Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.
2014 - Posteitaliane
Anno XVIII - n° 191
L’Editoriale
di Enrico Dello Sbarba
enricodellosbarba@virgilio.it
Sull’orlo
del
precipizio
Di fronte alla pericolosa, cre-
scente involuzione in cui la si-
tuazione politica del nostro
paese sta precipitando e che
trova, purtroppo, almeno per il
momento, la benevola appro-
vazione della maggioranza de-
gli italiani che, forse, per non-
curanza, negligenza o appros-
simazione insieme ad aspetti
inquietanti di emarginazione
sociale, non riesce a compren-
dere e valutare i pericoli che
una tale situazione può provo-
care, l’appello del prof. Mas-
simo Cacciari, lanciato alcuni
giorni fa sulle colonne del quo-
tidiano La Repubblica, assu-
me un rilievo di particolare im-
portanza: l’appello è rivolto alle
espressioni più genuine di quel-
lo che resta della coscienza
democratica del nostro paese.
In vista delle elezioni per il rin-
novo del Parlamento Europeo
della prossima primavera,
Cacciari, di fronte alle inquie-
tanti scelte del governo sovra-
nista e populista (quello giallo-
verde che vede alleati, per
segue a pag. 2
Settembre 2018
IN 10 ATTI
Stato e Chiesa
al tempo dei migranti
di Francesco Butini
Atto primo. Una accusa esplicita e una
sommessa hanno caratterizzato il dibat-
ha accompagnato un appuntato che non
era mai stato a contatto con questa real-
tito italiano dei mesi scorsi in tema di tà. Sconvolto. ‘Dottore dal vivo cambia
migranti. L’accusa esplicita è quella ri- tutto, non è come si legge sui giornali’.
volta alle Organizzazioni Non Governa- Ha ragione” (RaiNews, 23 agosto 2018).
tive (ONG) di aver lucrato sul salvatag- segue a pag. 2
gio e la raccolta dei migranti nel mar
Mediterraneo, sbarcandoli poi in Italia.
Circolo Culturale Il Centro
L’accusa sommessa, quasi mai pronun-
Giovedì 13 Settembre, h. 18
ciata pubblicamente e quasi sempre in-
c/o Circolo Il Centro - via Trieste 7 - Livorno
dotta allusivamente, è stata quella alla
Chiesa italiana e alle sue strutture ope- incontro con
rative (la Caritas) di aver partecipato at- Ing. Riccardo Heusch
tivamente al lucro dell’accoglienza dei Automobile Club Livorno
migranti. Moderatore:
Atto secondo. Una nave dello Stato ita- Dott. Fabio Del Nista
liano (il pattugliatore d’altura “U. Diciot-
ti” della Guardia costiera) raccoglie in
Venerdì 28 Settembre, h. 18
mare 190 persone, di cui 169 provenienti
dall’Eritrea (colonia italiana fino al 1941). incontro con
A Lampedusa ne sbarcano 13 per le loro Filippo Giusti
condizioni di salute. Segretario Provinciale Cisl
Atto terzo. Dopo alcune trattative infrut-
Moderatore:
tuose con alcuni Paesi europei, la nave
Dott. Enrico Dello Sbarba
dello Stato italiano si presenta davanti
ad un porto italiano (Catania). Altri 27,
tutti minori, sono autorizzati a scende- SAN MINIATO - Biblioteca Mario Luzi
Loggiati di S. Domenico 12
re.
Atto quarto. Il governo dello Stato ita- Sabato 29 Settembre, h. 16
liano vieta alla nave dello Stato italiano
di sbarcare il resto dei migranti nel por- Inaugurazione mostra
to italiano. su Alcide De Gasperi:
Atto quinto. Un magistrato dello Stato Dalla ricostruzione dell'Italia
italiano visita la nave, dichiarando di aver
alla costruzione dell'Europa
“constatato che sono quasi tutti affetti
da scabbia. Una realtà devastante … Mi
 2 Politica
dalla prima pagina
Sull'orlo
del precipizio
contratto, il M5Stelle e la Lega di Sal-
vini) invita i sinceri democratici a mo-
bilitarsi per salvare il sistema demo-
cratico seriamente messo in discussio-
ne da questa ‘strana’ alleanza di go-
verno. Una maggioranza che sta dif-
fondendo, giorno dopo giorno e con un
crescendo impressionante linguaggi e
valori lontani dalla cultura europea-oc-
cidentale dell’Italia.
E’ inutile nasconderci ma la svolta po-
litica, chiaramente orientata sul versan-
te di una destra nemmeno moderata,
come poteva essere quella dell’età
berlusconiana, rappresenta un serio
pericolo per il nostro Paese con rifles-
si inquietanti sul campo, non solo della
recrudescenza, ormai quotidiana, di
violenze sugli immigrati che colpisce
anche persone da anni saldamente in-
serite nel tessuto socioeconomico, ma
anche per le pericolose conseguenze
finanziarie che possono derivare dalle
improvvide dichiarazioni di esponenti
politici visibilmente impreparati ed im-
provvisati.
E’ sempre più manifesto come questa
‘strana alleanza di governo’ sia lonta-
na anni luce dai linguaggi e dai valori
della cultura euro-occidentale dell’Ita-
lia.
Prevale, da questi primi mesi di gover-
no, la logica del ‘pensiero unico’ dove
emergono risentimenti e rancori nei
confronti dell’avversario visto ormai
non più come tale ma come un vero e
proprio nemico da abbattere.
‘Il popolo - scrive il prof. Cacciari in
un editoriale apparso su Repubblica -
viene contrapposto alla casta, con
una apologia della Rete e della de-
mocrazia diretta che si risolve, come
è sempre accaduto, nel potere incon-
trollato dei pochi’ ed è ciò che chia-
ramente sta accadendo negli atteggia-
menti vessatori degli attuali reggitori
del potere nel nostro Paese.
Con preoccupazione osserviamo le
drammatiche crisi disgregatrici che sta
minando l’Unione Europea ed alla qua-
le l’Italia, con le sue ormai consuete
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
critiche giornaliere, sta dando una gros-
sa mano.
Di fronte ad una realtà così pesante e
dalle conseguenze eclatanti dobbiamo
porci il problema di come impedire que-
sta drammatica prospettiva, da qui l’ur-
genza di una iniziativa che serva ad
evitare questa gravissima iattura.
L’Italia ha sempre dato, fin dai suoi
primi vagiti, un contributo rilevante per
il disegno di un’Europa Unita che ‘la
brexit’ del Regno Unito, l’avventurismo
isolazionista di Trump, le mire egemo-
niche di Putin insieme alla pericolosa
crescita di governi sovranisti, colloca-
ti, in gran parte, nell’Europa Orientale,
possono veramente mettere in discus-
sione o addirittura distruggere.
Sarebbe questo ‘un tragico evento’ ed
è bene che lo sappiano i vari Salvini,
Di Maio ed i loro ‘fedeli servitori’, un
drammatico salto nel buio anche per il
nostro Paese.
Nella primavera dell’anno prossimo, si
svolgeranno le elezioni europee: ebbe-
ne esiste il serio pericolo che, per la
prima volta, dopo la fine della seconda
guerra mondiale, si formi un vasto
schieramento di estrema destra in gra-
do di minare dalle fondamenta il gran-
de progetto di De Gasperi, Adenauer
e Schuman. Dobbiamo impedire il
verificarsi di questa ‘autentica trage-
dia’ e per evitarla è indispensabile che
ogni sincero democratico si impegni
per salvare dal disastro l’unità euro-
pea ed implicitamente il sistema demo-
cratico dell’Italia minato dall’emerge-
re e dall’estendersi pericolosamente di
una deriva sovranista e populista che
ne segnerebbe la drammatica fine con
conseguenze disastrose anche per noi
italiani.
Stato e Chiesa
al tempo dei migranti
Atto sesto. I medici dell’Autorità por-
tuale, dipendenti dal governo dello Sta-
to italiano, eseguono una ispezione sul-
la nave rilevando una situazione critica
fatta di casi di scabbia, tubercolosi, pol-
monite, nonché violenze e stupri su tutte
le donne nel loro periodo di staziona-
mento in Libia (Corriere della Sera, 26
agosto 2018).
Atto settimo. Il governo dello Stato ita-
liano continua a vietare alla nave dello
Stato italiano lo sbarco dei migranti nel
porto italiano. Le trattative con i mag-
giori Paesi europei falliscono.
Atto ottavo. La Chiesa italiana firma un
accordo con il governo dello Stato ita-
liano per accoglier 100 migranti. “Que-
sta soluzione salva tanti nostri fratelli in
cerca di un futuro migliore da un’emer-
genza che rischiava di mettere in peri-
colo la loro vita e che al tempo stesso
appariva scandalosa. Non potevamo as-
sistere da spettatori a quanto accadeva
o limitarci alle parole, agli appelli, ai pro-
clami che lasciano il tempo che trova-
no” ha dichiarato il presidente della Con-
ferenza Episcopale iTaliana cardinal
Gualtiero Bassetti (Avvenire, 28 agosto
2018).
Atto nono. Una procura dello Stato ita-
liano iscrive nel registro degli indagati il
vice presidente del Consiglio del gover-
no italiano per la vicenda della nave Di-
ciotti.
Atto decimo. La Chiesa italiana ha risol-
to la situazione ormai senza via d’uscita
nella quale si era infilato tutto da solo lo
Stato italiano.
Periodico mensile
del Circolo Culturale
Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005
Redazione ed Amministrazione:
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COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti,
Sergio Cini, Valeria Grillo,
Luca Lischi, Mario Lorenzini,
Mauro Paoletti, Angela Simini,
Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Gino Andreini, Franco Biancani, Fran-
cesco Butini, Massimo Cappelli, Ser-
gio Costalli, Fabio Figara, Gianni Gio-
vangiacomo, Nicola Graziani, Luca Li-
schi, Mario Lorenzini, Franco Spugne-
si, Lorenzo Taccini, Claudio Tonci.
STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio»,
Via G. Razzaguta 26, int. 13 - Livorno
Giornale chiuso in tipografia il 4/9/2018
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Politica 3

Il tentativo intenzionale di rovinare la reputazione di una persona

“Charachter assassination”
di Massimo Cappelli
Questo termine inglese, al quale corri-
sponde la traduzione italiana “assassi-
nio di personaggio”, vuole significare il
tentativo intenzionale di rovinare la re-
putazione di una persona criticandola
duramente e soprattutto ingiustamente,
utilizzando i mass media, giornali e tele-
visione.
Più in generale il termine riguarda pro-
cessi di distruzione di credibilità e repu-
tazione non solo di persone, ma anche
di istituzioni, organizzazioni, gruppi so-
ciali e persino nazioni.
Per raggiungere questo obbiettivo gli
“agenti dell’assassinio” impiegano un
misto di metodi sia espliciti che sotter-
ranei comprendenti false accuse, mez-
ze verità, manipolazioni della informa-
zione, fabbricazione e nutrimento di
voci, etc.
I principali esempi di “assassinii di per-
sonaggi”, se riflettiamo, si sono avuti in
politica.
Negli anni ottanta, con tangentopoli,
l’“assassinio” è stato generalizzato e ha
colpito l’intera classe politica del tempo
con responsabilità di governo, cancel-
landola nel giro di pochi anni.
Intendiamoci, non voglio qui fare
l’avvocato delle cause perse, ma con
il passare degli anni e con una visio-
ne più lontana da quel periodo, pur
riconoscendo che il livello di corru-
zione nei partiti era elevato, mi sem-
bra che fu compiuta una operazione
di generalizzazione profondamente in-
giusta con un “ricambio” che ha co-
munque avuto conseguenze negati-
ve. In altre parole, era vero che il si-
stema politico era finanziato illeci-
tamente, cosa per altro ben nota da tem-
po (a tale proposito invito ad ascoltare
su internet la deposizione di Bettino
Craxi al magistrato Di Pietro), ma il cla-
more mediatico sollevato fu tale che, a
mio avviso, generò un “charachter as-
sassination”.
Riprova ne sia che vi fu un periodo in
cui essere socialista o democristiano
equivaleva ad essere considerato per la
gente comune un malfattore. E questo
oltre a non essere stato giusto, ha pro-
dotto danni.
Negli anni novanta, dalle ceneri della di-
struzione nacque, come ben sappiamo,
una nuova formazione politica : Forza
Italia, che, con fasi alterne, ha gover-
nato per circa venti anni il Paese.
Poi il tramonto, causato dalle vicende
personali del suo leader e nuovamente
dalla discesa in campo della magistra-
tura.
La differenza con il precedente periodo
riguarda soprattutto il fatto che, men-
tre con tangentopoli erano le organiz-
zazioni politiche sotto accusa per il dif-
fuso fenomeno di corruzione di alcuni
rappresentanti delle stesse, con Forza
Italia abbiamo la personalizzazione as-
soluta con il suo capo.
Tuttavia per Berlusconi non si può par-
lare tecnicamente di “charachter assas-
sination”, in quanto proprietario di gran
parte degli organi di informazione, stam-
pa e televisioni, d’Italia. Nel suo caso
si è assistito ad un vero e proprio con-
flitto tra magistratura e parte dei media
a sostegno di Berlusconi.
Ricordiamo che ,con il suo potere, ar-
rivò persino a far votare alla maggio-
ranza in Parlamento la tesi che una sua
“protetta” era stata creduta nipote di
Mubarak, cosa abbastanza ridicola, che
resterà nella storia dei livelli minimi rag-
giunti da questa Assemblea.
Il trionfo della “distruzione delle reputa-
zioni” giunge con l’avvento di internet,
con l’esplosione dei social ( facebook,
twitter, instagram, blogs etc.) e delle
“fake news”(false notizie).
Ormai viviamo in una fase storica, quasi
fuorilegge, dove esistono forti sospetti
che persino importanti appuntamenti elet-
torali o referendari siano stati inquinati
dalla moltiplicazione di false notizie sui
social, volte ad influenzare il voto.
Per quanto leggiamo, chi si troverebbe
al centro di queste macchinazioni è la
Russia di Putin, sospettata di voler fa-
vorire i movimenti populisti e di destra
dell’occidente in un piano volto ad inde-
bolire Stati Uniti e Europa.
Se così fosse sarebbe una prova delle
ancora esistenti mire espansionistiche
russe, anche se sembrano fuori dalla sto-
ria, ma poi non tanto se pensiamo alla
occupazione della Crimea e alla guerra
con l’Ucraina.
Evidentemente la perdita dei Paesi ex so-
cialisti e la loro adesione all’Europa Uni-
ta brucia ancora.
Se invece pensiamo alla situazione poli-
tica italiana e ai singoli personaggi , quelli
che più rientrano nelle caratteristiche del
“charachter assassination”, oggetti di una
sistematica distruzione della reputazio-
ne, sono a mio avviso, Matteo Renzi e
Maria Elena Boschi.
Gli attacchi a questi due personaggi, con
l’intento di toglierli dalla scena politica,
sono stati e sono tutt’ora numerosi in
specie da parte della destra, dei cinque
stelle, di parte della sinistra, tramite so-
cial, stampa schierata e anche apparen-
temente indipendente. Obbiettivo è far
si che quando si nominano queste per-
sone ci sia un senso di repulsione e re-
spingimento nella collettività che trascen-
da il merito e l’approfondimento delle
questioni.
C’è però un problema. Si tratta di per-
sonalità politiche capaci e giovani con
esperienza, sostenute comunque da mi-
gliaia di italiani.
Vedremo cosa accadrà. La partita, a mio
avviso, per questi personaggi è ancora
aperta.
 4 Politica
LA PERSONALIZZAZIONE DELLA POLITICA
Tra popcorn e realtà
di Sergio Costalli
Oggi è il 13 agosto: ho sfogliato distratta-
mente alcuni quotidiani, in prima mattina
avevo ascoltato una rassegna stampa alla
radio, ho ritrovato sul pc alcuni miei pre-
cedenti interventi che mi hanno spinto a
riprendere un ragionamento già avviato
anche con i miei libri. La personalizzazio-
ne della politica e “l’evaporazione” dei
partiti strutturati del Novecento ha com-
pletamente trasformato i temi di discus-
sione e gli argomenti di confronto: non
più i grandi disegni, le meravigliose e pro-
gressive prospettive, le concezioni del
mondo nell’ambito delle quali tutto si te-
neva e ogni cosa trovava la sua giusta
collocazione e qualsiasi domanda riceve-
va una pronta risposta.
Ora tutto è diverso, la “visione” è limitata
nel tempo e nello spazio, i NO sopravan-
zano i SI e il futuro è stato cancellato dal-
l’orizzonte politico. Per rendersi conto che
è venuta definitivamente meno la “classe
per sé”, quella di lotta e di governo, è
sufficiente posare lo sguardo sui proces-
si di impoverimento e di declassamento
che la lunga congiuntura economica ne-
gativa ha favorito e massificato. Basta
guardare non soltanto gli indicatori tradi-
zionali ma pure quelli che focalizzano la
“democratizzazione della povertà”: ovve-
ro quel fenomeno che fa oggi della po-
vertà un’esperienza diffusa e trasversale,
temporanea o permanente che sia.
Un’esperienza che interessa strati sociali
sempre più vasti e che non si accompa-
gna necessariamente con la mancanza del
lavoro, con i bassi livelli d’istruzione o
con le umili origini familiari. Non si tratta
più di un fatto solamente economico,
bensì di un fatto sostanzialmente “cultu-
rale”. Le idee dominanti nascono “altro-
ve” e non trovano più ostacoli, nel loro
dilagare, neppure nelle idee e nell’esisten-
za oggettiva della classe subalterna “in
sé”: semplicemente queste ultime non esi-
stono più.
Quello che è stato ed è particolarmente
colpito in ogni aspetto della sua esisten-
za, in netta controtendenza rispetto al
passato, è il “ceto medio”, ossia quella
larga fascia di popolazione che è stata,
per molti anni, l’asse portante del sistema
politico ed economico. E’ un attacco ri-
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
volto alla parte più professionalizzata, sco-
larizzata e produttiva del Paese; alla parte
più aperta alle esperienze di sviluppo e di
cambiamento: si tratta prevalentemente
dei figli di quello che fu “l’operaio massa”
e di quelle classi popolari che fecero del-
l’Italia una delle potenze industriali del pia-
neta.
Sono i figli che hanno studiato, che si
sono formati nella scuola pubblica e che,
privi di qualsiasi supporto e protezione
castale, con il loro lavoro e il loro impe-
gno hanno faticosamente salito, uno per
uno, i gradini della scala professionale e
sociale. E’ un attacco promosso per inde-
bolire l’Italia nel suo complesso: gli inter-
venti penalizzanti, attuati o minacciati co-
stantemente, e la reale minore capacità di
spesa hanno come immediata e più diretta
conseguenza la riduzione della propensio-
ne al consumo.
Questa, a sua volta, genera la contrazione
degli investimenti per il venir meno delle
prospettive future. Minori consumi e mi-
nori investimenti determinano maggiore
disoccupazione: da qui riprende il circolo
involutivo della stagnazione e della defla-
zione. Disoccupazione e stagnazione spin-
gono verso la radicalizzazione politica.
Con le rodomontate e le mirabolanti pro-
messe si possono raccogliere temporane-
amente i voti degli elettori che ancora si
accostano ai seggi; certamente non si
determinano le condizioni per far cessare
l’enorme disagio sociale che ci sta som-
mergendo. In questa esperienza non si tro-
vano solamente soggetti isolati o esclusi
o privi di risorse intellettuali e relazionali;
la pauperizzazione si è presentata infatti
anche come mancanza di qualsiasi tipo di
potere.
L’idea della necessità di verticalizzare il
potere per renderlo più efficiente, favo-
rendo ed inasprendo l’azione per l’elimi-
nazione delle funzioni di partiti, sindacati,
associazioni ed enti intermedi, togliendo i
punti di riferimento, limita la partecipazio-
ne dei cittadini alla vita pubblica che non
può essere sostituita dal solo “cinguetta-
re” in rete. La radicalizzazione in rete del
“ceto medio” declassato è pertanto an-
che un derivato del venir meno dell’opera
di canalizzazione delle necessità e dei de-
sideri, un tempo condotta dall’intervento
degli enti intermedi, per portare a sintesi
unitaria generale le aspettative dei singo-
li. Venuta meno la proiezione delle speran-
ze nel futuro si è cristallizzato invece un
plumbeo presente, senza certezze, da di-
fendere comunque da tutto e da tutti. L’at-
tuale maggioranza governativa è assai
composita e sostanzialmente “innaturale”
in quanto raccoglie e accoglie, miscelan-
dole in maniera dirompente, le meno com-
mendevoli pulsioni della destra e della si-
nistra e altresì una certa dose di personali
idiosincrasie. La sua affermazione è do-
vuta più agli errori degli avversari che ai
suoi propri meriti. Le forze non populiste,
assottigliate e barcollanti sulla ribalta po-
litica, hanno commesso errori di sottova-
lutazione dei fattori scatenanti le diffuse
paure dei cittadini. Hanno mancato inoltre
nell’analisi del particolare momento stori-
co mentre hanno ecceduto nelle loro lotte
intestine.
Quel che c’è di peggio è che la scarsa par-
tecipazione, la rassegnazione e l’assenza
di apprezzabili alternative hanno piegato
gli elettori alla (vana) speranza del “met-
tiamoli alla prova”. Quando l’esito della
prova volgerà in tragedia finanziaria, eco-
nomica e conseguentemente sociale e po-
litica sarà troppo tardi per ritornare indie-
tro. Il “ceto medio”, abitualmente fulcro
della democrazia, viene classificato, stori-
camente e per sua natura, come moderato,
attendista e alquanto accondiscendente.
Tuttavia, quando in lui prendono il so-
pravvento le paure reali o presunte (e a
queste si sommano i tanti inappagati desi-
deri) immancabilmente, prima o poi, si as-
siste alla sua metamorfosi in “coniglio
mannaro”, pronto a sbranare i propri sup-
posti nemici e altrettanto lesto a seguire
chiunque lo assecondi e lo rassicuri. Oc-
corre pertanto riportare velocemente tutti
con i piedi per terra; dalla realtà virtuale
alla realtà reale. Per riuscirvi è necessario
rasserenare gli animi e avviare un profon-
do nuovo “ragionamento”. Spetta alle
sparpagliate forze politiche non populiste
mettere fine alle loro fuorvianti e inutili di-
scussioni di bottega e ai veti contrapposti
per proporre e proporsi per organizzare da
subito, senza tatticismi e ipocrisie, un’al-
leanza democratica di blocco, alternativa
al populismo e ovviamente estesa ben ol-
tre la cerchia degli inossidabili circoli ca-
palbiesi, delle terrazze romane e dei salotti
milanesi. Sperando che nel frattempo i
popcorn siano terminati.
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Un articolo ‘crudo’ di Fabrizia Capanna apparso sul blog Uninfonews
Una frustata alla sinistra
(Ruggero Morelli) - Ecco un articolo tan-
to crudo quanto vero; una frustata alla
sinistra condita dalle storture giuridiche
e 'popolari' dei nuovi governanti che han-
no fatto sbottare anche Travaglio verso il
povero Conte. Una prosa ricca di richia-
mi al nuovo inglese sintetico ed al roma-
nesco di 'io so io e voi nun siete...'. Da
leggere d'un fiato per uscire dal sonno
svegli .
...
'' Ho cercato, causa confrontazioni familia-
ri delle più infelici, spargermi il capo di ce-
nere e, in nome dell’intera sinistra, recitare
un mea culpa generale.
Così, de botto, senza senso.
Signori, se in quest’epoca politica – ma
soprattutto sociale – confessare di essere
di sinistra equivale a farsi attaccare un ber-
saglio sulla schiena con su scritto : “ipo-
crita, radical chic, presuntuoso..” se non
peggio, il minimo che la Sinistra stessa
possa fare è fermarsi un attimo (tanto ulti-
mamente non è poi così impegnata) e sfrut-
tare questo periodo di inoccupazione ri-
flettendo sulle cause della propria sventu-
ra.
Come già analizzato nel post elettorale, la
colpa non può essere solo dei genitori
divorzia(n)ti che si contendono l’affida-
mento dell’elettorato, qui si pone un vero
e proprio dilemma etico: quanto in là può
spingersi lo Stato per rappresentare la so-
vranità popolare?
Quanto possono allargarsi le maglie dei di-
sposti costituzionali per proteggerlo dagli
attacchi continui della stessa sovranità
popolare?
Chi è che decide cosa sia giusto in uno
Stato democratico?
Ecco, è qui che la Sinistra, nel paradosso
più ossimorico e incredibile, diventa fascia.
La Sinistra si sta trasformando – non vo-
letemene, ma causa forza maggiore – in un
impenetrabile muro di antidemocraticità a
difesa dello Stato proprio da quella sovra-
nità popolare che è nata per difendere, e
che il popolo cerca di sfondare per cam-
biare i connotati a un organismo visto
come troppo lontano, estraneo, colluso,
maligno, che troppi danni ha fatto e che
non può essere salvato se non dai super-
poteri dei prodi gialloverdi.
Mai si è visto un governo più applaudito,
likeato, commentato, abbracciato nell’in-
tera storia politica postunitaria.
Se non provocasse un senso di sartriana
Nausea questo spettacolino risulterebbe
quasi comico.
Il popolo appare talmente invasato da
piangere abbracciando il Ministro degli
Interni a un funerale di Stato. Come da-
vanti a San Gennaro, pianti, abbracci, gri-
da da stadio “Grazie Capitano!”, col Si-
gnor Ministro che ben si presta alla farsa,
fermandosi ad accontentare i fans, mentre
il suo compare alza la mano come la Princi-
pessa d’Inghilterra a salutare la folla in
estasi.
Un’estasi mistica generale, insomma. Per
un Governo che fa “fatti, non pugnette!”.
Che per il momento ciò che è riuscito a
raggiungere sono due mesi di dichiarazio-
ni a caldo che arrivano dritte alle pance
degli elettori, là dove la Sinistra ha cerca-
to senza esito di arrivare con imbonimenti
e compromessi vari.
Ma l’ideologia non è contrattabile, e più
in là del limite umano oltre il quale proce-
dere significherebbe tradire se stessi, non
si può andare. Nemmeno per amor della
poltrona.
Ci vedo idealmente, noi radical chic, ar-
roccati nella cittadella di Capalbio, a guar-
dare con disprezzo e un briciolo di commi-
Politica 5
serazione gli stolti con i forconi che danno
alle fiamme il Paese.
Sorseggiando un Prosecco ben freddo, nei
completi estivi fresco lana e vestiti di piz-
zo sangallo. Tutti belli nelle camicie di lino
a guardare sullo schermo dello smartpho-
ne (un politico Huawei) le immagini spez-
zacuore dei poveri bambini immigrati affo-
gati nel Mediterraneo, mentre lanciamo
brioches ai grillini con le torce.
Più o meno è così che il popolo vede la
sinistra. Non più la Mamma Sinistra, ope-
raista, vicina al popolo e alle sue esigenze.
Ma quando il popolo non cerca più la cau-
sa del proprio malcontento, ma la indivi-
dua a priori, il compito di Mamma Sinistra
è finito.
Quando il problema della disoccupazione
sono gli immigrati, i soldi mancano per
colpa della casta, lo Stato (gli uomini dello
Stato fino a quel momento) diventa il ne-
mico che ordisce i più malvagi piani per
affamare il popolo, cosa può fare la politi-
ca?
L’opzione A prevede il sedersi a tavolino
spiegando, dati tecnici alla mano, l’infon-
datezza di queste rivendicazioni de core;
l’opzione B prevede l’imbracciare i fucili
assieme al popolo e sparare pallini contro
gli zingari, annullando di fatto tutte le ga-
ranzie di sopravvivenza dell’individuo e
dello Stato per cavalcare il flow.
Ce lo vedo Salvini la sera in poltrona, men-
tre la Isoardi gli stira le camicie e prende
con le pinze le pantofole calde dal camino,
la polenta sul fornello, che accarezza il suo
gatto con ghigno malefico guardando al
telegiornale le città date alle fiamme dal
popolo in rivolta.
Dall’altra parte dei banchi parlamentari in-
vece, dopo il palese fallimento dell’opzio-
ne A, nella nostra innata presunzione ab
segue a pag. 6
 6 Politica
da pag. 5
biamo gettato la spugna. Tanto spiegare al
popolo il valore sociale dei vitalizi è inuti-
le, continuare a lanciare dalla rocca bigliet-
tini con su scritto “I vaccini non causano
autismo e le classi differenziate sono deie-
zioni pazzesche” non sortisce risultati, av-
vicinarsi al popolo tramite i social con pa-
cati e istituzionalissimi post di Facebook
in cui si risponde alle accuse per punti,
riducendo al minimo le parole che vadano
oltre la pagina tre del vocabolario, e ag-
giungendovi allegati con schemi colorati e
diagrammi a freccia, niente può contro il
caps lock, i comunicati con i punti escla-
mativi, e le immagini del fratello della Bol-
drini in Lamborghini che regala dollari agli
immigrati vestiti come Samuel L. Jackson
sul viale di Forte dei Marmi.
«RENZI HA PRESO I SOLDI DALLE AU-
TOSTRADE!!!!»
«Ma guardi che, veramente, possiamo pro-
vare che non vi è alcuna..»
«BENETTON PAGA LE TASSE IN LUS-
SEMBURGO!»
«Anche qui, se solo guardasse un secon-
do..”»
«AVVIATE LE PROCEDURE, TOGLIAMO
LA CONCESSIONE!»
«Le ripeto, si sieda un secondo, chiuda gli
occhi e pensi intensamente “Mi trovo in
uno Stato di diritto, mi trovo in uno Stato
di diritto…”»
«NON ASPETTEREMO I TEMPI DELLA
GIUSTIZIA!»
«Ma, anche lei, Presidente, che è pure uomo
di legge..!»
Poi arriva Orfini, sale sul punto più alto del
bastione, imbracciando la sua balestra, e a
colpi di denunziequerele, comincia a but-
tar giù tutti i gialloverdi dalle muraglie a
difesa dello Stato.
Orfini che se vuole te le dà
In realtà tutto ciò avrebbe voluto essere
un’esegesi della situazione politica per ar-
rivare ad un “non siamo presuntuosi, ma”.
Ma l’onestà intellettuale di sinistra è an-
che questa, quindi sì, che lo ammettiamo
in massa o meno, siamo convinti che alcu-
ne fasce della pop (Ricorda le pance..un
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po’ più democratica) “leggi alla rinfusa” per dare alle masse l’illu-
Dicevo, siamo convinti della necessità di sione di essere accontentate, l’intolleranza
un’aristotelica aurea medietas tra demo- è tollerata quanto la tolleranza è diventata
crazia e aristocrazia, intesa chiaramente intollerabile, e si è perso di vista che la “de-
nel senso etimologico del termine. (me- mocrazia” sta nel dare ad ognuno l’oppor-
glio) tunità di diventare un bravo governante, non
Il popolo ineducato, non istruito e con la nel dare a tutti l’opportunità di governare.
pancia vuota non è in grado – mi immolo E l’unica speranza di tornare ad essere
qui come Giovanna D’Arco, avanti, por- Mamma Sinistra sta in chi – per citare uno
tatemi al rogo – di governare un Paese. che di strada ne farà parecchia – andrà in
Laddove istruito non significa necessa- mezzo a questa gente “a prendere gli sputi
riamente laureato, anche perché non so per fare educazione”, rifiutando questo at-
se c’è mai stato un Governo con più lau- teggiamento di repulsione, eliminando le
reati in legge di questo, ma se anche Tra- distanze del linguaggio formale e la suppo-
vaglio (lui quoque!) è arrivato a pregare nenza morale, provando a riscoprire l’em-
Conte di rimettere i suoi ministri sui banchi patia, non quella politicamente corretta che
di scuola, a ripetizioni di Costituzione e ci fa sentire migliori, ma quella che, con
perlomeno della materia alla quale sovrin- pazienza, ci farà capire Perché siamo (così)
tendono, vuol dire che il problema ce sta’ e antipatici.''
pure grosso.
Siamo all’anaciclosi della forma di gover- Fabrizia Capanna
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IL RICORDO DI UNO DEI PIÙ GENIALI MANAGER DEL NOSTRO TEMPO
Sergio Marchionne
di Claudio Tonci
L’improvvisa scomparsa di Sergio
Marchionne ha costretto anche i suoi
detrattori più feroci a riconoscerne i
meriti, arrivando a dire che quel mana-
ger italo canadese era riuscito a salva-
re la Fiat da un sicuro fallimento.
In tanti ci siamo chiesti quale filosofia
lo avesse portato a internazionalizzare
la fabbrica torinese coinvolgendola in
ardite scalate industriali addirittura ne-
gli States: non solo, ma anche quale
molla lo avesse spinto a trasferire atti-
vità strategiche in altre capitali euro-
pee, attirandosi le immancabili critiche
dai versanti politici, sindacali ed indu-
striali. Una mossa che a mio avviso sa-
rebbe riduttivo pensare innescata solo
da facilitazioni amministrative e fiscali,
ma che va invece inquadrata in una
nuova prospettiva strategica del grup-
po in una diversa filosofia del nuovo
business mondiale.
Aveva capito che Torino e gli stabili-
menti Fiat in Italia non sarebbero stati
più in grado (da soli) di assicurare la
sopravvivenza del marchio, anche con-
siderando che le ultime governance non
erano riuscite a mettere in campo stra-
tegie innovative nel campo della pro-
gettazione e dei consumi, a differenza
di quanto fatto dai competitor europei
ed asiatici. Non era più tempo di ricor-
rere all’”aspirina”, ma occorreva una
cura ben più energica!
In poche parole Fiat non poteva conti-
nuare ad essere una “domestic com-
pany”, ma doveva diventare una multi-
nazionale a livello mondiale, contando
fra l’altro su altri marchi di prestigio
quali Ferrari, Maserati e Alfa Romeo.
Una curiosità non riportata in questi
giorni dai media: una mia amica da anni
residente in Canada, ed a suo tempo
direttrice di banca a Toronto, più volte
mi aveva raccontato che un Marchion-
ne giovanissimo laureando in filosofia,
aveva frequentato uno stage presso
quell’istituto di credito e già allora ave-
va dimostrato interesse e competenza,
Sergio Marchionne
ipotizzando dei “business plan” a me-
dio termine volti all’incremento delle at-
tività bancarie specie in quei settori che
presentavano i maggiori indici di svi-
luppo.
Proveniva da una famiglia modesta che
aveva subito persecuzioni ed uccisioni
da parte dei partigiani titini in Istria, non-
ché dalle SS tedesche nelle stesse ter-
re: ho saputo (ed è stato ampiamente
riportato dai media) che Marchionne ha
partecipato pochi anni fa ad una mani-
festazione a Torino dei profughi giulia-
no/dalmati a ricordo di quanti furono
le vittime fra i nostri connazionali, aven-
do sempre dimostrato una particolare
sensibilità per quei tragici eventi.
La sua arma vincente a mio avviso sta-
va nella consapevolezza che bisogna-
va innovare nel continuo le proprie
strategie, anticipando le richieste del
mercato e ipotizzando soluzioni tecni-
che in grado di stimolare la domanda
del prodotto. Non riposare mai sugli
allori, ma pensare che il “meglio” deb-
ba ancora avvenire.
Un uomo coraggioso che certamente
ha rotto gli schemi comportamentali in
uso sino ad allora: ne sono esempi la
rottura e l’uscita da Confindustria (e
conseguentemente dal ccdl ) e il brac-
cio di ferro con l’ala più intransigente
Attualità 7
della Cgil, decisioni queste che hanno
provocato non poche tensioni nel Pae-
se.
Al tempo stesso il successo avuto fra i
lavoratori di Pomigliano e la sottoscri-
zione di un nuovo contratto nazionale
con Federmanager per i dirigenti
d’azienda del gruppo Fiat ha dato ra-
gione a quel “management del cambia-
mento” che intendeva non lasciare a
certe formazioni sindacali l’esclusiva
rappresentanza delle categorie.
Un uomo che ha saputo tessere rap-
porti non solo commerciali col presi-
dente Obama, e principali leader euro-
pei: perfino l’attuale presidente Usa ha
paragonato Sergio Marchionne ad un
mostro sacro della tradizione automo-
bilistica statunitense quali Henry Ford.
Oggi ci si domanda: quale sarà il futuro
della Fiat Crysler nei vari continenti in
cui opera? Il nuovo management avrà
la stessa volontà innovativa dell’era
“Marchionne” e sarà ispirato dalla stessa
filosofia industriale, creando prodotti al-
l’avanguardia dal punto di vista indu-
striale? I nostri stabilimenti in Italia sen-
za un processo ancora più innovativo
potranno continuare a essere competi-
tivi sul mercato, o subiranno pesanti ri-
dimensionamenti? Il Governo, l’azien-
da, le parti sociali devono essere con-
sapevoli che la battaglia per il consoli-
damento delle posizioni di mercato rag-
giunte o si vince insieme o si perde in-
sieme: il confronto sindacale non può
ridursi alla riduttiva richiesta dell’asso-
luto mantenimento del livello occupa-
zionale, ma deve spaziare su tematiche
che investono l’industria 4.0, la neces-
sità di programmare progetti di forma-
zione professionale che in futuro (or-
mai prossimo) verranno richiesti. La
parola “robotizzazione” non va demo-
nizzata, ma va gestita managerialmen-
te, in maniera consapevole.
Concludendo dobbiamo essere ricono-
scenti a Sergio Marchionne per l’instan-
cabile lavoro svolto non solo per la “sua”
fabbrica, ma per l’intero Paese: un gra-
zie a cui si è sottratta l’attuale sindaco
della città della Mole che si è limitata ad
un anonimo e laconico comunicato di
circostanza.
 8 Attualità
DI FRONTE AL DILAGARE DEI FENOMENI DELLA VIOLENZA E DEL RAZZISMO
Mancano i “freni inibitori”
di Enrico Dello Sbarba
L’intervento di Paolo Rotelli di qual-
che giorno fa sul tema della delin-
quenza comune e razzismo ci trova
completamente d’accordo. La can-
cellazione di alcuni opportuni ed es-
senziali “freni inibitori” che avevano
caratterizzato la integrale difesa di
diritti civili, di rispetto per i diversi, di
comprensione nei confronti degli im-
migrati, ha scatenato delle reazioni
scomposte e pericolose e quindi al-
larmanti “pulsioni” che, se non trat-
tenute ma, anzi, quasi sollecitate, ri-
schiano di trasformare il nostro pa-
ese in un autentico “far-west”.
Perché non solo i pericolosi avver-
timenti di alcuni lugubri esponenti
della destra estrema rosignanese
e dei dintorni che, nel breve volge-
re di pochi giorni, hanno scorazza-
to, approfittando della notte, nel
nostro territorio ed i cui abomine-
voli gesta, Paolo Rotelli riporta in
ordine cronologico ma è il clima che
si respira che deve cominciare a
preoccuparsi seriamente.
Sono certe “azzardate dichiarazio-
ni” anche di persone di buon sen-
so, scevre sicuramente da tentazio-
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ni estremiste, che manifestano “so-
stanziale e pericolosa noncuranza”
o di “patetico addolcimento” degli
eventi delittuosi commessi un po’
in tutto il paese e non solo a Rosi-
gnano. “Sono ragazzate, cosa c’en-
trano i metodi fascisti” le frasi più
ricorrenti, atteggiamenti di pernicio-
so paternalismo, comportamenti
che servono solo a sminuire la gra-
vità degli accadimenti. E’ almeno da
un paio di mesi, da quando è stato
formato questo governo “dichiara-
tamente di destra” che si osserva
una preoccupante recrudescenza
di questi aberranti fenomeni.
Il razzismo in Italia esiste, lo ha af-
fermato anche il governatore del
Veneto Luca Zaia, esponente di ri-
lievo della Lega.
Se uno spara dal balcone ad un
bimbo rom, se un altro spara ad un
operaio nero che lavora su di una im-
palcatura, se un gruppo di giovani
aggredisce a Partinico un barista
nero che stava lavorando e di questi
esempi potremmo elencarne ancora,
significa la scomparsa e la mancan-
za di adeguati freni inibitori. Del resto
se l’attuale Ministro degli Interni, sem-
pre impegnato in maglietta od in ca-
micia in giro per l’Italia in una eterna
campagna elettorale , definisce irri-
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levanti e casuali, allora bisogna se-
riamente cominciare a preoccuparci
per il clima che, da alcuni mesi, si
sta facendo strada nel paese.
Ma la cosa assume dimensioni pre-
occupanti se anche ministri ed espo-
nenti dei 5Stelle sembrano non dare
rilievo ed importanza a simili fattacci
di cronaca nera : coloro che, in cam-
pagna elettorale, promettevano di
rivoltare il paese come un calzino
anche e specialmente nel campo
etico e comportamentale sembrano
subire ed ignorare la gravità di tali
pericolosi eventi e se questo è il qua-
dro di riferimento, l’allarme diviene
ancora più urgente e tale da creare
crescenti preoccupazioni.
E’ giunto forse il momento di uscire
dall’anonimato e dal disimpegno; bi-
sogna tornare ad affermare con for-
za che l’Italia, checché ne pensino
gli esponenti del governo, resta un
paese, nella sua larga maggioran-
za, antifascista e rispettoso degli in-
violabili diritti dell’uomo.
Ed allora, prima che sia troppo tar-
di, gli autentici democratici debbono
svegliarsi dal loro inquietante torpo-
re e riaffermare, con forza, il valor e
la e la legittimità dei principi demo-
cratici che, da sempre, hanno carat-
terizzato la nostra Repubblica.
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
I dati di traffico del sistema portuale: 21,5 milioni di tonnellate e rotabili in forte crescita
Semestre OK per i porti dell’Alto Tirreno
Dati consuntivi positivi per i porti dell’Au-
torità di sistema portuale del Mar Tirreno
Settentrionale nel primo semestre dell’an-
no rispetto al corrispondente periodo del
2017. La movimentazione complessiva è
risultata superiore a 21,5 mln di ton con un
incremento del 5,8%. L’analisi delle tipo-
logie di traffico indica un incremento
dell’11,4% (+12,9% in termini di tonnellate
movimentate) nel campo dei rotabili: con
371.713 unità sbarcate e imbarcate nei tre
porti di riferimento (Livorno, Piombino,
Portoferraio), i RO/RO sono oggi la punta
di diamante del sistema portuale dell’Alto
Tirreno, e incidono sul traffico complessi-
vo per oltre il 50%. Buoni rendimenti an-
che sul fronte dei passeggeri, sia di tra-
ghetti che di crociere: con oltre 3,5 mln di
unità, il comparto ha messo a segno un
+0,9% nonostante il calo dei passeggeri
da/per l’isola d’Elba nei porti di Piombino
e Portoferraio.
Porto di Livorno
18 milioni di tonnellate complessivamente
movimentate e un +7,1% rispetto a genna-
io-giugno 2017. Il primo semestre del 2018
porta in dote a Livorno ottimi risultati e
segni più davanti a quasi tutti i settori di
Movimento per la Darsena Europa
Aiutiamo la petizione "ANGELO ROMA: MOVIMENTO PER
LA DARSENA EUROPA".
L'obiettivo è quello di raggiungere 1000 firme e c'è bisogno del
tuo sostegno.
Per saperne di più, leggere la petizione su https://chn.ge/2LrBi7w
Caratteristiche tecniche di quel che sarà o dovrebbe essere il Porto di Livorno
traffico. Il numero dei mezzi rotabili (gui-
dati e semirimorchi) è risultato in incre-
mento addirittura del 18,3%, così come il
numero dei passeggeri sbarcati/imbarcati
sui traghetti (+14%), il numero dei crocie-
risti (+24,5%), i prodotti forestali movimen-
tati in break bulk (+14%) e il numero delle
auto nuove (+0,3%). Da sottolineare che
nel primo semestre del 2017 erano già sta-
ti conseguiti i record storici dello scalo sia
nel settore del traffico rotabile (mezzi) che
in quello delle auto nuove (unità). La movi-
mentazione complessiva dei contenitori,
con 362.108 TEU, è risultata inferiore del
5,2% rispetto a gennaio-giugno 2017. Il dato
è solo apparentemente sfavorevole in
quanto è influenzato dal contributo del traf-
fico di trasbordo (-24,6%). I contenitori pieni
hanno realizzato un +5,7% (+10,5% in im-
port e +1,9% in export) mentre i conteni-
tori vuoti hanno registrato un -11,5%. In
definitiva il traffico container da/per il
porto ha totalizzato un +1,7%.
Porto di Piombino
Il porto di Piombino ha chiuso il primo se-
mestre dell’anno con una movimentazio-
ne complessiva in riduzione del 2,2% do-
vuta principalmente all’andamento altale-
Economia 79
nante del traffico delle rinfuse solide, per il
quale peraltro è previsto un incremento si-
gnificativo alla luce della ripresa delle atti-
vità siderurgiche. Il traffico RO/RO, che in-
cide per il 69% del totale, ha segnato un
incremento dello 0,8% con 69.347 mezzi tran-
sitati. Variazioni percentuali negative rispet-
to allo scorso anno per i passeggeri dei tra-
ghetti (-5,4%) a seguito del calo di quelli
sbarcati/imbarcati per l’isola d’Elba. Da con-
siderare che questo tipo di traffico risente
molto dei picchi stagionali, quindi sarà pos-
sibile fare valutazioni definitive solo al te-
mine dell’anno. In positivo i numeri relativi
al settore crociere che, con 5 scali e 5.492
crocieristi, sono più che raddoppiati rispet-
to al primo semestre 2017, quando gli scali
sono stati 2 per 2.163 passeggeri.
Porti di Portoferraio, Rio Marina e Cavo
Per i porti dell’isola d’Elba, il primo seme-
stre 2018 si è chiuso con un traffico com-
merciale in positivo del 2,6%. Dati di segno
opposto (-5,4%) sono stati registrati, come
per Piombino, nel settore dei passeggeri
sbarcati/imbarcati dai traghetti. Anche in
questo caso occorre considerare la variabi-
lità di del traffico nella stagione. Per il setto-
re crociere si rileva una flessione dell’11,4%,
con 1.445 passeggeri e 11 scali in meno ri-
spetto al primo semestre 2017.
Il commento del presidente Corsini
«I dati statistici del primo semestre – ha
dichiarato il presidente dell’Autorità di Si-
stema Portuale del Mar Tirreno Settentrio-
nale, Stefano Corsini – sono straordinari e
premiano gli sforzi fin qui sostenuti dalla
Port Authority per consolidare le linee di
traffico mercantile e migliorare la capacità
di attrazione dei suoi porti».
Per Corsini il lavoro di squadra con la Capi-
taneria di Porto e gli operatori portuali è
stato fondamentale: «l’allargamento prov-
visorio del canale di accesso; l’illuminazio-
ne notturna che rende Livorno potenzial-
mente scalabile h24; le ordinanze della Ca-
pitaneria che dettano le nuove condizioni
per l’ingresso, l’uscita e la manovra delle
grandi navi porta container e car carrier in
Darsena Toscana, hanno consentito di con-
seguire obiettivi di breve termine che nei
prossimi sei mesi daranno ulteriori soddi-
sfazioni in termini di traffici, non solo a Li-
vorno, ma anche a Piombino, dove l’inse-
diamento di Jindal rappresenta un passag-
gio essenziale per far decollare la compo-
nente industriale del sistema portuale».
 10 Cinguettare
@ Nella nostra vita abbiamo il dono
di incontrare tante persone. Molti han-
no avuto la gioia di conoscere Padre
Lorenzo Tan-
ganelli (nella
foto), frate dei
Servi di Maria,
dell’ordine dei
Sette Santi
Fondatori di
Firenze, di
Montesenario,
nonché Parro-
co proprio
della Parroc-
chia Sette
Santi di Livor-
no, per tantis-
simi anni. Il 30 luglio 2018 a Firenze,
fratel Lorenzo, (così si firmava) ha la-
sciato questa vita terrena. Proprio nel
periodo estivo che lui ha sempre dedi-
cato ai Campeggi con i giovani della par-
rocchia. Anch’io sono cresciuto al suo
fianco animando moltissimi Campi
Scuola e incontrando tantissimi giovani
di cui conservo con emozione e gratitu-
dine ricordi memorabili. Padre Lorenzo
si è sempre speso con profonda prepa-
razione spirituale e teologica ad organiz-
zare scrupolosamente la Liturgia e i mo-
menti di formazione. Con il suo “kit del-
la Messa da Campo” ci ha coinvolto con
Celebrazioni Eucaristiche in cui l’altare
era rappresentato dalla natura, con le sue
meraviglie. Abbiamo assaporato i pro-
fumi del bosco e toccato la “madre ter-
ra”, accompagnati sempre dalle sue pa-
role cariche di profondità spirituale e
pronunciate anche con una emozione in
gola che non riusciva a trattenere. Ecco
un Padre che con la sua umanità pene-
trava nelle nostre vite donandoci un’ami-
cizia che mai si è spenta. E poi i mitici
“falò”, a conclusione delle intense gior-
nate di campeggio, animati da momenti
di gioco, di canto e di festa e da intense
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Cinguettare
di Luca Lischi
veglie di preghiera. Sempre alla presen-
za della nostra bandiera con il motto “E’
il tempo che tu hai speso per la tua rosa
che ha reso la tua rosa importante”. Gra-
zie fratel Lorenzo per essere stato una
guida con la tua generosa presenza, sia-
mo certi che continuerai a offrirci il tuo
“ciao” con profonda amicizia, dovunque
tu sia!
@ 5 settembre 1938: 80 anni dalle Leg-
gi razziali, una pagina tristissima della
nostra storia, che occorre ricordare per
costruire una cultura della responsabili-
tà, della memoria. Comprendere la sto-
ria passata e saper cogliere le “ferite”,
ma anche saper costruire ponti, saper
coinvolgere, con la “potenza dell’edu-
cazione e della formazione”, i giovani nel-
la lotta agli odi e alla discriminazione. Non
basta sconfiggere il male. Occorre costru-
ire il bene, essere operatori di bene, di giu-
stizia, mai sazi di cercare l’altro come
bene, come ricchezza nella diversità.
@Fa ben sperare la formazione che la
Regione Toscana offre agli insegnanti
con la “Summer School”, che quest’an-
no si è svolta a Siena, guidata dalla vi-
cepresidente Monica Barni, con interven-
ti di qualificati studiosi. Un periodo di
formazione intensivo, di preparazione al
prossimo Treno della Memoria che si
svolgerà nel gennaio 2019. Ricordare è
un bene che non fa bene (l’atroce dolo-
re non può mai essere cancellato), ma la
memoria stimola ad essere operatori di
bene, costruttori di solidarietà e di pace.
A ricercare con vigore “la bellezza del-
l’incontro”, la “fatica dell’altro, ma an-
che la gioia dell’altro”.
@10 settembre 2017: una data triste per
Livorno, il ricordo dell’alluvione che ha
portato morti e ferite indelebili. La rico-
struzione, gli investimenti, la solidarietà
hanno riportato un po’ di speranza. Oc-
corrono ancora risposte. Non gridiamo
la giustizia ma invochiamo la giustizia!
@ Tra pochi giorni inizia la Scuola.
Quest’anno scolastico il Presidente del-
la Repubblica Mattarella lo aprirà all’Isola
D’Elba, a Portoferraio: il 17 settembre.
Una scelta importante di vicinanza alla
nostra provincia di Livorno, alla Tosca-
na, ad un’Isola che rappresenta una perla
preziosa del nostro arcipelago. Auspi-
chiamo che anche la Scuola possa esse-
re per i nostri giovani un faro per la loro
crescita, un luogo nel quale poter far
emergere le loro potenzialità, i loro ta-
lenti, le loro passioni ed aspirazioni.
Il presidente Sergio Mattarella il 17 settembre
aprirà l'anno scolastico a Portoferraio.
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
ure
lo at
g
i
Sp
L’elogio di Salvini
“I passeggeri sono pregati di non dare
monete ai molestatori e rivolta ad alcu-
ni zingari “scendete alla prossima sta-
zione, avete rotto i cog......!”. A pronun-
ciare questa frase è stata una dipendente
del treno regionale 2653 partito da Milano
Centrale delle ore 12,22 di martedì 9 ago-
sto e diretto a Cremona.
E’ stata la capotreno a lanciare il messag-
gio: ha avuto “il placet” del Ministro de-
gli Interni e Segretario della Lega Matteo
Salvini!
Avanti, c’è posto ! (da Il Corriere della
Sera di giovedì 9 agosto pag.13)
La caduta di un mito
Su Il Tirreno di domenica 22 luglio Paolo
Toccafondi in un fondo a pag.17 ha scrit-
to: “Dall’odio al bersaglio: tra Benigni
e gli italiani è finito l’idillio”.
Ne riportiamo alcuni brani che riassumo-
no il senso dell’articolo.
Dopo avere ricordato il lungo idillio tra
Roberto Benigni ed un’ampia maggioran-
za di italiani, specialmente quelli orientati
verso sinistra, il servizio prosegue: ...al-
l’inizio furono i giornali berlusconiani ad
attaccare Benigni, avversario politico.
“Era di sinistra e prendeva in giro “il Capo”
e tanto bastava.
Poi cominciarono i 5Stelle a farne bersa-
glio con l’accusa di essere un sostenitore
di Renzi e del suo referendum costituzio-
nale ed allora tutto il mondo “contro” si
FRATELLI NERI
S.P.A.
LIVORNO - ITALY
riversò criticamente su Benigni che venne
“lapidato” in effige.
Sarebbe lungo leggere “le nefande espres-
sioni pubblicate e pronunciate contro quel-
lo che resta una delle figure più “eclatan-
ti” del teatro italiano, vincitore di un Oscar
con il film “La vita è bella”.
Purtroppo, aggiungiamo noi, in questa Italia
sovranista e populista decisamente orien-
tata verso una destra estrema, piena di li-
vore sociale, nessuno si salverà!
Però, cari amici lettori, che tristezza, con-
clude Paolo Toccafondi. Anche noi de Il
Centro non possiamo che convenire con
quelle amare conclusioni ma lo facciamo
con dolore e crescente disgusto.
Le scelte di Salvini.
Questa l’abbiamo letta sul Corriere della
Sera del 4 agosto.
In Romagna due Comuni presentano
un’unica richiesta di contributi ma il Mini-
stero degli Interni decide di assegnarli solo
all’amministrazione di centrodestra.
“Spiagge sicure” è il bando a cui parteci-
pano la sindaca di centrodestra di Riccio-
ne - Renata Tosi - e quello di Misano Adria-
tico Stefano Giannini del PD. I dure comu-
ni hanno un unico corpo di polizia munici-
pale e così presentano un solo program-
ma anche perché il bando lo consente. Ma
il Viminale decide di spacchettare la richie-
sta in due e di premiare solo Riccione. Al
Sindaco di Misano non è rimasto altro che
presentare un esposto ai Carabinieri!
Amici lettori e siamo solo all’inizio dell’av-
ventura o della sventura in cui sta precipi-
tando l’Italia! Gli elettori, nella loro mag-
gioranza hanno deciso che “va bene così”:
ma i 5Stelle, così loquaci e pronti, quando
si trattava di maledire Renzi, stanno zitti e
quieti? Bontà loro.
Il duro Toninelli
In un servizio sulla tragedia di Genova
sull’Espresso, a firma di Di Francesco, Tu-
rano così recita:
L’Espresso aveva segnalato che il vero
scoglio di questo governo e dell’alleanza
grillo-leghista, sarebbe stato l’indirizzo
sulle infrastrutture. Come su tutto, Luigi
Di Maio e Matteo Salvini hanno imposto
una spartizione alla Cencelli sul dicastero
di Porta Pia. Hanno affidato la poltrona a
Danilo Toninelli che aveva zero esperien-
ze nel settore e che, come primo provvedi-
mento della sua gestione, ha stanziato 5
milioni di euro per il ponte sul Po a Casal-
maggiore nella zona di casa sua. Giustissi-
mo per carità. intanto i suoi sottosegretari
leghisti, Armando Siri che ha giurato sen-
Spigolature 11
za nemmeno interssarsi di sapere chi era il
suo ministro ed Edoardo Ricci, genovese,
remavano nella direzione opposta, quelle
delle nuove grandi opere senza se, senza
ma e sopratutto senza quel calcolo costi-
benefici che il MS5 ha affidato a profes-
sori e professionisti. Insomma, il nuovo
che avanza !!
Dalla ruspa alla realtà
Sul Corriere della Sera del 2 agosto, il gior-
nalista, già de Il Tirreno ed ora in pensio-
ne, Mario Lancisi, parlando di Livorno,
mette in rilievo le contraddizioni del Sin-
daco di Livorno - Filippo Nogarin - in me-
rito al non risolto problemone del nuovo
ospedale.
Dopo avere elencato i “no” del Sindaco
per la costruzione di una struttura mo-
derna e funzionale, l’astensione sul pia-
no regolatore del porto (approvato gra-
zie al voto determinante del gruppo con-
siliare PD, ora relegato all’opposizione,
il mal di pancia sul progetto Darsena Eu-
ropa su cui sembra che sia in corso una
leggera inversione di tendenza, ha detto
“si” alla costruzione del nuovo ospeda-
le ma, sulla cui localizzazione è esplosa
una nuova polemica con l’assessore re-
gionale alla sanità Saccardi: all’interno
dei vecchi e fatiscenti padiglioni è la scel-
ta del Sindaco, nell’area dell’ex Pirelli per
la Regione.
Ed allora? Livorno resterà con la sua ma-
glia nera!!
Le rime
di Franco Biancani
Tandem
Due amici vanno in tandem.
Quello avanti, il guidatore,
ha il fiatone e gli occhi in fuori,
sta grondando di sudore.
All’amico che sta dietro
fa con tono lamentoso:
“I pedali sono duri,
boia quanto è faticoso!”
“Anche io sono distrutto!
Me la sto facendo addosso
e non faccio che frenare,
temo di venirti addosso!”
12 Livorno e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

ENRICO BIANCHI: un medico,

un politico, tra passato e futuro
di Gianni Giovangiacomo
L’emittente televisiva Telegranduca-
to nella rubrica “Il personaggio”, cu-
rata da Antonello Riccelli, ha recente-
mente intervistato il dottor Enrico Bian-
chi, medico di famiglia ed esponente
politico. L’incontro si è aperto col mo-
strare alcune foto di Bianchi, da quan-
do era in carrozzina fino all’età matu-
ra, sottolineando la sua vocazione a
fare il medico dovuta all’esperienza
drammatica della malattia della madre.
Apprendiamo poi che a Bianchi, da gio-
vane, piaceva esibirsi nel canto e non
gli mancarono esperienze inusuali come
quella di aver fatto il bagnino (oggi di
loro se ne avrebbe un gran bisogno!
Ha ricordato Riccelli) all’Isola d’Elba.
Quindi la laurea in medicina, e qui Bian-
chi non ha mancato di sottolineare che
bisogna svolgere questo ruolo sempre
“al meglio”. Poi l’amore e la passione
per i cavalli, tanto da divenire giudice
di gara all’Ippodromo Caprilli, nota do-
lente della Livorno odierna.
Ma la politica? Entrato in politica nel
1999, uomo dichiaratamente di sinistra,
è passato nella Margherita per poi en-
trare nel Partito Democratico. E’ sem-
pre stato il consigliere che ha ottenuto
il maggior numero di preferenze, dun-
que il più votato a sinistra, segno tan-
gibile della grande considerazione di
cui è tenuto dai cittadini livornesi.
Si dichiara legato ed amico di Federi-
co Gelli che tanto ha fatto per la sanità
toscana, attuale presidente del Cesvot,
Enrico Bianchi durante la sua partecipazione
a “Il personaggio” a Telegranducato.
la sua opera è stata improntata sulla
“capacità di mediazione”, di essere
“una garanzia per tutti” e, ci tiene a
dire, “essere autorevole senza essere
autoritario”, in questi 11 anni ha avuto
la fiducia dei sindaci che si sono sus-
seguiti, specialmente di Alessandro
Cosimi.
Sulla sconfitta del PD di quattro anni
fa, il parere di Bianchi è che essa non
si possa imputare interamente a Rug-
geri ma al fatto che tutti si erano sca-
tenati contro il PD. Oggi a Livorno ci
sono degli ottimi esponenti come An-
drea Romano e Cristina Grieco, e per
il futuro è necessario scegliere “un
candidato credibile” e “tornare tra la
gente”.
Come medico Bianchi ha messo in ri-
lievo che la Casa della Salute come
viene presentata ora è “un errore cla-
moroso” e ha evidenziato come
l’Agenzia Regionale della Sanità, di cui
è vice-presidente, cerca di risolvere
con cognizione di causa i problemi
emergenti, e per quanto riguarda la Ri-
forma della Sanità “i problemi veri sono
le liste d’attesa” a cui non è facile dare
delle risposte concrete.
E l’Ospedale nuovo? Bisogna tornare
a parlarne. E’ uno dei primi problemi
che dovrà affrontare la prossima Am-
ministrazione comunale.
Al termine dell’intervista Bianchi ha
ricordato che in 42 anni di attività me-
dica ha svolto circa 750 mila visite e
che “il medico più bravo è quello più
disponibile”.

L.R.C.
e che avrebbe voluto che, a suo tem-
po, si fosse ricandidato.
Riccelli gli ha chiesto: tornerà in cam- Consorzio
po l’anno prossimo? Bianchi ha am-
messo: la voglia mi è venuta! Tra l’al- Consorzio globale impianti e costruzioni civili-industriali e stradali
tro sono prossimo alla pensione, quindi Imprese consorziate delle provincie di Livorno e Pisa
avrei più tempo disponibile per dedi-
carmi interamente alla politica. Via Aurelia, 453 - Rosignano Solvay
Bianchi è stato per 11 anni di seguito Tel. 392/2128889 Fax: 0586/763570 e-mail: consorziolrc@hotmail.it
Presidente del Consiglio Comunale e
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Livorno 13

Nuovo Ospedale o bufala?

sempre bene ma cui non possiamo chie- parcheggi, sicurezza, liste d’attesa ETC.
di Franco Spugnesi
dere prontezza ed efficienza, forza e agi- che occorre un nuovo ospedale, da fare
lità nel rispondere. Al massimo qualche dove è possibile, anche sulle aree ex Pi-
Forse a qualcuno noi del “Centro” pos-
buon consiglio. relli citate dal sindaco Nogarin, natural-
siamo apparire prevenuti nei confronti
Inoltre come per i nonni mantenerli in mente dopo le necessarie bonifiche am-
dell’amministrazione comunale che da bientali, o anche collocandolo, se non è
salute, in efficienza, è molto più costoso
quasi cinque anni ci delizia con annunci
che per qualsiasi organismo più giova- possibile altrove, anche al di fuori del
e “effetti speciali” di nessun effetto sul-
ne. Cosi i vecchi spedali riuniti con sale perimetro della variante Aurelia, in via
la vita della città; ma la notizia che entro eccezionale.
spaziose e soffitti altissimi rispondeva-
quattro mesi (di cui uno e mezzo già tra-
no alla necessità di evitare infezioni da Ma la verità che tutto ciò non accadrà,
scorsi) presenterà la soluzione all’ormai
contagio in un mondo senza antibiotici e almeno non ora, non ci sarà alcun piano
annoso problema del nuovo ospedale, so- del sindaco praticabile per il nuovo no-
senza un sacco di altre cose, sono supe-
luzione che dovrebbe mettere d’accordo
rati costosi da mantenere, pezzi di ar- socomio, sarà solo l’ennesima, nuova
sia il movimento cinque stelle che gover-
cheologia sanitaria da amare ma non da bufala , in attesa che il nostro sindaco
na il Comune (ristrutturazione) che la Re- finisca la legislatura lasciando la patata
frequentare.
gione Toscana, (nuova edificazione), non
Tutto questo per affermare in definitiva bollente ad altri, speriamo migliori, am-
ci convince neppure un poco.
che per tutto questo e per tutto il resto: ministratori.
Intanto si può ragionevolmente ristruttu-
rare qualche migliaio di metri quadrati di
pavimenti, murature superfici vetrate, con-
tenenti sei o settecento pazienti e altrettan-
ti medici e paramedici, senza interromper-
ne l’attività? Risposta scontata, cioè no.
Quello che si è fatto in questi ultimi anni,
almeno una dozzina, di rimodernare un
padiglione per volta, non ha risolto i pro-
blemi logistici e strutturali del comples-
so ospedaliero, l’ha solo mantenuto in
vita con una sorta di accanimento tera-
peutico .
In quindici anni, sono stati impiegati una
sessantina di milioni e ancora non è finito.
Può capitare, a me è capitato, di recarsi
a radiologia e sentirsi dire che l’accetta-
zione di quel reparto è situata nel corpo
della direzione, distante circa 200 metri,
e non tutti, anzi quasi nessuno dei clien-
ti dell’ospedale, ha facilita di movimen-
to. E poi c’è da salire ai piani superiori
con ascensori cigolanti, pregando che
non si fermino a metà, corridoi intermi-
nabili, viaggi avventurosi per raggiun-
gere la farmacia e farsi consegnare, dopo
opportuna e lunga attesa, un medicinale.
Ognuno di questi disagi, ovviamente è
sopportato dagli operatori non meno che
dai pazienti e dai visitatori occasionali.
Ovviamente ciò influisce sulla “produtti-
vità” d’infermieri medici etc.
Io, come tutti i sono affezionato al no-
stro vecchio ospedale, qui sono nati i
nostri figlioli, morti i nostri vecchi, qui
ci rivolgiamo e siamo curati nei casi più
seri. Ma l’età non si può nascondere. E’
come un vecchio nonno cui vogliamo
14 Livorno e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

qui Il Vescovo Giusti in Kerala:

Diocesi «Aiuteremo con generosità!»
di Fabio Figara In India un disastro naturale senza precedenti si è abbattuto
sulla zona meridionale a causa dei monsoni. Il Vescovo, in visi-
ta alle comunità religiose locali, ha portato la propria testimo-
nianza e attivato iniziative di solidarietà nella nostra Diocesi.

Più di un milione di persone sfollate, di ti, la rete dei soccorsi

cui centomila bambini, centinaia di mor-
ti, numerosi i dispersi: è il bilancio prov-
visorio della situazione in Kerala, la zona
dell’India meridionale pesantemente
colpita dalle piogge torrenziali superiori
alle medie stagionali che hanno causato
lo straripamento dei fiumi e alluvioni
distruttive.
Una situazione pesantissima, un bilancio
disastroso che non ha precedenti. È sta-
to necessario addirittura aprire le dighe,
per evitare che la forza dell’acqua le di-
struggesse, riversando così ulteriore ac-
qua nei fiumi e nei torrenti. E la stagione
dei monsoni non è ancora conclusa.
Proprio nei giorni di maggior emergen-
za il Vescovo di Livorno, Mons. Giusti,
era in visita alle case della Confraternita
delle “Piccole figlie di San Giovanni
Gualberto” in Kerala al termine dell’an-
no pastorale, dedicato alla vita religiosa
femminile nella Diocesi di Livorno. Le
suore delle missioni vallombrosane si
occupano di assistenza agli anziani e di
attività formative rivolte ai giovani e alle
donne, e sono un riferimento importan-
te per tutta la comunità.
E in questa situazione di difficoltà estre-
ma, l’impegno di tutte loro, così come di
tutta la Chiesa e della Caritas, è rivolto a
chi ha perso tutto, a chi cerca di soprav-
vivere tra le strade ricoperte di fango.
Le chiese sono divenute, infatti, luoghi
di rifugio di numerosi sfollati e, insieme
alle Caritas diocesane dei territori colpi-
vede l’impegno di
numerosi volontari
nei posti più remoti,
con fornitura di ac-
qua, cibo e medici-
ne. Una situazione di
distruzione dovuta
alla furia della Natu-
ra, come quella sof-
ferta dai livornesi lo
scorso settembre.
«Ho visto il Centro
Congressi Vincen-
ziano di Kochin, che
ospitava 3500 perso-
ne per un convegno, Il Vescovo Giusti in una comunita religiosa in Kerala
devastato allo stes-
so modo delle tante case di Collinaia gruppi, movimenti e quanti vogliono
nella notte del 9 settembre scorso – ha mostrare la loro solidarietà.»
raccontato il Vescovo tramite le pagine
del giornale diocesano www.lasettima-
nalivorno.it - A Bangalore mi ha cer-
cato il Vescovo Matteo, della diocesi
Caritas Livorno:
di Kotajan, la più colpita, chiedendo- 8 posti per giovani
mi di operare per sensibilizzare la Chie- È uscito il bando per volontari da inserire
sa italiana nel ricevere quanto prima in progetti di Servizio Civile. La Caritas di
aiuti. La CEI, e in particolare la Cari- Livorno mette a disposizione 8 posti per al-
tas Nazionale, sono state prontamente trettanti giovani.
contattate. Anche la nostra Chiesa farà Alla pagina https://www.caritaslivorno.it/
la sua parte. Suor Raffaella Spiezio è 135-servizio-civile/974-servizio-civile-
come-fare-domanda trovate le informazio-
già all’opera: noi siamo stati aiutati,
ni su come presentare la propria candida-
e aiuteremo con generosità! E sabato tura entro il prossimo 28 settembre.
8 settembre, al pellegrinaggio dioce- Per maggiori informazioni: 0586 884693.
sano a Montenero, raccoglieremo gli Fondazione Caritas Livorno - Area Comu-
aiuti di tutti: parrocchie, associazioni, nicazione

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TUTTA ROSIGNANO PERDE UN PERSONAGGIO DI GRANDE SPESSORE CULTURALE
Ciao Dino! Caro, vecchio amico
di Enrico Dello Sbarba
Da giovani i rapporti tra e me e Dino,
all’epoca corrispondenti rispettiva-
mente de Il Telegrafo/Il Tirreno di
Rosignano M.mo e Rosignano Solvay
non furono eccellenti, come del resto
quelli con un altro grande amico scom-
parso da tempo (Egisto Squarci - an-
ch’esso giornalista de La Nazione)
per la vivace polemica che, all’epo-
ca, parlo degli anni cinquanta, oppo-
neva, per motivi di campanile, Rosi-
gnano M.mo - il capoluogo - con la
“frazione” di Rosignano Solvay: un
contrasto che, abbastanza di frequen-
te, finiva anche sulla pagine delle cro-
nache rosignanesi di allora.
Entrambi, poi, abbiamo vissuto le ri-
spettive esperienze professionali ed i
nostri incontri divennero occasionali
e fugaci finché tramite Mila e Joe ci
siamo ritrovati in quel di Riboni ed i
rapporti con Dino si sono tranquilla-
mente normalizzati stante anche la re-
ciproca stima che ci caratterizzava.
Dino è stato una personalità di spicco
con un alto livello culturale: oltreché
di giornalismo, si occupava di storia,
letteratura, cinema e teatro ed in ogni
circostanza ha saputo sempre mette-
re a fuoco la Sua personalità oltre al-
l’alto livello professionale.
Negli anni ‘80 fu insignito dell’alta
onorificenza di membro dell’Accade-
mia Internazionale delle Muse per il
Suo impegno nel campo della cultura
e delle lettere acquisita anche per
avere dato vita ai premi letterari di
Calafuria e di Rosignano. Intanto cre-
Acli Labor
Edilizia - Pulizie civili e industriali - Giardinaggio
Tel. 0586.790.751 - Fax 0586.790.604 - www.aclilabor.it
Rosignano 15
storia del nostro Comune.
Un personaggio significativo che ha
concorso, in maniera sensibile, ad ele-
vare il prestigio del nostro Comune.
Ciao Dino ci mancherai tanto anche
perché niente faceva prevedere una
scomparsa così improvvisa.
Alla cara amica Gisa ed al figlio Clau-
dio le condoglianze più vive personali,
di mia moglie Marcella e dell’intera
redazione de Il Centro.
Dino Dini Comune
sceva la Sua notorietà nel campo edi-
Montecatini
toriale. Val di
Negli ultimi anni anche Il Centro ha
pubblicato le apprezzate riflessioni su Cecina
importanti personaggi locali scompar-
si e sulle prestigiose frequentazioni in Questa la composizione della Giunta e Con-
quel di Castiglioncello di personalità del siglio del Comune Montecartini Val di Ce-
mondo del cinema, del teatro e del cina per la legislatura 2018-2023:
giornalismo che hanno segnato la no- Sindaco: Sandro Cerri (Affari generali,
bile storia della Perla del Tirreno. istruzione, Personale, Protezione civile);
Tra le più recenti iniziative, di cui Dino Vice Sindaco: Alberto Fiorini (Urbanisti-
portava gran vanto, la commemora- ca, Ambiente, Viabilità, Sociale e Sanità);
zione della mitica figura di Dino Les- Assessori: Yuri Sarperi (Lavori pubblici,
si, fondatore ed eccezionale condut- Patrimonio, Attività produttive, Sport);
Consiglieri di Maggioranza: Giovanni
tore del Teatro Solvay.
Vezzosi (Politiche venatorie); Luca Bol-
Dino, come ha opportunamente mes- lea (Turismo, Politiche giovanili, Comu-
so nel giusto rilievo il Sindaco di Rosi- nicazione); Carlo Galeotti, (capogruppo:
gnano - Alessandro Franchi - è stato Volontariato e associazionismo); Elena
un punto di riferimento per la comuni- Margherita Pala (Bilancio, Tributi, Svilup-
tà rosignanese, in particolare nel cam- po rurale); Fabrizio Rosticci (Cultura, Tra-
sporti); Consiglieri di minoranza: Marco
po delle attività culturali.
Costanzi (capogruppo: Commissioni: As-
Di notevole rilievo le pubblicazioni edi- setto del Territorio, Giudici popolari);
te dalla Casa Editrice Il Gabbiano di Emanuele Giovannini (Commissioni: Per-
cui Dino fu il fondatore ed a cui deve- sonale); Massimo Pulli (Commissioni:
si la stampa di importanti volumi sulla Elettorale).
SOCIETÀ COOPERATIVA
Via del Mondiglio 18, loc. Le Morelline
ROSIGNANO SOLVAY
 16 Rosignano
IL PRESIDENTE MARCO GIOMI E I SUOI COLLABORATORI STANNO LAVORANDO
ALACRAMENTE PER LE SORTI DEL GLORIOSO SODALIZIO BIANCO BLU
“Il gruppo di coraggiosi”
Siamo particolarmente lieti della comunica-
zione che, sia pure in ritardo a causa della
sospensione estiva delle pubblicazioni de Il
Centro del comunicato che pubblichiamo in-
tegralmente.
Ci complimentiamo con" il gruppo dei corag-
giosi" che hanno voluto aprire una nuova pa-
gina nella nobile storia del calcio rosignane-
se, iniziativa che continueremo a seguire nei
prossimi numeri.
Auguri e buon campionato!
In linea con quanto preannunciato nel no-
stro comunicato stampa del 22 giugno pos-
siamo oggi confermare che tutte le proce-
dure inerenti l’Affiliazione alla F.I.G.C.
sono state espletate e possiamo quindi ini-
ziare ufficialmente la nostra attività spor-
tiva per l’anno 2018-2019, non ultimo il
tesseramento di coloro che con entusiasmo
hanno condiviso il nostro progetto.
Il mister Diego Bianchini ,coadiuvato da
David Coppola e da Massimo Gabbrini e
insieme a Sauro Masini, Dirigente respon-
sabile dell’Area Tecnica della Società, stan-
no lavorando alacremente con importanti
risultati, consapevoli che l’obiettivo è
VINCERE per dare nuovo smalto e credi-
bilità ai colori BIANCO BLU.
Molti infatti i giovani, di assoluto valore
del nostro territorio, che hanno aderito per
iniziare e dare continuità al nostro proget-
to di 5 anni che ha un obiettivo preciso :
“Rifondare il settore giovanile e riportare
la squadra in Promozione” ; primo fra que-
Ricordato
Giorgio La Pira
La parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù
di Rosignano Solvay nella edizione del giornali-
no “Al Pozzo” distribuito domenica 19 agosto
ha opportunamente pubblicato una nota in cui
ricorda Giorgio La Pira - il Sindaco Santo di
Firenze - per il quale è stata avviato, fino dal
1986, dall’allora arcivescovo del capoluogo
toscano,il processo per la beatificazione di questo
grande laico cattolico “venditore di speranza” nella
sua città, in Italia e nel mondo, sempre nell’ottica
cristiana. Il 5 luglio 2018, il Santo Padre France-
sco ha autorizzato la Congregazione a promulgare
i decreti riguardanti le virtù eroiche di alcuni Servi
di Dio, passo necessario per arrivare alla beatifica-
zione e alla canonizzazione.
Ci sembra questa una notizia meritevole della
nostra attenzione: in una stagione, dove il buio
delle tenebre sta minacciosamente invadendo il
nostro Paese, ci è sembrata, questa, una notizia
sicuramente meritevole della nostra attenzione.
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
sti Gabriele Angiolini, uno dei “ragazzi ter-
ribili della stagione 2013-2014”…eravamo
in Eccellenza !.. che ha già ricevuto dal
mister la fascia di capitano!
Questi alcuni dei suoi nuovi compagni nel-
la stagione 2018-2019: Tommaso Gracci,
Alessio Fratini, Matteo Ceccanti, Andrea
Mannucci, Christian Barbieri, Simone Cal-
vani, Samuele Fusi, Jonathan Bartoli, Gio-
ele Ferretti, Lo Khadim, Matteo Rabelli-
no, Christian Baffolino.
Parallelamente sta procedendo il program-
ma sociale che costituisce la vera novità
per una Società sportiva, l’A.S.D. Rosi-
gnano Solvay 1922, una nuova Società di
calcio capace con il suo Progetto Sport e
Alimentazione di produrre “Beni e Servi-
zi” per lo nostra comunità.
Un progetto che come sappiamo si svi-
lupperà nel comprensorio socio
sanitario e vedrà, attraverso le scuole, il
coinvolgimento dei ragazzi dei Comuni di
Rosignano M.Mo - Castellina M.ma - S.
Lo scoop
di Enrico
Salvadori
Ha intervisto Michel Platini e
Paolo Rossi a Forte dei Marmi
Luce; progetto che ha già suscitato interes-
se e compiacimento anche a livello nazio-
nale con Aziende pronte a far parte del pro-
getto stesso.
Con la presenza di uno stand alla “36° Cac-
ciuccata Storica” di Rosignano
Solvay, inizia ufficialmente anche la “cam-
pagna Soci” stagione 2018-2019, campagna
soci che naturalmente proseguirà anche nei
prossimi mesi; gli interessati troveranno in-
dicazioni in merito rivolgendosi presso la
Segreteria della Società ubicata in Via della
Repubblica 8 c/o il Circolo Ricreativo Sol-
vay il lunedì dalle 16.00 alle 17.00 e il gio-
vedì dalle 17.00 alle 18.00 tel. 0586760168
Infine, prossimo appuntamento, per i soci
e per gli sportivi, giovedì 26 luglio- ore
21.30 presso la sala conferenze del Centro
Rodari
Vi Aspettiamo!
A.S.D. Rosignano Solvay 1922
Il Presidente (Marco Giomi)
L'amico Enrico Salvadori, non-
ché solvaino di scoglio, da quel
grande giornalista che è, non
si è lasciato certo scappare lo
scoop di intervistare Michel Pla-
tini e Paolo Rossi, due "leggen-
de" del calcio internazionale,
che, recentemente, si sono ritro-
vati a Forte dei Marmi.
E così, Enrico, ha scritto un otti-
mo servizio (con titolone in pri-
ma) sulle colonne della "sua" Na-
zione, tra ricordi, considerazioni ed
aneddoti dei due grandi campioni,
che reso felici non solo i tifosi ju-
ventini ma tutti gli amanti del cal-
cio 'sopraffino'.
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Rosignano 17

LA FAMIGLIA GESTISCE A ROSIGNANO MARITTIMO TRE “ECCELLENZE”

CHIARUGI,
un nome, una garanzia!
Esercitano le loro attività in Via venuto ormai "un optional". E' ap- nale" che ha voluto mettere nel
A.Gramsci a Rosignano M.mo (il bar prezzabile per la genuinità ed il gu- giusto rilievo, oltre alla professio-
e la gelateria uno accanto all'altro, sto: se ne raccomanda il lento con- nalità di Alessandra, Alberto e Rug-
la pasticceria a pochi metri di di- sumo per meglio apprezzarlo. gero , la serietà e l'impegno e l'en-
stanza in piazza Giosuè Carducci). Ed infine, a pochi metri, la pastic- tusiasmo con cui conducono le loro
Parliamo dei tre figli di Rolando ceria di Ruggero.Ha girato mezzo attività che, sicuramente, hanno
Chiarugi, il grande seminatore mondo (a Milano, Londra, Mosca) concorso a dare lustro a Rosigna-
che,da gestore, ha saputo, qualche operando in prestigiosi hotel inter- no Marittimo, il capoluogo del Co-
volta anche con modi "decisi" ma nazionali, esperienza di grande li- mune.
visti i risultati, persuasivi, addestra- vello, attraverso la quale ha impa- Non senza dimenticare però "Rolan-
re i figli allo svolgimento di qualifi- rato "l'arte nobile" del pasticciere: do e Maria" che hanno saputo tra-
cate e prioritarie attività nel campo oggi i suoi dolci, le sue paste ed al- smettere ai loro tre figli "una eredità
della somministrazione e quindi nel tre delizie rappresentano un punto professionale" non solo di alto con-
delicato servizio al pubblico. di riferimento, un'autentica primizia. tenuto tecnico, volendo scomodare
Il Bar Chiarugi è gestito dalla figlia Ecco qua terminiamo questa bre- una fraseologia sportiva, ma aven-
Alessandra che unisce alla tempe- ve ma significativa "narrazione" un te anche un profondo contenuto
stività nei servizi anche la qualità: po' atipica ma decisamente "origi- morale ed educativo.
per quanto ho potuto verificare il
cosiddetto " marrocchino" , un caffè
Da 50 anni COLAZIONI
elaborato, la cui composizione ed il
cui gusto insieme "alle decorazioni"
a Rosignano Marittimo
Caffè PRANZI VELOCI
SALA DA TÈ
rappresenta una "eccellenza," che
non ho trovato in nessun altro bar.
Alessandra svolge un'apprezzabile
quanto rarissima iniziativa in cam-
Chiarugi di Chiarugi Alessandra
APERITIVI
CAFFÈ LETTERARIO
po culturale con eventi organizzati, dal 1967 caffetteria - pasticceria
Piazza Carducci 2 - Tel. 0586 280403 - Cell. 349 6420308 Caffè Chiarugi
in simbiosi, con l'assessorato alla
Via Gramsci 54 - Cell. 334 6875408 - Cell. 349 6420308
cultura del Comune di Rosignano
e non solo.
Ha mirabilmente "cacciato" dai suoi
locali "le terrificanti macchinette
Gelateria
mangiasoldi" sostituendole con una
piccola libreria a disposizione dei
clienti: una scelta di grande conte-
nuto morale ed educativo.
Chiarugi di Chiarugi Alberto
dove il gelato è genuinità e gusto
La gelateria Chiarugi è gestita da
VIA GRAMSCI 38 - CELL. 348 8257407 - ROSIGNANO MARITTIMO
Alberto e dalla moglie Vittoria, una
giovane russa dinamica ed ispira-
tissima nella conduzione dell'eser-
cizio. Ad assaporare "il gelato del
Chiarugi", disponibile, quasi sem-
pre, salvo la parentesi invernale,
vengono un po' da tutte le parti del
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SARÀ LEGATO ALLA VALORIZZAZIONE DEL TURISMO, ATTIVITÀ SOCIALI E CULTURALI

Il bando di Villa Celestina ‘’

Il futuro di Villa Celestina, immobile di pro- elaborare la proposta per partecipare alla ospiti in attività e progetti di salvaguardia
prietà del Demanio posto all’interno della gara. dell’habitat naturale e costiero etc.).
pineta Marradi di Castiglioncello, sarà lega- Tra le nuove funzioni di Villa Celestina il Il soggetto proponente avrà un punteggio ag-
to al turismo, ad attività sociali e culturali, bando prevede le “attività turistiche, ricet- giuntivo nel caso preveda l’apertura dell’im-
come previsto dal bando di valorizzazione tive, ristorative, didattiche e culturali (arte mobile al pubblico, per eventi promossi dal
promosso dall’Agenzia del Demanio e aper- e spettacolo, didattica e formazione etc.), Comune. Nella valutazione del progetto, cui
to fino al 27 novembre. ricerca (centro-studi, osservazione della flo- provvederà la commissione di gara, sarà at-
Il bando e tutte le opportunità per rivitaliz- ra, della fauna e delle stelle etc.), promozio- tribuito un punteggio fino al 70% per gli ele-
zare l’edificio sono state illustrate nell’as- nali, legate alla cultura del mare, insieme ad menti di qualità (compresa la fruibilità pub-
semblea pubblica di martedì 28 agosto “Quale eventi (incontri, moda, festival, concerti, blica del bene) e fino al 30% per l’offerta
futuro per Villa Celestina?” dal sindaco Ales- matrimoni etc.) e iniziative di tipo artistico, economica e temporale, ossia la durata (da 6
sandro Franchi e dai rappresentanti del- socio-ricreativo (tempo libero, attività lu- a 50 anni) e l’importo del canone che il po-
l’Agenzia del Demanio – Direzione Regio- diche, attività a favore di persone diversa- tenziale concessionario intende versare.
nale Toscana e Umbria Alessandro Pasqua- mente abili, etc.); sport e benessere (diving, Per favorire la conoscenza dell’edificio, in-
letti (responsabile Servizio Territoriale di Li- vela, pesca, ciclismo, trekking, yoga e medi- sieme a Villa Mirabello di Gabbro, inserita in
vorno) e Chiara Di Sepio (Sviluppo Servi- tazione etc.), enogastronomico e per la sco- un altro bando dell’Agenzia, dal 7 al 9 set-
zi). perta del territorio (escursioni terrestri e ma- tembre il Comune organizza 3 open day aper-
La villa – come ha ripercorso l’architetto An- rittime, visite guidate, coinvolgimento degli ti al pubblico.
tonia Pizzi – è una struttura razionalista in
cemento armato, opera dell’architetto roma-
no Vittorio Cafiero, caratterizzata da volu-
mi e terrazzamenti che ricordano i pontili di
una nave. Dagli anni Venti ospitò il circolo
Kursaal, i programmi culturali della zona, e
negli anni Sessanta divenne anche un locale
notturno. In tempi recenti è stata restaurata
ed è stata sede dell’Università di Pisa fino
ad ospitare il Centro di Educazione Ambien-
tale del Comune di Rosignano Marittimo.
La proprietà – nonostante il Comune ne ab-
bia chiesto il trasferimento nell’ambito del
federalismo demaniale - è rimasta al Dema-
nio in quanto bene vincolato dalla Soprin-
tendenza. L’amministrazione – come ha ri-
badito il sindaco Franchi – ha sempre inteso
la destinazione della villa nel contesto am-
bientale e paesaggistico di pregio della Pine-
ta Marradi, per cui ha siglato a giugno il Pro-
tocollo d’Intesa con l’Agenzia del Demanio
- Direzione Regionale Toscana e Umbria per
la valorizzazione della villa, grazie al quale
l’edificio è stato inserito nel progetto Valo-
re Paese - Fari, Torri ed Edifici costieri, ini-
ziativa avviata dall’Agenzia con il Ministe-
ro della Difesa, attraverso Difesa Servizi
S.p.A., nell’ambito dei PROGETTI A
RETE, un filone di attività per il recupero e
riuso del patrimonio pubblico di pregio, di
proprietà dello Stato e di altri Enti.
Il bando relativo a Villa Celestina, pubblica-
to sul sito dell’Agenzia del Demanio https:/
/bit.ly/2Nv1csM, (insieme al Forte di Ca-
stagneto Carducci, lotto 2), prevede una con-
cessione di valorizzazione ad un soggetto
che presenti un progetto in linea con i requi-
siti e le specifiche contenute nel “Informa-
tion Memorandum”, una vera e propria gui-
da che fornisce un quadro informativo sul-
l’immobile, una panoramica del contesto ter-
ritoriale e normativo di riferimento, utili ad
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Cultura 19
7
IL PROGRAMMA DI MARCO BUSSETTI, NEO MINISTRO DELLA P.I.

Un anno scolastico tutto da seguire

mazione permanente dei docenti in un di come la respirazione ai corridori”.
di Mario Lorenzini mondo che cambia con tanta velocità”. E ci sia permesso anche a noi di augurare
E infine “mi si permetta in chiusura un buon anno alla nostra Scuola che cerche-
omaggio a Simone Weil “ l’intelligenza remo di seguire con tanto interesse e in-
Un anno scolastico, quello che studenti, cresce e porta frutti solo nella gioia. La vitiamo i genitori a collaborare con la
genitori e docenti si accingono a vivere, gioia di imparare è indispensabile agli stu- scuola e con gli insegnanti.
tutto da seguire. Il Ministro della P.I. Mar-
co Bussetti è di nuova nomina, ha affer-
mato che la BUONA SCUOLA non è poi
tutta da buttare ma l’alternanza Scuola-
Lavoro sarà volontaria e non obbligatoria
forse dopo le tante critiche di cui si sono
Alberto Mannelli: due cari ricordi
fatti portavoce i giornali. Anni Sessanta: a Campiglia Alberto Mannelli è un DC impegnato. A San Vincenzo, chi
Il nuovo Ministro proviene dalla burocra- scrive, era uno dei quattro consiglieri comunali della DC. Entrambi eravamo corrispon-
zia ministeriale della PI e l’ultimo impegno denti de La Nazione e non andavamo d’accordo. Altri tempi.
è stato a Milano. Poi ci siamo incontrati a Livorno nella sede della DC nel palazzo di Piazza Cavour.
Abbiamo avuto la possibilità di leggere il Alberto era un funzionario importante e impegnato. L’ultima volta che lo incontrai fu alla
suo programma attraverso il testo dell’in- vigilia delle elezioni per le Circoscrizioni, parecchi anni fa.
tervento alla Settima Commissione del “Sai che ho fatto mettere in lista per la Circoscrizione quattro mio figlio cosi comincia
Senato. a fare un po’ di politica”. Addio Alberto, ti ricorderò sempre.
“La crescita sociale, culturale e econo- Mario Lorenzini
mica in altre parole il futuro di una Na-
zione passa attraverso il riconoscimen- (Enrico Dello Sbarba) - Aggiungo al ricordo che ha fatto Mario Lorenzini sulla doloro-
to dell’intrinseco valore del sistema di sa scomparsa di Alberto Mannelli con il quale ho trascorso la lunga stagione politica
istruzione,di educazione e di ricerca. nella Democrazia Cristiana ed, in particolare, con il gruppo di amici che seguiva le
Questi i motivi per i quali avverto chia- posizioni del compianto ed indimenticabile on. Primo Lucchesi.
ramente la grande responsabilità del- Io ed Alberto abbiamo avuto in quella lunga stagione politica una linea di grande
l’essere a capo di quella che considero apertura alle esigenze della società italiana in costante evoluzione seguendo le indica-
tra le più importanti istituzioni del no- zioni di Amintore Fanfani, uno dei protagonisti più prestigiosi della storia della D.C.
stro Paese, il Ministero dell’Istruzione, Una comunanza di vedute che io ed Alberto abbiamo concorso a sviluppare in tanti
dell’Università e della Ricerca. Mi pro- anni. Poi, con la dolorosa sparizione della D.C., i nostri rapporti si sono rarefatti: ma
pongo durante il mio mandato di ascol- entrambi - Lui in importanti esperienze nel settore della giustizia (è stato, per molti
tare tutte le componenti del mondo del- anni, apprezzato giudice di pace e poi impegnato nel sociale con i Salesiani a Livor-
la scuola, dell’università e della ricer- no) lo scrivente nel giornalismo - abbiamo sviluppato quello che di buono avevamo
ca per migliorare il sistena educativo appreso dal nostro impegno politico.
del Paese ponendomi obiettivi a medio
e lungo termine realmente perseguibi-
li”.
E’importante intervenite senza indugio
sulle strutture scolastiche e sulla infra-
Compagnia
strutture tecnologiche e di laboratorio.
Bisognerà inoltre intervenire sulle dota-
Portuale di
zioni tecnologiche e digitali consenden-
do ai nostri studenti di comprendere in un
mondo in continua e costante evoluzio-
Livorno
Società Cooperativa
ne. I giovani del XXI secolo dovranno af-
frontare durante il percorso educativo -
della scuola primaria all’università - alme-
no tre o quattro rivoluzioni che modifiche-
ranno il paradigma conosciuto non solo
dall’apprendimento e del sapere ma anche
del mondo del lavoro.
E a proposito dei docenti “il docente è uno
dei cardini del sistema di istruzione e for-
mazione della nostra scuola. Un ruolo cen-
trale dovrà quindi essere svolto dalla for-
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Le nuove tecnologie non provocano una perdita di posti di lavoro
ma una loro trasformazione.
Mondo del lavoro:
cambiamento e innovazione
di Ruggero Morelli
Durante la serata del 13 agosto scorso Luca
De Biase, presentando il suo libro “Il fu-
turo del lavoro”, ci ha descritto alcune ano-
malie presenti in Italia ed ha insistito sulla
necessità di acquisire la consapevolezza
del cambiamento-innovazione nel mondo
del lavoro.
Negli anni dal 1946 al 1960 la occupazione
che al 60% era concentrata in agricoltura,
è diminuita al 10% circa; ma i posti perduti
sono stati trasformati in altri grazie al tra-
sferimento nelle città e quindi nelle fabbri-
che di auto e di elettrodomestici.
Oggi questa trasformazione i non sappia-
mo ancora bene dove ci condurrà e quindi
occorre studiare e governare i cambiamenti
in atto. Soltanto dieci anni sono nati i cellu-
lari-pc all’interno dei quali c’è ormai tutto.
L’autore ha compiuto un ampio viaggio
tra le aziende italiane di ogni regione ed
ha chiesto ad oltre 200 addetti come sta-
vano affrontando la applicazione delle
nuove tecnologie.
Da qui è nata prima la serie di note pub-
blicate dal Sole 24 ore da agosto a novem-
bre 2017 sul lavoro del futuro - un viaggio
nel cambiamento dei mestieri - e poi il vo-
lume che tratta con ampiezza di riferimenti la
strada per una nuova stagione di lavoro.
In alcune regioni come Emilia e Veneto la
disoccupazione è scesa sotto il 6%, men-
tre a sud le percentuali altissime.
Le imprese del centro nord hanno innovato
i loro prodotti e processi tanto da avere un
costante aumento dell’esportazione.
La crisi dal 2008 ha fatto perdere il 25 %
della produzione ed un altro 20 % si è per-
so per la mancata innovazione delle im-
prese; nel contempo si è verificato un au-
mento, pur non pari, di esportazioni. Quindi
una forma di trasformazione indotta dalle
nuove tecnologie.
Il dato che conforta è che le nuove tecno-
logie non provocano una perdita di posti
di lavoro ma una loro trasformazione.
Questo trend confermato dall’Ocse lo si
trova dimostrato anche nella ampia mo-
zione - occupazione e nuove tecnologie -
approvata dal Parlamento il 3 maggio 2017;
nata su iniziativa di Irene Tinagli, è stata
poi approvata da tutti i gruppi -
www.irenetinagli.it -
Le varie forme di ricerca: elettronica, ro-
botica, meccatronica ecc. mirano oggi a
migliorare la qualità della vita ed a supera-
re i lavori pericolosi e pesanti. Si punta
così a lavori più qualificati che consisto-
no nella guida, controllo e manutenzione
degli apparecchi creati per compiere azio-
ni di precisione - si pensi al settore bio-
medcale e chirurgico - che offrono risu-
lati sicuri, migliori e più veloci.
Qui si è fatto un ampio cenno alle roboeti-
ca, della quale ci parla spesso il prof. Pao-
lo Dario che fino a due mesi fa era il diret-
tore dell’istituto di biorobotica della scuola
Santanna di Pisa, cioè attenzione con la
ricerca alla trasformazione del lavoro che
accompagni i lavoratori ad altre attività.
Un aspetto delle nuove tecnologie lo si
trova nei servizi che vengono oggi offerti
a tutti attraverso le piattaforme che hanno
creato oltre un milione di nuovi posti di
lavoro per giovani che con scooter, bici-
clette ed altro consegnano a domicilio
molti prodotti. Questi lavori sono senza
prospettiva, ci racconta De Biase, e oc-
corre puntare sulla creazione di prodotti
come robot e micro apparecchi di preci-
sione per i quali siamo tra i più bravi al
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Attualità 21
mondo. Diventare produttori di oggetti e
di metodi di produzione capaci di realizza-
re qui ed esportare in tutto il mondo. vedi
l’esempio della società che produce mac-
chine per costruire le piastrelle di cerami-
ca a Sassuolo.
Questo è un obbiettivo che il nostro pae-
se può favorire; siamo un po’ in ritardo
rispetto ad altri ma ci sono tutte le poten-
zialità per conseguire questo obbiettivo,
purchè imprese, istituzioni e scuola acqui-
siscano la consapevolezza della opportu-
nità.
Quanto all’interesse dei giovani a coglie-
re questi aspetti, De Biase ha ricordato
l’epoca della novità della ecologia, quan-
do pochi se ne interessavano e molti non
ne capivano la urgenza e la possibilità di
tradurla in lavoro ed utili.
Pian piano si è capito che si poteva e do-
veva migliorare l’ambiente traendone gua-
dagni e futuro migliore per la qualità della
vita.
Oggi ad esempio quando si parla di eco-
nomia circolare si trova l’interesse an-
che di giovani che comprendono la utili-
tà-necessità del risparmio energetico e il
miglioramento dell’ambiente. Ci sarà lavo-
ro per chi saprà innovare la costruzione di
navi , auto e cellulari in modo da poterli
facilmente recuperare a fini vita, e quindi
risparmiare materiali ed energia.
Ci sono le premesse che la nostra econo-
mia tragga vantaggio da questa nuova ri-
voluzione - la quarta, e già si parla della
quinta - se il concerto tra comunicazione,
enti, imprese , scuola e centri di ricerca
lavorera’ all’unisono. Con l’aiuto di una
narrazione adeguata alla formazione pro-
fessionale che peraltro alcune importanti
aziende stanno facendo al loro interno -
vedi www.blog.debiase.com - .
MINNOZZI
22 Cultura
L'Associazione Mazziniana Italiana
Alla presenza del Vice Presidente Nazio-
nale Prof. Michele Finelli e degli attivi Co-
ordinatori, Sara Coluccini e Michele Gu-
glielmini, in presenza di numerosi giova-
ni, si è costituita la nuova
Giovine Europa – Rete Italia - Sezione
Versilia
Al centro delle considerazioni dei parte-
cipanti, gli obbiettivi della nuova Sezio-
ne che prende vita in continuità ideale
con la Giovine Europa fondata a Berna il
15 Aprile 1834 con i rappresentanti della
Giovine Germania, della Giovine Polonia,
della Giovine Italia.
Tra gli obbiettivi:
a) ricondurre il Risorgimento e la lotta
di Resistenza, al centro di ogni percorso
educativo nelle Scuole elementari, medie,
superiori e nelle Università se si vuole
ritenere con Giuseppe Mazzini che «la
Democrazia per essere tale deve essere
ricondotta nell’alveo di un progetto
educativo»;
b) al centro la meravigliosa vicenda del-
la “Repubblica Romana 1848/1849 e
della sua Carta Costituzionale”;
c) al centro i collegamenti tra tale vicen-
da e i moti che l’hanno preceduta in Sici-
lia, in Calabria (con i F.lli Bandiera), a Mi-
lano, a Brescia, a Livorno, a Ancona; e
che l’hanno seguita a Sapri con C. Pisa-
cane e la stessa Spedizione dei Mille con-
dotta da G. Garibaldi.
Il tutto sorretto dai progetti ideali di Giu-
seppe Mazzini;
d) sollecitare un convegno di storici sul-
la “Vergogna” (così la definì Victor Hugò
a Parigi, in Parlamento) della aggressio-
ne della Repubblica Francese contro la
Repubblica Romana;
e) sollecitare altro convegno di storici
sulla influenza che ha avuto il pensiero
di Giuseppe Mazzini sui massimi Pensa-
tori politici Americani del 1800 e sulla
influenza che il suo pensiero ha esercita-
to sulla “. . . . schiera dei più brillanti
pensatori di grande rilievo, di grande
statura. . . culminati nel new deal . . .
pensatori . . . di grande statura. . . pen-
satori sociale moderni . . .. che conside-
rano Mazzini. . . e lo citano,. . . . Hanry
George dice <<la riforma sociale ha due
grandi figure di riferimento Gesù Cristo
e Mazzini>>. . . . Mazzini . . . . il profeta
del mondo moderno nella America che
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
sta diventando la prima potenza eco-
nomica mondiale. . . . Mazzini . . . che si
è posto il grande problema. . . . . vale a
dire l’incrocio tra democrazia politica
e riforma sociale” (Conferenza M.L. Sal-
vadori, 20.3.2003 Provincia di Livorno) .
E ancora: “ Henry Demant Lloyd . . .
Giuseppe Mazzini è stato il profeta non
soltanto dell’Italia, ma come dice Wil-
liam Clarke, dell’intero mondo moder-
no. L’Italia deve a lui la sua riunifica-
zione e la sua libertà. Ma il mondo gli
deve qualcosa di più grande persino
della rinascita di uno dei membri della
fratellanza dei popoli, per quanto im-
portante questa sia. . . . Ciò che fa di
Mazzini una figura unica è, in primo
luogo, il fatto di aver dato voce alle
più nuove aspirazioni del suo tempo in
tanti diversi campi: religioso, artisti-
co, politico, sociale, economico, indi-
viduale... La verità... <Parlate al po-
polo lavoratore> egli affermò <non
con le dottrine che esso è troppo stan-
co per seguire, ma con gli atti, che può
capire>. (“L’Europa degli Americani” –
Laterza Editori 2005, pag. 362);
Tra i massimi del pensiero politico Ame-
ricano lo stesso John F. Kennedy che in
occasione della sua conferenza presso
la Nato di Napoli il 3 Luglio 1963 così
terminò: “Centoquindici anni fa, in
questo stesso mese, Giuseppe Mazzini
si rivolgeva ad una adunanza popola-
re a Milano con le seguenti parole:
«Siamo qui. . . per edificare l’unità del-
la famiglia umana, onde giunga il giorno
in cui essa costituirà un solo ovile sotto
un solo pastore: lo spirito di Dio... Al di là
delle Alpi, al di là del mare, altri popoli
oggi battono diverse strade per raggiun-
gere la stessa meta: progresso, unione e
fondamenti di un’autorità che dovrà met-
tere fine all’anarchia mondiale... Unitevi
ad essi: essi si uniranno a voi”.
f) affiancando l’ A.M.I. nella sua richie-
sta pendente dinanzi al Capo dello Sta-
to, per un Monumento a Giuseppe Maz-
zini all’interno della Basilica Santa Cro-
ce a Firenze, in prossimità di quello di
Ugo Foscolo, dal Maestro ritenuto a più
riprese “la Stella Polare” della sua vita;
g) affiancando la richiesta della Sezio-
ne AMI di Livorno al Congresso Nazio-
nale del prossimo Febbraio 2019 perché
sia concessa la qualifica di Soci Onorari
ai Signori:
1) Prof. Massimo L. Salvadori;
2) Prof.ssa Tina Campisi;
3) Prof.ssa Laura Fournier Finocchiaro
per le recenti straordinarie attività di dif-
fusione del pensiero mazziniano in ambiti
poco o per nulla in precedenza esplorati.
***
Seguiva l’impegno dei presenti per co-
stituire nuove Sezioni della Giovine Eu-
ropa – Rete Italia in più parti del Paese.
Ed in primis nella città di Livorno.
a cura dell'Avv. Gino Andreini
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Intervista ad Adriele Lomi:
il ballo e l’eleganza “nel sangue”
di Lorenzo Taccini
Giovanissima, 18 anni da compiere ed
una passione fortissima: il ballo. Adriele
vive a 360° questa realtà, frequentando
il liceo coreutico di Livorno ed avendo
in corso una promettente carriera in par-
ticolare nel settore della danza sportiva,
dedicando anima e corpo – letteralmen-
te - a questa disciplina che tanto la ap-
passiona. Manco a dirlo le origini brasi-
liane sono decisamente dalla sua ed il
talento si sa, non si compra al super-
mercato...
Presentandoti più da vicino: chi è Adrie-
le Lomi?
Direi che sono una giovane che cerca di
fare carriera nel mondo del ballo, al quale
mi piace dedicarmi sempre di più e non
mi fermerei mai. Per il resto sono la pi-
grizia fatta persona, ma per studiare e
dedicarmi al ballo sono sempre pronta!
Le tue origini sono brasiliane: quali sono
i rapporti con il tuo paese di origine?
Sinceramente ci sono molto affezionata
e sento il Brasile come la mia patria e
molto di quello che sono lo devo al mio
paese. Il Brasile è un posto meraviglio-
so, dove si riesce a vivere con quella
spensieratezza necessaria ad affrontare
ogni vicenda del quotidiano...
E rispetto all’Italia quali sono le prin-
cipali differenze culturali?
In generale l’italiano è un po’ più rigido
di mentalità ed avendo vissuto in entram-
bi i paesi la differenza si percepisce net-
tamente.
Per quanto riguarda il ballo ed il mon-
do della danza, di cosa ti occupi esatta-
mente?
Io ho cominciato a ballare i latino-ame-
ricandi nel 2014/15. Avrei voluto impa-
rare il tango, ma una volta capitò che ad
una gara nella quale concorrevo per la
mia categoria vidi i balli latini e da quel
momento scoccò inesorabilmente il “col-
po di fulmine”. Nel 2016 poi ho incon-
trato il mio partner ideale, Emanuele Ier-
volino, il quale mi ha permesso di mi-
gliorare molto sulla tecnica. Siamo arri-
vati, bruciando le tappe, ai campionati
di categoria B2 nel 2017 ed in seguito
ad un’annata di vittorie, consacrammo
la stagione vincendo il campionato con
enorme emozione. Il nostro maestro
scelse dunque di portarci direttamente
nella categoria superiore dellA2 (saltan-
do quindi la categoria B1: n.d.r.). Do-
veva essere un anno di sperimentazione
con l’obiettivo “farsi le ossa”, ma poi le
cose si sono messe su una strada sem-
pre migliore al punto che dal Marzo 2018
abbiamo deciso di “professionalizzarci”
definitivamente, fino a raggiungere il 4°
posto ai campionati regionali e quindi il
2° posto agli interregionali. L’annata si
è chiusa con un inaspettato, quanto gra-
attualità 23
19
dito 7° posto ai campionati italiani, clas-
sificandoci tra i primi 10 su più di 130
coppie partecipanti. Questa traguardo
ci ha consentito quindi la promozione
in categoria A1, la massima a livello na-
zionale.
Sicuramente la vostra sete di vittorie
non si esaurisce qua: con quali pro-
spettive cominciate la nuova stagione?
A dire la verità io vorrei sempre vince-
re e sulla base dell’esperienza dell’an-
no scorso non vedo perché non do-
vremmo sognare...
Io ed Emanuele siamo sempre stati una
coppia una coppia artistica “talentuo-
sa”, anche se c’è sempre da migliorare
le proprie basi.
Un po’ di gossip: sappiamo che tu ed
Emanuele condividete anche un “fee-
ling” non soltanto professionale...
Io ed Emanuele siamo sempre stati mol-
to uniti e ci siamo sempre mossi come
se fossimo un unico corpo. Per un pe-
riodo siamo stati fidanzati e dopo una
breve fase di distacco, stiamo ritrovan-
do quel “feeling” extraprofessionale al
quale facevi cenno. Senz’altro un fee-
ling straordinario sotto tutti i punti di
vista.
Un ultimo appunto: di quale salute
gode il mondo del ballo a Livorno?
Secondo me a Livorno siamo ancora
troppo legati alla danza come un emi-
sfero di sola competenza femminile.
Purtroppo c’è chiusura mentale nei
confronti del profilo del ballerino ma-
schio, sebbene per un eterosessuale non
dovrebbe essere poi così male il con-
tatto fisico così ravvicinato!