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L’industria mondiale nel suo complesso, per rispondere alle richieste di una società
sempre più consapevole ed attenta alla qualità dell’ambiente, deve trovare delle
risposte adeguate al fine di rendere “eco-sostenibili” i processi produttivi.
Il concetto di sostenibilità prevede uno stretto legame tra politica industriale e politica
ambientale, l’Unione Europea disciplina infatti la questione con l'obiettivo di integrare la
gestione degli aspetti ambientali nell’ambito delle politiche economiche, industriali ed
energetiche.
Nella direttiva 96/61/CE, detta anche direttiva IPPC (Integrated Pollution Prevention
and Control), l'Unione Europea ha raccolto una serie di disposizioni in merito
all'autorizzazione degli impianti industriali, al fine di creare sistemi integrati per la
prevenzione e il controllo dell’inquinamento generato da tali attività e assicurare un
elevato livello di protezione dell’ambiente. Ciò è possibile mediante il coordinamento
delle procedure autorizzative, evitando così che sistemi separati per il controllo delle
emissioni in aria, acqua e suolo favoriscano il trasferimento dell’inquinamento tra i vari
settori ambientali.
In particolare i titolari di tutti gli impianti elencati all'allegato 1 della direttiva, ritenuti ad
elevato impatto ambientale, devono richiedere alle autorità competenti nel paese di
appartenenza un'autorizzazione senza la quale non possono esercitare la loro attività;
questa deve contemplare una valutazione complessiva dell’impatto dell'impianto nei
confronti dell'ambiente, che includa le emissioni in aria, acqua e suolo, la produzione di
rifiuti, l’utilizzo di materie prime, l’efficienza energetica, il rumore, la prevenzione degli
incidenti e la gestione dei rischi. L’autorizzazione integrata ambientale (AIA) sostituisce
di fatto ogni altra autorizzazione in materia ambientale per cui, oltre a garantire
l’approccio integrato alle problematiche ambientali, è un importante strumento di
semplificazione amministrativa.
Lo scenario comunitario e nazionale sull’IPPC è schematizzato in figura 1.
DIRETTIVA 96/61/CE
DECRETO LEGISLATIVO 59/2005
Recepimento integrale della direttiva Modulistica
IPPC standardizzata per le
richieste di AIA da parte
dei gestori
DECRETO MINISTERIALE
31/01/2005
Definizione di decreti sulle linee
guida per l’individuazione e
l’utilizzazione delle BAT (Best
Available Techniques)
1
L’autorità competente per il rilascio dell’autorizzazione deve tener conto dell’adozione
di misure preventive contro l’inquinamento, in particolare mediante l’utilizzo delle
migliori tecniche disponibili (BAT, Best Available Techniques), definite all'articolo 2
della direttiva IPPC come “la più efficiente e avanzata fase di sviluppo di attività e
relativi metodi di esercizio indicanti l’idoneità pratica di determinate tecniche a
costruire, in linea di massima, la base dei valori limite di emissione intesi a evitare
oppure, ove ciò si riveli impossibile, a ridurre in modo generale le emissioni e l’impatto
sull’ambiente nel suo complesso”. In particolare si intende per: