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FINVIZ.COM
EXCHANGE: MERCATO
INDEX: INDICE
Dell’indice Dow Jones, fanno parte le 30 compagnie ritenute più importanti degli Stati
Uniti (Blue chips). Vi sono compagnie di tutti i settori, tranne che dei conglomerates
(diversificati) e delle Utilities (per l’utenza).
Ciò comunque ci toglie la fetta più grande delle aziende USA quotate.
SECTOR: SETTORE
Di quale settore deve far parte il titolo? Ci sono 10 grandi settori nel mercato americano,
li ho disposti in ordine di performance annuale in data del 26/04/2015.
Healtcare (sanità)
Le aziende in questo settore sono spesso considerate essere difensive poiché i prodotti
ed i servizi sono essenziali. Anche durante il ribasso dell’economia, la gente avrà sempre
bisogno di aiuto medico e di medicine. Avendo una domanda consistente per
beni e servizi medici, questo settore è il meno sensibile alle fluttuazioni dei
cicli economici.
Una categoria di aziende relativa a prodotti acquistati da individui più che da industrie
e costruttori. Contiene aziende coinvolte nella produzione di beni confezionati, prodotti
di cibo, bevande, vestiario, automobili, ed elettrodomestici. La prestazione nel
settore dei beni di consumo dipende pesantemente dall’atteggiamento del
consumatore e dalle condizioni economiche di espansione o recessione.
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Quando l’economia cresce il settore vedrà aumenti di domanda per prodotti di alta
qualità e più costosi. Quando l’economia si restringe, c’è un incremento di domanda per
prodotti di “valore”, poiché il consumatore tende a risparmiare. Mentre alcuni prodotti
come il cibo sono necessari, altri, come le automobili sono considerati prodotti di lusso.
E’ quella parte dell’economia che produce beni intangibili e servizi. Il servizio primario
in USA risulta essere quello dei trasporti via camion. Altri servizi sono quelli postali, il
servizio dell’informazione, la Tv e l’intrattenimento, negozi, supermercati, ristoranti,
tutto ciò che riguarda la vendita di prodotti, , servizi di marketing e pubblicazione, di
protezione, business, ricerca, educazione, ecc…
Il settore tecnologico offre un ampia gamma di prodotti e servizi sia per i clienti che per
altri business. Beni per il pubblico come personal computers, stereo e televisioni sono
continuamente migliorati ed aggiornati, offrendo l’ultima tecnologia a tutti gli utenti.
Tutte le aziende moderne ricevono informazioni e servizi da software e
sistemi di database, che permettono alle aziende di prendere decisioni
d’affari strategiche. (quindi tutte si basano su questi prodotti).
Questo settore contiene quelle compagnie che offrono servizi finanziari per clienti
commerciali e privati. Include banche, fondi d’investimento , compagnie assicurative ed
immobiliari.
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Le compagnie finanziari performano meglio negli ambienti a basso tasso
d’interesse. Una vasta porzione di questo settore genera profitto da ipoteche e mutui,
che guadagnano valore all’abbassarsi del tasso d’interesse. Inoltre, quando il ciclo di
affari oscilla verso l’alto, il settore finanziario beneficia da investimenti addizionali.
Appartengono a questo gruppo tutte le compagnie per l’utenza che forniscono gas,
elettricità, acqua. Dato che abbisognano di grandi infrastrutture, queste aziende
generano solitamente anche grossi debiti. Ciò li rende sensibili al tasso d’interesse.
Quando questo sale o scende, i pagamenti dei debiti aumentano o diminuiscono.
Quindi le aziende utilities performano meglio quando i tassi d’interessi
diminuiscono o rimangono bassi stabilmente.
Una categoria di aziende a grande capitalizzazione con diversi e spesso non correlati
tipi di business. Fanno parte di questo settore aziende multinazionali che sono coinvolte
in diversi rami di business simultaneamente.
Sebbene contenga compagnie molto diverse tra loro, questo settore segue abbastanza
fedelmente l’indice S&P500. L’industria conglomerata è meno popolare oggi
rispetto agli anni 60 poiché le grandi imprese hanno difficoltà a gestire
efficacemente industrie con business non correlati. E’ infatti un settore
sempre agli ultimi posti in % di performance.
E’ una categoria relativa alla produzione di beni utilizzati nelle costruzioni e nel
manifatturiero. Include compagnie implicate nella difesa dello spazio aereo, macchinari
industriali, produzione di legname, arnesi da lavoro, costruzioni, cemento e metalli per
strutture.
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La prestazione in questo settore è largamente guidata dalla domanda e dall’offerta nel
campo delle costruzioni, residenziali, commerciali ed industriali, così come per la
domanda di prodotti industriali. Quando i contratti economici ed i consumatori
risparmiano di più e spendono di meno, l’attività in questo settore scende
perché le compagnie non si espandono e producono meno beni.
Di questo settore fanno parte quelle aziende coinvolte nel reperimento, sviluppo e
lavorazione di materiali grezzi. Il settore include l’estrazione e la manipolazione di
metalli (oro, argento, palladio, ferro, acciaio, alluminio, piombo, ecc..), prodotti chimici,
e prodotti derivanti da foreste, come il legname da costruzione o combustibile, carta,
foraggi per bestiame, mangimi.
Questo settore è molto sensibile ai cambiamenti del ciclo affaristico. Poiché il settore
fornisce materiali da costruzione, dipende da una economia forte. Dipende
inoltre dalle fluttuazioni della domanda e offerta, perché il prezzo di materiali
grezzi come l’oro o altri metalli è guidato largamente dalla domanda.
DOMANDE:
Esistono 206 gruppi industriali nel mercato americano e catalogati nel data base di
Finviz. In Yahoo, risultano essere 215.
DOMANDE:
5/29
Quale di questi gruppi ha dato migliori performance rispetto agli altri?
6/29
Auto Parts 40 Dairy Products 2 Packaging & Sporting Goods 8
Containers 21
7/29
Auto Dealerships Drugs Wholesale Management Shipping 54
12 3 Services 15
8/29
Application Diversified Printed Circuit Semiconductor
Software 132 Electronics 48 Boards Equipment &
Materials 43
9/29
Asset Management Life Insurance 27 Regional - REIT - Office
90 Northeast Banks 29
72
Diversified Utilities 28
COUNTRY: PAESI
Nel mercato americano sono quotati anche titoli di aziende che hanno sede all’estero. Vi
possono essere titoli forti anche europei, sudamericani o asiatici, quindi che operano
fuori dagli USA ma che sono quotati anche al NASDAQ o al NYSE.
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Bermuda 48 Grecia 20 Olanda 27 Svezia 3
E’ il totale del valore in dollari delle azioni outstanding o circolanti di una compagnia.
Rappresenta la misura della grandezza di un’azienda.
Per calcolare il numero di azioni circolanti basta dividere la capitalizzazione del titolo
per il prezzo di mercato corrente del titolo.
Esempio:
Small : da 300 milioni a 2 miliardi – 1724 titoli – 1654 miliardi di capitale totale.
Anche in conseguenza della diversa liquidità dei titoli in funzione della loro
capitalizzazione, si usa distinguere le società a grande capitalizzazione, a volte chiamate
in gergo Blue chips, da quelle a piccola capitalizzazione.
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Il termine flottante indica la quantità di azioni, emesse da un'azienda
quotata, che gli investitori possono liberamente commerciare nel mercato
secondario. Queste azioni non fanno parte della partecipazione di controllo della
società perché sono le azioni che l'azienda cede ai possibili investitori esterni.
Le azioni limitate o “restricted” si riferiscono alle azioni di una compagnia che non
possono essere comprate o vendute a terzi senza un speciale permesso da parte della
SEC. Spesso queste azioni sono date agli insider come parte di salari, benefici
addizionali, compensazioni, ecc…”restricted securities” mentre le “control sec.” sono le
azioni di managers con poteri direzionali. (le RULE 144 sono le regole per le quali si
possono vendere le azioni restricted)
Flottante si riferisce a quelle azioni che possono essere scambiate liberamente dal
pubblico senza restrizioni. La parte flottante costituisce quella parte di azioni scambiate
di cui tutti noi ascoltiamo nelle news finanziarie, denotando la maggior quantità
utilizzata negli scambi.
Tipicamente, le aziende non emettono tutte le azioni disponibili al pubblico. Una parte
possono decidere di tenerla in tesoreria o “treasury”, per svariati motivi. Per esempio
possono detenere il pacchetto di maggioranza in cassa per evitare di finire vittime di
attacchi di vendite. Oppure possono decidere di venderle quando vi è un eccesso di
cassa, piuttosto che prestarle.
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Il valore del flottante cambia in base al fatto se una compagnia desidera ricomprare
azioni dal mercato o vendere più delle proprie azioni autorized attingendo dal proprio
fondo cassa.
Questo non è l’unico modo per cui il numero di azioni outstanding può fluttuare. In
aggiunta alle azioni che emettono per gli investitori e dipendenti, molte compagnie
offrono opzioni e warrants su azioni. Questi sono strumenti che danno a chi li detiene il
diritto di acquistare più azioni dalla cassa della compagnia (treasury). Ogni volta che
uno di questi strumenti è attivato, il flottante e le azioni outstanding aumentano mentre
il treasury dimisnuisce. Per esempio, supponiamo che XYZ emette 100 warrants. Se
tutti questi warrants sono attivati, XYZ dovrà vendere 100 azioni dal proprio fondo
cassa ai possessori dei warrant. Quindi, quando il numero di azioni outstanding è 350 e
le azioni di cassa treasury sono 650, esercitando tutti gli warrants cambierebbe il
numeri a 450 e 550 rispettivamente, ed il flottante aumenterebbe a 300. Questo effetto
è conosciuto come diluition, diluizione.
Il numero delle azioni circolanti emesse da una società rappresenta, come il prezzo,
un fattore relativo utile per la valutazione di un titolo solo se rapportato ad altri
parametri.
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Il numero delle azioni emesse da una società quotata assume significato differente a
seconda della loro allocazione che fornisce, fra l'altro, alcune utili informazioni
circa la società stessa.
Authorized Shares, azioni autorizzate: il numero delle azioni che una società è
autorizzata ad emettere dall'assemblea dei soci.
Issued Shares, azioni emesse: il numero delle azioni effettivamente emesse da una
società.
Float, flottante: la parte delle azioni circolanti (outstanding) possedute dal pubblico e
quindi disponibili ad essere liberamente scambiate sul mercato.
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RICAPITOLANDO, maggiore è la capitalizzazione del titolo (considerando
anche il flottante), maggiore sarà la liquidità ma anche la stabilità del
prezzo del titolo.
Il dividend Yield, è uguale al dividendo annuale per azione, diviso il prezzo del titolo.
Questo indice misura la % di ritorno che una compagnia paga agli azionisti in forma di
dividendi.
Tale indicatore, così come tutti i principali multipli, viene particolarmente utilizzato
nell'analisi comparata in cui l'obiettivo è quello di valutare il posizionamento di
un'impresa rispetto a un'altra impresa oppure a un gruppo di potenziali concorrenti.
Più è elevato il dividend yield e migliore è il giudizio che viene espresso
circa la capacità della società di remunerare il capitale investito.
Tuttavia il dividend yield rappresenta una misura statica di rendimento e non tiene
conto del rischio d'impresa.
Nullo=0
Alto> 5%
I dividendi sono gli utili (o parte degli utili) di una società quotata che
vengono distribuite agli azionisti proprietari delle azioni al momento della
data di stacco. (Dividend ex date). L’ammontare del profitto è pari al valore del
dividendo per il numero di azioni detenute.
Solitamente, i dividendi vengono staccati 1 volta l’anno per le società italiane, 4 volte
l’anno per le società americane (quaterly dividend).
I dividendi spettano al possessore delle azioni al giorno dello stacco del dividendo
(Dividend ex date). Quindi per aver diritto al dividendo deve averle comprate almeno il
giorno prima. Il giorno stesso del ex dividend date, egli può vendere le azioni,
mantenendo il diritto ai dividendi.
Nel giorno “Dividend ex date”, giorno di stacco dei dividendi, la quotazione aprirà
aggiustata a ribasso del dividendo emesso, essendo il prezzo dei titoli TEL QUEL” (che
comprendono gli utili). Quindi, se il giorno prima la società quotava 5 € ed il dividendo
è pari a 0,20 €, il giorno dopo il titolo aprirà a 4,80 € (quotazione ex cedola o ex
dividendo). Colui che detiene le azioni all’apertura della borsa ha diritto ai dividendi.
Se l’azionista vende le azioni prima del dividend ex date, egli vende anche il suo diritto
ai dividendi. Se l’azionista decide di mettere in vendita tra la data dello stacco e la data
del pagamento i titoli, egli conserverebbe il diritto ad incassare i dividendi. Le date di
stacco e di pagamento sono comunque regolate in base al calendario della relativa
borsa.
Dividend ex date: è la data di stacco dei dividendi. Solitamente non viene menzionata
la data il giorno dell’annuncio: ma per prassi è due giorni lavorativi prima del record
date (esclusi sabato e domenica). Se il record date è martedì, l’ex dividend day sarà il
venerdì.
Dividend Record date: è una verifica degli investitori che hanno diritto al dividendo.
Dividend Pay date: giorno in cui l’azionista riceve materialmente l’importo dovuto,
solitamente un paio di settimane dopo lo stacco.
Tassazione
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Si paga il 20% di imposte sui ricavi dei dividendi per azioni dell’unione europea.
Si paga il 27% di imposte sui ricavi dei dividendi per azioni fuori dall’uonione europea.
Il dividend ex date, in questo caso, è posto il 1° giorno lavorativo dopo che il dividendo
del titolo è stato pagato (dividend pay date).
Il giorno in cui tu puoi vendere le azioni senza essere obbligato a passare le addizionali
azioni non è il primo giorno lavorativo dopo il dividend record date, ma normalmente è
il primo giorno lavorativo dopo che il dividendo di un titolo è stato pagato (dividend pay
date).
Dividendi straordinari
Possono derivare non da utili ma da una parte delle riserve interne di liquidità
dell’azienda, dalla vendita di rami d’azienda, strategie interne alle holding.
Se un titolo distribuisce qualcos’altro che non siano soldi, come diritti (rights) o
garanzie (warrants), il dividend ex date può essere chiamato rights/warrant ex date.
Molti contrarian utilizzano l’indice come indicatore di cambiamento della direzione del
mercato. Infatti la logica che sottende ciò è che se tutti stanno vendendo, il titolo è già ai
suoi minimi, e quindi può solo muoversi in alto. Infatti, i contrarians sentono che un
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alto tasso di float short (short ratio) è un segnale rialzista, poiché eventualmente, ci sarà
una forte pressione rialzista qualora i venditori allo scoperto copriranno le loro
posizioni riacquistandole, poiché dovranno restituire le azioni ai proprietari (le azioni
vengono prestate).
Sebbene possa essere un indicatore che dice molto, una decisione di investimento non
può essere basata esclusivamente sul short interest di un titolo; comunque gli
investitori spesso guardano questo indicatore. Al contrario di un indicatore
fondamentale, non richiede particolari calcoli e può aiutare l’investitore nel capire quale
sentiment gli altri investitori hanno riguardo al titolo esaminato.
Alto >20 %
E’il rapporto tra il numero di azioni vendute short (short interest) diviso il volume
giornaliero medio. E’ anche chiamato “days to cover ratio” (giorni che servono per
coprire le posizioni)., perché determina, in base al volume medio del titolo, quanti
giorni servono ai venditori allo scoperto per coprire le loro posizioni in caso buone news
facciano alzare il prezzo del titolo.
SHORT SQUEEZE
Qualche investitore rialzista vede alti tassi short come un’opportunità. Questa
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previsione è basata sulla teoria dello short interest. Il ragionamento è: se stai vendendo
short un titolo ed il titolo continua a salire piuttosto che scendere, preferirai uscire dalla
posizione prima di perdere una grossa somma di denaro. Uno short squeeze avviene
quando gli short sellers si affrettano a rimpiazzare le azioni prese in prestito, e quindi
domanda in aumento e offerta in diminuzione, forzano i prezzi a rialzo. Gli short
squeeze tendono a verificarsi più spesso sui titoli a bassa capitalizzazione, che hanno
poco flottante, ma anche quelle a grande capitalizazione non sono immuni a queste
situazioni. Se un titolo ha un alto tasso short, le posizioni short possono essere forzate
ad essere liquidate e coprire la posizione acquistando il titolo. Se uno short squeeze
accade ed abbastanza venditori riacquistano il titolo, il prezzo può salire molto alto.
Varia tra:
2 BUY - COMPRARE
3 HOLD - TENERE
4 SELL - VENDERE
Si può scegliere un titolo in base al fatto che sia opzionabile (nel senso su cui si può
scommettere opzioni a scadenza), o shortabile, quindi vendibile. Vi sono infatti titoli su
cui non c’è la possibilità di vendere. Nel caso dell’opzione può far molto comodo la
tabella delle opzioni per identioficare i probabili livelli di supporto e resistenza del mese
successivo. Vedi il sito optionetics.
La vendita allo scoperto, chiamata anche short selling (o semplicemente short) oppure
vendita a nudo, è un'operazione finanziaria che consiste nella vendita, effettuata nei
confronti di uno o più soggetti terzi, di titoli non direttamente posseduti dal
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venditore. Più in generale con questa terminologia si denominano tutti i tipi di
operatività finanziaria attuata con l’intento di ottenere un profitto a seguito di un trend
o movimento ribassista delle quotazioni di titoli (azioni, strumenti, beni) prezzati in
una borsa valori.
Siccome l'incasso generato dalla vendita dei titoli è antecedente rispetto al momento del
loro effettivo acquisto da parte del venditore, lo short selling viene effettuato quando lo
scopertista prevede che il costo della loro successiva acquisizione sul mercato (quella
destinata alla ricopertura dello scoperto, cioè a rifondere il datore del prestito) sarà
inferiore al prezzo precedentemente incassato (e di solito tale controvalore ricevuto
viene provvisoriamente posto a garanzia sullo short fino a ricopertura eseguita). In
questo caso il rendimento complessivo dell'operazione di short selling sarà risultato in
profitto.
Se, al contrario, il prezzo dei titoli aumenta durante il tempo del prestito, il rendimento
dell'operazione sarà risultato in perdita. Per tale ragione la vendita allo scoperto si
effettua principalmente quando i mercati azionari si trovano in una fase discendente, da
qui il nome "short" (tr. "breve") giacché storicamente le fasi discendenti dei mercati
finanziari hanno una durata più breve e sono meno numerose delle fasi ascendenti.
Voglio selezionare un titolo i cui dati sui profitti vengono resi ufficiali questo mese,
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oppure la prossima settimana, o che sono già stati resi ufficiali per esempio tre
settimane fa?
Alto volume medio giornaliero: poca volatilità e poco impatto sul prezzo, maggiore
stabilità e poche probabilità di manipolazione del prezzo da parte delle mani forti.
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Utile da unire con l’indicatore di un nuovo massimo giornaliero o settimanale.
Solitamente un importante break out o break down di nuovo massimo o minimo (dopo
periodi di congestione od in trend) sono accompagnati o (dovrebbero essere) da forti
volumi.
Un rapporto pari a 1,5 significa il volume di oggi è stato 1,5 volte più alto del volume
medio.
Un rapporto pari a 2 significa che il volume di oggi è stato il doppio del volume medio
giornaliero di tre mesi.
Vogliamo che il volume di oggi sia stato superiore a 100.000 contratti tradati o
comunque superiore ad una soglia minima se durante il giorno o la settimana c’è stato
un break out per esempio.
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Infatti se accompagnato da un livello di rischio di perdita (livello di entrata nella
posizione - livello di stop loss), esso può essere determinante alla riuscita
dell’operazione di acquisto o vendita short. Titoli con alte quotazioni possono
impedirmi di acquistare alcuna azione, oppure il mio rischio risulterebbe troppo grande
rispetto alle mie possibilità.
Il range di prezzo dei titoli dipende dal capitale disponibile e dalla % di rischio.
In base al numero di azioni, si pagheranno più o meno interessi (se in acquisto) che
solitamente sono poco rilevanti e si accrediteranno i dividendi (o addebiteranno se il
titolo è venduto)
Ovviamente bisogna tenere in conto che al momento dello stacco del dividendo, la
quotazione scenderà dell’importo del dividendo stesso.
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Oppure un’altra strategia è quella di acquistare titoli dei penny stock, ovvero delle
aziende che quotano meno a 5$ ad azione. Si possono cercare aziende con buoni
fondamentali e buoni outlook di crescita a buon mercato. Ci sono circa un migliaio di
azioni quotate all’amex, nyse e nasdaq sotto i 5,00 $, che partono da un prezzo di
0.03$.
Il rovescio della medaglia può essere dato dal fatto che gli istituzionali
possano spingere il prezzo artificialmente per poi rivendere il titolo ad una
certa quota incassando un profitto. Il poco volume giornaliero ed il basso
prezzo può rendere il titolo molto volatile. Ma se il titolo ha grosse
potenzialità in termini di crescita, vendite e performance il rischio si
dovrebbe abbassare. Possono essere utili gli indicatori di volatilità ed il
coefficiente Beta.
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