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29/9/2021

NON IL MERCATO SEGREGATO –


EDIZIONI
CHIP65C02 P.K.DICK

http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB


✔Note Legalesi.
Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio IF Worlds of
Science Fiction –Aprile 1955- in particolare al racconto “Captive Market” di
Philip K. Dick assemblando un plot remastering: l’obiettivo del racconto é
intrattenere, divertire, incuriosire il lettore.

In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti ,


organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È
importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o
persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate
che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed
immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di
lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è 2
liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza
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e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene
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spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non
dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho
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E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate
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grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena
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“Il Mercato Segregato” stampato 29/9/2021 (v1.0)é in COPYLEFT(BY-NC-ND)

➜http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/
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Indice

Prefazione: omaggio a -IF Worlds of Science Fiction Apr/1955- …...… pag. 4

Capitolo 1- Il Mercato Segregato – Philip K. Dick …………... pag. 6

3
Prefazione: omaggio IF Worlds of Science Fiction – Aprile 1955

Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista IF Worlds of


Science Fiction Aprile 1955 in particolare al racconto “Captive
Markek” di Philip K. Dick.

In questo quarto anno della co llana JDAB ho deciso di continuare


nella diffusione della rimasterizzazione del racconto di SciFi per
proporre fabule di Scifi ancora gradevoli, a mio avviso, per un
4
pubblico del XXI seco lo. Questo genere di ebook continuerà ad
avere:

• una copertina sempre identica “IF Worlds of Science


Fiction” 30 e lode rimasterizzato,
• un titolo diverso, ovviamente a seconda del racconto,
• un’impaginazione interna differente rispetto ai tradizionali
racconti JDAB, in modo che questo tipo di ebook abbia un
gusto estetico più prossimo, al format delle storiche “Pulp
Mags”.
• La “rimasterizzazione” sarà una traduzione dall’americano
all’italiano corrente, mantenendo fabula ed intreccio identico a
quello del racconto originale che fu pubblicato nelle Pulp Mags.
• Saranno ridotti all’essenziale gli interventi di editing con tagli o
sintesi/adattament i, atti a sopprimere le part i prolisse o le
divagaz ioni troppo lunghe ed inutili, che non potrebbero
essere più idonee, ai gusti di un lettore del XXI°secolo.
• A differenza dei racconti di fantascienza sin’ora elaborati nella
collana JDAB (remix, remake, porting in mult i-trama) la
rimasterizzazione non conterrà una rielaborazione artistica.

Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book,


una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama,
remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories
& IF worlds of science fiction” che sono meritevoli di una moderna
rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!.
Saluti e buona lettura!

Chip65C02
IF Worlds of Science Fiction Aprile 1955:
Il Mercato Segregato di Philip K. Dick
Ore 7:00 di un sabato mattina, la signora Edna Berthelson era
pronta per fare il suo piccolo viaggio. Nonostante fosse un'abitudine
settimanale che gli sottraeva 4 ore del suo tempo di fare impresa,
la signora Berthelson era solita fare il viaggio sempre da sola, per
trarre il massimo profitto dalle sue scoperte.

La signora faceva impresa da 53 anni e senza contare gli anni in cui 6


da bambina, era stata in negozio con suo padre, ma questo periodo
la signora non lo contava, perché suo padre non la pagava, ma le
diede solo il fiuto per gli affari, che era indispensabile a chi aveva
un piccolo negozio in un piccolo paese.

Suo padre era poi morto, il negozio era diventato vecchio, ma


adesso ci girellavano in negozio i figli ed i nipoti.

Il nipote Jackie disse -Nonna!, posso venire con te?!-

-No!- rispose laconicamente Edna Berthelson, mentre sistemava i


suoi pacchi polverosi, sul pick up con il motore acceso, che era
fermo davanti al negozio.

Poco più avanti, una pecora pascolava davant i al porcile, guardando


con poco interesse quello che accadeva in Mount Diablo Boulevard:
qualche auto e dei furgoncini passavano per strada, mentre per il
paese c'erano a passeggio per fare shopping agricoltori con mogli e
figli, qualche uomo d'affari con la moglie ben vestiti, e delle donne
di città con dei grossi sandali a banana, mentre dal negozio di
fronte delle radio, proveniva un gran baccano, con tante canzoni
famose che erano diffuse nell'aria.

-Nonna! t'ho fatto una domanda- rispose il nipote Jackie - dimmi


almeno dove stai andando?!-

-Tesoro!, lo sai benissimo dove sto andando!- rispose Edna


Berthelson.

-Nonna!, ti prego! fammi venire con te!, non hai mai fatto venire
con te, mai nessuno ti ha accompagnato sino ad oggi!- disse Jackie
-E' ovvio!- rispose Edna - Non é un impresa per tutti!-

-Nonna!, io ti voglio accompagnare, fammi venire con te!- disse


piccato Jackie.

Slyly la vecchia signora dai capelli grigi che era in negozio, aveva
sentito la conversazione e voltandosi disse - Forse, può venire
qualcun'altro!- mentre fece un sorrisetto ironico.

Edna Berthelson rispose gentilemente -No!, nessun'altro può 7


venire!-

A Jackie non era piaciuto quello che aveva sentito, il ragazzino si


ritirò in un angolo vicino alla porta, era imbronciato, con un grosso
muso lungo, mise in silenzio entrambe le mani nelle tasche dei suoi
jeans.

Edna Berthelson entrò nel vecchio e scassato pick up, non era facile
far entrare le marce nel motore e la donna armeggiò con il cambio
varie volte, grattando le marce numerose volte, dato che queste
non volevano proprio entrare!.

Nella mente di Jackie si formò un'idea improvvisa, questo era il


miglior momento che avesse potuto avere, in tutta la sua vita.

La sua mamma non era in vista, c'erano nell'aia di casa solo le 12


stupide pecore e qualche gallina. Even Arnie e Swede non si
vedevano, forse erano andati a prendersi una coca, il pick up della
nonna era ancora fermo, del fumo nero usciva dalla marmitta, ed il
cambio grattava, mentre nonna Edna continuava ad armeggiare
nervosamente, con il cambio che faceva le bizze.

Il ragazzino fece un balzo e si nascose nel vano posteriore di carico


del pick up, in mezzo ai pacchi impolverat i che nonna Edna aveva
caricato sul veicolo.

Il pick up riuscì a muoversi, Jackie era s ilenzioso e raggiante, per la


prima volta avrebbe accompagnato sua nonna Edna, ed avrebbe
scoperto il posto misterioso, dove nonna Edna si recava, in modo
regolare.
Sicuramente nonna Edna non si sarebbe mai fermata per strada a
controllare cosa c'era nel vano posteriore del pick up, perchè nonna
Edna aveva già sistemato i pacchi prima di partire: e considerato le
bizze meccaniche del camioncino, di certo nonna Edna non si
sarebbe mai fermata, se non quando avesse raggiunto la sua meta.
___________

Con infinita cura l'uomo di mezza età Tellman si stava preparando


una tazza di caffé, mescendo del caffè tostato dentro ad un 8
contenitore di metallo, ponendolo sopra un fornello a cherosene,
che era un utensile molto comune nelle co lonie, poi l'uomo prese
una camicia di soia e la indossò, poi rivolgendosi alla moglie disse -
Dannazione! io avrei anche bisogno di riposo!-

-Ti riposerai, quando tornerai a casa!- rispose sorridendo la moglie


Gladys, la donna aveva capelli un po' biondi un po' grigi che poi
aggiunse -Supponi sempre, che tutti siano come te!-.

-Chi mai potrebbe tracciare una traiettoria?! Chi potrebbe definire


un piano di volo?!- disse Tellman aggrottando la fronte, mentre
guardò sua moglie.

-Beh!, vedremo presto quanto le tue previsioni di navigazione


saranno corrette- disse Gladys con un sorriso leggermente ironico.

L'uomo dopo aver bevuto il caffè uscì fuori, recandosi allo


spazioporto, sotto la luce del pomeriggio.

Tellman odiava il sole, la grossa palla bianca che sorgeva alle 5 del
mattino e rimaneva dov'era sino alle 9 di sera. La grande
esplosione solare sul pianeta, aveva diffuso il vapore acqueo in
atmosfera, ma c'era ormai poco di cui preoccuparsi.

Le rovine di San Francisco si scorgevano a 40 miglia ad ovest


sull'orizzonte, alle porte delle case c'erano pesanti cappe contro gli
insetti. Gli uccelli erano naturali predatori degli insetti, ma erano
scomparsi, Tellman non vedeva un volatile da almeno due anni e
non s'aspettava di vederne uno in futuro.
Fuori dal campo, c'era una desolata area desertica e priva di vita,
che era martoriata dal sole. Il campo base era stato ricavato in un
rifugio, all'interno di una catena montuosa rocciosa, perché la
grande esplosione aveva bruciato tutto, incluso San Francisco.

I pochi superstiti della metropoli, si nascosero nel sottosuolo della


città, nascondendosi dal Sole, dato che in atmosfera era sparito lo
schermo protettivo. Non erano gli insetti, non erano le nuvole
radioattive con i loro fulmini mult icolori, la maggioranza delle 9
persone erano morte disidratate oppure avvelenate per aver
ingerito acqua contaminata.

Tellman estrasse un prezioso pacchetto di sigarette dalla sua tasca,


lo agitò un po' per vedere quanto ce n'erano, poi lo rimise nella
tasca. Tellman odiava quel campo base, era forse vita quella?! La
maggioranza dei suoi vicini erano dei barbari, che cosa li fregava se
andavano o non andavano sull'astronave?!

Tellman s'avvicinò in silenzio alla piana, dove Masterson e Barnes


erano già là e stavano conversando, quando videro arrivare Tellman
dissero - Quanto tempo ancora ci vorrà?!-

-Poco!- rispose Tellman.

Stavano caricando animali e casse sull'astronave che sarebbe


andata su Venere, lassù tutte le cose sarebbero state molto
diverse.

Take Flannery era un irlandese, un meccanico, aveva fatto prima


manutenzione veloce alle turbine dell'astronave, adesso era il
responsabile di carico.

L'astronave era enorme, risplendeva sotto il Sole cocente, su un


lato del razzo c'era scritto Veicolo dell'US ARMY serie A-3 (b)

In origine il razzo era un missile intercontinentale, che trasportava


una testata nucleare termonucleare, ma il missile non era mai stato
lanciato. I cristalli sovietici erano esplosi sopra le case, e s'erano
attaccati alle finestre delle baracche. Quando il giorno del lancio
venne, non c'era equipaggio da mettere a bordo del missile, quindi
il vettore rimase dov'era, anche perché non contava più molto, dato
che non c'era più nessun nemico contro cui sparare. Fu demolita e
scavata una montagna per creare un mega rifugio, ma il missile
rimase sempre dov'era. Oggi il missile era stato riciclato ad altro
uso e diverso scopo [...]

Il professor John Crowley una volta era il capo dipartimento


dell'Università di Berkley, adesso era stato eletto il sindaco della
città, esaminava la saturazione del braccio di un bambino di dieci 10
anni, assistito nel compito, da Flannery e da Jean Dobbs.

Crowley disse - Il livello delle radiazioni sta salendo giorno dopo


giorno, se non ci togliamo da quà, non c'è speranza!-

-Non sono le radiazioni!- disse Tellman che aggiunse - Sono i


cristalli tossici dei sovietici, che si sono attaccati sopra ogni cosa, e
che sono ovunque quà attorno-.

-E' vero!- rispose Crowley che disse - Speriamo che lei porti del
sulfatiazolato e della penicillina, ne abbiamo bisogno. Dobbiamo
caricarle sull'astronave. Ma forse, vorrà ancora denaro ed i prezzi
saliranno, non sono cose che si trovano più-

-Se lei non li porta questa volta, non li porterà mai più!- disse
Tellman.

-Che cosa c'è in quel grosso cartone?!- chiese Tellman

Flannery rispose -Libri vari, ma sopratutto fumetti e delle


armoniche, ne avremo bisogno su Venere!-
____________

-Speriamo che nulla vada storto!- disse Tellman, il gruppetto di


uomini racco lti attorno all'astronave, aspettava il pick rosso
scassato di Edna Berthelson, che era il loro fragile cordone
ombelicale, con un passato opulento in cui prima della guerra, tutto
era disponibile in larga quantità.

Ai lati della strada, coltivazioni di pesce e soia, con api ed insetti


che vagavano da parte a parte, sporadicamente c'erano bambini
che camminavano in co lonna un po' come sonnanbuli silenziosi,
qualche rara auto parcheggiata ai lati della strada, e vari cani da
fattoria che abbaiavano sempre, quando uno passava sulla strada
non asfaltata, alzando una nuvola di polvere dietro di se.

Qualcuno stava tagliando degli alberi, altri raccoglievano dei frutti,


probabilmente per poi fare del whiskey, [...] la signora Edna
guidava lenta e tranquilla, il suo scassato pick up, mentre Jackie se
ne stava silenzioso, sdraiato in mezzo ai numerosi pacchi, nel vano
di carico del furgoncino. [...] 11

Tutto sembrava andare ragionevo lmente bene, anche meglio,


quando nonna Edna lasciò la strada di campagna per la statale, me
dopo un po' di tempo le cose incominciarono a mettersi male per
Jackie. [...]

Nonna Edna aveva svoltato a sinistra, su una strada polverosa, era


molto polverosa, era strano che nonna Edna avesse preso quella
strada, nessuno abitava da quelle parti.

Il furgoncino di nonna Edna incominciò ad alzare tanta polvere,


tantissima polvere, il co lore rosso della carrozzeria prima divenne
rosa, poi il rosa sfumò in un bianco polvere, poi il colore del furgone
scomparve del tutto diventando bianco.

Jackie non respirava più da quanta polvere c'era, il furgone


nonostante non andasse veloce, sollevava così tanta di quella
polvere che sembrava nebbia, e toglieva il respiro.

Jackie urlò –Nonna!, Aiuto!- ma nonna Edna non sentì, Jackie s'alzò
per respirare ma una buca lo spinse fuori dal furgone, talché Jackie
si ritrovò in terra in mezzo alla sabbia.

Il furgone di nonna Edna era come dileguato nella nebbia, adesso


Jackie era da solo, in mezzo al niente! e se la doveva sbrigar da
solo!.

Dopo un po' di tempo, un camion della manutenzione stradale, che


doveva essere arancione, sotto un fitto strato di polvere biancastra,
si fermò poco distante da Jackie, uno dei due tecnici abbassò il
finestrino cigolante e poi disse - Ragazzo!, che diavolo ci fai quì?!-
-Sono caduto dal furgone!- disse Jackie.

-Da quale furgone?!- chiese quello che non guidava.

Jackie non poteva dire loro, che era caduto dal furgone di nonna
Edna, altriment i il suo segreto sarebbe stato violato, quindi Jackie
alzò le spalle e ripetè che era caduto dal furgone!.

I tecnici risero e gli dissero di salire a bordo del pulmino, lo


avrebbero accompagnato a Mount Diablo, loro erano diretti proprio 12
là.

A bordo del camion della manutenzione, non c'era poi molta


differenza con il vano di carico del furgone di nonna Edna: la
polvere che s'alzava era comunque tanta, ed il camion cigolava e
sbatteva, per le buche che incontrava sul tragitto.

Nonna Edna era sparita, ed anche per questa volta, Jackie non era
riuscito a scoprire dove la nonna andasse, con il suo furgone ed i
tanti pacchi che ci caricava.

Nello stesso momento, nonna Edna era scesa dal furgoncino, aveva
abbassato lo sportello posteriore ed osservava i pacchi che erano
nel vano bagagli, colmi di polvere.

Tellman, il professor Crowley, Masterson e tutto il gruppetto di


persone che s'era raccolto attorno al missile, s'avvicinò al pulmino
della signora Berthelson.

Loro erano sempre dipesi dai riforniment i della signora Berthelson,


era l'unica che ancora aveva in magazzino varie supplies, questa
però era l'ult ima volta che la signora Berthelson avrebbe venduto le
sue cose alla co munità, perchè loro oggi sarebbero partiti per
Venere. [...]

Alla signora Berthelson non era mai interessato molto che progetti
avessero gli altri o quali scopi stessero cercando di raggiungere, gli
affari erano affari, così come aveva imparato da picco la, per cui
Edna Berthelson era sempre stata molto fredda e poco empatica.
Mentre tutti s'assiepavano vicino al pulmino, il professor Crowley si
rivolse sottovoce a Tellman, dicendo -Chissà se la signora
Berhelson ha idea, di quello che sta succedendo sulla Terra, ed
intorno a noi?! Chissà se ancora del sale in zucca?! Chissà se ha
collegato la guerra ed i suoi effetti, con tutto questo disastro che é
intorno a noi?!-

Tellman scosse la testa e disse -Cristo!, continua a chiederci


danaro, per lei ci sono solo i Dollari!, ma sinceramente io non ho 13
idea di cosa se ne faccia di tutti questi Dollari!. Io non credo che si
renda conto di cosa stia succedendo sulla Terra- rispose a bassa
voce Tellman, che poi aggiunse - dopo tutto, é probabile che la
signora Berthelson sarà morta tra meno di due anni. Non credo,
che le interessi il futuro, non credo che le interessi sapere della
guerra, e di cosa ha causato, e cosa sta succedendo tutto intorno a
noi!-. [...]

La signora Berthelson estrasse dalla tasca un foglio ben ripiegato,


era l'inventario di dieci pagine, ordinatamente scritto a macchina, lo
passò a Flannery, il quale una cosa per volta, Flannery iniziò a
spuntare dall'inventario, il pacco che la Berthelson toglieva dal
pulmino, per poi andare a caricarlo nell'astronave. [...]

Quando la procedura di carico fu finita, Flannery estrasse una


grossa mazzetta di Dollari e la porse alla signora Berthelson, poi il
professor Crowley s'avvicinò e disse -Questa signora Berthelson, é
l'ultima spedizione, poi non la disturberemo più!-

-Ma io ho fatto alcuni ordinativi, della roba che mi avete chiesto,


deve ancora essermi recapitata!- disse Edna Berthelson.

-Beh poco male!, potrà usarla lei, oppure venderla a qualcun'altro.


Mi dispiace signora Berthelson, noi non possiamo restare ancora
quì- rispose il professor Crowley [...]

-Ma, io ho ordinato varie e cose, e voi dovete prenderle!- rispose la


signora Berthelson.

-Mio Dio, lei é pazza!- esordì il professor Crowley, mentre


Masterson sbottò dicendo - Signora Berthelson, ma davvero pensa,
che noi saremmo rimasti per sempre quì?! Non si rende conto, di
cosa ha causato la guerra e di cosa c'é tutto intorno a lei?!-

[…] Intervenne Tellman che disse - Celebriamo l'ultima nostra cena


sulla Terra, con una tazza di caffè!-

La signora Berthelson salì in silenzio, sopra il suo scassato


furgoncino, poi con un'espressione di ghiaccio, chiuse
violentemente lo sportello, facendo sbattere rumorosamente la
14
portiera del suo furgoncino, poi mise in moto e se n'andò senza dire
una parola.
_______

Mentre il furgoncino rosso che era diventato rosa pallido, saltellava


sulla strada piena di buche, alzando altra polvere, la signora
Berthelson ripensava alla conversazione che aveva appena avuto,
con i suoi migliori ed unici clienti.

La signora Berthelson aveva dato per scontato, in modo errato che


le cose avrebbe potuto essere sempre così: lei aveva il monopolio
delle merci che a loro servivano, loro pagavano e non facevano mai
discussioni o problemi.

Ma adesso le cose cambiavano, per la seconda volta le cose cose


erano cambiate, la prima volta da dopo la guerra, le cose erano
veramente cambiate per Edna Berthelson.

Mentre il furgoncino entrava nella contea di Walnut Creek, dove un


tempo c'erano vari negozi e centri commerciali, oggi tutti chiusi, i
due razzi che decollarono ebbero dei grossi guai!.

Il primo missile, quello che conteneva le scorte ed i materiali


imbarcat i, decollò apparentemente senza problemi, ma dopo pochi
secondi esplose per aria, in una nuvo la di fuoco, finendo in mille
pezzi, come se fosse stato un enorme fuoco d'artificio!.

Il secondo missile [...] si staccò da terra, ma dopo qualche minuto


di volo, il controllo di direz ione fu perso, il missile puntò
nuovamente sulla Terra, scattò così l'espulsione d'emergenza di
tutto il personale che era a bordo, il missile cadde nei pressi di
Mount Diablo.

Il tentativo di lasciare la Terra per andare su Venere, fu un disastro


completo!

Crowley era tutto nero, ricoperto dalla testa ai piedi di fumo e con
parti del vestito bruciato, l'uomo era sotto shock per l'incidente,
Crowley cercò di muovere la gamba ma non c'era verso di poterlo
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fare, la gamba era probabilmente rotta.

Una fioca luce di torcia, tenuta in mano da Tellman si muoveva


nell'oscurità, tra i rottami fumanti, che erano caduti, tappezzando
un po' tutta l'area dell'impatto.

Tellman vagava sconsolato in silenzio, alla ricerca degli altri sedili


d'eiezione.

-Io sto ragionevolmente bene!- disse il professor Crowley quando fu


illuminato in volto dalla luce della torcia di Tellman.

-Cristo Santo! che botto!- esordì Masterson che barcollante,


s'avvicinò alla luce della torcia di Tellman.

-Siamo solo noi?!- esordì Tellman con la voce incrinata.

Da qualche parte, Flannery bestemmiò ripetutamente, con urli che


squarciarono la notte, mentre voci di donne si lamentarono
nell'oscurità: gli altri superstiti sembravano essere più lontani, dal
gruppetto che s'era raccolto intorno alla luce della torcia di Tellman.

-E' stata la vecchia stronza!, maledetta vecchia puttana! la stronza


maledetta c'ha sistemato per bene!. Cazzo!, la vecchia non voleva
che noi lasciassimo la Terra, Cristo! noi eravamo i suoi unici e
migliori clienti!- disse Masterson in lacrime.

Crowley disse -No!, No!, No!, non é possibile, c'è stato sicuramente
un nostro errore d’assemblaggio, quando abbiamo modificato i
missili intercontinentali-

Tellman era bianco come un morto, non sapeva più cosa dire.
-Quella vecchia stronza tornerà!, io lo so! Noi siamo i suoi migliori
ed unici clienti, lei sa che non siamo andati da nessuna parte!. la
vecchia stronza tornerà!. Ma come fate a non capirlo! noi dobbiamo
andar via da quì! dobbiamo scappare!- disse Masterson in lacrime.

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