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SETTORE TECNICO F.I.G.

C
CORSO MASTER 2002-2003

LA COSTRUZIONE E LA

CONCLUSIONE DEL GIOCO

NEL SISTEMA 4:3:3

ANGELO CRIALESI

RELATORI

Dott. ROBERTO CLAGLUNA


Dott. FRANCO FERRARI

1
INDICE

1) INTRODU ZIONE
2) FINALITA

3) PRINCIPI FONDAMENTALI

4) ASPETTI MOTIVAZIONALI

5) CARATTERISTICHE DEI CALCIATORI

6) IL SISTEMA 4:3:3

7) I MOVIMENTI DEI GIOCATORI DATTACCO

8) PROPOSTE OPERATIVE

9) CONCLUSIONI

2
INTRODUZIONE
Nel calcio moderno, da parte del pubblico, c la speranza e la richiesta di assistere ad
una partita che offra uno spettacolo sportivo di qualit: bello, divertente, concreto.
Ma gli allenatori, condizionati dalle societ, che vogliono avere subito riscontri positivi,
condizionati dai tifosi , che desiderano, prima di tutto, risultati utili ai fini della classifica,
dedicano molta attenzione alla tattica difensiva e meno a quella offensiva.
La predisposizione tattica alla costruzione e alla conclusione sicuramente la parte pi
spettacolare del gioco del calcio per cui levoluzione futura di questo sport, per non dire la
sua sopravvivenza a mio parere, quella di perseguire lorganizzazione di una corretta
fase di costruzione del gioco finalizzato a dei predeterminati sviluppi offensivi.
La ricerca del gol con movimenti corali che esaltano il gesto tecnico del singolo giocatore,
la mentalit offensiva dellintera squadra, hanno la capacit di affascinare gli spettatori
della partita di calcio pi di ogni altro atteggiamento di gioco.
La ricerca di questo atteggiamento mentale individuale e collettivo della squadra un
lavoro affascinante e stimolante per un allenatore, che deve avere per ben presente che
lequilibrio del sistema di gioco adottato assolutamente fondamentale.
Il gioco del calcio propone due fasi di gioco: possesso, quando la squadra in possesso
della palla; non possesso, quando la palla gestita dalla squadra avversaria.
Lallenatore nella scelta del sistema di gioco deve considerare queste due fasi e dedicare,
nelle esercitazioni tattiche programmate, il tempo necessario affinch questi due aspetti
vengano perfezionati nel miglior modo possibile.
La nostra elaborazione si limiter ad illustrare la costruzione e la conclusione del gioco
nel sistema tattico 4/3/3, le sue finalit, le caratteristiche dei calciatori, laspetto
motivazionale e i suoi principi fondamentali e a presentare una serie di proposte operative,
sperimentate con esiti positivi e produttivi da parte nostra e da alcuni altri colleghi.

3
FINALITA
Lallenatore che inizia lattivit con una squadra si propone di raggiungere determinati
obiettivi che sono il conseguimento di risultati utili e la produzione di uno spettacolo di
buona qualit.
Premesso che ogni sistema di gioco, se bene organizzato, riesce a raggiungere gli
obiettivi prefissati, da parte nostra c la convinzione che il sistema 4/3/3 quello che
meglio riesce a coniugare questi due obiettivi,
Il suo sviluppo di gioco, se interpretato da calciatori adatti e con una giusta mentalit, pu
soddisfare contestualmente lesigenza di ottenere un equilibrio di squadra ed una elevata
possibilit di soluzioni offensive.
Chiaramente, per raggiungere le finalit predeterminate, necessaria la partecipazione
attiva e corale di ogni singolo giocatore.

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CARATTERISTICHE DEI CALCIATORI
Il sistema 4/3/3 prevede la disposizione in campo di due difensori centrali e di due
difensori esterni, di tre centrocampisti di cui uno centrale e due interni e di tre attaccanti,
uno centrale e due esterni.
Per realizzare una efficace costruzione del gioco finalizzato alla conclusione in rete e nello
stesso tempo coniugare risultati positivi e calcio positivo necessario che la squadra sia
formata da giocatori con qualit e caratteristiche specifiche e con la giusta motivazione
mentale.
Tutti i giocatori devono partecipare attivamente alla fase di costruzione del gioco,
proponendosi con continui movimenti di smarcamento al fine di ricevere la palla e poter
effettuare giocate importanti e redditizie.
----I due difensori centrali devono essere dotati fisicamente e possedere spiccate doti
agonistiche e notevoli abilit nel gioco aereo.
Oltre ad avere compiti prettamente difensivi ed essere bravi a fronteggiare gli attaccanti
avversari, devono avere buone capacit tecniche in quanto viene loro richiesto di
partecipare attivamente alla fase di costruzione del gioco a partire dalla zona difensiva.
---I due difensori esterni, oltre a saper difendere la zona di loro competenza, quando la
squadra entra in possesso della palla, devono essere in grado di proporsi attivamente e
impostare con rapidit e precisione la manovra offensiva.
Le qualit fisico-atletiche e tecniche richieste sono notevoli: resistenza, forza, velocit,
rapidit, capacit di dribbling, di crossare; dal punto di vista tattico, i due difensori esterni,
devono dare ampiezza alla manovra della squadra e fungere da sostegno e da appoggio
alle punte esterne al fine di creare la superiorit numerica sulle fasce laterali.
---Il centrocampista centrale deve svolgere una funzione di primaria importanza poich
deve rappresentare il vero punto di riferimento nella costruzione del gioco.
Deve essere dotato di intelligenza tattica, possedere unimmediata visione di gioco
velocizzando o rallentando la manovra a seconda delle situazioni avendo il compito di
determinare i tempi di gioco della squadra e i ritmi della gara.
Dal punto di vista tecnico deve possedere un ottimo controllo di palla ed eseguire con
precisione i passaggi sia corti che lunghi con entrambi i piedi.
---I due centrocampisti che giocano ai lati del centrale, non solo hanno il compito di
affrontare gli avversari nella fase di non possesso, ma anche di dedicarsi, nella fase di
possesso, alla costruzione del gioco; devono essere bravi ad inserirsi nelle sponde della
punta centrale e/o nello spazio creato dal taglio degli attaccanti esterni; devono possedere
capacit di penetrazione, essere abili negli assist e nei tiri in porta dalla media e lunga
distanza.
---La punta centrale deve essere forte fisicamente poich deve sostenere il peso di tutto il
fronte d'attacco.
Deve possedere buona capacit di smarcamento al fine di creare spazio per linserimento
dei compagni.
Inoltre deve essere bravo a ricevere e a difendere la palla in modo di permettere alla
squadra di salire e deve fungere da appoggio sia ai centrocampisti che alle due punte
esterne.
Deve, infine, essere bravo nel superare in dribbling il diretto avversario e finalizzare in
modo concreto lazione e dimostrare una certa destrezza negli spazi stretti per dialogare
con i compagni; chiaramente deve avere soprattutto attitudine al gol.
---Le punte esterne devono essere dotate di velocit e rapidit, avere un buon controllo del
pallone, unottima abilit nel dribbling e buona capacit realizzativa.
Una caratteristica importante delle punte esterne la mobilit, cio la capacit di creare
varchi effettuando improvvise corse in diagonale e in deviazione allo scopo di favorire
linserimento dei compagni.
Devono, infine, possedere inventiva ed estro, essere bravi nei cross e favorire la
superiorit numerica nelle fasce laterali attraverso le corse di sovrapposizionedei difensori
esterne e/o dei centrocampisti.
5
PRINCIPI FONDAMENTALI
I principi fondamentali per una corretta e adeguata organizzazione della costruzione e
finalizzazione del gioco sono i seguenti:
scaglionamento, penetrazione, ampiezza, mobilit, imprevedibilit.
Lo scaglionamento la razionale disposizione della squadra in campo che deve disporsi
sempre su pi linee.
I giocatori non devono essere mai in linea rispetto a colui che in possesso della palla,
devono disporsi in modo da formare triangoli di gioco; con questa sistemazione il portatore
di palla ha la possibilit di sviluppare il gioco in varie zone del campo.
Pertanto farsi trovare allineati un errore, perch si facilita e si favorisce il passaggio in
orizzontale che pu risultare molto pericoloso.
La penetrazione o verticalizzazione la capacit da parte dei giocatori di inserirsi negli
spazi lasciati liberi dal movimento dei compagni; si ottiene sfruttando la mobilit dei tre
attaccanti che eseguono corse di deviazione e di smarcamento in diagonale.
I giocatori devono essere abituati a conquistare lo spazio in avanti per dare alla squadra
una certa profondit in modo che la manovra risulti pi produttiva ed efficace.
Lampiezza la capacit dei giocatori di distribuirsi per tutta la larghezza del campo; si
ottiene soprattutto della mobilit degli attaccanti esterni che con il loro movimento
allinterno del campo, consentono al loro posto linserimento dei centrocampisti e dei
difensori.
Lampiezza permette di allargare lo schieramento difensivo avversario e la squadra ha pi
possibilit di usufruire di un gioco dattacco funzionale e concreto.
Nel sistema 4/3/3 lampiezza garantita dai due difensori esterni che, appena la squadra
entra in possesso della palla, si allargano sulla linea laterale e cercano di guadagnare
spazio anche in profondit e dalle punte esterne che sfruttano tutta la larghezza del campo
con lo scopo di rarefare la concentrazione difensiva avversaria.
La mobilit la capacit da parte dei giocatori di muoversi con e/o senza palla in maniera
coordinata, rispettando i tempi gioco in modo che i difensori avversari non abbiano la
possibilit di avere alcun punto di riferimento.
Nellorganizzazione tattica della fase offensiva del 4/3/3, la mobilit si manifesta
soprattutto attraverso il movimento dei tre attaccanti che consentono i vari inserimenti
negli spazi utili.
La imprevedibilit o improvvisazione la capacit di sorprendere la squadra avversaria e
si manifesta attraverso azioni individuali e collettive mutando in continuazione gli schemi
preordinati, in modo tale da non dare certezze agli avversari: nel gioco del calcio
importante non essere ripetitivi.
E una capacit che, se adoperata con razionalit, pu determinare giocate importanti sia
con passaggi smarcanti che con conclusioni in porta.

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ASPETTO MOTIVAZIONALE
Un aspetto importante e fondamentale per la costruzione e la conclusione del gioco di
natura mentale: ogni movimento, ogni forma di attivit, deve essere finalizzato alla
mentalit offensiva.
Il team tecnico (allenatore, collaboratore, preparatore atletico, preparatore dei portieri)
deve credere, anche se in Italia, come detto nellintroduzione, risulta difficile, a questo tipo
di impostazione tattica e deve proporre e offrire (mai imporre) ai propri giocatori tutte
quelle forme di attivit adatte non solo a farli progredire dal punto di vista tecnico-tattico,
ma anche a farli acquisire una mentalit offensiva.
La programmazione dellallenamento prevede una certa ripetitivit nelle esercitazioni che
potrebbe causare una perdita di concentrazione e di applicazione da parte dei giocatori.
Compito dellallenatore quello di prevenire questo tipo di affaticamento psicologico
variando i tempi e i modi delle esercitazioni pur mantenendo inalterati gli obiettivi da
raggiungere: lallenamento deve essere sempre interessante, propositivo, coinvolgente.
Molto utili, a questo proposito, sono i giochi addestrativi e ricreativi per lallenamento
calcistico o lasciare agli stessi giocatori la scelta sul tipo di esercitazioni da eseguire.
Lallenatore, oltre ad essere un profondo conoscitore della materia calcistica, deve avere
anche latteggiamento mentale e le giuste motivazioni per tentare di sfruttare al massimo
le potenzialit dei propri giocatori.
Per lallenatore diventa necessario un continuo controllo della situazione attraverso il
dialogo sia con la classe dirigenziale della societ, che con i propri giocatori al fine di
coinvolgere tutti nel medesimo progetto calcistico-sportivo.
Da parte della societ, lallenatore deve essere messo nella condizione di operare con la
massima serenit possibile per poter cos riuscire a proporre il proprio credo calcistico
senza eccessive restrizioni: lambiente in cui si lavora deve essere sereno, costruttivo e
non certo oggetto di critiche o repressivo.
Da parte dei giocatori deve nascere la ferma convinzione che per raggiungere i due
obiettivi programmati (gioco spettacolare e successo) dovranno, per forza di cose,
percorrere la strada del gioco di attacco; da parte loro deve esserci disponibilit mentale,
entusiasmo, predisposizione ad essere coinvolti; devono credere, cio, alla validit di una
mentalit di tipo offensivo.
Se si creeranno questi presupposti, sicuramente i giocatori miglioreranno sia sul piano
tecnico-tattico che sul piano mentale e sapranno esattamente cosa devono fare e si
sentiranno protagonisti attivi di situazioni importanti.

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IL SISTEMA 4:3:3
Il sistema 4:3:3 consente di sviluppare movimenti offensivi vari sia in zona centrale che in
zona esterna.
Avendo una sola prima punta si creano ampi spazi tali da poter essere sfruttati con tagli e
corse in diagonale da parte degli attaccanti esterni e inserimenti verticali da parte dei
centrocampisti specialmente da quelli interni che hanno la possibilit di sovrapporsi ai tagli
degli attaccanti esterni.
La squadra deve essere sempre corta e i giocatori vicini tra loro nella zona dove la palla,
pronti a sfruttare tutta lampiezza del campo con repentini cambi di gioco.
Come si evince guardando la figura n 1, il sistema 4:3:3 propone catene di tre giocatori;
specie sugli esterni, ad esempio il n 2, l8 e il 7 devono essere intercambiabili fra loro
(scambiandosi la posizione)per non dare punti di riferimento fissi agli avversari.
Questa intercambiabilit si nota anche nella fase di non possesso quando si scalano le
posizioni per chiudere gli spazi nella propria met campo e chiudere le diagonali quando la
palla dalla parte opposta del campo.
Per costruire il gioco in maniera efficace opportuno muoversi negli spazi creati con
movimenti coordinati effettuati nel minor tempo possibile velocizzando il gioco per evitare
la pressione dellavversario e costringerlo a muoversi nei tempi sbagliati.

Figura 1
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I tre at tacc anti

Fondamentale nel 4:3:3 sono i movimenti dei tre giocatori dattacco.


La punta centrale effettua principalmente movimenti di incontro al portatore di palla per
offrire appoggio e fare da sponda per i compagni; effettua movimenti di smarcamento
cosiddetto a mezzaluna (taglio orizzontale lungo la linea difensiva e al momento giusto
in verticale verso la porta avversaria per il passaggio smarcante del centrocampista (vedi
figure n 2).
I movimenti degli attaccanti esterni sono pi vari e di diverse direzioni:
1) Movimento di incontro verso il portatore di palla per dare appoggio al compagno;
2) Taglio a ricevere: contromovimento allesterno per ingannare il marcatore e taglio a
ricevere palla allinterno per avere visuale sia sul portatore di palla che sulla luce della
porta e sui tagli dei compagni che si smarcano verso la porta avversaria.
3) Movimento a tagliare verso la porta: taglio verso la porta allinterno dellavversario per
anticipare leventuale intervento su palla verticale nello spazio tra il centrale difensivo e
il difensore esterno;
4) Movimento in profondit: movimento dincontro e contromovimento in profondit per
ricevere la palla sopra lavversario e superarlo in velocit.

Figura 2 Figura 3

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PROPOSTE OPERATIVE

Premess a

Dopo la schematica esposizione della parte teorica, passiamo ora alla parte pratica
attraverso la presentazione di alcune esercitazioni tattiche, sperimentate da noi e da altri
colleghi, finalizzate alla realizzazione di una produttiva costruzione e conclusione del gioco
e al conseguimento di quegli obiettivi programmati, propri del gioco del calcio: uno
spettacolo di buona qualit e risultati utili.
Due sono i modi per allenare una efficace costruzione del gioco: allenamento attraverso
schemi e allenamento attraverso situazioni.
Nellallenamento attraverso schemi gli avversari sono assenti o fanno opposizione
passiva, mentre in quello per situazioni, le esercitazioni vengono svolte con lopposizione
attiva da parte degli avversari.
Nellallenamento per schemi si lavora su spazi e con tempi propri e non in funzione di una
risposta situazionale.
Questo tipo di allenamento crea automatismi efficaci e, soprattutto, una mentalit offensiva
molto sviluppata.
Infatti, attaccare senza essere ostacolati in maniera attiva, determina un atteggiamento
positivo e gratificante in quanto tale allenamento facilita le soluzioni e comporta continue e
possibili realizzazioni.
Nellallenamento per situazioni esistono le caratteristiche fondamentali della partita con
avversari che, svolgendo una opposizione attiva, rappresentano il principale elemento di
disturbo.
Tutte e due queste metodiche di allenamento hanno i loro vantaggi per cui, secondo il
nostro parere, bene programmarle ed alternarle nel nostro piano di lavoro dando la
precedenza a quelle con schemi e farle seguire a quelle con opposizione attiva.

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UNITA DIDATTICHE

Costruzione del gioco dalla linea di difesa


1) Sovrapposizione del difensore esterno sullattaccante esterno

2) Sganciamento del difensore esterno di fascia opposta

3) Inserimento del difensore centrale

Costruzione del gioco dalla linea di centrocampo


4) Cambio di gioco con sovrapposizione centrocampista interno su attaccante esterno

5) Cambio posizione centrocampista interno attaccante esterno su sponda punta centrale

6) Inserimento difensore esterno su sponda punta centrale

Costruzione e conclusione del gioco


7) Inserimento centrocampista interno sulla fascia, incrocio attaccanti

8) Taglio a ricevere attaccante esterno su sponda punta centrale

9) Taglio attaccante esterno su su passaggio diagonale del centrocampista centrale

10) Sponda punta centrale per centrocampista centrale, taglio ad entrare degli attaccanti
esterni con sovrapposizione centrocampisti interni

11) Inserimento centrocampista su sponda punta centrale per taglio attaccanti esterni e
sovrapposizione dellaltro centrocampista interno

Esercitazioni
12) Esercitazione per smarcamento attaccanti

13) Esercitazione 11:0 Allenamento per schemi

14) Ricerca schemi di gioco attraverso la semplificazione (partita con le mani)

15) Esercitazione gol meta area di rigore

16) Esercitazione zona pressing e zone libere

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COSTRUZIONE DEL GIOCO DALLA LINEA DI DIFESA

FIG 4 OBBIETTIVO: SOVRAPPOSIZIONE del DIFENSORE ESTERNO


sullATTACCANTE ESTERNO

La costruzione del gioco inizia con il 3 in possesso palla che scarica dietro sul 6 che a sua volta d
dietro al 5 che nel frattempo si disposto in zona luce.Il 2 inizia a salire ed il 5 serve con un
passaggio teso il 7 che dopo un contromovimento effettua un movimento dincontro liberandosi
dalla marcatura dellavversario, appoggia a 4( quindi gioca dove vede ).Questi con la visione di
gioco periferica molto ampia riesce a dare in profondit al 2 che con corsa veloce si inserito nello
spazio lasciato dal movimento effettuato dal 7 .

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FIG. 5 OBBIETTIVO: INSERIMENTO del DIFENSORE ESTERNO di FASCIA OPPOSTA

In questo caso, la circolazione della palla, deve essere effettuata con passaggi in diagonale od in
verticale ( avanti o indietro).

Il 2 scarica la palla sul 5 che gli funge da appoggio e che a sua volta gioca in verticale sul 4 che
facendo un leggero movimento dincontro si trova a dover giocare palla sul 6 che si posto a sua
volta in zona luce.Ricevuta palla, il 6 d la palla lunga sul 3 che fa il movimento, cosiddetto di
elastico con il 10( uno viene ed uno va ).

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FIG 6 OBBIETTIVO: INSERIMENTO CENTRALE del DIFENSORE CENTRALE

In questa situazione si vuole evidenziare come, con un cambio di posizione si possa liberare un
uomo in inserimento centrale ( determinanti sono i tempi di movimento e di gioco).

Palla in possesso del 2, il 5 difensore centrale, effettua uno scatto in verticale, coperto dal
movimento del 4 e liberato dal movimento dell8 che va a posizionarsi centralmente al posto del
4.In questo modo, la corsa in verticale del 5 consente di farsi trovare smarcato e di poter effettuare
giocate con vista periferica libera.

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COSTRUZIONE DEL GIOCO DALLA LINEA DI CENTROCAMPO

FIG. 7 OBBIETTIVO: CAMBIO DI GIOCO CON SOVRAPPOSIZIONE CENTROCAMPISTA


INTERNO sullATTACCANTE ESTERNO

Il 3 ha il possesso palla, gioca in verticale sull11 che dopo un contromovimento scarica la palla sul
10 che a sua volta la fa girare sul 4 che con un movimento allindietro si sottrae alla pressione
avversaria.Il passaggio allindietro del 10 un segnale visivo per l8 che si lancia in corsa veloce in
sovrapposizione di 7, il quale effettua un taglio ad entrare centralmente, lasciando lo spazio libero
per linserimento dell 8.Raggiunto dal passaggio del 4, l8 pu effettuare un cross per i tagli degli
attaccanti.

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FIG. 8 OBBIETTIVO: CAMBIO POSIZIONE CENTROCAMPISTA INTERNO
ATTACCANTE ESTERNO.

La palla in possesso del 2, l8 finta un movimento dappoggio, mentre va a fare un


contromovimento per lanciarsi in corsa veloce lungo la fascia laterale, il 7 effettua un movimento a
mezzaluna e successivamente a tagliare, il 9, dopo una finta dandare in profondit, effettua un
movimento dincontro al 2 e sul passaggio di questi con una giocata di prima intenzione, fa da
sponda laterale sullinserimento dell8 che ha continuato la corsa nello spazio lasciato libero dal 7.

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FIG. 9 OBBIETTIVO:INSERIMENTO DIFENSORE ESTERNO SU SPONDA PUNTA
CENTRALE:

Il 2 ha il possesso palla, mentre il 7 fa un contromovimento e si trova nella posizione di spalle alla


porta, viene servito e dopo aver controllato la palla,( per dar il tempo dinserimento al compagno 2 )
Appoggia all8 che a sua volta di prima intenzione in verticale serve il 9 che fa da sponda laterale
per il 2 che in corsa veloce ha attaccato lo spazio creatosi dal movimento del 7.Il 2 pu cos operare
un cross da uno spazio libero.

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COSTUZIONE e CONCLUSIONE del GIOCO

FIG. 10 INSERIMENTO CENTROCAMPISTA INTERNO IN ZONA LATERALE, CON


INCROCIO ATTACCANTI

Il 2 in possesso palla si alza verso la linea di met campo, il 7 effettua un movimento dincontro e
poi cambia direzione con un taglio ad entrare.Questo il segnale per il numero 8 che si lancia in
corsa veloce nella zona esterna nello spazio lasciato libero dal 7.Il 2 lo serve con un lancio dinterno
piede lungo la linea laterale cosicch l8 pu disponendosi con il corpo in maniera corretta,
proteggere la palla ed andare al cross.Il 7 continua la sua corsa inserendosi sul 2 palo, la punta
centrale 9 e lattaccante esterno 11, effettuano un incrocio.L11 taglia verso il 1 palo il 9 in zona
centrale in quanto, sul 2 palo si trova il 7.Limportanza in questo inserimento che i tre che
arrivano in area, 11-9 e 7, non dovranno mai trovarsi sulla stessa linea, ma devono cercare di
trovarsi sfalsati, quasi a formare una diagonale.

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FIG. 11 OBBIETTIVO:TAGLIO A RICEVERE ATTACCANTE ESTERNO SU SPONDA
PUNTA CENTRALE.

Palla in possesso del 10, lattaccante esterno 11 prende prima ampiezza lungo la fascia laterale e
poi si accentra con un taglio a ricevere.La punta centrale 9 fa un contromovimento e va a ricevere
palla dal 10 per poi scaricare la palla dietro sul taglio centrale della punta esterna 11, che si trova a
giocare con visione di gioco ampia.Il 7 da posizione di punta esterna destra, taglia dentro
centralmente creando lo spazio per linserimento del centrocampista interno destro 8.La punta
esterna 11, ricevuta palla, pu giocare in verticale sia sul taglio del 7 che sullinserimento dell8.

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FIG. 12 OBBIETTIVO:TAGLIO ATTACCANTE ESTERNO SU PASSAGGIO DIAGONALE
DEL CENTROCAMPISTA CENTRALE.

Il centrocampista centrale 4 in possesso palla, lattaccante esterno 7 si trova in ampiezza e poi


taglia centralmente per ricevere palla sulla corsa, corsa che gli deve permettere di presentarsi a
ricevere palla con visione periferica massima in modo da poter giocare palla sui movimenti in
diagonale del 9 che taglia sul 1 palo ( con movimento a mezzaluna ), l11 che effettua un taglio
centrale lasciando lo spazio per linserimento in profondit del 10.In questo caso, ci pu essere il
movimento in sovrapposizione dell8, che se eventualmente il 7 viene chiuso dagli avversari, crea il
movimento di profondit.

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FIG. 13 OBBIETTIVO:SPONDA PUNTA CENTRALE PER CENTROCAMPISTA
CENTRALE; TAGLIO AD ENTRARE DEGLI ATTACCANTI ESTERNI CON
SOVRAPPOSIZIONE DEEI CENTROCAMPISTI INTERNI:

Il centrocampista interno 8 in possesso palla, la punta centrale 9, fa prima un movimento


ricercando la profondit per poi andare incontro a ricevere palla.Ricevuta palla e trovandosi nelle
condizioni di spalle alla porta, scarica palla dietro al mediano centrale 4, che avendo visuale ampia
pu servire sia gli attaccanti esterni 7 ed 11 che operano un taglio centrale, per cui il passaggio pu
avvenire sia rasoterra negli interspazi tra i difensori avversari, sia a scavalcare, dove 7 ed 11 hanno
il vantaggio di essere gi in velocit posizionati verso la porta avversaria.Ci pu essere anche il
passaggio dal 4 ai centrocampisti interni 8 e 10 che cercano di inserirsi in ampiezza e profondit
negli spazi lasciati liberi dagli attaccanti esterni.

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FIG. 14 OBBIETTIVO:INSERIMENTO CENTROCAMPISTA INTERNO SU SPONDA
PUNTA CENTRALE:

IL centrocampista centrale 4 in possesso di palla e gioca in verticale sulla punta centrale 9 che fa
da sponda per linserimento del centrocampista interno 8.Lattaccante esterno 7 prende ampiezza
per creare lo spazio all8 e quando l8 va in possesso palla, opera un taglio in profondit per
ricevere palla nellinterspazio fra il difensore esterno ed il difensore centrale avversario.Lattaccante
esterno 11 , opera un taglio centrale e libera cos lo spazio per linserimento del centrocampista
interno 10.

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ESERCITAZIONI DI SITUAZIONI DEL SISTEMA DI GIOCO 4:3:3

FIG. 15
OBBIETTIVO:TEMPI E MODI DI SMARCAMENTO DEGLI ATTACCANTI E SUCCESSIVI
MOVIMENTI:

Si posizionano i tre centrocampisti con le spalle girate al reparto offensivo trasmettendosi la palla
tra loro.Quando uno dei tre, che si trova in possesso palla, decide di girarsi e d linformazione
visiva ad uno dei tre attaccanti, questi effettuer un movimento, che pu essere dincontro, oppure
un taglio ad entrare, un taglio a ricevere od un movimento in profondit.A seconda del movimento
che lattaccante effettua,gli altri due attaccanti pi i centrocampisti che intervengono ore nel gioco,
si muovono di conseguenza.Si possono cos riprendere tutte quelle situazioni di gioco sopra
descritte.

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FIG. 16

OBBIETTIVO:INIZIO, COSTRUZIONE e CONCLUSIONI del SISTEMA 4:3:3

Gioco contro squadra ombra, cio 11:0.I giocatori effettuano degli schemi di gioco pre-determinati
dallallenatore per automatizzare i movimenti.Questa unesercitazione ideale, per trovare i tempi
ed i modi di movimento e per correggere eventuali errori degli stessi.E chiaro, che pur dando degli
schemi pre-determinati, bisogna sempre lasciare poi qualche iniziativa singola per avere pi
coinvolgimento e responsabilit da parte del gruppo di calciatori.

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FIG. 17

OBBIETTIVO:RICERCA SCHEMI DI GIOCO ATTRAVERSO LA SEMPLIFICAZIONE DEL


GIOCO STESSO:

Questa esercitazione viene effettuata su campo ridotto 70 x 50 giocando con le mani e con porte
regolari.Si affrontano due squadre di 10 giocatori disposti esclusivamente con il 4:3:3.I movimenti
dovranno essere ispirati alle esercitazioni di costruzione e conclusione del gioco viste in
precedenza.La semplificazione viene data dal gioco con le mani, il gol valido con un calcio al
volo oppure di testa allinterno delle aree di rigore.In questa esercitazione le squadre si allenano ad
andare sempre in pressing in situazioni di non possesso palla, mentre ricercano sempre la profondit
e lampiezza nella fase di possesso palla.Come variante, per aumentare le difficolt, lesercitazione
di questa partita viene effettuata con i piedi a due tocchi.

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FIG. 18

OBBIETTIVO:-GOL META DENTRO LA LINEA DELLAREA DI RIGORE

Si affrontano due squadre 10 : 10 con il sistema 4:3:3.Si cerca di dare sempre profondit al gioco in
quanto il sistema, giocando con tre attaccanti presuppone questo tipo di atteggiamento tattico.Si
cerca di tenere sempre la squadra corta in avanti, si ricercano i movimenti di taglio degli attaccanti
esterni, le sovrapposizioni dei centrocampisti interni ed i cambi di gioco del centrocampista centrale
Il gol valido quando un attaccante riesce a conquistar palla oltre la linea dellarea di rigore,
tenendo in considerazione che valido il fuorigioco.

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FIG 19

OBBIETTIVO:PRESSING NELLA ZONA CENTRALE DEL CAMPO, RICERCA DEI


MOVIMENTI OFFENSIVI e CONCLUSIONE RAPIDA DEL GIOCO.

Il campo viene suddiviso in orizzontale in tre zone di ugual misura ( circa 35m).Il gioco si svolge
nella fascia centrale, quando una delle due squadre riesce ad oltrepassare la linea demarcata pu
andare alla conclusione nel minor tempo possibile senza essere ostacolata dagli avversari.La linea
pu essere oltrepassata con passaggi in verticale ricercando la profondit, con sovrapposizione dei
centrocampisti interni, o ricercando la profondit con la corsa dei difensori esterni sfruttando
lampiezza del campo, su sponda della punta centrale ed inserimenti da dietro.

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CONCLUSIONI

Mi sono accorto che nel cercare lo sviluppo del sistema 4:3:3, un aspetto molto importante se non
determinante, lASPETTO MENTALE, che consente di sviluppare una positiva costruzione di
gioco ed una incisiva conclusione del gioco stesso.Sicuramente questo tipo di gioco ha una
mentalit dattacco per cui qualsiasi esercitazione, allenamento e principio deve portare a situazioni
che ricercano la finalizzazione.
Questa mentalit cerco di costruirla con convinzione, determinazione, quasi con
spregiudicatezza.Solo cos ritengo si possa avere la piena partecipazione attiva, fisica e mentale, dei
calciatori al progetto intrapreso.Tutti gli aspetti, che riguardano la costruzione e la conclusione del
gioco, cerco di realizzarli tramite un idoneo addestramento della tecnica individuale e della tecnica
applicata, in funzione del ruolo di base occupato nel sistema di gioco ed anche in quello
complementare (interscambio di ruoli tra giocatori delle zone limitrofe).
Devo dire, in conclusione, che questo sistema di gioco mi affascina sempre pi, mi porta sempre a
ricercare nuove soluzioni per poter migliorare le mie conoscenze mediante esperienze acquisite per
poterle poi trasmettere, quanto pi possibile, nei modi pi adeguati ai calciatori da me allenati.

ANGELO CRIALESI

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