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CAPITOLO IV

PERSONA, TEOLOGIA SISTEMATICA

Riccardo di San Vittore: quid est? quis est?


Vladimir Lossky: chi luomo?

4.1 INDIVIDUO, SOGGETTO, PERSONA (IN RELAZIONE) NELLA FILOSOFIA MODERNA

1.1 La persona come individuo

Magna Charta.
John Locke.

1.2 La persona come soggetto

R. Cartesio, J. Locke, G. W. Leibniz, J. J. Rousseau.


I. Kant, J. G. Fichte, G. W. F. Hegel, F. W. J. Schelling.

1.3 Il ricupero filosofico della nozione di persona

I. Kant.

G. W. F. Hegel: La dialettica del riconoscimento (Fenomenologia dello Spirito).


Hegel ha lintuizione geniale di farmi dipendere dallaltro nel mio stesso. (J. P. Sartre)
Lessere della persona di esistere nella dedizione di s a unaltra persona. Hegel ha
considerato lunit della Trinit come unit che viene dunque realizzata solo dal processo
della donazione reciproca. (W. Pannenberg, Grundzge der Christologie, 230)

La dimensione sociale.

Conclusione

Personalismo di ispirazione cristiana: E. Brunner, R. Guardini, E. Mounier.


M. Buber.

4.2 DETERMINAZIONI TEOLOGICA, CRISTOLOGICA E TRINITARIA DELLA PERSONA UMANA

2.1 La persona, concetto teo-antropologico

1) La dignit della persona umana proviene da Dio


Qual fiore egli spunta e avvizzisce e fugge come unombra, n mai si ferma. Si disfa come
un legno che marcisse, come un vestito roso dalle terme (Gb 14,1s).

Luomo dispone di s (sussiste) per farsi disponibile (per mettersi in relazione). Ma pu farsi
disponibile (mettersi in relazione) solo se dispone di s (se sussiste).
(J. L. Ruiz de la Pea, Immagine di Dio, 164)
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2) La relazione interpersonale (che fonda a persona) si fonda sulla relazione a Dio


Se uno dicesse: Io amo Dio, e odiasse il suo fratello, un mentitore. Chi infatti non ama il
proprio fratello che vede, non pu amare Dio che non vede. Questo il comandamento che
abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello (1 Gv 4,20-21).

La religione comincia in qualunque posto dove io trasforma un lui in un tu. (G. Marcel)

3) Lessere comunionale (la dimensione sociale) della persona si fonda sulla relazione a Dio
P. Teilhard de Chardin.

Dio ha creato luomo non perch viva isolato, ma per formare una societ. Dallinizio
della storia della salvezza, Di ha scelto gli uomini non come semplici individui, ma come
membri di una determinata comunit (GS 32).
La personalit, per sua stessa natura, ha unassoluta necessit di vita sociale, ma il
principio, il soggetto il fine di tutte le istituzioni sociali e deve essere la persona (GS 25).

Dio comincia dunque a radunare gli uomini a partire delle nazioni in un popolo unico .
Per radunare tutti i popoli nellunit, Dio non sceglie una nazione preesistente, ma crea il
suo Popolo. (J. M. Garrigues, Le peuple de la premire alliance, 27).

2.2 La persona, concetto cristo-antropologico

1) Il mistero delluomo si chiarisce solo nel mistero di Cristo. (GS 22)


Corpo di Cristo: Rm 12,4ss; 1 Co 12; Ef 1,22s; 4,3-6.11-16.

2) H. U. von Balthasar: essere persona nella persona di Cristo, ricevendo una missione nella
missione di Cristo.
Tutto ci che accanto a Ges ancora merita un diritto ad essere definito persona lo pu
pretendere, questo diritto, solo in forza di una relazione con lui e di una derivazione da lui.
(Teo-drammatica, III, 195)

In Christo sta per ogni uomo la speranza di non rimanere un puro soggetto spirituale
individuo, bens di diventare, a partire de Dio, una persona, con un compito definito allo
stesso modo in Christo. (Teo-drammatica, III, 206)

3) La dimensione kenotica (cristomorfica) dellessere-persona.


Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Ges, il quale, pur essendo di natura
divina, non consider un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogli se stesso,
assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana,
umili se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. (Fil 2,5-8)

Luomo-persona , una creatura che Iddio ha voluto per se stessa, e che,


simultaneamente, non pu ritrovarsi pienamente se non mediante il dono di s.
(Giovanni Paolo II, Catechesi del 16 gennaio 1980)

2.3 La persona, concetto trinitario-antropologico

1) La Trinit d il quadro concettuale del essere-persona.


Nomen persona quantum ad rem significatam, prius et verius est in Deo quam in creaturis.
(T. dAquino, I Sent., d.25, a.2 resp.)
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Strettamente parlando la Persona esiste soltanto in Dio, mentre luomo ha nostalgia di


diventare persona e ci lo realizza attraverso la comunione con la Persona divina.
(P. Evdokimov, LOrtodossia, 94)

Il carattere personale d cos prova di essere in questo mondo attraverso luomo ma non
di questo mondo. (J. Zizoulas, Comunione e alterit, 257).

Sono laltro e la nostra relazione con lui a darci la nostra identit, la nostra alterit,
rendendoci chi siamo, cio persone. (J. Zizoulas, Comunione e alterit, 191)

2) Essere figlio del Padre nel Figlio e nello/per mezzo dello Spirito Santo.
Una missione nessuno la d a se stesso. (H. U. von Balthasar, Teo-drammatica, III, 146)

Il nostro centro al di fuori di noi stessi. (L. F. Ladaria, 163)

La persona, per mantenere la sua identit, deve essere dimpronta trinitaria, vale a dire,
deve aver bisogno del Padre e dello Spirito per sussistere.
(H. U. von Balthasar, Teo-drammatica, III, 153)

Si puo parlare di una forma trinitaria dello stesso essere personale delluomo come figlio
nel Figlio: secondo il ritmo trinitario del riceversi (dal padre) formarsi (nel Cristo) e
donarsi (nello Spirito). (P. Coda, Personalismo cristiano, crisi nichilistica del soggetto e
della socialit e intersoggettivit trinitaria, 201)

Conclusione

Gregoria di Nissa, De hominis opificio, 11.

Nessun uomo pu dire di essere persona nel senso pieno della parola.
(N. Berdiaeff, De lesclavage la libert, 22)
Ogni uomo destinato a diventare una persona gliene deve essere procurata la possibilit.
(N. Berdiaeff, LIo e il mondo, 205).

Letture per lo studio

L. F. LADARIA, Antropologia teologica, p. 158-165.

J. L. RUIZ DE LA PEA, Immagine di Dio. Antropologia teologica fondamentale, Borla, Roma


1992, p. 151-187; 205-215. (or. spagnolo)

P. CODA, Personalismo cristiano, crisi nichilistica del soggetto e della socialit e


intersoggettivit trinitaria, in I. SANNA (a cura), La teologia per lunit dellEuropa, EDB,
Bologna 1991, p. 181-205.

M. TENACE, Dire luomo, II. Dallimmagine di Dio alla somiglianza. La salvezza come
divinizzazione, Lipa, Roma 1997, p. 20-57.

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