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Elisa Gargini
Contatti:
Tel.: 055/2758833
E-mail: elisa.gargini@dicea.unifi.it
elisa.gargini@unifi.it
Stanza: n. 320 (ufficio Prof.ssa Madiai)
Orario di ricevimento:
Le revisioni del progetto di IGS si svolgono SU APPUNTAMENTO,
concordato via mail, tendenzialmente il martedì con orario 10:00-13:30.
È consentito un numero massimo di 3 revisioni per progetto della durata di
15 minuti per ciascuno studente (agli studenti che lavoreranno in coppia
potranno quindi essere dedicati 30 minuti a revisione).
L'elaborato deve essere consegnato in forma cartacea almeno una
settimana prima dell'appello d'esame a cui si è iscritti.
RICHIAMI DI TEORIA DI PROPAGAZIONE DELLE
ONDE SISMICHE
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VIBRAZIONI ARMONICHE
Rappresentano la forma più elementare di vibrazione periodica, dove il profilo d’onda è una
sinusoide o una cosinusoide (si considerano anche altre forme, es. triangolari). Nel caso
piano, lo spostamento u(x,t) di un generico punto P in direzione x al variare di t può essere
rappresentato sia nel dominio del tempo che dello spazio.
u( x , t ) = A sin 2π −
t x
T λ
VIBRAZIONI ARMONICHE
2π
Rappresentazione nel dominio dello spazio u( x ) = A sin x
λ
Il moto armonico viene rappresentato, in uno stesso istante t (es. t = 0), lungo la direzione di
propagazione x e in tal caso è caratterizzato da:
lunghezza d’onda λ (equivalente del periodo nella rappresentazione temporale), ovvero
la distanza lungo l’asse x tra due punti successivi di uguale fase d’onda
velocità di propagazione dell’onda V nella direzione di propagazione x, che è a sua volta
legata alla frequenza e alla lunghezza d’onda dalla relazione:
λ ω
V= =λ⋅ f =λ⋅
T 2π
N.B. La grandezza caratteristica e invariabile dell’onda è il periodo, o la frequenza,
ovvero parametri dipendenti dalla natura della sorgente, mentre la lunghezza d’onda,
che dipende dalla velocità, è dipendente dal mezzo attraversato.
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VIBRAZIONI ARMONICHE
Con riferimento alla rappresentazione nel dominio del tempo, secondo la notazione
trigonometrica il moto è descritto dalle seguenti equazioni in termini di spostamento, velocità
ed accelerazione: u( t ) = A sin( ωt + ϕ )
∂u
v( t ) = = Aω cos( ωt + ϕ ) = Aω sin(ωt + ϕ + π2 )
∂t
∂v
a( t ) = = − Aω 2 sin( ωt + ϕ ) = Aω 2 sin( ωt + ϕ + π ) = −ω 2 ⋅ u( t )
∂t
Secondo la notazione vettoriale il moto è descritto da un vettore di lunghezza pari
all’ampiezza A del moto, che ruota con verso antiorario intorno ad un punto fissato O, con una
velocità angolare costante e pari alla frequenza circolare del moto
∂ϑ 2π
ω= = cos tan te = = 2π ⋅ f
∂t T
partendo da una posizione iniziale OP caratterizzata da un angolo ϕ, pari alla fase iniziale del
moto.
A sin(ωt + ϕ )
A cos(ωt + ϕ ) 7
VIBRAZIONI ARMONICHE
OSS. La componente verticale del vettore OP riproduce il moto armonico precedentemente
descritto secondo la notazione trigonometrica (sinusoide); se si considera la componente
orizzontale del vettore OP si ottiene ancora un moto armonico rappresentato tramite
l’equazione
u( t ) = A cos(ωt + ϕ )
Il moto del punto P è quindi la risultante di due moti armonici tra loro ortogonali di
uguale ampiezza A e di uguale velocità angolare ω (e quindi uguale frequenza f e
periodo T).
Anche in questo caso il moto può essere
descritto in termini di velocità e
accelerazione da vettori, rispettivamente di
ωA
modulo Aω e Aω2 che ruotano nello stesso
verso e con la stessa velocità ma sfasati
rispettivamente di π/2 e π
ωt + ϕ
ω2 A
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VIBRAZIONI ARMONICHE
Ancora con riferimento alla rappresentazione
nel dominio del tempo, secondo la notazione
A
complessa il moto è descritto (nell’ipotesi di fase cos( ωt )
iniziale ϕ=0) dall’equazione: 2
e iωt + e − iωt A iωt A −iωt
u( t ) = A = e + e
2 2 2
A
Questa equazione si ottiene utilizzando la legge sin( ωt )
2
di Eulero, che lega le rappresentazioni
esponenziale e trigonometrica dei numeri
complessi, ovvero: e iωt = cos(ωt ) + i sin(ωt )
da cui si ricavano le relazioni:
eiωt + e− iωt eiωt − e− iωt
cos( ωt ) = ; sin( ωt ) = −i ⋅
2 2
Nella rappresentazione complessa le grandezze (A/2)eiωt e (A/2)e-iωt sono due vettori di
lunghezza pari ad A/2 che ruotano intorno allo stesso punto O, sul piano immaginario, con la
stessa velocità angolare ω, ma in verso opposto. Sommando i due vettori le parti immaginarie
si annullano e le parti reali danno l’equazione del moto armonico, il quale può quindi essere
pensato come la somma delle proiezioni dei due vettori lungo l’asse reale.
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ONDE SISMICHE
L’energia prodotta dalla generica sorgente si propaga nel mezzo producendo due
tipologie di onde sismiche:
onde di volume
onde di superficie
Le onde di volume sono generate da una sorgente meccanica interna al mezzo e
si propagano all’interno di esso con fronti d’onda sferici o emisferici (a seconda
che la sorgente sia completamente interna al terreno o posta sulla frontiera) di
raggio sempre più ampio. Il fronte d’onda è la superficie in corrispondenza della
quale tutte le particelle vibrano con la stessa fase.
Se il mezzo è semi-infinito (come nel caso
del terreno), l’impatto delle onde di volume
con la superficie libera è accompagnato
dalla generazione di nuove onde,
denominate onde di superficie perché
interessano solo la parte più superficiale del
mezzo
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ONDE DI VOLUME – ONDE P
In relazione agli stati deformativi indotti nel terreno le onde di volume si distinguono in:
onde longitudinali (o onde P, dal latino Primae)
onde trasversali (o onde S, dal latino Secundae)
Le onde P:
producono vibrazioni polarizzate nella direzione di
propagazione (le particelle si muovono nella direzione di
propagazione dell’onda)
generano deformazioni di compressione ed estensione,
sempre nella stessa direzione
hanno velocità maggiore delle S e raggiungono per prime la
superficie libera
si trasmettono anche nell’acqua (con una velocità di circa
1500m/s)
di
ne ne
o
zio zi
i re aga
D p
o
pr ONDE P
SORGENTE x
Fronte d’onda z y 11
ONDE DI VOLUME - ONDE S
Le onde S:
producono vibrazioni polarizzate su un piano passante per
la direzione di propagazione (le particelle si muovono su un
piano che contiene la direzione di propagazione dell’onda)
generano deformazioni di taglio
hanno velocità minore delle onde P
non si trasmettono nei fluidi (dal momento che questi non
hanno resistenza al taglio)
un’onda S può essere rappresentata come somma
vettoriale di due componenti, di cui una polarizzata sul
piano orizzontale (onde SH) e una sul piano verticale (onde
SV)
x
SORGENTE
ONDE S z y
Fronte d’onda
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ONDE DI VOLUME - ONDE S
Il piano su cui sono preferenzialmente polarizzate le onde S dipende
ONDE S
dal tipo di sollecitazione che le produce. VV
In generale, nel campo delle misure sismiche, le onde S indotte si
propagano in direzione verticale, SV (prove Down-Hole) o orizzontale,
SH (prove Cross-Hole)
Nel caso di direzione di propagazione verticale, le onde sono sempre SV1
polarizzate su un piano verticale e sono scomponibili su due piani
verticali, tra loro ortogonali, di riferimento (SV1 e SV2) SV2
Nel caso di direzione di propagazione orizzontale, le onde sono
polarizzate su un piano passante per la direzione di propagazione e
sono scomponibili in un’onda giacente su un piano verticale (SHV) ed
una giacente su un piano orizzontale (SHH)
SORGENTE
ONDE S
ONDE SHV
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ONDE DI SUPERFICIE
Le onde di Love (L) producono vibrazioni orizzontali polarizzate nella direzione
perpendicolare alla direzione di propagazione e deformazioni di taglio. Il moto delle particelle
è trasversale, orizzontale e perpendicolare alla direzione di propagazione.
Sono onde legate alla stratificazione dei terreni e derivano dalla riflessione multipla tra
superficie inferiore e superiore di uno strato di terreno in cui rimangono intrappolate le onde
S. Come le onde S non si trasmettono nei fluidi. La velocità delle onde di Love dipende
marcatamente dalla frequenza dell’eccitazione
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ATTENUAZIONE GEOMETRICA DELLE ONDE SISMICHE
ONDE R (67%)
ONDE S (26%)
ONDE P (7%)
l’ampiezza delle onde P è sempre dello stesso segno e circa costante lungo il medesimo
fronte d’onda;
l’ampiezza delle onde S è invece variabile in ampiezza e segno;
la componente verticale delle onde R ha segno costante, quella orizzontale cambia segno
con la profondità. La componente verticale si attenua con la profondità z meno
rapidamente rispetto a quella orizzontale e si può considerare trascurabile ad una z pari
alla lunghezza d’onda λR. La componente orizzontale cambia segno ad una profondità
circa pari a 0.15 λR.
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PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE IN UN MEZZO ELASTICO,
OMOGENEO, ISOTROPO
PREMESSA: i terreni reali hanno caratteristiche difficilmente riconducibili a quelle di un
mezzo elastico, omogeneo e isotropo, per cui è necessaria una semplificazione
IPOTESI: si isola un volume infinitesimo dV=dx·dy·dz all’interno di un mezzo elastico,
omogeneo, isotropo e infinitamente esteso (per cui si hanno solo onde di volume e non si
originano onde di superficie)
PRINCIPI: si applicano il 2° principio della dinamica (equazione indefinite di equilibrio
dinamico) e la legge di Hooke (che per un mezzo elastico lineare stabilisce una relazione
sforzi-deformazioni di tipo lineare), e si utilizzano le relazioni esistenti tra le componenti dello
spostamento in direzione degli assi, le deformazioni longitudinali, di taglio e angolari e le
costanti di Lamè
SOLUZIONE: si ottengono le equazioni del moto in termini di spostamento per un solido
elastico, omogeneo ed isotropo (equazioni indefinite del moto)
(VP)2 (VS)2
I coefficienti che moltiplicano l’operatore di Laplace nelle equazioni d’onda rappresentano i
quadrati delle velocità di propagazione delle onde P ed S all’interno del mezzo attraversato.
Come si può vedere, esse dipendono solo dalle proprietà fisiche (densità) e meccaniche
(costanti di Lamé) del mezzo e non dalla frequenza dell’onda (o dal suo periodo).
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PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE IN UN MEZZO ELASTICO,
OMOGENEO, ISOTROPO
Così in un mezzo omogeneo, elastico, isotropo ed infinitamente esteso possono propagarsi
secondo le leggi prima descritte solo le onde di volume P ed S, le cui velocità di propagazione
sono rispettivamente:
G λ + 2G
VS = (poiché nei liquidi G=0 → VS=0) VP =
ρ ρ
Ricordando le relazioni esistenti tra le costanti di Lamè, λ e G, il modulo di Young, E ed il
coefficiente di Poisson, ν, ovvero:
σd εr λ
E= = 2G ⋅ (1 + ν ) ν= =
εa ε a 2 ⋅ (λ + G)
È possibile esprimere VP e VS in funzione del solo coefficiente di Poisson, come
VP 1 −ν
=
VS 0.5 − ν
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VELOCITÀ DI PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE NEI TERRENI
Quando le onde sismiche attraversano la roccia o un terreno omogeneo (poco smorzante) si
possono con buona approssimazione considerare non dispersive nel campo delle piccole
deformazioni (dominio elastico lineare) e delle basse frequenze e si possono applicare le
relazioni precedenti.
Nel caso delle misure sismiche le frequenze dell’eccitazione (1-10 Hz) e l’ampiezza massima
delle deformazioni indotte (< 0.0001%) sono tali da potere applicare tale modello
(*) Velocità di
propagazione nell’acqua
Per terreni non saturi e rocce da misure sismiche risulta: VP/VS ≈1.5÷2
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VELOCITÀ DI PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE NEI TERRENI
La velocità delle onde S è scarsamente influenzata dal grado di saturazione Sr del
terreno (l’acqua non può sostenere sforzi di taglio);
La velocità delle onde P è invece influenzata da Sr
P
controllata dalla rigidezza dello scheletro
solido nella stessa maniera delle onde S 1200
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RIFRAZIONE E RIFLESSIONE
1) Quando un’onda sismica (onda incidente) incontra la superficie di separazione tra due
mezzi con differenti caratteristiche meccaniche, una parte dell’energia si trasmette nello
stesso mezzo in cui si propaga l’onda incidente (onda riflessa) e una parte si rifrange
nell’altro (onda rifratta) sotto forma di onde aventi natura e direzione di propagazione
diversa da quella dell’onda incidente;
ogni onda di volume (P) o di taglio (SV) genera nel punto d’incidenza due onde riflesse,
una longitudinale (P1) e l’altra trasversale (SV1) e due onde rifratte, una longitudinale (P2) e
l’altra trasversale (SV2)
ogni onda SH genera un’onda SH rifratta e una riflessa
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RIFRAZIONE E RIFLESSIONE
Le onde SV e P riflesse e rifratte assumono direzioni diverse da quella originaria e legate ad
essa secondo la legge di Snell:
sen ( i ) sen ( r ) sen ( s ) sen ( t ) sen ( u )
= = = =
VS , A VS , A VP , A VS ,B VP ,B
SV rifratta
dove:
u
i è l’angolo di incidenza; t