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L I V I O B A R R A – Traduzione italiana – Italian Translation

Sommario

HE L L O - UN SALUTO .............................................................................................................. 4

SUGGERIMENTI DI COMUNICAZIONE EFFICACI ...................................................................... 6

PUOI AMARE GLI ANIMALI E MANGIARLI NELLO STESSO MOMENTO? ................................. 8

MANGIARE PRODOTTI ANIMALI E’ UNA MIA SCELTA PERSONALE ....................................... 11

MI PIACE IL GUSTO E NON POTREI MAI FARNE A MENO ...................................................... 14

ALTRI ANIMALI MANGIANO ALTRI ANIMALI ......................................................................... 19

ABBIAMO BISOGNO DI PROTEINE ANIMALI PER NUTRIRCI .................................................. 23

MANGIARE ANIMALI E’ TRADIZIONE E CULTURA ................................................................. 27

I NOSTRI ANTENATI MANGIAVANO ANIMALI/SIAMO EVOLUTI MANGIANDO ANIMALI ..... 31

SE NON MANGIAMO ANIMALI IL LORO NUMERO AUMENTERA’ FINO AD ESPLODERE ...... 35

I DIRITTI UMANI SONO PIU’ IMPORTANTI ............................................................................ 39

LE PIANTE PROVANO DOLORE .............................................................................................. 42

GLI ANIMALI NON PROVANO DOLORE E NON SOFFRONO COME FACCIAMO NOI .............. 46

E’ LA CATENA ALIMENTARE ................................................................................................... 50

SIAMO PIU’ INTELLIGENTI ..................................................................................................... 53

FACCIAMO UN FAVORE AGLI ANIMALI NEL DARGLI UNA VITA ............................................ 56

NON POSSIAMO SOLAMENTE MIGLIORARE LA VITA DEGLI ANIMALI? ................................ 60

LA MORALITA’ E’ SOGGETTIVA .............................................................................................. 66

OGNI COSA CON MODERAZIONE .......................................................................................... 68

NON POSSO ESSERE AL 100% VEGANO ................................................................................. 72

2
E SE FOSSI ISOLATO IN UN’ISOLA DESERTA? ......................................................................... 75

VEGETARIANO NON E’ ABBASTANZA? .................................................................................. 78

HITLER ERA VEGETARIANO / HO CONOSCIUTO UN VEGANO CHE NON ERA BRAVO .......... 84

E RIGUARDO AI LAVORI DEGLI ALLEVATORI? ........................................................................ 87

E’ IL CERCHIO DELLA VITA...................................................................................................... 93

GLI ANIMALI SONO ALLEVATI PER UNO SCOPO .................................................................... 97

LA COLTIVAZIONE DI SOIA DISTRUGGE L’AMBIENTE ............................................................ 99

E’ESTREMO, COSTOSO, DIFFICILE E RESTRITTIVO ESSERE VEGANI ..................................... 103

SIAMO ONNIVORI CON QUESTI DENTI CANINI ................................................................... 108

DIO DICE CHE POSSIAMO MANGIARE ANIMALI .................................................................. 112

SE DIVENTO VEGANO, NON PIACERA’ AI MIEI AMICI E ALLA MIA FAMIGLIA ..................... 117

UNA PERSONA NON PUO’ FARE LA DIFFERENZA ................................................................ 121

GRAZIE PER AVER LETTO! .................................................................................................... 123

THANKS FOT THIS EBOOK .................................................................................................... 124

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HE L L O - UN SALUTO
Hey, sono Ed e grazie per aver scaricato il mio e-book! Ho realizzato questo e-book con lo

scopo di creare una risorsa per i vegani per aiutarli a smontare e dibattere contro le

principali scuse che le persone usano per giustificare il fatto di non poter diventare vegane

e continuare a far soffrire animali.

Dopo un po’ che diventai Vegan,

stavo chattando con qualcuno che

mi disse, “ma la coltivazione di soia

fa molti danni all’ambiente”. In quel

momento non avevo idea di cosa

rispondere, e non sapevo come mai

quell’affermazione fosse sbagliata.

Mi ha infastidito molto, soprattutto

pensare che questa persona

potesse continuare a mangiare

animali con la coscienza pulita, o

senza pensarci su molto.

Dopo quella conversazione, mi sono posto come obiettivo di studiare ed imparare il piu’

possibile che potessi a proposito del veganismo, e tutti quegli argomenti che la gente usa

per giustificare il mangiare, indossare e sfruttare gli animali. Ho visto molti documentari,

4
video youtube sul veganismo, letto libri e siti online – e ho cominciato a parlare con la gente

per le strade di attivismo. Volevo assicurarmi di non avere piu’ nessuna conversazione nella

quale non avrei avuto la risposta corretta a proposito del veganismo.

Spero che questo e-book possa essere una risorsa per te, coninuando a leggere per

sentirti piu’ informato e reggere una conversazione con persone non-vegane; credo che

come individuo hai la capacità e l’efficacia di essere un forte attivista per gli animali.

La conoscenza è potere, e comunque, non c’è davvero un singolo argomento contro il

veganismo. Così, una volta che avrai la conoscenza, cosa che spero che questo e-book ti

fornirà, la consapevolezza è nelle tue mani, e niente ti potrà fermare dall’instillare le idee

nella tua familia, nei tuoi amici e in tutti quelli con cui parli di veganismo.

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SUGGERIMENTI DI
COMUNICAZIONE
EFFICACI
Prima di passare alle scuse, vorrei affrontare quello che penso sia la forma piu’ efficace per

discutere e sostenere il veganismo, perchè è molto importante se vogliamo avere

conversazioni produttive di cui beneficeranno gli animali. Una delle cose cruciali da ricordare

in una conversazione è che la persona con la quale stiamo parlando, basa il suo giudizio sul

veganismo proprio su quella conversazione, e proprio per questo dobbiamo essere razionali

ed equilibrati, poiché se ci mostrassimo instabili o irrazionali, faremmo apparire il veganismo

irrazionale alla persona con cui stiamo parlando.

Anche se le conversazioni possono essere frustanti, è necessario inoltre rimanere empatici,

comprensivi e gentili, e ricordarsi dopo tutto, che la maggiorparte di noi usava una volta le

stesse scuse contro il veganismo. Apparire irritati o farsi vedere moralmente o

intelletualmente superiori, non farà altro che spingere chi abbiamo davanti ancora piu’

lontano.

Ascoltare ed essere conciliante, sono le due cose piu’ efficaci da fare, perché rende la

persona con cui stai parlando, piu’ a suo agio e meno giudicata – ed è in questo ambito che

si può avere una conversazione piu’ genuina possibile. Io penso sempre che posso imparare

qualcosa da tutti. Prendi gli argomenti che loro affermano essere piu’ importanti, e usa

logica e ragionamento per smontare le loro scuse invece di puntare il dito o reagire con

rabbia.
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La tecnica piu’ efficace che ho provato, è quella di fare domande, invece che dare risposte.

Questo metodo si chiama il Metodo Socratico1, che è una tecnica ideata dal filosofo greco

Socrate ed è usata in terapie e consulenze. Facendo domande, permettiamo alla persona

con cui stiamo parlando, di raggiungere le conclusioni da sola, senza chiedere come si senta.

In questa maniera, in qualsiasi maniera risponda, sa che quella è la sua opinione genuina.

Così quando fai una serie di domande che sottolineano l’ipocrisia o la dissonanza cognitiva

nella sua percezione degli animali, non fanno altro che rivelare le loro idee a loro stessi.

Usando questo metodo di fare domande, stimoli la capacità di pensare e ideare nella

persona con cui stai parlando, che spesso crea contraddizioni con sé stessa. E’ una tecnica

molto potente, e una delle piu’ efficaci nell’instillare le idee nella mente altrui, lasciando che

la sua testa si ponga domande sulle sue azioni, che non combaciano con la sua morale.

Alcuni esempi di porre domande invece che dare risposte potrebbero essere:

“Pensi che la crudeltà animale sia sbagliata?”, invece che “la crudeltà animale è sbagliata.”

“C’è un metodo meno cruento per uccidere un animale?”, invece che “non esiste un metodo

non cruento per uccidere gli animali.”

“Perché pensi che una mucca produca latte?”, invece che “una mucca produce latte per

nutrire il suo bambino.”

1
https://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_socratico
7
“Pensi ci sia differenza tra mangiare un cane e mangiare un maiale?”, invece che “non c’è

nessuna differenza tra mangiare un cane o mangiare un maiale.”

Per fare un altro esempio, ho fatto parte recentemente di un evento Anonymous for the

Voiceless2 (un evento di sensibilizzazione dove materiale fotografico è proiettato al pubblico

e una squadra di “sensibilizzatori” colloquia con persone che fermano e guardano) e mentre

guardavamo le foto, un uomo mi chiese “sappiamo comunque che gli animali soffrono?”.

Invece di dire semplicemente, “si, certo gli animali soffrono.” L’ho invitato a continuare a

guardare lo schermo che mostrava foto di mucche che stavano per essere macellate e gli ho

chiesto, “che cosa pensi, quelle mucche sembrano soffrire?” – e lui rispose “si, chiaramente

soffrono”.

Raccomando calorosamente di unirsi ad organizzazioni come Anonymous for the Voiceless,

che operano a livello globale – e potrai notare come la tua abilità a comunicare migliorerà

notevolmente.

PUOI AMARE GLI ANIMALI


E MANGIARLI NELLO
STESSO MOMENTO?
Viviamo in un mondo di amanti degli animali, nessuno, o perlomeno virtualmente nessuno,
direbbe di non amare gli animali. Praticamente tutti, concordano sul fatto che la crudeltà
animale sia sbagliata, e che quelli che commettono crudeltà sugli animali debbano essere
puniti. Questa è la ragione per cui abbiamo leggi che proteggono i diritti degli animali, o
almeno certi tipi di animali.

2
https://www.anonymousforthevoiceless.org/
8
Ma come può un mondo di amanti degli animali, essere lo stesso mondo che crede che la

morte di 56 miliardi di animali di terra e 2.7 trilioni di animali marini ogni anno sia non solo

accettabile, ma supporta la sua continuazione, credendo che sia moralmente giustificabile?

Puoi così amare gli animali e mangiarli? La risposta è no, certamente non puoi, perché i due

concetti si contrappongono uno con l’altro. Dire che ami gli animali mentre mangi i loro corpi

e secrezioni è come dire “certo che amo mio figlio e lo picchio”. Se un genitore dice che ama

suo figlio, ma che lo picchia anche, pensiamo che sia uno psicopatico. Questo dimostra il

disturbo psicologico e l’ideologia paradossale che abbiamo come società “amante degli

animali”.

In altri termini, se ami qualcuno, l’ultima cosa che vuoi che gli succeda, è che sia ingravidata,

torturata, uccisa forzatamente e mangiata. Se ami qualcuno, vuoi evitare che possono

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succedergli brutte cose a tutti i costi; se ami gli animali, l’ultima cosa che vorresti vedere è

il loro corpo assassinato nel piatto di fronte a te.

Questo concetto può essere espresso in termini piu’ semplici. Se parli con qualcuno che

mangia animali, e hanno un cane, chiedigli se sia possibile per loro amare quel cane,

mutilarlo e ucciderlo.

Per amare gli animali, devi rispettarli, mostrare compassione, a tutti quanti, non solo a quelli

che la società ti dice di amare. Per essere un vero amante degli animali, hai la conoscenza

che tutti gli animali sono pieni di vita e meritano di vivere liberi dall’oppressione umana.

No, la scusa che puoi amare gli animali ma nello stesso momento mangiarli, non è una valida

giustificazione per qualcuno per mangiarli, non è possibile. Quando un non-vegano si

dichiara amante degli animali, spiegagli la sua ipocrisia verso di loro, semplicemente digli

“puoi davvero essere un amante degli animali se paghi qualcuno per fare del male a degli

animali?” – è probabile che quella persona non abbia mai percepito la sua relazione con gli

animali in quel modo.

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MANGIARE PRODOTTI
ANIMALI E’ UNA MIA
SCELTA PERSONALE

“Rispetta la mia opinione!”, “E’ una mia scelta personale mangiare carne, non giudicarmi!”

– tutte queste scuse per difendere il fatto di mangiare animali, sono abbastanza comuni. E’

quindi una scelta personale mangiare gli animali o è un po’ piu’ complessa la faccenda?

Questa è una scusa interessante e discutibile come scelta, come uno sceglie di mangiare

muscoli morti e secrezioni animali, allo stesso modo un razzista sceglie di essere razzista o

uno stupratore sceglie di commettere uno stupro. Usando questa logica, può essere

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moralmente giustificabile picchiare un cane o dare un calcio al gatto, perché è una scelta

personale. In questa situazione chiedi alla persona. “se qualcuno fa la scelta personale di

abusare violentemente di un cane, lo rende moralmente giustificabile il fatto di averlo

scelto?”.

Il problema è quando i non vegani usano questo argomento quando ormai sono diventati

così convinti dal fatto che i loro prodotti non arrivino da un essere vivente, o considerano

gli animali con talmente poco riguardo, che non paragonano nemmeno le sofferenze con il

loro cibo.

Così quando un vegano cerca di educare un non-vegano, escono risposte del tipo “devi

rispettare il punto di vista delle altre persone”. Comunque, come vegani, rispettiamo i punti

di vista degli altri. Rispettiamo i punti di vista di 56 miliardi di terra assassinati ogni anno,

che non avrebbero voluto morire. Rispettiamo i punti di vista delle mucche da latte e delle

galline ovaiole, di cui i corpi sono sessualmente abusati e sfruttati e trattati come fossero

merce usa e getta.

Rispettiamo i punti di vista di 2 - 2.7 trilioni di pesci e animali marini che sono strappati dal

loro habitat naturale ogni anno e soffocati o portati alla morte.

Rispettiamo i punti di vista di animali spelati vivi per la loro pelliccia o abusati, torturati e

uccisi per la loro pelle, lana e piumaggio. Rispettiamo i punti di vista degli animali che

vengono usati da scienziati e compagnie cosmetiche, confinati in una vita di agonie e dolore

indicibile.

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Rispettiamo il punto di vista di animali picchiati e puniti per fare numeri da circo e

comportamenti innaturali per il nostro divertimento. Rispettiamo il punto di vista di ogni

animale che è oppresso, torturato e assassinato.

Rispettiamo il punto di vista di umani che sono vittime del nostro sistema di sfruttamento

degli animali – e rispettiamo anche il punto di vista della persona con cui stiamo parlando,

il punto di vista che probabilmente questa persona vorrà vivere una lunga vita, e dirgli che

il consumo di prodotti animali, incrementa notevolmente il rischio di cancro, diabete, infarti,

demenza, problemi cardiaci e altre terribili malattie della nostra specie.

Così quando la gente ci chiede di rispettare le idee degli altri, la domanda è, quale altro

punto di vista stanno considerando, oltre al loro?

Non è moralmente giustificabile uccidere solo perché l’assassino sceglie di uccidere. Non è

moralmente giustificabile di stuprare solo perché lo stupratore ha scelto di commettere uno

stupro. Non è moralmente giustificabile picchiare un cane solo perché l’abusatore ha fatto

la scelta di farlo, e non è moralmente giustificabile pagare perché gli animali vengano

sfruttati e uccisi, solo perché una persona non vegana ha scelto di pagare per far sì che gli

animali vengano sfruttati e uccisi.

Quando qualcuno usa l’argomento “è una scelta personale” semplicemente chiedi “e la

scelta personale dell’animale che vuole vivere, hai mai considerato la sua scelta?”.

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MI PIACE IL GUSTO E NON
POTREI MAI FARNE A
MENO

Quando capita, la ragione numero uno per cui la gente mangia prodotti animali è perché gli

piace il gusto – anche a me piaceva, come alla maggiorparte delle persone. Penso che una

delle cose piu’ sconcertanti a proposito del gusto, sia, che questa è una scusa che ammette

che i gusti di una singola persona siano piu’ importanti della moralità che circonda la vita di

un animale e la sua terribile morte.

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Comunque, non significa che la persona pensi che il proprio gusto sia piu’ importante della

vita di un animale (la maggiorparte delle persone con cui parlo non lo pensa infatti), ma

semplicemente non se lo sono mai chiesto prima, non si sono mai confrontati con il fatto

che i loro gusti a tavola, siano piu’ importanti delle vite degli animali. Infatti quando qualcuno

mi dice “Amo il sapore della carne” o, “non potrei mai smettere di mangiare formaggio”, mi

piace chiedergli “valuti le tue papille gustative piu’ importanti rispetto alla vita di un

animale?” la maggiorparte delle persone risponde no, ma se risponde si, chiedetegli

perché...

Uno dei grandi problemi di questa scusa, è che cerca di autorizzare una dieta non vegana

affermando che noi non siamo responsabili delle nostre attività immorali, perché i nostri

impulsi interiori sono troppo forti per essere soppressi e quindi non possiamo essere

moralmente colpevoli per le azioni che abbiamo fatto.

Ma dov'è il confine? Questo argomento reggerebbe in un processo se l'assassino dicesse in

sua difesa "Ma io non potrò mai smettere di uccidere, perché mi piace davvero tanto".

Richiede più di un piacere sensoriale per giustificare questa cosa, moralmente parlando -

l'inconveniente che attraversa la testa delle persone nello smettere di mangiare formaggio,

per esempio, non è neanche lontanamente comparabile al dolore di una mucca da latte che

viene forzatamente ingravidata ripetutamente, e i suoi bambini sono sottratti subito, prima

che ella diventi troppo debole e venga mandata al macello.

Io credo che una delle ragioni, con cui i vegani considerino questa scusa come veramente

difficile da sentire, è che non importa quale prodotto le persone pensino di non poter fare a

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meno; la difficoltà di farne a meno, è veramente minuscola se la compariamo al dolore, alla

sofferenza e alla paura che gli animali provano.

Un pasto non vegano dura 15 minuti ma la morte dell'animale è eterna. Come può essere
giusto un cibo che prende la vita di un individuo? Un individuo che prova paura, un individuo
che prova sofferenza, un individuo che si sente confuso e non riesce a capire perché tale
intollerabile sofferenza venga perpetrata nei suoi confronti?

La paura della morte non è unica per gli essere umani. La maggior parte di noi ha paura di

morire, e spera che questo accada in maniera pacifica, circondati dalle persone che amiamo

senza paura. La cosa più paurosa che possiamo pensare è quella di essere torturati e

ammazzati. Noi produciamo film dell'orrore proprio per questo, che ci incutono paure e

incubi. Ma questo non è un film dell'orrore per i miliardi di animali che sono macellati ogni

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anno, non è un incubo da cui si possono risvegliare. È reale la paura ed il dolore, e quando

muoiono, loro sono andati per sempre.

Dobbiamo solo metterci nelle condizioni degli animali, immaginare la paura, la confusione,

per capire perché i nostri gusti non possono giustificare questa atrocità incomprensibile.

Quando qualcuno usa la scusa del gusto, fai le seguenti domande:

"non credi che questa azione dovrebbe richiedere più di un piacere sensoriale da solo per

giustificare moralmente il tutto?"

"è moralmente giustificabile per qualcuno uccidere un cane se gli piace il gusto della sua

carne?"

"Cosa vuol dire essere umani se si considera che la vita di un animale è meno significativa

delle nostre papille gustative?"

"pensi che sia accettabile infliggere dolore, sofferenza e morte su un animale che si augura

di evitare dolore sofferenza e morte?"

"se noi odiamo essere torturati, sfruttati e uccisi, non è ipocrita da parte nostra far soffrire

e uccidere gli altri?"

Inoltre, ricorda di spiegare che non è necessario abbandonare i sapori dei prodotti animali

che mangiano. Oggigiorno c'è una vasta scelta di selezioni vegane alternative al formaggio,

17
latte, uova e carne. Spiega che come vegani mangiamo burger, hot dog, burrito, lasagne,

pizza, torte, biscotti, gelati e tutte le cose che ci stanno nel mezzo senza derivati animali.

Spiega che in quanto vegani sperimentiamo tutti i sapori per cui siamo abituati, eccetto che

derivano dalle piante. Nessuna parte del corpo morta, no colesterolo, no ormoni, no

antibiotici. È d'aiuto anche dire dove si possono trovare questi prodotti, per esempio qui nel

Regno Unito, Sainsbury3 e Tesco4, hanno i loro prodotti di formaggio vegetale e puoi trovare

alternative alla carne praticamente in ogni supermercato.

Credo inoltre che è utile indicare quali ristoranti abbiano un menù vegano e le relative

opzioni, giusto per sottolineare che il veganismo è facile e accessibile per tutti. Un esempio

sono posti come qui nel Regno Unito wagamama5, zizzi6, Pizza Express7, nando's8, pizza hut9,

gbk10, wetherspoons11, pret a manger12, all bar One 13e carluccio's14.

3
https://www.sainsburys.co.uk/
4
https://www.tesco.com/
5
https://www.wagamama.com/
6
https://www.zizzi.co.uk/
7
https://www.pizzaexpress.com/
8
https://www.nandos.co.uk/
9
https://www.pizzahut.com/
10
https://www.gbk.co.uk/
11
https://www.jdwetherspoon.com/
12
https://www.pret.com/en-us
13
https://www.allbarone.co.uk/
14
https://www.carluccios.com/

18
ALTRI ANIMALI
MANGIANO ALTRI
ANIMALI

Quando ci confrontiamo con l'idea che il consumo di prodotti animali è fatto puramente per

il gusto, e non solo per il nutrimento (vedi cap. sucessivo), una delle scuse più comuni che i

vegani sentono è "Ma gli animali mangiano altri animali, e allora perché noi non

dovremmo?"

Per quanto questo può essere vero, alcuni animali è vero mangiano altri animali, ma

comunque ci sono molte ragioni perché questa affermazione non contiene veridicità.

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Dobbiamo prima considerare la biologia anatomica degli onnivori comparata a quella degli

umani. Prima di tutto, gli onnivori hanno artigli affilati e zanne enormi, se comparati con i

nostri canini smussati e poco efficaci. Quand'è l'ultima volta che hai visto un umano correre

su tutti e quattro gli arti e sradicare la carne da un animale vivente? Gli onnivori inoltre

hanno intestini corti, ideali per digerire la carne, mentre gli umani hanno intestini

incredibilmente lunghi, non funzionali per digerire la carne – il che spiega la costipazione e

il cancro al colon! L'acido contenuto negli stomaci degli onnivori e carnivori, è un acido

idrocloridrico molto forte, ideale per la digestione della carne animale cruda, che se

comparato al debole acido dei nostri stomaci, spiega perché siamo così suscettibili

all'avvelenamento da cibo della carne poco cotta.

Tu non vedi un leone assicurarsi che il suo pasto sia cucinato per bene. Inoltre tu non vedi

un leone che controlla quale parte dell'animale deve mangiare, ma quante volte vediamo

notizie dei giornali di rivelazioni scioccanti, come quando si trova un cervello in una pietanza

di KFC15? In quel momento l'illusione che la carne non arrivi da un essere vivente, che respira,

che prova emozioni, viene meno, e dobbiamo fare i conti con la realtà, confrontarci con il

fatto che il cibo che stiamo mangiando arriva da un essere vivente. Gli onnivori reali non

sono disgustati da tutto questo.

Consideriamo questo; se fossi chiuso in una stanza con un pollo vivo e una mela, sceglieresti

di mangiare sempre prima la mela. Perché quando vediamo un essere vivente noi non

sentiamo fame, non vogliamo aggredire gli animali - Ma quando vediamo una mela ci

sentiamo affamati.

15
http://www.kfc.it/

20
Inoltre, anche se alcuni animali mangiano altri animali, ci sono molti più erbivori che

carnivori. Ma tralasciando questo, qual è la rilevanza del comportamento degli animali a

confronto con il comportamento umano? Alcuni animali stuprano e si uccidono l'un l'altro,

sarebbe una scusa se gli essere umani comettessero anche queste azioni? Chiedi queste cose

a un non vegano che usa questa scusa, e domanda "gli animali selvatici si uccidono l'un

l'altro, sarebbe moralmente giustificabile se gli umani si uccidessero l'un l'altro solo perché

alcuni animali selvatici lo fanno?"

Inoltre, è documentato che i leoni uccidono prima i loro cuccioli, e se usiamo questa logica

non vegana, sarebbe accettabile per gli umani uccidere i loro bambini perché gli animali lo

fanno. In questa situazione chiedi al non vegano "Ti sembra giusto basare la nostra moralità

sul comportamento degli animali selvatici?"

Gli animali inoltre uccidono per loro stessi, non pagano altri per ammazzare, perché trovano

la prospettiva di macellare un animale troppo traumatizzante. Se fossimo naturalmente

predisposti per mangiare carne, non avremo nessuna obiezione ad uccidere animali. Non

cercheremo nessuna scusa per nascondere la verità ai nostri bambini, invece consideriamo

la realtà troppo disturbante e traumatizzante per un bambino.

Gli animali uccidono per necessità mentre gli umani no, infatti mangiare animali è

incredibilmente dannoso per la nostra salute. Gli umani uccidono gli altri animali perché ci

piace il gusto, vale a dire che uccidiamo per piacere, anche se questo va spesso contro le

nostre morali. Molti si oppongono allo sfruttamento animale quando si tratta di

combattimento tra cani o caccia, perché sono visti come non necessari e fatti solo per

piacere e non vediamo però che mangiare animali è fatto, anche se non necessario, solo per

piacere. E' importante provare a far fare questa connessione alla gente, e chiedere ad un

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non vegano "sei obbligato a essere carnivoro?" e dopo dire "se non sei obbligato a mangiare

carne, perché lo fai?". Se ti rispondono che lo fanno per il gusto, allora chiedi "i tuoi gusti

sono più importanti di una vita?". Come puoi vedere il cerchio delle scuse tende a rincorrersi.

E' inconcepibilmente ironico che ci consideriamo superiori agli animali (vedi intelligenza), ma

quando l'argomento superiorità non funziona come scusa per uccidere esseri viventi, ci

convinciamo che siamo solo animali selvatici che danno sfogo ai loro primari istinti.

Allora cosa siamo, migliori degli animali, o solo animali? Non possiamo essere entrambi.

22
ABBIAMO BISOGNO DI
PROTEINE ANIMALI PER
NUTRIRCI

Sentire che noi abbiamo bisogno di proteine animali per essere in salute, è molto frustrante

per un vegano da sentire, dopo tutto, abbiamo molte evidenze che ci dicono che questo non

è vero. Comunque la maggior parte della gente, crede veramente che le proteine animali

contengano elementi nutrizionali che non possiamo prendere altrove, e che abbiamo

bisogno per la nostra salute e longevità; dopotutto, ci devono essere delle ragioni valide per

fare queste cose terribili agli animali, giusto?

23
I fattori nutrizionali che sopraggiungono nelle conversazioni con non vegani sono proteine,

ferro, calcio e se sono un po' più informati, B12. Raccomando calorosamente di guardare e

memorizzare i punti in questi quattro video di Bite Size Vegan 16e M.D Michael Greger. (Nota

del traduttore: in Italia si può seguire la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana –

SSNV17)

1) Proteine: Dr Michael Greger of nutritionfacts.org

2) Ferro: Dr. Michael Greger of nutritionfacts.org

3) Calcio: Dr. Michael Greger of nutritionfacts.org

4) B12: Dr. Michael Greger of nutritionfacts.org

Puoi facilmente zittire un non vegano sull'argomento della Nutrizione, spiegandogli che
l'American Dietetic Association 18 e la British Dietetic Association 19 , gli organi di diete e
nutrizione professionali più importanti in quei paesi, hanno sentenziato che una dieta a base
vegetale vegana e adeguata a livello nutrizionale, è sicura per tutti gli stadi della vita, inclusa
la gravidanza. Significa che possiamo ottenere tutti i nutrimenti di cui abbiamo bisogno
senza mangiare animali o le loro secrezioni. Ferro, proteine, calcio e ogni altro nutriente che
associamo con prodotti animali può essere ottenuto senza il bisogno di sfruttare gli animali.

I più grandi e forti animali di terra nel mondo, l'elefante, il rinoceronte, l'ippopotamo, che

cosa hanno in comune? Sono tutti mangiatori di piante. Ma c'è qualcuno che pensa che un

elefante sia carente in proteine, o un rinoceronte abbia ossa fragili?

16
http://www.bitesizevegan.org/
17
https://www.scienzavegetariana.it/
18
https://www.eatright.org/
19
https://www.bda.uk.com/

24
E per quanto riguarda i gorilla, gli umani condividono approssimativamente 98% del loro

DNA, ed essi sono erbivori. Ma quanti gorilla vediamo che deficitano di proteine? Perché

animali che hanno pressochè il nostro stesso DNA, ma sono molto più forti di noi, sono in

grado di prendere tutti i nutrienti di cui hanno bisogno dalle piante, ma noi umani no?

In effetti, consumare prodotti derivati da animali ci porta alle malattie e mali peggiori.

Problemi al cuore, diabete di tipo 2, molte forme di cancro, infarti, ipertensione, demenza e

osteoporosi sono state tutte incontrovertibilmente legate al consumo di proteine animali e

molte di quelle malattie possono essere contenute convertendosi in una dieta a base

vegetale. Raccomanda il non vegano di guardare ‘Uprooting the Leading Causes of Death’

(YouTube) e ‘What the Health’ (Netflix).

25
C’è un’abbondanza di atleti nel mondo, inclusi l’uomo piu’ forte di Germania Patrick

Baboumian, giocatori NFL come David Carter e sollevatori di pesi come Kendrick Farris e

pugili come David Haye. Puoi portarli come esempi nelle tue conversazioni. (Nota del

traduttore: uno dei tanti esempi italiani è Massimo Brunaccioni)

Chiedi al non vegano se sia necessario per noi mangiare animali e le loro secrezioni, e

logicamente dopo aver ricevuto tutte queste informazioni non può che rispondere di no. Poi

digli "non significa questo che fare queste cose agli animali è un atto di crudeltà non

necessaria?"

26
MANGIARE ANIMALI E’
TRADIZIONE E CULTURA

E' vero che abbiamo mangiato animali per molti secoli, ma la longevità di qualcosa giustifica

la sua continuazione e la sua esistenza? La scusa "mangiare animali è una tradizione" è una

scusa valida per non diventare vegani?

27
Consideriamo che la schiavitù era considerata una volta una tradizione, come anche trattare

le donne come essere inferiori - ma il fatto che queste cose erano tradizione le giustificava?

Io penso (e spero) che la maggior parte di noi abbia risposto no. Se l'umanità attraverso la

sua storia fosse rimasta così ignorante da non cambiare a causa delle tradizioni, allora non

saremo mai evoluti o non ci saremo mai adattati.

E a proposito della mutilazione genitale femminile? E’ stata perpetrata sulle donne per

secoli, profondamente radicata nella tradizione e si, è aberrante. Comunque, usare la

giustificazione che mangiare animali è accettabile perché è tradizione, allora allo stesso

modo significa che usare la mutilazione dei genitali femminili è in qualche maniera

accettabile. Vedi, la logica qui è estremamente flebile, perché entrambi gli atti sono

assolutamente terribili e la scusa della tradizione non serve in nessun caso a giustificarli.

Volendo fare un altro esempio, la lotta dei cani è considerata una grande tradizione come

anche la macellazione dei delfini a Taiji 20, ma questo significa che queste cose debbano

continuare?

Il festival del cane di yulin, il festival del cane di boknal 21sono eventi annuali, dove migliaia

di cani e gatti sono uccisi e mangiati; sono eventi entrambi tradizionali, ma noi nell'occidente

siamo disgustati da questi Festival. Quando la gente mette in mezzo la tradizione come

20
http://www.seashepherd.it/dolphins/taiji-dolphins.html
21
https://it.wikipedia.org/wiki/Carne_di_cane
28
scusa per mangiare animali, mi piace chiedergli "il festival della carne di cane di yulin è una

tradizione, quindi è ok uccidere cani e gatti?”

In termini di identità culturale - perché dovremmo celebrare la cultura con la macellazione

di essere innocenti, quando possiamo onorare diverse culture e aree di vita attraverso la

musica, il ballo o linguaggio? Perché il fattore unico che acceca tutta l'umanità è il consumo

di animali, e non la consapevolezza universale che siamo tutti fratelli e sorelle, creature di

questa terra che siamo uniti e condividiamo lo stesso pianeta?

La tradizione culturale si cementifica attraverso le nostre passate trasgressioni. Se l'umanità

deve evolversi e passare oltre all'abuso di animali, dobbiamo sradicare tutti i concetti di

tradizione, dove per tradizione si intende la costruzione dell'ego, passata di generazione in

generazione, e cancellare la paura del cambiamento. La tradizione non è, e non sarà mai

una scusa valida per gli atti che abbiamo commesso come specie e specialmente non per i

continui omicidi e sfruttamento di esseri senzienti..

Nella situazione con non vegano usa la tradizione come scusa, chiedi:

"La mutilazione dei genitali femminili è moralmente giustificabile perché è una tradizione?"

29
"La macellazione dei delfini in Giappone, è moralmente giustificabile perché è una

tradizione?"

"È moralmente giustificabile un combattimento fra cani solo perché parte della Cultura e

della tradizione?"

"Con questi concetti in mente, pensi che la cultura e la tradizione, siano dei buoni indicatori

per la nostra moralità?”

30
I NOSTRI ANTENATI
MANGIAVANO
ANIMALI/SIAMO EVOLUTI
MANGIANDO ANIMALI

Quando si parla di veganismo, una delle più strane ma molto usate giustifiche morali per

uccidere animali, è che i nostri antenati lo facevano. Di solito sentiamo persone che dicono

"tu non saresti qui se i tuoi antenati non avessero mangiato carne", che non è

necessariamente sbagliato, ma perché basiamo la nostra moralità sulle azioni dei nostri

antenati, umani primitivi che non avevano nessuna percezione della moderna moralità e

facevano cose non etiche come l'omicidio e lo stupro senza conseguenze?

31
Se mangiare animali è accettabile visto che i caernicoli lo facevano, allora lo stupro e

l’omicidio devono anche essere giustificabili?

Chiedi al non vegano con cui stai parlando, “pensi che dovremmo basare la nostra moralità

delle nostre azioni sui nostri antenati primitivi?” o, “se è moralmente giustificabile mangiare

animali poiché i nostri antenati lo facevano, non significa questo che sia moralmente

giustificabile uccierci l’un l’altro, perché i nostri antenati lo facevano?”.

Se i non vegani vogliono davvero vivere come i loro antenati, allora dovrebbero mangiare

con una dieta con forte tendenza vegana, con l’eccezione di alcuni occasionali insetti.

Dovrebbero anche dormire all’aperto, non usare la tecnologia, parlare in primitivo e

linguaggi sottosviluppati, essere eccitati dalla scoperta del fuoco e avere rapporti incestuosi.

32
Un’altra cosa che possono dire le persone, simile alla scusa degli antenati, è che “abbiamo

sempre mangiato carne”. Guardare nel passato per vedere come dovremmo vivere e basare

le nostre azioni su quello che abbiamo o non abbiamo fatto per un lungo periodo di tempo,

non è certamente una buona idea; se lo avessimo fatto fino ad adesso, avremmo ancora la

schiavitu’ e l’apartheid.

Se qualcuno tira fuori l’argomento “l’abbiamo sempre fatto”, chiedigli, “ci fu un tempo in cui

trattare le donne inferiormente rispetto ad un uomo era accettato; questo fa sì che trattare

una donna in questo modo sia oggi moralmente accettato?.

Strettamente legato all’argomento antenati, è quello che il mangiare carne ci ha aiutato ad

evolvere negli esseri che siamo oggi, e proprio per questo, siamo giustificati moralmente a

continuare a mangiare animali.

E’ comunemente e largamente accettato, che siamo evoluti dai primati che sono sopravissuti

con una dieta prevalentemente composta da frutti, nocciole, foglie e insetti occasionali, ma

le nostre diete sono cambiate ed evolute in quanto l’ambiente è cambiato ed evoluto

anch’esso.

E’ spesso citata la ragione che noi siamo intelligenti, perché abbiamo mangiato carne, e molti

non vegani proclamano che questo ci ha aiutato a svilupparci ed evolverci. Anche se fosse

vero, non ha nessuna rilevanza nella società di oggi, perché il nostro cervello non si sviluppa

ogni volta che mangiamo un big mac, come non si evolve ogni volta che entriamo da

Nando’s. Anzi, abbastanza al contraio.

33
Come spiegato nella sezione di questo libro sulla nutrizione, mangiare prodotti animali è un

impedimento alla nostra salute, contrariamente ad essere un beneficio. Consumare cibi che

hanno un impatto negativo sulla nostra salute, non può essere considerato di aiuto per

l’evoluzione della nostra specie. Proprio per il consumo di prodotti animali, stiamo morendo

sempre piu’ giovani di quello che dovremmo.

Accoppiamo questo, con il fatto che l’allevamento intensivo è il maggior responsabile delle

emissioni di gas serra, piu’ dell’intero sistema di trasporti della terra combinati insieme, ed

è la causa principale della distruzione delle foreste pluviali, delle zone oceaniche morte, delle

specie in via di estinzione, dell’erosione del suolo, della desertificazione delle terre, e di

moltri altri problemi ambientali; sta diventanto sempre piu’ evidente che il futuro della

nostra evoluzione dipenda dal fatto di non mangiare animali. Le Nazioni Unite, hanno infatti

stabilito che il mondo ha bisogno di un cambiamento ad una dieta basata sui vegetali, per

evitare i peggiori effetti del cambiamento climatico. (http:// www.cowspiracy.com/facts/ -

per tutti i fatti ambientali)

Inoltre, ci sono altre teorie per quanto concerne lo sviluppo del nostro cervello. La prima è

che noi abbiamo cominciato a mangiare cibi amidacei cucinati, e piu’ cibi ricchi di carboidrati

densi. Questi amidi sarebbero stati subito disponibili, e con il cervello che usa il 60% della

glicemia del corpo umano, una così alta richiesta di glucoso, non sarebbe stata accolta in una

dieta a basso contenuto di carboidrati.

Un'altra idea è che noi abbiamo espanso la nostra coscienza consumando funghi

allucinogeni, che ci hanno permesso di accedere ad aree del nostro cervello

precedentemente inesplorate, che ci ha permesso di essere piu’ attenti e intelligenti

34
Ora, indubbiamente mangiare animali, ci ha permesso di sopravvivere attraverso tempi di

scarsezza di cibo, ma come per le fondamenta della nostra società che è stata costruita sulla

schiavitu’, non giustifica la schiavitu’ nel mondo di oggi; il fatto di mangiare animali ci ha

aiutato fino a questo punto o ci ha aiutato in passato; questo non giustifica il fatto di

mangiare animali nel mondo odierno.

Nella società contemporanea, non abbiamo bisogno di mangiare animali o le loro secrezioni,

e facendo questo, accorciamo la nostra aspettativa di vita, distruggiamo il pianeta e

causiamo un inimmaginabile danno non necessario, ad esseri viventi innocenti.

SE NON MANGIAMO
ANIMALI IL LORO
NUMERO AUMENTERA’
FINO AD ESPLODERE

Questa scusa sembra abbastanza comica, ma penso che sia una scusa molto valida se non si

conosce la risposta. Questa idea comporta che se noi non mangiamo più animali, saranno

rilasciati liberi e causeranno danni all'ambiente, o saranno tutti macellati e poi scartati.

35
Per smontare questa cosa, dobbiamo sottolineare il fatto che l'allevamento di animali

funziona in un sistema di domanda e offerta; noi domandiamo prodotti più di quelli che

vengono forniti. Gli allevatori allevano tanti animali solo quanti possono venderne, non

allevano un numero maggiore di animali, perché semplicemente non è economicamente

sostenibile. Ora, siccome il mondo non diventerà vegano in una notte, ma sarà un processo

graduale in un lungo periodo, questo significa che nel mentre che sempre più persone

diventeranno vegane, meno animali saranno allevati in proporzione all'ascesa del

veganismo.

Quando questo movimento continuerà in questa direzione, e un giorno il mondo sarà

vegano, gli allevatori semplicemente non alleveranno più animali. Di conseguenza, non

finiremo mai nella situazione dove miliardi di animali saranno rilasciati allo stato selvatico o

macellati per poi essere scartati.


36
Quando applichiamo la legge della domanda dell'offerta, si capisce bene che questa scusa è

falsa.

La conversazione di solito potrà andare al fatto che il non vegano dirà che questi animali si

estingueranno. Questo è un argomento interessante, perché ovviamente il numero di questi

animali declinerà esponenzialmente fino al punto dell'estinzione. Ci sono un paio di

considerazioni che dobbiamo valutare: in primo luogo, gli animali che noi mangiamo e

sfruttiamo per il cibo non sono animali naturali, sono stati addomesticati, selezionati per

l'allevamento e modificati in qualche maniera; questo significa che il loro scopo era quello

di non esistere.

Le mucche da latte sono state modificate per produrre 10 volte di latte in più di quello che

farebbero naturalmente. Le galline ovaiole sono state allevate per produrre fino a 300 uova

all'anno, invece delle 10-20 che produrrebbero naturalmente. I polli da carne, sono stati

selezionati per crescere in maniera abnorme ad una velocità incredibilmente elevata e le

pecore sono state modificate per produrre più lana di quello che farebbero naturalmente e

spesso fanno nascere più agnelli di quelli che dovrebbero far nascere in natura.

A causa di queste modifiche, è improbabile che qualcuno di questi animali sopravviverebbe

allo stato brado, perché hanno bisogno degli umani che se ne prendano cura. Alla fine,

avremo la scelta o meno di voler sostenere una popolazione in salute di questi animali o

scegliere eticamente di cessare la loro esistenza e invece rimpiazzarli con la loro naturale

biodiversità. Teoricamente potremmo essere in grado di reintrodurre molte specie

selvatiche nel loro habitat naturale perché non richiederebbero più un’area così vasta per

gli allevamenti di animali.

37
Ci saranno certamente ancora dei santuari, dove gli animali salvati potranno vivere la loro

vita, e ci sarà sicuramente un'abbondanza di persone che sarà felice di spendere tempo e

denaro per occuparsi di questi animali e dare loro tutta l'attenzione di cui hanno bisogno.

Penso che sia importante anche notare che molti di questi animali non sono nativi dei paesi

in cui sono artificialmente allevati. Per esempio, la pecora non è nativa dell'America e non

dovrebbe essere lì, ma sfortunatamente, il suo habitat naturale è stato distrutto per fare

posto agli allevamenti intensivi. Inoltre, gli animali selvatici, sono cacciati e uccisi proprio per

proteggere il gregge.

Penso che se qualcuno menziona l'estinzione, è importante indicare che l'allevamento di

animali è la causa principale dell'estinzione delle specie - e noi siamo nella più grave e larga

estinzione di massa delle specie degli ultimi 65 miliardi di anni. Se hanno a cuore l'estinzione,

dovrebbero veramente diventare vegani!

38
I DIRITTI UMANI SONO
PIU’ IMPORTANTI

È divertente quando dici alle persone che sei un attivista vegano, o solamente un sostenitore

dei diritti animali, all'improvviso diventano le persone più umanitarie che ci siano. La scusa

"ma non dovremmo concentrarci sul risolvere i problemi umani" viene usata per giustificare

il continuo consumo di prodotti animali. Ma è veramente una scusa giustificabile, dovremmo

pensare prima ai problemi degli umani?

Uno dei problemi chiave di questa scusa è che può essere applicata a qualsiasi cosa. se

qualcuno dicesse "penso che sia veramente importante aiutare i senzatetto" potresti dire

"ma non dovremmo preoccuparci della Siria?" oppure "penso che dovremmo indirizzare i

nostri sforzi verso i disabili" o uno potrebbe dire, "ma non dovremmo essere più preoccupati

39
dello sfruttamento dei lavoratori nel Bangladesh?". Tutti questi problemi hanno bisogno di

una soluzione, ma niente si può risolvere svalutando una di esse.

Essere vegani è tanto semplice, quanto non mangiare proteine animali, non indossare pelle

animale, non comprare cosmetici testati sugli animali e non supportare il loro sfruttamento.

Puoi essere umanitario ed essere vegano. Puoi essere un volontario per i senzatetto, e puoi

costruire scuole ed ospedali in paesi poveri ed essere allo stesso tempo vegano. Essere

vegani, è un’azione passiva, richiede veramente poco da un individuo.

Uno dei principali problemi di questa scusa, è che sottolinea veramente il credo che molte

persone hanno, ovvero che gli umani non sono animali e noi esistiamo come razza superiore

o separata dal regno animale. È una chiara accusa della mentalità specista, che ha la nostra

società.

E oltre a questo, quello che i non vegani non sembrano realizzare è che se tutti diventassero

vegani, non solo finirebbe lo sfruttamento animale, ma finirebbe la maggior parte dei

problemi con i diritti umani che fronteggia la nostra specie al giorno d'oggi.

Noi coltiviamo abbastanza cibo per nutrire 12 miliardi di persone, e in un mondo con 7

miliardi e mezzo di persone, circa 800 milioni di persone vivE sotto la soglia della fame per

la scarsezza di cibo - cibo che abbiamo, ma che usiamo per nutrire gli animali cosìcche noi

possiamo mangiare la loro carne. Infatti gli Stati Uniti da soli, potrebbero nutrire ogni singola

persona di quegli 800 milioni, con il grano che usano per dare agli animali allevati.

40
Inoltre, l'82% di bambini affamati, vive in quei paesi dove il cibo è coltivato per nutrire gli

animali d'allevamento. Diventare vegani vorrebbe dire far finire questa distribuzione

diseguale di cibo.

Se tutti diventassimo vegani, finirebbe lo sfruttamento dei lavoratori migranti e delle

persone in povertà, che lavorano nei macelli e hanno i più alti tassi di suicidio, uso di droghe

e abuso di alcol, disturbi da stress post traumatici, depressione e ansia.

Se tutti diventassimo vegani, finirebbe lo sfruttamento dei lavoratori di pellame in india,

Bangladesh e negli altri paesi del terzo mondo, dove il 90% di lavoratori muoiono prima di

avere 50 anni e hanno bambini che nascono pesantemente disabili a causa dei prodotti

chimici avvelenati che usano nella produzione di pelle.

Se tutti diventassimo vegani, finirebbe lo sfruttamento di gruppi tribali in Amazzonia, quelle

comunità che sono state sradicate e distrutte per far posto alle industrie agricole animali,

che distruggono sempre più la foresta pluviale.

Diventare vegani ci permette di essere più in contatto con la nostra compassione innata, se

tutti diventassimo vegani, la società diverrebbe, in modo naturale, più gentile e amorevole.

Come potremmo fare del male ad un essere vivente come società, se sentiamo che infliggere

sofferenza su un pollo sia immorale?

Confrontandoci con il fatto di quanta sofferenza umana è richiesta per produrre prodotti

animali che mangiamo e indossiamo, diventa ovvio che ogni tentativo di ridimensionare la

sofferenza degli animali con quella umana non è solo ingenua, ma anche mal concepita.

41
La scusa "ma non dovremmo concentrarci sui problemi dei diritti degli umani" non è

giustificabile, perché essere vegani significa che ci stiamo concentrando sui diritti umani. Se

ci importa veramente la sofferenza degli umani dovremmo essere tutti vegani.

Se ti confronti con questa scusa prova a chiedere: "pensi che sia strano che abbiamo

abbastanza cibo per 56 miliardi di animali di terra ogni anno, e ci sono 800 milioni di persone

che vivono sotto la soglia della fame?"

LE PIANTE PROVANO
DOLORE

Questa è una scusa che sento piu’ spesso di quanto mi sarei aspettato. Anche prima di essere

vegano, non ho mai considerato che le piante provano dolore e sofferenza quando le

mangiamo, ma per qualche motivo da quando sono vegano, è una frase che ricorre molto

spesso.

Prima di tutto, ovviamente, vediamola dal punto di vista scientifico. Ad una pianta manca un

sistema nervoso centrale, i recettori del dolore ed un cervello; questo significa che non

hanno l’abilità di provare dolore.

42
Se consideriamo che la ragione principale per cui gli umani e i non umani sentono il dolore,

è per avvertirci che siamo in pericolo o ci stanno facendo del male e dobbiamo scappare da

quella situazione in cui siamo; una pianta non si può muovere, quindi ogni dolore è

inevitabile, facendo della sua vita una tortura. E qui arriviamo alla domanda, perché le piante

sarebbero evolute con caratteristiche così orribilmente debilitanti e distruttive, andando

così incontro allo scopo principale dell’evoluzione?

Se osserviamo la riflessione “le piante provano dolore” da un punto di vista creazionale,

perché un Dio benevolo e compassionale, avrebbe inflitto una lezione così orribile alle

piante? Perché avrebbe permesso una sofferenza così terribile, se non servisse per la loro

soppravivenza?

Penso che la confusione riguardante piante e dolore derivi dal fatto che è vero che sono vive

e conducono varie attività a livello cellulare, come girarsi dalla parte del sole. Infatti, le

43
piante sono capaci di fare cose incredibili, ma non lo fanno con coscienza o ad un livelllo

cognitivo, pertanto non sono senzienti.

Penso sia una buona idea sottolineare questo concetto alla gente che afferma che le piante

reagiscono ma non rispondono. Una venere acchiappamosche, cattura una mosca, non

perché consciamente si accorge che quell’insetto è atterrato su di lei, ma perché reagisce

alla pressione causata dal peso dell’insetto. Questo è il motivo che la venere

acchiappamosche si chiude pressochè sempre allo stimolo, anche ad esempio per mozziconi

di sigaretta. Una mucca invece, non mangerà mai mozziconi di sigaretta solo perché

qualcuno gliel’ha messo in bocca, perché una mucca risponde con coscienza.

Se tralasciamo la scienza al fatto che le piante provino dolore o no e ci concentriamo da un

punto di vista etico, sono dubbioso sul fatto che qualcuno pensi veramente che buttare un

cavolfiore nell’acqua calda e bollire dei polli vivi (processo che talvolta capita nella

macellazione dei polli) sia la stessa cosa. Nessuno pensa che tagliare il collo di una mucca è

simile a tagliare gli steli di un broccolo, o castrare un maiale sia simile a pelare una patata.

Ma diciamo che la persona con cui stai parlando è fermamente convinta che le piante

provino dolore come gli animali – ci vogliono 16 chili di piante per creare 1 chilo di carne

animale; ciò significa che piu’ piante sono uccise, nella produzione di prodotti animali

rispetto ai prodotti vegani. Oltre a ciò, è importante annotare che la distruzione del 91%

della foresta amazzonica, è dovuta all’agricoltura animale, dove milioni di alberi sono stati e

continuano ad essere distrutti proprio a causa del consumo di proteine animali.

44
Così, se la persona con cui stai parlando crede veramente che le piante provino dolore e

sono senzienti, ricordagli che consumando prodotti non vegani non solo stanno causando la

sofferenza di animali, ma anche causando la conseguente sofferenza di una quantità di

piante enorme.

Ad essere onesti, quando questa scusa salta fuori, evito di parlare di scienza o del fatto che

le piante abbiano o no l’abilità di provare dolore, perché a volte la gente dice “ma la scienza

va avanti” e ci si ferma a questo punto. Preferisco tirare in ballo la questione delle enormi

quantità di piante che servono per cibare gli animali. Prova a chiedere:

“Per l’interesse della discussione, supponiamo che le piante provino dolore; sei al corrente

che per produrre un chilo di carne, ci vogliono 16 chili di piante, facendo in modo che una

piu’ grande quantità di piante sia uccisa per produrre prodotti animali che prodotti vegani?”

Puoi anche chiedere, “Se tu stessi guidando per una strada ed un cane all’improvviso saltasse

in strada davanti alla tua auto, sterzeresti su un letto di fiori per evitare il cane?” Questo

rinforza il concetto che nella mente delle persone c’è una differenza tra animali non umani

e piante, perché in quella situazione sceglieremo sempre di evitare il cane e colpire le piante.

45
GLI ANIMALI NON
PROVANO DOLORE E
NON SOFFRONO COME
FACCIAMO NOI

Continuando con la scusa “le piante provano dolore”, penso sia importante discutere se gli

animali provino dolore o no, o perlomeno se lo provino in maniera simile agli esseri umani.

Nella fattispecie, i non umani non hanno cervelli, cosa che spaventa molto le persone.

Abbiamo leggi da molto tempo per il trattamento “umano” degli animali, comunque il

punto è che riconosciamo che se abusiamo di un cane, saremo puniti per averlo fatto,

perché capiamo che il cane prova dolore e ha la capacità di soffrire. Se facciamo questa

comparazione con la scusa che le piante provano dolore, non abbiamo nessuna legge che

mi vieta di andare là fuori e strappare tutti i petali da una margherita.

Un altro esempio potrebbe essere la maniera in cui macelliamo gli animali; ovviamente tutti

riconosciamo che ciò che avviene nei macelli può essere di tutto ma non umano – la

macellazione compassionevole dopo tutto è un ossimoro. Non può esistere. E’importante

comunque annotare, che abbiamo metodi che si suppone abbiano come fine la riduzione

della sofferenza degli animali; la ragione per cui questo è importante, è che significa che la

nostra società riconosce che gli animali che uccidiamo, hanno l’aiblità di provare dolore e

sofferenza.

46
Da una prospettiva scientifica, gli animali non umani hanno la stessa o pressochè identica

area del cervello coinvolta, quando si tratta di processare il dolore, e mostrano

comportamenti di paura simili agli umani. Quando i nostri compagni animali sono impauriti,

agiscono come noi esseri umani, mostrando comportamenti inusuali come correre avanti e

indietro, emettere grida di dolore e pulsazioni del cuore piu’ veloci come respirazioni piu’

affannose.

Molti non vegani pensano che i pesci non provino dolore, ma è scientificamente provato

che invece provino dolore e mostrino comportamenti insoliti in situazioni di pericolo. Inoltre

i pesci hanno neuroni sensoriali identici a quelli umani. Quando della morfina viene

somministrata a pesci che mostrano paura, i loro sintomi scompaiono, proprio come in noi

esseri umani.

47
Gli esseri viventi hanno bisogno di sentire la paura per sopravvivere, per il bisogno di

scappare dalle situazioni pericolose o dalle situazioni di pericolo.

Abbiamo stabilito che gli animali provano dolore fisico, ma è ben documentato che provano

soffereza emozionale come fa un umano. Le mucche possono piangere i loro cuccioli per

ore, le orche dimostrano di piangere per la scomparsa della loro prole e animali come i cani

soffrono dall’ansia della separazione del loro compagno umano.

Adesso che abbiamo stabillito che gli animali provano paura sia come emozione, sia a livello

fisico, la questione è: provano dolore tanto quanto gli esseri umani? Potrebbe essere

concepibile, visto che è un’idea ignorante ma comunemente accettata, che gli esseri umani

soffrano di piu’ perché intellettualmente sofisticati. Non c’è comunque nessuna evidenza a

supporto di questa teoria, anzi è plausibile e piu’ corretto pensare l’idea opposta.

Se confrontiamo per esempio un cane che si rompe la gamba, rispetto ad un umano che se

la rompe, potremmo dire che il cane soffre di piu’ per via di certe differenze cognitive. Un

umano è conscio che il problema può essere curato e trattato e il dolore può cessare. D’altra

parte il cane non capirebbe cos’è successo, e non saprebbe quando e se il dolore

cesserebbe, facendo diventare la sua esperienza peggiore.

Ma davvero è irrilevante il grado di sofferenza animale, potrebbe essere maggiore degli

umani, potrebbe essere minore. Tutti quanti abbiamo diverse soglie di dolore, ma sapendo

questo, niente può giustificare infliggere dolore non necessario. Voi potreste sentire meno

dolore rispetto a me, ma non sarebbe accettabile per me farvi intenzionalmente del male.

48
Non importa che tipo di esperienza del dolore che hai; la cosa importante da capire è che tu

hai la capacità di sentire dolore. La stessa cosa si applica agli animali, il fatto che possano

provare dolore, significa che hanno la preferenza di evitarlo, ed è un nostro obbligo morale

di assicurarci che il dolore non necessario ad un essere vivente non sia perpetrato.

49
E’ LA CATENA
ALIMENTARE

Le catene alimentari sono incredibilmente importanti, simboleggiano qualcosa che è parte

dell’ordine naturale delle cose ed esistono in un ecosistema. Aiutano le popolazioni a

mantenersi in salute e assicurano che l’ecologia naturale sia ben bilanciata.

Quello che facciamo agli animali è farli riprodurre selettivamente, li inseminiamo

artificialmente, li mutiliamo e li alleviamo, prima di portarli in camion diretti ai macelli, dove

gli teniamo appesi a testa in giu’, gli uccidiamo, facciamo uscire il loro sangue; tutto questo

è qualcosa di quanto piu’ lontano possibile da una catena alimentare.

50
La catena alimentare che abbiamo creato per noi stessi, è un costrutto umano che giustifica

un atto interamente non necessario – ignora completamente la complessa e interconnessa

rete di vita che forma i nostri ecosistemi.

E’ un concetto che per convenienza, abbiamo costruito per asserire e confermare la nostra

posizione di dominio come razza dominante. Ci consente di macellare miliardi di animali

ogni anno, vivendo in un’illusione che faccia parte di un processo naturale. Crediamo

questo, grazie al fatto che ci siamo posizionati alla sommità di un sistema gerarchico in cui

siamo a capo e in cui abbiamo il diritto allo sfruttamento altrui.

51
Ogni atrocità umana commessa, e stata perpetrata sotto l’illusione di un potere auto-

nominato, come quando i Nazisti si considerano superiori agli Ebrei, come quando i bianchi

si considervano superiori ai neri, o come quando una religione si considera superiore ad

un’altra o quando noi umani ci consideriamo superiori agli animali.

La catena alimentare adotta una corrente di pensiero del “potrebbe essere giusta”, dove la

gente crede che, siccome abbiamo l’abilità fisica di schiavizzare e sfruttare gli altri, siamo

moralmente perdonati nel farlo.

Ma essendo in questa posizione di potere, abbiamo la responsabilità di prenderci cura dei

piu’ deboli, dei vulnerabili, di quelli che sono meno abili di noi. Le catene alimentari in natura

esistono perché devono esistere. Il predatore deve uccidere per sopravvivere. Noi non

abbiamo bisogno di uccidere nessuno per vivere, significa che non dobbiamo usare la nostra

presunta superiorità per uccidere gli altri; possiamo usare la nostra abilità per occuparci

degli altri e creare un mondo migliore – abbiamo un obbligo morale per farlo.

Come umani, abbiamo un obbligo morale, cioè possiamo prendere decisioni basate su

concetti di giusto o sbagliato, e cosa piu’ importante, possiamo essere considerati

responsabili per le azioni che perpetriamo. Il nostro obbligo morale ci impone, quando

siamo nella situazione di scegliere se infliggere o no sofferenza non necessaria, di poter

esssere ritenuti responsabili se scegliamo di voler infliggere sofferenza non necessaria.

52
SIAMO PIU’ INTELLIGENTI

Come specie siamo fieri della nostra intelligenza e abbiamo realizzato delle cose incredibili,

ma sfortunatamente l’idea che l’intelligenza definisca il poter vivere, può a volte diventare

la forza motrice del perché giustifichiamo l’allevamento e l’uccisione di animali.

53
Immediatamente quest’idea crea una serie di problemi, ad esempio è stato dimostrato che

i maiali sono piu’ inteligenti dei cani, infatti hanno le stesse abilità cognitive di un bambino

di 3 anni: dovremmo così mangiare cani e non maiali? Inoltre, gli animali che noi mangiamo,

le mucche, le pecore, i polli, ecc. sono convenzionalmente piu’ intelligenti rispetto a molti

altri animali che esistono su questo pianeta; se dovessimo mangiare animali in proporzione

alla loro intelligenza, dovremmo vivere di insetti.

Ma se ci pensi, se noi mangiassimo cibo specifico in base all’intelligenza, allora dovremmo

mangiare le ultime specie meno intelligenti, cioè le piante. Le piante sono l’ultima specie

per intelligenza, poiché non hanno capacità cognitive come gli animali; in questa maniera,

se crediamo veramente che la vita dipenda dall’intelligenza, dovremmo essere tutti vegani.

Uno degli altri problemi dell’intelligenza, è che è un concetto molto soggettivo, come disse

Einstein “se giudichi un pesce nella sua abilità di scalare un albero, quello spenderà la sua

intera esistenza credendo di essere uno stupido.”

Ma quando ci pensi, che cosa ha a che fare l’intelligenza con il merito di vivere? Perché

qualcuno piu’ intelligente dovrebbe vivere di piu’ rispetto a qualcuno meno intelligente?

Non ha nessun senso. Come specie, la maggiorparte di noi si prende i meriti per lavori fatti

da qualcun altro; la gente chiede “ma gli animali non hanno mai costruito navicelle spaziali

e non sono mai stati nello spazio” – ed io chiedo “hai mai costruito navicelle e volato nello

spazio?”. Oppure “ma abbiamo composto sinfonie” e io chiedo “hai mai composto una

sinfonia?”.

Quando qualcuno tira fuori questo argomento, prova a chiedere:

54
“L’intelligenza definisce se una vita è meritevole di essere vissuta?”

“La tua vita è migliore di qualcuno che ha difficoltà ad apprendere?”

“Se l’intelligenza significa dominazione, significa che qualcuno con un QI alto può fare ciò

che vuole di qualcuno con un QI basso?

“E’ stato dimostrato che un maiale è piu’ intelligente di un cane, significa che comincerai a

mangiare cani invece che maiali?”

Penso inoltre che dev’essere detto, che nonostante tutta la nostra intelligenza e i nostri

progressi tecnologici, facciamo le cose meno intelligenti di qualunque altra specie. Siamo

l’unica specie che distrugge il pianeta, l’unica casa che abbiamo. Consumiamo senza pensare

all’impatto che hanno le nostre azioni. Stiamo distruggendo le foreste amazzoniche e gli

oceani ad un ritmo spaventoso, e stiamo inquinando così tanto che il nostro mondo si sta

letteralmente distruggendo davanti ai nostri occhi; inoltre si sta facendo così poco per

salvaguardare il futuro della nostra specie.

Se guardiamo il nostro modo di agire, certamente non rappresentiamo le azioni di una

specie intelligente.

55
FACCIAMO UN FAVORE
AGLI ANIMALI NEL DARGLI
UNA VITA

A volte le persone usano la scusa, “se non fosse per noi, questi animali non sarebbero mai

nati, dovrebbero essere grati” – cominciamo ad applicare questa logica agli umani. Se un

bambino nasce in una famiglia abusiva, dove è regolarmente picchiato e maltratto,

malnutrito ed eventualmente muore a causa di tutti gli abusi, noi penseremmo “almeno i

genitori di quel bambino gli hanno dato la possibilità di venire al mondo?”

Oppure, consideriamo un bambino siriano che ha conosciuto solamente violenza e paura.

56
La sua famiglia è stata uccisa dalal guerra e nel tentavido di scappare da questo inferno che

è la sua esistenza, incontra altri profughi che tentano un pericoloso viaggio verso l’Europa in

barca. Ma la barca ondeggia nell’oceano e il bambino, confuso e spaventato, per via di

quell’orribile esistenza che gli è stata data, cade e annega. Quel bambino dovrebbe essere

grato per il fatto di aver avuto una chance di essere esistito? Noi lo saremmo?

Una donna che nasce in ambienti di papponi, e passa la sua intera esistenza a prostituirsi,

dovrebbe essere grata ai suoi padroni?

E circa gli esseri non umani? Se allevo cani e gli permetto di esistere, ma poi lo mutilo, abuso

di lui, ed infine lo uccido, sono una buona persona per aver permesso a quell’animale di aver

comunque vissuto?

Se allevo gatti e poi li rinchiudo in gabbie metalliche da cui non possono scappare, non

permettendogli di uscire e respirare aria fresca, prendendogli e tagliandogli la gola, sarei una

persona giusta, perché senza di me quegli animali probabilmente non sarebbero

sopravissuti?

Fai alle persone queste domande. Metti gli animali che amiamo, nella posione degli animali

che mangiamo e chiedi se siamo delle persone buone, nel dargli un’esistenza.

Trovo questa scusa incredibilmente arrogante, infatti puo’ essere usata solo da un

oppressore. E’una scusa che può essere usata solo da qualcuno che vive una vita agiata,

perché nessuno che ha provato un minimo di sofferenza direbbe mai che gli animali

dovrebbero essere grati per essere messi al mondo.

57
La maniera migliore e piu’ ovvia per decidere se questo sia un argomento meritevole, è

metterla sull’empatia. Per capire veramente se la “vita” che stiamo dando a questi animali

sia un favore, abbiamo bisogno di immedesimarci nella loro posizione.

Mettiamola in questa maniera; ti è stata data l’opportunità di esistere, ma in cambio sarai

separato dalla madre, sarai ingravidata forzatamente ed ogni volta che darai alla luce un

bambino, questo sarà portato via da te. Sarai in uno stato perpetuo di paura, rimarrai infetta

e abusata dalle persone che ti tengono prigioniera. Quando finalmente sarai troppo debole,

ti accascerai al suolo e prima di morire, sarai appesa a testa in giu’, ti taglieranno la gola che

sanguinerà fino alla tua morte. Accetteresti questa vita? Saresti grata e penseresti “grazie,

che gentilezza. Se non fosse stato per voi, non avrei mai avuto questa meravigliosa

opportunità!”

Pensi che un maiale che passa tutta la sua vita confinato in uno spazio stretto, con periodi

molto lunghi intrappolato in posti così stretti da non potersi nemmeno girare su se stesso,

dovrebbe essere riconoscente? Tu saresti riconoscente, se vedessi i tuoi bambini presi e

portati via da te, e mutilati davanti ai tuoi occhi? Che cosa proveresti per chi ti castra e taglia

le parti del tuo corpo? Queste sono tutte domande che puoi fare ai non vegani quando

asseriscono che gli animali dovrebbero essere riconoscenti per essere stati messi in vita.

La vita che diamo a questi animali, non può nemmeno essere considerata vita, perché negli

occhi di quegli esseri, quello è un inferno. Non hanno nulla per cui essere riconoscenti.

Facciamo le cose piu’ indicibili e terribili a queste creature innocenti. Gli trattiamo come

oggetti su cui abbiamo il dominio, infliggiamo violenze inamissibili e abbiamo ancora il

coraggio di dire che dovrebbero essere riconoscenti per la vita che gli abbiamo donato.

58
La gallina ovaiola chiusa in una gabbia dovrebbe essere grata. Il vitello ucciso per il latte

dovrebbe essere grato. Il coyote ucciso per la pelliccia dovrebbe essere grato. Il maiale ucciso

in una camera a gas dovrebbe essere grato. La mucca a cui viene puntata un coltello alla gola

dovrebbe essere grata. Il pesce tirato fuori dall’oceano dovrebbe essere grato. Le cavie da

laboratorio dovrebbero essere grate.

L’unico momento della loro vita in cui gli animali provano un senso di gratitudine è quando

la loro vita è finita, e la paura inflitta su di loro è cessata. L’unica gratitudine che proveranno

questi animali, è sapere che non dovranno mai piu’ guardare gli occhi una specie, che crede

che sia giusto trattarli come comodità.

Chiedi alla persona che usa questa scusa “pensi che potresti andare al mattatoio, guardare

un animale che sta per essere ucciso negli occhi e dirgli che dovrebbe essere grato per la vita

che gli è stata data?”

59
NON POSSIAMO
SOLAMENTE MIGLIORARE
LA VITA DEGLI ANIMALI?
La maggiorparte dei consumatori di prodotti animali, dichiara che a loro importa il benessere

degli animali e che la maniera che abbiamo di allevarli e accudirli è crudele. Questo

parzialmente è il perché molte persone pagano di piu’ per uova da galline allevate a terra e

prodotti biologici. Io pensavo lo stess,o prima di diventare vegano, compravo sempre uova

da galline allevate a terra, credendo che le galline ovaiole avessere condotto una vita felice

e piena. Questo fatto, cioè comprare prodotti animali con etichetta che riporta un benessere

per gli animali elevato, può essere un punto a nostra favore, perché dimostra che la persona

con cui stiamo parlando, prova compassione per gli animali, di qualche tipo.

60
Ma vediamo, la scusa “compassionevole”, “elevato benessere”, “locale”, “biologico”

giustifica moralmente lo sfruttamento e l’uccisione dell’animale?

Prendere una gallina ovaiola, tirarla fuori da una gabbia, per metterla dentro un posto

sovraffolato, è d’aiuto come dare ad un prigioniero, un cuscino dove appoggiare alla testa,

nel mentre si pratica il “waterboarding22”, etichettando l’azione come “prigioniero torturato

umanamente”.

Jeffrey Dahmer [il mostro di Milwaukee] 23 era un serial killer che drogava le sue vittime

prima di ucciderle; così facendo le vittime non si accorgevano di stare per morire, non

soffrivano e non provavano paura (dove abbiamo già sentito queste scuse?) – questo

significa che era un serial killer umano? Era un serial killer etico o ad alto valore umano?

La realtà è che, non importa quale trattamento o privilegio gli animali ricevono, se sono

destinati ad essere uccisi, sfruttati o abusati in qualche maniera, non c’è nessuna maniera

etica o umana per trattarli. L’unica maniera umana per macellarli, è non macellarli. Gli unici

polli felici, sono quei polli liberi, veramente liberi, non “allevati a terra”.

La macellazione umana è un ossimoro, che sia un’uccisione gentile o uno sfruttamento felice.

Certamente migliorare le loro condizioni è meglio di niente, come è meglio prendere del

paracetamolo per un braccio rotto che nulla; ma non è quella la risoluzione del problema, e

di certo non provvede nessun reale sollievo.

22
https://it.wikipedia.org/wiki/Waterboarding
23
https://it.wikipedia.org/wiki/Jeffrey_Dahmer
61
Infatti, questi cambiamenti al benessere animale, hanno solamente l’effetto di

addormentare la coscienza del cosumatore, cosa molto pericolosa perché non solo rafforza

l’idea che c’è una maniera etica di macellare gli animali, ma induce al consumatore a

comprare un prodotto e pensare di donare all’animale una vita felice. Questo è il motivo per

cui è così importante non perpetuare queste nozioni di benessere, perché se lo facciamo

provochiamo una grande ingiustiza all’animale che soffre. E’ importate che quando parliamo

a persone non vegane, che diamo messaggi chiari che contengano “non c’è il modo giusto

di fare cose sbagliate” e se qualcuno menziona galline allevate a terra o qualcosa di simile,

prova a dire cose del tipo “comprare uova di galline allevate a terra dimostra che ti importa

degli animali; ma sai che comunque quel messaggio di “allevate a terra” è un messaggio

meramente di marketing, perché quegli animali sono allevati in grossi capannoni dove non

c’è aria fresca e luce del sole – e i pulcini maschi sono triturati vivi e infine le galline ovaiole

finiscono per essere macellate?”.

Allevate a terra è un tentativo indecente da parte dell’industria, di ingannare i clienti e fargli

credere che sia piu’ etico e moralmente giusto comprare il loro prodotto, facendolo inoltre

pagare di piu’. Elevato benessere è un inganno, atto a far pensare la gente che gli animali

abbiano vissuto felici; ma come sappiamo, non importa quale etichetta sia sul prodotto,

l’animale è morto nello stesso mattatoio, ucciso dagli stessi metodi degli altri animali che

sono nelle gabbie. Quando una persona ti chiede questo, prova a dire “gli animali che sono

allevati nelle fattorie locali, sono macellati in posti diversi, o sono uccisi negli stessi posti

degli altri?

Il problema è che, non importa quanto una bella vita l’animale abbia vissuto; nel momento

che gli sfruttiamo, di qualcosa che è di loro proprietà e poi eventualmente gli portiamo nei

mattatoi per ucciderli, questo è abuso. Gli animali non vogliono gabbie piu’ larghe o

62
capannoni piu’ grandi, non gli importa di avere cibo biologico. Non vogliono essere assicurati

dall’RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals 24) o approvati da Red

Tractor25, perché quelle sono etichette messe solo per la nostra coscienza.

Tutti gli animali vogliono essere liberi, veramente liberi. Non allevati a terra, non per 4-6

mesi solamente, liberi di pascolare. Liberi di vivere la loro vita per intero, senza la paura che

gli umani gli facciano provare dolore, sofferenza o sfruttamento.

Mi colpisce sempre quando le persone protestano contro il mangiare i cani a Yulin e non

protestano per tenere gli animali in gabbie piu’ grandi, o allevati liberamente. Nessuno

chiede mai di uccidere i cani in maniera piu’ compassionevole. Chiediamo che questo festival

venga abolito. Se i labrador fossero garantiti RSPCA, sarebbe tutto questo accettabile? E se

la Red Tractor approvvasse il barboncino tritato?

La terminologia di marketing intenzionalmente stampata sui prodotti di origine animale, non

ha nulla a che fare con il trattamento dell’animale che viene sfruttato, ucciso e confezionato,

per essere mangiato dai consumatori liberi da ogni colpa e colpevolezza. Penso sia

importante sottolineare questi punti ad un non vegano che dice di voler migliorare le

condizioni dei prodotti che derivano dagli animali, da fattorie felici o macelli

compassionevoli.

24
https://www.rspca.org.uk/home
25
https://www.redtractor.org.uk
63
Puoi sempre chiedere alla persona con cui stai parlando, “Possiamo uccidere umanamente

un animale?” – questa è sicuramente una delle mie domande preferite.

Se una persona crede che ci sia una maniera piu’ umana per uccidere un animale, ricordategli

che la parola “umana” significa “avere o mostrare compassione o benevolenza”, e allora

riformula, “come possiamo compassionevolmente, benevolmente o umanamente prendere

una vita di un animale che non vuole morire per una ragione non necessaria?”

Prendiamo in considerazione il benessere degli animali da una prospettiva economica. Il

sistema monetario correntemente in uso, il capitalismo, assicura che esistiamo in un sistema

che premia i profitti e i guadagni economici. Crediamo veramente che un sistema che insegni

alle persone che sia accettabile sfruttare gli altri animali e il nostro ambiente, per il nostro

guadagno, investirà potenziali profitti nell’elevato benessere degli animali?

Se gli umani fossere trattati come merci dalle corporazioni, allora come potremmo

plausibilmente permettere a noi stessi il lavaggio del cervello nel credere che gli animali

siano trattati con rispetto e decenza? Ma come abbiamo già stabilito, se usiamo un animale

per il nostro guadagno, per definizione non lo trattiamo con rispetto e decenza.

Se le corporazioni investissero i loro soldi nel migliorare le condizioni di vita degli animali,

significherebbe che il prezzo dei prodotti animali salirebbe, e il consumatore dovrebbe

pagare di piu’. Molte persone non possono permettersi di pagare di piu’ per il loro cibo. In

piu’, se dovessimo mettere in piedi un sistema idilliaco di fattorie familiari, con animali liberi

e nutriti con erba di campo, non sarebbe ambientalmente sostenibile per la domanda

mondiale di prodotti animali. Semplicemente non c’è abbastanza spazio sulla superficie del

pianeta.

64
Questo significherebbe che i prodotti animali sarebbero disponibili solo per i ricchi, e quelli

in salute, rendendo quei prodotti di lusso. Questo è uno dei motivi per cui aggrotto le ciglia

quando vedo organizzazioni come Compassion in World Farming26, che hanno come scopo

finale il migloramento della sofferenza animale, ma così facendo induce al classismo, perché

crea un mondo dove i ricchi e quelli in salute, possono comprare prodotti che la

maggiorparte della società non può – e ci riporterebbe indietro nel tempo, quando mangiare

animali era un segno di dominio economico.

Per concludere, anche se qualcuno migliorasse in qualche maniera gli standard del

benessere delle fattorie degli animali, nonostante il paradosso, non giustificherebbe

comunque il consumo di prodotti derivati da animali.

26
https://www.ciwf.it/
65
LA MORALITA’ E’
SOGGETTIVA

Ad essere onesti, non credo di aver mai sentito la scusa “la moralità è soggettiva” prima di

diventare vegano – ma adesso è qualcosa che sento abbastanza e mi fa sentire sempre

attonito. Se la moralità fosse veramente soggettiva, non ci sarebbe bisogno di un sistema

giudiziario o di prigioni, non ci sarebbero cose come il bene ed il male, perché tutti i

comportamenti sarebbero accettabili.

Questo è la vera risposta contro la scusa “la moralità è soggetiva”; se fosse veramente vera

,allora uccisione, sequestro, incendio, furto, ecc. sarebbero completamente e moralmente

66
accettati. Chiedi alla persona “se credi che la moralità sia soggettiva, sarebbe accettabile se

qualcuno ammazzasse il tuo partner?”

Potresti anche chiedere “usando questo argomento, sarebbe accettabile per me picchiare

ed uccidere un cane?”

Se vuoi puoi anche chiedere “se credi che la moralità sia soggettiva, sarebbe allora

giustificabile per qualcuno ucciderti?”

Penso che uno degli argomenti per cui faccia dire che la moralità è soggettiva, è perché gli

animali non vivono sotto un codice morale definito; ma questo non è interamente vero, gli

animali adottano un sistema di condotta etico. Molti animali mostrano imbarazzo, tristezza

e rimorso. Queste emozioni possono essere provate solo se l’animale capisce che il suo

comportamento è in primo luogo sbagliato. Se nessun codice etico esistesse, anche per noi

esseri umani, non potremmo capire quando stiamo o abbiamo sbagliato.

L’uccisione non necessarie è immorale, non abbiamo bisogno della religione o della scienza

per saperlo. Abusare di qualcuno è immorale. Causare dolore intenzionale o sofferenza a

qualcuno, senza una ragione specifica, è immorale.

Sappiamo queste cose perché dentro di noi esiste una comprensione del giusto e del

sbagliato, possiamo essere sviati da queste convinzioni solo se siamo condizionati, ma tutto

ciò che dobbiamo fare è metterci nei panni della vittima per capire che le azioni di fare del

male non possono essere moralmente giustificate.

67
La moralità cessa quando c’è la consapevolezza della vittima. Quello che è morale dovrebbe

essere definito o no, da quello che è stato fatto alla vittima che sta soffrendo. Credo che la

moralità sia semplice “Vorrei che questo fosse fatto a me? E se non vorrei, dovrei farlo a

qualcun altro?”

Disse H. L Mencken27: “la moralità è fare quello che è giusto indipendentemente da quello

che ti è stato detto. L’obbedienza è fare quello che ti è stato detto indipendentemente da

quello che è giusto.”

OGNI COSA CON


MODERAZIONE

Mi lego alla scusa “ogni cosa con moderazione” con l’idea di Meatless Mondays 28 , che

promuove l’idea che ridurre il consumo di prodotti animali, li fa diventare piu’ salutari ed

etici.

27
https://it.wikipedia.org/wiki/Henry_Louis_Mencken
28
http://www.meatlessmonday.com/
68
Cominciamo dalla salute; quando la gente dice “ogni cosa con moderazione”, o “di tutto un

po’” o “un po’ di formaggio e carne è salutare”, io normalmente rispondo “se qualcosa ti fa

male, ti fa male. Non importa se ne consumi poco o tanto, è una brutta cosa per te. Potresti

fumarti una sigaretta al mese e non ti provocherebbe il cancro o ti ucciderebbe, ma quella

sigaretta non è buona per te. Allo stesso modo, potresti mangiarti del bacon una volta al

mese e lo stesso non ti ucciderebbe, ma sarebbe una cosa dannosa per te.”.

Potresti inoltre dire, “la cosa bella è che le piante contengono tutti i buoni nutrimenti e

vitamine associati ai prodotti animali, ma senza gli aspetti incrediblmente non salutari come

colesterolo, grassi saturi, ormoni, antibiotici, ecc.”.

Ora focalizziamo la nostra attenzione alle implicazioni etiche di questo argomento. Il

veganismo è il solo movimento sociale, dove le persone incorporano l’idea della

69
moderazione o della riduzione, come soluzione praticabile. Noi non considereremo mai

accettabile per un razzista, semplicemente ridurre il modo di essere razzista, o per un

misogino, ridurre l’oppressione alle donne. La realtà, è che non importa quanto poco o molto

qualcuno fa queste cose, c’è sempre una vittima coinvolta.

Questa è la ragione perché non è giustificabile solo ridurre il consumo di prodotti animali;

anche se fosse solamente per una volta a settimana, ci sarebbe comunque una vittima che

è stata uccisa per una ragione non necessaria; questa è precisamente la ragione per cui

ridurre il consumo non è un compromesso etico, perché non significa nulla per l’animale

torturato e ucciso. Far passare il messaggio che mangiare carne o prodotti animali in

moderazione sia eticamente responsabile, equivale a dire che consumare prodotti animali

sia normale e moralmente accettabile.

Faccimo un esempio: la maggiorparte delle persone che sostiente “tutto con moderazione”,

di norma ha una dieta basata su latte di mucca la mattina con i cereali, caffè seguiti da un

panino al formaggio o qualcosa del genere per pranzo con probabilmente un altro caffè

macchiato durante il giorno.

Per cena carne di mucca, o pollo, o maiale, magari qualche patata cucinata al forno con

grasso animale. Infine un dolce con base di latticini, non dimenticandoci di snack e biscotti

con burro o barrette di cioccolato con latte di mucca. Questo tipo di dieta non è affatto una

dieta moderata, ma è un qualche tipo di dieta-tipo che la maggiorparte delle persone

nell’Inghilterra consuma tutti i giorni.

Per tornare al discorso etico della moderazione, gli animali sono ancora uccisi senza

giustificato motivo. Nessun animale ucciso è grato per il fatto che quella persona che mangia

70
la sua carne, lo fa con moderazione. L’animale è già morto, la sua vita è già finita, e nessuna

moderazione o riduzione può cambiare questo fatto.

Se hai una conversazione con qualcuno che cerca di giustificare il consumo di prodotti

animali sotto un profilo morale, o ha ridotto il consumo di questi, prova a chiedergli perché.

Se rispondono per motivi etici o ambientali, allora penso sia importante rammentargli

quanto moralmente non sia accettabile o non sia abbastanza. Prova a dire qualcosa del tipo

“è un bene che tu abbia ridotto il consumo di prodotti animali, ma hai mai pensato che anche

se non consumi il quantitativo di un tempo, stai comunque pagando qualcuno che sfrutta e

macella gli animali?”

71
NON POSSO ESSERE AL
100% VEGANO

Penso che di tutte le scuse usate contro il veganismo, questa sia una delle piu’ importanti, e

un qualcosa a cui dobbiamo prestare molta attenzione da vegani. E’assolutamente vero,

che a questo mondo non si può essere al 100% vegani – per esempio la semina, la raccolta

di frutta e verdura, causa la morte di animali come afidi, bruchi, falene, vermi, mosche,

locuste - e persino uccelli, topi e ratti. Dove però questo argomento presenta delle lacune,

è che anche se non si può esserlo al 100%, non significa che non ci si può provare del tutto,

o pensare che anche se questi animali muoiono nei processi di coltivazione, sia accettabile

lo sfruttamento e l’uccisione di animali fatta in maniera intenzionale.

72
Immaginiamo che un pompiere sia in un edificio che sta bruciando, in procinto di salvare un

bambino, ma si accorge di un'altra persona in pericolo, che non può salvare. Così decide che,

siccome non può salvare entrambi, non c’è ragione di scegliere, e lascia il bambino morire

tra le fiamme. Oppure un bagnino che vede un gruppo di bambini che sta affogando, ma

capisce che non è possibile salvarli tutti, così decide di lasciarli morire tutti invece di salvarne

qualcuno.

E come se dicessi “non posso essere al 100% moralmente giusto, quindi perché dovrei

provarci?”. Oppure “non sono sempre gentile, quindi perché dovrei esserlo sempre?”

Quello che non quadra con questa scusa, è l’intenzionalità. Quando compriamo prodotti

animali, noi paghiamo intenzionalmente qualcuno per lo sfruttamento e l’uccisione di un

animale; quando compriamo prodotti vegetali non lo facciamo. Se qualche animale muore

nel processo produttivo dei vegetali, non è intenzionale, e nemmeno deplorevole.

Se qualcuno guidando una macchina, accidentalmente colpisse un cane, non sarebbe la

stessa cosa se dopo averlo investito, ritornasse a passargli sopra con l’auto. La logica dietro

la scusa “è moralmente giustificabile che io paghi qualcuno per uccidere gli animali perché

tanto durante il processo di produzione dei vegetali, qualche volta alcuni animali muoiono”

è che, moralmente parlando, copire un cane accidentalmente o intenzionalmente sia la

stessa cosa. Ci dice anche che siccome ogni tanto i cani sono uccisi accidentalmente dalle

macchine, è accettabile passarci sopra con le macchine intenzionalmente.

Quando parli ad un non-vegano che usa questa scusa, chiedigli “moralmente, c’è differenza

tra colpire un cane con la macchina accidentalmente o colpirlo con la macchina

73
intenzionalmente?” Quando rispondono si, chiedigli “allora secondo questa logica, c’è

differenza tra un animale ucciso nella produzione di vegetali in modo accidentale e un

animale ucciso dalla sua macellazione?”

Ricordati anche di ricordare la grande quantità di piante che occorre in piu’nella produzione

di prodotti animali, che nella produzione di prodotti vegani; assicurati di dire “se ti importa

veramente degli animali che vengono uccisi nel processo di produzione degli alimenti,

dovresti diventare vegano perché c’è bisogno di una quantità maggiore di piante per

produrre prodotti animali; significa che molti piu’ animali vengono uccisi per creare i

prodotti animali finali, che prodotti vegani.“

Questa scusa inoltre, presenta una grossa lacuna a proposito del veganimco, che è quella

che non non abbiamo bisogno di mangiare animali, o le loro secrezioni, per vivere, quindi

non lo facciamo. La ragione per cui insetti e piccoli animali muoino in agricoltura, non è

perché vogliamo mangiarli, ma perché abbiamo bisogno di magiare piante per garantirci una

vita in salute.

Alla fine, il veganismo è la maniera di fare agli animail il meno danno possibile, non è essere

perfetti. Penso che i non vegani dipingano il veganismo come il perseguimento della

perfezione, cosa piuttosto utopica, idealistica e che non rappresenta la realtà.

74
E SE FOSSI ISOLATO IN
UN’ISOLA DESERTA?
La scusa dell'isola deserta, è senza dubbio una delle favorite dei non vegani. Per via dell'alto

numero di vegani mandati su questa isola deserta, c'è una grande richiesta di falafel e

hummus...

L'idea di base di questa scusa, è che cerca di creare un'illusione di ipocrisia nel veganismo. I

non vegani che usano questa scusa vogliono giungere alla conclusione, che in una situazione

di vita o di morte, anche un vegano preferirebbe la sua stessa vita nei confronti della vita di

un animale, e pertanto è moralmente giustificabile per loro, il consumo di prodotti animali.

75
Ovviamente, se qualcuno fosse su un'isola deserta, vegano o non vegano, cercherebbe di

trovare vegetali e frutta in primo luogo, e se ci fossero animali lì attorno, allora

presumibilmente ci sarebbe anche della vegetazione da mangiare.

Siamo onesti, se qualcuno per caso si trovasse isolato su un'isola deserta, le possibilità di

sopravvivere sarebbero incredibilmente basse. Anche se ci fosse qualche animale lì attorno,

la maggior parte di noi non saprebbe come ucciderli, sfogliarli e cucinarli, per questa ragione

io diverrei amico con quegli animali. Almeno avrei un'amicizia e qualcuno con cui passare il

mio tempo, mentre lentamente la morte per fame e sete si avvicina.

Parlando seriamente, nessuno potrebbe giudicare quello che si farebbe in una situazione di

sopravvivenza; sono stati documentati casi dove umani si sono mangiati l'un l'altro per

sopravvivere. (Nota del traduttore: vedere ad esempio l’incidente delle Ande29). La cosa più

importante di tutto questo, è che anche se alcuni umani hanno ucciso e mangiato altri umani

per sopravvivere, non significa che è moralmente giusto. Questo è il motivo principale della

confutazione, perché anche se qualcuno è forzato a uccidere e mangiare un animale in una

situazione di vita o di morte, questo non dà adito alla giustificazione morale per mangiare

prodotti animali nella vita di tutti i giorni.

La realtà è, che non siamo su un'isola deserta e quindi non abbiamo bisogno di uccidere e

mangiare un animale senza necessità. Viviamo in una società dove siamo circondati da

un’abbondanza di cibi vegani; moralmente questa scusa non prova nulla.

29
https://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_aereo_delle_Ande
76
Creando un ambiente o una situazione dove ogni possibilità o scelta è sgradevole, i non

vegani cercano di trovare sollievo dal fatto che la loro dieta causa una sofferenza non

necessaria e ingiustificabile, verso un essere vivente. La scusa dell'isola deserta, è un modo

di riaffermare il mito che noi abbiamo bisogno di proteine animali per sopravvivere creando

una situazione estrema senza nessuna scelta soddisfacente a livello morale, spostando il

discorso nella società di tutti i giorni e rendendolo accettabile.

Alla fine si giunge a questo; nessuno di noi è abbandonato su un'isola deserta, così la scusa

diventa ridondante e non c'è nessuna correlazione morale tra uccidere un animale senza

necessità in una situazione di vita o di morte e uccidere un animale per nulla se non quello

del proprio piacere personale.

La vera domanda che dovresti chiedere al non vegano con cui stai parlando è "perché

permetti la distruzione del nostro pianeta, il macello senza fine di animali innocenti, la

morte di bambini affamati e il deterioramento della nostra salute quando è interamente

non necessario?".

77
VEGETARIANO NON E’
ABBASTANZA?

Quando ero vegetariano, ero colpevole di pensare a questa scusa per un certo periodo di

tempo prima di diventare vegano, pensavo di non supportare l'uccisione degli animali e di

non aver bisogno diventare vegano.

78
Il problema di questa scusa, è che anche se la maggior parte dei vegetariani tolgono la carne

per ragioni etiche, non sono al corrente delle atrocità connesse ai prodotti animali e non

conoscono le molte vie di sfruttamento, come non le conoscevo io.

Sono diventato vegetariano credendo che gli animali non dovessero morire per il cibo, ma

sono arrivato a questa conclusione senza ricercare nulla che riguardasse il macello o il

trattamento di animali. Non ho visto nessun filmato dei macelli e non ne ho avuto bisogno,

perché nei miei occhi non volevo contribuire a questi sistemi di violenza.

Pensavo, come molti altri, che le uova delle galline allevate all'aperto erano etiche, e il

trattamento delle mucche da latte fosse umano. Non ho mai considerato che le mucche

femmine devono essere ingravidate per produrre latte, e in questa maniera si può capire la

potenza dell'industria del latte e la propaganda che ci propinano. Ricordo che pensavo che

non era necessario diventare vegano. Mi sbagliavo.

Continuando ad essere vegetariani, continuiamo a contribuire alla tortura, allo sfruttamento

e al macello degli animali. Essere vegetariano non è semplicemente abbastanza,

specialmente se la persona crede di essere etica.

Nell'industria delle uova, i pulcini maschi sono inutili e non servono. Non appena nascono,

sono portati a centinaia in tritatutto industriali dove sono macinati, o sono fatti morire in

camera a gas vivi. Questi sono i nuovi nati e la loro prima e unica esperienza di vita è quella

di essere uccisi. Pensate alla confusione e alla paura che quei pulcini provano quando sono

così brutalmente maltrattati, trasportati su di un nastro nel tritatutto o in una macchina

designata alla morte per via del gas.

79
È importante enfatizzare che tutti i pulcini maschi sono uccisi, non importa di quale sistema

di produzione di uova prendiamo in considerazione. Questo avviene in allevamenti di galline

in gabbia, di galline allevate all'aperto, e allevamenti biologici. Dì alle persone che si

mangiano uova, che partecipano automaticamente all'uccisione dei pulcini.

Puoi dire "che cosa pensi accada ai pulcini maschi nell'industria delle uova, considerando che

sono diversi da quelli allevati nell’industria dei polli per la loro carne?”.

Se la gente tira in mezzo gli allevamenti di galline allevate all'aperto o a terra, chiedigli "sai

come è fatta una fattoria di produzione di uova di galline allevate a terra?”.

Potresti poi chiedere "non credi che la scritta allevate a terra sia una mossa di marketing per

farti comprare un prodotto ed avere la coscienza pulita?".

Ricorda, le uova di galline allevate a terra, comprendono l'abuso degli animali stessi. Spesso

il loro becco viene tagliato e anche se legalmente hanno accesso a spazio aperto, molti non

lasciano mai il pollaio e non possono ricevere la luce diretta del sole o aria fresca nell'intera

loro esistenza.

Considerando anche il pollaio di galline allevate all'aria aperta, le galline hanno solo uno

spazio medio grande quanto un iPad e sono stipate una sull'altra. Infatti legalmente gli

allevatori possono stipare 16000 uccelli per pollaio nel regno unito, il che significa che

possono ospitare 9 uccelli per metro cubo di spazio.

80
Molte galline non riescono a convivere con lo stress di essere geneticamente modificate per

produrre 300 uova all'anno, invece dei 10/20 che farebbero normalmente, facendole

diventare malate con malattie tipo l'osteoporosi. È riportato infatti che più del 45% delle

galline ovaiole si rompe un osso ad un certo punto della loro vita

(http://www.landofhopeandglory.org/facts). Il cannibalismo è un grande problema nelle

fattorie di allevamento di uova, con malattie e uccelli morti che sono beccati dagli altri.

Quando le galline diventano improduttive, normalmente dopo 72 settimane, sono prese,

stipate in gabbie e portate al macello, dove sono appese a testa in giù e la loro gola viene

tagliata. Alcune galline sopravvivono fino a questo punto; qui sono immerse vive in acqua

calda e sono bollite fino alla morte.

L'industria del latte è ugualmente disgustante; come i pulcini maschi, i vitelli appena nati

non sono utili nelle Industrie del latte e quindi sono portati via dalle loro madri entro 24/72

ore dalla nascita, alcuni vengono uccisi e scartati immediatamente. Quelli che non sono

scartati verranno allevati per la loro carne.

I vitelli maschi che sono macellati per la carne, sono appesi a testa in giù e la loro gola viene

tagliata quando sono ancora cuccioli; l'industria della carne del vitello non esisterebbe, se

non esistesse l'industria del latte.

Inoltre, come gli umani, le mucche producono latte solo quando sono ingravidate; perciò

sono ingravidate forzatamente usando un processo chiamato inseminazione artificiale. Se il

cucciolo di quella mucca e femmina, sarà strappato dalla madre poche ore dopo la nascita.

81
Quando le persone mi chiedono del latte, a me piace rispondere "come pensi che produca il

latte una mucca?" - molte persone con cui parlo non lo sanno.

Puoi chiedere alla gente "che cosa pensi che accada ai vitelli, se noi beviamo il latte che è

progettato per loro?”.

Oppure "che cosa pensi che accada ai vitelli nell’industria del latte visto che non producono

latte?".

Le mucche da latte sono selettivamente allevate per produrre 10 volte il latte in più di quello

che farebbero naturalmente. Questo abuso delle loro mammelle, porta infezioni terribili

come mastiti, che possono causare perdita di pus e sangue, che sono filtrati nel latte che gli

umani bevono.

Quando diventano troppo deboli, o non riescono più a dare alla luce bambini o produrre

latte, sono portate al macello, dove le loro giugulari sono tagliate e sono lasciate sanguinare

fino alla morte, così che la loro carne può essere usata per produrre carne economica.

Intrappolate in questa spirale di ingravidazione forzata e produzione di latte forzata, abusate

ripetutamente e sfruttate dagli allevatori, le mucche da latte, che in natura possono vivere

fino a 25 anni, muoiono normalmente dopo 4/5 anni.

Per me questa è una delle vie più semplici per convincere un vegetariano etico, spiegare che

tutti gli animali nell'industria casearia e nelle industrie delle uova, finiscono al macello.

Dovresti anche spiegare la sofferenza degli animali nell'industria dell'abbigliamento,

82
divertimento e cosmetici, perché di solito i vegetariani supportano questi sistemi (io da

vegetariano indossavo pelle e andavo allo zoo).

Per quanto riguarda il latte, di solito chiedo "non trovi strano che noi beviamo il latte di

un'altra specie di animale, il quale latte è progettato per i loro bambini e non per noi?".

O "succhieresti direttamente dalla mammella di una mucca?".

O "berresti latte di maiale o latte di topo?”.

Sappiamo ora che essere vegetariani contribuisce ancora alla sofferenza degli animali, ma

molti vegetariani non sono semplicemente informati di questo; ogni conversazione con un

vegetariano diventa così una grande opportunità per spiegargli il veganismo.

83
HITLER ERA
VEGETARIANO / HO
CONOSCIUTO UN
VEGANO CHE NON ERA
BRAVO
Una delle scuse che i mangiatori di carne usano per invalidare il veganismo, è una che può

essere considerata inusuale. Ho raggruppato le scuse del tipo “Hitler era vegetariano” con

le scuse “ho conosciuto un vegano non bravo” perché entrambe ruotano attorno al rifiuto

dell’intero movimento e filosofia di vita, basata sulle azioni di un individuo.

84
Prima di tutto, Hitler non era vegetariano; penso che queste idee vengano perché

Goebbels, il ministro della propaganda Nazista, voleva far piacere alla gente Hitler creando

una comparizione tra lui e Ghandi, che era vegetariano. Il punto comunque non è questo

perché, anche se Hitler fosse stato vegetariano, che cosa proverebbe?

L'idea dietro a questo argomento, è che, siccome uno dei peggiori uomini della storia, che

ha commesso vili atrocità, si preoccupava degli animali, allora vorrebbe dire che essere

vegani per noi significherebbe anche sottostimare gli umani come conseguenza della nostra

visione degli animali.

Ovviamente questa scusa risulta assurda. Mao Tse-tung, Mussolini e Stalin, tutti quanti

mangiavano carne e commettevano crimini indicibili. Allora secondo la logica

dell'argomento "Hitler era vegetariano", i vegani potrebbero dire che è meglio diventare

vegani, perché Stalin mangiava gli animali e se tu mangi gli animali diventerai un assassino

come lui.

Se ti trovi in una situazione dove qualcuno usa questo argomento genuinamente, ti consiglio

di prendere un momento di pausa e fare un lungo respiro, poi dire "Hitler non era

vegetariano, ma anche se lo fosse stato, questo come giustificherebbe moralmente il tuo

mangiare gli animali e le loro secrezioni?". Puoi anche ricordare che tu sei vegano, non

vegetariano - e ti opponi alla filosofia del vegetarianesimo perché perpetua il macello inutile

di mucche da latte, pulcini maschi e galline ovaiole.

85
Se ci pensi, i fascisti credono di essere superiori agli altri, basandosi su nozioni di ereditarietà,

etnicità, sessualità eccetera. Allo stesso modo la gente mangia gli animali secondo nozioni

superflue. Ora, ovviamente i non vegani non sono decisamente fascisti ma se facciamo delle

comparazioni, macellare miliardi di animali per una ragione immorale e non necessaria, è

più in linea con il comportamento dei nazisti che quello di mangiare piante e invocare lo

stesso trattamento a tutte le vite di rispetto e compassione.

Comunque non raccomando di insinuare che la persona con cui stai parlando è un nazista o

fascista!

Nientedimeno, la scusa "Hitler era vegetariano" cerca di creare un'associazione tra il non

mangiare animali ed essere cattivo, che può essere una comparazione pericolosa se

qualcuno crede che Hitler sia stato vegetariano.

Penso che il vero problema di questa scusa è che cerca di demonizzare il movimento vegano,

associandolo al suo completo opposto, e per questo trovo questa scusa più che bizzarra.

Prendiamo allora questa scusa e concentriamoci sul prossimo elemento che è "una volta ho

conosciuto un vegano che non è stato bravo con me". Questo argomento segue la stessa

idea, perché qualcuno che non è stato bravo, invalida l'intero movimento e tutti quelli di cui

fanno parte.

Per ovvie ragioni questa logica è molto debole. Per esempio, una volta sono stato ripreso da

un ispettore dei treni in Ungheria perché c'è stato un misunderstanding con il mio biglietto.

Significa che sono giustificato a credere che tutte le persone ungheresi non sono brave? O

che ogni ispettore dei treni non è bravo?

86
Una volta ho litigato con una signora a New York che mi disse che odiava le persone

britanniche; devo ora essere giustificato moralmente di non farmi piacere tutte le persone

newyorkesi, o persino tutte le donne?

La realtà è che abbiamo tutti avuto delle cattive esperienze con delle persone in determinati

punti della vita, ma da questo a giudicare un'intera demografia di persone basata su quella

esperienza, è ovviamente illogico. Prova a dire alla persona con cui stai parlando "Pensi che

sia sensibile giudicare un'intera demografia di persone basata sull'azione di un individuo?".

E RIGUARDO AI LAVORI
DEGLI ALLEVATORI?
Questo è forse un argomento leggermente intricato, ma un problema importante immagino,

con l’avanzata del veganismo. Quando qualcuno tira fuori l’argomento dell’allevatore “come

potrà campare”, di solito rispondo “hai assolutamente ragione, dobbiamo considerare il loro

lavoro, perché di solito gli allevatori sono nati in quelle comunità che non conoscono

qualcos’altro di diverso, e non hanno mai messo in dubbio la loro moralità.”.

87
La ragione per cui lo dico, è che ci rende persone piu’ ragionevoli. La maggiorparte delle

persone vede l’allevamento come un lavoro idilliaco, tradizionale, e noi cresciamo con l’idea

di allevatori onesti, buoni, che fanno abbastanza soldi per sopravvivere. Questo non è

strettamente veritiero, ma è quello che la gente crede e penso che la cosa migliore da fare

per considerare questo aspetto, sia riconoscere che il lavoro dell’allevatore è a rischio, e

quindi è un aspetto da tenere in considerazione.

La prima volta che diventai vegano, avevo il pensiero “non ricordo nessuno che diceva non

dobbiamo chiudere Auschwitz, altrimenti tutte quelle guardie perderanno il lavoro, e le loro

familie devono mangiare.”, ma non ci volle molto per realizzare che questa considerazione

non era la migliore tecnica da usare.

88
Il problema con gli allevatori, è che sono loro direttamente che schiavizzano, mutilano e

approfittano dello sfruttamento e della morte degli animali, e quindi può essere difficile

per noi indirizzare il problema della perdita del loro lavoro, perché per noi la cosa piu’

importante è far cessare lo sfruttamento degli animali nel modo piu’ veloce possibile.

Tuttavia, quello che dobbiamo considerare, è che questi allevatori fanno un lavoro richiesto,

soddisfano i desideri dei consumatori. Indubbiamente, ci sono allevatori perfidi che non

riservano simpatia o considerazione – ho parlato con molti altri allevatori che me l’hanno

confermato. Il problema è che la maggiorparte di loro fa ciò che devono fare, e operano

legalmente; molti inoltre sono nati in famiglie di allevatori e conseguentemente sono stati

condizionati e indottrinati in una certa maniera, credendo genuinamente che allevare

animali sia completamente etico e giusto.

Come vegani quindi, abbiamo il dilemma che le persone buone continuano a perpetrare

questi sistemi di violenza sugli animali perché sono stati condizionati nel farlo, ma la stessa

logica si applica agli allevatori, i quali sono stati anche condizionati agli stessi sistemi.

Questo significa fondamentalmente, che bisogna dare agli allevatori una qualche sorta di

considerazione, che mostri che non è interamente colpa loro per la vita che stanno vivendo;

credo che avere la consapevolezza del fatto che i loro lavori sono a rischio, soddisfi questo

bisogno.

Una cosa che puoi dire alla persona a cui stai parlando è “Sono assolutamente d’accordo

che il lavoro degli allevatori è qualcosa a cui pensare, ma credi che la vita degli animali e del

pianeta sia piu’ importante dei soldi?”.

89
Per me questo è il punto, vita o soldi? Ovviamente, la vita di un animale è molto piu’

importante dei soldi e la maggiorparte delle persone è d’accordo con questa idea, ma di

solito hanno bisogno di sentirselo chiedere per ammetterlo.

Credo a questo punto la discussione ci porti a considerare sul serio il lavoro degli allevatori.

Ci sono alcune cose che si possono fare, prima di tutto molto semplicemente, gli allevatori

possono convertirsi in agricoltori e coltivare vegetali. Questa è una soluzione interamente

plausibile per alcuni allevatori, e nella fattispecie, è già stata messa in pratica da molti

allevatori, compreso un allevatore di bestiame che recentemente ha dato tutti i suoi capi

all’ Hillside Animal Sanctuary 30– e ora vive e lavora in una fattoria completamente vegana.

La Vegan Society 31 offrirà aiuto a qualsiasi allevatore che vuole intraprendere questa

transizione, è sempre meglio dire queste cose alla persona con cui stai parlando. Un'altra

via per recuperare i fondi per gli allevatori che vogliono fare questa transizione, è attraverso

le tasse. Dal mio punto di vista questo è il modo piu’ importante che deve succedere per

salvaguardare il benessere ed il lavoro degli allevatori.

Attualmente i nostri soldi delle tasse, arrivano agli allevatori per aiutarli finanziariamente; il

problema è che la maggiorparte di questi sussidi finiscono direttamente all’industria

casearia e agli allevamenti animali, ed è una delle ragioni principali per cui i prodotti animali

rimangono abbordabili, economicamente parlando. Se i sussidi venissero rimossi, questo

causerebbe enormi problemi a queste industrie.

30
http://www.hillside.org.uk/
31
https://www.vegansociety.com/
90
Quello che deve succedere, è che i sussidi che sono stanziati agli allevamenti di animali,

dovrebbero essere indirizzati agli agricoltori; questo farebbe alzare i prezzi dei prodotti

animali, rendendoli meno accessibili e meno convenienti, abbassando i costi dei cibi

vegetali, rendendoli piu’ accessibili e piu’ convenienti. Significa anche che questi sussidi,

potrebbero essere usati per supportare gli allevatori che vogliono convertirsi in agricoltori.

Comunque, ci sarebbero allevatori che non potrebbero effettuare questa transizione,

perché i loro terreni non sono adatti per l’agricoltura. Questo significa che probabilmente

questi perderanno il lavoro; ma questo sarebbe inevitabile per alcuni allevatori.

La cosa piu’ importante, è il senso della prospettiva; un lavoro non giustifica la schiavitu’, la

mutilazione e il profitto a discapito degli animali. In questa situazion, i disagi degli allevatori

per trovare un nuovo lavoro, non sarebbero nulla se comparati alla sofferenza e alla paura

che gli animali hanno negli allevamenti intensivi.

Un’altra cosa che mi disincanta, è che nella norma, per la maggiorparte delle persone, non

importa se le loro azioni stanno danneggiando il lavoro degli altri. Per esempio, se tu usi le

casse veloci in un supermercato, stai danneggiando il lavoro delle cassiere, perché il loro

lavoro diventa ridondante.

Un altro esempio che potresti portare è “scuseresti qualcuno che fuma sigarette perché

altrimenti se nessuno fumasse, tutti gli allevatori di tabacco rimarrebbero senza lavoro?”

Se dicono no, potresti seguitare a dire “Perché pensi che il lavoro di un allevatore di animali

sia piu’ importante di un agricoltore di tabacco?”

91
Inoltre, non tutti smetterebbero di mangiare prodotti animali in una notte, il cambio

sarebbe graduale, e questo significa che gli allevatori non perderebbero il lavoro

immediatamente, presentando delle opportunità per cercare un nuovo lavoro o una carriera

differente.

Quando si tratta del concetto della perdita del lavoro degli allevatori, nessuno però esprime

solidarietà per i lavoratori dei mattatoi. Infatti, a volte, alcuni non-vegani mi dicono “come

potrebbe chiunque fare un lavoro del genere?” oppure “devi essere una persona proprio

triste, per lavorare nei macelli” – e questo mi irrita molto, perché di solito le persone che

lavorano in questi posti lo fa generalmente per necessità, non perché lo vogliono

veramente. L’unico motivo per cui esistono questi lavori, è che i consumatori comprano

prodotti animali.

I lavoratori dei macelli, sono di solito immigrati o persone della classe operaia che non hanno

molte altre opzioni. Soffrono di alti tassi di Disturbo da Stress Post-Traumatico, depressione,

ansia, suicidi e abusi di alcool e droga, soffrendo di gravi danni psicologici dati dall’uccisione

degli animali. Abolire i mattatoi, sarebbe una liberazione per queste persone come per gli

animali.

92
E’ IL CERCHIO DELLA VITA

Questa scusa è simile all’argomento “è la catena alimentare”, nel senso che opera sotto la

credenza che il nostro consumo di animali è giustificato da una qualche sorta di ordine

naturale, e quindi, appaghiamo così semplicemente la nostra responsabilità come specie nel

regno animale.

Asserire che mangiare animali fa parte del cerchio della vita, è una contraddizione, perché

l’allevamento animale è un cerchio continuo di morte e tortura non necessaria. La vita è

l’esatto opposto di quello che è l’allevamento industriale di animali.

93
Gli unici 2 momenti della vita certi, sono la nostra nascita e la nostra morte, e questo è

l’unico cerchio di vita alla quale ci possiamo riferire; ogni cosa che nasce deve tornare alla

morte. Tutto quello che succede in questi 2 momenti è variabile, e non ha nulla a che vedere

con un cerchio della vita prestabilito.

Il concetto del cerchio della vita è usato dai non vegani, che provano a dimostrare che gli

umani sono autorizzati ad uccidere animali per via di un ordine naturale che è fuori dal

nostro controllo. Essenzialmente asseriscono che siccome ogni cosa vive deve morire, allora

siamo giustificamente scusati di prendere una vita intenzionalmente.

Questo teoricamente significherebbe che siamo giustificati a prendere una qualsiasi vita che

vogliamo, dopotutto è il cerchio della vita. Potrei uccidere un cane, uccidere un gatto o

qualsiasi altro animale in questa maniera. Usando la logica dietro a questo argomento,

sarebbe moralmente accettato uccidere anche un essere umano.

Se qualcuno con cui stai parlando tira fuori questa scusa, prova a chiedergli, “grazie a questa

logica che ci permette di macellare gli animali perché tutte le vite muoiono, sarebbe

accettabile per me tagliare la gola al tuo cane?”.

E’altresì interessante come l’argomento del cerchio della vita si applica nel nostro mondo

quando uccidiamo animali non-umani, mentre quando uccidiamo altri umani, o quando

degli animali uccidono degli umani, questa scusa non vale. Quando sentiamo di uno squalo

o un coccodrillo che uccide un umano, non ci sediamo e diciamo “beh, è il cerchio della vita,

chi nasce un giorno morirà.”. No, di solito ci arrabbiamo, e mandiamo cacciatori o pescatori

per cercare di uccidere quell’animale in cerca di vendetta, perché crediamo che possa

uccidere altre persone.

94
Se un umano uccide un altro umano, lo arrestiamo, lo puniamo e lo mandiamo in prigione.

Comunque, se accettiamo questa logica di questa scusa, non sarebbe un crimine o un’offesa

punibile perché la morte è inevitabile, e per questa ragione è giusto prendere la vita di

qualcuno se si desidera.

Se l’uccisione degli animali è giustificabile per via del cerchio della vita, allora significa che

ogni uccisione di qualsiasi animali è giustificabile, non solo di quelli a cui convenzionalmente

applichiamo questa logica.

Inoltre, se la base di questo argomento è quella di essere percepita come naturale, allora

questo non dà nessuna giustifica per come gli alleviamo, gli sfruttiamo, li uccidiamo, perché

i sistemi che abbiamo creato non potrebbero essere piu’ lontani dalla natura.

Come potrebbe essere naturale, fecondare forzatamente e artificialmente le mucche

cosicchè possiamo bere il latte che è stato progettato per i loro bamibini? E’ contro natura.

In che maniera allevare animali in gabbie e poi ucciderli con il gas o fulminarli analmente,

per permetterci di indossare la loro pelle, possa essere considerato naturale? Come

intromettere cosmetici e simili negli occhi di animali e bruciare la loro pelle con sostanze

corrosive, puo’ essere giustificato moralmente con l’idea del cerchio della vita?

Tutte queste cose non provano nulla sul cerchio della vita, perché per dimostrare ciò,

dovremmo provare che quello che stiamo facendo è collegato alla natura, ma in realtà,

quello che facciamo, non esisterebbe proprio in natura.

95
Se aggiungiamo il fatto che 15 delle nostre 16 maggiori cause di morte che ci uccidono, sono

causate dal mangiare cibo che proviene dagli animali, è chiaro che non è il cerchio della vita

(https://www.youtube.com/watch?v=30gEiweaAVQ).

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GLI ANIMALI SONO
ALLEVATI PER UNO
SCOPO

Mi sono sempre sforzato di capire come ci siamo arrogati il diritto di decidere quale scopo

ha un altro essere vivente. E’arrogante pensare che abbiamo il diritto di decidere se un

animale debba vivere, e di scegliere di cosa fare della sua vita. Penso che dimostri

perfettamente quanto abbiamo svalutato gli animali non umani.

La verità è che, solo perché abbiamo deciso che cosa può accadere ad un animale, non

significa che quello che gli succede sia moralmente giustificabile. Molte persone allevano

97
cani con il solo scopo di crescerli per i combattimenti tra cani, significa questo che il

combattimento tra cani è accettabile perché sono stati cresciuti per quello scopo?

In alcuni paesi è legale fare sesso con un animale, e ci sono addirittura bordelli di animali,

dove puoi pagare per stuprarli. Usando la scusa “allevati per uno scopo”, sarebbe

perfettamente giusto fare sesso con un animale in un bordello, perché questi sono stati

allevati proprio per quello scopo.

Questo argomento deficita completamente del fatto che gli animali che noi sfruttiamo,

hanno una preferenza di vivere la loro vita e si augurano di evitare il dolore e la paura, nei

loro occhi non hanno la consapevolezza di quello per cui vengono allevati, ed il loro deisidero

è esattamente lo stesso di quell’animale nato senza uno “scopo” per gli umani.

Se ti capita di avere una conversazione con qualcuno che usa questa scusa, chiedigli

“sarebbero giusti i combattimenti tra cani, se questi venissero allevati per questo scopo?”

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LA COLTIVAZIONE DI SOIA
DISTRUGGE L’AMBIENTE
Non ho parlato molto dell’aspetto ambientale del veganismo e penso che sia all’unanimità

accettato che una dieta vegana sia significativamente migliore per l’ambiente, rispetto ad

una dieta non vegana. Infatti, le Nazioni Unite hanno sentenziato che per evitare i peggiori

effetti del cambiamento climatico, tutti quanti dovrebbero passare ad una dieta a base

vegetale.

99
Comunque, un argomento che spesso la gente cita a proposito dell’ambiente, è che la

coltivazione di soia ha delle conseguenze come il disboscamento della foresta amazzonica e

perdita di habitat.

Indubbiamente l’impatto ambientale e la distruzione causata dalla soia è massiva, ma

dobbiamo considerare che l’85% della soia è coltivata per cibare gli animali da allevamento

– e questa è solo una stima prudente. Questo fa sì che l’argomento è smontato abbastanza

velocemente, poiché potremmo coltivare soia per il consumo umano; il problema della soia,

è che quella grande quantità di terreno è usata per dare da mangiare agli animali da

allevamento, ecco perché non è buono per l’ambiente; non perché i vegani vogliono bere il

latte di soia.

Se qualcuno tira fuori questo argomento, prova a dire “hai ragione, la produzione di soia è

distruttiva per l’ambiente, ma sai che oltre l’85% della soia coltivata è usata come mangime

per il bestiame? E’grazie agli allevamenti, che la coltivazione della soia è così distruttiva.”.

Potresti anche dire “siccome sei così preoccupato per l’impatto ambientale della produzione

di soia, pensi di smettere di mangiare prodotti animali ora che sai che la ragione principale

della distruzione ambientale è data dalla coltivazione di soia per gli allevamenti?”.

Penso anche che un'altra cosa importante da dire, è che la soia usata nel cibo per gli

umani, non è solo usata nei prodotti vegani come il tofu. E’usata nei cereali, nel cibo

industriale, pane, salse, maionese, prodotti a base di carne, cioccolato, dolci.

Principalmente la soia è usata in cibi non-vegani.

100
Inoltre, un agricoltore mi disse non molto tempo fa “bene, vai e divertiti con la tua soia

ogm!”. E’ interessante, se noti, molti prodotti vegani a base di soia, sono pubblicizzati che

usano soia non ogm, o almeno quelli che sono commerciati qui nel Regno Unito.

La maggiorparte della soia OGM, è coltivata per sfamare gli allevamenti, così se qualcuno

prova ad usare questo argomento (anche se credo che non molti lo useranno), ricordati di

dirglielo.

Pare così ovvio, che la gente, a cui sta a cuore la distruzione ambientale causata dalla

coltivazione della soia, sia ipocrita se non diventa vegan.

Consideriamo inoltre che dai 4000 agli 8000 metri quadrati di foresta pluviale è cancellata

ogni secondo per l’allevamento di bestiame, che, insieme ai prodotti che derivano da esso,

è responsabile del 51% dell’emissione dei gas serra, comparato al solo 13% di tutto il

trasporto del mondo combinato.

Se ti importa veramente l’ambiente, allora devi essere vegano, è così semplice.

Quando parli agli ambientalisti, è importante enfatizzare questa informazione, poiché la

maggiorparte di loro non è vegana – ma perché? Credo che una delle ragioni principali sia

che la gente aspetti i governi e le corporazioni che guidino il cambiamento, quando si stratta

di ambiente, e diventa incredibilmente facile puntare il dito alle cose che sfruttano

l’ambiente, e indignarsi per tutti i problemi che stiamo affrontando, invece che guardare alle

nostre azioni e valutare se stiamo facendo tutto ciò che possiamo fare come individui.

101
Credo che quando parliamo ad ambientalisti non vegani, dobbiamo fargli capire che come

individui, abbiamo il potere di fare la differenza, e non possiamo aspettare politici ed

amministratori delegati che danno il via al cambiamento. Dobbiamo dirgli che è nostro

compito, come consumatori, guidare il cambiamento, e anche se i nostri governi hanno

bisogno di convertirsi nelle energie rinnovabili e smettere di finanziare i lobbisti dei gas

naturali e del petrolio, è ipocrita da parte nostra, pretendere il cambiamento se non

cominciamo noi stessi dalle piccole cose.

102
E’ESTREMO, COSTOSO, DIFFICILE E

RESTRITTIVO ESSERE VEGANI Inoltre, perché i vegani

mangiano sostituti della carne?

103
Le diete vegane, sono

diventate sinonimo di un’idea

di qualcosa di restrittivo, la

gente vede il cibo vegano

come limitato, e c’è anche

una concezione che le diete

vegane siano costose e

riservate per pochi.

Cominciamo con l’idea che la

dieta vegana sia una dieta

restrittiva.

Fin da quando sono diventato Vegano, ho mangiato una varietà maggiore di cibi, di

quanto facessi prima, e sto cucinando con ingredienti di cui non avevo mai sentito

parlare. Il diventare vegano, mi ha incoraggiato ad ampliare ciò che mangio, ed ogni cosa

non vegana che vedo ora, è restrittiva.

Puoi anche far notare alla persona con cui stai parlando, che tu stai mangiando gli stessi

pasti che mangiavi prima. Mangi lo stesso, pizza, spaghetti alla bolognese, formaggio,

salse, nachos, burritos, ecc. Infatti puoi “veganizzare” quasi tutti i pasti non vegani. In

conclusione in nessuna maniera il veganismo può essere definito restrittivo, perché

mangi gli stessi cibi a cui sei abituato, l’unica differenza è che provengono esclusivamente

da piante.

104
Una dieta vegana è tutto, ma non limitativa, e per questa ragione non è estrema. Questa

parola è spesso usata per descrivere i vegani, ma ironia della sorte, il mio stile di vita è

l’esatto opposto di estremo.

Non mangio piu’ morte, il mio cibo non proviente piu’ da animali che urlano per il dolore

mentre vengono uccisi. Non mangio piu’ cibi che sono prodotti da schiavitu’ e tortura.

Queste cose suonano estreme; non frutta, vegetali, semi, grani, legumi, nocciole, patate ecc.

– cibi che crescono naturalmente e non urlano per l’agonia. Come può essere una dieta

vegana estrema, quando questa consiste in cibi che prevengono le malattie, cibi che

incrementano la longevità delle nostre vite, cibi che ci danno maggiore energia e ci aiutano

a vivere in modo armonioso con gli animali?

I non vegani mangiano prodotti che danno un’abbbondanza di malattie come il cancro,

malattie cardiache, i loro cibi provengono da edifici chiamati mattatoi e sono prodotti da

animali che sono stati mutilati e schiavizzati. Ora, questo suona come estremo.

Ora, la scusa “ma il cibo vegano è costoso e per pochi.”

Se vai in un supermercato, i cibi piu’ costosi tendono ad essere la carne ed il formaggio, e

quelli piu’ conveniente i fagioli, il riso, le patate, la pasta, le lenticchie ecc. ecc. Da quando

sono vegano, spendo meno soldi nel cibo di quello che facevo prima, poiché la maggioranza

della mia dieta consiste in ingredienti quali l’avena, gli amidi, i carboidrati e i vegetali, che

sono tutti prodotti tra i piu’ economici da comprare.

Il cibo vegano può essere piu’ costoso quando compriamo i sostituti, per esempio, nuggets

di “pollo” vegetali, che sono piu’ costosi dei tradizionali nuggets, ma questo ha a che fare

105
con la domanda e l’offerta. Se piu’ gente vegana compra questi prodotti, automaticamente

i loro prezzi si abbasseranno.

Puoi comprare bevande di soia allo stesso prezzo del latte di mucca, e i formaggi vegani nei

supermercati come Sainsbury’s e Tesco, hanno lo stesso prezzo se non minore, del

formaggio prodotto dal latte di mucca. Puoi avere anche burger vegani e tritata vegana per

lo stesso prezzo; anche i sostituti stanno diventando piu’ accessibili nel tempo.

Fare una dieta vegana, non significa che devi mangiare costosi frutti biologici, le fondamenta

di una buona dieta vegana è fatta di cibi accessibili e genuini, che sono molto meno costosi

dei prodotti animali.

Inoltre, quando maneggiavo la carne, la odiavo, perché era puzzolente, viscida, e dovevo

lavarmi le mani subito dopo. Ora quando maneggio i frutti, mi piace, sono così colorati e

vibranti; tutto ciò che devi fare è dargli una rinfrescata e sono pronti da mangiare, non devo

pulirmi le mani una volta che li ho tagliati. Ora che sono vegano, mi interesso di cucina,

mentre prima lo consideravo un lavoro, ma ora è una delle parti della giornata che

preferisco.

Questo ci porta al punto finale, come vegani, ci chiedono sempre i non vegani perché

mangiamo sostituti di prodotti animali se non vogliamo mangiare prodotti animali. Come

odio il pensiero di mangiare un prodotto animale ora, e mi fa sentire triste e disagiato, io,

come molti vegani, non sono diventato vegano perché non mi piaceva il gusto dei prodotti

animali.

106
Prima di diventare vegano, amavo i burger di mucca e KFC, la pizza halloumi e Domino’s –

ma ho realizzato che ci sono cose piu’ importanti nella mia vita, che un piacere sensoriale.

Come specie dobbiamo capire che giustificare le nostre azioni, dal fatto che troviamo piacere

da esse, non è accettabile se influisce negativamente sulle vite degli altri.

I vegani mangiano sostitutivi di prodotti animali perché amano la consistenza e il sapore –

ed è anche meglio, perché nessun animale è dovuto morire o è stato sfruttato per godere di

quel sapore.

107
SIAMO ONNIVORI CON
QUESTI DENTI CANINI
Questa, senza ombra di dubbio, è una scusa usata molto per giustificare lo sfruttamento

degli animali e una dei quelle con cui abbiamo a che fare quotidiniamente. Curiosamente,

l’approccio a questa scusa, è cambiato molto da quando mi sono affacciato al mondo vegan.

Ci sono molte evidenze che dimostrano che non siamo naturalmente onnivori, ma invece

molto simili agli erbirovi e ai frugivori – questa è la risposta che usavo quando discutevo di

questa scusa. Il problema che ho riscontrato, è che la conversazione tendeva a perdere

interesse e diventava una mera discussione sul fatto di essere o no onnivori, invece di essere

moralmente giusto o no uccidere animali.

108
La gente è indottrinata per tutta la vita a credere che siamo naturalmente onnivori, cosa che

credevo ardentemente per buona parte della mia vita. Credo che spesso, quando la gente

sente i vegani che dicono che non siamo onnivori, fa pensare a loro che ignoriamo la biologia

di base e fa diventare i nostri argomenti non credibili. La realtà è che, è interamente

irrilevante se siamo naturalmente onnivori o no, questo non dà nessuna giustifica morale

per sfruttare gli animali.

Se qualcuno crede che siamo onnivori, allora di base significa che siamo capaci di ottenere

energia e nutrienti dalle piante, e per questo, siamo in grado di sostenerci solo grazie alle

piante. Conseguentemente, significa che non c’è necessità da parte nostra di mangiare

animali.

Chiedi alla persona “se siamo onnivori naturali, che vuol dire che possiamo di base

soppravivvere solo grazie alle piante, come possiamo giustificare moralmente prendere la

vita di un animale se per tua stessa ammissione non è necessario?”

L’argomento canini, è una delle giustificazioni piu’ divertenti che le persone provano ad

usare; prima di diventare vegano ricordo che usavo la stessa scusa regolarmente e credevo

veramente che i miei canini facevano diventare accettabile per me, pagare qualcun altro per

uccidere un animale per me.

La piu’ veloce e semplice risposta per smontare questo concetto, è ricordare che

l’ippopotamo, ha i piu’ larghi canini di ogni altro animale che vive sulla terra, ed essi scono

completamente erbivori. Altri erbvori, hanno canini consistenti, come il gorilla, il mosco

siberiano ed il cammello. I nostri canini non sono adatti a strappare la carne o uccidere

109
animali, ma sono lì per addentare, mordere, per esempio frutti croccanti e duri (come le

mele!).

Se qualcuno a cui sta parlando tira fuori l’argomento dei canini, chiedigli “gli ippopotami

hanno i canini piu’ grandi di qualsiasi altro animale sulla terra e sono interamente erbivori,

pensi che avendo i canini, abbiamo il diritto di pagare qualcuno per uccidere un animale per

noi?”.

Inoltre, solo perché possediamo un’abilità fisica che ci permette di fare qualcosa, non vuol

dire che quel qualcosa è un azione giusta. Solo perché possiamo introdurre prodotti animali

nella nostra bocca e digerirgli, non significa che sia una cosa etica da fare. Per esempio, posso

stringere il mio pugno, ma non sigifica che posso prendere a pugni qualcuno.

Chiedi al non vegano “pensi che avendo un attributo fisico che ci permette di fare qualche

cosa, siamo moralmente giustificati a farlo?”

Se risponde di sì, chiedigli “posso fisicamente stringere il mio pugno, significa che sono

giustificato moralmente a prendere a pugni qualcuno?”.

Penso che sia anche importante conoscere perché ci sia un argomente, che noi siamo

onnivori per natura, perché spesso salta fuori ed è importante conoscere il tema.

I punti piu’ importanti che uso, sono che i nostri denti sono piatti e smussati, e si muovono

da lato a lato, come gli erbivori per natura. Il nostro stomaco ha un acido idrocloridrico

debole, se comparato ai mangiatori di carne in natura, che hanno un acido idrocloridrico

110
forte; l’intestino di un onnivoro è 3 volte piu’ corto del nostro, cosa importante, perché i

prodotti animali sono privi di fibre.

Inoltre, se fossimo stati progettati naturalmente per uccidere animali, potremmo farlo con

facilità; ma la realtà, è che se ci dessero un maiale che dobbiamo uccidere usando solo le

nostre mani ed i nostri denti, al massimo faremo al maiale un po’ di solletico. Ma diciamo

che siamo in grado di uccidere il maiale, come potremmo macellare e poi mangiare il maiale?

E gli organi, come l’intestino e le cervella, la cartilagine, i tendini e i legamenti? Come

mangiatori di animali naturali, non dovremmo essere pignoli circa i pezzi del maiale che

mangiamo, l’intero animale ci apparirebbe appetitoso. Quante notizie o articoli o immagini,

abbiamo visto di persone che hanno trovato un cervello di un pollo nel KFC dove stavano

mangiando? I veri mangiatori di carne, non trovano i pezzi di un animale abbietti, vedono

l’intero corpo come cibo – e non sono disgustati dal sangue.

111
DIO DICE CHE POSSIAMO
MANGIARE ANIMALI
Nella mia esperienza, la religione è

una delle scuse da controbattere

piu’ difficile, perché la gente crede

che è stato detto da Dio, che

abbiamo il permesso di mangiare

animali. Questo sfortunatamente

significa che puiò essere

incredibilmente difficile convincere

qualcuno che è religioso, perché

seguono meramente in cosa

credono che possono fare. Quando

discutiamo del veganismo con

qualcuno che è religioso, penso che

dobbiamo mantenere la

concentrazione e non perdere il filo

del discorso, e non metterla sulla

religione stessa, ma come la stessa

religione della persona non giustifichi

l’uccisione degli animali.

Prima di tutto, in nessuna dottrina religiosa, Dio dice che dobbiamo mangiare animali, dice

che se vogliamo possiamo, ma non siamo obbligati. Questo significa che la religione, non ci

112
fornisce un pretesto per lo sfruttamento degli animali e, per questo, rimane una cosa non

necessaria e impossibile da giustificare moralmente.

Una domanda che mi piace porre a chi menziona la religione è, “se non abbiamo bisogno di

uccidere le creature di Dio, non pensi che un Dio compassionevole, gentile, buono farebbe

altrettanto?”

Spesso dico “quando Gesu’ era vivo, non c’era abbondanza di cibo come oggi, ed è plausibile

che Gesu’ dovette mangiare animali per soppravivere. Comunque, siamo evoluti molto come

società, tanto che non c’è piu’ che non è piu’ una necessità mangiare animali. Non credi

quindi che agli occhi di un Dio di amore, lui preferirebbe non uccidere le sue creature se non

ne abbiamo bisogno per sopravvivere?”

Una parte della mia frustazione con la religione è che, non come il consumo di prodotti

animali, è una scelta personale e, quando la gente usa un credo per condannare la vita di un

animale alla sofferenza e al dolore, quell’azione non si avvicina nemmeno ad essere morale.

Usando il credo religioso per giustificare l’uccisione di animali, è esattamente lo stesso

nell’usare il credo religioso per opprimere gli omossesuali e le donne. Infatti, la logica “la mia

religione dice che posso mangiare gli animali” fa che mangiarli diventi morale; allora per

principio, “la mia religione dice che è ok opprimere gli omosessuali e le donne” fa diventare

l’oppressione degli omossesuali e delle donne morale.

Non credo che Dio sarebbe contento di quello che stiamo facendo alle sue creature e al

pianeta che ha fatto per noi. Immagina se avessi un pezzo di legno e pensassi “sai cosa? Farò

al mio amico un bel tavolo con questo, gli piacerà tantissimo.”. Per capire l’argomento,

113
diciamo che passi 6 giorni a fare questo tavolo per il tuo amico, ed il sesto giorno guardi la

tua opera ed è perfetta.

Allora dai il tavolo al tuo amico, che apprezza molto, e dice “grazie molte, mi hai dato questo

tavolo e ti sarò per sempre grato”, ma subito dopo davanti ai tuoi occhi, prende un martello

e comincia a distruggerlo. Saresti contento di questo? Perché è questo, che noi facciamo a

Dio con la terra.

Noi ci dichiariamo grati per il pianeta e tutta la vita che Dio ha creato, ma stiamo

distruggendo tutto ciò che ha fatto per noi davanti ai suoi occhi. Ha creato gli animali non

umani, gli diciamo grazie ogni giorno portandoli all’estinzione e uccidendoli a miliardi.

Abbiamo persino modificato geneticamente le sue creature, giocando a fare Dio noi stessi,

poiché le creature che ha creato non erano adatti a noi per come le volevamo. Inoltre,

andiamo contro gli auspici di Dio, prendendo il latte dalle mucche, il quale è stato prodotto

specificatamente per i suoi bambini.

In quale realtà Dio sarebbe contento che noi ingravidiamo forzatamente le sue creature,

portiamo via i loro bambini, per prendere qualcosa che non è stato progettato per noi fin

dall’inizio? In quale realtà pensiamo che un Dio sarebbe contento di noi che uccidiamo le

sue creature, quando non è assolutamente necessario? Come può un Dio essere piacente

con noi, se distruggiamo le meravigliose foreste pluviali, mentre lui ha sprecato tempo per

crearle, di modo che alleviamo piu’ bestiame per portarlo al macello?

Perché un Dio avrebbe creato un ecosistema marino così intricato, dove ogni specie di pesce

è importante per un’altra, ma dopo rimane contento nel vederci che lo distruggiamo

114
davannti ai suoi occhi? In 50 anni abbiamo decimato squali, deflini e la popolazione delel

balene; nei passati 40 anni abbiamo distrutto il 50% della vita selvatica su questo pianeta.

Uno dei principali problemi nell’usare la religione come giustificazione per qualcosa, è che

le scritture religiose sono spesso ambigue e certamente aperte alle interpretazioni; questo

è parzialmente una delle ragioni per cui certi Cristiani credono che sia un peccato essere gay,

mentre altri no. La stessa ambiguità può essere vista nella Bibbia per quanto riguarda il

cibarsi o meno di prodotti animali.

Uno dei principali passaggi della Bibbia che le persone usano per giustificare il cibarsi di

animali è “ogni cosa che si muove ed è viva può essere il tuo cibo; io te lo do tutto, come il

pianeta verde” – ma questo è spesso tirato fuori dal contesto, poiché il passaggio recita

“solamente non dovrai mangiare la carne con la vita, il suo sangue”

Inoltre, nella Genesi la Bibbia sentenzia: “Per ogni bestia sul pianeta, e ogni uccello nell’aria,

e ogni cosa che striscia sulla terra, ognicosa che ha il respiro di vita, io ho dato ogni pianta

verde per cibo.”.

Amos 6:4-7 dice: “4. Essi su letti d'avorio e sdraiati sui loro divani, mangiano gli agnelli del

gregge, e i vitelli cresciuti nella stalla. 5 Canterellano al suono dell'arpa, si pareggiano a David

negli strumenti musicali; 6 bevono il vino in larghe coppe, e si ungono con gli unguenti più

raffinati, ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano. 7 Perciò andranno in esilio in testa

ai deportati, e cesserà l'orgia dei buontemponi.”.

Inoltre, Ecclesiaste 3:19 recita: “19 Poiché la sorte de’ figliuoli degli uomini è la sorte delle

bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte; come muore l’uno, così muore l’altra; hanno

115
tutti un medesimo soffio, e l’uomo non ha superiorità di sorta sulla bestia; poiché tutto è

vanità.”.

Ci sono una moltitudine di passaggi della Bibba e anche negli insegnamenti delle religioni

principali che rafforzano l’idea che nessuna religione obbliga il consumo o lo sfruttamento

degli animali.

A volte una delle domande piu’ semplici da chiedere a qualcuno che usa l’argomento

religione come scusa, “i mattatoi sembrano piu’ luoghi creati da Dio o dal Diavolo?”

L’Inferno è descritto come un posto di eterna sofferenza, tormento e dolore, tutto ciò che

devi fare è vedere video sui macelli e constatare che sono posti di sofferenza eterna

tormento e dolore. Per gli animali, un macello è l’Inferno e nessun Dio o profeta benevolente

potrebbe condonare ciò che succede là dentro.

Una domanda che spesso chiedo ai Cristiani è “se Gesu’ ed il Diavolo rimanessero chiusi in

una stanza con un agnellino, chi dei due ucciderebbe l’animale?”.

116
SE DIVENTO VEGANO,
NON PIACERA’ AI MIEI
AMICI E ALLA MIA
FAMIGLIA
Prima di tutto, escludiamo la parte degli amici da questa scusa. Gli amici delle persone, non

hanno nessun controllo sulle azioni o sulle decisioni che prendono nelle loro vite, e in nessun

caso gli amici dovrebbero fermare qualcuno da seguire le loro moralità e diventare vegano.

117
Comunque, è importante annotare che la pressione è una cosa incredibilmente difficile da

affrontare, specialmente se qualcuno è deriso o preso in giro. Quello che è importante da

realizzare è che nessuno dovrebbe lasciare che le opinioni degli altri, fermino qualcuno da

seguire uno stile di vita moralmente giusto.

Credo che ciò che renda la situazione particolarmente difficile per la questione degli amici,

sia che troppe interazioni sociali circa il cibo o che coinvolgono la maniera di mangiare,

tendono a far isolare le persone dai loro amici, cercando di evitare situazioni in cui il cibo è

coinvolto.

Fortunatamente, questa situazione si sta facendo piu’ facile da affrontare, perché sempre

piu’ posti stanno introducendo opzioni vegane e menu ad hoc, e il concetto di veganismo sta

crescendo verso una forma di normalità. C’è inoltre una grandissima comunità di vegani, sia

online che offline e se qualcuno sta lottando, con i propri amici non vegani o vuole

diventarlo, ma è preoccupato dai suoi amici, incoraggiali ad unirsi a gruppi vegani online, o

ad andare ad incontri con persone vegane, dove si possono incontrare persone che pensano

alla stessa maniera.

Poniamo ora la nostra attenzione all’aspetto della familia di questa scusa. Se avessi voluto

diventare Vegano quando ancora vivevo con i mei, sarebbe stato incredibilmente difficile da

fare. La mia familia, per quanto non abbia obiezioni nei miei confronti di essere vegano, a

parte alcune preoccupazioni stereotipate circa la mia salute, non si è affatto divertita all’idea

di diventare vegana per molte ragioni che questo e-book copre.

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A riguardo delle persone che si preoccupano dei loro membri familiari, che chiedono del

veganismo o deridono le scelte etiche, posso capire come per alcune persone possa essere

veramente difficile.

Se la persona non vive piu’ in casa, allora le domande della sua familia circa il suo desiderio

di diventare vegana non dovrebbero fermarla. Comunque, se la persona vive ancora in casa,

diventare vegano è molto piu’ difficile.

Penso che la parte piu’ difficile sia che diventare vegano nella tua familia, non sia per te un

problema i loro giudizi, ma il fatto che vedi le persone che ami, commettere atti immorali

davanti ai tuoi occhi, mentre avvelenano i loro corpi.

Se la persona a cui stai parlando, vive ancora in casa, allora incoraggiala di provare e mostra

alla sua familia il perché vuole diventare vegana, magari chiedi di cucinare per la sua familia

per mostrare che il cibo vegano è delizioso, accessibile e salutare.

Penso che la maggiorparte delle volte, i genitori e la familia non capiscano il veganismo o

come mai qualcuno vuole diventare vegano; diventa così importante che la persona sia ben

informata nel perché vuole esserlo, di modo che possa parlare propriamente alla sua familia.

Ricorda inoltre, di non far mai dimenticare a loro il dolore e la sofferenza che provano gli

animali, il danno che provocano i prodotti animali alla loro salute, e la crisi ambientale che

stiamo affrontando; sono tutti concetti troppo importanti per essere taciuti davanti ad amici

e ad una familia non ricettiva.

119
La cosa piu’ importante, è enfatizzare che c’è un’enorme comunità di supporto che è sempre

disponibile per aiutare; perciò se si sentono isolati o soli per via dei loro amici o delle loro

familie, possono parlare a questa comunità, perché essere vegano significa che non sei mai

solo.

120
UNA PERSONA NON PUO’
FARE LA DIFFERENZA

Uno degli aspetti piu’ preoccupanti di questa scusa, è che se tutti quanti pensasserò così,

assolutamente nulla al mondo sarebbe fatto. Immagina se Mandela, Rosa Parks 32o Martin

Luther King avessero detto “ma una persona non fa la differenzza”.

32
https://it.wikipedia.org/wiki/Rosa_Parks

121
Certamente una persona può fare la differenza. Infatti, qualche volta è necessaria una sola

persona per ispirare molte menti e fare la differenza. Un movimento è sempre fatto da

individui, ed è il loro contributo cumulativo che crea il cambiamento.

In America 400 milioni di animali in meno, sono stati uccisi nel 2014 comparati al 2007, ed è

stimato che in media una persona mangi 7000 animali nella sua vita, il che significa che ogni

giorno che vivi da vegano, fai una grande differenza.

Si tratta davvero di un’idea di domanda e offerta, ogni volta che compriamo un prodotto

vegano, stiamo cambiando la domanda e stiamo votando con il nostro portafoglio per il tipo

di mondo che vogliamo creare. Se sempre piu’ persone domandano prodotti vegani, sempre

piu’ prodotti vegani appariranno sugli scaffali, e questo sta già succedendo! Infatti è

esattamente il perché ora ci sono formaggi vegani nei principali supermercati, e menu vegani

in ristoranti di strada.

Non si può negare che questo movimento sta crescendo esponenzialmente, e questo è

perché migliaia di individui stanno valutando le loro azioni e affrontando il cambiamento al

veganismo. Dopo tutto, siamo moralmente responsabili delle nostre azioni che eseguiamo

come individui, e indifferentemente a quello che fanno le altre persone, abbiamo la

responsabilità di indirizzare l’impatto delle nostre azioni e valutare se le nostre scelte di stile

di vita debbano essere modificate o meno. Essendo vegani, dichiari alle industrie che

sfruttano e uccidono gli animali “non con il mio nome”.

Se tutti quanti avessero avuto l’attitudine a pensare “una persona non può fare la

differenza”, allora avremmo ancora la schiavitu’ e l’apartheid. E’ grazie ad individui, che a

quel tempo rappresentavano la minoranza, che alzandosi e parlando, hanno scatenato

122
l’evoluzione. E’ compito nostro ora, fare lo stesso per salvare gli animali, il pianeta e noi

stessi.

GRAZIE PER AVER LETTO!


Grazie per aver raggiunto la fine di questo e-book e per aver speso il tuo tempo imparando

a rispondere a queste giustificazioni; l’onestà è una conoscenza potente da avere. Credo

fermamente che consci di queste informazioni come individui, abbiamo il potere di avere

una forte voce in capitolo per gli animali, e avere le abilità e le capacità di essere un attivista

vegano potente e consapevole. Tutto ciò che devi fare è piantare un seme, e cambiare la

vita di molti.

Vorrei raccomandare di unirsi alle seguenti organizzazioni, dove potrai allenare le tue abilità

come attivista:

Anonymous for the Voiceless

The Save Movement

Direct Action Everywhere

Ho co-fondato e co-diretto l’organizzazione attivista Surge; pertanto se vivi nel Regno Unito,

partecipa a quello che facciamo!

Grazie ancora per aver letto, ora vai e cambia il mondo!

Earthling Ed (Ed Winters) x

123
THANKS FOT THIS EBOOK

I’d like to say thank you to Earthling Ed for this wonderful E-book, and his permission to
publish this translation on my facebook profile, and into various group of vegan people.
Vegan for Life!

Translation: Livio Barra

124

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