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SCREENER DESCRITTIVO

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FINVIZ.COM

EXCHANGE: MERCATO

Scegliere il mercato dove è quotato il titolo: AMEX, NYSE O NASDAQ.

Meglio utilizzare tutti i mercati e quindi scegliere ANY.

I titoli disponibili in totale sono 7104, così suddivisi:

I titoli disponibili quotati al mercato AMEX sono 385

I titoli disponibili quotati al mercato NYSE sono 4002

I titoli disponibili quotati al mercato NASDAQ sono 2717

INDEX: INDICE

Se voglio un titolo rappresentativo dell’economia americana, posso scegliere il titolo che


fa parte del paniere di un indice.

I più importanti sono 2 e raccolgono i titoli a maggiore capitalizzazione del mercato


USA.
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Dell’indice S&P500, fanno parte le 502 compagnie più capitalizzate degli Sati Uniti
(Blue chips). Vi sono compagnie di tutti i settori, tranne che dei conglomerates
(diversificati).

Dell’indice Dow Jones, fanno parte le 30 compagnie ritenute più importanti degli Stati
Uniti (Blue chips). Vi sono compagnie di tutti i settori, tranne che dei conglomerates
(diversificati) e delle Utilities (per l’utenza).

Ciò comunque ci toglie la fetta più grande delle aziende USA quotate.

Si possono avere grandi opportunità con le aziende a media/piccola capitalizzazione,


quindi meglio utilizzare tutti i mercati e quindi scegliere ANY.

SECTOR: SETTORE

Di quale settore deve far parte il titolo? Ci sono 10 grandi settori nel mercato americano,
li ho disposti in ordine di performance annuale in data del 26/04/2015.

Healtcare (sanità)

Fanno parte di questo settore 16 industrie e 713 compagnie.

Una categoria di compagnie relative a prodotti e servizi medici e riguardanti la salute.

Include compagnie amministrative di ospedali, organizzazioni per il mantenimento


della salute (HMOs), biotecnologia ed una varietà di prodotti medici.

Le aziende in questo settore sono spesso considerate essere difensive poiché i prodotti
ed i servizi sono essenziali. Anche durante il ribasso dell’economia, la gente avrà sempre
bisogno di aiuto medico e di medicine. Avendo una domanda consistente per
beni e servizi medici, questo settore è il meno sensibile alle fluttuazioni dei
cicli economici.

Consumer goods (beni di consumo)

Fanno parte di questo settore 32 industrie e 371 compagnie.

Una categoria di aziende relativa a prodotti acquistati da individui più che da industrie
e costruttori. Contiene aziende coinvolte nella produzione di beni confezionati, prodotti
di cibo, bevande, vestiario, automobili, ed elettrodomestici. La prestazione nel
settore dei beni di consumo dipende pesantemente dall’atteggiamento del
consumatore e dalle condizioni economiche di espansione o recessione.

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Quando l’economia cresce il settore vedrà aumenti di domanda per prodotti di alta
qualità e più costosi. Quando l’economia si restringe, c’è un incremento di domanda per
prodotti di “valore”, poiché il consumatore tende a risparmiare. Mentre alcuni prodotti
come il cibo sono necessari, altri, come le automobili sono considerati prodotti di lusso.

Services (compagnie di servizi – non manifatturiere)

Fanno parte di questo settore 58 industrie e 845 compagnie.

E’ quella parte dell’economia che produce beni intangibili e servizi. Il servizio primario
in USA risulta essere quello dei trasporti via camion. Altri servizi sono quelli postali, il
servizio dell’informazione, la Tv e l’intrattenimento, negozi, supermercati, ristoranti,
tutto ciò che riguarda la vendita di prodotti, , servizi di marketing e pubblicazione, di
protezione, business, ricerca, educazione, ecc…

Il settore dei servizi è considerato indicatore di progresso. I due terzi


dell’economia degli USA è data dal settore dei servizi ed è quindi
considerato indice della salute economica del paese.

Technology (compagnie tecnologiche)

Fanno parte di questo settore 32 industrie e 876 compagnie.

Appartengono a questo gruppo le aziende relative alla ricerca, sviluppo e distribuzione


di beni e servizi basati sulla tecnologia. Questo settore contiene aziende che si occupano
della costruzione di componenti elettronici, creazione di software, computers o prodotti
e servizi relativi all’informazione tecnologica.

Il settore tecnologico offre un ampia gamma di prodotti e servizi sia per i clienti che per
altri business. Beni per il pubblico come personal computers, stereo e televisioni sono
continuamente migliorati ed aggiornati, offrendo l’ultima tecnologia a tutti gli utenti.
Tutte le aziende moderne ricevono informazioni e servizi da software e
sistemi di database, che permettono alle aziende di prendere decisioni
d’affari strategiche. (quindi tutte si basano su questi prodotti).

Financial (compagnie finanziarie)

Fanno parte di questo settore 30 industrie e 3183 compagnie.

Questo settore contiene quelle compagnie che offrono servizi finanziari per clienti
commerciali e privati. Include banche, fondi d’investimento , compagnie assicurative ed
immobiliari.
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Le compagnie finanziari performano meglio negli ambienti a basso tasso
d’interesse. Una vasta porzione di questo settore genera profitto da ipoteche e mutui,
che guadagnano valore all’abbassarsi del tasso d’interesse. Inoltre, quando il ciclo di
affari oscilla verso l’alto, il settore finanziario beneficia da investimenti addizionali.

Condizioni economiche migliori solitamente portano a più progetti finanziari e fanno


crescere gli investimenti personali. Nuovi progetti richiedono finanziamenti, che
solitamente portano ad un maggiore numero di mutui.

Utilities(compagnie per l’utenza)

Fanno parte di questo settore 5 industrie e 119 compagnie.

Appartengono a questo gruppo tutte le compagnie per l’utenza che forniscono gas,
elettricità, acqua. Dato che abbisognano di grandi infrastrutture, queste aziende
generano solitamente anche grossi debiti. Ciò li rende sensibili al tasso d’interesse.
Quando questo sale o scende, i pagamenti dei debiti aumentano o diminuiscono.
Quindi le aziende utilities performano meglio quando i tassi d’interessi
diminuiscono o rimangono bassi stabilmente.

Conglomerates (compagnie diversificate)

Fa parte di questo settore 1 sola industria e 16 compagnie.

Una categoria di aziende a grande capitalizzazione con diversi e spesso non correlati
tipi di business. Fanno parte di questo settore aziende multinazionali che sono coinvolte
in diversi rami di business simultaneamente.

Sebbene contenga compagnie molto diverse tra loro, questo settore segue abbastanza
fedelmente l’indice S&P500. L’industria conglomerata è meno popolare oggi
rispetto agli anni 60 poiché le grandi imprese hanno difficoltà a gestire
efficacemente industrie con business non correlati. E’ infatti un settore
sempre agli ultimi posti in % di performance.

Industrial goods (beni industriali)

Fanno parte di questo settore 18 industrie e 358 compagnie.

E’ una categoria relativa alla produzione di beni utilizzati nelle costruzioni e nel
manifatturiero. Include compagnie implicate nella difesa dello spazio aereo, macchinari
industriali, produzione di legname, arnesi da lavoro, costruzioni, cemento e metalli per
strutture.
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La prestazione in questo settore è largamente guidata dalla domanda e dall’offerta nel
campo delle costruzioni, residenziali, commerciali ed industriali, così come per la
domanda di prodotti industriali. Quando i contratti economici ed i consumatori
risparmiano di più e spendono di meno, l’attività in questo settore scende
perché le compagnie non si espandono e producono meno beni.

Questo settore segue molto fedelmente le performance del S&P500.

Basic materials (materie prime)

Fanno parte di questo settore 17 industrie e 623 compagnie.

E’ l’unico settore che ha avuto una performance negativa nell’ultimo anno.

Di questo settore fanno parte quelle aziende coinvolte nel reperimento, sviluppo e
lavorazione di materiali grezzi. Il settore include l’estrazione e la manipolazione di
metalli (oro, argento, palladio, ferro, acciaio, alluminio, piombo, ecc..), prodotti chimici,
e prodotti derivanti da foreste, come il legname da costruzione o combustibile, carta,
foraggi per bestiame, mangimi.

Questo settore è molto sensibile ai cambiamenti del ciclo affaristico. Poiché il settore
fornisce materiali da costruzione, dipende da una economia forte. Dipende
inoltre dalle fluttuazioni della domanda e offerta, perché il prezzo di materiali
grezzi come l’oro o altri metalli è guidato largamente dalla domanda.

DOMANDE:

Qual è il settore più forte del momento in fatto di performance di prezzo?

Dell’ultimo trimestre o dell’ultima settimana o anno?

Oppure, quale settore sta dando segni di crescita o ripresa dopo un


downtrend rispetto agli altri settori nell’ultimo periodo?

INDUSTRY: GRUPPO INDUSTRIALE

Esistono 206 gruppi industriali nel mercato americano e catalogati nel data base di
Finviz. In Yahoo, risultano essere 215.

DOMANDE:

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Quale di questi gruppi ha dato migliori performance rispetto agli altri?

Oppure ci sono settori specifici che sono cresciuti nell’ultimo periodo?

I gruppi sono così suddivisi:

Healtcare (sanità) 29,4 %

Fanno parte di questo settore 16 industrie e 713 compagnie.

Biotechnology Drug Home Health Care 6 Medical Instruments


315 Manufacturers - & Supplies 62
Other 27

Diagnostic Drug Related Hospitals 12 Medical Laboratories


Substances 17 Products 4 & Research 50

Drug Delivery 10 Drugs - Generic Long-Term Care Medical Equipment


42 Facilities 11 Wholesale 4

Drug Health Care Medical Appliances Specialized Health


Manufacturers - Plans 15 & Equipment 84 Services 18
Major 37

Consumer goods (beni di consumo) 18,6%

Fanno parte di questo settore 32 industrie e 371 compagnie.

Appliances 2 Cleaning Meat Products 4 Recreational Vehicles


Products 7 8

Auto Confectioners 4 Office Supplies 2 Rubber & Plastics 13


Manufacturers -
Major 10

6/29
Auto Parts 40 Dairy Products 2 Packaging & Sporting Goods 8
Containers 21

Beverages - Electronic Paper & Paper Textile - Apparel


Brewers 9 Equipment 13 Products 12 Clothing 26

Beverages - Soft Farm Products Personal Products Textile - Apparel


Drinks 17 18 24 Footwear &
Accessories 18

Beverages - Food - Major Photographic Tobacco Products,


Wineries & Diversified 16 Equipment & Other 2
Distillers 7 Supplies 2

Business Home Processed & Toys & Games 4


Equipment 10 Furnishings & Packaged Goods
Fixtures 18 28

Cigarettes 7 Housewares & Recreational Trucks & Other


Accessories 6 Goods, Other 6 Vehicles 7

Services (compagnie di servizi – non manifatturiere) 18,1%

Fanno parte di questo settore 58 industrie e 845 compagnie.

Advertising Consumer Industrial Research Services


Agencies 11 Services 3 Equipment 7
Wholesale 14

Air Delivery & Department Jewelry Stores 16 Resorts & Casinos


Freight Services Stores 10 24
15

Air Services, Other Discount, Variety Lodging 15 Restaurants 52


9 Stores 12

Apparel Stores 35 Drug Stores 4 Major Airlines 7 Security &


Protection Services
15

7/29
Auto Dealerships Drugs Wholesale Management Shipping 54
12 3 Services 15

Auto Parts Stores Education & Marketing Services Specialty Eateries 8


4 Training Services 13
3

Auto Parts Electronics Stores Medical Equipment Specialty Retail,


Wholesale 3 4 Wholesale 4 Other 45

Basic Materials Electronics Movie Production, Sporting Activities


Wholesale 3 Wholesale 9 Theaters 9 10

Broadcasting - Entertainment - Personal Services Sporting Goods


Radio 12 Diversified 18 15 Stores 6

Broadcasting - TV Food Wholesale 7 Publishing - Books Staffing &


18 5 Outsourcing
Services 28

Building Materials Gaming Activities Publishing - Technical Services


Wholesale 3 9 Newspapers 9 12

Business Services General Publishing - Toy & Hobby


85 Entertainment 10 Periodicals 7 Stores

Catalog & Mail Grocery Stores 16 Railroads 17 Trucking 20


Order Houses 13

CATV Systems 15 Home Furnishing Regional Airlines 13


Stores 5

Computers Home Rental & Leasing


Wholesale 6 Improvement Services 24
Stores 4

Technology (compagnie tecnologiche) 15,7%

Fanno parte di questo settore 32 industrie e 876 compagnie.

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Application Diversified Printed Circuit Semiconductor
Software 132 Electronics 48 Boards Equipment &
Materials 43

Business Software Healthcare Printed Circuit Semiconductor-


& Services 49 Information Boards 13 Memory Chips 6
Services 20

Communication Internet Information Processing Technical & System


Equipment 63 Providers 57 Systems & Software 19
Products 5

Computer Based Internet Service Scientific & Telecom Services -


Systems 7 Providers 5 Technical Domestic 19
Instruments 44

Computer Internet Software & Security Software Telecom Services -


Peripherals 16 Services 25 & Services 12 Foreign 8

Data Storage Long Distance Semiconductor - Wireless


Devices 15 Carriers 3 Broad Line 25 Communications 31

Diversified Multimedia & Semiconductor - Information &


Communication Graphics Software Integrated Circuits Delivery Services 7
Services 36 20 46

Diversified Networking & Semiconductor - Information


Computer Communication Specialized 32 Technology
Systems 6 Devices 17 Services 42

Financial (compagnie finanziarie) 9,4%

Fanno parte di questo settore 30 industrie e 3183 compagnie.

Accident & Health Investment Regional - Midwest REIT -


Insurance 12 Brokerage - Banks 45 Industrial 16
Regional 8

9/29
Asset Management Life Insurance 27 Regional - REIT - Office
90 Northeast Banks 29
72

Credit Services 46 Money Center Banks Regional - Pacific REIT -


52 Banks 43 Residential 36

Diversified Mortgage Investment Regional - REIT - Retail


Investments 22 25 Southeast Banks 36
40

Foreign Money Property & Casualty Regional - Savings &


Center Banks 11 Insurance 80 Southwest Banks Loans 82
24

Foreign Regional Property REIT - Diversified Surety & Title


Banks 23 Management 30 59 Insurance 6

Insurance Brokers 12 Real Estate REIT - Healthcare


Development 21 Facilities 15

Investment Regional - Mid- REIT - Hotel/Motel


Brokerage - National Atlantic Banks 78 18
25

Utilities(compagnie per l’utenza) 9,4%

Fanno parte di questo settore 5 industrie e 119 compagnie.

Foreign Utilities 2 Water Utilities 13

Diversified Utilities 28

Electric Utilities 49 Gas Utilities 26

Conglomerates (compagnie diversificate) 5,8%

Fa parte di questo settore 1 sola industria (conglomerates) e 16 compagnie.


10/29
Industrial goods (beni industriali) 3,7%

Fanno parte di questo settore 18 industrie e 358 compagnie.

Aerospace/Defense - General Building Lumber, Wood Small Tools &


Major Diversified 6 Materials 33 Production 11 Accessories 7

Aerospace/Defense General Contractors Machine Tools & Textile


Products & Services 42 6 Accessories 9 Industrial 5

Cement 5 Heavy Construction Metal Fabrication Waste


14 19 Management
20

Diversified Machinery Industrial Electrical Pollution &


75 Equipment 36 Treatment
Controls 15

Farm & Construction Industrial Equipment Residential


Machinery 14 & Components 15 Construction 24

COUNTRY: PAESI

Nel mercato americano sono quotati anche titoli di aziende che hanno sede all’estero. Vi
possono essere titoli forti anche europei, sudamericani o asiatici, quindi che operano
fuori dagli USA ma che sono quotati anche al NASDAQ o al NYSE.

Argentina 14 Colombia 5 Italia 5 Singapore 5

Australia 9 Danimarca 4 Giappone 17 Sudafrica 8

Bahamas 2 Francia 11 Lussemburgo 10 Corea del sud


10

Belgio 4 Germania 6 Messico 14 Spagna 5

11/29
Bermuda 48 Grecia 20 Olanda 27 Svezia 3

Brasile 28 Hong Kong Norvegia 2 Svizzera 16


22

Canada 175 India 11 Panama 2 Taiwan 12

Isole del canale Indonesia 1 Perù 4 Inghilterra 54


2

Cile 13 Irlanda 29 Filippine 1 USA 4122

Cina 157 Israele 82 Russia 3

MARKET CAPITALIZATION: CAPITALIZZAZIONE DEL TITOLO o


CAPITALE DI MERCATO.

E’ il totale del valore in dollari delle azioni outstanding o circolanti di una compagnia.
Rappresenta la misura della grandezza di un’azienda.

Capitale di mercato: Prezzo corrente di mercato*Numero di azioni circolanti


(outstanding)

Azioni circolanti (oustanding): Numero totale di azioni – azioni tenute nella


tesoreria (treasury-azioni di proprietà della società).

Flottante (Float)= Azioni circolanti-(Azioni insiders + Azioni di proprietari sopra il


5% + azioni riservate o restricted)

Per calcolare il numero di azioni circolanti basta dividere la capitalizzazione del titolo
per il prezzo di mercato corrente del titolo.

Esempio:

Market capitalization 100.88 Milioni, prezzo del titolo 9.23 $

Shares out standing o circolanti: 10.929.577 azioni (10.93 milioni)

Float = azioni circolanti – azioni di proprietà e azioni riservate.

Ci sono sei tipi di capitalizzazione di aziende:


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Mega: 200 billions in su (200 miliardi) – 19 titoli – 5978 miliardi di capitale totale.

Large: da 10 a 200 miliardi – 593 titoli – 24341 miliardi di capitale totale.

Mid: da 2 a 10 miliardi – 1096 titoli – 24341 miliardi di capitale totale.

Small : da 300 milioni a 2 miliardi – 1724 titoli – 1654 miliardi di capitale totale.

Micro: da 50 a 300 milioni – 1178 titoli – 184 miliardi di capitale totale.

Nano: sotto i 50 milioni – 378 titoli – 11 miliardi di capitale totale.

La Capitalizzazione si riferisce al valore di mercato delle azioni di una società, ed è


calcolato moltiplicando il numero di azioni per il loro prezzo di mercato, il
quale può differire anche di molto dal valore nominale.

Nel caso di società quotate in borsa, la capitalizzazione è un dato importante perché


tende ad essere associata al grado di liquidità del titolo. Ciò è dovuto principalmente al
fatto che la maggior parte degli indici azionariattribuisce un peso maggiore alle società
con maggiore capitalizzazione. Di conseguenza, i fondi comuni di investimento che
hanno un certo indice di mercato come benchmark investiranno tendenzialmente di
più in un titolo a larga capitalizzazione, rendendolo così più liquido e meno soggetto a
manipolazioni di prezzo. Poiché spesso una parte delle azioni emesse da una società è in
mano a uno o più azionisti di riferimento, che possiedono le azioni senza scambiarle sul
mercato, si usa distinguere tra il numero totale di azioni e il flottante, ovvero solo la
parte di azioni effettivamente disponibile per il libero scambio sul mercato. La
capitalizzazione del flottante è quella solitamente utilizzata per calcolare il
peso di un titolo nel corrispondente indice azionario.

Anche in conseguenza della diversa liquidità dei titoli in funzione della loro
capitalizzazione, si usa distinguere le società a grande capitalizzazione, a volte chiamate
in gergo Blue chips, da quelle a piccola capitalizzazione.

La distinzione più usata fa riferimento a large caps/small caps. Tale distinzione si


riflette nell'uso di diversi indici di mercato: ad esempio l'indice Russell 3000 del
mercato statunitense è a sua volta suddiviso tra il Russell 1000 (che include le prime
1000 società per capitalizzazione) e il Russell 2000 (che include le ultime 2000 società).
Analogamente, ci possono essere fondi comuni che investono prevalentemente in large
cap o prevalentemente in small cap.

N.B. APPROFONDIMENTO SUL TIPO DI AZIONI EMESSE.

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Il termine flottante indica la quantità di azioni, emesse da un'azienda
quotata, che gli investitori possono liberamente commerciare nel mercato
secondario. Queste azioni non fanno parte della partecipazione di controllo della
società perché sono le azioni che l'azienda cede ai possibili investitori esterni.

Il valore del flottante non è uguale alla capitalizzazione dell'azienda


quotata. La capitalizzazione infatti è il valore, al prezzo di mercato, di tutte le azioni
che l'azienda ha emesso. In altre parole, il valore del flottante è una parte della
capitalizzazione. Se il flottante coincidesse con la capitalizzazione, tutte le azioni emesse
dall'azienda sarebbero in mano al mercato, e quindi oggetto di contrattazione e non più
detenute da un soggetto dominante.

Le azioni limitate o “restricted” si riferiscono alle azioni di una compagnia che non
possono essere comprate o vendute a terzi senza un speciale permesso da parte della
SEC. Spesso queste azioni sono date agli insider come parte di salari, benefici
addizionali, compensazioni, ecc…”restricted securities” mentre le “control sec.” sono le
azioni di managers con poteri direzionali. (le RULE 144 sono le regole per le quali si
possono vendere le azioni restricted)

Flottante si riferisce a quelle azioni che possono essere scambiate liberamente dal
pubblico senza restrizioni. La parte flottante costituisce quella parte di azioni scambiate
di cui tutti noi ascoltiamo nelle news finanziarie, denotando la maggior quantità
utilizzata negli scambi.

Le azioni autorizzate o “autorized” si riferiscono al maggior numero di azioni che una


singola corporazione può emettere. Ciò è stabilito quando la compagnia viene creata e
possono essere aumentate o diminuite solo attraverso i voti degli azionisti.

Tipicamente, le aziende non emettono tutte le azioni disponibili al pubblico. Una parte
possono decidere di tenerla in tesoreria o “treasury”, per svariati motivi. Per esempio
possono detenere il pacchetto di maggioranza in cassa per evitare di finire vittime di
attacchi di vendite. Oppure possono decidere di venderle quando vi è un eccesso di
cassa, piuttosto che prestarle.

Le azioni “oustanding” da non confondere con le autorized, si riferiscono al numero di


azioni che una compagnia ha emesso. Rappresentano tutte le azioni che possono essere
comprate o vendute al pubblico, insieme alle azioni restricted che abbisognano di
autorizzazione prima di essere transate.

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Il valore del flottante cambia in base al fatto se una compagnia desidera ricomprare
azioni dal mercato o vendere più delle proprie azioni autorized attingendo dal proprio
fondo cassa.

La compagnia XYZ ha 1000 azioni autorizzate. Se ha offerto 300 azioni in un IPO


(float), ha elargito 150 azioni ai dipendenti e mantenuto 550 azioni nel fondo cassa,
quindi il n° azioni outstanding sono 450. (float 300+150 restricted). Se dopo qualche
anno la compagnia ha fatto molto bene e vuole ricomprarsi 100 azioni dal mercato, il
numero di azioni outstanding diminuirà a 350, il numero delle azioni treasury
aumenterà 650 ed il flottante cadrà a 200 azioni dal momento che il riacquisto è stato
effettuato attraverso il mercato (300-100).

Questo non è l’unico modo per cui il numero di azioni outstanding può fluttuare. In
aggiunta alle azioni che emettono per gli investitori e dipendenti, molte compagnie
offrono opzioni e warrants su azioni. Questi sono strumenti che danno a chi li detiene il
diritto di acquistare più azioni dalla cassa della compagnia (treasury). Ogni volta che
uno di questi strumenti è attivato, il flottante e le azioni outstanding aumentano mentre
il treasury dimisnuisce. Per esempio, supponiamo che XYZ emette 100 warrants. Se
tutti questi warrants sono attivati, XYZ dovrà vendere 100 azioni dal proprio fondo
cassa ai possessori dei warrant. Quindi, quando il numero di azioni outstanding è 350 e
le azioni di cassa treasury sono 650, esercitando tutti gli warrants cambierebbe il
numeri a 450 e 550 rispettivamente, ed il flottante aumenterebbe a 300. Questo effetto
è conosciuto come diluition, diluizione.

Morale: poichè la differenza tra il numero di azioni autorizzate ed oustanding puo’


essere grande, e’ importante capire cosa siano e quali figure la compagnia sta usando.
Diversi ratios possono utilizzare il numero di azioni outstanding di base mentre altri
utilizzano la versione diluita. Questo può influire grandemente ed anche cambiare la
considerazione di un investimento. Oltre a ciò, identificando il numero di azioni
restricted contro il numero di azioni flottante, gli investitori possono ponderare il livello
di possessione ed autonomia che gli insiders hanno nella compagnia. Tutti questi
scenari sono molto importanti per gli investitori per capire prima di decidere se vendere
od acquistare.

Il numero delle azioni circolanti emesse da una società rappresenta, come il prezzo,
un fattore relativo utile per la valutazione di un titolo solo se rapportato ad altri
parametri.

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Il numero delle azioni emesse da una società quotata assume significato differente a
seconda della loro allocazione che fornisce, fra l'altro, alcune utili informazioni
circa la società stessa.

Authorized Shares, azioni autorizzate: il numero delle azioni che una società è
autorizzata ad emettere dall'assemblea dei soci.

Issued Shares, azioni emesse: il numero delle azioni effettivamente emesse da una
società.

Shares Oustanding, azioni circolanti: il numero delle azioni circolanti emesse da


una società:

Float, flottante: la parte delle azioni circolanti (outstanding) possedute dal pubblico e
quindi disponibili ad essere liberamente scambiate sul mercato.

Held by institutions, la parte delle azioni circolanti posseduto da organizzazioni


bancarie, quali ad esempio fondi pensione o assicurazioni del ramo vita.

Normalmente il numero delle azioni autorizzate coincide con quello delle


azioni emesse. Se però il numero delle azioni autorizzate è superiore a quello delle
azioni emesse, questo significa che la società ha in programma di emettere nuove azioni
nel prossimo futuro.

Held by Insiders: la parte delle azioni circolanti (shares putstanding) posseduto


da persone come gli amministratori e i direttori di una società, che hanno accesso ad
informazioni riservate prima che queste siano disponibili al pubblico. Inoltre, viene
considerato come Insider chiunque, anche senza ricoprire cariche, detenga una
partecipazione nella società superiore al 10%.

Treasury stocks: il numero delle azioni emesse da una società ma successivamente


riacquistate sul mercato. Questo tipo di azioni, che non hanno diritto di voto e non
percepiscono alcun dividendo, non sono calcolate fra le azioni circolanti (Shares
Outstanding).
L'operazione con la quale una società acquista sul mercato azioni proprie prende il
nome di Buy Back ed è normalmente usata dalle società per incrementare il valore dei
titoli emessi. Riducendo il numero delle azioni emesse in circolazione, difatti, si
incrementa il contenuto patrimoniale (Book Value) dei titoli residui e naturalmente
l'utile per azione (EPS).
L'effetto psicologico che fornisce al pubblico una operazione di BuyBack, infine, non è
secondario: crea aspettative circa l'effetto dei futuri acquisti sulle quotazioni ed avvalora
l'immagine di una società in buona salute e dalla liquidità sovrabbondante.

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RICAPITOLANDO, maggiore è la capitalizzazione del titolo (considerando
anche il flottante), maggiore sarà la liquidità ma anche la stabilità del
prezzo del titolo.

Infatti, molti fondi d’investimento (istituzionali) saranno detentori di


azioni “non flottanti” per avere una partecipazione attiva e di
amministrazione della società con l’intento di generare profitto ed avere un
rendimento nel lungo periodo con il minor rischio di manipolazione del
mercato da parte degli speculatori.

Alto grado di liquidità del titolo significa alta disponibilità di denaro


dell’azienda, quindi con basso rischio di fallimento ed alto grado di
trasformazione dei profitti in denaro. Può essere accostato alla % di
possesso di quote da parte di istituzionali.

DIVIDEND YIELD : RAPPORTO DIVIDENDO/PREZZO

Il dividend Yield, è uguale al dividendo annuale per azione, diviso il prezzo del titolo.
Questo indice misura la % di ritorno che una compagnia paga agli azionisti in forma di
dividendi.

In finanza ed economia finanziaria, il dividend yield o rapporto dividendo-prezzo


corrisponde al rapporto tra l'ultimo dividendo annuo per azione corrisposto agli
azionisti o annunciato e il prezzo in chiusura dell'anno di un'azione ordinaria. Esso è
utilizzato come indicatore del rendimento immediato indipendentemente dal corso del
titolo azionario. Nelle formule finanziarie è abitudine indicarlo con il simbolo ..

Tale indicatore, così come tutti i principali multipli, viene particolarmente utilizzato
nell'analisi comparata in cui l'obiettivo è quello di valutare il posizionamento di
un'impresa rispetto a un'altra impresa oppure a un gruppo di potenziali concorrenti.
Più è elevato il dividend yield e migliore è il giudizio che viene espresso
circa la capacità della società di remunerare il capitale investito.
Tuttavia il dividend yield rappresenta una misura statica di rendimento e non tiene
conto del rischio d'impresa.

Nullo=0

Positivo, > dello 0%

Alto> 5%

Molto alto > 10 %

N.B. APPROFONDIMENTO SUI DIVIDENDI


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(vedi sito dividend investor.com o 4-traders.com)

I dividendi sono gli utili (o parte degli utili) di una società quotata che
vengono distribuite agli azionisti proprietari delle azioni al momento della
data di stacco. (Dividend ex date). L’ammontare del profitto è pari al valore del
dividendo per il numero di azioni detenute.

Solitamente, i dividendi vengono staccati 1 volta l’anno per le società italiane, 4 volte
l’anno per le società americane (quaterly dividend).

I dividendi spettano al possessore delle azioni al giorno dello stacco del dividendo
(Dividend ex date). Quindi per aver diritto al dividendo deve averle comprate almeno il
giorno prima. Il giorno stesso del ex dividend date, egli può vendere le azioni,
mantenendo il diritto ai dividendi.

Nel giorno “Dividend ex date”, giorno di stacco dei dividendi, la quotazione aprirà
aggiustata a ribasso del dividendo emesso, essendo il prezzo dei titoli TEL QUEL” (che
comprendono gli utili). Quindi, se il giorno prima la società quotava 5 € ed il dividendo
è pari a 0,20 €, il giorno dopo il titolo aprirà a 4,80 € (quotazione ex cedola o ex
dividendo). Colui che detiene le azioni all’apertura della borsa ha diritto ai dividendi.

Se l’azionista vende le azioni prima del dividend ex date, egli vende anche il suo diritto
ai dividendi. Se l’azionista decide di mettere in vendita tra la data dello stacco e la data
del pagamento i titoli, egli conserverebbe il diritto ad incassare i dividendi. Le date di
stacco e di pagamento sono comunque regolate in base al calendario della relativa
borsa.

La prassi dei dividendi è solitamente divisa in quattro fasi (DIVIDEND PAYOUT


RATIO):

Dividend Declaration date (announcement): la dichiarazione ufficiale della data


di pagamento e l’ammontare dei dividendi che può avvenire fra una o due settimane
(titoli americani) o due o tre mesi, titoli italiani.

Dividend ex date: è la data di stacco dei dividendi. Solitamente non viene menzionata
la data il giorno dell’annuncio: ma per prassi è due giorni lavorativi prima del record
date (esclusi sabato e domenica). Se il record date è martedì, l’ex dividend day sarà il
venerdì.

Dividend Record date: è una verifica degli investitori che hanno diritto al dividendo.

Dividend Pay date: giorno in cui l’azionista riceve materialmente l’importo dovuto,
solitamente un paio di settimane dopo lo stacco.

Tassazione

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Si paga il 20% di imposte sui ricavi dei dividendi per azioni dell’unione europea.

Si paga il 27% di imposte sui ricavi dei dividendi per azioni fuori dall’uonione europea.

Dividendi con azioni addizionali

I dividendi possono essere in forma di ulteriore azioni addizionali.

Il dividend ex date, in questo caso, è posto il 1° giorno lavorativo dopo che il dividendo
del titolo è stato pagato (dividend pay date).

Il giorno in cui tu puoi vendere le azioni senza essere obbligato a passare le addizionali
azioni non è il primo giorno lavorativo dopo il dividend record date, ma normalmente è
il primo giorno lavorativo dopo che il dividendo di un titolo è stato pagato (dividend pay
date).

Dividendi straordinari

Possono derivare non da utili ma da una parte delle riserve interne di liquidità
dell’azienda, dalla vendita di rami d’azienda, strategie interne alle holding.

Non sono soggette ad imposizioni fiscali.

Se un titolo distribuisce qualcos’altro che non siano soldi, come diritti (rights) o
garanzie (warrants), il dividend ex date può essere chiamato rights/warrant ex date.

FLOAT SHORT % o SHORT INTEREST: FLOTTANTE IN VENDITA

Misura l’ammontare in % delle transazioni in vendita (short) in relazione al numero di


azioni che rappresentano il flottante del titolo, non ancora coperte o chiuse. E’ data dal
rapporto tra azioni vendute ed il totale delle azioni circolanti (out standing).
Solitamente è calcolato di mese in mese.

Es: 1,5 milioni di azioni short/10 milioni di azioni circolanti = 15%

Il float short % è comodo da equiparare con i dati precedenti per vedere se


un titolo ha avuto incrementi di vendite. Un alta % di float short rispetto al
mese precedente può significare una massiccia vendita del flottante a causa
di rumori di bancarotta della società od altre news. Quindi, bisognerebbe
capire quali siano le cause della massiccia ondata di vendite.

Per contro, un basso float short è indice di stabilità, ottimismo a


convenienza di un titolo.

Molti contrarian utilizzano l’indice come indicatore di cambiamento della direzione del
mercato. Infatti la logica che sottende ciò è che se tutti stanno vendendo, il titolo è già ai
suoi minimi, e quindi può solo muoversi in alto. Infatti, i contrarians sentono che un
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alto tasso di float short (short ratio) è un segnale rialzista, poiché eventualmente, ci sarà
una forte pressione rialzista qualora i venditori allo scoperto copriranno le loro
posizioni riacquistandole, poiché dovranno restituire le azioni ai proprietari (le azioni
vengono prestate).

Sebbene possa essere un indicatore che dice molto, una decisione di investimento non
può essere basata esclusivamente sul short interest di un titolo; comunque gli
investitori spesso guardano questo indicatore. Al contrario di un indicatore
fondamentale, non richiede particolari calcoli e può aiutare l’investitore nel capire quale
sentiment gli altri investitori hanno riguardo al titolo esaminato.

Basso = < del 5%

Alto >20 %

SHORT RATIO (INTEREST) (NON DISPONIBILE IN SCREENER)

TASSO DI INTERESSE DI VENDITA

E’il rapporto tra il numero di azioni vendute short (short interest) diviso il volume
giornaliero medio. E’ anche chiamato “days to cover ratio” (giorni che servono per
coprire le posizioni)., perché determina, in base al volume medio del titolo, quanti
giorni servono ai venditori allo scoperto per coprire le loro posizioni in caso buone news
facciano alzare il prezzo del titolo.

Per esempio un’azienda ha 75 milioni di azioni short mentre un volume medio di 70


milioni. Dividendo i due dati abbiamo scopriamo che ci vorranno 1.07 giorni da parte
tutti i venditori per coprire le loro posizioni.

Più alto è il rapporto, più ci vorrà ai venditori per riacquistare le azioni in


prestito. E’ un importante fattore che investitori e traders si basano per
decidere se vendere o no allo scoperto. Solitamente se il rapporto è
maggiore di 8 giorni, coprire una posizione short può essere molto difficile.

IL NYSE SHORT INTEREST RATIO.

Un altro importante indicatore per determinare il sentiment di mercato è il Nyse short


interest ratio. Si calcola come il precedente ma ovviamente sul totale del mercato Nyse
diviso il volume medio dello stesso, mensilmente.

SHORT SQUEEZE

Qualche investitore rialzista vede alti tassi short come un’opportunità. Questa
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previsione è basata sulla teoria dello short interest. Il ragionamento è: se stai vendendo
short un titolo ed il titolo continua a salire piuttosto che scendere, preferirai uscire dalla
posizione prima di perdere una grossa somma di denaro. Uno short squeeze avviene
quando gli short sellers si affrettano a rimpiazzare le azioni prese in prestito, e quindi
domanda in aumento e offerta in diminuzione, forzano i prezzi a rialzo. Gli short
squeeze tendono a verificarsi più spesso sui titoli a bassa capitalizzazione, che hanno
poco flottante, ma anche quelle a grande capitalizazione non sono immuni a queste
situazioni. Se un titolo ha un alto tasso short, le posizioni short possono essere forzate
ad essere liquidate e coprire la posizione acquistando il titolo. Se uno short squeeze
accade ed abbastanza venditori riacquistano il titolo, il prezzo può salire molto alto.

ANALYST RECOMENDATION: RACCOMANDAZIONE DA PARTE DEGLI


ANALISTI

Rappresenta l’outlook, il giudizio medio o “rating” degli analisti finanziari.

Varia tra:

1 BUY STRONG - COMPRARE FORTE 1

2 BUY - COMPRARE

3 HOLD - TENERE

4 SELL - VENDERE

5 STRONG SELL - VENDERE FORTE

OPTION/SHORT: TITOLO DISPONIBILE PER OPZIONI E VENDITA ALLO


SCOPERTO

Si può scegliere un titolo in base al fatto che sia opzionabile (nel senso su cui si può
scommettere opzioni a scadenza), o shortabile, quindi vendibile. Vi sono infatti titoli su
cui non c’è la possibilità di vendere. Nel caso dell’opzione può far molto comodo la
tabella delle opzioni per identioficare i probabili livelli di supporto e resistenza del mese
successivo. Vedi il sito optionetics.

N.B. APPROFONDIMENTO SULLA VENDITA ALLO SCOPERTO

La vendita allo scoperto, chiamata anche short selling (o semplicemente short) oppure
vendita a nudo, è un'operazione finanziaria che consiste nella vendita, effettuata nei
confronti di uno o più soggetti terzi, di titoli non direttamente posseduti dal
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venditore. Più in generale con questa terminologia si denominano tutti i tipi di
operatività finanziaria attuata con l’intento di ottenere un profitto a seguito di un trend
o movimento ribassista delle quotazioni di titoli (azioni, strumenti, beni) prezzati in
una borsa valori.

Difatti tali titoli, solitamente forniti da una banca o da un intermediario


finanziario, durante lo short selling vengono istantaneamente prestati dal loro
fornitore al venditore allo scoperto (chiamato anche scopertista o short seller oppure
venditore a nudo) e quindi subito venduti da quest'ultimo.

Pertanto la vendita allo scoperto si configura come un prestito non di


denaro bensì di titoli e, come solitamente accade in quello di denaro, vi è un
interesse da corrispondere al datore del prestito. L'ammontare dell'interesse da
pagare cresce in relazione all'aumento della durata di questo prestito di titoli, poiché chi
effettua la vendita a nudo deve, entro un certo lasso temporale, acquistare sul mercato
(quindi a prezzo di mercato) i titoli restituendoli così al prestatore: operazione
tecnicamente definita ricopertura dello scoperto. Per l'acquirente lo short selling
attuato dal venditore è praticamente invisibile e perciò ininfluente, dunque per il
compratore non vi è differenza tra i titoli acquistati da una vendita allo scoperto o non
allo scoperto.

Siccome l'incasso generato dalla vendita dei titoli è antecedente rispetto al momento del
loro effettivo acquisto da parte del venditore, lo short selling viene effettuato quando lo
scopertista prevede che il costo della loro successiva acquisizione sul mercato (quella
destinata alla ricopertura dello scoperto, cioè a rifondere il datore del prestito) sarà
inferiore al prezzo precedentemente incassato (e di solito tale controvalore ricevuto
viene provvisoriamente posto a garanzia sullo short fino a ricopertura eseguita). In
questo caso il rendimento complessivo dell'operazione di short selling sarà risultato in
profitto.

Se, al contrario, il prezzo dei titoli aumenta durante il tempo del prestito, il rendimento
dell'operazione sarà risultato in perdita. Per tale ragione la vendita allo scoperto si
effettua principalmente quando i mercati azionari si trovano in una fase discendente, da
qui il nome "short" (tr. "breve") giacché storicamente le fasi discendenti dei mercati
finanziari hanno una durata più breve e sono meno numerose delle fasi ascendenti.

La vendita allo scoperto è un'operatività finanziaria di tipo prettamente speculativo e


orientata verso un orizzonte temporale d'investimento di breve periodo. Per questo è
generalmente sconsigliabile usarla come tecnica d'investimento di medio e lungo
termine.

EARNINGS DATE: RILASCIO DATI UFFICIALI SUI PROFITTI DI UNA


COMPAGNIA

Voglio selezionare un titolo i cui dati sui profitti vengono resi ufficiali questo mese,
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oppure la prossima settimana, o che sono già stati resi ufficiali per esempio tre
settimane fa?

Gli annunci ufficiali sui guadagni (solitamente trimestrali) possono


generare grandi ed improvvisi movimenti e volatilità. E’ molto pericoloso
tradare in prossimità del rilascio dei dati sui profitti.

Da tenere d’occhio l’uscita per un’eventuale entrata od uscita dalla posizione.

Vedi anche sito 4-traders.com

AVERAGE VOLUME (ADTV): VOLUME MEDIO

La media del numero di transazioni giornaliere di un dato titolo.

Il volume è relativo alla liquidità ed al livello di interesse suscitato dal


titolo. Quindi quando c’è un alto volume significa che il titolo può essere facilmente
scambiato ed ha alta liquidità. Come risultato, un alto volume medio giornaliero può
avere un alto effetto sull’andamento del prezzo del titolo. I titoli a basso volume di
scambio e con poco flottante (sotto il 20%) sono chiamati titoli sottili,
quindi illiquidi.

Quando il volume medio giornaliero aumenta o diminuisce drasticamente è un segno


che è stata rilasciata qualche notizia che ha influenzato la visione della gente a riguardo
del titolo. Solitamente un alto volume medio significa che il titolo è più competitivo, ha
poco spread ed è tipicamente poco volatile. I titoli sono meno volatili quando hanno un
alto volume medio perché molti trades di grosse dimensioni dovrebbero essere stipulati
per avere un impatto sul prezzo.

Alto volume medio giornaliero: poca volatilità e poco impatto sul prezzo, maggiore
stabilità e poche probabilità di manipolazione del prezzo da parte delle mani forti.

Da sotto 50.000 a sopra 2.000.000 sono i ranges disponibili su FINVIZ.

Si può stimare ragionevolmente una media ideale per la liquidità di un


titolo da 200.000 a 400.000 trades medi giornalieri.

Maggiore è il volume medio, maggiore il titolo tende ad essere stabile,


liquido e poco manovrato.

RELATIVE VOLUME: VOLUME RELATIVO

Rapporto tra il volume giornaliero e la media giornaliera a 60 giorni (tre mesi).

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Utile da unire con l’indicatore di un nuovo massimo giornaliero o settimanale.
Solitamente un importante break out o break down di nuovo massimo o minimo (dopo
periodi di congestione od in trend) sono accompagnati o (dovrebbero essere) da forti
volumi.

Oppure un grande ratio può essere l’effetto di una news.

Un rapporto pari a 1 significa che è i due valori coincidono.

Un rapporto pari a 1,5 significa il volume di oggi è stato 1,5 volte più alto del volume
medio.

Un rapporto pari a 2 significa che il volume di oggi è stato il doppio del volume medio
giornaliero di tre mesi.

Se vogliamo quindi in generale che il volume di oggi su un break out sia


stato maggiore del volume medio a tre mesi mettiamo > 1

CURRENT VOLUME: VOLUME CORRENTE

Il volume di una singola giornata di trading.

Vogliamo che il volume di oggi sia stato superiore a 100.000 contratti tradati o
comunque superiore ad una soglia minima se durante il giorno o la settimana c’è stato
un break out per esempio.

Comodo anche in una fase di trading range con accumulazione/distribuzione di un


titolo.

Può essere utilizzato con il relative volume e l’average volume.

CURRENT PRICE: PREZZO CORRENTE

Determina il livello od un range di prezzi dei titoli che si cercano.

Il prezzo di un titolo determina quante azioni si possono comprare di quel determinato


titolo.

Più è alto il prezzo, meno azioni si possono acquistare con un determinato


rischio di perdita. Quindi per muovere un titolo ad alto valore ci vuole una
grande quantità di denaro. Quindi, più è alto il prezzo, più risulta stabile e
poco manovrabile.

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Infatti se accompagnato da un livello di rischio di perdita (livello di entrata nella
posizione - livello di stop loss), esso può essere determinante alla riuscita
dell’operazione di acquisto o vendita short. Titoli con alte quotazioni possono
impedirmi di acquistare alcuna azione, oppure il mio rischio risulterebbe troppo grande
rispetto alle mie possibilità.

Per esempio: un titolo quota 245 $

Il mio rischio per operazione è di 200 $

Il livello di stop loss determinato è 240 (entrata-stop loss)

N° azioni che posso acquistare è pari a 200/(245-240)= 40 azioni

Posso acquistare 40 azioni.

Per esempio: un titolo quota 500 $

Il mio rischio per operazione è di 150 $

Il livello di stop loss determinato è 420 (entrata-stop loss)

N° azioni che posso acquistare è pari a 150/(500-420)= 1.875 azione

Posso acquistare 1 sola azione.

Il range di prezzo dei titoli dipende dal capitale disponibile e dalla % di rischio.

Un buon range di titoli può essere tra 5 a 200 $

In base al numero di azioni, si pagheranno più o meno interessi (se in acquisto) che
solitamente sono poco rilevanti e si accrediteranno i dividendi (o addebiteranno se il
titolo è venduto)

Più azioni si detengono e più valore hanno i dividendi, maggiore sarà


l’incasso.

Una strategia molto diffusa è quella di cercare titoli abbastanza stabili


oppure in fase di trend e con un relativamente basso prezzo che pagano alti
dividendi fino ad almeno la data ex dividend-day.

Ovviamente bisogna tenere in conto che al momento dello stacco del dividendo, la
quotazione scenderà dell’importo del dividendo stesso.

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Oppure un’altra strategia è quella di acquistare titoli dei penny stock, ovvero delle
aziende che quotano meno a 5$ ad azione. Si possono cercare aziende con buoni
fondamentali e buoni outlook di crescita a buon mercato. Ci sono circa un migliaio di
azioni quotate all’amex, nyse e nasdaq sotto i 5,00 $, che partono da un prezzo di
0.03$.

Le penny stocks tendono ad essere molto più volatili e molto manovrabili


dalle mani forti. Un’analisi della partecipazione degli istituzionali può dare
un’idea degli investimenti fatti sul titolo in questione. Se gli istituzionali
hanno grosse % di partecipazione significa che sanno del potenziale del
titolo in questione. Un’analisi del settore dell’azienda può dare altre
indicazioni a riguardo.

Il rovescio della medaglia può essere dato dal fatto che gli istituzionali
possano spingere il prezzo artificialmente per poi rivendere il titolo ad una
certa quota incassando un profitto. Il poco volume giornaliero ed il basso
prezzo può rendere il titolo molto volatile. Ma se il titolo ha grosse
potenzialità in termini di crescita, vendite e performance il rischio si
dovrebbe abbassare. Possono essere utili gli indicatori di volatilità ed il
coefficiente Beta.

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FINVIZ

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