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I PUNTI CHIAVE
di
HO-OPONOPONO
Josaya

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Ripuliamo le memorie con Ho-oponopono.

Siamo sempre in attesa di risolvere i nostri problemi


cercando di cambiare le cose al di fuori di noi stessi.

L’unico luogo in cui possiamo trovare la pace


è in noi stessi e allora si estenderà
a tutto ciò che ci circonda.

Tutto e tutti sono solo le nostre memorie.

A volte abbiamo esperienze turbolente, paure, ansie,


possiamo pulire queste memorie.

Possiamo lasciarle andare, sapendo che sono solo ricordi.

Giocando.

Troveremo la pace in noi quando ci prenderemo


la responsabilità al 100% di tutto ciò
che accade nella nostra vita.

Amare noi stessi è il giusto modo di migliorarsi


e nel contempo migliorare il mondo.

Quale meraviglioso potere abbiamo nelle nostre mani?

Quando veramente riusciamo a capire


che stiamo creando ogni singolo pezzo della nostra esistenza,
dalla più piccola molecola fino al grattacielo più alto,
dall’Amore più meraviglioso all’odio più lancinante,
realizziamo che possiamo cambiare ognuna di queste cose
visto che siamo i responsabili del fatto che esistano.

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Lo possiamo fare semplicemente mostrando gratitudine
per tutte quelle cose della nostra vita
di cui siamo felici e che vogliamo che crescano.

Chiedendo perdono invece per tutte quelle


che vorremmo mandare via o diminuire
in modo da trasmutarne l’energia.

Tutto il bene, tutto il male


e tutto quello che sta in mezzo
è una nostra creazione
derivante dalla nostra percezione.

Con Ho-oponopono possiamo imparare


a comprendere la nostra gratitudine
e la nostra capacità di perdonare.

Quando si avvia la pulizia saremo in grado


di apprezzare la vita, ciò che siamo
e tutto quello che abbiamo.

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Indice

I punti chiave di Ho-oponopono............................................pag. 6

Noi esistiamo come Sè Divino..............................................pag. 14

Il mantra Ho-oponopono.......................................................pag. 16

Grazie....................................................................................pag. 21

Perdonami.............................................................................pag. 26

Mi dispiace............................................................................pag. 31

Ti amo....................................................................................pag. 33

Agisci come se fossi Amore...................................................pag. 37

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I punti chiave
di Ho-oponopono

• L’universo manifesto è la realizzazione dei nostri pensieri.


• Se i nostri pensieri sono negativi creano una realtà negativa.
• Se i nostri pensieri sono percepiti come perfetti, essi creano una
realtà in perfetto Amore.
• Noi siamo al 100% responsabili nel creare il nostro universo così
come è.
• Noi siamo al 100% responsabili dei pensieri negativi che
manifestano una realtà indesiderata.
• Niente esiste autonomamente al di fuori di noi.
• Tutto esiste prima qui dentro come pensiero nella nostra mente.

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Ho-oponopono è un modo di vivere di origine hawaiana che permette
di trasmutare le percezioni che ci fanno soffrire.

Prevede i seguenti presupposti:

• Accettare e assumere il 100% della responsabilità di ciò che


accade.
• Essere disposti a lasciare andare la razionalità
• Non avere aspettative sul risultato.
• Essere consapevoli che ogni problema che si manifesta è
un’opportunità di evoluzione.

L’essere umano è formato da tre Sé intimamente connessi:

Il Supercosciente (Io Superiore) è la nostra parte spirituale che


possiamo chiamare Padre, Dio o Divino in noi.

Il Cosciente (ego) è la nostra razionalità, quella che sceglie se


avere il controllo della situazione o lasciar fare al Divino in noi.
E’ la parte che accetta di assumersi il 100% di responsabilità della
manifestazione della realtà che ci circonda.

Il Subcosciente (bambino interiore) è la nostra parte emozionale.


Registra e archivia tutte le nostre esperienze.

Lo stato ottimale dell’essere umano è quello allineato, cioè quando


nessuno dei tre Sè prevale su un altro. Una volta raggiunto questo
equilibrio saremo in grado di stabilire anche razionalmente il
contatto con la nostra parte divina e di affidarci all’Ispirazione che
guiderà le nostre azioni.

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Abitualmente la parte mentale ignora il bambino interiore assumendo
il comando e trascurando le esigenze del subconscio, ma in questa
situazione l’Ispirazione guida non può arrivare.

Grazie a Ho-oponopono e alla pulizia interiore possiamo entrare


in contatto con il nostro Io Superiore, riequilibrare i nostri tre Sè
e recuperare la gioia e la pace interiore che sono lo stato naturale
dell’essere.

Con Ho-oponopono possiamo intervenire sulla causa che ha creato il


problema, trasmutandola. Fare pulizia tramite Ho-oponopono vuol
dire trasmutare in noi stessi quelle memorie (formate da ricordi,
emozioni, sensazioni, immagini) che continuano a ripetersi, che
manifestano una realtà che ci fa soffrire, che bloccano la nostra
crescita e ci impediscono di evolvere fluidamente. Per fare pulizia
Ho-oponopono ci mette a disposizione diversi strumenti, il più
immediato è il mantra ti amo, mi dispiace, perdonami, grazie.

Tutto quello che succede nella nostra vita accade perché noi lo
permettiamo, perchè corrisponde a qualcosa presente nella nostra
interiorità e perchè è comunque la via migliore da seguire date
le premesse in cui ci troviamo. Con Ho-oponopono possiamo
fare in modo di non percepire più i problemi come ostacoli ma di
riconoscerne la perfezione.

La tecnica Ho-oponopono è una sorta di richiesta, la cui risposta è


automatica. Dobbiamo solo sapere quello che stiamo facendo, ma a
volte non è necessario nemmeno questo.

L’atteggiamento ideale è non avere aspettative, niente suggerimenti,


solo con fiducia totale.

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L’ego individua l’errore e l’Io Superiore lo trasmuta attraverso
l’intervento dell’Intelligenza Divina con la quale è in constante
contatto. Non spetta alla razionalità agire, intervenire, suggerire. Il
compito della razionalità è solo quello di scegliere di fare pulizia.
E’ un’intenzione, non un azione.

Perché funzioni al meglio dobbiamo restare il più possibile puliti


e centrati, finché per il nostro bambino interiore Ho-oponopono
diventerà un atteggiamento automatico. Quando lo applichiamo per
risolvere un problema, il subcosciente che lo ha creato resetta le
credenze che hanno generato la percezione dell’errore in modo da
farci comprendere che il problema come tale non esiste. L’errore
non è mai qualcosa di oggettivo ma dipende sempre dalla nostra
percezione limitata delle cose.

Tutto quello che è, è sempre il meglio.

Quando pratichiamo Ho-oponopono si producono dei cambiamenti


positivi sia per noi che per gli altri. Non abbiamo la più pallida
idea di dove sia nascosto il ricordo che crea il blocco da cui deriva
il problema. Sappiamo solo che non possiamo fare affidamento
soltanto sul subconscio che nasconde il ricordo o sul conscio che
non è in grado di scovarlo. E’ solo l’Io Superiore che sa precisamente
come e dove intervenire. L’alleanza della nostra triplice essenza
(conscio, subconscio e Io Superiore) è l’autrice dei miracoli.

A volte siamo proprio noi stessi i peggiori ostacoli nella nostra


vita. La cosa migliore, perchè le cose fluiscano liberamente per il
meglio, è farci da parte e lasciare agire gli esperti! La pratica di
Ho-oponopono è molto semplice e allo stesso tempo difficile da
accettare dalla mente razionale perchè è necessario mettere da parte
giudizi e aspettative.

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Ho-oponopono funziona sempre, che lo crediamo o no, anche se al
momento non capiamo come funziona o non ne vediamo gli effetti.

Poichè Tutto è Uno chi cura viene curato.


Se io miglioro il mondo migliora.

Ho-oponopono lo facciamo rivolgendoci a noi stessi per noi stessi,


perchè Tutto è Uno. E’ necessario assumersi questa responsabilità,
se Tutto è Uno, non c’è un altro responsabile al di fuori di noi di ciò
che ci accade. Gli altri sono semplicemente il riflesso di noi stessi.

Per questo non è necessario che nessun altro esegua questo processo,
è sufficiente che lo facciamo noi in prima persona, e tutta la nostra
realtà sarà perfetta (dato che già lo è anche se non ci sembra).

Accettare di essere responsabili al 100% è una strada difficile da


percorrere, perchè l’intelletto cerca sempre qualcuno o qualcosa
su cui scaricare la colpa. Così continuiamo a cercare fuori di noi
l’origine dei nostri “problemi”. Facciamo davvero molta fatica ad
accettare che l’origine dei problemi sia dentro di noi e dipenda da
noi.

- Ihaleakala Hew Len

Non abbiamo bisogno di farci aiutare da nessun altro, noi siamo


sufficienti per raddrizzare tutto quello che sembra andare storto.

Quando diciamo “Non posso”, “Non ce la faccio” o chiediamo a


qualcun altro “Fai Ho-oponopono per me?” stiamo solo rinunciando
e cedendo ad altri il nostro potere.

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Dobbiamo cogliere ogni occasione per ripulire, così eviteremo che
il problema ritorni, anche se siamo consapevoli che va benissimo
che si sia manifestato.

Quando ripetiamo le parole ti amo, mi dispiace, perdonami,


grazie dobbiamo sapere che stiamo ripulendo noi stessi e le nostre
percezioni, perchè questa è la nostra intenzione.

Ripetendo il mantra ti amo, mi dispiace, perdonami, grazie il nostro


archivio di memorie viene ripulito semplicemente perchè abbiamo
espresso l’intenzione di farlo.

Non è importante utilizzare esattamente le parole ti amo, mi dispiace,


perdonami, grazie, sempre tutte insieme o in quest’ordine, ma
praticare con consapevolezza e costanza.

Attraverso Ho-oponopono possiamo raddrizzare tutte le cose che


non vanno per il verso giusto semplicemente cominciando col
comprendere a livello di cuore che non c’è niente che non va.

Possiamo trasmutare le nostre percezioni e accettare ciò che è come


il meglio che può essere, qui e ora. Lo possiamo fare per noi e
per il mondo, perché qualunque cosa di cui veniamo a conoscenza
diventa parte della nostra realtà ed è una nostra responsabilità se si
è manifestata.

Quando qualcuno ci ferisce, o semplicemente qualcosa ci disturba,


possiamo lamentarci e arrabbiarci colpevolizzando gli altri o le
circostanze, ma in realtà quello che percepiamo e che ci fa soffrire,
è sempre solo una proiezione di noi stessi.

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Colpevolizzare gli altri è un po’ come se, guardando un film, ce
la prendessimo con l’attore e lo apostrofassimo dicendogli che è
un cretino o ci mettessimo a discutere con lui sul perché del suo
comportamento. Sarebbe piuttosto assurdo oltre che inutile.

Nella vita reale è paradossalmente la stessa cosa.

Tutto è una nostra proiezione


sullo schermo tridimensionale della realtà.

Se non avessimo delle credenze limitanti o delle memorie ostacolanti


non potremmo manifestare determinate circostanze. Noi siamo
responsabili al 100% di tutto quello che ci coinvolge, anche dei
pensieri e delle azioni degli altri. Come dentro così fuori!

Quando qualcosa appare nella nostra vita, anche se ci fa stare male,


dobbiamo considerarla una fortuna perché quell’evento, per quanto
nefasto, ci presenta l’opportunità, essendone noi i responsabili,
di poter correggere la direzione dei fatti che dipende sempre da
determinate memorie nel nostro subcosciente.

Ho-oponopono funziona subito


se mettiamo in primo piano l’Amore.

Se l’effetto non è immediato dipende dal disallineamento dei nostri


tre Sè (conscio, subconscio e Io Superiore).

La cosa migliore da fare non è porsi degli obiettivi definiti, ma


piuttosto mantenerci puliti e allineati, confidando che nella nostra
vita si manifesterà tutto quello che è meglio per noi al di là di ogni
più rosea aspettativa dell’intelletto.

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Perché sempre quello che la ragione non conosce, lo conosce il
cuore. E poiché tutta la realtà è parte da noi, quello di essere in pace
in noi stessi è il più gran servizio che possiamo fare al mondo.

Se abbiamo trascorso tutta la vita cercando soluzioni ai problemi,


con Ho-oponopono scopriamo che non siamo noi a doverli risolvere,
anzi, se continuiamo ad ostinarci non facciamo altro che metterci i
cosiddetti bastoni tra le ruote. Perciò puliamo, puliamo, puliamo e
godiamoci finalmente la vita.

Essere felici è la scorciatoia migliore per ottenere il meglio ed è


lo stato d’animo che accelera qualunque processo di attrazione
consapevole. L’intelletto non può comprendere del tutto l’operazione
di Ho-oponopono perché chi apre la connessione con il divino è
il subconscio, il nostro bambino interiore, nella sua innocenza e
ingenuità, al di là di ogni giudizio di merito, oltre ogni senso di
colpevolezza o di peccato.

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Noi esistiamo
come Sé Divino

Noi come anime siamo preziose. Riconoscere l’identità del Sè è lo


scopo di ognuno di noi come esseri umani incarnati sulla terra.

Consapevoli o no, noi condizioniamo tutto quello che ci riguarda


attraverso pensieri, parole e azioni. Ho-oponopono è un processo
alchemico che trasmuta le energie che percepiamo come tossiche e
fa in modo che la nostra parte divina operi per noi.

Noi siamo qui solamente per portare pace nella nostra vita e se
portiamo pace nella nostra stessa vita, tutto intorno a noi trova il
suo posto adeguato, il suo ritmo e la sua pace.

- Morrnah Simeona

Per trovare una soluzione efficace ai problemi dobbiamo essere


consapevoli di essere responsabili al 100% delle cause che li hanno
provocati, perchè con i nostri pensieri, sentimenti ed emozioni
errate siamo noi in realtà la fonte di quello che percepiamo come
problema. Se qualche guaio ci coinvolge è perché noi condividiamo
le stesse memorie del protagonista di quello che interpretiamo come
guaio.

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Non è importante capire cosa c’è di sbagliato negli altri, bensì
ripulire le nostre credenze e direzionare diversamente le nostre
energie.

Il potere che abbiamo è enorme


ma possiamo usarlo solo su noi stessi.

Tutte le esperienze e le situazioni che viviamo non accadano al di


fuori di noi, se guardiamo in profondità scopriamo che tutto quello
che percepiamo all’esterno è lo specchio della nostra interiorità.

Con Ho-oponopono mettiamo in atto un processo di pentimento,


perdono, gratitudine e Amore. Diamo il via a una vera e propria
metamorfosi, trasmutando tutte le convinzioni errate su noi stessi e
sulla nostra vita. Ripuliamo le nostre memorie, che sono la causa dei
problemi, anche se riguardano gli altri, e simultaneamente puliamo
le stesse memorie anche negli altri trasformandole in percezioni di
puro Amore.

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Il mantra
Ho-oponopono

La tecnica di Ho-oponopono consiste nel ripetere il mantra ti amo,


perdonami, mi dispiace, grazie il più spesso possibile in riferimento
a un problema specifico, in maniera generica o per potenziare
l’effetto energetico di una particolare gioia. Più lo ripetiamo, con
fiduciosa costanza quotidiana, più il nostro bambino interiore
(subconscio) lo assimilerà imparando a farlo autonomamente in
qualsiasi circostanza.

Recitare un mantra è una pratica antichissima presente in tutte le


tradizioni buddiste e in tante antiche tradizioni, orientali e non. La
recitazione di un mantra genera una grande carica interiore che
trasmuta l’energia associata ai problemi in vuoto pronto a riempirsi
di Amore divino.

Il mantra ha un grande potere, mistico se vogliamo, che consiste nella


fortissima influenza energetica derivante dalle qualità vibrazionali
del suono che opera sugli eventi della nostra vita, indirizzandoli
nella direzione migliore.

Recitando ti amo, perdonami, mi dispiace, grazie mentalmente,


a voce alta o a mezza voce, si mettono in moto risonanze sottili
che interagiscono con l’Universo, con gli esseri viventi e con le
situazioni che ci coinvolgono.

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La mente, secondo la maggior parte delle interpretazioni antiche
orientali, è vuota o interdipendente, ovvero per esistere deve
dipendere da certe condizioni.

Freud ha paragonato la mente umana a un iceberg, la piccola parte


che emerge corrisponde all’ego, mentre quella sommersa, che è
grandissima, rappresenta l’inconscio, il bambino interiore.

Le vibrazioni prodotte dal suono mantrico attivano i poteri celati nel


profondo di questa parte sommersa e misteriosa della mente umana,
di cui la nostra razionalità è inconsapevole, dando vita a movimenti
energetici che si manifestano nella realtà che viviamo. Per questo la
pratica mantrica è conosciuta da sempre come la strada dell’energia
che si muove seguendo le regole della legge universale di causa ed
effetto.

Nei Veda il mantra è considerato la fonte primaria da cui è scaturito


l’Universo. Nella Bibbia, ‘all’inizio era il Verbo’, è la vibrazione
primordiale presente in ogni cosa, il motore sonoro dell’Universo.

L’utilizzo dei suoni a scopo spirituale è una tecnologia usata


universalmente da sempre (cos’è la recitazione del rosario?) per
entrare in armonia con il cosmo e con noi stessi.

Quando recitiamo un mantra richiamiamo in noi e nell’ambiente


che ci circonda una data qualità del Divino.

La ripetizione di una o più frasi, anche senza consapevolezza, libera


la mente da pensieri ricorrenti e negativi lasciando affiorare la parte
più profonda di noi stessi.

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Il mantra è potentissimo, ricordatelo! Ti amo, perdonami, mi
dispiace, grazie deve essere un incessante canto, un braccio al
quale appoggiarsi o da cui lasciarsi cullare in una stretta amorevole
e infinita.

I miracoli iniziano da questo piccolo impegno quotidiano e costante.

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Divino Creatore, padre, madre, figlio, tutti in uno
Se io, la mia famiglia, i miei parenti o antenati abbiamo offeso te,
la tua famiglia, i tuoi parenti o antenati in pensieri, parole,
fatti o azioni dall’inizio della nostra creazione fino ad ora,
Io chiedo il tuo perdono
Lascia che questo perdono ripulisca, purifichi, liberi,
tutte le memorie, i blocchi, le energie e le vibrazioni negative
e tramuti queste energie indesiderate in pura luce
E così è

Morrnah Nalamaku Simeona

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Ti do tutta la mia pace
Ti lascio tutta la mia pace
Non la pace del mondo bensì la mia pace
La pace della mia essenza
Dei tre Sè connessi e allineati

Morrnah Nalamaku Simeona

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Grazie

Vivere con gioia e gratitudine è il modo migliore per celebrare la


nostra esistenza. E’ l’opportunità che ci è stata data per essere qui e
ora, in questo immenso Universo, provare a noi stessi di averne colto
il senso e poterne godere i frutti. Con Ho-oponopono (il mantra,
l’Amore, la gratitudine e la gioia) si attraggono le vibrazioni in
risonanza con noi. Non ci sono limiti per ringraziare e godere di ciò
che siamo. Vivere felici e con fiducia è un diritto e allo stesso tempo
un compito da imparare.

Dobbiamo trasmutare il passato punitivo e depotenziante che in


tutte le epoche ci è stato imposto da chi, per mantenere un ordine
e una disciplina, ha ben saputo condurre l’ammaestramento, pur
con il consenso inconsapevole di chi l’ha subito (responsabilità al
100%).

Adesso è il momento di salire sul vero Io e condurci sulla via della


prosperità e della pace. Quando sappiamo chi siamo e cosa vogliamo
ci allineiamo percettivamente alla Sorgente che ci disseterà con i
doni più inaspettati e preziosi che possiamo immaginare.

E’ splendido ricevere corrispondenza dai nostri lettori che stanno


avendo risultati sia materiali che in termini di pace, sentimenti,
relazioni, gioia e senso della vita. Tutti i giorni tantissime, bellissime,
emozionanti email ci riempiono la casella di posta elettronica e il
cuore.

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Le innumerevoli domande come: “Affidarsi alla Legge di Attrazione
o a Ho-oponopono?”; “Focalizzare o svuotare?”; “Avere obiettivi
da raggiungere oppure no?” sono state per noi Josaya lo stimolo
a creare tanti prodotti (libri, audio e video) su Ho-oponopono nei
quali rispondiamo dettagliatamente a tutti gli interrogativi che ci
eravamo già posti noi. Li trovate all’indirizzo www.josaya.com

I frutti derivanti dalla pratica sono carburante per l’anima di tutti noi.
Ogni successo del singolo è quello dell’intera collettività, essendo
tutti sostanza della medesima energia.

Solo quando si riuscirà a concepire un Tutto armonioso per tutti,


diverrà sempre più facile che quella forma pensiero che crea e
concretizza, divenga accessibile in modo naturale a ciascuno, senza
più quei blocchi che le nostre memorie producono momento per
momento.

In pratica: fiducia in noi stessi e nel mondo. Dobbiamo dare molto


spazio al nostro bambino interiore che non ha condizionamenti, non
ha preconcetti, non è stato maltrattato dalla vita e dalle paure, dalle
tossine e dallo sporco generati dal pessimismo e dallo sconforto.

Iniziamo giocando, a fare Dio, e stiamo a vedere che risultati ci


porta.

Ogni giorno dovremmo dedicare un po’ di tempo a noi stessi, alla


ricreazione (ma ci pensate cosa significa questa parola che si usa
solo all’asilo e alla scuola elementare, la usano praticamente solo
i bambini, i bambini che sono puri, intatti e potenti. Evviva la ri-
creazione!) e in questo spazio entrare in una dimensione dove tutto
sia gioia e tutto sia plasmabile come quando si crea con la plastilina.

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Io ho momenti di gratitudine di questo tipo. Non sogno di vivere in
una villa in Costa Azzurra o di avere una Mercedes con autista (o
quello che ognuno può desiderare per imitare i vip che danno la
sensazione di vivere vite da favola anche per gli accessori di cui
possono disporre).

Se arriveranno anche queste cose ben vengano, ma sono sicura che


non vibrerò per questo, non mi tremerà il cuore perché sul suddetto
Mercedes capirò di più il senso della mia vita. Se avverrà sarà
piacevolissimo ma le emozioni sono altre per me, e ognuno deve
cercare quel proprio godimento profondo e trionfale dell’anima.

Io cerco e ricreo ciò che a me dà godimento e assaporo la gratitudine


di poter avere quando lo voglio un pane appena sfornato o l’acqua
calda che esce dalla mia doccia ogni mattina.

Non sono mistica o chiesaiuola, anzi, ma non è normale considerare


tutto ciò ovvio, di diritto o ancor peggio banale.

E se non ci fosse più la banale normalità a cui abbiamo la meraviglia


di accedere e poterne disporre... sempre?

Non si desidera mai ardentemente


ciò che si desidera solo con la ragione.
Francois de La Rochefoucauld

E comunque so che si realizzeranno costantemente i sogni perfetti


per me perché lascio fare all’Universo mentre io mi godo il viaggio
ringraziando sempre solo per l’opportunità di poter partecipare.

A me capita di piangere dall’emozione per avere la grazia di ‘sentire’


(e non mi devo impegnare per questo, è gratis per la mia mente).

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Anche qui l’etimologia delle parole mica è a caso: ‘Gratis: voce
latina divenuta italiana di gratia ossia grazia, favore, benevolenza;
astratto di gratus: grato. Gratuitamente, di pura grazia, senza
pagamento).

Amore e gratitudine per tutto ciò che faccio, e più lo faccio più lo
sento, e più lo sento più funziona, e più funziona più sono felice e
grata.

- Silvia Paola Mussini

Certo capita a tutti la turbolenza, una paura, un disagio, uno


squilibrio ma il nostro incessante ti amo, mi dispiace, perdonami,
grazie ci pulirà e ci raddrizzerà istantaneamente consentendoci
di non indugiare sui vecchi schemi di inutili e tossiche memorie
stantie.

Quei modelli che per tanto tempo ci hanno rovinato la vita per
dar retta alla parte debole e/o razionale, quella affezionata all’idea
romantica e intellettuale del dolore e della sfiducia oppure quella
sopraffatta dalle aspettative e dall’ambizione sfrenata.

Alleniamoci momento per momento. Impariamo a prendere


confidenza ogni giorno con quelle piccole cose che si incastonano,
come piccole pietre preziose, e a notare che vanno talmente per il
verso giusto da lasciarci a bocca aperta.

Perchè più le considereremo naturali e normali più accadranno, di


conseguenza la nostra fiducia e il potere su noi stessi si espanderanno.
E accederemo finalmente a un mondo nuovo, il nostro nuovo mondo.

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Abituarsi ogni giorno ad allargare il nostro paese delle nostre
meraviglie funziona! Quello spazio-tempo creativo nel quale
giocare, gioire e godere piacevolmente della realtà totale, quell’area
che è semplicemente la somma di quella che consideriamo reale e
quella che ci sembra virtuale ovvero la zona del sottile.

Riuscire a sovrapporre questi due mondi ci porterà direttamente


nell’universo sciamanico, ma questa è un’altra storia che abbiamo
approfondito in altri scritti.

Sono saggi e veritieri gli antichi detti come “Chi è causa del suo
mal pianga se stesso”, e meglio ancora il più propositivo “Aiutati
che il ciel ti aiuta”.

Henry Ford scrisse parole illuminanti su questo tenore:

Che tu creda di riuscirci o meno avrai comunque ragione.

Crediamo in noi stessi e nel nostro potere e poniamo sempre


attenzione alla nostra creazione e al Tutto, con gratitudine, Amore
e fiducia accompagnati sempre dal mantra miracoloso di Ho-
oponopono: ti amo, perdonami, mi dispiace, grazie.

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Perdonami

• Perdonare per lasciare andare


• Perdonare per aprirsi alla vita
• Perdonare per fare entrare Amore nella nostra esistenza
• Perdonare per guarire
• Perdonare per essere liberi
• Perdonare per essere felici

In un Universo perfetto, originato dall’Amore che evolve in


direzione di se stesso, il concetto di perdono ha una valenza molto
diversa rispetto a quella che comunemente gli viene attribuita.

Perdonare in Ho-oponopono significa semplicemente permettere


la trasmutazione dell’energia che noi percepiamo come negativa.
Fino a quando non risolviamo le ferite dell’anima esse rimangono
aperte continuando a generare sentimenti di rabbia e frustrazione
dannosi per il nostro benessere psico-fisico.

Non perdonare non fa del male a coloro verso i quali serbiamo


astio, fa male profondamente a noi stessi. Se continuiamo a farci
carico di antiche ferite causate da rancori, l’anima che è la nostra
parte energetica, il nostro magnete, viene appesantita dal vissuto
che interpretiamo come negativo. Tutto questo influenza le nostre
scelte e la nostra vita ed ecco che in questo modo attraiamo ciò che
non vogliamo.

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La reale causa della ferita è celata nel profondo del nostro
inconscio, quando diamo la colpa agli altri, e anziché guardarci
dentro rimaniamo prigionieri del passato non risolto, intrappolati
in situazioni che si ripetono nella nostra esistenza, che richiamiamo
come una calamita e che ci fanno soffrire.

Per vivere liberi dal passato e responsabili della nostra esistenza


dobbiamo essere consapevoli delle ferite, chiedere perdono e
lasciarle andare senza più preoccuparcene.

Quale insegnamento possiamo trarre dalle esperienze di sofferenza?

In cosa le esperienze difficili vogliono rafforzarci? Perché la nostra


anima le attrae?

Ringraziamo chi ci offre l’opportunità di crescere e lasciamolo


andare, perdonandolo.

Le persone per le quali proviamo rancore non hanno colpa, i


responsabili della nostra sofferenza siamo sempre e solo noi.
Abbiamo attratto noi quelle persone e quelle situazioni perchè
potessero essere un mezzo per aiutarci a divenire consapevoli di
qualcosa. Perciò è così importante ribaltare la percezione imparando
a vedere gli eventi che viviamo da una diversa angolatura e
ringraziare chi incarna l’opportunità della nostra evoluzione.

Non esistono reali colpe ma solo interpretazioni della realtà che


variano a seconda della visione soggettiva.

Carnefici e vittime si fondono in un unico richiamo energetico e si


scambiano i ruoli fino a quando non sono realmente liberi.

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Sfatiamo un mito. Perdonare non consiste nel subire senza reagire.
Vuol dire invece agire consapevolmente da un piano superiore, da
una condizione di purezza, equilibrio, saggezza e unità dell’essere.

È bello pensare che “porgere l’altra guancia” sia un invito a


mostrare l’altro aspetto di noi stessi, quello consapevole, capace
di amare; quello che ha il potere di risolvere ogni conflitto.

Quando perdoni veramente non sei più motivato da collera, rabbia,


frustrazione e ignoranza. Se il perdono è autentico le tue parole
ed azioni esprimeranno solamente determinazione, chiarezza e
comprensione.

A spingerti non sarà più il senso di ingiustizia e di sopruso, né il


desiderio di vendetta. Non ci sarà in te neanche l’ombra di questi
sentimenti, ma solo chiarezza e consapevolezza. Le tue azioni
avranno un peso e un obiettivo differente. Il frutto del perdono non
sarà una reazione, ma un differente modo di agire.

- Daniel Lumera

Il rimedio per guarire è il perdono. Non esiste intervento migliore


per sanare le ferite dell’anima, ma dobbiamo innanzitutto riuscire a
perdonare noi stessi.

Viviamo in una società in cui il senso di colpa per ogni caduta o


disagio è la prima cosa che ci viene inculcata da piccoli. Tormentarsi
non serve, per ogni decisione che abbiamo preso nell’arco della
nostra vita esiste una motivazione e un insegnamento ai quali
possiamo e dobbiamo essere grati.

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Il senso di colpa abbassa la nostra autostima e l’Amore per noi
stessi. Non lasciamoci ingannare! Un vecchio proverbio diceva:
“Se c’è rimedio perché ti arrabbi? E se non c’è rimedio perché
ti arrabbi?”. Possiamo sempre cambiare le scelte che riteniamo
inadeguate momento per momento e dirigere la nostra vita verso la
libertà emozionale.

Ringraziamo le esperienze, lasciamole andare, e facciamole


sciogliere come neve al sole. Non dobbiamo permettere alle
nostre stesse emozioni di abbassare la nostra energia, invece che
opportunità di consapevolezza diverrebbero uno spreco inutile e
controproducente.

Non preoccupiamoci di ciò che gli altri pensano di noi, di come


gli altri vorrebbero che fossimo e dei loro comportamenti nei
nostri confronti. Siamo noi a scegliere la nostra vita così come la
desideriamo, indipendentemente da tutto e da tutti. Liberiamoci
dalla trappola del senso di colpa e smettiamo di criticare noi stessi.

Evitiamo anche di giudicare gli altri per le loro azioni, perchè se


si sono comportati in un certo modo qualcosa in loro li ha mossi
in una certa direzione di cui non possiamo sapere le motivazioni e
se proprio non riusciamo a comprenderli, mandiamo loro amore e
benedizioni.

Ecco un piccolo esercizio: visualizziamo le parole Perdono e Amore,


inviamole a noi stessi e a tutte quelle persone che pensiamo possano
aver contribuito alla sofferenza e all’incomprensione.

Il perdono è un processo amorevole, una continua crescita verso la


libertà interiore.

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L’Amore non è solo un sentimento. L’Amore è l’energia dell’Universo
con la frequenza più alta e potente che porta in sé un potere illimitato.

Patrizia Colomba

Perdonare è ripulire, sgomberare, rimuovere macigni per lasciare


spazio all’Amore.
Sandro Flora

Attraverso il perdono concedo a me per-dono la libertà di essere


l’Essere che sono.
Marilena Bernardini

Va da sè il non giudizio.
Se perdono è perché amo e non giudico.
Le basi del segreto: perdono, gratitudine, non giudizio.
In una parola: Amore.

Giovanna Garbuio

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Mi dispiace

Mi dispiace è una vera e propria dichiarazione di responsabilità.

“Mi dispiace per aver creato questa situazione in cui percepisco


negatività ed errore” è la frase che serve a individuare la propria
responsabilità riguardo la situazione e a focalizzare l’energia sul
problema. Nel momento in cui ci dichiariamo responsabili della
nostra vita ci riconosciamo come parte olografica della Divina
Intelligenza.

Con Ho-oponopono ci assumiamo la responsabilità al 100% nella


manifestazione della nostra realtà, come meccanismo divino
regolato da leggi universali, ci liberiamo anche da qualunque senso
di colpa perché distinguiamo chiaramente la responsabilità (reale)
dalla colpa (illusoria).

Attenzione, il fatto di essere responsabili di ciò che si è manifestato


non significa in nessun modo essere colpevoli. Le preoccupazioni
e i sensi di colpa sono memorie che si ripetono. L’Amore puro non
prevede la colpa, l’Amore contempla solo l’Amore. Del resto il
concetto di peccato e di colpa è una creazione culturale prettamente
occidentale che ci conduce al continuo timore di essere inadeguati,
sbagliati, colpevoli appunto, di non scegliere la strada giusta al
momento giusto.

La cosa giusta da fare è quella che stiamo facendo, per il semplice


fatto che non esiste diversità tra giusto e sbagliato, l’Universo è
Amore e tutto quello che è, è sempre il meglio.
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Assumere la nostra responsabilità al 100% è l’operazione più
saggia che possiamo compiere, è riconoscere la nostra divinità e
la nostra onnipotenza. Se noi siamo responsabili di tutto ciò che
accade abbiamo anche il totale potere di modificarlo. Ci stiamo
rispecchiando nella perfezione della nostra interiorità liberando il
flusso dell’Amore incondizionato verso noi stessi e verso gli altri.

Pronunciando le parole mi dispiace l’ego individua intenzionalmente


quello che percepiamo come errore e ammette la propria totale
responsabilità a riguardo. Il subconscio registra l’intenzione e
la invia all’Io Superiore che trasmuta la percezione con l’aiuto
dell’Intelligenza Divina con la quale è in constante e privilegiato
contatto, perché ogni elemento del creato è parte olografica del
divino.

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Ti amo

Ti amo, come tutte le altre del mantra, è sempre rivolto a noi stessi.
Amare se stessi può essere difficile quando a livello inconscio sono
presenti delle convinzioni limitanti. La maggior parte di questi
messaggi sono stati registrati durante l’infanzia ma i loro effetti
vanno ben oltre. In realtà ancora oggi siamo influenzati da tutte
le cose che i nostri genitori o altre persone che abbiamo ritenuto
autorevoli ci hanno detto o imposto magari decenni fa.

Se per esempio qualcuno ci ha ammonito con un “Sei un buono a


nulla!” o ci è stato sottolineato di essere poco intelligenti, qualche
nostra cellula ci ha creduto almeno per un momento. Può essere
che a livello inconscio ancora oggi ci crediamo, anche se molto
probabilmente non ne siamo consapevoli.

E’ possibile cancellare questi vecchi messaggi e rimpiazzarli con


messaggi nuovi e più stimolanti? Si!

Ecco 3 modi per cominciare:

1. Coccoliamoci

Pensiamo all’ultima storia d’amore. Specialmente all’inizio sia noi


che il nostro partner abbiamo dedicato molto tempo, attenzione e
affetto l’uno all’altro e provato reciprocamente il cosidetto senso di
farfalle nello stomaco.

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Uno dei modi più belli per imparare ad amarci è di mettere in moto
un processo simile, ma con noi stessi. Trattiamoci come dei re o
delle regine! Facciamo le cose che ci rendono felici, abbracciamoci,
accarezziamoci, parliamoci dolcemente e affettuosamente. Passiamo
del tempo dedicato solo a noi stessi perchè ce lo meritiamo.

2. Esploriamo le nostre convinzioni

Se sospettiamo di avere ancora dei vecchi messaggi limitanti


seppelliti da qualche parte dentro di noi, ma non sappiamo quali
siano esattamente, è necessario indagare un po’.

Cominciamo per esempio a scrivere un diario. Diamoci lo spunto


con domande di questo tipo: “Il mio ricordo più vecchio di essermi
sentito uno stupido risale a...”; “Mia madre mi ha sempre fatto
sentire...”; “Mio padre mi ha sempre trattato come...” e così
via. L’idea è quella di esplorare i ricordi del passato e cercare di
rintracciare il momento in cui le convinzioni limitanti sono nate.

Poi mettiamo alla prova quelle convinzioni. Sono vere? Sono


mai state vere? Decidiamo noi quello che vogliamo che siano e
cominciamo a rimpiazzarle.

3. Riconosciamo i nostri pregi

Se abbiamo una bassa autostima, possiamo tendere a focalizzarci


su tutto quello che c’è in noi che non va, dimenticando tutto quello
che invece funziona alla perfezione.

Cominciamo a cambiare questa abitudine tramite il dialogo interno,


cercando di lodarci e incoraggiarci. Quando riusciamo a ottenere
qualcosa, congratuliamoci con noi stessi.

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Affermiamo cose del tipo, “Wow! Sono veramente fiero di me per
quello che ho fatto. Non è stato facile ma sono riuscito a trovare
le opportunità giuste e a fare del mio meglio.” Possiamo anche
prendere un impegno con noi stessi di riservare un certo tempo ogni
giorno per un dialogo interno positivo.

Usiamo affermazioni come “Io sono una bella persona. Ho


tantissimo da offrire al mondo. Ho talento e ho successo nella
vita.” Più lo faremo, prima diventeranno nuove convinzioni alle
quali credere! La fiducia in noi stessi è il più grande pregio che
possediamo, facciamolo venire a galla.

Noi siamo direttamente responsabili di ciò che proviamo a livello


emozionale e sentimentale, nessun altro se non noi stessi può
modificare ciò che sentiamo nel profondo. Sono le nostre scelte,
non le circostanze, che rendono reale ciò che siamo oggi e di
conseguenza ciò che saremo domani.

Quello che ci rappresentiamo come realtà nella nostra mente, non


è la verità, ma è la realtà vista dal nostro punto di vista, posizione
definita da ciò che siamo, la cui responsabilità è da attribuire a tutte
le nostre scelte passate che hanno determinato ciò in cui crediamo,
i nostri principi di vita e i nostri valori più profondi.

Potenzialmente siamo in grado di capovolgere la nostra vita in un


attimo, solo decidendolo.

Un altro esercizio: chiudiamo gli occhi e focalizziamoci su ciò


che vogliamo ottenere, immaginiamo (immaginare = in me mago
agere, in me il mago agisce) la persona che ci piacerebbe essere
e percepiamo le emozioni che questa nostra nuova identità ci fa
provare coinvolgendo anche tutti i sensi.

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Sentiamo l’entusiasmo, la fiducia, la passione, la gratitudine, la
gioia, l’Amore e la felicità che questo cambiamento genera in
noi. Viviamo le sensazioni di questo essere nuovo, sentiamole nel
nostro cuore, nel nostro cervello, nel nostro stomaco e nella nostra
anima come se fossero già nostre. E poi carichiamoci di tutta la loro
energia. Fatto questo apriamo gli occhi e iniziamo a comportarci
come se fossimo l’essere nuovo che abbiamo immaginato perché in
realtà noi lo siamo davvero.

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Agisci come se
fossi Amore

Ora da essere nuovo possiamo vedere tutto da un’altra prospettiva,


possiamo affrontare nuove e vecchie sfide con rinnovato vigore,
maggiore sicurezza e autostima.

Come ci sentiamo ora che tutti i problemi si trovano alle nostre


spalle, brillantemente superati? Come ci sentiamo adesso che
siamo diventati una persona positiva che supera in scioltezza tutte
le difficoltà?

I problemi non ci spaventano più, perché non possono sopraffarci.


Noi siamo più forti perchè desideriamo semplicemente il meglio
per noi stessi!

Con questo atteggiamento possiamo affrontare anche tutti i tabù


del passato, riviverli da una nuova posizione percettiva. Possiamo
trasformare tutti i ricordi dolorosi in lezioni di vita che hanno
contribuito con i loro insegnamenti a essere oggi la grande persona
che siamo.

Definiamo bene quali sono i nostri obiettivi, chiariamoli prima di tutto


a noi stessi, manteniamo fiducia nelle nostre azioni, prendiamoci la
responsabilità di quello che facciamo, siamo perseveranti, costanti
e determinati. Puntiamo sempre al meglio!

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Non dubitiamo mai di raggiungere i nostri obiettivi e restiamo
sempre convinti, qualsiasi cosa accada, di essere sulla strada giusta.
Se davvero lo desideriamo con tutto il cuore sarà così. Noi siamo
più forti di qualunque sfida ci si possa presentare. Siamo noi quelli
che ne usciranno sempre vincenti, quanto meno nei confronti di noi
stessi su cui abbiamo pieno potere.

La parola fallimento non fa più parte del nostro vocabolario, perché


ogni esperienza che viviamo è un’esperienza che ci arricchisce di
conoscenza, crescita, evoluzione, di insegnamenti sempre nuovi e
necessari per il nostro futuro sempre più luminoso.

Viviamo le difficoltà come stimoli per migliorarci, le sensazioni


negative non sono altro che campanelli d’allarme che ci inducono
a cambiare direzione per tornare sulla strada maestra e a crescere.

Usiamo sempre tolleranza ed elasticità con gli altri, perché la maggior


parte delle persone non sono quasi mai quello che sembrano, spesso
non sono nemmeno quello che pensano di essere e in ogni caso non
possiamo conoscere la strada che le ha portate a essere quello che
sono diventate. Agiamo con il cuore, siamo sempre indulgenti e
vedremo che ci sarà riservato il medesimo trattamento.

Non spaventiamoci delle novità, accogliamo le nuove situazioni


e non temiamo il cambiamento, perchè da queste esperienze non
può che derivare arricchimento. La nostra vita è adesso, viviamola
oggi, facciamo tutto ciò che sentiamo risuonare con il nostro vero
Sè e non avremo mai più rimpianti domani. Allarghiamo tutti i
nostri orizzonti e variamo spesso la nostra prospettiva, ne avremo
un’enorme ricchezza spirituale, emozionale, culturale e cognitiva.

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Sappiamo sempre nel profondo del nostro cuore che siamo in costante
crescita e miglioramento per rendere la nostra esistenza sempre
più bella e di maggior valore. Noi siamo degli esseri meravigliosi
e siamo l’esatta manifestazione dei nostri pensieri e delle nostri
emozioni. Innamoriamoci di noi stessi e viviamo alla grande!

Aïvanhov scriveva negli anni ’40:

Pensate ogni giorno a ringraziare il Cielo, fino a sentire che tutto


ciò che vi accade è per il vostro bene.

D’ora in poi dite: Grazie Signore, Grazie Signore

Ringraziate per ciò che avete e per ciò che non avete, per ciò che vi
dà gioia e per ciò che vi fa soffrire. È così che alimenterete in voi
la fiamma della vita.

È una legge che bisogna conoscere: nulla può resistere dinanzi alla
Gratitudine.

Direte: ma come si fa a ringraziare quando si è infelici, malati, in


miseria? Non potremo mai.

Sì che potrete, ed è questo il più grande segreto: benché infelici,


riuscire a trovare una ragione per ringraziare.

Siete poveri? Siete malati? Ringraziate! Ringraziate!

Rallegratevi nel vedere gli altri ricchi, in buona salute,


nell’abbondanza, e vedrete… poco dopo, certe porte si apriranno e
le benedizioni cominceranno a riversarsi su di voi.

- Omraam Mikhaël Aïvanhov


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Noi Josaya siamo sempre stati ottimisti, ma da quando siamo venuti
in contatto con queste verità e abbiamo capito che le vere regole
sono poche ma immutabili, le cose sono ulteriormente migliorate.

Le regole sono:

Gratitudine

Sempre e comunque.

Non giudizio

E quando giudichiamo - siamo umani - osserviamoci e possibilmente


raddrizziamo il tiro.

Spirito di Aloha

Parliamo e pensiamo bene di tutto e di tutti, da chi ha un bel


carattere, a chi è ricco sfondato, da chi è sempre di buon umore,
a chi sa usare cuore, etica e sensibilità, benediciamo tutto ciò che
vorremmo avere, migliorare o essere.

Agire come se fossimo Amore

La più importante perché le comprende tutte.

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Aloha!
Josaya
Josaya è lo pseudonimo di Giovanna Garbuio, Sandro Flora e Silvia Paola
Mussini ottenuto fondendo le iniziali di Giovanna e Sandro e le lettere finali
di Silvia. In sanscrito Jos Aya significa “luogo di gioia”. Insieme abbiamo
fondato Josaya srl, società italiana che diffonde tramite i siti internet
www.josaya.com e www.ho-oponopono.info un messaggio di pace e di
consapevolezza interiore, ottenendo un grande seguito di lettori ed amici.

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