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Ing.

Elisa Gargini
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Stanza: n. 320 (ufficio Prof.ssa Madiai)

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concordato via mail, tendenzialmente il martedì con orario 10:00-13:30.
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15 minuti per ciascuno studente (agli studenti che lavoreranno in coppia
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RICHIAMI DI TEORIA DI PROPAGAZIONE DELLE
ONDE SISMICHE

Prof. Ing. Claudia Madiai – Ing. Elisa Gargini


VIBRAZIONI E ONDE SISMICHE
DEF. Con il termine VIBRAZIONE si intende un’oscillazione attorno al punto di equilibrio
indotta da una SORGENTE all’interno di un dato MEZZO DI PROPAGAZIONE
(terreno, acqua, aria, etc.)
A seconda del tipo di sorgente le vibrazioni possono essere di natura
meccanica moto ondoso, vento, terremoti, perturbazioni prodotte
→ vibrazioni meccaniche artificialmente per prove geofisiche, perturbazioni
elettromagnetica prodotte da macchine, traffico stradale, ferroviario, etc.
→ vibrazioni elettromagnetiche
Le vibrazioni meccaniche sono una forma di energia che si propaga
con una certa velocità, dipendente dal mezzo attraversato, in tutte le
direzioni, secondo fronti d’onda, imprimendo ai punti del mezzo
attraversato movimenti di tipo oscillatorio intorno a una posizione di SORGENTE u(x,t)
x
equilibrio. Nel terreno lo stato vibratorio è conseguenza del fatto che
le particelle sono legate fra loro da vincoli elastici e non sono quindi
totalmente libere di muoversi. Si generano così delle onde SORGENTE
progressive di sforzo e di deformazione (longitudinali e/o di taglio
rispetto alla direzione di propagazione) che si propagano con una u(x,t)

velocità che dipende dal tipo di terreno e che vengono denominate x

“onde sismiche”. Le vibrazioni si attenuano in genere con la distanza


dalla sorgente e, a meno che il sistema non riceva energia
dall’esterno, sono smorzate nel tempo.
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VIBRAZIONI E ONDE SISMICHE
Le vibrazioni possono essere:

periodiche, quando fissato un punto la vibrazione si ripete uguale a se stessa ad


intervalli regolari
essendo u(t) lo spostamento al tempo t, esiste un intervallo di tempo T
(periodo) tale che u(t+T) = u(t)
possono essere nella loro forma più semplice di tipo armonico o nella
forma più generale con una componente aleatoria
sono sufficienti pochi parametri per descriverle

non periodiche (o irregolari)


possono essere di tipo impulsivo o transitorio
possono essere ricondotte ad una sommatoria di infiniti moti regolari
ciascuno rappresentabile con pochi parametri (teorema di Fourier), dalla
cui analisi (analisi spettrale) si può ricavare una descrizione del moto
irregolare originario.

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VIBRAZIONI ARMONICHE
Rappresentano la forma più elementare di vibrazione periodica, dove il profilo d’onda è una
sinusoide o una cosinusoide (si considerano anche altre forme, es. triangolari). Nel caso
piano, lo spostamento u(x,t) di un generico punto P in direzione x al variare di t può essere
rappresentato sia nel dominio del tempo che dello spazio.

u( x , t ) = A sin 2π  − 
t x
T λ 

Rappresentazione nel dominio del tempo u( t ) = A sin(ωt + ϕ )

Lo spostamento in un determinato punto P lungo la direzione di propagazione (es. x = 0), può


essere rappresentato in funzione del tempo in forma trigonometrica, vettoriale e complessa in
funzione di tre soli parametri:
l’ampiezza A (cioè la massima oscillazione)
la frequenza circolare ω (cioè la velocità di oscillazione in rad/s) legata al periodo T (cioè
il tempo necessario a compiere un’oscillazione completa) o alla frequenza f (f = 1/T è il
numero di cicli al secondo, espresso in Hertz) dalla relazione:

ω= = 2π ⋅ f
T
la fase iniziale ϕ (che permette di individuare l’istante t = -ϕ/ω in cui la particella torna
nella posizione d’equilibrio)
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Vibrazioni armoniche

VIBRAZIONI ARMONICHE
2π 
Rappresentazione nel dominio dello spazio u( x ) = A sin x
 λ 
Il moto armonico viene rappresentato, in uno stesso istante t (es. t = 0), lungo la direzione di
propagazione x e in tal caso è caratterizzato da:
lunghezza d’onda λ (equivalente del periodo nella rappresentazione temporale), ovvero
la distanza lungo l’asse x tra due punti successivi di uguale fase d’onda
velocità di propagazione dell’onda V nella direzione di propagazione x, che è a sua volta
legata alla frequenza e alla lunghezza d’onda dalla relazione:
λ ω
V= =λ⋅ f =λ⋅
T 2π
N.B. La grandezza caratteristica e invariabile dell’onda è il periodo, o la frequenza,
ovvero parametri dipendenti dalla natura della sorgente, mentre la lunghezza d’onda,
che dipende dalla velocità, è dipendente dal mezzo attraversato.

Rappresentazione nel Rappresentazione nel


dominio del tempo dominio dello spazio

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VIBRAZIONI ARMONICHE
Con riferimento alla rappresentazione nel dominio del tempo, secondo la notazione
trigonometrica il moto è descritto dalle seguenti equazioni in termini di spostamento, velocità
ed accelerazione: u( t ) = A sin( ωt + ϕ )
∂u
v( t ) = = Aω cos( ωt + ϕ ) = Aω sin(ωt + ϕ + π2 )
∂t
∂v
a( t ) = = − Aω 2 sin( ωt + ϕ ) = Aω 2 sin( ωt + ϕ + π ) = −ω 2 ⋅ u( t )
∂t
Secondo la notazione vettoriale il moto è descritto da un vettore di lunghezza pari
all’ampiezza A del moto, che ruota con verso antiorario intorno ad un punto fissato O, con una
velocità angolare costante e pari alla frequenza circolare del moto
∂ϑ 2π
ω= = cos tan te = = 2π ⋅ f
∂t T
partendo da una posizione iniziale OP caratterizzata da un angolo ϕ, pari alla fase iniziale del
moto.

A sin(ωt + ϕ )

A cos(ωt + ϕ ) 7
VIBRAZIONI ARMONICHE
OSS. La componente verticale del vettore OP riproduce il moto armonico precedentemente
descritto secondo la notazione trigonometrica (sinusoide); se si considera la componente
orizzontale del vettore OP si ottiene ancora un moto armonico rappresentato tramite
l’equazione
u( t ) = A cos(ωt + ϕ )
Il moto del punto P è quindi la risultante di due moti armonici tra loro ortogonali di
uguale ampiezza A e di uguale velocità angolare ω (e quindi uguale frequenza f e
periodo T).
Anche in questo caso il moto può essere
descritto in termini di velocità e
accelerazione da vettori, rispettivamente di
ωA
modulo Aω e Aω2 che ruotano nello stesso
verso e con la stessa velocità ma sfasati
rispettivamente di π/2 e π
ωt + ϕ

ω2 A

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VIBRAZIONI ARMONICHE
Ancora con riferimento alla rappresentazione
nel dominio del tempo, secondo la notazione
A
complessa il moto è descritto (nell’ipotesi di fase cos( ωt )
iniziale ϕ=0) dall’equazione: 2
e iωt + e − iωt A iωt A −iωt
u( t ) = A = e + e
2 2 2
A
Questa equazione si ottiene utilizzando la legge sin( ωt )
2
di Eulero, che lega le rappresentazioni
esponenziale e trigonometrica dei numeri
complessi, ovvero: e iωt = cos(ωt ) + i sin(ωt )
da cui si ricavano le relazioni:
eiωt + e− iωt eiωt − e− iωt
cos( ωt ) = ; sin( ωt ) = −i ⋅
2 2
Nella rappresentazione complessa le grandezze (A/2)eiωt e (A/2)e-iωt sono due vettori di
lunghezza pari ad A/2 che ruotano intorno allo stesso punto O, sul piano immaginario, con la
stessa velocità angolare ω, ma in verso opposto. Sommando i due vettori le parti immaginarie
si annullano e le parti reali danno l’equazione del moto armonico, il quale può quindi essere
pensato come la somma delle proiezioni dei due vettori lungo l’asse reale.

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ONDE SISMICHE
L’energia prodotta dalla generica sorgente si propaga nel mezzo producendo due
tipologie di onde sismiche:
onde di volume
onde di superficie
Le onde di volume sono generate da una sorgente meccanica interna al mezzo e
si propagano all’interno di esso con fronti d’onda sferici o emisferici (a seconda
che la sorgente sia completamente interna al terreno o posta sulla frontiera) di
raggio sempre più ampio. Il fronte d’onda è la superficie in corrispondenza della
quale tutte le particelle vibrano con la stessa fase.
Se il mezzo è semi-infinito (come nel caso
del terreno), l’impatto delle onde di volume
con la superficie libera è accompagnato
dalla generazione di nuove onde,
denominate onde di superficie perché
interessano solo la parte più superficiale del
mezzo
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ONDE DI VOLUME – ONDE P
In relazione agli stati deformativi indotti nel terreno le onde di volume si distinguono in:
onde longitudinali (o onde P, dal latino Primae)
onde trasversali (o onde S, dal latino Secundae)
Le onde P:
producono vibrazioni polarizzate nella direzione di
propagazione (le particelle si muovono nella direzione di
propagazione dell’onda)
generano deformazioni di compressione ed estensione,
sempre nella stessa direzione
hanno velocità maggiore delle S e raggiungono per prime la
superficie libera
si trasmettono anche nell’acqua (con una velocità di circa
1500m/s)
di
ne ne
o
zio zi
i re aga
D p
o
pr ONDE P

SORGENTE x

Fronte d’onda z y 11
ONDE DI VOLUME - ONDE S
Le onde S:
producono vibrazioni polarizzate su un piano passante per
la direzione di propagazione (le particelle si muovono su un
piano che contiene la direzione di propagazione dell’onda)
generano deformazioni di taglio
hanno velocità minore delle onde P
non si trasmettono nei fluidi (dal momento che questi non
hanno resistenza al taglio)
un’onda S può essere rappresentata come somma
vettoriale di due componenti, di cui una polarizzata sul
piano orizzontale (onde SH) e una sul piano verticale (onde
SV)

x
SORGENTE

ONDE S z y
Fronte d’onda

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ONDE DI VOLUME - ONDE S
Il piano su cui sono preferenzialmente polarizzate le onde S dipende
ONDE S
dal tipo di sollecitazione che le produce. VV
In generale, nel campo delle misure sismiche, le onde S indotte si
propagano in direzione verticale, SV (prove Down-Hole) o orizzontale,
SH (prove Cross-Hole)
Nel caso di direzione di propagazione verticale, le onde sono sempre SV1
polarizzate su un piano verticale e sono scomponibili su due piani
verticali, tra loro ortogonali, di riferimento (SV1 e SV2) SV2
Nel caso di direzione di propagazione orizzontale, le onde sono
polarizzate su un piano passante per la direzione di propagazione e
sono scomponibili in un’onda giacente su un piano verticale (SHV) ed
una giacente su un piano orizzontale (SHH)

SORGENTE
ONDE S
ONDE SHV

Fronte d’onda ONDE SHH


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ONDE DI SUPERFICIE
Le onde di superficie sono principalmente di due tipi:
onde di Rayleigh
onde di Love
Le onde di Rayleigh (R) si propagano secondo fronti d’onda cilindrici e producono vibrazioni
che sono la risultante di una vibrazione polarizzata su un piano verticale, in direzione
perpendicolare alla direzione di propagazione, e di una vibrazione orizzontale polarizzata
lungo la direzione di propagazione. Il moto risultante sul piano verticale è ellittico retrogrado e
parallelo alla direzione di propagazione. La deformazione indotta è sia di taglio che di
compressione.

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ONDE DI SUPERFICIE
Le onde di Love (L) producono vibrazioni orizzontali polarizzate nella direzione
perpendicolare alla direzione di propagazione e deformazioni di taglio. Il moto delle particelle
è trasversale, orizzontale e perpendicolare alla direzione di propagazione.
Sono onde legate alla stratificazione dei terreni e derivano dalla riflessione multipla tra
superficie inferiore e superiore di uno strato di terreno in cui rimangono intrappolate le onde
S. Come le onde S non si trasmettono nei fluidi. La velocità delle onde di Love dipende
marcatamente dalla frequenza dell’eccitazione

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ATTENUAZIONE GEOMETRICA DELLE ONDE SISMICHE

Energia erogata dalla sorgente


(carico verticale dinamico e
ciclico)

ONDE R (67%)
ONDE S (26%)
ONDE P (7%)

Se la sorgente è superficiale, le onde di volume P ed S si propagano secondo fronti d’onda


emisferici e le onde R secondo fronti d’onda cilindrici
Poiché le onde investono volumi di terreno sempre maggiori, il loro contenuto energetico
diminuisce con la distanza dalla sorgente, e con esso anche l’ampiezza dello spostamento
indotto nel mezzo (smorzamento geometrico o per radiazione)
Le onde di volume P ed S si attenuano con legge 1/r all’interno del mezzo e 1/r2 sulla
superficie; le onde di Rayleigh si attenuano con legge 1/r0.5
(Lungo la superficie le onde di Rayleigh si attenuano meno rapidamente delle onde di
volume, quindi allontanandosi dalla sorgente le onde R diventano predominanti) 16
ATTENUAZIONE GEOMETRICA DELLE ONDE SISMICHE

l’ampiezza delle onde P è sempre dello stesso segno e circa costante lungo il medesimo
fronte d’onda;
l’ampiezza delle onde S è invece variabile in ampiezza e segno;
la componente verticale delle onde R ha segno costante, quella orizzontale cambia segno
con la profondità. La componente verticale si attenua con la profondità z meno
rapidamente rispetto a quella orizzontale e si può considerare trascurabile ad una z pari
alla lunghezza d’onda λR. La componente orizzontale cambia segno ad una profondità
circa pari a 0.15 λR.

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PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE IN UN MEZZO ELASTICO,
OMOGENEO, ISOTROPO
PREMESSA: i terreni reali hanno caratteristiche difficilmente riconducibili a quelle di un
mezzo elastico, omogeneo e isotropo, per cui è necessaria una semplificazione
IPOTESI: si isola un volume infinitesimo dV=dx·dy·dz all’interno di un mezzo elastico,
omogeneo, isotropo e infinitamente esteso (per cui si hanno solo onde di volume e non si
originano onde di superficie)
PRINCIPI: si applicano il 2° principio della dinamica (equazione indefinite di equilibrio
dinamico) e la legge di Hooke (che per un mezzo elastico lineare stabilisce una relazione
sforzi-deformazioni di tipo lineare), e si utilizzano le relazioni esistenti tra le componenti dello
spostamento in direzione degli assi, le deformazioni longitudinali, di taglio e angolari e le
costanti di Lamè
SOLUZIONE: si ottengono le equazioni del moto in termini di spostamento per un solido
elastico, omogeneo ed isotropo (equazioni indefinite del moto)

∂ 2u ∂ε ρ : densità del mezzo attraversato


ρ 2 = ( λ + G ) ⋅ + G ⋅ ∇ 2u
∂t ∂x u, v, w: componenti dello spostamento in direzione x, y, z
λ , G (modulo di taglio o di rigidezza): costanti di Lamé
∂ 2v ∂ε Ωx, Ωy, Ωz: componenti di rotazione intorno agli assi x, y, z
ρ 2 = ( λ + G ) ⋅ + G ⋅ ∇ 2v
∂t ∂y (deformazioni angolari)
∂ 2w ∂ε ε = εx + εy + εz : deformazione volumetrica
ρ 2 = ( λ + G ) ⋅ + G ⋅ ∇ 2w
∂t ∂z ∂2 ∂2 ∂2
∇ = 2 + 2+ 2
2
: doppio operatore di Laplace
∂x ∂y ∂z
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PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE IN UN MEZZO ELASTICO,
OMOGENEO, ISOTROPO
Dalle equazioni indefinite del moto ci si può ricondurre a due sistemi di equazioni, in uno dei
quali compare la sola deformazione volumetrica, nell’altro la sola deformazione angolare.
Così il moto nel mezzo elastico, omogeneo, isotropo può essere scomposto in due distinti
stati deformativi, rappresentati da tipi di onde diverse:
uno caratterizzato dalla sola deformazione volumetrica (compressione o dilatazione,
nessuna distorsione o rotazione), rappresentato dall’equazione delle onde P
uno caratterizzato dalle sole deformazioni angolari, ovvero distorsione e rotazione pura
(nessuna compressione o dilatazione), rappresentato dall’equazione delle onde S
EQUAZIONE D’ONDA RELATIVA EQUAZIONE D’ONDA RELATIVA
ALLE ONDE P ALLE ONDE S
∂ 2 ε λ + 2G 2 ∂ 2Ωx G 2 ∂ 2Ω y G 2 ∂ 2Ωz G 2
= ∇ ε = ⋅ ∇ Ωx ; = ⋅ ∇ Ωy : = ⋅ ∇ Ωz
∂t 2 ρ ∂t 2
ρ ∂t 2
ρ ∂t 2
ρ

(VP)2 (VS)2
I coefficienti che moltiplicano l’operatore di Laplace nelle equazioni d’onda rappresentano i
quadrati delle velocità di propagazione delle onde P ed S all’interno del mezzo attraversato.
Come si può vedere, esse dipendono solo dalle proprietà fisiche (densità) e meccaniche
(costanti di Lamé) del mezzo e non dalla frequenza dell’onda (o dal suo periodo).
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PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE IN UN MEZZO ELASTICO,
OMOGENEO, ISOTROPO
Così in un mezzo omogeneo, elastico, isotropo ed infinitamente esteso possono propagarsi
secondo le leggi prima descritte solo le onde di volume P ed S, le cui velocità di propagazione
sono rispettivamente:
G λ + 2G
VS = (poiché nei liquidi G=0 → VS=0) VP =
ρ ρ
Ricordando le relazioni esistenti tra le costanti di Lamè, λ e G, il modulo di Young, E ed il
coefficiente di Poisson, ν, ovvero:
σd εr λ
E= = 2G ⋅ (1 + ν ) ν= =
εa ε a 2 ⋅ (λ + G)
È possibile esprimere VP e VS in funzione del solo coefficiente di Poisson, come
VP 1 −ν
=
VS 0.5 − ν

Da questa espressione ricavo ν in funzione di VP e di VS: materiale ν [-]


 1  V 2  argilla satura 0.40-0.50
  P  − 1 argilla 0.30-0.45
 2  VS   sabbia 0.20-0.45
ν= Valori tipici
roccia 0.10-0.30
 V  2  del
 P  − 1 coefficiente gomma ~ 0.50
 VS   di Poisson acciaio 0.27-0.30
per alcuni cemento 0.2
materiali sughero ~ 0.00 20
PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE IN UN MEZZO ELASTICO
Se si ipotizza che il mezzo sia elastico, lineare, omogeneo, isotropo, non più infinitamente
esteso, ma semi-infinito e dotato di una superficie libera, introducendo quindi l’ipotesi di
“semispazio”, si originano anche onde di superficie di Rayleigh (R) e di Love (L). Anche a
queste naturalmente sono associate delle equazioni di moto, che non tratteremo in questa
sede. Ci limitiamo a riportare la relazione che intercorre tra VS e VR:
VR 0.874 + 1.117 ⋅ν
= 5
VS 1 +ν

Dalle relazioni precedenti si osserva che: 4


1. il rapporto VP/VS dipende
esclusivamente dal coefficiente di 3
v
Poisson ν (varia tra √2=1.41 e ∞, per ν
vS
variabile tra 0 e 0.5) 2 O nde P
2. VP è sempre maggiore di VS; mentre
VR è sempre minore Onde S
3. VR è di poco inferiore a VS 1
ν = 0.25 VR = 0.923 VS Onde R
ν = 0.33 VR = 0.934 VS
ν = 0.40 VR = 0.943 VS 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5
ν = 0.50 VR = 0.955 VS Coefficiente di Poisson, ν

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VELOCITÀ DI PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE NEI TERRENI
Quando le onde sismiche attraversano la roccia o un terreno omogeneo (poco smorzante) si
possono con buona approssimazione considerare non dispersive nel campo delle piccole
deformazioni (dominio elastico lineare) e delle basse frequenze e si possono applicare le
relazioni precedenti.
Nel caso delle misure sismiche le frequenze dell’eccitazione (1-10 Hz) e l’ampiezza massima
delle deformazioni indotte (< 0.0001%) sono tali da potere applicare tale modello
(*) Velocità di
propagazione nell’acqua

(*) nell’acqua VP = 1500 m/s;


nell’aria VP = 340 m/s

Per terreni non saturi e rocce da misure sismiche risulta: VP/VS ≈1.5÷2

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VELOCITÀ DI PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE NEI TERRENI
La velocità delle onde S è scarsamente influenzata dal grado di saturazione Sr del
terreno (l’acqua non può sostenere sforzi di taglio);
La velocità delle onde P è invece influenzata da Sr

In particolare: V nell’ acqua


P

Veloci tà delle on de P, V [m/s ]


15 00

per Sr < 99% la velocità delle onde P è

P
controllata dalla rigidezza dello scheletro
solido nella stessa maniera delle onde S 1200

per Sr = 100% la velocità delle onde P è Ran ge a l variare


900
controllata dal mezzo liquido che è dell’i ndice dei vuoti
incomprimibile (VP = 1500 m/s) se
superiore a quella dello scheletro solido
600
Per 99< Sr < 100% la velocità delle onde
P varia sensibilmente col grado di
saturazione 300

99.4 99.6 99.8

Gr ado di saturaz ione , S R [%] 23


PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE IN UN MEZZO ELASTICO E
STRATIFICATO E CONFINATO
Nei mezzi elastici stratificati e dotati di una frontiera, la propagazione delle onde
sismiche segue leggi fisiche più complicate di quelle nel mezzo elastico,
omogeneo, isotropo ed infinitamente esteso. Infatti nell’attraversare la superficie di
interfaccia tra due strati di differenti proprietà meccaniche o in corrispondenza della
superficie di frontiera, si verificano i seguenti fenomeni:

1) generazione di onde di volume rifratte e riflesse con differenti direzioni di


propagazione e che possono anche essere di natura diversa dall’onda
incidente;
2) generazione di onde superficiali (onde di Rayleigh e di Love) in
corrispondenza di superfici che non trasmettono onde di volume (superfici
libere);
3) modificazione dell’ampiezza del moto in relazione al rapporto di impedenza
sismica, cioè al rapporto dei prodotti ρV (impedenza sismica) dei mezzi a
contatto.

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RIFRAZIONE E RIFLESSIONE
1) Quando un’onda sismica (onda incidente) incontra la superficie di separazione tra due
mezzi con differenti caratteristiche meccaniche, una parte dell’energia si trasmette nello
stesso mezzo in cui si propaga l’onda incidente (onda riflessa) e una parte si rifrange
nell’altro (onda rifratta) sotto forma di onde aventi natura e direzione di propagazione
diversa da quella dell’onda incidente;
ogni onda di volume (P) o di taglio (SV) genera nel punto d’incidenza due onde riflesse,
una longitudinale (P1) e l’altra trasversale (SV1) e due onde rifratte, una longitudinale (P2) e
l’altra trasversale (SV2)
ogni onda SH genera un’onda SH rifratta e una riflessa

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RIFRAZIONE E RIFLESSIONE
Le onde SV e P riflesse e rifratte assumono direzioni diverse da quella originaria e legate ad
essa secondo la legge di Snell:
sen ( i ) sen ( r ) sen ( s ) sen ( t ) sen ( u )
= = = =
VS , A VS , A VP , A VS ,B VP ,B
SV rifratta
dove:
u
i è l’angolo di incidenza; t

r e s gli angoli di riflessione; P rifratta


t ed u gli angoli di rifrazione ;
VS,A, VS,B, VP,A e VP,B le velocità
delle onde S e P nei due mezzi
La relazione di Snell implica un MEZZO B ρB V P,B V S,B
avvicinamento della direzione di MEZZO A ρA V P,A V S,A
propagazione alla normale alla
superficie di separazione dei mezzi s P riflessa
proporzionale alla diminuzione di i r

velocità di propagazione nel mezzo B


rispetto al mezzo A
SV SV riflessa
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PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE NEL SOTTOSUOLO
In un sottosuolo reale, allontanandosi dalla sorgente, man mano che i volumi
interessati dalla perturbazione diventano maggiori, si ha una modificazione delle
caratteristiche delle onde sismiche consistenti in:
raddrizzamento della direzione di propagazione (in prossimità della superficie
libera le onde incidenti si considerano praticamente verticali e il moto
orizzontale)
attenuazione della loro ampiezza: l’energia trasportata dalle onde sismiche,
(anche qualora l’energia generata dalla sorgente fosse continua e costante)
tende ad attenuarsi con la distanza per differenti tipi di smorzamento:
smorzamento geometrico o per radiazione (il solo smorzamento nei mezzi
omogenei ed elastici) dovuto al fatto che il volume di terreno investito è sempre
maggiore e quindi il contenuto energetico dell’onda diminuisce con la distanza dalla
sorgente, e con esso anche l’ampiezza dello spostamento nel mezzo
smorzamento per scattering (si aggiunge a quello geometrico nei mezzi elastici
stratificati) consistente in una dissipazione di energia dovuta alle riflessioni e
rifrazioni multiple
smorzamento interno (si aggiunge a quello geometrico nei mezzi non elastici) che
consiste in una dissipazione di energia legata alle proprietà isteretiche del terreno
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