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Carlo Penco

FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO

© carlo penco 1989-2000

In queste dispense si dà una rapida


presentazione di quanto è essenziale per
l’esame di filosofia del linguaggio:

- la prima parte dà una presentazione


sommaria dei principali paradigmi di
FILOSOFIA DEL filosofia del linguaggio, mostrando alcune
connessioni tra i principali autori di
riferimento. Dovrebbe contenere il minimo
LINGUAGGIO indispensabile per avere una panoramica
delle tematiche della filosofia del linguaggio
e addentrarsi negli argomenti in modo più
approfondito. La conoscenza dei contenuti di
questa parte è un prerequisito per l’esame.

- le appendici danno basi elementari di


logica e filosofia che sono spesso

DISPENSE presupposti. L’esposizione e’ molto


stringata e dovrebbe servire da riassunto
per chi già conosce in modo generale la
materia. Ma è anche utile ai principianti
per avere un quadro d’insieme che
approfondiranno in seguito. Alcune nozioni
elementari devono comunque essere
2000 padroneggiate dall’inizio e sono segnalate con
un asterisco nell’indice.

Nelle dispense le argomentazioni sono


spesso solo abbozzate, a volte solo
richiamate senza essere sviluppate. Compito
dello studente è riempire questi vuoti
lavorando sui testi e su eventuali manuali
indicati nelle note. Notizie ulteriori sul
corso si trovano nelle pagine internet del
Dipartimento/Epistemologia:
http://www.lettere.unige.it/sif/strutture/
9/epi/index.htm

1
INDICE

APPENDICI
PARADIGMI
Da Aristotele a Frege
1. Frege: senso e riferimento 1. Logica aristotelica e logica stoica
2. Frege: funzione e argomento.
2. Wittgenstein-1 e Carnap 3. Principio di contestualità
condizioni di verità e mondi possibili
Basi logiche elementari
3. Quine e Davidson: 1. Sistemi assiomatici: linguaggio e calcolo
traduzione e interpretazione radicale 2* tavole di verità, tautologie
3. Linguaggio
4. Austin e Grice: atti linguistici e 4. calcolo (apparato deduttivo)
implicature conversazionali 5. Dimostrabilità (sintassi)
e Validità (semantica)
5. Wittgenstein2 e Dummett: significato e 6. principio di composizionalità
condizioni di asseribilità 7. nota su chomsky

6. Mill, Kripke, Putnam Basi filosofiche elementari


Teorie del riferimento diretto 1. Filosofia e Storia della Filosofia
2. Storia della filosofia: logica e linguaggio
7. Chomsky e Fodor: La mente modulare 3*. Distinzioni filosofiche rilevanti
(ontologia, logica, epistemologia)
4*. Il progetto neopositivista
5. La critica di Quine e l'olismo
6*. Sintassi, semantica, pragmatica
7. Mondi possibili

2
riferimento diretto" (Kripke, Putnam e
PARADIGMI Kaplan). Ci interessa qui che lo studente
cerchi le d i f f e r e n z e tra le diverse
impostazioni.

1. Frege:
funzione e argomento,
Quali sono principali paradigmi senso e riferimento
teorici che tengono banco nella discussione
contemporanea? E' utile avere un quadro dei Senso e tono,
pardigmi in discussione oggi (quelli
cosiddetti "vincenti" senza escludere Tra i contributi principali di Frege
l'importanza di una serie di analisi dei alla filosofia del linguaggio vi è senz'altro la
"perdenti", se si vuole riprendere una definizione del concetto di "senso". Il
distinzione di Restaino1 ). A questi paradigmi concetto di senso viene sviluppato in alcuni
si rifanno molte delle ricerche di questi articoli degli anni '904 come
anni, a volte contestandoli, a volte approfondimento del concetto generico di
aggiornandoli, a volte proponendone di nuovi "contenuto" o "contenuto concettuale".
(come ad es. Brandom 2 , con una visione Il "senso" è per Frege quella parte
"pragmatica" che è difficile da collocare del linguaggio che è rilevante per la logica,
nelle correnti qui presentate). Propongo i cioè per il lavoro della deduzione. Le
seguenti3 : Frege, 1° Wittgenstein, Quine, distinzioni retoriche legate allo stile, alla
Austin, 2° Wittgenstein, Kripke. Come immaginazione, a quello che si può chiamare
risulta dall'indice all'inizio delle dispense, "tono" o "colore" della lingua non riguardano
non ci si riferisce solo a singole figure il senso. In tal modo in "senso" è ciò che si
filosofiche, ma a nuclei problematici, a può cogliere attraverso non solo diverse
tendenze e comunanze di impostazione tra tonalità della stessa lingua, ma attraverso
diversi autori, che a volte vengono collocati lingue differenti. Ad esempio:
sotto una etichetta comune: ad es."semantica "un pula ha beccato il compare"
modelteorica" (Carnap e Montague), "il poliziotto ha colpito il lestofante"
"pragmatica" (Austin e Grice), "teoria del "the policemen shoot the criminal"
pur esprimendo diverse sfumature
1 V. Restaino in Penco-Sarbia Alle Radici della
connotative, hanno tutte lo stesso senso, cioè
filosofia analitica, Erga, Genova, in via di pub.
da esse si possono derivare le stesse
Qui si trovano diverse discussioni sugli autori conclusioni (che il lestofante è stato ferito,
che si situano alle origini della filosofia analitica che il poliziotto ha usato un'arma, che la
e di gran parte della filosofia del linguaggio (da persona colpita è soggetta a essere
Frege a Husserl, Russell, Moore, Ryle,
Wittgenstein, ecc.) incriminata, ecc.(e queste conclusioni si
2 Di cui è tradotto in italiano "verità e possono esprimere in diverse lingue e in
asseribilità" in Bottani-Penco, Significato e diversi slang). La logica è interessata
teorie del linguaggio, Angeli, Milano.
3 Seguo grossomodo la divisione del manuale a dunque a quanto è comune a diverse lingue, a
cura di Santambrogio, Introduzione alla filosofia un "tesoro comune di pensieri" dell'umanità.
analitica del linguaggio, cui rimando per
maggiori approfondimenti, e la divisione del
saggio di Diego Marconi "Filosofia del
Linguaggio" nel I dei tre volumi della Utet La
f i l o s o f i a (a cura di Paolo Rossi) - Una
discussione di tutta la filosofia del linguaggio
che presenta un punto di vista "fregeano" è il
libro di Eva Picardi, Analisi linguistica e
filosofia, che rappresenta una delle sintesi più 4 In particolare "Uber Sinn und Bedeutung",
efficaci del dibattito contemporaneo. A tradotto in italiano in Bonomi, La struttura
carattere introduttivo si hanno i due lavori di logica del Linguaggio, Bompiani, Milano, 1973 e
Paolo Leonardi "Filosofia del linguaggio" in in Frege, Logica e aritmetica, Boringhieri,
AAVV ......e Paolo Casalegno ....La Nuova Italia Torino, 1965.

3
Senso e riferimento
senso e riferiento di enunciati e predicati
Parte del lavoro di Frege è costruire
uniformemente il concetto teorico di senso Frege d'ora in poi distinguerà sempre
per ogni tipo di espressione linguistica. Il senso, o modo di presentazione dell'oggetto,
suo esempio più famoso e ripetuto nasce dal da riferimento, cioé l'oggetto stesso6 Con
problema di come spiegare la differenza di una argomentazione che qui abbozziamo
valore cognitivo di asserti di identità del solo 7 , Frege definisce come "pensiero" il
tipo: senso di un enunciato e come "valore di
verità" il suo riferimento. L'argomento
(1) a=a consiste nell'uso del principio di sostituvità
(2) a=b di Leibniz: se una parte verrà sostituita con
un'altra coreferenziale, il riferimento del
Chiunque accetta la verità di (1) che è tutto non cambia. Sostituendo "stella del
analitica e apriori, ma non tutti sono mattino" con "stella della sera"
sempre disposti ad accettare la verità di nell'enunciato
enunciati della forma (2). Prendiamo ad
esempio: "la stella della sera è un corpo illuminato
dal sole"
La Stella del Mattino = la Stella della Sera5
il pensiero cambia; non cambia il valore di
Non basta dire che le due espressioni verità. Quindi il Valore di Verità sarà il
si riferiscono allo stesso oggetto, e che riferimento e il pensiero il senso. Che
l'identità riguarda l'oggetto stesso (Venere accadrà allora se in un enunciato vi saranno
identica a se stessa), perché non si nomi privi di riferimento (come ad es
distinguerebbe un tale asserto da una "Ulisse")? L'enunciato esprimerà un
qualsiasi applicazione del principio di pensiero, masarà privo di un valore di
identità. Gli antichi babilonesi apportarono verità. Gli enunciati veri avranno tutti lo
nuova conoscenza quando fecero la scoperta steso riferimento, l'oggetto astratto il Vero,
astronomica che la stella che si vedeva per e differenti sensi, differenti modi in cui
ultima al mattino e per prima la sera era lo viene dato il Vero.
stesso pianeta.
Né basta dire che la differenza
riguarda solo i nomi, le etichette diverse
date allo stesso oggetto. Vale il discorso
precedente del valore cognitivo che non 6 Occorrerebbe distinguere "riferimento" come
riguarda semplicemente la scelta arbitraria relazione tra l'uso di una espressione e l'oggetto
di termini intercambiabili. In questo caso i ui ci si riferisce e "riferimento" come oggetto
due termini corrispondono a due diversi (o "referente", come speso si dice). Qui ci
modi di presentare l'oggetto cui ci si limitiamo a ricordare la distinzione e ci
affideremo all'elasticità mentale del lettore.
riferisce. L'identità asserisce che ci si 7 E' importante ricordare che l'articolo in cui
riferisce a uno stesso oggetto attraverso due Frege presenta la discussione degli asserti di
diversi modi di presentarlo. Frege chiama identità è fondamentalmente dedicato a definire
in cosa consiste il senso e il riferimento degli
senso appunto il "modo di presentazione" o enunciati e come il senso e riferimento delle
"modo di essere dato" dell'oggetto. parti di un enunciato concorre a determinare il
senso e il riferimento del tutto (principio di
composizionalità). Il problema principale è posto
5 (in tedescon sono due nomi propri dal discorso indiretto, dove, per salvare il
Morgendstern e Abendstern). In seguito Frege principio di composizionalità, Frege sostiene che
fece esempi usando i termini "Hesperus" e il riferimento di un enunciato indiretto (e delle
"Phosforus". Il punto è importante perché sue parti) consiste nel suo senso ordinario.
solitamente si sono intese le due espressioni Questa teoria di Frege sarà sviluppata in modo
come descrizioni definite. diverso da Church e da Dummett, e criticata da
Carnap e diversi altri autori.

4
Questa visione antiintuitiva8 . corrisponde a "terzo regno", il regno di ciò che é oggettivo
un modo di vedere la semantica e assoluto, e che gli umani possono
verofunzionale ideata da Frege nel suo lavoro "afferrare" attraverso il linguaggio e con
di logico. Riassumendo, in una lettera a la mente: "comprendere" è un peculiare
Husserl, Frege presenta il seguente schema: processo misterioso che mette in
connessione il mondo psichico con il mondo
oggettivo dei pensieri. Ma i pensieri non
enunciati nomi predicati dipendono dal pensare degli uomini: sono
oggettivi e indipendenti, veri anche se non
Senso pensiero modo di dare sono riconosciuti come tali. Questa visione
il riferimento costituisce il più famoso esempio del
"platonismo" fregeano. Ma vi è dell'altro: gli
uomini possono solo "riconoscere" i pensieri
Rifer. Val. Verità oggetti concetti come veri e asserirli nel linguaggio. Frege
chiama "forza assertoria" il modo con cui
Est. " " classi nel linguaggio si asserisce la verità di un
pensiero. E riconosce accanto ad essa la
Come si vede, vi è una asimmetria "forza" della domanda, con cui di uno stesso
tra predicati e nomi (ed enunciati); per i pensiero che potrebbe essere asserito, si
predicati occorre un passo in più per chiede se sia o no vero. L'importanza data a
arrivare all'estensione (che per nomi e questo aspetto della "forza" con cui vengono
enunciati coincide con il riferimento). Frege espressi i pensieri sarà ampiamente
giustifica questo per l'importanza di potersi sviluppato nella filosofia del linguaggio
riferire alle ipotesi nella scienza, concetti successiva.
cioè che possono rivelarsi, con lo studio
scientifico, privi di estensione (concetti Funzione e argomento
vuoti come "decimo pianeta del sistema
solare" che è peraltro un concetto ben Abbiamo visto nella prima parte
definito). delle dispense l'importanza della distinzione
funzione argomento per la organizzazione del
Terzo regno linguaggio della logica contemporanea, nata
con Frege alla fine dell'800. (v. par. 8)
Negli ultimi anni Frege 9 ritorna su questi Molto di quanto è stato originato da questa
concetti e presenta una visione generale del distinzione rimane come base indiscussa
pensiero e del linguaggio: alla struttura del della logica, in particolare l'uso dei
pensiero corrisponde la struttura degli predicati a più posti come funzioni che
enunciati, sì che dall'analisi degli enunciati hanno per valore un valore di verità e l'idea
si può capire la struttura dei pensieri. I dei connettivi logici come funzioni di verità.
pensieri peraltro formano un campo La grandezza di Frege è stata quella di
oggettivo, riconoscibile da tutti, e differente delineare con chiarezza questi passaggi in
dalle immagini mentali (il regno dello alcuni saggi di chiarezza esemplare (come
psichico) o dalle realtà empiriche (il regno "Funzione e Concetto" e di applicarli
del fisico). I pensieri appartengono ad un rigorosamente in un formalismo logico.
In sintesi estrema si può dire che
Frege estende alle espressioni linguistiche
8 Quest argomento è stato criticato da autori
la notazione funzionale: al posto del nome
recenti, in particolare da Barwise-Perry che
vedono in questa mossa la "perdita della funzione andrà un termine concettuale;
dell'innocenza semantica" Di Barwise in italiano al posto di argomento un termine singolare;
vedi "scene a altre situazioni" in Bottani-Penco, al posto del valore il nome di un Valore di
cit..
9 In particolare nel saggio "Il pensiero" (1918) Verità (Vero o Falso); il concetto diviene
contenuto in Frege, Scritti logici, ed. Guerini, qualcosa di analogo a una funzione, che ha
Milano.

5
come valori valori di verità; il concetto di Il T r a c t a t u s di Wittgenstein è in
uomo può essere visto ad es. come quella parte una metafisica scritta sulla nuova
funzione che dà come valore vero se al posto logica matematica nata con Frege e in parte
di argomento abbiamo uomini e Falso una critica ad alcune idee di Frege stesso. Il
altrimenti: libro è solitamente considerato il primo
uomo (x) = y libro di filosofia del linguaggio in senso
uomo (Socrate) = Vero proprio, cioè i primo libro di filosofia
uomo (Platone) = Vero contemporanea che non ponga al centro del
uomo (Zeus) = Falso suo interesse la teoria della conoscenza
Il altri termini, quando il termine (epistemologia), come accade invece nei
concettuale (predicato) è saturato, dà luogo libri di Russell. Di Frege Wittgenstein non
a un enunciato che sarà Vero o Falso10. accetta l'idea della distinzione fondamentale
tra entità sature e insature, intese come
Frege dava alla distinzione non solo valore oggetti e concetti. Per Wittgenstein
logico, ma anche un valore ontologico l'enunciato è composto di nomi (potremmo
fondamentale: tutte le entità cui ci si forse dire nomi di universali e di
riferisce nel linguaggio sono divise in due particolari, mantenendo una distinzione
classi: oggetti e concetti, che sono, tradizionale) e i nomi sono tutti insaturi,
prendendo in prestito dalla chimica una perché solo unendosi ad altri possono
metafora, entità sature e entità insature. E costituire un enunciato. Quindi la
le espressioni del linguaggio rispecchiano contrapposizione fondamentale di
questa duplicità, o sono sature (nomi e Wittgenstein è quella tra nome ed enunciato.
enunciati) o insature (predicati e funtori). La sua visione del linguaggio si trasforma in
Il rigore di questa visione portò Frege a ontologia; come deve essere il mondo se il
considerare gli enunciati, entità sature, alla linguaggio è essenzialmente un insieme di
stregua dei nomi propri: gli enunciati sono enunciati fatti da una concatenazione di
semplicemente nomi, nomi di valori di nomi? Il mondo è l'insieme dei fatti, cioè
verità. Sono nomi che hanno per senso un degli stati di cose sussistenti (che
pensiero e per riferimento un valore di corrispondono agli enunciati veri).
verità. A questa idea degli enunciati come Wittgenstein specifica: insieme dei fatti, non
nomi reagisce Wittgenstein che, pur delle cose. Perché gli oggetti, che pure sono
accettando moltissime delle idee di Frege, la sostanza del mondo, non formano ancora
insiste sulla peculiarità che distingue gli un mondo. Un mondo è definito come tutto ciò
enunciati dai nomi. che accade, quindi come l'insieme dei fatti.
Il Tractatus ha due componenti base:
2. Wittgenstein-1 e Carnap la teoria delle funzioni di verità e la teoria
dell'immagine. La prima è in parte stata
condizioni di verità e mondi possibili assorbita dalla storia della logica come sua
parte propria; la seconda è il contributo
Il Tractatus peculiare di Wittgenstein alla filosofia: un
enunciato è un'immagine della realtà,
rappresenta uno stato di cose. Ogni immagine
ha qualcosa in comune con ciò che raffigura:
la sua forma di raffigurazione. Come ogni
10 Enunciati semplici internamente complessi
immagine ha in comune con la realtà la
come “tutti gli uomini sono mortali” divengono forma di raffigurazione (rappresenta certi
con Frege enunciati complessi internamente aspetti della realtà: le forme, i colori, la
semplici: distanza, il tempo, ecc.) così l'enunciato ha
Vx (uomo (x) -> mortale (x)) in comune con la realtà solo la forma più
(per tutti gli x, se x è un uomo, allora x è astratta, la forma logica. La forma logica
mortale) - vedi appendice su Frege e Aristotele. viene però travestita nel linguaggio comune

6
da accordi e convenzioni che impediscono di Si definisce così un modello di semantica,
coglierla con chiarezza; compito del logico e incentrata sul concetto di significato come
del filosofo è mostrare la forma logica del condizioni di verità, che diviene un
linguaggio, e un esempio in questo senso è paradigma della logica e della filosofia
costituito dal lavoro di Russell sulle contemporanea. Carnap riprenderà
descrizioni definite (v. più oltre par.00). questa visione da Frege e Wittgenstein, solo
Non staremo qui a presentare i diversi che la presenterà in modo leggermente
aspetti per cui il Tractatus è divenuto un diverso. Perché nel frattempo il lavoro del
classico della filosofia contemporanea. Ci logico Alfred Tarski ha colmato una lacuna
limitiamo a segnalare quanto la visione della teoria semantica e ha definito le linee
contenuta in esso sia stata in parte ripresa e essenziali di quella che viene chiamata
sviluppata nella logica e filosofia "semantico" o "teoria dei modelli" nella
contemporanea da Carnap e Montague. tradizione logica contemporanea (e a volte si
parla di "semantica modellistica" o "model
Significato come condizioni di verità theoretic semantics" per rifarsi alla
tradizione iniziata con Wittgenstein e
In Wittgenstein troviamo la prima Tarski).
chiara esposizione dell'idea che il significato Wittgenstein aveva chiaramente
di un enunciato consiste nelle sue condizioni definito le condizioni di verità per gli
di verità. Ciò è facilmente afferrabile con enunciati composti. Ma come definire le
l'esempio delle tavole di verità: condizioni di verità per gli enunciati
semplici? Ci si appellava a intuizione e idee
pq p&q p→ q ecc. piuttosto vaghe. Tarski, con la sua
definizione di verità per i linguaggi
1 VV V V formalizzati, riuscì a dare una
2 VF F F strumentazione tecnica rigorosa al concetto
3 FV F V di verità, dando la possibilità di definire con
4 FF F V chiarezza le condizioni di verità per gli
enunciati semplici.
Tarski ha lasciato in eredità alla
Nella prima colonna abbiamo le semantica successiva l'idea della funzione
quattro possibilità di combinazione di "interpretazione", una funzione che assegna
Vero/Falso degli enunciati "p" e "q". a una espressione un elemento o una classe
Possiamo chiamare queste quattro in un dominio di oggetti, definito secondo la
possibilità "situazioni possibili" o "mondi teoria degli insiemi. La teoria degli insiemi
possibili". Il significato (Wittgenstein si era consolidata come teoria riconosciuta
diceva, fregeanamente, "senso") universalmente negli anni '30, specie per i
dell'enunciato p&q (o p→ q, ecc) è dato dalla risultati dati nella formalizzazione dei
sua tavola di verità, o meglio "si mostra" fondamenti della matematica, come risposta
nella sua tavola di verità. Cosa esprime la all'antinomia di Frege.
tavola di verità? Esprime le condizioni alle La funzione interpretazione ("I")
quali l'enunciato è vero. Ad es. p&q è vero a assegnerà come estensione a un termine
condizione che siano veri sia p che q e falso singolare un individuo, a un predicato una
in tutti gli altri casi. Quando capisco questo classe a un enunciato un valore di verità, e
capisco il significato dell'enunciato svolgerà un ruolo centrale nella definizione
(potremmo dire anche l'uso che si fa di verità (e di condizioni di verità) data
dell'enunciato nel nostro linguaggio). dalla Convenzione T, o schema T11:

Semantica modellistica: nota su Tarski 11 (da Truth, oppure convenzione W da Warheit


o convenzione V da Verità)

7
L'enunciato N è vero se e solo se E possibile (come definito poco sopra più in
esteso).
Dove "N" sta per il nome di un enunciato del
linguaggio che si vuole analizzare Carnap: Intensione ed estensione
(linguaggio oggetto), ed "E" sta per lo stesso
enunciato nel metalinguaggio dalla Carnap 13 assume i mondi possibili di
metateoria (il linguaggio comprendente, nel Wittgenstein come un concetto primitivo
caso di Tarski, la teoria degli insiemi e la della sua teoria e definisce il concetto di
funzione "interpretazione" o "I") "intensione" di una qualsiasi espressione del
La convenzione T, nella applicazione linguaggio come una funzione che, dato un
che ne dà Tarski nella sua specifica teoria mondo possibile, determina la estensione dei
della verità, darà enunciati della forma: quella espressione.
Carnap riscrive in termini di
1) "A&B" è vero sse I(A)=V e I(B)=V intensione ed estensione parte di quello che
2) "Pa" è vero se e solo se I(a) ∈ I(P) veniva prima dato in termini di senso e
... riferimento. Ogni espressione avrà una
intensione e una estensione.
(1) corrisponde alle definizioni standard del - L'estensione di un termine singolare sarà
significato come condizione di verità per gli un individuo, e la sua intensione una
enunciati composti. funzione da mondi possibili a individui (un
(2) corrisponde a una definizione delle concetto individuale)
condizioni di verità di enunciati semplici. - L'estensione di un predicato sarà una
Cioè "Pa" è vero se e solo se classe, e la sua intensione una funzione da
l'interpretazione del termine singolare "a" mondi possibili a classi (una proprietà)
appartiene all'interpretazione del predicato - L'estensione di un enunciato sarà un
"P"12. valore di verità, e la sua intensione una
La parte più difficile e originale di funzione da mondi possibili a valori di
Tarski fu quella di definire le condizioni di verità (una "proposizione").14
verità per le formule quantificate, Pur con diversa terminologia, si
attraverso la nozione di soddisfacimento di mantiene l'idea ispiratrice di fondo: il
un enunciato da una assegnazione di valori significato di un enunciato è dato dalle sue
alle variabili. Ma un approfondimento di condizioni di verità, ovvero è una funzione
queste idee tarskiane riguarda il corso di da mondi possibili a valori di verità.
logica, e qui ci limitiamo a questo
rapidissimo accenno. Contesti estensionali e principio di Leibniz
Carnap non fa che aggiungere la
presenza di diversi mondi possibili, diversi Definito così in modo nuovo un'idea
domini di interpretazione. Non basta la chiave della semantica Carnap distingue
funzione interpretazione che assegna a ogni contesti estensionali e contesti intensionali.
espressione l’estensione corrispondente; I contesti estensionali sono quelli diretti, in
occorre associare a ogni espressione anche cui vale il principio di sostitutività di
la funzione i n t e n s i o n e che assegna Leibniz, già usato da Frege:
estensioni per ogni dominio di
interpretazione, cioè per ogni mondo

12ad es. se nella definizione di verità 13 in Significato e Necessità, La Nuova Italia,


"a" designa 0 Firenze.
"b" designa 1 14 L'intensione di un enunciato può essere anche
e data come un insieme di mondi possibili, quelli in
"P" designa la proprietà di essere numero cui l'enunciato è vero. Ma la presentazione della
allora il bicondizionale è vero. intensione come funzione è, mi sembra, più
perspicua.

8
due espressioni con la stessa estensione
sono sostituibili, mantenendosi la verità del Contesti iperintensionali
tutto
Carnap nota che alcuni contesti sono ancora
ad es. Pa più difficili da trattare che non i contesti
a=b modali; è il caso dei vari contesti indiretti
---- in cui cade non solo il principio di
Pb sostitutività per espressioni coreferenziali
(L'esempio classico è quello di Frege, (o equi-estensionali), ma anche il principio
sostituendo "P" con "è un corpo illuminato di sostitutività per espressioni
dal sole" e "a" e "b" rispettivamente con equiintensionali. Gli esempi standard sono i
"Stella dil Mattino" e Stella della Sera"). contesti doxastici (contesti di credenza) ed
I contesti intensionali sono i contesti in epistemici (contesti di conoscenza).
cui il principio di sostitutività non vale tra Un caso di mancanza di sostitutività di
espressioni con la stessa estensione, ma solo espressioni coreferenziali è banale, ed era
tra espressioni con la stessa intensione. Ad già stato espresso da Frege. Ad esempio non
esempio: si può fare la seguente derivazione:

Necessariamente 9 > 7 Edipo crede che Pa


il numero dei pianeti = 9 a=b
----------------- -------------
Necessariamente il numero dei pianeti > 7 Edipo crede che Pb

E’ un fatto contingente, e non necessario, che Si pensi ad es. che "P" voglia dire "da
il numero dei pianeti sia 9; quindi sposare" e "a" sia = Giocasta, mentre "b" sia
l'inferenza non si può fare e nei contesti uguale a "la madre di Edipo". Di certo Edipo
modali la sostitutività di espressioni voleva sposare Giocasta, ma non voleva
coreferenziali ("9" e "il numero dei sposare sua madre!
pianeti") non si può fare. Quine troverà in
questi esempi motivi per abbandonare la Ma il problema si pone anche con
logica modale. Carnap invece restrinse il espressioni con la stessa intensione, cioè
principio di sostitutività nei contesti modali vere negli stessi mondi possibili. Ad
portando così a studiare una formulazione esempio, non vale la seguente derivazione:
originale della logica modale (sui cui
sviluppi vedi appendice III/7) Pia sa che 2+2 = 4
2+2=4 <-> 3492* 57 = 199044
Modalità: Possibile e Necessario -----
Pia sa che 3492* 57 = 199044
Wittgenstein aveva fatto notare come
tautologia e contraddizione fossero vere e In effetti le due formule matematiche sono
false a prescindere dalle combinazioni di vere in tutti i mondi possibili, quindi, a
verità degli enunciati componenti. Carnap maggior ragione, sono hanno la stessa
sviluppa questa idea con l'idea di verità intensione (se aver la stessa intensione è
logica come verità in tutti i mondi possibili. essere vero negli stessi mondi possibili).
E definisce così le nozioni logiche di Ma non si può presumere che Pia conosca
"possibile" e "necessario" rispettivamente tutta la matematica, basandosi sul fatto che
come "vero in qualche mondo possibile" e sa che 2+2=4! La logica intensionale è
"vero in tutti i mondi possibili". Inizia in troppo ptente, è “logicamente onnipotente”;
tal modo la formalizzazione della logica non riesce dunque a rendere conto
modale (le modalità sono appunto il pienamente delle limitazioni degli umani.
"possibile", "necessario", ecc.). Questo problema darà luogo a diverse

9
ricerche di forme alternative di logica e a 3. Quine e Davidson:
diversi tentativi di distinguere il concetto di traduzione e interpretazione radicale
equivalenza logica da forme più restrittive
di equivalenza; un esempio è la semantica Dalla traduzione radicale
situazionale di Barwise e Perry; numerosi alla interpretazione radicale
tentativi sono stati fatti nell’ambito della
intelligenza artificiale. Quine 1 7 propone un esperimento
ideale, un caso di "traduzione radicale": un
Dopo Carnap esploratore si trova in un mondo sconosciuto
e vuole imparare la lingua dei nativi: da dove
Dove Carnap aveva iniziato un partire? dalle emissioni verbali dei nativi;
lavoro, Montague 15 portò a termine l'opera ma quali? Quelle che appaiono più semplici e
con una raffinatezza di tecnica che rimane a che vengono emesse in concomitanza con
tutt'oggi un paradigma di raffinatezza logica qualche fenomeno percettivo evidente: ad
(cenni introduttivi e bibliografia relativa si esempio al comparire di un coniglio il nativo
possono trovare in Marconi 1996). pronuncia "gavagai" e il traduttore traduce
Montague, ha dato diverse formulazioni della "coniglio". E conferma la sua teoria se, ogni
sua teoria; sviluppa in modo originale volta che compare un coniglio, il parlante dà
l’eredità di Tarski e Carnap attribuendo a il suo assenso18 all'emissione "gavagai". Ma
ciascuna categoria sintattica una intensione un altro traduttore potrebbe tradurre "parti
corrispondente, definita non più come una di coniglio", "movimento di coniglio", ecc.
funzione solo da mondi possibili a interpretando in diversi modi l'ontologia dei
estensioni, ma da mondi possibili e nativi19
c o n t e s t i (tempo, luogo, parlante) a La conclusione di Quine è che non
estensioni. L’idea di inserire i contesti nella esiste "la" traduzione giusta: ogni traduttore
logica modellistica è sviluppata ampliamente parte da un insieme di "ipotesi analitiche";
e in diversi modi, da David Lewis e da David diversi insiemi di ipotesi di traduzione
Kaplan 16 . In tal modo è possibile trattare possono dare risultati diversi, tutti
anche espressioni indicali, come “ora”, compatibili con la stessa evidenza empirica.
“qui”, “io”, ecc. che variano a seconda del Detto in sintesi, ogni traduzione dipende
tempo, del luogo e del parlante. dallo schema concettuale che si usa nel
La eredità di Tarski è condivisa, in tradurre. Due manuali di traduzione diversi
modo diverso, anche da Davidson, filosofo corrispondono a due sistemi che possono
americano che non ci ha dato alcun essere altrettanto buoni; una diversità nei
formalismo, ma solo discussioni su possibili singoli enunciati non vuol dire che un
usi della teoria tarskiana della verità per la manuale sia necessariamente sbagliato; è
definizione di significato. Ma nel caso di
Davidson occorre richiamare le idee di un 1 7 Quine Parola e oggetto (1960), Il
altro grande filosofo che ha condizionato la Saggiatore, Milano, cap.2
1 8 Quine dà molta importanza all'assenso e
filosofia del nostro secolo, cioè W.V.O. Quine. dissenso e al fatto che i parlanti tendano a dire
la verità - quest'ultima ipotesi è il cosiddetto
"principio di carità"
1 9 negli anni '30 e '40, gli studi sulla lingua
degli indiani hopi fatti dall'etnologo Whorf,
1 5 La breve raccolta di scritti di Montague allievo del linguista americano Sapir, avevano
(formal philosophy, 1974) è molto difficile da mostrato esempi di ontologie molto diverse
leggere e presuppone una grande competenza dalla nostra; ne nacque una posizione originale
logica. Molte esposizioni divulgative, per lo più di "relativismo linguistico", detta "ipotesi
in inglese, sono indicate in Bottani-Penco, Sapir-Whorf": il linguaggio plasma il pensiero, e
cit.p.190, cui va aggiunto il contributo di diversi linguaggi costruiscono diversi sistemi di
Chierchia nel volume di Santambrogio, citato concetti, diverse visioni del mondo. Il problema
all'inizio delle dispense. di Quine è diverso: come possiamo tradurre
queste visioni del mondo?
16 Vedi Kaplan in Bottani-Penco e Lewis 1972.

10
possibile che siano entrambi buoni nel loro enunciati di una lingua, compresi quelli
insieme. Queste idee hanno profonde della tua propria lingua. Ma quale forma
connessioni con altri aspetti della filosofia dare a questa teoria? La risposta di Davidson
di Quine20 . Ma quello che qui ci interessa è è un richiamo alla tradizione classica della
l'esito dell'esperimento mentale proposto semantica logica, la teoria tarkiana della
all'inizo, che abbiamo appena descritto e che verità.
Quine chiama "tesi della indeterminatezza Mentre Tarski voleva dare una
della traduzione". definizione di verità, Davidson vuole dare
Quello che Quine vede per la una definizione di significato, e quindi
traduzione, D a v i d s o n lo vede per la assume il concetto di verità come primitivo.
interpretazione di parlanti lo stesso La teoria del significato è una teoria che
linguaggio: le medesime emissioni verbali di dovrebbe avere come conseguenza tutti gli
un parlante possono essere interpretate in enunciati del tipo:
modo differente da differenti ascoltatori; la
interpretazione dipende dalle diverse "p" è vero sse p
credenze che gli ascoltatori hanno. Non si dà
una univoca e assolutamente certa ove il primo "p" è il nome dell'enunciato nel
interpretazione di una emissione linguistica. linguaggio oggetto, e il secondo p è
Vediamo qui di seguito che conseguenze ha l'enunciato nel metalinguaggio.
questo parallelismo tra traduzione e
interpretazione proposto da Davidson. In un certo senso è un altro modo di
dare la teoria classica del significato come
La teoria del significato condizioni di verità 2 2 : Metterebbe in
evidenza, prima di tutto, come
Capire un linguaggio è qualcosa di l'interpretazione degli enunciati complessi
simile a tradurre: occorre avere qualcosa di dipende da quelli componenti (analogamente
analogo a una teoria della traduzione. alle definizioni classiche del significato dei
Davidson 21 chiama questa teoria "teoria connettivi:
della interpretazione" o "teoria del
significato". Un teoria dell'interpretazione "a&b" è vero sse a e b"
dovrebbe infatti darti il significato degli
Davidson si sofferma su esempi di
traduzione da una lingua a un'altra, come
20 Tra le più importanti conseguenze vi sono (1)
uno dei casi più semplici per capire il succo
Analogamente a due manuali di traduzione, due
teorie empiriche possono essere diverse, ma della sua proposta. In generale si può dire
empiricamente equivalenti; come abbiamo visto che capisco il significato di un enunciato
non possono essere confrontabili frase per
frase; l'importante è che nel loro insieme siano
compatibili con l'evidenza empirica. 22 A differenza delle semantiche
(2) Il riferimento è una nozione intrateorica; intensionali, la teoria del significato di Davidson
non esiste il riferimento (cioè l'oggetto cui una propone una semantica meramente estensionale.
espressione si riferisce) senza una teoria. In Si potrebbe dire che è una teoria del significato
altre parole Quine dirà che "essere è essere il senza significati. Davidson, come Quine, critica
valore di una variabile vincolata", cioè gli l'idea che a ciascuna espressione corrisponda
oggetti sono i riferimenti delle variabili un'entità, il suo significato. Il suo può essere
ammesse nel dominio di quantificazione del letto come un tentativo di proseguire il lavoro
nostro linguaggio. Non si danno "oggetti" al di di Quine: fornire un "linguaggio canonico" per i
fuori di un linguaggio che ne possa parlare. filosofi, il calcolo dei predicati del primo ordine
V. ad es. Quine, scritti degli anni '60, Armando. con identità, senza accettare quelle "strane
entità" che sono i significati o le intensioni. Le
21 V. Davidson "Interpretazione radicale" in V intensioni sono necessarie, sostengono i seguaci
D.Davidson, Verità e interpretazione, Il Mulino, di Carnap, per la spiegazione del discorso
Bologna, 1994. e, specie sul principi di carità, indiretto e delle modalità. Sarà compito di
Davidson, "Una teoria coerentista della verità e Davidson sviluppare una teoria del discorso
della conoscenza", in Bottani-Penco, indiretto che faccia a meno delle intensioni. Ma
Significato e teorie del linguaggio, Angeli, di questo non parleremo qui.
Milano, 1991

11
straniero come "Es regnet" se so a quali ne parliamo. Sulla scia di osservazioni di
condizioni l'enunciato è vero. E l'enunciato questo tipo Davidson 23 argomenta che la
"Es regnet" è vero a condizione che piova. dicotomia di schema concettuale-contenuto
E come faccio a sapere se il empirico è il "terzo dogma" che va buttato a
bicondizionale che ho derivato dal mio mare assieme alla distinzione anaitio-
manuale di traduzione (di interpretazione) è sintetico. Questa distinzione è una forma
vero? Basandomi, come già ricordava Quine, articolare del terzo dogma; l'analitico infatti
sull'assenso o dissenso dei parlanti: se essi dipende dal significato (dallo schema
assentono sempre a "Es regnet" quando la concettuale) e il sintetico dipende dalla
piove, allora c'è una forte evidenza che il esperienza (contenuto empirico). Se
significato di "Es regnet" sia "piove". La rinunciamo davvero, come Quine propone,
teoria del significato (o della alla distinzione analitico-sintetico, allora
interpretazione) è così una teoria empirica. dobbiamo rinunciare anche al dogma più
Come per Quine vi era una generale che la sostiene. che rimane anche in
"indeterminatezza della traduzione", così Quine, ed è proprio dell'empirismo.
per Davidson vi è una "indeterminatezza
della interpretazione"; e come per le teorie
della traduzione di Quine, sarà sempre Il dualismo tra sistema organizzatore
possibile costruire teorie del significato e qualcosa che attende di essere organizzato
alternative. Quine giustificava questo non serve a chiarire i problemi di
parlando di diversi possibili schemi interpretazione radicale.
concettuali tutti compatibili con la stessa Infatti la difficoltà
evidenza empirica. Davidson, pur accettando dell'interpretazione sta nel fatto che, in casi
la tesi dell'indeterminatezza della di disaccordo, non sappiamo se il nostro
traduzione, rifiuta questo modo di interlocutore attribuisce lo stesso
interpretarla. E' questa la sua più famosa significato alle parole che usiamo anche noi,
critica a Quine. ma ha credenze diverse, oppure attribuisce
un significato diverso alle parole. Ritenere
I tre dogmi dell'empirismo che ogni disaccordo riguardi il significato24
delle parole, vuol dire ricorrere alla
Abbiamo visto che Quine aveva criticato due centralità dell'idea di schema concettuale.
dogmi dell'empirismo: Ma possiamo sempre spiegare la differenza
1) il riduzionismo di interpretazione a una diversità di
2) la distinzione analitico/sintetico credenze. E' una questione di scelta, e il
Ma nella sua discussione della traduzione concetto di schema concettuale deve essere
radicale Quine, con la sua visione del sostituito dalla coppia significati-credenze.
linguaggio e delle teorie come un tutto i cui
bordi toccano l'esperienza, aveva mantenuto
che la diversità delle traduzioni possibili
23 "Sull'idea stessa di schema concettuale" in
era permessa dai diversi schemi concettuali
D. Davidson, Verità e interpretazione, Il Mulino,
con cui poteva essere inquadrato il dato Bologna, 1994.
empirico. Questo porta a esiti relativistici: 2 4 Se il significato di ogni singola parola
ciascuno schema concettuale è intraducibile dipendesse dalla totalità delle singole credenze
di un parlante, dalla sua specifica teoria del
in un altro; ciascuno può seguire il proprio significato, come potremmo parlare con altri?
schema e avrà le sue verità. Ma quando come potremmo esprimere disaccordo su
Whorf ha voluto mostrare la diversità dello qualche concetto? Abbiamo bisogno di una base
di accordo per poter avere dei disaccordi
schema concettuale degli hopi ha usato significativi; e questo non può che essere dato
l'inglese. Cosa resta dunque dello schema dalla condivisione di un insieme di enunciati veri
concettuale hopi? O è traducibile nella di una lingua (quelli che derivano dalla teoria
della verità o teoria del significato, cioè i
nostra lingua, o è intraducibile; se è bicondizionali, verificati sulla base
intraducibile non ne possiamo parlare. Ma dell'assenso) Davidson 1974, p.280-1, tr.it.

12
4. Austin e Grice: eseguiamo certe azioni, con ben precise
atti linguistici e conseguenze.
implicature conversazionali Esempi:
- "battezzo questa nave 'Queen Mary'" detto
Negli anni '40 e '50 Oxford e mentre si lancia la bottiglia per i battesimo
Cambridge rappresentavano il centro della della nave.
filosofia nel mondo anglosassone; alla - "accetto di prendere in sposa la sig.na y",
Cambridge di Russell e Wittgenstein si detto di fronte al sindaco o al prete.
contrapponeva la Oxford della nuova moda - "dichiaro che le mie terre andranno tutte
del linguaggio ordinario, in gran parte al primogenito" scritto in un testamento
influenzata dagli appunti del secondo controfirmato da un notaio.
Wittgenstein che venivano passati di mano in - "è vietato fumare" scritto in un cartello
mano o ciclostilati o riprodotti in copie di apposto nelle aule di lezione o in altri posti
carta carbone. In questo contesto si situa il analoghi.
lavoro di John Austin, uno dei principali
rappresentanti della cosiddetta filosofia del Austin definisce questi enunciati
linguaggio ordinario. Il linguaggio ordinario "enunciati performativi" perché con essi si
per Austin era però solo l'inizio della esegue (dal verbo "to perform") una certa
riflessione filosofica. Il filosofo doveva azione: essi corrispondono a una esecuzione
intervenire per chiarificare, ordinare e (una "performance").
classificare gli usi del linguaggio. Nel 1955 Di questi tipi di enunciati è difficile
Austin viene invitato negli Stati Uniti, a dire siano veri o falsi; si dirà più
tenere le William James Lectures alla semplicemente che sono "senza effetto" o
Harvard University: qui presenta e scrive le "nulli" se emessi in circostanze non
lezioni pubblicate postume con il titolo di appropriate. Non è sensato parlare di
How to do things with words 2 5 . Il libro è "condizioni di verità", ma più generalmente,
divenuto un piccolo classico della filosofia suggerisce Austin, di "condizioni di felicità";
del linguaggio, e punto di riferimento di questi atti vanno valutati non in quanto veri
moltissimi autori (anche fuori dell'ambito o falsi, ma in quanto felici o infelici,
della filosofia analitica, come Habermas in corretti o scorretti rispetto a certe
Teoria dell'azione comunicativa). Qui diamo convenzioni e intenzioni (se mi sposo di
le linee generali del lavoro di Austin. fronte a un barista e non di fronte a un prete
il matrimonio è nullo; se prometto senza
performativi e constativi avere l'intenzione di mantenere però la mia
promessa non è nulla; e dovrò rispondere
Austin inizia con una contrapposizione da lui della parola mancata. Però il mio atto è meno
elaborata negli anni precedenti tra enunciati pieno dell'atto della promessa detta con
constativi (o constatativi) e enunciati l'intenzione di adempierla.
performativi: i primi si limitano a
descrivere i fatti, e possono essere veri o atti linguistici
falsi; i filosofi hanno spesso discusso come
se il linguaggio fosse composto quasi Dopo aver presentato la sua prima,
esclusivamente da enunciati constativi (una grossolana, contrapposizione, Austin
critica implicita al T r a c t a t u s e ai propone una raffinamento Ogni proferimento
neopositivisti?); ma nel linguaggio comune linguistico ("utterance") ha una componente
troviamo enunciati che fanno ben di più che di azione: anche i cosiddetti "enunciati
descrivere uno stato di cose: emettendoli noi constativi" consistono nell'eseguire
un'azione, l'azione dell'asserire. Pur non
dicendolo Austin qui si riallaccia al concetto
fregeano di "forza assertoria", la forza che
2 5 J.L. Austin, Come fare cose con le parole, definisce il modo con cui viene proferito un
Marietti, Genova, 1987

13
contenuto proposizionale. Austin generalizza sono che tre aspetti dell'azione linguistica,
il concetto fregeano, e sostiene una teoria tre punti di vista sotto cui analizzare,
generale della "forza illocutoria": ogni studiare e classificare gi usi del linguaggio.
proferimento linguistico è una azione, una
atto linguistico totale: esso ha tre Grice e le massime della conversazione
componenti che si possono definire ne modo
seguente: Uno dei contributi più rilevanti di
Grice26 è lo sviluppo del concetto di
atto locutorio = atto di dire "implicatura": implicatura è non ciò che
(definito dagli aspetti fonetici, sintattici e viene detto chiaramente, ma ciò che viene
semantici, over per semantica Austin "fatto intendere" nella conversazione. Il
intende una analisi nei termini fregeani di concetto di implicatura riguarda in qualche
senso e riferimento) modo l'idea austiniana di atto illocutorio e
perlocutorio, ma vuole essere più preciso.
atto illocutorio = atto ... nel dire Grice distingue "implicature
è ciò che prende il posto dell'enunciato c o n v e n z i o n a l i " 2 7 e "implicature non
performativo; è l'espressione della forza convenzionali", che vengono chiamate
illocutoria; nel dire qualcosa lo diciamo "implicature conversazionali". Per definire
sempre in un certo modo che corrisponde a con chiarezza cosa si intenda con
una particolare forza: asserzione, domanda, implicatura conversazionale, occorre
promessa, preghiera, comando, ecc. definire quali sono i principi della
L'atto illocutorio riguarda gli effetti conversazione usati per "far intendere"
convenzionali del tipo di proferimento. E qui qualcosa all'interlocutore.
valgono le restrizioni (le condizioni di
felicità) già proposte per i performativi. Grice ricorda che la conversazione
La parte più originale di Austin, oltre che segue certe regole, che scartano come
nel definire l'idea di forza illocutoria, è una "inadatti" certi comportamenti; tali regole
complessa elencazione dei diversi tipi di atti sono espressione di un principio generale
illocutori che presenta alla fine del libro. che sottende ogni conversazione e che chiama
"principio di cooperazione":
atto perlocutorio = atto ... col dire
riguarda le conseguenze non convenzionali "conforma il tuo contributo
che si ottengono con il dire qualcosa. La gioia conversazionale a quanto è richiesto
o l'invidia o il suicidio che si può provocare dall'intento comune accettato, nel
quando si recito la formula di accettazione momento in cui avviene"
del matrimonio non sono effetti
convenzionali. E così via. Questo principio è una specie di
imperativo conversazionale cui non ci si può
Esempi di Austin: "sparale!": sottrarre; il contributo di chi partecipa a
- locuzione: emessa l'espressione "sparale" una conversazione viene valutato sempre
intendendo spara con "spara" e riferendosi a secondo questo principio; ciò equivale a dire
lei con "lei". che ogni apparente violazione dà sempre una
- illocuzione: ha incitato (o consiglio, o informazione rilevante sull'interlocutore.
ordinato) di sparale
- perlocutorio: ha fatto sì che le sparassi 2 6 P. Grice, "Logica e Conversazione", in P.
(che la uccidessi, ecc.) Grice, Logica e conversazione, Il Mulino,
E s e r c i z i o : costruire esempi di effetti Bologna 1995.
convenzionali e non convenzionali dei nostri 2 7 Esempio di Grice di implicatura
atti linguistici. Ricordare che l'atto convenzionale, diretta: "è inglese, quindi è
coraggioso"; non dico che il fatto di essere
linguistico è sempre totale, e i tre atti, inglese comporta l'essere coraggioso; lo lascio
locutorio, illocutorio e perlocutorio, non intendere.

14
Grice specifica diverse "massime La risposta viola la massima della quantità;
della conversazione" che specificano questo ma si può inferire che l'autore non poteva
principio, secondo le categorie kantiane di fare altrimenti per non violare la massima
quantità, qualità, relazione, modo. della qualità (non dire ciò per cui non hai
prove adeguate)
q u a n t i t à : dai un contributi tanto
informativo quanto richiesto (non di più!) 3) il farsi esplicitamente beffa di una
qualità: 2 8 non dire ciò che ritieni falso o massima della conversazione allo scopo di
ciò per cui non hai prove adeguate. generare implicatura conversazionale,
relazione: sii pertinente. attraverso qualcosa di simile a una figura
modo: sii perspicuo (evita oscurità e retorica. Questo è il caso prototipico su cui
ambiguità inutili, ecc.) Grice si sofferma di più, mostrando tra
l'altro come certe figure retoriche (ironia,
Vi sono diversi modi di non soddisfare una metafora, iperbole, ecc.) siano riducibili a
massima; ci si può dissociare anche dallo implicature conversazionali. Qui basti aver
stesso principio di cooperazione: in tal caso individuato il concetto di implicatura
ci si sottrae alla conversazione. Ma se un conversazionale e rimandare al saggio
parlante accetta di conversare, ogni suo "logica e conversazione" (1975) contenuto
proferimento sarà valutato in funzione del nella raccolta di saggi di Grice tradotta in
principio di cooperazione; e la sua più o italiano con il titolo Logica e conversazione,
meno esplicita violazione di una massima Il Mulino, Bologna 1993
diviene un modo per sfruttare la massima, e I contributi di Grice alla filosofia del
far intendere qualcosa. La implicatura linguaggio sono diversi, e in particolare
conversazionale nasce dunque come un modo connessi al rapporto tra intenzioni e
di sfruttare le massime conversazionali, con convenzioni nella definizione del concetto di
apparenti violazioni. "significato". Particolarmente rilevante è la
Possiamo vedere almeno tre casi; distinzione tra significato semantico (legato
alle convenzioni) e significato del parlante
1) uno in cui la violazione è apparente, e il (legato alle intenzioni del parlante) 2 9 ,
proferimento trova il suo senso se fatto sviluppato alla fine degli anni '60 e ripreso
rientrare in una massima. Es. in diversi contesti da altri autori (tra cui ad
- ho finito la benzina es. Kripke nel su saggio sulla differenza tra
- dietro l'angolo c'è un garage riferimento semantico e riferimento del
La risposta pare violare la massima della parlante) (vedi ultimo paragrafo di questa
relazione (pertinenza), a meno che si pensi parte)
che il garage venda benzina, sia aperto, ecc.
5. Wittgenstein2 e Dummett:
2) la violazione di una massima è spiegata significato e condizioni di asseribilità
da un conflitto con un'altra massima. Es.
- dove abita C? Se Quine sviluppa la sua
- da qualche parte nel sud della francia visione del linguaggio a partire dal concetto
di sinonimia e dalla pratica dell'assenso o
dissenso di un parlante di fronte a una
28 Da notare che la massima della qualità è emissione linguistica, Wittgenstein incentra
più importante delle altre; se viene a mancare, la sua analisi del significato sul problema
a conversazione rischia il fallimento. Il suo della comprensione e della spiegazione. Cosa
ruolo speciale è stato sottolineato in modo
diverso da Quine e Davidson; essi hanno posto al
centro della loro teoria del linguaggio il
"principio di carità" (o di benevolenza): si 29 v. "Significato dell'enunciatore e intenzioni"
assume che l'interlocutore dica la verità. Tale in Grice, Logica e conversazione, Il Mulino,
massima è però sullo stesso piano delle altre dal Bologna, 1995. Notare che il titolo traduce
puto di vista del generare implicature. "utterer"s meaning", anche se si parla
solitamente anche di "speaker's meaning".

15
è il significato? E' ciò che viene detto quando le è appropriato (ad esempio in un contesto
si spiega il significato. Ed è ciò che il "filosofico"!).
parlante capisce, quando capisce un parola. Identificando il significato di
Influenzato dalle grandi opere di Frege un parola con l'uso Wittgenstein parrebbe
per il quale aveva una enorme ammirazione, sfuggire alla critica di Quine contro il
Wittgenstein, dopo il Tractatus, sviluppa significato come entità indefinibile,
una tormentata critica della sua opera misteriosa e quindi da eliminare dalla nostra
giovanile e sulle idee di Frege, in parte visione del linguaggio. Ma resta il problema
criticandole, in parte sviluppandole. La sua di cosa vuol dire "comprendere" il
seconda opera pubblicata postuma, le significato, il punto di partenza della
Ricerche Filosofiche (1953) rappresenta riflessione di Wittgenstein. Qui l'obiettivo
un evento nel panorama filosofico polemico è Frege stesso, per cui
internazionale: un rifiuto delle teorie comprendere sarebbe un processo
precedenti e una specie di simbolo per una misterioso in cui lo psichico e il regno dei
nuova filosofia. Resta l'idea che la filosofia è pensieri, il "terzo regno", vengono a
un'attività, non una dottrina. contatto tra di loro. Ma Wittgenstein riporta
Ma diverse cose sono cambiate, e sulla terra il terzo regno, lo lega
soprattutto è cambiato il riconoscimento inestricabilmente alle pratiche linguistiche,
delle molteplici funzioni del linguaggio. Il e non ha bisogno di misteriosi processi. Il
linguaggio non è solo un mezzo per a filosofo studierà la comprensione dal punto
descrivere il mondo, ma è sempre di vista non dei processi psichici interni,
inestricabilmente connesso a un contesto di ma dal punto di vista delle pratiche sociali
azione. In questo Wittgenstein non fa che oggettive e controllabili. Comprendere è
portare alle estreme conseguenze il saper usare i segni.
principio di contestualità di Frege. Se Frege
aveva detto che una parola ha significato Comprendere e seguire una regola
solo nel contesto di un enunciato,
Wittgenstein giunge a dire che una parola ha Ma come posso capire l'uso dei segni,
significato solo nel suo contesto di uso, cosa mi garantisce la corretta comprensione
quindi in un contesto in ci parole e azioni e la corretta applicazione die miei segni?
inestricabilmente si intrecciano. Siamo continuamente esposti al
fraintendimento, alla comunicazione non
Uso e gioco linguistico riuscita. Infatti ogni espressione può
sempre essere interpretata in diversi modi
Nasce così il concetto di "gioco da diversi parlanti. Wittgenstein pone questo
linguistico", un contesto di azioni e parole in problema a partire dal § 188 delle Ricerche
cui si definiscono gli usi - ossia i significati filosofiche sotto la forma del problema del
- delle parole stesse. Se il significato è "seguire una regola": come posso seguire una
definito come uso si toglie ogni aurea regola correttamente se posso sempre dare
metafisica al significato: il significato di una una diversa interpretazione pur sempre
espressione non è né un oggetto né compatibile con la espressione della regola?
un'immagine mentale (e qui Wittgenstein La risposta è che non è l'interpretazione
sposa lo antipsicologismo di Frege). L'uso è della regola che ci garantisce la sicurezza
qualcosa di osservabile oggettivamente, non nella nostra conversazione (né dunque la
è una qualche strana entità. Si può dunque i n t e n z i o n e di seguire la regola) ma la
dare una descrizione oggettiva degli usi p r a t i c a del seguire regole, pratica
linguistici, dei significati delle nostre sviluppata nel contesto di una comunità
espressioni, riconducendole al contesto in linguistica: non si può seguire una regola
cui vengono originariamente usate. Spesso privatim, non vi è un linguaggio privato, e
molti fraintendimenti linguistici dipendono seguire la regola è il fondamento dei nostri
dall'usare una parola fuori dal contesto che giochi linguistici.

16
secondo caso si rende subito esplicito che il
Influenze significato di un enunciato composto è dato
dalle regole di uso, dalle regole che
Non solo queste riflessioni giustificano la introduzione o la
generali hanno influenzato generazioni di eliminazione di un connettivo, secondo le
filosofi; l'influenza di Wittgenstein si è usuali formulazioni:
sviluppata soprattutto nello stile, nelle
singole argomentazioni, in alcune idee p q p&q p&q
chiave (come quelle di "gioco linguistico" e ------ --- -------
predicati di "somiglianza di famiglia"). Tra p&q p q
gli autori che più si richiamano al secondo
Wittgenstein vi è Michael Dummett30 , che (&-introduzione) (&-eliminazione)
tenta un'operazione apparentemente
impossibile: unire le idee del platonista Dummett unisce queste idee
Frege alle idee del costruttivista alla visione generale del linguaggio di Frege,
Wittgenstein. il cui centro nodale è la distinzione tra senso
Di Wittgenstein Dummett31 accentua e forza (rifiutata da Wittgenstein). Una
l'idea di significato come uso, cercando di teoria del significato deve presentare sia una
darne una versione un po' meno vaga dell'uso teoria del riferimento, sia una teoria del
che lo sloga aveva nella filosofia oxoniense, senso, sia una teoria della forza illocutoria.
criticata per perdersi nell'analisi Il modo in cui questa teoria può venire
dettagliata delle diverse sfumature d'uso sviluppata resta piuttosto programmatico,
delle parole. L'idea più precisa è un'idea che ma Dummett discute diverse linee guida di
Wittgenstein espresse in appunti del 1930, una teoria del genere, collegando le idee di
l'idea cioè che il significato di un enunciato è condizioni di giustificazione all'uso della
dato dalle sue condizioni di giustificazione, o logica intuizionista. Qui tocchiamo temi
asseribilità. Dummett contrasta questa idea troppo complessi per essere più che
con la più tradizionale e consolidata idea del accennati in queste pagine introduttive.
significato come condizioni di verità. Infatti Quindi ci fermiamo qui.
in alcuni casi non abbiamo alcuna idea di Richiamiamo solo due motivi di
cosa possa essere una condizione di verità contrasto tra Dummett e Davidson: 1) la
(ad es. in enunciati controfattuali, o in teoria del significato non è una teoria della
enunciati al passato, o in enunciati su traduzione
totalità infinite). Conoscere il significato di 2) il linguaggio è prima di tutto un insieme
un enunciato è dunque sapere quale pubblico di pratiche sociali e non un uso
giustificazione si può dare o si potrebbe dare idiosincratico di segni.
per esso. Non si può dire che una persona
conosce il significato di un enunciato se non
ha alcuna idea di come giustificare, almeno 6. Kripke, Putnam
in linea di principio, l' enunciato stesso. Teorie del riferimento diretto
Dummett presenta prima di tutto il
caso logico-matematico, contrastando il
tradizionale metodo delle tavole di verità con Kripke contro la "teoria descrittivista"
il metodo della deduzione naturale: nel
Per diversi anni il paradigma
fregeano e in seguito quello carnapiano
3 0 Divenuto famoso con il suo libro di hanno dominato quasi incontrastati la
interpretazione di Frege: Filosofia del linguaggio filosofia del linguaggio: ogni espressione
(Marietti, Genova, 1983). linguistica ha un senso e un riferimento,
3 1 vedi M. Dummett Che cosa comporta il
richiamo all'uso per la teoria del significato? in nomi propri compresi. Ma alcune semplici
Bottani-Penco, Significato e teorie del riflessioni mettono in dubbio che i nomi
linguaggio, Angeli, Milano, 1991

17
propri abbiano un senso: quando mai un descrizioni 33 : una descrizione definita 'un
dizionario dà i significato di un nome sintagma del tipo "il così e così", ad esempio
proprio? Una vecchia tradizione che risale a "il re di francia" è traducibile, in un
John Stuart Mill, distingue connotazione e linguaggio disambiguato, con una
denotazione, e sostiene che i nomi non hanno formulazione del tipo "esiste un x, che è così
connotazione, ma solo denotazione. 32 A Mill e così". Le descrizioni definite sono così per
si richiama il logico americano Kripke in Russell "simboli incompleti"; essi infatti
una critica serrata al paradigma fregeano, nascondono un quantificatore esistenziale
da lui definito "teoria descrittivista" del che lega una variabile. questo permette di
riferimento. Cosa è la teoria descrittivista rendere vere o false tutte le frasi in cui le
che Kripke identifica con il paradigma descrizioni compaiono. Perché? E' facile: se
dominante che unisce le idee di Frege, una descrizione va riscritta con un
Russell, Il secondo Wittgenstein e Searle? quantificatore esistenziale, nel caso che la
Ogni nome ha un senso e il senso è dato da descrizione si riferisca a un oggetto
una o più descrizioni definite (per Searle il inesistente, la frase sarà immediatamente
senso è un "grappolo" (cluster) di falsa: infatti dice che "esiste un x che è così
descrizioni definite, e il nome proprio e così" e ciò è falso.
svolge la funzione di gancio cui appendere un L'esempio più famoso di Russell è:
insieme aperto di descrizioni definite).
" l'attuale re di Francia è calvo"
Il punto di vista di Russell
Ora, l'attuale re di francia non esiste perché
Possiamo dubitare se questa la francia è una repubblica. Per Frege tale
teoria sia davvero la teoria di Frege; molti, enunciato sarebbe privo di valore di verità;
tra cui Dummett, ne dubitano. Ma è vero che per Russell esso è invece falso, perché
questa è la "vulgata", il modo comune di corrisponde alla sua traduzione:
interpretare Frege e Russell. Russell, in
particolare, riteneva che i nomi propri "esiste un x, tale che x è re di francia, ed è
fossero abbreviazioni di descrizioni definite. calvo (e per tutte le y, se y è un attuale re di
Questo gli permetteva di evitare i problemi francia, allora y=x)"
di Frege che, ammettendo nomi propri privi
di riferimento (come "Ulisse" o Notate la frase tra parentesi che è
"Bucefalo"), ammetteva enunciati privi di necessaria per indicare la unicità che le
valore di verità. Russell voleva invece un descrizioni definite esprimono.
formalismo che potesse trattare aspetti del Russell non si ferma qui. Prosegue
linguaggio naturale e nello stesso tempo dicendo che i nomi propri vanno riscritti
presentasse enunciati il cui valore di verità come abbreviazioni di descrizioni definite (e
fosse sempre determinato. Per questo su questo si appoggia Kripke nel definire il
utilizzava la sua teoria delle paradigma della "teoria descrittivista" del
significato; dove dunque trovare nel
linguaggio naturale ciò che corrisponde
32 Casi apparenti di connotazione come il nome all'idea di "nome logicamente proprio", cioè
di un quartiere "Foce" o il cognome "Tagliafico"
sono del tutto occasionali, e il "significato" non
ha alcun collegamento necessario con il
riferimento (sapere che "tagliafico" significa la 33 Nel Tractatus W. diceva che il linguaggio è in
operazione di tagliare fichi non aiuta a ordine così come è; ma è difficile riconoscerne
individuare la persona che porta questo nome; la forma logica, nascosta dai complicati accordi
così sapendo che "Foce" significa la foce di un che usiamo nel parlare.
fiume non aiuta a individuare la zona dove ormai La teoria delle descrizioni di Russell è definita
il fiume è coperto e nessuno più lo vede). Quindi da Wittgenstein un paradigma di filosofia, specie
la apparente connotazione comunque non è più perché mostra con chiarezza come una certa
valida e non svolge la funzione del senso forma grammaticale (la forma della descrizione
fregeano, cioè di modo di dare il riferimento. definita) possa nascondere una più complessa
forma logica.

18
all'idea delle costati individuali di un persona di cui diciamo "lo studente bocciato
linguaggio logico? La risposta di Russell è: all'esame"; ma per riferirmi sempre a lui
nei termini deittici: "questo", "quello", che devo indicarlo per nome.35
si riferiscono direttamente e senza I nomi propri non sono sinonimi di
ambiguità a un oggetto individuale del descrizioni si comportano in modo
mondo34. differente. Ma la tradizione dice che il senso
di un nome è un modo di dare il suo
la critica di Kripke riferimento. Come dunque viene dato il
riferimento, se non è più praticabile questa
Kripke al contrario sostiene che i via? Come risposta Kripke propone la
nomi propri si comportano proprio come le seguente immagine: un nome viene attribuito
costanti individuali della logica, compresa la a un individuo con un battesimo iniziale, che
logica modale: essi sono "designatori rigidi", instaura una relazione diretta tra nome e
cioè si riferiscono allo stesso individuo in oggetto; di persona in persona, nella
ogni mondo possibile. E' errato pensare che i comunità dei parlanti, viene mantenuta
nomi propri abbiano un senso (come l'intenzione originaria di riferirsi sempre
sostiene Frege), e che questo senso sia una allo stesso oggetto. Un nome dunque si
(o più) descrizioni definite (come si deriva riferisce direttamente all'oggetto che denota.
dalla teoria di Russell). Diversi argomenti Nasce la teoria del riferimento diretto
sulla differenza tra nomi propri e (anche detta, per questa versione kripkiana,
descrizioni definite mostrano che la teoria teoria causale del riferimento).
descrittivista è falsa e fuorviante, e
principalmente: Putnam e i termini di tipi naturali
- argomento modale-metafisico: un nome
proprio è modalmente rigido, mentre una Putnam3 6 sostiene che sia impossibile
descrizione no. Clinton avrebbe potuto non aderire contemporaneamente a due tesi:
essere presidente degli USA se non fosse 1) il senso determina il riferimento
stato eletto, ma non avrebbe potuto cessare 2) il senso viene afferrato mentalmente
di essere sé stesso, cioé Clinton (cambia Immaginiamo che su una terra del tutto
esempio con Aristotele). simile alla nostra un liquido del tutto simile
- argomento epistemico: gli uomini sono all'acqua abbia diversa formula chimica (sia
fallibili. Se Aristotele non fosse stato XYZ invece di H2O). Prima di conoscere la
maestro di Alessandro Magno (educato da un chimica terresti e gemelliani credevano di
oscuro schiavo macedone) sarebbero vere di usare lo stesso liquido. Il significato di
Aristotele certe proprietà che non sono vere "acqua" era lo stesso e parlando di "acqua"
del maestro di Alessandro. Enunciati gemelliani e terrestri erano nello stesso
contenenti il nome proprio diverrebbero stato mentale.. Dopo lo sviluppo della
falsi se il nome fosse sostituito dalla chimica ci si rende conto che l'acqua
descrizione. terrestre e l'acqua gemelliana sono due
- argomento linguistico: di fatto ipotizziamo diversi liquidi. Quindi il significato non
continuamente situazioni controfattuali determina il riferimento. Il riferimento di
(situazioni che avrebbero potuto sussistere "acqua" è determinato solo dall'essere un
e non sono accadute realmente). Per usare liquido "lo steso liquido" di quello lì (di
enunciati controfattuali dobbiamo assumere quello indicato da un terrestre sulla terra):
che i nomi propri designino rigidamente
l'individuo cui si riferiscono. Es.: Se Pippo
non fosse stato bocciato si sarebbe laureato 35 Riprendo questa presentazione dal saggio di
prima. Ma di chi parliamo? Della stessa Napoli in Santambrogio, pp.393-5
3 6 H. Putnam, "Significato, riferimento e
stereotipi", in Bottani-Penco, Significato e
teorie del linguaggio, Angeli, Milano, 1991 e
34 Questa proposta sarà criticata duramente da Putnam "Il significato del significato" in Putnam
Wittgenstein nelle Ricerche Filosofiche Mente, linguaggio, realtà, Adelphi, Milano.

19
"acqua" terrestre è lo stesso liquido che i tra cui 1) uno stereotipo condiviso dalla
parlanti hanno battezzato così e hanno maggior parte dei parlanti 2) una
continuato a usare, in una catena di definizione del tipo sintattico e semantico
intenzioni a riferirsi a quello steso liquido. della parola 3) una definizione scientifica
Incominciamo a vedere meglio alcuni che fissa l'esenzione (nel caso dei termini di
aspetti del problema Parlando di tipo naturale ad es. la formula chimica).
composizione chimica si parla di definire
una "essenza" dell'acqua. Così come l'essenza Riferimento semantico e del parlante
di un individuo è data dal suo codice genetico.
Parlare di nomi propri come designatori Tradizionalmente si distingue tra
rigidi e usare la teoria del riferimento "denotazione" e "riferimento" (anche se
diretto anche per termini di tipi naturali spesso i termini sono usati in modo
implica riscoprire l'essenzialismo interscambiabile). Per "denotazione" si
aristotelico (quello che Quine combatteva intende la relazione tra una espressione e
combattendo la necessità della logica modale, ciò che denota a prescindere da specifici
n particolare della logica modale contesti (ad es. l'enunciato "gli studenti
quantificata). Dobbiamo dunque ammettere presenti nell'aula..." denota l'intersezione
"essenze" individuali per accettare la teoria tra gli studenti e le persone presenti
del riferimento diretto? nell'aula); per "riferimento" si intende la
Il nuovo paradigma è divenuto relazione tra una espressione e ciò che
paradigma dominante specie negli USA. Tra i denota in contesti specifici (ad es. dicendo
suoi esiti vi è la nascita di teorie "duali" del "gli studenti presenti nell'aula..." mi
riferimento, dove si distingue una riferisco a certi studenti a seconda del
componente mentale e una componente reale momento e del luogo in cui proferisco la
del contenuto di un'espressione linguistica. frase). (si potrebbe forse dire che la
Ma si rifiuta l'idea che la componente denotazione è una relazione tra frasi
mentale determini la componente reale, [sentences] e oggetti denotati, il riferimento
come si suppone abbia sostenuto Frege. (Ma fra proferimenti [utterances] e oggetti del
Frege aveva davvero sostenuto ciò?) mondo).
Usando una distinzione griceana
Divisione del lavoro linguistico Kripke 37 cerca di definire una distinzione
nel modo di determinare il riferimento in
Uno dei contributo più famosi di Putnam è parte analoga alla distinzione classica:
l'analisi di un fatto sotto gli occhi di tutti: riferimento semantico e riferimento del
nessun singolo parlante conosce in modo p a r l a n t e . In alcuni casi il riferimento è
esaustivo il significato delle parole. La mia quello determinato dal significato delle
comprensione della parola "oro" differisce parole, dalle descrizioni definite; in altri è
largamente dalla comprensione che ne ha un determinato dalle intenzioni del parlante; a
orefice o un cercatore del prezioso metallo. volte i due riferimenti non coincidono (come
Come facciamo dunque a capirci, se i nel caso "suo marito è gentile con lei" detto
concetti, le immagini e le credenze connesse vedendo l'amante della signora). E' uno
alla parola "oro" sono differenti in ciascun sviluppo (e i parte una critica) di una
parlante? La risposa di Putnam è che, prima distinzione fatta dal filosofo americano
di tutto, il significato è qualcosa di condiviso Donnellan tra uso referenziale e uso
nella comunità dei parlanti (che spesso attributivo di una descrizione: nell'uso
usano una parola "deferendo" ad altri la referenziale il parlante intende riferirsi a
responsabilità del suo uso corretto o del suo una certa persona, usando una qualche
significato preciso). Inoltre il significato
non può essere inteso come una rigida 3 7 S. Kripke "Riferimento semantico e
definizione connessa a una parola, ma è una riferimento del parlante" in Bottani-Penco,
struttura articolata in diverse componenti, Significato e teorie del linguaggio, Angeli,
Milano, 1991

20
descrizione, sia essa appropriata o no. comportamentista sono insufficienti a
Nell'uso attributivo il parlante si vuole spiegare la essenziale creatività linguistica
riferire a qualsiasi persona soddisfi la del bambino. Il bambino non si limita a
descrizione. Vi è dunque un uso delle ripetere frasi, ma ne inventa di nuove.
descrizioni che serve a f i s s a r e il Quindi deve avere qualche meccanismo
riferimento, anche nel caso che la innato che gli permette di farlo.
descrizione sia sbagliata. Se dico "l'assassino L’originalità di Chomsky è stata
di Smith è pazzo" indicando l'uomo accusato quella di dare una sostanza a questa
di assassinio che si contorce nella gabbia intuizione utilizzando formalismi che in
degli imputati, intendo riferirmi a l u i , qualche modo si richiamano agli schemi di
anche nel caso che non avesse di fatto fondo della logica matematica moderna.
assassinato Smith. Chomsky presenta la sua teoria all’interno
Uno dei banchi di prova delle teorie di una teoria formale delle grammatiche, la
del riferimento diretto è una spiegazione del cui discussione ci porterebbe troppo
comportamento logico delle espressioni lontano. Una presentazione della idea
deittiche ("lui", "questo", "quello", ecc.), originale di Chomsky che evidenzia
quelle che per Russell svolgevano il ruolo di l’influenza del modello assiomatico della
"nomi logicamente propri". Su questi temi logica moderna è data in appendice (II,7)
ha lavorato a lungo un altro filosofo
americano, David Kaplan38. Lo schema originario chomskyano ha subito
nel tempo numerose modifiche, ma alcune
idee fondamentali sono rimaste ferme:
7. Chomsky e Fodor
La mente modulare a) l’idea di meccanismi innati che
permettono l’acquisizione della lingua.
Nel 1956 esce Le strutture della La crescita dell’organo fisico del cervello è
Sintassi di Noam Chomsky, il primo di una andato di pari passo con lo sviluppo della
lunga serie di libri di quello che sarebbe facoltà del linguaggio. Tale facoltà innata per
divenuto il più famoso linguista americano attivarsi deve ovviamente trovarsi in un
che ha segnato una svolta che ha avuto ambiente adatto: un bambino deve essere
ripercussioni in diversi settori della esposto all’uso del linguaggio in una
cultura (in particolare linguistica e comunità linguistica umana (un bambino che
psicologia). L’idea chiave della proposta di vive con i lupi non potrà sviluppare il
Chomsky è la sfida mentalista al linguaggio). Mentre è la natura biologica
comportamentismo. Secondo lo schema che permette lo sviluppo della facoltà del
comportamentista i bambini dovrebbero linguaggio, l’interazione con l’ambiente è
semplicemente riprodurre frasi ascoltate in determinante per attivarla e condizionarla
certe condizioni specificate. Contro le secondo certi parametri (non si
ipotesi comportamentiste Chomsky pone la spiegherebbe altrimenti la diversità delle
domanda: come è possibile spiegare lingue storiche).
l’acquisizione del linguaggio da parte dei
bambini con lo schema stimolo-risposta se è b) l’idea di una grammatica universale,
ovvio che i bambini non si limitano a sulla scia delle idee dei filosofi seicenteschi.
ripetere frasi che hanno già sentito, ma La linguistica non si limita a descrivere le
inventano nuove frasi, prima mai udite? I diverse lingue, ma ha come scopo
dati che avrebbero dovuto costituire lo l’elaborazione di una grammatica universale
“stimolo” essenziale per la spiegazione (di cui hanno sognato i filosofi da Cartesio a
Husserl). La grammatica universale
3 8 D. Kaplan "La logica dei dimostrativi" in dovrebbe dare le proprietà comuni a tutte le
Bottani-Penco, Significato e teorie del lingue, circoscrivendo dunque la classe di
linguaggio, Angeli, Milano, 1991 - v. anche nota tutte le possibili lingue naturali. Per questo
000

21
occorre una indagine empirica sul modo di combinerà secondo i principi innati e i
funzionamento della facoltà biologica del parametri attivati.
linguaggio: studiando le grammatiche La grammatica di ogni lingua è
particolari delle varie lingue si individuano dunque costituita da tre elementi: i principi
gli aspetti comuni e le differenze. della grammatica universale, i parametri
L’idea che Chomsky ha elaborato della lingua particolare e il vocabolario (il
negli ultimi tempi è la teoria dei principi- lessico, con le sue parole e la sua
e-parametri. Scopo della grammatica pronuncia). Da questo si deriva
universale è individuare principi immediatamente che la grammatica
universali comuni a tutte le lingue, secondo universale si occupa soprattutto di
uno schema base che può offre in alcuni determinare la sintassi della lingua: essa
punti opzioni alternative 3 9 . Le lingue deve fornire le regole con cui si generano le
particolari si formano con la attivazione di frasi corrette, analogamente a come le
queste opzioni alternative, o p a r a m e t r i . regole di formazioni di un linguaggio logico
Un esempio di parametro è dato dall’ordine formano le frasi ben formate (vedi
egli elementi linguistici, ad esempio il appendice II/7). Per questo normalmente,
parametro “testa”, cioè il Nome nel parlando della grammatia di Chomsky, si
Sintagma Nominale o il Verbo nel Sintagma parla di grammatica generativa. La
Verbale. (per la def. dei termini v. centralità della sintassi è un aspetto del
appendice II/7). La testa può essere paradigma di Chomsky che rimane
all’inizio o alla fine della frase. Ad es. in fondamentalmente inalterato a partire dal
italiano il verbo è normalmente all’inizio e suo primo lavoro del 1956. Che rapporto
in giapponese alla fine: “sono italiano” e dunque vi è tra sintassi, fonetica e
“watashi wa nihonjin desu” (“io giapponese semantica? Anche se Chomsky ha presentato
sono”).Un bambino ha bisogno di essere diverse teorie, anche qui alcune linee di
esposto alla comunità linguistica per fondo rimangono costanti.
attivare questi parametri. Egli è esposto
anche a un insieme particolare di parole, c) l’idea di una grammatica strutturata in
con certi suoni e certi significati, che diversi livelli di rappresentazione (uno
sviluppo dell’idea tradizionale che
distingueva sintassi, fonetica e semantica).
La facoltà del linguaggio è una delle facoltà
3 9 Un principio universale ad esempio è il
della mente (come la facoltà percettiva o
principio della dipendenza strutturale: la visiva). Da questo ne segue che la
conoscenza del linguaggio dipende dalle relazioni Grammatica Universale è una parte della
strutturali del’enunciato e dalle categorie psicologia, cioè quella parte della psicologia
sintattiche in gioco e non dal mero ordine che studia il modulo linguistico della mente.
lineare delle parole. Non basta ad es. cambiare L‘idea della mente come composta da moduli
l’ordine delle parole per fare frasi verrà ripresa e ampliata da Fodor. L’analisi
interrogative; occorre capire che tipo (che per moduli avviene pero’ anche all’interno
categoria sintattica) di parole abbiamo davanti. della teoria della grammatica ed è una degli
Prendiamo frasi di tre parole: aspetti più sviluppati dalla linguistica, che
“la lettera arriverà : l’ordine delle parole è da sempre ha distinto tra fonetica, sintassi e
1(la) ,2(lettera), 3(arriverà) semantica40.
“arriverà la lettera? : l’ordine delle parole è
3(arriverà),1 (la), 2(lettera)
Non possiamo applicare questo ordine 40 Chomsky ha sempre pensato la sintassi come
indiscriminatamente; ad es. la componente generativa del suo sistema (la
“questa è bella” non darà luogo in italiano componente che rappresenta la formazione delle
corretto a una interrogativa come frasi) e la fonetica e semantica come le
“bella questa è”, perché le categorie delle componenti interpretative (data una frase
parole in questione sono differenti. generata dalla sintassi occorre dare a essa un

22
Chomsky parla a questo proposito di l i v e l l i combinano certi elementi del lessico, cioè
di rappresentazione (nelle S t r u t t u r e del vocabolario mentale-concettuale di una
della Sintassi parlava solo di “livelli” tout lingua. Qui sono rappresentati i “ruoli
court). L’idea è che ogni parlante tematici” come agente, paziente, ecc. La
inconsciamente attiva certe struttura-p ha quindi in sé parte di
rappresentazioni che il linguista vuole informazione semantica. Possiamo
rendere esplicite, esplicitando un sapere immaginare le strutture-p come una
inconscio. Fondamentalmente Chomsky ha rappresentazione uniforme che mette in
mantenuto l’idea che vi sia un livello di ordine le diverse voci lessicali secondo un
rappresentazione sintattica che ha un ruolo ordine molto semplice, come ad es. “Ama:
centrale e media tra rappresentazione Eva Adamo” o “E’ amata: Eva da Adamo”.
semantica e rappresentazione semantica. Si Sono rappresentazioni semplici dei ruoli di
può visualizzare uno schema del tipo: azione, passione, agente e paziente. Nella
struttura-s, con semplici spostamenti (a
sintassi seconda delle lingue) si definiscono le
strutture sintattiche usuali come “Eva ama
rappresentazione rappresentazione Adamo” o “Eva è amata da Adamo”, che
fonetica semantica vengono rappresentate foneticamente e
(suoni) (significati) esprimono quegli aspetti di significato che
derivano direttamente dalla grammatica. Lo
L’idea di fondo è che la sintassi invece deve schema è il seguente:
mantenere un ponte tra suoni e significati e
per questo ha un ruolo centrale. Negli scritti
successivi Chomsky parla di Forma Fonetica struttura p
e Forma Logica, mantenendo però
fondamentalmente lo stesso schema. Il
maggior cambiamento rispetto allo schema struttura s
dato sopra è che Chomsky ha accolto le
critiche di molti linguisti che hanno dato una
maggiore importanza al potere generativo Forma fonetica Forma logica
degli aspetti semantici (in particolare
Fillmore); Chomsky quindi ammette un Forma fonetica e forma logica costituiscono
livello, che chiama struttura-p41 , dove si le interfacce con gli altri sistemi cognitivi.
Qui il lavoro di Chomsky si pone
all’intersezione con la psicologia e le scienze
cognitive, che ha largamente influenzato con
suono e un significato specifici per una lingua).
la sua rinnovata fede nel mentalismo. I suoi
Tra i principali cambiamenti rispetto al primo
lavori spaziano da lavori altamente tecnici a
Chomsky (la teria “standard” è stata
lavori divulgativi, a discussioni su teorie
presentata nel 1965 con Aspetti della teira
filosofiche (Chomsky ha sempre una qualche
della sintassi) sta forse il maggiore ruolodato
critica verso i filosofi del linguaggio
alla logica e l’importanza della componente
contemporanei, da Quine a Dummett a
generativa della semantica, riconoscimento che
Kripke) e a ripresa di vecchie teorie
nasce da alcune critiche di altri linguisti che
(famosa è il suo saggio “linguistica
chomsky ha fatto in parte proprie)
cartesiana” ove si presenta come erede di
alcune idee di Cartesio sul linguaggio e la
4 1 I termini struttura-p e struttura-s derivano
grammatica).
dalla prima definizione fatta da Chomsky negli
anni ‘60 tra Struttura Profonda che forma la
base per l’interpretazione semantica e detto e ora vedremo, la nuova visione di
Struttura Superficiale che forma la base per Chomsky è in parte cambiata.
l’interpretazione fonetica. Ma, come abbiamo

23
Jerry Fodor e Il linguaggio del pensiero Psicologia del senso comune
L’ipotesi del linguaggio del pensiero aiuta
Fodor nasce come linguista che elabora la Fodor a chiarire l’importanza della
semantica del sistema chomskyano sulla base psicologia del senso comune, con la quale
di primitivi semantici (vedi in appendice attribuiamo pensieri, credenze e desideri ai
III/6 i cenni sulla semantica parlanti. Cosa sono credenze o un desideri?
composizionale). L’idea di una componente Sono stati mentali che hanno un certo
concettuale innata nell’uomo resta uno dei contenuto (e normalmente, da Brentano in
punti fermi del suo programma, pur poi, vengono chiamati “stati intenzionali”).
cambiando rispetto alle prime elaborazioni Se dico “Pia crede che il gatto è sul tappeto”
fatte in ambito direttamente chomskyano. attribuisco a Pia la credenza che il gatto è
L’idea chiave della proposta di Fodor è sul tappeto. Se dico “Pia prende il gatto dal
l’esistenza di un “linguaggio del pensiero”, tappeto perché desidera portarselo a letto”
di un insieme di strutture e regole innate, di attribuisco a Pia un desiderio che causa la
carattere simbolico, che formano cioè una sua azione.
ampia classe di espressioni semplici per la
maggior parte dei nostri concetti.
Combinandosi, tali espressioni, possono Potere causale degli stati mentali
generare un numero infinito di espressioni Fodor analizza gli stati mentali intenzionali
complesse. con l’ipotesi del linguaggio del pensiero:
quando un parlante ha una credenza o un
mente, cervello, computer desiderio, da qualche parte del suo cervello
Per capire la proposta di Fodor occorre si trova scritto un enunciato in mentalese.
rifarsi a un parallelismo tra mente e Questo enunciato corrisponde al contenuto
computer, che andava di moda negli anni ‘70 della credenza o del desiderio. Se enunciati
e ‘80 nella intelligenza artificiale del mentalese diversi spiegano i diversi
simbolica: la mente sta al cervello come il contenuti di diverse credenze o desideri, il
software all’hardware. I computer nascono diverso ruolo delle credenze e dei desideri
come macchine che operano su simboli, nella nostra vita è spiegato dall’ipotesi che
secondo il modello della “macchina di gli enunciati mentalesi vengano immessi in
Turing”. La macchina di Turing è una modo diverso nel cervello, come se fossero
macchina ideale che può calcolare in scatole separate, con diverse funzioni.
meccanicamente passo-passo ogni funzione Che gli enunciati del mentalese siano
calcolabile (vedi appendice su logica). La fisicamente realizzati nelle strutture
mente umana è analoga a una macchina di cerebrali spiega la efficacia causale di
Turing, implementata non sull’hardware del credenze e desideri. Se dico “Pia prende il
computer, ma nel cervello: nel cervello si gatto dal tappeto perché vuole portarselo a
realizzano continuamente processi fisici di letto” ipotizzo che nel cervello di Pia vi sia
cui siamo inconsapevoli, ma che un enunciato in mentalese il cui contenuto
corrispondono a qualcosa di simile a un corrisponde al “voler portarsi a letto il
calcolo meccanico; anche il cervello ha i suoi gatto”, e, per una serie di processi
algoritmi, patrimonio biologico sviluppato computazionali complessi che hanno luogo
nel corso dell’evoluzione. Comprendere o nel cervello, si attivano i meccanismi che
pensare corrisponde ad attivare questi fanno sì che Pia preda il gatto dal tappeto
algoritmi, queste manipolazioni di simboli come conseguenza del suo desiderio iniziale.
innati, manipolazione di cui siamo
inconsapevoli, ma che possiamo conseguenze sulla semantica
rappresentare in modo formale, usando i Cosa dovrebbe fare la semantica, o studio del
linguaggi formali che abbiamo a significato? Dare una corretta
disposizione. rappresentazione del significato delle frasi

24
del nostro linguaggio. Ma quale è la linguaggio parlato, visione). Non vi è la
rappresentazione più chiara delle frasi del facoltà de “la” intelligenza, ma vi sono per
nostro lignaggio? Per Fodor è la traduzione così dire, diverse intelligenze (tema che
di queste frasi nel mentalese, per cui la sarà ampiamente sviluppato da H. Gardner).
semantica deve fondamentalmente occuparsi
di dare una rappresentazione del significato Funzionalismo
degli enunciati mentali che corrispondono Fodor prende da Putnam, che poi la rifiuta,
agli enunciati linguistici. E, dato che gli l’impostazione funzionalista. Abbiamo detto
enunciati mentali sono calcoli simbolici che per Fodor la mente sta al cervello come
implementati nel cervello, la semantica non il softwre sa all’hardware. Questa metafora
può che essere “semantica naturalizzata”, nasconde però una riflessione più complessa:
cioè scienza i cui concetti fondamentali non se il cervello svolge computazioni su
sono filosofici, ma appartengono - o sono simboli, sono le computazioni che contano,
riconducibili - alla fisica e il cui metodo non il supporto fisico su cui sono svolte. Le
deve essere un metodo non apriori, ma stesse computazioni possono essere svolte da
empirico. Si assume che i simboli mentali un altro supporto fisico, così come un
sono associati a predicati linguistici (e programma può essere svolto su diversi
quindi a classi) da una relazione causale con computer. Quello che conta è studiare le
il mondo: il simbolo del mentalese che sta proprietà funzionali degli stati mentali, non
per “mucca” è causato dall’esposizione a la loro instanziazione fisica. Queste
mucche. Apparentemente sembra un ritorno proprietà funzionali sono descrivibili e/o
all’empirismo più ingenuo, ma Fodor fa del riproducibili su materiale fisico diverso da
suo meglio per giustificare il suo progetto di quello del cervello; se una credenza
ricerca con una capacità argomentativa che corrisponde a una certa serie di stringhe di
lo ha portato a essere incluso tra gli calcolo nel mentalese, che sia implementata
interocutori principali della filosofia del su materia grigia molle o su silicio non
linguaggio contemporanea. cambia molto. Si può modellare la mente
usando modelli computazionali. Il
La mente modulare funzionalismo è stato criticato e oggi non è
L’aspetto che regge l’impianto teorico di più di moda; ma con tutti i suoi
Fodor è l’idea, abbozzata da Chomsky e
sviluppata da Fodor in diversi saggi, della
modularità della mente. ----------------------------
L’idea non è solo quella tradizionale che Numerosi sono i testi introduttivi a
esistono diverse facoltà psicologiche. L’idea Chomsky. Richiamiamo per chi volesse un
più forte e più specifica è che la mente sia primo approccio generale il lavoro di E.
costituita da “moduli cognitivi” Fava “Sintassi” in Fava-Galasso-Leonardi-
relativamente autonomi, incapsulati nel Sbisà Teorie del linguaggio, Unicopli,
cervello come risultato dell’evoluzione Bologna e quello di P. Casalegno “Sintassi e
biologica e con domini specifici (il dominio semantica in Chomsky” in P. Casalegno,
della visione, del linguaggio, della Introduzione alla filosofia del linguaggio, La
conoscenza del tatto, ecc. Nuova Italia, 1996.
Fodor si mette in contrasto con a maggior
parte della tradizionale analisi psicologica;
per lui non esistono facoltà innate come il
giudizio, la volizione, la attenzione, la
memoria, da Fodor chiamate “facoltà
orizzontali” che in qualche modo si
estendono su tutte le nostre capacità
sensoriali; ma vi sono meccanismi base
distinti per ogni modalità cognitiva (musica,

25
Antologie di filosofia del linguaggio
Introduzioni di filosofia del linguaggio
La filosofia del linguaggio ha alcuni testi di
riferimento fondamentali; sono per lo più
articoli e non libri (a parte casi come il
P. CASALEGNO Introduzione alla
Tractatus e le Ricerche di Wittgenstein,
FIlosofia del Linguaggio, La Nuova Italia,
Meaning and necessity di Carnap, le lezioni
Firenze
di Austin, Naming and Necessity di Kripke).
E. FAVA, P.LEONARDI, P.GALASSO, M.
L'articolo breve che presenta una
SBISA', Teorie del linguaggio Unicopli,
argomentazione precisa è il punto di
Milano.
riferimento principale di discussione.
S. HAACK (1983) Filosofia delle
Alcune antologie presentano una vasta
logiche, tr.di Michele Marsonet, Angeli,
panoramica di articoli interessanti, e tra
Milano
queste ricordiamo:
D. MARCONI "Semantica", voce della
Enciclopedia Einaudi;
D. MARCONI La filosofia del linguaggio.
- A. Bonomi, la struttura logica del
Da Frege ai giorni nostri, Utet, Torino,
l i n g u a g g i o , Bompiani, Milano (ove si
1999
trovano anche testi "classici" come quelli di
PICARDI E. (1992) Linguaggio e analisi
Frege, Russell, Husserl).
filosofica. Elementi di filosofia del
linguaggio, Patron, Bologna
M. SANTAMBROGIO 1991 (a cura di)
- A.Bottani-C.Penco Significato e teorie del
Introduzione alla filosofia analitica del
linguaggio, Angeli, Milano (ove i trovano
linguaggio, Laterza, Bari, 1991
testi degli anni '70 e '80 come lavori di
Kripke, Putnam, Kaplan, Dummett, ecc.).

- A. Paternoster, Mente e Linguaggio,


Guerini, Milano, 1999.

26
In cosa consiste dunque la differenza?
APPENDICI Non è facile a dirsi in poche parole. In poche
parole si può dire che la logica aristotelica,
o teoria del sillogismo, corrisponde a una
I Da Aristotele a Frege sottoparte della logica dei predicati del
primo ordine, quella limitata ai predicati a
un posto. La logica contemporanea presenta
uno spettro molto più ampio e potente di
1. Logica aristotelica e logica stoica
formalismi logici che includono sia la logica
stoica che quella aristotelica, una logica
Per vedere le differenze tra la logica delle relazioni che non era mai stata
di oggi e la logica aristotelica occorrerebbe realizzata nel medioevo, nuove forme di
conoscere la logica aristotelica, che è logica modale appena abbozzata da Aristotele,
fondamentalmente una teoria del sillogismo e soprattutto una ampia massa di teorie
categorico (vedi appendice). Per due metalogiche, cioè di teorie sul
millenni è rimasta il prototipo della logica, funzionamento e sui limiti dei formalismi
pur contrastata dalla logica stoica. Kant logici, che è quasi del tutto estranea ad
sosteneva ancora nella Critica della Ragion Aristotele. E soprattutto la logica
Pura che la logica è data nella sua forma contemporanea nasce come implicita
definitiva dalla logica aristotelica e nessun unificazione della logica aristotelica e della
progresso si dà in logica, se non espositivo. logica stoica, due tradizioni separate per due
Il medioevo presenta un grande lavoro di millenni e mai giunte a una vera fusione.
riesposizione, precisazione a aggiustamento
della logica aristotelica. La grandezza della - La logica stoica si occupava soprattutto
logica aristotelica non può essere sminuita: dei rapporti tra proposizioni, considerate
essa è già formale, simbolica, e come entità autonome e inscindibili che
assiomatica, analogamente alla logica rappresentano fatti. Gli stoici studiando così
contemporanea: quelli che oggi chiamiamo i connettivi logici
- formale perché si interessa della forma - in particolare il condizionale "se...allora"
logica e non al contenuto dei discorsi. La - e definiscono le regole che governano il
logica per Aristotele si interessa a come ragionamento proposizionale - i cosiddetti
viene preservata la verità nel ragionamento, 'indimostrabili" come il Modus Ponens, il
e studia gli schemi formali di ragionamento Modus Tollens, e altri schemi argomentativi
che preservano la verità p → q,p ⁄− q (Modus Ponens)
- s i m b o l i c a perché usa abbreviazioni
simboliche al posto di espressioni p→ q, -q ⁄− -p,ecc.). (Modus Tollens)
linguistiche. Aristotele usa spesso esempi di
sillogismi dati in forma simbolica, del tipo - La l o g i c a a r i s t o t e l i c a si occupava
"tutti gli A sono B", ove ad A e B vanno soprattutto dei rapporti tra i termini, cioè
sostituiti termini qualsiasi. tra le "categorie", definite da Aristotele i
- assiomatica in due sensi: da una parte "diversi modi dell'essere" che trovano
definisce alcuni principi primi indefinibili espressione nei diversi tipi di termini del
(il principio di non contraddizione il linguaggio. Alla base del suo lavoro stava la
principio di identità e il principio del terzo definizione di predicazione: qualcosa si
escluso); dall'altra perché dimostra predica di qualcos'altro quando due termini
come tutti sillogismi (ragionamenti) si possono unire tra di loro: ad es. "uomo" e
possono essere ricondottiad un numero "mortale". Sulla base di queste idee
limitato di essi, tramite particolari regole Aristotele di dedicava alla teoria del
di conversione. sillogismo.
" S i l l o g i s m o " è sinonimo di
"ragionamento"; la logica sillogistica

27
presenta criteri per determinare i Questa visione del ragionamento era
ragionamenti corretti, dando tutti gli schemi osteggiata dagli stoici che sostenevano che
corretti 4 2 ; un esempio, lo schema detto ogni ragionamento dovesse essere posto in
BARBARA, presenta due premesse e una forma ipotetica e che la vera forma logica di
conclusione; il passaggio alla conclusione è enunciati come "tutti gli uomini sono
permesso da un termine comune tra le due mortali" non era quella che Aristotele
premesse (il termine medio): credeva. Molto più fini rispetto all'analisi
delle strutture formali del pensiero
astratto, alcuni logici stoici sostennero che
tutti gli uomini sono mortali la vera forma logica di "tutti gli uomini sono
tutti i greci sono uomini mortali" era: "se qualcosa è un uomo allora
-------------------- esso è mortale". Mentre Aristotele
tutti i greci sono mortali considerava l'enunciato un enunciato
semplice (internamente complesso), gli
stoici lo consideravano un enunciato
Molte cose sono simili alla logica composto di due enunciati semplici,
contemporanea; i termini come "tutti" e "qualcosa è un uomo" e "esso è mortale". La
"qualche" (che determinano due tipi di difficoltà degli stoici era che per essi la
enunciati, quelli "universali", validi per proposizione era un tutto unico, che non
tutti gli individui di un insieme, e quelli poteva essere scomposto (come "qualcosa è
"particolari", validi solo per una sottoparte un uomo", che era accettato in modo analogo
di un insieme di individui) venivano a "Socrate è un uomo"; non accettavano l'idea
considerati come termini speciali; non di enunciati generali, perché gli enunciati
rappresentavano "categorie", ma erano rappresentano fatti, e sono quindi
termini "sincategorematici" cioè termini singolari). Quindi nn riuscivano a dare una
che servivano per unire in modo particolare risposta soddisfacente alle analisi logiche
le parti del discorso, i soggetti e i predicati. aristoteliche, pur avendo a disposizione la
Arriviamo qui al punto chiave del possibilità di esprimere la forma generale
cambiamento della logica moderna rispetto a del sillogismo nel modo seguente:
quella aristotelica: la distinzione soggetto-
predicato. Per Aristotele era centrale la se p allora q se qualcosa è un uomo
distinzione soggetto/predicato. In "tutti gi allora è mortale
uomini sono mortali", "uomo" è soggetto e se r allora q se qualcosa è un greco
"mortale" è predicato.43 allora è mortale

Nessuna regola (del tipo Modus Ponens o


42 E' ovviamente utile avere idee chiare sulla
Modus Tollens ecc.) permetteva di trarre
logica sillogistica che ha occupato due millenni
di storia. Diverse esposizioni riassuntive si una conclusione sensata da questa coppia di
trovano sui manuali di logica; particolarmente enunciati44.
efficace è quella di Quine, Manuale di logica,
Feltrinelli, Milano (con la traduzione di silogismi
nei diagrammi di Venn) mentre per Platone la vera realtà è nelle idee,
43 La distinzione soggetto/predicato aveva un negli universali, per Aristotele la vera realtà è
ruolo essenziale anche nella metafisica nei particolari, negli individui, e gli universali
aristotelica: infatti serviva a determinare hanno in qualche modo una realtà derivata
logicamente la differenza tra individui e (Aristotele oscilla chiamando a volte gli
categorie universali, in altri termini tra quelle universali "esseri" o "enti" e a volte "dicibili";
che Aristotele chiamava "sostanze prime" e ciò non è rilevante al fatto che comunque sono
"sostanze seconde": le sostanze prime, la vera detti "secondi" rispetto alle più fondamentali
sostanza del mondo, sono gli individui, le entità "sostanze prime", gli individui).
individuali; le sostanze seconde erano le specie,
i cosiddetti "universali". Socrate, Platone, il 4 4 Il Modus Ponens permetterebbe di fare
cavallo di Ippia erano sostanze prime. "Uomo", derivazioni del tipo: p ->q, p |- q. Ma in tal
"cavallo", ecc. erano sostanze seconde. modo si giunge a concludere che qualcosa è
Bignamizzando si può dire che questa è la mortale, posto che qualcosa sia uomo. Ma non si
rivoluzione di Aristotele rispetto a Platone: fa molta strada. Certo dire, invertendo l'ordine

28
matematica. Cartesio aveva inventato (con
La notazione fregeana per la quantificazione Fermat) la geometria analitica, e Leibniz
La grande trovata di Frege permise la aveva inventato (con Newton) il calcolo
soluzione di questo problema e permise di infinitesimale; Frege inventa la logica
esprimere, secondo le idee degli stoici, matematica, generalizzando l'applicazione
anche la struttura del sillogismo del concetto di funzione matematica: una
aristotelico. Non che Frege avesse letto gli operazione solitamente interpretata su
stoici. Le sue idee gli venivano soprattutto da numeri viene interpretata da Frege come
Boole e dalla matematica del suo tempo. E qui una operazione che verte su ogni tipo di
arriviamo a ciò che permise a Frege di simboli. Una funzione potrà avere come
abbandonare la distinzione soggetto- argomenti e valori ogni tipo di oggetti,
predicato come distinzione fondamentale denotati da nomi.
della logica, per sostituirla con una In tal modo Frege riesce a mettere in
distinzione presa dalla matematica, la disparte la centralità della distinzione
distinzione funzione-argomento. soggetto/predicato in logica. Un esempio
molto semplice aiuterà a capire
2. Frege: da soggetto/predicato a l'argomentazione di Frege.
funzione/argomento.
- soggetto-predicato riguarda la
La grande svolta logica del '900 è la grammatica, non la logica
sintesi delle due tradizioni. La chiave per
questa sintesi è l'idea e la notazione fregeana Cosa interessa al logico? La deduzione,
per la quantificazione. E questa a sua volta si l'inferenza logica, cioè quali conseguenze si
regge sulla generalizzazione fatta da Frege possono trarre da certe premesse. E'
al concetto matematico di funzione. Sulla davvero rilevante a questo scopo la
scia della grande tradizione filosofica di distinzione soggetto/predicato?
Cartesio e Leibniz, Frege lavora nella Prendiamo due frasi:
direzione di un chiarimento della notazione "i greci sconfissero i persiani"
"i persiani furono sconfitti dai greci"
delle due premesse, "se p allora q" e "se q Nella prima il soggetto è "i greci", nella
allora r" sembra portare alla conclusione "se p seconda il soggetto e' "i persiani". Che
allora r", per la proprietà transitiva del
condizionale. Ma non vi era alcuna regola della differenza fa per le conseguenze che si
proprietà transitiva del condizionale. E una possono trarre dalle due frasi? Nessuna.
intuizione non può essere accettata dalla logica Dalle due frasi si possono trarre le stesse
finché non è fondata su precise regole. La nostra
formula della implicazione sillogistica suona conseguenze. Quindi la distinzione soggetto-
pressapoco così: "se ((p -> q) e (q ->r)) allora prediato non è rilevante per la logica.
(p ->r)". A noi suona molto semplice, visto
simbolizzato in questo modo. Ed è di fatti uno
schema di assiomi sillogistico (altri lo mettono - la scrittura funzione-argomento
più semplicemente: (p->q)->(q->r)->(p->r)). Ma esprime la forma logica
la mancanza di simboli adeguati rendeva difficile
organizzare una cosa del genere.
Una eco della sottigliezza della logica Occorre dunque distinguere forma logica e
stoica (riscoperta a partire dal 1500) resta forma grammaticale. Qual'e' la forma logica
anche nella logica settecentesca, dove si che accomuna le due frasi? Frege suggerisce:
riconoscevano sillogismi ipotetici come: "se A è
B allora C è D; ma A è D; quindi C è D". Oltre a la forma logica è ben rappresentata dalla
questi, veniva pensato come ipotetico anche il struttura funzione-argomento: la funzione è
sillogismo categorico (ma anche Aristotele a "sconfiggere", gli argomenti, in questo caso,
volte esprimeva il sillogismo in termini
ipotetici). Il sillogismo categorico appare sotto i greci e i persiani, il valore, un valore di
forma ipotetica, cioè: "s e tutti gli A sono B e verità. Potremmo scrivere la funzione
tutti i C sono A, a l l o r a tutti i C sono B". Ma "sconfiggere" nel modo seguente:
questa è una forma generale per presentare la
struttura del sillogismo, non la struttura dei
singoli enunciati universali. Ed era questo il Sconfigge (x,y) = {V,F}
punto chiave degli stoici.

29
o, come si dice oggi, "formule aperte" 4 5
Una formula si dirà "chiusa" quando sarà
- la teoria del concetto e la legata a un quantificatore.
quantificazione
P(x) è una formula aperta
In tal modo per Frege i concetti e le ∀x P(x) è una formula chiusa
relazioni sono analoghi funzioni che hanno
per argomenti oggetti qualsiasi (denotati da P(x) → ∀x P(x) è una formula aperta
nomi) e per valori valori di verità. Un ∀x (Px → Qx) è una formula chiusa
concetto, analogamente a una funzione, è una
entità insatura, che ha bisogno di essere 3. Principio di contestualità e
completata da un oggetto. antipsicologismo
Il concetto uomo sarà inteso come una
funzione, "Uomo (x)", che darà come valore Nella introduzione a I fondamenti
il vero o il falso a seconda che al posto di dell'aritmetica (1884), Gottlob Frege defini
argomento ("x") si sostituirà o meno un alcuni principi metodologici fondamentale
nome di uomo. per la sua filosofia, e in particolare: (1)
separare sempre il logico dallo psicologico,
Intendere il concetto come entità il soggettivo dall'oggettivo; (2) cercare il
insatura aiuta Frege a trovare la soluzione significato delle parole non isolatamente, ma
del problema del sillogismo. Avevano ragione nei loro nessi reciproci (3) mantenere
gli stoici a considerare le premesse del sempre la differenza tra oggetto e concetto. I
sillogismo come formule condizionali (del primi due principi ebbero una grande
tipo "se qualcosa è un uomo, allora è influenza nella cultura contemporanea, sia
mortale). Avevano torto nel considerare le nella fenomenologia (Husserl) che nella
proposizioni componenti come un tutto unico filosofia analitica (Wittgenstein). Qui ci
non analizzabile. Si può "guardare dentro" le soffermiamo sul 2° principio generale di
due parti della premessa sillogistica, perché Frege, che viene precisato in passi
sono costituite da entità insature, analoghe a successivi dell'opera. Frege contesta un
funzioni, cui è connesso un posto vuoto, un atteggiamento comunemente condiviso dai
posto per una variabile. Occorre segnalare filosofi moderni, quello di considerare come
questo con un segno speciale, il segno della significato di una parola un'immagine o
quantificazione, che lega a sé tutto quello che rappresentazione (ingl.: idea; ted.:
può essere sostituito nel posto di argomento Vorstellung; fr. idée). Locke è forse il primo
dei concetti su cui varia. La formulazione a esporre chiaramente questa posizione, ma
seguente è il risultato: in qualche modo questa è una posizione molto
tradizionale in filosofia, che si può dire
Vx (Se Uomo(x) allora Mortale (x)) risalga a De Interpretatione di Aristotele,
dove Aristotele dice che le parole sono segni
che si potrebbe scrivere semplificando un delle affezioni dell'anima, cioè segni delle
po': immagini che ci facciamo delle cose. E', si
può dire, una prima versione di quello che
∀ x (Ux → Mx) viene usualmente chiamato "triangolo
semantico" o "triangolo semiotico"46:
e si può leggere come: "Per tutte le x, se x è
un uomo, allora x è mortale". 45 Le funzioni proposizionali o formule aperte
In questo caso U(x) e M(x) non sono corrispondono così a quelli che Frege chiamava
proposizioni vere e proprie, chiuse i sé "concetti"- Nella terminologia fregeana inoltre i
quantificatori sono essi stessi concetti "di
come volevano gli stoici, ma, come si secondo livello", che prendono come argomenti
esprimerà Russell, funzioni proposizionali, non oggetti, ma altri concetti).
46

30
analisi del linguaggio. Il linguaggio non è un
immagine insieme di parole, ma un insieme di
enunciati; come dirà Wittgenstein,
l'enunciato è la mossa minima di un gioco
linguistico. Queste riflessioni generali si
rispecchiano anche nella visione di
segno oggetto linguaggio dato dalla logica: si ha un
linguaggio quando, dato un vocabolario e
regole di formazione, posso costruire
Nel III libro del Saggio sull'intelletto formule ben formate, cioè enunciati de
umano, Locke riprende questo tipo di analisi linguaggio.
parlando esplicitamente di "significato" L'incipit del T r a c t a t u s di
("signification"). Dicendo che il significato Wittgenstein richiama questa centralità
di una parola è una immagine mentale Locke dell'enunciato, sostenendo che "il mondo è
critica l'idea che il significato si identifichi tutto ciò che accade, la totalità dei fatti, non
con l'oggetto per cui la parola sta. E' dunque delle cose". Parlare di totalità dei fatti vuol
già una posizione critica. Ma Frege obietta dire parlare di totalità degli enunciati veri.
che (a) le immagini mentali possono essere Per descrivere il mondo non basta
diverse da persona a persona, sono conoscere gli oggetti, ma conoscere il modo
soggettive e non possono fungere da in stanno in relazione tra di loro.
significati condivisi dai parlanti (b) a volte Wittgenstein avrebbe, nelle sue opere
non abbiamo effettive rappresentazioni del successive, radicalizzato il principio
contenuto di una parola (come per certe fregeano di contestualità fino a sostenere
parole astratte), ma il non collegare una che il significato di una parola è il suo "uso
parola con un'immagine non impedisce ce le nel linguaggio". Questa posizione
attribuiamo un significato. Se ne conclude wittgensteiniana è una espressione non solo
che il significato di una parola non è di una sua interpretazione e sviluppo del
un'immagine mentale, e che l'errore è principio fregeano, ma anche di un
chiedere del significato considerando le antipsicologismo radicale, erede
parole isolatamente. Occorre invece dell'antipsicologismo fregeano (basti
prendere in esame sempre enunciati pensare che Wittgenstein sviluppa
completi; "solo in essi, a rigore, e parole ampiamente argomenti analoghi a quelli di
hanno significato" (Frege, Fondamenti, § frege per mostrare che le immagini mentali
60). possono variare da persona a persona, o
Questo principio fregeano è stato essere comunque interpretate in modi
chiamato da autori successivi "principio di differenti).
contestualità" o "principio del contesto" Detto in forma molto generale il
("context principle") ed ha dato luogo a principio di contestualità sostiene dunque
molte discussioni. Innanzitutto Frege non che il significato di una parola dipende dal
aveva ancora elaborato la distinzione tra contesto dell'enunciato in cui la parola è
senso e riferimento (Sinn e Bedeutung) , inserita. Espresso in tal modo pare evidente
che diverrà centrale nella sua filosofia; e che vi sia una certa tensione con il principio
non è del tutto chiaro cosa intenda qui Frege di composizionalità, che sostiene che il
con la parola "Bedeutung", che abbiamo valore semantico di un enunciato dipende
tradotto genericamente con "significato". Sta dalle parti componenti. I due principi
di fatto che Frege richiama la centralità richiamano temi molto discussi nella
dell'enunciato come punto di partenza di ogni tradizione filosofica, dal contrasto tra
analisi e sintesi, dal problema del rapporto
parti-tutto (il tutto è solo la somma delle
Usuale nella discussione semiotica, la figura del
triangolo semantico è stata introdotta per la parti o qualcosa di più?). Qui basti l'aver
prima volta da Ogden-Richards, The meaning of richiamato il problema.
meaning (1921?).

31
II Basi Logiche elementari insieme potenzialmente infinito di frasi o
enunciati. Esso è costituito da un vocabolario
e da regole per la formazione di enunciati. Il
vocabolario è costituito da un insieme finito
di simboli47 , e la caratteristica "creatività"
del linguaggio, come si esprimerà Chomsky
1. Sistemi assiomatici: in anni recenti, è la capacità di costruire un
linguaggio e calcolo insieme potenzialmente infinito di frasi a
partire da un insieme finito di simboli
Una delle idee principali di Leibniz è iniziali. Per capire come funziona un
la distinzione tra lingua universale e calcolo linguaggio non basta avere un elenco di
combinatorio; in terminologia attuale è la parole; è necessario capire come vengono
differenza tra linguaggio e calcolo di un formate le sue frasi.
sistema formale. Un sistema formale, una
"logica" è di per sé universale, cioè 2. tavole di verità,
applicabile in linea di principio a qualsiasi tautologia, contraddizione
tipo di enunciati linguistici. Come
nell'algebra le lettere possono essere Aristotele definì il campo della logica
sostituite da numeri, così in logica le lettere come il discorso apofantico, cioè il discorso
possono essere sostituite da espressioni veritativo: ciò che interessa al logico sono le
linguistiche, parole e frasi. La struttura di proposizioni dal punto di vista della loro
un sistema formale assiomatico come venne verità (in contrasto, ad es. con il punto di
sviluppato agli inizi del '900 si può vista del suono, della bellezza, della forza
schematizzare così: persuasiva, ecc.). Questo punto di vista
tradizionale si è mantenuto in tutta la storia
della logica fino ad oggi. In particolare, a
LINGUAGGIO CALCOLO partire da Frege e Wittgenstein, si usa
iniziare lo studio della logica con lo studio
delle "tavole di verità" ovverossia con lo
vocabolario: assiomi: studio delle forme più elementari di
dà gli elementi base alcuni enunciati scelti connessione "verofunzionale" tra enunciati.
per formare enunciaticome punti di partenza Gli enunciati si possono combinare in
del linguaggio di tutto il sistema diversi modi. Le parole con cui leghiamo tra
di loro gli enunciati sono chiamate
regole di regole di "connettivi" (o "connettivi enunciativi").
formazione: trasformazione: I connettivi enunciativi sono di
regole che danno, regole che permettono numero fissato, relativamente al numero
dal vocabolario, di passare dagli assiomi delle proposizioni che li compongono. Fu
infiniti enunciati ad altri enunciati detti Wittgenstein tra i primi a mostrare
(atomici e composti) teoremi chiaramente questo aspetto essenziale,
facendo ricorso alle tavole di verità. Per una
Un sistema logico è un po' come una proposizione data vi sono 4 possibili
macchina che prende in input assiomi e dà in combinazioni di verità e quindi 4 possibili
output teoremi. Diamo ora un'idea molto connettivi; per due proposizioni date, vi
approssimata di cosa si intende per
"linguaggio" e per "calcolo". 47 Questo non vale nel caso dei sistemi logici,
La logica ha contribuito a creare un che hanno bisogno almeno di un numero infinito
nuova definizione di linguaggio, ripresa poi di variabili (contrassegnate con numeri
dalla linguistica contemporanea: un naturali). Si intenda qui per vocabolario, il
vocabolario dei termini descrittivi del
linguaggio non è un qualsiasi insieme di linguaggio (costanti individuali e predicative)
simboli o un insieme di parole; esso è un corrispondenti alle voci del essico particolare di
una lingua.

32
sono 16 possibili combinazioni di valori di componenti: “p & q” è vera solo nel caso che
verità, e quindi 16 possibili connettivi. sia vera p e sia vera q, falsa in tutti gli altri
(Basta però, in linea di principio, un solo casi. Si può anche dire che la tavola di
connettivo per esprimerli tutti, oppure una verità dà il significato del connettivo &
coppia di connettivi, il "non" più un (“e”).
connettivo biargomentale come "se allora" - Un ragionamento analogo si può fare
come fa Frege- oppure la "o" - come fa per tutte le altre colonne della tabella: si
Russell). possono notare la prima e ultima colonna
(tautologia e contraddizione), la quarta e la
sesta ove si producono le tavole delle lettere
p 1 2 3 4 proposizionali iniziali, p e q, e la 11 e la 13
che riproducono la loro negazione. Restano
V V V F F altri 10 connettivi, tra cui richiamiamo 2
F V F V F (la tavola dalla "o"), 5 (la tavola del
"se...allora", detto anche "solo se"), 8 (la
pq tavola della "e"), 9 (tavola del NAND, cioè
"non+e"), 15 (tavola del NOR, cioè
VV VVVVVVVVFFFFFFFF "non+o") e il 10, la "o"alternativa (aut).
VF VVVVFFFFVVVVFFFF Tra le tavole di verità si notino
FV VVFFVVFFVVFFVVFF ancora la prima e l'ultima: tautologia e
FF VFVFVFVFVFVFVFVF contraddizione. Il termine "tautologia",
inteso come enunciato sempre vero
indipendentemente da come stanno le cose nel
Per facilitare la lettura di questa tavola si mondo, nasce con il T r a c t a t u s di
può analizzare ogni singola colonna nel modo Wittgenstein e si impone nella logica
seguente; prendiamo ad es la colonna numero contemporanea. Tautologia (p v -p) e
8: contraddizione (p & -p) sono, come abbiamo
visto, sempre vere e sempre false. Le
tautologie sono "leggi logiche"; ad esempio le
pq equivalenze di connettivi risulteranno
tautologie. Fare la prova con
(1) VV V
(2) VF F (p → q) ↔ (-p v q)
(3) FV F (traduzione del condizionale in "non" ed "o")
(4) FF F (p v q) ↔ -(-p & -q)
(legge di demorgan)
Si può leggere in questo modo: siano p e q due (p &q) ↔ - (-p v -q)
proposizioni qualsiasi (ad es. “piove” e (legge di demorgan)
“nevica”). Si hanno quattro possibilità o ...
quattro situazioni possibili: (1) che p e q 3. Linguaggio
siano entrambe vere, cioè piove e nevica
(2) una vera e una falsa, cioè piove ma non Lasciando in sospeso la struttura
nevica (3) una falsa e una vera, cioè non degli enunciati elementari o "atomici",
piove ma nevica (4) entrambe false, cioè pietre costitutive del nostro linguaggio,
non piove e non nevica. possiamo vedere la struttura generale del
Diciamo che la tavola di verità n° 8 linguaggio guardando come si formano gli
rappresenta il caso in cui valgono insieme p enunciati "molecolari". Per semplicità
e q. Si può dire che “p & q” (ad es. “piove e accetteremo nel nostro linguaggio diversi
nevica”) è una proposizione composta di due connettivi (ma basterebbe il NAND o il NOR
proposizioni; il suo valore di verità dipende per definirli tutti). Abbiamo così una
dal valore di verità delle proposizioni visione un po' più concreta di cosa si può

33
intendere per linguaggio di un sistema non riguarda la forma logica degli enunciati
formale: un vocabolario finito di simbli atomici, che viene definita secondo canoni
alcune regole di formazione degli enunciati precisi, indifferente alla loro eventuale
del nostro linguaggio, che chiameremo qui interpretazione filosofica.
"formule ben formate". Avremo quindi: La logica, nel presentare la struttura
interna delle proposizioni, la loro forma
logica, mette infatti tutti gli enunciati
semplici nel letto di Procuste della
LINGUAGGIO distinzione di termini singolari (nomi
propri o descrizioni definite) e predicati
vocabolario: (aggettivi, verbi intransitivi, verbi
lettere enunciative transitivi) e quantificatori (espressioni
connettivi -, &, v, → , ↔ come "tutti" e "qualche"). Useremo lettere
minuscole per termini singolari, lettere
regole di formazione di fbf maiuscole per predicati e segni speciali per
i quantificatori. Formalizzeremo gli
se α è una fbf allora -α è una fbf enunciati semplici, senza e con
se α e β sono fbf, allora quantificatori, come segue.:
α & β, α v β, α → β, α ↔ β è una fbf.
(usiamo le lettere greche per indicare una
qualsiasi proposizione) - enunciati semplici senza quantificatori:
- niente altro è una fbf
-Adele è pazza: Pa
- Giorgio corre Cg
-Ada ama Beatrice Aab
Linguaggio predicativo
del primo ordine
- enunciati semplici con quantificatori:
Abbiamo visto finora come si possono
comporre gli enunciati di un linguaggio per - sono tutti pazzi! : Vx Px
costruire enunciati sempre più complessi (per tutte le x, x è pazzo)
attraverso i connettivi. Ma quale è la - non ci sono pazzi: -ExPx
struttura degli enunciati semplici? I (non esiste alcuna x tale che x è pazzo)
neopositivisti distinguevano due tipi di (o: per nessuna x, x è pazzo)
enunciati, quelli "atomici" e quelli - qualcuno è saggio: Ex Sx
(per qualche x, x è saggio)
"molecolari" 48 ; gli enunciati atomici erano
(o: esiste almeno un x che è saggio)
tali che non potevano essere analizzati
- tutti amano qualcuno: VxEy Axy
ulteriormente (e discussero a lungo sulla
(per tutte le x, esiste almeno un y
forma che dovevano avere tali enunciati:
tale che x ama y)
enunciati puramente sensoriali - su dati di
senso - o enunciati su fatti fisici? Il
Abbiamo così un insieme di enunciati
linguaggio doveva essere fenomeologico e
semplici, che si costruiscono con regole
fisiclista? Il logico è interessato solo fino a
precise a partire dal vocabolario di base
un certo punto a questo dibattito; esso infatti
costituito da segni per termini singolari,
predicati e quantificatori. 49
4 8 E' un'idea ricorrente anche in linguistica;
l'esigenza di ditinguere enunciati semplici e
composti è stata espressa ad es. dal primo 49 Possiamo subito vedere che si mantengono le
Chomsky con la distinzioe tra "frasi nucleari" intuitive relazioni tra "tutti", "qualche" e
della lingua e frasi che risultano essere effetto "nessuno":
di trasformazioni. In tal modo Chomsky dava un
ruolo centrale alle frasi dichiarative attive. tutti sono non pazzi

34
Ricordiamo che "fbf" vuol dire 4. calcolo (apparato deduttivo)
"formula ben formata"; qui adottiamo la
convenzione tipica della logica
contemporanea per cui una formula ben Come ricordava Frege nella
formata può essere sia un enunciato Ideografia (1879) si possono dare diversi
completo (come Pa, VxPx, ecc.), sia una sistemi di assiomi, cioè di principi assunti
funzione enunciativa (come P(x), Vx come validi da cui derivare tutti gi infiniti
(Px&Qy), Pa → Qx, ecc.) che non può ancora teoremi del calcolo. Questi principi sono
essere considerata un enunciato (cioè ad essa tratti dagli enunciati del nostro linguaggio
non si può ancora attribuire un valore di (formule ben formate) e corrispondono a
verità). tautologie (sono cioé sempre veri, veri in
Per semplicità inoltre useremo solo qualsiasi circostanza o mondo possibile -
costanti predicative a un posto (monadiche). vedi par. successivo).
Il calcolo dei predicati de primo ordine Dai principi o leggi logiche vengono
limitato ai predicati monadici corrisponde distinte le regole di inferenza, o regole di
alla logica aristotelica e d è decidibile (cioè, trasformazione, che permettono di passare
dato un qualsiasi enunciato, è sempre dagli assiomi ai teoremi. La distinzione
possibile decidere in un numero finito di leggi/regole è stata elaborata rigorosamente
passi, se è vero o falso). per la prima volta da Frege nella sua
Ideografia del 1879; negli stessi anni Lewis
Carroll, autore di Alice nel Paese delle
LINGUAGGIO: M e r a v i g l i e , si poneva problemi che
richiedevano questa distinzione, con un
vocabolario: famoso apologo su Achille e la tartaruga (di
cui nel 1995 ricorre il centenario,
costanti individuali a,b,c... festeggiato da "Mind" con un numero
variabili individuali x,y,z... speciale). Le regole d'oro dei calcoli logici
costanti predicative P,Q,R assiomatici classici sono la Regola di
connettivi -, v, → Separazione (o Modus Ponens) e la Regola di
quantificatori V Sostituzione. Nell'esempio che segue gli
assiomi sono quelli usuali in molti sistemi
regole di formazione di fbf logici; i primi due sono i primi due assiomi
del sistema dell'Ideografia fregeana e il terzo
- se P è una cost. predicativa e a una cost. è derivato dalla formulazione abbreviata di
individuale, allora Pa è una formula
- se α è una formula, allora anche
Luckasiewivz1921 (che dimostra come i
- α è una formula restanti assiomi proposizionali di Frege
- se α e β sono formule, allora anche sono riducibili, ovvero derivabili dai primi
α v β , α → β sono formule due più questo terzo).
- se α è una formula e x una variabile Si noti che Frege usa come base di
individuale, alora Vxα è una formula
- nient'altro è una formula
connettivi "non" e "se...allora". Russell
userà "non" e "o". Hilbert proporrà un
insieme di assiomi più ricco per la facilità
della deduzione logica.

nessuno è pazzo
(non esiste alcun pazzo)
Vx-Px -ExPx
Le due formule si possono leggere come: "per
tutti gli x, x non è pazzo" e "non si dà il caso
che per qualche x, x sia pazzo" (o "non esiste
nemmeno un x, tale che x è pazzo).

35
CALCOLO Esercizio: verificare la validità del
Modus Ponens tramite la tavola di verità del
assiomi (o leggi logiche) condizionale.

1) A → (B → A)
2) A → (B → C) → ((A → B) → (A → C))
3) (-A → -B) → (B → A)
4) Vx Px → Pt
5) Vx (A → B) → (P → VxQ)
5* Dimostrabilità (sintassi)
regole di trasformazione e Validità (semantica)
(regole di inferenza)
Compito primario del calcolo logico è
MODUS PONENS: GENERALIZZAZIONE derivare formule da formule attraverso le
regole date. Si usa oggi distinguere tra
A→ B aspetto sintattico (derivabilità e
A A dimostrabilità) e aspetto semantico (verità
------------ ---------------- e conseguenza logica). La visione più
B Vx A tradizionale (aristotelica) era fortemente
semantica: lo scopo ultimo della logica era
La lettura intuitiva degli assiomi è preservare la verità attraverso il
la seguente: ragionamento; ma questa era la applicazione
1) se A è un enunciato vero, allora è della logica alla scienza; la logica come
implicato da qualsiasi enunciato B. strumento doveva solo dare la struttura del
2) se l'implicazione di C da B dipende da ragionamento corretto, a prescindere dalla
A, allora se A implica B, A implica anche C verità delle premesse.
3) se dalla falsità di A si deriva la
falsità di B, allora se B e' vero anche A sarà | - derivabilità da un insieme di premesse
vero. (o da zero premesse: dimostrabilità:
4) se un predicato vale per tutti gli (teoremi)
individui, vale per uno preso a piacere.
|= conseguenza logica da un insieme di
Esercizio: verificare che le prime verità (o dai soli assiomi: validità)
tre leggi logiche sono tautologie, cioè sempre (tautologie)
vere, usando la tavola di verità del
condizionale e della negazione. Diversi calcoli e formalismi si sono
sviluppati dopo la nascita della assiomatica
La lettura intuitiva delle r e g o l e : il classica (che risale a Frege, Hilbert e
Modus Ponens dice: se è verc che A implica Russell). A partire dagli anni '30 si sono
B, ed A è vero, allora anche B è vero. La inoltre sviluppati gli studi metalogici, cioè
lettura intuitiva della regola di gli studi sulle proprietà teoriche dei sistemi
generalizzazione dice che, se un qualsiasi formali, e si sono dimostrati i primi
enunciato A è vero, allora esso è vero per teoremi metalogici: fondamentali i teoremi
tutti gli individui, ovvero per qualsiasi di completezza e correttezza di CPI che
sostituzione delle variabili vincolate al mostrano la interrelazione tra sintassi
quantificatore universale. Ad esse va e semantica
aggiunta la regola di sostituzione: all'interno
di una formula si può sostituire
uniformemente un simbolo con un altro.

36
se una formula è derivabile a partire da un 6. Principio di
insieme X di premesse, o è dimostrabile composizionalità
dagli assiomi(è un teorema) allora è
conseguenza logica dell'insieme X di Una volta accennato al funzionamento
premesse o dei soli assiomi (è una del calcolo logico è facile capire il principio
tautologia, è una formula valida) base che lo regola, il principio di
composizionalità o principio di Frege.
CORRETTEZZA X |- A => X |= A chiamiamo "valore semantico" il valore che
un simbolo assume nel calcolo quando viene
CORRETTEZZA FORTE |- A => |= A interpretato (un simbolo di enunciato avrà
come valore un valore di verità; i simboli
e viceversa se una formula è una per termini individuali avranno come valore
conseguenza logica di un insieme X di oggetti e i simboli per predicati avranno
premesse (o dei soli assiomi: tautologia), come valore classi). E' facile vedere che il
allora è derivabile da quell'insieme X di valore semantico del tutto dipende dal valore
premesse (o dimostrabile dai soli assiomi: è semantico delle parti di cui è composto.
un teorema). - Il valore di verità di un enunciato
composto dipende dal valore di verità degli
COMPLETEZZA X |=A => X |-A enunciati componenti, come abbiamo visto
(o validità) dalla definizione delle tavole di verità.
- Il valore di verità di un enunciato
COMPLETEZZA FORTE |=A => |-A semplice dipende dal valore semantico degli
elementi componenti: Pa sarà vero se
Non ci occuperemo di queste questioni l'oggetto a appartiene alla classe P e sarà
di pertinenza della logica. Ci limitiamo ad falso se l'oggetto a nn appartiene ala classe
accennarne per richiamare almeno alcune P. Torneremo su questo punto nella 9
idee elementari di metalogica. Il teorema di lezione.
completezza vale per il calcolo dei predicati Il principio di composizionalità
del primo ordine (Gödel 1931); il teorema diviene un principio importantissimo in
di completezza non vale però per i calcoli dei logica, filosofia della scienza e filosofia del
predicati di ordine superiore, che linguaggio: è un requisito minimo
quantificano su proprietà (questo risultato è indispensabile per parlare di un sistema
dato dal famoso "teorema di incompletezza di formale; se venisse a mancare la
Gödel"). composizionalità, un sistema formale non
sarebbe più tale e ogni ideale di applicazione
Ultimo dato rilevante: la della logica alle teorie scientifiche e
d e c i d i b i l i t à . Un sistema formale è all'analisi del linguaggio diverrebbe un
decidibile se, data una formula a piacere, si progetto illusorio e impraticabile. Vedremo
può concludere in un numero finito di passi che molti dei problemi della filosofia del
se essa è vera o falsa. Il calcolo enunciativo è linguaggio derivano dalla difficoltà di avere
decidibile; il calcolo dei predicati del primo un sistema logico in cui il principio di
ordine con identità non è "decidibile" composizionalità valga generalmente per
(teorema di Church); ma sono decidibili sue tutte le applicazioni del sistema.
sottoparti, come il calcolo dei predicati
monadici, che corrisponde alla
formalizzazione del sillogismo aristotelico.

37
7. Nota su Chomsky delle componenti elementari del sistema
originario di Chomsky: egli presenta
Presentiamo qui di seguito l’idea base qualcosa di analogo a un sistema formale il
di Chomsky come una applicazione dello cui vocabolario è costituito dalle voci
schema generale di un sistema assiomatico lessicali e dai simboli teorici (F sta per
(dato più sopra) applicato alla linguistica. Frase, SN = sintagma nominale, SV =
Sperando che questo modo inusuale di sintagma verbnale, V = verbo, N = nome,
presentazione aiuti a cogliere l’importanza Art = articolo). Le regole di formazione
che ha avuto lo sviluppo della logica nella delle frasi vengono date per composizione di
formazione delle idee originarie di Chomsky, tali elementi fino a giungere alle voci
ricordo che non è esattamente questo il modo lessicali. Le frasi così composte vengono a
presentato da Chomsky stesso, ma una formare l’insieme delle frasi nucleaari della
lettura del libro del ‘56 non potrebbe che lingua. Da tale insieme di frasi si possono
riconfermare l’impressione di questa forte ricavare, con opportune regole di
similarità di impostazione. trasformazione (chiamate così da Chomsky)
Immaginiamo di avere un sistema vari tipi di frasi complesse (interrogative,
formale con assiomi specifici e regole passive, relative, frasi composte, ecc.).
specifiche della linguistica. Facciamo una L’esempio elementare da noi proposto
ipersemplificazione, pur sapendo che le potrerebbe facilmente a una frase come:
regole e il vocabolario dovrebbero
ovviamente essere molto più ricchi.
Ripresentiamo lo stesso schema presentato
nell’appendice (p. 000) a proposito dei il bimbo mangia la mela
sistemi formali della logica:
che può venire rappresentata da un albero
LINGUAGGIO CALCOLO sintagmatico di questo tipo

F
vocabolario: assiomi:
simboli FRASI NUCLEARI GN GV
non terminali:
F, SN, SV Art N V GN
N, V , Art
simboli terminali: Art N
bimbo, mangia,
mela, il, la
Il bimbo mangia la mela
regole di regole di
formazione: trasformazione:
(riscrittura)

F → SN + SV (X - V attivo - Y) L’albero sintagmatico è una presentazione


SN → Art + N → sintetica di una serie di regole di riscrittura
SV → V + SN (Y - V pass. - da X)
(si lascia il facile esercizio al lettore). A
questa frase si può applicare la regola di
N → bimbo, mela
trasformazione del passivo, sostituendo “Il
Art → il, la
bimbo” al posto della X e “la mela” al posto
V → mangia della Y. La trasformazione dice che se due
segmenti linguistici sono intercalati da un
verbo transitivo attivo essi si possono
Questo modo di presentazione un po’ inusuale invertire, sostituendo la forma verbale
dovrebbe rendere facile la comprensione

38
all’attivo con una forma verbale al passivo
seguita dalla preposizione “da”. La
trasformazione darebbe:

la mela è mangiata dal bimbo.

Lo schema originario chomskyano ha subito


nel tempo numerose modifiche, ma alcune
idee fondamentali sono rimaste ferme:
- l’idea di una struttura di base
sintattica che serve da inserzione per
la interpretazione fonetica e
semantica.
- l’idea di meccanismi innati che
permettono l’acquisizione della
lingua.

39
III Basi Filosofiche elementari Questo quadro dà una buona
approssimazione delle vicende della
1. Filosofia e Storia della filosofia. Ma vedere solo questo quadro può
Filosofia essere fortemente fuorviate. Anche perché
lascia fuori ampi settori della filosofia
La visione standard presentata da europea (non parliamo di quella americana o
molti manuali liceali di storia della filosofia asiatica). Solitamente si fa un cenno ai
moderna e contemporanea è la seguente: la neopositivisti come a coloro che hanno
filosofia del seicento si divide in due grandi combattuto la metafisica assumendo un punto
branche, gli empiristi (Locke, Berkeley, di vista metafisico, e ci si sbarazza di questa
Hume) e i razionalisti (Cartesio, Spinoza, corrente di pensiero come tutto sommato
Leibniz). I primi sostengono che le idee secondaria nello sviluppo della filosofia
derivano dall'esperienza, i secondi che le europea. In effetti prima di Hitler, i
idee sono innate. La contrapposizione neopositivisti erano una forza centrale del
frontale tra le due correnti trova una sintesi pensiero filosofico europeo, e dettavano i
in Kant, per cui condizione necessaria per la temi di discussione a molti filosofi
conoscenza è avere elementi che derivano sia (Heidegger compreso). Durante il nazismo,
dall'esperienza che da qualcosa di innato - le la maggior parte dei neopositivisti
categorie a priori. Dopo Kant la filosofia si emigrarono negli Stati Uniti e diedero un
sviluppa nell'idealismo tedesco (Fichte, apporto fondamentale alla filosofia
Shelling, Hegel) e nella riscoperta della americana, allora dominata dal
storia. Dopo la sintesi hegeliana ci troviamo pragmatismo. Ma questo passaggio ebbe un
di fronte a due contrapposizioni, che effetto decisivo sulla filosofia europea: da
variamente si intrecciano nella filosofia una parte Heidegger ebbe una enorme
contemporanea: influenza nel determinare i temi, lo stile e
la tonalità della filosofia europea come
1) la sintesi hegeliana ha costretto il ermeneutica filosofica; dall'altra l'unica
tema dell'individuo e assunto quello della alternativa a Heidegger, oltre la
totalità. Il punto di vista della totalità è fenomenologia, rimase per lungo tempo solo
ripreso, capovolgendo l'impostazione la scuola più attenta alle tematiche sociali,
hegeliana, nell'analisi della totalità del come la scuola di Francoforte. Si potrebbe
sistema economico-sociale (Marx e la suola schematizzare: la filosofia si legava da una
di Francoforte). Il punto di vista della parte alla poesia (Heidegger) dall'altra alla
individualità è ripreso da Kierkgaard e politica (Scuola di Francoforte)50.
dall'esistenzialismo, che porta nuova
vitalità alla filosofia (specialmente alla E' possibile dare quadri alternativi
filosofia francese). [Questo schema è assunto dello sviluppo della filosofia moderna e
per es. da Löwith in Da Hegel a Nietsche] contemporanea? Ve ne sono diversi sul
2) da temi kantiani e cartesiani si mercato, da quello di Rorty, a quello di
sviluppa la tematica della coscienza e della Hacking a quello di Tugendhat, per fare tre
costituzione del mondo degli oggetti in nomi di autori tradotti in italiano51 . Non vi è
Husserl, ultimo grande pensatore
sistematico e fondatore della fenomenologia. 50 In Italia la "ideologizzazione" della filosofia
A partire da Dilthey (scienze della natura e fu un fenomeno ancora più pervasivo. Vedi il
scienze dello spirito) si sviluppa invece la breve saggio di Marconi sull'Indice di ottobre
1995.
prospettiva ermeneutica (la filosofia è 5 1 J. Hacking, Linguaggio e filosofia (1975),
interpretazione) che inizia con la reazione Cortina, Milano 1994; E. Tugendhat,
di Heidegger a Husserl e sfocia nel pensiero Introduzione alla filosofia analitica (1976),
Marietti, Genova, 1989; R. Rorty, La filosofia e
di Gadamer (e altri contemporanei come lo specchio della natura (1979) , Bompiani,
Ricoeur e Derrida). Milano 1986. Dei tre libri il primo mostra la
differenza tra la discussione sulle "idee"
dell'empirismo inglese e la discussioni sui

40
una storia della filosofia neutra: ogni storia
della filosofia porta con sé presupposti
filosofici e punti di vista privilegiati. E ogni 2. Storia della filosofia:
filosofo si confronta, almeno in parte, con i logica e linguaggio
pensatori che lo hanno preceduto e ha la sua
peculiare prospettiva storica. Per questo è Una prospettiva di lettura della
utile accennare a una prospettiva storica, storia della filosofia è quella che dà un
che spiega perché ci si concentra su certi rilievo centrale alle sorti della logica e alle
autori invece che su altri o su certi temi riflessioni sul linguaggio. Le riflessioni sul
invece che su altri. A volte é solo questione linguaggio sono nate assieme alla filosofia
di gusti: si trovano alcuni autori più (Platone e Aristotele sono due esempi di
congeniali, alcuni temi più vicini ai propri filosofi che discussero a lungo e
interessi culturali, chi ama l'arte o la approfonditamente del linguaggio) e hanno
letteratura, chi si occupa di scienza e accompagnato, sotto diverse forme, il suo
matematica. Altre volte è qualcosa di sviluppo. Dico "sotto diverse forme" perché,
diverso: si presenta una certa prospettiva ad es. nel medio-evo europeo, la discussione
perché si ritiene più utile per capire la sul linguaggio è fondamentalmente
successione degli eventi intellettuali (le inquadrata sotto la discussione della
grandi idee, le grandi teorie, le grandi grammatica e della logica del linguaggio
sintesi), la situazione attuale del dibattito comune alla comunità dei filosofi: il latino
culturale e le prospettive future delle (abbiamo una eco di questa importanza nel
nostre idee (e dei lavori ad esse legati, ad es. rilievo dato al "latino" e alla sua sintassi
il lavoro del filosofo). E si danno logica nelle scuole medie e licei classici di
argomentazioni a favore di una prospettiva un tempo); molte discussioni sul linguaggio
contro un'altra o quantomeno per mostrare si trovano nei filosofi del '600, da Locke, a
come una prospettiva includa l'altra come Cartesio, Lamettrie, Condillac (e molto si è
sua sottoparte. discusso sul rapporto tra linguaggio e
razionalità, sul linguaggio come carattere
che distingue l'uomo dagli animali). Inoltre
un forte interesse per il linguaggio si è
sviluppato in ambito idealista (Harmann,
Reinhold, Von Humboldt) pur senza avere
"significati" della filosofia analitica classica per grandi effetti sulla filosofia successiva (a
giungere a una visione della filosofia incentrata parte alcune idee humboldtiane riprese da
sul linguaggio, ma non sui significati. Rorty è
molto influenzato dal libro di Hacking e presenta Chomsky).
una storia della filosofia in cui la filosofia
moderna incentrata sull'epistemologia (teoria Ma non è di queste diverse riflessioni
della conoscenza) è un'illusione. La ricerca della
giusta rappresentazione del mondo è uno sul linguaggio che voglio occuparmi qui.
pseudoproblema e la filosofia come la base che Voglio occuparmi piuttosto sullo stretto
detta le condizioni di conoscibilità di ogni legame tra analisi logica, analisi del
scienza è un mito da distruggere. Ogni pretesa
fondazionalista (giustificare la conoscenza) è da linguaggio e analisi filosofica che, iniziato
abbandonare. Meno distruttivo è il libro di con Aristotele, è proseguito per tutto il
Tugendhat che trova una continuità di fondo tra medio-evo per perdersi nell'età moderna. Il
la filosofia analitica contemporanea e la
tradizione aristotelica, e vede in particolare primo problema che mi pongo è il seguente:
nella semantica formale l'erede della vecchia perché si è spezzato questo legame? Perché
ontologia. Per diversi modi di intendere la l'analisi del linguaggio e l'analisi logica ha
storia della filosofia vedi ad es. R. Rorty, "La
storiografia filosofica. Quattro generi di perso quel ruolo centrale in filosofia che ha
filosofia", in G. Vattimo (a cura di) F i l o s o f i a avuto per la maggior parte della storia della
'87, Laterza, Bari 1988. Un punto di vista filosofia occidentale. Per quasi 2000 anni i
molto amante dell'approccio storico in filosofia
e' P.Rossi, "Filosofia e storia della filosofia" in filosofi, dopo Aristotele e gli stoici, hanno
P.Rossi (a cura di), Filosofia, 3 vol., UTET, posto al centro o alla base della loro
Torino 1995.

41
riflessione la logica, nata dall'analisi del problema della corretta rappresentazione
linguaggio comune come strumento di aiuto del mondo da parte delle idee. La ricerca del
per le argomentazioni e per lo studio delle metodo per la conoscenza del mondo esterno
diverse parti della filosofia (etica, fisica, diviene il centro della riflessione filosofica.
metafisica). La scoperta del nuovo mondo, L'epistemologia (teoria della conoscenza)
l'importanza data alle tecniche e allo sostituisce la logica come centro e base della
sviluppo di un metodo sperimentale ebbero filosofia. E nel cuore della riflessione
un impatto enorme sulla immagine del epistemologica nasce il problema della
mondo dei filosofi. La crisi della cosmologia coscienza, che trova il suo punto di partenza
aristotelico-tolemaica non è che un segno di più esplicito nel "cogito" cartesiano. e
uno sconvolgimento culturale che richiedeva nell"Io Penso" kantiano, motore immobile
un rinnovamento intellettuale che la vecchia dell'attività cognitiva.
classe di "chierici" imbevuta di cultura
scolastica non poteva reggere 5 2 . Dagli inizi Non tutta la filosofia si abbarbica al
del '500 alla fine del '600 si realizza quella tema della coscienza, che diverrà sempre di
rottura con la tradizione della logica più un tema della psicologia che si
scolastica che voleva inquadrare ogni svilupperà rubando ai filosofi il loro
conoscenza entro le ristrettezze del mestiere (fino a giungere ai moderni
sillogismo aristotelico. I casi più esemplari "psichiatri fenomenologi" come Biswanger).
sono Cartesio e Locke. Entrambi sono a Una figura, isolata da questo punto di vista,
stretto contatto con la scienza moderna; ma centrale nella situazione politica e
Cartesio addirittura dà contributi scientifica dell'Europa continentale,
fondamentali alla formulazione della continua a lavorare ai fondamenti della
geometria analitica; Locke si presenta come logica, dando apporti rilevanti alla
uno studioso di Boyle e delle nuove vedute sistemazione della logica aristotelica:
della fisica moderna. Entrambi sono i fautori Gottfried Wilhelm L e i b n i z . In effetti, per
di un nuovo metodo della conoscenza, che non altri versi, non è una figura isolata. Leibniz
si basi su sterili sillogismi, ma nasca da uno riprende un filone di pensiero
studio delle idee e sulla visione cinquecentesco e seicentesco marginale
meccanicisica del mondo53 (sia Locke che rispetto agli sviluppi della scienza
Cartesio sono fautori della visione sperimentale, il filone dell'arte della
meccanicistica; è interessante ad es. vedere memoria, e più in particolare dell'arte
la somiglianza delle loro analisi della luce e combinatoria (Lullo) e della lingua
dei colori, fatte da Cartesio nella Diottrica universale (Comenio Wilkins e Dalgarno).
(1637) e da Locke nel Saggio sull'intelletto Diversi sono i programmi di ricerca di una
umano (1690), pubblicato tre anni dopo i lingua artificiale universale, programmi
Philosophiae naturalis principia nati forse sulla spinta della scoperta del
mathematica di Newton. Per Cartesio il vero nuovo mondo, con i "primitivi" e comunque
metodo è la ricerca di idee chiare e distinte. con popoli di lingue sconosciute e con
Per Locke il problema è mostrare come frequenti riferimenti al cinese (risalgono a
nascono e si sviluppano le idee. Il centro Bacone, ma dal '500 grande eco avevano le
della riflessione filosofica diviene il pubblicazioni di Ricci e dei suoi numerosi
viaggi in Cina). A questa tradizione54 Leibniz
52 L'importanza della rivoluzione provocata dal dà un apporto nuovo: l'integrazione dell'idea
passaggio dalla teoria tolemaica a quella di lingua universale e calcolo combinatorio
copernicana è presentato e sottolineato in molti (arte della memoria) con gli strumenti
manuali, e in particolare dal piccolo classico di
Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche della algebra e della simbolizzazione logica.
Diversi volumi prendono questo classico
esempio di rivoluzione come materia e di analisi
5 3 Si può vedere il classico Dijksterhuis, I l 5 4 Un testo classico per capire l'intreccio di
meccanicismo e l'immagine del mondo (1951), teorie e discussioni cinque-seicentesche riprese
Feltrinelli, Milano 1971, specie su Galileo, da Leibniz è l'ormai classico Rossi, Clavis
Cartesio e Newton. Universalis, Il Mulino, Bologna,2ed. 1983.

42
Egli vuole generalizzare il concetto di Boole. E sarebbe stato Frege, più di un secolo
a n a l i s i che aveva sviluppato con un dopo Boole, a riproporre più integralmente
linguaggio matematico formale per il progetto leibniziano, criticando Boole per
rappresentare la dinamica dei corpi (e sulla aver fornito solo un calcolo, senza dare una
cui priorità di scoperta dibatté a lungo con lingua, e criticando Peano per aver dato una
Newton). Il lavoro matematico di Leibniz sul lingua universale senza dare un calcolo. Il
calcolo infinitesimale lo rende uno dei progetto di Frege era più limitato di quello
pensatori centrali per la nuova scienza di Leibniz: il progetto di Leibniz, ricorda
sperimentale che aveva assoluto bisogno di Frege, non può essere affrontato tutto
sviluppare strumenti matematici adeguati. insieme, ma solo passo passo. E il primo
La natura è scritta con numeri ricordava passo sarebbe stato elaborare un linguaggio
Galilei, e Cartesio gli faceva eco scrivendo formale universale potente a sufficienza per
un trattato di geometria (facendolo rappresentare il ragionamento matematico
precedere da un "discorso sul metodo" che lo (ove non compare causalità, tempo, e altre
mettesse al riparo da critiche ecclesiastiche interferenze che rendono complicata la
troppo pericolose, visti gli esiti delle teorie formalizzazione del linguaggio comune).
di Galileo). La ambizione di Leibniz andava Resta la centralità della distinzione tra
oltre la trattazione scientifica della natura: linguaggio e calcolo che apre una nuova
egli voleva usare gli strumenti matematici visione del linguaggio e una nuova visione
non solo per l'analisi numerica, ma per ogni dell'idea di teoria (o sistema formale).
tipo di simboli, creando un linguaggio
universale con cui si potesse 10. Distinzioni filosofiche
rappresentare55 ogni idea. rilevanti (ontologia, logica,
epistemologia)
Dalla tradizione cinque-seicentesca
Leibniz elabora l'idea di accoppiare una Parte della critica di Frege ai
lingua universale a un calcolo che permetta matematici del suo tempo era quella di
di far girare questa lingua. E' in nuce la confondere tra segno e designato. Nelle sue
visione dell'attuale logica matematica. Ma opere vi è un continuo sforzo di
Leibniz precorreva davvero i suoi tempi, e ripensamento e chiarificazione delle
le sue idee vennero sviluppate due o trecento distinzioni tradizionali. Ma tali distinzioni
anni dopo, da Boole e da Frege. Perché le sue che ricorrono nella storia della filosofia
idee restarono incomprese e non si hanno di volta in volta differenti
svilupparono se non così tardivamente? La interpretazioni; ci limiteremo dunque a dare
risposta che si dà è solitamente: l'algebra un quadro molto generico di alcune di queste
non era ancora abbastanza sviluppata. Gli distinzioni, che di volta in volta ogni filosofo
sviluppi della notazione algebrica erano agli adatterà alla sua peculiare filosofia. Occorre
inizi. Sarebbe toccato alla "Analitical soprattutto distinguere tre livelli, quello
Society" di Cambridge (Peakock, Babbage, linguistico (livello dell'espressione), quello
Boole, Hamilton e altri) riprendere le idee ontologico 56 (livello del contenuto), quello
leibniziane sia nel campo del calcolo che nel epistemologico (livello del m o d o
campo della logica attraverso nuovi conoscitivo). Schematizzando:
strumenti algebrici: l'algebra della logica di

55 La rappresentazione simbolica per Leibniz ha


un carattere funzionale: il simbolo non deve
"assomigliare" all'oggetto simbolizzato, ma 5 6 la Ontologia è per Aristotele la scienza
deve riproporre le strutture e la funzione di ciò prima, la scienza dell'essere in generale (a
che viene simbolizzato. Il punto di partenza di differenza delle varie scienze che sono scienze
Leibniz è già di molto oltre la concezione delle di esseri particolari); potremmo dire che è una
idee o rappresentazioni che devono assomigliare specie di "metascienza" o di metodo generale
a ciò che rappresentano, aspetto he permane nei della scienza. Analogamente può venire definita
suoi contemporanei. la metafisica.

43
LIVELLO LOGICO-LINGUISTICO: non erano presenti nell'ontologia di Frege.
analitico-sintetico Per Frege un fatto è semplicemente un
enunciato vero.
LIVELLO METAFISICO-ONTOLOGICO: Il problema qui non è approfondire le
necessario-contingente differenze tra Frege e Wittgenstein, quanto
capire l'importanza della distinzione tra
LIVELLO EPISTEMOLOGICO: livello logico (linguistico) e livello
a priori-a posteriori ontologico.

- Che un enunciato sia "analitico" dipende 11. Analitico e sintetico:


dal linguaggio: un enunciato è analitico se la il progetto neopositivista
sua verità dipende dal significato delle
parole che lo compongno. La distinzione leibniziana di "verità
- Che un enunciato sia "necessario" dipende di ragione" e "verità di fatto", rappresenta
dalla realtà: un enunciato è necessario se è uno schema di contrapposizione tra due tipi
vero in tutti i mondi possibili. di verità che viene riassunto con le
- Che un enunciato sia "a priori" dipende da dicotomie esposte al paragrafo precedente:
come viene conosciuto: un enunciato è analitico-sintetico, necessario-contingente,
"apriori" se viene conosciuto (o è apriori-aposteriori. E' facile pensare che
conoscibile) indipendentemente da ogni esista un parallelismo:
esperienza.
verità di ragione =
Questa descrizione si può contestare. Serva analitiche, necessarie e apriori,
per ora solo a dare un inquadramento
generale del problema. verità di fatto =
Possiamo fare un esempio più specifico: sintentiche, contingenti e aposteriori.
diverse ontologie si rispecchieranno in
diverse logiche (in diversi linguaggi). Se Fu Kant il primo a sfidare questo
confrontiamo le teorie di Frege e del parallelismo sostenendo che esistono verità
T r a c t a t u s di Wittgenstein possiamo che sono sia sintetiche sia a priori (le
inquadrarne le differenze nel seguente verità matematiche e scientifiche in
schema: generale). La matematica è a priori perché
LOGICO ONTOLOGICO dipendente dalle categorie a priori dello
spazio e del tempo, ma è sintetica perché ha
FREGE nome oggetto bisogno dell'intuizione pura; se non
predicato concetto avessimo l'intuizione del numero e della
figura geometrica non potremmo avere la
WITTG. nome oggetto scienza certa e necessaria della matematica.
enunciato fatto La visione kantiana fu messa in crisi dalla
critica fregeana alla aritmetica e dalla
Si vede, da questo schema, che la scoperta delle geometrie non euclidee: (1)
differenza della logica di Frege rispecchia Frege sostenne che l'aritmetica è
una differente ontologia; per Frege gli riconducibile a principi meramente logici.
enunciati sono assimilato a nomi di valori di (2) Basandosi sugli sviluppi delle geometrie
verità, perché Frege mantiene (3° principio non euclidee, Hilbert propose una versione
sopra esposto) come centrale la distinzione della geometria puramente assiomatica, non
tra oggetto e concetto. Wittgenstein si basata sulla intuizione57.
ribella all'idea che un enunciato sia
assimilabile a un nome, e vuole mantenere 57 se erano possibili geometrie diverse da quella
l'originalità dell'enunciato; in tal modo euclidea questo significava che l'intuizione cui
introduce nella sua ontologia i "fatti" che Kant si voleva aggrappare non serviva a
fondare la matematica; le geometrie non

44
Ispirati anche a questi risultati della sua verifica, il modo in cui posso
teorici, il "Circolo di Vienna", un gruppo di riconoscere che è vero. Se non ho alcun
studiosi riunitosi attorno a Schlick e metodo per riconoscere che è vero, se non ho
Carnap, rifiutò decisamente il concetto nessun metodo di verifica, tale enunciato non
kantiano di "sintesi a priori". Si usa ha alcun senso, e deve essere rifiutato da un
chiamare i membri di questo circolo e altri serio studioso (sono famose in questo senso
simpatizzanti con il nome di "neopositivisti" le critiche di Carnap a enunciati di
o "positivisti logici"; essi infatti volevano Heidegger del tipo "il nulla nulleggia")
unire le idee del positivismo alla nuova
logica inventata da Frege e Hilbert. La loro compiti della filosofia - la filosofia
soluzione consisteva nel distinguere ogni non rientrava chiaramente entro queste due
tipo di verità nelle due classi leibniziane: da categorie di verità; quale era dunque il suo
una parte verità analitiche, a priori e compito? La filosofia non era considerata
necessarie, come le verità della matematica una dottrina, come la scienza o la metafisica,
e della logica. Dall'altra le verità sintetiche, a una attività: era l'attività di
a posteriori e contingenti, come le verità chiarificazione del linguaggio, in particolare
delle scienze empiriche. Tutto ciò che non dei linguaggi scientifici. Il compito del
rientrava in queste due categorie era mero filosofo era di lavorare insieme agli
sofisma, parole al vento, in una parola scienziati alla precisazione e chiarificazione
"metafisica", come essi dicevano, dando una dei linguaggi delle singole scienze. Sulla
accezione dispregiativa al termine. metodologia di questo lavoro e su esempi
pratici di questi tentativi i neopositivisti
Il principio di verificazione - Tra i hanno lasciato il meglio della loro
problemi che i neopositivisti si posero vi fu produzione, dalla Sintassi logica del
quello della demarcazione tra scienza e non l i n g u a g g i o ai lavori sulla induzione e la
scienza: cosa distingue un enunciato probabilità di Carnap, alle riflessioni sul
scientifico da un mero gioco di parole? Per metodo nomotetico deduttivo e sul linguaggio
deciderlo occorre rifarsi a un principio delle scienze storiche di Hempel, ecc.
rigoroso, che mostri chiaramente quando un Ma tra le tante critiche cui i
enunciato è significante, o quando è neopositivisti andarono incontro (del tipo:
insensato. Il principio definito dai essi stessi sono metafisici, ecc.) una fu
neopositivisti era il "principio di ritenuta particolarmente efficace: la critica
verificazione": un enunciato è significante di Quine alla distinzione analitico-sintetico.
se è o analitico o sintetico; nel primo caso Lungi però dal colpire solo i neopositivisti,
deve essere un enunciato della matematica o questa critica divenne una spina nel fianco di
della logica; nel secondo caso deve essere tutta la filosofia contemporanea, perché
empiricamente verificabile. Capire il colpiva una delle distinzioni più accreditate
significato di un enunciato è capire il metodo del linguaggio filosofico da Kant in poi.

12. La critica di Quine e


euclidee sconfessavano la validità della
intuizione come base della matematica. l'olismo
Varie furono le risposte a questa critica. Vedi
ad es. Cassirer, nella sua Storia della Filosofia La critica di Quine al neopositivismo
Moderna, vol.IV, cap.2. Qui, rifacendosi ad idee
di Klein, presenta una versione "aggiornata" riguarda due dogmi: (1) la distinzione
delle idee kantiane. Da notare che Frege analitico-sintetico (2) il riduzionismo (in
manteneva l'idea kantiana di una geometria linea di principio tutti gli enunciati sono
sintetica a priori, mentre Hilbert manteneva
una visione kantiana della aritmetica come riducibili a enunciati dell'esperienza
basata sulla intuizione dei segni fisici (i simboli immediata).
numerici). Brouwer dava invece una La distinzione, come abbiamo visto,
interpretazione di Kant basata sull’intuizione del
tempo (l’intuizione base del passaggio da un non è propria dei neopositivisti, e la critica
numero al successore). di Quine colpisce così una delle pietre

45
miliari della filosofia moderna. Allo stesso modo cade il "secondo
L'argomentazione di Quine è complessa e dogma", perché non è possibile separare
articolata; i suoi punti essenziali sono: nettamente parte fattuale e linguistica, non è
- occorre distinguere "significare" e allo stesso modo possibile ridurre tutta la
"denotare", teoria del significato e teoria del scienza ad espressione della parte empirico-
riferimento fattuale (dati dell'esperienza immediata).
- la teoria del significato si occupa di Ne nasce l'immagine di una teoria
sinonimia e analiticità; meglio abbandonare scientifica (e anche di linguaggio) come un
i "significati", inutili e strane entità tutto in cui solo la periferia è connessa
intermedie. direttamente con il mondo dell'esperienza.
- "analitico" è definibile in termini di Una teoria o un linguaggio è come un campo
"sinonimo". di forze, in cui tutto si tiene in modo
- ma la sinonimia (uguaglianza di sistematico (vedi n. 3 qui sopra). La
significato) è una relazione non chiaramente distinzione tra componente fattuale e
afferrabile (sia perché ogni definizione linguistica non è netta e definita una volta
presuppone di capire cosa sia la sinonimia, per tutte; è sono questione di gradi.
sia perché diversi criteri proposti non Per "olismo", a partire da questo
riescono nel loro scopo). saggio di Quine, si intende quella posizione
- ogni tentativo di definire la sinonimia è filosofica che insiste sulla dipendenza del
circolare, e questo comporta la significato delle singole parti dal tutto. Come
impossibilità di definire il concetto di diceva Quine, ispirandosi al secondo
"analitico". Wittgenstein; capire una parola vuol dire
- Non è possibile distinguere rigidamente capire un enunciato; ma per capire un
gli enunciati in analitici e sintetici, enunciato occorre capire tutto il linguaggio.
distinguere componente linguistico e fattuale Il significato di una singola parola dipende,
della verità di un enunciato. in qualche modo, dalla totalità del linguaggio
in cui è inserita. Quine non ha sostenuto
Come conseguenza della sua critica al esplicitamente questa tesi (anche perché
"primo dogma dell'empirismo" Quine tende a rifiutare ogni discorso sul
conclude che la teoria verificazionista del "significato"). Ma molti che lo hanno seguito
significato dei neopositivisti, che è basata hanno aderito, implicitamente o meno, a una
sulla distinzione analitico-sintetico, è tesi del genere, che comporta numerosi
insensata. E' erronea l'idea che un enunciato problemi.
sia verificabile in isolamento dagli altri.
Ogni enunciato di una teoria scientifica Problemi dell'olismo:
dipende strettamente dagli altri enunciati 58 .
Una teoria scientifica non è un mero insieme Elenchiamo alcuni problemi che nascono in
di enunciati veri, a un insieme di enunciati una visione olista del significato e del
veri che si sostengono tra di loro. Detto con linguaggio. La visione olista è stata molto
uno slogan, l'unità di significato e l'unità di comune nella filosofia contemporanea (vedi
conferma empirica di una teoria non è il ad es il libro di Rorty) sulla base di una
singolo enunciato, ma la teoria stessa. certa divulgazione delle idee di Quine e del
secondo Wittgenstein. Ma questa visione non
è priva di problemi gravi:
- se il significato di una parola dipende
5 8 Ogni enunciato che risultasse falso, può
dalla totalità del linguaggio o della teoria in
essere sempre salvato, cambiando altri
enunciati della teoria, al limite cambiando gli cui è inserita, come è possibile confrontare
enunciati più astratti e generali, come gli due teorie? Infatti il significato dei loro
enunciati della parte logica della teoria. Quine fa termini cambia da teoria a teoria, e le teorie
l'esempio del principio del terzo escluso (p v -p)
che era stato messo in discussione dalla sono quindi incommensurabili.
matematica e logica intuizionista.

46
- se il significato di una parola dipende dalla Oggi ci troviamo di fronte a tanti programmi
totalità del linguaggio in cui è inserita, come di ricerca in sintassi, semantica e
è possibile condividere lo stesso significato? pragmatica che è difficile trovare una
Infatti nessun individuo ha lo stesso identico definizione semplice e unificante, e in
linguaggio di un altro (lo stesso insieme di particolare la definizione carnapiana non è
credenze). più sufficiente. Limitiamoci a vedere per
- ma se ognuno usa le parole con un diverso esempio quanto accade nel caso della
significato, perché sono inserite nel suo semantica. Qui abbiamo amen tre tradizioni
idioletto (linguaggio tipico del singolo principali:
parlante), come è possibile il disaccordo?
No puoi essere in disaccordo con altri se non 1) semantica logico-filosofica
attribuisci lo stesso significato alle parole. 2) semantica linguistica
Un disaccordo si ha solo sulla base di un 3) semantica procedurale (psicologica)
accordo sul significato delle parole. Se
questo varia da parlante a parlante, non vi è 1) La prima tradizione rispecchia per molti
né accordo né disaccordo. La comunicazione versi la definizione di Carnap.
diviene un mistero inspiegabile. La tradizione logica e filosofica si è
sempre occupata del rapporto tra pensiero
(o linguaggio) e realtà (oggetti del mondo):
da Aristotele che considerava la verità come
corrispondenza con i fatti e considerata la
13. Sintassi, semantica, logica come una teoria che si occupava degli
pragmatica enunciati dal punto di vista del loro valore di
verità, ai medioevali che elaboravano teorie
Una delle figure filosofiche più della "suppositio", ovverossia teoria di ciò
rilevanti negli Stati Uniti è Charles S. per cui una parola sta.
Peirce, studioso che sviluppò la logica di Con la nascita della logica
Boole, ed è oggi famoso principalmente per contemporanea, si riprende in modo nuovo il
la sua teoria del segno o semiotica. Ebbe una vecchio atteggiamento: la semantica di Frege
profonda influenza anche sui neopositivisti si occupa (a) del r i f e r i m e n t o e (b) del
che emigrarono dalla Germania nazista negli senso delle espressioni linguistiche, cioè
USA, e in particolare Carnap. A Carnap e (a) degli oggetti cui le espressioni
Morris 59 (un allievo di Peirce) si deve una corrispondono (b) del modo di presentazione
delle più fortunate tripartizioni della di questi oggetti. Gran parte della filosofia
semiotica in:: del linguaggio ruta attorno a questi temi.
Frege non aveva una teoria
sintassi = rapporto segno/segno corrispondentista della verità, anzi la
semantica = rapporto segno/oggetto criticava; ma la sua preoccupazione era
pragmatica = rapporto segno/parlante. sempre quella di determinare chiaramente
le condizioni di verità degli enunciati,
Ora, questo schema può servire solo come mostrando come dipendano dal riferimento
prima approssimazione allo studio. delle singole parole che li componevano.
(Otto Neurath, uno dei primi neopositivisti, L'atto di nascita ufficiale della
anch'egli emigrato negli USA, sosteneva moderna teoria semantica in logica è infine
addirittura che questi termini potevan il lavoro del logico polacco Alfred Tarski60 .
generare pseudoproblemi e distrarre Il modello tarskiano di semantica come
l'attenzione dai veri probemi filosofici.) teoria della verità è incentrata sul concetto
di soddisfacibilità o soddisfazione: una

59 R. Carnap Introduction to Semantics, (1943); 6 0 A. Tarski Il concetto di verità nei linguaggi


C. Morris, Foundation of a theory of f o r m a l i z z a t i (1931; tr. ted. 1936; tr. ingl.
signs,(1958) (tr.it. Paravia) - 1956 tr.it. in Rivetti Barbò)

47
formula del linguaggio è soddisfatta se si Per studio dei primitivi
assegnano certi "valori semantici" alle sue semantici si intende la riduzione del
variabili (cioè se alle sue variabili vengono significato delle voci del lessico ad alcuni
fatti corrispondere oggetti del dominio). La primitivi (scelti con una certa abitrarietà);
semantica dunque studia il rapporto dei ad esempio la differenza tra "uomo"-
segni del linguaggio (le formule ben "donna"-"bambino"-"bambina", ecc. può
formate) con il dominio di oggetti cui esse si essere resa con i primitivi "maschio",
riferiscono. E', secondo Tarski, una versione "adulto", in modo analogo alle analisi
della teoria corrispondentista (aristotelica) fonetiche, indicando la presenza-assenza di
della verità, per cui un enunciato è vero se un certo tratto:
corrisponde ai fatti.
(umano) maschio adulto
2) La semantica linguistica si è sempre uomo + +
occupata dei "significati" delle parole; ma, donna - +
almeno a partire da Ferdinand de Saussure, bambino + -
ha sempre rifiutato di identificare il bambina - -
significato con l'oggetto cui la parola si
riferisce; la linguistica studia i significati Si parla di “semantica composizionale”
intra-linguistici, cioè l'organizzazione intendendo che i significati delle parole del
peculiare del lessico di una lingua, lessico si formano componendo i primitivi
relativamente alle varie voci lessicali (ai semantici.
vari "significanti"). La linguistica Il contributo tradizionale della logica
strutturalista ha elaborato diverse analisi alla semantica linguistica è dato
del lessico, ma tutte devono rispondere a principalmente dall'analisi carnapiana dei
certi problemi tradizionali, presenti già in postulati di significato, per cui si
Aristotele: la semantica deve descrivere definisce una espressione sinonimia in
quantomeno i rapporti di sinonimia, termini logici; ad esempio, “gli scapoli sono
iponimia, antonimia (uguaglianza di non sposati” è un postulato di signifcato: dà
significato, inclusione o dipendenza di il significato di scapolo; è una verità
significato, opposizione di significato). analitica; è un po’ come dice che accettiamo
Le analisi semantiche più classiche nel nostro linguaggio solo i mondi possibili
sono forse quelle fatte dagli strutturalisti in cui vale il postulato
sui campi semantici e quelle fatte dai
linguisti americani (composizioalisti) sui Vx (scapolo (x) → non sposato (x))
"primitivi semantici".
Per studio di un campo semantico si 3) Lo sviluppo delle scienze cognitive ha
intende lo studio di come vengono strutturati risvegliato l'interesse degli psicologi per il
in diverse lingue analoghi campi concettuali; significato e in particolare per i processi
l'interesse è sulla diversità con cui la con cui si attua la comprensione del
terminologia relativa a un campo concettuale significato. La semantica procedurale è per
è organizzata in diverse lingue (per es. in lo più un insieme di teorie che vengono
francese la triple "bois-arbre-forét" non implementate su computer e che intendono
corrisponde alla tripla "bosco-albero- rappresentare le procedure mentali con cui
foresta", perché il significato di "bois" è più viene colto il significato. Nate nei primi
ampio del significato di "bosco". (infatti anni '70 in Intelligenza Artificiale, sono
"bois" copre anche parte dell'uso italiano oggi usate da psicologi come Johnsn-Laird
della parola "legno" o "legna"). Altri studi per dare una teoria della comprensione del
dei campi semantici sono gli studi delle significato.
classificazioni animali, delle relazioni di
parentela, ecc. Che dire dunque? Ogni volta che si inizia ad
approfondire si aprono nuovi mondi

48
concettuali. Una introduzione rapida ed R1. A, A->B / B
elementare si può trovare in Lyons, Lezioni R2. A / LA
di linguistica, Laterza, 1987, cap 5. Lavori
più ampi sono J.Lyons, Semantica, Laterza; Aggiungendo altri assiomi a questi assiomi
R. Kempson, La semantica, Il Mulino, base, mantenendo le regole date, si ottengono
Chierchia, Semantica, Il Mulino. gli altri sistemi modali:
Sulla pragmatica si può vedere Levinson,
Pragmatica, Il Mulino. Sulla sintassi una Sistema T : M + A2. L A -> A
buona presentazione di Chomsky è fatta da
Fava, "sintassi" in Fava-Leonardi- Galasso- Sistema B: T + A3. A -> LMA
Sbisà Teorie del linguaggio, Unicopli.
Sistema S4: T + A4. LA -> LLA

7. Mondi possibili Sistema S5 62: T + A5. MA -> LMA

Dando la definizione di necessità come verità (B sta per “brouweriano”;


in tutti i mondi possibili Carnap ha dato il in S5sono derivabili A3 ed A4.;
primo abbozzo di semantica della logica in B non è derivabile A4
modale, aprendo la strada a nuovi sviluppi e in S4 non è derivabile A3)
della sematica model-teorica 6 1 . La logica
modale si presenta a livello sintattico nel Possiamo riassumere questi rapporti con
modo seguente (ove spesso l'operatore di uno schema:
necessità, qui simbolizzato con "L" viene
rappresentato da un quadratino e l'operatore B
di possibilità, "M", da un rombetto): M T S5

Logica modale minimale (proposizionale) S4


M
assiomi
A0. Tautologie vero funzionali La logica modale minimale ha solo una
A1. L (A->B) -> (LA->LB) assioma specifico; infatti a partire da essa si
regole suole distinguere diversi tipi di logiche:
(1) le l o g i c h e d e o n t i c h e , ove si
interpreta L e M come “obbligatorio” e
6 1 La terminologia logica varia da autore ad “permesso”. Esse aggiungono all’assioma A1
l’assioma LA -> MA
autore e qui abbiamo semplificato; già con
(2) le logiche modali aletiche che
Tarski si può parare di "modelli", cioè di un
aggiungono all’assioma A1, come abbiamo
dominio e una interpretazione (la funzione che fa
visto, l’assioma LA -> A. Qui ci occupiamo
corrispondere espressioni del linguaggio a
solo di queste ultime ove “necessario” e
elementi del dominio). Che Tarski non usi
“possibile” sono intesi nel loro senso più
letteralmente la parola "modello" non è qui
rilevante. Così pure Carnap parlava di
"descrizioni di stato" e non di "mondi possibili" 62 I sistemi S4 e S5 derivano i loro nomi da una
(forse per evitare che si pensasse ai mondi classificazione dei sitemi modali fatta da C.I.
possibili come a realtà a sé stanti, come Lewis a partire dal 1912. I sistemi di Lewis
faranno invece altri autori recenti). Ma la sono però piu' potenti di quelli oggi standard; ad
stessa nozione di mondo possibile si perfeziona, es. S4 e S5 hano come assiomi N(NA->NNA) e
e le idee di Carnap vengono in parte N(PA->NPA), dai quali si ricavano per R2 i
abbandonate, in parte sviluppate. Vedi Casalegno nostri assiomi.
in Santambrogio, pp.84-86. (V. Hugues-Cresswell; Schwartz...)

49
pieno di “necessariamente vero” e di mondi tra loro accessibili6 4 . E' proprio
“possibilmente vero”. l'idea di relazione di accessibilità R tra
(3) Un'altra importante classe di logiche è mondi che permette di distinguere a livello
costituita dalle logiche epistemiche e/o semantico i diversi sistemi modali.
doxastiche, ove l'operatore modale è Infatti si può interpretare il sistema
interpretato come operatore di credenza di Carnap come una anticipazione del
(relativo ad un parlante: LA = x crede che sistema di Kripke (e lo abbiamo fatto anche
A). nella terminologia); ma Carnap interpreta
le espressioni sempre relativamente a tutti
Se la sintassi della logica modale era i mondi possibili (a tutte le decrizioni di
chiara dai primi del ‘900, non era chiaro stato) 65 ; è un po' come assumere che la
come interpretare esattamente il significato relazione R sia universale, cioè che tutti i
di questi formalismi. Tra i primi a mondi possibili siano accessibili tra loro.
proporre una interpretazione semantica Questo non permetteva di distinguere tra i
adeguata di questi formalismi furono, dopo diversi tipi di logiche modali.
Carnap, Kripke, Montague, Hintikka e David
Lewis. Daremo qui solo pochi cenni alla cosa è un mondo possibile?
visione di Kripke, che resta un punto di
riferimento tra i più noti.
Qual'è la differenza di fondo rispetto
alla semantica tarskiana? 64 Più precisamente un modello di Kripke può
Nella tradizione di T a r s k i 6 3 era essere inteso come una famiglia di
usuale fissare un unico dominio interpretazioni tarkiane (o come un insieme di
realtivamente a cui dare le intepretazioni; modelli tarskiani).
con K r i p k e si considerano al contempo 6 5 Dopo le critiche di Quine, Carnap, come
diversi mondi, ciascuno con il suo dominio
abbiamo visto, elabora l'idea dei postulati di
(ad es. in alcuni domini alcuni nomi avranno
significato. I postulati di significato sono un
una estensione, in altri no).
qualche modo per restringere i mondi
La verità dunque non sarà solo
accessibili; essi determinano quale mondo è
relativa a una interpretazione, ma sempre a
accessibile e quale no; ad es. da un mondo dove
una interpretazione e a un mondo. Si
vale il PS: Vx (Sx->Nx) [es. tutti gli scapoli
potrebbe definire un modello di Kripke
sono nonsposati] non è accessibile alcun mondo
una interpretazione dei termini del
in cui esistano persone insieme scapole e
linguaggio (compresi i termini logici come
sposate; il PS decreta che questa situazione è
"necessario") che rende veri gli assiomi del
impossibile e il mondo che la contiene non è
sistema formale relativamente a un sistema
accessibile dagli altri mondi che che, per il PS
contengono -P(Sx & Nx). Un mondo è accessibile
da un altr se ciò che è vero nel primo è possibile
nel secondo; ma nei nostri mondi carnapiani è
6 3 Con T a r s k i (e C a r n a p ) occorreva vero che non è possibile che Sx&Nx, cioè è
specificare un dominio di interpretazione per i necessario che non Sx&Nx; Sx&Nx deve dunque
termini del linguaggio, e la specifica essere vero per tutti mondi possibili
i n t e r p r e t a z i o n e dei termini. Si può definire accessibili; il mondo "impossibile" in cui accade
"modello" è una interpretazione che rende veri proprio che Sx&Nx diviene un mondo
gli assiomi del sistema formale.- Normalmente "inaccessibile". In esso infatti non vale che sia
si distingue la funzione "interpretazione" dalla possibile ciò che vale nei mondi dei PS, cioè non
"realizzazione" cui essa dà luogo. Questo vale che sia possibile che sia necessario non
permette di definire più precisamente un Sx&Nx; non è possibile in quel mondo perché
modello come una realizzazione che rende veri quel mondo contiene proprio il contrario di "non
gli assiomi.] Sx&Nx" che invalida l'hp che sia possibile che
"non Sx&Nx" sia necessario.

50
Prima di definire le relazioni di soluzione in quanto forse appare più
accessibilità tra mondi, ricapitoliamo un po' semplice e intuitiva ai nostri occhi attuali.
le idee Ma prima di questo accenniamo al
Abbiamo visto che i possibili stati di problema centrale della soluzione tecnica
cose che aiutano W. a definire il senso come della logica dei m.p., l'idea della relazione di
condizioni di verità, e le descrizioni di stato accessibilità tra mondi.
di Carnap che servono a definire la
intensione come funzione da D.D.S. a relazioni di accessiblità
estensioni sono anticipazioni dei mondi
possibili come li si intende oggi. C'è un certo Sia una struttura-modello una
margine di arbitrarietà nei m.p. come li si quadrupla <G,K,R,ψ > costituita da
intende oggi; c'é il problema di quali mondi - un insieme di mondi K,
sono più o meno "somiglianti" al mondo - il mondo attuale appartenente al suddetto
attuale, e quali criteri usiamo per accettare insieme,
l'accessibilità tra mondi. - una relazione di accessibilità tra mondi,
Nel suo insieme la metafora del - ψ, una funzione che assegna a ogni mondo
mondo possibile aiuta a cogliere aspetti w∈K un dominio di individui ψ (w).
dell'uso del linguaggio ordinario, in La relazione di accessibilità R tra
particolare i condizionali controfattuali, del mondi è tale che w1Rw2 (w2 è accessibile
tipo "se Garibaldi non avesse detto da w1) se cioè che è vero in w1 è possibile
"obbedisco" la storia d'Italia sarebbe stata in w2.
diversa", ecc.). Un mondo possibile può Le diverse relazioni di accessibilità
essere un modo di interpretare questi modi sono un modo perspicuo di distinguere i
di dire, o modi in cui il mondo potrebbe diversi sistemi logici modali. La relazione di
essersi svilluppato. Nella fattispecie accessibilità sarà rispettivamente:
potremmo dire: esiste un m.p. in cui
Garibald non ha detto "obbedisco"; e allora? per M : riflessiva
come è qusto mondo? per B: r. e simmetrica
M. P. è il modo in cui sarebbe o per S4: r. e transitiva
potrebbe essere stato il mondo se certe cose per S5: r. simmetrica e transitiva
accadessero o fossero accadute diversamente
da come accadono o sono accadute. E' un modo Prendiamo ad esempio S4, ove la relazione
di formalizzare i nostri discorsi di accessibilità è riflessiva e transitiva, ma
controfattualie diversi autori sono in forte non simmetrica; questo dà l'idea di
disacordo su come realizzare questa "accessibile" come "possibile in futuro".
formalizzazione, e sui presupposti filosofici
e ontologici di essa; tra i motivi principali quantificazione ed essenzialismo
di contrasto vi è quello tra Kripke e Lewis
(e forse anticipato da quello tra Kant e Tra i problemi più discussi dai filosofi del
Leibniz): linguaggio troviamo quello della differenza
i m.p. contengono nei loro domini gli tra modalità de dicto e de re. La distinzione
stessi individui o individui simili tranne che riguarda di fatto l'ambito dell'operatore
per certe caratteristiche? Nel primo caso modale: se esterno a un quantificatore, (se
parlerei - nei miei controfattuai - sempre cioè l'operatore ha ambito ampio) la
dello stesso individuo che potrebbe diventare modalità sarà de dicto, cioè si riterrà
o essere diventato descrivibile in diversi necessario l'enunciato.
modi. Nel secondo caso parlrei di individui
sempre diversi; non si danno due individui L Vx (Px -> Qx)
identici attraverso mondi possibili.
Entrambe le soluzioni hanno il loro grado di se l'operatore è interno a un quantificatore
plausibilità. Accenneremo alla prima (ha cioè ambito ristretto) la modalità sarà

51
de re, cioè si riterrà necessario di un quanto tenente) necessariamente militare e
individuo l'avere una certa proprietà. (in quanto scapolo) non necessariamente
militare, cadendo così in una contraddizione
Vx (Px -> L Qx) modale.
Ma non è così, perché la corretta
Quine e Carnap hanno molto dibattuto formalizzazione delle due frasi precedenti è:
sull'uso del linguaggio modale, e in
particolare sulle modalità de re. L'esempio a') LVx(Sx -> Lx) & - L Vx (Sx -> Mx)
cui spesso ci si riferisce è quello, reso b') LVx(Tx ->Mx) & -L Vx (Tx -> Lx)
famoso da Carnap e Quine, della apparente
caduta della sostitutività nei contesti modali: Da queste formulazioni de dicto non segue
alcuna contraddizione. Il problema della
L 9>7 semantica modale verterà dunque sulle
9=numero dei pianeti modalità de re; ma qui il discorso si farebbe
L numero dei pianeti >7 molto complesso e lo lasciamo
all'approfondimento dell'appassionato. Ci
Abbamo visto come l'analisi di questo rivolgiamo invece a un problema lasciato in
esempio abbia portato Carnap a definire la sospeso nella discussione su cosa son i m.p.,
differenza tra contesti estensionali e il problema della identificazione attraverso
contesti intensionali (Quine chiamerà i mondi.
contesti intensionali come
"referenzialmente o p a c h i "). Un altro identificazione attraverso mondi
risultato dell'esempio è stato proprio quello
di mettere l'attenzione sulla differenza tra Nella sua critica al paradigma fregeano, che
de re e de dicto. vedremo in seguito, Kripke sostiene che i
Una certa diffidenza si è posta sulle nomi propri sono designatori rigidi,
modalità de re (sul quantificare "dentro" sono cioè termini del linguaggio che
proposizioni quantificate), perché essa identificano lo stesso individuo attraverso
sembra richiamare l 'essenzialismo tutti i mondi possibili (in cui esso esiste).
aristotelico: se Socrate è necessariamente Ciò equivale a dire che la intensine di un
umano, allora l'essere uomo fa parte della ua nome proprio è una funzione costante, che
essenza. Alcuni che amano l'idea aristotelica per ogni m.p. dà come estensione lo stesso
di "essenza" di un oggetto non avrebbero individuo.
nulla da ridire. Altri che la osteggiano, come L'idea di designatore rigido offre però
Quine, si daranno da fare per screditare tale anche una soluzione elegante a una possibile
idea. circolarità nella definizine delle proprietà
Ma di certo le modalità non sono solo essenziali. Per poter parlare di proprietà
de re. Lo stesso Quine ci impone di vederlo essenziale, occorre accettare, come abbiamo
attraverso un'altra sua famosa critica alla visto, la nozione di necessità de re; la
logica modale,per cui gli essenzialisti accettazione delle modalità de re
sarebbero portati alla contraddizione dato presupporrebbe dunque la nozione di
che devono credere contemporaneamente: proprietà essenziali. Se i nostri termini si
riferissero a oggetti solo tramite un senso o
a)- tutti gli scapoli sono necessariamente una definizione di un nucleo di proprietà
nonsposati ma non necessariamente militari. essenziali, allora la funzione che individua i
b)- tutti i tenenti sono necesariamente nostri oggetti di discorso nell'ambito delle
militari, ma non necessariamente modalità de re presupporrebbe il concetto di
nonsposati. proprietà essenziale. Per sfuggire a questo
circolo vizioso Kripke propone che la
D'altra parte dal caso del tenente Rossi che è nozione di designatore rigido non incorpori
anche scapolo deriverebbe che Rossi è (in alcun criterio di identificazione dell'oggetto;

52
il d.r. è un mero collegamento diretto tra
nome e oggetto (come i nomi del Tractatus di
WIttgenstein), designi direttamente ed è
indifferente a qualsiasi strategia cognitiva.
Si potrebbe sostenere che il concetto
di designatore rigido è strettamente cnnesso
all'idea di proprietà essenziale o di essenza
individuale; è vero, ma non nel senso che la
presuppone; al contrario la nozione stessa di
essenza individuale deve presupporre il
concetto di designatore rigido; come faresti
infatti ad attribuire una essenza individuale
a qualcuno se non avessi un termine (d.r.)
che denota lo steso individuo che l'essenza
individuale dovrebbe caratterizzare
attraverso mondi?
Questo vuol dire che la nozione di
designatore rigido è necessaria
all'essenzialismo, ma non si identifica con
esso, e può essere usata anche in contesti
filosofici che rifiutano l'essenzialismo.
Alternative più radicali al concetto di
designatore rigido sono presenti nella
letteratura, in particolare la soluzione di
Lewis. Tale soluzione, su cui non i
soffermeremo, comporta una certa
ridondanza ontologica: se non abbiamo
designatori rigidi, allora ogni m.p. ha
individui diversi, controparti degli
individui nel mondo reale. Ma non è detto che
una ridondanza ontologica sia di per sé un
male.

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