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Legimus, cum Aruleno Rustico Paetus Abbiamo letto che Aruleno Rustico e
Thrasea, Herennio Senecioni Priscus Erennio Senecione, per aver lodato l'uno
Helvidius laudati essent, capitale fuisse, Trasea Peto e l'altro Elvidio Prisco, hanno
neque in ipsos modo auctores, sed in libros subito la condanna alla pena capitale. Né si
quoque eorum saevitum, delegato triumviris infierì solo sugli autori, ma perfino contro i
ministerio ut monumenta clarissimorum loro libri: i triumviri ebbero infatti l'ordine di
ingeniorum in comitio ac foro urerentur. bruciare nel comizio e nel foro gli scritti
Scilicet illo igne vocem populi Romani et esemplari di quei chiarissimi ingegni.
libertatem senatus et conscientiam generis Evidentemente con quel fuoco si pensava
humani aboleri arbitrabantur, expulsis di cancellare la voce del popolo romano, la
insuper sapientiae professoribus atque libertà del senato, la coscienza del genere
omni bona arte in exilium acta, ne quid umano, dopo aver cacciato in esilio i
usquam honestum occurreret. Dedimus maestri di sapienza e bandito ogni forma
profecto grande patientiae documentum; et onorevole di cultura, perché in nessun
sicut vetus aetas vidit quid ultimum in luogo si presentasse più davanti agli occhi
libertate esset, ita nos quid in servitute, qualche traccia di dignità morale. Abbiamo
adempto per inquisitiones etiam loquendi dato davvero grande prova di tolleranza e,
audiendique commercio. Memoriam quoque come tempi ormai passati hanno espresso
ipsam cum voce perdidissemus, si tam in nelle forme più piene cos'è la libertà, così
nostra potestate esset oblivisci quam noi cos'è la servitù, dato che per mezzo dei
tacere. delatori ci è stata tolta la possibilità di
parlare e di ascoltare. La memoria stessa
avremmo perso con la voce, se fosse in
nostro potere dimenticare come tacere.