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MALEDETTE
di Roberta Merli
Copyright Roberta Merli 2017
Sommario
Sommario
Introduzione
Cos'è la pediofobia?
Come superare la paura delle bambole?
Capitolo 1
LE BAMBOLE E GLI SPIRITI NELLA STORIA
Le bambole e il Vudù
Capitolo 2
STORIE DI BAMBOLE MALEDETTE
La bambola Joliet
La bambola Robert
La bambola Annabelle
La bambola Peggy
La bambola Okiku
La bambola Mandy
La bambola Letta
La bambola Pupa
Il Jenglot
La Barbie di Pulau Ubin
Samantha, la bambola che odia gli uomini
La bambola maledetta di Singapore
Il rito indonesiano del Jelangkung
L'Isola delle bambole
Conclusioni
Fonti:
Introduzione
Fra gli oggetti più comuni presenti nelle fobie di adulti e bambini,
troviamo le bambole. Questa è una fobia piuttosto recente e,
secondo un articolo apparso sulla rivista Smithsonian il 15 luglio
2015, potrebbe essere riconducibile alle sembianze sempre più
umane che l'industria dei giocattoli riesce ad attribuire a questi giochi
a partire dal XIX secolo.
Proprio queste sembianze troppo umane sarebbero una delle cause
per cui molta gente non si sente a proprio agio, per non dire
terrorizzata, davanti a una bambola. Un aspetto troppo simile a
quello umano, unito a caratteristiche fantasiose o troppo
meccaniche, può scatenare in alcuni soggetti una reazione di paura
o ribrezzo nei confronti delle bambole.
In realtà l'avversione nei confronti di questi giocattoli potrebbe avere,
secondo lo psicologo Frank McAndrew, un'origine antica. Lo
psicologo spiega allo Smithsonian che l'uomo da sempre basa la
sua sopravvivenza sulla risposta alle minacce: se si sente
minacciato da qualcosa che non comprende, la sua prima (e
primordiale) reazione è quella di fuggire. Con le bambole questo
meccanismo viene interrotto proprio dalla loro apparenza così simile
a un essere umano. Inconsciamente il soggetto si sente confuso: la
bambola rappresenta una minaccia oppure no?
Questa indecisione inconscia porta molta gente a ritenere le
bambole raccapriccianti. La miriade di film horror contenenti
bambole assassine, poi, non è d'aiuto. Basandosi su questa fobia
moderna, l'industria del cinema l'ha anche, in un certo senso,
aumentata.
La paura delle bambole si chiama pediofobia e rientra nella
macrocategoria dell'automatonofobia e cioè la paura irrazionale di
ogni oggetto che rappresenta un essere umano: bambole, manichini,
robot umanoidi, marionette e così via.
Cos'è la pediofobia?
battito accelerato
respirazione accelerata
secchezza delle fauci
tremori e brividi
rimanere paralizzati dallo spavento
urla e pianti
cercare di fuggire
La vista di una qualsiasi bambola porterebbe quindi il soggetto, nel
peggiore dei casi, ad avere veri e propri attacchi di ansia o di panico.
Cause
Le bambole giapponesi
Già nell'XI secolo, in Giappone, si conosce l'uso delle bambole sia
come giocattolo che come adorno funerario. Grazie a un romanzo
dell'epoca, "Genji Monogatari", sappiamo che le bambine giocavano
con le bambole e con le case per le bambole, mentre le donne
adulte ne creavano alcune con lo scopo di proteggere figli e nipoti.
Infine, queste figurine dall'aspetto umano erano usate durante i riti
funebri.
Le bambole in Alaska
Anche nella cultura degli eschimesi d'Alaska sono presenti le
bambole, realizzate con le ossa o con l'avorio dei trichechi. Le
bambole Yup'ik erano vestite nello stile eschimese ed erano usate
sia per scopi ludici che per riti funerari.
Forse è proprio a causa della paura delle bambole vudù e dagli usi
funerari delle bambole nel passato che oggi molte persone le
temono. Molteplici sono i racconti di bambole maledette nella storia,
possedute da fantasmi o demoni o semplicemente portatrici di
sventure. Vediamone alcuni nel seguente capitolo.
Capitolo 2
Tutto cominciò alla fine del 1800, quando Thomas Otto e la sua
famiglia si trasferirono in una casa in Florida. La famiglia Otto era
conosciuta per trattare male la servitù, spesso un po' troppo. Un
giorno la moglie di Thomas disse di aver visto una serva, originaria
di Haiti, praticare magia nera in giardino. Volle che il marito
la licenziasse immediatamente.
e il cui corpo era stato ritrovato proprio sul terreno su cui era stato
poi costruito l'edificio in cui abitavano le due ragazze. Disse inoltre
che lo spirito affermava di trovarsi a suo agio con Donna e Angie.
Sembrava che lo spirito di una bambina avesse scelto un giocattolo
per manifestarsi. Le due ragazze, impietosite dalla storia, diedero il
permesso ad Annabelle di rimanere nella bambola con loro ma non
sapevano a cosa stavano per andare incontro.
Lou, il fidanzato di Angie, a volte si fermava a dormire da loro e non
amava affatto la bambola, dicendo spesso che avrebbero dovuto
sbarazzarsene. Quando dormiva nell'appartamento delle
ragazze aveva spesso degli incubi riguardanti Annabelle e una volta
si svegliò di colpo con la bambola che cercava di strangolarlo. La
mattina pensò che fosse tutto un sogno, ma volle liberarsi lo stesso
della bambola. Donna però non volle farlo. Lou prese allora
Annabelle e la scaraventò dall'altra parte della stanza. Non appena
lo ebbe fatto, il giovane sentì un dolore lancinante al petto e gli
comparvero 4 segni sul petto e 3 sull'addome, come dei graffi. Le
ferite erano tanto profonde che dalla maglietta cominciava a
intravedersi il sangue.
Una di queste è che lo spirito sia quello di una donna nata nel 1946
e morta per problemi cardiaci. Tutti i medium che l'hanno esaminata
sono concordi nel dire che il suo spirito è quello di una donna
frustrata che è stata tormentata in vita. Jayne afferma che ha
ricevuto moltissime segnalazioni di persone che sono state male
dopo aver visto un video o una foto di Peggy: forti mal di testa,
brividi, dolori al petto e una donna dice persino di avere avuto un
attacco di cuore. Chi non sta male sperimenta comunque sensazioni
spiacevoli, la loro stanza diventa improvvisamente fredda e
accadono cose strane come lampadine che bruciano e computer
che smettono di funzionare.
La bambola Okiku
Okiku la bambola si trova in un tempio in Giappone e si pensa
contenga lo spirito di una bambina.
Ora varie foto della bambola con i diversi tagli di capelli si possono
vedere vicino alla bambola stessa, nel Tempio, sull'altare dedicato
sia all'Okiku bambina che alla bambola Okiku. Si pensa che il
fenomeno sia dovuto allo spirito della bambina che un giorno aveva
posseduto la bambola e che non sia maligno. Si dice che un
campione di capelli sia stato analizzato e che i capelli
apparterrebbero effettivamente ad un bambino, ma questi dati non
sono stati confermati.
Nel 1972 il signor Kerry Walton si era recato nella sua città di nascita
per assistere al funerale della nonna. Mentre si trovava in città
decise di visitare una vecchia casa abbandonata che l'aveva sempre
spaventato da bambino. La stava esplorando con una torcia in cerca
di qualche oggetto interessante quando la luce illuminò qualcosa di
sinistro. Sembrava un volto. Il signor Walton pensò che si trattasse di
un cadavere e si spaventò molto, ma poi capì che si trattava di una
bambola. Dopo averla trovata la mise in una borsa e la portò con sé.
Una volta a casa notò che il suo cagnolino, di solito molto docile, era
diventato aggressivo nel momento in cui aveva visto la bambola.
Anche i suoi parenti gli comunicarono di sentire repulsione per quella
strana bambola e anche altri cani si dimostrarono aggressivi non
appena le si avvicinavano.
Pupa è una bambola antica, coi capelli castano chiaro e gli occhi
celesti che si intonano al suo vestitino di feltro, lo stesso che ha sin
da quando è stata costruita. Si racconta che questa bambola sia
stata regalata a una bambina durante gli anni '20 in Italia,
precisamente a Trieste. La bambina chiamò la sua bambola Pupa e
non se ne separava mai. La sua famiglia si spostava spesso e andò
prima negli Stati Uniti, girò poi l'Europa e infine si
stabilì definitivamente negli Stati Uniti.
"Pupa odia"
come se fosse stata tracciata con un dito.
La gente andò a visitare l'altare per anni, fino a quando nel 2007
successe qualcosa di incredibile. Un uomo di Pulau Ubin fece uno
strano sogno, in cui una ragazza caucasica lo portava in un negozio
dove indicava poi una bambola Barbie. Il sogno si ripeté uguale per
altre due notti, così l'uomo decise di andare a cercare il negozio in
cui per tre notti si era recato in sogno. Non ci mise troppo a trovarlo
e, una volta entrato, rimase esterrefatto nel vedere la bambola
Barbie che la ragazza del suo sogno indicava. Decise quindi di
acquistarla e di porla sull'altare dedicato alla memoria della
ragazzina tedesca morta più di 100 anni prima, davanti all'urna già
presente.
Da quel momento in poi la gente visita l'altare e lascia come offerta
diversi cosmetici come rossetti, profumi o smalti per unghie, ma
anche giocattoli o bevande. L'altare è visitato sia dai locali che dai
turisti, che chiedono alla giovane protezione o salute.
Samantha, la bambola che odia gli
uomini
Samantha è una bambola di epoca vittoriana, ma risalgono solo a
pochi mesi fa le storie che la vedono protagonista come bambola
maledetta.
Che le storie che avete appena letto siano solo suggestione o frutto
di esperienze realmente accadute, rimarrà per sempre un mistero.
Certo è che i protagonisti di queste inquietanti situazioni sono pronti
a giurare di avere avuto a che fare con delle bambole maledette.
Fonti:
www.fearof.net
www.wikipedia.com
www.museotaranto.it
www.emadion.it
Note:
Immagine di copertina a cura di freepik