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Giovanni Pascoli: vita e poesie


A cura di Daniel Raffini.
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Giovanni Pascoli: vita, pensiero, poetica e opere più importanti dell'autore di Myricae, una
delle raccolte di poesie più importanti del '900

Devi conoscere

 Decadentismo: significato, caratteristiche ed esponenti


 X Agosto di Giovanni Pascoli: testo e parafrasi
 Temporale di Giovanni Pascoli: testo e parafrasi
Cosa imparerai

 Gli eventi più importanti della vita di Giovanni Pascoli


 I tratti caratteristici della poetica e del pensiero dell'autore
 I caratteri generali delle sue opere più importanti

INDICE
1. Introduzione a Giovanni Pascoli
2. La vita di Giovanni Pascoli: momenti da ricordare
3. Le raccolte di poesie di Giovanni Pascoli
1. Myricae (1891)
2. Poemetti (1897)
3. Canti di Castelvecchio (1903)
4. Poemi conviviali (1904)
4. Giovanni Pascoli e il Decadentismo
1. Crisi del Positivismo
2. Simboli, corrispondenze e irrazionalismo
3. Il pessimismo pascoliano
4. Poesia pura e utopia umanitaria
5. La poetica del fanciullino
6. Temi della poesia pascoliana
1. La natura e la campagna
2. Le piccole cose
3. Le vicende autobiografiche
4. Il mito e la storia antica
7. Guarda il video su Giovanni Pascoli
8. Concetti chiave
Infobox

Chi

Giovanni Pascoli

Quando

31 dicembre 1855 - 6 aprile 1912

Movimento letterario

Decadentismo, in parte anche Simbolismo

Opere principali

Myricae, Poemetti, Canti di Castelvecchio, Poemi conviviali, Il fanciullino

Ha ispirato

Umberto Saba

Frase celebre

«La poesia consiste nella visione d'un particolare inavvertito, fuori e dentro di
noi»
1Introduzione a Giovanni Pascoli

Giovanni Pascoli è una figura centrale della cultura italiana tra la fine
dell’800 e i primi anni del 900. Fu poeta di grande successo, professore universitario,
autore di saggi e critico letterario. La sua poesia unisce la raffigurazione del mondo
naturale e contadino e una grande carica umanitaria.
2La vita di Giovanni Pascoli: momenti da ricordare

 1855. Giovanni Pascoli asce a San Mauro di Romagna.


 1862. Entra nel collegio degli Scolopiti a Urbino, dove riceve una formazione
classica.
 1867. La morte del padre rompe la serenità familiare, l’anno
successivo muore la madre e poi la sorella e due fratelli.
 1873. Pascoli studia Lettere a Bologna e si avvicina al Socialismo.
 1979. Viene arrestato durante una manifestazione e trascorre alcuni mesi in
carcere; questa esperienza lo allontana dall’azione politica.
 1882-95. Insegna in vari licei italiani. Vive con le sorelle Ida e Mariù, con cui
ricostruisce quel nucleo familiare che aveva perso da ragazzo, ma questo lo
allontana dal mondo esterno e lo fa chiudere nel suo pessimismo.
 1895-1904. La sorella Ida si sposa e Giovanni Pascoli vede in questo un
tradimento del nido familiare. Soggiorna spesso a Castelvecchio, vicino Lucca, dove
trascorre vita appartata e di campagna, e inizia la sua carriera di professore
universitario, prima a Bologna, poi a Messina e Pisa.
 1905. Subentra a Giosuè Carducci nella cattedra di letteratura italiana
dell’Università di Bologna. Nel frattempo la sua fama di poeta si è ormai consolidata.
 1911. Ormai figura di spicco nel panorama culturale italiano, Pascoli pronuncia
il discorso La grande proletaria si è mossa, con il quale esprime il suo appoggio
alla guerra coloniale.
 1912. Muore a Bologna.
3Le raccolte di poesie di Giovanni Pascoli
3.1Myricae (1891)

Ritratto di Giovanni Pascoli — Fonte: Ansa

Una raccolta in continuo aggiornamentoÈ la prima raccolta di poesie Pascoli, ma molti


dei testi che la compongono erano già usciti in rivista. Come le altre raccolte poetiche
di Giovanni Pascoli, Myricae andrà espandendosi con nuovi componimenti nelle
edizioni successive: dalle 22 poesie della prima edizione si arriverà alle 156 dell’ultima.
La poesia delle cose umiliIl titolo, in latino, è una citazione dalla quarta bucolica di Virgilio, in
cui le piccole tamerici (myricae in latino) indicano la poesia umile. Nella scelta di
questo titolo Pascoli mostra la volontà di mettere al centro delle sue poesie le piccole
cose.
Myricae raccoglie in prevalenza componimenti brevi, che ritraggono la vita
campestre e la natura attraverso immagini, suoni, colori e impressioni. Gli oggetti intorno
ai quali il poeta si concentra si caricano di valenze simboliche. A questo si aggiunge
l’immagine ricorrente dei familiari morti del poeta.
Le caratteristiche del linguaggio di PascoliSono già presenti le caratteristiche principali

del linguaggio poetico pascoliano:


 Onomatopee, come il “bubbolìo” del primo verso della poesia Temporale.
 Valore simbolico dei suoni, o fonosimbolismo, come la ripetizione di suoni cupi
come la “o” o la “u” al fine di creare un’atmosfera di tristezza e mistero.
 Linguaggio analogico, che crea una fitta rete di collegamenti tra le cose, ad
esempio nella poesia X Agosto le immagini della rondine e dell’uomo sono legate per
analogia.
 Sintassi frantumata, fatta di frasi brevi e prive di elementi di connessione.
 Combinazioni metriche inedite, che Pascoli chiamerà “metrica neoclassica” e
che si concretizza in un ritorno alla metrica greca adattata alle esigenze della lingue
italiane e alla volontà del poeta.
Più bello il fiore cui la pioggia estiva / lascia una stilla dove il sol si frange.

Giovanni Pascoli, Pianto (da Myricae)

3.2Poemetti (1897)

Componimenti più lunghi e dal tono più narrativo. Pascoli utilizza la terzina
dantescaI Poemetti di Giovanni Pascoli sono componimenti più ampi di quelli
di Myricae e di tono meno lirico e più narrativo. Sono racconti in versi in cui il poeta,
attraverso le vicende di una famiglia contadina, celebra la piccola borghesia
campestre, in cui risiedono valori come la solidarietà, la laboriosità, la saggezza, la
bontà e la purezza morale.
La vita contadina, con i suoi ritmi ripetitivi e il suo piccolo mondo protetto, appare
a Pascoli un rifugio contro i mali del mondo e della storia. Le poesie si
dividono in cicli, ognuno dei quali intitolato a una delle operazioni dei campi.
Nei Poemetti sono presenti anche temi più inquietanti, carichi di significati
simbolici, che evocano atmosfere notturne e rimandano al tema della morte.
Dal punto di vista metrico si nota, a differenza di Myricae, l’uso della terzina
dantesca. Il linguaggio rimanda alla poesia epica e conferisce eroicità ai personaggi della
campagna.
3.3Canti di Castelvecchio (1903)

Testo autografo de La cavalla storna — Fonte: Ansa

Il ritorno alla poesia delle piccole coseGiovanni Pascoli definisce queste poesie come
delle myricae, collegandole dunque alla sua prima raccolta. Ritornano le immagini
naturali e la vita di campagna e si torna al verso breve e alla dimensione lirica,
che Pascoli aveva abbandonato nei Poemetti. Nella natura il poeta cerca
una consolazione al dolore; lo capiamo dalla riproposizione dei temi del lutto
familiare e della morte.
Dal punto di vista dei paesaggi viene presentato sia Castelvecchio, il paese nel quale il
poeta si rifugia nei momenti di riposo e al quale rimanda il titolo, sia il paese natale, luogo
del nido perduto. Non mancano anche qui i temi più morbosi, che rimandano alle segrete
ossessioni del poeta: il sesso, vissuto col turbamento di un fanciullo, e la morte, come
rifugio ultimo.
3.4Poemi conviviali (1904)

Il mondo antico carico delle angosce della modernità Il titolo deriva dal fatto che la maggior parte di

queste poesie furono pubblicate sulla rivista «Il Convito». Si tratta di poemetti
dedicati a personaggi e fatti del mito e della storia antica, dalla Grecia fino
al Cristianesimo delle origini: vi compaiono personaggi come Achille, Ulisse, Elena,
Solone, Socrate, Alessandro Magno.
Il linguaggio di Pascoli mira qui a riprodurre in italiano la poesia classica, ma
sotto le vesti classiche appaiono i temi consueti della poesia pascoliana. Il mondo
antico non si presenta immobile e perfetto, ma carico delle angosce della modernità.
4Giovanni Pascoli e il Decadentismo

Approfondisci

Il Decadentismo

La poesia di Giovanni Pascoli si inserisce all’interno del Decadentismo,


movimento letterario che si diffonde alla fine dell’800 e che si basa sulla percezione del
presente come epoca di decadenza e su un ritorno all’irrazionale dopo le certezze
del Positivismo. Vediamo nel dettaglio quali sono gli elementi che fanno di Pascoli un
poeta decadente.
4.1Crisi del Positivismo

Approfondisci

Giacomo Leopardi: Il sabato del villaggio

L'attenzione alla correttezza scientifica ma, al contempo, la diffidenza nel potere conoscitivo della
scienzaDella sua formazione positivista rimane nella poesia di Giovanni
Pascoli la precisione nell’uso dei nomi di animali e piante e l’attenzione alla
correttezza scientifica. Famoso il passo in cui Pascoli rimprovera Leopardi per aver
messo in mano alla donzelletta di Il sabato del villaggio un mazzo di rose e viole, cosa
impossibile dal momento che rose e viole non fioriscono nello stesso periodo. Ma in lui si
riflette anche la crisi della scienza tipica della cultura di fine secolo, che sfocia
in tendenze spiritualistiche. Nella scienza egli non vede più lo strumento principale
di conoscenza.
4.2Simboli, corrispondenze e irrazionalismo

Una realtà carica di velenze simboliche e corrispondenze: la conoscenza si fa intuitiva In conseguenza

alla crisi del Positivismo la poesia di Giovanni Pascoli si apre all’ignoto e al mistero
e cerca di decifrare i messaggi enigmatici della natura. La rappresentazione degli
oggetti non risponde a un’adesione verista alla realtà. La soggettività del poeta li carica
di valenze simboliche, rimandano a qualcosa di ignoto e misterioso che si situa al di
fuori di essi. Si vengono a creare legami segreti tra le cose, le corrispondenze di cui
parla Baudelaire, che solo possono essere colte abbandonando la logica. La conoscenza
diventa intuitiva, non più razionale. Simbolo, corrispondenze e irrazionalismo legano
indissolubilmente Pascoli alla cultura decadente.
4.3Il pessimismo pascoliano

Profilo di Giovanni Pascoli — Fonte: Getty-Images

L'unione tra gli uomini contro gli ostacoli della vita Il pensiero di Giovanni
Pascoli è radicalmente pessimista e si basa sulla convinzione che la vita umana sia
dominata dal dolore e dal male. Questa visione porta il poeta a invocare la
fratellanza: gli uomini, vittime della loro infelice condizione, devono smettere di farsi
del male tra loro e unirsi contro gli ostacoli della vita. La sofferenza per Pascoli purifica
ed eleva l’uomo, che dal dolore deve saper approdare al
perdono. Pascoli, rievocando nelle sue poesie l’uccisione del padre, si
presenta come vittima del male del mondo, ma rifiuta ogni vendetta.
4.4Poesia pura e utopia umanitaria

Una poesia pura che si oppone all'odio tra gli uomini Per Giovanni Pascoli la poesia deve
essere pura, non deve avere fini pratici, secondo una concezione tipica dell’Estetismo. Il
poeta scrive per il piacere di scrivere e di creare qualcosa di bello, non per
consigliare o ammonire i lettori. Tuttavia Pascoli aggiunge qualcosa rispetto alla poetica
dell’estetismo: per lui la poesia, proprio nel momento in cui diventa pura e disinteressata,
assume un’utilità morale e sociale. La sua poesia predica la non violenza e si
oppone all’odio tra gli uomini, invocando la fratellanza. La poesia pura di Pascoli è
portatrice di un grande messaggio sociale, che prende la forma di un’utopia
umanitaria, il sogno irrealizzabile di un mondo migliore.
5La poetica del fanciullino

Un discorso a parte merita il saggio Il fanciullino (1897), in cui Giovanni


Pascoli espone la sua poetica. Vediamone i punti principali:
 Il poeta deve porsi nell’ottica del fanciullino e comportarsi come se vedesse le
cose per la prima volta, con stupore.
 Per descrivere questo nuovo mondo egli deve usare un nuovo linguaggio,
svincolato dai meccanismi della comunicazione abituale e che vada all’intimo delle
cose, riscoprendole.
 La poesia diventa una conoscenza prerazionale, immaginifica, intuitiva e non
logica. L’atteggiamento irrazionale in Pascoli non determina un abbandono al sogno,
ma anzi porta a uno scavo profondo nella realtà e permette di conoscere le cose
direttamente, senza la mediazione della ragione.
 Il poeta-fanciullino è in grado di cogliere le somiglianze e le relazioni tra le
cose, le corrispondenze che vengono a creare una rete di simboli.
 Il poeta è un veggente, dotato di una vista più acuta degli altri uomini e può
spingere lo sguardo oltre le apparenze ed esplorare il mistero.
Tutti questi elementi ci mostrano come Pascoli abbia saputo approfondire e
personalizzare gli elementi più importanti del Decadentismo.
Il poeta, se è e quando è veramente poeta, cioè tale che significhi solo ciò che il fanciullo detta
dentro, riesce perciò ispiratore di buoni e civili costumi, d'amor patrio e familiare e umano.

Giovanni Pascoli, Il fanciullino


6Temi della poesia pascoliana

Per fare il punto di quanto detto finora passiamo ora riassumere in pochi punti i temi
principali della poesia di Giovanni Pascoli.
6.1La natura e la campagna

Approfondisci

Giovanni Verga: vita e opere

L'idealizzazione della realtà popolare e della vita contadina La descrizione della natura e della vita
contadina, dei suoi oggetti e dei suoi ritmi sono al centro di tutta la produzione
di Giovanni Pascoli. Il poeta vede il suo ideale in una forma di vita che sta
scomparendo. A differenza del Verismo di Verga, Pascoli ignora gli aspetti più crudi della
realtà popolare e la idealizza. Egli preferisce concentrarsi sulle piccole cose di quel
mondo e si pone nell’ottica stupita del fanciullino che vede tutto per la prima volta. Con
lo stesso sguardo stupito Pascoli si sofferma sugli eventi naturali, li spoglia dei loro
significati oggettivi e gliene conferisce di nuovi e simbolici.
6.2Le piccole cose

Anche le piccole cose sono degne di essere cantate dalla letteratura, al pari dei miti e degli eroi
antichiIl mondo poetico pascoliano appare frantumato in tanti piccoli oggetti, brevi
immagini, lampi di luce, scie di odori, pensieri che appaiono e scompaiono
all’improvviso. Di questo mondo visto a scatti Giovanni Pascoli descrive le piccole cose.
Il poeta rifiuta il principio classicista che divide tra temi alti e bassi e non ritiene
questi ultimi degni della poesia. Per lui la poesia è anche nelle piccole cose, che hanno la
stessa dignità di quelle grandi. Così si ricollega al principio romantico per il quale ogni
elemento della realtà è degno di entrare in letteratura e si fa cantore del mondo
contadino allo stesso modo in cui canta le glorie nazionali ed evoca i miti e gli eroi
antichi.
6.3Le vicende autobiografiche

Ritratto di Giovanni Pascoli con sua sorella Maria


— Fonte: Ansa

Pascoli come portavoce del dolore del genere umanoAl centro di molte poesie di Giovanni
Pascoli ci sono le sue vicende autobiografiche, in particolare la morte dei suoi
familiari. Importantissima l’immagine del nido distrutto, che il poeta cercherà per tutta
la vita di ricostruire. Nella poesia X Agosto, probabilmente la sua più bella, il poeta rievoca
l’uccisione del padre, accostandola a quella di una rondine e al martirio di Cristo sulla
croce.
Quello che bisogna sottolineare è che Pascoli parte dalle proprie vicende personali per
arrivare alla condizione umana in generale. Così è anche per il suo pessimismo: nel proprio
dolore egli vede il dolore di tutta l’umanità e si attiva per porvi rimedio, seppur
attraverso una visione utopistica.
6.4Il mito e la storia antica

L'esaltazione delle piccole cose anche nel mito e nella storia antica La formazione di Giovanni
Pascoli è classica, studiò la letteratura greca e latina (di cui fu anche professore a
Bologna) e alle storie antiche si ispirò nelle sue poesie. Egli però non riprese quel
mondo così com’era, ma lo interpretò secondo la propria sensibilità. Nei Poemi
Conviviali esplora gli aspetti meno noti della storia e del mito, ricollegandosi alla poesia
ellenistica, mentre nelle poesie in latino si dedica ad aspetti marginali della vita
romana e mette al centro personaggi umili (gladiatori, schiavi, poveri) ma virtuosi. In
questo vediamo di nuovo l’umanitarismo di Pascoli, che respinge la schiavitù e cerca di
riscattare queste figure oppresse.
7Guarda il video su Giovanni Pascoli

Concetti chiave
 Giovanni Pascoli, poeta decadente

o Come risposta alla crisi del Positivismo la poesia di Giovanni Pascoli ci


mette di fronte all’irrazionale e lo interpreta attraverso i simboli e le corrispondenze.
o Per Pascoli la vita è dolore, ma nella sua poesia c’è l’aspirazione alla
fratellanza.
 Le tematiche della poesia di Giovanni Pascoli

o Per Pascoli la poesia deve essere svincolata da ogni fine esterno,


tuttavia in essa esprime un messaggio di fratellanza.
o La sua visione del mondo è pessimista: la vita è caratterizzata dal dolore
e dal male.
o I temi principali delle poesie di Pascoli sono la natura, la vita contadina,
la morte e il mito.
o Per le sue poesie predilige in generale la forma breve e il ritmo spezzato.
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Giovanni Pascoli: vita e poesie


1. Introduzione a Giovanni Pascoli
2. La vita di Giovanni Pascoli: momenti da ricordare
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