Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
forexitalia24.com/investire/etf.php
Chi siamo
Cosa sono gli ETF? Come funzionano gli ETF? Cosa significa ETF? Chi si avvicina al
mondo dei mercati finanziari per la prima volta, si accorge di avere di fronte una miriade
di strumenti con cui dovrà avere a che fare. Conoscerli diventa fondamentale, per cercare
di conseguire un profitto.
In questa guida scopriremo cosa sono gli ETF e quali sono le piattaforme più
convenienti per negoziare questi ottimi strumenti di investimento. Ad esempio, Broker
all’avanguardia come eToro e Plus500 permettono di investire sui migliori ETF in
circolazione.
I broker elencati nell’introduzione sono, al momento, gli unici in Italia che permettono di
negoziare ETF senza costi fissi. Per vedere la loro offerta completa, basterà registrarsi
gratuitamente ed in pochi minuti.
1/14
Broker Caratteristiche Vantaggi Recensione Iscriviti
Chi ci casca poi finisce per scoprire presto che non solo non si è arricchito, ma ha perso
anche i soldi che ha caricato sul Conto nella speranza di vincere. Facendo la fine di
Pinocchio abbindolato da il gatto e la volpe con la storia dell'albero di monete. Ecco
dunque che servono i giusti anticorpi per non cadere nelle grinfie di questi truffatori.
Come fare? Intanto, con molta formazione teorica, leggendo siti come questo e aiutandosi
col materiale informativo che i Broker stessi (quelli seri ovviamente) mettono a
disposizione. Quindi ebook da scaricare, webinar da seguire online, incontri annuali vis a
vis con persone del settore. E poi la formazione pratica, quella da fare tramite il Conto
demo, che consente, con soldi virtuali, di fare pratica sui principali strumenti
finanziari senza perdere soldi veri.
Ciò che raccomandiamo sempre, però, è di prendere il Conto demo sul serio, mettendoci
tutta l'emotività e l'attenzione di quando i soldi sono reali. Se lo si prende come un gioco,
si finirà per non imparare nulla e ce ne accorgeremo amaramente quando inizieremo a
fare sul serio con soldi veri.
Come funzionano gli ETF? Perché investire in ETF? Cosa significa ETF? E così via.
2/14
ETF cosa sono
Cosa sono ETF? Sono particolari fondi d'investimento (indicati anche con
l'acronimo Sicav) a gestione di tipo passiva. Come succede per tutti i fondi, quando si
acquista un ETF è come se si acquistasse un paniere di titoli. Investire in un fondo,
vuol dire che si mette il proprio risparmio assieme a quello di altri investitori. Sarà poi chi
gestisce il fondo ad acquisire con questo denaro gli strumenti per investire. Il risultato
positivo o negativo dell'investimento scaturirà da tutti i singoli strumenti su cui il fondo
investe.
L'ETF sul FTSE Mib, per esempio, avrà lo stesso risultato giornaliero di questo indice
borsistico. Tanto quanto un ETF sul prezzo dell'oro replicherà le variazioni del prezzo di
questo mercato. Per fare ciò, i gestori di un ETF acquistano quote di titoli degli indici di
riferimento – i cosiddetti benchmark – in proporzione alle risorse che ha a disposizione.
In questo modo, il valore dell'investimento replicherà in maniera esatta lo stesso valore
dell'indice replicato.
Rispetto ai fondi attivi, nei quali il gestore gode di una ampia discrezionalità
nell'acquistare titoli per provare a generare rendimento, quando si acquista un ETF si
sa già in quali prodotti saranno investiti i propri risparmi. Il successo o il
fallimento, pertanto, non dipenderà dall'abilità del gestore ma dall'andamento dell'indice
stesso scelto.
3/14
Occorre poi tenere presente che un ETF si trova presso una banca che prende il nome di
depositaria. Se quest'ultima fallisce, non può vantare alcun credito nei confronti dell'Etf.
Tuttavia, l'Etf detiene la liquidità proprio su conti della banca depositaria: pertanto, è
molto difficile recuperare i soldi in tempi brevi in caso di fallimento.
Ancora, è bene sapere che gli Etf sono iscritti a nostro nome in un registro presso
la banca tramite cui siamo clienti e li abbiamo scelti. La banca poi a sua volta è iscritta nel
registro dei creditori presso la banca depositaria. Sebbene non dovrebbero esserci
potenziali rischi a risalire all'effettivo creditore dell'Etf (cioè a noi), siamo comunque un
po' distanti dal portafoglio dell'Etf.
eToro
La piattaforma di eToro, tra le migliori al mondo, dispone di ben 145 ETF da negoziare
in modo semplice, senza intermediari e con un click. Il tutto, senza nessuna commissione
fissa, cosa che avviene scegliendo di investire con una banca tradizionale.
Ovviamente, il livello di sicurezza di eToro è lo stesso dal momento che al pari di una
banca gode della licenza Consob per operare.
Nel suo paniere di ETF sono presenti portafogli tecnologici, azionari, obbligazionari o di
materie prime. Di recente sono stati inseriti anche ETF sulle crypto. Insomma, la
scelta è molto vasta e sarà anche facile scegliere il prodotto giusto dal momento che le
performance sono chiare e visibili.
Per vedere tutti gli ETF presenti basterà registrarsi sul sito e cercare la sezione
apposita. Ecco il Link diretto:
Plus500
Anche Plus500 è una piattaforma che dispone di numerosi ETF negoziabili in modo
intuitivo e con alle spalle un vero Team di professionisti.
Inoltre, non possiamo non citare il servizio clienti di questo Broker. Di qualità davvero
eccellente, offre supporto in numerose lingue (italiano incluso); sarà quindi possibile
rivolgersi a loro in caso di qualsiasi problema. Il tutto per un’esperienza di investimento
4/14
professionale.
Gli ETF sono quotati in Borsa e quote di ETF possono essere acquistate e vendute in
qualsiasi momento, proprio come si trattasse di normali titoli azionari o obbligazionari.
2. E siamo al secondo motivo che spinge a far investire in ETF: essi riducono i costi di
gestione degli investimenti. Ciò in quanto, tramite questi strumenti, i gestori riescono
ad ottimizzare le operazioni di compravendita riducendo di conseguenza i costi generali
della gestione.
3. Gli ETF consentono, tramite l'acquisto di pochi strumenti, di creare portafogli che
investono in modo sicuro ed efficiente su tutte le principali asset class e aree
geografiche.
5/14
Volumi scambiati nel passato
Valuta del sottostante, in quanto le oscillazioni possono influire sul rendimento del
fondo (fattore comunque eludibile grazie agli ETF Hendging)
E' bene sempre ricordare che gli ETF sono dei tracker. Pertanto, dobbiamo
guardare la correlazione che esiste tra ETF ed indice a cui fa riferimento.
Non a caso, tali prodotti entrano sempre più a far parte nei portafogli di molti gestori.
ETF vantaggi
Quali sono i vantaggi di investire in ETF? Ecco un elenco:
Liquidità
Gli ETF sono strumenti estremamente liquidi essendo quotati in Borsa. Ciò significa che è
facile la compravendita di nuove quote senza correre il rischio di vedern scendere il loro
valore.
Versatilità
Tramite gli ETF, pure il piccolo risparmiatore può avere accesso ai principali indici di
mercato senza dover comprare tutti i titoli presenti nel paniere.
Efficienza
Siamo al terzo vantaggio, legato alla gestione passiva che rende l'investimento in ETF
molto vantaggioso. Il costo di gestione di un ETF difficilmente infatti supera lo 0,5%,
mentre quello di un fondo attivo arriva a superare pure il 2%.
Trasparenza
La cospicua trasparenza di investire in ETF. Si può infatti, in maniera agevole fotografare
completamente lo strumento sotto diversi punti di vista: si va così dall'esposizione
valutaria al merito creditizio, dalle masse gestite alla tipologia di replica.
Sicurezza
6/14
Il patrimonio investito in ETF è separato da quello della società che ne cura l'emissione.
Pertanto, la gestione viene restituita pure in caso di fallimento della società.
Strategia
Tramite gli ETF, diventa più semplice e conveniente elaborare strategie multi-asset che
sfruttino al meglio le tendenze di crescita di medio periodo dei mercati, basatisui trend
macroeconomici.
Facilità di acquisto
Gli ETF si acquistano come un'azione sul un mercato italiano, con la maggior parte delle
banche che permette queste operazioni senza particolari tipi di problemi.
Seguono una quotazione in tempo reale, proprio come se fossero singoli titoli azionari.
ETF svantaggi
Quali sono gli svantaggi di investire in ETF? Secondo alcuni esperti, risiederebbero in
questi:
ETF costi
Quanto costa investire in ETF? In genere, gli ETF si caratterizzano per i loro costi
inferiori rispetto ai fondi comuni. E ciò li rende ampiamente preferibili. Non sono
previste commissioni di ingresso o di uscita e neanche spese di performance, dato che
richiedono solo il pagamento dei costi di compravendita in Borsa richiesti dalla banca.
7/14
Inoltre, le spese di gestione rappresentate nel Ter (Total Expense Ratio) degli Etf
raramente superano lo 0,7% qualora investano in mercati emergenti e sono in genere
minori dello 0,3% qualora investano nelle Borse dei Paesi industrializzati.
ETF tipologie
Quali tipi di ETF esistono? Ce ne sono vari, come quelli strutturati che non si limitano a
replicare un indice, ma consentono di amplificare i movimenti dell'indice di riferimento
(si parla di Etf a leva), di replicarli al contrario (si parla in questo caso di Etf short o
long) o di proteggere il proprio portafoglio (si parla di Etf protective put). Anch'essi hanno
una gestione di tipo automatica: una volta individuato il modello matematico alla base del
calcolo, lo implementano in modo passivo.
Non mancano poi Etf che puntano a contenere il rischio o che inseriscono la
valutazione di alcuni valori fondamentali nella valutazione dei titoli che si inseriscono in
portafoglio. Tali fattori determinano uno scarto tra la distribuzione dell'indice di
riferimento e gli strumenti contenuti nell'Etf.
8/14
ETF su materie prime
Quali sono gli ETF sulle materie prime? Gli ETF sono uno strumento molto utilizzato
per le materie prime, chiamate in gergo commodities. Proprio per la loro praticità ed
efficienza. E così, tramite Etf, è possibile investire su oro, petrolio, acqua, caffè, cacao,
argento, gas, e tanto altro ancora.
Tramite essi, ogni trader può stipulare contratti di acquisto o di vendita tramite un broker
o un intermediario, nelle modalità scelte dal trader. Il vantaggio principale dei CFD è che
non possiedono realmente l'asset finanziario scelto, ma si possiede un contratto con il
broker che replica in maniera esatta la quotazione del prodotto di riferimento.
9/14
Cosa sono gli ETF a replica sintetica? Si tratta di quegli strumenti che selezionano un
campione di titoli rappresentativo dell'indice. In tal caso il valore degli ETF può anche
divergere dal benchmark. Quindi, in sintesi, non acquistano in maniera diretta i titoli del
listino fotografato, ma investono in titoli diversi e poi replicano l'indice di riferimento
mediante un contratto di swap. Che è un particolare prodotto finanziario che gli consente
di imitare il mercato.
Tra i primi 10 titoli dell'Etf Lyxor Ftse Mib ce n'è solo uno italiano: Eni. Il
titolo col peso maggiore è legato alla francese Total, mentre il secondo è un derivato swap.
Allora cosa lo lega a Piazza Affari? Qui subentra lo swap. Cos'è lo swap? Si tratta di un
contratto privato stipulato tra il gestore dell'Etf e una banca d'affari.
Funziona così: il portafoglio con dentro Total, E.On, ecc. oggi guadagna il 2%. Piazza
Affari sale però del 5%. Siccome l'Etf deve seguire l'andamento dell'indice, il 3% di
differenza deve essere garantito dallo swap. Il valore dello swap è dato, pertanto, dalla
differenza tra il valore dell'indice che si vuole replicare e il valore del portafoglio titoli alla
base dell'Etf.
Cosa accade quindi? Se la banca d'affari con cui è stipulato lo swap fallisce, il valore del
prodotto si annulla e l'Etf subisce una perdita secca: in questo caso ammonterebbe al
9,11%!
Cosa significa tutto ciò? Che gli Etf sintetici espongono ad un rischio di controparte che
non è previsto negli Etf fisici. Il rischio di perdita per il fallimento di controparte
è fissato però per legge a un massimo del 100%. Qualora lo swap superasse tale
soglia, esso sarà annullato e la banca d'affari farà un pagamento in denaro verso l'Etf. Che
così riporta il valore del portafoglio in linea con quello dell'indice, e un nuovo swap viene
stipulato. Il valore del portafoglio può essere anche superiore al valore dell'indice: in tal
caso il fallimento della controparte non comporta il conseguimento delle perdite.
Occhio però che il rischio di controparte è presente pure negli Etf fisici. Questi
ultimi possono infatti “prestare” titoli del portafoglio a banche d'affari. Queste ultime
vendono a loro volta i titoli prestati sul mercato: qualora il prezzo scendesse, quando si
troveranno a ricomprare gli stessi titoli per restituirli all'Etf conseguiranno un cospicuo
guadagno. L'Etf dal canto suo incassa commissioni utili a ridurre il costo di gestione dello
stesso.
Infine, se la banca che ha preso a prestito i titoli fallisce, il portafoglio dell'Etf perde
valore. La pratica del prestito titoli avviene anche per gli Etf sintetici, ma è più frequente
in quelli fisici, dato che i costi di gestione sono più elevati. Facendo l'esempio dell'Etf più
10/14
importante, Lyxor, esso non pratica il prestito titoli per nessuno degli Etf sintetici che
prevede.
Ciò si traduce in una differenza sostanziale: gli Etf vantano un patrimonio separato
rispetto a quello delle società che ne curano le attività di costituzione, gestione,
amministrazione, ecc… e non sono esposti al rischio di insolvenza neppure in caso di
fallimento delle banche che li emettono.
Gli Etn, invece, non prevedono questa protezione. Se l'emittente dovesse fallire, i
possessori di Etn dovranno comportarsi come tutti gli altri creditori. Attendendo e
sperando di rivedere un giorno i propri soldi investiti.
ETF rischi
Quali sono i rischi legati agli ETF? I rischi degli Etf sono collegati al mercato
d'investimento. Pertanto, gli Etf azionari risultano essere più rischiosi degli Etf
obbligazionari. E pure gli Etf a leva (che moltiplicano l'andamento dei mercati) sono
anch'essi più rischiosi. Per il resto, gli Etf sono come dei fondi comuni, per cui il
portafoglio dell'Etf è differenziato da quello del gestore. Solo chi possiede le quote vanta
crediti nei confronti del fondo. In pratica, il patrimonio dell'Etf si distingue dal possibile
fallimento di chi lo gestisce.
Ancora, in termini di rischi, occorre fare distinzione tra ETF sintetici ed ETF fisici. I
primi, avendo al loro interno uno swap, sono assoggettati al rischio che la controparte
dello swap possa fallire. Lo swap non supera mai il 10% del valore del patrimonio e nella
pratica vera è di solito molto meno. Gli Etf sintetici possono prestare i titoli che hanno in
portafoglio ad altri (una strategia atta ad abbassare le spese) e ciò espone ad un eventuale
fallimento di chi si fa prestare i titoli, perché poi in seguito potrebbe non essere più in
grado di restituirli. Ma ciòà nella pratica è molto difficile che avvenga.
11/14
Cosa succede se il gestore dell'ETF fallisce? Sebbene le loro quote siano scambiabili in
Borsa come le azioni, gli Etf sono comunque dei fondi comuni. E ciò fa sì che il portafoglio
dell'Etf si distingua da quello del gestore: in pratica, solo i possessori delle quote vantano
credito nei confronti dell'attivo del fondo. Cosa significa ciò? Se acquistate l'Etf Lyxor Ftse
Mib che replica l'andamento di Piazza Affari e la Lyxor fallisce, quest'ultima non può
prelevare nulla dal patrimonio dell'Etf. Pertanto, l'investimento in ETF non sarà intaccato
dal fallimento del gestore. E questo è un grosso vantaggio di questo strumento.
Indici obbligazionari, titoli di stato o titoli di società private dell'area euro e non
Indici azionari rappresentativi di singoli mercati e di intere aree geografiche
Indici azionari dei mercati emergenti
Indici azionari settoriali: vi rientrano i vari settori che hanno società quotate in
Borsa, che vanno dal settore tecnologico fino ai servizi energetici
Indici di materie prime: attraverso i cosiddetti ETC (Exchange Traded
Commodities) si potrà investire anche su oro o argento, beni rifugio e adatti ai
momenti di mercato laterale
Indici azionari style
Indici di società immobiliari e di private equity
Tramite un conto titoli: basterà rivolgersi alla propria banca o società di investimento
ed ordinare l'acquisto dell'ETF che si è scelto utilizzando il codice ISIN dello stesso
Tramite CFD: occorrerà rivolgersi ad un broker che abbia un'offerta di CFD abbastanza
ampia da includere gli ETF. Come sempre, raccomandiamo di affidarvi a Broker che
abbiano regolare licenza CONSOB, massima autorirtà di vigilanza sui mercati finanziari.
12/14
E che offrano tutta una serie di servizi appannaggio del cliente. Come un Conto demo per
fare pratica, assistenza clienti sempre disponibile, spread convenienti, zero commissioni,
formazione continua, news quotidiane.
Quale delle due opzioni scegliere? La prima va scelta in caso si scelgano operazioni
di lungo termine in cui si va a bloccare il capitale per un lungo periodo. Nella
consapevolezza di dover «sopportare» l'eventualità di non vendere nei periodi in cui la
propria posizione sul singolo ETF si trovi in perdita.
13/14
ETF armonizzati e non armonizzati differenze
Quali sono le differenze tra ETF armonizzati e non armonizzati? La differenza sta nel fatto
che parte dei profitti realizzati sugli ETF non armonizzati sono considerati dall'agenzia
delle entrate come «redditi diversi» e quindi soggetti ad aliquote più alte del 20%.
Occorre poi prendere in considerazione il fatto che le minusvalenze non siano deducibili.
Gli ETF armonizzati sono ETF quotati sui mercati europei. Gi ETF quotati sulla borsa
italiana sono invece tutti armonizzati. Anche in questo caso, ribadiamo l'utilità di
prendere visione del prospetto informativo per sapere se l'ETF che intendiamo acquistare
sia armonizzato o no.
Conclusioni
In questa guida completa sugli ETF abbiamo analizzato nel dettaglio questo ottimo
strumento di investimento. I suoi vantaggi, in termini di economicità e
performance, sono evidenti. Non a caso questa scelta di investimento è sempre più
consigliata da Gestori e promotori finanziari.
14/14