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con
la conoscenza disinteressata della realtà in tutti i suoi multiformi. Nacque a Stagira nel 384 a.C. e dopo la morte di Alessandro
Magno Atene si scontra con la Macedonia e Aristotele venne accusato di empietà a causa della vicinanza al governo macedone, di
conseguenza egli è costretto a fuggire in esilio dove morirà nel 322 a.C. Egli fece scritti di logica, di fisica, di filosofia prima, di
politica, etica e retorica.
Aristotele si formò alla scuola di Platone, ci entrò a 17 anni e ci rimase fino ai 37 anni e la sua famiglia aveva avuto una lunga
tradizione scientifica, infatti è probabile che Aristotele ebbe interesse per le scienze naturali e per la biologia.
Aristotele, a differenza di Platone, è meno interessato alla politica in quanto Aristotele non era Ateniese e quindi non era
interessato a governare là e appunto la sua ricerca filosofica si basa sulla conoscenza disinteressata e il compito della filosofia
diventa quello di comprendere e descrivere l’unico mondo reale in cui viviamo, a differenza di Platone che assegnava ad essa il
ruolo di scienza pratica che doveva riscattare gli uomini dall’ignoranza in cui si trovavano.
Dopo la morte di Platone, Aristotele decide di abbandonare l’Accademia e di spostarsi in Asia Minore.
IL LICEO
Quando tornò ad Atene creò una nuova scuola chiamata il Liceo che ben presto superò l’importanza dell’accademia come centro di
ricerche sistematiche ed era fornita di materiale didattico più cospicuo rispetto all’Accademia infatti era dotata della prima Biblioteca
importante della Grecia.
La differenza tra l’Accademia platonica e il Liceo aristotelico risiede nel fatto che quest’ultimo non ha fini politici-religiosi. Gli allievi
non dovevano tenere particolari regole comuni di vita e il fulcro della scuola era costituito dall’insegnamento e dalla ricerca basata
sull’attenta osservazione della natura.
Presso il Liceo Aristotele sviluppa la sua intensa attività di studio e di ricerca, al mattino si dedicava ad un pubblico selezionato di
allievi, e nel pomeriggio si rivolgeva ad un pubblico più vasto e meno specializzato. L’argomento della lezione era principalmente il
metodo da applicare per ogni argomento di discussione che, secondo Aristotele, non è universale ma varia per ogni settore di
ricerca.
Ogni scienza ha i propri contenuti, un modo specifico d’indagine etc.
OPERE GIOVANILI
Aristotele fu un intellettuale e professore e nella sua prima fase della ricerca scrisse numerose opere chiamate essoteriche (ovvero
visibili a tutti) in quanto non erano molto specialistiche ed erano accessibili a quasi tutti. I libri più significativi di questo periodo
furono:
Sulla filosofia: libro dedicato alla dimostrazione del fatto che la filosofia si interroga sul perché del mondo e dell’esistenza delle
cose.
Protrettico: era un invito a dedicarsi alla filosofia
Eudemo: libro in cui si vuole dimostrare che la vera patria dell’uomo non è in questo mondo ma nell’altro,
dove si può contemplare nella sua pienezza e purezza.
OPERE MATURE
Nella fase della maturità scrisse opere destinate ad un uso interno della scuola, soprannominate “esoterici” ovvero rivolti ad un
pubblico più ristretto
IL PROGETTO FILOSOFICO 1
Aristotele combatte la tendenza a ridurre il variegato ambito delle scienze alla sola filosofia, infatti per lui ogni disciplina ha oggetti,
metodologie e finalità specifiche e diverse l’un le altre.
Questa concezione va in contrasto con quella Platonica che vedeva una convergenza tra tutti i saperi, giungendo a porre l’idea del
Bene come criterio universale per interpretare la realtà.
La concezione di Aristotele non deve però apparire come una frammentazione dI esse, ovvero non sono separate tra loro anzi egli
trova una relazione molto stretta tra le varie articolazioni del sapere.
Per il filosofo c’è corrispondenza tra la struttura dell’essere e la sua rappresentazione del linguaggio scientifico, ovvero che le
conoscenze rinviano alle cose.
Secondo Aristotele il compito della filosofia è quello di rintracciare nei discorsi specialistici delle varie discipline il senso unitario del
mondo, ciò che Aristotele non ammette è l’idea di sottomettere tutte le scienze alla dialettica, come invece sosteneva Platone.
LA METAFISICA 2
La metafisica aristotelica è una scienza teorica e contemplativa ed è fondamentale in quanto si occupa delle caratteristiche
universali dell’essere.
Aristotele, grazie alla sua formazione naturalistica, ribalta la posizione platonica la quale affermava che le cose erano mutevoli e
fonte d’inganno mentre le idee erano il vero essere da contemplare.
Secondo Aristotele infatti l’errore commesso dal filosofo fu quella di porre i principi e i valori delle idee al di fuori della realtà e
quindi risulta insufficiente il tentativo platonico di sanare la frattura tra mondo delle idee e corpo introducendo le dottrine
dell’imitazione, della partecipazione e della rappresentanza.
Per Aristotele le idee rappresentano la struttura essenziale alle cose, la loro ragion d’essere.
Il punto di partenza della ricerca aristotelica parte da quel mondo costituito da oggetti percepibili dai sensi a cui attribuiamo un
nome e un significato, che i platonici avevano condannato. La ricerca aristotelica si basava su cose esistenti che possiamo
conoscere. Si passa da una prospettiva idealistica (quella platonica) che dalle idee andava alle cose ad una prospettiva realista,
che dalle cose va alle idee.
La metafisica ha come oggetto l’essere in quanto essere (dunque è l’ontologia) e si interroga su quale sia l’essere che caratterizza
tutte le cose.
Per Aristotele ci sono 10 categorie con le quali è possibile predicare l’essere delle cose, e rappresentano anche le qualità più
generali dell’essere.
Di un ente si può dire che presenta le seguenti categorie:
La sostanza (es: un uomo, un cavallo etc.)
La qualità (es: è bianco, dolce, buono)
La quantità (es: è alto 2 metri, pesa 90kg)
La relazione (es: è maggiore o minore di un altro ente)
Il luogo (es: è in terra, in mare)
Il tempo (es: ieri, oggi)
L’agire (es: brucia, taglia)
Il patire (es: è bruciato, è tagliato) 3
Lo stato (es: è armato)
La situazione (es: è seduto, coricato)
Per Aristotele solo la classe della sostanza rappresenta l’essere dell’ente vero e proprio, e le altre costituiscono i vari
aspetti o modi di essere che può assumere, che egli differenzia dalla sostanza, ovvero l’essere in sé.
LA FISICA
Per Aristotele lo studio della fisica fa parte delle scienze teoretiche, che rappresentano il punto più alto a cui può giungere la
conoscenza degli uomini. La filosofia aristotelica è qualitativa ovvero stabilisce una differenza qualitativa tra gli elementi.
La fisica aristotelica si occupa delle sostanze che mutano e si trasformano, egli spiega il divenire mediante le nozioni di atto e di
potenza.
COSMO
Per Aristotele il cosmo è compatto ed ordinato, infatti non presenta spazi vuoti, è finito e completo, ha un centro, un alto e un basso
e ha anche un confine rappresentato dal cielo delle stelle fisse.
L’universo aristotelico ha al centro la terra che è sferica ed immobile.
L’universo aristotelico presenta un dualismo tra mondo celeste e mondo terrestre, fondato dalla teoria del movimento.
Il mondo celeste si muove solo con un movimento circolare ed è perfetto, il mondo terrestre è composto dai 4 elementi
fondamentali ed è soggetto al movimento locale (dall’alto verso il basso e viceversa).
La vita dell’universo è eterna in quanto non ha avuto un principio e non avrà fine.
Le specie che ci vivono come quella umana sono eterne ma i singoli individui invece nascono e muoiono con lo scorrere del tempo.
Proprio la presenza del mutamento permettono all’anima di percepire il tempo, il quale viene definito come misura del divenire.
Avremmo un’immagine di una grande sfera rotante che gira secondo un perenne moto, che rappresenta il movimento più perfetto
che esista. In questa sfera vedremmo ruotare i corpi celesti che si toccano fra loro, per la precisione le sfere sono 55 e la più
piccola è la sfera della luna e la più grande è quella delle stelle fisse.
DOTTRINA DELL'AMICIZIA
I Libri di aristotele iniziano con un’affermazione clamorosa sull’amicizia , aristotele sostiene che l’amicizia è fondamentale per
l’uomo perché nessuno uomo sceglierebbe di vivere senza amici anche se possedesse tutti gli altri beni.
Aristotele suddivide l’amicizia in tre tipologie di amicizie: l’amicizia che si basa sull’utile , piacere ed infine l’amicizia che si basa sul
bene.
I primi due tipi di amicizia Aristotele gli escludere perché sostiene che sono amicizie che durano poco , mentre per l’ultimo tipo di
amicizia sostiene che sia l’unica vera, innanzitutti è per poche persone , che gli amici devono passare delle prove perché il
desiderio di amicizia è forte sempre , ma la vera amicizia quindi le due persone insieme hanno superato delle prove,persone amici
sono pochi sono pochissimi questi amici addirittura devono passare delle prove.
POLITICA ARISTOTELE
Aristotele dedica un libro alla politica, il punto di partenza di questo componimento è che l’uomo è per natura un animale politico.
Aristotele dice che non sono politici né gli animali né gli dei , solo l’uomo. Aristotele fa notare una cosa , ad esempio gli animali
vivono in società in modo istintivo ed a loro manca l’aspetto organizzativo. Egli pensa che sia attitudine naturale, oltre che
raggrupparsi per interesse per trarre vantaggi ,specializzarsi in un’attività.
Aristotele dice poi che il fatto di vivere insieme , non è solo dettato da esigenze materiali , anche se l’uomo avesse tutto ciò di cui
abbisogno e fisse autonomo tenderebbe a vivere insieme ad altri. L’uomo tende quindi ad aggregarsi in modo naturale.
Aristotele identifica la famiglia come il nucleo fondamentale della società, il suo primo mattone costitutivo: senza la famiglia non
esisterebbe il resto della comunità politica.
Le famiglie quindi, per Aristotele, rappresentano gli elementi costitutivi della società: esse infatti si uniscono in villaggi i quali,
unendosi a loro volta, danno origine alla Polis, la città stato.
Aristotele ha raccolto 158 costituzioni di Stati diversi, con l’intento di studiare i pregi e difetti.
Egli infatti crede che non ci sia una forma ideale perfetta di governo, che è valida per tutti, ma ritiene che dallo studio accurato delle
costituzioni si possono comprendere le condizioni generali che devono sussistere perché un qualsiasi organismo di governo si
realizzi nel modo migliore. Per lui vi sono tre tipi fondamentali di costituzione: la monarchia, l’aristocrazia e la Politeia. Questi
modelli di governo possono corrompersi nel caso in cui si piegano a interessi particolari. Le tre forme che ne derivano sono la
tirannide,oligarchia, e la democrazia.
Aristotele identifica nella politeia la forma più desiderabile di governo.
Essa consiste in una costituzione mista, che combina insieme le caratteristiche migliori della democrazia e dell’oligarchia. Si tratta
di una costituzione basata sul ceto medio dei proprietari terrieri, moderatamente ricchi e benestanti.
Aristotele però non descrive il loro stato ideale, ma cerca le condizioni che possono rendere ottimali le forme di governo esistenti.
LOGICA
Il sillogismo è la forma più importante di ragionamento deduttivo e possiamo definirlo come un’argomentazione contenente due
premesse e una conclusione.
E’ composto da una premessa maggiore e una minore, da cui si arriva ad una conclusione.
Esempio: Ogni animale è mortale (premessa maggiore) Ogni uomo è animale (premessa minore) Ogni uomo è mortale
(conclusione)
Nel sillogismo è molto importante la coerenza interna, ma dobbiamo distinguere la validità del sillogismo dalla verità o falsità
dell’enunciato. Per esempio il sillogismo Ogni animale è immortale, ogni uomo è animale dunque ogni uomo è immortale è un
sillogismo corretto dal punto di vista della forma ma falso in quanto il termine immortale non può essere attribuito al termine
animale. Aristotele ammette che esistono delle verità prime che sono universali ed evidenti le quali non potendo essere dimostrate
sono colte per intuizione.
La dialettica: Aristotele la considera come una scienza della discussione e della confutazione, e rientra tra il campo del sillogismo
ma si tratta di un sillogismo inferiore rispetto a quello necessario della scienza. Le premesse del sillogismo dialettico sono infatti
opinabili. Aristotele riconosce alla dialettica la capacità di giustificare le premesse del ragionamento sillogistico stesso. Essa infatti
può mettere in luce come i principi primi siano ritenuti veri ed inconfutabili dall’opinione generale. LA DIALETTICA RAPPRESENTA
LA BASE SU CUI E’ FONDATO IL RAGIONAMENTo.
ARTE
L’arte, per Aristotele, è imitazione, e non è negativa, come in Platone, ma significa essere creativi come lo è la natura.
L’arte nasce sempre dall’imitazione della realtà, così come l’uomo procede sempre per imitazione dagli altri uomini. Essa, infatti
rappresenta personaggi che sono meglio di noi, uguali a noi o peggiori di noi e descrivendo quanto è accaduto, ma quanto
potrebbe accadere.
l’arte deve, quindi, essere verosimile a differenza della storia che dovrà ricostruire quanto effettivamente accaduto.
nella sua opera poetica, Aristotele introduce due concetti fondamentali nella comprensione del fatto artistico: la Mimesi e la catarsi.
Aristotele attribuiva le tragedie greche classiche l’induzione della catarsi, ovvero alla purificazione e alla liberazione delle
passioni.in parole più semplici: lo spettatore di una tragedia, provando pietà per gli eventi accaduti ai protagonisti e terrore al
pensiero che questi possono accadere anche a lui, acquista entrambi dalle passioni.
Aristotele nella poetica descrive la catarsi come il liberatorio distacco dalle passioni tramite le forti vicende rappresentate sulla
scena della tragedia.
Perché raggiungere l’effetto di rasserenamento occorre che la tragedia sia ben pensata e con uno stile perfetto ,oltreché improntata
ai principi dell’etica.
in particolare, il poeta deve immaginare in anticipo gli esiti psicologici che la sua arte sortirà sugli spettatori, prevedendo il grado di
entusiasmo che trasmetterà all’oro.
secondo Aristotele sono due emozioni principali che gli può accendere: la paura e la pietà.
Aristotele infatti sostiene che il poeta, se è ispirato alla divinità, non servono degli effetti speciali poiché la sua arma è il pathos, che
deriva dalla commozione profonda per il dramma dell’esistenza umana. Se egli è in grado di rappresentarlo in modo adeguato
riuscirà a non dover utilizzare altri effetti speciali.
la MIME sì invece è un’imitazione della natura.