasi la metà
calcolandolo a parità di potere d'acquisto, visto l'alto costo della vita. Questo risultato si deve alla notevole
espansione economica degli ultimi anni dovuta alla produzione di energia idroelettrica, allo sfruttamento
dei giacimenti petroliferi del Mare del Nord e all'esportazione di materie prime come il legno (dalle
numerose foreste), pesce e minerali.

E in campo economico da ricordare l'importate contributo di Ragnar Frisch che fu assieme all'olandese Jan
Tinbergen il primo vincitore del Premio Nobel per l'economia, nel 1969 per aver sviluppato e applicato
modelli dinamici per l'analisi dei processi economici

Allevamento

Si tratta innanzitutto di un'economia foraggera, caratterizzata dalla produzione del latte e dei suoi derivati
(burro, formaggi, ecc.) praticata in piccole aziende a economia intensiva in cui si compensa l'area del clima
e la necessità di usare razze bovine sufficientemente resistenti con una tecnica progreditissima di
allevamento del bestiame. Tuttavia, molto utilizzati sono anche gli ovini e i suini per via della buona
produzione di lana e carne. Le coltivazioni, destinate soprattutto all'alimentazione del bestiame (orzo e
avena), occupano solo il 2,5% della superficie totale norvegese.

Tuttavia, se da una parte la superficie coltivata o tenuta a pascolo non raggiunge il 3% della superficie
totale, dall'altra è vero che la foresta occupa più di un quarto della superficie del paese, costituendo una
fonte di risorse sfruttate dall'industria della carta e del legno. Però la foresta norvegese è disposta in lingue
di bosco lungo i versanti ripidi dei fiordi e ciò la rende molto più difficile da sfruttare di quella svedese.
Infine, il trasporto del legname è assai difficoltoso per la conformazione del territorio: perciò viene
effettuato in genere via mare, tranne che nel sud del paese.

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