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G.I. Gurdjieff - Danze sacre per il ben-essere
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Prefazione
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G.I. Gurdjieff - Danze sacre per il ben-essere
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Prefazione
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Prefazione
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Capitolo I
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Un uomo senza virgolette
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Un uomo senza virgolette
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Un uomo senza virgolette
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Un uomo senza virgolette
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JK
La conoscenza che si trasmette ad Agartha, secondo quanto
afferma il professor Vinardi, è il Sistema Isoterico, fondato
sulla base di un sistema zodiacale, a cui corrisponde il
numero 12. Il simbolo del Sistema Isoterico è infatti il Dode-
cagramma, di cui l'Enneagramma usato da Gurdjieff, che
vedremo più avanti, rappresentava soltanto una parte.
Gurdjieff, dunque, avrebbe appreso i principi del
Sistema Isoterico durante il suo periodo di addestramento
ad Agartha, che si sarebbe svolto a partire dai primi anni
del Novecento3.
Intorno al 1910, stando alle informazioni forniteci dal
professor Vinardi, Gurdjieff avrebbe incontrato, durante
la fase finale dell'addestramento in questione, il maestro
di Vinardi, Kenkichi Sakurai, all'epoca molto più giovane
di lui. Inoltre, il professore argentino afferma non solo che
ricevettero le loro conoscenze a Agartha altre celebri
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Le “rivelazioni” di Mr. G.
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Un uomo senza virgolette
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5. Possono esservi dei riferimenti a Mme Ostrowsky nel ritratto che Gur-
djieff delinea di Mme Vivitskaya nel suo libro Incontri con uomini straor-
dinari. Vivitskaya era un ex-prostituta e, secondo i coniugi De Hartmann,
anche Mme Ostrowsky aveva avuto un passato infelice e poco pulito. La sua
morte fu un evento che sembrò segnare profondamente, per un certo periodo,
la vita del maestro caucasico, il quale dichiarò di aver aiutato la sua compa-
gna a "morire in modo appropriato", dandole gran parte della sua energia nei
suoi ultimi giorni di vita, a tal punto che molti suoi discepoli ritenevano che
ella vivesse attraverso di lui. Lo stesso Gurdjieff disse una volta al più gio-
vane dei suoi allievi, Fritz Peters, parlando della sua compagna: "Se fosse
sola, sarebbe morta da tempo. Io la tengo in vita, la faccio rimanere viva con
la mia energia; una cosa molto difficile, ma anche molto importante - questo è
il momento più importante della sua vita. Ella ha vissuto molte vite, è
un'anima molto antica; ora ha la possibilità di elevarsi a un mondo superiore.
Ma viene la malattia e rende questo più difficile, le rende impossibile fare que-
sto da sola. Se riesco a farla vivere ancora pochi mesi, non dovrà più tornare a
vivere di nuovo questa vita" (F. Peters, La rasatura del prato e la costru-
zione di sé - Alla scuola di Gurdjieff, Milano, L'Ottava, 1986, p. 104). Al
funerale di Mme Ostrowsky, Gurdjieff non volle assolutamente vedere
lacrime o musi lunghi, ma ricordò piuttosto un'usanza funeraria dei tempi
antichi, che consisteva nel riunirsi per tre giorni e ricordare tutti gli errori e
le malvagità della persona morta, per poi riflettere ognuno sulla propria mor-
talità. Poco tempo dopo, cominciò a vivere con un'altra donna, che rimase
presto incinta.
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7. Ibid., p. 244
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Un uomo senza virgolette
8. Ibid., p. 37
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Gurdjieff scrittore
9. G.I. Gurdjieff, Life Is Real Only Then, When I Am, New York, E.P.
Dutton, 1981. Di questo libro è disponibile anche una cattiva traduzione ita-
liana non autorizzata pubblicata dall'editore Basaia, che però non ho voluto
mai usare nelle citazioni. Un'altra traduzione, sicuramente più fedele, è stata
realizzata da Grazia Giovannini per Libritalia nel 1997.
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Capitolo III
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Il “supersforzo” e l’Arte Oggettiva
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37. Filosofo statunitense (1842 - 1910), fondatore, già negli anni '70 del
XIX secolo, del primo laboratorio americano di psicologia sperimentale
nell'Università di Harvard.
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Il “supersforzo” e l’Arte Oggettiva
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Il “supersforzo” e l’Arte Oggettiva
I segreti dell'Arte
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Il “supersforzo” e l’Arte Oggettiva
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Il “supersforzo” e l’Arte Oggettiva
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Il “supersforzo” e l’Arte Oggettiva
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Gurdjieff come Rembrandt?
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Il “supersforzo” e l’Arte Oggettiva
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Capitolo VI
Eredi e successori
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96. P.D. Ouspensky, Strange life of Ivan Osokin, New York, Holme Press,
1947. Pubblicato originariamente in Russia nel 1915 con il titolo Kine-
drama, è stato tradotto e pubblicato anche in Italia come La strana vita di
Ivan Osokin (Milano, Rizzoli, 1982).
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Eredi e successori
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Eredi e successori
98. Questa frase di Orage viene citata dalla giornalista americana Rosemary
Dinnage su un numero del 1980 della rivista "The New York Review", in
sede di recensione del citato libro di James Webb, The Harmonious Circle.
99. Ouspensky, che apparteneva a tutti gli effetti all'aristocrazia russa, si
trovò sempre a combattere sul fronte opposto a quello rivoluzionario. Perciò,
a un certo punto, fu costretto ad abbandonare il suo paese. Segni del suo
totale rifiuto della rivoluzione d'ottobre si possono trovare anche sui suoi
libri, dove egli, tra l'altro, rifiuta di chiamare il suo paese Unione Sovietica.
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102.K. Walker, Viaggio nella Quarta Via, Roma, Atanòr, 1992, pp. 118-119.
103. Ibid, p. 119-120.
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Eredi e successori
107.C. Daly King, The Oragean Version, 1951. Questo manoscritto, che
non stato mai pubblicato, è disponibile per la lettura solo in alcune delle mag-
giori biblioteche statunitensi. C. Daly King, tra l'altro, era uno scrittore di
gialli abbastanza noto, morto nel 1963.
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108.I diari di John Bennett e di sua moglie Elizabeth riguardanti i mesi del
1949 trascorsi dalla coppia a Parigi a stretto contatto con Gurdjieff sono stati
pubblicati in Inghilterra dalla Coombe Springs Press nel 1980, con il titolo
Idiots in Paris (Ed. it. Idioti a Parigi: Alla scuola di Gurdjieff - Diari
1949, Roma, Edizioni Mediterranee, 1996). "Idioti", era il modo in cui Gur-
djieff chiamava provocatoriamente i suoi allievi, giocando sul doppio signifi-
cato della parola: quello che gli davano gli antichi saggi sufi di "essere se
stesso", e quello più comune di persona stupida o folle. I due significati si
incontrano nella constatazione che, in effetti, un uomo che riesca a essere se
stesso può apparire folle alle persone che vivono nel mondo delle illusioni,
perché non condivide le loro illusioni. Agli "idioti" di tutti i tipi Gurdjieff
dedicava degli interminabili brindisi alla fine delle sue cene, coinvolgendo in
tali brindisi a base di superalcolici tutti i suoi discepoli, anche gli astemi.
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