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Novembre 6, 2013 | ISSN: 2281-3624/3 Creative Commons Attribuzione 3.

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Lo scorso 2 novembre, la scoppiettante Lucia Poli ha portato in


scena La grammatica di Dio di Stefano Benni, nell’ambito
della rassegna il Piacere della Lettura del Teatro di Rifredi di
Firenze.
Lucia Poli, attrice di punta del Teatro stabile di Innovazione di
Rifredi, torna a incantare e divertire il suo affezionato pubblico. Dopo aver
inaugurato la scorsa stagione leggendo Nudi e Crudi di Alan Bennet, la
Poli torna a calcare le scene fiorentine scegliendo, ancora una volta, il già
sperimentato e amato Stefano Benni.
La grammatica di Dio – storie di solitudine e allegria – è una raccolta di

a
25 racconti di pura fantasia, che lo stesso Benni definisce “un circo di virtù
e nequizie, un frastuono di uomini e di luoghi comuni, in cui trovano posto

al
eroi silenziosi ed urlanti ciarlatani della sopravvivenza e del sopruso”.
L’ironia e la poesia dell’autore trovano spazio all’interno delle storie e si
inseriscono senza difficoltà nelle vicende di personaggi comuni, ordinari
ns
eppure speciali, in cui ognuno di noi può facilmente identificarsi. Il
sottotitolo scelto dall’autore bolognese per il suo libro è tutt’altro che fuori
contesto: secondo Benni infatti, nell’era della tecnologia, nata forse per
scacciare la tanto temuta solitudine, questa è tornata più forte e
si
spaventosa che mai e, quasi fortificata dalla tecnologia stessa, sembra
essere l’unica cosa capace di resisterle. Eppure…eppure l’allegria esiste
ancora! E si tratta di un’allegria diversa, un po’ disubbidiente, forse
r

mutata dalle difficoltà e resa da queste ancora più impertinente e


pericolosa agli occhi dei potenti, che vorrebbero invece imporre una gioia
Pe

impersonale e standardizzata alle persone.


Lo spettacolo, curato da Angelo Savelli, si presenta agli occhi dello
spettatore scanditoin tre momenti tematicamente distinti. Sul palco,
insieme a Lucia Poli, Simone Faucci e Riccardo Naldini. I tre attori rendono
l’ascolto un vero piacere e le fragorose risa del pubblico si susseguono
senza sosta, intervallate unicamente da momenti di silenzio commosso. La
Poli, eclettica e trasformista, dà grande prova di sé riuscendo a
interpretare chiaramente e senza difficoltà due, tre, quattro, cento
personaggi alla volta, donando ad ognuno di essi la propria personalità e le
proprie sfaccettature. Tanto divertente e amara inPari e patta quanto
triste e comprensiva in Carmela, l’attrice saltella ininterrottamente da una
parte all’altra del palcoscenico nella prima e nella terza sezione dello
spettacolo. La seconda, invece, viene completamente affidata a Faucci e

La grammatica di Dio 1/2 Persinsala | Cultura e critica teatrale


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Naldini, i quali riesconoa tenere viva l’attenzione del pubblico,


preparandolo ai fuochi d’artificio finali. Degna di nota, in particolare, la loro
interpretazione di L’Orlando impellicciato, storia di un uomo che soffre per
amore con un problema … piuttosto rumoroso. A cercare di aiutalo, una
squadra di amici pasticcioni ma molto volenterosi. Simone Faucci e
Riccardo Naldini divertono interpretando tutti i personaggi con verve e
simpatia, senza mai cadere nelle rischiose “macchiette comiche”.
Uno spettacolo spassoso, capace di divertire e far riflettere un pubblico più
che soddisfatto. Bravi gli attori che, con appena quattro leggii in scena
hanno dato vita alle storie pensate da Benni, con simpatia e personalità.

a
al
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro di Rifredi
via Vittorio Emanuele II, 303 – Firenze
Sabato 2 novembre, ore 21:00
La grammatica di Dio
di Stefano Benni
ns
lettura in scena a cura di Angelo Savelli
con Lucia Poli
con la partecipazione di Simone Faucci e Riccardo Naldini
elementi scenici Michele Ricciarini
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Pe

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