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EDIZIONI IL TESCHIO – P.K.DICK
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Prefazione: omaggio a -IF Worlds of Science Fiction Set /1952- …...… pag. 4
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Prefazione: omaggio IF Worlds of Science Fiction – Settembre 1952
Chip65C02
IF Worlds of Science Fiction Settembre 1952:
Il Teschio di Philip K. Dick
- Che cosa è questa opportunità?- domandò Conger, che poi aggiunse -
Vai avanti, sono interessato! -
La stanza era immersa nel silenzio, tutti i volt i degli astanti erano
rivolti verso Conger, che ancora indossava l'uniforme da detenuto.
L'interlocutore, continuò nella sua disquisizione - Prim a che tu finissi in
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prigione, il tuo business era illegale, m a molto redditizio, ed adesso la
tua unica prospettiva sono altri 6 anni di carcere-.
Per primo uscì dall'auto Conger, poi la guard ia, poi l'interlocutore, i tre
rimasero a pochi passi dall'auto, in pied i sul marciap iede. L'aria era
fredda e tagliente, Conger scrutava i palazzi che erano intorno a lui,
per cercare di capire dove fosse. Poi Conger disse -Ehi!, questo posto
lo conosco siamo...-. Fu interrotto dall'interlocutore che disse -Siamo
alla Prima Chiesa e siamo attesi-.
- No!, sono votati alla pace e non violenza. Questa è una situazione
insolita, questa setta prolifica ogni volta che ne amm azziamo uno.
Non vogliamo che prolifichi, devi solo uccidere una persona, e per
trovare la persona che dovrai uccidere, ti dovrai basare solo sugli
indizi che trovi in questa stanza.-
- Spero che tu possa dim ostrare la tua lealtà alla società, redimendoti 8
e trovando il colpevole. Sarà un'ottim a prova, per poter aspirare ad
essere reintegrato nella società!- disse l’interlocutore,
Chi era l'uomo che doveva uccid ere?! Che aspetto aveva?! Come si
chiamava?! Come avrebbe potuto sapere che era la persona giusta, se
doveva ucciderlo prima che in iziasse a perorare le sue idee, con la sua
strana setta?!. Nel frattempo suoni e luci intorno a Conger, che
filtravano dall'esterno della gabb ia temporale, in iziarono ad ovattarsi,
l'apparato di dislocazione temporale aveva in iziato il suo viaggio. [...]
Conger osservava il bel revolver una Smith & Wesson in calibro .357
che gli era stato data, era tutta di metallo, con manico in legno,
un'arma così gli avrebbe fatto sicuramente comodo, quando era stato
nelle montagne di Marte a cacciare, ma purtroppo non se la sarebbe
mai potuta permettere. Neanche il tempo di fin ire questo pensiero,
che Conger udì un leggero sussulto: Conger era arrivato nel 1960.
Chi diavo lo era quella matta che gli urlava contro per strada?!. [...]
Conger raggiunse rapidamente la sua "cesta temporale, parcheggiata
fuori dal paese sopra una collina, v'entrò dentro e prima di salpare per
il dicembre del 1960 attese qualche minuto. Un paio di energumeni
erano spuntati fuori dal paese, si guardavano intorno, camminavano
per strada accompagnando la misteriosa donna. C'era un altro piccolo
gruppetto di persone che era sbucato fuori dal paese, tutti avevano
l'aria d i cercarlo con intenzioni poco amichevoli.
Conger disse che il resto del bagaglio era in auto, veniva direttamente
da Chicago e non pensava che nell'Oregon fosse così freddo. I due
coniugi si rilassarono, affittarono una camera a Conger senza vitto.
- Capisco!- disse Lora Hunt, la giovane era carina, piccola, capelli neri,
uno sguardo vispo e curioso.
- Nessun problem a- rispose Lara Hunt che lo guardò con i suoi grandi
occhi neri.
Lora rise.
Lora disse sorridendo -Bill è il nostro barista, a lui non piace nessuno
che non sia Bill, a me m ister Conger sta sim patico, ha un qualcosa di
orientale ed esotico!-.
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Nello stesso istante entrò Bill nel piccolo bar, che vedendo Lora che
rideva guardando Conger, fece storgere la bocca al g iovane.
Conger notò la cosa e chiese - Salve!, c'è qualcosa che non va?! -.
- No!- rispose seccamente Bill, che prese per mano Lora e disse in
modo secco e rapido - Andiam o! -
- Ok!- disse la voce, che aggiunse - Sono lo sceriffo Duff. Penso che sia
tu la persona che cerco, devo parlarti. Oggi pom eriggio eri al piccolo
bar del paese, ha fatto quattro parole con Lora Hunt e con il giovane
Willet-.
- Sì! - disse Conger che poi aggiunse - Ed allora?! e poi, toglimi dalla
faccia quella torcia, che mi sta accecando! -.
- Ok!- disse lo sceriffo, che poi disse - I due giovani hanno detto che
hanno visto un flash di luce, provenire dalla tua cintola, poi hanno
perso vista ed udito e non si potevano muovere. Questo per un breve
periodo di tempo-.
Quanto Conger tornò alla locanda dove aveva la sua stanza in affitto,
chiese alla signora che era intenta ad asciugare i piatti -Scusi signora,
oggi che giorno è?!-
Conger annuì.
La mattina del primo dicembre era una bella giornata d i sole, cielo
limp ido, tanta neve alta.
L'idea d i Conger era semplice: andare a Cooper Creek alla
man ifestazione, essere il primo ad arrivare sul posto, per vedere chi
diavolo fosse quello che avrebbe parlato. Avrebbe visto in faccia il
vero comunista, il sindacalista rosso, così avrebbe identificato in modo
univoco il suo bersaglio. Poi Conger, sarebbe scappato a gambe levate
dentro la sua cesta temporale, quindi sarebbe potuto ritornare pochi
mesi indietro nel tempo, per ammazzare a colpo sicuro il sindacalista
rosso che ancora, probabilmente avrebbe meditato se diventare un 19
santone o meno.
Il piano di Conger era valido, l'importante era non farsi beccare dalla
polizia, che l'avrebbe sicuramente scambiato per un rosso, finendo
anche forse per ammazzarlo?!. [...]
A Cooper Creek non c'era ancora nessuno, il comizio non era ancora
in iziato, comparve Lora Hunt da dietro un albero.
Conger chiese se Lora era sola, la ragazza rispose che era con suo
padre e con Joe French, un idraulico, che era un vecch io amico di suo
padre. Sul luogo del comizio, si diceva che si sarebbe riversato tutto il
piccolo paese di Cooper Creek: alcuni per curiosità, altri per ascoltare
quello che si sarebbe detto, molti altri perchè militi della guard ia
nazionale che erano stati chiamat i, assieme allo sceriffo Duff, ed alla
polizia stradale, tutti stavano convergendo in zona per fare una
grande retata di rossi.
Lora montò in auto, il gippone sparì veloce nella neve, infilandosi tra
alcuni alberi. Conger corse nella capsula temporale, era la sua unica
via d'uscita, o forse no!. Non poteva tornare indietro nel suo tempo,
non aveva fin ito la missione. Non era però riuscito ad identificare la
sua preda.
Conger uscì, qualcuno dalla folla g li gridò - Usa la bom ba! rosso!, usa
la tua bomba e salvaci tutti!-
Conger sorrise, e disse - Non ho nessuna bom ba! ho solo una pistola!
m a non la voglio usare! -
Ecco com'era nato il mito del sindacalista rosso, che aveva vinto la
morte!. Per quelli fuori dalla capsula temporale, Conger sarebbe 21
morto il primo dicembre 1960, poi sarebbe tornato a vivere un
pomeriggio del 5 aprile del 1961. Questo mito avrebbe iniziato una
nuova religione, che si sarebbe trascian ata per 200 anni!. Morto nel 1
gennario 1960 ma poi Conger sarebbe rinato cento settanta anni dopo
in un lontano villaggio su Marte.
Questo era tutto quello che Conger aveva intenzione di dire, una frase
che avrebbe dato da pensare anche nei temp i a venire, una frase che
sopratutto sarebbe stata ricordata!.