Sei sulla pagina 1di 2

LE CONSONANTE & I GRUPPI CONSONANTALI

C - con le vocali -a, -o, -u ha lo stesso suono del portoghese. Per esempio: caldo; cosa; cucinare.
Già con -e e -i ha il suono di “tch”. Per esempio: centrale; cinema.

CH – è usato nella formazione dei fonemi di “chi” e “che”, i qualli hanno rispettivamente i suoni
di “que” e “qui”. Per esempio: anche; chiesa.

G – con le vocali -a, -o, -u ha lo stesso suono del portoghese. Per esempio: gatto; gola; guanti.
Davanti -e e -i ha il suono di “dj”. Per esempio: argento; giacca.

GH – è usato nella formazione dei fonemi “ghi” e “ghe”, e hanno rispettivamente i suoni di “gue”
e “gui”. Per esempio: targhetta; funghi.

GL – prima della -i ha il suono corrispondente al “lh”. Per esempio: bagaglio. In alcuni casi “gli”
si pronunzia como in portoghese. Per esempio: glicerina.

GN – ha il suono corrispondente al gruppo “nh” in portoghese. Per esempio: lasagna.

H – non ha suono proprio. È usato principalmente nella composizione dei gruppi consonantici,
in alcune forme del verbo avere, in esclamazioni ed in parole di origine straniera.

L – si pronunzia sempre con la lingua nel tetto della bocca. Per esempio: albero.

QU - è sempre pronunziato come “cu” in portoghese, anche se prima di -e e -i. Per esempio:
questo; quinto.

R – è sempre vibrante, anche se doppia. Per esempio: vorrei.

S – è uguale al portoghese: Ha il suono di “ss” quando, all’inizio della parola, arriva prima delle
vocali o delle consonanti. Per esempio: scuola. Ed ha il suono di “z” quando si trova nel mezzo
di due vocali. Per esempio: casa.

SCE, SCI – ha il suono rispettivamente di “xe” o “xi”. Per esempio: scena; scienza.

SCHE, SCHI – ha il suono di “ske” e “ski”. Per esempio: schema; schiavone.

SGHE,SGHI – ha il suono di “sgue” e “sgui”. Per esempio: sghembo; sghiacciare.

Z, ZZ – è pronunziato come “dz” o come “ts”. Per esempio: benzina; piazza.


LE VOCALI

A – il suono è sempre aperto, non è mai nasale. Per esempio: amico; ancora; banana.

E – può avere il suono aperto o chiuso. Per esempio: prego; sera.

I – è uguale al portoghese: la pronunzia è sempre chiusa. Per esempio: informazione.

O – può avere il suono aperto o chiuso, come la -e. Per esempio: oggi; giorno.

U – è uguale al portoghese. Per esempio: uscita.

ACCENTUAZIONE

- La maggior parte delle parole italiane è paroxitone, cioè, hanno la penultima sillaba
tonica. Ma ci sono anche parole proparoxitone, con la antepenultima sillaba tonica;
ed oxitone, con l’ultima sillaba tonica.

- Le parole oxitone hanno sempre l’accento grafico. Si usa l’accento acuto (´) su -e e -
o chiusi; con -e e -o aperti e le altre vocali si usa l’accento grave (`).

Potrebbero piacerti anche