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La legislazione italiana sulle acque reflue è stata scarsa e confusa fino al 1976, anno in cui è
stata approvata e pubblicata la Legge 319/76, meglio conosciuta come "Legge Merli". Essa è
stata successivamente integrata dalle "Norme Tecniche di applicazione" del 1977 e modificata
dalla Legge 650/79, che prevedeva finanziamenti statali non contemplati nella Legge Merli per
la costruzione di impianti di depurazione, e allargava le competenze dei Comuni, incaricandoli
di gran parte dei compiti a cui assolvevano fino a quel momento le Province. Nel 1980 e nel
1981 sono state pubblicate alcune direttive ministeriali alle Regioni che richiamavano i principi
che dovevano regolare gli scarichi nelle fognature e gli impianti di depurazione, favorendo la
costruzione e lo sviluppo di impianti il più semplici possibile e che potessero recuperare
l'energia prodotta.
La legge Merli e tutte le sue modifiche sono state sostituite dal D.Lgs. 152/99, attualmente in
vigore, che si può riassumere nei seguenti punti:
1 - VALORI LIMITE DI EMISSIONE: il D.Lgs. 152/99 stabilisce limiti massimi per una serie
di parametri che caratterizzano un'acqua di scarico (ad esempio il colore e la concentrazione di
piombo, solfuri, solventi organici e altre sostanze). Questi valori variano a seconda del corpo
idrico a cui viene destinata l'acqua trattata; in particolare sono più restrittivi per gli scarichi in
acqua superficiale rispetto agli scarichi in fognatura. Essi possono essere modificati dalle
Regioni in base alle esigenze locali.
• Gli scarichi nel suolo o nel sottosuolo sono vietati eccetto che in alcune particolari
situazioni.
• Gli scarichi in mare vanno approvati dall'autorità indicata dalle Regioni e devono
rispettare i limiti detti al punto 1.
• Gli scarichi in fognatura di acque reflue industriali devono rispettare dei limiti meno
severi di quelli previsti per lo scarico in acque superficiali, quelli di acque reflue
domestiche non sono sottoposti ad alcun limite.
• Gli scarichi in acque superficiali di acque reflue industriali devono rispettare i limiti detti
al punto 1, quelli di acque reflue domestiche sono costituiti essenzialmente dalle
fognature, che devono avere entro il 2005 un depuratore che permetta loro di rispettare
i limiti del punto 1.
In ogni caso gli scarichi devono essere autorizzati, solitamente dalla Provincia; non è
necessario però che gli scarichi in fognatura di acque reflue domestiche siano autorizzati.