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Geo Del Turismo2
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IL CONCETTO DI MILIEU
Il milieu comprende tutte le caratteristiche che si sono sedimentate nel tempo e legate stabilmente ad un
territorio e che possono in qualche modo costituire delle leve per lo sviluppo del territorio stesso:
• condizioni naturali (climatiche, morfologiche, paesaggistiche);
• prodotti materiali dell’azione umana (infrastrutture, impianti, monumenti);
• prodotti culturali (tradizioni, know-how diffuso);
• aspetti istituzionali (istituzioni scientifiche, musei, biblioteca).
L’ambito territoriale delle reti e dei milieu locali è delimitabile geograficamente e quindi costituisce anche
una regione e, più precisamente, una microregione.
A tale struttura regionale si dà il nome di sistema territoriale locale. I milieu locali sono i serbatoi potenziali
delle esternalità, di cui le reti globali necessitano per essere competitive sul mercato mondiale.
Il caso più tipico è quello dei distretti industriali, in cui la principale risorsa del milieu è data da un saper
fare (know how) sostenuta da adeguate infrastrutture fisiche e organizzative.
I DISTRETTI INDUSTRIALI
Il sistema territoriale locale diviene essenzialmente una “regione-programma”, ossia una costruzione
volontaria che esiste solo se e quando determinati soggetti attivano relazioni tra loro (relazioni orizzontali) e
con il milieu territoriale in cui operano (relazione verticale).
Il distretto industriale nell’analisi di Alfred Marshall è formato dalla concentrazione di industrie
specializzate in località particolari.
Un distretto industriale può comprendere uno o più piccoli centri urbani, non necessariamente con funzioni
terziarie molto varie e specializzate ed è caratterizzato da una localizzazione delle strutture industriali,
oltre a quelle residenziali, più sparsa rispetto ad una tradizionale città manifatturiera.
Tali distretti industriali hanno di norma caratteristiche settoriali ben individuate (i.e. distretti tessili, distretti
delle calzature, distretti della seta, ecc..); questa connotazione monosettoriale non significa però
omogeneità produttiva delle imprese all’interno di ogni distretto, ma si riferisce solamente all’identificazione
secondo l’attività prevalente.
GEOGRAFIA DEL TURISMO E SVILUPPO LOCALE, PROF BULLADO 2019-2020
La compresenza attiva consiste nel fatto che la società locale esercita una funzione autonoma
sull’organizzazione della produzione che discende dalla sua cultura sociale (sistema di valori, ambiente
culturale, attitudine al lavoro autonomo, creatività e innovazione). Nel contempo l’industria principale del
distretto (formata dall’insieme delle Pmi unitamente alle attività ausiliarie ed ai servizi connessi) si dimostra
pervasiva nei confronti dell’ambiente locale, fornendo opportunità di lavoro diretto ed indiretto. La divisione
del lavoro tramite la specializzazione in fasi diverse consente di sviluppare una elevata elasticità
(variazioni quantitative della domanda) e flessibilità (variazioni qualitative della produzione) con lo sviluppo
di opportune “economie esterne”.
L’analisi dei primi quattro ambienti permette di misurare la dotazione locale di risorse. L’analisi del quinto, il
sistema delle relazioni e della progettualità locale, consente di comprendere le modalità di organizzazione
dei soggetti locali e i processi di patrimonializzazione messi in atto, ossia l’insieme di iniziative dirette “a
mettere in valore” le risorse del territorio “in funzione del rafforzamento dell’identità e delle capacità
competitive dei sistemi locali.
La capacità attrattiva delle risorse turistiche tende non solo a modificarsi nel tempo ma muta anche a
seconda delle caratteristiche del flusso considerato.
Ciò significa che essa può essere misurata solo con riferimento ad un intervallo di tempo ed ad uno
specifico flusso di domanda, in quanto ogni flusso considerato esprime un diverso tipo di domanda, in
funzione di differenti condizionamenti socio-ambientali.
Il Touring Club Italiano ha proposto un modello di quantificazione del potenziali d’attrazione delle risorse
turistiche
che si fonda su tre diversi indici, ognuno dei quali misura ciascuna componente territoriale:
• Indice di attrattività culturale → la valutazione qualitativa dei beni riguarda sia il livello di
fruibilità chelavalenza storicoartistica.
• Indice di attrattività ambientale (2 tipologie di indicatori):
o dati sul patrimonio ambientale e suo stato di conservazione (beni naturali segnalati da
guida, % territorio protetto, qualità acque, raccolta differenziata)
o percezione dei turisti e residenti (percezione dei turisti stranieri su qualità ambiente e
percezione
residenti sull’inquinamento)
• Indice di attrattività sociale → La valutazione prende in considerazione manifestazioni di
carattere storico, sociale, folcloristico, organizzati a livello locale e segnalati da guide come
interessanti.