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FRIULI VENEZIA GIULIA


DI ANNA E LUDOVICA
REGIONE ITALIANA
Il nome e lo stemma
• Friuli è parola di origine latina, Forum Julii, cioè «città della famiglia di
Giulia», a cui apparteneva Giulio Cesare.
• Venezia Giulia unisce il nome della famiglia Giulia a quello degli
antichi abitanti, i Veneti.

Lo stemma della Regione Friuli Venezia Giulia rappresenta


un’ aquila con le ali spiegate che regge una corona d’argento.
L’immagine proviene dal un bassorilievo della città di
Aquileia.
Il territorio
DOVE SI TROVA :

Si trova nell’Italia
settentrionale, uno stato
all’interno dell’emisfero boreale
in Europa. Confina a nord con
l’Austria, a ovest con la
Slovenia, a est con il Veneto e a
sud con il Mare Adriatico.
Friuli Venezia Giulia
E’ una regione italiana autonoma a
statuto speciale dell'Italia nord-
orientale con capoluogo Trieste. È
composta da due regioni storico-
geografiche con caratteristiche culturali
diverse: il Friuli e la Venezia Giulia.
Morfologicamente la regione può essere
suddivisa in 4 regioni naturali:
Alpina
Collinare
Costa
Pianeggiante.
Il territorio friulano:
MARI
L’unico mare che bagna il Friuli Venezia Giulia è il mare Adriatico.

LAGHI
Ci sono vari laghi in questa regione dovuti alla morfologia del territorio eccone alcuni:
• - DOBERDO
• - TRAMONTI
• - Cà ZUL ( è UN LAGO ARTIFICIALE CON UNA GRANDE DIGA)
• - SAURIS
• - RAGOGNA
• - PREDIL

In questa regione non si trovano ampi laghi naturali, mentre sono numerosi quelli artificiali creati sbarrando il corso dei fiumi con
imponenti dighe. Fra questi il più noto è il lago del Vajont, il cui nome è legato purtroppo alla terribile frana che il 9 ottobre del
1963 si rovesciò nelle sue acque. Per cause che ancora devono essere stabilite, dal monte Toc, la cima che si ergeva sopra il lago,
un enorme blocco di pietra si staccò e cadde nel bacino lacustre, sollevando una gigantesca ondata: l'acqua oltrepassò la diga e
investì in pieno i paesi che si trovavano a valle. Alcuni di loro, Longarone, Erto e Casso, scomparvero, completamente travolti dalla
violenza dell'acqua. Ci furono circa duemila vittime.
Il clima e la bora
Il Friuli-Venezia Giulia non ha un clima molto freddo come potrebbe far pensare la sua posizione
geografica; infatti, pur essendo una regione settentrionale, risente della benefica presenza del mare. Di
solito in Friuli le temperature si mantengono entro certi limiti: le estati non sono troppo calde, né gli
inverni troppo freddi, con l'esclusione naturalmente della fascia che comprende la Carnia e le cime
alpine. Qui il clima è continentale, molto freddo in inverno e caldo in estate. In tutta la regione,
comunque, sono sempre molto abbondanti le piogge, tanto che il Friuli-Venezia Giulia contende al
Trentino-Alto Adige il primato italiano di regione più piovosa.
LA BORA
Ma il Friuli-Venezia Giulia è soprattutto la regione dei venti e in particolare della bora, un vento
freddo che proviene dalle pianure centro-orientali dell'Europa. Oltre a provocare un brusco
abbassamento della temperatura, la bora, che durante l'inverno soffia nei pressi di Trieste, è anche
molto violenta. Le sue raffiche, chiamate "refoli", raggiungono i 100/150 chilometri orari, costituendo
spesso un pericolo per le persone e le imbarcazioni. Per questo a Trieste quando soffia la bora la gente
è costretta a rimanere in casa o ad aggrapparsi alle corde appositamente tese per strada. Nel suo
percorso la bora attraversa il Carso, che non è un ostacolo sufficiente a sbarrarle il passaggio, e si
scatena lungo il versante adriatico della penisola raggiungendo anche le coste del Veneto, della
Romagna e perfino delle Marche, dove però arriva indebolita con il nome di "borino". A volte, quando
incontra una massa d'aria calda e umida proveniente dal mare, la bora causa piogge torrenziali: allora i
friulani parlano di "bora nera" o "bora scura", In primavera e in autunno, sulla regione soffia, invece, lo
scirocco, un vento caldo, proveniente dall'Adriatico, che porta con sé un grosso carico di umidità
raccolta sul mare.
La bora sul golfo di Trieste
FIUMI
I fiumi in Friuli sono molti:
Il Friuli-Venezia Giulia è particolarmente ricco di corsi d'acqua: alcuni appartengono
interamente alla regione come il Tagliamento, mentre altri la attraversano solo per un certo
tratto, fra cui il Livenza, che prosegue nel Veneto, e l'Isonzo, che supera invece il confine con
i Balcani. Dato che buona parte del terreno di questa regione è facilmente permeabile
all'acqua, diversi fiumi scorrono per alcuni chilometri nel sottosuolo: è per questo motivo
che in Friuli si trovano alcune zone aride in superficie, ma ricche d'acqua in profondità.

• - TAGLIAMENTO
• - ISONZO
• - LIVENZA
L’ Isonzo e il Livenza sono fiumi che attraversano la regione solo per un certo
tratto.
Il Tagliamento
Monti in Friuli Venezia Giulia
I rilievi occupano la parte più settentrionale del territorio del Friuli-
Venezia Giulia e appartengono a due sezioni dell'arco alpino, le Alpi
Carniche e le Alpi Giulie.
Le Alpi Carniche, poste fra il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, si
spingono fino al passo di Camporosso, dove iniziano le Alpi Giulie
che attraversano il territorio italiano solo per un brevissimo tratto e
si estendono per lo più nei Balcani. Rispetto alle altre catene del
sistema alpino, in questa regione non si trovano cime
particolarmente imponenti, infatti la vetta più elevata è quella del
monte Coglians, nelle Alpi Carniche, che raggiunge i 2780 metri.
La pianura
Dalle pendici alpine fino al mare si estende l'estrema parte orientale della
Pianura Padana, che anche in Friuli, come nelle altre regioni settentrionali
della penisola, si divide in due zone con diverse caratteristiche: l'Alta Pianura,
vicina ai monti, presenta un paesaggio più arido e brullo, chiamato in friulano
"magredi", formato da ghiaia e ciottoli tra i quali l'acqua s'infila facilmente; la
Bassa Pianura, vicina al mare, invece è fertile, perché il terreno è costituito da
sabbia e argilla, due materiali che non lasciano filtrare l'acqua e la trattengono
in superficie.
Capoluogo della regione:
TRIESTE : Trieste fu fondata dai romani nel primo secolo a.C. sul luogo di un
insediamento preistorico; successivamente passò sotto il dominio bizantino. Trieste è una
città vivace e multiculturale, sede di numerosi musei, di un’importante università e di un
osservatorio astronomico . La posizione geografica la rende ricca di scorci affascinanti, tra il
mare e le alture soprastanti.
Capoluoghi di provincia
Il Friuli Venezia Giulia non
è ricco di capoluoghi di
provincia e questi sono:
• - GORIZIA
• -PORDENONE
• -UDINE
• -TRIESTE
Gorizia
A Gorizia si respira l'atmosfera
sospesa tipica di una città di confine:
nella piazza Transalpina, fino al 2004
fisicamente divisa da un muro, si
passeggia con un piede in Italia e uno
in Slovenia. Il castello medievale con il
suo incantevole borgo è un vero
gioiello: da qui la vista spazia sulle
dolci distese di colli e sull'intera città,
dove convivono in modo armonioso
architetture medievali, barocche e
ottocentesche.
Pordenone
Pordenone è una città bella,
moderna, curiosa e divertente: è
anche un bellissimo centro storico
che si può percorrere a piedi per
lasciarsi sedurre dall'eleganza dei
palazzi dipinti e di porticati, dalla
poesia degli affreschi che svelano la
storia della città. Pordenone è anche
la città che ha dato i natali a
Giovanni Antonio de Sacchis (1484-
1539), detto il Pordenone, il più
grande pittore friulano del
Rinascimento.
Udine
Udine è una cittadina con piazze dal
fascino veneziano e antichi palazzi: da
piazza Libertà, definita "la più bella
piazza veneziana sulla terraferma", a
piazza Matteotti (o delle Erbe), che, tutta
contornata da portici, sembra un salotto
a cielo aperto, si osserva la carrellata di
antichi e colorati palazzi che annunciano
lo spirito di Udine.
Sul colle della città sorge il castello da cui
si intravedono i tetti della città, le
montagne che la circondano e, verso
sud, il mare Adriatico.
La popolazione
(dove vive, distribuzione del territorio)
Superficie: 7858 km2
Abitanti: 1 218 985
Densità : 155 ab/km2
Province: Trieste, Gorizia, Pordenone, Udine.
La storia
BREVE STORIA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
I primi abitatori della Venezia Giulia furono popoli cavernicoli. Tracce della loro esistenza sono state
trovate in diverse caverne.
Nel secondo millennio prima di Cristo iniziò, per gli abitanti della Venezia Giulia, l'età dei metalli.
Sopraggiunsero nuove popolazioni di stirpe illirica, che costruirono le loro città sulla cima dei colli,
cingendole con doppie o triplici poderose cerchia di mura a secco ; in più di 500 località si trovano i
resti di queste mura chiamati « castellieri ». I primi contatti con Roma avvennero nel 181 avanti
Cristo. Nel 42 avanti Cristo Tergeste, la Trieste d'oggi, divenne colonia romana; nel 33 Giulio Cesare
Ottaviano la fece cingere di mura a difesa dalle incursioni barbariche. Ed è appunto dal nome del
primo imperatore romano che la ebbe cara, che questa regione fu detta « Giulia ». Alla caduta
dell'Impero Romano, questa regione fu invasa da Vandali, Unni, Ostrogoti, Longobardi.
Cessata alla fine del secolo IX l'ultima dominazione, quella dei Franchi, iniziò per le città friulane e
istriane un lungo periodo di lotte protrattesi per tutto il Medioevo contro Venezia che voleva
sottometterle al proprio dominio. Più vigorosamente combattè per la propria indipendenza, Trieste
che riuscì anche ad ordinarsi a libero Comune. Nei secoli seguenti, sulle provincie giulie cominciò ad
affermarsi il dominio austriaco. Agli inizi del XIX secolo vi fu una breve occupazione francese. Nel
1815, col trattato di Vienna tutto il Lombardo Veneto passò in potere dell'Austria. Da allora
cominciò anche per questa regione la partecipazione al Risorgimento italiano. Finalmente, nel 1915,
il giovane Regno d'Italia dichiarò guerra all'Impero Austro Ungarico. Più di 600 000 Italiani caddero
combattendo, per la liberazione dei fratelli del Trentino e della Venezia Giulia. Con la vittoria del 4
novembre 1918 finalmente l'Italia era unita.

II nome attuale di Friuli deriva dall'antico nome latino della regione che era Forum Juli e che
significa « terra di Giulio » ; si voleva in questo modo onorare Giulio Cesare Ottaviano.
Il dialetto del popolo friulano appartiene al gruppo dei dialetti ladini.
Si chiamano in questo modo alcuni dialetti che derivano in modo diretto e molto evidente dalla
lingua latina. Nell'Engadina e nel Canton dei Grigioni, in Svizzera, il ladino costituisce una vera e
propria lingua ufficiale.
Attività economiche (3 settori)
• PRIMARIO: l’allevamento di bovini e suini è piuttosto ridotto rispetto al
passato, mentre è molto praticata la pesca. Si coltivano intensamente grano,
mais, barbabietole e patate, mentre nelle aree collinari si coltivano viti e
alberi da frutto.
• SECONDARIO: le grandi industrie sono sorte nei dintorni delle città: a Trieste
e Monfalcone ci sono i cantieri navali e gli stabilimenti siderurgici e a
Pordenone l’industria degli elettrodomestici. Ma nella regione sono attive
anche numerose medie e piccole aziende.
• TERZIARIO: il settore dei servizi , soprattutto quelli commerciali e dei
trasporti, da lavoro a oltre 60% della popolazione. In aumento è il turismo ,
sviluppatosi sia sulla fascia alpina sia lungo la costa.
Cucina e prodotti tipici
Un assaggio di alcune tipicità
Potremmo cominciare dicendo che c’è il prosciutto di San Daniele dalla forma
di un violino e anche il gustoso prosciutto di Sauris, ci sono i “cianzons” che
hanno la forma di cappelletti con un ripieno da cui la carne è tassativamente
esclusa, ci sono le brovade, rape bianche maturate tra le vinacce in mastelli di
legno per oltre tre mesi, ci sono anche i tapinambur, che qui sono chiamati
“zartuffi“, tuberi dal lieve sapore di carciofo.
Ma il piatto tradizionale del Friuli è la iota, una squisita zuppa di fagioli, che in
origine era un piatto dei poveri. La pitina, salame di carni miste. I famosi vini e
la grappa «sgnapa». Il pane di Gemona (Pan di Sorc).
La Gubana è il dolce più famoso del Friuli e appartiene alla famiglia
dei pani dolci arricchiti con vari ingredienti.
Gubana prosciutto jota

muset cianzons sgnapa


Feste e tradizioni
Le feste, ancora straordinariamente vive, testimoniano il mosaico culturale della
regione, con caratteristiche diverse tra Friuli e Venezia Giulia. Tipici della Carnia e del
Pontebbano sono lis cidulis, rotelle di abete o di faggio forate nel centro, messe nel
fuoco e poi fatte ruzzolare giù da un'altura in occasione del Capodanno o di altre feste
d'inizio d'anno o di stagione.
Come dovunque in Italia, anche nel Friuli Venezia Giulia sono molto sentite le feste
religiose che conservano, accanto alle manifestazioni liturgiche, celebrazioni di
origine pagana. Grandi falò, infiammano per l'Epifania tutto l'arco delle montagne.
Suggestivo e di origine antica è il cosiddetto Pignarûl Grant (grande falò), che viene
acceso ogni anno, il 6 gennaio, a Tarcento (UD).
Un’ altra tradizione molto conosciuta a Trieste è la Barcolana , una storica regata
velica internazionale che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda
domenica di ottobre. Nota per essere una delle regate con più alta partecipazione,
dall’edizione 2017, la Barcolana, con 2101 imbarcazioni iscritte, si pone in vetta nella
classifica delle regate più affollate al mondo.
La barcolana
Il carso
L'altopiano carsico ha una grande
importanza naturalistica, sia per la sua
particolare geologia che per la flora e la
fauna che lo caratterizzano.
La particolare posizione geografica,
proprio nella zona di passaggio fra il clima
atlantico e quello continentale, crea
microclimi che arricchiscono la flora nelle
sue specie e ne diversificano il paesaggio:
l'asperità di roccia e pietra, elementi
prevalenti del Carso, contrasta con la
vitalità della vegetazione autoctona e della
fauna, creando un contrasto visivo
straordinariamente unico e affascinante.

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