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1
DELLE
O P E RE
DRAMMATICHE GIOCOSE
D I
CARLO GOLDONI
AVVOCATO VENETO
Τ Ο Μ Ο Ι .
PATRIS
TORINO MDCCLXXVII .
115 )
I L.
FILOSOFO
DI
CAMPAGNA :
4
IL FILOSOFO
DI CAMPAGNA .
AT TO P. R I. MO .
SCENA PRIMA .
S CE N A II .
SCENA IV .
RINALDO folo .
SCE
ATTO PRIMO;
SCENA V.
SCENA VI.
1 La LENA , ed il SUDDETTO
EUGENIA , E RINALDO .
SCE NA X :
S CE N A XI .
sin
D. Trit. Alla figlia ? ...
. )
Lu Len . )
D. Trit. Alla ſpoſa ?
Nar. ) Meſler sì.
D. Len
La .) Quel ch'è fatto , fatto fia
Trit.
Stiamo dunque in allegria ;
6 3. Che la ſpoſa - vergognofa
Alla fin ſi cangiera ;
E l'amore · nel ſuo core
Con piacer trionferà .
SCENA PRIM A.
CAMERA DI D. TRITEMI0 .
EUGENIA , E LESBINA .
Lesb . Enite quì Signora Padroncina ,
Ponetevelo in dito .
Fate, che il Genitore ve lo veda ;
Laſciate , che la Spoſa egli vi creda.
Eug. Tu m'imbroglj Lesbina , e non vorrei ...e
Lesb . Se de' conſig'j miei
Vi volete ſervir , per voi qui fono
Quando no , vel proteſto , io v ' abbandono :
Eug Deh non mi abbandonare , ordina , imponi ;
Senza cercar ragioni
Lo farò ciecamente ;
Ti farò , non temer , tutta obbediente ,
Lesb.Queſt' anello tenete .
Quel che ſegui , ſapete ;
E quel che ſeguirà
Regola in avvenir ci porgerà.
Eug. Ecco mio Padre .
Lesb. Preſto ;
Ponetevélo al dito . 1
Eug. Una Spoſa fon jo ſenza marito .
( ſi mette l'anello ,
SCENA II .
D. TRITEMIO , E DETTE ,
SCENA 111.
D. TRITEMIO , EUGENIA , poi LESBINA che torns .
E denaro vorrà ,
D. Trit. Sepe che sicuro tra fondamento ,
Purchè fia con
E che almeno mi paghi il ſei per cento .
Ma che vedo ! E ' colui,
Che mi ha chieſto la figlia . Or che pretende ?
Col Notaro che vuol ? Che far intende ?
Rin. Compatite Signor....
D. Trit. La riveriſco .
Rin . Compatite , fe ardiſoo
Replicarvi l'incomodo . Temendo .
Che non ſiate dime ben perſuaſo
Ho condotta il Notaro ,
Il qual patente , e chiaro
Di me vi moſtrerà
Titolo , parentele , e facoltà ,
D. Trit. ( E ridicolo in vero . ) .
Capoc . Ecco , Signore ,
L'Iſtrumento rogato
D ' un ricco Marchefaro ;
Ecco l'Albero fuo , da cui G vede,
Che per retto , cammino
Vien l'origine ſua dal Re Pipino ,
D , Trit,
ATTO SÉ COND'o .
D. Trit. Oh caperi! Che vedo ?
Queſta è una coſa bella in verità .
Ma della nobiltà , Signor mio caro ,
Come andiamo dal par con il denaros
Rin Moſtrategli i poderi
Moſtrategli ſinceri i fondamenti. ( 4 Capoc ,
Cap. Queſti ſono iſtrumenti
Dicomprede , di cenfi , di livelli .
Queſti ſono contratti buoni ,e belli.
Moſtrando alcuni fogli a guila d'Instrumenti antichi,
Nel quattrocento
Sei pofleffioni ;
Nel cinquecento
Quattro Valloni. >
Anno_millefimo
Una Duchea .
Mille trenteſimo
Una Contea ,
Emit etcætera .
Cafe , e caſoni
Giuriſdizioni ,
Frutti annuali
Cenſi , e cambiali
Sic etcætera
Cum etcætera . parte ,
SCENA Vi
D. TXITEMIO , É RINALDO .
S ; C. EN A VT
SCE NA VIl .
LESBINA , E DETTI .
S CE N A VIII .
SCE NA IX .
EUGENIA , E LESBINA .
H
Solo tua
Lesb, Loderete nel fine il mio configlio .
Queſta coſa fin or mi pare un gioco ;
Non mi perdo, davver , per così poco .
Eug. Prenditi queſto anello .
Lesb. Eh no , Signora mia .
Eug. Prendilo , e giuro al Ciel , lo getto via ,
Lesb. Ma perchè
Eug. Fu cagione,
Che Rinaldo , il mio ben , mi crede infida ,
Queſt' anello omicida
Dinanzi a gli occhi miei ſoffrir non vuo'.
Lesb . Se volete così , lo prenderd ,
Eccolo nel mio dito .
Che vi par ? Mi ſta bene ?
Eug. Ah tu ſei la cagion delle mie pene .
SCE NA X.
D. TRITEMIO , E DETTE ,
H Genero
Alla
Queſto ricco giojello .
Prendilo , Eugenia mia ; guarda , s'è bello..
Eug. Non lo curo , Signore ...
D. Trit. Ed io comando
Che tu prender lo debba ; il ricuſarlo
Sarebbe una infolenza .
Eug. Dunque lo prenderò per obbedienza , prende il gioj,
Ma ... Vi chiedo perdono ,
Non mi piace , nol voglio ;a te lo dono . ( lo dà a Lesb.
Lesb . Grazie ..
D. Trit . Kendilo a me . ( lo prende,
( 4 Lesb .
Lesb . Signor Padzone.,
Sentite una parola .
( Se la voſtra Figliuola B2 E mer
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA :
E ' meco generoſa ,
Lo fa , perchè di voi mi brama Spoſa . ) ( piano a D. Tri
D. Trit. ( ' Lo crederò ? ) ( a Lesbi
Lesb. Signora ,
Non è ver, che bramate ,
Che Spoſa io fia : Nel darmiqueſte gioje
Confeſſatelo pur , voſtro penſiero ,
Non è , che Spoſa ſia Lesbina ?
Eug. E ' vero .
D. Trit. E tu che dici ?
Lesb. lo dico
Che ſe il deſtino amico
Seconderà il diſegno ,
Le gioje accetto , e accettero l'impegno ,
Sarei bene una ſtolta , una pazza
Se allo Spoſo diceſſi di no .
Si ſignore , per una ragazza
Miglior bene trovare non ſo .
Se midice lo Spoſo : fon qui ;
Preſto , preſto riſpondo: gnor si ,
Non vi è pericolo ,
Che queſto articolo
M'abbia a confondere
Voglio riſpondere
Sempre cosi .
S CE NA XI,
EUGENIA , E D. TRITEMIO .
SC E N A XII .
CAMPAGNA .
A Mora le vuoicos
Quel che tu vuoi farò ,
Io mi accompagnerò
In pace , e ſanità .
Ma la mia libertà
Perciò non perderò .
Penare , Signor no ;
Soffrir , gridare : oibó ,
Voglio cantare ,
Voglio ſuonare ,
Voglio godere
Fin chef1.può .
Rin . Galantuomo , fiete voi
Quello , che Nardo ha nome
Nar. Signor si .
Rin, Cerco appunto di voi.
Nar. Eccomi qui
Rin. Ditemi, é ver che voi
Aveſte la parola
Da Don Triremio per la ſua Figliuola ?
Nar. Sì Signore , l'ho avuta ;
La Ragazza ho veduta ,
Mi piace il viſo bello ,
E le ho dato ſta mane anco l'anello ,
B 3 Rina
30 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA ,
Rin . Sapete voi qual dote
Recherà con tai Nozze al ſuo Conforte ?
Nar. Ancor nol fo ...
Rin. Colpi , ferite ; e morte .
Ner. Bagatelle , Signor ; E ſu qual banco
Inveſtita farà , Padrone mio ?
Rin. Sul dorſo voftro , e il pagator fon io .
Nar. Buono . Si può ſapere ,
Almen per corteſia ,
Perchè Voſſignoria ,
Con generoſità ,
Allo Spoſo vuol far tal carità ?
Rin . Perchè di Don Triremio
Amo anch'io la figliuola ,
Perchè fu da lei ſteſſa
La ſua fede promeſſa a me fuo Spoſo ;
Perchè le fiere yoi troppo odiofo .
Nar. Diie davver ?
Rin . Non mentono i miei pari .
Nar.E i pari iei non fanno
Per puntiglio ſpoſare il lor malanno
Se la Figlia vi vuol , vi prenda pure .
Se mi burla, e mi ſprezza , io non ci penfo
So anch'io colla ragion vincere il ſenſo .
Vi ringrazio d ' avermi
Avviſato per tempo ;
Ve la cedo , Signor , per parte mia ,
Che già di Donne nonvècareſtia.
Rin Ragionevole fiere
Giuftamente dal popolo ſtimato ;
Filoſofo chiamato con ragione ,
Superando si preſto la paffione .
Voi l'avete ceduta . A Don Tritemio
La cofa narrerò tutta com'è ;
E ſe contraſta , avrà da far con me . ( parte
SCE
ATTO SECONDO .
SCENA XIII .
S CE N A XIV.
LA LENA , E DETTI ,
BS SCES
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA .
S CE N A XV .
LESBINA , E LA LENA .
lo Zio , ricco
.
Lesb. Signora , mi rincrefce ,
Ch' ella larà Nipote
D'una ſenza natali, e ſenza dote ,
La Len. Certo , che il Zio poteva
Maritarſi con meglio proprietà .
Lesb. Che nella nobiltà
Reſti pregiudicato , 1
Certamente è un peccato , Imparentarmi
Arroffire dovrei
Con una contadina , come lei .
La Len. Son contadina , è vero ,
Ma d'accaſarmiſpero
Con un uomo civil, poichè del pari
Talor di nobiltà vanno i denari .
Lesb. Udita ho una novella
D' un fomar , che folea
Con pelle diLeone andar coperto ,
Ma poi dal ſuo ragghiar l'hanno ſcoperto .
Cosi voi vi coprite
Talor con i denari ,
Ma fiete nel parlar ſempre ſomari . ( parte ,
SCE NA XVI,
LA LENA fola .
tain
fofle
La Len . S E Queſ caſaramia
Signo Zia , confeſſo il vero ;
SCENA X V II.
He ardir ?
D. Trie. Chouerto Signor Rinaldoèun temerario a
Gli ho detto civilmente ,
Gh' Eugenia è data via ;
Egli viene a bravarmi in caſa mia ?
Lesb. Povero innamorato !
Lo compatiſco .
D. Trit, Braya ;
Lo compatiſci ? )
Lesb . Anch' io
D'amor provo il deſio ;
Defio pero modeſto ;
E le altrui compatifco , egli è per queſto ,
D. Trit. Ami ancor tu , Lesbina ?
Lesb . Da queſti occhj
Lo potete arguire .
D Trit, Ma chi ?
Lesb. Baſta ... ( guardande pietofamente D. Tritemie ,
D. Irit Ma chi ?
Lesb. Nol poſſo dire . ( moſtrando vergognarfi ,
D. Trit. Et intendo , furbetta ;
Bafta , Lelbina , aſpetta ,
Ch' Eugenia ſene vada
A fare i fatti ſuoi ,
Ed allor penleremo anche per noid
BG Lesbi
36 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA ,
Lesb. Per me , come per lei ,
Si potrebbe penſar nel tempo ſteſſo .
D. Trit. Via penſiamoci adeſſo .
Quando il Notaro viene ,
Ch' ho mandato a chiamar per la figliuola ,
Farem due coſe in una volta ſola .
Lesb. Ecco il Notaro appunto :
E vi è Nardo con lui .
D. Irit. Vengono a tempo :
Vado a prender Eugenia , in un momento
Farem due matrimonj, e un Iſtrumento .
SCE NA XVIII.
ATS
40 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA .
A T T O TER Z O.
SCENA PRIMA .
EUGENIA , E RINALDO .
Eug.
Mllera.cher bedminorilleTremo, pavento .
Parlar mi ſento al core ,
Guſtamente ſdegnato , il Genitore ,
Rin , Datevi pace , al fine
Siete con chi v'adora ;
Siete mia Spoſa .
'Eug. Ah non lo ſono ancora
Rin . Venite al tetto mio ; colà potraffi
Compire al rito , e con gli uſati modi
Celebrare i Sponſali.
Eug. Ove s' inteſe ,
Che oneſta figlia a celebrare andaſſe
Dello Spoſo in balìa nozze furtive ?
No , non fia ver , Rinaldo
Ponetemi in ſicuro ;
Salvatemi l' onore ,
li pentita ritorno al Genitore , 3
Rin Tutto farò , per compiacervi , o cara ;
Eleggete l' albergo , ove penſate
D eſſere più hcura .
L'onor voſtro micale , io n'avrò cura .
S CE N A II.
1
ATTO TER Z O.
La Le. Si ,Signora
Eug Altri vi fon ?
LaLe. Per ora
Altri non v'è , che io ,
Ed un uomo da ben , qual è mio Zio .
Eug. Siete voi maritata ?
La Le. Sono fanciulla ancora ,
Ma d'eſferla fon ſtanca .
Rin. Sia malizia , o innocenza , ella è affai franca .
Eug . D'una grazia pregarvi
Vorrei , fe nol idegnate .
La Len. Dite pur , comandate ,
Eug. Vorrei nel voſtro tetto
Paſſar per un momento :
contento i
La Len . Solapaffate pur , che mi
Rin . Perchè fola ? Son io
Paſtorella gentile , il đi tei Spoſo .
La Len. Davvero ? Compatite ,
Ho ancor qualche foſpetto .
Perchè non la menate al voſtro tetto ?
Rir. Vi dirò ...
i
Eug Non ancora
Son contratti i Sponſali .
1 Correr una bugia laſciar non voglio :
La Le.Men'avvidi, che v'era un qualche imbroglio .
Euz. Deh per pietà vi prego...
La Len . Che sì , che al Genitore
L ' avete fatta bella ?
Eug . Amabil Paſtorella ,
Voi non ſapete al core
Quanto altero comandi il Dio d'amore .
La Len. ( Mi fa pietà . ) Sentite ,
V’offro l'albergo mio , ma con un patto ,
Che fubito ſul fatto
In mia preſenza , e d'altro teftimonio
concluda il Matrimonio .
Si faccia, e
Eug. Si , si, ve lo prometto .
Andiam nel voſtro tetto , ſe vi aggrada .
La Le. Precedetemi voi , quella è la ſtrada .
Eug. Andiam , Rinaldo amato
L'innocente deſio ſeconda'il fato .
Che
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA .
Che più bramar poſs' io ?
Più non chiamo ingiuſto Amore ,
Mi ſon dolci le ſue pene
S' é coſtante il caro bene ,
Nel ſerbarmi fedeltà . ( enira in Caſa di Nardo .
SC E N A III.
RINALDO , « la LENA .
Infa
Rin. Ninfa mio contento grato ,
In gentile almoftroomoonfon
Per voi andrò ... ( in atto di partire ,
La Len. Fermatevi un momento . 1
Se grato effer volete ,
Qualche coſa potete
Fare ancora per me .
Rin, Che non farei [
Per chi fu sì pietoſa a deſir miei ?
La Len, Son Coata dina , e vero ;
Ma ho maſſime civili , e buona dote ;
Son di Nardo nipote ,
Maritarmi vorrei con civiltà .
Da voi, che fiete un Cavalier compito ,
Secondo il genio mio ſpero un marito .
Rin . Ritrovar li potrà .
La Len . Ma fate preſto ;
Se troppo in cafa reſto
Col Zio , che poco penſa alla nipote ,
Perdo , é conſumo in van la miglior dote .
Ogni anno paſſa un' anno
L'età non torna più ;
Paffar la gioventù ,
Io non vorrei cosi .
Ci penſo notte , e .
Vorrei un giovinetto ,
Civile , e grazioſetto ,
Che non diceſſe un no ,
Quand' io gli chiedo un si. ( entra nella caſa ſuda
SCE
.
ATTO TERZO .
SCE NA IV .
}
RINALDO ſolo .
I Nardo nell'albergo ,
Rin . Daher dia maibereci, ci porta il fato ,
Ma Nardo ho ritrovato
Meco condiſcendente , e non pavento ;
Ed ho cuor d ' incontrare ogni cimento , 1
( entra nella caſa fuddetta .
SCE NA V.
S CE N A VI .
H queſta sì ,
'D. Trio Wardot
, a cui l ho promeſſa
Me l'ha fatta involar ? Per qual ragione .
Si, si , ha fatta da politicone .
Eugenia non voleva ...
Rinaldo pretendeva ... 1
Ei l' ha menata via.
Anche queſta farà filoſofia ,
Nar. Io crepo dalle riſa .
O che caſo ridicolo , e giocondo
O che gabbiadepazziè queſto mondo ,
D. Trit. l amico . ( vedendo Nardo ,
Nar. ( Padre .
D. Trit. Galantuomo , che fa la figlia mia ?
Nar. Bene , al comando di Vuſfignoria .
D. Trit. Rapirmela mi pare
Una be la infolenza .
Nar La coſa è fatta , e vi vorrà pazienza :
D. Trit. E lei , quella sfacciata ,
Coſa dice di me ?
Nar. Non dice niente .
D. Trit. Non teme il Padre ?
Nar. Non l' ha nè anco in mente :
D. Trit. Bafta , chi ha fatto il male
Farà la penitenza .
Dote non ne darò certo , certiffimo ,
Nar. Si , si , fate beniſſimo .
Stimo quei Genitori ,
Cui profittan dei figli anco.gli errori .
D. Trit. Dov'è ? La vo veder .
Nar. Per ora no .
P. Trit. Eh laſciatemi andar ...
Nar, Ma non ſi può .
D. Trit,
ATTO TERZO .
D. Trit. La volete tener ſempre ſerrata :
Nar. Si , fino ch' è ſpoſata .
D. Trit. Queſta è una mala azion , che voi mi fate .
Nar. No , caro amico , non vi riſcaldate ,
D. Trit. Mi riſcaldo , perchè
Si poteva con me meglio trattare ,
Se l' aveva promeſſa ,
Lo Spoſo aveva le ragioni ſue .
Nar. 1 Spoſi erano due ;
Verano dei contraſti , onde per queſto
Quel , che aveva più amor , fatto ha più preſto ,
D. Trit. lo l'ho promeſſa a voi .
Nar. Ma lei voleva il ſuo Rinaldo amato .
D. Trii. Ma queſto ...
Nar . Orsù , quello , che è ſtato , è ſtato ,
D. Tr. E' ver , non vo' impazzire ;
L'ho trovata alla fine , e ciò mi baſta ,
Dopo il fatto fi loda
Chi l'haavuta , l' ha avuta , ſe la goda ,
Da me non fperi
D' aver un ſoldo ,
Se il manigoldo
Vedefli li .
Se ſe n'è andata ,
Se fi è ſpoſata ,
Da me non venga ,
Non verrò qui
Chi ha avuto ha avuto ;
Chi ha fatto ha fatto ,
Non ſon si matto ,
Non vogettare ,
} Non vo' dotare ,
La Figlia ardita
Che le n'è gita
Da me cosi , ( parte ;
SCE
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA ,
SCE NA VII.
SCE NA VIII ,
NARDO , E CAPOCCHIO
Cap. Oftra Nipote è avara come va .
S CE N A IX .
SCE NA X,
DON TRITEMIO .
SCENA ULTIMA :
LA LENA , E DETTO .
La Len : Hi è qui ?
D. Trit. Сні :
Ditemi preſto :
Coſa fi fa là dentro ?
La Len, Finito è l'iſtrumento :
Si fan due Matrimonj.,
Tra gli altri Teſtimonj 2
Che ſono cinque , o ſei ,
Se comanda venir,ſarà anco lei.
D. Trit, Queſti Spoſi quai fon ?
La Len . La voſtra Figlia
Col Cavalier Rinaldo .
D. Trit. Colpetto ! Mi vien caldo ..
La Len . E l'altro , Padron mio ,
E' la voſtra Lesbina con mio Zio .
D. Trie. Come ? Lesbina oimè ; no non lo credo :
La Len. Eccoli tutti quattro .
D. Trit, Ah ! Coſa vedo ?
Eug. Ah Genitor perdono..i
Rin . Suocero per pietà .
Gold, Drammi Giocofi Tom , I, с Lesbi is
39 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA :
Lesb , Spoſa , Signor , io ſono .
Queſt' è la verità .
D. Trit. Perfidi ſcellerati ,
Vi ſiete accomodati ?
Senza la figlia meſto ,
Senza la Spoſa reſto .
Che bella carità !
La Len. Quando di ftar vi preme
Con una Spofa inſieme,
Ecco per voi ſon quà .
Đ, Trit. Per far diſpetto a lei ,
Per diſperar colei ,
Lena mi ſpoſerà .
Sia per diletto ,
Sia per diſpetto ,
Amore el core
Piacer darà .
>
GLI
UCCELLATORI :
&
NI :
INTERLOCUTOR I.
La Conteſſa ARMELINDA ,
U Marcheſe RICCARDO .
ROCCOLINA
CECCO ,
MARIANNA :
PIEROTTO
TONIOLO ,
ATTO
GLI UCCELLATORI,
ATTO 'PRIMO .
SCENA PRIM A.
C3 SCE
GLI UCCELLATORI :
i S CE N A 11.
ROCCOLINA , MARIANNINĄ una per parte , e DETTI ,
TCcellatori ,
Roc . U Che a ſpaſſo andate ,
Mari. a 2. Non vi fcordate
Del noſtro amor .
Cecc . Quegli occhi belli ,
Toni. 4 2. Sono i fringuelli ,
Che nella rete
Mi han preſo il cor .
Pier. La Roccolina ,
La Marianina
Son due quagliette
Del Dio d'amor .
ROCCOLINA , E MARIANNINA ,
SCE NA IV .
$ CE N A V.
Il MARCHESE , E MARIANNINA .
Ignor colla
Poſſo anch ' io
Il Mar. A voi non meno
Dunque mi raccomando .
Mari. Io vi prometto , é
D'affaticar per voi;
Ma qual coſa per me farete poi ?
Il Mar. Dite che deggio far ?
Mar. Patiſco anch'io
La malattia del cuore ,
Che ſi domanda amore .
Temo che Roccolina
Mi ſia rival ; ſe mai
Scopro , che ciò ſia vero ,
A voi mi raccomando ,
Protezione , ed ajuto io vi domando .
C4 Sen
GLI UCCELLATORI
Senza padre , e ſenza madre ,
Poverina , che ho da far ?
Una povera figliuola ,
Che ha paura di ſtar ſola ,
Si vorrebbe accompagnar .
Un ſpoſino - galantino
Mi potrebbe conſolar . ( parte ,
SCE NA VI.
SCE NA VII ,
La CONTESSA ., « ROCCOLINA ,
SCE
ATTO PRIMO . 59
SCENA IX .
BOSCHETTO DELICIOSO .
Сесс,.
In treen lochi
QYeltar ho prova
anehdavvero to sfortunato :
fonte
Colla Civetta mia brava , e valente ,
E pure ancora non ho preſo niente ;
Temo che Roccolina
Non mi voglia più bene , che per queſto
Non ſperando da lei finezza alcuna ,
Mi abbandoni l' amore , e la fortuna .
Queſto ameno Boſchetto
Effer folea degl' Uccelletti il loco .
Voglio provare un poco .
Vo piantar la Civetta ,
I Vimini diſpor vo' qui d'intorno ,
Pria che ſi avanzi , e ſi riſcaldi il giorno .
Va diſtribuendo ed attaccando le bacchetrine vif
chiate ai rami degť alberi della Scena , e vicino
pianta il baſtone colla Civetta . La fa giocare, e
ſi ſenton gť Uccelletti cantare e ſi vedono volare
ď intorno .
Gli Augelletti, che volan d'intorno ,
Buona preda mi fanno ſperar .
Quei fringuelli dovriano cantar ,
Li vedo volar ,
Li ſento cantar
Se s'inviſchian li voglio pigliar.
( vengono Pierotto , e Toniolo ,
Zitto , zitto
Non parlate ,
Non mi fate gl' Augelli ſcapar .
Eccone uno . ( ſi veg. gli Augelli inviſch .
Eccone un'altro .
Io ſon ſcaltro. So bene uccellar.
( Finita l'aria prende la Civetta , ei vimini ,
( egl'Uccelletti , e porta via tutto :
C6 SCE
bo GLI UCCELLATORI
SCENA X.
PIEROTTO , E TONIOLO .
Pier. Cecchino fortunatopigliato
Quanti Uccelli ha ?
Io ſono ſtato a taticarmi un'ora , 1
Ed una qpaglia non ho preſo ancora .
Toni . Anch ' io fin'ora in vano
Tefe ho le reti ad una Siepe intorno :
Pria che ſi ſcaldi il giorno ,
Vo ritentar la forte ,
Poichè col frutto dei ſudori miei ,
Regalar la mia bella anch'io vorrei .
Pier, Qual fia la voſtra bella
Polto fapere amico ?
Toni . No , per or non lo dico :.
Pier. Se mai per avventura
Voi apaite colei , che piace a me
Vel dico apertanienie ,
Diventiamo nemici immantinente ..
Toni. Ma chi . è quella che amate ?
Pier. Se voi non vi fidate ,
Se non ſiete Toniolo amico mio ,
Se celate l'amor , lo celo anch'io .
Toni. Ditelo , o non lo dite ,
Poco mi preme itè .
Pier . Se non importa a voi, che importa a me??
Ritorno a quagliottar , poi ci vedremo ,
Ne di voi , nè di quanti
Abitan queſte ſelve , io ſon geloſo .
, .
Se queíte nostre belle
Meco s'adiran , toſto
lo le fgrido ; ellereſtan. incantate .
Tuite di mia beliade innamorate .
Gallinetta , che s'adira
Col ſuo Gallo ir namorato .
Tutt'intorno a lui s' aggira
Cartuzzando coccode ;
Ei la fgrida . e la Gallina
Al ſu Gallo umil' s'inchina ,
Dimandandogli mercè...
SCE
ATTO PRIMO,
SCENA XI .
TONIOLO folo
credo all'incontrario ,
Ich
Che lo burlino tutte a una maniera ;
Ma fia falſa , o ſia vera
Queſta ſua preſunzion , poco m'importae
Laſcio che tutte l'altre
Ardan per lui d'amore ,
D'una ſola mi baſta aver il cuore -
Tufai Cupido
Di chi lon fido ;
Quel cormibaſta
Di più non vo ' .
i
Fa che la bella
Non ſia crudele
E anch' io fedele
Per lei ſarò .
SCE NA X I F.
S Ç E N A XIII .
3
La Roccolina - La Mariannina ,
Cara , carina - volle burlar
Rocc)
ATTO PRIMO . 65
Rocca Ritornano , e dicono .
Maria 2
Cari Signori - Uccellatori ,
Noi vi preghiamo di perdonar..
Eeec . Bravedavvero - Sibel penſiero ,
Toni. 3 Il noſtro core fa giubbilar .
Pier,
Tutti .
ATTO
66 GLI UCCELLATORI .
ATTO SECONDO ,, +
SCENA PRIMA .
LA CONTESSA , e il MARCHESE .
S C'E NA 11 .
S CE N A III .
M
Pier . etro quaglie , ed un quagliotto ,
E il buon cuore diPierotro
lo vi prego ad accettar .
Cont . Io non idegno il dono voftro ,
Ma riceverlo non voglio ;
Nol rifiuto per orgoglio;
Ma di lui non sò che far .
( Pierotto parte con una riverenza :
S CENA I V.
E non foſſe
SC ENAV.
LA CONTESSA , E CECCO .
SCENA V I. -
LA CONTESSA fola ,
Erita veramente
Merimo rame
mio nt eſconſigliata ,
amor
Merta lo veggo un trattamento ingrato .
Ma non mi ſento ancora
Di rinunciar capaçe .
A quella fiamma ardita ,
Che a lufingarmi, ed a fperar mia vita .
L'ardor che m'accende jos
Non è sì leggiero , 0 Cari barang
70 GLI UCCELLATORI :
Si preſto non ſpero ,
Lalciarlo dal cor ;
Ma quando, perſiſta
L ' ardito a ſprezzarmi ,
Saprà vendicarmi
Lo ſdegno , e il furor . ( partea
S. CE N A VII :
ROCCOLINA Sola .
Ual cocaletta
Che a pelo d'acqua
Va ſvolazzando
Pierà cercando
Dal ſuo cocal ,
Così ricerco
Dal mio teſoro
Qualche riſtoro
Per il mio mal ,
Si sì , la prima volta
Che vedo il mio diletto ,
Gli vo' dir , che nel petto
Provo per lui le pene ...
Sento gente . Chi viene ?
Oh Mariannina è qui . Voritirarmi,
Che fe l'amico arriva
In preſenza di lei non yo' ſvelarmí.
( entra in una Capanna .
SCENA VIIL
MARIANNINA Sola , 1
SCE NA IX .
IL MARCHESE , E PIEKOTTO .
IL MARCHESE folo .
1
SMben cheegeneraciona coſa importa ?
Fin che vive il ribaldo .,
Nulla ottener pofs'io ;: quando egli mora ,
Poſſo fperar ch'ella fi cangi ancora . ( parte :
3
SC E N A XI :
Ove
Mari. (Povero diſgraziato
Lo vogliono i
ammazzare ? Manco male ,
Che ho ſentito l'imbroglio ,
Vo'ſtar attenta , ed avviſarlo io voglio . )
Roc. ( Ah le Cecco trovathi
Lo vorrei avvertir....Ma quì coſtei ?
Ch'ella foſſe la prima io non vorrei ..)
Mari. ( Ecco li Roccolina ,
Chi fa s' ella ha ſentito
Quel che ho ſentito anch ', 10 ?
Non vorrei prevenifle il parlar mio . )
Rosa
AT TO SECOND O.
Rocc. Mariannina , è gran tempo ,
Che ſiete qui ?
Mari, Gi lon venuta or ora ,
Rocc. Avete voi veduto
Il Marcheſe , e Pierotto ?
Mari. lo no al preſente ..
Rocc. ( Dunque ho piacer , non avrà inteſo niente . )
Mari. Voi gli avete vedurid
Rocc. Si poc' anzi .
Mari, E che coſa dicean ?
Rocc. Non ho ſentito .
Mari. ( Dunque le trame lor non ha capito ,)
Rocc. Ma voi che fate qui ?
Mari. Vo a lavorare .
Rocc. Quando è cosi ve ne potrefte andare .
Mari. E voi perché reſtate
Rocc. Vado : ſubito anch'io .
Mari. Via dunque andate . 1
Roc. Vi preme ?
Mari. Vi do pena ?
Rocc. Andate voi .
Mari. Partite prima, io partire da poi.
Rocc. ( Vorrei che le nerandafle . )
Mari. ( Sola vorrei reſtar. )
Rocc. ( Finger ſaprò . )
Muri. ( Vo moſtrar di partir , poi tornerò , )
Rocc. lo vado .
Mari. Vado anch'io..
Rocc. Vi ſaluto ..
Marí. Buon giorno .
Rocc. Addio .
Mari. Addio .. ( partono ,
SCE N A XII .
SC - E N A XIII.
S CE N A XIV .
SCE
ATTO SECONDO 77
SCENĄ XV .
SCE NA XVI.
SCE NA XVII.
SCENA XVII .
D TUI
80 CGLI UCCELLATORI ,
T U T T I.
La Giuſtizia ſi ha da far'.
Mari. Sia Pierotto condannato ',
Sia Toniolo carcerato ;
Ma Cecchino.- poverino
Mariannina ha da ſpoſar .
Cecc. Non la voglio ,
Pier. Non l'intendo .
Toni, lo pretendo d' appellar .
Τ Ο Τ Τ : 1.
c ) II
La Giuſtizia fiha da far 1
Mari. Il Signor Giudice
Eccellentiffimo , (
Si la beniſſimo , MA
Che tal non è .
Rocc . Il garbatiflimo ,
L'eloquentiſſimo
Signor Notaro
Si ſa chi è .
Pier . )
Toni.) a 3 Come ! Che fento ?
Cecc . )
Dite come è ?
Mari. Sotto quel Giudice , 75. ) !.
Vi è Roccolina
Rocc. In quel Notaro ,
Vi è Mariannina .
Pier . ) Die
Toni.) a 3 Oh queſta è bella !
Cecc . )
Timor non vi è . Is
T UT I V..::
Notaro , e Giudice
Parlan per ſe .
Rocc. Vada a monte il Tribunale :
Mari , Ma Cecchino ha da eſſer mio .
Rocc
ATTO SECONDO
Rocc. Signorina dite male ,
Che Cecchino lo yoglio .
Pier.)
Toni.) a 3 La Roccelina la vo’per me ,
Cecc . )
Rocc .)
Mari.)a 2 No miei Signori .
Cosi non è .
Τ Ο Τ Τ 1:
AT :
82 GLI UCCELLATORI .
A T T O T E R ZO .
SCE NA PRIMA .
LvoGO CAMPESTRE .
CSC EN A II .
CECCO , E DETTI.
SCENA III.
IL MARCHESE , R CECCO :
2 SC E N A I V.
S CE N.ATV.
ENA
MARIANNINA , poi TONIOLO . "
Marlo A HA perfido
me parlmal
i cosnato
i . Mai più lo giuro :
Mai più ti voglio amar .
Toni, Di Mariannina s
Sai dov'è Roccolina ?
Mari. Io non lo ſo ..
E ſapendolo ancor non tel dirò .
Toni. Perchè ?
1 Mari. Perchè mi ſpiace
Che un Paſtorel , ch' io amo ,
Cerchi la mia rival.
Toni. Son io ľ amaro ?
Mari. Si non lo fai ? Non lo conoſci ingrato ,
Toni. Ho creduto finora ,
Fofle Cecco il tuo bene .
Mari. No , no tinganni ,
Io ſoſpiro per te che ſon degli anni.
Amor per te mi ſtimola ,
Per te mi mette in gringola ,
Caro il mio caro Bambolo ,
Te folo voglio amar .
Già ſento le mie viſcere
Tutte agitate in petto
Mi ſcalda an dolce affetto ,
Nè poſſo reſpirar .
SCE NA VI .
SCENA V Ilo
LA CONTESSA fola . -
S CE N A VIII.
SCE
ATTO TERZO . 89
SCENA ULTIMA :
* IJ4
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( 3
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ARCIFANFANO
R E
DEI MATTI :
INTERLOCUTOR 1 .
T
93
ARCIF ANFANO
RE DEI MATTI .
ATTO PRIMO .
SCENA PRIM A.
SCE NA IL
CAMERA ,
MADAMA GLORIOSA , E MALGOVERNO :
SCE N A III .
S.CE N A IV .
FURIBONDO colla Spada incalzando alcuni Parri ,
poi ARCIFANFANO con un nerbo di Buo .
Fur.
C Anagliaccia,
Voglio vo ' ammazzarvi ,
Para, mena , tird , ah .
Àrcif. Alto , alio , alto là .
Fur. Grazie a voſtra maeſtà ( dà una nerbata a Furibondo .
.
Arcif. Lo conoſcete ?
( li moſtra il nerbo .
Fur. Si, Signor , lo conoſco .
Arcif E ben , come ſi appella
Fur. Al mio paeſe
Queſti nerbi gentili , e si ben fatti ,
Si fogliono chiamar caftiga matci. (parto ,
Arcif. Per caftigar i pazzi più bricconi
Queſte ſon le mie ſpade , e i miei canoni.
SCE NA V.
Sempl. Ignor
Arcif. ni , sì , venite
Voi ſiete la Padrona
Della mia arcipar.ziſſima corona .
Sempl. Ch quanto ſon pentita '
D'eſſer venuta quì! Vo’tornar via ,
Arcif Non fate tul pazzia .
Perche fiete pentita?
Sempl. Voi m'avete colguardo tramortita ,
Arcif. lo vi medichero .
Sempl. Non voglio , Signor no .
Arcif.
ATTO PRIMO. 107
Arcif. Se non volete ,
Dunque me n'anderò . ( vuol partire :
Sempl. Ehi : dove andate ?
Arcif. Cara fono da voi . ( torna vicino a lein
Sempl. Non mi toccate .
Arcif. Via , non vi tocchero ,
In là mi volterò .
Sempl. Perchè in là vi voltate ?
Arcif. Dunque vi guarderò .
Sempl. Non mi guardate .
Arcif. Che cola ho da far ?
Andare , o reſtar ?
Toccar , non toccar ?
Voltarmi, o guardar ?
Semple Reſtar, non toccar .
Voltar , non guardar .
'Arcif. Io ſon Re de' Pazzi ,
Non poſſo più ſtar, ( lincalza :
Sempl. Andate , partire .
Laſciatemi ftar , ( va fuggendo
Garb. Pigliamoci ſpaſſo ; ( eſce Madama Garbata ,
Coſs' è queſto chiaffo ?
'Arcif. Non vuol, ch'io la miri .
Sempl. Mi guarda , mi tocca .
Garb. Che pazza , che gnocca !
Laſciatelo far
Arcif. Io ſon Re de' Pazzi
Non poſſo più ſtar .
Sempl. Andate , partite ,
Laſciatemi ftar . ( parte
Garb . Laſciate , che vada,
Godiamo fra noi .
Arcif. Almeno con voi
Si puole ſcherzar .
Evviva per ſempre
La bella allegria .
La bella pazzia
Ci fa giubilar .
Sempb. ( Oh che geloſia . ( torna ,
Mi fanno provar . )
Garb ( Per pura allegria
2
Arcif.ca Vi voglio abbracciar ,
Semple
108 ARCIFANFANO RE DEI MATTL .
Sempl. E a me poverina
Mi fate penar .
Arcif.( Venite ancor voi .
a 2. Potete con noi.
Garb . la
Giuliva reſtar .
Sempl. Mi ſento nel petto
Il core balzar .
3. Che bella allegria ,
Che bella pazzia ,
Che fa giubilar .
'Ataj
109
ATTO SECONDO ,
SCENA PRIMA .
CAMERA .
SCES
110 ARCIFANFANO RE DEI MATTI .
SCE NA 11.
MADAMA GARBATA , E DETTI .
Garb.
Maig. Soſpiro in van pierà . ſi fa?
Garb. Pazzo , ſe ſoſpirate . ( Malg.
Malg. Pazza voi , le pietade a me negate . ( Glor,
Glor. Pazza colei , che a tutti
Della propria beltà concede i frutti .
Malg. Mirate , offro a colei
Tutti i denari miei , e li ricuſa
Con tanta villania .
Garb . Il denaro ricula ? Oh che pazzia !
Malg . Se l' offerifli a voi l' accettereſte ?
Garb. Si Signor , si Signor ; l' accetterei
E vi ringrazierei ;
Sempre vi porterei ſcolpito in petto ,
Vifarei, occorrendo , anche un balletto .
Glor. Come ! Farete voi
Alla bellezza mia si fiero torto ? ( a Malg.
Malg. Se all' amor mio conforto , la Garb .
Bella , vci promettete ,
Di tutto l'oro mio padrona ſiete .
Garb. Giuro , che ſe mi fate un tal onore
Voi farete padron di queſto core .
Glor. ( Che riſolve ? Che fa ?
Malg. Tenete , o cara . ( a Garb .
Voi ſiete fra le balle , la più bella .
Mi parete una ftella .
Non curo una bellezza ,
Che ogni core diſprezza .
Viva quella belià ,
Che a chi chiede pietà , pierà riferba ,
Pera con fuc roffor píeta fuperba .
Se bello il Sol ſi chiama ,
E ' perchè ognun riſcalda .
Nelluno apprezza , ed ama
La inutile beltà .
Con tutti i ſuoi ſplendori ,
Che ya ſpargendo intorno ,
Nop
ATTO SECONDO
Non trova adoratori
La pazza vanità . ( parte .
SCE NA III .
SCENA IV .
MADAMA GLORIOSA .
1
non ſarà mai vero
Ch'io m'abbaſli a tal fegno
Damar un uom di mia bellezza indegno;
Se Giove non diſcende in pioggia d'oro ,
O trasformato in Toro ,
A farmi un dolce invito
Io non voglio nel Mondo altro Marito .
Donce belle , che vantate
Di beltà ricco teſoro ,
Mantenete con decoro
Quel favor , che il Ciel vi dà.
Lufingar non vi laſciate
Dal virile ſeſſo ingrato ,
Perchè quando è maneggiato
Perde il fior la ſua beltà .
S. CE N. A V.
ARCIFANFANO , I SORDIDONE .
.
Fur. Non
Non voglio farvi offeſa .
Anzi ſempre ſarò in voſtra difeſa .
Sempl . Non mi curo di voi .
Fur. Dunque ſprezzate
Il mio valor ? La protezione mia ?
Non ſapete chi fia ?
Son un , che fa terror a tutto il Mondo ,
E di nome mi chiamo Furibondo .
Sempl. Col nome , e la figura ,
Voi mi fate tremar dalla paura ..
Fur. Baciatemi la mano .
Sempl. Guardate che villano !
Fær .
A T T O SECONDO : 117
Fur. Come! Villano a me ? Corpo del Diavolo ,
Io non ſo chi mi tenga ,
Ragazza temeraria ,
Ch ' io non vi getti con un pugno in aria ,
Vi vorrei ítricolar , ridurvi in polvere ;
Ma non mi ſo riſolvere,
Perchè dice l' arietta :
Non ſi ſdegna il Leon coll' Agneletta .
Leon , ch' errando vada
Per la natia .contrada ,
Se un Agnellin rimira
Non ſi commove all' ira
Nel generoſo cor . ( parte :
SCE NA VIII .
SCE
ATTO SECONDO .
719
SCENA I X.
SALONE STRAVAGANTE , O ALTRA SCENA CAPRIC
CIOSA CON CINQUE GABBIE DI FERRO .
In una vi < MADAMA GLORIOSA , nella ſeconda SORDIS
DONE , nella terza MADAMA GARBATA , nella quar .
ta FURIBONDO , e nella quinta MALGOVERNO .
Altri Pazzi ſtanno offervando , e ridono di loro .
T Enga la
Venga
A chi m ' ha fatto
Metter in gabbia ,
Son tutto ſdegno ,
Tutto furor .
Fur. E voi ridere ,
Glor (. a 2 Pazzi che fiete ,
E non avete
Di noi dolor .
Tutri . Venga la ftizza ,
Venga la rabbia
A chi m' ha fatto
Metter in gabbia ,
Son tutto ſdegno ,
Tutto furor .
Arcif. Olà . Pazzi arrabbiati ,
Che ſtrepito è coteſto ?
U ſtate zitti , o proverete il refto .
Glor . Signor, la mia bellezza
Rinchiuſa non può ftare.
Sord. Deh laſciatemi andare ,
Malg: Se voi mi liberate
Signor, vi donero
Dieci ducati quando li averd .
Fur. Spritemi, Villani,
Oil- ferro rompero colle mie mani,
Garb Aprite in corteſia ,
Ch ' io vi farò ftar tutti in allegria .
Arcif. Le voſtre iſtanze , o gente pazza , ho udite :
Quello , ch' io vi riſpondo , ora ſentite ,
Fin .
ARCIFANFANO RE DEI MATTI .
Finchè ſcema la troppa .avidicà ,
Stia là dentro l'avaro
Fin che perde l'amor del ſuo denaro : '
Là dentro ſtia il furiofo
Finchè divien pierofo ;
E il prodigo non eſca
Finchè il meſchino è aſciutto come l' eſca .
Ora , che avete inteſo
Come doyete uſcir da queſti guai ,
Dite quando uſcirete?
Zi 4. Pazzi. Mai , mai , mai .
Garb . E di me che farà ? Se uſcir io deggio
Quando amica farò d'affanni , e guai.
Anch'io dico cogli altri mai , mai , mai .
Arcif. Di Madama Garbara
La pazzia fortunata
Giova de' Pazzi al Trono :
Onde la libertade ora le done . ( i fervi parti
( aprono la di lei Gabbia , ed ella eſce giuliva ,
Garb. Evviva l' Arcifanfano ,
Evviva il noſtro Re .
Sempl. Evviva l' Arcifanfano ,
Ma viva anco per me .
Arcif. Così mi date guſto ,
Evviva il voſtro Re.
Garb . Signora Gloriofa ,
Voi ſiete vezzoſa ,
Ma ftatene là .
Glor. Pietà , pietà , pietà .
Sempl. Oh Sordido avaro
Godete il denaro ,
Ma ſtate colá .
Sord. Pietà , pietà , pietà a
Arcif. Il prodigo odioſo ,
il pazzo furioſo ,
Giammaiuſcirà .
Fur. (
Malg.( 2
Garb Pietà , pietà , ſentire
Sempl. " Pietà , vi chiedoanch'io ;
Arcif. A voi l' affetto mio
Pietà negar non sà .
Glor,
AT TO SECONDO 121
Glor ,
Sord .(
Fur
Mall
Garb. Pietà voi proverete 1
Sempl (a 3 E avrete libertà ,
Arcif.
( saprono le Gabbie , e tutti cſcono a
Turi . Evviva l' Arcifanfano
Signor. della Città
Garb . ( Baciategli la mano
Semplid 2 In ſegno di umiltà .
Turti , Evviva l' Arcifanfano ,
Signor della Cità .
Evviva l' allegria
Evviva la pazzia ,
Che danno altrui non dà .
Evviva l' allegria ,
Evviva la pazzia ,
Che lieto ognuno fa .
Eyviva l' Arcifanfano ,
Signor della Città .
AT TO T ER ZO .
SCENA PRIMA ,
CAMPAGNA CORT A.
SC E N A II.
MADAMA GLORIOSA , E DETTO ,
Glor.
Non s' apprezza ,
,
Se non prende ,
Se non iende ,
Se son chiede',
Se non dà .
Fur. Laſcia , laſcia ,
Laſcia quà. ( gli prende lo ſcrigno ,
Glor. Oimè , che pel timore
Perderò delle guance il bel roſſore . ( parte ,
S CE N A IV .
F2 SCE
ARCIFANFANO RE DELMATTI .
SCE NA V.
ARCIFANFANO , E DETTA ,
SCENA VII .
SC E N A VIII ,
SEMPLICINA fola ,
SCE NA IX .
Arcif. Unque
ue il Regno de Pazzi ( alle Guardie .
Dunq Vucl, che il ſuo Re fi uniſca in matrimonio :
Colpetto del ' Demonio ,
L'hanno ben ritrovatá fuor del mazzo ,
Per farmi diventar ſempre più pazzo .
E là ", giacchè le belle ,
Novelle pazze elle
Aſpirano de' Pazzi alla Corona
Vengano tu te tre ,
Che una di loro ſceglierò per me. ( parle una
Guardis , e arčifanfang va in foglio , vengono
ke tre Denne
Garb. Monarca , per voi carca
La Rocca della Parca
Sia ſempre , e ftia da voi lungi la Barca
Di Caronte , che l' alme a Stige varca .
Arcif. Viva la bella Laura del Petrarca .
Glor. Sovrano , ſempre fano
Il Cielo vi mantenga , e ftia lontano
Dal voſtro corpo il morbc oltramontano ,
Arcif. Elena ſiete voi del Ciel Trojano .
Sempt. Signore , con il core ( ente mirarlo .
M' inchino al bel fplendore ,
Perchè ho un po' di roſfore , ed ho timore
Di perder , ſe vi miro , il mio pudore .
Arcif. Siete ſorella del bambino amore .
Orsù , quel che volete ,
Chete , liete , diſcrete ,
Esponete , eledete , ſe potete .
Glor, Brama la mia bellezza
Del Trono la grandezza ,
Se la voſtra rozzezza non mi ſprezza .
' Arcif. A me troppo non piace la grallezza :
Garba
ATTO TERZ0 , ' ? 129
Garb . Io vi voglio pregare
Volermi, fe vi pare ,
Fra queſtepazze rare incoronare .
Arcif. Voi mi fareſte in pochi di crepare .
Sempl. Vorrei , e non vorrei ....
Spiegare i deſir miei .
Oime, che di vergogoa morirei .
Arcif. Ho inteſo , ho irtelo , e tu mia Spofa ſei .
Glor. lo ſdegno il voſtro Regno ,
E ſiete voi di mia bellezza indegno . ( parte .
Arcif. La bellezza ſuperba è un grande impegno .
Garb. Dell' allegria nemico
Sapete , che vi dico ?
Che giả di voi non me n'importa un fico . ( parte .
Arcif. Il Ciel m'ha liberato da un intrico .
Sempl. Ed io cofa dirò ?
Davvero io non lo ſo .
Arcif. Venice .
Sempl Signor no .
Arcif. Per darvi confidenza ſcenderò . ( Scende dal
Trono { vi a ſedere vicino a lei ,
Sempl. Oibo , Signore , cibo .
Arcif Lo ſcettro vi darò .
Sompl. Lo ſcettro mi darete . Ibprenderó ,
Arcif. Brava , brava .
Sempl. Pero ,
Che mantenere io vo '
Tutti , tutti quei patti , ch' io taró ,
Arcif. Coſa fon queſti patti
Sempl. Or li dirò .
Se Spoſa farò
lo ſempre farò
Quel mai, che vorrô .
Ne mai ſentirò .
Da voi dirmi no .
'Arcif. Non fon si coco .
Sempl. lo dunque men vo '
Spofa: mi non vo ' .
Arcif. Fermate , ſarò ,
Mia cara , un co gg .
F4 SCE
128 ARCIFANFANO RE DEI MATTI :
SC EN A X.
SALA .
SCENA ULTIMA :
AR ÇIFANFANO , E SEMPLICINA .
Arcif. Azzi , ſudditi miei ,
Azzi Or contenti larete ,
Tutti ſaper volete
Il nome della noſtra gran Città .
Ora , ve lo prometto , li ſaprà .
Vengano innanzi a noi
I ſei Pazzi novelli .
Io voglio , che da quelli ,
Uniti alla Real perſona mia
Il nome alla Cittadę oggi ſi dia . ( vengono
avanti fii Patti cantando ,
Saper vogliamo
Da ſua Maeſtà
Il proprio nome
Della Città
Arcif. Clà , diafi , o Miniftri ,
Una lettera a ognun dell' alfabeto ,
Che
ATTO TERZO : 129
Che il nome abbia a compor chiaro , e perfecto .
( iſervi pazzi danno a tutti una lettera dell' alfa .
beto , ed una anche allº Arcifanfano ,
Arcif. Su via tutti ſchieratevi,
E in buona confonanza , accomodatevi .
Or ora ſi vedra
Il nome della noſtra alma Città . ( li va accomoa
dando , ma non ſi vede nome perfetto ,
No , così non va bene ;
Tramutarvi conviene . ( li diſpone diverſamente ,
Così non viene ancora ,
E lo farò ben io venir or ora . ( li diſpone
diverſamente , e unendofi lui e gli altri ſi ve
de dalle lettere a formare queſte due parole IL
MONDO .
Arcif. Ecco il nome ecco il nome .
Sarete ſoddisfatti
Poco vi vuole a ſoddisfare i matti .
Nel Mondo albergano
I Savi, ei Matti;
E fi confondono ſpeſſo fra lor .
Chi pazzo credefi
Talor é ſaggio
Eſaggio credeli
Chi ha pazzo il cor .
D I
MALMANTILE .
N
t
132
INTERLOCUTORI:.
RUBICCONE Ciarlatano , $
LENA Contadina .
CECCA Contadina
Contadini ,
Venditori ,
Servitori , f
AT
IL MERCATO DI MALMANTILE . 133
A T T O P R I MO .
TUTTI.
1
Che bella Fefta , che bel Mercato . 1
Qui tutto è bello , qui tutto è grato ;
Non vi è Caſtello più vignorile
Del bel C # tello di:Malmantile :
Aria fani(lima- Terra buoniſtima ,
Che giocondiffima per noi farà .
Lampr. Che dice , Signor Conte ,
Di queſto bel Mercato :
Ne ha veduco un più bello in altro Stato ?
Il Cor ( eito , ve lo proteſto
Il Mercato miglior non vi è di quefto .
Ma voi di Mālmantile
Degno Governatore ,
Lo rendete migliore , e a meraviglia
Creſce la ſua belà la voſtra figlia .
Lampr. Oh Signor mi confonde ..
Troppa grazia mi fa coi detti fuoi....
Al complimento rispondete voi . ( a Brig .
Brig . Riſponderò come da me fi fuole
Liberi ſenſi in ſemplici parole .
Il Conte della Rocca
Per grazia , per bontà
Non ha fatto che dir la verità .
Lampr. Che tu fa benedetta .
( Par una Dottoreſſa . )
I Eon. Il Padre è ftolto , e un po ' leggiera è anch'ella.
RUBICCONE .
SCENA II .
SCE NA 111 .
:: . SCE NA IV .
S C E N A V.
S CE N A VI.
IL CONTE , E BRIGIDA,
Brig . caro Signor Conte ,
Non mi laiei si preito . Favoriſca
Di reſtare con me ; mi divertiſca ..
11 Cont. Veramente , Signora ,
Io non ho gran talento
Per dar divertimento , e non vorrei
Vi volelte ſpaffar de' fatui miei .
Brigi
142 IL MERCATO DI MALMANTILE .
Brig. So la mia obbligazione .
Il mio cuoreha per lei riſpettazione ,
Il Cont. ( Tanta bellezza unita
A si granfcioccheria non è un peccato ? )
Brig. ( Le cerimonie mie l'hanno incantato . )
Il Cont. Verro , ſe il permettete ,
Verrò fpefio a trovarvi .
Brig. Ella è Padrone ;
Anzi mi farà grazia ,
E quando ella verrà ,
lo la riceverò con gran bontà .
Il Cont. E ' la voſtra bontà ſingolariffima .
Brig. Oh coſa dice mai ? Serva umiliflima. ( s'inchina ,
Il Cont. On quanto pagherei che nel mio Feudo
Venite ad albergare .
Brig. In verità
Non fo comemi faccia a reſtar quà .
do che ſono nutrita
Con Nobiltà fiorita ,
Viver con queſta gente villanaccia
Mi vengono i roffori fulla faccia .
Il Cont. In fatti io lo diceva ,
Trovar peggio per voinon li poteva.
Brig . Bafta ; ſpero che un giorno
La ſtella mia riſplenderà propizia ,
E che la ſorte mi farà giuſtizia .
Signor Conte garbato ,
Favorilca di grazia , è maritato ?
Cont. Non ancora . Ho uun impegno
Con certa Vedovella
Nobile , ricca , e bella ,
Ma non è ſoddisfatto il genio mio :
Siete più bella voi .
Brig. Lo credo anch'io .
Però ſe il Signor Conte
Moſtra per me della benevoglianza ,
Ho anch' io per lui della concomitanza :
Il Cont. Veggo che corteſiffima
Siete verfo di me .
Brig. Serva umiliffima.
# Cont. Per. or deggio lafciarvi ;
Tornerò a incomodarvi .
Vici
ATTO PRIMO.
143
Vicino a' voi mi ſento
L'anima giubilar per il contento .
il feren di quelle ciglia
Mi conforta , mi conſiglia
A ſperar d'amor la pace
La fua face - a riſvegliar .
Quelle guancie porporine
Son due Role damaſchine ,
Può quel labbro vezzoletto
Il mio petto riſcaldar". ( parte :
SC E N A VIL
SCENA VIII.
SCE NA IX .
LA MARCHESA , LAMPRIDIO :
SCE NA X.
!
LA MARCHESA Sola .
SCE
ATTO PRIMO :
SCE NA XI .
AT
151
ATTO SECONDO
SCE NA PRIMA ,
IL CONTE , e la MARCHESA .
GA SCE
IL MERCATO DI MALMANTILE :
S CE N A II.
: LA MARCHES A Jola i
SCE
.: ATTO SECONDO : 153
SCENA I V.
BERTO , e la SUDDETTA .
Bert . l'
Vorrei vendere anche me
Ma neſſuna non ſi trova ,
Che mi dica voglio te .
Len . ( Ecco Berto , Coltui
Quando viene al Mercato
Procura ſempre di venirmi allato . ) ( da ſe ,
Bert. ( Ecco qui la Lenina ,
Per dir la verità mi par bellina , ) ( da ſe
Zen . (S' egli ſi dichiarafle;
Chi fa ? ... Ma io la prima
Non vogli eſſere certo a dichiararmi . ) ( da se
Bert. Siamo da maritar voglio provarmi . ( da fe .
Buon giorno Ragazzotta .
Len . Buon dàBerto .
Bert. Dove andate ?
Len, Ritorno a caſa mia .
Bert, lo vi poſſo ſervir di compagnia .
Lon . No , nc , me ne ricordo
Sono con voi ſdegnaca ,
Che mi avete teftè mortificata .
Bert_Se ho detto qualche coſa
Per il Governatore ,
L'ho detto anch 'io perchè vi porto amore ,
Len, Oh certo !
Bert. In verità
Vi voglio bene .
Len. Andate via di quà .
Beri . Sola volete andar
Len . Voglio andar fola
Già ne ſono avvezzata .
Meglio ſola , che male accompagnata ,
Bert. Ah furbetta , furbetta .
Vi raſſembra , ch' io ſia da diſprezzare ?
Ma diſprezza 'tal or chi vuol comprare .
Len . Io non vengo a comprar , vengo per vendere .
Bers. Qualche coſa ho ancor io da poter ſpendere .
GS Leni
194 : IL MERCATO DI MALMANTILL .
Zen. Se volete comprare andate in piazza .
-Bert. Voglio comprare il cor di una Kagazza .
Len, Andatilo a cercar lo troverete
Bert. Il voſtro comprerò , ſe mel vendete .
Len . Queſta è una mercanzia
Che ſi deve comprare a caſa mia .
Bert. dridiam ; vetro con voi .
> Len . No , no , mia Madre
M'ha detto , ch'io non vada accompagnata ,
Se non ſono promeffa , o maritata .
Bert. Dunque per non laſciarvi andar più ſola ,
Di volervi (polar vi do parola .
Len . Davver ?
bert. Davver , carina .
Datemi la manina .
'Len. Sigror no
Aſpettate un pochino ,
Beri. nfpetterò ,
Len . ( Voglio pria conſigliarmi. )
Beri Avvertite , ragazza , a non burlarmi.
Ritorno in ſul mercato .
Nella folita ſtrada
Ci troverem , caretta
E chi primo ci va primo fi aſpetta .
La mia ſpeſina Lenina farà .
E ſul mercato con me ifi vedrà .
Quando ti parlano - voltati in là .
A chi ti cerca riſpondi così.
Queſto è il mio caro
Che mi ha fpofata
Son maritata - Signori sì .
Oh che contento
Che al cor mi ſento
Venga quell' ora
Yenga quel di , ( partes
SCE
ATTO SECONDO : 155
SC EN AVV:
сC
IL MERCATO DI MALMANTILE ,
Ni_obbliga ad iſpoſare un contadino .
Lamp. E ſe un uomo di garbo ,
Un uomo letterato ,
Un Signor graduato
Vi volefle fpofar ?
Lex . Non lo che dire ,
Se foſſi deſtinata
Ma non ſono , Signor , sì fortunata :
Lamp. E pur vi è una perſona ,
The ha titoli , che ha gradi , e facoltà ,
Che per voi non avria difficoltà .
Zen, Un Signor titolato ,
Un Signor graduato
Inclina all' amor mio ?
Lamp. Si, un gran Signore , e il gran Signor ſon lo .
Lon. ( Capperi . Una fortuna
Saria queſta per me . )
Lamp. Su via parlate .
Len. Lo conoſco , Signor , voi mi burlate .
Lamp. Ve lo dico di core ,
Ardo per voi d'amore .
Se mia figlia fi fpofa , io reſto ſolo ,
E mi vo' maritare anch' io di volo .
'Ion . Ma vorrà una Signora ...
Lamp. No , non voglio
Con Madame, o Signore aver imbroglio ,
Con voi faró felice ,
Se volete vi. fo Governatrice .
Lin . Governatrice ? Capperi .
i Allor la sfoggierei .
( Se diceffe davver lo piglierei )
" Lam Tant è , ſe mi volete
Cara , vi { pofero .
Non lo dite a neſſuno:
Len, lo tacero .
Ma poi non mi burlate :
Lamp. Lena non dubitate ,
Preſto farete mia , ve lo prometto :
Len, Il cor per l' allegria balzami in petto
Coll' abito da ſpoſa
Se anch' io mi veſtirò ,
Più bella , e più yezzola , il
Spoa
ATTO SECONDO 157
Spoſina , anch' io farò ,
La teſta a tutta moda ,
Col cerchio , e colla coda
A paſſeggiare andrò ,
E con un occhiatina
La gente ammazzerò . ( parte :
S CE N A VI .
LAMPRIDIO folo .
Ofto
Lamp.Th uelch'io fonlivenuto
gnorile ,a Malmantile
volto
Quegli occhi, quella bocca , e quel naſino
Mi han fatto per amor tornar bambino ,
Della mia Vedovanza
Sono annojato , e ftracco
E la voglio fpofar corpo di Bacco :
Ma ... Lampridio Lampridio ... una parola ,
Che dirà la figliuola ?
Brigida , che ha penſieri da Sovrana ,
Che dirà , s'io mi ſpoſo a una Villana ?
Eh v ho da penſar io .
Soddisfo il genio mio ... Ma piano un poco
Sono un Uomo civile ;
Sono il Governator di Malmantile .
Penſieri a capitolo
Che abbiamo da far ?
La carica , il titolo
Mi fanno penſar .
Mi dice 1 amore
Contenta il tuo core ,
L ' onore mi dice
Non fare, non lice
Che abbiamo da far ?
Nel cor poverello
Campana martello
Sentire mi par
Che dicano , che parlino ,
Che gridino , che ciarlino
Oh queſta sì ch'è buona
Oh queſta sì , ch'è bella
La
IL MERCATO DI MALMANTILE :
La cara Villanella
Contento vo' ſpoſar
( parte 3
S CE N A VII .
BRIGIDA , E'RUBICCONE ..
Brig. Ada innanzi favoriſca
Rub. VAda Tocca a lei , mi compatiſca .
Brig. Le ſon ſerva ,
Rub . A lei, mi inchino .
Brig . Pare proprio un ' amorino .
Rub. Tutta grazia , e civiltà .
a Viva ſempre la belrà .
Brig. Signor , nel voſtro volto
Amor con dolce cura
Collocata ha dei cor la cinofura .
Rub Eſpre ffion e belliffima ,
Degna appunto di voi.
Brig . Serva umiliflima .
Rub . Chi farà il fortunato
>
Che la grazia averà
Di pofledere una sì gran beltà ?
Brig . Fin or mi ha vagheggiato
Un Conte tits laro , e ſe non trovo
Preſto un qualche partito più magnifico
Con il onte mi ſpoſo , e mi mortifico :
Rub. Non fo per dir , Signora ,
Ma ce to in cala mia
Di titoli non evvi careftia .
Brig. E quai ſon queſti titoli
Dite ; fi può fapere ?
Rub. Eccoli qui, ve li farò vedere . ( le mostra il libro
S CE N A IX .
BERTO , E DETTI :
Vi ho cercato in vano .
Brig. Con chi parlate , voi Gia Bert
BAE Col Ciarlatano ,
Brig,
IL MERCATO DI MALMANTILE ,
Brig. Oh ruſtica progenie
Così parli d'un Conte , e d'un Barone ?
Bert. E ' un Barone coſtui? Non lo ſapeva
So , che in piazza ei vendeva
Le Pillole , i Cerotti , e l' Orvietano ,
E l'ho ſempre creduto un Ciarlatano .
Rub. Gente ſenza riſpetto , e civiltà .
Brig. Egli medica ogn ' un per carità .
Bert, Quand'è così , ſcuſate .
Datemi un Cerottin , ſe lo donate :
'Cecc. Quand ' è così , Signore ,
La roba per i denti io vi ho pagato .
Datemi il mezzo paolo , che vi ho dato .
Rab Mezzo paolo fraſchetta ?
Non pagaſti nemmeno la boccietta .
Vattene via di quà .
Cecc. Che bella carità
Vendere per i denti una ſporcizia ?
Bafta così , mi farò far giuſtizia ..
SC EN A X.
1
RUBICCONE , BRIGIDA , E BERTO : 1
' Rub . 1
Ma con tale genia vi vuol pazienza ,
Brig . Vi giuro , nell' udir tal vituperio
Mi fi aveva ſcaldato il menſenterio .
Rub. Meſenterio ? Braviſſima ,
Siete erudita affai .
Brig. Serva umiliflima .
Bert . Fate , che in grazia voſtra
Mi doni un Cerottino .
Fatelo , e quattro mela anch' io vi dono ( a Brig.
Brig. Talpa , Selce , Villan , non fai chi ſono
Bert. Uh uh quanta fuperbia ! Voſtro Padre ,
Ch' ora
governator di Malmantile
Nato è anch'egli Villan nel mio Cortile ,
Brig. Oime! Quel temerario
Quel mentitor , quell' uom ſenza riſpetto
Mi fa venir le convulſiopi al petto .
Rub,
ATTO SECONDO 16.1²
Rub. Preſto , preſto uno ſpirito ,
Che vi conforterà .
Brig . Povera Nobiltà !
Povera Stirpe mia !
Povera , e nuda vai Filoſofia .
Infolente ( a Berto ) Mi vien male :
Preſto , prefto , date quà . ( chiede lo ſpirito a Rub.
Con tal grazia me lo dà ,
Che mi ſento innamorar .
Villanaccio . Fatti in là . ( a Bert.
Non lo poſlo ſopportar .
Che bel garbo ; che bel vezzo! La Rub.
Non ha pari , non ha prezzo
La ſua bella civiltà .
Marcheſino · Baroncino
Bel Contino - ah che beltà !
Villanaccio via di quà . ( parte 1
SCE NA XI,
RUBICCONE , E BERTO ;
SCE
162 IL MERCATO DI MALMANTILE .
S CE N A XII.
CE ,
ATTO SECONDO . 163
SCE NA XIII.
Oftui ha
Belto C Osito Moglio veder precipitato .
Len. A voi ſi raccomandano
Tutti queſti , che fur da lui gabbati .
Bert. Inſieme radunati
Troviamoci tra poco ,
Ed al Governatore
Accufiam i'impoſtore ; e fatto queſto ,
Lena fra voi , e me ſi farà il reſto .
Len . So , che dir mi volere
Ma a tempo or più non ſiete . ) + T
Compatitemi Berto . In verità
Me ne diſpiace aſſai
D' avervi abbandonato
Ma un partito migliore ho ritrovato . ( parte,
Bert. A me codefti torti ?
Il diavolo mi porti ,
Pettegola, fraſchetta
Şe , anche conte non ſaprò far vendetta ,
Andiamo al Wribunale;
Laſciatemi parlare ,
Due liti in una volta io voglio fare .
( parte coi Contadini ,
SCENA XIV.
CECCA fola .
20
SC EN A XV .
Ra , che
Nella
Al ſolito mi aſpetto
Che vengano le uſare ſeccature .
Ma , che vengano pure ,
Sono il Governator vi vuol pazienza .
Venga innanzi da me chi vuole udienza . ( fieds
Bert . Signor, da un Ciarlatano
Hanno varie perſone
Del balſamo comprato
Ed ogni uno da lui reſtò gabbato .
Io , che il Sindaco ſon di Malmantile
Per lor chiedo ragione :
Condannatelo a far reſtituzione .
Rub, Signor Governatore , ( Lampridio a poco a poco
ſi addormenta
Quel , che a coſtoro ho dato ,
Si può dir l'ho donato.
Lo diedi a un prezzo vil per carità ,
A ciaſcuno donai la ſanità .
Bert. Non è vero , Signore .
Coſtui è un impoſtore .
I ſuoi medicinali
Sono buoni per ungere i ſtivali .
Rub,
ATTO SECOND O. 165
Rub, Codetta è un inſolenza
Vi è più di una ſperienza
Che approva i miei rimedi ſingolari ,
Bert. Chi ha ſpeſo i ſuoi denari
Si ritrovò gabbato .
Rub. Chi provò i miei ſegreti è riſanato :
Bert. Non è ver . Più di cento
Diran , che quel , ch ' ei vende , è una ſporcizia :
Signor Governator_fate giuſtizia . ( batte colla
mano ſul Tavolino , « Lampridio fi ſveglia ,
Lamp. Ho capito , ho capito
So io quel, che farò
Alla Galera lo condannero .
Rub. Condannarmi : Perchè ?
Lamp. Non dico a voi .
Beri. Dunque chi condannate ?
Lamp. Io non ho inteſo ben quel , che diciate .
Bert . Dico , che queſto qui
Ha gabbato la gente , ed è cosi ;
Rub. Ed io dico , e foftengo >
Che tutti in queſto loco
Obbligati mi ſon ...,
Lamp. Tacete un poco .
La cauſa è di rimarco . Io non mi fido
Della mia teſta fola.
Ehi ! Andate chiamar la mia Figliuola . ( ad in
Serv. , ſi alzod
Bert. Scrivere la querela ;
Formategli proceſſo
Vo per i Teſtimoni , e torno adeſſo : ( parte
SCE NA XVI :
31
H AT
Gold, Drammi Giocoſ Tom . I.
170 IL MERCATO DI MALMANTILE :
A T T O TER Z O ,
SCENA PRIM A.
S AL A.
La LENA , e BERTO
SCE NA II.
La He SCI
IL MERCATO DI MALMANTILE .
SCE NA III.
La MARCHESA fola ,
S CE N A IV .
SC ENAV.
Es LENA .
SCENA VI.
CE
ATTO TERZO . 175
SCE NA VII .
S'C E NA VIII .
LAMPRIDIO , E DETTI .
SCENA IX .
SCENA ULTIMA ,
Lampr.obbligato :Signora
Del favor che mi :ha fatto . ( alla Marcheſa .
ha March . Meritava di peggio un'uomo inſano .
Lumpr. Vado a far per il mondo il viarlatano ,
Il Con Degna carica in vero
Di un uom , come voi ſiete ,
Brig. Povera nobiltà
Lampr. Figlia tacete .
Poco più , poco meno ,
Molti fanno nel mondo un tal meſtiero ,
Non è vero , Signori ?
Tutti. E ' vero , è vero
Vi fon nel mondo
Tant' Inpoſtori
Raggiratori
Pieni d' arcani
Che Ciarlatani
Si pon chiamar ;
E dal Mercato
Rappreſentato
Qualche prototipo
Si può trovar .