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Libro di testo: 2 testi di Antonio Cassese (ex presidente del tribunale penale internazionale per la
Ex-Yugoslavia, ordinario a Firenze).
Strumenti esaminati: Statuto corte penale internazionale, statuto tribunale Ex-Yugoslavia Ruanda,
tribunale militare di Norimberga,
Il diritto internazionale penale è una branca del diritto internazionale di formazione relativamente
recente e la sua formazione è connessa alla storia del '900. Non si possono quindi non prendere in
considerazione i principali avvenimenti del secolo scorso. Come poterlo definire? Si può definire
come quel complesso di norme internazionali che sanciscono e definiscono i crimini internazionali
e obbligano gli stati a processare gli autori dei crimini internazionali e dettano le regole da seguire
per l'instaurazione e lo svolgimento dei relativi processi davanti ad organi giurisdizionali
internazionali. Possiamo dire che il diritto internazionale penale racchiude un complesso di norme
che ha una triplice finalità: definire i crimini internazionali, processare i criminali internazionali, e
instaurare un rapporto internazionale.
Crimini internazionali
I crimini internazionali possono essere definite come attività poste in essere da singoli individui
estremamente lesivi i valori su cui si fonda la comunità internazionale. Questi valori si possono
individuare nel preambolo dello statuto della corte penale internazionale. Questi valori sono la
pace, il benessere, e la sicurezza dell'umanità.
I crimini internazionali comportano la violazione delle norme del diritto internazionale
consuetudinario che sono volte a proteggere questi valori. Questi atti possono essere posti in essere
da semplici individui privati o da individui organi, che agiscono per conto di organi statali o per
conto dello stato. Si tratta di individui che svolgono funzioni de facto e di diritto funzioni dello
Stato.
Il crimine di aggressione
Esempio: l'aggressione dell'Iraq al Kuwait nel '90.
L'aggressione costituisce un attentato alla libertà dello stato aggredito. Tale atto, benché commesso
dallo stato aggressore, resta un azione propria del leader dello stato che agisce e infatti è stato
imputato Saddam Ussein che lo ha pianificato e lo ha ordinato. Quando il crimine è commesso da
un individuo organo, l'atto è imputato allo stato che ha commesso l'illecito, ma rimane proprio
dell'individuo che lo ha commesso. I crimini internazionali non sono coperti dalla cosiddetta
immunità organica.
L'immunità organica impedisce che l'individuo organo sia giudicato per gli atti compiuti
nell'esercizio delle proprie funzioni di organo dello stato. Quindi la responsabilità penale degli
individui rappresentanti di organi dello stato.
Quelle violazioni delle norme internazionali internazionali che siano riconducibili a individui.
I crimini internazionalizzano una lesione cosi gravi alla comunità internazionale che praticamente i
loro autori possono essere puniti da qualsiasi stato indipendentemente dal crimine o dal legame tra
lo stato dell'autore del crimine e lo stato giudicante. Di qui l'universalità del diritto internazionale
penale. Questo principio impone agli stati che ospitano un autore di un crimine internazionale di
sottoporre a processò o in alternativa estradarlo al suo stato di origine. Questo è dato dal principio
“Aut dedere, aut iudicare”.
I crimini internazionali possono essere divisi in 3 categorie:
− crimini contro la pace,
− comini di guerra,
− crimini contro l'umanità.
Per crimini contro la pace si intendono la pianificazione e la commissione di una guerra di
aggressione o la partecipazione ad un piano comune allo scatenamento di una guerra di aggressione.
Per crimini di guerra si intendono una violazione grave della condotta che tutelano le vittime delle
ostilità (cattura di ostaggi tra i civili, uccisione di prigionieri di guerra ..). La violazione deve essere
grave, ad esempio un soldato ruba un pezzo di pane. Questo soldato commette una violazione del
diritto internazionale che impone all'esercito che occupa un territorio nemico di rispettare la
proprietà privata. Ma questa violazione non è grave e quindi non da luogo ad una responsabilità
penale individuale. I crimini di guerra possono essere commessi sia nei conflitti armati
internazionali sia nei conflitti armati interni. Si tratta di uno sviluppo degli ultimi 10 anni.
Per crimini contro l'umanità si intendono quei atti che recano offesa all'intero genere umano.
Sono atti che si inseriscono in una passi sistematica di atrocità accettata o comunque tollerata
dal governo o dall'autorità di fatto che esercita un potere di governo su quel determinato
territorio. Possono essere commessi sia in tempo di pace che di guerra. Ad esempio, la riduzione
in schiavitù. Gli autori dei crimini di guerra possono essere sia militari nei confronti di civili o di
militari nemici e da civili nei confronti di civili o di militari nemici.
Per quanto riguarda la pirateria, è discusso se riguarda un crimini internazionale in senso stretto.
Nella convenzione ONU sul diritto del mare, all'articolo 101 della convenzione di Montego Bay
definisce la pirateria come qualsiasi atto di violenza, sequestro o rapina commesso dall'equipaggio o
dei passeggeri di una nave privata o di un aeromobile privato commesso in alto mare o in aria nei
confronti di un altra nave o nei confronti di un altro aeromobile.
Secondo Ronzitti, la pirateria costituisce come un crimine contro l'umanità e anche se non è inserita
nello statuto della CIJ fra i crimini contro l'umanità per la sua scarsa rilevanza internazionale. Dopo
l'adozione dello statuto ella CIJ, la pirateria ha ripreso vigore soprattutto dalle parti dell'oceano
indiano..la Somalia si trova in una situazione di anarchia già nel 1991 dalla cacciata del suo
dittatore. La guerra civile che va oramai avanti da quasi 20 anni ha completamente distrutto il paese.
Cassese invece non la considera come un crimine internazionale contro l'umanità perché la sua
repressione non è finalizzata non è volta a proteggere la comunità internazionale, ma solo l'interesse
comune degli stati a proteggere il commercio internazionale, fondamentalmente.
La pirateria inizio ad espandersi fra il '600 e l'800 e gli stati si sono riconosciuti la possibilità di
processare i pirati indipendentemente dalla nazionalità della nazionalità dei pirati e
indipendentemente dal danno commesso dai pirati nei confronti dello stato indipendentemente dal
danno subito che poteva sussistere o meno.
La tortura e il terrorismo
A seconda dei casi si può trattare di crimine di guerra o di crimine contro l'umanità. Cassese
sostiene che si può identificare un crimine di tortura distinto come crimine contro la guerra e
l'umanità. Lo stesso può dirsi del terrorismo. Per poter distinguere se crimine di guerra o contro
l'umanità bisogna andare a vedere le circostanze del crimine.
Oltre a questo bisogna fare una distinzione fra reati di diritto interno internazionalmente imposti. Si
parla di reati previsti negli ordinamenti di tutti gli stati ma che non sono configurati a livello
internazionale. Si tratta di attività che costituiscono reato all'interno degli ordinamenti di pressoché
tutti gli stati. Tuttavia queste attività non sono autonomamente configurate dal diritto internazionale.
Per questo motivo gli stati, che hanno interesse a reprimere tali crimini, sottopongono a processo gli
autori di questi reati o li estradano.
Le norme consuetudinarie sono norme generali che vincolano tutti gli stati che vincolano la
comunità internazionale. Queste norme non scritte sono norme non scritte che si formano
nell'ambito delle convenzione di codificazione. Le violazioni gravi delle norme che disciplinano le
vittime della guerra costituiscono crimini di guerra. Le prime convenzioni in assoluto sulla guerra
sono 3: la convenzione di Parigi del 1803, la convenzione di Ginevra sulla guerra terrestre del 1864
e la dichiarazione di San Pietroburgo del 1968 per la regolamentazione e il divieto di uso di
determinate armi belliche.
Dalla conferenza dell'Aja del 1899, prima conferenza di pace, scaturirono 3 convenzioni, due delle
quali riguardanti il diritto bellico e due dichiarazioni riguardanti il diritto bellico. Dalle seguenti
conferenze sulla pace ne uscirono 13 convenzioni di cui 8 sul diritto bellico e una dichiarazione. Il
diritto bellico ricevette un grandissimo impulso dalle conferenze dell'Aja. Le convenzioni dell'Aja
disciplinavano la guerra terrestre e la guerra marittima. La guerra aerea ancora non era considerata
in quanto futuristica per quei tempi. Dopo la prima guerra mondiale, ci imbattiamo in altri due
strumenti: il protocollo di Ginevra sul divieto di uso di armi batteriologiche e sulla convenzione di
Londra, sul divieto di guerra sottomarina. Nel 1929 furono stipulate altre 2 convenzioni in materia
di tutela di vittime della guerra. La convenzione di Ginevra sul trattamento delle vittime di guerra e
un altra sul miglioramento delle condizioni dei militari malati o feriti in guerra. La seconda
convenzione sostituì la convenzione di Ginevra del 1874. nel 1906 fu firmata un altra convenzione a
Ginevra sull'assistenza dei malati e dei feriti in tempi di guerra. La convenzione del 29 verrà
sostituita da quella del '49, sul trattamento dei prigionieri di guerra.
10/03/2009
Http://www.loc.gov/rr/frd/Military_Law/NT_major-war-criminals.html
16/03/2009
I PRINCIPI DI Norimberga DEL 1950:
Il tribunale di Norimberga è stato istituito dall'accordo di Londra del 1945. questo tribunale militare
internazionale fu un evento fondamentale ai fini dell'evoluzione del tribunale internazionale penale
perché per la prima volta furono processati i criminali di guerra internazionali. Fino alla seconda
guerra mondiale, gli unici crimini internazionali che erano sanzionati erano i crimini di guerra.
La tripartizione dei crimini internazionali deriva appunto dal tribunale di Norimberga. L'articolo 6,
nell'indicare i crimini di cui ha competenza il tribunale vi troviamo i crimini di guerra, i crimini
contro la pace e i crimini contro l'umanità. Il tribunale sarà competente a processare i criminali che
abbiano commesso i suddetti crimini.
I crimini contro la pace sono elencati in modo preciso: la preparazione, pianificazione avvio di una
guerra in contrasto con gli accordi internazionali o di un qualunque atto contenente un piano di
cospirazione. Lo statuto del tribunale di Norimberga è dell'agosto del '45. segue immediatamente il
secondo conflitto mondiale e segue anche la chiusura del conflitto in estremo oriente con le bombe
atomiche in Giappone. All'epoca, gli strumenti internazionali erano due: il patto della società delle
nazioni e il patto del 1928 di Parigi.
Il patto della SdN vietava la guerra di aggressione tra gli stati membri. Del patto erano parti sia la
Germania sia il Giappone. Si ritirarono dalla SdN allo scoppio della seconda guerra mondiale
appunto il Giappone e la Germania.
Il patto di Parigi del 1928, frutto di un iniziativa statunitense, promosso da Kellogg-Briand. Vennero
a far parte tutti gli stati che facevano parte della comunità internazionale. Ciascuno stato contraente
rinunciava alla guerra come strumento di politica internazionale. Era quindi implicito il divieto di
una guerra di aggressione. Il tribunale di Norimberga accertò che la Germania si era resa
responsabile di ben 12 atti di aggressione e che quindi aveva scatenato una guerra di aggressione in
ben 12 paesi.
La conferenza di pace dell'Aia produsse 13 convenzioni di cui 8 che riguardavano il diritto bellico.
La terza convenzione dell'Aia riguarda l'apertura delle ostilità, che obbliga lo stato a dichiarare la
guerra mediante ultimatum. Questa regola non fu mai seguita dalla Germania che invase l'unione
sovietica, il Belgio, la Polonia ecc. Il trattato di versailles fu violato in più parti e l'occupazione del
bacino carbonifero della RUUR che invece doveva essere smilitarizzata. Andando avanti,
ricordiamo il patto di non aggressione di Germania e Russia, il patto Ribertron-Molotov che non
venne nemmeno rispettato. La Germania violò anche le assicurazioni internazionali circa il rispetto
della integrità territoriale di Belgio e Lussemburgo.
Crimini di guerra:
Crimini contro l'umanità
Riguardo ai crimini contro l'umanità, bisogna fare una riflessione. Secondo una corrente di
pensiero, quella maggioritaria, la disposizione sui crimini contro l'umanità è da considerare nuovo
diritto tout court. I limiti con i quali i redattori dello statuto posero alla punizione dei crimini
suddetti (omicidio volontario, persecuzione, ecc...) sono puniti se commessi in esecuzione di o in
attuazione di un progetto ben più grande del mero crimine personale, cioè la commissione di questi
crimini deve avvenire in un contesto internazionale.
Per crimini di atti contro l'umanità, il tribunale sanziona tutti i crimini commessi sia prima che
durante la guerra. L'ultimo capoverso dell'articolo 6 punisce anche i leader, gli organizzatori e i
complici considerandoli come responsabili di tutti gli atti commessi dagli individui in esecuzione di
tale piano.
Le obbiezioni sollevate dagli imputati al tribunale erano le obbiezioni del TU QUOQUE e il
principio del NULLUM CRIMEN SINE LEGE. Quindi le disposizioni dello statuto riguardanti i
crimini contro la pace violavano il principio dell'irretroattività della legge penale. Il tribunale
replicò a queste obbiezioni che lo statuto era espressione del diritto internazionale esistente al
momento della sua creazione. Nel commentare la sentenza, possiamo replicare che non era cosi, al
momento della creazione perché lo statuto fu enormemente innovativo per il diritto internazionale.
Quindi dalla violazione di quelli strumenti, si parla di crimini internazionali da cui discende la
responsabilità penale dell'individuo. L'altra argomentazione per respingere l'obbiezione del
principio dell'irretroattività era che il principio non era una limitazione di sovranità, ma solo una
limitazione di giustizia. Quindi consisteva in una limitazione di giustizia dei 4 stati singolarmente e
non del diritto internazionale.
Il tribunale era composto da 4 giudici, ciascuno con un sostituto, nominati da ognuno degli stati
firmatari. L'articolo 4: i giudici, nel loro interno concorderanno nella nomina di un presidente prima
che il processo inizi e i 4 giudici nominarono come presidente il giudice britannico.
L'articolo 9 dichiara che il tribunale poteva imputare l'organizzazione o un gruppo di cui
apparteneva uno degli individui come organizzazione criminale. L'articolo 10 stabilisce le
conseguenze di tale dichiarazione e in tal caso, le autorità nazionali di qualsiasi stato firmatario
potranno processare gli individui per l'appartenenza di quell'organizzazione. Dalla dichiarazione di
criminalità di un organizzazione ne derivava la processabilità degli individui appartenenti
dell'organizzazione per la sola appartenenza.
Guardando gli articoli 7 e 8 dello statuto, all'articolo 7 si stabilisce l'irrilevanza delle cariche
ufficiali. Quindi l'immunità organica non copre le cariche ufficiali ai fini dell'esonero o
dall'attenuazione della pena. All'articolo 8 vediamo che l'obbedienza agli ordini del superiore non
costituisce causa di non punibilità, ma solo causa di attenuazione della pena. Un solo individuo fu
processato in contumacia, Martin Bormann, il quale fu condannato a morte dal tribunale. L'articolo
14 stabiliva che ogni paese nominasse un procuratore capo per concordare un piano riguardo al
lavoro individuale, definire i criminali di guerra, procurare e presentare l'atto di accusa. Ogni
procuratori capo con i propri collaboratori, in base all'articolo 15 procederà alle indagini, alla
raccolta davanti ai tribunali di tutte le prove necessarie. L'articolo 22 è quello che riguarda la sede.
L'articolo 24 detta le disposizioni per i primi momenti del processo, come la lettura del capo di
accusa e il tribunale chiederà ad ogni imputato come si considera e l'ufficio dei procuratori
presenterà una propria relazione. Il discorso di apertura fu svolto dal procuratore statunitense. La
lingua invece furono quelle delle potenze firmatarie e della nazionalità dell'imputato.
L'articolo 26 stabilisce che il tribunale emette una sentenza motivata e l'articolo 27 riguarda la
condanna e stabilisce che la condanna può essere o la morte o una condanna ritenuta giusta dal
tribunale. Tra i condannati a morte, ricordiamo la figura di Goring, che era il numero due del Reich.
Evitò l'impiccagione ingoiando una fiala di cianuro prima dell'esecuzione della sentenza. In caso di
colpevolezza, i condannati potevano fare ricorso al consiglio di controllo che agiva come organo
unico per tutte le questione che riguardano la Germania. Naturalmente questo ricorso fu vano
perché tutte le condanne furono riconfermate.
17/03/2009
I tribunali militari USA furono istituiti sulla base di una ordinanza di una base militare americane il
cui fondamento giuridico era di venire in contro alla legge 10 del 1945 del Consiglio di Controllo.
Questa legge forniva l'autorità alle delegazioni di istituire dei tribunali nei confronti di responsabili
di crimini contro la pace e crimini contro l'umanità.
TRIBUNALE DI TOKYO
Pensando ai crimini commessi durante la seconda guerra mondiale, non si può anche non fare
riferimento al tribunale di Tokyo.
In questo tribunale furono processati i gerarchi del Giappone, potenza alleata con la Germania.
Questo tribunale fu istituito sulla base di un atto di natura diversa dal tribunale di Norimberga che
nacque per via di un accordo. Il tribunale di Tokyo fu istituito sulla base di un decreto del
comandante McArthur. Quindi in base ad un atto dell'autorità occupante nel gennaio del 1946,
quando il processo di Norimberga era già operante. La carta del tribunale di Tokyo è allegata al
decreto del generarle McArthur. Ci sono molte differenze con Norimberga, in effetti Tokyo era
composto da 11 giudici nominati dalle forze vincitrici. Gli unici giudici furono nominati da
McArthur sulla base delle 11 potenze che avevano firmato la resa incondizionata con il Giappone.
La carta di Tokyo non prevedeva sostituti a confronto di Norimberga. Per l'accusa, essa era delegata
ad un unico procuratore, americano, nominato sempre da McArthur il quale era coadiuvato da 10
procuratori associati. Nel tribunale di Tokyo, le lingue di lavoro erano solamente 2: l'inglese e la
lingua degli imputati. I capi d'accusa erano crimini contro la pace ___________________________.
La carta di Tokyo prevedeva delle clausole molto simili a quelle di Norimberga ad esempio per
quanto riguarda l'esecuzione di un ordine di un superiore. Per l'appartenenza ad una alta carica è
prevista l'attenuante. E a Tokyo gli imputati potevano fare ricorso al consiglio di controllo per avere
una diminuzione della pena.
Il fatti storici: fra gli imputati non vi abbiamo trovati né l'imperatore né gli altri membri della
famiglia imperiale. Lo stesso generale McArthur si adoperò per non imputare l'imperatore. A Tokyo
ci sono stati 28 imputati indicati nell'atto di accusa e praticamente uno fu portato in un ospedale
psichiatrico al primo giorno del processo. Altri due morirono per cause naturali nel corso del
processo e i restanti 25 furono tutti dichiarati colpevoli e alcuni furono condannati a morte e altri al
carcere. Il processo durò circa 2 anni, dal '46 al '48.
Lunedì 23 marzo, trovare lo statuto del tribunale per l'ex Jugoslavia e stampare l'articolo 3 della
convenzione di ginevra del '89 e il primo e secondo protocollo addizionale del '77 e convenzione di
ginevra del '45 dal sito internet della cattedra.
23/03/09
24/03/2009
Le convenzioni di Ginevra stabiliscono le disposizioni dei conflitti armati interni, ma non
specificano le violazioni che costituiscono infrazioni gravi e quindi determinano la responsabilità
dello stato e dell'individuo. Noi ci occupiamo dell'articolo 3 comune in quanto le violazioni
dell'articolo 3 sono indicate tra le violazioni sulle quali è competente a pronunciarsi il tribunale
penale internazionale per il Ruanda, il quale ha giurisdizione sui crimini commessi sul territorio del
Ruanda in un determinato periodo. Le violazioni sono poi considerate e inserite nell'elenco dei
crimini di guerra dallo statuto della corte penale internazionale. Queste violazioni sono considerate
formalmente come crimini di guerra.
La portata della convenzione dell'ONU ha una portata più ampia della convenzione europea la quale
quando parla di crimini contro l'umanità fa riferimento ai crimini di genocidio e connessi.
30/03/09
Giudice ad litem
La figura del giudice ad litem è stata introdotta nel 2000 con modifica dello statuto mediante
risoluzione numero 1329. Il CdS ha modificato periodicamente lo statuto con apposite risoluzioni,
quando ciò era necessario. i giudici ad litem sono assegnati ad uno o più processi dal segretario
generale, e fanno parte di un processo per un periodo massimo di 3 anni. Questa figura di giudici
incontra una serie di limitazioni che non è la stessa di quella dei giudici permanenti: non può far
parte di un processo giudicante di una camera di appello e non può partecipare alle elezioni di una
camera di primo grado e non ne può essere eletto, come non può essere eletto presidente del
tribunale. Ci sono dei requisiti da rispettare quali elevata moralità, integrità e imparzialità, oltre ad
avere accesso alle più alte cariche giurisdizionali dei rispettivi paesi.
Procuratore
Il procuratore è nominato dal consiglio di sicurezza delle nazioni unite su proposta del segretario
generale e anche lui resta in carica per 4 anni con possibilità di rieleggibilità. Il procuratore è
indipendente, è il responsabile dell'azione penale e dell'indagine. Non può sollecitare istruzioni da
alcun governo né da alcun organo e tanto meno può sollecitare istruzioni da governi o organi. Deve
essere dotata da elevata moralità, e deve avere un alta carica giurisdizionale negli ordinamenti
interni. Il suo ufficio è composto dallo staff che lo assiste che è uno staff molto vasto che
comprende un team di avvocati che rappresenta l'accusa in ogni processo, e che di solito è, per ogni
processo, prevede un “sotto team” che si alterna nelle udienze. Ci sono gli ufficiali di polizia,
criminologi, analisti, magistrati nazionali che pero sono distaccati dall'ufficio del procuratore.
Cancelleria
La cancelleria si occupa dell'amministrazione e dei servizi del tribunale, tra cui la traduzione dei
documenti e l'interpretazione in udienza. Le lingue di lavoro del tribunale sono il francese e
l'inglese. Tuttavia ogni imputato ha il diritto di esprimersi nella propria lingua e le lingue, per
provenienza geografica, sono il croato, l'albanese, il serbo e il macedone. La cancelleria è composta
dal cancelliere e dal personale necessario a coadiuvarlo. Il cancellerie è nominato dal segretario
delle nazioni unite d'accordo con il presidente del tribunale della ex Iugoslavia e la sua carica dura 4
anni con possibilità di rielezione.
Indagini
Il procuratore può inviare indagini sulla basi di informazioni che abbia ricevuto da qualsiasi fonte,
su base automatica o per sollecito. Se il procuratore ritiene che una persona ha commesso dei
crimini di competenza del tribunale, esso formula un atto di accusa che trasmette al cancelliere che
a sua volta trasmette al presidente del tribunale e a sua volta ancora viene portato a conoscenza di
un apposito bureau che verifica se la persona è in effetti una figura di alto profilo, un leader. Se
invece non si tratta di una figura di alto profilo, la celebrazione del processo avverrà all'interno di
un tribunale interno. Se si tratta di un leader, il presidente del tribunale trasmette l'atto di accusa ad
un giudice, il quale verificherà se l'atto di accusa formi, mostri di avere elementi sufficienti per
sostanziare le accuse. Se l'esame ha esito negativo, il giudice può rigettare l'atto di accusa, o in caso
di esito positivo, lo confermerà. Se il giudice conferma l'atto di accusa, allora il procuratore può
chiedere di emanare un mandato di arresto o un mandato di trasferimento. L'atto di accusa può
essere modificato dal procuratore il quale deve sottoporlo nuovamente al giudice della camera di
primo grado con l'atto modificato e le eventuali modifiche. Questo è accaduto di frequente quando
sono state trovate nuove prove su una persona imputata. È accaduto anche che il procuratore ha
confermato l'atto di accusa e successivamente ne ha formulato un altro. Questo esempio è successo
con Vladic, il quale dopo il formale ritiro della Iugoslavia dal conflitto è diventato generale delle
forze serbe. Nei suoi confronti, il procuratore ha formulato un primo atto di accusa nel 1995 e nel
novembre 1995 ha emanato un secondo atto di accusa.
L'atto di accusa può essere reso pubblico oppure no. A partire dal 2006 tutti gli atti di accusa sono
resi pubblici, e prima pero non era cosi, questo per evitare che gli accusati ne venissero a
conoscenza.
I legali dell'imputato non lo rappresenteranno in camera di appello. L'individuo può scegliere di
difendersi da solo, ma se vuole, può richiedere un legale e se non ha i mezzi, il legale è a carico del
tribunale. L'autodifesa è alquanto comunque, e se l'individuo decide di difendersi da solo, avrà
comunque bisogno di farsi una consulenza legale e di consulenti che lo aiutano a fare la sua difesa.
Nel caso Milosevic, che ha scelto di difendersi da solo, il tribunale ha scelto 2 avvocati come amici
curae, cioè come consulenti legali abilitati ad intervenire, ma privi del potere di rappresentanza.
Dopo qualche mese, Milosevic ha chiesto al tribunale di essere assistito da determinati avvocati e il
tribunale li ha ammessi come consulenti legali. Nessuno di questi consulenti legali è stato dotato dei
poteri di rappresentanza da parte del tribunale.
Durante il processo, le prove vengono presentante prima le prove contro l'imputato da parte del
procuratore, poi le prove della difesa, controprove della accusa, controprove da parte della difesa e
poi presentazione delle prove richieste dal collegio giudicante. In ogni processo, l'accusa è sostenuta
da un team di avvocati guidati da un avvocati senior. Vi sono due tipo di responsabilità penale che
possono essere in capo all'imputato: aver partecipato ad un disegno criminoso istigazione,
originare, favorire o agevolare un crimine internazionale o averlo commesso (partecipazione ad un
piano criminale comune); la seconda responsabilità invece è quella in qualità di superiore
gerarchico.
La sentenza deve essere adottata a maggioranza e la sentenza è motivata. I giudici discordanti con la
sentenza possono allegare alla sentenza la loto opinione
I principi
Giurisdizione concorrente:
Il tribunale e i tribunali internazionali hanno giurisdizione concorrente a giudicare i crimini
internazionali secondo il protocollo addizionale. Anche il tribunale per il Ruanda ha la supremazia
per i tribunali interni. I giudici nazionali hanno l'obbligo di deferire il caso al tribunale per il
Ruanda. Anche in questo tribunale vige il principio ne bis in idem: nessun individuo può essere
processato due volte per lo stesso crimine. Il contrario invece ammette eccezioni se l'individuo è
giudicato da un tribunale interno, se il tribunale interno ha qualificato il suo crimine come comune o
se il tribunale interno non ha dato sufficienti garanzie di imparzialità.
Anche il tribunale si compone in tre organi: le camere, il procuratore e la cancelleria.
Le camere sono composte da un massimo di 16 giudici permanenti e massimo 9 giudici ad litem.
Attualmente abbiamo 15 giudici permanenti e 11 giudici ad litem, questo perché con una
risoluzione del dicembre 2008, il consiglio di sicurezza ha autorizzato ad aumentare il numero dei
giudici ad litem nei limiti delle risorse finanziarie esistenti ai fini di velocizzare i processi. La
camera di appello è composta da 7 giudici permanenti.
All'articolo 13 paragrafo 4 possiamo leggere che i membri della camera di appello per il tribunale
dell'ex Iugoslavia svolgeranno le funzioni di appello per il tribunale per il Ruanda. Ogni processo di
appello si svolgerà davanti ad una corte composta da 5 giudici. Il presidente del tribunale per il
Ruanda è necessariamente un giudice di primo grado. Anche qui i giudici permanenti nominano al
loro interno un presidente.
Nel tribunale per il Ruanda solo i giudici permanenti sono rieleggibili.
20/04/2009
Si divide in 3 organi: le camere (3 di primo grado e una di appello) la cancelleria e l'ufficio del
procuratore.
le camere operano in sezioni di 3 giudici e la camera di appello è composta esclusivamente da
giudici permanenti.
Fra i giudici permanenti, 5 stanno al tribunale dell'ex Iugoslavia e 2 del tribunale per il Ruanda. Il
collegio giudicante è composto da 5 giudici. Nel tribunale per il Ruanda solo i giudici permanenti
sono rieleggibili contrariamente al tribunale per l'ex Iugoslavia, dove non sono rieleggibili. La
figura del giudice ad litem era stata introdotta dallo statuto del tribunale per il Ruanda è stato esteso
poi al tribunale per la ex Iugoslavia nel 2000. La ratio è quella di accelerare i procedimenti.
I giudici ad litem non possono far parte della camera di appello e non possono quindi comporre il
collegio giudicante a meno che non si tratti di un processo di primo grado. Inoltre non possono né
essere presidenti di una camera di primo grado né possono essere elettori del presidente di una
camera di primo grado come del presidente del tribunale il quale deve essere un giudice
permanente.
I requisiti per diventare o giudice permanente o ad litem sono una elevata moralità e in possesso dei
requisiti delle più alte cariche giurisdizionali del proprio paese.
Il procuratore è nominato dal consiglio di sicurezza su proposta del segretario generale e rimane in
carica 4 anni con la facoltà di essere rinominato. Le sue funzioni sono lo svolgimento delle indagini
e si occupa dell'azione penale. I requisiti sono elevata moralità e grande competenza nell'esercizio
dell'azione penale. Fino al 2003 lo stesso soggetto rivestiva le vesti di procuratore per entrambi i
tribunali internazionali e con la risoluzione 1503 del 2003 del consiglio di sicurezza, è stato
modificato lo statuto del tribunale del Ruanda ed è stato deciso di assegnare un procuratore a
tribunale. L'ufficio del procuratore è composto dal procuratore e dal personale che lo assiste.
La cancelleria svolge le stesse funzioni del tribunale dell'ex Iugoslavia. Svolge quindi servizi anche
di interpretazione e di traduzione. Il cancelliere viene nominato dal segretario generale previa
consultazione del presidente del tribunale e rimane in carica per 4 anni con possibilità di essere
rinominato.
Le lingue di lavoro del tribunale sono l'inglese e il francese. All'imputato viene garantita la
possibilità di esprimersi nella propria lingua e viene messo a loro disposizione la possibilità di avere
un assistenza gratuita in merito alla traduzione degli atti. Le lingue ufficiali del Ruanda sono
l'inglese e il francese.
Con al risoluzione 1503, il consiglio di sicurezza ha adottato la compilation strategy e ha stabilito 3
fasi: completamento di tutte le indagini entro il 2004, completamento di tutti i processi di primo
grado entro il 2008 e infine completamento di tutti i processi di appello entro il 2010.
la situazione del tribunale per il Ruanda, la situazione sta messa malissimo perché ci sono 8
imputati in attesa di processo, 23 casi attualmente in primo grado, 7 imputati in processo di appello
e infine 2 casi che sono stati deferiti ad un tribunale nazionale. I ricercati sono ancora 13.
Nell'ultima lezione abbiamo esaminato la competenza rationae mariae della corte. A proposito dei
crimini di aggressione e di guerra bisogna dire anche che sia definita la definizione dei crimini di
aggressione e solo dopo che le condizioni dell'esercizio di questo crimine affinché la corte possa
avere una competenza in merito.
Lo statuto prevede quindi una conferenza di revisione dello statuto sia convocata in previsione di
una modifica dopo 7 anni dall'entrata in vigore. Tuttavia la data è slittata il primo semestre del 2010.
Per i crimini di guerra, l'elenco dell'articolo 5 e del 124 e il quale stabilisce che uno stato può
dichiarare di non accettare la giurisdizione della Corte per i crimini di guerra per una durata di 7
anni a partire dalla ratifica dello statuto in quello stato.
Articolo 29
Si tratta di un articolo fondamentale che stabilisce l'imprescrittibilità dei crimini rientranti nella
giurisdizione della corte. Questo principio è fondamentale perché contribuisce al consolidamento
del principio della imprescrittibilità dei crimini internazionali nel diritto consuetudinario. La
convenzione dell'ONU del '68 sull'imprescrittibilità dei crimini di guerra e contro l'umanità,
compreso il genocidio indipendentemente dai tempi in cui sono stati commessi. La convenzione
europea del 1964 è entrata in vigore solo nel 2003 e prevede l'imprescrittibilità dei crimini di
genocidio e le 4 fattispecie connesse e solo per i crimini commessi dopo l'entrata in vigore della
convenzione.
Il principio del ne bis in idem
Il principio del ne bis in idem si articola in due sotto principi. Il primo è che, per i tribunali dell'ex
Iugoslavia e per il Ruanda, uno non può essere processato una seconda volta da un tribunale
internazionale per gli stessi crimini. La stessa regola la troviamo nell'articolo 20. Il secondo
principio è che un individuo non può essere processato dal tribunale internazionale per un crimine
per il quale sia già stato processato da un tribunale interno. Questa seconda regola ammette delle
eccezioni: se il processo nazionale non è stato imparziale e indipendente o era diretto a sottrarre un
individuo dalla giurisdizione penale.
La corte penale internazionale al paragrafo 3 dell'articolo 20stabilisce che nessun individuo che sia
stato processato da un altra corte può essere processato dalla corte rispetto lo stesso crimine a meno
che il giudizio era diretto a sottrarre l'individuo dalla sua responsabilità penale o che il processo non
sia stato imparziale e indipendente.
Articolo 26
Secondo l'articolo 26, la corte non ha giurisdizione se il committente dei crimini internazionali non
avevano superato i 18 anni di età al momento della commissione dei crimini.
Articolo 27
Il 27 si occupa della irrilevanza della carica ufficiale, la quale non costituisce causa di esonero della
responsabilità penale.
Articolo 28
questo articolo riprende le responsabilità del superiore il quale non è esonerato dalla propria
responsabilità penale se questo sapeva o avrebbe dovuto sapere che il subordinato ha commesso o
stava per commettere un crimine e il superiore non ha adottato le giuste misure per prevenire la
commissione del crimine.
Composizione
Le sezioni sono 3: sezione preliminare, di primo grado e di appello. Andando al paragrafo 1,
leggiamo che la sezione di appello è composta dal presidente e da altri 4 giudici, quella di primo
grado da non meno di 6 giudici, come la preliminare. Attualmente, la sezione di primo grado è
composta da un presidente e da 5 altri giudici. I processi di primo grado si svolgono nella camera di
primo grado la quale è composta da altri 3 giudici.
28/04/2009
SIERRA LEONE
La corte in sierra leone è competente per le violazioni dell'articolo 3 del protocollo di Ginevra e del
protocollo addizionale sul diritto interno, inoltre ci sono crimini dovuti all'arruolamento dei bambini
soldato e crimini contro l'umanità, oltre ad incendi di edifici privati e pubblici, abusi nei confronti di
fanciulli. Questi crimini sono stati commessi nel territorio della sierra leone a partire del 1996 allo
scoppiare della guerra civile.
Il processo si svolge all'Aia e non a Freetown
I giudici del tribunale sono nominati in parte dalla sierra leone e in parte dall'ONU. Anche il
presidente della Liberia, Charles Taylor, è stato imputato anche lui. Taylor, durante la sua
presidenza finanziò, sostenne ed incoraggio il RUF (Fronte Rivoluzionario Unito), un gruppo di
rivoluzionari ribelli che avevano lo scopo di destabilizzare il paese e di avere libero accesso alle
immense risorse della Sierra Leone che sono rappresentate principalmente dai diamanti. Il RUF si
distinse per gli attacchi sistematici nei confronti della popolazione civile. Nel 2006 il governo
nigeriano ha finalmente maturato la volontà di consegnare Taylor che era li in esilio, il quale quando
è venuto a conoscenza di questa volontà ha tentato la fuga ed è stato catturato al confine con il
Camerun e trasferito lo stesso giorno alla Corte.
IRAQ
Il tribunale è competente a pronunciarsi sui crimini di guerra, crimini contro l'umanità e violazioni
previste dal diritto interno iracheno. I giudici sono tutti iracheni e sono assistiti da esperti stranieri.
Le sentenze sono in arabo. In questo tribunale è prevista la pena di morte. Nel 1982, Saddam rende
visita in una località a larga maggioranza sciita mentre Saddam è Sunnita. Le autorità irachene non
riescono ad individuare la provenienza dei gli attentatori e non riuscendo a trovare i responsabili,
Saddam fa bombardare quella località. Saddam Ussein è stato condannato a morte per questo
massacro nel 2006.
04/04/2009
Crimini di guerra.
Come possiamo definire i crimini di guerra? È crimine di guerra qualunque violazione grave delle
norme che disciplinano le condotte delle ostilità e la tutela di vittime del conflitto armato. Può
trattarsi sia di norme consuetudinarie che di norme pattizie applicate al diritto bellico. Una
violazione del diritto umanitario comporta violazione internazionale se si tratta della violazione che
comporti gravi conseguenze per le vittime (morte, lesioni permanenti, integrità psichica o fisica). La
camera di appello sancisce che la violazione deve riguardare una norma che tutela dei beni primari e
si sofferma sul requisito della gravità della violazione.
Il crimine di guerra sussiste laddove la violazione di una norma internazionale comporti una
responsabilità penale del suo autore individuale. La camera di appello, nella sentenza Tadic
chiarisce che affinché una violazione di una norma internazionale costituisca un crimine di guerra,
ad essa deve corrispondere la responsabilità penale individuale del suo autore.
Come si fa a stabilire quando la violazione di una norma internazionale comporta la responsabilità
penale di un individuo che la compie?
Vi sono una serie di strumenti che ci aiutano a capire quando ad una violazione di una norma
internazionale comporta la responsabilità penale del suo autore. Inanzi tutto dobbiamo guardare gli
statuti dei tribunali penali internazionali e vedere se contemplano quella violazione come crimine di
guerra, poi studiamo la giurisprudenza di questi tribunali internazionali, in seguito i principi della
giustizia internazionale, poi ci sono le regole militari che pure contano enormemente. Il diritto
bellico è l'insieme delle norme che regolano le condotte delle ostilità. È importante la precisazione
perché i crimini di guerra, per essere tali devono essere commessi nel corso di un conflitto armato.
All'inizio degli anni '90, si riteneva che costituissero crimini di guerra solo atti compiuti nel corso di
un conflitto armato internazionale. Per conflitto armato internazionale si intendeva un conflitto fra
due o più stati o un conflitto tra il governo di uno stato e un movimento di liberazione nazionale. La
sentenza Tadic afferma per la prima volta che i crimini di guerra possono essere compiuti sia nei
conflitti armati internazionali che in conflitti armati interni. Questo orientamento con il passare del
tempo si è consolidato nella dottrina e nella giurisprudenza. Quindi gli atti possono essere compiuti
anche in conflitti armati interni. Oggi troviamo un espresso riferimento normativo di tutto questo
nello statuto della corte penale internazionale il quale ricomprende tra i crimini di guerra anche le
grave violazioni di diritto internazionale umanitario durante un conflitto armato interno.
L'articolo 8 dello statuto della corte penale internazionale contiene un elenco tassativo, ma non
esaustivo, dei crimini di guerra. Alle lettere c, d, e ,f del secondo paragrafo abbiamo quindi la
conferma che i crimini di guerra possono essere commessi durante conflitti armati interni. Tutte le
condotte che costituiscono crimini gravi secondo le 4 convenzioni di Ginevra, che stabiliscono il
principio della universalità della giurisdizione penale, sono riportate nello statuto della corte penale
internazionale.
La lettera b) ricomprende le altre violazioni gravi delle leggi e delle consuetudini nel quadro
consolidato del diritto internazionale. Questo elenco conta bensì 26 fattispecie.
L'impiego di mezzi e metodi di combattimento vietati, o perché provocano danni superflui, o per
natura indiscriminati, costituirà un crimine di guerra ex articolo 8 solo quando sarà stato adottato
l'elenco contenente la lista degli atti attraverso una modifica dello statuto. Lo statuto attuale infatti è
quello che è stato adottato nel '98 ed entrato in vigore nel 2002.
La lettera c) riguarda la violazione dell'articolo 3 comune delle violazioni di Ginevra. L'inserimento
dell'aggettivo “grave” è un rafforzativo di tali violazioni.
La lettera f) precisa l'ambito di applicazione della lettera precedente e specifica che la lettera e)
si applica ai conflitti armati non di carattere internazionale e pertanto non si applica alle situazioni
di tensione e di disordine interne, quali sommosse o atti di violenza isolati e sporadici ed altri atti
analoghi. Si applica ai conflitti armati che si verificano nel territorio di uno Stato ove si svolga un
prolungato conflitto armato tra le forze armate governative e gruppi armati organizzati, o tra tali
gruppi.
La dichiarazione che non ci saranno prigionieri costituisce reato internazionale se commesso in un
conflitto armato internazionale. In un conflitto armato interno esso costituisce un crimine
internazionale solo se il conflitto è prolungato nel tempo.
I crimini di guerra possono essere commessi sia da militari che da civili contro forze militari o civili
nemiche.
Il dolo diretto è necessario per la commissione di questi reati. In alcuni casi viene espressamente
indicato nella norma internazionale che si ritiene violata come ad esempio nell'omicidio volontario.
In alcuni casi è sufficiente il dolo eventuale (accettazione del rischio) la colpa grave. La colpa grave
sta a significare che pur sapendo le conseguenze, ha agito con la consapevolezza che l'evento non si
sarebbe prodotto.