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Rabat

La Grotta di San Paolo, secondo gli atti degli apostoli, fu il rifugio di San Paolo e del suo gruppo
per tre mesi, dopo il naufragio durante il viaggio da Creta a Roma. Si ritiene che qui San Paolo, nel
60 d.C., fondò la prima comunità cristiana dell’isola. La grotta ha acquisito talmente tanta fama che
sia papa Giovanni Paolo II nel 1990, sia papa Benedetto XVI nel 2010, vollero visitarla e pregare
davanti alla statua del santo qui esposta.
Le Catacombe di San Paolo sono una delle principali testimonianze del periodo paleocristiano a
Malta. Stiamo parlando di un grosso complesso di gallerie e camere mortuarie sotterranee, il più
grande dell’isola, in uso durante i primi secoli dopo l’avvento di Cristo. Le catacombe erano situate
all’esterno della vecchia Mdina, in quanto la legge dell’epoca vietava le sepolture all’interno delle
città. Probabilmente il sito era in uso ancora prima, durante il periodo punico. Questo cimitero
funerario offre esempi di tutte le tipologie di sepoltura maltesi, ma le tombe più frequenti sono le
cosiddette tombe a baldacchino. Lungo i corridoi e nelle camere sono ancora visibili le decorazioni
dell’epoca, tra cui illustrazioni realizzate con vernice rossa. Ci sono poi incisioni all’esterno di
alcune camere che si ritiene fossero sepolture familiari. Le catacombe di S. Paolo dimostrano anche
la diversità di culto della popolazione: ci sono infatti sepolture cristiane, pagane ed ebree, divise tra
loro in tre aree. Continuando nella visita, si arriva anche ai più recenti rifugi antiaerei, usati dalla
popolazione durante il secondo conflitto mondiale.

La Domus Romana a Rabat è l’edificio più importante di epoca romana scoperto finora a Malta, e
sicuramente il più ricco. Costruito intorno al I secolo a.C., è stato utilizzato probabilmente fino al II
secolo d.C. L’area archeologica è stata scoperta nel 1881, con i suoi preziosi mosaici del pavimento,
una parte del peristilio e alcuni reperti, testimonianza della ricchezza dell’abitazione. Per proteggere
i mosaici fu costruito un edificio, oggi diventato un museo archeologico. La visita al museo offre
uno spaccato su come vivevano le famiglie in epoca romana, coprendo diversi aspetti della vita
quotidiana: famiglia, la moda, l’istruzione, l’intrattenimento, il cibo e le bevande.
I romani conquistarono Malta dai cartaginesi intorno al 225 a.C., facendone una loro base nel
Mediterraneo. Diverse prove archeologiche dimostrano che, durante il periodo romano, le isole
maltesi vivevano una certa prosperità economica. Un’iscrizione latina datata al II secolo d.C.
dimostra come Melita, la città principale, fosse una città molto attiva: sebbene ci sono testimonianze
dell’esistenza di alcuni edifici pubblici, non è stato possibile trovarne i resti, ad eccezione della
Domus Romana e degli antichi cimiteri situati al di fuori della mura cittadine.
Buona parte dei manufatti di epoca romana ritrovati a Malta sono esposti nel Museo della Domus
Romana: sebbene la collezione non presenti pezzi unici come quelli del Museo Nazionale di
Archeologia a Valletta, contiene numerosi reperti di un certo valore artistico ed archeologico.
bellissimi mosaici, intorno ai quali il Museo è costruito, oggetti di uso quotidiano e una sezione
dedicata al cimitero islamico: quest’ultimo cimitero fu costruito sopra durante la dominazione
islamica, probabilmente sopra i resti di un’area sepolcrale di epoca precedente.

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