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1
DELLE

O P E RE

DRAMMATICHE GIOCOSE

D I

CARLO GOLDONI

AVVOCATO VENETO

Τ Ο Μ Ο Ι .

IL FILOSOFO DI CAMPAGNA IL MERCATO DI MAL


GLI UCCELLATORI MANTILE
ARCIFANFANO RE DE'Matti || L'ISOLA DISABITATA

Caſtigat ridendo mores .


Santeuil

PATRIS

TORINO MDCCLXXVII .

APPRESSO GUIBERT , & ORGEAS


GO
!

115 )

I L.

FILOSOFO

DI

CAMPAGNA :

Gold , Drammi Giocofi Tom . I. A INS


INTERLOCUTORI .

EUGENIA figlia nubile di D. TRITEMIO .

RINALDO Gentiluomo Amante di EUGENIA .

NARDO Ricco Contadino , detto il Filoſofo .

LESBINA Cameriera in Caſa di D. TRITEMIO .


D. TRITEMIO Cittadino abitante in villa .

LENA Nipote di NARRO .


CAPOCCHIO Notaro della Villa .

4
IL FILOSOFO

DI CAMPAGNA .

AT TO P. R I. MO .

SCENA PRIMA .

GIARDINO IN CASA DI DON TRITEMIO ,

EUGENIA con un ramo di Gelfomini , LESBINA COM


una roſa in mano .

Eug. Andidetto Gelſomino


C Anderse firming,mattina .
Perderai, vicino a ſera , 1
La primiera tua beltà .
Lesb. Vaga Roſa , onor de fiori,
Freſca piaci , ed innamori ,
Ma vicino è il tuo flagello ,
E il tuo bello ſparirà .
4 2. Tal di Donna la bellezza ,
Più , ch'è freſca , più s' apprezzaigu -
S'abbandona allorchè perde )
Il bel verde dell'età .
Eug. Baſta , bafta , non più .
Che codefta Canzon , Lesbina mia ,
Troppo mi deſta in ſen malinconia .
Lesb. Anzi cantarla ſpello
Padrona , io vi conſiglio .
Per sfuggir della rofa il rio periglio ..
Eug. Ah ! che ſotto d'un padre
Alpriſſimo , e ſevero ,
Far buon uſo non fpero
Di queſta età , che della donna è il fiore ,
Troppo , troppo nemica ho il genitore ,
Lesb. Pur delle voftre nozze ..
Lo inteſi ragionar .
A 2 Eug
4 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA .
Eug. Nozze infelici
Sarebbero al cuor mio le diviſate
Dall' avarizia ſua . Dell' uomɔ vila ,
Che Nardo ha nome , ei mi vorria conforte .
L'abborriſco , e mi ſcelgo anzi la morte.
Lesb. Non così parlerefte,
S'ei proponeſſe al vostro cor Rinaldo .
Eug. Lesbina .... Oime
Lesb, V'ho fatto venir caldo ?
Vi compatiſco , un Cavalier gentile
In tutto a voi simile ,
Nell'erà , nel coſtume, e nell'amore ,
Far potrebbe felice il voſtro cuore .
'Eug. Ma il genitor mi nega ...
Lesb. Si fupplica , ſi prega ,
Si ſoſpira , fi piange , e ſe non baſta,
Si fa un po la ſdegnola , e ſi contrafta . 5
Eug. Ah mi manca il coraggio .
Lesb. lo vi offeriſco .
Quel , che ſo , quel che poſſo . E ver , che ſono
In una età da non pronserter molto ;
Ma poſſo ſe m'impegno ,
Far valere per voi i arte , e l'ingegno ,
Eug. Cara di te mi fido . Amor,pierade
Per la padrona tua ſerba nel ſeno ,
Se non felice appieno ,
Almen fa , ch'io non ſia sì ſventurata .
Lesb . Meglio ſola, che male accompagnata .
Cosi volete dir , si , si , v’intendo .
Eug. Dunque . da te qualche foccorſo attendo .

S CE N A II .

LESBINA , poi Don TRITEMIO :


Lesb, Overa Padroncina !
,
Queſt' anch'io la capiſco .
Inſegna la prudenza ;
Se non ſi ha quel che piace , è meglio ſenza .
D , Tric. Che fi fa , Signorina?
Lesb .
AFTO PRIMO ,
Lesb. Un po d'inſalatina
Raccogliere vclea pel definare .
D. Trit. Poco fa v' ho ſentito a cantuzzare i
Lesb. E' ver , colla padrona
Mi divertiva un poco .
D. Trit. E mi figuro ,
Che cantate si avranno.
Canzonette d'amor .
Lesb Oh non Signore ;
Di queſto , o di quel fiore ;
Di queſto , o di quel frutto ;
Si cantavan le lodi .
D. [ rir. Il crederò ?
Lesb. Le volete fenir ..
D. Trit. Le fentirò .
Lesb . ( Qu Iche ſtrofferta a propoſito ) . ( da se :
Giro. , i da ſe
D. Trit. ( Oh ragazza ! ... farei uno ſpropofito
Lesb. Sentite , padron mio
La canzonetta lopra il ravanello .. I
Quando ſon giovine ,
Son freſco , e bello , I
Son cenerello ,
Di buon ſapor .
Ma quando invecchio
Geitato ſc no :
Non ſon più buono
Col pizzicor .
D. Trit. Scaccia queſta canzon dalla memoria .
Lesb. Una ne vo cantar ſulla Cicoria .
Son freſca , e ſon bella
Cicoria novella ,
Mangiatemi preſto ;
Coglietemi fu .
Se reito nel prato ,
Radicchio invecchiato ,
Neſſuno ſi degna
Raccogliermi più .
D. Trit, Senti ragazza mia >
Queſta canzone ha un poco d'allegria :
Tu ſei , Lesbina bella
Cicorietta novela ;
Prima , che ad invecchiar ti veda il fato ,
A ; Eller
61 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA .
Effer colta dovreſti in mezzo al prato .
Lesb . Per me v'è tempo ancora o
Dovreſte alla Signora
Penſar , caro Padrone .
Or , ch'è buona ſtagione ;
Or , ch'è un frutto maturo , e ſaporito
Non la fate invecchiar ſenza marito .
D. Trit. A lei ho già penſato ;
Sporo le ho deſtinato ; avrallo preſto .
Lesb. Poſſo faper chi fia ?
D. Trit. Nardo è coteſto .
Lesb. Di quella tenerina
Erbaita cittadina
La bocca d'un villan non mi par degna .
D. Trit. En la prudenza inſegna ,
Che ogn erba fi contenti
D'aver qualche governo ,
Purchè eſpoſta non reſti al crudo 'verno . >
Lesb . Io mi contenterei ,
Pria di vederla così mal troncata ,
Per la neve laſciar la mia inſalata .
D. Trir. Tu ſei un bocconcino
Per il tuo Padroncino ..
Lesb. wh oh ſentite
Un'altra canzonetta , ch'ho imparata
Sul propoſito mio dell'infalata .
Non raccoglie lemie foglie
Vecchia mano di Paftor ,
Voglio un bello Paſtorello ;
Ovo ' ſtar nel prato ancor :. ( parte i
SCE NA III.

Don TRITEMIO , poi RINALDO .


D. Trit,
Allegorica mente
M’ha detto , che con lei con farò niente .
Eppure io mi lufingo >
Che a forza di finezze
Tutto ſuperero ,
Che col tempo con lei tutto farò .
Per or d'Eugenia mia
Libe
ATTO PRIMO ;
Liberarmi mi préme. Un buon partito
Nardo per lei fara ; ver
Ricco, ,ma fapientone
riccone , ..
Un Villano , egli
Rin , ( Ecco della mia bella
Il genitor felice ) . ( da ſe in diſparte,
D. Trit. Per la Villa ſi dice ,
Che Nardo ha un buono ſtato .
E da tutti Filoſofo è chiamato . ( da fei
Rin. ( Sorte , non mi tradir ) . Signor .
D. Trit. Padrone .
Rin . S'ella mi permetteſſe ,
Le direi due parole .
D. Trit. Anche quattro ne aſcolo , e più , ſe vuole .
Rin Non fo , ſe mi conoſca .
D. Trit. Non mipare .
Rin. Di me fi può informare ,
Son Cavaliere , ſono i beni miei
Vicini ai ſuoi .
D. Trit. Mi rallegro con lei ,
Rin. Ell'ha una figlia .
D. Trit. Si Signor .
Rin . Dirò ...
Se foſli degno ... Troppo ardire è queſto .. ,
Ma ! Mi ſprona l'amore.
D. Trit. Intendo il reſto .
Rin. Dunque , 'Signor...
D. Trit. Dunque , Signor mio caro ,
Per venir alle corte io vi dirò ...
Rin . M'accordate la Figlia ?
D. Trit Signor no .
Rin . Ahi mi ſento morir !
D. Trit. Per corteſia ,
Non venite a morir in caſa mia .
Rin . Ma perchè si aſpramente
Mi togliete alla prima ogni ſperanza ?
D. Trit, Lufingarvi farebbe una increanza ,
Rin . Son Cavalier .
D. Trit. Beniſſimo .
Rin. De' beni
Ricco ſon quanto voi .
D. Trie. Son perſuaſo .
A 4 Rini
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA :
'Rin . Il mio ſtato , i miei fondi,
Le Parentele 'mie vi moſtrerò .
D. Trit. Credo tutto i
Rin. Che ſperi ?
D. Trit. Signor no .
Rin . Via la ragione almeno .
Dire , perchè nemmen fi vuol , ch'io ſperi.
D. Trit La ragion ? ...
Rin . Vo' ſaper
D. Trit. si , volentieri .
Lá mia ragion è quefta ..
Mi par ragione orefta .
La figlia mi chiedeite ,
E la ragion volefte .
La mia ragion ſta qui .
Non poſſo dirvi si ,
Perchè vol dir di no .
Se non vi baſta ancora ,
Un'altra ne diro :
Rilpendo : Signor no .
Perchè la vo cosi .
E, ſon Padran di dirlo :
La mia ragion fta qui . ( parte ,

SCENA IV .

RINALDO folo .

Ciocca ragione indegna


SCO nemica
Ma non vo ' , che ſi dica ,
Ch'io ſoffra un tale inſulto ,
Ch' io debb andar villanamente inulto 1
O Eugenia farà mia ,
O tu , Padre inumano
Ti pentirai del tuo coſtume infano :

SCE
ATTO PRIMO;
SCENA V.

CAMPAGNA CON CASA RUSTICA .


NARDO efse di Cafie con una vangi accompagnato da
alcuni Villani .
Nar. L lavoro , aila Campagna ,
A poi
Con diletto, e libertà .
Uh che pane delicato ,
Se da noi fu coltivato
Preſto , preſto a lavorare,
A prodare, a ſeminare
E doppoi a mangerà ;
Del buon vin ſi beverà ,
Ed allegri fi ſtarà .
( Partono i Contodini, reſtandone uno impiegator
Vanga mia benedeita ,
Mio diletto conforto , e mio ſoſtegno .
Tu ſei lo Scertro , e quelti campi il Regno .
Quivi regnò mio padre .
L'avelo , ed il biſavolo , e il tritavolo .
E fur ſudditi lor la zucca , il cavolo .
Nelle Città famoſe
Ogni generazion fi cambia ftaro .
Se il padre ha accumulato
Con fatica , con arte , e con periglio ,
Diſtrugge i benifuoi prodigo il figlio .
Il luſſo , l'ambizion , la gola ofpreſſi
Sono gl' uomini ognor ſempre gl' iſtefi.
Non cambierei , lo giuro
Col piacer delle feſte , e dei teatri
Zappe, trebbie , raftre , vanghe , ed , aratri,

SCENA VI.
1 La LENA , ed il SUDDETTO

La le . ( E che tutto il tuo diletta ).


E' : da fel
Se fofte un poveretto
AS Com
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA ,
Compatirvi vorrei , ma ſiete ricco,
Avete dei poderi , e dei contanti ;
La fatica laſciate ai lavoranti.
Nar. Cara ripore min ;
Piuttoſto che parlar come una ſciocca ,
Fareſte meglio maneggiar la rocca .
La Le. Colla rocca , col fuſo , e coi famigli
Stanca ſon d'annojarmi ;
Voi dovreſte pentare a maritarmi.
Nær. Si , volentieri. Preſto
Compariſca un marito . I ccolo qui .
( accenna un villano .
Vuoi ſpoſar mia nipote ? Signor sì .
Eccolo jo ve lo dò .
Lo volete ? Vi piace ? alla Lena .
La Le Signor ro .
Nar. Va a veder , ſe paſſaſſe
A caſo per la ſtrada
Qualche aitamato con parueca , e ſpada.
( al villano , il quale parte ridendo .
Vedi ? Ride Mingone, e ti corbella
Povera vanarella ,
Tu ſpoſerefti un Conte , ad un Marcheſe ,
Perchè in meno di un meſe ,
Strapazzata la dote , e la fanciulla ,
La nobiltà ei riducelle al nulla .
La Le. Io non voglio un Signor , nè un Contadino ,
Mi baſta un Cittadino ,
Che ſtia bene....
Nar. Di che ?
La le. Ch'abbia un' entrata,
Qual a mediocre ftato fi conviene ,
Che ſia diſcreto , e che mi voglia bene .
Nar. Lena , pretendi aſſai
Se lo brami così, nol troverai .
Per lo più i Cittadini
Hanno pochi quattrini , e troppe voglie ,
E non uiano molto amar la moglie .
Per pratica comune
Nelle cittadi uſata ,
E' maggiore,l'uicita dell'entrata ,
La Le.
LI
ATTO PRIMO :
Le le. Il Signor Don Tritemio
E ' Cittadino , eppure
Così non ula .
Ma in villa ſe ne ſta ,
Perchè nella Città vede il pericolo ,
D'eller vizioſo , o diventar ridicoló ..
La Le. Della figliuola fua .
V'han propoſte le nozze , io ben lo ſo .
Nar. Ed io la ſpolerò ,
Perchè la dote , e il padre fuo mi piace ,
Con patto , che non fia
Gonfia di vento e piena d'albagia .
La Le. L'avete ancor veduta ?
Nar, Jeri folo è venuta .
Oggi la vederò .
Le Le. Dunque chi la
S'ella vi piacerà .
Nar. Bafta non abbia
Viſibili magagne ;
Sono le donne poi tutte compagne,
La Le. Ammogliatevi preſto Signor Zio .
Ma voglio poſcia maritarmi anch'io.
vi queſta poverella
Abbiate carità .
Io ſon un'Orfanella ,
Che Madre più non ha .
Voi ſiete il Babbo mio .
Vedete caro Zio ;
Ch'io creſco nell' età ,
La voftra nipotina
Vorrebbe poverina ....
Sapete ... m'intendete i
- Movetevi a pietà . ( parte :
i
SCE NA VII .
ĈE'N
NARDO Solo .

Signora , non dubiti ,


La fi mariterà la poverina ;
Ma la vo' maritar da contadina ,
A 6 Ecco
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA :
Ecco ; il mondo è così . Niuno è contento
Del grado , in cui ſi trova ,
E lo ftato cambiare ognun fi prova .
Vorrebbe il Cortadino
Diventar Cittadino , il Cittadino
Cerca nobilitarfi,
Ed il nobile ancor vorrebbe alzarſi .
D'un gradino alla volta
Qualchedun ſi contenta ;
alcuno due , o tre ne fa in un falto ,
Ma lo sbalzo è peggior quanto è più alco .
Vedo quell'albero
Che ha un - pero groſſo ,
Pigliar nol peſſo ,
Si sbalzi in ſu .
Ma fatto il ſalto , 1
Salito in alto ,
1 Vedo un perone
Groſſo aſſai più .
Prender lo bramo
M'alzo ſul ramo ,
Vado più in íu .
Ma poi precipito
Col capo in giù ( parte .

SCENA > VIII,

SALOTTO IN CASA DI D.TRITEMIO CON VARIE PORTE

EUGENIA , E RINALDO .

Eug. Ite lontan da queſte foglie . Oh Dio !


Temo , che ci ſorprenda il padre mio .
Rin Del voſtro genitore
11 fcverchio rigor vi vuole oppreffa .
Den penſare a svojíteffa
Eug Ai Numi il giuro :
Non farò d'altri , fe di voi non forio . "03 }
Ah ſe il mio cuor vi dono.
Per or vi baſti, e non vogliate , ingrato ,
kerder lo ſtato mio più fyenturato .
Rin ,
ATTO 'PRIMO . 13
Rin , Gradiſco il voſtro cor , ma della mano . ?
Il poffeffo mi cale ...
Eug. Uime ! Chi(viene ?
Rin. Non temere ; è Lesbina .
Eug. lo vivo in pene .
S CE N A IX.
LESBINA 5 E D'ETTI .
Lesb . T'E' chi cerca di voi , Signora mia , ( ad Eug.
Eug. VIIl genitore
Lesb . O bò . Sta il mio Padrone
Col luo fattore , e contano denari,
Ne fi fpiccia sì prefto in tali affari .
Rin . Dunque chi è , che la dimanda ?
Lesb . Bravo !
Voi pur ſiete curioſo ?
Chi la cerca , Signore , è il di lei ſpoſa .
Rin , Come ?
Eug. Che dici ?
Lesb. E ' giunto
Adeilo , in queſto punto
Forte , lefto , e gagliardo
Il belliffimo Nardo . E il padre voſtro
Ha detto , ha comandato ,
Che gli dobbiate far buona accoglienza
Se non per genio , almen per ubbidienza
Eug. Mifera , che faro ...
Rin . Coraggio avrete
Di tradir chi v'adora
Eug. E ' ver , ſon figlia ,
Ma ſono amante ancor. Chi mi conſiglia ?
Lesb. Ambi pietà mi fate ;
À me condur laſciate la faccenda .
Ritiratevi preſto .
Eug. Vado . ( in atto di partire.
Rin . Anch'io . ( in atto di ſeguitarla,
Lesb. Con grazia . Padron mio ,
Ritiratevi, si , queſto mi preme;
Ma non andare a ritirar vi inſieme ,
Voi di quà ; voi di là ; così ya bene .
Eug. Soffrite , ldolo mio .
Rin , Soffrir conviene .
Eug,
14 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA :
Eug. Se amor provaſti mai,
Se fai che coſa è affetto ,
Ben puoi vedermi in petto
A palpitare il cor.
E palpitar ſe il vedi ,
Se credia' miei ſoſpiri
Perchè da' ſuoi martir)
Non lo ritogli ancor ?
Rin . Parto , Lesbina anch'io ; ma cu frattanto,
Raffi: ura pietofa il mio teſoro
Dilie che vivo in pene , e che l'adoro .
Al mio ben tu le dirai,
Che nel laccio amor m'ha preſo ,
E ferito è queſto cor ,
Senti ſenti le dirai ,
Che quegli occhi ſuoi furbetti ,
Quelle guancie , quei labretti
M'hanno fatto innamorar .
Se mai l'amabile
Mia bella Eugenia
Alle mie lagrime
Alle mie fuppliche
Spietata , e rigida
Si vucl moſtrar ;
Dille , che ſmanio
Dille , ch'io peno :
Dille , che l'anima
Sta per andar .

SCE NA X :

LESBINA , poi NARDO

Lesb. Preſtamente al partito .


Troppo prefto volea far da marito,
Ecco il ricco Villano .
Ora fon rell'impegno ;
Tutta l'arte vi vuol, tutto l'ingegno,
Nar. Chi è qui ?
Lesb , Non ci vedete ?
Per ora ci ſon io .
Nari
ATT © PRIMO ; . IS
Nar. Bondi a Voflignoria .
Lesb. Padrone mio .
Nar. Don I ritemio dov'è ?
Lesb. Verrà fra poco .
Potete in queſto loco ,
Aſpettar , le v'aggrada .
Nar. Aſpetterà
Voi , chi ſiete, Signora ?
Lesb . lo non lo ſo . ( affettando modestia .
Nar. Sareſte per ventura
La figliuola di lui , venuta qui ?
Lesb. Potria darſi di sì .
Nar. Alla ciera mi par....
Lisb. ( osi farà .
Nar. Mi piacete davver. 1
Lesb. Veftra bontà .
Nar. Sapete chi ſon io ?
Lesb. No , mio Signore .
Nar Non ve lo dice il core ?
Lesb Il cor d'una fanciulla ,
Se ſi tratta d'un uom , non fa dir nulla .
Nar. Eh furbetta , furbetta . Voi mi avere
Conoſciuto a drittura ,
Delle fanciulle al cor parla natura .
Lesb. Siete forſe ...
Nar. Via , chi ?
Lesb . Naidino bello ?
Nar. Sì , carina , ſon quello ;
Quello , che voftro Spoſo è deſtinato :
Lesb. Con licenza , Signor , m'hanno chiamato ,
Nar. Dove andate ?
Lesb. Non fo ,
Nar. th reftate , Carina .
Lesb. Signor no .
Nar. Vi ſpiace il volto mio ?
Lesb Anzi . mi piace..
Ma .
Nar. Che ma ?
Lesb . Non ſo dir ... che coſa ſia ,
Con licenza , Signor , voglio andar via :
*Nar . Fermatevi un momanto
( Si vede dal roffor , ch'è figlia buona ) :
Lesb.
16 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA .
Lesb. ( Servo me ſteſſa e ſervo la Padrona ) .
Compatire , Signor, s'io non ſo .
Son così , non ſo far all' amor .
Una coſa mi ſento nel cor ,
Che col labbro ſpiegar non ſi può .
Miratemi quà .
Saprete cos'è ,
Voltatevi in là ,
Lontano da me .
Voglio partire , mi ſento languire .
Ah! col tempo ſpiegarmi ſaprò . ( parte ,

S CE N A XI .

NARDO , poi DoN TRITEMIO .


Nar. ' I vede
Che la natura in lei parla innocente
Finger anche potrebbe , è ver pur troppo ;
Ma è un cattivo animale
Quel , che ſenza ragion ſoſpetta male .
D. Trit. Meſſer Nardo da bene ,
Compatite , ſe troppo trattenuto
M'ha un domeſtico impaccio ;
Vi ſaluto di core .
Nar. Ed io vi abbraccio .
D. Trir. Or verrà la figliuola : 1
Nar. E già venuta .
D. Trit. La vedeſte ?
Nar. Gnor si , l'ho già veduta .
D. Trit. Che vi par?
Nar Mi par bella .
D. Trit. E' un po ritroſa .
Nar La fanciulla va ben fia vergognola
D. Trit. Difle niente ? Pailos
Nar. Mi diſſe tanto ,
Che ſperare mi fa d'effer amato .
D. Trit. Evero ?
Nar. E ver .
D. Trit. ( Oh Giel fia ringraziato ) . ( da se
Ma perchè ſe n'ando ?
Nar. Perchè bel bello
Amor
1. '
ÁTÍÓ PRIMO . 17
Amor col ſuo mantello 101
ll cor le inteneriva , ‫܃ ܃ ܃ ܃܂‬1 ‫ ܝܽܐ‬..r; ‫ܠܝ‬
E ne aveva roflore . 1fiora
D. Trit. E viva , e viva .
Eugenia , dove lei ? Facciamo preſto: 1
Concludiamo l'affar . 1 i
Nar. Per me ſon lefto nin
D Trit. Chi è quella ? 17 Ost
Nar. E ' mia nipote .
im ! '
.
SCENA x i t , : V
La LENA , é DETTI , poi LESBINA :

Nar . He volete voi qui?


> Natie. Con fua licenza ,
Alla Spoſa vorrei far riverenza .
D. Trit. Ora l'a chiamero .
Nar. Concludiamo le nozze .
D. Tnt. lo prefto fo . ( parte .
La Le. Signor Zio , com'è bella ?
Nar. La vedrai. E' una ſtella .
La Le. E ' galante , è grazioſa ?
Nar. E ' galante , è grazioſa , ed amorofa .
La Le. Vi vorrà bent. olib
Nar. Si vede .
Da un certo non ſo che',
Che l'ha la madre ſua fatta per me.
Appena ci ſiam vifti , j
Un' incognito amor diſimpatia ,
Ha meſſo i noſtri cuori in allegria .
Son pieni di giubilo ,
Ridente ho l'animo ;
Nel fen mi palpita
Brillante il cor ' . 1
La Len . Il voſtro giubilo ,
Nelle mie viſcere ,
Riſveglia , ed agita
Novello ardor .
Lesb. Spoſino amabile , ( eſce da una Camera ,
$
Per voi ſon miſera ,
Mi ſento mordere
Dal Dio d' Amor , Nar.
18. IL FILOSOFO DI CAMPAGNA :
Nar, Vieni al mio ſeno , 1
Spoſina mia .
Le Len . Signora Zia ,
A voi m'inchino .
43 Dolce destino
Felice amor !
Lesb. Parto , parto ; il genitore .
Nar. Perchè partir ?
Lesb. Il mio roſſore
Non mi laſcia reſtar quì .
( Entra nella Camera di dove è venuta .
Nar. Vergognoſetta
La poveretta
Se ne fuggi .
Le Len . Se foſſi in lei .
Non fuggirei
Chi mi feri .
D. Trit. La ricerco , e non la trovo ,
Oh che ſmania in ſen io provo .
Dove diavolo farà ?
Nar. Ah ah ah 1 ( ridono,
Lu Len . )
D. Trit, L'ho cercara lu , é giù ;
L'ho cercata quả , e là .
Nar.
( ridono .
)
D. Trit. Voi ridete ? come vad
Nar. Fin adeiſo è ſtata quà .
D. Trit. Dov'è andata
La Len . E ' andata là .. accenna ov' è entrata .
D. Trit. Quando è, là , la troverò ,
E con me la condurrò . ( entra in quella Cam .
Nar. Superar il genitore
Potrà ben il ſuo rollore .
La Len, Non è tanto vergognoſo
Il ſuo cuore con lo ſpolo .
a 2 Si confonde nel ſuo petto
Il riſpetto coll' amor .
Lesb . Preſto , preſto , Spolo bello ,
Via porgetemi l'anello ,
Che la fpofa allor farð .
La Len . Queſta coſa far fi puo ,
Nar.
ATTO PRIMO 19.
ve lo dò . ( le dà un'anello .
Nar. Ecco , ecco
Lesb . Torna il Padre , vado via.
Nar. Ma perché tal ritroſia ?
Lesb Il motivo non lo ſo .
La Len. Dallo Spoſo non fuggite .
Lesb. Comparite tornerò .
( torna nella Camera di prima :
Nar. ) Caſo raro , caſo bello !
La Len. ) Una ſpoſa coll'anello
Ho roſtor - del genitor .
D. Trit. Non la trovo .
Nar. ) Ah ah ah . ( ridendo .
La Len. )
D. Trit. Voi ridete ?
Nar. E'ſtaca quà .
La len . ) ;
Le Ler . Collo ſpoſo ha favellato :
Nar. E l'anello già le ha dato .

sin
D. Trit. Alla figlia ? ...
. )
Lu Len . )
D. Trit. Alla ſpoſa ?
Nar. ) Meſler sì.
D. Len
La .) Quel ch'è fatto , fatto fia
Trit.
Stiamo dunque in allegria ;
6 3. Che la ſpoſa - vergognofa
Alla fin ſi cangiera ;
E l'amore · nel ſuo core
Con piacer trionferà .

Fine dell' Atto primo .


20 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA
.
ATTO SECONDO .

SCENA PRIM A.

CAMERA DI D. TRITEMI0 .

EUGENIA , E LESBINA .
Lesb . Enite quì Signora Padroncina ,

Ponetevelo in dito .
Fate, che il Genitore ve lo veda ;
Laſciate , che la Spoſa egli vi creda.
Eug. Tu m'imbroglj Lesbina , e non vorrei ...e
Lesb . Se de' conſig'j miei
Vi volete ſervir , per voi qui fono
Quando no , vel proteſto , io v ' abbandono :
Eug Deh non mi abbandonare , ordina , imponi ;
Senza cercar ragioni
Lo farò ciecamente ;
Ti farò , non temer , tutta obbediente ,
Lesb.Queſt' anello tenete .
Quel che ſegui , ſapete ;
E quel che ſeguirà
Regola in avvenir ci porgerà.
Eug. Ecco mio Padre .
Lesb. Preſto ;
Ponetevélo al dito . 1
Eug. Una Spoſa fon jo ſenza marito .
( ſi mette l'anello ,
SCENA II .

D. TRITEMIO , E DETTE ,

D. Trie A Coerenti cerco , e chiamo ; ( ad Eug.

Mi fuggi , e non riſpondi ?


Quando vengo da te , perchè ti aſcondi ?
Eug. Perdonate , Signor ...
Lesbi
ATTO SECONDO :
Lesb . La poveretta
E' un pochin ritroſetta .
D. Trit. Oh bella affè 9
Si vergona di me , poi collo Spoſo
Il ſuo cuore non è più vergognoſo .
Lesb.Vi stupite di ciò . Si vedon fpeſſo
Cotali meraviglie:
Soglion tutte le figlie ,
Chardono in ſen d'amore ,
La modeſtia affetrar col Genitore .
D. Trit. Bafta ; veniamo al fatto . E' ver ch ' avęſti
Dallo Spolo l'anello ? ( ad Eug.
Lesb. Signor si
D. Trit. Parlo teco . Riſpondi . ( ad Eug.
Eug. Eccolo quì . ( moſtra l' anello a D. Trico
D. Trit. Capperi! E bello aſſai.
Non mi credeva mai ,
Che Nardo aveſſe di tai gioje in dito .
Vedi , fe t'ho trovato un buon marito?
Eug (Miſera me , ſe tal mai foſſe . ) ( da lei
D. Trit. Oh via ,
Codeſta ritrofia Scaccia dal petto ;
Queſte ſmorfie oramai mi fan diſpetto .
Lesb. Amabile Spoſina
Moſtrate la bocchina un po ridenre .
Eug ( Qualche volta Lesbina è impertinente . ) ( da se
D. Trit e picchiato , mi par .
Lesb. Vedrò chi ſia
( Ei , badate non far qualche pazzia . )
:( piano ad Eugenia , è parte

SCENA 111.
D. TRITEMIO , EUGENIA , poi LESBINA che torns .

Eug. ( C'Molto , s'io reſiſto . ) ( da sei

Una Donna di te più ſcimunita .


Figlia , che ſi marita ,
Suol eſfer lieta ., al ſuo gioir condotta ,
E tu ſtai lì , che pari una marmotta
Eug, Che volete ch' 10 dica din
D. Trit.
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA
D. Trit. Parla , o taci .
No me n'importa più ...
Spoſati , e in avvenir penſaci tu .
Lesb . Signor , è un Cavaliero
Col Notar della Villa in compagnia ,
Che brama riverir Voſſignoria ,
D. Trit. V'engano . ( col Notaro ? ( da foi
Qualchedun , che biſogno ha di deparo . )
Lesb . ( E ' Rinaldo , Padrona . lo vi conſiglio
Devitar il periglio . ) y piano ad Eug.
Eug. Andiam Lesbina , ( a . Lesbina .
Con licenza . ( s'inchina e D. Tritemio .
D. Trit. Va pure .
Eug. ( Ahi me meſchina ! )
( da se , e parte con Lesbina .
SCE NA L -V .

D. TRITEMIO , poi RINALDO , CAPOCCHIO NOTARO ;

E denaro vorrà ,
D. Trit. Sepe che sicuro tra fondamento ,
Purchè fia con
E che almeno mi paghi il ſei per cento .
Ma che vedo ! E ' colui,
Che mi ha chieſto la figlia . Or che pretende ?
Col Notaro che vuol ? Che far intende ?
Rin. Compatite Signor....
D. Trit. La riveriſco .
Rin . Compatite , fe ardiſoo
Replicarvi l'incomodo . Temendo .
Che non ſiate dime ben perſuaſo
Ho condotta il Notaro ,
Il qual patente , e chiaro
Di me vi moſtrerà
Titolo , parentele , e facoltà ,
D. Trit. ( E ridicolo in vero . ) .
Capoc . Ecco , Signore ,
L'Iſtrumento rogato
D ' un ricco Marchefaro ;
Ecco l'Albero fuo , da cui G vede,
Che per retto , cammino
Vien l'origine ſua dal Re Pipino ,
D , Trit,
ATTO SÉ COND'o .
D. Trit. Oh caperi! Che vedo ?
Queſta è una coſa bella in verità .
Ma della nobiltà , Signor mio caro ,
Come andiamo dal par con il denaros
Rin Moſtrategli i poderi
Moſtrategli ſinceri i fondamenti. ( 4 Capoc ,
Cap. Queſti ſono iſtrumenti
Dicomprede , di cenfi , di livelli .
Queſti ſono contratti buoni ,e belli.
Moſtrando alcuni fogli a guila d'Instrumenti antichi,
Nel quattrocento
Sei pofleffioni ;
Nel cinquecento
Quattro Valloni. >
Anno_millefimo
Una Duchea .
Mille trenteſimo
Una Contea ,
Emit etcætera .
Cafe , e caſoni
Giuriſdizioni ,
Frutti annuali
Cenſi , e cambiali
Sic etcætera
Cum etcætera . parte ,

SCENA Vi

D. TXITEMIO , É RINALDO .

D. Trit. Laurier Sign Notaro , a farli, etcalera ,


Rin . Ei ya per ordin mio
A prender altr: fogli, altri capitoli ,
Per provarvi di me lo ſtato , e i titoli ,
D. Trit. Si , sì , la voſtra caſa
Ricca , nobile s . grande ogni ora fu
Credo , quel che midite , e ancora più .
Rin . Dunque di voſtra figlia .
Mi credete voi degno ?
D. Trit . Anzi degniffimo,
Rir, Le faro contradote ,
D , Trit
24 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA :
D. Trit. Obbligatiſſimo .
Rin . Me l accordate voi ?
D. Trit. Per verità
V'è una difficoltà ,
Rin Da chi dipende ?
D. Trit. Ho paura , che Lei ..
Rin. Chi ?
D. Trit. La figliuola
Rin D ' Eugenia non pavento
D : Irit. Quando lei poſſa farlo, io ſon contento .
Rin , Ben , vi prendo in parola .
D. Trit. Chiamerò la figliuola ,
Sclia non foſſe in caío ?
Del mio buon cuor farete perſuaſo :
Rin. Si, chiamatela pur , contento io ſono.;
Se da lei fon eſcluſo , io vi perdono .
D. Trit. Bravo . Un uom di ragion ſi loda , e ſtima
Sella non puole , amici come prima.
lo ſon di tutti amico ,
Son voſtro ſervitor .
Un uomo di on cuor
Conoſcerete in me .
La chiamo ſubito ;
Verrà , ma dubito ,
Sconvolta troviſi
Da un non ſo che .
Farò il poſſibile
Pel voſtro merito ,
Che per i titoli ,
Per i capitoli ,
Anche in preterito
Famoſo egli è .

S ; C. EN A VT

RINALDO , poi D. TRITEMIO , ed EUGENIA ;


E da Eugenia dipende il piacer mio
Rin. Di fua man 12 ..
Veggola , che ritorna
Cel Genitore a lato i
Della gioja vicino è il di beato ,
Đ.Tri .
52
ATTO SECONDO ."
D. Trit. Eccola qui; Vedere , ſon io
Un galantuomo.
Rin . Ognor tal vi credei
Benchè fofte nemico ai defir miei .
D. Trit. Eugenia ; quel Signore
Ti vorrebbe in iſpoſa ; e tu che dici ?
Eug. Tra le Donne felici ,
La più lieta ſarò . Padre amoroſo ,
Se Rinaldo , che adoro , avrò in ifpofo .
D. Trit. Brava , figliuola mia ,
Il roſſor queſta volta è andato via .
Rin . Ľudiſte ? Ah non tardate ( a D. Trier
Entrambi a conſolare .
D. Trit. Eppur pavento , ..
Rin . Ogni timor è vano .
In faccia al Genitor mi dia la mano .
D. Trit. La mano ? In verità
S'ha da far , s' ha da far ... ſe ſi potrà.
Dammi la deſtra tua . ( ad Eugenia
Eug, Eccola . ( D. Tritemio le prende la mano.
D. Trit. A voi . ( chiede la mano a Rinaldo .
Prendetela... belbello ;
Che nel dito d' Eugenia evvi un anello ,
Ora , che mi ricordo,
Nardo con quell'anello la ſposò ;
E due volte ipofarla non ſi può ,
Rin . Come !
D. Trit. Non è così ? ( ad Eugi
Eug. Spoſa non ſono ,
D. Trit. Ma ſe l'anello in dono
Prendeſti già delle tue nozze in legno ,
Non ſi può , figlia mia , ſcioglier l'impegno :
Voi che dite , Signor ? Ta Rinaldo ,
Rin. Dico, che tutti
Perfidi' m ' ingannate ;
Che di me vi burlate , e che ſon io
Berſaglio del deftin barbaro , e rio .
D. Trit. La colpa non è mia ,
Eug. ( Tacer non poſſo . ).
Udite ; ah . ſvelar deggio
L' arcano , onde ingannato ...

Gol. Drammi Giocofi Tom . 6o B SCE


26 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA :

SCE NA VIl .

LESBINA , E DETTI .

Ignor Padron , voi fiete domandato .


Eug.
2. ( mancava coſtei . ) ,( a D. Trit.
D. Trit. Chi è che mi vuole : ( a Lest.
Lesb. Un famiglio di Nardo .
D. Trir. Sente , Signor? Del Genero un famiglio
Favellarmi defia ,
Onde Voſſignoria ,
S'altra coſa non ha da comandare,
Per corteſia , ſe ne potrebbe andare .
Rin. Si , si , me n anderò , ma giuro ai Numi .
Eug. ( Deſtin crudele ! )
Rinaldo , queſto cor ...
Rin. Taci , infedele .
Perchè laſciarmi ingrata >
Senti queſti fofpiri,
Ocieli , oime .
Anima mia , ben mio ,
Placati e dimmi si .
Ma tù non hai pietà .

S CE N A VIII .

EUGENIA , D. TRITEMIO , E LESBINA ,

Lesbaril. Bbligata davver delcomplimento .) ( da fe.


( da ſe ,
Eug . ( Ahi che cormento ! ) ( da se ,
D. Trit. Orsù , ſignora pazza , Cad Eug.
Ho capito il roſſor che coſa fia .
Quel che voglia colui, vado a ſentire ;
Poi la diſcorrerem . S' ha da finire .
( in atto di partire :
Lesb . Si Signor , dite bene . la D. Trit.
D. Trit. E tu , fraſchetta , ( a Lesb.
Tu alimentati dell'amante il foco
Vaco , e ritorno ; parlerem fra poco .
SCE
27
ATTO SECONDO .

SCE NA IX .

EUGENIA , E LESBINA .
H
Solo tua
Lesb, Loderete nel fine il mio configlio .
Queſta coſa fin or mi pare un gioco ;
Non mi perdo, davver , per così poco .
Eug. Prenditi queſto anello .
Lesb. Eh no , Signora mia .
Eug. Prendilo , e giuro al Ciel , lo getto via ,
Lesb. Ma perchè
Eug. Fu cagione,
Che Rinaldo , il mio ben , mi crede infida ,
Queſt' anello omicida
Dinanzi a gli occhi miei ſoffrir non vuo'.
Lesb . Se volete così , lo prenderd ,
Eccolo nel mio dito .
Che vi par ? Mi ſta bene ?
Eug. Ah tu ſei la cagion delle mie pene .

SCE NA X.

D. TRITEMIO , E DETTE ,

H Genero
Alla
Queſto ricco giojello .
Prendilo , Eugenia mia ; guarda , s'è bello..
Eug. Non lo curo , Signore ...
D. Trit. Ed io comando
Che tu prender lo debba ; il ricuſarlo
Sarebbe una infolenza .
Eug. Dunque lo prenderò per obbedienza , prende il gioj,
Ma ... Vi chiedo perdono ,
Non mi piace , nol voglio ;a te lo dono . ( lo dà a Lesb.
Lesb . Grazie ..
D. Trit . Kendilo a me . ( lo prende,
( 4 Lesb .
Lesb . Signor Padzone.,
Sentite una parola .
( Se la voſtra Figliuola B2 E mer
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA :
E ' meco generoſa ,
Lo fa , perchè di voi mi brama Spoſa . ) ( piano a D. Tri
D. Trit. ( ' Lo crederò ? ) ( a Lesbi
Lesb. Signora ,
Non è ver, che bramate ,
Che Spoſa io fia : Nel darmiqueſte gioje
Confeſſatelo pur , voſtro penſiero ,
Non è , che Spoſa ſia Lesbina ?
Eug. E ' vero .
D. Trit. E tu che dici ?
Lesb. lo dico
Che ſe il deſtino amico
Seconderà il diſegno ,
Le gioje accetto , e accettero l'impegno ,
Sarei bene una ſtolta , una pazza
Se allo Spoſo diceſſi di no .
Si ſignore , per una ragazza
Miglior bene trovare non ſo .
Se midice lo Spoſo : fon qui ;
Preſto , preſto riſpondo: gnor si ,
Non vi è pericolo ,
Che queſto articolo
M'abbia a confondere
Voglio riſpondere
Sempre cosi .

S CE NA XI,

EUGENIA , E D. TRITEMIO .

Unque giacchè lo fai , tel dico anch'io ;


D. Trit, E il ;
Dopochè tu farai fatta la Spoſa ,
Anch'io mi ſpoſerò queſta fanciulla .
Piangi ! Soſpiri! E non riſpondi nulla ?
Son ſtanco di ſoffrirti .
Oggi darai la man . S'ha da finire .
Se ſei pazza , non vo' teco impazzire ( parte
Eug. Pazza a ragion mi chiama
Il Genitor crudele ,
Se in faccia al mio fedele , al mio diletto ,
Ho tradito l' affetto ,
? Per
ATTO SECOND O. 29
Per celar folle mente in ſen l' arcano ,
Ed or mi lagno, ed or ſoſpiro in vano .
Infelice abbandonata
Mivedete eterni Dei ,
Nell' orror dei mali miei
Son coſtretta a palpitar .
Pur ſe voi d'amica ſtella
Scintillar mi fate un raggio
Io ripiglio il mio coraggio ,
E comincio a reſpirar .

SC E N A XII .
CAMPAGNA .

NARDO fuonando il Chitarino , e cantando ;


e poi RINALDO .

A Mora le vuoicos
Quel che tu vuoi farò ,
Io mi accompagnerò
In pace , e ſanità .
Ma la mia libertà
Perciò non perderò .
Penare , Signor no ;
Soffrir , gridare : oibó ,
Voglio cantare ,
Voglio ſuonare ,
Voglio godere
Fin chef1.può .
Rin . Galantuomo , fiete voi
Quello , che Nardo ha nome
Nar. Signor si .
Rin, Cerco appunto di voi.
Nar. Eccomi qui
Rin. Ditemi, é ver che voi
Aveſte la parola
Da Don Triremio per la ſua Figliuola ?
Nar. Sì Signore , l'ho avuta ;
La Ragazza ho veduta ,
Mi piace il viſo bello ,
E le ho dato ſta mane anco l'anello ,
B 3 Rina
30 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA ,
Rin . Sapete voi qual dote
Recherà con tai Nozze al ſuo Conforte ?
Nar. Ancor nol fo ...
Rin. Colpi , ferite ; e morte .
Ner. Bagatelle , Signor ; E ſu qual banco
Inveſtita farà , Padrone mio ?
Rin. Sul dorſo voftro , e il pagator fon io .
Nar. Buono . Si può ſapere ,
Almen per corteſia ,
Perchè Voſſignoria ,
Con generoſità ,
Allo Spoſo vuol far tal carità ?
Rin . Perchè di Don Triremio
Amo anch'io la figliuola ,
Perchè fu da lei ſteſſa
La ſua fede promeſſa a me fuo Spoſo ;
Perchè le fiere yoi troppo odiofo .
Nar. Diie davver ?
Rin . Non mentono i miei pari .
Nar.E i pari iei non fanno
Per puntiglio ſpoſare il lor malanno
Se la Figlia vi vuol , vi prenda pure .
Se mi burla, e mi ſprezza , io non ci penfo
So anch'io colla ragion vincere il ſenſo .
Vi ringrazio d ' avermi
Avviſato per tempo ;
Ve la cedo , Signor , per parte mia ,
Che già di Donne nonvècareſtia.
Rin Ragionevole fiere
Giuftamente dal popolo ſtimato ;
Filoſofo chiamato con ragione ,
Superando si preſto la paffione .
Voi l'avete ceduta . A Don Tritemio
La cofa narrerò tutta com'è ;
E ſe contraſta , avrà da far con me . ( parte

SCE
ATTO SECONDO .

SCENA XIII .

NARDO , poi LESBINA .


Azzo farei
Se a coſto
Se a coſto di temere anche la morte
Procurar mi voleſſi una Conſorte .
I Amo la vita aſſai;
Fuggo , ſe poſto , i guai ;
Bramo ſempre la pace in caſa mia ,
E non intendo altra Filoſofia .
Lesb. Spoſo , ben obbligata .
M'avete regalata
Anch'io , quando potro ,
Qualche coleta vi regalerò .
Nar. No , no figliuola cara ,
Diſpenſatevi pur da tal finezza .
1 Quand 'ho un poco di bene , mi conſolo ,
Ma quel poco di ben lo voglio ſolo .
Lesb . Che dite ? Io non v'intendo .
Nar. Chiaramente
Dunque mi ſpiegherò .
Siete impegnata , il ſo , con altro Amico :
E a me di voi non me n'importa un fico :
Lesb. V'ingannate , lo giuro ; e chi è codeſto ,
Con cui da me ſi crede
Impegnata la fede ?
Nar. E un Foreſtiero ,
Che mi par Cavaliero
Giovane, riſoluto , ardito, e caldo .
Lesb. ( Ora intendo il miſter : farà Rinaldo . )
Credetemi , vinganna .
Voſtra ſono , il farò , ve l' aſſicuro .
A tutti i Numi il giuro :
Non ho ad alcuno l' amor mio promeſſo ,
Son ragazza . e ad amar principio adeſſo ,
Nar. Eppure in queſto loco ,
Tutt' amor tutto foco ,
Softenne il Cavaliero ,
Che voi ſiete fua fpoſa .
B4 Lesl .
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA
Lesb. Ah non è vero .
Di mendace , e infedel non vo'la taccia .
Lo ſofterrò di tutto il Mondo in faccia .
Qualch'error vi ſarà , ve lo proteſto .
1 enero cuore oneſto
Per voi ſerbo nel petto ;
Ardo ſolo per voi di puro affetto .
Nar. ( Impoſſibile par , ch' ella m' inganni . )
Lesb . Tenera ſono d' anni ,
Ma ho cervello che bafta , e fo ben io ,
Che divider amor non puo il cuor mio .
Voi fiete il mio Spofino ,
E le amico deſtino a voi mi dona ,
Anche un Re laſcierei colla corona ,
Nar. Si ella foſſe così ...
Lesb. Cosí è pur troppo >
Ma voi liete pentico
D' effere mio Marito ;
Qualch' altra Donna amate ,
E per queſto , crudel , mi diſcacciate .
Nar No , ben ,mio , no carina ,
Siete la mia Sporina ; e ſe colui
s'inganna , o m'inganna ,o fu ingannato ,
Dell' inganno farà difingannato .
Lesb. Dunque mi amate ?
Nar . Sivamo di core .
Lesb. Siete l' Idclo mio ,
Nar. Siete il mio amore .

S CE N A XIV.

LA LENA , E DETTI ,

"Za Lc. S'enor Zio , Signor Zio ,che coſa fate ?


Colei, che d'ingannarvi ora s'impegna ,
D'eſſere voſtra Spoſa non è degna .
Lesb. ( Qualche imbroglio novello . )
Nar Ha forſe altrui
Data la fe di Spoſa ?
La Len. Eh Signor no .
Quel ch' io dico lo ſo per coſa vera
Ella
ATTO SECONDO : 33
Ela di Don Tritemio è Cameriera .
Lesb. ( Ah maledetta !),
Nar. E' ver quel ch ' ella dice ? ( a Lesbi
Lesb. Ah mifera infelice !
Compatite , fe tanto
Amor mi reſe ardita .
Finli il grado , egli è ver , perchè v'adoro ,
Per voi languiſco , e moro .
Confeſſo il mio fallire ,
Ma vogl' eſſere voftra , oppur morire .
Nar, Poverina !
La Len. Vi pare ,
Che convenga ſpoſare
A un uom come voi femmina tale ?
Nar. Non ci vedo alcun male .
Per me nel voſtro feſſo
Serva , o Padrona ſia , tutt' è lo ſteſſo .
Lesb. Den per pietà donate
Perdono all'error mio .
Nar. Se mi amate di cor , v adoro anch'io i
Per me ſoſtengo , e dico ,
Ed ho la mia ragione ,
Che ſia la condizione un'accidente .
Spoſar una fervente ,
Che coſa importa a me : ſe bella , e buona ;
Peggio è aſſai, s'è cattiva una Padrona ,
Se non è nata nobile ,
) Che coſa importa a me ?
Di Donna il miglior mobile
La civiltà non è .
Il primo è l'oneſtà ;
Secondo è la beità ;
Il terzo è la creanza ;
Il quarto è l'abbondanza ;
Il quinto è la virtù .
Ma non ſi uſa più .
Servetta grazioſa
Sarai la mia Spoſa ,
Sarai la vezzoſa
Padrona di me .

BS SCES
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA .

S CE N A XV .

LESBINA , E LA LENA .

lo Zio , ricco
.
Lesb. Signora , mi rincrefce ,
Ch' ella larà Nipote
D'una ſenza natali, e ſenza dote ,
La Len. Certo , che il Zio poteva
Maritarſi con meglio proprietà .
Lesb. Che nella nobiltà
Reſti pregiudicato , 1
Certamente è un peccato , Imparentarmi
Arroffire dovrei
Con una contadina , come lei .
La Len. Son contadina , è vero ,
Ma d'accaſarmiſpero
Con un uomo civil, poichè del pari
Talor di nobiltà vanno i denari .
Lesb. Udita ho una novella
D' un fomar , che folea
Con pelle diLeone andar coperto ,
Ma poi dal ſuo ragghiar l'hanno ſcoperto .
Cosi voi vi coprite
Talor con i denari ,
Ma fiete nel parlar ſempre ſomari . ( parte ,

SCE NA XVI,

LA LENA fola .
tain
fofle
La Len . S E Queſ caſaramia
Signo Zia , confeſſo il vero ;

Non vi ſtarei con eſſa un giorno intero .


Sprezza la contadina ;
Vuol far da citadina ,
Perchè nata in Città per accidente ,
Perchè bene la far l'impertinente .
Enpur quando ci penſo ,
Bella vita è la noſtra , ed onorata !
Sčno alla forte ingrata Al 3
ATTO SECONDO :
Allorchè mi lamento
D'uno ſtato ripien d ogni contento ...
La Paſtorella al prato
ColGregge ſe ne va ,
Coll'agnelline alato
Cantando in libertà .
Se l'innocente amore
Gradiſce il ſuo Paſtore ,
La bella Paſtorella
Contenta ognor farà . ( parte :

SCENA X V II.

CAMERA IN CASA DI Don TRITEMIO :

DON TRITEMIO , E LESBINA .

He ardir ?
D. Trie. Chouerto Signor Rinaldoèun temerario a
Gli ho detto civilmente ,
Gh' Eugenia è data via ;
Egli viene a bravarmi in caſa mia ?
Lesb. Povero innamorato !
Lo compatiſco .
D. Trit, Braya ;
Lo compatiſci ? )
Lesb . Anch' io
D'amor provo il deſio ;
Defio pero modeſto ;
E le altrui compatifco , egli è per queſto ,
D. Trit. Ami ancor tu , Lesbina ?
Lesb . Da queſti occhj
Lo potete arguire .
D Trit, Ma chi ?
Lesb. Baſta ... ( guardande pietofamente D. Tritemie ,
D. Irit Ma chi ?
Lesb. Nol poſſo dire . ( moſtrando vergognarfi ,
D. Trit. Et intendo , furbetta ;
Bafta , Lelbina , aſpetta ,
Ch' Eugenia ſene vada
A fare i fatti ſuoi ,
Ed allor penleremo anche per noid
BG Lesbi
36 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA ,
Lesb. Per me , come per lei ,
Si potrebbe penſar nel tempo ſteſſo .
D. Trit. Via penſiamoci adeſſo .
Quando il Notaro viene ,
Ch' ho mandato a chiamar per la figliuola ,
Farem due coſe in una volta ſola .
Lesb. Ecco il Notaro appunto :
E vi è Nardo con lui .
D. Irit. Vengono a tempo :
Vado a prender Eugenia , in un momento
Farem due matrimonj, e un Iſtrumento .
SCE NA XVIII.

LESBINA , poi NARDO , I CAPOCCHIO NOTARO ;


poi Don TRITEMIO .
Lesb, H , ſe ſapeſſi il modo
Di burlar il Padron , far lo vorrei .
Bafta , m ' ingegnero ;
Tutto quel , che ſo far, tutto farò .
Nar. Lesbina eccoci quì ; ſe Don Tritemio ,
Ci ha mandati a chiamar , perch' io vi ſpoſi ,
Lo farò volentier , ma non vorrei,
Che vi naſceſſe qualche parapiglia ,
Qualche imbroglio novel tra Serva , e Figlia .
'Lesb. La coſa è accomodata .
La figliuola ſpoſata
Sarà col Cavalier , che voi ſapete ,
Ed io voſtra farò , ſe mi volete .
Nar. Don Tritemio dov'è ?
Lesb . Verrà a momenci .
Signor Notaro intanto
Prepari bello , e tatto
Per un pajo di nozze il ſuo contratto .
Cap. Come? Un contratto ſolo
Per doppie nozze ? Wibo .
Due contratti faro , le piace a lei ,
Che non vc' dimezzar gli utili miei .
Lesb. Ma facendone un folo
Fate più preſto , e avrete doppia paga .
Cap. Quand'è così , queſta ragion m'appaga ,
Nar.
37
ATTO SECONDO .
Nar. Mi piace queſta gente
Della ragione arnica ,
Ch’ama il guadagno , ed odia la fatica .
Lesb. Preſto dunque , Signore ,
Finchè viene il Padrone ,
A ſcriver principiate .
Cap. Bene principero ;
Ma che ho da far ?
Lesb. Scrivete , io detterò .
Cap. In queſto giorno , & cætera ,
Dell' anno mille , & cætera ;
Promettono - fi ipofano .
I nomi quali ſono ? la Lesb.
Lesb. I nomi ſono queſti ..
( Oimè viene il Padron . )
D. Trit. Ehi , Lesbina ?
Lesb . Signore .
D. Trit. Eugenia non ritrovo .
Sai tu dov'ella ſia ?
Lesb, No certamente .
D. Trit. Tornerò a ricercarla immantinente :
Aſpettate un momento ,
Signor Notaro .
Lesb . Intanto
Lo faccio principiare . Io detto , ei ſcrive . 1
D. Trit. Beniſſimo .
Nar. La Spoſa
Non è Lesbina ? ( D. Tritemio .
Lesb. Certo ;
Le Spole ſono due ,
Una Eugenia ſi chiama , una Lesbina ;
Con una ſcritturina ,
Due Matrimonj ſi faranno , io ſpero :
Non è vero , Padrone ?
' D. Trit. E ' vero , è vero . ( parte ,
Lesb. Preſto Signor Notar , via ſeguitate :
Nar. Terminiamo l'affar
Cap. Scrivo , dettate .
In queſto giorno , & cætera
Dell ' anno mille , & cætera ,
Promettono ſi ſpoſano .
I nomi quali ſono
Lesb.
38 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA
Lesb. I nomi ſono queſti :
Eugenia con Rinaldo
Dei Conti di Pancaldo .
Nar . Dei Trottoli Lesbina ,
Con Nardo Riccottina .
Cap. Promettono -- ſi ſpoſano ...
La Dote qual farà ?
Lesb. La dote della figlia
Saranno mille ſcudi .
Cap. Eugenia mille ſcudi
Pro Dote cum etcætera .
Nar . La ſerva quanto avrà ?
Lesb . Scrivete . Della Serva
La Dote eccola quà .
Due mani affai leſte ,
Che tutto fan far .
Nar. Scrivete . Due mila
Si può calcolar
Un'occhio
Lesb. modeſto ;
Un animo oneſto .
Nar. Scrivete . Sei mila
Lo voglio apprezzar .
Lesb. Scrivere . Una lingua 9
Che fa ben parlar
Nar. Fermate . Caffare
Tre mila per queſto
Ne voglio levar .
Cay . Due mila , ſei mila ,
Battuti tre mila
Saran cinque mila
Ma dite di che.ri
Lesb . 2. Contenti , ed affetti
Nar. A 2 Diletti – per me .
) Ciaſcuno lo crede ,
Ciaſcuno lo vede ,
3 Che dote di quella
Più bella non v'è .
D. Trit. Corpo di Satanaſlo !
Cieli , ſon diſperato !
Ah ! M'hanno aſſaſſinato ,
Arde di ſdegno il Cor ,
Lesbi
AT TO SECONDO 39
Lesb. ( Il contratto
Nar. ( E ' bello , e fatto .
Cap . Senta , fenta , mio Signor .
D. Tr. Dove la figlia è andata ?
Dove me l'han portata ?
Empio Rinaldo indegno ,
Perſido rapitor .
Cap . Senta , ſenta mio Signor .
D. Tr. Soſpendete ,
Non ſapete ?
Me l'ha fatta
Il Traditor .
Lesb. Dov'è Eugenia ?
D. Tr. Non lo ſo .
Nar. Se n'è ita ?
D. Tr. Se n' andò .
Cap. Due contratti ?
D. Tr.Signor_no .
Cap . Calo Eugenia cum & cætera
Non ſapendofi & cætera .
Se ſia andata, o no & cætera
Tutti Oh che calo , oh che avventura !
Si ſoſpenda la Scrittura ,
Che dopoi fi finirà .
Se la figlia fu involata ,
A queſt' ora è maritata .
E preſente - la fervente
Queſt' ancor fi ſpoſerà .

Fino dell Atto secondo i

ATS
40 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA .

A T T O TER Z O.

SCENA PRIMA .

LUOGO CAMPESTRE CON CASA RUSTICA DI NARDO .

EUGENIA , E RINALDO .
Eug.
Mllera.cher bedminorilleTremo, pavento .
Parlar mi ſento al core ,
Guſtamente ſdegnato , il Genitore ,
Rin , Datevi pace , al fine
Siete con chi v'adora ;
Siete mia Spoſa .
'Eug. Ah non lo ſono ancora
Rin . Venite al tetto mio ; colà potraffi
Compire al rito , e con gli uſati modi
Celebrare i Sponſali.
Eug. Ove s' inteſe ,
Che oneſta figlia a celebrare andaſſe
Dello Spoſo in balìa nozze furtive ?
No , non fia ver , Rinaldo
Ponetemi in ſicuro ;
Salvatemi l' onore ,
li pentita ritorno al Genitore , 3
Rin Tutto farò , per compiacervi , o cara ;
Eleggete l' albergo , ove penſate
D eſſere più hcura .
L'onor voſtro micale , io n'avrò cura .

S CE N A II.

LA LENA di Cafe , e DETTI :


La Le . Uefta , fe non m inganno 9
Di D.Tritemio è la figliuola .
Eug. Dite .
Paſtorella gentile , è albergo voſtro
Queſto , di dove uſcite
La Lei

1
ATTO TER Z O.
La Le. Si ,Signora
Eug Altri vi fon ?
LaLe. Per ora
Altri non v'è , che io ,
Ed un uomo da ben , qual è mio Zio .
Eug. Siete voi maritata ?
La Le. Sono fanciulla ancora ,
Ma d'eſferla fon ſtanca .
Rin. Sia malizia , o innocenza , ella è affai franca .
Eug . D'una grazia pregarvi
Vorrei , fe nol idegnate .
La Len. Dite pur , comandate ,
Eug. Vorrei nel voſtro tetto
Paſſar per un momento :
contento i
La Len . Solapaffate pur , che mi
Rin . Perchè fola ? Son io
Paſtorella gentile , il đi tei Spoſo .
La Len. Davvero ? Compatite ,
Ho ancor qualche foſpetto .
Perchè non la menate al voſtro tetto ?
Rir. Vi dirò ...
i
Eug Non ancora
Son contratti i Sponſali .
1 Correr una bugia laſciar non voglio :
La Le.Men'avvidi, che v'era un qualche imbroglio .
Euz. Deh per pietà vi prego...
La Len . Che sì , che al Genitore
L ' avete fatta bella ?
Eug . Amabil Paſtorella ,
Voi non ſapete al core
Quanto altero comandi il Dio d'amore .
La Len. ( Mi fa pietà . ) Sentite ,
V’offro l'albergo mio , ma con un patto ,
Che fubito ſul fatto
In mia preſenza , e d'altro teftimonio
concluda il Matrimonio .
Si faccia, e
Eug. Si , si, ve lo prometto .
Andiam nel voſtro tetto , ſe vi aggrada .
La Le. Precedetemi voi , quella è la ſtrada .
Eug. Andiam , Rinaldo amato
L'innocente deſio ſeconda'il fato .
Che
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA .
Che più bramar poſs' io ?
Più non chiamo ingiuſto Amore ,
Mi ſon dolci le ſue pene
S' é coſtante il caro bene ,
Nel ſerbarmi fedeltà . ( enira in Caſa di Nardo .

SC E N A III.

RINALDO , « la LENA .
Infa
Rin. Ninfa mio contento grato ,
In gentile almoftroomoonfon
Per voi andrò ... ( in atto di partire ,
La Len. Fermatevi un momento . 1
Se grato effer volete ,
Qualche coſa potete
Fare ancora per me .
Rin, Che non farei [
Per chi fu sì pietoſa a deſir miei ?
La Len, Son Coata dina , e vero ;
Ma ho maſſime civili , e buona dote ;
Son di Nardo nipote ,
Maritarmi vorrei con civiltà .
Da voi, che fiete un Cavalier compito ,
Secondo il genio mio ſpero un marito .
Rin . Ritrovar li potrà .
La Len . Ma fate preſto ;
Se troppo in cafa reſto
Col Zio , che poco penſa alla nipote ,
Perdo , é conſumo in van la miglior dote .
Ogni anno paſſa un' anno
L'età non torna più ;
Paffar la gioventù ,
Io non vorrei cosi .
Ci penſo notte , e .
Vorrei un giovinetto ,
Civile , e grazioſetto ,
Che non diceſſe un no ,
Quand' io gli chiedo un si. ( entra nella caſa ſuda

SCE
.
ATTO TERZO .

SCE NA IV .
}
RINALDO ſolo .

I Nardo nell'albergo ,
Rin . Daher dia maibereci, ci porta il fato ,
Ma Nardo ho ritrovato
Meco condiſcendente , e non pavento ;
Ed ho cuor d ' incontrare ogni cimento , 1
( entra nella caſa fuddetta .

SCE NA V.

DON TRITEMIO , e poi LA LENA


Till
D. . ſei ? Non ti trovo
* DoveFiglia , ; ah le Rinaldo

Mi capita alle mani ,


Lo vosbranar , comefa l' Orſo i Cani.
Invan l'ho ricercato al proprio albergo ;
1 Sa il Cielo , ſe il briccon fe'l' ha naſcolta
O ſe via l'ha menata per la pofta .
Son fuor di me ; fon pieno
Di rabbia , e di veleno .
Se li trovaffi , li farei pentire .
Li vo ' troyar , ſe credo di morire .
La Len. Signor , che coſa avete ,
4 Che ſulle furie ſiete ?
Fin là dentro ho ſentito,
Che ſiete malamente inviperito .
D. Trit. Ah ! Son affaffinato .
I M'han la Figlia involato ;
Non la trovo ,non ſo dovella ſia .
La Len . E non vi è altro ?
D. Trit. Una minchioneria I ,
La Len, Eugenia voſtra figlia ,
E ' in ſicuro , Signor , ve lo prometto .
E collo Spoſo luo nel noſtro tetto .
D. Trit. La dentro ?
La Len. Signor sì .
D , Trit. Collo Spoſo ?
La Len ,
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA ,
La Len . Con lui .
D. Trit. Ma Nardo dunque ...
La Len . Nardo , mio Zio , l' ha caro .
Per ordin ſuo vo' a prender il Notaro . ( parte :

S CE N A VI .

DON TRITEMIO , poi NARDO ,

H queſta sì ,
'D. Trio Wardot
, a cui l ho promeſſa
Me l'ha fatta involar ? Per qual ragione .
Si, si , ha fatta da politicone .
Eugenia non voleva ...
Rinaldo pretendeva ... 1
Ei l' ha menata via.
Anche queſta farà filoſofia ,
Nar. Io crepo dalle riſa .
O che caſo ridicolo , e giocondo
O che gabbiadepazziè queſto mondo ,
D. Trit. l amico . ( vedendo Nardo ,
Nar. ( Padre .
D. Trit. Galantuomo , che fa la figlia mia ?
Nar. Bene , al comando di Vuſfignoria .
D. Trit. Rapirmela mi pare
Una be la infolenza .
Nar La coſa è fatta , e vi vorrà pazienza :
D. Trit. E lei , quella sfacciata ,
Coſa dice di me ?
Nar. Non dice niente .
D. Trit. Non teme il Padre ?
Nar. Non l' ha nè anco in mente :
D. Trit. Bafta , chi ha fatto il male
Farà la penitenza .
Dote non ne darò certo , certiffimo ,
Nar. Si , si , fate beniſſimo .
Stimo quei Genitori ,
Cui profittan dei figli anco.gli errori .
D. Trit. Dov'è ? La vo veder .
Nar. Per ora no .
P. Trit. Eh laſciatemi andar ...
Nar, Ma non ſi può .
D. Trit,
ATTO TERZO .
D. Trit. La volete tener ſempre ſerrata :
Nar. Si , fino ch' è ſpoſata .
D. Trit. Queſta è una mala azion , che voi mi fate .
Nar. No , caro amico , non vi riſcaldate ,
D. Trit. Mi riſcaldo , perchè
Si poteva con me meglio trattare ,
Se l' aveva promeſſa ,
Lo Spoſo aveva le ragioni ſue .
Nar. 1 Spoſi erano due ;
Verano dei contraſti , onde per queſto
Quel , che aveva più amor , fatto ha più preſto ,
D. Trit. lo l'ho promeſſa a voi .
Nar. Ma lei voleva il ſuo Rinaldo amato .
D. Trii. Ma queſto ...
Nar . Orsù , quello , che è ſtato , è ſtato ,
D. Tr. E' ver , non vo' impazzire ;
L'ho trovata alla fine , e ciò mi baſta ,
Dopo il fatto fi loda
Chi l'haavuta , l' ha avuta , ſe la goda ,
Da me non fperi
D' aver un ſoldo ,
Se il manigoldo
Vedefli li .
Se ſe n'è andata ,
Se fi è ſpoſata ,
Da me non venga ,
Non verrò qui
Chi ha avuto ha avuto ;
Chi ha fatto ha fatto ,
Non ſon si matto ,
Non vogettare ,
} Non vo' dotare ,
La Figlia ardita
Che le n'è gita
Da me cosi , ( parte ;

SCE
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA ,

SCE NA VII.

NARDO , poi la LENA , - CAPOCCHIO NOTARO :

Nar. A Bafterà la Conſorte :


Poi dopo la ſua morte il Padre avaro
A ſuo diſpetto laſcierà il denaro
La Len. Venite a ftipulare
Delle nozze il contratto .
( a Capocchio ,
Cap. Eccolo quì l' aveva mezzo fatto .
Nar, Andate in caſa mia ,
L'opera terminate .
L'ordine ſeguitate
Di due fponfali in un contratto eſpreſke ,
Colle ſteſſe notizie , e i nomi ſtelli .
Cap . Si, Signor , ſi farà'.
Ma poi chi pagherà ?
Nar, Bella domanda !
Pagherà chi è ſervito , e chi comanda .
Le Len . Sentite ſe ſi fanno
Scritture in caſa mia ,
Voglio la fenferia .
Cap . Come !
Le Lon, Diro .
Se mi mariterò
Come ſpero di farlo preftamente ,
La Scrittura m'avete a far per niente ; ( entra in cafa ,

SCE NA VIII ,

NARDO , E CAPOCCHIO
Cap. Oftra Nipote è avara come va .

Delle donne un coſtume è l'avarizia .


Cap. Son lente nello ſpendere
Egli è vero , ma ſon leſtenel prendere ,.
Voi, che Filoſofo
Chiamato ſiete ,
Dirmi ſaprete ,
Come
ATTO TERZO ,
Come ſi dia
Di ſimpatia
Forza , e virtù .
La calamita
Tira l' acciaro ,
Tira l'avaro
L’oro ancor più . ( entra in caſa ,

S CE N A IX .

NARDO , poi LESBINA ,

Nar. N ton ho ſtudiato niente ,


Ma però colla mente
Talor filoſofando a diſcrezione ,
Trovo di molte coſe la ragione ,
Lesb. Ma capperi! Si vede ,
Affè , che mi volete poco bene .
Nel giardino v'aſpetto , e non ſi viene .
Nar. Un'affar di premura
M'ha tratienuto un poco .
Concludiam , ſe volete, in queſto loco .
Lesb . 11 Notaro dov'è?
När. Là dentro . Ei ſcrive
Il ſolito contratto ,
E ſi faranno i due Sponſali a un tratto .
Lesb. Ma le Eugenia fuggi ..
Nar. Fu ritrovata .
Là dentro è ricovrata ,
E ſi fa con Rinaldo l'iſtrumento .
Lesb. Don Tritemio che dice ?
Nar. Egli è contento :
Lesb. Dunque , quand' è cosi , facciamo preſto ,
Andiam , caro Spoſino :
Nar. Aſpettate , Lesbina, anche un pochino .
Lesb. ( Non vorrei che venifle ... )
Nar. À me badate;
Prima che mia voi ſiate ,
A voi vo ' render note
Alcune condizion ſopra la dote .
Lesbi
48 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA :
Lesb. Ho inceſo il genio voſtro .
Non vi ſarà pericolo ,
Che vi voglia ſpiacer nè anche in un piccolo .
Nar. Quand'è così ,mia cara
Porgetemi la mano .
Lesb. Eccola pronta .
Nar, Del noſtro Matrimonio
Invochiamo Cupido in teſtimonio .
Lesb. Lieti canori augelli ,
Che tenerelli amate ;
Deh teftimon voi ſiate
Del mio ſincero amor ,
Nar. Alberi , piante , e fiori
I voſtri ardori afcofi
Inſegnino a due Spoli
Il naturale amor ,
Lesb, Par , che l'augel riſponda ;
Ama lo Spoſo ognor .
Nar. Dice la terra , e l' onda ;
Ama la Spoſa ancor .
Lesb. La Rondinella
Vezzola , e bella ,
Solo il compagno
Cercando va
Nar. L'Olmo , e la Vite ,
Due piante unite
Ai Spoſi inſegnano
La fedeltà .
Lesb. lo ſon la Rondinella ,
Ed il Rondon tu ſei .
Nar, Tu ſei la vite bella ,
lo l' olmo efler vorrei,
Lesb. Rondone fido
Nel caro nido
Vieni , t'aſpetto ,
Nar. Prendimi ſtretto
Vite amoroſa ,
Diletta Spoſa .
a 2 Soare amore ,
Felice ardore ,
Alma del Mondo
Vita del cor .
Ne
Ά Τ Τ Ο Τ Ε R Z 0:
No , non ſi trova;
No , non ſi proya
Più bella pace ,
Più caro ardor , (partono , ed entrano in Caſa ,

SCE NA X,

DON TRITEMIO .

Iamine ! Che ho ſentito ?


Dlami Lesbina il marito
D. Tris.
Pare , che Nardo fia..
Che la filoſofia
Colle ragioni ſue
Accordaſſe ad un uom ſpoſarne due?
Quel che penſarnon ſo ;
All'uſcio picchierò . Verranno fuori;
Scoprirò i tradimenti, e i traditori .

SCENA ULTIMA :

LA LENA , E DETTO .
La Len : Hi è qui ?
D. Trit. Сні :
Ditemi preſto :
Coſa fi fa là dentro ?
La Len, Finito è l'iſtrumento :
Si fan due Matrimonj.,
Tra gli altri Teſtimonj 2
Che ſono cinque , o ſei ,
Se comanda venir,ſarà anco lei.
D. Trit, Queſti Spoſi quai fon ?
La Len . La voſtra Figlia
Col Cavalier Rinaldo .
D. Trit. Colpetto ! Mi vien caldo ..
La Len . E l'altro , Padron mio ,
E' la voſtra Lesbina con mio Zio .
D. Trie. Come ? Lesbina oimè ; no non lo credo :
La Len. Eccoli tutti quattro .
D. Trit, Ah ! Coſa vedo ?
Eug. Ah Genitor perdono..i
Rin . Suocero per pietà .
Gold, Drammi Giocofi Tom , I, с Lesbi is
39 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA :
Lesb , Spoſa , Signor , io ſono .
Queſt' è la verità .
D. Trit. Perfidi ſcellerati ,
Vi ſiete accomodati ?
Senza la figlia meſto ,
Senza la Spoſa reſto .
Che bella carità !
La Len. Quando di ftar vi preme
Con una Spofa inſieme,
Ecco per voi ſon quà .
Đ, Trit. Per far diſpetto a lei ,
Per diſperar colei ,
Lena mi ſpoſerà .
Sia per diletto ,
Sia per diſpetto ,
Amore el core
Piacer darà .

Finc del Dramma :

>
GLI

UCCELLATORI :

&

NI :
INTERLOCUTOR I.

La Conteſſa ARMELINDA ,

U Marcheſe RICCARDO .

ROCCOLINA

CECCO ,

MARIANNA :

PIEROTTO

TONIOLO ,

ATTO
GLI UCCELLATORI,

ATTO 'PRIMO .

SCENA PRIM A.

PIAZZA DI VILLA CON VEDUTA IN PROSPETTO DEL


PALAZZO DELLA CONTESSA , ED ABITAZIONI
VILLARECCIE . DAL LATI

PIEROTTO colla ſtanga in Spalla , e gabbie da quaglia in


mano con dentro i quagliotti: TONIOLO con faſcio di
reti in ſpalla , e gabbie in mano con Uccelli da ric
chiamo . Cecco con Civetta , e ſolito baſtone per la mes
defima , e fafcio di Vimini. viſchiati per uccellare .
Ndiamo Compagni ,
Tutti tre, A Che ſpunta l' aurora >
Dee andar di buon' ora
Chi vuole uccellar ,
Pier. Ho un bravo quagliotto
Che fino a fei volte
Suol far quaquarà .
Tani . Ho un bravo fringuello
Ho un bravo gardello ,
Che pari non ha .
Cecco . E queſta Civetta ,
Si brava , e perfetta ,
Che guſto mi dà .
Che guſto è il vedere
Gli Uccelli cadere ,
4 3 Nel mondo un piacere
Maggior non fi dà .

C3 SCE
GLI UCCELLATORI :

i S CE N A 11.
ROCCOLINA , MARIANNINĄ una per parte , e DETTI ,
TCcellatori ,
Roc . U Che a ſpaſſo andate ,
Mari. a 2. Non vi fcordate
Del noſtro amor .
Cecc . Quegli occhi belli ,
Toni. 4 2. Sono i fringuelli ,
Che nella rete
Mi han preſo il cor .
Pier. La Roccolina ,
La Marianina
Son due quagliette
Del Dio d'amor .

Che bel diletto


Tuti. Godere aſpetto
Se la mia preda
Sarà quel cor . .. ( i tre Uccellat, parti
SCENA III .

ROCCOLINA , E MARIANNINA ,

Rocc. D Item : il Mariannina celate ;


Qual è quello dei tre , che voi amate ?
Mari. Se voi ſaper volete
Per qual di queſti tre ſerbo più ſtima,
Voglio tapere il genio voftro in prima .
Ricc, Io non lo voglio dire.
Mari . Nè io ve lo dirò .
Rocc, Ditelo prima voi .
Mari. Signora no .
Rocc. Non vorrei Signorina ,
Che naſcere doveſle
Fra di noi qualche imbroglio .
Meri. Ditemi il voſtro amor ,
Rocc, Dirlo non voglio ,
Mari,
ATTO PRIMO . 555
Mari. Queſto voſtro ſilenzio
Mi fa temer , ſe mai
Fofle vero il ſoſpetto
Ve ne farò pentir , ve lo prometto.

SCE NA IV .

Il Marcheſe RICCARDO , e la SUDDETTA :

IlMar. Glou lovinette


in signgentili
or , benio ve
vinu
ſaluto
to. .
Mari.
Il Mar. La Conteſſa che fa ?
Mari. Credo ftia bene .
Il Mar, Ditele , che Riccardo a lei ſen viene .
Rocc. lo io , Signor Marcheſe ,
lo farò l'imbaſciata ,
Il Mar, Sì , fatemi il piacere ,
Poi ſaprò il mio dovere ,
Roco . E lo ſappiamo
Ch'è generoſo aſſai.
( Promette ſempre , e non attende mai ) .

$ CE N A V.

Il MARCHESE , E MARIANNINA .

Ignor colla
Poſſo anch ' io
Il Mar. A voi non meno
Dunque mi raccomando .
Mari. Io vi prometto , é
D'affaticar per voi;
Ma qual coſa per me farete poi ?
Il Mar. Dite che deggio far ?
Mar. Patiſco anch'io
La malattia del cuore ,
Che ſi domanda amore .
Temo che Roccolina
Mi ſia rival ; ſe mai
Scopro , che ciò ſia vero ,
A voi mi raccomando ,
Protezione , ed ajuto io vi domando .
C4 Sen
GLI UCCELLATORI
Senza padre , e ſenza madre ,
Poverina , che ho da far ?
Una povera figliuola ,
Che ha paura di ſtar ſola ,
Si vorrebbe accompagnar .
Un ſpoſino - galantino
Mi potrebbe conſolar . ( parte ,
SCE NA VI.

Il MARCHESE ,. poi la CONTESSA , « ROCCOLINA , >

1 Mar.A Mori Or laipenaproduc


pena producee , ora il diletto .
Avro di Mariannina
Quella pietade iſteſſa ,
Che per me bramerei. Sela Conteſſa
Conieguire in lſpoſa un dì mi lice,
Sarò nell'amor mio ſarò felice...
Rocc . Eccola qui, Signore .
I Mar. incomodarvi,
Non preteſi a tal legno
Di venire da voi più non ſon degno?
Cant. Mi trovò Roccolina
Diſpoſta ad uſcir fuori ,
Godo l'aria pigliar ſu i primi alboris
Rocc . Certo la mia padrona:
Patiſce un caldo grande .
H Mar. Caldo patiſco anch'io ,
Nè può eſſere il ſuo maggior del mio :
Cont. Sente ogn' uno il ſuo foco .
Rocc . E che ciò ſia ,
Sento abbruciarmi anch'io , padrona mia .
Il Mar. Conteſſa è neceſſario
Temprar le fiamme e moderar l affanno .
Cont. Il rimedio è talor peggior del danno ,
Il Mar Amor non può recarvi
Conſolazion con i favori ſuoi ?
Cont Si mi può conſolar , ma non con voi ,
Il Mar. Poffibil che crudele
Meco voi fate ogn'or ,
Rocc, Per dir il vero ,
Mer )
ATTO PRIM Q :
Merta il Signor Marcheſe ,
Che non fiate con lui così ſcorteſe .
Cont . Tu bada ai fatti tuoi ,
Ed ei ſe il mio contegno non gli piace ,
Che vada alttove , e che mi laſci in pace .
Rocc. Intendere ?
Il Mar. Ho capito .
Ella vuol ch'io diſperi ,
Grata mercede al mio ſincero affetro ,
Ed io voglio adorarla a ſuo diſpetco .
Pria vo' laſciar di vivere ,
Che abbandonuvi o cara ,
So ch'è la pena amara ,
Ma vo' ſperare ancor .
Del mio deftin decidere
Brama quel ciglio altero ,
Ma cangeraffi io ſpero ,
Quel barbaro rigor . ( parte

SCE NA VII ,

La CONTESSA ., « ROCCOLINA ,

Rocc. Offibile Signora ,


Che non ſentire amor
Cont. Pur troppo il ſento .
Pur troppo un rio tormento ,
Per cagione d'amor mi crucia il core ,
Ma lo devo celar per mio roſſore .
Rocc. Confidatelo a me .
Cont. Lo chiedi in vano .
Rocc. Se voi mi palelate
Dove del voſtro cor tenda il deſio ;
. mio
Cont. Ami tu pure &
Rocc. E come!
Coni. In si tenera etade
Anche il tuo core a foſpirare è avvezzo ?
Rocc . Eh ho principiato a fofpirar ch'è un pezzo ,
Cominciato ho a far l'amore ,
Che non era lunga un dito ,
Se dicean : yuoi tu marito
Rig
GLI UCCELLATORI.
Riſpondeva Tignor ti . ( imita i Bambini ,
Vodo telo , vodo teto
Vodo bene a chero chi .
Se mia madre mi dicea :
Dello Spoſo che vuoi far ?
lo ridendo riſpondea :
Tol marito yo ballar .
Or ſon grandetta .
Son più furbetta ,
A un'altra coſa
Deggio penſar .
Voglio uno fpofo
Bello , e grazioſo ,
Edi buon core
Lo voglio amar . ( parte.
S CE N A VIII.
La CONTESSA Sola .
' Amore è dolce cofa
L Quando l' amare è tale ,
Che non faccia arroſſir chi è diſuguale ,
Ma io per mia ſventura ,
Ardo per un' oggetto
Indegno del mio affetto ;
So che l'amore è ſtrand , 1
Ma all'interna paſſion refifto in vano .
Palpitare il cor mi ſento ,
Mi martella amor tiranno ,
E le dura il crudo affanno ,
Diſperata io morirò .
Può finire il mio tormento
Se do luogo alla ragione ,
Ma l'amor , che vi ſi oppone ,
Superare , oh Diol non fo ( parke,

SCE
ATTO PRIMO . 59
SCENA IX .

BOSCHETTO DELICIOSO .

CECCO colla CIVETTA , e i vimini viſchiati, e le gabbie,


e poi PIEROTTO , E TONIOLO .

Сесс,.
In treen lochi
QYeltar ho prova
anehdavvero to sfortunato :
fonte
Colla Civetta mia brava , e valente ,
E pure ancora non ho preſo niente ;
Temo che Roccolina
Non mi voglia più bene , che per queſto
Non ſperando da lei finezza alcuna ,
Mi abbandoni l' amore , e la fortuna .
Queſto ameno Boſchetto
Effer folea degl' Uccelletti il loco .
Voglio provare un poco .
Vo piantar la Civetta ,
I Vimini diſpor vo' qui d'intorno ,
Pria che ſi avanzi , e ſi riſcaldi il giorno .
Va diſtribuendo ed attaccando le bacchetrine vif
chiate ai rami degť alberi della Scena , e vicino
pianta il baſtone colla Civetta . La fa giocare, e
ſi ſenton gť Uccelletti cantare e ſi vedono volare
ď intorno .
Gli Augelletti, che volan d'intorno ,
Buona preda mi fanno ſperar .
Quei fringuelli dovriano cantar ,
Li vedo volar ,
Li ſento cantar
Se s'inviſchian li voglio pigliar.
( vengono Pierotto , e Toniolo ,
Zitto , zitto
Non parlate ,
Non mi fate gl' Augelli ſcapar .
Eccone uno . ( ſi veg. gli Augelli inviſch .
Eccone un'altro .
Io ſon ſcaltro. So bene uccellar.
( Finita l'aria prende la Civetta , ei vimini ,
( egl'Uccelletti , e porta via tutto :
C6 SCE
bo GLI UCCELLATORI
SCENA X.
PIEROTTO , E TONIOLO .
Pier. Cecchino fortunatopigliato
Quanti Uccelli ha ?
Io ſono ſtato a taticarmi un'ora , 1
Ed una qpaglia non ho preſo ancora .
Toni . Anch ' io fin'ora in vano
Tefe ho le reti ad una Siepe intorno :
Pria che ſi ſcaldi il giorno ,
Vo ritentar la forte ,
Poichè col frutto dei ſudori miei ,
Regalar la mia bella anch'io vorrei .
Pier, Qual fia la voſtra bella
Polto fapere amico ?
Toni . No , per or non lo dico :.
Pier. Se mai per avventura
Voi apaite colei , che piace a me
Vel dico apertanienie ,
Diventiamo nemici immantinente ..
Toni. Ma chi . è quella che amate ?
Pier. Se voi non vi fidate ,
Se non ſiete Toniolo amico mio ,
Se celate l'amor , lo celo anch'io .
Toni. Ditelo , o non lo dite ,
Poco mi preme itè .
Pier . Se non importa a voi, che importa a me??
Ritorno a quagliottar , poi ci vedremo ,
Ne di voi , nè di quanti
Abitan queſte ſelve , io ſon geloſo .
, .
Se queíte nostre belle
Meco s'adiran , toſto
lo le fgrido ; ellereſtan. incantate .
Tuite di mia beliade innamorate .
Gallinetta , che s'adira
Col ſuo Gallo ir namorato .
Tutt'intorno a lui s' aggira
Cartuzzando coccode ;
Ei la fgrida . e la Gallina
Al ſu Gallo umil' s'inchina ,
Dimandandogli mercè...
SCE
ATTO PRIMO,
SCENA XI .

TONIOLO folo

credo all'incontrario ,
Ich
Che lo burlino tutte a una maniera ;
Ma fia falſa , o ſia vera
Queſta ſua preſunzion , poco m'importae
Laſcio che tutte l'altre
Ardan per lui d'amore ,
D'una ſola mi baſta aver il cuore -
Tufai Cupido
Di chi lon fido ;
Quel cormibaſta
Di più non vo ' .
i
Fa che la bella
Non ſia crudele
E anch' io fedele
Per lei ſarò .

SCE NA X I F.

Campagna vaſta con Collina in proſpetto , ſu cui PIEROTTO


sta uccellando le quaglie , ed al piano vedefi:
CECCO con la ſolita ſua Civetta .
Cendi , fcendi Pierotto ,
Coc. L'ora è di già avvanzata ,
La fatica per oggi è terminata
Pier. Eccomi , manco male E con un cesto
Che la forte ſul fin mi ha un po ajutato ::
Dieci quaglie ho pigliato in un momento.ä
Di tal preda per oggi io mi contento .
Cec . Ufſerva il mio caneſtro ,
Come è ripien d'uccelli
E ſon tutti gentili, grofli , e belli:,
Pier. Le quaglie , che ho pigliate ,
Son di graſſo impaſtate
Cec lo vo ' donarli
A una bella ragazza
Piar. Ed io deſtino
Regalar le mie quaglie a un bel viſing . SCE
62 GLI UCCELLATORI .

S Ç E N A XIII .

TONIOLO , E DETTI ; poi ROCCOLINA , E MARIANNINA ,

Toni. A Mi ritornar ch'io feci


elritornar
Nel ch' io feci
Alla diſteſa rete ,
Ho trovato gl'augei, che qui vedete.
( mostrando il ſuo caneſtro .
Cec. Bravo , bravo Toniolo . (
Pier. Teco me ne conſolo .
Toni. Volete voi che andiamo ?
Cec. Tratteniamoci un poco , e ripoſiamo .
Pier. Sì , ſediam fra queſt'ombre . ( hiede nel mezzo .
Cec. Parliam dei noſtri amori .
Toni. Pubblichiamo una volta i noſtri ardori.
Pier. Io non voglio eſfer primo
Toni. Ed io nemmeno
Cec . La fiamma del mio ſeno
A ſvelare primier iarei ben ſciocco .
Pier. Chi dee primo parlar giochiamo al tocco .
Toni. Son qui .
Piér. Conterò io .
Cec. Badate a non fallar .
Pier. L'impegno è mio . ( facendo il ritornello per
Sano prima di gettare ipunti colle dita , poi Cec
co geita due, Toni tre , e Pierorto quattro , tuiti
nel medeſimo tempo 1 Dopo di che Pierotto conta
principiando uno da Cecco , due da Toni, e tre da
lui, cosi che verrebbe a cadere in lui medeſimo il
numero nove , e toccherebbe a lui parlar primo .
Pier. Due , e tre cinque , e quattro nove .
Principiamo: uno , due , tre .
( Doveria toccare'a me) .
( da fe
Non va bene , non va bene , ( Tutti penſano.
a 3 Ritorniamo a principiar ( In queſto eſcono Rocco
( lina , e Mariannina i
Roc, Coſa facciano coſtoro ,
Stiamo amica ad oſſervar ,
Mari. Se poteſſi certo a loro
Una burla vorrei far ,
Toma
ATTO : PRIMO . 63
( Tornano a gittar le dita , Cecco geita quottro , Toni
uno , Pierotto tre , principia da Toniolo , poi da
Cecco , poi da lui.
Pier. Quattro, e un cinque , e tre fa otto .
Cors: } a 2 Principiamo da Pierotto :
Pier. Uno o due.. Me n ' ho avveduto , :
Sono accorto, ſono aſtuto .
lo non voglio cominciar
a3 Ricorniamo a principiar . ( ponfa come ſopra ,
Rocc . Sin che fono attenti al gioco ,
Vo' appreſſarmi a poco a poco ,
E quei ceſti via pertar .
Mari. Vengo anch'io , ma fete piano ,
Via paffareli in mia mano ,
lo vi vengo ad ajutar
Rocc . ( Prende li ceſti , due li palla in mano di Marian
( nina , ed il terzo lo tiene per le , poi fi ritirano.
Pier. Uno , e due
Toni Contate bene .
Pier. Uno , e due. ( li tre gettano le dita .
Cerc. Non mi conviene .
Pier. Io non voglio principiar .
Cecc .
a 2 Tralaſciamo di giocar , ( s'alza .
Toni,
1
Voglio andar dalla mia bella ,
A recar quel che ho pigliato .
Pier . Chi l'ha preſo ? ( Eercando il Ceſto .
Toni.
Cecc . a 2 Dov'è andato ? :
Pier, Chi l'ha rubato ?
Cecc .
Toni. ai Chi l'ha pigliato
Pier. Voglio il mio Ceſto .
Cecc.
Vo‘il mio Caneſtro .
Toni. 42
Non la voglio ſopportar,
Rocc ch che guſto
M a r i, a 2 Oh che piacere ,
T
Il vedere
Queſti pazzi a delirar
Pier. Ladro ,
Cofica
64 GLI UCCE .
Cecc. Briccone . LLA
TOR
Toni, Furbo . I
Pier. Sguajato .
Cecc . Tu l'hai pigliato .
Toni. Tu l hai rubato .
Pier. Corpo di Bacco . 1
Cecc.
Toni. A 2 Mettilo fuori .
rumori ,
a 2 Meno
Rendilo a me .
Rocc.
Mar. 42 Ceffate , ceflate ,
Fra voi non gridate
1 Ceſti pigliate ,
Ch' io più non 1l vo' .
( pongono i Cefti in terra ,
Pier . Tenetelio belle ;
Cecc. e 3 Teneteli o care '.
Топі.
Rocc . Di prede si rare . ( partonos
Mari. Che fare non ſo .
Pier. Pazienza .
Cecc. Mi ſpiace .
Toni. Soffriamola in pace .
Gli Uccelli al Mercato
& 3 Portare dovrò , ( Ognuno prende il füo Ceſto .
Cecc. Pefa molto , Coſa c'è ?
Queſti frutti ſon per me :
( ' trova dei frutti nel Ceſto ...
Toni, Ah che in vece degli Uccelli .'
Queſti fiori fon pur belli .
( nel Ceſto trava dei fioria
Pier, Ah le quaglie mi han levato .
Ed in vece mi han donato
Una calda Polentina .
( trova nel Cefto- una Polente ,

3
La Roccolina - La Mariannina ,
Cara , carina - volle burlar
Rocc)
ATTO PRIMO . 65
Rocca Ritornano , e dicono .
Maria 2
Cari Signori - Uccellatori ,
Noi vi preghiamo di perdonar..
Eeec . Bravedavvero - Sibel penſiero ,
Toni. 3 Il noſtro core fa giubbilar .
Pier,
Tutti .

Quegli Uccelletti - Così perfetti ,


Turi d'accordo s'han da mangiar .
Si ha da cantare - Si ha da ballar +

Fine dellº Atto primo

ATTO
66 GLI UCCELLATORI .

ATTO SECONDO ,, +

SCENA PRIMA .

GIARDINO DELIZIOSO CON FONTANE .

LA CONTESSA , e il MARCHESE .

Mer. Ara non mi sfuggite . .


Cont. Nè io riculo
La voſtra compagnia ,
Se ceſſare ſturbar la pace mia .
Mar. Per non perdere almeno
Il piacer di vedervi ,
D'amor ( non dubitate )
Mai più vi parlerò . Ma pollo almeno ,
Per grazia , per favore
Da voi ſapere a chi donafte il cuore ?
'Cont. Ve lo direi , ma temo
Di arroflire nel dirlo
Mar. E' dunque indegna
Di voi la fiamma , che vi accende il petto ?
Cont. Cedei forzata a un violento affetto ,
Mar. Dire , chi è il mio rival ?
Coni. Dirlo non ſo .
Mar, Naſcondetelo pur , lo ſcoprird .

S C'E NA 11 .

TONIOLO con un tondino con ſopra degli Uccelletti .


O preſento Padrona
Toni. 10dela predalla
a una porzione ,
E alla voſtra protezione
Mi voglio raccomandar . ( alla Cont.
Cont. Vi ringrazio , non li accetto
Il buon cor mi rieſce grato ,
Ma nel venderli al Mercato ,
Vi potete approfittar .
Ton, fa una riv , e parte . SCE
ATTO SECONDO , 67

S CE N A III .

PIEROTTO con delle Quaglie, e i SUDDETTI .

M
Pier . etro quaglie , ed un quagliotto ,
E il buon cuore diPierotro
lo vi prego ad accettar .
Cont . Io non idegno il dono voftro ,
Ma riceverlo non voglio ;
Nol rifiuto per orgoglio;
Ma di lui non sò che far .
( Pierotto parte con una riverenza :

S CENA I V.

CEcco con degli Uccelli in un Ceſtino , e li SUDDETTI ,

E non foſſe

Queſti quattro uccelli miei ,


E vi prego a perdonar .
Cont. Ah Cecchino mio grazioſo ,
Mi ſon cari , si li accetto ,
Ed un giorno lo prometto ,
Ti fapro ricompenfar.
Mar. Baſta Signora mia, baſta ho capito ,
Lo ſo chi è il favorito , $
Veggo che innamorato
Di Cecco è il voſtro cuor . Ma quell' indegno
Dovià pentirſi , e proverà il mio ſdegno .
Se amore tiranno
Vi accieca a tal ſegno ,
Per trarvi d'inganno
D' uſare m'impegno
L'affetto non ſolo ,
Ma l'ira , e il furor
Con voi la coſtanza
Serbarvi prometto :
Di lui la baldanza
Frenare mi aſpetto
Non
1
GLI UCCELLATOR' I.
Non laſcio da un vile
Rapirini quel cor . . ( partea

SC ENAV.

LA CONTESSA , E CECCO .

Gons . A Lungamente i amor rinchiuſo in petro ;


Ma vo' amar chi mi piace a ſuo diſpetto :)
Cec. Signora io non capiſco
Quel che ha detto il Marcheſe .
Cont. Davver ?
Cec. Signora no .
Cont. Se ſapere lo vuoi cel ſpiegherò .
Cec . Mi farete piacer .
Coni. Sappi Cecchino
Che io ti voglio ben .
"Cec. Sin quì mi pare
Non vi ſia mal niſſuno
Cont Ed il Marcheſe
Ha di te geloſia .
Cec. Queſta poi mi raflembra una pazzia !
Cont. Ma tu della cua bella
Non farefti geloſo ?
"Cec . Io lo farei ,
Quando alcun diſturbafle i fatti miei 1
Cont. Dunque a ragion ſi ſcalda
Il Marcheſe con te ...
Cec. Per qual ragione
Cont. Perchè ... perchè tu puoi
Diſturbare in amor gli affari' ſuoi :
'Cec: Io
Cont. Si tu
Cec. Non credeva ,
Che un Cavalier ſuo pari
Amafle una Villana ,
Cont. Anzi al contrario
Arde per amor mio .
Eec. E s'egli arde per voi , che centro io t
Sont. Centri più che non credi ,
Coca
ATTO SECONDO: 69
Cec. Oh queſta è bella !
La ſpiegazion di queſta cofa io bramo ,
Cont. Cecco non poſſo più, ſappi ch ' io tamo ,
Cec. Oh cofa dite mai ?
Cont. Te lo proteſto .
Cec. In verità maravigliato io reſto
Cont, Scaccia la maraviglia :
Amor dalle tue ciglia
Trafſe lo ftral , che mi ha ferito il petto ,
E in mercede il mio cuor ti chiede affettó .
Cec, Cara Padrona mia ,
Con troppa corteſia ,
Veggio che mi trattate ;
Male non vi alterate
Su tal propoſizione,
Francamente dirò la mia opinione.
Qualora un pover uomo
Si ſpoſa a una Signora ,
Non può fperare un' ora
In pace ripoſar
Coi Cavalieri intorno
La moglie vuol andar ,
E il povero marito
Non può nè men parlar..
Si pazzo non ſon io ,
La voglio da par mio
E voglio all occorrenza
Poterla baftonar . 7 ( parte 3

SCENA V I. -

LA CONTESSA fola ,

Erita veramente
Merimo rame
mio nt eſconſigliata ,
amor
Merta lo veggo un trattamento ingrato .
Ma non mi ſento ancora
Di rinunciar capaçe .
A quella fiamma ardita ,
Che a lufingarmi, ed a fperar mia vita .
L'ardor che m'accende jos
Non è sì leggiero , 0 Cari barang
70 GLI UCCELLATORI :
Si preſto non ſpero ,
Lalciarlo dal cor ;
Ma quando, perſiſta
L ' ardito a ſprezzarmi ,
Saprà vendicarmi
Lo ſdegno , e il furor . ( partea

S. CE N A VII :

CAMPAGNA VASTA CON DIVERSE CAPANNE ,

ROCCOLINA Sola .

Ual cocaletta
Che a pelo d'acqua
Va ſvolazzando
Pierà cercando
Dal ſuo cocal ,
Così ricerco
Dal mio teſoro
Qualche riſtoro
Per il mio mal ,
Si sì , la prima volta
Che vedo il mio diletto ,
Gli vo' dir , che nel petto
Provo per lui le pene ...
Sento gente . Chi viene ?
Oh Mariannina è qui . Voritirarmi,
Che fe l'amico arriva
In preſenza di lei non yo' ſvelarmí.
( entra in una Capanna .

SCENA VIIL

MARIANNINA Sola , 1

O tacer non voglio più , 1


Vo' l' affetto mio ſvelar,
Che ho paura di crepar
Col foverchio mio tacer .
Conoſco chiaramente ,
Che le più taccio ancora
Pelo
AT TO SECONDO :
Poflo pregiudicarmi .
Subito in questo divo' dichiararmi.
Chi vien da queſta parte ?
Voglio oſſervare un poco ,
Voglio ſtare a veder da queſto loco .
( entra in un altra Capanna :

SCE NA IX .

IL MARCHESE , E PIEKOTTO .

Mar. T 4 : Conteffa Armelinda


La
Di Cecco è innamorata .
Pier. Oh paźza ſciagurata !
In pratica lo veggio ,
Che la femmina ognor ſi attacca al peggio .
Mar. Chi mai creduto avrebbe
Ch'ellaamalleun Villano }
Pier. Veramente
Ch'ella amiun contadin male non è ;
Ma in tal caſo dovria farlo con me .
Mar. Ur veniamo alle corte :
L'offerta io ti confermo
Ti do , ſe tu lo ammazzi ,
Dieci doppie di Spagna .
Pier. Ad un mio pari
Si offeriſcon denari ? Coſpettone ,
Divoi mimeraviglio ...
Mar. Ricuſare il denar non ti conſiglio .
Pier. Quanto vagliono l' una
Queſte doppie di Spagna é
Mar. Ii daro ,
Se tu non le conoſci ,
Trenta ſcudi in moneta :
Pier. Un galantuomo
Non vende a fimil prezzo
La ſua riputazion .
Mar. Se tu non vuoi ,
Qualch' altro vi farà ...
Pier, Via contate il denaro , e fa vedrà :
Mari
GLI UCCELLATORI
Mar. Non ſi dà la mercede , 1
Se l'opra non precede.
Sarà pronto il denar quando tu vuoi .
Pier. Si , sì , ve lo prometto .
Cecco per le mie mani ha da morire ,
Non già per il denaro ,
Che non ſono dell'or tanto goloſo ;
Ma perché ſono anch'io di lui geloſo .
Nol ſo di certo , ma mi fu detto ,
Che Roccolina , che Mariannina.,
Abbian per eſſo del grande affetto ;
Se queſto è vero , lo vo' ammazzar .
Con uno Schioppo faccio il colpetto ,
Con un coltello gli ſpacco il petto ,
E poi le gambe gli vo' ſegar ,
E poi ſenz'altro lo laſcio andar . (parte.com
SC E N A i

IL MARCHESE folo .

1
SMben cheegeneraciona coſa importa ?
Fin che vive il ribaldo .,
Nulla ottener pofs'io ;: quando egli mora ,
Poſſo fperar ch'ella fi cangi ancora . ( parte :
3
SC E N A XI :

MARIANNINA , poi ROCCOLINA , dalle loro Capanne ,

Ove
Mari. (Povero diſgraziato
Lo vogliono i
ammazzare ? Manco male ,
Che ho ſentito l'imbroglio ,
Vo'ſtar attenta , ed avviſarlo io voglio . )
Roc. ( Ah le Cecco trovathi
Lo vorrei avvertir....Ma quì coſtei ?
Ch'ella foſſe la prima io non vorrei ..)
Mari. ( Ecco li Roccolina ,
Chi fa s' ella ha ſentito
Quel che ho ſentito anch ', 10 ?
Non vorrei prevenifle il parlar mio . )
Rosa
AT TO SECOND O.
Rocc. Mariannina , è gran tempo ,
Che ſiete qui ?
Mari, Gi lon venuta or ora ,
Rocc. Avete voi veduto
Il Marcheſe , e Pierotto ?
Mari. lo no al preſente ..
Rocc. ( Dunque ho piacer , non avrà inteſo niente . )
Mari. Voi gli avete vedurid
Rocc. Si poc' anzi .
Mari, E che coſa dicean ?
Rocc. Non ho ſentito .
Mari. ( Dunque le trame lor non ha capito ,)
Rocc. Ma voi che fate qui ?
Mari. Vo a lavorare .
Rocc. Quando è cosi ve ne potrefte andare .
Mari. E voi perché reſtate
Rocc. Vado : ſubito anch'io .
Mari. Via dunque andate . 1
Roc. Vi preme ?
Mari. Vi do pena ?
Rocc. Andate voi .
Mari. Partite prima, io partire da poi.
Rocc. ( Vorrei che le nerandafle . )
Mari. ( Sola vorrei reſtar. )
Rocc. ( Finger ſaprò . )
Muri. ( Vo moſtrar di partir , poi tornerò , )
Rocc. lo vado .
Mari. Vado anch'io..
Rocc. Vi ſaluto ..
Marí. Buon giorno .
Rocc. Addio .
Mari. Addio .. ( partono ,
SCE N A XII .

Cecco , poi PIEROTTO , é poi le due 'SUDDETTE ,


Sec. H queſta si ch'è bella !

Far l' amore con me ! Non fon si pázzo ..


Il Marcheſe ho ſentito
D' amore imbeſtialito .
Gold , Drammi Giocofi Tom . I. D Ed
GLI UCCELL A TORI.
Ed io non voglio impicci ,
E non voglio in amor tali paſticci..
Pier. ( Eccolo per l'appunto , ) :
Vorrei , e non vorrei...
Quaſi quaſi davver l' ammazzerei . ( fi avança
( verſo Cecco , e all'arrivo di Marian . fi ritira .
Mari. Guarda guardia . ( gridando .
Cec . Cos' è ſtato 11 .
Meri, Povero Cecco precipitato i
Che non mi ſentano
Che non ſi avvedano ;
So che vi vogliono affaffinar.
Ma voi lappiatevi approfittar ( parte ,
Cec. Povero me , che ſento !
Mi ha empito di ſpavento ,
Non lo da chi guardarmi,
Chi è mai quello , che vuole aflaflınarmi?
Pier. Ora ch ' è andata via quella fraſchetta ,
Del torto , che mi fà , vo' far vendetta .
( fi avvanza verſo Cecce
Roc, Guarda guarda .
Bec, Che cos'è ?
Roc, Povero Cecço badate a me
Ve lo confido 11
Segretamente ,
Vi è della gente ,
Che vi vuol morto :
Da voi miporto ,
Per voi ſalvar .
Zitto , ſappiatevi approfittar. (paris ,
Coc. Creſce la mia paura ,
Ma ſe di più non dicono ,
Quel che ho da far non lo .
Poverino ſenz'altro io moriro .
Mari. Ho veduto , che l'ingrato
Une Schioppo ha preparato ,
E vi vuole moſchettar . ( parte
Roc. Ho_veduto , che il briccone ,
Preſo ha in mano un cortellone ,
E vi vuole cortellar. ( parte ,
Mari. Ho veduto che ſi aſconde
1 Villan tra quelle fronde ,
Che
ATTO SECONDO :
Che vi vuole trapolar , ( parte
Mari. Ho veduto che vi aſpetta
Quella razza maledetta ,
Che vi vuol precipitar. ( parte :
Mari. Queſto Schioppo lu pigliate ,
Rocc. Questa Spada ſu impugnate .
42 Non vi ftate a ' Ipaventar ,
Fatevi core ,
Senza timore ,
La voſtra vita mipreme ſalvar , ( partono.

SC - E N A XIII.

Cecco , poi PIEROTTO , poi TONIOLO .


102 1911
Cec. He ho da far di queſt' armi. Or, più che mai
CHI Mi trovo imbarazzato ,
org
Ed ancora il nemico è a me celatos.
Pier. Oh Donne maledette ;
Ma voglio a lor diſpetto
Ammazzare colui, ch' è mio nemico .
Si lo vo' trucidar .. ( s'imposta collo Schioppo :
Toni, Ferma ti dico . ( trattiene il colpo , . Pieroico ji
( laſcia cadere per paura lo Schioppo , e diverſe
( armi bianche , che aveva preparato , e fi ritira ..
Cec. Oh briccone , ſei tu . la Toni,
Toni. Son io Cecchino ,
Son io , che ti difende .
Cec. No , quel tu ſei, che di ammazzarmi intende .
Toni. T'inganni.
Cec. Eh ti ho veduto ,
Voglio cavarti il core . ( minacciandolo ,
Toni. Ajuto ., ajuto :
Pier, Eh coſpetto di Bacco ,
Son qui non ho paura .
( prende un'arma da terra ,
Cec. In due venite ,
Contrọ di un pover' uomo ?
Toni, lo non ſo niente .
Son qui a caſo , venuto .
Pier. Alto.
Cec . Ferna ,
D 2 Pier ,
76 GLI UCCELLATORI: 1
Pier. Ti ammazzo .
Toni. Ajuto .

S CE N A XIV .

ROCCOLINA con Villani armari , E DETTI ,


( ai Villani ,
'Roc. Prefto. prefto accorrente:
L ' ha comandato a me . <
Siano preſi, e legati tutti fre .
Cec. Ma io ſono innocente .
Toni. Ma io non ne ſo niente ,
3
Pier. Ed io vi dico il vero ,
Di ſcherzar coll' amico ebbi penlero .
Roc . Ben berte , fi vedra
Chi è innocente , chi è reo fi ſcoprirà .
Conduceteli in tanto
Dinanzi alla Contefla :
Ella ha già deputato
Giudice della cauſa un Laureato .
Quelli , che fanno i bravi,
Non li poſſo ſoffrir ; ſon di buon core ,
E poſſo dire anch'io la Canzoncina.
D'una bella , e gentil Venezianina :
Sti buletti , ſti bravazzi ( verfo Pict ,
Sti coſpetti, fti manazzi ,
No li poſſo ſopportar .
A mi me piafe
Quei fantolini ,
Quei corelini
De Marzapan . ( verſo Cecco ,
Siei benedetti
Dove che i xe . ( al Popolo ,
Via Sior ſecagine
Vu no ghe intrè , ( a Toni. , e parte .

SCE
ATTO SECONDO 77
SCENĄ XV .

PIEROTTO , Cecco , Toniolo , e Villani armaii :

Cec. A Ndiam povero me.Non ſo che dire,


Meco ſia difguftata , e che non voglia
Del mio diſprezzo vendicar le offeſe .
( parte con alcuni Villani ,
Pier. Io mi confido nel Signor Marcheſe .
( parte con alcuni Villani ,
Toni. Ed io che non ho colpa 3
lo che non ho fallato ,
Son con gli altricompreſo , e proceffato ,
Temo che Roccolina
Di Cecco innamorata ,
Voglia per ſalvar lui precipitarmi,
Donne , donne con voi voglio sfogarmi.
Son le donne come i gate
Le von eſſer carezza
Se a ghe fe qualche ſtrapazz
Tiran fora quei unghiazz
Le comenza a graffignar
Le von fempre dir de si .
Se de nò dis el Mari ,
Za le donn è natt al Mond
Per far lomo deſperar .

SCE NA XVI.

AMERA con TAVOLINO , E SEDIE , ROCCOLIN


VESTITA DA GIUDICE ..

Roc. T A Signora Contefia ,


. L Mi die l'autorità di giudicare ,
Ed io per profittare
Dellaſuapermiſſione
Prevalere mi vo' d' una finzione :
E ' ver ch' ella vorrebbe ,
Che Cecco foffe fuo per mia ſentenza ,
Ma fe refta gabbata avrà pazienza .
D 3 ONS
I
LA TOR
Gri UC CEL
78 .
Olà fiano condotti ( a un Servitors,
I tre rei proceffati al mio coſpetto
L ' arrivo lor nell' altra ftanza aſpetto .
( parte, e il Servo ancora .

SCE NA XVII.

MARIANNINA veſtita da Notaro ,


O ſcoperto 1' arcano ,
E Roccolina in vano
Di giudicare a modo fuo deſtina ;
Che del Giudice finto alia preſenza
Mi opporrò qual Notaro ala ſentenza
Ella amante di Cecco ,
Alfin ſi è diſcoperta , e a Cecco mio
Serbo l' affetto anch'io . Vengono affe ,
Eccoli tuti tre ; ftarò in un canto ,
Ad offervar quello , che liegue intanto

SCENA XVII .

Cecco , PIEROTTO , TONIOLO condotti dai Vilani ,


e poi RoCCOLINA , e poi MARIANNINA .
On dinanzi al
E
M'incominciano a cremar .
Toni. L'errormio non mi ſpaventa ;
Ma mi ſcotta , e mitormenta
11 vedermi a proceflar .
Cecc. Poverin ſono innocente ,
Perchè mai da queſta gente
Son condotto a eſaminar .
Rocc. Eſce fuori, eva a ſedere al Tavolino ,
Siederò pro Tribunali ,
E i delitti capitali
Sarò pronto acondannar .
Cecc. Ah Signor , pietà , giuſtizia .
Roco . Voi parlate con malizia .
d4 Quel chegiuſto G ha da far ,
Rocco Chi ſei tu ( a Pier :
Pier .
79
ATTO : SECONDO :
Pier, Non lo ſo dire .
Rocc . La tua Patria ?
Pier. E ' queſto Mondo .
Rocc. Aſſaſſino menzogneros ?
Pier. Nego tutto, non è vero .
Rocc. La Galera a te convien .
Pier. )
Toni.) a 3 Ah mi trema il core in ſen ,
Cecc.) .
Rocc . Tu chi ſei ? a Toni
Toni, Non lo vo dire . )
Rocc . Di chi ſei ?
Toni. ( Non gli rifpondo :)
Rocc. Il ſilenzio ti condanna .
Toni, L ' innocenza non inganna ,
Rocc. In prigione avrai d'andar ,
Toni. )
Per ) a 3 Ah mi ſento palpitar ,
Eccc.)
Rocc . Vieni tu . ( a Cece,
Cecc . Son qua Signore :
Rocc . Il tuo nome
Cecc . lo ſon Cecchino ,
Rooc . La tua colpa ?
Cecce E ' per amore .
Rocc . La tua bella .
Cecc. E ' Roccolina .
Rocc , lo ti affolvo con un patto ,
Che la devi un di ſpoſar . 3
Cecc. )
o
s De 2 lo mi ſent a conf olat .
hoce.
Mari. Signor Giudice mio caro ,
Si fofpenda la ſentenza
Che il proceſſo , ed il Notaro ,
Non ſi deve traſcuraſ .
Rocc. Voi per ora non ci entrate ,
Mari. Si Signora , Y'ingannate .

D TUI
80 CGLI UCCELLATORI ,

T U T T I.
La Giuſtizia ſi ha da far'.
Mari. Sia Pierotto condannato ',
Sia Toniolo carcerato ;
Ma Cecchino.- poverino
Mariannina ha da ſpoſar .
Cecc. Non la voglio ,
Pier. Non l'intendo .
Toni, lo pretendo d' appellar .

Τ Ο Τ Τ : 1.
c ) II
La Giuſtizia fiha da far 1
Mari. Il Signor Giudice
Eccellentiffimo , (
Si la beniſſimo , MA
Che tal non è .
Rocc . Il garbatiflimo ,
L'eloquentiſſimo
Signor Notaro
Si ſa chi è .
Pier . )
Toni.) a 3 Come ! Che fento ?
Cecc . )
Dite come è ?
Mari. Sotto quel Giudice , 75. ) !.
Vi è Roccolina
Rocc. In quel Notaro ,
Vi è Mariannina .
Pier . ) Die
Toni.) a 3 Oh queſta è bella !
Cecc . )
Timor non vi è . Is

T UT I V..::

Notaro , e Giudice
Parlan per ſe .
Rocc. Vada a monte il Tribunale :
Mari , Ma Cecchino ha da eſſer mio .
Rocc
ATTO SECONDO
Rocc. Signorina dite male ,
Che Cecchino lo yoglio .
Pier.)
Toni.) a 3 La Roccelina la vo’per me ,
Cecc . )
Rocc .)
Mari.)a 2 No miei Signori .
Cosi non è .

Τ Ο Τ Τ 1:

Creſce l' imbroglio


Creſce il periglio :
Numi conſiglio ,
Che s' ha da far ?
Guerra d'amore , .
Guerra ſpietata ,
Tutta un ' armata
S ha da ſchierar .
Occhi vezzoſi ,
Sguardi amoroſi ,
Caldi ſoſpiri ,
Dolci deliri ,
L ' armı ſaranno
Per trionfar .

Fine dellº Atto secondo :

AT :
82 GLI UCCELLATORI .

A T T O T E R ZO .

SCE NA PRIMA .

LvoGO CAMPESTRE .

IL MARCHESE , poi PIEROTTO .

lerctto ancor non vedo .


Non ſo quel ch'abbia fatto .
Ah non vorrei ,
Che da lui foffe il cenno mio eſeguito .
Del comando crudel fon già pentito .
( in atto di partire .
Pier. Chiamando il Marcheſe . Ehi .
Il Mar. Sei quì ? ( rivoltandofe .
Pier, Sì Signore .
Il Mar. Hai fatto ?
Pier. Dite piano
( Qualche cofa vogļ' io trargli di mano . )
Il Mar. Hai trovato Cecchino ?
Pier . L'ho trovato .
Il Mar. E ben , cofa fu ?
Pier, Eh ! L'ho ammazzato .
Il Mar. Come ?
Pier. Gl ho dato un colpo
E ' morto ſulla botta , e fon venuto
Il danaro a pigliar , ch' è convenuto a
al Mar. Ah perfico Sicario
Traditor mercerario . I mio comando
Non dovevi eſeguir. Penſar dovevi ,
Che bellivami all' ora in ſen lo ſdegno.
Pier . Ma mi diceſte pur ...
H Mar. Vattene indigno .
Pagherei cento doppie ,
Che non fosſe il meſchin di vita privo ;
Pier. Eh ! Si potrebbe dar ch' ci foſſe vivo .
Il Mar. Or vorreſti ingannarmi?
Pier. Ob non Signore .
Se vive lo Yclere ,
Vivo
ATTO TERZO :
Vivo ritornerà .
( Ti ringrazio fortuna . ) Eccolo quà ,

CSC EN A II .

CECCO , E DETTI.

Cec. Cºn reti in ſpalle . Bondi a Voffignoria .c/Mar


Il Mar. Dove ten vai ?
Ecc. Paſſato è il mezzo giorno
E ad uccellar fra queſte ſiepi io torno .
Il Mar. Ferma , ti ho da parlar ,
Cec. Son qui Signore .
Pier. Di grazia una parola . ( al Marchefen
Il Mar. E coſa vuoi?
Pier. Intefi a dir a voi ,
Che Te Cecco era vivo ,
Cento doppie di Spagna avrefte dato .
Egli è vivo , Signor , per mia cagione .
Il Mar. Diſgraziato , briccone
Morto , o vivo ch' ei ſia ; tu ſei mendace .
Pier. Mi pagate cosi ?
It Mar. Vattene audace .
Pier, Oh coſpetto di Bacco baccone .
Son capace di dire , e di far .
Maledetto tu ſei la cagione , ( a Cic
E mi voglio di te vendicar .
Coc. Vedi là quel bambozzetto
Che vuol tutti ſpaventár .
Ma s'ei ſente un po di gente ,
Egli il primo fuol ſcappar .

SCENA III.

IL MARCHESE , R CECCO :

Ignor quel diſgraziato


Cec. Mi voleva ammazzar .
Il Mar. Sapete voi, .
Chi l'ordine gli dies
D6 foran
84 GLI UCCELLATORI:
'Cec, No Padron mio .
Non lo ſo in verità .
Il Mar, Sono ſtat' io .
Cec. Grazie alla ſua bontà . Cofa gli ho fatto ,
Povero me
Il Mar. Sapete , 0 .
Che la Conteſſa adoro ;
E.voi . roz
Coc. Ve l' aflicuro ,
Di lei non me ne curo . E ſe fapetes
Ch'io accerti mai della ſua grazia ildono
Fatemi ſcorticar , ch'io vel perdono .
Il Mar. Baſta ſtarò a vedere ,
Per or di più non dico,
Fate il voſtro dover , vi farò amico .
Se ben mi niega amore 1
La bella mia tiranna ,
Vuol conſervarle il core
Coſtanza , e fedeltà .
Forſe pietoſa un giorno ,
Ed amoroſa ancora
9. D'un alma , che l'adora
Le fiamme gradirà .

2 SC E N A I V.

Cecco , poi MARIANNINA .


+
Coc, Er me può ftar ficuro ,
La Signora Contefla 1
Non fa per me. Sol Roccolina adoro ,
Eila ſola è il mio bene , e il mio teſoro .
Mari. E cosi che rifolvi ?
Cec Ho riſoluto .
Mari. D'effer la Spoſa tua ſperar potrd ?
Cec. Vuoi ch'io parli ſincer Madonna 1o .
Mari. Dimmi alineno il perchè .
Coc, Dirii potrei ,
Perchè leno impegnato >
Perchè non vuole il fato ,
Perchè i Parenti miei
Diſguſtar non vorrei ,
Ma
TATTO TERZO : 89
Ma in mendicar le ſcuſe io non m'imbroglio ,
Non mi piace il tuo volto , e non ti voglio . pan.

S CE N.ATV.
ENA
MARIANNINA , poi TONIOLO . "

Marlo A HA perfido
me parlmal
i cosnato
i . Mai più lo giuro :
Mai più ti voglio amar .
Toni, Di Mariannina s
Sai dov'è Roccolina ?
Mari. Io non lo ſo ..
E ſapendolo ancor non tel dirò .
Toni. Perchè ?
1 Mari. Perchè mi ſpiace
Che un Paſtorel , ch' io amo ,
Cerchi la mia rival.
Toni. Son io ľ amaro ?
Mari. Si non lo fai ? Non lo conoſci ingrato ,
Toni. Ho creduto finora ,
Fofle Cecco il tuo bene .
Mari. No , no tinganni ,
Io ſoſpiro per te che ſon degli anni.
Amor per te mi ſtimola ,
Per te mi mette in gringola ,
Caro il mio caro Bambolo ,
Te folo voglio amar .
Già ſento le mie viſcere
Tutte agitate in petto
Mi ſcalda an dolce affetto ,
Nè poſſo reſpirar .
SCE NA VI .

TONIOLO , poi la CONTESSA ,


:
Toni. TN fatti Roccolina ,
Pare che mi ami poco
E che la mia paſſion fi prenda a gioco .
Se è ver che Mariannina
Brami gli affetti miei , id)
Sarà
GLI UCCELL A TORI.
Sarà meglio che anch'io m'attacchi a lei ..
Cont. Dimmi, Cecco dov'è ?
Toni. Cecco ,Signora ,
Nol cercate per ora .
Sarà dove il ſuo cor d'eſſere inclin a ,
Sarà forſe dappreſlo a Roccolina .
Cont. Come ! Si amano forſe ?
Toni, Oh si Signora . 1
Coni. Ma Roccoli na non mel diſſe ancora .
Toni. Le donne i fatti ſuoi
Non dicon facilmente .
Gont. Roccolina
Preſo ha meco un' impegno ,
E mi farebbe un trattamento indegno .
Toni. Si fa tutto , è fcoperto ,
Si fa del finto Giudice
La gentil barzelletta , e in quell'iſtante
Ella di Cecco ſi è ſcoperta amante .
Cont. Ah di un tal tradimento
Mi ſaprò vendicar .
Toni. Ma compatite ;
Come foffrir potrete
Un conſorte incivilmirarvi appreffo
Una Conteſſa avvilirebbe il ſeſſo .
Mia Signora perdonate
Penſan l' altre d'innalzarſi ,
E di Dama voi penfate
In Pedina diventar .
lo vi parlo franco ; e ſciolto ,
Se ľ amore non cangiate ,
Voi pentita non ha molto ,
Doverete ſoſpirar .

SCENA V Ilo

LA CONTESSA fola . -

Oftui non dice male , è qualche tempo


COM
Che lo conoſco anch ' io ;
Che vo facendo il precipizio mio .
Che roſſor , che vergogna ,
Amare un uom si vile
E ama.
A T TO TERZO :
E amare un che mi ſprezza !
Ah no , non fono avvezza
Soffrir ſimili torti , e ſe il Marcheſe
Tornaſſe a fupplicarmi ,
Forle all'affetto fuo vorrei piegarmi .
Se mi rendi il primo amante ,
Se mi fai si grato dono ,
Ogn' offefa ti perdono ,
Che a me feſti , o caro amor .
Se ſprezzai le tue catene ,
Perchè acceſa d' altro oggetto ,
Tutto fede , tutt' affetto ,
Adorarlo ſaprà il cor .

S CE N A VIII.

GIARDINO DELICIOSO CON BOSCHETTO IN FONDO


SOPRA UNA MONTAGNOLA :

CECCO , che va ſtendendo le Reti – intorna al Boſchetto:


poi RoccaLINA .

Cec . Pure in mezzo a queſto


E Si bel divertimento ,
Una fpina crudel al cor mi ſento .
Roc . Ah Cecco , tutto il giorno
Ad uccellar ten vai ?
E a Roccolina cua non penſi mai ?
Cec. En ci penſo anche troppo .
Roc. Crudelaccio !
No , no , così non è .
Lo vederei ſe tu penſafſi a me .
Cos. E pure io ť aſſicuro ,
Che per te Roccolina mia diletta ,
Darei la mia civetta ,
Roc. Non è poco ;
Si vede che di me fai capitale
Mettendomi al confronto un animale :
Cec. Se fai cos' è paflione ,
Compatirmi dovrai . Quella beſtiola
Fa tutti i ſpaſli miei;
Ma quel caro yifin val più di lei ,
GLI UCCELLATORI,
La Civetta del mio amore ,
Per far preda del tuo core
Ha imparato a civettar .
Roc, La Civetta del tuo amore ,
Fatto ha preda del mio core ,
E m ' ha fatto innamorar .
Cec , Vo ' laſciar ogn'altra caccia ,
E a te fola penſerò .
Roc. Io ti leggo nella faccia ,
Che burlata reſterò .
Cec , No , tel giuro
Roc . Si ti credo .
Ma che vedo ? Quant' uccelli ?
( fingendo di veder uccelli
Cec . Zitto , zitto : voglio quelli
Nella rete trapolar.
( guardando intorno , e fiſchiando con li fiſchi di
richiamo : e laſcia Roc. , e va alla rete .
Roc . Maledetto , te l'ho detto ,
Che mi avevi da burlar .
Cec. Mia carina Roccolina
Tu m'hai fatto giù caſcar .
Roc. Vanne , vanne via di quà .
Cec. Via perdon per carità .
Roc. Non ti voglio .
Cec . Uh che imbroglio .
Roc. Guarda , guarda .
Cec . Dove ſono ? ( guardando come fopra ,
Roca Maledetto .
Cec , Via perdono .
Tutti quanti ammazzerd .
Roc. Tutti , tutti ! Oh queſto no .
Siete pur belli
Canori augelli ,
Ma più diletti
Son gli amoretti ,
Che mi ſvolazzano
Intorno al cor .

SCE
ATTO TERZO . 89

SCENA ULTIMA :

LA CONTESSA , il MARCHESE , poi TUTTI .

Mar. via ſon


SU Di quel che mi diceſte .
Cont. Credete pur , che il ſoſpettare è vano .
Mar. Si vi credo , ed in prova ecco la mano .
Cec. Signora compatite ( alla Contello ,
Cont. A me dinanzi
Non comparir mai più .
Roc. Non vi adirate ( alla Conteai
Se ora Ceccino'è mio
Cont. No , ſe Spoſa ſei tu , ſon Spofa anch'io .
Toni. Ed io pure .
Mari. Ed io pure .
Pier, Ed io meſchino .
Sono reſtato , Signori , un ba buino .
Mar. Contentati ribaldo
Che non hai quel caſtigo
Che merita la tua temerità .
Pier. Obbligato Signor della bontà .
E per farvi vedere ,
Che tal bontà mi è grata ,
Voglio darvi di uccelli una fpedata ,
T U T T I.

Quel Bambinetd' amore


E un bravo Uccellatore .
Che tutti ſa pigliar .
E quando men fi crede ,
Dal triſtarel fi vede
I cuori a trappolar .

Fine del Dramma :


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ARCIFANFANO

R E

DEI MATTI :
INTERLOCUTOR 1 .

ARCIFANFANO Re dei Matti .


SORDIDONE Pazzo avaro .

MADAMA GLORIOSA Pazza ſuperba .


MADAMA SEMPLICINA Pazza ritrofa .

MADAMA GARBATA Pazza allegra .

FURIBONDO Pazzo colerico .

MAL GOVERNO Pazzo Prodigo :

T
93

ARCIF ANFANO

RE DEI MATTI .

ATTO PRIMO .

SCENA PRIM A.

CAMPAGNA DELIZIOSA CON COLLINA AMENA IN


PROSPET10 , ADORNATA DI VARI ALBERETTI ; E
DAUN LATO VEPUTA DELLA CITTÀ CON PORTA ,
CHE INTRODUCE NELLA MEDESIMA .

ARCIFANFANO ſotto un Trono capricciofo . Due Parii


+
Juoi Miniſtri al tavolino ſcrivendo ; ed altri
Pazzi ferventi

Tutti gli altri fei Pazzi uomini, e donne, ſtanno ſeden


do ſparſi :per la collina ſotto gli alberetti ; e due
Pazzi ſtanno a piedi della collina aſcoltando quello ,
che loro dicono ,

Li ſoi Pazri cantano come ſegue.

VOgliamo l' Arcifanfano


Signor della Città .
Veniam per eſſer ſudditi ,
Noi pur di ſua Maeſtà .
Glor, Andate , andate ſubito ,
a 2
Sord . E poi tornate quà .
Tuni .
Vogliamo l' Arcifanfano
Signor della Città .
( I due Pagzi partono dalla Collina ,
(- vengono al Trono dell Arcifanfano ,
( sinchinano , e gli parlano piano ,
Arcif. Dunque ſono ſei Pazzi.,
Che voglion diventar fudditi noftri ?
Ven .
ARCIFANFANO RE DEI MATTI ,
Vengano pur , áía acciò ſcoprir io poſla
Come l'intende la lor mente ftolta ,
Fateli a me venire uno alla volta .
( 1 due Servi s'avviano verſo la Collins,
E voi Pazzi Miniftri ,
Che i nomi regiſtrate
De'fudditi del mio famoſo Impero,
Provedeceri pur di carta aſſai,
Perchè creſcono i Pazzi più che mai.
( Li fei Pezzi nel ricever la riſposta de fervi , cantano ,
Evviva l'Arcifanfano
Signor della Città ;
Saremo tutti ſudditi
Noi pur di ſua Maeſtà .
Glor. Andiam , andiamo ſubito
A. 2
Fur. Che già ci accoglierà .
Tutti Evviva l' Arcifanfano
Signor della Città .
( Furibondo s'alza , e viene a ballo con i
( Servi , e fi accoſte al Troro .
Arcif Olà : chi ſiete voi ?
Fur, Mi chiamo furibondo ;
E fo col mio valor cremar il Mondo ,
Arcif. Qual è il voſtro meſtier ?
Fur. Fo profeſſione
Di farmi riſpettar dalle perſone .
Chi mi zappa fù i piedi
Mortifico , e Atrapazzos,
Sfido , baſtono , ammazzo .
Son pieno di coraggio, e valoroſo .
Arcif. Bravo , Signot Furioſo
Anch'io quando mivien la moſca al naſo .
Precipito , fracaſſo ,
Meno , taglio , conquaſſo ,
E non ſon di quei matti.,
Ch' hanno molte parole , e pochi fatti.
V'accetto nel mio regno , e poichè fiete
Un uom così bravone
Vi fo del regno mio guarda portone .
Fur. Accetto il grande impegno , e ſe qualcuno
Mi vorrà dar una guardata ftorta ,
Fracaſſerò , ſe occorre , anco la porta .
Arcif.
ATTOPRIMO
Arcif. Ma , Signor Furibondo ,
Signor terror del mondo ,
Perchè fiete venuto in queſto regno ?
Fur. Qui m'ha fatto venir lira , e lo sdegno .
Non potevo ſoffrire
Vedermi preferire ,
la cariche d'onore
Gente perfida , e vil , ſenza roffore .
I torti, e le ingiuſtizie
M'han fatto delirare , e fon venuto
A pregar l' Arcifanfano Signore
Dar gloria al mio valore ,
Accio il mondo non cada
Sotto la formidabile mia ſpada .
Con un colpo di terza , e di quarta
Ho una ſpada , che tronca , che fquarta ,
E'fa tutti col lampo ,tremar .
Comandate , e vedrete chi ſono :
Sarò turbine , fulmine , e tuono ;
Saprò farmi da tutti ftimar .
( parte , ed entra nella porta della Città , accom .
( pagnato da Servi , che poi ritornano ,
Arcif. Queſt' è un pazzo infelice , e sfortunato .
Perchè è da tutti odiaco .
Anch'io fingo bravura ,
Ma ſon dell'opinione ,
Che ſia meglio negozio eſſer poltrone.
( Fratranto ſcende Madama Glorioſafervita
( da due fervi, a vadd Tromo .
Glor. Siete yoi l' Arcifanfano
Arcif. Son io .
Inchinatevi, toſto al Tronomia ,
Glor. Una Donna mia parinon s'inchinas"
Arcif. Siete qualche Regina :
Glor, Si Signore ,
Arcif. Perdonate l'errore . ( fcende,
Ditemi diqual Trono !
Glor . lo delle belle la Regina ſono .
Arcif. Queſto è un Regno ſoggetto a molti danni ,
E ſuol durar al più fin a trent'anni ,
Glor. Le trentatre bellezze
la Donna ricercate ,
In
ARCIFANFANOPRE DEIMATTI ;
In me perfezionate
Son tutte ad una , ad una ; 1
Di trentatre , non me ne manca alcuna
Arcif. In quanto a quefto poi , 1.11 ?
Son più bello di lei .
Sono le mie bellezze trentafei .
Glor. Come il mio viſo è bello , " 134" }
E' vago il mio cervello
In ogni mia ſtruttura
Un miracolo ſon della natura .
Arcif. Or fortunato in vero
Renderaſli de pazzi il vaſto Impero.
Ma perchè cauſa mai
Signora ſoſtenuta
Siete voi qui venuta ?
Glor.: Perchè il mondo :
Non èdegnodime, perchè neffuno
Conoſce il merto mio :
Perchè non -fono io
Dalla gente malnata .,
Quanto baſta , fervita , e riſpettata.
Arcif. Eppure il mondo è pieno
Di gente pazza ,per coſtume avvezza
A incenfar delle Donne la bellezza .
Glor. Ma io , che di belià m'appello il Nume ,
Voglio eller adorata oltre il coſtume ,
Pero a voi , Arcifanfano .,
Vengo , e mi raccomando .
Accið un voſtro comando
Faccia , che in queſto Regno .;
Ripien di ſtrani umori
Tutti ſian del mio viſo adoratori ,
Arcif. Andate , andate pure ,
Che ſe non foſſer pazzi
I miei ſudditi Eroi
A farli pazzi baſterefte voi.
Glor. Pazzo può dirſi quello ,
Che non conoſce , e non apprezza ilběllo ..
Bel•labbro , bel viſo :
Può dire , può far
C Coi vezzo , col riſo
Vo ' farmi adorar ,
Qual
ATT © PRIMO ;
Qual ſol, che d'intorno
Fa ſplendido il giorno ,
Faran queſto Regno
Miei lumi brillar .
( parte per la porta della Città Cervita eco
'Arcif. Se tutte quà veniſſero
Quelle Donne , che ſono
Pazze per vanità , come coſtei,
Empirebbero preſto i ſtati miei .
( Sordidune ſcende dalla Collina con unoſcrigno
( fotto al braccio , ſervito al ſolito .
Sord. Andate , andate via ,
Non voglio , che ſentite ,
Non voglio , che vedete ,
Perchè alla ciera due bricconi fiere.
( alli due fervi , che ſi ritiraro ,
Arcif. Chi ſiete Galantuomo ?
Sord. Io ſon un pover' uomo ,
Che ho lempre faticato ;
Sempre poco ho mangiato,
Pochiſſimo ho bevuto , e mal dormito ,
E ſon andato ſempre mal veſtito .
Arcif. Poverino ! Perchè ?
Sord. Per avanzarmi
Un poco di denaro
Benedetto denar., mi ſei pur caro !
Arcif. Ehi ! ne avete voi molto ?
Sorda lo non vorrei,
Che alcuno miſentiſſe . Eccolo qui.
Eccolo il mio teſoro ,
Quattromille Filippi in doppie d'oro .
Arcif . Zitto , che non ſi ſappia ,
Ditemi in confidenza : quel denaro
L'avete guadagnato ,
O l'avete rubato ?
Sord . Vi diro .
Ho fatto delle uſure ;
Ho preſtato denar col pegno in mano ,
Se ho trovato il baggiano ,
Colla mia borſa ad ajutarlo intenta ,
Ho principiato a numerar dal trenta.
Gold. Drammi Giocoſ Tum , l. E
1
O
98 ARCIFANFAN RE DEI MATTI
E m'hanno ſopra tutto profittato
Sedici ſoldi al meſe per ducato
Arcif. Vuſlignoria perdoni ,
Qui ſi accettano pazzi , e non bricconi .
Sord. Pur troppo con ſtrapazzo
Mi dice il mondo pazzo ,
Perchè in taſca il denaro m'ho tenuto ,
E un momento di ben ron ho goduto .
Ma il mio ben , il mio core ,
E ' queſto , è queſto ſolo . ( accenna il Callettino.
E guardar il denaro io mi conſolo .
Arcif. Ma , che volete far di quell'intrico
lo non ne ſono amico ,
Sapere pur , che i pazzi
Hanno colle monete antipatia ,
E quand' hanno denar lo gettan via .
Sord. Per queſto ſon venuto
A ricorrer da voi. Nel mio paeſe
Non mi poſſo falvar . Perchè fi fa ,
Che ho un poco di denaro ,
Ciaſcun mi vien d'intorno ,
Nè mi laſciano ſtar notre , nè giorno i
Queſto un laccio mi tende,
Quello al varco m'atrende .
Ognun mi va facendo il bello , il caro ,
Per rubarmi , di taſca il mio denaro .
Qui, dove di denar non ſi fa caſo ,
Son almen perſuaſo
Che ſenza infidiatori
Potrò io pace goder i miei teſori.
Arcif. Date a me quel denaro .
To lo cuſtodiro ;
E quando lo vorrete ,
Sempre nelle mie man voi lo vedrete .
Sord. Ma Signor ....
Arcif. Diffidare ?
Di vivere fra noi non fiete degno ;
E vi farò cacciar fuor del mio regno .
Sord . Ma ſarà poi ſicuro
Arcif. Sicuriſſimo ,
Giuro da Re de' pazzi arcipazziffimo .
Sord . Quand'è cosi , tenete . ( gli dà il Cafettino ,
Qime , oime ! Arcif.
A T T O P R I MO: 99
'Arcit. Che avete ?
Sord Mi vien un gran ſudore .
Ahi , che vi laſcio nello ſcrigno il core !
Arcif. Andate , andate dentro
Della Cittá felice . lo vi deſtino ,
Per ſecondar il voſtro bell'umore ,
Economo de' pazzi , e ſpenditore ,
Sord . Anderò ... Ma non ſo ... Vi raccomando
Il mio povero cor .
Arcif. Il voſtro core ,
Ditemi, ov'è ripoito ?
Sord. Dentro quel Caſſettino io ľ ho naſcoſto .
Il mio core poverino
Che fta lì nel Caflettino ,
Mi trattiene , a ſe mi chiama .
E il mio figato , che l' ama ,
Senza cuore non può ſtar .
Anco l' ale de' polmoni
Voglion dir le ſue ragioni ,
Ei budelii , poverelli,
Fanno in corpo del rumore ,
Perchè il core vuol cercar .
( parte co' ſervi,
Arcif.Quello di tutti i pazzi è il maggior pazzo
Che fa di ſe ſtrappazzo .
L'Avaro è un animale ,
Che a niſſuno fa bene , e a ſe fa male .
Io parlo qualche volta ,
Che pazzo non rafſembro , ma è dovere ,
Che il Re de' pazzi nella mente ſtolta
De'lucidi intervalli abbia talvolta .
( Scende dalla Collina Malgoverno parto prodigo .
Malg. Arcifanfano , io ſono
Malgoverno chiamato ,
Perchè il mio Patrimonio ho conſumato .
lo ſtava allegramente
Senza penſare a niente .
Ora bo finito il tutto ,
E ſe prima era bello ora ſon brutto .
Arcif. Evviva , non importa .
Almeno avrete fatti degli amici ,
Che ſi ricorderan de' di felici ,
Ez Malgi
100 ARCIFANFANO RE DEI MATTI .
Malg. Gli amici fon finiti,
Se finito è il denaro . Anco le donne ,
Che facevan di me le innamorate ,
Or che non ho denar ſi ſon cambiate .
Arcif. Ora sì ſiete degno
Di venir nel mio regno .
Malg. A qual motivo ?
Arcif. Perchè ., ſe voi credeſte
Delle femmine al cor bugiardo, e ſcaltro ,
Siete pazzo , pazziſſimo ſenz'altro .
Malg . Ora che ho terminato d'impazzire ,
Tutti gli altri ſon ſavj, e non ritrovo
Chi ſi ricordi più per corteſia ,
Chi ha fomentato un di la mia pazzia .
Diſperato fon io ,
Eccomi al voſtro Trono .
Spero fi moverà
Qualche pazzo di me forſe a pietà .
Arcif . Non ſarei Re de' pazzi ,
Se a pierade di voi non mimoveffi .
Ecco denar , tenete ,
Conſumate , ſpendete .
Perchè voi ſieteil capo de' balordi ,
Vi fo Maſtro de' Chiaffi , e de' Bagordi.
Malg. Grazie a voſtra Maeſtà . Tenete ,amici,
Finché ve n'è godere . ( .dà denari a' Servi,
Quando poi non ne avremo ,
Baroni , come prima , torneremo ,
I denaro è tondo , tondo ,
Corre preſto , e ſe ne va.
Il piacer più bel del mondo
Il denaro ognor ſarà .
( Parte dando denari a' Servi , e
( va in Città collo ſcrigno .
Arcif. Ecco il fin del denaro ,
Che accumula con ftenti il pazzo avaro ..
( Scende dalla Collina Madama Semplicina coʻſervi ,
Arcif. Che vaga pazzarella,
Com'è grazioſa , e bella !
Con queſta in fede mia
ll regno ſpartirei della pazzia ,
Sempl.
ATTO PRIMO . · 101
Sempl. Via , via con quelle mani
Andatemi lontani . ( ai fervi
Arcif. Cos'avete ,
Pazzarella gentil , che irata ſiete ?
Sempl. Fuggo dal mio Paeſe ,
Perchè non voglio , che neſſun mi tocchi ,
E mi voglion toccar quei pazzi alocchi .
Arcif. Via di là . Poverina .
Chi ſiete voi ?
Sempl. Madama Semplicina .
Arcif. Fanciulla , o maritata
Sempl. Oibo , che dite !
lo maritata ? Io ? Come ? Se mai
Un uomo nella faccia non mirai .
Arcif. Perchè cosi ritroſa ?
Sempl. Perché ſono un tantino vergognofa .
Arcif Voi fiere fatta come il genio mio,
Perchè ſon molto vergognoſo anch'io :
Sempl. Eh gli uomini ſon tutii
Furbacchiotti , e cattivi .
Arcif Come il ſapete voi ?
Sempl. Già gli ho provati.
Arcif. Se in faccia non gli avete mai mirati !
Sempl, Le fanciulle modeſte
Non alzano mai gli occhi .
Arcif. Dite bene ,
Guardarſi non ſta bene .
Si può ben dire qualche parclina :
Sempl Quando ſia modeftina .
Arcif. Si può toccar la man con pudicizia .
Sempl. Quando la coſa ſia ſenza malizia .
Arcif. Ho imparato a trattare ,
Senza malizia a'cuna 2
Dopo aver viſto il mondo della Luna .
Sempl. Signor , io ſon venuta
A ricorrer da voi. Gli uomini arditi
Non laſcian d'inſultarmi,
E ormai non ſo più dove falvarmi.
Arcif. Avete padre , e madre ?
Sempl. Signor si .
Arcif. Perchè non vi maritano ?
Sempl. Dirò .
E 3 Per
102 ARCIFANFANO RE DEI MATTI .
Perchè non vonno i genitori miei
Dar per marito a me quel , ch ' io vorrei ,
Arcif. Siete voi innamorata ?
Sempl. Si , Signore ,
Arcif. E ' bello il voſtro Amante ?
Sempl. Non lo ſo ,
Perchè in viſo mirato mai non l'hoj
'Arcif. Oh veramente degna
Di ftar fra queſte pazze fortunate ,
Poichè ſenza veder v'innamorate !
Sempl. Mi raccomando a voſtra Maeſtà .
Arroffiſco , Signor , ſe íto più quà .
Arcif. Andate , e non temeie ,
Che toccata da' pazzi non farete .
Ma prima , implicina ,
Dateni un'occhiacina .
Semd. Un cofa dite !
Arcif. Non fare verun mal guardando me,
Perch'io fon alla fin de'pazzi il Re .
Sempl. Nol farò mai, ſe non allora quando
Mobbligaffe di farlo un ſuo comando
Aicif. Olà , donna , aſcoltatemi.
Alzate le pupille , e poi miratemi.
Sempl. Vi miro filo , filo
E vedo in quel bel viſo ,
Quell'occhio , che ſta li ,
Che mi feriſce quì .
F amor da quella bocca
Quà una ſaetta ſcocca
Quel ciglio ve lo dico ,
Mi fate vergognar :
Non ho mirato mai
D'un uomo i vaghi rai ,
E non li vo' mirar .
( Paite co' fervi in Città .
Arcif. Queſta è quella pazzia ,
Chiamata ritrotia ,
La quale a poco a poco
Col gel principia , e termina col foco .
( 'Maduma Garbata con i ſervi dalla Collina .
Garb . Animo , buora gente ,
Che ſi ſtia allegramente
Arcia
ATTO PRIMO . 103
Arcifanfano mio , Signor dei pazzi ,
lo vengo per goder fpafli , e lollazzi.
Arcif. Brava , cosi mi piace .
Evviva Ľ allegria ,
Vada in malora la malinconia .
Garb Mi conoſcere voi ?
Arcif. Signora no :
Garb. Chi fon ve lo dirò .
Son Madama Garbata ,
D'allegrezza impaſtara ,
Non vo parlar di guai ;
Non ci ho penſato , e non ci penſo mai .
Arcif. O che bizzarro umor !
Garb Sia guerra , o pace ,
Sia pioggia , o fol, fia triſto tempo , o buono
Sempre la ſteſſa io ſono .
Perilca tutto il Mondo ,
Caſchi la Caſa anch'ella ;
Sempre farò la ftella .
Amanti , o non amanti , non m ' importa ,
Drizzatemi la cuffia , che l' ho tortą .
Arcif . Uh mille volte degna
Del gran Regno de' Pazzi ! In fede mia
Il riſtoro de' Pazziè l' allegria .
Garb . lo ſon fuggita dalla mia Città ,
Perchè gli uomini là
Vogliono far i ſavj ,
E con i grilli ſuoi
Sono pazzi tre volte più di noi :
Fan talora un feſtino , e ſul più bello
Prendono geloſia ,
E fi cambia in diſpetti l' allegria ,
Saranno a qualche cena
Accanto alla ſua bella ,
E in vece di mangiare ,
Si ſente fofpirare
Giocano col pedin ſotto la tayola ,
E s' ella non riſponde
L' Amante ſi confonde .
D' amor , di geloſia , di rabbia pieno ,
Spende il denaro , e poi mangia veleno
'E 4 Arcif.
107 ARCIFANFANO RE DEI MATTI .
Arcif. Oh che pazzi , oh che pazzi! lo di coſtoro
Eſſer Re non vorrei ;
Sono pazzi affai meno i pazzi miei .
Garb. lo voglio ftar allegra
Senza ſentir ſoſpir , e batticori .
Però ſon qui venuta
Da voftra Maeſtà ,
Che il Cielo vi conſervi in ſanità .
Arcif. Andate , andate dentro , e ci vedremo ,
In pace goderemo .
Faremo i noſtri patti ,
Staremo allegramente .
Garb. Evviva i matii .
Vo'ſtar allegramente ;
Voʻprendermi ſollazzo ;
Fo bere a far così ?
V'è chi mi dice sì ,
v'è chi riſponde nó .
Ol'uno , o l'altro è pazzo ,
O ſamo pazzi in tre .
11 Mondo è tanto bello
Perchè di varj, umori.
Vo ' fare tutto quello 9
Che pare , e piace a me .
( parte co' ſervi verſo la città .
Arcif. Or si poſſo chiamarmi
De' pazzi il gran Monarca
Perchè la monarchia di pazzi è carca .
Oggi ho fatto l' acquiſto
Di ſei varie perſone
Con diverfa opinione, e fantaſia
Con diverſo coſtume , o fia pazzia .
Il pazzo furioſo
Vuol tutti ammazzar .
La pazza ſuperba
Vuol farſi adorar .
Il povero Ayaro
Ha il cor nel denaro .
Il prodigo in fretta
Lo ſpende , lo getta .
La ſemplice è pazza
Per finta bontà .
L ' al
ATTO PRIMO : 105
L'allegra (volazza ,
Penſieri non ha .
E vivano i matti,
Lan la ra la là .

SCE NA IL

CAMERA ,
MADAMA GLORIOSA , E MALGOVERNO :

Là , che ardir è il voſtro ?


Glo.O labbaliate quegli occhi,,
Non mi guardate in viſo ,
O con un mio ſorriſo ,
con un vezzo accorto ,
Vi faccio adeſs' adeſſo caſcar morto
Malg. No , mia bella , non fate ,
Lo ſdegno trattenete ..
Cara non m ' uccidere .
In ſegno della ſtima ,
In cui del voſtro bel tengo il teſoro ,
Vi faccio il ſagrificio di queſt' oro .
( gli dà alcune monete , e lei le prende :
Glor. D'oro non ha biſogno
Chi ha nel biondo crine
D'oro più bel ricchezze peregrine .
gesia l oro , e fugge via ,
Malg. Fermate , ſe non baſta
Di queſt' oro il valore ,
V'offeriſco ilmio ſangue , ed ilmio core . ( la ſegue:.

SCE N A III .

SORDIDONE vede. ľ oro in terra .

H fortuna , oh fortuna , o me beato !


Ho , ,
Che bel paeſe è queſto !
Se ſi trova così per tutto l'oro ,
Si puol ſenza ſudar, far un teſoro .
Ma vien gente , non voglio ,
ES Che
106 ARCIFANFANO RE DEI MATTI .
Che qualcun me lo veda . Andrò a riporlo
Nell' amato mio ſcrigno .
Quanto del mio teſor creſce il valore ,
Tanto mi ſento in fen creſcer : core . ( par.

S.CE N A IV .
FURIBONDO colla Spada incalzando alcuni Parri ,
poi ARCIFANFANO con un nerbo di Buo .
Fur.
C Anagliaccia,
Voglio vo ' ammazzarvi ,
Para, mena , tird , ah .
Àrcif. Alto , alio , alto là .
Fur. Grazie a voſtra maeſtà ( dà una nerbata a Furibondo .
.
Arcif. Lo conoſcete ?
( li moſtra il nerbo .
Fur. Si, Signor , lo conoſco .
Arcif E ben , come ſi appella
Fur. Al mio paeſe
Queſti nerbi gentili , e si ben fatti ,
Si fogliono chiamar caftiga matci. (parto ,
Arcif. Per caftigar i pazzi più bricconi
Queſte ſon le mie ſpade , e i miei canoni.

SCE NA V.

MADAMA SEMPLICINA , E DETTO , poi MADAMA


GARBATA .

Sempl. Ignor
Arcif. ni , sì , venite
Voi ſiete la Padrona
Della mia arcipar.ziſſima corona .
Sempl. Ch quanto ſon pentita '
D'eſſer venuta quì! Vo’tornar via ,
Arcif Non fate tul pazzia .
Perche fiete pentita?
Sempl. Voi m'avete colguardo tramortita ,
Arcif. lo vi medichero .
Sempl. Non voglio , Signor no .
Arcif.
ATTO PRIMO. 107
Arcif. Se non volete ,
Dunque me n'anderò . ( vuol partire :
Sempl. Ehi : dove andate ?
Arcif. Cara fono da voi . ( torna vicino a lein
Sempl. Non mi toccate .
Arcif. Via , non vi tocchero ,
In là mi volterò .
Sempl. Perchè in là vi voltate ?
Arcif. Dunque vi guarderò .
Sempl. Non mi guardate .
Arcif. Che cola ho da far ?
Andare , o reſtar ?
Toccar , non toccar ?
Voltarmi, o guardar ?
Semple Reſtar, non toccar .
Voltar , non guardar .
'Arcif. Io ſon Re de' Pazzi ,
Non poſſo più ſtar, ( lincalza :
Sempl. Andate , partire .
Laſciatemi ftar , ( va fuggendo
Garb. Pigliamoci ſpaſſo ; ( eſce Madama Garbata ,
Coſs' è queſto chiaffo ?
'Arcif. Non vuol, ch'io la miri .
Sempl. Mi guarda , mi tocca .
Garb. Che pazza , che gnocca !
Laſciatelo far
Arcif. Io ſon Re de' Pazzi
Non poſſo più ſtar .
Sempl. Andate , partite ,
Laſciatemi ftar . ( parte
Garb . Laſciate , che vada,
Godiamo fra noi .
Arcif. Almeno con voi
Si puole ſcherzar .
Evviva per ſempre
La bella allegria .
La bella pazzia
Ci fa giubilar .
Sempb. ( Oh che geloſia . ( torna ,
Mi fanno provar . )
Garb ( Per pura allegria
2
Arcif.ca Vi voglio abbracciar ,
Semple
108 ARCIFANFANO RE DEI MATTL .
Sempl. E a me poverina
Mi fate penar .
Arcif.( Venite ancor voi .
a 2. Potete con noi.
Garb . la
Giuliva reſtar .
Sempl. Mi ſento nel petto
Il core balzar .
3. Che bella allegria ,
Che bella pazzia ,
Che fa giubilar .

Ritorna la prima Scena con Collina , ſu cui stanno se


dendo į Ballerini e le Ballerine rappreſentanti altri
Parzi, e Pazze che vengono per aver l ingreſo nella
Città , e dopo eſſere ſtari per ordine del Rede Pazzi
accettati , ſcendono dal Colle , o intrecciano le loro.
dance ,

Finc dell Auto Primea,

'Ataj
109

ATTO SECONDO ,

SCENA PRIMA .

CAMERA .

MADAMA GLORIOSA collo Specchio in mano


e MALGOVERNO collo Scrigno .
Malg Ermatevi un momento .
( guardandofil
( nello ſpecchio .
Malg . Deh vi priego .
Udite due parole .
Glor. Lo fplendor de'miei rai ſupera il Sole ..
Malg. Ma voi non mi abbadate ?
Glor. Non vi abbado ,
Per ſoſtener della beltà il decoro .
Malg. Un piccolo reſoro ,
Mia Bella , io vi preſento ;
Datemi un ſolo ſguardo , e ſon contento •
"Glor. L'offerta , che mi fate ,
A quanto aſcenderà ?
Malg . Saranno in circa
Due mille coppie d'oro .
Glor. Queſto al merito mio non è un teſoro .
Malg , Non poſſo far di più .
Glor. Le Gemme del Perù
Sariano poche ancora ,
Per la beltà , che le mie guance infiora .
Malg. Oh prezioſa beltà , che non ha prezzo !
E pur con meno affi
Qualcun più fortunato
Troveria delle Donne a buon mercato ,

SCES
110 ARCIFANFANO RE DEI MATTI .

SCE NA 11.
MADAMA GARBATA , E DETTI .

Garb.
Maig. Soſpiro in van pierà . ſi fa?
Garb. Pazzo , ſe ſoſpirate . ( Malg.
Malg. Pazza voi , le pietade a me negate . ( Glor,
Glor. Pazza colei , che a tutti
Della propria beltà concede i frutti .
Malg. Mirate , offro a colei
Tutti i denari miei , e li ricuſa
Con tanta villania .
Garb . Il denaro ricula ? Oh che pazzia !
Malg . Se l' offerifli a voi l' accettereſte ?
Garb. Si Signor , si Signor ; l' accetterei
E vi ringrazierei ;
Sempre vi porterei ſcolpito in petto ,
Vifarei, occorrendo , anche un balletto .
Glor. Come ! Farete voi
Alla bellezza mia si fiero torto ? ( a Malg.
Malg. Se all' amor mio conforto , la Garb .
Bella , vci promettete ,
Di tutto l'oro mio padrona ſiete .
Garb. Giuro , che ſe mi fate un tal onore
Voi farete padron di queſto core .
Glor. ( Che riſolve ? Che fa ?
Malg. Tenete , o cara . ( a Garb .
Voi ſiete fra le balle , la più bella .
Mi parete una ftella .
Non curo una bellezza ,
Che ogni core diſprezza .
Viva quella belià ,
Che a chi chiede pietà , pierà riferba ,
Pera con fuc roffor píeta fuperba .
Se bello il Sol ſi chiama ,
E ' perchè ognun riſcalda .
Nelluno apprezza , ed ama
La inutile beltà .
Con tutti i ſuoi ſplendori ,
Che ya ſpargendo intorno ,
Nop
ATTO SECONDO
Non trova adoratori
La pazza vanità . ( parte .

SCE NA III .

MADAMA GLORIOSA , E MADAMA GARBATA .

Glor, Omo vile , mal nato ,


Uomo Uomo , che non apprezza
Il teſoro miglior della bellezza .
E voi , che ſenza merto
Mi uſurpate i tributi,
A mia beltà dovuti ,
Vergognarvi dovreſte
D'eſſer bella chiamata in faccia mia .
Garb. E ' queſta la pazzia ,
Che hanno le Donne tutte ,
Sian belle , o fian brutte .
Se ſteſſa ognuna apprezza ,
E crede non ſi trovi alırá bellezza .
Glor. Ma voi , o brutta , o bella ,
Accettar quel denaro non dovete .
Perchè , fe brutta ſiete ,
A voi non ſi conviene ,
E avendo di beltà ricco teſoro ,
Lo dovete tener con più decoro .
Garb. Io non fo , fe ſia brutia , o ſe ſia bella .
Ma vi dico ſorella ,
Che l'oro piace a tutte
E che l' oro fa belle anco le brutte .
Ora non è più il tempo ,
Che vogliono gli amanti
Spender per la beltà fofpiri , e pianti ,
Co' regali ciaſcun ſi fa la ſtrada ;
E nulla può ſperare
Bellezza rittroſeta ;
The ſe una ricuſa , un' altra accetta .
Per me ion fatta
Sempre così.
Chi mi vuol bene
L ' ha da moftrar .
Io nulla credo ,
Quan
112 ARCIFANFANO RE DEI MAITI .
Quando non vedo ,
Con me s'inganna
Chi vuol burlar .
Non fon avara ,
Non ſon di quelle ,
Che degli amanti
Voglion la pelle ;
Ma un regaletto
Segno d ' amore ,
Prelto, il mio core
Fa innamorar .

SCENA IV .
MADAMA GLORIOSA .
1
non ſarà mai vero
Ch'io m'abbaſli a tal fegno
Damar un uom di mia bellezza indegno;
Se Giove non diſcende in pioggia d'oro ,
O trasformato in Toro ,
A farmi un dolce invito
Io non voglio nel Mondo altro Marito .
Donce belle , che vantate
Di beltà ricco teſoro ,
Mantenete con decoro
Quel favor , che il Ciel vi dà.
Lufingar non vi laſciate
Dal virile ſeſſo ingrato ,
Perchè quando è maneggiato
Perde il fior la ſua beltà .

S. CE N. A V.

ARCIFANFANO , I SORDIDONE .

Sord . TL mic ſcrigno , il mio ſcrigno .


Arcif. ILIl ſcrigno è andato .
Sord. M' avere affaſſinato .
Volete , ch' io m' ammazzi?
Ah che fanno rubare ancora i Pazzi !
Arcif. Non vedi , Sordidone ,
Che
AT TO SECONDO .
Che ti ho fatto ſervizio
A levarti d ' attorno il precipizio ?
Sord. Il mio core , il mio core , ov'è il mio core ?
Arcif. Povero Pazzarello ,
Non cercare il tuo cor , cerca il cervello .
Sord. Se voi non mi rendete
IL cor , che mi tenete ,
Meſchino io morirò ,
Ma prima di morir ý ammazzerò . impugna
( un coltello contro Arcifanfana .
Arcif. Ehi , non far la beſtia .
Pazzi , pazzi , venite . ( vengono due fervi con baſtonia
Coſtui dà in freneſia ;
Modera tegli un poco la pazzia . ( i fervi alza
( no i baſtoni .
Sord. Fermatevi per grazia .
Oltre la mia diſgrazia
Baftonar mi volete ? ( ridono ,
Ancor mi deridere ?
E ho perſo il mio denaro
Arcif. Queſto è il degno piacer del Pazzo avaro
Sord . Che cos' è queſto avaro ?
Economo ſon ſtato
M ' ho il denar riſparmiato ,
E il Diavolo me l'ha portato via .
Arcif. Frutto dell' avariſfima Pazzia ..
Sord Oimè non poflo più . Che fiamma è queſta ,
Che mi viene alla teſta ?
Olà , chi ſiete voi ? ( du in furore contro Arcifanfano .
Chi ſei tu , chi ſei tu ? Gradaſſo , o Orlando ?
Io ti sfido a battaglia. Ecco il mio brando .
( leva il baſtone a un parzo .
6 Arcif. Tenetelo , tenetelo .
Sord . Fermare .
O a tutti vi darò delle Atoccate . ( baſtona i patri ,
( e fuggono . Vuol fuggir Arcifanfano , e lo trattiene .
Sord . Fermati non partir .
Arcif. Non mi conoſci ?
Sono de' Pazzi il Re .
Şord. Che coſa importa a me ?
o dammi il mio denar , che mi hai rubato ,
o ti faccio morire baſtonato ,
Arciſi
114 ARCIFANFANO RE DEI MATTI,
Arci. O caro Signor pazzo ,
Non mi fate ſtrapazzo ;
Laſciatemi partir , e tornerò ,
Ed il voſtro denar vi portero .
Sord . Non mi fido .
Arcif. Lo giuro .
Šard . Non ti credo .
Arcif ( Se poteffi fuggir da queſto imbroglio . )
Sord . Vanne... reita ... va pur.. i ferma,non voglio .
Arcif. Sordidone , caro , caro ,
Deh lasciaremi partir .
Vado a prendere il denaro .
Vi prometto di venir .
Si Signore torno prefto .
Non volere ? Reſto , reſto .
Io ſon voſtro buon amico .
( Ah ſe poſſo glie la fico . )
Oh chi viene . Non mi movo ,
( Ur mi provo di fuggir . )
SC E N A VI .

SORDIDONE , poi MADAMA GARBATA ,

Sord . Ove fei ? Dove ſei ? Ah m' è fuggito !


Deche il Reem ha ingannato .
Ah ch' io fono da tutti affaffinato !
Ho perſo le mie doppie ,
Ho perſo il mio teſoro ;
Che (mania ! Che dolore ! Io manco , io moro .
Ma che ho da far al Mondo
Senza il teſoro mio ?
Morto è il mio cor , voglio morir anch'io .
( ji leva una corda , con cui è cinto .
Si , si , con queſta corda ,
Per uſcire d'impaccio
Voglio formare un laccio .
Giacchè niente più v'è , che mi conſola ,
lo mi voglio appiccare per la gola .
( attacca il laccio per appiccarf .
Gerb. Olà , olà , che fare ?
Sord. Via non mi diſturbate .
Garb .
ATTO SECONDO .
Gurb. Si può ſaper coſa volere fare ?
Sord , lo mi voglio appiccare
Garb. E appicear vi volete ſenza il Boja :
Sord . Se queſto vi dà noja ,
Signora Dottoreſſa ,
Venite dunque voi far da Bojeſſa.
Garb. Son qui , datemi il laccio .
Sord , Eccolo .
Gark . Eh via . ( getta via il laccio,
Queſta de' Pazzi è l'ultima pazzia .
Dire per qual cagione
Vi volete ammazzari
Sord. Perché il mio ſcrigno
Ahi m'è ſtato rubato .
Garb. Zitto , che il voſtro ſcrigno io l'ho trovato .
Sord. Datemel per pietà .
Garb Ve lo daro .
Con un patto pero .
Che vo' che ſtrate meco allegramente ;
Vo' , che facciamo il chiaffo ,
E che laſciate andar la morte a ſpaſſo .
Sord . Se mi reſtituirete il mio denaro ,
Il viver mi ſarà prezioſo , e caro
Garb. Aſpettate un momento . ( va a prender lo Scrigno ,
Sord. Il mio ſcrigno , il mio fcrigno. Oh che contento
Garb. Eccolo , che ne dite ?
Siete ora confolato ?
Sord. Il mio core , il mio core . Oh me beato !
Garb. Ora m'avete a mantenere il patto .
Sord. Son pronto , comandate :
Garb . Ora torno , afpertate , ( parte .
Sord . Povero ſcrigno ! E' aperto . '
Mi par , che icemo ei'fia .
Garb. Prefto , preſto , allegria .
Sord . E che ho da far ?
Garb . Tenete
Il chittarin . lo fuono , e voi fonate .
lo vi voglio cantare , e voi cantate .
( ioccano il Chillarino , ? l! Prchestra co' Violini,
( rizzicati l'accompagna .
Garb . La bella Paſtorella
Sen va col ſuo Paſtor
In
116 ARCIFANFANO RE DEIMATTI .
In queſta parte , e in quella
Spiegardo il proprio amor
Sord . In queſta parte , e in quella ,
Andrò col mio teſor .
lo ſon la Paftorella ,
E queſto è il mio Paftor.
( verſo lo ſcrigno senza Chitrarino .
Garb . Laſciate il denaro .
me .
Volgetevi
Sordo Oggetto più caro
Di queſto non c'è .
Garb . Guardate ſon quella ,
Che a voi porta amor .
Sordo Voi fiere affai bella ,
Ma queſto è il mio cor .
Garb. Se non volete amarmi, non importa ,
A me mi baſta ſtar in allegria ;
Il giubilo del core mi traſporta
A dir cantando . Evviva la Pazzia 3
Sord , Si , cara , l'allegrezza mi conforta ;
Ma il lol denaro è l'allegrezza mia
Pigliamoci ciaſcun noftri follazzi ;
Evviva l' allegrezza , evviva i Pazzi.
SCE NA VII .

MADAMA SEMPLICINA , fuggendo da FURIBONDO:.

.
Fur. Non
Non voglio farvi offeſa .
Anzi ſempre ſarò in voſtra difeſa .
Sempl . Non mi curo di voi .
Fur. Dunque ſprezzate
Il mio valor ? La protezione mia ?
Non ſapete chi fia ?
Son un , che fa terror a tutto il Mondo ,
E di nome mi chiamo Furibondo .
Sempl. Col nome , e la figura ,
Voi mi fate tremar dalla paura ..
Fur. Baciatemi la mano .
Sempl. Guardate che villano !
Fær .
A T T O SECONDO : 117
Fur. Come! Villano a me ? Corpo del Diavolo ,
Io non ſo chi mi tenga ,
Ragazza temeraria ,
Ch ' io non vi getti con un pugno in aria ,
Vi vorrei ítricolar , ridurvi in polvere ;
Ma non mi ſo riſolvere,
Perchè dice l' arietta :
Non ſi ſdegna il Leon coll' Agneletta .
Leon , ch' errando vada
Per la natia .contrada ,
Se un Agnellin rimira
Non ſi commove all' ira
Nel generoſo cor . ( parte :

SCE NA VIII .

MADAMA SEMPLICINA , poi ARCIFANFANO .


Razie al Ciel ſe n'è andato .
Sempl. Grazie che pazzoegli è mai ſpropofitaro ?
Ma viene l' Arcifanfano ,
Vorrei .... e non vorrei .....
Andrei , e non andrei....
Mi piace , ma non ſo ...
Sono fra il sì , ed il no .
Per veder che fa far , e che fa dire ,
Fingerò di dormire . Y fiede , e finge di dormire ,
Arcif. Che vale il regno mio .
Se goder non poſs' io qualche contento
Con quella pazzarella un ſol momento ?
Ma eccola , che dorme .
Quanto , quanto è bellina.;
Oh che bella bocchina !
Che bel color di roſa .!
Mi diſpiace , che fia tanto ritrofa •
Eppure il Re de Pazzi
Non dovrebbe aver tanti riguardi.
Ma amor con ſue vicende
Ora leva il cervello , ora lo rende .
Voglio deftarla ... e poi ,
Se n' anderà quando ſarà deftata ;
Dunque è meglio laſciaria addormentata :
Ma
118 ARCIFANFANO RE DEI MATTI .
Ma fino , ch'ella dorme
Non puol dell' amor mio ſentir pietà .
Dunque è meglio ſvegliarla , e che farà ?
Andrò così bel bello
Svegliandola , chiamandola pian piano ,
Non ſtarò nè vicino , nè lontano .
Arcif. Semplicina bella bella ,
Su , ſvegliate vi per pietà .
Sempl. Arcifanfano caro , caro , ( dormendo ,
Conſolatemi per pietà .
Arcif. Vengo , vengo .. dorme ancora .
Sempl. Caro , caro , ...
Arcif. Dorme ancora ,
E dormendo fi fogna di me .
Semplicina mia bellina .
Sempl. Chi mi chiama ? ( fi ſveglia .
Arcif. Si , ſon io .
Sempl. Dove ſiete , Idolo mio ? ( moſtrando non viderlo .
Arcif. Cara , cara , eccomi quà .
Sempl. Compatitemi , che ho ſognato .
Arcif. Ecco il ſogno verificato ,
Sempl, Oh che ſogno !
Arcif. Semplicina ?
Sempl. Mi vergogno .
Arcif. Via , carina .
Giacchè il fogno ſi è ſpiegato ,
Uh che ſogno fortunato !
Ob che dolce , e caro amor !

SCE
ATTO SECONDO .
719
SCENA I X.
SALONE STRAVAGANTE , O ALTRA SCENA CAPRIC
CIOSA CON CINQUE GABBIE DI FERRO .
In una vi < MADAMA GLORIOSA , nella ſeconda SORDIS
DONE , nella terza MADAMA GARBATA , nella quar .
ta FURIBONDO , e nella quinta MALGOVERNO .
Altri Pazzi ſtanno offervando , e ridono di loro .

T Enga la
Venga
A chi m ' ha fatto
Metter in gabbia ,
Son tutto ſdegno ,
Tutto furor .
Fur. E voi ridere ,
Glor (. a 2 Pazzi che fiete ,
E non avete
Di noi dolor .
Tutri . Venga la ftizza ,
Venga la rabbia
A chi m' ha fatto
Metter in gabbia ,
Son tutto ſdegno ,
Tutto furor .
Arcif. Olà . Pazzi arrabbiati ,
Che ſtrepito è coteſto ?
U ſtate zitti , o proverete il refto .
Glor . Signor, la mia bellezza
Rinchiuſa non può ftare.
Sord. Deh laſciatemi andare ,
Malg: Se voi mi liberate
Signor, vi donero
Dieci ducati quando li averd .
Fur. Spritemi, Villani,
Oil- ferro rompero colle mie mani,
Garb Aprite in corteſia ,
Ch ' io vi farò ftar tutti in allegria .
Arcif. Le voſtre iſtanze , o gente pazza , ho udite :
Quello , ch' io vi riſpondo , ora ſentite ,
Fin .
ARCIFANFANO RE DEI MATTI .
Finchè ſcema la troppa .avidicà ,
Stia là dentro l'avaro
Fin che perde l'amor del ſuo denaro : '
Là dentro ſtia il furiofo
Finchè divien pierofo ;
E il prodigo non eſca
Finchè il meſchino è aſciutto come l' eſca .
Ora , che avete inteſo
Come doyete uſcir da queſti guai ,
Dite quando uſcirete?
Zi 4. Pazzi. Mai , mai , mai .
Garb . E di me che farà ? Se uſcir io deggio
Quando amica farò d'affanni , e guai.
Anch'io dico cogli altri mai , mai , mai .
Arcif. Di Madama Garbara
La pazzia fortunata
Giova de' Pazzi al Trono :
Onde la libertade ora le done . ( i fervi parti
( aprono la di lei Gabbia , ed ella eſce giuliva ,
Garb. Evviva l' Arcifanfano ,
Evviva il noſtro Re .
Sempl. Evviva l' Arcifanfano ,
Ma viva anco per me .
Arcif. Così mi date guſto ,
Evviva il voſtro Re.
Garb . Signora Gloriofa ,
Voi ſiete vezzoſa ,
Ma ftatene là .
Glor. Pietà , pietà , pietà .
Sempl. Oh Sordido avaro
Godete il denaro ,
Ma ſtate colá .
Sord. Pietà , pietà , pietà a
Arcif. Il prodigo odioſo ,
il pazzo furioſo ,
Giammaiuſcirà .
Fur. (
Malg.( 2
Garb Pietà , pietà , ſentire
Sempl. " Pietà , vi chiedoanch'io ;
Arcif. A voi l' affetto mio
Pietà negar non sà .
Glor,
AT TO SECONDO 121
Glor ,
Sord .(
Fur
Mall
Garb. Pietà voi proverete 1
Sempl (a 3 E avrete libertà ,
Arcif.
( saprono le Gabbie , e tutti cſcono a
Turi . Evviva l' Arcifanfano
Signor. della Città
Garb . ( Baciategli la mano
Semplid 2 In ſegno di umiltà .
Turti , Evviva l' Arcifanfano ,
Signor della Cità .
Evviva l' allegria
Evviva la pazzia ,
Che danno altrui non dà .
Evviva l' allegria ,
Evviva la pazzia ,
Che lieto ognuno fa .
Eyviva l' Arcifanfano ,
Signor della Città .

Il Re de Pazri per dar divertimento al nuovi fudditi vuol


introdurre il Ballo , onde un Maeſtro di Ballo Perfi
gnac diſegnando , e ricercando l'idea , inft uiſce i Bale
Lerini, li quali con varj caratteri eſeguiſcono quello che è
Stato loro ordinato .

Fine dell'Ain Secondo .

Gol, Drommi Giocoſi Tom , la F AT


1 122 ARCIFANFANO RE DEI MATTI .

AT TO T ER ZO .

SCENA PRIMA ,

CAMPAGNA CORT A.

SORDIDONE collo Scrigno , ed un badile ,


poi MALGOVERNO . 1 ;?
Sord. Erra , Terra , Madre Terra ,
Prendi , prendi , ferra , ferra ,
Il mio ſcrigno , ed il mio cor .
( cantando cava una fola , in cui ſeppelliſce la
Jcrigno , poi copre con la terra . Malgoverno
in diſparie oferva .
Ora queſti bricconi .
Non mi ruberan più ľ argento , e l' oro .
Ho naſcoſto , ho naſcoſto il mio teſoro . ( parte ,
Malg. Terra , 1 erra , Madre Terra ,
Laſcia , laſcia , a me dilerra
Queſto Scrigno , ch'è il mio cor . ( cava
la terra leva il teſoro , e lo prende .
O povere monete ,
Condannate in prigion , che avete fatto ?
Seppellir il denaro ? Or che gran matto !

SC E N A II.
MADAMA GLORIOSA , E DETTO ,

Glor: Eccodoſprezzator di mia bellezza .


Glor, in man che coſa avete ?
Malg.Un teſor , ſe il volete ;
Ma voi non vi degnate ;
Ma voi loro , e l' argento riculate .
Glor. Lo prenderò con patto ,
Che dite , ch' io ſon bella fra le belle :
Maig. Splendete come il Sol tra tante Stelle ,
Garb .
AT TO TERZO . 125
Glor. Ora contenta io ſono .
Mulg. Prendetelo , mia cara , io ve lo dono :
'Ile dà lo Scrigno , e parte :
1
S CE NA III.

MADAMA GLORIOSA , poi FURIBONDO :

Glor.
Non s' apprezza ,
,
Se non prende ,
Se non iende ,
Se son chiede',
Se non dà .
Fur. Laſcia , laſcia ,
Laſcia quà. ( gli prende lo ſcrigno ,
Glor. Oimè , che pel timore
Perderò delle guance il bel roſſore . ( parte ,

S CE N A IV .

FURIBONDO , poi MADAMA GARBATA ,

Fur.L ' Puseo de la Terra


Voglio far guerra
Con tutti i Re .
Garb . Così farete
Voi , e perchè ? 2
Fur. Non voglio niente ;
Tutto è per te. ( gli dà lo Scrigno , & parte,
Garb . Oh queſta è bella aſſai .
Chi nalce matto , non guariſce mai .
Che ho da far , che ho da far di queſto imbroglio :
L'ho donato una volta , e più nol voglio .

F2 SCE
ARCIFANFANO RE DELMATTI .

SCE NA V.
ARCIFANFANO , E DETTA ,

Karcif. Oldal bouincia rapaced


Quello , che tuo non è .
Garb . Tenere queſt' intrico .
Che del dinar non me n'importa un fico .
Non ſono intereſſata ,
Per fiori rendo frutti;
Mi ſpoglierei per tutti ;
Son tutta carità .
ops ES CE N A. VI

ARCIFANFANO , poi MADAMA SEMPLICINA ,

diavolo ha queſt' oro ?


Arcif CHHe
. ea re , che la fatato
Pare
Si vede , ch'è dinar mal acquiſtato .
Ma io , che ſono il Re,
Io ne poſſo diſporre a modo mio ;
A Semplicina mia dar lo yogl' io .
Eccola , che ſen viene :
Preſentarlo conviene
All' amoroſe piante ,
Come ſe io foffi un Cavaliere errante .
( fratlan
to che ſi fa il ritornello dell'aria , viene Madana
Semplicina .
Idolo mio diletto ,
Mi levo il cor dal petto ,
E lo conſegno a te .
Prendivo , o bella ,
Prendilo o cara ,
CH ' io ſono il Re .
Unico mio teſoro ;
Ahi per te languo , e moro .
Coia ſarà di me
Prendilo , o bella
Pren
in ATTO : TER 20 ", 125
Prendilo , o cara ,
Ch' io ſono il Re .
( le laſcia lo Scrigno , e parte ,

SCENA VII .

SEMPLICINA , poi SORDIDONE .

Ha detto la mia Mamma .


Sempl. M ' the quando si vuol bene fi regala .
Se mi regala il Re ,,
Dunque afferto ſuo ſarà per me .
Ma poi dell' amor luo
Che coſa ne vo' fare?,
Non lo voglio guardare ;
Non lo voglio toccare ,
E non voglio più fare
La gente innamorare
Di queſte luci rare , chiare , e avare .
Sord. Avare , o non avare ,
Che coſa vha a importare ?
Queſto denaro è mio ,9
Ed a voſtro diſpetto lo voglio ,
Si, lo voglio, lo voglio , lo voglio ,
Maledetto ! Che pena , che imbroglio ,
Non ſo dove naſconderlo più
Zitto , zitto , fo quel , che farò .
. : Liquefatto me lo beverò . (parte

SC E N A VIII ,

SEMPLICINA fola ,

Rede d' avermi fatto un diſpiacere .


C fatto ſervizio ,
L'oro delle fanciulle è il precipizio .
Mi diceva un di mia Nonna .
Il denaro tutto fa ;
E la povera oneſtà
Per cagione del denaro ,
Qualche volta ſe ne va . ( parte :
SCER
326 ARCIFANFANO RE DEI MATTI :

SCE NA IX .

CAMERA CON TRONO , E TRE SEDIE :

ARCIFANFANO con Guardie . poi MADAMA GLORIOSA ,


MADAMA GARBATA , E MADAMA SEMPLICINA .

Arcif. Unque
ue il Regno de Pazzi ( alle Guardie .
Dunq Vucl, che il ſuo Re fi uniſca in matrimonio :
Colpetto del ' Demonio ,
L'hanno ben ritrovatá fuor del mazzo ,
Per farmi diventar ſempre più pazzo .
E là ", giacchè le belle ,
Novelle pazze elle
Aſpirano de' Pazzi alla Corona
Vengano tu te tre ,
Che una di loro ſceglierò per me. ( parle una
Guardis , e arčifanfang va in foglio , vengono
ke tre Denne
Garb. Monarca , per voi carca
La Rocca della Parca
Sia ſempre , e ftia da voi lungi la Barca
Di Caronte , che l' alme a Stige varca .
Arcif. Viva la bella Laura del Petrarca .
Glor. Sovrano , ſempre fano
Il Cielo vi mantenga , e ftia lontano
Dal voſtro corpo il morbc oltramontano ,
Arcif. Elena ſiete voi del Ciel Trojano .
Sempt. Signore , con il core ( ente mirarlo .
M' inchino al bel fplendore ,
Perchè ho un po' di roſfore , ed ho timore
Di perder , ſe vi miro , il mio pudore .
Arcif. Siete ſorella del bambino amore .
Orsù , quel che volete ,
Chete , liete , diſcrete ,
Esponete , eledete , ſe potete .
Glor, Brama la mia bellezza
Del Trono la grandezza ,
Se la voſtra rozzezza non mi ſprezza .
' Arcif. A me troppo non piace la grallezza :
Garba
ATTO TERZ0 , ' ? 129
Garb . Io vi voglio pregare
Volermi, fe vi pare ,
Fra queſtepazze rare incoronare .
Arcif. Voi mi fareſte in pochi di crepare .
Sempl. Vorrei , e non vorrei ....
Spiegare i deſir miei .
Oime, che di vergogoa morirei .
Arcif. Ho inteſo , ho irtelo , e tu mia Spofa ſei .
Glor. lo ſdegno il voſtro Regno ,
E ſiete voi di mia bellezza indegno . ( parte .
Arcif. La bellezza ſuperba è un grande impegno .
Garb. Dell' allegria nemico
Sapete , che vi dico ?
Che giả di voi non me n'importa un fico . ( parte .
Arcif. Il Ciel m'ha liberato da un intrico .
Sempl. Ed io cofa dirò ?
Davvero io non lo ſo .
Arcif. Venice .
Sempl Signor no .
Arcif. Per darvi confidenza ſcenderò . ( Scende dal
Trono { vi a ſedere vicino a lei ,
Sempl. Oibo , Signore , cibo .
Arcif Lo ſcettro vi darò .
Sompl. Lo ſcettro mi darete . Ibprenderó ,
Arcif. Brava , brava .
Sempl. Pero ,
Che mantenere io vo '
Tutti , tutti quei patti , ch' io taró ,
Arcif. Coſa fon queſti patti
Sempl. Or li dirò .
Se Spoſa farò
lo ſempre farò
Quel mai, che vorrô .
Ne mai ſentirò .
Da voi dirmi no .
'Arcif. Non fon si coco .
Sempl. lo dunque men vo '
Spofa: mi non vo ' .
Arcif. Fermate , ſarò ,
Mia cara , un co gg .

F4 SCE
128 ARCIFANFANO RE DEI MATTI :

SC EN A X.

SALA .

SORDIDONE , MALGOVERNO , FURIBONDO , MADAMA


GLORIOSA , MADAMA GARBATA , Servi Parvi .
Tutti . Aper vogliamo
Da ſua Maeſtà
Il nome proprio
Della Città .
Ce n'anderemo
$ Se nol dirà :
42 Vogliamo il nome
Della Città .
Tuni . Saper vogliamo
Da ſua Maeſtà
Il proprio nome
Della Città .

SCENA ULTIMA :

AR ÇIFANFANO , E SEMPLICINA .
Arcif. Azzi , ſudditi miei ,
Azzi Or contenti larete ,
Tutti ſaper volete
Il nome della noſtra gran Città .
Ora , ve lo prometto , li ſaprà .
Vengano innanzi a noi
I ſei Pazzi novelli .
Io voglio , che da quelli ,
Uniti alla Real perſona mia
Il nome alla Cittadę oggi ſi dia . ( vengono
avanti fii Patti cantando ,
Saper vogliamo
Da ſua Maeſtà
Il proprio nome
Della Città
Arcif. Clà , diafi , o Miniftri ,
Una lettera a ognun dell' alfabeto ,
Che
ATTO TERZO : 129
Che il nome abbia a compor chiaro , e perfecto .
( iſervi pazzi danno a tutti una lettera dell' alfa .
beto , ed una anche allº Arcifanfano ,
Arcif. Su via tutti ſchieratevi,
E in buona confonanza , accomodatevi .
Or ora ſi vedra
Il nome della noſtra alma Città . ( li va accomoa
dando , ma non ſi vede nome perfetto ,
No , così non va bene ;
Tramutarvi conviene . ( li diſpone diverſamente ,
Così non viene ancora ,
E lo farò ben io venir or ora . ( li diſpone
diverſamente , e unendofi lui e gli altri ſi ve
de dalle lettere a formare queſte due parole IL
MONDO .
Arcif. Ecco il nome ecco il nome .
Sarete ſoddisfatti
Poco vi vuole a ſoddisfare i matti .
Nel Mondo albergano
I Savi, ei Matti;
E fi confondono ſpeſſo fra lor .
Chi pazzo credefi
Talor é ſaggio
Eſaggio credeli
Chi ha pazzo il cor .

Fine del Dramma i


· IL MERCATO

D I

MALMANTILE .

N
t
132

INTERLOCUTORI:.

IL CONTE della Rocca Giuriſdicente ,

LA MARCHESA GIACINTA Vedova .

LAMPRIDIO Governatore di Malmantile .

BRIGIDA Figliuola di Lampridio .

RUBICCONE Ciarlatano , $

BERTO Contadino Sciocco . +

LENA Contadina .

CECCA Contadina

Contadini ,
Venditori ,
Servitori , f

AT
IL MERCATO DI MALMANTILE . 133

A T T O P R I MO .

SCENA PRIM A.:)


Piazza ruſtica in pianura con Fabbriche antiche , e in
diſtanza il Caſtello di Malmantile ſopra una collina .
Varie botteghe amovibili con merci , e venditori ,
che formano il Mercato , e varj contadini , e con
tadine , che vendono i loro prodotti .

BERTO , LENA , é CECCHINA ai loro pofti.. LAMPRIDIO ,


il CONTE della Rocca , e BRIGIDA che palleggiano
per il Mercato , e RUBICCONE da un lato per
eſercitare la ſua profefione ,

Tutti cantano come ſegue .

HE bella feſta , che bel Mercato :


CHQui tutto èbello , quì tutto è grato ,
Non vi è Castello più Signorile
Del bel Caſtello di Malmantike :
Aria faniffima - Terra buoniſſima,
Che giocondiſſima per noi farà .

LENA , CECCHINA , E BERTO , is

Chi vuol Capponi , chi vuol Galline ,


Chi vuol comprare le ricottine
Chi vuol dell'Uva ſi accofti quà .
i IL CONTE , LAMPRIDIO , E BRIGIDA

Chi và , chi viene , chi compra , o vende ,


'EX al Mercato le ſue faccende
Ciaſcun può fare con libertà .
1
RUBICCONE . :)

Ecco , Signori , 1 operatore:


lo ſono un Medico di gran valore ,
Che a tutti reca la ſanità , TUTS
134 IL MERCATO DI MALMANTILE :

TUTTI.
1
Che bella Fefta , che bel Mercato . 1
Qui tutto è bello , qui tutto è grato ;
Non vi è Caſtello più vignorile
Del bel C # tello di:Malmantile :
Aria fani(lima- Terra buoniſtima ,
Che giocondiffima per noi farà .
Lampr. Che dice , Signor Conte ,
Di queſto bel Mercato :
Ne ha veduco un più bello in altro Stato ?
Il Cor ( eito , ve lo proteſto
Il Mercato miglior non vi è di quefto .
Ma voi di Mālmantile
Degno Governatore ,
Lo rendete migliore , e a meraviglia
Creſce la ſua belà la voſtra figlia .
Lampr. Oh Signor mi confonde ..
Troppa grazia mi fa coi detti fuoi....
Al complimento rispondete voi . ( a Brig .
Brig . Riſponderò come da me fi fuole
Liberi ſenſi in ſemplici parole .
Il Conte della Rocca
Per grazia , per bontà
Non ha fatto che dir la verità .
Lampr. Che tu fa benedetta .
( Par una Dottoreſſa . )
I Eon. Il Padre è ftolto , e un po ' leggiera è anch'ella.

LENA , CECCHINA , E BERTO .

Chi vuol Capponi , chi vuol Galline


Chi vuol comprare le riccottine ,
Chi yuol dell' Uva fi accofti quide
Lampr. ( totefti Contadini
Che vengono al Mercato ,
L'utile, che mi vien , non mi hanno dato ;
: Ho del Conte un pochin di ſoggezione . )
Via . Signor Conte , andate :
Paſſeggiate , comprate ;
E voi Figüuola mia
16
ATTO PRIMO .
Lo dovere fervir di compagnia :
Il Con, Se l'onor miconcede
Eccomi qui a fervirla . Coffre la mano 4 Brig.
Brig. Sono tutta diſpoſta a favorirla . ( paste col Coni

RUBICCONE .

Ecco , Signori , l'operatore :


lo ſono un Medico di gran valore ,
Che a tutti reca la ſanità
Lampr. ( Anche coſtui, che diceſi
Medico operatore ,
Dee col Governatore
+ Far la ſua obbligazione
Se vuol eſercitar la profeffione , ) ( da fo .
Galantuomo . ( a Rub.
Rub. Signore .
Lampr . Una parola
Rub. Eccomi ad ubbidirla . ( ſi accosta .
Se ha qualche malattia faprò guarirla .
Lampr. lo , per grazia del ciel, nella mia età
'Godo la ſanità .
Rxb. Sfortuna mia .
Lampr, Bacio le mani di Voſſignoria .
Rub . Signor , chiedo perdono .
Per far veder chi ſono ,
Davvero , io bramerei
Che aveſſe almen cinque malannio ſex:
La ſciatica , la gotta ,
La febbre , lo ſcorbuto , il mal d'orina,
Piaghe, fiitole , doglie per la vita ,
E farebbe da me toſto guarita .
Lampr. Signor operatore
Grazie al voſtro buon cuore ,
lo biſogno non ho del voſtro ajuto ,
Ma alla carica mia chiedo il triburo ,
Rub. Subito , immantinente .
Un teſoro , Signor , darle deftino :
Eccole per i calli un Cerottino .
Lampr. Io non voglio Cerotti ,
Rub. Ecco un arcano ,
Da cui vedrà portenti
136 IL MERCATO DI MALMANTİLE :
La polve mia per riſanare i denti . 1
Denti guaſti gelati ,
!
Dal verme divorati ,
Deboli traballanti ,
Nelle maſcelle infranti ,
Senza ferri, tanaglie , e pulicani ,
Colla polvere mia ritornan fani.
Lamp. Della polvere voſtra
Noi parlerem da poi.
Ora voglio da voi ... 1
Rub . Prenda , Signora ,
Prenda queſta porzion del mio liquore.
Queſto è un liquor gemmato
Coll' oro incorporato ,
Derbe compoſto , di radici, e fali ,
Di balſami, di gomme, e minerali ,
Buon per la digeſtione ,
Buon per la convulſione ,
Per calcoli, per febbri, ed etiſia .
Per dolori di corpo , e idropiſia .
Lamp. Buon per quel che volete ;
Ma voi non intendete
Quel che or da voi pretendo ... , 1
Rub. Eh , sì Signore , intendo .
Ella crede ch ' io ſia
Un di coloro , Ciarlatan chiamati .
Ecco quì gli atteſtati
Delle cure che ho fatto , Favoriſca ...
Lamp Io non voglio ſaper
Rub, Senta , e ftupifca
Noi ſottoſcritti facciamo fede
A chi nedubita , a chi non crede : 1
Che Rubicçone l'operatore
E’un uomo celebre , è un gran Dottore
Che ha fatto core da inorridir .
A Bobol ha guarito
Un etico ( pedito ,
A Siena ha riſanato
Un povero ſtropiato .
A Piſa ad un idropico 1
1
Donò la ſanità .
E per la verità
c ATTO PRIMO , 137
Diciamo , ed atteſtiamo
Che il gran Dottore ,
L'operatore
Ha riſanati
Tanni ammalati ,
Che dai maledici
Speciali , e Medici
Perſeguitato
Fu diſcacciato, per impoſtori
Viva il gran Medico i' operator . ( parte

SCENA II .

LAMPRIDIO , LENA , BERTO , CECCHINA ; ed altre


perſone come sopra.

Lamp. Er dir la verità non mi credeva

Tanta gente ha guarito ! lo gli fon ( ehiavo


Merita la virtù dove ſi trova
Eſſere riſpettata .
Mia figlia letterata .
Goderà di faper i pregi ſuoi ;
Vo'ch'egli venga a definar con noi :
Venite Contadine , e Contadini :
( Spendere non vorrei molti quattrini. )
Len . Se vuole un bel Cappone
Lo puol comprar da me .
Cecc. Se vuole un bel piccione
Nel mio ceſtino c'è .
Bert. Se vuol dell' ova freſche
Da me le troverà .
lo vendo roba buona
* 3
5. Di meglio non fi'dà .
Veda , prenda ,
Compri, ſpenda ,
lo vendo roba buona
Di meglio non fi dà .
Lamp. ( Queſta Contadiniella
Tanto è grazioſa , e bella
Che quafi quaſi, le piacelle a lei.
La
138 IL MERCATO DI MALMANTILE.
La ſua bella graziesta io comprerei :)
( da se parlando di Lena
Bert. Signor, ſe vuol deli? Ova ...,
Lamp. Si si , afpertate ( a Bert.
Bella ragazza , come vi chiamate ? ( a Lena .
Len . Lena ai voſtri comandi
Ceco. Signore un piccioncino ....
Lamp. Aſpettate un pochino . ( a Cecc.
Dove ſtate di caſa ? 1 ( 4 Len .
Leth. Sto quì poco lontano .
Bert Se vuol dell' Ova ...
Lamp. Acchetari , Villano ,
Laſciatemi veder che coſa avete ( a Len .
Lun. Ecco , Signar , prendete
Queſta graſſa Gallina .
Lamp. Datela quì ( Che morbida panina . ) ( da sci
Mi farefte il piacere
Di portarmela a cafa ? fa Lena ,
Len . Si Signore
Bert. Sono freſchi , Sigpor...
Lamp. Che ſeccatore .
Len. Quanto la pagherete ? ( Lamy,
Lamp. Tutto quel che vorrete ,
Baita , che voi vogliate . . ,
Cecc. Vuol comprare da me
Lamp. Non mi leccate .
Beila Lenina
Cara carina
Queſta Gallina
lo comprerò . ( Len ,
Non mi leccate
Non mi annojate
Da voi comprare
Per or non yo ' . ( a Cecca ; « Berto ,
Sarà perfetta
La Gallinetta ,
Ma grazioſetta
Voi ſiete ancor , Ca Lente
Ma che inſolenza :
Che impertinenza
Che ſeccatrice ,
Che ſeccator ! ( a Cecce , e Berte ,
Vi
ATTO PRIMO . 139
Vi aſpetto in Caſa . la Lena .
Tacete un po . ( e Cecce , e Berto .
Venite prelto . Ta Lena .
Comprar non ' vo ' . ( a Cecca , c Berlo .
Andate al diavclo
Non ſi può vivere
In piazza a ſpendere
Più non verrò . ( parte

SCE NA 111 .

LENA , CECCA , BERTO , ed altri come fopra .

Cecc He cara Signorina !


.
Len . Non v'impacciare con i fatti miei .
Cecc. Ancor io , ſe voleffi
far la grazioſa con i compratori ,
Acquiſtarmi potrei degli avventosi.
Bert. Si vendon facilmente
I capponi , ipollaſtri , e le galline
Facendo ilgiocolin colle manine
Len . Via tacete , invidioſi
Son giovine onorata
Non ſono una sfacciata,
E ſe mi ſtuzzicate niente niente
Non mi voglio ſcaldar fra tanta gente ,
Son chi fon ; mi maraviglio
Dir di me non ſi potrà ,
E tacere io vi conſiglio ,
Che per voi meglio farà ..
Se mi dicon , ch ' io ſon bella ,
Se vezzoſa alcun mi appella ,
Non fi offende l' oneſtà ,
La pecorella
Nel mezzo al prato
Serba illibato
Suo bel candor
Son poverella
Ma innocentina ,
Son tenerina
Dolce di çor ( parte :
SCE
140 IL MERCATO DI MALMANTILE

:: . SCE NA IV .

CECCA , BERTO , E DETTI come ſopra .


H quanto mifa ridere .
Cecc . e !
Se l'uſanza di lei non fi fapeſſe !
Bert. Zitto , non mormorate .
Cecc . E' ver , voi dite bene
Mormorar della gente non conviene .
Bert · La Lena è malizicía .
Cecc. Con cento ſa all' amore .
Bert. Or col Governatore
Uſerà l' arti , che con altri ha ufate .
Cecc , Zitto ; non dite mal .
Bert, Non mormorate .
Cecc. Di lei ne lo di belle ,
Ma parlar non conviene .
Bert, Anch'io ne ſo ;
Ma vo' tacere , e mormorar non vo'. “
Cecc . Con Paſqual , con Medoro
L'altro di ľ ho veduta .
Bert. Da tutti è conoſciuta
Si ſa , che non fa far , che ragazzate ,
Cecc. Zitto ; non dite mal .
Bert. Non mormorate .
lo l'ho veduta con più di cento
Far la vezzoſa per civettar
Ma non ſta bene di mormorar .
Dietro la porta
L ' ho ritrovata
L ' innamorata
Sapeva far
Ma non ſta bene di mormorar ,
}
So tante coſe
Ma non le dico
Un certo intrico
So , ch' è accaduto
Ed ho veduto ...
Non vo' parlar .
Che non ſta bene di mormorár . ( partei
SCE
ATTO · PRIMO ; 141

S C E N A V.

CECCHINA , ed ALTRI , come ſopra .


Cecc. Erto è un' uomo prudente,
BE Dice tutto , e gli par dinon dir niente .
Dicon , che il mormorare
Della femmina fia coſtume , ed arte 3
Ma tan gli Uomini ancor la loro parte .
lo dico quel , che dico
Non già per mormorare ;
Ma non ſo tollerare ,
Veder , che tante , e tante
Hanno più d'un' amante , ed io meſchina ,
Che di fare all amor talvolta bramo ,
Non trovo un cane , che midica ; lo tamo .
Se neſſuno ora non c'è ,
1 Verrà un giorno ancor per me.
Poverella - Tenerella ,
Per amore , o per pietà .
Qualcheduno mi amerà .
Come l'altre voglio far ...
Ma non voglio mormorar.
Se bonina - Modellina
La Cecchina ſi vedrà
Qualchedun mi ſpoſerà . ( parte ,

S CE N A VI.

CAMERA IN CASA DI LAMPRIDIO ,

IL CONTE , E BRIGIDA,
Brig . caro Signor Conte ,
Non mi laiei si preito . Favoriſca
Di reſtare con me ; mi divertiſca ..
11 Cont. Veramente , Signora ,
Io non ho gran talento
Per dar divertimento , e non vorrei
Vi volelte ſpaffar de' fatui miei .
Brigi
142 IL MERCATO DI MALMANTILE .
Brig. So la mia obbligazione .
Il mio cuoreha per lei riſpettazione ,
Il Cont. ( Tanta bellezza unita
A si granfcioccheria non è un peccato ? )
Brig. ( Le cerimonie mie l'hanno incantato . )
Il Cont. Verro , ſe il permettete ,
Verrò fpefio a trovarvi .
Brig. Ella è Padrone ;
Anzi mi farà grazia ,
E quando ella verrà ,
lo la riceverò con gran bontà .
Il Cont. E ' la voſtra bontà ſingolariffima .
Brig. Oh coſa dice mai ? Serva umiliflima. ( s'inchina ,
Il Cont. On quanto pagherei che nel mio Feudo
Venite ad albergare .
Brig. In verità
Non fo comemi faccia a reſtar quà .
do che ſono nutrita
Con Nobiltà fiorita ,
Viver con queſta gente villanaccia
Mi vengono i roffori fulla faccia .
Il Cont. In fatti io lo diceva ,
Trovar peggio per voinon li poteva.
Brig . Bafta ; ſpero che un giorno
La ſtella mia riſplenderà propizia ,
E che la ſorte mi farà giuſtizia .
Signor Conte garbato ,
Favorilca di grazia , è maritato ?
Cont. Non ancora . Ho uun impegno
Con certa Vedovella
Nobile , ricca , e bella ,
Ma non è ſoddisfatto il genio mio :
Siete più bella voi .
Brig. Lo credo anch'io .
Però ſe il Signor Conte
Moſtra per me della benevoglianza ,
Ho anch' io per lui della concomitanza :
Il Cont. Veggo che corteſiffima
Siete verfo di me .
Brig. Serva umiliffima.
# Cont. Per. or deggio lafciarvi ;
Tornerò a incomodarvi .
Vici
ATTO PRIMO.
143
Vicino a' voi mi ſento
L'anima giubilar per il contento .
il feren di quelle ciglia
Mi conforta , mi conſiglia
A ſperar d'amor la pace
La fua face - a riſvegliar .
Quelle guancie porporine
Son due Role damaſchine ,
Può quel labbro vezzoletto
Il mio petto riſcaldar". ( parte :
SC E N A VIL

BRIGIDA , poi LAMPRIDIO .


. ' L Conte mi vuol bene ,
E di me ;
Ma vi vorrebbe un Principe dAltezza
Per la bella beltà di mia bellezza .
Pure , ſe prettamente
Una sorte miglior non mi fi appreſla ,
Mi baſterà di diventar Contefla .
Lamp. Figlia, cosi foletta ?
Brig. Signor Padre ,
Favoriſca mandare
Subito a comperare
Per un meſſo , pedone , o cavalcante
Una cuffia , un andrie , e un guardinfante :
Lamp. Ma perchè queſta coſa ?
Beri. La figlia ſua di un Cavaliere è { pofa .
Lamp. Come ! Come ! Narrate .
Brig. Il Signor Conte
Va di me ſtupefatto
E mi vuole fua fpola in ipfo fatto .
Lamp. Ti ringrazio fortuna . Veramente
Si vede che tua Madre ,
Ch' era donna di nobili penſieri ,
Ebbe grande amiſtà coi Cavalieri .
Brig. Anch'io , ſe andrò in Città ,
Vo' praticare il fior di Nobiltà
Lamp. Appunto , ora è venuta
Una Dama da noi, ch ' io non conoſco :
144 IL MERCATO DI MALMANTILE .
to non ſono avvezzato ai complimenti
Vo' che tu la riceva invece mia .
Brig. Venga la tratterò con corteſia .
Lamp. Ei ; dite a quella Dama , ( verſo la ſcena ,
Che ſe vuole venir , ' venga di quà .
Brig. Bella coſa è , Signor , la civiltà .

SCENA VIII.

> LA MARCHESA , E DETII .

La Mar. Erva di lor Signori .


Lamr . Schiavo , Padrona mia .
Brig. Con un tributo
Doflequioso riſpetto io la faluto .
Chi è di là ? Da ſedere .
La Mar, Signor bramo un favore' ... ( Lamp
Brig. lo lon la figlia del Governatore .
La Mar. Seco‘me ne conlolo .
Brig. E compitilina
Favorilca feder . Serva umiliſfima .
Lamp. ( Gran figliuola ! )
La Mar. Perdoni...
Brig. Favoriſca ledere , e poi ragioni. ( fiede.
La Mar. Vorrei, .con permiflione
Della di lui figliuola,
Con il Padre parlar da ſolo a ſola .
Brig . E ' ver che i Illuftriffino
Mio Signor Genitore
Di qui e il Governatore ;
Ma s' egli è il Principale ,
Nel Governo ſon io collaterale ;
Lamp. Certo , la mia figliuola
Fa tutti i fatti miei
Chi vuol meco parlar parli con lei .
La Mar , Dunque alla ſua preſenza .
Svelerò le cagioni...
Brig. Favoriſca federe, e poi ragioni. ( fede
Lamp.( Che tu fia benedetta.
Che nobile maniera !
E' propriamente una ceremoniera, ) ( da les
Le Mar,
ATTO PRIMO : 145
La Mar. Voi ſapete , Signori ,
Che l' amore , e il timor ion due Gemelli .
Brig Favoriſca il ſuo nome , e poi favelli ,
Lamp, Brava !
La Mar. Io ſon la Marcheſa
Giacinta di bel Poggio .
Vedova di poch' anni , a cui la fede
Diè il Conte della Rocca ,
E dev'eſſere il conte a me marito ,
Brig Baſta , Signora mia , balta ho capito , ( s'alza
il Conte della Rocca
Con ſua buona licenza
Diede a un altra beltà la preferenza
Una ſpoſa averà pregievoliſſima .
E laſpoſa fon io . Servaumiliflima .
Marcheſina Vedovella
Siete cara , fięte bella ;
Ma vi manca un non ſo che ,
Che ritrova il Conte in me .
Un' aria nobile
Un vezzo amabile
Un'occhio tenero
Che in voi non vi è
Se lo ſperate
Voi vingannate .
Non vi èpericolo
Conoſce il merite
Quel cor amabile
Tutto è per me. ( parta

SCE NA IX .

LA MARCHESA , LAMPRIDIO :

On curo i detti fuoi .


Le Mar. N'Mi spieghero con voi.
Lamp. Coſa volete ,
Cara Signora mia , che in ciò vi dica ,
Meco il tempo gettate e la fatica .
La Mar. Voi , che Padre le ſiete ,
Voi pur ſeconderete
La voſtra figlia in fimile pazzia ?
Gol. Drammi Giocoſi Tom , he Lame
146 IL MERCATO DI MALMANTILL :
Lamp. Pazza la figlia mia ?
La Mar.Sella pretende
Il Conte della Rocca ...
Lamp. Brigida non è ſciocca .
La Mar. Un Cavaliere ,
Se pretende ſpoſar ...
Lamp. La mia ragazza
Figlia è d' un uom civile
Sono il Governator di Malmantile :
La Mar. E ' ver , ma non per queſto ...
Lamp. Non parlate così : ve i'avvertiſco .
La Mar. Che vorreſte voi dir ?
Lamp. Vi riveriſco . ( parte ,

SCE NA X.
!
LA MARCHESA Sola .

Padre e figlia egualmente


Sono arditi di cuor , ſtolti di mente ,
Ma non ſariano meco
Audaci a queſto ſegno .
Se il Conte non aveſſe
Di coſtei fomentato il folle amore .
Ah pur troppo m ' inganna il traditore ,
Non vi è coſtanza al mondo ,
Non vi è più fedeltà ;
Miſera mi confondo ,
Tutto penar mi fa .
Ma ſe il crudel ritrovo
Lo ſdegno mio ſaprà ,
OP amor ſuo rinnovo ,
il tromi pagherà . ( parte ,

SCE
ATTO PRIMO :

SCE NA XI .

BRIGIDA , poi LAMPRIDIO :

Bris La Signora Marcheſa


Se torna a importunarmi,
Della mia civiltà ſaprò ſcordarmi,
Son umile , ſon buona ,
Son la ſteſſa prudenza ,
Ma perdo la pazienza facilmente :
Non mi poſſo tener con certa gente ,
Lamp. Figlia , figlia , una viſita .
Brig. Chi è , che vuol farmi onore ?
Lamp. Un arciſtupendiffimo Dottore .
Un Medico eccellente ,
Che ho conoſciuto in piazza ,
Che defia riverir la mia ragazza .
Brig. Mi conoſce ?
Lamp. E ' informato ,
Della voſtra ſapienza è innamorato ,
Brig. Venga , quand' è così .
Lamp, Figlia , fatevi onore eccolo qui .
SCENA XIL

RUBICCONE , & DETTI , poi la LENA , poi Berta :

Rub.Mla Signora , a voi minchino .


Che bel volto peregrino . .
Mi ha ferito in ſeno il cor .
Brig. ( Ecco di mia beltà gli uſati frutti.
Tutti reſtano preſi ; incanto tutti . )
'Lamp. Che dite di mia figlia ?
Rub. Lamiro , e nel mirarla io mi confondo .
La più bella di lei non vidi almondo . ?
Brig. Effetto della grazia ,
Che previene da lei pregievoliſſima.
Rub. Anzi inerito fuo .
Brig. Serva umiliffima,
Lamp. Che ne dite ? ( a Rubicone
Gz Rab,
148 IL MERCATO DI MALMANTILL ,
Rub. E ' un incanto .
Lamp. ( Ma non ſapete ancora ,
Che gran pezzo ella ſia di Virtuoſa ,
Domandatele un poco qualche coſa . )
Rub. Signora , io mi conſolo
Divedere una giovane
Sì bella , e virtuofiffima,
Mi rallegro davver .
Brig. Serva umiliſſima .
Lamp. ( Domandatele un poco
Di Legge , Medicina , 0 Matematica ,
Sentirete , che in tutto è donna pratica . )
Rub. Sa ancor di Medicina . ( a Briga
Brig. Ne ſo quanto conviene .
Rub. Saprà da che proviene
La febre ,l'emicrania , e l' etiſia
Lamp. Preſto ,figliuola mia , fatevi onore .
Brig. La febre mio Signore
Vien dall' alterazione ;
Lo ſputo è la cagione
Dell' etiſia funefta .
Vien l'emicrania dal dolor di tefta :
Lamp. Ah ! Che dite ? ( « Rubi
Rub. Braviſſima
Non ſi può far di più .
Brig. Serva umiliffima .
Rub . Si conoſce , ſi vede , ſi fa
Di quel volto la rara belà ,
Ma del bello ſi apprezza ancor più
La famoſa ſtupenda virtù ,
Lampa Ma del bello ſi apprezza ancor più
La famoſa ſtupenda virtù .
Brig, Quel , ch' io ſono , Signore , lo ſo ,
Ma di queſto vantarmi non vo ',
Non è facil trovare oggidi
Una donna , che parli- cosi .
Lamp, Non è facil trovar oggidi
Una donna , che parli così .
Rub. Si lo dico ; Voi ſiete un incanto
Lamp. E ' un incanto mia figlia davver .
Brig. Il ſapere fu ſempre il mio vanto
Lamp Il ſuo vanto fu ſempre il ſaper
Se
ATTO PRIMO .
Se ſi ricercano
Del mondo i termini
No , non ſi trovano
Di tali femmine
Che quando parlano
Diano piacer .
Brig. Voi ſiete un gran Dottore
Lo riconoſco affè .
Lamp. Un uom del ſuo valore
Fra gli uomini non c'è .
Rub. Un uomo di buon core
Ritroverete in me .
Brig. Siete voi nobile ?
Lamp. E' nobiliffimo .
Brig. Siete voi ricco ?
Lamp . Egli è ricchiffimo.
Rub. Per la mia naſcita
Per il mio merito
Io ſon notiſſimo
Per le Città .
iez Viva il ſapere
Viva il potere
Viva la ſcienza
ch La nobiltà .
'Leni La gallina gli vengo a portar
Che ſta mane voleva comprar.
'Lamp. Si , carina , mi fate piacer .
La gallina laſciate veder .
Brig . Quella donna ſi faccia partir
Contadine non poſſo ſoffrir .
Len . Che gran nobiltà ,
Rub. Partite di quà .
Len Non voglio partir .
Lump . Laſciatela ſtar .
Brig. Non voglio ſoffrir .
Rub. Non vuol ſopportar.
Len . Laſciatemi ſtar .
Bert. Dell ova freſche chi vuol comprar ?
Brig. Queſt' altro Villano
Sen vada di quà .
Bert. Volete dell' Ova ? ( a Lamp
Lamp, Ritirati in là .
G 3 Bert,
1501 IL MERCATO DI MALMANTILE :
Beri. Dell' Ova Signore . ( a Rub,
Rub. Non fanno per me .
Bert. Son freſchi Signora . la Brig.
Brig . Non parlo con te
Lin, Non far che ſi offenda
La ſua nobiltà . ( a Berti
Brig. Ciaſcuno m' intenda
Partite di quà .
Leni )
Berr.) a 2 lo voglio ſtar quà .
Brig.) Partite di quà ,
a 2
Rub . )
Lams. Fermatevi quà . ( alla Lena :
Len . )
B:: t. ) 4 3 Quà , quà , quà .
Lamp :)
Brig. ) Qua quà ( burlandoli ,
Rub ) Partite di quà .
Len. Chi vuol Piccioni ?
Brig. )
Bubja 2 Che Villanacci .
Bert . Chi vuol dell' Ova ?
Biig . )
Rub. ) a 2 Che inſolentacci .
Lamp . Ma non gridate .
Ma non ftrillate
Ma ſtate zitti
Per carità .
Tutti , Non poſſo ſtare
Non vo ' crepare
Che impertinenza
Che prepotenza
Queſt' inſolenza fi finirà i

Fine dell'Atto Primo .

AT
151
ATTO SECONDO

SCE NA PRIMA ,

* GIARDINO IN CASA DI LAMPRIDIO :

IL CONTE , e la MARCHESA .

La Mar Vefa mi de la fede ingrato


Il Cont. Voi vi lagnate
10 A torto del mic amor .
La Mar. Veggio il bel frutto
Di un volubile cor . Crudel , fo tutto :
IL Con . Voi mi rimproverate
Perchè con queſta ſemplice
Finger provai per divertirmi alquanto ,
Ma alſincero amor mio fedel mi vanto .
La Mar. Voi ſiete un menzognero .
Le prometteſte amor .
Il Con . No , non è vero :
La Mar. Ella non ardirebbe
Dir, che le prometteſte il cuor , la mano,
Se generoſo , umano
Seco ſtato non foſte , e luſinghiero .
Il Con. lo prometterle il cor ? No , non è vero .
Finſi d'amore il foco :
Per trattenermi un poco
Per diletto tal ora io ſcherzo , e rido ,
Ma voi ſiete il mio bene , ea voi ſon fido .
Non temete mio dolce teſoro
Ch'io mi ſcordi la fede , l amor ,
Vi promiſi la mano , ed il cor ,
E a voi ſerbo la mia fedeltà .
Per pietà . Non mi fate languir
Mi vedrete a voftr' occhi morir
Se conforto quel cor non mi dài
A voi ſerbo la mia fedeltà . ( parte

GA SCE
IL MERCATO DI MALMANTILE :

S CE N A II.

: LA MARCHES A Jola i

s'egli di geloſia mi dà il tormento


Di queſta pretontuoſa ,
Che mi fa foſpirar vo' 'vendicarmi :
Si sì voglio provarmi
Per punire la Figlia , e il Genitore ,
a
Sia mandato un miglior Governatore .
Saprò l' altero orgoglio
Punir di quell'audace .
Se turba la mia pace ,
Mi voglio - Vendicar .
All'onor mio s' aſpetta
Ricuperar quel core
E ſon per troppo amore
Coſtretta - a dubitar , ( parte ,
SCE NA III.
LA LENA fola .

Hºverneutvendere il mio cori


Ma ſon tanto poverina
Non ritrovo il comprator ,
Mi diceva mia Madre .
Che venendo al Mercato
Qualcun , chemi voleſſe avrei trovate ,
Si vengo di buon ora
Ci ſto fin mezzo giorno
E a caſa ſola , poveretta , io torno ,
Ma tanto cercherò ,
Che un qualche giorno lo ritroverò ,

SCE
.: ATTO SECONDO : 153

SCENA I V.

BERTO , e la SUDDETTA .

Bert . l'
Vorrei vendere anche me
Ma neſſuna non ſi trova ,
Che mi dica voglio te .
Len . ( Ecco Berto , Coltui
Quando viene al Mercato
Procura ſempre di venirmi allato . ) ( da ſe ,
Bert. ( Ecco qui la Lenina ,
Per dir la verità mi par bellina , ) ( da ſe
Zen . (S' egli ſi dichiarafle;
Chi fa ? ... Ma io la prima
Non vogli eſſere certo a dichiararmi . ) ( da se
Bert. Siamo da maritar voglio provarmi . ( da fe .
Buon giorno Ragazzotta .
Len . Buon dàBerto .
Bert. Dove andate ?
Len, Ritorno a caſa mia .
Bert, lo vi poſſo ſervir di compagnia .
Lon . No , nc , me ne ricordo
Sono con voi ſdegnaca ,
Che mi avete teftè mortificata .
Bert_Se ho detto qualche coſa
Per il Governatore ,
L'ho detto anch 'io perchè vi porto amore ,
Len, Oh certo !
Bert. In verità
Vi voglio bene .
Len. Andate via di quà .
Beri . Sola volete andar
Len . Voglio andar fola
Già ne ſono avvezzata .
Meglio ſola , che male accompagnata ,
Bert. Ah furbetta , furbetta .
Vi raſſembra , ch' io ſia da diſprezzare ?
Ma diſprezza 'tal or chi vuol comprare .
Len . Io non vengo a comprar , vengo per vendere .
Bers. Qualche coſa ho ancor io da poter ſpendere .
GS Leni
194 : IL MERCATO DI MALMANTILL .
Zen. Se volete comprare andate in piazza .
-Bert. Voglio comprare il cor di una Kagazza .
Len, Andatilo a cercar lo troverete
Bert. Il voſtro comprerò , ſe mel vendete .
Len . Queſta è una mercanzia
Che ſi deve comprare a caſa mia .
Bert. dridiam ; vetro con voi .
> Len . No , no , mia Madre
M'ha detto , ch'io non vada accompagnata ,
Se non ſono promeffa , o maritata .
Bert. Dunque per non laſciarvi andar più ſola ,
Di volervi (polar vi do parola .
Len . Davver ?
bert. Davver , carina .
Datemi la manina .
'Len. Sigror no
Aſpettate un pochino ,
Beri. nfpetterò ,
Len . ( Voglio pria conſigliarmi. )
Beri Avvertite , ragazza , a non burlarmi.
Ritorno in ſul mercato .
Nella folita ſtrada
Ci troverem , caretta
E chi primo ci va primo fi aſpetta .
La mia ſpeſina Lenina farà .
E ſul mercato con me ifi vedrà .
Quando ti parlano - voltati in là .
A chi ti cerca riſpondi così.
Queſto è il mio caro
Che mi ha fpofata
Son maritata - Signori sì .
Oh che contento
Che al cor mi ſento
Venga quell' ora
Yenga quel di , ( partes

SCE
ATTO SECONDO : 155

SC EN AVV:

LA LENA , poi LAMPRIDIO :

Len . Bento,per un marito


Ma fe meglio trovaſſi a giorni miei Å
Con un altro miglior lo cambierei ,
Lamp. ( Eccola nel Giardino .
Affè , che quel viſino m 'innamora .
Le voglio ben , ma non l'ho detto ancora . )
Len. ( Bafta ; ci penſerò . )
Lamp. Lena
Len. Signore .
Lamp. Spiacemi del rumore
Seguito in caſa mia , non temete ,
Vi potete tornar quando volete .
Len , Ch Luftriſſimo no .
Dalla figliuola ſua non tornerò .
Lamp. Mia figlia ſi marita
Col Conte della Rocca 2
E allor , che più non c'è
Voglio , che voi venite a ſtar con me .
Len. Voflignoria perdoni
Son giovane d'onore
Non vado in caſa del Governatore ,
Lamp . Di che avete timor ?
Len. Preſſo la gente ,
Non vo' diſcreditarmi.
Voʻcercar l'occaſion di maritarmi,
Lamp. Credete , che non ſia
Facile il maritarvi in caſa mia ?
Len , I noſtri contadini
Vogliono , che le loro innamorate
3 Stiano in caſa modeſte , e ritirate .
Lamp. Lena mia in concluſione
Voi non ſiete un boccone
Da ſtrappazzar così . La voſtra mand
Degna è d 'un gran Signor , non di un Villano :
Len, wh coſa dice mai ? Lei mi mortifica
Contadina lon nata , e il mio deſting
G6 Mi

сC
IL MERCATO DI MALMANTILE ,
Ni_obbliga ad iſpoſare un contadino .
Lamp. E ſe un uomo di garbo ,
Un uomo letterato ,
Un Signor graduato
Vi volefle fpofar ?
Lex . Non lo che dire ,
Se foſſi deſtinata
Ma non ſono , Signor , sì fortunata :
Lamp. E pur vi è una perſona ,
The ha titoli , che ha gradi , e facoltà ,
Che per voi non avria difficoltà .
Zen, Un Signor titolato ,
Un Signor graduato
Inclina all' amor mio ?
Lamp. Si, un gran Signore , e il gran Signor ſon lo .
Lon. ( Capperi . Una fortuna
Saria queſta per me . )
Lamp. Su via parlate .
Len. Lo conoſco , Signor , voi mi burlate .
Lamp. Ve lo dico di core ,
Ardo per voi d'amore .
Se mia figlia fi fpofa , io reſto ſolo ,
E mi vo' maritare anch' io di volo .
'Ion . Ma vorrà una Signora ...
Lamp. No , non voglio
Con Madame, o Signore aver imbroglio ,
Con voi faró felice ,
Se volete vi. fo Governatrice .
Lin . Governatrice ? Capperi .
i Allor la sfoggierei .
( Se diceffe davver lo piglierei )
" Lam Tant è , ſe mi volete
Cara , vi { pofero .
Non lo dite a neſſuno:
Len, lo tacero .
Ma poi non mi burlate :
Lamp. Lena non dubitate ,
Preſto farete mia , ve lo prometto :
Len, Il cor per l' allegria balzami in petto
Coll' abito da ſpoſa
Se anch' io mi veſtirò ,
Più bella , e più yezzola , il
Spoa
ATTO SECONDO 157
Spoſina , anch' io farò ,
La teſta a tutta moda ,
Col cerchio , e colla coda
A paſſeggiare andrò ,
E con un occhiatina
La gente ammazzerò . ( parte :

S CE N A VI .

LAMPRIDIO folo .

Ofto
Lamp.Th uelch'io fonlivenuto
gnorile ,a Malmantile
volto
Quegli occhi, quella bocca , e quel naſino
Mi han fatto per amor tornar bambino ,
Della mia Vedovanza
Sono annojato , e ftracco
E la voglio fpofar corpo di Bacco :
Ma ... Lampridio Lampridio ... una parola ,
Che dirà la figliuola ?
Brigida , che ha penſieri da Sovrana ,
Che dirà , s'io mi ſpoſo a una Villana ?
Eh v ho da penſar io .
Soddisfo il genio mio ... Ma piano un poco
Sono un Uomo civile ;
Sono il Governator di Malmantile .
Penſieri a capitolo
Che abbiamo da far ?
La carica , il titolo
Mi fanno penſar .
Mi dice 1 amore
Contenta il tuo core ,
L ' onore mi dice
Non fare, non lice
Che abbiamo da far ?
Nel cor poverello
Campana martello
Sentire mi par
Che dicano , che parlino ,
Che gridino , che ciarlino
Oh queſta sì ch'è buona
Oh queſta sì , ch'è bella
La
IL MERCATO DI MALMANTILE :
La cara Villanella
Contento vo' ſpoſar
( parte 3
S CE N A VII .

BRIGIDA , E'RUBICCONE ..
Brig. Ada innanzi favoriſca
Rub. VAda Tocca a lei , mi compatiſca .
Brig. Le ſon ſerva ,
Rub . A lei, mi inchino .
Brig . Pare proprio un ' amorino .
Rub. Tutta grazia , e civiltà .
a Viva ſempre la belrà .
Brig. Signor , nel voſtro volto
Amor con dolce cura
Collocata ha dei cor la cinofura .
Rub Eſpre ffion e belliffima ,
Degna appunto di voi.
Brig . Serva umiliflima .
Rub . Chi farà il fortunato
>
Che la grazia averà
Di pofledere una sì gran beltà ?
Brig . Fin or mi ha vagheggiato
Un Conte tits laro , e ſe non trovo
Preſto un qualche partito più magnifico
Con il onte mi ſpoſo , e mi mortifico :
Rub. Non fo per dir , Signora ,
Ma ce to in cala mia
Di titoli non evvi careftia .
Brig. E quai ſon queſti titoli
Dite ; fi può fapere ?
Rub. Eccoli qui, ve li farò vedere . ( le mostra il libro

( Con tal caricatura di Privilegi .


Prevalere mi vo ' dell'impoftura . )
Ecco quì un Marcheſato ,
Che il Padre mi ha laſciato .
Ecco Signora mia ,
Ecco una Baronia .
Ecco quì uca Contea, ma queſto è niente ,
Son di trenta Città giuriſdicente
Bris
CATTO SECONDO
Brig. Ella è giuriſdicente ?
Ella è Conte , e Barone , ed è Marcheſe ?
Ella è molto onorevole .
La fua gran nobiltade è ftrabocchevcle .
Rub. Nell' oro ; e nell' argento
In caſa mia fi ſguazza
Si tripudia , fi gode , e fi folazza .
Brig.Miha detto il Padre mio , cioè l'Illuftriffimo
Signor Governatore
Ch'ella di Medicina era un Dottore .
Rub. Son Medico egli è vero .
Ma nol fo per meſtiero
Brama di far {piccar l'abilità .
E medico ciaſcun per carità .
SCENA VII .
$ 611169 1
CECCA , E DETU I 197
Cecc . O H
CeSignor unto di v3oi .
rco appCiarlatano

Brig. Con chi parlate ?


Cecc. Con coſtui , che le genti ha corbellare ,
Rub. Voi non mi conoſcere .
Cecc. Eh ſo ben io chi fiete .
So che avete venduto
Le porcherie , che laſciano gli armenti
Per un ſegreto da pulire i denti,
Rub. E una pazza coſtei, ( A Bright
Brig. Me bo figuro
Ai detti , alle parole .
Ma dalla nebbia non fi ofuſca il Sole ,

S CE N A IX .

BERTO , E DETTI :

Bert. O MAI mercato fin ora

Vi ho cercato in vano .
Brig. Con chi parlate , voi Gia Bert
BAE Col Ciarlatano ,
Brig,
IL MERCATO DI MALMANTILE ,
Brig. Oh ruſtica progenie
Così parli d'un Conte , e d'un Barone ?
Bert. E ' un Barone coſtui? Non lo ſapeva
So , che in piazza ei vendeva
Le Pillole , i Cerotti , e l' Orvietano ,
E l'ho ſempre creduto un Ciarlatano .
Rub. Gente ſenza riſpetto , e civiltà .
Brig. Egli medica ogn ' un per carità .
Bert, Quand'è così , ſcuſate .
Datemi un Cerottin , ſe lo donate :
'Cecc. Quand ' è così , Signore ,
La roba per i denti io vi ho pagato .
Datemi il mezzo paolo , che vi ho dato .
Rab Mezzo paolo fraſchetta ?
Non pagaſti nemmeno la boccietta .
Vattene via di quà .
Cecc. Che bella carità
Vendere per i denti una ſporcizia ?
Bafta così , mi farò far giuſtizia ..

SC EN A X.
1
RUBICCONE , BRIGIDA , E BERTO : 1
' Rub . 1
Ma con tale genia vi vuol pazienza ,
Brig . Vi giuro , nell' udir tal vituperio
Mi fi aveva ſcaldato il menſenterio .
Rub. Meſenterio ? Braviſſima ,
Siete erudita affai .
Brig. Serva umiliflima .
Bert . Fate , che in grazia voſtra
Mi doni un Cerottino .
Fatelo , e quattro mela anch' io vi dono ( a Brig.
Brig. Talpa , Selce , Villan , non fai chi ſono
Bert. Uh uh quanta fuperbia ! Voſtro Padre ,
Ch' ora
governator di Malmantile
Nato è anch'egli Villan nel mio Cortile ,
Brig. Oime! Quel temerario
Quel mentitor , quell' uom ſenza riſpetto
Mi fa venir le convulſiopi al petto .
Rub,
ATTO SECONDO 16.1²
Rub. Preſto , preſto uno ſpirito ,
Che vi conforterà .
Brig . Povera Nobiltà !
Povera Stirpe mia !
Povera , e nuda vai Filoſofia .
Infolente ( a Berto ) Mi vien male :
Preſto , prefto , date quà . ( chiede lo ſpirito a Rub.
Con tal grazia me lo dà ,
Che mi ſento innamorar .
Villanaccio . Fatti in là . ( a Bert.
Non lo poſlo ſopportar .
Che bel garbo ; che bel vezzo! La Rub.
Non ha pari , non ha prezzo
La ſua bella civiltà .
Marcheſino · Baroncino
Bel Contino - ah che beltà !
Villanaccio via di quà . ( parte 1

SCE NA XI,

RUBICCONE , E BERTO ;

Bere.AFfe mifa ridere


Si vede ben , ch'è ſcimunita , e pazza ,
Rub. Parla con riverenza
Suo protettore. io ſono.
Se le perdi il riſpetco , io ti baſtono .
Bert. A me ? Se mi toccate
Vi rompo il cranio a forza di falfate ,
Rub, Villano impertinente .
Bert Ciarlatano inſolente .
Rub. Son Medico, briccon , non Ciarlatano ,
Bert. Ed io fon Contadino ,enonVillano
Rub. Vil feccia .
Bert Gabbamondo .
Rub. Così parli con me ?
Bert, Così riſpondo ,

SCE
162 IL MERCATO DI MALMANTILE .

S CE N A XII.

LA LENA , con vari Contadini , e. DÉTTI .


Len . Ignor operatore ,
Shemale
Queſti, che qui vedete
Da voi , ſe nol ſapete ,
Furon túrti ingannati ,
E vogliono i danar, che vi hanno dati .
Rub. Non ſi parla così con un Dottore .
Bert. Andiamo tutti dal Governatore .
lo , che ſon della Villa 1
Sindaco , e deputato , io condurre 1
Queſta gente dinanzi , e parlerò .
Rub. 7 Ah ſon precipitato . i
Di qua me ne anderei
Ma Brigida laſciare io non vorrei . )
Len. Voi avete operato
Con arte , e con malizia .
Bert. Andiamo pur vi farò far giuſtizia . ( ai Contada
Rub. Amico , un Foreſtiere
Non trattate cogi , bella ragazza
Non mi precipitate .
Tutto per voi farò quel , che bramate .
Se ſiete bella fiaté buonina ,
Per voi carina tutto vo'far ,
Berto gentile , Berto grazioſo
No , non mi fate precipitar ,
Che non mi ſentano ,
Che non mi vedano
Queſte monete vi vo'donar :
Anime ingrate .... le ricuſate ?
Perfidi andate ... non votremar ,
( Brigida cara , Brigida bella
Poſſo da quella .. tutto ſperar . )
Gente villana .. gentefinumana
Sono il Dottore ... l'operatore
Di voi pon voglio più paventar . ( parte,

CE ,
ATTO SECONDO . 163

SCE NA XIII.

BERTO , la LENA , CECCA , ed i contadini .

Oftui ha
Belto C Osito Moglio veder precipitato .
Len. A voi ſi raccomandano
Tutti queſti , che fur da lui gabbati .
Bert. Inſieme radunati
Troviamoci tra poco ,
Ed al Governatore
Accufiam i'impoſtore ; e fatto queſto ,
Lena fra voi , e me ſi farà il reſto .
Len . So , che dir mi volere
Ma a tempo or più non ſiete . ) + T
Compatitemi Berto . In verità
Me ne diſpiace aſſai
D' avervi abbandonato
Ma un partito migliore ho ritrovato . ( parte,
Bert. A me codefti torti ?
Il diavolo mi porti ,
Pettegola, fraſchetta
Şe , anche conte non ſaprò far vendetta ,
Andiamo al Wribunale;
Laſciatemi parlare ,
Due liti in una volta io voglio fare .
( parte coi Contadini ,

SCENA XIV.

CECCA fola .
20

Erto è un uom , che fa dire ,


Be An Eas gratitis
E dal Governatore . 1
Caſtigato farà l' operatore :
Coſtui è un ignorante ,
E la gente lo crede
Un uomo di virtù .
Alle parole ſue non credo più ,
Cias 1
164 IL MERCATO DI MALMANTIL ,
E
Ciarlatani van girando
Per le Ville , e le Città ,
Che la gente van gabbando
Con parole in quantirà .
Chi li fente ſon Dottori
Ricchifon d'argenti , ed ori
Chi lor crede - Ten' avvede ,
Che ſe ha poca fanità
Da coftor fi Aroppierà . ( parte ,

SC EN A XV .

CAMERA IN CASA DI LAMPRIDIO CON TAVOLINO ,


E SEDIE .

LAMPRIDIO COR un Servitore , poi BERTO ,


poi RUBICCONE

Ra , che
Nella
Al ſolito mi aſpetto
Che vengano le uſare ſeccature .
Ma , che vengano pure ,
Sono il Governator vi vuol pazienza .
Venga innanzi da me chi vuole udienza . ( fieds
Bert . Signor, da un Ciarlatano
Hanno varie perſone
Del balſamo comprato
Ed ogni uno da lui reſtò gabbato .
Io , che il Sindaco ſon di Malmantile
Per lor chiedo ragione :
Condannatelo a far reſtituzione .
Rub, Signor Governatore , ( Lampridio a poco a poco
ſi addormenta
Quel , che a coſtoro ho dato ,
Si può dir l'ho donato.
Lo diedi a un prezzo vil per carità ,
A ciaſcuno donai la ſanità .
Bert. Non è vero , Signore .
Coſtui è un impoſtore .
I ſuoi medicinali
Sono buoni per ungere i ſtivali .
Rub,
ATTO SECOND O. 165
Rub, Codetta è un inſolenza
Vi è più di una ſperienza
Che approva i miei rimedi ſingolari ,
Bert. Chi ha ſpeſo i ſuoi denari
Si ritrovò gabbato .
Rub. Chi provò i miei ſegreti è riſanato :
Bert. Non è ver . Più di cento
Diran , che quel , ch ' ei vende , è una ſporcizia :
Signor Governator_fate giuſtizia . ( batte colla
mano ſul Tavolino , « Lampridio fi ſveglia ,
Lamp. Ho capito , ho capito
So io quel, che farò
Alla Galera lo condannero .
Rub. Condannarmi : Perchè ?
Lamp. Non dico a voi .
Beri. Dunque chi condannate ?
Lamp. Io non ho inteſo ben quel , che diciate .
Bert . Dico , che queſto qui
Ha gabbato la gente , ed è cosi ;
Rub. Ed io dico , e foftengo >
Che tutti in queſto loco
Obbligati mi ſon ...,
Lamp. Tacete un poco .
La cauſa è di rimarco . Io non mi fido
Della mia teſta fola.
Ehi ! Andate chiamar la mia Figliuola . ( ad in
Serv. , ſi alzod
Bert. Scrivere la querela ;
Formategli proceſſo
Vo per i Teſtimoni , e torno adeſſo : ( parte

SCE NA XVI :

LAMPRIDIO , RUBICCONE, poi BRIGIDA , poi BERTO


coi Contadini , poi la LENA ,

Rub. Ignor non gli badate .


Shum or genti Icellerate ; io ſon chi ſong ,
Son
Alla voſtra giuſtizia io miabbandono,
Lamp. Tutto va bene ,amico ,
Ma io nel Tribunale
I mio dover yo' fara
166 IL MERCATO DI MALMANTALE .
La ſentenza qualchedun mi ha da pagare .
Rub . Son quì , pagherò io .
Fate , che in mio favor naſca il decreto .
E vi do per i calli il mio ſegreto .
Lamp . Per i calli il ſegreto ? Con licenza ,
Voglio tar come va la mia ſentenza .
Brig. Eccomi qui Signore .
Che comanda da me ?
Lamp . Nel I ribunale
Voi dovete feder collaterale .
Brig. 1 errò nella mia deſtra
Contro la gente rea
Le bilancie d ' Aftrea .
Lamp. Chi è la Signora Aſtrea ?
Brig. La Dea propizia
Che inſegna al mondo a propagar giuſtizia .
Lamp. Figlia mia benedetta ,
Tu lai di quelle coſe
Che fan traſecolar.
Rub. La Dea giuſtiſſima
Siede nel voſtro cor . ( Brig
Brig. Serva umiliſfima.
Rub. Io ſon perſeguitato
Sono a torto accuſato 9
E dal voſtro bel cuor giuſtizia attendo :
Brig. $i Signore ha ragione , io lo difendo , la Lampi
Lamp. Ha ragion ?
Brig. Signor si
Lamp. Quando lo dici tu , ſarà così ,
Brig Quel Signor, che qui vedete ,
Padre mio , non conoſcete .
Egli è Conte , ed è Marcheſe ,
E Barone , e Cavalier
Lamp. E' Marcheſe ( aRub.
Rub. Si Signore
Lamp. E ' un Barone ( a Brig
Brig. Signor si .
Lemp. Ha ragion quand è cosi
Berk lo ſon quà coi Tettimoni, ( vengono i contadini .
E diranno e giureranno .
Che gabbati - fono ftati ,
E lo voglion proceflar
" Lamp
ATTO SE CON DO. 167
Lamp. Teſtimoni ? ( a Bert,
Bert. Si Signore .
Lamp. Son gabbati ? ( Bert,
Bert. Signor sì .
Lamp. Han ragion quand'è cosi : ( a Brig
Brig. Teſtimoni menzogneri
I lor detti non ſon veri,
E ſcacciateli di quà .
Lamp. Teſtimoni, via di quà . ( a Bert,
Bert, Ricorreremo .
Ce n'anderemo
Dove ſi va .
Lamp . Se ne anderanno -
Ricorreranno
( « Brigi
Brig. E ' un uom ď ' onore ,
Rub. Non impoſtore .
Brig. E ' un Cavaliere .
Rub . So il mio dovere :
Brig .) Un ingiuſtizia
Rub .) a 2 No , non ſi fa .
Lamp. Un ingiuſtizia
No , non ſi fa . ( a Berte
Bert. Ricorreremo
Dove ſi va
Len . Con licenza , mio Signore
Vo’accuſare un impoſtore
L'accufato eccolo quà . ( add, Rub. a Lamps
Lamp. Queſt' è un altra novità .
Vo federe al Tribunale ,
E la mia collaterale ,
ConAſtrea giudicherà. ( fiede, e Brig. fa loftefon
Bert. Colla Lena no un altra lite
Mi ha promeſſo , é mi ha mancato
E voglio eſſer ſentenziato
Se la man mi negherà .
Lamp. Queſt' è un altra novità .
3 Brig. Scriva , ſcriva , Signor Padre ,
Lamp. Fate voi , ch ' io poi faro .
Brig . Se comanda , io ſcrivero .
Rub . Quei mentitori
Sono impoſtori
Lo proverò ,
Briga
168 IL MERCATO DIMALMANTILE ,
Brig. Quei ſpergiurati
Sian condannati .
Lamp. Quel diſgraziato
Condannerò .
Figlia ſcrivete ,
Brig. lo ſcriverò .
Len. Codeſto inſano
Vuol la mia mano
Ne lo il perchè
" Brig. Scrivo , Signore .
Lamp. No , in queſto caſo
Vo far da me .
Quel Villanaccio
Quel bricconaccio
Alla Galera
Lo manderò .
Brig. Alla Galera
Sia condannato
Sia caſtiga to
Quell' impoſtor ,
Bert. Scriva, Signore . fa Lampridia .
Lampe Scrivete voi
Brig. Sia carcerato
Quel menitor , Scrivendo
Bert. Sia carcerato
Sia condannato
Chi mi ha rubato
Di Lena il cor ,
Brig. Scrivo , Signore
Lamy. Scrivero io
Berto impazzato
Sia incatenato
Sia ſentenziato
Per impoitor .
Berr , Lome ne appello
Dell' ingiuſtizia
E vi è giuſtizia ,
Per cutti ancor
Brig. ) Viva Lampridio
Rub. ) , L'uom fignorile
L.) Di Malmantile
Govergator
Berty
"
ATT O SECONDO . 169
Bert. To me ne appello
Lamp. Sia carcerato .
Bert. Andiam bel bello .
Brig .)a 2 Sia condannato
Rub . )
Bert. Lena mia cara .
Len . Più non ti voglio o
Bert . Son ſaffinato
Rub )
Brig .) a 3 Frena l'orgoglio ,
Lam. )
Bert, No maledetti
Non ho timor ,
Lamp. Sia carcerato
Quell' impoſtor .
Brig ) Viva Lampridio
Rub. Ja 3 L'uom ſignorile
Lan ) Di Malmancile
Governator .

Fine dell'Alto Secondo ;

31

H AT
Gold, Drammi Giocoſ Tom . I.
170 IL MERCATO DI MALMANTILE :

A T T O TER Z O ,

SCENA PRIM A.

S AL A.

La LENA , e BERTO

Len. V portatemni riſpetto


Certo ; a voſtro diſpetto ,
Saro Governatora .
Bert. Mi rallegro davver colla Signora.
Len . E porterò il mantò .
E con il velo ar :dro ,
E colla Cuffia in tefta .
Bert. Parerà un bel galletto colla creſta.
Len. Si Signor , così è .
E chivuol grazie ha da venir da me .
Bert. Quand'è così, Signora mia garbata,
La prego di una grazia anticipata
Len , ( he vorreſte :
Beit. Vorrei cosi per gioco
La libertà di corbellarla un poco .
Len . Queſta è un'impertinenza .
Me la ricorderò
Quando Governatora un dì ſarò .
Tu verrai dinanzi a me
Con riſpetto , ed umiltà ,
lo burlandomi di te
Starò lì con gravità .
Mi dirai servo luftriffima
Ti ſaluto io ti dirò .
Quella teſta ignorantiffima
Inchinarſi a me vedrò .
Mi faccia grazia ,
Grazie non fo
Sono a pregarla ,
Va via di quà.
La
ATTO TERZO . 271
La Leia povereito
Di te si riderà .
i La Leia , tuo difpetto ,
Luftriffima farà . parte ,

SCE NA II.

BERTO 9 poi la MARCHESA .

Bert. Veſta povera ſciocca


Q icl fuſo , e colla rocca
A lavorare andrà ,
E le pecore lue governerà .
Lampridio è un uom ridicolo
Volea ſenza ragione ,
Farmi cacciar prigione ,
Ma ho fatto il mio ricorſo a chi ſi aſpette :
E fia poco vedrò la mia vendetta ,
La Mar, Berto .
Bert. Signora mia .
La Mar Non fiete voi
Sindaco della Villa ?
Beri. Si Signcra .
La Mar. Ite con quel Miniſtro
Dalla Corte mandato
In caſa di Lampridio
E di due Teitim , nj alla preſenza
Inumategli toſto la partenza :
Berr. Come! è il Governator di quà ſcacciate
La Mar. Ei le l’ha meritato
Un uom , che non ſa niente ,
Porto qui per impegno ,
Di governar queito Caſtello è indegno ,
Berl. Brava , brava davvero
Queſta la godo affè
enga , venga con me , Signor Notaro ,
Di burlare la Lena or mi preparo .
( parte col Notaro ,

La He SCI
IL MERCATO DI MALMANTILE .

SCE NA III.

La MARCHESA fola ,

ON ciò non ſolamente ,


V e l'onte
Ricevute dal Conte ;
Ma (vergognardo un vile ,
Che il grado diſonora ,
Di far pretendo una giustizia ancora .
Vegga l'ingrato ,
Che ſi è ſcordato
Del primo amore ,
Che queſto core
Soffrir non fa ,
E ſe pentito - fia quellardito,
Se pietà chiede ,
Pietade avrà . ( parte

S CE N A IV .

LAMPRIDIO , poi la Lena .


On ſo , che dire .
Lamp. N
Tarda il Conte 'a venire ,
E la figliuola mia
Per queſta ſua tardanza
Dice, ch'è un Cavalier ſenza creanza .
Len, Signor Governatore
Vicercano per tutto .
Lamp. E chi mi cerca ?
Len Un Notaro venuto di Firenze ,
Lamp. Coſa vuole ?
Len. Non ſo ..
Lamp . Quando mi parerà l'aſcoltero ,
'Or Carina mi preme
Che ſtiam un poco a ragionar inſieme..
Len . Berto , quel diſgraziato ,
Teftè mi ha corbellato ,
Lamp Quel briccone
Deve andare prigione
Lo
ATTO TERZO : 173
Lo dico , e lo profeſſo ,
Quando credefli di legarlo io fteflo .
Len . Ride quando gli dico
Ch' efler io devo la Governatora .
Lamp. Si , lo vedranno or ora .
Subito che mia figlia è maritata ,
Sarà Lena gentil da me ſpoſata .
'Len. E mi farete un abito !
Lamp. Un abito da ſpoſa come va ;
E andremo alla Città ,
E faremo le nozze in allegria ;
E voglio . Lena mia ,
Che ſi balli , fi.canti , e che G ſuoni..
Voglio per la mia ſpola
Invitare un'orcheſtra ſtrepitoſa .
Si ha da ballare , ſi ha da cantar
Tutti i ſtromenti s'han da ſonar :
Voglio violini ,. voglio violoni ,
4 Il violoncello vo' che fi ſuoni ,
Voglio il fagotto coll' oboè .
( Dopo il ſuono di queſti ſtrumenti ſi
( ſentono i Corni da caccia .
Queſti ſtrumenti non fan per me ;
Vicle , violinifan giubilar ,
Tutta l'orcheſtra s'ha da ſonar . ( parle

SC ENAV.

Es LENA .

Utto tutto per me


T Le viole , l' oboè , i violini ,
E violoni, e il violoncello
Obbligata vi fon , ſpoſina bello . ( parte ,

SCENA VI.

Il CONTE , poi BRIGIDA .


on. À Marcheſa è tornata ,
LAMeco ſi moſtra irata .
Ha agion . Non dovea trattar cosi :
La cagion del ſuo ſdegno eccola qui. H3 Brig
174 IL MERCATO DI MALMANTILE
Brig. Signor ( ente , per dirla ,
E' poca diſc. ezione
Farmi fare sì lunga aſpettazione .
Il Con Pluto ora veniva
La voi per congedarmi .
Brig. Congedarvi? Capiſco :
Vorrà dir che venite ad iſpoſarmi.
Įl Con. Anzi tuito al contrario :
Vengo a prender congedo .
Prima del partir mio
Vengo a darvi, vuol dir , l'ultimo addio a
Brig Corre ! Voi mi laiciaré
Nel burraſcoſo mar della ſperanza ?
Voi uſate con me la tracotanza ?
I Con . Deh non l'abbiate a ſdegno ;
Al mio primiero impegno
Eller degg’io coſtante ,
E ' legato il mio cor da un'altr' amante .
Brig. Perfida belva ircana
Stolida menie inſana
No che trattar non ſai;
Se lo provaſte mai,
Ditelo yoi per me .
Il Con . Ma di che vi dolete ?
Brig Voi promeſſo mi avete .
Il on. Non è vero
Brig . Barbaro , menzognero,
Vendicarmi fapro , ve l'avvertiſco .
Il Cor . ( Debole è di cervel , la compatiſco ) .
Non vi ſdegrate
Luci vezzoſe ,
Non m'inſultate
Labbra amoroſe .
Voi liere quella
Che inſpira amor
Ma a un altra bella
Donato ho il cor . parte

CE
ATTO TERZO . 175

SCE NA VII .

BRIGIDA , ppi RUBICCONE .

Brig . E ' Ma con altra impegnato


Se ſpoſar non mi può preſentemente ,
Mi ſervirà da Cavalier ſerveite .
Rub. Eccomi ; il cuore arnante
Spingere a voi mi fuole
Come in faccia di Febo il Giraſole .
Brig Quando ſiete lontano ,
Queſto mio cor vi invita ,
Come il ferro ſuol trar la calamita .
Rub Potria Te ciò vi preme
La magnifica forza unirſi inſieme.
Brig Perchè no mio Signore
Ruo. Se non aveſte il cuore
Con un altro impegnato .
Brig. D'altro laccio il mio cuore è liberato .
Rub. Se diſpor ne potete ,
Via , donatelo a me
Brig. La dea d'amore
Or vi preſenta in cauſtico il mio cuore :
Rub. Quel cuore in olocauſto
A me fagrificato ?
Brig. Si voi ſiete Signore il fortunato
Ruộ Oh Kubiccon felice .
Tanto ſperar non lice.
Brig. Pervoi coi ſcherni, e I ontę
Ho rifiutato il Conte
Solo perch' ei non ha
Tanti gradi qual voi di nobiltà .
Rub. Vedrete i Feudi miei .
Brig. Quanti fono ?
Rub. Son ſei.
Brig. E il Conte non avea
Altro Feudo il meſchin , che una Contea :
Rub. Di nobilrade in caſa mia ſi ſguazza :
(Sono tuttii miei Feudi un banco in piazza . )
H4 SCE ;
176 IL MERCATO DI MALMANTILE ,

S'C E NA VIII .

LAMPRIDIO , E DETTI .

Lampr. Tiglia , figlia .


Brig. 1 Signore .
Lampr. Ah ſon perduto .
Un Notaro è venuto ,
E un ordine ha portato ,
Che dal Governo . mio mi ha diſcacciato ,
Brig. Codeſta è un'infolenza .
Lampr. Figlia , vi vuol pazienza ,
Andarcene biſogna .
Brig. Eh il roſſore mi copre , e la vergogna ,
Lampr. E voi , Signor Dottore ,
Signor operatore '.
Al Governo accuſato >
Vi han bandito voi pur da tutto il Stato
Rub. A me tal diſonore ?
Mi han bandito ? Perché ?
Lampr. Per impoſtore .
Rub. Ursu non vi ſmarrite ,
Ambi meco venite ,
Vivremo unitamente
Alle ſpalle de gonzi allegramente .
Lampr. Figlia mia , coſa dite
Brig. Signor , coſa' penſate ?
Lampr. Brigida , in verità
Le coſe anderan male a
Farò quel, che farà
La mia collaterale . partei

SCENA IX .

BRIGIDA , RUBICCONE , e poi BERTO :


Rub .
R Ieluzionvi vuole
Effer vogliono farti, e non parole .
Brig. Siete voi Cavalier
Rub. Son quel, che ſono .
Brig; Signor , chiedo perdono .
Io non vi vo' , fe Cavalier non fiete. Rub.
ATTO TERZO : 177
Rub. É voi Signora mia , non mangierete .
Brig. Ah deſtino potervo e ſciagurato !
Rub Quello , ch'è ſtato , è ſtato .
Brig. Tani titoli voitri
A che mai fon ridotri ?
Rub . Sono i mi i Marche ati i miei cerctti .
Na con queſti ſi mangia ,
Di pae'e 11 cangia ,
Si va di quà , e di là , ſi gode il mondo .
Brig Povera Nobiltade ! lo ini confondo .
Rub. Non evvi altro partito ...
s'io ſon voſtro marito
Mecy a'm n vi potrete divertire .
O andare al fon , vi converrà a ſervire .
Brig 10 ſervir ?
Rub. Per la fame
Voi ti farete un di .
Brig. Dunque quand'e casi ....
Deh perdonami Aftrea , che far non foi
Dunque quand'è cos' , vi fpoferò .
Rub. Se voi mi amate
Bigida mia ,
Deh non abbiate
Malinconia ,
Vi ſpoſero .
Brig. Non ſo che dire
Non ſo che fare ,
Convien ſoffrirë ,
Diſſimulare ,
Convien pigliare
Quel che ſi può .
Rub. Date la mano
Brig. A un Ciarlatano
Rub . Dunque reítate ,
Quand'è cosi .
Brig. Non mi laſciare ,
Eccola qui.
A 2 Sara ruanto
Queſto mio core ?
Sento che amore
Dice di sì .
Hs
IL MERCATO DI MALMANTILE .
Beit. Me ne rallegro
Con lor Signori ,
Che belli amori,
Che nobilià !
Brig ) Refo è d'amore
Rus.) 4 2 Lieto il mio core ,
E queſto è il fiore
Di nobiltà . ( fra di loro ſtringonſ la mano .
Borta Si , miei Signori ,
Tutto fi. la .
Che bel piacere .
Che bel vedere
Una ragazza
Sopra la piazza
Far riverenze
D quà , e đi là .
Rub. Voir trn ſapete
Quel che vi dite .
Bert. Quell'è il rio balſamo
Per le ferite .
Brig. Brutto vilano ,
Brutto fuajato .
Berta Questa mia polvere
Guariſce il flato .
Rub . )22 Impertirerie ,
Váa via di quà .
Bert, Canta Pagliaccio .
Balla Roferta ,
La turlarasta
Far fi ved à..
Rub ) Taci villano ,
Brig.)a 2 Parti di quà . ( partea
SCE NA X.
La MARCHISA , ed il CONTE .
Iste davver
Il Con
La March. Qual mi date d'amor ficuro ſegno ?
I Cor . Ecco la deſtra in pegno ,
La March fd io l'accetto
Ma vo' tutto anche il cor
€ 2. Si , vel prometto . SCE .
1
A T T O TERZO 179
S CE N A ' XI .

BERTO , la LENA , ed i SUDDETTI ,

Bert 0 , va via , non ti voglio .


Len Berto , per carità .
Bert. Mi domandi pietà ?
Len . Si , lo confeſſo 2
Sprezzami , ch' rai ragione .
Bert. Via , ti voglio ſpoſar per compaſſione
( dà la mario alla Lena :

SCENA ULTIMA ,

LAMPRIDIO , BRIGIDA , RUBICCONE , E DETTI ,

Lampr.obbligato :Signora
Del favor che mi :ha fatto . ( alla Marcheſa .
ha March . Meritava di peggio un'uomo inſano .
Lumpr. Vado a far per il mondo il viarlatano ,
Il Con Degna carica in vero
Di un uom , come voi ſiete ,
Brig. Povera nobiltà
Lampr. Figlia tacete .
Poco più , poco meno ,
Molti fanno nel mondo un tal meſtiero ,
Non è vero , Signori ?
Tutti. E ' vero , è vero
Vi fon nel mondo
Tant' Inpoſtori
Raggiratori
Pieni d' arcani
Che Ciarlatani
Si pon chiamar ;
E dal Mercato
Rappreſentato
Qualche prototipo
Si può trovar .

Fine del Dramma .


1 .
L ' ISOLA

DIS ABITATA :
182

INTERLOCUTOR 1 .

ROBERTO , Ammiraglio .

GIANGHIRA , Giovine Chineſe .

CAROLINA .

VALDIMONE , Capitano .

GARAMONE , Capo degli Artefici .

GIACINTA ,

PANICO , Servitore .

1
103

L'ISOLA DISABITATA .

AT TO PRIMO .

SCENA PRIM A.

SPIAGGIA MARITIMA NEL LITORALE DELL ISOLA


CON NAVI IN QUALCHE DISTANZA , E VARIE FE
LUCCHETTE VICINE , DALLE QUALI SBARCANO...
ROBERTO , VALDIMONE , GARAMONE , PANICO ,
CAROLINA , Artefici , Marinari , é Soldati .
CORO PIENO .

He bel piacere dal mare infido


Ç"Sender contenti ſul caro lido 1
Goder la pace , la libertà..
PARTE DEL CORO ..

L'aria , che ſpira nel bel contorno ,


Quà' ci prometie liero ſoggiorno ,
Vita felice fperar ci fa .
CORO PIENO ,

La grand' impreſa dal Ciel ſcortata ,


Nella bell'Iſola diſabitata ,
Goder potremo felicità .
PART É ' DEL ' COR01

Dolci fudori , dolce fatica ,


Se con il tempo la terra amica
I ſuoi Teſori ci produrrà .

CORO PIENO :

Che bel piacere dal mare infido


Scender contenti ſulcarolido .
Goder la pace , la libertà , Roby
184 L'ISOLA DISABITATA ,
Rob . Cari amici , e compagni ,
Eccoci giunti alfine
Dopo lunghi perigli, al bel confine .
Queſt' liola , che a caſo
Ho diſcoperta un gioi no
Ancor diſabitata ,
Dal hinele Signor ci fu accordata .
Ed io grande Ammiraglio
Della Flotra Olande e
La conquista ne fo pel mio paeſe .
Vald. Signore , il comando
Abbia la patria voftra ,
Ma noftro è il merto , e la conquiſta è noftra ::
Lo ſapete da voi, ſenza ch 'io il 'dica ,
Che merita il ſuo premio ogni fatica .
Gar. Cento volte ho creduto
In mar precipitare ,
I cavalli marini a paſcolare ;
Ed or , che abbiam della paura il prezzo ,
Di queſt' Iſola anch'io ne voglio un pezzo .
Pan. Ed io , povero diavolo ,
Che ho ſervito fin ' or da ſervitore ,
Vonell'Iſola anch'io far da Signore .
Car. Lavorato ho abbaſtanza in vita mia ,
Se il Signor Ammiraulio vi accon ente ,
Vorrei viver un po ſenza far nie: te ,
Giac. Ed in , ſe vuol graziarmi
Vorrei farmi la dote , e maritarmi.,
Rob. Procurero , che ogni uno.
Sia felice . e contento ;
Sarò di tuiti alla letizia intento .

CORO I ENO :

Che bel piacere dal mar infido


Scender contenti ſul caro lido !
Goder la pace , la libertà .
( tutti partono i

SCES
ATTO PRIMO 185

SCE NA 11.

GIARDINO DELIZIOSO .

PANICO , CAROLINA , E GIACINTA .


1
Pan . Agazzotte , ſu via , venite meco ,

Per divertirci un poco .


S'ha da far collazione in compagnia ,
Tra di noi s' ha da ſtare in allegria ...
Giac. Senza di Garamone
Non vo' far collazione .
Car. Ed io per farla
Tutte le coſe ho pronte
Ma non ſi ha da mangiar ſenza Valmonte ,
Pan L'una Valdimone aſpetta ;
L'altra vuol Garamone .
Ed il povero Panico è un bel minchione ..
Car. Anzi il noſtro Panico ,
Amabile giocondo ,
E' il più vago , e gentil, che ſia nel mondo.
Non è vero Giacinta ? ( burlandoſi di lui..s
Giac . Anch'io lo dico ;
Il più bello di tutti egli è Panico . ( burl, di lui,
Pan . Son bello , ſon gra zio ſo ;
Ma con tutte però le mie bellezze ,
Non mi volete mai far due carezze .
Giac. Sentite , Carolina ?
Il povero Panico ,
Vörra vederſi accarezzar da noi .
Car. Certo , ha ragione , principiate voi .
Gisc. So anch' io la convenienza ,
A voi deggio laſciar la preminenza ·
Car. Ho per voi tanta ſtima
Che laſciare vi voglio effer la prima .
Giac No certo .
Car. No ſicuro .
Giac. th non lo farò mai .
Car. Tocca a lei . ( Spingendolo verſo Giac .
Giac. Tocca a lei . ( ſpingendolo verſo Carol,
Garn
186 L'ISOLA DISABITATA ..
Ear, Non voglio guai . ( reſpingendolo
Pan. Troppe grazie , Signore
Alla di lor boníà ſono obbligato ,
Mi hanno per corteſia mezzo ſtroppiato .
Car. Poverine , mi diſpiace
Giac. Pena, ancor io ne tento ...
Pon Due carezzine per medicamento ,
Car . Son pronta ,
Giac, Eccomi quà .
Car Come abbiamo da far .
Giac. Come ſi fa ?
Pan . Datemi una manina .. ( a Gioc.
Giac. Si Signor domattina . ( ritirandeji .
Pan. Datemi voi le mani . ( a Car.
Car, Certo , ve le darò dopo domani .
Pan. Corpo di Satanaſſo !
Voi volete di me prendervi ſpaſſo ?
Giac. Il mio caro Panico
Siete grazioſo , e bello ;
Ma a dir la verità non ſiete quello .
Car. Siete bello , e grazioſo ,
Il mio caro Panico ,
Ma a dir il ver , non mi piacete un fico ,
Pan Donne ſenza giudizio ,
Non conoſcere il buono , a quel ch' io veggio .
... Vi volete attaccare al voſtro peggio .
Vi proteſto , che non c'è .
Un altr' uomo come me .
Qualchedun vi ſpolerà ,
Va di là ,
Che il baſtone adoprerà .
lo ſon bonino ,
Son tenerino ,
Non fo gridare ,
So ben trattare
Colle ragazze :
Povere pazze !
Non mi volete ?
Voi non direte ſempre cosi . i
Vi pentirete Signore si . 1

SCE
ATTO PRIMO 187
M
SC'E N A 111.

CAROLINA , E GIACINTA .

Giac. AchegliSi vorrebbe grillic fupi ;metter con noi .


ha ilil melchin
Car. Per dir la verità ,
Che ſi metta con voi gran mal non è .
Stupico , che ſi metta anche con me .
Giac Con ſua buona licenza
Evvi da lei a me gran aifferenza ?
Car. Mi par di sì .
Giac, Davvero ?
Quali ſono , Signora , i pregi ſuoi ? 5
Car. lo ſon più ricca , e più civil di voi ,
Giac. Ed io i natali mei ,
E il mio ſtato con voi non cambierei .
Car. Di un Marinar la figlia
Non potrà mai paragonar lo ſtato ,
Colla ſorella di un Signor Soldato a
Giac. L' arte del Marinaro è Signorile .
Car. Il meſtier del Soldato è più civile .
Giac . E pur con tutto queſto ,
Povera Signorina ,
C Deſtinata voi ſiete alla cucina .
Car. Un meſtier non è da voſtra pari ,
Il lavar le camiſcie ai Marinari .
Giac. Di far queſta fatica avrò finito ,
Quando avrò Garamon per mio marito ,
Car. Quanto prima ancor io cangerò forte ,
the Valdimone ſarà di me conforte .
Giac. Non lo credo .
Car. Il vedrete ,
Gioc. Alle ſue nozze
Afpirare ſapranno altre ragazze .
Car. Non perdo il tempo a taroccar con pazze . ( parte

SCE
TA
188 L'ISOLA DISABITA .

SCE NA I V.

GIACINTA fola .

Azza a me ? Se ti trovo ,
P Azza
Mai più te la perdono ;
Voglio farti veder , te pazza io ſono .
Si , lo dico , e il loftengo ,
Son più civile aflai .
Ci rivedreino , e me la pagherai .
Son buona buona fino a quel ſegno ,
Ma ſe mi accendo , ma ſe mi ſdegno.,
Quella pettegola farò tremar
La fi vorrebbe metter con me ?
Eh mi fa ridere ,
Povera ſemplice !
Queſto gran merito
In lei non c'è .
Se un altra volta vol provocarmi ,
Saprò rifarmi, laprò parlar .
Quella pettegola faro tremar . ( parte .
S'C EN A , V.

RECINTO DI ALBERI, CHE FORMANO UN BOSCHETTO


CON QUALCHE VACUO NEL MEZZO .

GIANGHIRA Lola .

Ual timor , qual ſperanza ,


Q
Degl' ignoti ſtranieri il nuovo aſpetto ?
Ma oh Dio di gente armata
Una truppa ſen viene a queſta volta :
Ahimè mi trema il cuore ,
Mi coſtringe a celarmi il mio timore . ( final
conde nei più folto degli Alberi .

SCE
ATTO PRIMO . 189 )
SCENA VI .

GARAMONE con ſeguito di Perſone provedute di Mannaje ,

Gar. 7
P Tutti abbiam da faticare';
Via tagliate , via 1pianate ;
Cicche ciacche quà , e là .. ( gli uomini principio
RO & tagliar gli Alberi ,
Faticate , lavorate ;
Di tagliar non vi ſtancate ,
Siate lefti , ſiate preſti ,
Cicche ciacche quà , e là . ( gli uomini ſeguono
a tagliare , é s'internano nel Boſco .
In queſto buon terreno 9
Che è lontano dal Mare ,
Una Caſa per me vo' fabbricare .
lo , che ho la direzione
De' Fabbri, Muratori , e Legnajuoli ,
Farò diſpor' l' abitazion per tutti ;
Ma inſegna la natura ,
Che per fe, pria di tutto , ogn' un procura .

VII..
SCENA
GIANGHIRA condotta dagli Operarj ſuddetti , &
GARAMONE .

He cos' è queſť imbroglio ?


Gar. Una Donna Chineſe han ritrovata ?
L'Iſola non è dunque inabitata .
Gian Lafciatemi indifcret ,
Condueeremi innanzi a chi comanda :
Gar. Via lasciatela ſtare .
Preſto , andate , .canaglia ., a lavorare .
(gli Operari partono
Gian. ( Stelle ! Che farà mai !
Gar. ( Se in queſti boſchi
Naſcon di queſte piante ,
Si dovrian popolare in un' iſtante , :)
Favorite , Signora
Siete voi di queſt' Liola ? Giarti
r

190 L'ISOLA DISABITATA ,


Giàn. Lontana
Vivo dal ſuol nario .
Ramminga io ſono., e ſon ſtraniera anch'io .
Gar Come qui vi trovate ?
Gian Pria che io vi narri il come ,
Ditemi il grado voſtro , e il voſtro nome .
Gar. ( Non le vo' dir chi ſono ,
Per tenermi un po più in riputazione . )
In queti' ltola or ſono il ſuperiore .
Capitan comandante , e direttore .
Gian. Ah ion ben fortunata ,
Se alle man di chi regge io capitai.
Gar. ( Queita Donna davver mi piace aſſai :)
Giàn Vinarrerò i miei caſi .
Gai . Tutto a me paleſate ,
Dire quel , che vi occorre , e comandate :.
Gian_Signore , il mio Paele
E' Kamenitzkatà , Patria Chineſe .
Gar. Come comé ! ( Che diavol di Città ? )
Come si chiama?
Gian. Kamenitzkata .
Gar. Non ho ſentito una Città più ſtrana :
Voi siete dunque Kamenitzkatana,
" Il nome è alquanto brutto ,
- Ma le cuite ſon belle come voi ,
Per meglio conlolarmi,
Vorrei anch'io Kakamenitzkatarmia
Gian. Poco ' voi mi badate .
Gar. Quel che culà miráte
Venire a noi bel bello ,
In mar per la paura ,
Ha perduto il cervello .
Eilere ſi figura un Signorone,
Per delirio tal' or, comanda e impone :
Gian Povero íventurato .
In si tenera età !
benchè affitta ſon io , mi fa pietà ,
• Gar Tiratevi in diſparte , Y
Bella Chineſe mia ,
Ch'ei non faccia con voi qualche pazzia ,
( ..
SCE
ATTO PRIMO ,
191
SCE NA VIII.

ROBERTO , DETTI in diſy arte .

Are ,
Le ,
Vien queſt' alma a rintracciar .
Par che dica
L ' ombra amica
Vieni in pace a ripoſar .
Gar. Sentite il delirante ?
Và parlando coll' ombre , e colle piante ,
Andiaino in altra parte ,
E narratemitutto a parte a parte : ( a Gian.
Rub . ( E chi è colei vettita
In abito Chinete ? )
Garamone . ( chiamandolo
Gar, Aſpettate : Ora ſono da voi . giat .
Che comandate ? ( a Rub .
Rob. Quella Donna è ſtraniera ?
Gar. On non Signore :
Sulle navi con noi venuta è anch ' ella ;
Ma la povera Donna è pazzarella .
Trovato ha quel veſtito
Da un Marinar Chineſe ,
E le par d'eſſer nata in quel paefe .
Rob . Povera giovinetta ?
Degno di compaſſione è il fuo difetto .
Gian. ( Peccato , ch'ei non abbia il tuo intelletto . )
Rob. Accoſtatevi un poco .
Gian. Non ardiſco )
Gar. ( Egli mena le man , ve l' avvertiſco ;-)
Rob Via sfogatevi meco , ( piano a Gimme!
Se a conſolarvi io vaglio ,
Lo ſapere ch'io fon grande Ammiraglio .
Gar. ( Vi par poco impazzito ?
gli non fa chi flate ,
E pretende che voi lo conoſciate . ) ( piano a Gian
Gian. ( Grande infelicità ! )
Rob. Dite . la Garam ,
Gar, Signore .
Rob .
3
L'ISOLA DISABITATA :
192
Rob . Si fa perchè è impazzita :
Gar. Credo che qualchedun l'abbia tradita ,
Anzi per voſtra regola ,
Diffe nel rimirarvi,
Che le venne il prurito di ammazzarvi
Rob. Fate che immantinente
La Giovane furente ,
Sia cuſtodita bene .
Itene a ritrovar ceppi , e catene :
Gar. Subito , si Signore ..
Gian. Ehi . Coſa dice ?
Gar. Egli contro di voi
La teſta ha riſcaldata ,
E vorrebbe vedervi incatenata ;
Preſto venite meco .. ( piano a Giama
Rob. Amico udite .
La giovine qui reſti , indi tornate
A cuftodirla con perſone armate . la Gar.
Gar. Badate che il delirio non la prenda . ( a Rob .
( Non vorrei fi ſcopriſſe la faccenda . ) ( da
Voi ch' ammirate fa Roba
Quegli occhi languidi
Padron mio caro .
Non vi fidate
Sol che parlare
Voi le vorrete
Con le fue 'mani ,
A me credete ,
Vi farà in brani
Senza pietà .
E pazzo affatto Le Gian
Quel poverello
li męſchinello
Cervel non ha .
Si si fuggite fa Robi
La ſua favella
Già vi corbella
Già ve la fa .
Quella ſirena
Se vi dà pena

SCE .
AT TO
ITO PRIMO : 193

SCE NA IX .

ROBERTO , E GIANGHIRA .

Rob. ' B Enchè folle eccedente,il fuo furore ,


Gian . ( Eppur voglio arriſchiarmi.
se furente farà , ſapro fottrarmi. )
Rob. Giovine ſventurata .
Narratemi chi liete .
Meco parlare , e confidar potete.
Gian. Nacqui in Patria Chinefe,
Il mio nome è Gianghira .
Rob . ( Della China parlanco , ella delira . )
hid
SCENA

VAIDIMONE con Seguito , T

Ignor , fron è dovere ,


Val. Che per l'Iſola ſolo errando andate :
Queſte Guardie per voi lon deſtinate . la Rob,
E voinon lo dovete abbandonare . ( alle Guardio,
Gian. ( Moféro , lo vorranno incatenare . )
Rob. Valdimone , a voi conſegno
Queſta Donna gentil , fia cuſtodita
Sia dá ognun riſpettata , e fia fervita .
Vald. ( E chi è colei di si vezzoſoaſpecto ? ) ( piano a Rob.
Rub. ( E' una Giovin , che perſo ha l'intelletto ..
( piano.a Vald ,
Vald . ( Povera diſgraziata ,
Prego il Cieio di cuor ſia riſanata :)
Rob, Donna , qualunque ſiate ,
Voi pietà meritate..
Provo per voi tormento ,
E ai cali voſtri intenerir mi ſento , ( parte ;

G !!!, Dremmi Giacofi Tum . 1. I


194 L'ISOLA DISABITATA .

SCE NA XI .

GIANGHIRA , VALDIMONE , . Guardie :


Gian. Itemi in corteſia
nacque di lui la Freneſia ?
Vald. Giovin bella , e compita ,
E'egli vero che voi frete impazzita ?
Gian . lo? Per grazia del Cielo
Lucido ho l' intelletto .
Val. Quello, che ora partì , così mi ha detto .
Gian. Non é ſtolto il meichin ?
Val. Stolto Roberto ?
Stolto il noſtro Ammiraglio ?
Gian. Vime! Che fento ?
Son tradita , Signor , creder mi han fatto 9
Perfidi, ch ' egli foſſe un mentecatto .
Vald . Egli crede di voi la ſteſſa coſa ;
Onde ſenza , che fate altri lunarj,
In tal ſuppoíizion - fiete del pari ,
Gian . Rintracciarlo voglio ...
Vald. Reſtate un poco ,
Lo potrete vedere in altro loco .
( Mi piace ma non fo chi diavol fia . )
Dite Signora mia ,
Quel veſtito mi fembra alla Chineſe ,
Come qui ſiete in foreſtier paeſe ?
Gian . Ad alori, che a koberto
Non contento parlare , io lo proteſto .
Diffi il principio , e vo' narrargli il reſto i
Val. S' egli è il noſtro Ammiraglio ,
lo non ſono un baggiano ;
Sono Vicegerente . e Capitano ,
Gian. Non cerco quel che siate .
Vald . Confidarevi in me .
Gian, Non lo fperate .
Vald . Coſpetto : un fimil torto
Da un incognita donna io non ſopporto ,
E ſe in voftro favor poſſo impegnarmi ,
Anche il modo averò di vendicarmi,
Gian. Che vi feci , Signor ?
Vald .
ATT PRIMO : 195
Vald , Dite chi ſiete ,
Gian . Siate meno indiſcreto , e lo faprete .
Povera (venturata ,
Da tutti abbandonata
Che in paeſe ſtranier chiede pietà ,
Inſultar , minacciare , è crudelia .
Ora al monte , ed ora al fonre ,
Diſpiegando il mio tormento
Cruda belva dalla ſelva ,
Non mi venne ad inſultar .

SCE NA XII ,

VALDIMONE folo .

Vald. Pove ra noi


Siamo Donna!
colle In fatti mezzi matti .
Donne
Subito che ſi vede
Un volto , che non ſia d'amore indegno ,
L'uomo subito forma il ſuo diſegno .
E tante volte , e tante ,
Bruita , o bella che sia , talun fi attrova ,
Che non cerca di più ſe è coſa nuova .
A chi piace un bel labbro ridente ,
A chi piace ſevera belia .
Chi vorrebbe la donna languente ,
Chi furbetta cercandola va .
A me piaccion le femmine cutte ,
Non mi preme lian belle , fan brutte ,
Quel che al core piacere mi da ,
E ' in amore la mia libertà .

S CE N A XIII.

GIARDINO DELIZIOSO ,

CAROLINA , E PANICO .

Arolina ho
Pan. C Aro fiteatro con queiti occhi ,
lo ſteſſo
Il voſtro Valdimone , ilvoſtro amante ,
Con un altra beltà far il galante ,
Cars Poflibil , che ſia vero ? Par .
196 L ' ISOLA DISABITATÁ .
Pan. Certo , Signora sì .
Car. Uomini ſenza fe , tutti cosi .
Pan . I utti non ſon compagni: lo per eſempio ,
Se una donna ha per me della bontà ,
Non mi poſſo fcordar la fedeltà .
Car. Valdimone diſgraziato !
Pertido ſcellerato !
Ah non fo chi mi tenga ,
Ch'io non sfoghi con voi lira , e lo {degno,
Pan . Con me ?
Car. Con voi vo' adoperare un legno .
Pan. lo , che colpa ne ho ?
Car. Se tutti fiere
> Di una razza maligna , e menzognera ,
Pur che il reo non ſi ſalvi il giuito pera ..
Pan. Ecco qui Valdimone .
Car. Venga pur', ch' io l' afpetto .
Pan. Pregovi non gli dir quel , che vi ho detto ,
Car. Perché ?
Pan. Perchè ho paura
Se gli dite qualcoſa io me ne vo '.
Car, Via per fárvi piacer non parlerò .

s Č E N A XIV .

VALDIMONE , E DETTI .

Caldo E Comesi
Vada Signor, dove for
no todate fin ora è ſtato ,
Vald. Perchè fiete degnata ?
Car, Lo ſo, che ha ritrovata
Una di me più bella ,
Sivada pur a divertir con quella ,
Vald . Panico !
Pan, Non ſo niente .
Vald . Cofa mai vi fognate ? ( a Cat
Car. Lo ſo che m ' ingannate ,
Che d' un' alıra beltà voi ſiete amico ..
Vald . Chi ve l'ha detto ?
Car. Eccolo qui. Panico ,
Pan. Non ſo niente .
1
Vald. E'un bugiardo
Pan , Si Signore Vald.
ATTO PRIMO 1975
Vald . Voglio cavargli il cuore .
Pan . Ajuto , ajuto .
Car, Via laſciatelo itare ...) , ( difende Pani
Vald . Aſpetta pur , t' inſegnerà a parlare .
Car. Se con lui vi ſdegnate ;
. Perchè il vero mi han detto i labbri ſuoi,
Ditemi, che dovrei far io con voi ?
Vold . A torto mi accuſate . r .
E ' ver con una Donna
Ho parlato , non dico una bugia ,
Ma non ſo chi ella ſia .
E ſe fofte ben anche una Regina,
Non fa torto il mio cuore a Carolina .
Ear. Eh bugiardo , lo vedo,
Mi vorreite ingannar , ia non vi credo .
Povere donne , che s' ha da far ?
Tutti non cercano , che d'ingannar
Siain le vezzofe , liamo le belle ,
Siamo le care vei primi di ,
E poi ci trattano tutŲ coši . Ust
Uomini ingrati , ſenza pietà..
Che tradimento , che crudelcà .
Più non vi voglio ,
Più non m'imbroglio ,
La cara pace
Solo mi piace .
Perfidi moſtri d'infedeltài ( parte :

Ś C E N A XV.

VALDIMONE , PANICO , poi GIACINTA .


ValdMTi
maltratta
vo' trarcosì cervtua
re il per el co
cagione . ſtone :
n un ba

Pan, Ajuto per pierà .


Giac . Che cola è ſtato ?
Vald. Laſciatemi punir quel diſgraziato .
· Pan . A voi mi raccomando . ( 4 Giac.
Giac. La ſua vita per grazia io vi domando .
Vald Hai ragion ,che con donne
Non ſoglio eſſer ſcortele ..
Pan . Grazie della finezza .
13 Giac.
198 L ' ISOLA DISABITATA .
Giac, E in che vi offele ?
Vald Ha detto a Carolina ,
Che con altra mi vide in compagnia .
Pan Non ho deito per qacho una bugia .
Vald Pertido . minacciandolo .
Pan, Ditendetemi. ( 4 Giac.
Giac Via laſciatelo fare . ( difende tan.
Pan. Anche a voi qualche coſa ho da narrare . ( 4Giác,
Giac. Che si che Garamone
Falto ha anch'egli lo ſteſſo ?
Pan , L'avete isdovinata .
Giac, altri ancora di ciò mi hanno avviſata .
Vald . inca crestere alla gente menzognera :
Ginc, Skie turi bricconi a una maniera .

S CE N A. XV 1 .

GARAMONE , E DETTI, E CAROLINA .


Gar.
C va mercope matro, e non vi trovo ,
Vi è qualcoſa di nuovo ?
Parmi veder quel ciglio rabbuffato .
Car. Pezzi di ailgraziati .
A me di questi torti ?
Gar. io non ſo niente .
Car & diavol , che vi porti .
Mi conſolo con voi , mio Signore ,
Dell'acquiſto di nuova beltà
Ma vendetta vo ' far di quel core ,
Mami voglio sfogar come va .
Gar. Non intendo , che coſa mi dica ,
Incantato reftare mi fa .
C : Queita cola davvero m'intrica ,
Chi fa dirmi, colei che cos' har
Vald . Tutti due quel bugiardo ci accuſa ,
Colle beie di rea fedeltà .
Pani Miei Signori vi prego di fcufa ,
Quel che ho detto da tutti fi fa .
Ꮴ ald ,. Siellerato - difgraziato .
Gar. La mia man ti punirà .
Pan . Carolina per pietà .
Car.
ATTO PRIMO . : 199
Car. Non bravate - nol toccate
Niun di voi l' offende .rá
Gar. Hai ragione .
Vald. Ci vedremo .
Sempre lei non ci farà .
Pan , Carolina per pietà .
Giac. Queſt' è il mio caro ,
Queit' è il mio bello .
E queſto è quello , ( motra di accarez, Pan .
Ch' io voglio amar .
Pan . E voi morite .
Se ci patite . la Gar.
Gar. Voi lo ioffrite ? ( a Vald .
Vald . Lo vo ' ſcannar . ( contro Pani
Giac. Neſſuno ardiſca
Toccar Panico ,
Mio caro amico , ( moſtrando diaccar, Pan ,
Mio dolce amor .
Pan. E voi crepate ,
Se vi lagnate .
Gar. Lo ſopportate ? la Vald.
Vald , Ti cavo il cor . ( contro Pan.
Car. Non minacciate - non to roccate
Giac. Caro Panico - mio dolce amor
l'ar . Voi non c'entrate .
Queſto è per me . ( 4 Giác.
Gius . Voi la sbagliate
Cosí non è
Car. Pel tuo gran merito ,
Non è baſtante .
Giac . Dal grado nobile
E ' affai diſtante .
Vald. Fra lor fi attaccano
a 2
Gar. Per nobiltà .
Pan . Vorrei dividermi
Di quà , e di là ,
Giac. Venite méco . ( lo tira a sei
Car. Venite quà . ( lo tira a lei
Pan . Piano , vi fupplico
Per carità .
Car. Queſt'anellino
Vi yo' donare ,
14 Gar.
TA
200 L ' KOLA DISABITA .
Gar. Di un mio regalo
Si fa così
Car. Queſto pillone
Vi voglio dare .
Vald. F'un mio preſente ,
Darelo qui .
Car. 2 2 Si ve lo dico ,
Giac. Tutto a Parico
Voglio donar .
Gar. Quel diſgraziato ;
Vald .4" ? Quel fcellerato
Voglio ammazzar , ( cole Spade .
Car Piia che ferire il pet:o
Gia: - 2 Del dolce mio diletto ,
Mi paflerete il cor .
Vald .
Grema 2 Balta , v'adoro ancor .
Car, Perfidi , barbari ,
Gior. 2 : 2 Senza pietà .
Pan . Ah difendetemi
Per carità .
Caro 7. No , non temete
Giac. 4 2 Meco verrete
Senza timor . ( .
Pana, Si che nel ſeno
Giubbila il coro
Vald, Si che fon pieno
Gar. 2 D’ira , e furor .

fine dell' Alto Prime :

Na
ATTO SECONDO

SCENA PRIM A..

GIARDINO zioso
DELIZI OSO ..

VALDIMONE , 1 GARAMONE , poi Panico in difpartea

Vald. Aramone , che dite ?

Par ſi fiano accordate


Di accarezzar Panico per vendetta .
Ger. Che rabbia maledetta !
Hanno preteſo di mortificarci.
Vald. E con effe noi pur dobbiam riſarcia
Son geloſe di noi per la Chineſe ,
E noi concordemente :
Facciamle diſperare .
Gur. Matutti due non la pofliam (pofare .
Kald . Bene , da boni amici
Facciam così, che ſcelga per marito.
Di noi due la Chineseil più gradito .
Gar. Son contento . ( Lo ſcelto farò io.. ) ( da fei
Val. ( Già mi poſſo fidar del merto mio . ).
Pan. Eccoli tutti due , ſentir io voglio ,
Se parlano di me . ) ( da je in diſparte
Gar. Ma ſe Roberto
Aveſſe la medeſima intenzione ?
Vald . Or mi paſſa per mente un invenzione
Già nel noſtro equipaggio.
Vi fon varj Chineſi ,
Che hanno gli abiti ancor de' lor paeſi .
C'informeremo in prima
Del Padre di Gianghira ,
Poi con una imbalciata ,
Fingerem , che da lui fia ricercata .
Gar. Il penſamento è aftuto .
Pan . ( A tempo ad aſcoltar ſon qui venuto :) (da fe :
Vald , Quando in poter l' avremo
Da lei dipenderemo
5 Gar .
L'ISOLA DISABITATA ,
Gar. Tutto va bent; ma ciò non baſta amico :
Dee fentir la ſua pena anche Panico . ( Panico
fi accoſta un poco più di quando in quando
per timor fi ritira .
Vald. Si , vogliam baftonarlo .
Ger. Baitonarlo perchè ? Meglio è ammazzarlo .
Vald , L' idea non mi diſpiace .
Ger. Finite avrà le impertinenze fue .
Pin. ( Che ſiate maledetti tutti due )
Wald . Dove lo troverem ?
Gar. Lo cercherò .
Vald. Voglio cavargli il cor . ( parte
Gar, Lo ſcannerò .
Se lo trovo quel poltrone ,
Quel villano maſcalzone,
IT mufon gli vo ' peftar .
Dopo , a colpi di baftone
Preſto preſto ftritolato ,
licche tacche in cento pezzi ,
Ticche tacche il vo' mandar . ( parte
( Panico di quando in quando fi avvanza de
aſcoltare , e ſi ritira semante .
SCENA I I.
PANICO folo .

OBbli gatofuaSignore
Deila corteſia , del ſuo buon core .
Vo' cercar di Giacinta ,
Vo' cercar Carolina ,
Vo' lor raccomandarmi
Contro coſtor , che vogliono ammazzarmi ,
E vo' , per obbligarle ,
Ad avere di me più compaffione ,si
Diſcoprir la finzione,
Cine han fra di lor penſata
Di portar dalla China un ambafciata
Voi voléte burlarmi ,
Canaglia maledetta ,
Dice il proverbio : chi la fa l'alpetra
Con
ATTO SECONDO , 203
Con queſte ragazze
Contento farò :
Per me vanno pazze
Son corte , lo ſo .
Mi par di vederle
D’intorno di me
A dirmi Panico
Son morta per te .
Si care belline ,
Le mie ragazzine ,
Non dico di no .
Al diavolo andate ,
Bricconi crepate ,
Di voi riderò , ( parte,

SCE NA III .

CAROLINA fola .

Car. A Ffo ;che lho veduta .


Quello è quel bel ferr.biante ,
Che mi ruba l amante ,
Il povero Panico
A tempo mi ha avviſata
Della bricconeria dell'imbaſciata ,
Oh ſe ſapeſli il modo
Almen di vendicarmi;
Or or vado là dentro ad isfogarmi. ( matra vo
ler entrare nel padiglione
Ma veggo Valdimone
Venir da queſta parte .
Voglio uſare ancor io l'ingegno , e l'arte ,

SCENA IV. '

VALDIMONE , 6 le SUDDETTA :

Vald E Correntemeglio il mio penſier celato


Voglio finger con lei lo ſpaſimato, ( da foi
Car. Fingere mi convien col traditore
Dieffer pentita , e ſpaſimas di amore . ( da fed
í 16 Val d,
24 L'ISOLA DISABITATA .
Vald. Carolina bella , bella.
Car. Poverina non ion quella .
Valu . Siete il mio cor .
Car. No , traditor .
42 Soſpirare quel volto mi fa .
Vald . ( Tutto non vede ). ( da fe .
l'ar. ( Tutto non vede ) ( da je
Mio conforto , mio doke teforo
Per voimoro , vi chiedo pierà .
Vald . Cara , mi amaté ancora ?
Cer. Queſto mio cor vi adura .
Vald . Viè fcappata dal fer la gelosia
Car. Ogni brutto fofpeito è andato viano
E voi ſiete ficuro
Del ſincero amor mio ?
Vald, Son ſicuriffirao .
( Sciocca ! Te ne avvedrai . ) ( da fe .
Car. ( Maledett :ilimo . ) ( da li .
Ah per voftra cagiore
Quanti ſoſpir ho iratto !
Vold in lacrime per vei mi ſon disfatto .
Cor. Prverino ! Si vede .
Vald . Si conoſce
Quanto avete patito .
Car. Me ne diſpiace aſſai .
Vald. Ne ſon pertito .
Car. Mai più liti fra noia
Pald. Mai più gridae .
Car ( Che ti venga il malan )
Vold. ( Paſſa crepare . )
Car, Caro il mio ben , quello ch ' è ſtato è ftato :
Vald . Panico diſgraziato ,
Tutto per liva cagione .
Car. Si Panico è un briccone .
Vald . Se lo trovo ,
Vo' con lui vendicarmi.
Car. Zitto . Venite qui. ( Voglio provarmi . )
Son ancorio ſdegnata . ( lo tira in difpares
Con lui , che mi ha ingannata .
Fingendo , che Valmone , poverino ,
Ritrovato fi aveſſe vn ainorino .
Ma lo ſo , che con io la fua diletta ,
S
ATTO SECONDO
SF vita mia , vo' che facciam vendetta .
Sentite , quel briccone
Dorme in quel Padiglione ,
Pian piani fenza ſvegliarlo
Cogliere lo potete , ed ammazzarlo .
E Vald. Subito colla ſpada ...
Car. No fermate .
All'avvenir penſate
Se da voi colla ſpada egli è trafito .
Vi potrian caftigar per tal delitto .
Parlo così perchè vi voglio bene .
Vald , Suggeritemi voi, che far conviene .
Car. Voi dalla voſtra gente
Fate tagliar le corde ,
Fate levar le Matze
Del Padiglion , dov'è colui ferrato ,
1 Sicché reſti coperto , e foffccato .
Poi perchè non refpiri , e non fi mova ,
Fategli paſſar ſopra
Carri di Monizione
Armi , Saili , Cavalli , ed un Canone .
Vald . Brava ; fon perſuafo .
Diranno allor' che l'ha ammazzato il calo .
Voi mi volete ber ; non vi è riſpoſta .
Car. Ditemi gioja mia , ſon corriſpoſta
Vald Sietę l'idúlo mio ; di cuor vel dico .
Car. Contenta io ſon :( Non me n'importa un fico . )
Ah caro bel viſerto
Al bello quel bocchino ,
Qu l'occhio grazio fino
Mi piace in verità .
lo ſento , ohimè nel core
Uncerto pizzicore ,
Che delirar mi fa .
S'accoſti , e la manina .
Mi dia con civiltà .
Si lo ſenti , come batre ..
Tieche , tocche , ah ! Il cor mi fa ,
!
Me la godo , me la rido ,
Della ſua ſemplicità );

SCES
206 L ' ISOLA DISABITATA .

SCENA V.

VALDIMONE fola , poi Guardie ,

· Idea non mi diſpiace ,


L Senza Carri , e Canoni ,
Di groſſe Travi è il Padiglion formato ,
Se Panico s' incappa , egli è ſchiacciato
Naſca quel che la naſcere . Proviamo ,
Ehi Guardie , Immantinente , ( alle guardie , che
arriv4RQ.
Fate cader quel Padiglione a terra ,
Cada precipitando .
Non lo dite a neſſuno ; io vel comando .
( le guardie partono .
Queſti da me dipendono .
Della loro fedeltà ſon ficuriſſimo ,
E lo faran preſtiilimo .
Panico diſgraziato .
Ci fei pur capitato . ( cade il Padiglione .
Bravi davvero , è il Padiglion caduto .
C'è reftato il briccone .
Una voce di dentro . Ajuto , ajuto .
Grida ajuto il Villazo ;
Ma lo domanda in vano ,
Stattene 11 , ch' io non ci penſo un cavolo .

SCENA VI.

Panico dalla parte oppoſta , ed il SUDDETTO :


PР Os' è queſto rumore ?
Vald . Ajuto , Il Diavolo , ( vedendo Panico dic
tro di lui fi ſpaventa .
Pan , Il Diavolo ? Dov'è ?
Che Spaventa .
Vald . Spirto dannato
Sei di caſa del Diavol ritornato ? la Pan . irem .
Pan. Povero me ! Che ſento :
Mivuol far fpiritar dallo ſpavento ,
Vald. Panico con timore :
Pan , Che volete ? { con timore ,
Vale
ATTO SECONDO 207
Val. Sei morto ?
Pan, lo non lo ſo .
Vald. Foſti accopato ? !
Pan , Io crederei di no
Vald Come ti ſei dal Padiglion ſalvatoš
Pan, lo non ci ſono entrato . !.
Vald. Comes Non fofti là ?
Pan . io non foſti di là : faſti di quà ,
Vald . Ah triſta Carolina !
Mi ha ingannato così l'impertinente ,
Tu me la pagherai .
Pan . Non ne ſo niente .
Vald . Voglio teco sfogar lo idegno , e l'ira .

SCE NA VII.

GARAMONE , E DETTI ,

. ico ( affannara ,
M .
Vald . Che cos'è ?
Gar. Morta è Gianghira .
Vald, Come ?
Gar. La Poverina
Là dentro ritirata ,
Caduto il Padiglion , morì accoppata
Vald . On coſa ho fatto ?
Preſto .. voglio veder ... Ma con coſtui,
Voglio prima sfogar ...Forſe Gianghira
Morta ancor non ſarà .
Amazzatelo yoi percarità
Dalla ſponda d' Acheronte
Della donna , che mori
Udo il labbro a dir cosi ,
Sia Panico ſcellerato ,
Straſcinato , tanagliato .
Sia ſquartato il traditor .
Negli Eliſi la bell' alma
La ſua calmanon avrà ,
Se il crudel non perirà .
Quel briccone , quel guidone ;
Non ſi rida , non ſi sbeffi ,
Sia legato , ed attaccato
Per
208 . L ' ISOLA DISABITATA .
Per il collo con un crollo ,
Nè ſtaccare ſi dovrà ,
Se alla Luna gli sberleffi
Sulla forca non farà . ( partono :

S CE N A VIII.

GARAMONE , E PANICO .

Gar: H AiHſentito ?
o ſentito
Pan ,
Gar. Valdimoné
Vuo !, che per le mie mani
Faccia morire il povero Panico .
lo lo farò per contentar l amico :
Pan . Non vi faria maniera
Di vedere le coſe accomodate 7
Per eſempio con quattro baſtonate :
Gar. No , certo , non ci è caſo ,
Son galant' uom , la mia parola ho dato ,
Dei eſſer ammazzato ,
Queſto è tutto il piacer , ch'io poffo farti ,
Scegli tu con qual morte ho da sbrigarti ,
Pen. Se ho da morir , pazienza.
Fate così Siguore ,
Aſpettate , che un dì mi venga maleg:
E morirò di inorre naturale , 7
Gar. Subito dei morit , 1
Pan. Subito ! Vibo ,
Gar. Colla ſpada , briccon , ti paffero .
( tira fuori la ſpada

SC EN A IX .
GIACINTA , E DETTI .

Pan . A Juto ,
un tua difefar
. cecon una ſpada in mano .
Eccomi nuovamente ,
Pon , Brava brava - - ) ( a Giac.
Gar, Andate via . ( aGiac .
Giac,
ATTO SECOND ☺ 207
Giac. Signore ,
Dei luo beſtial furore ,
Si potrebbe faper P alta cagione ?
Gar. Domandate la cauſa a quel briccone .
Pan . Dicono , e non ſo niente ;
the per opera mia morta è Gianghira .
Giac Si conſoli , Signor , che ancor reſpira .
Per la bella Chinele ,
il di lei cor fi accele ,
E vorrebbe ingannarmi,
E sfogare vorrebbe il ſuo diſpetto ,
Con queſt'uomo da ben a che me l'ha detto .
Gran valor , gran bravura,
Col ferro studerato
Contro un uom diſarmato !
Pan Mi raccomando a voi . ( aGiac,
Giac . Quell'empio cada ,
Ditendetevi, o caro , ecco la ſpada ,
( da la ſpada a Panico .
Pan . A me ? Che ne ho dà fars
Gar. Vien via , poltrone ,
Ch ' io ti do il primo colpo nel polmone ,
Giac, Animo . (aPana
Part. lo non lo fare .
Giac. Provati , io farò teco .
Ger. Vien pure .
Pani to menerò colpi da cieco
Gar. Ah ! ( tirando colpi :
Pan . Ah ! ( tirando colpi , eli cade la ſpada .
Gar. Sei morto .
Giac. Vodi Panico riparare il forto . ,
Difenditi ſe puoi . ( contro Gar,
Gar. Contro una Donna ,
Fulminare non vo' del ferro il lampo ,
Nietto l' arma nel fodro , e cedo il campo
Giac. Eh di piuttoſto , che la tua bravura ,
Di una Donna par mio muor di paura .
Se ne trovano tanti e tanti ,
Di queſti uomini come te ;
Che far fogliono gli arroganti ,
Che pretendono ſpaventar .
Ma le a loro fi moitra il muſo ,
Delle
310 , L'ISOLA DISABITATA ,
Delle porcole piglian ſulo
Chi li ſente ; coſpetto di Bacco !
Ma le pive ponendo nel lacco ,
Ziti zıtti li vedi ſcappar, ( parte ,
Pan . Coſpetto di Bacco , ( partita Giacinta replica la
burla 4 Gar . , e parte .
Coſpetto di Bacco !
Zitti zuti li vedi 1cappar.
Zitto zito , mi vo' vendicar .
SCENA
A X.

ROBERTO , E GIANGHIRA .
Rob. Engano i due Chineſi
( ad una Come,
E voi frattanto
Ritiratevi , o cara ,
Finché colturo io fenta .
Gian , ah , che tutto mi amigge , e mi ſpaventa

SCE NA XI.
ROBERTO , poi VALDIMONE , GARAMONE con finui
baffi , veſtiti alla Chineſe ,

Vengono a ſuono di ſtromenii, facendo i palli , e le geri.


monpe com Caricatura a tempo di lucno . Si pon ?
gono tre ſedili, ROBERTO frede , efa
Jedere i due SUDDETTI ,

Vaid. Tui fiam venuti quà


Gar.
.
Vald . Per parte di Kalkira.
Gari hè il Padre di Gianghira .
Vald. La figlia a domandar .
Gar Che deve ritornar
Vald , a 2 Kalkira la vuol là ,
Gar. In Kamenitzkatà .
Rob . Parlerò con Gianghira .
Innanzi di accordarla ,
Se acconſente tornar yo' ricercarla .
Vald ,
AT TO SEO ONDO .
Val. Kalkira è già pentito .
Gar. Le troverà il Marito ,
Lo ſpoſo fuo ſarà
ar Kakiro Karaka . ,, ki
( viene una comparſa , che parla agli orecchi di Rob.
Rob. Gome ? Dai Jor paeli , ( alla Comp.
Vi ſono altri Chineſi :
Vald. ( Amico , che farà ? ) ( piane a Gar,
Gar. ( Vi è del imbroglio :) ( piano a Vallen
!
SCE NA XII.

PANICO alla Chineſe con baffi , CAROLINA , GIACINTA


alla Chinese , e i SUDDETTI -
Vengono a ſuona.dasStromnenti , con pelli, a colle ce
rimonio , come gli alıri due, pob pedogo .

Pan . ti
TOi fiam venuti qui
Caria Nakaramartakia
Gia .
Een per parte di Ka Kaisais 1
Gia . Signor di Kalankais
2. 2.Amante di Gianghira .
Pan . - Ea Kacamanakira 1
L ' abbiamo da portar .
Lo Spoſo la vuol li
a 2 A Karamanaki ..
Rob . Qüefti che qų vedete ,
Vennero per il Padre
A domandar la figlia .. Voi Gianghita !!!
Per l'amante chiedete Ofi alza .
Datemi tempo , e la riſposta ayrere . ( parte 1

1
SCE
212 L'ISOLA DISABITATA

SCENA XIII,

CAROLINA , GIACINTA ; VALDIMONE , GARAMONE ,


3

Vald. G Aramon di coltore, ( piano a Gar.


Går. ( Dubito fan Chineſi come noi . ) . (piano e Valde u
Val ( Forti nella finzione . )
Gar ( Forti fin che ſi può
Pan . ( Che ci conoſcan ? ) ( piano Gar. , Giac.
Com . ( Non lo credo.. ) . A ) ( piano e Parts
Giac. ( Oibò . ) ... " 00w ( piana a Pan .
( Gli fromenti tornano a ripigliare l'aria di prima ,
é i finti Chineſi fanno fra di loro si Joliti peli
colle folite -cerimonie ,
Val. Karameniskara .
Gar, a 2 Macaccorebecca .
Ti menaccà . Parauică , "' 550
Bracca fapagà .
( Verſo degli altri mojtrono , che squefte parok
fiano complimenii Chineſi... 070
Giac. ( Sentite ! ) la Car. , Panico .
Car. ( Che ha detto ? ) Ma Panico.
Par ( Chi diavolo il fa ? ) rl piano e Care
Car.
4 2 Panciri naſcatà
Gia. Penaci caraccà .
7 impana là , Timpanaccă .
( Corriſpondono con fimili compliminti .
Pan . Scarbocci Maſcahà .
Chirchirichi caecaraccà .
Quajotta ſquaquarà . .
Vald . ( Che han detto , capite ? )
Gar. ( Io no in verità )
( Tornano a far alcune cerimonie , colle quali Carsa
lina ſi accoſta a Valdimone, e Giac, a Garamo
ne , e Panico nel merlo .
Car.. Baronacaccà . ( a Vald.
Gia. Bricconacaccà . ( a Gar,
Pan . Garamon caccà .
Valmonta caccà .
Vald .
ATTOSECONDO 273
Vald . ( Ah ah maledetta ..
Garaf.fa 2 Panicacaccà .
Cår. ( a Vald .
NE, Giac. Briccone . ( a Gar,
Val. Tacere cacca
a 2
Card Tace.e, caccà.
Val. Se tutto è fcoperto ,
Di noi che farà ?
Nol ſappia Roberto ,
Che i Idegno ne avrà
Car. ( D ' avervi burlato
Gia. Baftar mi potrà .
Pan. " Nol ſappia nefung
Partiamo di quà .
Tutti , Zitti zitti andiamo via,
Non lo ſappia chi fi fia . ( piano fra di lore ,
E Chinefi- agli Olandefi
Comparir fi ſtudierà .
Kara mella karacà
Cacomiti napatà , ( tutti forte ,
Gnafcarà papagà
Carobella caraccà .
( Cantando e facendo le ſolite cerimonie partono .

Fine dell Airo Seconda .

ADS ,
L'ISOLA DISABITATA.A

ATTO TERZO :

SCENA PRIMA .

PADIGLIONI CON VARI ŞEDILI .

ROBERTO , GIANGHIRA , VALDIMONE , GARAMONE ,


GIACINTA , PANICO , tutti a ſedere , ed altre pers,
fone parte jeduie, e parte in piedi ,

CORO .

Tutti uniti in ſocietà ,


Dei Paefe impoflefTati ,
Diamo il nome alla città .
Rob . lo di Gianghira in grazia
Che ſi è fia noi ſalvata ,
Senza elitanza alcuna ,
La direi la Città della fortuna .
Gian . Anzi in riguardo mio ,
Nominare potreſte la Città ,
Terra dibuon amore , e di pietà .
Vald. Se la noftra nazioneor vi comanda ,
La poſſiamo chiamar la nova Olanda .
Gar. O per la vicinanza
Del popolo Chineſe ,
Si potrebbe chiamar China Olandeſe .
Pan , No. in grazia della China
A noi poco lontana ,
La pofliaino chiamar Febre Terpana .
Car, lo l'intitolerei Città novella .
Giac Ed io la chiam rei ſifola bella :
Rob. : iaſcuno a quel ch' io lento ,
A diverſo pentier fin or ſi attiene ,
Ura il voto comune udir conviene ,

CO
ATTO TERZO . 215

CORO .

Ciaſcuno accorda ,
Ciaicano approva ,
Che ſia chiamata
L'Iſola Nuvva .
E il nome proprio
Della città ,
Terra d'amore
Si chiamerà .
Rob. Dunque penſar dobbiamo:
Che la Città novella ,
Terra d' amor chiamata ,
Sia da amor fecondata ,
E cogli auſpicj di pudico amore ,
Sia al comun ben ſagrificato il cuore .

CORO.

Dolce Cupido
Piacer del Mondo ,
Sia quefto lido
Per te fecondo ,
La bella pace ,
La fedeltà
Formi la noſtra
Felicità .
Rob Adorata Gianghita ,
Io vi ho veduto appena
Che mi acceſi di voi. Se dal deftine
Foſte per opra mia ſerbata in vita ,
Par che il deſtin meco vi voglia unita .
Gian Ma Signore i Chineſi
Quivi teftè arrivati ,
In qual guila da voi fur licenziati ?
Rob. Bafta , baſta , di ciò più non li parli ;
Deb ſe non ſono indegno ,
Bella dell' amor voftro ,
Porgetemi:la man
Gian . La grazia accetto
La mia fede vi giuro , e il mio riſpetto
SCE
216 L'ISOLA DISABITATA :

S.CE N A. 11 .
ROBERTO , VALDIMONE , GARAMONE , PANICO ,
CAROLINA , GIACINTA .
He dirà )
Vald. CheCola
Gar. ol dirà Giacinta ? )
dra Giacinta
Pald . (Miproverò di ritornat da lei . )
Gar. ( Reſtar ſenza un amante io non vorrei . )
( Gianghira che torna , e li ſuddetti .
Gian. Ah 'ignor ci è di nuovo :
In Mare hanno offervato ,
Verſo queſto Paele,
Più d'un Legno Chineſe,
Venir con gente armata >
I parte
Che'l'inſegna di guerra ha diſpiegata .
Pan . Oh poveri di noi? Coſa farà
Queſt' è ben altro che Charabacà .
Rob. L'ha predetto il mio core .
Itene Valdimone ,
Raccogliere le genti all' armi ulate ;
L'eſercito ordinate ,
L'ufte Chineſe ad incontrare andiamo :
La noſtra libertà noi difendiamo . ( parte

SCENA 111.

VALDIMONE , GARAMONE , PANICO , CAROLINA-,


GIACINTA .

Vald 10 a dar gli ordini in fretta .


Perchè venga difeſo il bel ſoggiorno
Carolina vežzola a voi ritorno . ( parte ;
Car. Vada , e ritorni pur ; ſe ne avvedrà ,
Lo vo far diſperare come va . ( parte .
Giac. Che fate voi poltroni ,
Via perchè non andare
A combatter voi pur ? Qui coſa fare ?
Gar. lo ſon ucmo di pace ;
Io non comando ai militar Signoti,
Ma ai Fabbri , ai Falegnani, e Muratori .
Parthe
-sv ?
ATTO TERZO ; 217
Pan . Ed io con quell'Eroe , che il ciel deſtina
Ai ſalami, ai perſutti, e alla cucina .
Giac. I utti in tale occaſione
Si hanno da far onore . lo benchè Donna
Voglio far come Donna il poter mio .
Gar. Anch ' io vo' farlo .
Pun . E lo vo' fare anch'io .
Giac . Vo' prepararmi
Per cimentarmi ,
All' armi, all' armi. ( parte ,
Gar. Voglio provarmi,
Coraggio farmi ,
Allarmi, all' armi. ( parte .
Pan. Voglio icaldarmi ,
Satanaſlarmi,
all' armi , all' armi .
Giac Efce con una lancia ,
Con queſta lancia .
Se alcun fi accoſta ,
La lua riſpoſta
Dar gli ſapro .
Gar . Con una ſega .
Con queſta tega
Se aila bottega
Viene un nemico
Lo feghero .
Pan . Con uno ſpiedo .
Con queſto ſpiedo
7 Se venir vedo
Kakakomeri , l'infilzero .
Giac, Voglio provarmi
Con Garamone .
Car. Voglio fegare
Quel Bernardone .
Pan . Non mi toccare ,
T ' infilzerò
All' armi , all' armi ,
4 3 Voglio provarmi
All armi all' armi ,
Timor non ho . ( partono .

Gol. Drammi Giocofi Tom . I, K SCE


318 L ' ISOLA DISABITATA ,

SCENA

VALDIMONE , e poi CAROLINA ,

Vald . Utto è già preparato


TUNO mato
Voglio andare cogli altri a far il bravo
E le vado a morir ? Valmone , ſchiavo
Almen pria di morire ...
Eccola quì davvero ( vedendo venir Car.
Stava appunto con eſſa il mio penſiero ,
Car. ( L'amo ancora il briccone ,
Ma non lo voglio dir . )
1 Vald . Già ſi avvicina
Vezzoſa Carolina il morir mio .
Vengo a prender da voi l' ultimo addio .
Car. Itene , non ho cuore
Di darvi un tale addio doglioſo , e meſto ,
Vi potranno ammazzar ſenza di queſto ,
Vald. Povero Valdimone ,
Lo trattate cosi
Car. Quanto mi ſpiace ,
Che ora andate a morir !
Val. Chi fa , può darſi ,
Che dalla morte il mio valor mi eſima ,
Car. Ah foſte morto almen tre giorni prima !
Vald . Vi domando perdon , ragazza mia ,
Se a voi di geloſia dato ho il diſguſto ,
Car. Io geloſa non ſon di quel bel fuſto ,
Vald. Se morifli pero ...
Car. Non piangerei .
Vald. Vallo dunque a morir .
Çar. Buon viaggio a lei .
Vald . Pazienza .
Car. (Traditore :)
Vald. Non ci vedrem mai più ,
Çar. ( Mi trema il core :)

DUE.
ATTO TERZO : 219
DU E T T 0.

Car. Te lo dico in confidenza .


Tu non piaci agli occhj miei ;
Che vuoi far? Quello non ſei

>
Ch' in mio ſpoſo ſceglier vo ' .
Vald. Vi vorrà dunque pazienza :
Manco mal , che ho ritrovata
Una Donna men ſpietata ,
Con la qual mi (poſerò .
Car. Vado a dar la man di Spoſa ,
Vald . Vado a far la ſteſſa coſa .
Ah! Pur troppo l'infedele ,
a 2 Meco finſe amore , e fe .
Car. Perchè reftis
Veld. Che non vai ?
Car. Infedel :
Vald. Troppo t' amai .
Ah ! Che fede non ſi trova :
42
Ah ! Che amore più non v'è ,
Car. Ingrato !
Vald. Crudele !
Car. Tu piangi ?
Vald. Soſpiri ?
Car. Soſpiro per te .
Vald . lo piango per te .
Car. Una Donna men ſpietata ,
/ Ii ſei dunque ritrovata ?
Vald . Io non piaccio agli occhj tuoi ?
Non ſon quel, che ſceglier vuoi?
Car. lo lo diſfi per provarti .
Vald. Per provarti il diſfi anch'io .
Car. Ma tu ſei l'idolo mio .
Vald . Ma tu ſei mio dolce amor .
Siamo fedeli ,
4 2
Siamo coſtanti:
Più fidi amanti
Chi vide ancor ?
Andrà creſcendo
Nel
220 L'ISOLA DISABITATA :
Nel noſtro core ,
Sì bello ardore
Si fido amor . ( pariono .

SCENA ULTIMA .

CAMPO DI BATTAGLIA, CON PADIGLIONI , E MAC


CHINE MILITÀRI , E VEDUTA DI MARE IN PROS
PETTO CON NAVI OLANDESI E , CHINESI .

Segue combattimento fra le Truppe Chineſi, col quale


s'intreccia u ballo , ed ottenutaſi la Vittoria dagli
Clandeſi , eſcono i Perſonaggi tutti dell'Opera , e
cantano il leguente Coro feitivo intrecciato dalla
Contradanza de' Ballerini , che feſteggiano la
Vittoria ottenuta e le Nozze di ROBERTO ,
• GIANG HIRA .

CORO

Viva la pace
Nit noftro core .
Viva la face
Del Dio d'amore .
Viva il bel genio
Di libertà .

Parte del Coro ,

Lieti godete
Spoi fuici ,
Più non avrete
Fieri nemici ,
Che vi contraſting
Felicità .
ATTO TERZO ;

Altra parte del Coro :


L'Iſola nuova ,
Da noi trovata ,
Più non ſi trova +
4 Diſabitata ;
Terra d'amore
Si chiamerà .

CORO PIENO :

8 Viva la pace
Nel noſtro core :
Viva la face
Del Dio d ' Amore ,
Viva il bel genio
Di libertà .

Fine del Dramma ,

R E IMPRIMATUR .
Vicarius Generalis S. Officii Taurini.
V. Canonica AA . LL . P.

V. Se ne permette la riſtampa
GALLI per S. E. il Sig. Conte CAISSOTTI di S. Vittori
Gran Cancelliere .
TORINO , PRESSO ANTONIO BUSSANO
23

:)

S
ET
O.

D
I.C

T KA
AUSA

IU . A
BIB

PATEIX

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