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S
n. 2213 A CURA DI
BRUNO VENTAVOLI
CONTATTO
www.lastampa.it/tuttolibri
— Murnane
«Se vuoi capire Dio
scommetti
sui cavalli»
BRUNO VENTAVOLI - PAG. IV
— Gotico cult
È pieno di sangue
il calderone
della vecchia strega
ANTONELLA LATTANZI
e un inedito di Shirley Jackson - PAG. VI
Jo
Nesbø
Per salvare un fratello
si può anche uccidere
INTERVISTA DI CATERINA SOFFICI - PAG. II — Confessioni
Le mie paure
raccontano
la fine del mondo
SANDRO VERONESI - PAG. XII
L’intervista
Jo
NESBØ
J
mai mosso dal podere di fami- o Nesbø , 60 anni, 40 mi-
glia in montagna e lavora co- lioni di copie vendute,
J
o Nesbø è quel tipo di delle regole di Jo Nesbø. E Nesbø si fosse fermato pri- Raymond Chandler, Dashiell
narratore puro dove la qui la applica varie volte, con ma, dimezzando le une e gli Hammett, Jim Thompson). È
trama domina su tut- piste false e colpi di scena a altri, il libro ne avrebbe di cer- uno dei re del noir scandinavo,
to. L’analisi psicologi- non finire. to guadagnato. Anche per- insomma. Vive a Oslo, dove è
ca dei personaggi, che pure Siamo a Os, un paesino im- ché è vero che la mente uma- nato e dove dice di volere rima-
c’è, viene travolta dal susse- maginario sulle gelide mon- na e i comportamenti delle nere per il resto dei suoi giorni,
guirsi degli avvenimenti. Ne- tagne norvegesi. La storia rac- persone sono spesso così irra- perché l’unica volta che si è tra-
sbø ti acchiappa dalla prima conta di due fratelli, Roy (il Jo Nesbø zionali e assurdi che non si sferito in una cittadina sulla co-
riga e trascina il lettore den- maggiore) e Carl, del loro «Il fratello» può mai dire, ma alcune si- sta, cioè dai 9 agli 11 anni per il
tro la storia come in un gorgo rapporto fin troppo stretto, (trad. di Eva Kampmann) tuazioni qui sono veramente lavoro del padre, ha così soffer-
di acqua che defluisce nel la- quasi morboso. Di un padre e Einaudi Stile Libero un po’ troppo inverosimili. to la lontananza e la solitudine
vandino. Se ci entri, non rie- di una madre che non sono pp. 648, € 22 CAT.SOFF. che proprio lì ha iniziato a im-
sci più a tirartene fuori. An- quel che sembrano all’inizio. maginare storie, per tenersi
che se il cosiddetto hard boi- Rapporti famigliari complica- compagnia. Sempre nel paesi-
led non è il tuo genere, anche
se questi noir scandinavi so-
ti, in una comunità rurale pic-
cola e pettegola, dove tutti si L’autore no, perché si facesse degli ami-
ci, lo avevano mandato a gioca-
no un po’ tutti uguali. In Il fra- conoscono da sempre e dove re a calcio. E lui, che certamen-
tello c’è una mano che ti affer- i rapporti personali sono mi- te è uno che pensa in grande, de-
ra e che apre una porta dietro nati da antiche rivalità e da re- Jo Nesbø presenta «Il fratello» con Marcello Fois martedì 24 alle 19 cise che voleva solo diventare
l’altra, seminando indizi che lazioni malate. Quando il fra- in streaming sul profilo Facebook e sul sito del Circolo dei lettori di un calciatore professionista,
potrebbero non essere poi ne- tellino torna al paese con la Torino. Nato a Oslo nel 1960, per Einaudi ha pubblicato le serie di Harry ma un campione da nazionale
cessariamente quelli giusti. Il sua nuova moglie americana Hole (con «Il pipistrello» ha debutto nella narrativa nel 1998) e del norvegese e poi andare al Totte-
lettore va imbrogliato, è una e il progetto di un hotel spa Pescatore. Per Salani i romanzi per ragazzi del Dottor Prottor nham, la sua squadra del cuore.
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SABATO 21 NOVEMBRE 2020 LA STAMPA III
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i suoi thriller
Potrei uccidere
con la passione e mi piace sfi- Il dilemma morale è molto
darmiinqualcosaincui nonso- presente anche nei suoi libri
nobravo». pieni di assassini. Buoni che
per salvare
Quindi cosa è la scrittura per si rivelano cattivi e viceversa.
lei? Come se il male fosse una enti-
«Non possono pensare alla tà fluida. Esistono dei limiti
«Il pipistrello»
scrittura senza parlare di lettu- etici all’agire umano?
mio fratello?
(trad. di Eva Kampmann)
ra. Per me sono il tentativo di «Noncredo allamorale genera-
Einaudi
concatenare gli eventi, che noi le. Piuttosto credo che le socie-
pp. 416, € 13.50
trattiamo come se la vita aves- tàsi organizzino secondo rego-
Per saperlo
ti indispensabili per un narra- flessibile di quello che pensia-
tore? mo. Pensiamoall’omosessuali-
«Non lo so. Forse non ci sono. tà: negli anni ‘50, ’60 e anche
È come spiegare perché una ’70lasocietàla condannavaco-
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IV LA STAMPA SABATO 21 NOVEMBRE 2020
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L’intervista
Il romanzo
bourne che dà le dritte al varietà di piante, sassi, pol-
telefono. Oltre a compulsa- veri, fotografie del Natio-
re giornali sportivi, alleva nal Geographic, biglie, bam-
galline di razza purissima, bine maliziose che si abbas-
L
a passione per i ca- liano. Tamarisk Row di Ge- dalle suore a scuola, affron- dei verbi, della punteggia-
valli è quella di Bu- rald Murnane, che uscì nel ta i bulli, scopre il sesso, tura. Ma non si pensi a un
kowski. Stessa osses- ’74 e arriva ora nella sedu- sfrena l’immaginazione, garbugliato «flusso di co-
sione per la puntata cente traduzione di Roberto ama gli uccelli perché se scienza» (sebbene Murna-
giusta da trenta volte la po- Serrai, è una scoperta di Sa- ne infischiano delle strade ne sia cattolico e di origine
sta. Ma il paragone finisce farà. Un libro imperdibile e vanno dove vogliono. irlandese come il collega
lì. Augustine, il protagoni- per chi crede nel vigore del- Il romanzo, ambientato Joyce), Tamarisk Row somi-
sta di Tamarisk Row, ha una la letteratura che «ristora» negli anni 40, è diviso in glia piuttosto a un’avvin-
sola donna (sua moglie), è dalle miserie del presente. Gerald Murnane brevi capitoli, ognuno con cente, imprevedibile, tra-
morigerato, non vomita, Augustine Killeaton abi- «Tamarisk Row» titolo. Talvolta la narrazio- volgente, disordinata corsa
non beve, non fuma, prega ta in una cittadina sui mar- (trad. Roberto Serrai) ne si sofferma su un aned- a handicap in un luogo sper-
in chiesa. Vero che ogni tan- gini di scintillanti praterie Safarà Editore doto, talora si sbriglia in duto ai margini del Mallee
to lo fa per implorare lo scat- dove pascolano le mandrie pp. 308, € 19,50 una galoppata di pensieri, dove tutto può accadere .
to del «suo» fantino, ma la e gli uomini tornano da Intorno c’è il continente
fede nel grande padre dei grandi distanze a trovare australiano. Rigoglioso di
cieli che tramite i preti catto-
lici ha dato comandamenti
le donne che amano. Vive
per i cavalli e le scommes-
L’autore natura, pieno di silenzi e
contrasti, battuto dagli im-
severissimi è sincera. Gli ip- se. Gli piace vincere, ma an- prevedibili venti del nord
podromi, i sauri, le cavalle, che perdere non è male per- che mettono la voglia di pec-
sono semplicemente una ché la sconfitta lascia den- Gerald Murnane è nato a Melbourne nel 1939. È stato care, sormontato da cieli
(sublime) manifestazione tro la febbrile speranza di insegnante, editore e docente universitario. Al suo romanzo che sembrano unirsi ai cam-
del divino che dal crocifisso rifarsi. S’arrabatta con i d’esordio, «Tamarisk Row» (1974) seguono altre dieci opere di pi per far sentire la presenza
si estende alla selvaggia na- prestiti degli amici, o con narrativa, tra cui «Le pianure» (Safarà). Vive nel Victoria di Dio. Terra di uomini duri,
tura del continente austra- un professionista di Mel- occidentale, e non ha mai lasciato l’Australia in tutta la sua vita. fieri, seri, che scelsero la li-
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SABATO 21 NOVEMBRE 2020 LA STAMPA V
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Gerald
Murnane
Se vuoi capire Dio
E’ considerato il maggiore
autore di lingua inglese
scommetti sui cavalli
vivente, più volte degno
del Nobel. Il suo primo bri (all’inizio su un asse da sti-
ro in cucina) che la sua scrit-
so ventre dove «non c’è nul-
la»; di com’era suo padre
ta piuttosto inadatto a lavora-
re su romanzi convenzionali.
Ciò che colpisce nella sua
scrittura è la tumultuosa li-
romanzo (1974) esce ora tura ha il respiro del vasto bu-
sh dove la vita segue il suo cor-
quando cercava il nome del
cavallo vincente sui giornali
Da ragazzo pubblicai diverse
poesie su oscure testate.
bertà della lingua che ha bi-
sogna di dilagare, travolge-
in Italia: racconta so indifferente alle accelera-
zioni che l’uomo vorrebbe im-
e se si disperava dopo aver
sperperato la paga in scom-
Quelle che scrissi a vent’anni,
invece, furono tutte rifiutate
re la punteggiatura, le rego-
le dello spazio e del tem-
l’infanzia di un ragazzino primerle.
Ama i cavalli come il pa-
messe; del perché quella ter-
ra vastissima è considerata
dalle riviste cui le spedii.
Componevo versi di forma
po…
«Il mio primo lavoro che ini-
che cerca di capire dre, che sulle scommesse ci proprietà «solo» dei pionieri piuttosto tradizionale ormai ziai con entusiasmo e poi ab-
fece una malattia, non ha che la conquistarono mentre démodé. Il mio fallimento bandonai era parecchio di-
le debolezze dei grandi, mai preso un aereo, non sa gli antichi aborigeni compaio- poeticoneglianni ’60 fula pri- verso dai romanzi conven-
nuotare, e oltre a custodire no appena due volte nel ro- ma lezione sulle dinamiche zionali che venivano pubbli-
il delizioso mistero minuziosi archivi sulla pro- manzo, come «popolo scom- del mondo letterario. Impa- cati all’epoca. Mi resi conto
pria vita e la storia dei suoi parso» che percorreva sentie- rai che le mode e la prevalen- che ero incapace di scrivere
del sesso, la forza avi, ha inventato un gioco ri «senza quasi disturbare i za del gregge sono gli aspetti come volevano gli editori e il
(solipsistico) per mimare pappagalli e i dingo»; ma le ri- che più influenzano i critici. mercato. Oggi sono fiero di
della natura. E soprattutto corse di cavalli in un univer- sposte arrivano imprevedibi- Sono pochi tra coloro che ri- quel “me stesso giovane”,
condivide con il padre so parallelo che consta di
mappe, appunti, liste, minu-
li come la volata dell’outsider
che parte all’esterno dell’ulti-
vendicano il ruolo di giudica-
re il valore letterario che pos-
che non ritenne di essere in
difetto. Invece di pensare
la rovinosa passione ziosi ordini d’arrivo, e che
l’ha tenuto occupato per an-
ma curva per bruciare al foto-
finish le attese della folla atto-
sono permettersi di essere in-
dipendenti sul serio».
che non possedevo le abilità
necessarie, decisi che le con-
per gli ippodromi. ni (come il bambino di Tama-
risk Row).
nita.
E’ stato impiegato, inse-
Agli inizi degli anni 60 si de-
dicò a un romanzo poi lo ab-
venzioni sulle tendenze do-
minanti della forma roman-
Un capolavoro da scoprire A 59 anni, altra singolari-
tà, Murnane s’è messo a stu-
gnante: come ha capito che
sarebbe diventato scritto-
bandonò, perché?
«Nel 1962 scrissi più o meno
zesca fossero troppo restritti-
ve per le mie esigenze. Non
diare l’ungherese, lingua osti- re? cinquantamila battute per volevo disfarmi della punteg-
ca e inutile se non per la bel- «Quando iniziai a scrivere se- un’operadinarrativaambien- giatura o della grammatica
lezza della sua armonia voca- riamente mi ritenevo un poe- tata nell’epoca immediata- perché ero una testa calda.
lica, sedotto dal Popolo delle mente precedente la mia na- Ero semplicemente convin-
bertà, quando in Europa bi- BRUNO VENTAVOLI puszte, il reportage di Illyés scita i cui protagonisti princi- to, come lo sarei rimasto per
sognava chinare la testa da- sui butteri e i pastori della Il precedente palieranoispiratiaimieigeni- tutta la mia vita di autore,
S
vanti ai baroni. Ma non co- e cerchi la località do- grande pianura magiara, che tori e ad altri membri della che una frase può trasmette-
me in America, dove i cow- ve vive con «Google in quanto a sterminata piat- mia famiglia allargata. Ab- re sia il più complesso sia il
boy alla fine sono spacconi Earth» capisci perché tezza ha poco da invidiare ai bandonai il lavoro quando più semplice dei significati.
babbei che «montano pony è considerato tra gli terreni australi. Intervistar- mi sembrò avesse assunto la E cercavo di comporre frasi
da fighetti». autori più appartati di lingua lo, ovviamente, è come entra- forma del delta di un fiume, il in sintonia con la visione che
«Tamarisk» significa «ta- inglese, fin peggio di Salin- re nella macchina del tempo cui impeto era stato spezzato avevo in mente».
merice». Alberi nodosi che ger, perché Goroke è una la- e andare a ritroso, quando le in molti ruscelli privi di con- Che visione era?
segnano il confine con il de- crima di case nell’immenso comunicazioni umane non nessione gli uni con gli altri. «Era la “visione” di Bendigo,
serto e fanno da palcosceni- continente australiano, con avvenivano nello stucchevo- Attribuiiil fallimento allafret- la città che nel romanzo chia-
co alla fantasia infantile. 299 anime, secondo l’ultimo le tempo reale. Non avendo ta con cui mi ero gettato mo Bassett, nonché la città in
«Tamarisk Row» è invece il censimento. Se leggi Tamari- telefono, bisogna inviargli nell’impresa, senza un piano cui vissi dal 1944 al 1948 pri-
nome di un cavallo inesi- sk Raw, o Le pianure (uscito domande tramite l’editore: sufficientemente definito. ma di esserne portato via bru-
stente, che non ha mai vin- l’anno scorso), capisci invece lui risponde con la solita mac- Non avevo ancora ben chiari scamente, per non farvi mai
to, e gareggia in una corsa perché è ritenuto degno del- china da scrivere, spedisce i gli scopi e gli strumenti della più ritorno. Tuttavia, il letto-
immaginaria che Clement Nobel da colleghi tipo Coe- testi per lettera di nuovo all’e- narrativa». re deve sapere che la mia vi-
«gioca» con biglie colorate tzee. Gerald Murnane è uno ditore, il quale scannerizza e Che cos’è per lei la narrati- sione non si basava su una
e narra a se stesso con una scrittore potente. le ritrasmette in Italia via va? mera entità geografica. Virgi-
mano davanti alla bocca e Nato 81 anni fa in un sob- mail. «Non ricordo di avere mai nia Woolf scrisse che la vita è
l’altra all’orecchio per simu- borgo di Melbourne, vive ora La lettura di Tamarisk Row pensato,nemmeno dabambi- un involucro luminoso e ogni
lare una vera telecronaca in quel piccolo villaggio dove stimola tante curiosità, ver- no, che leggere narrativa ser- volta che mi sedevo davanti
tra i boati del pubblico e poi si guadagna qualche pagnot- rebbe da chiedergli, per Gerald Murnane visse a conoscere meglio quel alla macchina da scrivere, in
trascrive minuziosamente ta come barista al Club del esempio, del colorato libro «Le pianure» posto che viene comunemen- qualunque sobborgo di Mel-
su un quaderno cercando golf locale. Sulla sua idiosin- sugli uccelli australiani di (trad. di Roberto Serrai) te definito «mondo reale». bourne mi trovassi, pensavo
di riprodurre gli sforzi de- crasia per la modernità s’è fat- John Albert Leach che ricor- Safarà Editore Credo di aver sentito, fin da a Bendigo, centocinquanta
gli animali verso la vittoria to più volte pubblico vanto. da il magnifico collega ameri- pp. 124, € 18 subito, che leggere narrativa chilometri a nord, come a
mentre l’insegnante asse- Non ha mai posseduto un te- cano Audubon e che sprona- significava rendere accessibi- una costellazione di involu-
gna compiti, il sole picchia, levisore, non ha pc, né cellula- va la fantasia bambina; dei fu- le un nuovo tipo di spazio in cri: ricordi, fantasie, deside-
gli adulti sbagliano, il tem- re. Ha imparato a scrivere tic- metti di Devil Doone; del ses- cui una versione di me stesso ri, e molto altro. Erano più
po corre più veloce dei ca- chettando con il solo indice si- so che è il peccato più grave era libera di spostarsi tra luo- che semplici involucri: erano
valli. E la vita diventa leg- nistro nel ’79. E non ha mai in quella manciata di case in- ghi e personaggi che mi susci- una complessità seducente e
genda se c’è l’immaginazio- esteso alle altre dita l’abilità. torno alla chiesa e dell’irresi- tavano emozioni e non c’en- stimolantedi aure,luoghi,og-
ne a fecondarla. — Ed è forse per la necessaria stibile tentazione che suscita- travanonullacon ilmondo in-
© RIPRODUZIONE RISERVATA lentezza con cui compone i li- no le bambine con il loro bas- torno alla mia camera». CONTINUA A PAGINA VII
.
VI LA STAMPA SABATO 21 NOVEMBRE 2020
tuttolibri
L’autrice di culto
racconti inediti
Shirley Jackson
«La luna di miele di Mrs Smith»
(trad. di Simona Vinci)
Adelphi
pp. 364, € 19
È pieno di sangue
il calderone
della vecchia strega
Ragazze che fregano diavoli, serial killer, vita in famiglia
Pagine eccentriche e ciniche raccolte dai figli della scrittrice
Shirley
ANTONELLA LATTANZI la Library of Congress. È una
cascata di racconti, diari, poe-
C
hissà com’è stato es- sie, drammi teatrali, romanzi
sere un figlio, o una incompiuti. Ma per lo più rac-
figlia, di Shirley Jack- conti. Tantissimi racconti. I fi-
son. I figli di questa gli di Jackson li leggono, li se-
madre dalle mille personali- lezionano, e ne propongono
tà, dai mille umori, la casa la pubblicazione. Quelli rac-
spesso «piena di letterati e arti- colti nel volume La luna di mie-
sti eminenti», le feste, le parti- le di Mrs. Smith – con la tradu-
Jackson
te a poker, il fumo delle siga- zione di Simona Vinci, voce or-
rette, i drink, e il ticchettare so- mai storica di Shirley Jack-
litario della Royal di Shirley son, capace di interpretarne,
tutta la mattina, e poi a notte come una medium, le sotti-
fonda, ogni giorno. Una ma- gliezze e i giochi linguistici, l’i-
dre vissuta davvero troppo po- ronia e la profondità, i toni
co. Chissà com’è stato per lo- drammatici spesso stempera-
ti o aumentati in una vena stra-
vagante, eccentrica, o pertur-
Molti dei manoscritti bante – sono stati scritti tra la
ritrovati in un fienile metà degli anni Trenta e i pri-
mi Sessanta. Non so come de-
venticinque anni finire quest’antologia se non
dopo la sua morte come il calderone di una stre-
ga. Ti ci specchi dentro, pen-
sando che contenga dell’ac-
ro, venticinque anni dopo la qua calda per preparare, non do, potresti non tornare più. son alla Lovecraft che raccon- rial killer (non posso svelare ni io e te cambieremo, non sa-
morte della madre, ricevere so, una banale zuppa di legu- Non c’è solo la Shirley Jack- ta due ragazze capaci di frega- di più, ma il racconto in que- remo più gli stessi di adesso –
«per posta, senza alcun preav- mi. E invece ci vedi la tua fac- son più famosa, qui – quella, re, con leggiadria, senza fare stione è quello che dà il titolo gli dice. Prima di partire lui
viso», uno scatolone ritrovato cia – distorta, aumentata, rim- per intenderci, neogotica, di una piega, il diavolo in perso- alla raccolta, La luna di miele vuole baciarla ma lei ribatte
in un fienile del Vermont; co- picciolita, molto più bella, Hill House, Abbiamo sempre na. C’è una Jackson medieva- di Mrs. Smith, ed è l’unico di calma: «Non bacio gli scono-
me fosse l’inizio di un raccon- molto più brutta, al maschile, vissuto nel castello, La ragazza le, che racconta tutto un altro cui i figli hanno pubblicato sciuti. Ormai dovresti saper-
to di Shirley Jackson. Dentro, al femminile, diabolica, ange- scomparsa, La lotteria – ma an- diavolo – quello protagonista due versioni, entrambe bellis- lo». Mentre leggo questi rac-
c’erano il manoscritto origina- lica, viva come non è mai sta- che una Jackson quotidiana, dei processi dell’Inquisizione sime ma molto diverse nel ti- conti mi spavento, certo. Ma
le di Hill House, suo romanzo ta, più morta della morte – e che organizza in quattro e – un diavolo subdolo, sensua- po di consapevolezza della molte volte rido, di gran gu-
culto, e dei racconti inediti, perdi l’equilibrio. O, in realtà quattr’otto una festa per l’ami- le e cangiante che ha tutte le protagonista). C’è una Jack- sto. Altre volte vorrei dire:
sconosciuti ai figli. Il tutto rico- (siamo sinceri), ti ci tuffi e ba- co reietto di uno dei suoi figli età e nessuna, e in una mossa son che ti sembra di vedere su ehi, ma non puoi finire pro-
perto da vecchie ragnatele. sta. (mentre quello non smette di delle sue prende possesso del un palco come la protagoni- prio qui, voglio capire come
Da qui, come fosse l’incidente Ci nuoti, in questo enorme chiamarla, invece di «mam- mondo intero. C’è una Jack- sta della serie tv La fantastica continua questa storia. Altre
scatenante di un romanzo di calderone che si fa sempre più ma», «vecchia»), o una Jack- son noir, che racconta di un se- signora Maisel (una stand up volte mi godo la squisita mae-
Jackson, inizia la storia. caldo, nuoti e il calderone si al- comedian donna che vive e la- stria di Shirley Jackson nella
I figli cominciano le ricer- larga, e diventa una piscina, e vora a New York sul nascere cura dei dettagli: com’è appa-
che e scoprono altri racconti da una piscina il mare. Ma degli anni Sessanta) mentre recchiata una tavola, cosa c’è
della madre, inediti o pubbli- non un mare di quelli limpidi, racconta uno scambio familia- in una stanza, cosa indossa
cati in vecchie riviste ormai tranquilli, da contemplare re a proposito di Tolstoj e Mel- una persona, come appare l’o-
scomparse, un po’ dappertut- per ritrovare te stesso. Un ma- ville. C’è una Jackson cinica e rizzonte. Sono anche i feno-
to. Alcuni li avevano il fratello re burrascoso e arrabbiato in Shirley Jackson (San Francisco, 1916 – North Bennington, 1965), divertente che racconta una menali dettagli narrativi che
e la cognata di Shirley, altri certi tratti, in altri azzurro scrittrice e giornalista statunitense, è autrice tra l’altro della storia ragazza che non ha nessuna fanno di Shirley Jackson una
una delle figlie, altri ancora ghiaccio e spumeggiante, in breve in stile gotico «La Lotteria», di «L'incubo di Hill House» intenzione di dare il bacio degli scrittori migliori che io
erano negli archivi della San altri così profondo che, se vai considerato uno dei più celebri racconti di fantasmi del ventesimo d’addio al suo fidanzato in par- conosca. C’è una Shirley Jack-
Francisco Public Library e nel- sott’acqua per toccarne il fon- secolo, «Paranoia» e «La ragazza scomparsa», tutti Adelphi tenza per la guerra. Da doma- son che ricorda l’Henry James
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SABATO 21 NOVEMBRE 2020 LA STAMPA VII
tuttolibri
Murnane, le scommesse
sono un impegno da asceti
L’anticipazione
Q
uel che ricordo con chiarezza dell’avere sedi-
ci anni è che si trattava di un’età particolar- SEGUE DA PAGINA V sett, beh’, posso assicurare gione». Non a caso gli scom-
mente angosciante; dalla California, la no- chela verità è ben più bizzar- mettitori professionisti vi-
stra famiglia si stava trasferendo sulla costa getti,stratidi memoria intes- ra della finzione». vono quasi monacalmen-
Est, e io dovetti adattarmi a una nuova scuola e a nuo- suti con altri strati più pro- A 18 anni entrò in semina- te, non bevono, non fuma-
ve abitudini, tutte cose che sono convinta producano fondi. Era, e lo scoprii in un rio, attratto dall'esempio no, non hanno donne, ri-
un forte senso di disagio in una sedicenne. Nella nuo- giorno indimenticabile, co- di Merton, ma cambiò idea sparmiano per la punta-
va scuola sospesero una lezione di chimica perché io me guardare dentro una bi- presto. Perché? ta...
potessi assistere alla mia prima nevicata; l’intera clas- glia di vetro colorata sospe- «Le persone attribuiscono «Le corse significano molte,
se si precipitò fuori e si divertì a osservare le mie rea- sa contro una forte sorgente troppa importanza al perio- moltissime cose per tante
zioni a una cosa che non mi sognavo potesse esistere di luce». do in cui credetti di essere persone, e tra i loro seguaci
davvero. Fu da quella biglia, così tan- destinato al sacerdozio cat- vi sono anche asceti. Pochi
Ricordo anche una tremenda e frustrante irritazio- to amata dal «bambino», tolico. Dal momento in cui hanno ricevuto dalle corse
ne verso tutto ciò che leggevo in quel periodo – sa il cie- Murnane che nacque lo carezzai quell’idea a quan- ciò che io ho ricevuto io e
lo di cosa si trattava, a giudicare da certi libri che ho «scrittore»? do abbandonai il seminario, che tutt’ora continuo a rice-
conservato –, tanto che una sera presi una decisione: «In quel giorno, che defini- dovevissi perquattordiciset- vere».
dal momento che non esisteva al mondo nessun libro sco indimenticabile, com- timane, non trascorse nep- A scuola, in veranda, pri-
che valesse la pena di leggere, ne avrei scritto uno io. presi di essere in grado di pure un anno. Insomma fu ma che una corsa parta, nei
Dopo aver scartato il dramma in versi perché fuori scrivere fino alla fine il libro una parentesi breve della giochi tra ragazzini, nei pa-
moda e la poesia perché troppo difficile, alla fine mi che avevo sognato per così mia vita. Chissà che cosa scoli scintillanti: un altro
decisi per un racconto poliziesco, più facile da scrive- tanto tempo e che disperavo pensai all’epoca. Credo si sia «protagonista» ricorrente
re e probabilmente anche più facile da leggere. Mi ven- di riuscire a concludere. Da trattato di un piano piutto- del paesaggio australiano
ne in mente che, se avessi scritto tutta la storia a parte allora, capita quasi sempre stoscaltro per scansare l’uni- è il Silenzio. È così davve-
il finale, avrei potuto mettere tutti i nomi dei personag- durante la fase preparatoria versità alla fine delle supe- ro?
gi dentro un cappello e poi estrarre a sorte quello di ogni opera. Affiora nella riori, e specialmente per «L’Australia è un continente
dell’assassino, così il finale sarebbe stato a sorpresa an- mente un’immagine come non studiare Letteratura In- vasto, e io ho trascorso quasi
che per me. Ricordo che stavo seduta tutto il giorno quella che vidi nella biglia, glese. Mi laureai in Arte a tutta la vita in un piccolo an-
nella mia stanza a scrivere come una pazza per costrui- che chiamo “immagine cen- Melbourne come studente golo. Il paesaggio intorno al
re un intreccio nel quale uno dei personaggi (quasi tut- trale”; è un’immagine che part-time ormai vicino ai miopaesino, neldistretto oc-
ti deplorevoli e inclini a battutacce adolescenziali) po- tiene avvolta nella sua com- trent’anni e all’università mi cidentale del Victoria, è si-
tesse essere designato come assassino. Dopo i primi plessità molte altre immagi- resi conto che l’Inglese acca- lenzioso nei pomeriggi afosi
due o tre delitti, la storia si fece approssimativa, per- niingradodi sostenerminel- demico era da evitare ancor d’estate, ma il silenzio non
ché non avevo la pazienza di dedicare tanto tempo al- la scrittura. Poco dopo l’ap- più di quanto già sospettas- fa che portare alla mente i
le indagini, così raccolsi i nomi dei personaggi, presi il parizione della biglia, mi si. Irrilevante per il mio lavo- suoni dei numerosi uccelli
manoscritto e scesi al piano di sotto per leggerlo alla venne inmente il titolo del li- ro di scrittore e probabil- che cantavanopoche orepri-
mia famiglia. bro. Non riesco a iniziare un mente dannoso». ma,eche canterannonuova-
Mia madre stava lavorando a maglia, mio padre leg- nuovo romanzo se non ho Ha cambiato idea anche mente poche ore più tardi».
gendo il giornale e mio fratello facendo qualcosa che già presente la parola, o la sulla decisione di non scri- Che immagine ha dell’Ita-
non ricordo – probabilmente intagliava le sue iniziali frase, che saranno il titolo. vere mai più un romanzo? lia dall’emisfero australe?
nel legno del tavolino da caffè. Li convinsi tutti e tre ad E’ come quella “ immagine «Sì,l’ho già fatto,ma preferi- «Poiché non sono un viag-
ERICH HARTMANN/MAGNUM PHOTO ascoltarmi. Lessi loro l’intero manoscritto e subito do- centrale”, racchiude in sé sco non pronunciarmi anco- giatore e non ho mai mes-
po avemmo più o meno la seguente conversazione: gran parte di quel tutto che rasu quelloche saràilmio se- so piede su un aeroplano,
FRATELLO: Che cosa sarebbe non è ancora scritto. Dal dicesimo libro». né guardo tv o film, ricevo
di Giro di vite, quando raccon- MADRE: È molto carino, tesoro. giorno in cui lo distinsi vaga- Qual è il peso delle pianure le impressioni dei paesi
ta di una donna scomparsa in PADRE: Molto, molto carino. (A mia madre) Chia- mente a quando scrissi l’ulti- nella sua narrativa? stranieri essenzialmente
una camera da letto, sotto un mi tu il tizio della caldaia? ma parola, Tamarisk Row «L’unico tipo di paesaggio in dai libri. L’unico scrittore
quadro maledetto. Per salvar- FRATELLO Peccato solo che non muoiano tutti (ri- mi ha impegnato per quasi cui mi sento a mio agio è ru- italiano che conosco è Ita-
la, la sua amica la segue fino sata rauca). dieci anni». rale, erboso e pianeggiante lo Calvino ma lui, ahimè,
all’altro modo. E poi c’è una MADRE Shirley, sei stata in camera per ore, spero al- Quali somiglianze ci sono con una fila di alberi inlonta- ha raccontato principal-
Jackson che ti inchioda, e scri- meno tu abbia trovato il tempo di rifarti il letto. tra gli eventi narrati in «Ta- nanza, o al massimo una mente luoghi che non so-
ve: «Quel che ti preoccupa ti marisk Row» e quelli della macchia bluastra di colline e no l’Italia. Le immagini
tradisce, è sempre così». Non ricordo quale dei personaggi venne fuori dal sua infanzia? montagne che segna l’oriz- “italiane” che mi evoca
Quanto è vero. Potremmo dir- cappello con le mani insanguinate, ma ricordo che pre- «La risposta è alla portata di zonte. Odio e temo l’oceano questa domanda risalgono
lo in un romanzo di un milio- si una decisione: non avrei più letto racconti polizie- chiunque ricordi la morte di e non lo vedo da decenni. ai cinque anni di latino che
ne di pagine o, come sa fare schi e non avrei più scritto racconti polizieschi; anzi, un nonno, oppure il primo Evito i laghi e i fiumi ampi. ho studiato alle superiori.
lei, in pochi paragrafi, mentre non avrei più scritto niente. Avevo già deciso che non giorno di scuola, o il primo Eppure mi piace vedere lo Quella più potente è di un
racconta di una moglie che, mi sarei mai sposata e che di sicuro non avrei mai avu- appuntamento con la futura scorrere dell’acqua sulle roc- austero uomo barbuto, fa
senza un motivo, sta pensan- to figli. Forse fu più o meno in quel periodo che mi con- partner.C’è qualcuno in gra- ce nei ruscelli poco profon- ampi gesti con il braccio
do di uccidere il marito. Se vinsi che il lavoro giusto per me sarebbe stato il detecti- do di distinguere i ricordi di. Per spiegare quali pensie- nudo che fuoriesce dalle
non avessi finito lo spazio a ve privato. esatti da quelli fasulli? Di se- ri e visioni mi suscitino i pae- pieghe di un’ampia toga.
mia disposizione in questo parare il ricordo di eventi ac- saggipreferiti dovrei scriver- E’ Cicerone in tribunale
pezzo, continuerei all’infini- © 1996 Laurence Jackson Hyman, J. S. Holly, Sarah Hyman Dewitt, caduti davvero da quelli che ci sopra un romanzo. E in ef- ma potrebbe anche essere
to. Continuate voi. Shirley and Barry Hyman sarebbero potuti accadere? fetti l’ho fatto, nell’82, con Marco Porcio Catone, quel
Jackson, La luna di miele di All rights reserved Io non so farlo. Se qualcuno Le pianure». patriota che per anni si al-
Mrs. Smith: tutto da sorseggia- This translation published by arrangement with Random House an fosse interessato a sapere se Le corse dei cavalli sono zava in senato per ribadire
re (come un vampiro sorseg- imprint of Random House, a division of Penguin Random House LLC io e la mia famiglia abbiamo un’ossessione, un tormen- che Cartagine doveva esse-
gia il sangue). — © 2020 Adelphi Edizioni S. p. A. Milano vissuto a Bendigo come i Kil- to talmente profondo da so- re distrutta». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA Published by Arrangement with Agenzia Santachiara leaton hanno vissuto a Bas- migliare quasi a una «reli- © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VIII
daria bignar di
oggi faccio az zurr o
UN A S TORI A COMIC A E S T RUGGEN T E, CHE MESCOL A
LEGGERE Z Z A E PROFON DI TÀ , GR A ZI A E T ENERE Z Z A .
“In Oggi faccio azzurro c’è qualcosa di nuovo e di bellissimo.”
Teresa Ciabatti, Corriere della Sera
23 NOVEMBRE 18.30 30 NOVEMBRE 18.30 7 DICEMBRE 18.30 14 DICEMBRE 18.30 18 DICEMBRE 18.30
VALERIA SOFIA VISCARDI RICCARDO MARCO SELVAGGIA
PARRELLA E IRENE GRAZIOSI FALCINELLI MISSIROLI LUCARELLI
STO BENE WHY AM TANTO PIÙ SCURO LA CACCIA IL RIMEDIO PER UN
SOLO DENTRO I SO IN LOVE? È L’AZZURRO MI DISTRAE CUORE SPEZZATO
.
X LA STAMPA SABATO 21 NOVEMBRE 2020
tuttolibri
Americani
I racconti di james still
J
ames Still, nato in Ala- memorabile come lo Zio Mize
bama nel 1906 e morto Hardburly, che «aveva cento
a novantaquattro anni e tre anni quando iniziarono a
in Kentucky nel 2001, spuntargli capelli e denti»: e
è stato forse lo scrittore che leggere questa storia che ha
più di ogni altro ha incarnato come tema l’immortalità vista
la narrativa venuta alla luce con le lenti del misticismo ap-
nella zona dei monti Appala- palachiano è come imbattersi
chi, sul limitare di quella Rust nel fratello di Benjamin But-
Belt così duramente colpita ton, il protagonista del cele-
dalla crisi economica che bre racconto di Francis Scott
quattro anni orsono aveva Fitzgerald.
portato i voti necessari alla Lì dove il ginseng che un
presidenza di Donald Trump. tempo abbondava è diventa-
E con Le colline ricordano il ro- to scarso da valere come l’oro,
manziere e poeta americano è ambientato Dodici pere appe-
torna oggi in libreria anche in James Still se in alto, in cui una madre fa
Italia grazie a questa raccolta «Le colline ricordano» del suo meglio per sistemare
di racconti, in parte già pubbli- (trad. di Livio Crescenzi pentole bacinelle lì dove la
cati in patria in altri volumi e e Marta Viazzoli) pioggia battente penetra at-
in parte poco conosciuti o del Mattioli 1885 traverso il tetto di una casa
tutto inediti. pp. 272, € 18 che presto la famiglia del gio-
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SABATO 21 NOVEMBRE 2020 LA STAMPA XI
tuttolibri
DIEGO DE SILVA
E
sistono tre verità
per tre diversi tipi di
narrazione: quella
dei fatti, quella pro-
cessuale e il giro lungo che
compie intorno alla verità
uno scrittore che vuole (pro-
va a) raccontarla. In Ore di-
sperate, opera prima di Ca-
sey Cep, queste tre verità - di-
vise in capitoli - si susseguo-
no a staffetta.
I fatti. Il reverendo afroa-
mericano Willie Maxwell vie-
ne accusato di aver ucciso
cinque membri della sua fa-
miglia (la prima e la seconda
moglie, il marito della don-
na che poi sposerà in secon-
de nozze, un nipote e la fi-
gliastra della sua terza mo-
glie) per lucrare sulle poliz-
ze assicurative stipulate sul-
la loro vita. Nonostante i mal-
destri tentativi di far passare
per incidenti dei chiari casi
di omicidio, il reverendo vie-
ne ripetutamente assolto fin-
ché, esasperato dai frequen-
ti lutti e dall’impunità di
Maxwell, un suo parente
non gli spara durante i fune-
Willie Maxwell
fu assolto
ma poi ucciso dal
parente di una vittima
Truman Capote nel Kansas so a Robert Burns, le polizze me quella del reverendo
per aiutarlo a raccogliere il e la vita poco virtuosa del re- Maxwell, troverebbe (dopo
materiale per una serie di ar- verendo Maxwell, e li usa co- il rifiuto) un’obiezione d’in- Giornalista del New Yorker
ticoli che sarebbero poi con- me una sorta di antefatto, credibilità (il che dimostra Casey Cep ha una laurea a Harvard e un dottorato in teologia a
fluiti nel capolavoro A san- una parentesi temporale che quanta intraprendenza ab- Oxford. Scrive per il New Yorker e suoi articoli sono usciti anche per
gue freddo. Harper Lee, che funziona come una ricostru- bia la vita rispetto all’arte, o la Paris Review e per New Republic. «Ore disperate», sua opera
dal sud razzista non solo pro- zione del periodo in cui Har- almeno a chi nell’arte inve- prima, è stata inclusa tra i bestseller del New York Times
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XII LA STAMPA SABATO 21 NOVEMBRE 2020
tuttolibri
Italiani
diario di scrittura
SANDRO VERONESI su questo mondo, un pericolo immenso e pan- chi, quasi tutti pazzi o quasi pazzi.
demico. Così, non si è trattato solo di inventa- Un paese maledetto, si sarebbe detto dopo
C’
è tanto lavoro da fare per inventar- re un mondo, ma anche una fine del mondo. l’avvento dell’Apocalisse; e allora, visto che bi-
si un mondo. Tanto lavoro. La fine del mondo l’ho inventata prima del sognava dargli un nome, perché non consa-
Io volevo solo parlare della mor- mondo. Mi è venuta abbastanza facile. Una fi- crarlo al santo più equivocato di tutti? San Giu-
te dei miei genitori, del cielo nero ne del mondo intesa proprio come l’Apocalis- da – inteso come Giuda Taddeo, cugino di Cri-
«come un sacco di crine» che ha schiacciato i se che fa irruzione al galoppo– incomprensibi- sto e apostolo come l’Iscariota: qui in Europa
miei primi tempi da orfano, della lotta per non le, inaccettabile e tuttavia madornale e fin così ignorato, se non direttamente scambiato
sguazzare nella pozzanghera del lutto, per ti- troppo evidente, a travolgere ogni cosa. Mi è per il traditore, e invece così popolare in Ame-
rarmene fuori, accettare, rinascere, risanar- venuta facile perché non ho dovuto fare altro rica Latina, dove è venerato come il santo dei
mi: ma se avessi parlato di quello sarebbe ve- che tirarla fuori dalle mie profondità, come disperati. Ci sono folle in coda fuori dalle catte-
nuta fuori una specie di diario, e io non ho mai svuotando uno zaino. Cioè si trattava di tirare drali di Lima, di Rio de Janeiro, di Bogotà, che
amato i diari. Allora ho pensato di inventarmi fuori le mie paure e metterle in campo tutte in- ospitano il tabernacolo con la statuetta di San
un mondo nel quale tutti, non solo io, fossero sieme. E le mie paure erano: la ragione che Giuda Taddeo, le ho viste con i miei occhi, tut-
alle prese con l’inaccettabile e rischiassero di non serve più a nulla, la fede che non serve più ti in attesa di toccare il vetro della teca rivol-
sprofondare nella negazione – e solo pochi, a nulla, gli squali, il cancro, la violenza, la fol- gendo la propria preghiera al Santo di chi non
lottando, riuscissero a salvarsi. Soltanto così, lia, le morti fesse, i bambini che spariscono. ha altri santi. Ma questo in Sudamerica. In Ita-
per come vedevo le cose io, il mio buio sarebbe Bastavano e avanzavano per farci una fine del lia San Giuda è percepito come un santo scan-
potuto diventare letteratura. Il diario no. I dia- mondo. Era sufficiente proiettarle tutte insie- daloso, che sguazza nell’ambiguità perché vie-
ri non sono letteratura. La penso ancora così, me sul mio mondo (non ancora) inventato. ne confuso con il responsabile della consegna
peraltro. Restava dunque da inventare il mondo. In-
Ma inventarsi un mondo significa inventar- tendiamoci, anche se mi sarebbe servito per
si un sistema complesso di azioni e reazioni,
una moltitudine di personaggi interdipenden-
parlare di me, anche se gli avrei proiettato so-
pra le mie paure, io non ero quel mondo: Ripubblicato dopo 10 anni
ti gli uni dagli altri, significa inventarsi i loro tutt’al più era lui a essere me. E poiché da un
movimenti individuali e quelli collettivi, i ge- po’ di anni ero perseguitato dall’immagine di
sti normali e i gesti inconsulti, le differenze e un grande albero ghiacciato intriso di sangue Undici persone sono morte, per cause diverse, ai piedi di un albero insanguinato. I 42 abitanti di Borgo San
le affinità. Significa mettere in moto un mecca- (non ho mai avuto la minima idea sulla prove- Giuda, travolti dalla tragedia e dalla pressione mediatica, scivolano verso la follia. Don Ermete (che sotto la
nismo che non si sarà più in grado di controlla- nienza di questa immagine) ho pensato alla tonaca custodisce un segreto) e la giovane psichiatra Giovanna Gassion, in fuga da un amore finito, cercano
re. E poiché io volevo parlare del pericolo di montagna. Un paese di montagna. Isolato, pri- di metterli in salvo. Sandro Veronesi (Firenze, 1959), Premio Strega 2020 con «Il colibrì», ha scritto «XY»
sprofondare nella palude e di essere divorati vo di attrattive turistiche, svuotato di abitan- nel 2010. Uscito da Fandango, il romanzo è ripubblicato adesso da La nave di Teseo che ha riportato in
dai suoi mostri, dovevo inventare anche una ti, senza più giovani, senza eros, senza futuro, libreria anche «Live», «Venite venite B-52», «La forza del passato», «No Man’s Land», «Caos Calmo»
minaccia altrettanto potente che incombesse con poche decine di abitanti quasi tutti vec- (nel 2002 premio Strega, Prix Fémina e Prix Méditerranée), «Brucia Troia»
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SABATO 21 NOVEMBRE 2020 LA STAMPA XIII
tuttolibri
economia sentimentale
L
nin (Aldo Nove). Molto bella la ricerca sui no- o scrittore inserito in sa e innovativa di quella che
mi propri: trattandosi di persone molto anzia- una precisa classe so- si era concretizzata sino agli
ne, è stata un’immersione nei nomi popolari a ciale e addirittura in anni Settanta del secolo scor-
cavallo tra Ottocento e Novecento. Per i ma- un gruppo ristretto e so. In poche parole, un vero
schi Sauro, Zeno, Manrico, Erwin, Manfred, abbiente, che si è ritrovato futuro non esiste, non c’è spe-
Primo, Terenzio, Rudy, Fulgido, Fosco, Ne- senza colpe apparenti a mu- ranza che continui il periodo
reo, Geppi, Notburg, Anton; per le femmine tare in peggio la propria con- speciale individuato da stu-
Urania, Argenia, Adua, Perla, Aurora, Genise, dizione, vuole prima di tutto diosi come Robert J. Gordon
Nives, Edwige, Natalina. Trovai sul web un si- trovare un’interpretazione e messo in scena in un roman-
to molto utile nel quale si poteva costruire il plausibile di questa infausta zo epocale come La fiera mon-
proprio albero genealogico, e me ne servii per parabola esistenziale. Per diale di Edgar L. Doctorow. Il
farne uno enorme che tenesse insieme tutti i esempio, Giuseppe Tomasi lavoro dei singoli, ossia l’inte-
personaggi, risalendo indietro di tre o quattro di Lampedusa ha concepito ro universo vitale di Nesi e
generazioni. Non sapendo ancora quali sareb- Il gattopardo quando la sua dei suoi personaggi, non
bero stati i protagonisti e quali i comprimari, aristocrazia era ormai un’en- avrebbe allora più alcun sen-
ma sapendo che tutti sarebbero scivolati nella tità in via di sparizione e ha so?
follia, per ognuno dovetti fare una scheda mol- deciso di tornare alle origini Con il tarlo di questa possi-
to accurata dei disordini mentali destinati ad di quello stato di cose, offren- bile verità, il narratore conti-
aggravarsi (anamnesi, eziologia, tare eredita- do un’acuta e tendenziosa let- Edoardo Nesi nua a ribellarsi, a esporre irri-
rie, traumi). Per i disordini mentali c’era, allo- tura dell’Unità d’Italia. «Economia sentimentale» tate e a volte irritanti conside-
ra, il DSM IV (Disorder and Statistical Manual In varie sue opere anche La nave di Teseo razioni sulla pandemia, sulla
and Mental Disorders, 4 edizione, per fortuna Edoardo Nesi ha assunto un pp. 184, € 16 sua gestione politica e socia-
consultabile online), nel quale era possibile punto di vista analogo, spe- le, sui destini generali e quel-
pescare, oltre alla descrizione delle sindromi cialmente nel suo fortunato li particolarissimi. Emergo-
ILARIA MAGLIOCCHETTI LOMBI/CONTRASTO
più tradizionali, anche quella di sindromi più Storia della mia gente, vinci- no così amici pratesi che so-
rare e interessanti (Folie à deux, Intossicazio- tore dello Strega nel 2011 e no scomparsi in questo perio-
di Cristo. Era il nome perfetto per il mio pae- ne da acqua, Tricotillomania, Accelerazione dedicato alla trasformazione do, magari ricevendo un fu-
se-mondo: si trattava solo di verificare che ideica, Sindrome di Waxman-Geschwind). In- dell’industria tessile a Prato, nerale indegno della loro
non esistesse già, magari arroccato alle pendi- somma, per farla breve, il risultato fu che per ramo in cui aveva operato ad estrosità, come nel caso di Fa-
ci della Sila o sulle Prealpi della Liguria, e for- mettere al mondo 42 personaggi utilizzabili alto livello il padre Alvarado. bio il Bernabei. Ma soprattut-
tunatamente no, un paese chiamato San Giu- nella storia (gli abitanti di Borgo San Giuda, Dopo la fase ovvia della ribel- to, dapprima in modo indiret-
da, o Borgo San Giuda, non esisteva. Non esi- cioè del mio mondo inventato) ho messo insie- lione adolescenziale, il figlio to e quasi casuale, poi con
steva ancora. me appunti per oltre 450 pagine. Un’altra tren- aveva ereditato l’azienda di una presenza pacata e sola-
Per renderlo più fantasmatico, decisi di col- tina di personaggi meno importanti sarebbe- re, viene in primo piano il pa-
locarlo sul confine tra il Trentino e il Sud Tiro- ro scaturiti direttamente dalla storia, senza dre Alvarado.
lo – confine che era politicamente esistito op- sforzi e senza schede personali. Un racconto-saggio Non a caso l’ultimo capito-
pure no, nel corso dei secoli, a seguito dell’esi- Poi, c’erano da definire i due protagonisti, i che alla fine delle poche evidenze, in que- lo è dedicato a pochi ma netti
to delle guerre. Per la precisione, individuai due personaggi chiamati direttamente dentro sto periodo così drammatica- ricordi di vita familiare, ai
una valle reale, nelle vicinanze di Cles, attor- la storia dagli eventi iniziali, le due voci nar- fa i conti con la figura mente incerto, è che solo i su- grandi incontri che un im-
no alla quale collocarne due o tre inventate da ranti: quella del prete (la fede) e quella della del padre per-colossi finanziari conti- prenditore arricchitosi nel se-
me, ognuna con il suo fiumiciattolo inventato psichiatra (la scienza). Quest’ultima l’ho con- nueranno ad arricchirsi, Co- condo dopoguerra poteva fa-
e il suo paese inventato, per arrivare a Borgo cepita giovane, ex-campionessa di sci, laurea- vid o no, e specialmente i big re in hotel e ristoranti splen-
San Giuda, cioè al mondo; per arrivare alla val- ta da poco, assegnata alla ASL di Cles e quindi famiglia ma nel 2004 è stato della tecnologia, altrimenti didi, per esempio Alfred Hit-
le maledetta dove sarebbe cominciata la fine titolare della zona investita dal disastro, inten- costretto a venderla, a causa noti come Faang. chcock a Sankt Moritz o
del mondo. ta a staccarsi dal compagno più grande di lei, della concorrenza cinese e in- Nesi però vuole approfon- Frank Sinatra a New York,
I nomi non erano un problema. Non sono sostituto procuratore, il quale però faceva pa- ternazionale. O così, superfi- dire l’analisi consultando gli senza però desiderare, snobi-
mai stati un problema, per me, i nomi dei posti recchia resistenza, e anche da una madre ma- cialmente, si disse. esperti, quindi ci propone sticamente, di essere associa-
e dei personaggi inventati, perché ho i miei cri- nipolatrice. Per lei non solo un cognome ma Ma il figlio costretto a una serie di suoi dialoghi con to ai divi. Questa vita, il fi-
teri per sceglierli, non devo mai improvvisare; anche un nome di battesimo speciale: Giovan- smantellare quanto era stato personaggi del calibro di En- glio, l’ha solo sfiorata, e ora
li raccolgo via via che li incontro e li tengo da na Gassion, cioè Edith Piaf. Il prete invece non fatto dal padre e dai nonni rico Giovannini, economista sa che non sarà replicabile,
parte, come si fa con i funghi messi a surgela- ho dovuto inventarlo perché quando ho co- vuole capire cosa è successo e statista a lungo a capo che l’utopia si è liofilizzata
re. Cles doveva rimanere l’ultimo posto vero; minciato a riempire la sua scheda per capire davvero. Si lega a filo doppio dell’Ocse, o di Guido Maria nel continuo riadattamento
da lì in poi, salendo verso Borgo San Giuda, so- che tipo fosse mi sono accorto che si trattava, al suo ambiente, come dimo- Brera, responsabile di impor- delle classi medie e deboli, e
lo posti inventati: Serpentina, Massanera, Do- eh sì, di un personaggio che era già stato prota- stra lo stile stesso di Nesi, che tanti fondi d’investimento e nell’esponenziale potenzia-
loroso, Gobba Barzagli, Fondo, Dogana Vec- gonista di un mio romanzo, quasi vent’anni esibisce di continuo toscani- già autore, con lo stesso Nesi, mento dei pochissimi domi-
chia, Dogana Nuova. I nomi non erano un pro- prima: Mète, il ragazzo degli Sfiorati. Ma non smi ormai desueti nell’italia- di Tutto è in frantumi e danza natori.
blema. mi interessava di sbandierarlo, perché non si no standard. E indaga, cer- (2017), incentrato sulle con- Delineato il contesto, Nesi
E alla fine bisognava popolarlo, questo pae- credesse che il romanzo che avrei scritto fosse cando di andare oltre le appa- seguenze della crisi finanzia- sembra non avere risposte se
se chiamato Borgo San Giuda. Ecco il lavoro il seguito degli Sfiorati; anzi, pensai di tenere renze, come un cercatore d’o- ria del 2008. In base ai pareri non quella di una faticosa ri-
enorme. Bisognava strutturarlo. Da numero- la cosa più nascosta possibile: così Mète è di- ro che segue ogni possibile di questi e di tanti altri specia- cerca di appartenenza. L’es-
se visite fatte nei cimiteri di piccole frazioni di ventato Don Ermete – insospettabile, ma io sa- traccia. listi si tenta di interpretare il sere parte di un gruppo, dal-
montagna avevo ricavato l’informazione che pevo un mucchio di cose su di lui, e soprattut- In questo suo nuovo rac- presente per guardare verso la famiglia alla città natale al-
paesi simili a Borgo San Giuda erano costituiti to conoscevo il suo segreto. conto-saggio lo scrittore si il futuro, nella consapevolez- la comunità dei simili, è un
dall’incrocio di cinque, sei, otto, massimo die- Le schede dei due protagonisti, complete presenta nel pieno della pan- za, con Guicciardini, che «de’ eventuale antidoto alla lotta
ci ceppi familiari. Mi decisi per dieci, incrocia- anche delle loro sindromi: altre quaranta pa- demia, ossessionato dalle futuri contingenti non v’è titanica del singolo per un mi-
ti tra loro a formare quattro clan. I cognomi gine – cui, a rigore, andavano sommate le conseguenze che di sicuro si scienza». glioramento solo suo, il mo-
non erano un problema, bastava incrociare trecento e passa degli Sfiorati, dove la psico- verificheranno per il lavoro, Ma il problema è ancora dello che ha dominato gran
quelli che mi procuravo con i miei metodi con logia di Mète/Don Ermete veniva struttura- l’economia materiale, la so- più radicale. Mettendo a frut- parte dello sviluppo capitali-
quelli compatibili con quell’area geografica. I ta con molta definizione. Ottocento pagine, pravvivenza delle fasce socia- to alcune sue riflessioni già stico occidentale e che ora ri-
miei metodi erano sostanzialmente due: cam- dunque, per costruire il mio mondo inventa- li medio-basse. Perché una del 2016, l’autore nota che vela tutta la sua assurdità.
pioni di sci (o avversari particolarmente forti to: non restava che mettere a frutto quel la- Per questo, pure la lotta freu-
miei e di mio fratello di quando facevamo le voro. L’albero intriso di sangue c’era; la fine diana contro il padre deve
gare di sci, da ragazzi) e cognomi abbandona- del mondo prodotta dalle mie paure (la ra- Scrittore e politico cessare: e infatti al termine
ti da gente che aveva scelto un nome d’arte. gione che non serve più a nulla, la fede che Edoardo Nesi, scrittore e politico è nato a Prato il 9 novembre 1964. di Economia sentimentale Al-
Così, gli abitanti di San Giuda si divisero (in- non serve più a nulla, gli squali, il cancro ec- Ha vinto il Premio Strega 2011 con «Storia della mia gente», in cui varado sorride finalmente
crociandosi) in: Formento (campioni giovani- cetera) sarebbe cominciata da lì. — racconta la realtà tessile di Prato e la storia della sua famiglia. anche a suo figlio.—
li di sci alpino, fratello e sorella, originari © RIPRODUZIONE RISERVATA Ha vinto il Premio Cortina d'Ampezzo 2015 con «L'estate infinita» © RIPRODUZIONE RISERVATA
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XIV LA STAMPA SABATO 21 NOVEMBRE 2020
tuttolibri
Italiani
g iallo lacustre / Andrea vitali
RAFFAELLA SILIPO medico di famiglia per un quar- tica. Non sono forse già saltati i all’avanspettacolo. E new en- sgrazie non arrivano mai sole
I
to di secolo, senza mai smette- precedenti segretari Bortolo try come l’appena nominato di- ma sempre a grappolo: del nuo-
l maresciallo Ernesto Mac- re del tutto, tant’è vero che ha Piazzacampo (detto Tartina) e rettore delle Regie Poste Miria- vo ordinamento festivo farà le
cadò sta per diventare pa- rimesso il camice per l’emer- Aurelio Trovatore? Entra in no Bagnarelli, detto Gnegnè, spese proprio lei, che nel paese
dre. È il novembre del genza Covid. D’altronde non scena la figura chiave del pro- che dietro la frangetta storta e i ha sempre incarnato la Befana -
1929 su quel ramo del la- c’è osservatorio migliore di un caccia Erminio Fracacci, incari- difetti di pronuncia nasconde e ci tiene moltissimo «perché
go di Como scelto da An- ambulatorio per conoscere i ti- cato di intercettare le lettere in un animo romantico. per qualche ora si può sentire la
drea Vitali come specchio semi- pi umani, figure della provin- arrivo e partenza e riferirne im- Le piccole storie di Bellano e mamma di tutti i bambini che
serio dell’umanità, microco- cia profonda, certo, ma in fon- mediatamente allo Scafandro. la Storia si incrociano in qual- non ha mai avuto» - ma stavolta
smo di sempiterni vizi e virtù. I do uguali ai loro fratelli di ogni Solo che, dalla sua umile posta- che data chiave: quella del 28 deve passare il testimone:
giorni dell’azione del suo ulti- epoca e latitudine. I personag- zione, Fracacci sa fin troppo be- ottobre, giorno della marcia su «Quella vecchina è stanca va
mo libro Nessuno scrive al fede- gi, tutti provvisti di quei nomi ne che il controllo totale delle Roma e anche giorno in cui il mandata in pensione a maggior
rale coincidono con gli ultimi improbabili e immaginifici cui comunicazioni è impossibile, piccolo erede Maccadò rischia gloria del Duce, dell’intera Na-
giorni di gravidanza di Mari- ci ha abituato Vitali, si alterna- con una consapevolezza che di venire al mondo, proprio zione». Il tutto, naturalmente,
stella, in un parallelo tra la no in scena in modo quasi fre- nemmeno Zuckerberg: «La va- mentre suo padre è di turno sotto l’occhio vigile del partito,
creazione per eccellenza e netico e degno di una pièce di stità del mondo con tutte le cas- per mantenere la quiete pubbli- anzi di Caio Scafandro cui tocca
quella intellettuale, quale è Feydeau: ecco, appunto, il nuo- sette postali che possedeva gli ca durante le celebrazioni. E «invigilare», verbo per lui miste-
ogni indagine che si rispetti: vo segretario della sezione lo- parve una pericolosa, pericolo- quella del 6 gennaio, giorno in rioso nonostante l’illustre prece-
anche se il delitto di partenza è cale del partito fascista Caio sissima arma a doppio taglio». cui la Befana deve essere, per dente nei Promessi Sposi. Anche
minimo - il lancio in strada di Scafandro, un omone pronto a Intorno a loro un teatrino di ordine nazionale, trasformata Vitali «invigila» sul suo teatrino
una sveglia - come spesso nel usare le maniere forti con uno vecchie conoscenze come il in «Befana fascista»: alla con- Andrea Vitali con ironia e affetto, senza aver
caso di Vitali, nasconde un De- scheletro nell’armadio, un pas- barbiere Quirico Berilli, «che versione della nonnina si dedi- «Nessuno scrive al Federale» l’aria di giudicare quel piccolo
litto ben più ampio, la censura sato socialista che teme lo met- pratica più l’arte della chiac- ca anima e corpo la fanatica se- Garzanti mondo fascista di Befane rivisi-
ai tempi del fascismo: già, per- ta nei guai con il Federale, in- chiera che non quella di accon- gretaria del fascio femminile pp. 320, € 18.60 tate, lotte di potere paesane e
ché la sveglia è quella che il por- tento a perseguire la sua crocia- ciare teste», scontroso da quan- Fusagna Carpignati, cui la cari- compromessi davanti a una bu-
talettere, minacciato dal segre- ta sulla purezza della fede poli- do la figlia Desolina si è data ca politica fa dimenticare, al- ca delle lettere, attento a non
tario locale del partito fascista, meno momentaneamente, la mandare mai in scena i veri eroi
si punta alle 5 di mattina per in- paura «di far la fine di un vec- - e i veri criminali - di quegli an-
tercettare le lettere prima che Scrittore e medico chio vestito inutile dimenticato ni. Una Bellano così normale,
arrivino al Federale. Andrea Vitali è nato a Bellano nel 1956. Ha esordito nel 1989 con nell’armadio», sotto l’occhio at- così vicina a noi. Eppure, pro-
Benvenuti nel piccolo mon- «Il procuratore» seguito da decine di romanzi di successo. I precedenti tonito dei genitori Eustasio e prio per questo, tanto più in-
do immenso di Vitali: Bellano, casi del maresciallo Maccadò sono raccontati in «Nome d'arte Doris Mercuriale. Ha ragione la per- quietante. Sipario. —
il paese in cui è nato e ha fatto il Brilli», «Certe fortune» e «Un uomo in mutande», tutti Garzanti petua Scudiscia, a dire che le di- © RIPRODUZIONE RISERVATA
sogni di farti suora e mangiare pollo fritto pa, prosegue. Il racconto li fer-
ma, come in una fotografia, in
quell’inciampo, li scruta, li ac-
compagna per un po’. Poi li la-
scia andare senza chiedere trop-
Dieci racconti di donne, uomini e bambini osservati nel loro carattere prodigioso della brevi- de di assomigliare più alla nonna po; ed è proprio nei finali di que-
quotidiano, là dove si formano rotture, spaccature e crepe
tà - di portare una storia, come che alla madre; una madre che di- ste storie che si trova il tratto più
in dono, a qualcun altro. mentica la figlia in auto e scopre distintivo di Gambaro: mai riso-
più o meno profonde. Dal neonato che decide di voler Sceneggiatrice e autrice televi- di saper piangere come le tartaru- lutivi, lasciano il personaggio in
assomigliare più alla nonna che alla madre, alla coppia che siva, Gambaro tratteggia queste ghe della Llorona; una baby sitter una personalissima presa di co-
parla inglese per far finta che il resto della famiglia non esista storie con leggerezza ma precisio- che sogna di farsi suora e che scienza sospesa, quasi sospetta,
ne, con piccoli e lievi movimenti mangia pollo fritto; una bambina come se ciò che è accaduto non
ROSSELLA MILONE re e crepe più o meno profonde sintattici, eppure dotati di un’in- che si illumina come una luccio- sia mai davvero accaduto se non
che sempre si annidano nel vi- trinseca forza immaginifica e sug- la, costringendo il fratello a con- fosse per un dettaglio apparente-
U
n treno che avanza, vere quotidiano. gestiva. Questo tessuto linguisti- frontarsi con la vita adulta; una mente futile che sposta il desti-
Daniela Gambaro
su cui sale qualcuno, Giunto alla proclamazione fi- co che compone l’unicità e la com- coppia che, in mancanza di un fi- «Dieci storie quasi vere»
da cui scende qual- nale della XXXII edizione del pattezza dell’intero libro è l’aspet- glio, costruisce una piccola stan- Nutrimenti
cun altro; ci si siede Premio Italo Calvino e menzio- to più interessante del testo, che za nella camera destinata alla pro- pp. 136, € 15 Tratti di vita
accanto a una donna, un uo- nato con merito dalla giuria, il li- permette, più che nei temi, di indi- le, rischiando di far crollare il pa- in cui ciascun
mo, un bambino. Poi si va via, bro di Daniela Gambaro è un viduare in Gambaro le potenziali- vimento e l’intera famiglia.
si dice ciao con la consapevo- esordio spigliato, che non acca- tà di una narratrice forte, da se- In queste storie c’è una costel- essere umano sbaglia,
lezza che quell’incontro ha im- rezza nessuna idea di emulazio- guire con attenzione. La materni- lazione di nessi e correlativi sim- inciampa, prosegue
presso un solco nella nostra ne o esibizionismo, ma che, an- tà, nelle sue mancanze o nei suoi bolici tratteggiati con cura, con
memoria. Le Dieci storie quasi zi, s’inserisce, stilisticamente, risvolti più tragici, è il gancio che un attento, mai troppo forzato,
vere di Daniela Gambaro, pub- nel miglior tratto affabulatorio serve alle storie per infilarsi negli dialogo tra rimandi interni, di no di poco. È ciò che accade so-
blicate da Nutrimenti, sono che appartiene alla nostra nar- interstizi più sottili e scomodi del- modo che ciascun racconto viva prattutto in We should - Ballata
questo: dieci incontri fulminei rativa breve tradizionale. Nelle la vita di coppia o delle relazioni di una «sotterranea comunan- della lingua inglese, il racconto
ma totalizzanti, che ci invitano sue storie c’è l’esigenza del rac- familiari: ci sono due bambini za» come lo sono gli sguardi del- che più tenta di ispirarsi alla pro-
a sederci, ad ascoltare, ad acco- conto, il bisogno - che ha origi- che scoprono il tumulto dell’inna- le madri - o madri mancate, o sa intelligente, sarcastica e agile
gliere mentre il nostro persona- ne nella tradizione orale, e che moramento nel giavasco intrica- monche - che, nonostante le di- di Goffredo Parise, in cui due co-
le viaggio in treno procede. fisiologicamente s’innesca nel to e umido; un bambino che deci- verse vicende personali, si asso- niugi parlano inglese tra loro
D’altronde la forma racconto migliano in un comune destino. per sottrarsi ai figli, istituendo
scelta dall’autrice è formal- Sono donne, le protagoniste così una grammatica personale,
mente funzionale a rivestire Sceneggiatrice per il cinema e la tv principali di queste storie, ma illusoria ma salvifica, visto che
queste storie, che intendono re- Daniela Gambaro (Adria, 1976) si è laureata in Scienze della non sono mai isolate, contem- «Senza una lingua per esprimer-
stituire le fenditure che ciascu- Comunicazione a Padova e ha frequentato il corso di plate nella loro unicità femmini- lo, il desiderio rimaneva silente,
na esistenza, in quanto viva, Sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. le: i padri, i nonni, i mariti, i com- non condiviso».—
contempla: rotture, spaccatu- Vive a Roma con il compagno e i suoi due bambini pagni, gli amici fanno parte del © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SABATO 21 NOVEMBRE 2020 LA STAMPA XV
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MARCELLO FOIS aveva chiamato PLOT. Da zione, senza «anime folli» del Dentro questa geometria di scrittura si porta dentro e si ve-
quel giorno cominciò a chie- livello di Luigi Bernardi, oggi rimandi e di geografie c’è tutta dono, nero su bianco, molte
S
crivere di Luigi Ber- dermi qualcosa di più sostan- non avrebbero esordito. Ebbe, la filosofia di Luigi. L’idea cioè delle istanze che hanno reso
nardi è, per quanto mi zioso. Io stavo scrivendo un ro- come editore, la maledizione che una storia potesse raccon- autori molti degli esordienti a
riguarda uno straordi- manzo di ambientazione anni dell’apripista. Come editore tarsi anche da sola se lo scritto- cui lui ha offerto una casa edi-
nario conflitto d’inte- di piombo in Barbagia e appe- fu costretto a fallire e lui fallì, re era abbastanza competente trice. Si rischia persino di cade-
ressi. È stato il mio primo edito- na finito gliene lasciai una co- con una classe meravigliosa, ed empatico da farla muovere re mani e piedi nello stereoti-
re, ha creduto in me prima di pia nella buchetta del suo uffi- diventando scrittore. Dimo- attraverso un personaggio a po dello scrittore preveggen-
me, dunque devo presumere cio in via Marconi. Una decina strando cioè, come spesso ac- tutto tondo e uno spazio confa- te, o nell’intellettuale che sa a
che avesse fiuto. Ci sono varie di giorni dopo mi telefonò per cade, che le sue qualità non si cente. Non c’è bisogno di gran- prescindere perché osserva e
fasi dell’epopea editoriale ber- insultarmi. Insulti veri. Mi limitavano alla scrittura al- ché, un personaggio proble- collega fatti apparentemente
nardiana a Bologna, e poi in spiegava che non era profes- trui. Oggi Michele Rossi sce- matico e uno spazio scarnifica- distanti tra loro.
Italia, io appartengo alla pri- glie meritoriamente di pubbli- to. Chiara. Bari, Bologna, Tori- C’è un’Italia a venire in que-
ma, a quella aurea, quella di care per la Collana Nero di Riz- no. Chiara che si sposta nei tre sta trilogia e si comprende tut-
Ferrandino, Cacucci, Lucarel- Viaggio sentimentale zoli Atlante freddo, la trilogia episodi, la piccola mala bare- to lo scetticismo reticente con
li, Paco Taibo I e II, e tanti altri, in un Paese criminale che Luigi Bernardi se, lo sfruttamento degli extra- cui è stata accolta a suo tempo.
tutti giovanissimi, tutti fatal- concluse tra la fine degli anni comunitari a Bologna, il rac- Troppo facile dire oggi che Lui-
mente sconosciuti, tutti deter- provincialmente novanta e l’inizio del duemila. ket dei call center a Torino, co- gi Bernardi, e altri della sua ri-
minati ad occupare uno spa- metropolitano Tre storie brevi, Vittima facile, me il Candide di Voltaire. Con sma, avevano ragione, che il
zio che nessun altro voleva oc- Rosa piccola e Musica finita, quella franchezza che solo problema della migrazione sa-
cupare: quello che allora si de- Luigi Bernardi che compongono un romanzo una scrittura viva sa donare al rebbe diventato il grimaldello
finiva, non senza una certa sionale abbandonare un datti- «Atlante freddo» lungo con un personaggio in proprio personaggio. L’asciut- per la reazione, che il Paese
puzza sotto al naso, letteratu- loscritto in una buchetta pub- Rizzoli comune, Chiara, una giovane tezza di certe messe in scena dei campanili si stava trasfor-
ra di genere. Poco più che car- blica e che meritavo di essere pp. 336, € 18,50 sbandata; e con vicende che si tra teatro e cinema, dove i par- mando in una specie di mega-
ta straccia. Bernardi ci convin- cestinato, ma che, nonostante riverberano da un episodio ticolari contano a tal punto da lopoli globalizzata che va da
se che c’era, al contrario, della questo, mi avrebbe pubblica- all’altro. La trilogia è anche un determinare il focus stesso del- Bari a Torino almeno, che ci sa-
nobiltà letteraria anche in to. Così vide la luce Ferro Re- breve viaggio sentimentale in le vicende: una sfera con l’im- remmo trasformati in un popo-
quel settore, a patto che si scri- cente. un’Italia provincialmente me- magine del ciclista Balma- lo senza alcuna contezza di sé.
vesse nobilmente. Si capivano Tutto questo preambolo tropolitana, così come Bernar- mion, una rosa, un libro molto Tuttavia adesso è leggibile nel-
varie cose a sentirlo parlare, per dire che Luigi Bernardi è di amava concepire il nostro sottile con la copertina bianca. la sua magnetica asciuttezza e
nonostante fosse spiccio e scar- stato un editore vero. Uno cioè territorio, che va da Bari a Tori- A rileggere oggi Atlante freddo nella sua stupefacente attuali-
samente portato alla retorica. che non si limitava ad alma- no, passando per Bologna e si capiscono moltissime delle tà. Come spesso diceva Luigi,
Mi conobbe per un racconto naccare modelli o preannun- Genova. previsioni che una grande e come fa dire al suo personag-
che gli avevo spedito per po- ciare chissà quali prospettive gio chiave, se Balmamion riu-
sta, anche grazie alla dritta di di vendita, ma che aveva a cuo- scì a vincere due edizioni con-
Sergio Atzeni che con lui ave- re un pensiero, un’idea del fa- Editore, scrittore, traduttore secutive del Giro d’Italia senza
va già avuto a che fare per que- re narrativa, di cui molti altri, Luigi Bernardi (Ozzano nell'Emilia 1953- Bologna 2013) ha mai vincere una tappa signifi-
stioni legate al fumetto. Pub- oggi, raccolgono i frutti. La fondato Granata Press ed è stato responsabile dei noir di Stile libero ca che si può vincere anche
blicò il mio racconto in una rivi- maggior parte di noi, e parlo con Lucarelli. Fra i suoi romanzi: «Macchie di rosso», «Il male senza arrivare primi.—
sta di giovani narratori che degli autori della mia genera- stanco» (Zona), «A sangue caldo» (Derive Approdi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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XVI LA STAMPA SABATO 21 NOVEMBRE 2020
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SABATO 21 NOVEMBRE 2020 LA STAMPA XVII
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«Il giro del mondo in ottanta giorni» è un romanzo di Jules Verne Ivan Canu, nato a Alghero, dal 1996 lavora a Milano come illustratore,
(1828-1905) pubblicato per la prima volta nel 1873. L’autore francese di critico e scrittore. Fra i suoi clienti: The New York Times, The Boston
«Viaggio al centro della Terra» e «Ventimila leghe sotto i mari» con i suoi Globe, Die Zeit, L’Express, The Guardian, The Courrier International,
racconti ambientati nell'aria, nello spazio, nel sottosuolo e nel fondo del Salani, Centauria, De Agostini, Feltrinelli. È stato premiato da New
mare, ispirò scienziati e applicazioni tecnologiche di epoche successive York Society of Illustrators.
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XVIII LA STAMPA SABATO 21 NOVEMBRE 2020
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Italiani
il g raphic novel sc enegg iato da Gipi e diseg nato da luig i critone
E
sce in Italia dopo il accecante bisogno di crede-
grande successo su- re nella vittoria dei giusti e
scitato in Francia, nella sua ricerca spasmodi-
Aldobrando, la nuo- ca dell’erba del lupo, per
va graphic novel, per la pri- non dimenticare mai chi
ma volta, unicamente sce- l’ha cresciuto e accudito.
neggiata da Gipi e illustrata Frase centrale della storia è
da Luigi Critone, edita da quando Aldobrando consta-
Coconino Press. Racconta ta: «L’amore può cambiare
l’emozionante epopea di un le cose. Non ho ancora capi-
orfano, abbandonato da pic- to se in meglio o in peggio».
colo alle cure di uno strego. È l’unico momento in cui il
Aldobrando cresce nel bo- dubbio si insinua e incrina
sco, senza avere mai nessun la speranza del giovane. L’a-
contatto, all’infuori del suo more è la forza che si con-
mentore. Un giorno seguen- trappone alla colpa, «l’uni-
do le indicazioni del suo co premio che immagino
maestro per compiere un in- per una persona» dichiara
cantesimo, commette un er- Gipi.
rore e il suo benefattore per- Restano impressi due me-
de un occhio. Il fanciullo è morabili personaggi maschi-
incaricato di uscire e procu- li, Boccamarcia e Beniami-
rarsi l’erba del lupo, una mi- no, assassini e torturatori
racolosa pianta magica che ma al tempo stesso teneri
può salvare il vecchio. Così amanti, capaci di sacrifica-
il ragazzo si avventura fuo- re tutto. Anime divise pro-
ri, in un altrove che è teatro prio come il buon Medardo
di vita. Si ritrova catapulta- del Visconte dimezzato calvi-
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SABATO 21 NOVEMBRE 2020 LA STAMPA XIX
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TAM TAM
ANDREA MARCOLONGO za, ancora non eravamo in spetto senza essere deriso ni. E capiranno che la paura cuno che lo tenga al sicuro».
grado di vedere, è impossibi- per il suo deficit? Soprattut- di mostrarsi non è altro che Durante l’anno scolasti-
«D
are un no- le non aggiungere all’elen- to, come conoscerli per dav- il muro che ci impedisce di co, sarà grazie a quell’appel-
me proprio co di chi, insegnando, «ha la- vero senza condannarli - né lasciarci amare e che non lo mattutino che i ragazzi di-
e dare alla sciato un segno» dentro di condannare se stesso - a serve vergognarsi del dolo- venteranno grandi, capaci
luce sono la noi anche il protagonista sprecare un anno intero sen- re, perché significa che la vi- di rispondere presente alla
stessa cosa. Da quando so- del nuovo romanzo di Ales- za mai essere presenti pur ta infine si è decisa a guari- vita adulta che li aspetta im-
no cieco ho capito che la lu- sandro D’Avenia, L’appello: restando seduti sui banchi? re. paziente. Ed è grazie al loro
ce non è semplicemente il professor Omero ha la for- Con un appello ben fatto: «Tutti, dalla mattina alla coraggio di lasciarsi vedere
quella che si riflette sulle co- za narrativa d’illuminare di «questo è il potere di un no- sera lottiamo perché il no- per quello che sono, eroica-
se, ma quella che ne esce senso i nostri bui interiori e i me proprio: fermare la ruo- mente imperfetti, che Ome-
quando le chiami per no- nostri angoli ciechi proprio ta incessante del tempo e ro imparerà a fare altrettan-
me». Omero Romero, qua- perché è l’unico in grado di far ricominciare da capo Alla fine to.
rantacinque anni, professo- vederli. una storia in cui tutto è già saranno capaci Tra lezioni di fisica indi-
re di scienze, come il poeta È il primo giorno dell’ulti- stato visto». menticabili (al punto che le
mo anno di scuola per la La classe è esterrefatta di rispondere ho capite anche io) e che ri-
classe più complicata del li- nel conoscere Omero ma è «presente» alla vita cordano quelle del profes-
L’assenza di luce ceo: sono soltanto in dieci, ancora più sorpresa nel sen- sor Keating dell’Attimo fug-
si trasforma ma si è deciso di non disper- tire la prima richiesta del gente, tra lacrime e risate, ca-
derli in altre sezioni come si nuovo professore cieco: stro nome venga pronuncia- dute ma soprattutto anime
in un’attenzione fa per i gruppi difficili - per
Alessandro D'Avenia
ognuno dei ragazzi, ogni to come si deve. Lo cerchia- rivolte verso l’alto, perché
più acuta agli altri «L’appello»
isolarli come si fa con i vi- mattina, si alzerà in piedi e mo dappertutto, in un posto non si è vivi per abitudine
Mondadori
rus. Dopo la malattia che scandirà con voce chiara il di lavoro, in una relazione, ma per inquietudine, l’Ap-
pp. 348, € 20
l’ha reso cieco, impedendo- suo nome, cosicché dal tim- in una notizia, in un vestito, pello ci ricorda che «siamo
greco di cui porta il nome ha gli di veder brillare gli occhi bro e dalla direzione del suo- in un record, in una passio- un fenomeno fisico e metafi-
perso la vista a seguito di di sua moglie e dei suoi due no lui saprà riconoscere la ne, in una perversione, nel- sico unico, che sparisce tut-
una malattia. Ma, come è figli, Omero si riaffaccia sua posizione nell’aula. So- la violenza, nell’ambizione, te le volte in cui diciamo io
stato per il cieco di Chio, l’as- all’insegnamento perché ha pur dotato di due o quat- prattutto, ognuno di loro de- nella dipendenza e nella di- per finta, perché solo il suo-
senza di luce si è trasforma- bisogno di sapere se è anco- tr’occhi, sembra aver mai vi- scriverà se stesso come si fa struzione, nel dominio e nel no magico delle nostre lette-
ta per lui in una più acuta ra vivo. Ad attenderlo, l’in- sto per davvero. con i minerali - conforma- piacere, in una tomba e nel- re può attivare il composto
presenza - a se stesso, ai carico annuale come profes- La materia che Omero zione fisica, origine, pro- la scelta di qualcosa o di di gioia e dolore, di amore e
suoi alunni, alla vita che «va sore di scienze dopo la tragi- vuole ostinarsi a trasmette- prietà, etc. - , in modo che il qualcuno cui appartenere; disamore, di paura e avven-
da quando decidono che no- ca morte - avvenuta inciam- re non sono soltanto le scien- professore e i compagni pos- perché questo è avere un no- tura di cui siamo fatti». —
me darti a quando quello pando su un gatto - dell’inse- ze, «perché la materia è sem- sano conoscerlo. È in que- me: avere qualcosa o qual- © RIPRODUZIONE RISERVATA
stesso nome è solo un graf- gnante precedente, un pre- pre e solo la vita, e le scienze sto modo che Elena, Cesare
fio su una lapide». side rubicondo nel corpo e sono un modo per capire (detto Ruggine), Achille,
Se nel percorso scolastico spiccio nei modi, una bidel- qualcosa della misteriosa so- Stella, Oscar, Caterina, Etto- Prof di latino e greco al liceo, scrittore e sceneggiatore
di ognuno c’è stato un pro- la, Patrizia, maestra nel pre- stanza di cui è fatta». Ma co- re, Elisa, Mattia e Aurora Alessandro D'Avenia (Palermo 1977) è dottore di ricerca in Lettere
fessore capace di mostrarci parare il caffè e soprattutto me vincere il gioco d’azzar- scopriranno davvero chi so- classiche. Il libro d’esordio è «Bianca come il latte, rossa come il
ciò che, non tanto per gio- loro, quei dieci ragazzi che do della fiducia dei ragazzi? no, pur essendo stati uno ac- sangue». Fra i più recenti: «L'arte di essere fragili», «Ogni storia è
ventù ma per incompiutez- nessuno in quella scuola, Come guadagnarsi il loro ri- canto all’altro per cinque an- una storia d'amore» (tutti Mondadori)
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XX LA STAMPA SABATO 21 NOVEMBRE 2020
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Italiani
Le illustrazioni di Fabian Negrin sono tratte dal «Frutto del tuo seno»
NADIA TERRANOVA vatica insieme, che, ricevu- donne di Paul Gaugain che cui lasciamo che si susse- che adornano le loro chie-
ta la notizia, ha l’istinto di gli autoritratti di Frida Ka- guano: la pancia di Maria se, Dio è un vecchio con la
L
a storia la conoscia- toccarsi il seno: allatterà hlo, e la sua interpretazio- cresce, il suo viso diventa barba bianca, mai una vec-
mo tutti, la celebria- un bambino senza aver ne della Natività eredita lo adulto, più duro, i Magi se- chia con i capelli bianchi».
mo da duemila an- mai toccato un uomo. spirito di Van Gogh più guono la cometa, una tigre E, al bambino che non na-
ni e comincia ogni Negrin è uno dei più im- che quello del Rinascimen- si addomestica come le no- scerà, scrive: «Per incomin-
volta allo stesso modo: un portanti illustratori con- to italiano. Sfogliare que- stre passioni. Maria e Giu- ciare, avrai da batterti per
angelo irrompe nella vita temporanei, ha vissuto in sto libro significa entrare seppe cercano un posto per sostenere che se Dio esi-
di una giovane vergine e le Argentina, in Messico e in in una chiesa contempora- loro e nel farlo appaiono co- stesse potrebbe anche esse-
annuncia che metterà al Italia; i colori e le forme di nea, che potrebbe trovarsi sì distanti, non si sfiorano, re una vecchia coi capelli
mondo un figlio. Lei è stu- tutti e tre i suoi paesi entra- tanto in Olanda quanto a non sono complici in que- bianchi o una bella ragaz-
pefatta o perplessa, spa- no in gioco in pagine a vol- Cuba, sentire che nell’aria st’avventura, quello che è za». Nel libro di Fabian Ne-
ventata o decisa, ma accet- te calde e latine ma anche si mescolano l’odore di in- successo a lei è troppo per- grin, quel bambino è nato
ta la notizia, sente che profondamente rigorose: censo e l’oscenità del co- ché possa riguardare an- ed è una bambina, anzi: è
quel cambiamento è già av- lui stesso sostiene che la raggio, una spiritualità sa- che lui, o meglio: per lui l’incarnazione stessa di
venuto, non c’è tempo di crale, un’estetica retrò e può diventare oggetto di ri-
opporsi, non c’è modo di una forte fiducia nel futu- flessione da solo, permea
sottrarsi. I pittori di tutto il Il volto della Vergine ro. Ma, d’improvviso, il uno sguardo in cui il rappor- I Magi
mondo e di tutte le epoche ricorda luogo in cui si trova il letto- to con la divinità è un altro, addomesticano
hanno raccontato la com- re potrebbe non essere più tutto maschile. E se Giusep- Fabian Negrin
plessità di quel momento le donne una chiesa ma un museo, pe, nel silenzio di questo «Il frutto del tuo seno» una tigre come
scegliendo di porre l’accen- di Paul Gaugain dove alle pareti bianche so- cammino, parla con un Dio Donzelli le nostre passioni
to su una sfumatura diver- no appesi piccoli capolavo- immateriale, il rapporto di pp. 32, € 20
sa, il viso di Maria è di vol- ri dell’arte mondiale: così, Maria con lo stesso Dio è in-
ta in volta scioccato, entu- sua Heimat, la sua patria, in occasione del Natale, vece tutto fisico, corporeo, quelle parole.
siasta, smarrito: avverte di non coincide con un luogo chi regalerà il libro di Fa- pervasivo. L’ultima tavola Vale infine la pena dedi-
portare una creatura den- ma con il disegno. E se la di- bian Negrin compirà un ge- ci mostra chiaramente la care attenzione alla scelta
tro sé, ed è una rivelazione sappartenenza geografica sto simile a quello di rega- nascita di una bambina: del genere cui il lavoro di
con cui deve fare i conti è in realtà un’appartenen- lare un biglietto aereo per Dio, quando si incarna, è Negrin appartiene, quello
senza possibilità di scappa- za alla purezza artistica, andare a visitare il Guggen- donna. del «silent book», il libro
re, nella sua vita è una rive- oggi le mode territoriali ri- heim o l’Hermitage. E sarà In Lettera a un bambino senza parole. Sono albi il-
lazione che è insieme una sultano più che mai ana- tanto più dirompente, og- mai nato, Oriana Fallaci lustrati che non hanno bi-
rivoluzione. cronistiche rispetto a un gi che per la pandemia gli scriveva: «Il nostro è un sogno di parole per raccon-
L’Annunciazione che sincretismo globale che fa spostamenti sono così limi- mondo fabbricato dagli uo- tare una storia, ma in real-
apre Il frutto del tuo seno di circolare le contaminazio- tati. mini per gli uomini, la loro tà contengono così tante
Fabian Negrin mostra una ni molto più velocemente La misura della delicatez- dittatura è così antica che parole che in tedesco si
donna dai tratti irregolari, che in passato. La Vergine za e della forza di queste im- si estende perfino al lin- chiamano Wimmelbüc-
di una bellezza severa e sel- di Negrin ricorda più le magini è nella lentezza con guaggio. (…) Nei dipinti her, libri brulicanti: bruli-
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SABATO 21 NOVEMBRE 2020 LA STAMPA XXI
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In canoa sull’Isonzo
seguendo Hemingway
Padri inetti, vecchi pugili, vogatori coraggiosi
Personaggi che si misurano con il senso della vita
A
ntonio Franchini quando si dovette sceglie-
intitola il suo ulti- re la salma di un milite
mo libro Il vecchio ignoto da tumulare al Vitto-
lottatore e altri rac- riano, si esclusero dalla ri-
conti postemingueiani. Ed cerca i luoghi insanguinati
in effetti queste pagine ren- che videro la rotta di Capo-
dono omaggio a Ernst He- retto. Per evitare che l’eroi-
mingway, prendendo ispi- smo dei combattenti fosse
razione dalla sua opera e rappresentato da un possi-
dalla sua vita. A comincia- bile fucilato.
re dai luoghi, come la Spa- Si ritorna a Kobarid, non
gna, Cuba, l’Africa e la stes- molto cambiato da come
sa Italia, ma anche dalle viene descritto in Addio al-
sue passioni, la caccia, la le armi: «Un paese tranquil-
pesca, la toreria. Talora si lo di poche case e una chie-
tratta appena di uno spun- sa col campanile bianco».
to, quasi di una memoria in- Di nuovo c’è un Museo del-
volontaria, ma spesso ven- la guerra, dove sono con-
gono citati e discussi i suoi servati proiettili, croci di ci-
romanzi. A ben vedere, per- Antonio Franchini miteri, fotografie di caduti
fino quel «vecchio» del tito- «Il vecchio lottatore» sui fronti opposti, in un tri-
lo conserva l’eco di un suo NN buto di indifferenziata pie-
libro famoso. Possiamo pp. 256, € 17 tà. Ma tanti piccoli musei
dunque affermare che i rac- sono ricavati all’intorno
conti di Franchini amano dai cimiteri montani, dalle
confortarsi all’ombra di He- trincee restaurate. Appren-
mingway. Ma sua è anche diamo, tra l’una e l’altra
la disposizione a misurarsi escursione, che nell’ultimo
con una prova esemplare a narrare.
che riscatti, nella riuscita e Il protagonista in prima
nella sconfitta, la nobiltà persona racconta che ha Caccia, pesca
dell’uomo. Può essere una amato recarsi più volte in e toreria in Spagna
ragazzina che, impegnata Slovenia per scendere in ca-
fino allo spasimo in una ga- noa lungo l’Isonzo. Questo Cuba, Africa
ra di corsa, si contrappone fiume aveva sedotto anche e Italia
all’inettitudine paterna; Hemingway, il quale scris-
un vogatore che affronta le se «che quei greti erano
rapide insidiose di un fiu- bianchi e incisi da fresche dopoguerra, dopo il ritor-
me per onorare la memo- vene d’acqua, e lo diceva in no di queste terre all’ex Ju-
ria di un amico scomparso; modo da legare la sorpresa gloslavia, a Kobarid erano
un lottatore a fine carriera della scoperta con la pena rimasti due soli italiani.
che sale sul ring per prova- di un’imminente perdita Uno faceva il «recuperan-
re un’ultima volta l’ebbrez- perché le cose sarebbero te» di materiali bellici,
za del combattimento. Il cambiate». E prima e dopo dell’altro si ricorda soltan-
di lui celebrarono quelle ri- to che era lo zimbello dei
ve Ungaretti e Pasolini. A bambini, per certe sue pre-
Affrontano muovere il narratore è dun- sunte stravaganze. Due mi-
prove que, insieme all’attività fisi- serevoli, inadeguati testi-
ca, una emozione paesisti- moni di tragici eventi. Può
che riscattino ca, rinforzata dagli echi let- accadere poi che in uno dei
la nobiltà dell’uomo terari evocati da quelle frequenti ritorni nella pla-
cano di dettagli, di signifi- sponde. Ma altri echi ven- ga, il narratore scopra in
cati, sono pieni di senso. gono suggeriti da Kobarid, una malga l’abbeveratoio
Sono libri universali, per- quasi araldico emblema di il nome di una località che dove si fermò Gadda prima
ché possono essere letti da questo comportamento è il in italiano suona Caporet- di essere fatto prigioniero.
lettori di tutte le lingue, leopardo che, a differenza to. E scatta allora, pungente,
non necessitano di tradu- di un leone o di una tigre, A questo punto l’autore il ricordo del Diario di guer-
zione. Raccontano una so- ben più vigorosi di lui, si ci trasferisce con un brusco ra e di prigionia. Ecco, il rac-
la storia ma le possibilità spinge a morire con passo salto a trovare i caduti del- conto di Franchini, del suo
di interpretazione si am- flessuoso tra le altitudini e la Grande guerra al Cimite- alter ego, procede per stac-
pliano e si moltiplicano. A «le nevi del Kilimangiaro». ro monumentale di Mila- chi, scomposizioni, devia-
questo genere appartengo- Sono storie in cui l’auto- no. Legge le iscrizioni che zioni che si ricompongono
no libri molto spirituali, co- re mostra, all’occasione, accompagnano sulle lapidi per insistenti richiami - di
L’autore me L’approdo di Shaun
Tan, considerato un capo-
una ammirevole compe-
tenza in certe pratiche spor-
i nomi dei caduti, soffusi di
una retorica non priva di
fatti, emozioni, parole-
dando il senso di una ondo-
lavoro del genere. In fon- tive e ludiche, ma io predili- sgomento. Lo colpisce la sa, inarrestabile continui-
do, è un libro senza parole go le pagine più distese e sorte di un soldato «vitti- tà. Che mi sembra rappre-
anche una Via Crucis alle meno «tecniche» (la lotta, ma di piombo amico». E sentare, qui e altrove, una
Fabian Negrin è nato in Argentina nel 1963. pareti di una chiesa, o un la pagaia, la corrida) e, tra pensa alle molte vittime di cifra del suo narrare. —
Dopo aver vissuto a Città del Messico, dove si laurea in grafica, affresco che racconta una queste, I due ultimi italiani piombo amico, gli ammuti- © RIPRODUZIONE RISERVATA
si trasferisce a Milano dedicandosi con successo all’illustrazione natività tramite una se- morti a Caporetto. Anche
e alla scrittura di libri per ragazzi. Per Donzelli ha illustrato alcuni quenza di immagini: Ne- perché il racconto, al di là
dei volumi più prestigiosi della collana «Fiabe e storie»: «Il pozzo grin, con il suo stile origi- di un linguaggio sempre Scrittore e curatore editoriale
delle meraviglie» e «Cola di Pesce» di G. Pitrè, «Fiabe e storie» nale ed eclettico, va a conti- sorvegliato e denso, offre Antonio Franchini (Napoli, 1958) vive a Milano.
di H. C. Andersen, «Tutte le fiabe dei fratelli Grimm»,« Re Pepe nuare proprio questa seco- una testimonianza partico- Fra i suoi libri, «Quando vi ucciderete, maestro?», «L’abusivo»
e il vento magico» di L. Di Francia, «L’Apprendista Stregone» lare tradizione. — larmente felice del modo e «Cronaca della fine» (tutti ripubblicati da Feltrinelli), «Signore
di Johann Wolfgang von Goethe © RIPRODUZIONE RISERVATA in cui Franchini si dispone delle lacrime» e « Memorie di un venditore di libri» (Marsilio)
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XXII LA STAMPA SABATO 21 NOVEMBRE 2020
tuttolibri
Storia
Amore veniale e repressione
ROBERTO BARBOLINI nito «il mestiere più antico espansione nei bordelli e ma un male necessario al nobili e agiate. A Veronica
del mondo». Il copyright di nelle strade delle grandi cit- mantenimento dell’ordine Franco, autrice d’un apprez-
«I
l problema sessua- quest’espressione diventata tà europee, Parigi su tutte, sociale». Molla fondamenta- zato Canzoniere, toccò perfi-
le/prende tutta la luogo comune spetta a Ru- prima di avviarsi - contraria- le della prostituzione resta- no una notte con Enrico di
mia vita./Sarà un dyard Kipling, che la usò nel mente a quanto molti ancor va la povertà. Il commercio Valois, futuro re di Francia.
bene o sarà un ma- 1888 raccontando la storia oggi credono - a un lento ma del corpo era per molte don- Ma alla celebre Angela del
le/mi domando ad ogni usci- della prostituta indiana La- costante declino, malgrado ne di bassa estrazione l’uni- Moro, in arte Zaffetta, che
ta»: pochi poeti come San- lun. Non credetegli: si tratta il maggior apporto della pro- co modo per sfangarsela, e l’aveva offeso dandogli un
dro Penna hanno saputo d’uno stereotipo che ripropo- stituzione maschile. Ma la il bordello un approdo sicu- appuntamento e facendosi
esprimere in quattro versi ne per inerzia due vecchie grande stagione del sesso ro rispetto ai rischi della trovare a letto con un altro,
l’importanza dell’eros nell’e- idee. La prima è che il sesso venale s’era inaugurata as- strada. Ma nel Cinquecento il nobile veneziano Lorenzo
sistenza umana, anche quan- mercenario sia un fenomeno sai prima, al tramonto di alle «femmine di malaffare» Venier inflisse per vendetta
do esso si riduce a mero im- naturale, «indispensabile quella società cortese ben ecco affiancarsi le cortigia- il famigerato «trentuno» l’
pulso fisico. Mero impulso? per soddisfare la domanda descritta da Denis de Rouge- ne: emancipate e dotate di accoppiamento forzato con
Come fosse poi cosa da nien- costante di servizi erotici a mont nell’ormai classico L’a- educazione raffinata, per trentun persone diverse,
pagamento»; la seconda è more e l’Occidente. A favorir- per poi sbeffeggiarla nel
che «le principali protagoni- ne lo sviluppo e la regola- poemetto Il trentuno della
Molla fondamentale ste, nella commedia o nel mentazione, osserva Barba- «Il nostro è un secolo Zaffetta.
della prostituzione dramma dell’amplesso mer- Marzio Barbagli gli, hanno contribuito nel di puttane», scriveva Ancora lontane erano le
cenario, siano le donne». « Comprare piacere» tempo fenomeni sociali co- lotte femministe dall’Otto-
(non solo femminile) A disingannarci è il socio- Il Mulino me la nascita dell’economia Gustave Flaubert cento a oggi, per non parla-
restava la povertà logo Marzio Barbagli, profes- pp. 634,€ 36 di mercato, l’urbanizzazio- nel 1854, e a ragione re delle rivendicazioni della
sore emerito all’Università ne, l’espansione delle uni- galassia Lgbt. Ancora a lun-
di Bologna, introducendoci versità e la trasformazione go l’immagine della prosti-
te, e dopo la cacciata dal Pa- con gaia ma rigorosa scienza degli eserciti moderni, non- una prestazione costavano tuta di Babilonia e quella
radiso terrestre gli uomini alla sterminata mole di noti- ché il quasi contemporaneo quasi lo stipendio mensile della Maddalena pentita ca-
non si fossero dati da fare in zie storiche, dati statistici, os- diffondersi della sifilide e d’un medico. Talvolta arti- ra ai pittori avrebbero costi-
tutti i modi per soddisfarlo. servazioni di costume, ri- Vermeer alle Demoiselles d’A- della Riforma protestante, ste o poetesse, come Gaspa- tuito il volto ancipite della
Disposti a pagare, se non mandi artistici e letterari, vignon di Picasso, testimo- con l’inevitabile reazione ra Stampa, Tullia d’Arago- meretrice in Occidente. A
qualsiasi prezzo, almeno racchiusi in questo pondero- nia il perdurare della «bassa controriformistica. na e Imperia Cognati, que- quali metamorfosi si starà
una tariffa conveniente a chi so e poderoso Comprare pia- voglia» e del suo mercimo- Innumerevoli e contra- ste escort di lusso non conce- preparando, con la nuova
si prestava all’uopo. cere. Sessualità e amore vena- nio nelle fantasie dei popoli stanti furono i tentativi mes- devano il loro corpo a chiun- pandemia, il «mestiere più
Mamola, «trista femina», le dal Medioevo a oggi edito d’Occidente, ma soprattutto si in atto dalle autorità civili que ma sceglievano i propri antico del mondo»? —
donna da conio, bagascia, dal Mulino con un ricco cor- nella loro pratica, che vale e religiose per regolare e go- amanti, spesso di famiglie © RIPRODUZIONE RISERVATA
puttana, zambracca (e bar- redo d’immagini dentro e più d’ogni grammatica. vernare questi mercati, con
dassa se di sesso maschile): fuori testo, che dalle miniatu- «Il nostro secolo è un seco- soluzioni diverse nelle varie
un estro bordellesco e per- re medievali alle incisioni lo di puttane», scriveva nel parti d’Europa, ma tutte o Professore emerito di Sociologia all’Università di Bologna
verso si è esercitato nei seco- cinquecentesche di Hopfer e 1854 Gustave Flaubert, e a quasi improntate a quella Marzio Barbagli (Montevarchi, 1938) è autore di numerosi studi di
li a nominare nei modi più Weygel sulle meretrici dei ragione: l’Ottocento è l’epo- teoria del «male minore» ca- carattere sociologico e storico. Fra i tanti: «Sotto lo stesso tetto.
svariati chi praticava quello lanzichenecchi, da Tiziano a ca in cui il mercato del sesso ra alla Chiesa, che «conside- Mutamenti della famiglia in Italia dal XV al XX secolo», «Alla fine
che viene erroneamente defi- Otto Dix, dalla Mezzana di raggiunge la massima rava il meretricio un male, della vita. Morire in Italia e in altri paesi occidentali» (tutti Il Mulino)
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SABATO 21 NOVEMBRE 2020 LA STAMPA XXIII
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g uerra civile
GIOVANNI DE LUNA
N
ella stessa piazza si
rincorrono due da-
te diverse: nella pri-
ma, il 10 agosto
1944, Piazzale Loreto fu lo
scenario in cui avvenne la fu-
cilazione di 15 partigiani, le
cui salme i fascisti di Salò la-
sciarono esposte al pubblico
per tutta la giornata, sotto il
sole cocente di quella tragi-
ca estate; nella seconda, il
29 aprile 1945, andò in sce-
na il dileggio e lo scempio
dei cadaveri di Mussolini, di
Claretta Petacci e degli altri
gerarchi fascisti fucilati a Massimo Castoldi
Dongo il 28 aprile, portati a «Piazzale Loreto»
Milano il giorno dopo per es- Donzelli
sere a loro volta esposti. Le pp. 240, € 25
due date sono strettamente
intrecciate in quella che allo-
ra fu una percezione diffusa
e che, con il tempo, è diventa-
ta anche una tesi storiografi-
ca: il Piazzale Loreto di apri-
le fu la risposta tragicamen-
te simmetrica al Piazzale Lo-
reto di agosto, secondo la
spietata logica del contrap-
passo. La conseguenza di
questa interpretazione (lar-
gamente condivisibile) è sta-
ta però che la seconda data
ha progressivamente fagoci-
tato la prima, travolgendo la
simmetria iniziale e accam-
pandosi saldamente nei no-
curata, condotta su fonti finivano quasi tutti con «Vi- implicava anche la scelta, di Salò sparsi intorno al lago seminati di paese in paese...
stri luoghi di memoria in ineccepibili e fondata su va l’Italia». per i fascisti, di infliggere di Garda garantivano la pu- Il messaggio è chiaro, dimo-
una ridda di polemiche che un’ampia raccolta di testimo- Non è vero che nelle guer- una doppia morte ai loro ne- ra sopravvivenza ammini- strare l’illimitato potere di vi-
puntualmente riaffiorano in nianze. Un primo, importan- re civili le due parti contrap- mici, di far morire due volte i strativa di un apparato stata- ta e di morte della sfera pub-
ogni anniversario. Il Piazza- te risultato di questo lavoro poste sono uguali e quei bi- loro corpi, prima uccidendo- le. Fu questo lo scenario poli- blica sulla sfera privata e l’im-
le Loreto di agosto è stato co- è quello di mettere in primo gliettini ce lo ricordano. A li poi esponendoli insepolti. tico da cui scaturì la scelta di- proponibilità della ribellio-
sì retrocesso a un semplice piano le singole vicende bio- Piazzale Loreto, il 10 agosto C’era una logica in quell’orro- sperata ed efferata dei fasci- ne».
«antefatto» e il suo ricordo si grafiche di ognuno dei 15 fu- 1944, i fascisti consumaro- re: da un lato si trattava - co- sti di trasferire direttamente La legittimazione della
è ristretto alle memorie dei cilati, sottraendoli alla gene- no la loro ignominia; l’ucci- me ha scritto Mario Isnenghi nei corpi dei nemici uccisi l’u- RSI fu ricercata, così, nei cor-
familiari dei caduti, alle cele- ricità di quel termine - «vitti- - di assecondare il tentativo nico fondamento della pro- pi esposti ed esibiti dei nemi-
brazioni dell’ANPI e di quei me» - che non rende giusti- di «rescindere - con il terrore pria credibilità istituzionale ci uccisi. Fu un’iniziativa che
brandelli organizzativi che zia alla complessità delle lo- L’autore del saggio - ogni legame tra resistenti e e della propria autorità sta- trasferiva sul piano simboli-
sono sopravvissuti alla de- ro scelte, ai percorsi che li è nipote popolazione civile»; dall’al- tuale. «Le esecuzioni capita- co l’essenza ultima del nesso
composizione della sinistra condussero a morire consa- tro di dare sfogo alle pulsio- li riportate all’aperto», scri- tra violenza e guerra civile e
novecentesca. pevoli dei valori per i quali di uno ni soggettive dei carnefici: «i ve ancora Mario Isnenghi «e che restituisce ai fucilati
A restituirgli tutto il suo davano la vita. Nell’appellati- di quei martiri cadaveri degli uccisi doveva- i cadaveri degli impiccati e dell’agosto 1944 tutta l’im-
spessore è ora un libro serio vo di vittime c’è come una no restare evidenti, visibili dei fucilati tenuti esposti per portanza storica meritata
e documentato, scritto da presunzione di innocenza; i agli uccisori e non solo al po- giorni nei luoghi della socia- dalle loro biografie. Lo spet-
Massimo Castoldi, un filolo- 15 fucilati di Piazzale Loreto sione pubblica dei partigiani polo. Servivano agli uccisori lità cittadina furono il nuovo tacolo della morte che i fasci-
go, non uno storico, nipote non erano innocenti. Moriva- acquistava per i militi di Salò come monito e conferma del- modo di tenere la piazza; il sti misero allora in scena,
del maestro Salvatore Princi- no per testimoniare la loro fe- un significato complessivo la propria potenza». Ecco, è corpo del ribelle, o sospetto più che il prologo dello scem-
pato, uno dei quindici antifa- de e il loro impegno contro il che prescindeva dagli scopi questo il punto. tale, trucidato faceva da pun- pio del 29 aprile 1945, ci ap-
scisti fucilati all’alba di quel nazifascismo e gridarono in puramente militari della Tronconi istituzionali, i to obbligato di visione in pare come l’aspetto più vero
10 agosto 1944. C’è in Castol- faccia agli aguzzini la loro guerra; si trattava, come ci ministeri della Repubblica uno stillicidio di patiboli dis- e più profondo del loro mo-
di una pietas che scaturisce colpevolezza. All’obitorio, ha ricordato Santo Peli, di do di interpretare la guerra
dai grovigli sentimentali che dove i corpi, bruciati dal sole una vera e propria «strategia civile e il sacrificio dei 15 ca-
lo legano alla figura di suo e dalle pallottole, furono tra- di reificazione dei corpi... in Docente di Filologia italiana all’Università di Pavia duti ci ricorda che qualche
nonno; ma c’è soprattutto la sportati al tramonto, nei lo- cui veniva negata la stessa di- Massimo Castoldi è membro della Commissione per l’Edizione volta - e a caro prezzo - l’Ita-
capacità di imbrigliare que- ro abiti furono trovati gli ulti- gnità del morto». Non basta- Nazionale delle Opere di Giovanni Pascoli. Filologo e critico lia migliore è in grado scon-
ste emozioni nei confini rigo- mi messaggi scritti in fretta, va la violenza «normale»; l’o- letterario, si è occupato di memorialistica della Resistenza e delle figgere quella peggiore. —
rosi di una ricerca storica ac- su un qualche pezzo di carta: rizzonte della guerra civile deportazioni. Fra i titoli recenti: «Insegnare libertà» (Donzelli) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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XXIV LA STAMPA SABATO 21 NOVEMBRE 2020
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Economia
le contraddizioni del sistema f inanziario
P
rendiamo due episo- lana «Krisis», diretta da Mas-
di recenti. Il primo: simo Cacciari e da Natalino Ir-
pochi giorni fa, le au- ti. Perulli invita a considerare
torità cinesi hanno so- il debito non solo una gran-
speso la quotazione record di dezza economica, ma un rap-
Ant Group, società di servizi porto sociale, che coinvolge i
finanziari e tecnologici che vari soggetti del capitalismo.
ha come principale azionista La sua densa ricostruzione
Jack Ma, fondatore di Aliba- della storia e della filosofia
ba. Il sistema finanziario cine- del debito è un’interpretazio-
se, monitorato dal Partito Co- ne del capitalismo classico e
munista, rischiava di essere contemporaneo, attraverso
messo in crisi dal sistema dei gli scritti di classici immorta-
prestiti di Ant. Il Partito ha li: Marx, Weber, Polanyi, Key-
spiegato per l’ennesima volta nes, Schumpeter.
a Jack Ma chi comanda. Se- Nello schema interpretati- Paolo Perulli
condo episodio: l’agenzia vo del libro, spicca il richia- «Il debito sovrano»
Moody’s ha confermato il ra- mo al frammento di Walter La nave di Teseo
ting attribuito all’Italia, con Benjamin Capitalismo come pp. 320, € 20
outlook stabile. A detta di religione del 1921: il capitali-
Moody’s, è vero che il debito smo è una religione che l’u-
dell’Italia sta aumentando e manità abbraccia, in cui si in-
trecciano debito e colpa (en- MICHAEL NAGLE/BLOOMBERG VIA GETTY IMAGES
trambi in tedesco Schuld). Il
Un castello capitalismo è una religione
senza fondamenta che viene creduta, anche per- spinge verso un mercato corda che la caratteristica del- protagonisti intellettuali, il «fondi Greta Thunberg», nel-
ché i suoi benefici (come l’u- mondiale ma presenta con- la società libera, che in ciò si britannico Keynes e lo statu- la gara a chi è più verde. Do-
destinato scita di centinaia di milioni di flitti e disordine, sviluppo e distingue dalle potenze totali- nitense Harry Dexter White, mineranno nuovi simboli in-
a crollare persone dalla povertà assolu- distruzione. A tali contraddi- tarie con cui si confrontava in e soprattutto senza rapporti dustriali. Come la Gigafacto-
ta o la riduzione della mortali- zioni si risponde contraendo guerra, è governare con equi- di forza definiti (allora, il de- ry, stabilimento avviato da
tà infantile) possono essere debiti, pubblici e privati, cal- librio portando avanti istan- clino britannico e l’ascesa de- Tesla in Nevada, anche gra-
rimarrà alto per diversi anni, in parte contestati, ma non colati e razionalizzati secon- ze di giustizia sociale. I debiti gli Stati Uniti). Oppure, co- zie a corposi fondi statali,
ma i tassi di finanziamento possono essere negati. Allo do giudizi del sistema finan- del presente garantiscono la me suggerisce Perulli, lo per le batterie di litio e altri
sui mercati sono e resteranno stesso tempo, questi benefici ziario, che non sono naturali, tenuta del sistema quando so- spunto del cambiamento po- componenti dell’auto elettri-
favorevoli. Per questo l’ou- hanno contraddizioni profon- ma rispondono a rapporti di no «un’occasione per proce- trà venire dall’azione locale. ca. Nel rovescio della meda-
tlook è stabile. In modo diver- de, tra cui i divari territoriali potere e generano ulteriori dere più avanti di quanto fat- Un altro scenario resta più glia, ci sono i luoghi dimenti-
so, lo straordinario interven- e il fardello ambientale. contraddizioni. Fino a quan- to finora verso una riduzione probabile: non ci sarà alcuna cati in cui avviene l’estrazio-
to delle autorità cinesi su uno Dove ci porteranno le con- do? delle disuguaglianze». Per riforma sostanziale. ne del litio, in attesa che le in-
dei campioni del fintech glo- traddizioni? È la domanda Qualche mese fa, il gover- perseguire questo program- Nei prossimi anni, il capi- novazioni promesse da Elon
bale e l’ordinario giudizio di che aleggia nella storia del ca- natore Visco ha evocato il li- ma in ambito globale, le po- talismo continuerà a trasfor- Musk promuovano nuovi
un’agenzia di rating sul no- pitalismo e che impegna, con bro di Keynes How to Pay for tenze attuali dovrebbero av- marsi. Perulli ha ragione a metodi, che saranno definiti
stro Paese chiamano in causa ironia storica, l’entità cinese the Wa (1940). In quell’ope- viare una nuova Bretton porre l’attenzione su capita- «sostenibili» o «resilienti».
il debito, privato e pubblico, che si chiama Partito Comuni- ra, l’economista britannico ri- Woods senza i suoi grandi lismo e natura, sulla linea di Così continuerà il «sabba
e i rapporti tra Stati e sistema sta. Xi Jinping ha affermato frattura tra economia ed eco- delle streghe» di benefici e
finanziario. nel 2017: «Affrontiamo la logia. I governi abbracceran- contraddizioni del capitali-
È questo il problema analiz- contraddizione tra uno svi- Docente di Sociologia economica no la questione ambientale, smo, di cui parlavano We-
zato dal volume Il debito so- luppo squilibrato ed equili- Paolo Perulli insegna presso l’Università del Piemonte Orientale. con grandi promesse rivolte ber e Sombart. Un sabba ver-
vrano. La fase estrema del capi- brato e i bisogni crescenti del- Ha insegnato a Cambridge (Massachusetts), Parigi, Venezia e al futuro, al 2050/2060: sta de, organizzato da streghe
talismo di Paolo Perulli, pro- le persone di una vita miglio- all’Università del Molise. Tra i suoi libri: «Piani strategici» (Franco già avvenendo. Gli attori fi- indebitate. —
fessore all’Università del Pie- re». Il sistema capitalistico Angeli), «Nord» (Il Mulino), «Il dio Contratto» (Einaudi) nanziari competeranno su © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SABATO 21 NOVEMBRE 2020 LA STAMPA XXV
tuttolibri
MARCO ZATTERIN agli scalpi nelle conigliere tà salì alle stelle. Vennero ri-
degli investitori poco lungi- tirati, e bruciati, milioni di
Q
uando ci fu il tempo miranti. banconote. Inutilmente. La
per ragionare sul tri- In molti rifiutarono di dar- bancarotta era inevitabile.
ste epilogo delle sue gli retta e, fra questi, i Savo- Tutto crollò fragorosamen-
gesta terrene, Voltai- ia. Ma a Parigi le cose andaro- te. Il Sistema fu ufficialmen-
re si chiese se John Law, fos- no diversamente. Law diven- te cancellato il 10 ottobre
se «un Dio, un furfante o un ne amico, confidente e consi- del 1720, giusto trecento an-
ciarlatano che avvelena sé gliere del reggente, il duca ni fa.
stesso con la droga che distri- di Orléans, con il quale con- A chi chiedeva la sua testa,
buisce a tutti». A scanso di divideva la passione per la Law rispose con una nuova
equivoci, va detto subito che bella vita e la finanza. Si offrì fuga. Lasciò la compagna -
quello scozzese alto, attraen- di imbrigliare l’enorme debi- personaggio chiave, affasci-
te, soprattutto geniale, che to nazionale e quello accet- nante e ben ritratto in questa
stregò la Francia della Reg- tò. Il Sistema poteva decolla- storia - e finì per rifugiarsi a
genza, e portò il concetto di re. Nel 1716 nasceva la Ban- Venezia, senza soldi, a vive-
banca centrale nella moder- que Générale, istituto com- re di espedienti e scommes-
nità, fu «un avventuriero merciale privato autorizzato se. Aveva perso speranza e,
onesto». Uno che, a sentire ad emettere biglietti di ban- nonostante le fortune e la fa-
Montesquieu, sapeva ragio- ca. Le azioni andarono a ru- ma cumulate, morì sereno
nare e, per il resto, era «più ba, grazie anche a un’altra (relativamente) nei suoi ap-
attaccato alle sue idee che al trovata di Law, la pratica che partamenti di piazza San
denaro». Non fu un furfante, noi chiameremmo marke- Marco di polmonite, quasi in
non un briccone. Non un lu- ting. povertà. Era il 21 marzo
po di Wall Street avido e spie- L’anno successivo nacque 1729. Non aveva compiuto
tato. Cambiò la storia della fi- la Compagnia del Mississip- 68 anni.
nanza, e cadde come era ine- pi, che vendeva azioni pro- La sua tomba è sul pavi-
mettendo di ripagare coi mento all’entrata della chie-
profitti che sarebbero stati sta veneziana di San Moisè.
Giocatore d’azzardo, maturati in Louisiana, A camminarci sopra viene
donnaiolo, straordinario e presunto El- da riflettere sull’ingordigia
dorado. E ancora. Nel 1718 e la stupidità umane che fe-
evitò per un soffio
il patibolo
A Parigi divenne Portò il concetto
amico e consigliere di banca centrale
vitabile perché il mondo non
era ancora pronto. «Il male del reggente, nella modernità ma
che si dice di Law e della sua il duca di Orléans il mondo non era pronto
banca - ebbe ad annotare la
principessa Elisabetta Car-
lotta del Palatinato - è pura la Banque Générale diven- cero saltare il Sistema di
invidia». A leggere bene l’in- ne Banque Royale, dunque Law. Non era vano il sogno
treccio, il giudizio della ma- pubblica. La gente era im- della carta moneta ammini-
dre del reggente di Luigi XV pazzita. I profitti sembrava- strata da una banca centra-
appare più facilmente equili- no poter essere infiniti, a mi- le, quanto il modo in cui es-
brato anziché no. gliaia avevano cominciato a sa fu applicata. Per questo
Aiuta il passo ordinato con navigare nell’oro. Fu una ve- l’affascinate e acutissimo
cui Silvia Maria Busetti la ri- ra e propria febbre di Borsa, John meriterebbe maggiore
propone del suo John Law, si speculava a ogni livello so- considerazione, però il falli-
Vita funambolesca e temera- ciale. L’eroe scozzese, or- mento francese ha macchia-
ria di un genio della finanza, mai naturalizzato francese, to in modo indelebile la sua
agile guida al mondo meravi- scalò il potere dell’Esagono vita, ingiustamente, fa capi-
glioso di una fra le figure più e divenne l’uomo più impor- re Silvia Maria Busetti. Per-
controverse della storia eco- John Law, nacque a Edimburgo nel 1671 e morì a Venezia nel 1729 tante di Francia. ché, quando nel 1971 di-
nomica. È un terreno ben ara- Poi tutto andò a rotoli. La chiararono l’inconvertibili-
to, quello su cui si muove governata da una classe diri- lo adoravano e che lui ricam- tuire l’oro e l’argento con un Bolla si gonfiò troppo ed tà del dollaro in oro, gli Sta-
l’autrice: la vita di Law ha at- gente libertina e velenosa. biava con generosità. Un af- materiale meno prezioso: la esplose. Peggio che nel ti Uniti sancirono la vittoria
tratto la penna di decine di Si capisce subito che, quan- fair di galanteria lo costrinse carta. Elesse la terra a garan- 1929. I tentativi convulsi di del Sistema Law. Ancora og-
scrittori, ammaliati o inorri- do giunse a Parigi, John Law a un duello, fortunato, se te del circolante e rilanciò l’i- Law di frenare la caduta non gi, la gran parte delle opera-
diti dal suo visionario ardi- era l’uomo giusto al posto non che la morte dello sfi- dea di una banca centrale ebbero successo. I guadagni zioni commerciali - dalle
mento contabile. La scelta giusto scelto da capriccioso dante gli costò una condan- che assicurasse il circolante furono bruciati, come i capi- carte di credito agli assegni
vincente della scrittrice ro- destino. Nato a Edimburgo il na a morte che lo costrinse a con l’impegno di una futura tali. La moneta stampata sen- - deve tutto allo scozzese.
mana è però quella di focaliz- 16 aprile 1671, figlio di un fuggire dalle isole britanni- convertibilità permanente. za ritegno generò un aumen- Un talento che, a essere one-
zarsi sull’essenziale e di inse- orafo, sin dalla tenera età svi- che. Modelli analoghi erano già to dei prezzi brutale. Ci furo- sti, meriterebbe quanto me-
rire le trame nella cornice luppò una passione per il de- Vagò per l’Europa, viven- stati tentati, ma la formula no moti di piazza, disordini no di essere rivalutato. —
del loro tempo, ricomponen- naro e gli affari, coniugata do di gioco e scoprendo, dal- non era mai stata così avan- e rivolte sociali. La criminali- © RIPRODUZIONE RISERVATA
do con cura i complessi desti- sempre con la tendenza a mi- lo studio dell’economia, che zata.
ni del «Sistema», del suo in- surarsi con l’azzardo. Fu un in fondo l’azzardo era un me- Nasceva la moneta fiducia-
ventore, e della nazione in gran giocatore, imbattibile il todo per fare affari. Fu allora ria, quella che abbiamo in ta- Sociologa di formazione
cui la matassa si dipanò, una più delle volte. Avrebbe for- che sviluppò il «Sistema». Os- sca oggi. La sua diffusione Silvia Maria Busetti (Roma, 1972) ha studiato alla Sapienza
Francia al limite della banca- se avuto la meglio l’inevitabi- servando che il denaro fosse avrebbe tipizzato comporta- Università di Roma e ha collaborato come giornalista economica
rotta, spossata dalle guerre, le sorte sventurata, se non più una funzione che un valo- menti quali la speculazione, a «Affari e Finanza», «Business Insider», «The Boston Globe»,
ebbra di vino e corruzione, fosse stato per le donne, che re, si persuase di poter sosti- l’insider trading, e la caccia «Dallas Morning News»
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XXVI LA STAMPA SABATO 21 NOVEMBRE 2020
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Serena Dandini
Diario di scrittura
Nuda e insolente nella vasca del Führer
l’artista si vendica contro la brutalità del potere
“Nel 1946 Lee Miller fotografò la casa del dittatore e rivelò la banalità piccolo borghese del mostro
Raccontare la sua vita provocatoria di reporter di guerra, musa di Picasso, è diventata la mia ossessione”
SERENA DANDINI
I
libri in genere nascono per caso e poi diven-
tano un’ossessione. Almeno a me è capitato
così. Stavo scrivendo il Catalogo delle donne
valorose e ogni giorno mi immergevo nella
lettura delle biografie di pioniere, eroine, catti-
ve maestre, artiste e scienziate che avevano par-
tecipato al progresso dell’umanità in tutti campi
ma erano rimaste invisibili, cancellate sistemati-
camente dalla solita cecità di genere. Avevo de-
ciso nel mio piccolo di accendere dei riflettori su
queste storie dimenticate e la mia lista si arric-
chiva ogni giorno di nuovi incredibili personag-
gi. E così mi sono imbattuta casualmente in una
fotografia che mi ha folgorata: è uno scatto in
bianco e nero datato 30 aprile 1946 e mostra
all’interno di un’anonima sala da bagno una
donna bellissima, immersa in una vasca. La don-
na guarda verso di noi con uno sguardo pene-
trante e feroce. Appoggiato alle mattonelle can-
dide un ritratto di Adolf Hitler e, abbandonati Serena Dandini
sul tappetino, degli stivali inzaccherati di fango. «La vasca del Führer»
Così ho conosciuto Lee Miller, modella e fotogra- Einaudi Stile Libero
fa, artista originale e fotoreporter di guerra, ma pp. 256, € 17.50
soprattutto una donna libera, e in una maniera
così spregiudicata che ancora oggi non finisce di
meravigliare anche chi, come me, credeva di
aver infranto svariati tabù insieme alle amiche,
negli anni Settanta. Respirare l’indipendenza
che emanava questa ragazza d’altri tempi mi ha
caricato di una nuova energia e ho subito deside-
rato riportare alla luce la sua vita avventurosa,
che ha attraversato il Novecento sempre al po-
sto giusto nel momento giusto, sempre al centro
degli avvenimenti che hanno fatto la storia.
Ho cominciato a consultare libri e vecchie rivi-
ste e piano piano, quasi senza accorgermene, so-
no entrata come un’ospite clandestina nella sua
esistenza. Le vite degli altri sono piene di fasci-
no perché ci aiutano a scoprire i lati più oscuri
del nostro vissuto e, se siamo fortunati, rivelano
i sogni che abbiamo coltivato ma che non sem-
pre siamo riusciti a portare a compimento. Pur
essendo nata più di cinquant’anni dopo Lee,
non possiedo un briciolo della sua determinazio-
ne e della sua spavalderia: lei è stata una ragaz-
za bellissima, fotomodella di Vogue, musa di
Man Ray, amica di Pablo Picasso che l’ha dipinta
in sei ritratti sfolgoranti. Ma nonostante questo
percorso eccezionale che avrebbe fatto invidia a
chiunque, Lee Miller sceglie di abbandonare i
panni della femme fatale e di passare dietro all’o- GIANMARCO CHIEREGATO
biettivo per diventare lei stessa fotografa, una
scelta decisamente audace per una ragazza de- e ancora una volta la foto che mi aveva colpito una militante surrealista che ha perduto l’ani-
gli anni Venti del Novecento. «Preferisco fare all’inizio mi richiama da questo stato di parali- ma tra gli orrori di Buchenwald e Dachau e
una fotografia che essere una fotografia»: è que- si creativa. Le generazioni che ci hanno prece- per sopravvivere compie un gesto provocato-
sta l’ultima frase di Lee che annoto sul taccuino duto hanno affrontato la devastazione di una rio. Quasi un personale regolamento di conti.
prima di essere costretta ad abbandonare la mia guerra grazie ad una resilienza di cui oggi dob- Sono passati oltre settant’anni, eppure que-
eroina per affrontare un lavoro televisivo per biamo far tesoro. Come sempre, il passato ci sta fotografia scavalca il tempo e può ancora rac-
Rai Tre. Un cortocircuito un po' folle, perché gli può illuminare quando ci sentiamo perduti contarci qualcosa di prezioso sulla forza eversi-
sketch comici che preparo con i miei autori si me- nel buio. La ragazza che sto inseguendo allo va della libertà. Quando ho finito di scrivere il li-
scolano agli appunti del nuovo romanzo e i po- scoppio della Seconda guerra mondiale deci- bro l’Italia era ancora imbambolata da un’estate
pulismi che avevano portato alla Seconda guer- de di trasformarsi in fotografa di guerra ed è che sembrava illusoriamente aver fatto evapora-
ra mondiale si accavallano con l’attualità che de- tra le prime fotoreporter ad entrare in un cam- re la pandemia ma ora che La vasca del Führer
vo frequentare per affrontare il varietà di satira. po di concentramento dopo la liberazione. sta uscendo in libreria siamo ripiombati nello
Un intreccio inestricabile, che inaspettatamen- Cercate i suoi scatti: sono ancora oggi un pu- sconforto della seconda ondata. Per rispetto del-
te mi rivela risvolti inediti della nostra contem- gno nello stomaco in grado di mettere a tace- le regole non potrò incontrare il pubblico né con-
poraneità.
Poi arriva il Covid e tutto si ferma. Improvvi-
re ogni velleità negazionista. La foto della va-
sca che mi ha così colpito non fa parte, però, L’autrice dividere in «presenza» le emozioni che mi augu-
ro questo lavoro riesca a suscitare. E tuttavia, so-
samente, davanti alla terribile pandemia che del suo lavoro ufficiale. Lee Miller la realizza no convinta che l’ultima pagina di un libro la scri-
colpisce tutto il mondo, sembra che niente ab- nel vero bagno di Hitler, nella casa del Führer vano sempre i lettori perciò, anche se non sono
bia più importanza. Ho sentito di altri, scritto- a Monaco di Baviera: un alloggio piccolo bor- una nativa digitale, non vedo l’ora - almeno vir-
ri e scrittrici, rimasti con la penna a mezz’aria, ghese pieno di arredi dozzinali che non lascia Serena Dandini (nella foto in alto; Roma, 1954) è tualmente - di concludere insieme a voi questa
incapaci di tenere il filo delle storie che stava- intravedere la diabolicità dell’uomo che l’ave- autrice, conduttrice televisiva e scrittrice. Tra i esperienza e capire finalmente perché ha rapito
no imbastendo con passione. L’onda d’urto va abitato. Lee ancora una volta si trova lì per suoi libri, «Dai diamanti non nasce niente. Storie la mia immaginazione. Senza i suoi lettori, chi
della paura e l’incapacità di interpretare la caso, dopo che l’appartamento era stato requi- di vita e di giardini», «Ferite a morte» (con Maura scrive non riuscirà mai a mettere veramente la
realtà prendono il sopravvento e fanno sem- sito dagli Alleati, e decide di inscenare quello Misiti), «Avremo sempre Parigi. Passeggiate parola fine al suo lavoro e aspetto il vostro giudi-
brare ogni altro scenario inutile e senza valo- scatto quasi teatrale immergendosi nuda nel- sentimentali in disordine alfabetico» (tutti zio per liberarmi definitivamente da questa ma-
re. Mi ritrovo anch’io da sola davanti alle mie la vasca del Führer. Un atto insolente contro Rizzoli), «Il catalogo delle donne valorose» gnifica ossessione. —
scartoffie, alla ricerca come tutti di un senso, la brutalità del potere, la vendetta artistica di (Mondadori) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SABATO 21 NOVEMBRE 2020 LA STAMPA XXVII
tuttolibri
Pedro Lemebel
L’autore da (ri)scoprire
Pedro Lemebel
«Irraccontabili»
(trad. di Silvia Falorni)
Edicola ediciones
pp. 112, € 15
«T
ravestito, militante, terzo- mensa dei frati. Buttano giù poesie, poe- riva la democrazia / e poi il socialismo. / E nerezza»; i lamenti dell’animale morente
mondista, anarchico, india- mi-pamphlet e microracconti su foglietti, dopo? / Che ne farete di noi, compagni?». ricordano al quattordicenne la ragazzina
no mapuche d’adozione, vi- taccuini, biglietti dell’autobus. Leggono di Quello stesso anno, pubblica i suoi pri- che ha stuprato «perché impari chi è che
lipeso da un establishment nascosto nelle librerie lasciando un pezzet- mi racconti in un volumetto, una tiratura comanda», anche lei svanita per sempre
che non tollera le sue verità, ossessionato tino di carta fra le pagine per tenere il se- di 300 copie stampate su carta da pacchi e in un abisso di solitudine. In Una vigilia
dalla memoria fino alle lacrime, non c’è gno, e pazienza se qualche volta il libro vie- illustrate. È un libro-oggetto prezioso. «Bi- fortunata per Babbo Natale, un’altra quat-
campo di battaglia sul quale Lemebel, fra- ne venduto e loro restano senza il finale. sognava trasformare in dignità la mise- tordicenne si prostituisce per fame e fini-
gilissimo, non abbia combattuto e perdu- Amano Fray Luis de León, Neruda, Cortáz- ria», racconta Pía Barros. Quella raccolta, sce per far morire d’infarto il vecchio vesti-
to. Per me Lemebel è uno dei migliori scrit- ar, Márquez; detestano Bukowski per il Irraccontabili, arriva adesso insieme ad al- to di rosso. In Monsignore, un vescovo, as-
tori del Cile e il miglior poeta della mia ge- suo machismo. Nei laboratori, Lemebel tri sei racconti nelle librerie italiane, con serragliato nel suo palazzo per le proteste
nerazione, anche se non scrive poesie». Co- scopre il pensiero femminista e si lega a le illustrazioni originali e nella traduzio- di strada, sfoga la sua libidine sulla prima
sì Roberto Bolaño ritrae Pedro Lemebel scrittrici come Diamela Eltit, studiose co- ne di Silvia Falorni, grazie a Edicola. La ca- figura femminile che gli capita a tiro. In
(1952-2015), scrittore, artista visivo e per- me Nelly Richards ed esponenti della sini- sa editrice italo-cilena già lo scorso anno Baciami ancora, forestiero, la vecchia che
former del duo Las Yeguas del Apocalipsis, stra cilena come Gladys Marín, sulla quale ci aveva regalato Di perle e cicatrici, una ha sverginato tutti i ragazzini del quartie-
cronista, attivista, mito della controcultu- scriverà un libro, Mi amiga Gladys. È allora bella serie di «neocronache», il genere «ba- re cerca di sedurne ancora uno. In Espino-
ra, che proprio grazie al suo sostegno, a fi- che Lemebel lascia il cognome del padre, za uno «scapolo effeminato» tenta di te-
ne anni Novanta, diventa uno degli autori Mardones, «in un gesto di alleanza con il nersi accanto a forza di regali un giovane
cileni più noti e amati nel mondo.
Nato nei quartieri poveri di Santiago, Le-
femminile» e adotta quello della madre
per sottrarlo all’oblio. Nel 1983 vince un L’autore ciclista… Tutte storie «irraccontabili» nel
Cile della dittatura, tutte storie che rac-
mebel frequenta un istituto tecnico dove premio con il racconto Porque el tiempo contano quanto sia violento e razzista il
impara a lavorare il legno e i metalli. Quan- está cerca, che porta all’attenzione il tema modello patriarcale eterosessuale e quan-
do il golpe di Pinochet instaura una sangui- che gli è caro: «l’omosessualità come co- to la politica neoliberista emargini, umili
nosa dittatura, Pedro ha 21 anni; la sua struzione culturale, come un modo altro Pedro Lemebel (Santiago, 1952-2015) è stato e disumanizzi gli individui. A queste tra-
omosessualità lo rende automaticamente di pensare. Un modo altro di immaginare un artista, attivista, saggista, giornalista e me esigue, di una sola scena, che il lettore
un sovversivo, in un paese dove peraltro, il mondo, non solo a partire dalle teorie scrittore di racconti e di un solo romanzo. Nato in si ritrova fra le mani come la bomba di Il
già dal 1955, la Ley de Estados Antisocia- omosessuali, ma da tutti i luoghi aggrediti un quartiere popolare, nel 1987 forma, con camion della guardia, la scrittura di Leme-
les equipara omosessuali, malati di men- ed emarginati dalla grande macchina neo- Francisco Casas, il collettivo Las Yeguas del bel calza come «un ruvido guanto di vellu-
te, senzatetto, tossicodipendenti e prosti- liberista e globalizzatrice». I pregiudizi Apocalipsis, trasformandosi in un mito della to», popolare e orale, densa, sintattica-
tute, e come tali li persegue. Alla fine degli omofobici gli impediscono l’ingresso an- scena artistica cilena e nel simbolo mente spezzata e al tempo stesso fluida,
anni Settanta, Lemebel si laurea in Belle che tra le file della sinistra e, nel 1986, Le- internazionale della liberazione sessuale. Dal ricca di metafore, anticipazione del neo-
Arti e inizia a insegnare in periferia, ma vie- mebel si presenta alle «Giornate Pablo Ne- 1989 pubblica le sue cronache in Cile e barrocho delle cronache, un barocco con-
ne licenziato per la sua aria effeminata. Da ruda» coi tacchi alti, il simbolo della falce e all’estero. Nel 1996 conduce il programma taminato dalle acque fangose del Mapo-
quel momento dedica tutto il suo tempo a martello disegnato sul viso, e davanti a un Cancioniero di Radio Tierra. In Italia sono già cho, il fiume che taglia in due Santiago e
frequentare i laboratori letterari, in parti- vasto pubblico di militanti legge «Parlo usciti: « Di perle e cicatrici» (Edicola), «Ho paura separa i ricchi dai poveri. Da quale parte
colare l’Ergo Sum della scrittrice Pía Bar- per la mia diversità», una poetica rivendi- torero», «Baciami ancora, forestiero», stava Lemebel è evidente. —
ros. Sempre senza un soldo, con le scarpe cazione di diritti: «non mi parlate del prole- «Parlami d’amore» (Marcos y Marcos) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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XXVIII LA STAMPA SABATO 21 NOVEMBRE 2020
tuttolibri
Piccoli lettori
Premio letteratura ra g azzi di cento
C
onvenzione ONU ranno protagonisti di eventi
sui diritti dell’infan- fuori dall’ordinario. Viaggia-
zia e dell’adolescen- no tra personaggi strani,
za, 20 novembre viaggiano verso luoghi sco-
1989. Tra i diversi articoli nosciuti, curiosi e attenti a
che mettono bambini e ra- cogliere la straordinarietà
gazzi al centro, che sottoli- dell’esistenza, accanto ad
neano i loro bisogni, i lori di- una inquietante dama di
ritti, il 13 e il 31 ricordano la compagnia, titolare del ne-
necessità di accesso alla co- gozio mangiabambini.
noscenza, alla libera espres- Un bambino provato dal-
sione, alla partecipazione al- la perdita di un affetto im- Gianni Rodari
la vita culturale. Articoli che portante, vessato, che fatica «A sbagliare le storie»
si intrecciano al sesto senso a trovare il suo posto nel EL
descritto da Gianni Rodari mondo è il protagonista di pp. 32, € 14.90 cizia. Ma per il protagonista
«il senso del libro, le capaci- Aaron X, il libro firmato dal- di Invisibile, il romanzo
tà di usare il libro come uno lo scrittore norvegese Håk- scritto dall’autore spagnolo
strumento per conoscere il on Øvreås vincitore del Nor- Eloy Moreno, pubblicato da
mondo, per conquistare la dic Council Children and Mondadori nella traduzio-
realtà, per crescere». Young People’s Literature ne di Sara Di Rosa, non è co-
Il Premio di Letteratura Priz, in catalogo per Giunti sì. Il momento di varcare la
per Ragazzi «Fondazione con le illustrazioni di Øyv- soglia dell’edificio scolasti-
Cassa di Risparmio di Cen- ind Torseter e la traduzione co provoca ansia, dolore,
to» da anni sostiene il sesto di Eva Valvo. Ma alle difficol- sofferenza. Una sofferenza
senso portando a migliaia di tà del quotidiano Aaron ri- di cui sono responsabili tut-
bambini e ragazzi straordi- sponderà con speciali super- ti, chi agisce direttamente
narie occasioni di lettura, so- poteri e si trasformerà di un contro di lui e che fa finta di
eroe che, nella notte, farà non vedere, negandogli la
giustizia usando un’incon- possibile di esistere davve-
Uno strumento sueta vernice marrone. ro. Forte, commovente, il li-
per conoscere il mondo, Carlo ha seri problemi di bro invita a riflettere sulla
vista, Carlo non sente, ma è Jutta Richter prevaricazione, sulla re-
per conquistare vivace, divertente. Di lui sap- «La signora Lana e il profumo sponsabilità.
la realtà, per crescere piamo dalla voce di Emma, della cioccolata» Un luogo, lontano geogra-
la sorella, pronta a sostene- Beisler ficamente, ci riporta una sto-
re il fratello in ogni momen- pp. 142, € 14.90 ria di ingiustizie e di prevari-
stenendo il diritto a crescere to assieme ad una famiglia cazioni, una storia di forza e
lettore. che dichiara l’importanza
Anche quest’anno, nono- del valore degli affetti, della
stante le difficoltà di un pre- presenza, della condivisio- Diventare lettori
sente complicato, centinaia ne. Nel libro Prima che sia è un diritto
di classi hanno aderito al notte, uscito per i tipi di
progetto e aspettano di rice- Bompiani, pagine nere si al- di bambini
vere i libri destinati alla scuo- ternano a pagine bianche, la e ragazzi
la primaria e alla secondaria prosa e la poesia si intreccia-
di primo grado, selezionati no con forme di scrittura
da una giuria tecnica. che includono anche la LIS, determinazione. MariaGa-
Per avere l’ordine con cui la lingua italiana dei segni, e briella, bellissima, dolce, re-
gli autori saliranno sul po- le parole di Silvia Vecchini si missiva, e Nera, zoppa, au-
dio dovremo aspettare il ver- sposano armonicamente dace, coraggiosa, sono sorel-
detto dei giovani giurati, nel- con le illustrazioni di Sual- Håkon Øvreås le, nate dalla penna di Patri-
la primavera del 2021. zo. «Aaron X» zia Rinaldi, per abitare il bel
Forme narrative diverse Sotto la foresta Amazzoni- Giunti romanzo Hai la mia paro-
accompagneranno la lettu- ca, sopra un piccolo velivolo pp. 144, € 12 la, pubblicato da Sinnos.
ra di libri che dichiarano la che perde quota e precipita Una narrazione fatta di so-
ricchezza di un’editoria per nel folto della vegetazione. prassalti, di occasioni di stu-
ragazzi che traduce, esalta Illesi i quattro ragazzi che pore, una narrazione che
autori nazionali, guarda al erano a bordo, illesi ma soli trova parole giuste per rac-
visivo come possibilità di in un luogo che da subito ri- contare la solidità degli af-
narrazione trasversale. Sei sulta inospitale e infido. fetti, l’importanza delle rela-
libri scelti, tre destinati alla Una mappa accende la spe- zioni, gli incontri salvici.
primaria e tre alla seconda- ranza e porta i ragazzini a in- E poi, assieme a diverse se-
ria di primo grado. traprendere un viaggio ver- gnalazioni, una menzione
La signora Lana e il pro- so la possibile salvezza. Av- speciale della giuria all’albo
fumo di cioccolato è il pri- ventura, mistero, imprevi- illustrato A sbagliare le sto-
mo titolo arrivato in Italia, sto, accompagnano il letto- rie, Emme edizioni. Un li-
per merito di Beisler edito- re nel romanzo L’esplorato- bro speciale che fa dialogare
re, della trilogia scritta da re, firmato da di Katherine il testo con le bellissime illu-
Jutta Richter, con la tradu- Rundell, con la traduzione strazioni di Beatrice Alema-
zione dal tedesco di Bice Ri- di Mara Pace, in catalogo gna (in alto in questa pagi-
naldi. Protagonisti Merle e per Rizzoli. Silvia Vecchini na). Un omaggio a Gianni
Moritz, due fratelli catapul- La scuola dovrebbe essere «Prima che sia notte» Rodari, nell’anno del cente-
tati nel mondo dell’Incredi- luogo di incontri e di acco- Bompiani nario .—
bile, illustrato da Günter glienza, di scambio e di ami- pp. 128, € 10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SABATO 21 NOVEMBRE 2020 LA STAMPA XXIX
tuttolibri
C
ome Alice, ha sguin- cantonando «La passione per Bianca non vi darà pace». Sti-
zagliato intorno gli la musica, la poesia, la talen- lettate, vergate su foglietti in-
occhi castani d’atte- tuosa dedizione al disegno, viati per posta o lasciati nelle
sa e di sorpresa, in- la quasi maniacale pratica cabine telefoniche e alle fer-
corniciati da un inusuale ca- della scrittura. E la spiccata mate degli autobus; distribui-
schetto di capelli neri «da ma- sensibilità per la natura, ti in pochi esemplari, venne-
schiaccia». Però, mentre Ol- tant’è che non poteva passare ro in seguito lanciati in milio-
tre lo specchio dell’icona di accanto a un prato senza im- ni di copie dagli aerei alleati.
Lewis Carroll si dischiude lo mergersi fino alla vita nei fili «Esigiamo dallo Stato di
stregante Paese delle Meravi- d’erba e nei fiori». Con tra- Adolf Hitler la restituzione
glie, Sophie Scholl si ritrovò sporto autentico, lo racconta della libertà personale» recla-
invece in un Paese piagato e Giuseppe Assandri in La Rosa mava il sesto e ultimo volanti-
anelante al riscatto, in frastor- Bianca di Sophie, ormai in vi- no, che Sophie infilò in una
nata esaltazione per l’irresisti- sta del centenario della nasci- valigia per distribuirlo con
bile ascesa del Nazionalsocia- ta (9 maggio 1921). Hans all’Università di Mona-
lismo di Adolf Hitler che pro- Gruppo di resistenza non co di Baviera. Intercettati e de-
metteva prosperità e benesse- violenta al Nazismo, artefice nunciati dal custode, i due in-
re per tutti. Sirene abbindo- Giuseppe Assandri di volantini risveglianti per trepidi fratelli furono condan-
lanti per Inge e Hans, fratelli «La rosa bianca di Sophie» un popolo anestetizzato, La nati a morte per «Alto tradi-
maggiori di Sophie in ruvido Edizioni San Paolo Rosa Bianca venne fondata mento, cospirazione e soste-
contrasto con il padre Ro- pp. 144, € 15 nell’estate del ‘42 da Alexan- gno al nemico». Il 22 febbraio
bert, liberale e pacifista. Sin- der Schmorell e da Hans 1943, la ghigliottina spense la
daco di Forchtenberg, borgo Scholl, deluso da un regime vita di Sophie e ne accese il mi-
rurale dove abitavano i che non tollerava nemmeno to: nel 2005 in un telesondag-
Scholl, Robert era per di più inventiva a supporto e disgu- gio sulle personalità tedesche
nel mirino della Gestapo, de- stato dalla persecuzione de- di spicco di tutti i tempi risultò
nunciato da una impiegata gli ebrei. Sophie ne fece parte quarta dopo Adenauer, Lute-
perché considerava il Fürer con identica insofferenza: ro e Marx e un referendum la
«Un flagello per l’umanità». non ne è stata una figura cen- proclamò «Donna tedesca
L’entusiastica adesione al- trale eppure ne è diventata del XX secolo» proiettandola,
la Gioventù Hitleriana del ca- l’emblema, per le valenze accanto a Einstein e Brahms,
{
rismatico Hans, di cui diven- umane e comportamentali nel «Walhalla» di Regen-
ne presto un riferimento, con- che rifulgono in questa narra- sburg, il pantheon delle glo-
tagiò Sophie che fremeva per zione documentaria di forte rie nazionali.—
indossare la divisa della Lega impatto, asciutta e limpidissi- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Katherine Rundell
«L’esploratore»
Rizzoli
pp. 332, € 17 Il consiglio del libraio
T
rent'anni fa, era Questo “mistero di natura”
l'estate del 1990, si manifesta nelle ore
l'Iraq di Saddam notturne in comportamenti
Hussein invadeva bizzarri e indecifrabili, in un
l'emirato del Kuwait e ne crescendo di fissazioni
rivendicava la sovranità. sempre più folli e
Immediate le sanzioni da incontrollabili. È una
parte di una estesa metamorfosi che Tom segue
Coalizione e, nel giro di da vicino, all’inizio
pochi mesi, la mobilitazione credendolo un gioco finché,
militare a guida USA in concomitanza con i primi
innesca la prima "Guerra del bombardamenti americani,
Golfo". Di quei drammatici Figggis sembra entrare in
Eloy Moreno mesi ci ricorda questo lungo contatto telepatico con
«Invisibile» racconto, scritto da Westall Latif, un soldato iracheno al
Mondadori nel 1992, già tradotto per Robert Westall fronte. La mente di Figgis
pp. 313, € 16 Mondadori e oggi «Golfo» resta come intrappolata in
riproposto in memoria di Camelozampa quella del soldato in trincea
quella guerra, prologo di pp. 150, € 10.90 e partecipa fino all’ultimo al
successivi conflitti: migliaia suo tragico destino. Intorno
di morti, tensioni politiche ai due fratelli si va
mai sanate, pozzi petroliferi disfacendo la famiglia,
in fiamme, un immane incapace di interpretare
disastro ambientale. Voce quello che sta succedendo
narrante del racconto è in Figgis, e nel mondo: la
Tom, ragazzo inglese di coscienza di un Occidente
famiglia tranquilla e ben addestrato a rimuovere
salda negli affetti; con un cause e atrocità della
fratello minore, Andy, da lui guerra, disposto a
soprannominato Figgis considerare gli arabi poco
come l’amico immaginario più che beduini ignoranti,
della sua infanzia. Fin da incoraggiato a barattare
piccolo Figgis esprime una vite umane per barili di
Patrizia Rinaldi particolare predisposizione petrolio.
«Hai la mia parola» a immedesimarsi nel
Sinnos vissuto di animali o *«La Libreria dei Ragazzi»
pp. 212, € 14 persone, una curiosa Milano
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XXX LA STAMPA SABATO 21 NOVEMBRE 2020
SIMONE TEMPIA
STORIE
PER GENITORI
APPENA NATI
“NON SO SE GENITORI
SI NASCE O SI DIVENTA. DI SICURO,
CON QUESTO LIBRO, SI DIVENTA
GENITORI MIGLIORI.”
.
SABATO 21 NOVEMBRE 2020 LA STAMPA XXXI
tuttolibri
Classifiche
tuttolibri a cura di Bruno Ventavoli (caporedattore responsabile) e Elena Masuelli
Progetto grafico Gabriella Carluccio
Art director Cynthia Sgarallino
I primi dieci
1 2 3 4 5
100 99 94 91 71
6 7 8 9 10
65 60 60 59 51
6 SOLE 6 MEYER 6 ROVELLI 6 SARAMAGO 6 SIMON & THE STARS, ROE 6 STEF&PHERE
Così è l’amore Midnight sun Helgoland Cecità L’oroscopo 2021 Il libro delle meraviglie
17,90 Sperling&Kupfer 45 (1) 20,00 Fazi 20 (8) 15,00 Adelphi 21 (11) 9,50 Feltrinelli 8 (42) 13,90 Mondadori 17 (2) 16,90 Magazzini Salani 12 (3)
LA CLASSIFICA È REALIZZATA DA GFK SU UN PANEL DI LIBRERIE INDIPENDENTI, CATENE, GRANDE DISTRIBUZIONE, E-COMMERCE. I 100 PUNTI SONO ASSEGNATI AL TITOLO PIÙ VENDUTO, GLI
ALTRI CALCOLATI IN PROPORZIONE (TRA PARENTESI LE SETTIMANE DI PERMANENZA IN CLASSIFICA). LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DAL 9 AL 15 NOVEMBRE.
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XXXII LA STAMPA SABATO 21 NOVEMBRE 2020