Gusci - Flessionale

Gusci: teoria di Coates
Corso di Costruzione di macchine

Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica
Antonio Gugliotta
Stato di tensione in corrispondenza della giunzione tra mantello

cilindrico e testa (fondo piatto, sferico, ellittico, torosferico)
Teoria di Coates (1930): “The state of stress in full heads of
pressure vessels”, ASME Transactions, 1930, pp. 190-204
Costruzione di macchine – Gusci: teoria di Coates - v 2.0 - Antonio Gugliotta 2

Ipotesi iniziale: il guscio non offre resistenza alla flessione, si
considera solo lo stato membranale.
Calcolare tensioni e spostamenti (solo componente membranale) in
ciascun punto del guscio, (considerati separati) soggetto a pressione
interna p
A causa della differenza di spostamenti in prossimità della giunzione tra
mantello e fondo, si ha un comportamento flessionale.
Si ha così un effetto “locale” flessionale (con forze di taglio e momento
flettente uniformemente distribuiti sul bordo, sia del mantello sia del
fondo)
L’effetto totale si ha sovrapponendo i due stati di sollecitazione,
membranale e flessionale.
Coates: parte membranale

Per un guscio generico soggetto a pressione interna costante si ha:
nM n-
p (1)
rM r-
dalla (2):
2S rnM sinM S r2p (2)
pr pr-
nM r r- sinM
2sinM 2

e dalla (1):
pr- n- n- § r ·
p p¨1 - ¸¸
2rM r- r- ¨ 2rM
© ¹
§ r · pr- § r- · § r ·
n- pr- ¨ 1 - ¸¸ ¨¨ 2 ¸¸ nM ¨ 2 - ¸
riassumendo: ¨ 2rM 2 r ¨ rM ¸¹
© ¹ © M ¹ ©
pr- § r- ·
nM n- nM ¨ 2 ¸
2 ¨ rM ¸¹
©

Casi particolari: Emisfera
rM r- a
pa § a· pa
nM n- nM ¨ 2 ¸ nM
2 © a¹ 2
nM pa n- pa
VM V-
t 2t t 2t

Casi particolari: Cilindro
rM f r- a
pa
nM n- nM 2 0 2nM pa
2
nM pa n- pa
VM V-
t 2t t t

Casi particolari: Ellissoide

a 1
rM kav 3 r- kav k v
b 1 k 2 1 cos2 E
pka
nM v
2
§ 1·
n- nM ¨ 2 2 ¸
© v ¹

x2 y2
1
a2 b2
o, in forma parametrica:
x a cos D ds rM dM
y b sinD r r- sin-
dy dx tanM dx ds cos M
dy
tanM
dx
d2 y 1 dM 1 dM 1 1
dx 2 cos2 M dx cos3 M ds cos3 M rM
d2 y d2 y d2 y
1
cos M 1
32
cos M 2 3 2
1 tan2 M
32
rM dx dx 2 dx 2
32
ª § d 2 y ·2 º
«1 ¨ 2 ¸ »
1 tan2 M
32
«¬ © dx ¹ »¼
rM
d2 y d2 y
dx 2 dx 2

a2 1 a2 1
rM 32
r- 12
b § a b
2 2
· b § a b
2 2
·
¨ 1 2
cos E ¸ ¨ 1 2
cos E ¸
© b ¹ © b ¹
quindi:
a 1
rM kav 3 r- kav k v
b 1 k 2 1 cos2 E

Casi particolari: Ellissoide, E = 0°
a 1 1
k r- a v
b 1 k 2 1 1 k
3 1 a b2 b2
rM kav ka 3 a 2
k k2 a a
pka pa k pa
nM v
2 2 k 2
§ 1·
n- nM ¨ 2 2 ¸
© v ¹
pa
2
2 k2

Casi particolari: Ellissoide, E = 90°
a 1
k r- b v 1
b 1 k 1 0
2
3 a2
rM kav ka
b
pka pa a pa2
nM v
2 2 b 2b
§ 1· pa2
n- nM ¨ 2 2 ¸
© v ¹ 2b

Coates: parte membranale,
calcolo degli spostamenti
u: componente meridiana, tangente al meridiano
w: componente secondo la normale alla superficie

Spostamento u: origine nel piano di giunzione, positivo a partire da
questo piano
Spostamento w: origine in corrispondenza della superficie media
indeformata, positivo verso l’esterno

Per un componente in campo membranale soggetto a pressione
interna si ha:
a) emisfera:
u 0
pa2
b) cilindro
w 1 Q
2Et
pas
u 1 2Q
2Et
pa2
w 2 Q
2Et

c) Guscio ellittico:
pa2 k2 1
u A cos E
2Et 2k
pa2 ° k 2 1 ½°
w ® A sin E k ª¬2 Q v 1º¼ ¾
2 2
2Et ¯° 2 k °¿
A ^ª¬2k 1 2Q º¼ log k
2

k 2 1 sin E v ª1 2Q k k 2 1 º v 2 sin E
¬ ¼ `

Le espressioni a), b), c) derivano dalla teoria dei gusci sottili,
essendo:
H M rM H- r- E
u cos E ³ dE
0 cos E
w u tan E H- r-
HM
1
E
V M QV -
H-
1
E
V - QV M

Sostituendo:
p cos E dE
^v v ª¬v v 1 2Q º¼`
E 1
³
3 3
u
2Et 0 cos E v2
pk 2a2 k 1 E E
u cos E ª ³ v 2 cos E d E 1 2Q ³ v 4 cos E d E º
2Et «¬ 0 0 »¼
Nel caso del cilindro E = 0°, cosE = 1, tanE = 0

Giunzione cilindro-sfera:
in s 0 uC 0 uSF 0
pa2 pa2
wC 2 Q wSF 1 Q
2Et 2Et
Il cilindro si dilata più della sfera, nel rapporto
wC 2 Q 2 0.3
# 2.4
wSF 1 Q 1 0.3

Nel caso di fondo ellittico la discontinuità è ancora più grande
(sempre nell’ipotesi che i gusci si comportino come membrane);
dalle:
pa2 k2 1
u A cos E
2Et 2k
pa2 ° k 2 1 ½°
w ® A sin E k 2
ª
¬ 2 Q v 2
1 º
¼¾
2Et ¯° 2 k °¿
A ^ª¬2k 1 2Q º¼ log k
2

k 2 1 sin E v ª1 2Q k k 2 1 º v 2 sin E
¬ ¼ `

Al bordo E 0, k a b, v 1k
A ª¬2k 2 1 2Q º¼ log 1 0 0
u 0
pa2
w ª¬2 Q k 2 º¼
2Et
Casi particolari: emisfera (k = 1):
u 0
pa2
w 1 Q
2Et

Per varie configurazioni di ellisse:
k ab a cost b p k n
per ellissi più piatte k si incrementa
se
k 2 2 Q k # 1.3
u 0
se w 0
k ! 1.3
u 0
w0

Nei casi di progetto si ha normalmente

k ш 2 e allora si ha contrazione per E = 0.
Nelle giunzioni reali le discontinuità illustrate sono impedite dal

fatto che i gusci “resistono” a:
Forze normali alle superficie medie
Momenti flettenti agenti nel piano meridiano
Localmente si comportano quindi come “piastre inflesse”

Si è visto che c’è discontinuità

in corrispondenza della
giunzione mantello cilindrico
– fondo.
Questa discontinuità
esisterebbe se non fosse
prevenuta da un altro sistema
di carichi, oltre la p interna,
sistema che può essere
identificato dalle reazioni
illustrate.
Qo, Mo: carichi uniformemente

distribuiti sul bordo
Analisi degli effetti locali causati da Qo e Mo.

Il guscio è considerato come una superficie capace di sopportare
tensioni di flessione.
Le sollecitazioni totali sono ottenute come sovrapposizione degli

effetti membranali (globali) e flessionali (locali).
Nel caso membranale le tensioni possono essere calcolate a partire

dalle equazioni di equilibrio, visto che il problema è staticamente
determinato.

Nel caso flessionale le

equazioni di equilibrio non
sono sufficienti, si hanno
infatti:
3 equazioni di equilibrio
5 incognite:
NM, N-, Q, MM, M-.
Guscio cilindrico (mantello)
Gli effetti flessionali sono locali,

quindi lo stato di tensione è
determinato da Qo e Mo e non
dagli effetti di bordo dell’altra
estremità.
elementi della striscia cilindrica

Un elemento della striscia cilindrica è in equilibrio sotto l’azione di:

N-: carico circonferenziale
Q: forza di taglio nel meridiano
MM: momento flettente nel meridiano
M-: momento flettente circonferenziale
Il carico che deriva dallo spostamento radiale è proporzionale allo

stesso, l’elemento “striscia” si comporta cioè come una trave su
“appoggio elastico”, dove l’appoggio elastico è costituito dalla parte
restante del guscio.
Ipotesi: la tensione è uniformemente distribuita lungo lo spessore t
N-
V- VM 0
t
1 N- w Etw w: spostamento
H- N- radiale
E t a a
La componente radiale del carico N- ds è:
d- d- ds-
N- ds sin N- ds N- ds
2 2 2a
e per le due componenti:

ds- Etw ds- Etw
2N- ds ds dsds-
2a a a a2
proporzionale allo spostamento radiale w; la striscia si comporta

come una trave inflessa su fondazione elastica (di rigidezza Et/a2)

Dal momento che si ha uno stato di tensione bidimensionale e che

le deformazioni laterali sono impedite, E è sostituito da:
E
Eo
1 X2
e l’equazione delle travi su appoggio elastico diventa:
d 2w MM Et 3
D
ds2 D 12 1 X 2
derivando:
d 3w 1 dMM 1
Q
ds 3 D ds D
l’equazione di equilibrio normale è data da:
componente di n- ds
componente di Q
Etw § dQ ·
dsds- Qds- ¨ Q ds ¸ ds- 0
© ds ¹
2
a

Etw dQ
2
0
a ds
dQ Etw
ds a2
e derivando ancora una volta l’equazione differenziale in w
d 4w 1 dQ Etw 12 1 X 2
2 w
ds 4 D ds Da 2 2
at

ovvero
d 4w
4
4Oo4w 0
ds
3 1 X 2
Oo 4
a 2t 2
l’ equazione risolutiva è:
w AeD s
AD 4 eD s 4 AOo4 eD s 0

D4 4Oo4
D2 r2Oo2i
1
D rOo 2 ri rOo 2 1 r i
e allora: 2
w ae Oo 1i s be Oo 1i s ce Oo 1i s de Oo 1i s

e Oo s aeiOo s ce iOo s e Oo s be iOo s deiOo s
w e Oo s a1 cos Oo s a2 sin Oo s e Oo s a3 cos Oo s a4 sin Oo s
ai : costanti di integrazione
Dal momento che w o 0 per s o L i termini con il fattore eOos sono
fisicamente impossibili e quindi
rimane:
a3 a4 0
w e Oo s a1 cos Oo s a2 sin Oo s

Condizioni al contorno:
s 0 Q Qo M Mo
d 3w 1
Qo
ds 3 D Et 3
D
12 1 X 2
d 2w 1
Mo
ds2 D
allora:
Qo 2DOo3 a1 a2
da cui: Mo 2DOo2a2
Mo 1
a2 a1 Qo Oo Mo
2DOo2 2DOo3
1
w e Oo s ¬ªQo cos Oo s Oo Mo cos Oo s sin Oo s ¼º
2O D 3
o

Soluzione oscillatoria, con ampiezza decrescente rapidamente data

dal fattore e-Oos. Gli zeri della funzioni
e Oo s cos Oo s e Oo s sin Oo s e Oo s cos Oo s r sin Oo s
sono ad intervalli di S nei valori di Oos. Lo stesso intervallo separa le

derivate di ciascuna funzione.
I valori nulli e le ordinate critiche di ciascuna funzione sono sfasati di
S/4. Ad esempio e-Ooscos(Oos) è nulla per
Oos = S/2, valore minimo per Oos = S/2 + S/4, valore nullo per
Oos = S/2 + S, valore massimo perOos = S/2 + S+ S/4.
Due ordinate critiche di

ciascuna funzione (ad es. e-Oos
cos Oos) sono quindi sfasate di
S:
e Oo s S cos Oo s S 1
e S 5%
e Oo s cos Oo s 23.1

La distanza alla quale avviene è
Oo s S
S S S at
s at 2.44 at
3 1 X Oo
1.285 4 2
Anche distanza tra due zeri successivi. Questa è assunta come zona
di influenza di Qo e Mo

Noto lo spostamento w è possibile calcolare:
Et
N- w 2aOo e Oo s ¬ªQo cos Oo s Oo Mo cos Oo s sin Oo s ¼º
a
d 3w
Q D 3 e Oo s ¬ªQo cos Oo s sin Oo s 2Oo Mo sin Oo s ¼º
ds
d 2w 1 Oo s
MM D 2 e ¬ªQo sin Oo s Oo Mo cos Oo s sin Oo s ¼º
ds Oo
M- X MM

“Fondo” con carichi di bordo
Carichi per unità di lunghezza:

NM: carico meridiano
N-: carico circonferenziale
Q: forza di taglio nel meridiano
MM: momento flettente nel meridiano
M-: momento flettente circonferenziale
La soluzione ottenuta per il guscio cilindrico è esatta per gusci

sottili
Per il guscio di fondo si cerca una soluzione approssimata,
poiché il considerare tutte le componenti conduce a
formulazioni matematiche complesse e di difficile soluzione.


Ipotesi
Per s piccoli nei confronti di a e per valori sufficientemente
grandi di rM/a, lo spostamento di ciascun punto della striscia è
essenzialmente perpendicolare alla superficie media, la
componente u meridiana è trascurabile.
Di conseguenza la componente meridiana di Q è trascurabile e
quindi NM è trascurabile (VM # 0)
La soluzione usata per il cilindro può allora essere assunta come
riferimento, la striscia si comporta come una “trave su appoggio
elastico”, ma con una rigidezza decrescente dal momento che:
1
r- n per E p p
r-
Calcolo di w per il guscio di fondo

I momenti flettenti in un guscio sottile sono:
ª 1 d- tan E º
MM D« Q -»
«¬ rM d E r- »¼
ª tan E Q d- º 2 tan E
M- D« - » Q MM D 1 Q -
«¬ r- rM d E »¼ r-
con - rotazione angolare della normale alla superficie media del

guscio, positiva nello stesso verso di E.

u 1 dw
-
rM rM d E
1 dw 1
variazione della curvatura
rM d E rM

tan E 1
- variazione della curvatura
r- r-
Nel caso del cilindro:
1
rM f 0 E 0 rM d E ds
rM
1 dw dw
-
rM d E ds
d 2w
MM D
ds
M- Q MM

Con l’ipotesi di:
u 0 § 1 dw dw ·
¨¨ - 0 ¸
-
dw
© rM d E ds ¸¹
ds
ª d 2w tan E dw º
MM D « 2 Q »
¬ ds r- ds ¼
tan E dw
M- Q MM D 1 Q 2
r- ds
Noto il comportamento del “cilindro” (smorzamento di w) il termine

dw/ds può essere trascurato rispetto a d2w/ds2:
d 2w
MM D 2
ds
L’equazione di equilibrio rispetto alla normale da, come per il
cilindro:
§ dQ · Etw
¨ Q ds ¸ -
ds Qds- dsds- 0
© ds ¹ 2
r-
dQ Etw
ds r-2

L’equazione di equilibrio alla rotazione:
§ dMM ·
¨ M
M ds ¸ ds- MM ds- Qdsds- 0
© ds ¹
dMM
Q
ds
Riassumendo:
d 2w
MM D 2
ds
dMM d 3w
Q D 3
ds ds
Etw dQ d 4w
D 4
cioè: r-2 ds ds
d 4w 3 1 Q 2
4
4O 4w 0 O 4
ds r-2t 2

L’equazione risolutiva per il cilindro è un caso particolare della

(2) con r- = cost = a. Altro caso in cui r- = cost = a è il guscio
emisferico.
Nel caso generale l’eq. (2) deve essere integrata

numericamente, dato che r- varia con E(s).

O assume il valore di Oo solo in corrispondenza della giunzione.
Nel caso di emisfera, o nella prima zona di un ellissoide o quasi –

ellissoide:
1
w e Oo s ¬ªQo cos Oo s Oo Mo cos Oo s sin Oo s ¼º
2O D 3
o
Et a Oo s
N- w 2Oo a e ¬ªQo cos Oo s Oo Mo cos Oo s sin Oo s ¼º
r- r-
d 3w a a Oo s
Q D 3 e ¬ªQo cos Oo s sin Oo s 2Oo Mo sin Oo s ¼º
ds r- r-
d 2w 1 a Oo s
MM D 2 e ¬ªQo sin Oo s Oo Mo cos Oo s sin Oo s ¼º
ds Oo r-
tan E dw
M- X MM D 1 X 2
r- ds

Giunzione mantello – fondo

1. Lo spostamento radiale totale (membranale e carichi flessionali
di bordo) deve essere uguale per i due componenti.
2. Le tangenti alla giunzione sono comuni
wm: componente dovuta alla pressione p

wl: componente dovuta ai carichi flessionali
Condizione 1)
spostamenti membranali in corrispondenza della giunzione
pa2
w C
m 2 X cilindro
2Et
pa2
wmF
2Et
2 X k 2 fondo
spostamenti flessionali in corrispondenza della giunzione
1
wlC Qo Oo Mo cilindro, s 0
2Oo3D
1
wlF Qo Oo Mo fondo, s 0
2Oo3D

Condizione 1) wmC wlC wmF wlF
pa2 pa2
2Et
1
2 Q 3 Qo Oo Mo
2Oo D 2Et
2 Q k 2 3 Qo Oo Mo
1
2Oo D
pa2 2 Qo Et 3
D
12 1 Q 2
k
2Et Oo3D
pa2k 2 3 a2 Et 3 3 1 Q 2
Qo Oo D pk 2
Oo3 O
2Et 12 1 Q
2 4
2Et r-2t 2
pk 2
Qo
8Oo
Condizione 2)
Il campo membranale non genera rotazioni in corrispondenza della
giunzione, i carichi di bordo flessionali generano una rotazione -,
che si può calcolare sostituendo w al bordo nella formulazione di -:
per s = 0, O = Oo -
u 1 dw

rM rM d E
Qo cil Qo fondo

Condizione 2)
1
-o cil Qo 2Oo Mo
2Oo3D
1
-o fondo Qo 2Oo Mo
2Oo3D
-o cil -o fondo dscil dsfondo !
1 1
Qo 2Oo Mo Qo 2Oo Mo
2Oo3D 2Oo3D
? Mo 0



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Coates: parte membranale,

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Coates: parte membranale,

Nel caso del cilindro E = 0°, cosE = 1, tanE = 0

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Gusci: teoria di Coates

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Nei casi di progetto si ha normalmente

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Gusci: teoria di Coates

Nelle giunzioni reali le discontinuità illustrate sono impedite dal

Forze normali alle superficie medie

Momenti flettenti agenti nel piano meridiano

Localmente si comportano quindi come “piastre inflesse”

Costruzione di macchine – Gusci: teoria di Coates - v 2.0 - Antonio Gugliotta 26

Si è visto che c’è discontinuità

Qo, Mo: carichi uniformemente

Gusci: teoria di Coates

Analisi degli effetti locali causati da Qo e Mo.

Le sollecitazioni totali sono ottenute come sovrapposizione degli

Nel caso membranale le tensioni possono essere calcolate a partire

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Nel caso flessionale le

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Gusci: teoria di Coates

Guscio cilindrico (mantello)

Gli effetti flessionali sono locali,

elementi della striscia cilindrica

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Guscio cilindrico (mantello)

Un elemento della striscia cilindrica è in equilibrio sotto l’azione di:

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w ae Oo 1i s be Oo 1i s ce Oo 1i s de Oo 1i s

w e Oo s a1 cos Oo s a2 sin Oo s e Oo s a3 cos Oo s a4 sin Oo s

e Oo s cos Oo s e Oo s sin Oo s e Oo s cos Oo s r sin Oo s