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Stefano Campus
Arpa Piemonte – Centro Regionale per le Ricerche Geologiche e Territoriali
I Parte
Analisi di pericolosità e rischio
pericolosità
Le frane in Piemonte
II Parte
Esempi:
Pericolosità Foglio 1:50.000 n. 211 Dego
Pericolosità
Rischio Comune di Locana
I Parte
Analisi di pericolosità e rischio
pericolosità
Vallestrona
(VB) 07/06/2001
CORRIERE DELLA SERA, 01 maggio 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/04_Aprile/30/ischia..shtml
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/04_Aprile/30/ischia
Frana ad Ischia: travolta casa. Quattro morti BERTOLASO: «ABUSO DEL TERRITORIO» -
«Paghiamo inerzie di decenni, anni in cui
Lo smottamento nella frazione Pilastri.
abbiamo abusato del territorio». Così il capo
Quattro cadaveri estratti dalle macerie. In
del Dipartimento della protezione civile
salvo una donna e una bambina.
Guido Bertolaso parla della frana ad Ischia.
NAPOLI - Una frana vi è verificata nella Bertolaso non ha dubbi: ora «bisogna
frazione Pilastri del Comune di Ischia alle 7,30 intervenire con la manutenzione delle zone
di questa mattina. Avrebbe ceduto il costone più a rischio,
rischio per evitare in futuro tragedie
del monte Vezzi sulla spiaggia dell’Arenella. La come questa. Il problema di sempre è il
frana ha provocato il crollo di una casa nella rischio idrogeologico - ha aggiunto - una
quale c'era una famiglia di sei persone. A conurbazione urbanistica che ha determinato
causare la frana potrebbero essere state le nel corso degli anni tantissimi disastri».
disastri
forti piogge di ieri.
L'AREA ERA AD ALTO RISCHIO - L'area
colpita dalle frane, secondo quanto
confermato dall'assessore regionale alla
protezione civile, Luigi Nocera, è marcata
sulle mappe come R4, che significa che si
tratta di una zona ad alto rischio per la
popolazione. In queste condizioni, spiegano
al comune di Ischia, nonostante il vincolo
dovuto al dissesto idrogeologico, ci sono
almeno un paio di centinaia di case: «abusi
di necessità», chiariscono ancora al
municipio, perché quando gli ischitani
costruiscono delle case lo fanno perché
hanno un terreno e ci devono vivere, non per
speculazione.
Definizioni
400.000 ca
500’000
(numero vittime)
Persone Persone
N. di Senza coinvolte coinvolte Danni €
Vittime Feriti
eventi tetto indirettamente (totale) (x 1.000)
Si manifestano
attraverso pulsazioni
più o meno intense
che modificano,
progressivamente, la
morfologia del
territorio
CHE COSA E’ UN
DISASTRO NATURALE ?
Si può definire come un
evento eccezionale che
supera le normali capacità
di risposta che
un’organizzazione è in
grado di sostenere.
Arpa Lombardia
Tipi di “interazione” tra l’evoluzione del fenomeno e gli
elementi antropici coinvolti:
a. DIRETTA
b. INDIRETTA
Frana del Monte Olimpo (Marte)
Ceppo Morelli - aprile 1977
(Fonte: Banca Dati Geologica, Arpa Piemonte)
USGS
Arpa Piemonte
Movimenti franosi
25
11
4
Arpa Piemonte
CROLLI / RIBALTAMENTI
Arpa Piemonte
Alagna Valsesia (VC)
loc. Merletti-Kreas
F. Sesia
1
Scivolamento rotazionale
Arpa Piemonte
Frabosa (CN)
Arpa Piemonte ottobre 1996
Arpa Piemonte
Piuzzo
Centrassi
CABELLA LIGURE
Arpa Piemonte
Colamento rapido
Debris flow
Cesana (TO)
SS 24 del Monginevro
16 agosto 1998
Antrona (VCO)
Deformazioni Gravitative Profonde
di Versante (DGPV)
Arpa Piemonte
Pericolosità (H)
Pericolosità (H)
Probabilità
Probabilità temporale
temporale che che un evento ((pericolo,
un evento pericolo, processo,
processo,
fenomeno
fenomeno)) didi data
data intensità
intensità interessi
interessi una
una certa
certa area
area in
in un
un
determinato
determinato intervallo
intervallo di
di tempo.
tempo.
Rischio
Rischio (R)
(R)
Probabilità
Probabilità che
che sisi verifichino
verifichino conseguenze
conseguenze negative
negative (per
(per la
la vita
vita
umana,
umana, per
per ii beni
beni ee le
le risorse,
risorse, per
per le
le attività
attività economiche
economiche oo perper
l’ambiente)
l’ambiente) derivanti
derivanti dall’interazione
dall’interazione tratra l’evoluzione
l’evoluzione didi unun
evento
evento ee le
le aree
aree antropizzate.
antropizzate.
Danno e Vulnerabilità
Danno
Danno atteso
atteso (D)
(D)
Entità
Entità delle
delle perdite
perdite potenziali
potenziali nel
nel caso
caso di
di un
un evento
evento con
con una
una
certa
certa intensità.
intensità.
L’unità
L’unità di
di misura
misura dipende
dipende dall’unità
dall’unità di
di misura
misura utilizzata
utilizzata per
per
indicare
indicare ilil valore
valore
Vulnerabilità (V)
Vulnerabilità (V)
Grado
Grado di
di perdita
perdita di
di un
un certo
certo elemento
elemento aa rischio,
rischio, oo gruppo
gruppo di
di
elementi,
elementi, aa causa
causa dell’impatto
dell’impatto con
con un
un fenomeno
fenomeno naturale
naturale di
di
una
una data
data intensità.
intensità.
ÈÈ espressa
espressa inin termini
termini qualitativi
qualitativi oo quantitativi
quantitativi in
in una
una scala
scala da
da
00 (nessuna
(nessuna perdita)
perdita) aa 11 (perdita
(perdita totale)
totale) eded èè funzione
funzione
dell’intensità
dell’intensità deldel processo
processo agente
agente ee delladella tipologia
tipologia
dell’elemento
dell’elemento aa rischio.
rischio.
Relazione per la
valutazione del rischio
R=HxD
R = Rischio
D=ExV
H = Pericolosità
D = Danno atteso
E = Elemento a rischio
V = Vulnerabilità
Processo logico per lo studio completo delle frane
Analisi di Analisi di
Pericolosità
RISCHIO Vulnerabilità
(triggering & runout)
INCERTEZZE
Analisi di potenziali
casi futuri
Analisi del processo in Analisi delle tipologie
atto o potenziale di elementi antropici
e del loro valore
Persone,
Evoluzione proprietà, attività
del processo economiche,
o fenomeno servizi ed
(pericolo) infrastrutture,
beni ambientali,
…
comprensione dei
Quanta energia sviluppa? meccanismi evolutivi
identificazione della
Quando si può verificare? frequenza di attivazione
individuazione della
Dove può verificarsi? distribuzione spaziale
Elevato numero di
parametri coinvolti
e loro variabilità
temporale/spaziale
Spesso non sono
noti i parametri in
gioco, il loro valore
e come variano nel
tempo e nello
spazio.
Arpa Piemonte
Studio multi-temporale
Frana del Cassas
(Val di Susa)
Arpa Piemonte
Arpa Piemonte
1965
1982
2002
ANALISI DI RISCHIO
Al fine di semplificare
l’attribuzione di un
valore agli elementi a
rischio è possibile
determinare una
scala relativa di valori
utilizzando degli
indici.
ANALISI DI RISCHIO
2) Valutazione della vulnerabilità
V = f (E, I)
La vulnerabilità varia tra 0 e 1, ovvero tra 0% e 100%
di perdita dell’elemento.
elemento
Omegna (Fonte: Banca Dati Geologica, Arpa Piemonte)
II Parte
Esempio:
Valutazione della pericolosità nel
Foglio n. 211 Dego
Il progetto CARG ” Pericolosità”
Nasce in seno al Progetto
Nazionale di Cartografia
Geologica e Geo-tematica alla
scala 1:50.000 (CARG), sezione
tematica Eventi Alluvionali
Obiettivo: allestimento di un
Foglio tematico sulla
pericolosità per instabilità dei
versanti
Approccio metodologico
alla pericolosità
Requisiti
Criteri ispiratori
Conoscenza stratificata
Utilizzo dell’esperienza maturata dall’inizio degli anni
’80 e della relativa Banca Dati Geologica
Sezione C.T.R. 211050 Bossolasco
Frane superficiali
Novembre 1968
Arpa Piemonte
Sezione C.T.R. 211050 Bossolasco
Frane superficiali
Novembre 1968
Febbraio 1972
Arpa Piemonte
Sezione C.T.R. 211050 Bossolasco
Frane superficiali
Novembre 1968
Febbraio 1972
17 – 19 Febbraio 1974
Arpa Piemonte
Sezione C.T.R. 211050 Bossolasco
Frane superficiali
Novembre 1968
Febbraio 1972
17 – 19 Febbraio 1974
Novembre 1994
Arpa Piemonte
Inquadramento geografico
GOTTASECCA
Scivolamenti planari
Gli scivolamenti si determinano lungo giunti e superfici di strato
ad inclinazioni prossime a quella dei pendii disposti a
franapoggio.
CISSONE
Gli scivolamenti planari
Sebbene possano essere ricondotti ad una semplice
schematizzazione geometrica e cinematica è complesso
definirne correttamente i parametri meccanici che
governano il fenomeno.
SCIVOLAMENTI
SUPERFICIALI
Scivolamenti superficiali
Modello deterministico meccanico-idrologico
9 pendio infinito;
infinito
9 superficie di rottura piana, parallela al
pendio, all’interfaccia tra livelli con elevato
contrasto di ksat;
9 criterio di resistenza Mohr-Coulomb
espresso in termini di tensioni efficaci;
9 flusso stazionario parallelo al pendio;
9 assenza di drenaggio profondo e di flusso
nel substrato. Dietrich & Montgomery, 1998
⎡ ⎞⎤
a≥ ⎢ c′ + γ ⋅ 1− tanθ ⋅T ⋅ senθ
⎛
⎜ ⎟⎥
b γ w ⋅ z ⋅cos2θ ⋅ tanφ ′ γ w
⎢ ⎟⎥
⎢
⎢⎣
⎜
⎜
⎝
tanφ ′ q⎟⎥
⎠ ⎥⎦
Scivolamenti superficiali
Modello deterministico meccanico-idrologico
componente topografica
componente fisico-meccanica
componente idrologica
⎡ ⎞⎤
a≥ ⎢ c′ + γ ⋅ 1− tanθ ⋅T ⋅ senθ
⎛
⎜ ⎟⎥
b γ w ⋅ z ⋅cos2θ ⋅ tanφ ′ γ w
⎢ ⎟⎥
⎢
⎢⎣
⎜
⎜
⎝
tanφ ′ q
⎟⎥
⎠ ⎥⎦
Modello di Montgomery & Dietrich, 1994
⎡ ⎤
a≥ ⎢
⎢ c′ + γ ⋅ 1−
⎛
⎜
⎞⎥
tanθ ⋅ K ⋅ z ⋅cosθ ⋅ senθ
⎟⎥
b γ w ⋅ z ⋅cos2θ ⋅tanφ ′ γ w
⎜ ⎟⎥
⎢
⎢ tanφ ′
⎜
⎜
⎝
⎟⎥
⎟
⎠⎥
q
⎢⎣ ⎦
Variabili
a = area di drenaggio precipitazione
b = larghezza sezione di deflusso
θ = inclinazione del versante efficace in 24 ore
Parametri fisico-meccanici ∝
c’ = coesione precursore
γ = peso dell’unità di volume del suolo meteorologico
γw = peso dell’unità di volume
φ = angolo di resistenza al taglio
K = permeabilità del terreno saturo
Le fasi di applicazione del modello
1. Fase di test. Valutazione della capacità
predittiva del modello attraverso:
Simulazione
Simulazione
– riproduzione di scenario dissestivo
pregresso di riferimento (evento
novembre 1994: quasi 19.000 frane Verifica
Verifica Taratura
superficiali!) e confronto dei risultati
con la situazione reale;
– eventuale taratura dei dati che Esito positivo? No
alimentano il modello e nuovo ciclo
elaborativo Sì
INQUADRAMENTO
INQUADRAMENTO EE
Rilievo geologico
CONDIZIONI
CONDIZIONI AL
AL CONTORNO
CONTORNO
INQUADRAMENTO
INQUADRAMENTO EE
Rilievo geologico
CONDIZIONI
CONDIZIONI AL
AL CONTORNO
CONTORNO
Classi di pericolosità
espresse secondo una
scala nominale (molto
alta, alta ecc.), in termini
assoluti (pioggia critica)
Pcr <= 30mm/24h
Pcr <= 100 mm/24h
Pcr <= 150mm/24h
Pcr <= 200 mm/24h
Pcr > 200 mm/24h
Pcr > 200 mm/24h
con sciv. sup. 1994
Risultati
Modalità di calcolo del successo
per celle stabili e instabili
a) b)
a) esempio di insuccesso; b) esempio di successo.
a) b)
Risultati:
•Celle instabili previste correttamente: 80%
Osservazioni
L’assunzione di un flusso idrico nel versante di tipo stazionario
in equilibrio con l’afflusso medio nelle 24 ore precedenti implica
la necessità di considerare eventi meteorici di lunga durata,
superiore almeno alle 24 ore, che non siano preceduti da periodi
prolungati con assenza di precipitazione
SCIVOLAMENTI
PLANARI
Analisi Statistica Multivariata
(24h100y).
Rappresentazione
Cartografica
Analisi statistica
ANALISI di CORRELAZIONE
Analisi statistica
ANALISI FATTORIALE delle Componenti Principali
Procedura statistica che consente di ridurre il numero delle
variabili, mediante l’individuazione delle variabili che sono
combinazioni lineari delle altre variabili (orto-normalizzazione
delle variabili).
Base orto-normale,
cioè tutte le variabili
sono linearmente
indipendenti
Analisi statistica
ANALISI DISCRIMINANTE
+
” IMPORTANZA”
-
Analisi statistica
ANALISI DISCRIMINANTE
Classificazione
Un altro degli obiettivi principali per cui è applicata l’analisi
discriminante è quello della classificazione predittiva dei casi.
Una volta completato il modello e derivate le funzioni
discriminanti, è possibile utilizzare le funzioni di classificazione
per determinare a quale gruppo appartiene con maggiore
probabilità ogni caso.
Ogni funzione permette di calcolare punteggi di classificazione per
singolo caso di ciascun gruppo, applicando la formula:
probabilità
Rappresentazione Cartografica
Legenda
Rappresentazione Cartografica
Legenda Campiture
Rappresentazione Cartografica
settori
1968, 1972, 1974
1994
MODELLO
ESPERIENZA + MODELLO
Analisi statistica
ANALISI DISCRIMINANTE
Classificazione
Attraverso le Funzioni di Classificazione, è possibile prevedere se
una cella non utilizzata per creare il modello statistico appartiene
al Gruppo Stabile o al Gruppo Instabile, senza averne dichiarato a
priori l’appartenenza.
Osservazioni
9 La definizione di Pericolosità è rispettata:
1. direttamente per la componente spaziale;
2. indirettamente per la componente temporale.
Sviluppi