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prof. ing.

Claudia Madiai
Corso di Ingegneria Geotecnica Sismica - CLM Civile

Dinamica dei Terreni


Comportamento dei terreni in presenza di carichi dinamici e ciclici
(2/2)

Prof. Ing. Claudia Madiai


prof. ing. Claudia Madiai
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Comportamento dei terreni in condizioni di carico dinamico monotono

La curva dorsale è di norma approssimata


da un’iperbole Gmax  
   
1  Gmax /  max   

Servono 2 parametri per definirla


completamente:
• modulo di taglio iniziale, Gmax (o G0)
• sforzo di taglio massimo max

curva di decadimento della


rigidezza (modulo di taglio)
con la deformazione
Si identificano due importanti livelli
deformativi (soglie di deformazione)
che discriminano il comportamento
Gsec
del terreno all’interno di 3 domini

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SOGLIE DI DEFORMAZIONE
 SOGLIA DI DEFORMAZIONE LINEARE (O ELASTICA), l :
deformazione di taglio oltre la quale il comportamento del terreno
diventa marcatamente non lineare.
Convenzionalmente viene identificata, con riferimento alla curva G-,
come il valore di  in corrispondenza del quale il modulo di taglio G è
pari al 98-99% di Gmax

l =  (G/Gmax=0.98÷0.99)

l
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SOGLIE DI DEFORMAZIONE
 SOGLIA DI DEFORMAZIONE VOLUMETRICA, v :
deformazione di taglio oltre la quale si hanno
- in condizioni drenate, deformazioni volumetriche irreversibili
- in condizioni non drenate, incrementi significativi di pressione interstiziale
Convenzionalmente viene identificata come il valore di  in corrispondenza
del quale il rapporto tra sovrappressioni interstiziali (u) e pressione media
efficace di confinamento (’0) raggiunge un valore prestabilito (di norma 1%)

v =  (u/’0=0.01)

Risultati sperimentali hanno u


evidenziato che per =v
G=0.60÷0.85 Gmax

v 4
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VALORI TIPICI DELLE SOGLIE DI DEFORMAZIONE

Valori tipici della soglia lineare: l  10-3 ÷10-2 %


Valori tipici della soglia volumetrica: v  10-2 ÷10-1 %

I valori delle soglie sono più elevati per le argille che per le sabbie

L’esperienza ha evidenziato che:

v / l ≅ 30 (Vucetic, 1994)
v - l ≅ un ordine di grandezza (massimo due)

LE DEFINIZIONI DELLE DUE SOGLIE VALGONO SIA PER CARICO MONOTONO


SIA PER CARICO CICLICO

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FATTORI CHE INFLUENZANO LE SOGLIE DI DEFORMAZIONE

 indice dei vuoti


1) nei terreni incoerenti:  pressione di confinamento (tensioni geostatiche)
 composizione granulometrica

 indice di plasticità
 grado di sovraconsolidazione
2) nei terreni coesivi:
 velocità di deformazione
 aging e cementazione
Per i terreni coesivi le due soglie dipendono
invece poco dalla pressione di confinamento

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SOGLIA DI DEFORMAZIONE VOLUMETRICA


SABBIE – Andamento del rapporto sovrappressioni
interstiziali/pressione di confinamento per diversi valori di Dr

u/’0 = 0 per  < 10‐2%


u/’0

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SOGLIA DI DEFORMAZIONE VOLUMETRICA

Soglia volumetrica, v [%] Influenza di OCR e di IP su v

IP

IP=0

Grado di sovraconsolidazione, OCR

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SOGLIA DI DEFORMAZIONE LINEARE

TERRENI COESIVI – Influenza di IP su l


1.E-01
strain,
lineare, l [%]
l [%]

1.E-02
elastica shear
cyclic threshold

Crespellani e Simoni (2007)


1.E-03
Senigallia Quaternary soils

Senigallia Plio-Pleistocene soils
l = 0.0001 IP1.326
R2=0.865
linearSoglia

Gori (1998)
Several Authors (from Lo Presti, 1989)
Silvestri (1991)
Simoni (2003)
1.E-04
0 10 20 30 40 50 60 70
plasticity
Indice di index, PI [%]I [%]
plasticità, P

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SOGLIA DI DEFORMAZIONE VOLUMETRICA

TERRENI COESIVI – Influenza di IP su v


1.E+00
[%]  V [%]

(1989) Lo Presti
threshold shearvstrain,

(1989) Lo Presti

(1994) Vucetic
1.E-01
volumetrica,

Crespellani e Simoni (2007)


 R ==0.762
cyclic

1.E-02 Senigallia Quaternary soils 0.0024 I


v P
0.859
Soglia

2
Gori (1998)
volumetric

Simoni (2003)

(1989) Lo Presti Tika et Al. (1999)


1.E-03
0 10 20 30 40 50 60 70

Indice di plasticità,
plasticity index, PII [%[%]
P
]

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SOGLIE DI DEFORMAZIONE

ARGILLE DI SENIGALLIA
Influenza di IP su l e v

v ‐ l ≅ costante al variare di IP

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Comportamento dei terreni in condizioni di carico dinamico e ciclico


Le 2 soglie di deformazione (ovvero i 3 diversi domini di comportamento dei
terreni) possono essere identificate anche in condizioni dinamiche e cicliche

Si analizza il comportamento di tre provini saturi dello stesso materiale (1, 2 e 3):
• consolidati alla stessa pressione di consolidazione verticale (’v)
• sottoposti a sforzi di taglio ciclici regolari, totalmente invertiti,
di ampiezza rispettivamente pari a 1 , 2 , 3 (1 < 2 < 3)
(“prova di taglio semplice ciclico a sforzo controllato”)

CON RIFERIMENTO AL 1° CICLO DI CARICO

Consolidazione 
’v  ’v G0  G
 T(t) 1 1 max

’h  H (u0)  ’h (u0 + u)


(Provini 1, 2 e 3)

l v 12
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Comportamento dei terreni in condizioni di carico dinamico e ciclico

Per uno sforzo di taglio ciclico, 1, molto basso ( 1 molto piccola), si osserva:

   PROVINO 1

t

 1 COMPORTAMENTO

  (VISCO)ELASTICO
t 1 LINEARE
u
u
SFORZO  DEFORMAZIONE 
t CONTROLLATO CONTROLLATA 

 all’aumentare del numero dei cicli di carico-scarico, l'andamento delle


deformazioni e delle sovrapressioni interstiziali è caratterizzato da
piccole oscillazioni intorno allo zero
 i cicli di carico, scarico, ricarico risultano quasi ‘chiusi’ (modesta
dissipazione di energia) e sovrapposti indipendentemente dal valore di
1 (comportamento visco-elastico lineare)
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Comportamento dei terreni in condizioni di carico dinamico e ciclico


Per uno sforzo di taglio ciclico maggiore (2 > 1, ovvero 2 > 1), si osserva:
SFORZO  DEFORMAZIONE
CONTROLLATO CONTROLLATA
  
 

t G PROVINO 2
1
  
COMPORTAMENTO
 c
t  VISCO-ELASTICO
u
u NON LINEARE
 (ISTERETICO STABILE)
t c

1 10 100 N

 i cicli di carico, scarico, ricarico sono approssimabili ad ellissi (cicli di isteresi)


 si ha dissipazione significativa di energia per attrito
 dopo i primi cicli, l’ampiezza massima della deformazione si stabilizza intorno
a un valore limite c; i cicli di isteresi tendono a sovrapporsi, assumendo la
stessa forma (comportamento non lineare: c e energia dissipata dipendono dal
valore di 2)
 le sovrapressioni interstiziali oscillano simmetricamente intorno allo zero 14
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Comportamento dei terreni in condizioni di carico dinamico e ciclico


Per uno sforzo di taglio ciclico elevato (3 > 2, ovvero 3 elevata), si osserva:
SFORZO  DEFORMAZIONE
CONTROLLATO CONTROLLATA
  
 
t 1 G
1
G PROVINO 3
1 n

 
 COMPORTAMENTO

c

 VISCO-ELASTO-
t
PLASTICO
u NON LINEARE
u 
V c
(ISTERETICO INSTABILE)
t 1 10 100 N

 l’ampiezza delle deformazioni e le sovrapressioni interstiziali crescono


progressivamente con il numero di cicli di carico
 all'aumentare del numero di cicli, l'area di ciascun ciclo di isteresi è sempre
maggiore e la direzione della congiungente gli estremi sempre più inclinata
 l'azione continuata degli sforzi di taglio ciclici induce una progressiva
instabilità della struttura del terreno portandolo al collasso
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Definizione del rapporto di smorzamento


 Per interpretare il comportamento dissipativo (isteretico) del terreno si fa riferimento
a un ciclo - corrispondente ad una sequenza di carico, scarico e ricarico
 La rigidezza media durante il ciclo è espressa con il modulo elastico equivalente
Geq = pp/pp (rapporto tra le ampiezze picco-picco di tensione e deformazione);

 L’energia dissipata è espressa mediante il rapporto di smorzamento D

backbone
 pp WD
curve

Geq  D
 pp 4 WS
• WD = area del ciclo di isteresi
c
• WS = massima energia elastica immagazzinata
WD
WS
La definizione di D deriva dalla teoria delle vibrazioni
libere smorzate di un sistema ad un grado di libertà
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Definizione del rapporto di smorzamento


MODELLO DI KELVIN-VOIGT
(SDOF visco-elastico)
m = massa del sistema
k = costante elastica della molla
c = coefficiente di viscosità dello smorzatore
u = spostamento del sistema

Equazione di moto per oscillazioni libere (F(t)=0)


u (t )  u0 sin  t
mu  cu  ku  0
Si definisce:
k
 pulsazione (frequenza circolare) naturale del sistema  0   2 f 0
m
 coefficiente di smorzamento critico c c  2 km
c c c c 0
 RAPPORTO DI SMORZAMENTO     
cc 2 km 2m 0 2k 17
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Definizione del rapporto di smorzamento


Forza totale (somma della forza esercitata dalla molla e dallo smorzatore):

F (t )  ku (t )  cu (t )  Fk (t )  F c(t )  ku0 sin  t  c u0 cos  t


componente non dissipativa componente dissipativa

Energia dissipata in un ciclo di oscillazione (tra t0 e t0+T):


t 0  2 /  t 0  2 / 
du 
WD   dt  c 2u02 t      
2 2 2 2
Fc cos t dt c u c u

0 0
t0
dt 0

In corrispondenza di u0 la velocità è nulla e


F componente
l’energia elastica accumulata vale:
dissipativa
ku0 1 2
WS  ku0
c ω u0 2
u
-u0 u0 Dalle equazioni precedenti si ricava:

componente c  WD /( u02 ) k  2WS / u02


non dissipativa 18
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Definizione del rapporto di smorzamento

Sostituendo le espressioni di c e k nella definizione di rapporto di smorzamento,


avendo posto    0 si ricava:

c c 0 WD
D    
cc 2k 4 W S

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Dipendenza del rapporto di smorzamento dalla frequenza


In analogia al SDOF, l’equazione sforzi-deformazioni per terreno alla Kelvin-Voigt è:
τ  G  γ    γ con  viscosità

per una deformazione armonica (    c sin t ) 


si ha τ  G  γc sin t     γc cos t G c
• area del ciclo di isteresi:  c

t 0  2 / 
 c
WD  
t0

t
dt      c2

• massima energia elastica immagazzinata:


1
WS  G  c2 WD 
2 Quindi: D 
4 WS 2 G
NB: Nel modello di Kelvin-Voigt (usato anche per ricavare D da prove di laboratorio)
D dipende dalla frequenza del carico (velocità di deformazione)  questa hp non è
verificata per terreni granulari 20
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DOMINI DI COMPORTAMENTO
In relazione alla deformazione di taglio  raggiunta i terreni mostrano
comportamenti diversi, all’interno di tre diversi domini di comportamento:
1) (visco)elastico lineare, per  < l
2) visco-elastico non lineare (‘isteretico stabile’), per l <  < v
3) visco-elasto-plastico non lineare (‘isteretico instabile’), per  > v

1) 2) 3)
ELEVATE

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Dominio elastico lineare

Il dominio ‘elastico lineare’ ( < l) è caratterizzato da:


 deformazioni permanenti trascurabili (comportamento reversibile); modesta
dissipazione di energia (1% ≤ D0 ≤ 5%) in un ciclo di carico, scarico, ricarico
 andamento dei cicli approssimativamente indipendente dal livello
deformativo (comportamento lineare: D=D0 e G=G0)
 sovrappressioni interstiziali praticamente nulle

 il comportamento lineare del terreno è descritto mediante i parametri G0 e D0

Bassi livelli deformativi (  l  5ꞏ10-3 %)

PROBLEMI DINAMICI: fondazioni di macchine vibranti, vibrazioni prodotte da


transito di veicoli, macchine di cantiere, misure geofisiche etc.
MODELLI: elastico o visco-elastico lineare
PARAMETRI: modulo di taglio iniziale, G0 , e rapporto di smorzamento iniziale, D0
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Dominio elastico lineare

ELEVATE

  l

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Dominio isteretico stabile


Il dominio ‘isteretico stabile’ (l <  < v) è caratterizzato da:
 deformazioni permanenti modeste; significativa dissipazione di energia durante un
ciclo di carico, scarico, ricarico (comportamento visco-elastico)
 deformazione massima crescente nei primi cicli di carico fino ad un valore limite
legato all’entità della sollecitazione in modo non lineare;
forma dei cicli  tendente ad un limite legato al livello deformativo raggiunto
 sovrappressioni interstiziali oscillanti intorno allo zero, con media quasi nulla

 il comportamento non lineare del terreno è descritto mediante curve G() e D()

Medi livelli deformativi (5ꞏ10-3 %  l    v  10-1 %)

PROBLEMI DINAMICI: terremoti (risposta sismica locale), carichi ciclici irregolari


transitori con frequenze tra 1 e 10 Hz
MODELLI: visco-elastico lineare equivalente o non lineare
PARAMETRI: G0, D0 e leggi di variazione G=G() e D=D()
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Dominio isteretico stabile

ELEVATE

l    v

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Dominio isteretico instabile (1/2)

Il dominio isteretico instabile ( > v) è caratterizzato da:


 significative deformazioni permanenti (comportamento elasto-plastico)
 ampiezza massima della deformazione legata all’ampiezza della sollecitazione
e progressivamente crescente col numero di cicli di carico N; significativa
dissipazione di energia durante un ciclo di carico, scarico, ricarico con
andamento dei cicli di isteresi dipendente dal livello deformativo raggiunto e
dal numero di cicli di carico N (comportamento marcatamente non lineare)
 accumulo di deformazioni volumetriche nei terreni asciutti o accumulo di
deformazioni e sovrapressioni interstiziali nei terreni saturi, all’aumentare del
numero di cicli di carico N

 il comportamento del terreno deve essere descritto mediante relazioni


G(, N), D(, N) e u(, N)

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Dominio isteretico instabile (2/2)


Inoltre, poiché applicando un numero crescente di cicli si può raggiungere
la rottura
 è necessario, per studiare il comportamento a rottura, conoscere le
leggi di degradazione della resistenza del terreno con il numero dei
cicli cyc = cyc(N)

Elevati livelli deformativi ( ≥ v  10-1 %)

PROBLEMI DINAMICI: terremoti distruttivi e esplosioni (carichi ciclici irregolari


transitori di notevole entità e con frequenze elevate)
MODELLI: non lineari elastoplastici, con incrudimento, ecc.
PARAMETRI: G0, D0 e leggi di variazione con deformazione di taglio  e numero
di cicli N: G = G( N); D = D( N); u = u ( N)
cyc =cyc (N)
(per livelli deformativi  > 0.5 - 1% si sviluppano elevate
deformazioni progressive fino alla rottura generalizzata dei
contatti interparticellari (dominio di collasso incrementale )
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Dominio isteretico instabile

ELEVATE

 v
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