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Quaderno 2
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Ing. Guido Bellagamba Allegretti Quaderno 2
1. TIPI DI FONDAZIONI
La fondazione quella parte della struttura alla quale viene affidato il compito di
trasferire i carichi al terreno, nel rispetto dei requisiti di progetto.
Le fondazioni possono essere dirette o superficiali oppure profonde a seconda
della natura del terreno su cui insiste la struttura e della tipologia della
sovrastruttura
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2. FONDAZIONI SUPERFICIALI
Allinterno delle fondazioni superficiali si individuano ulteriormente diverse
tipologie.
Il plinto isolato la forma pi
elementare di fondazione diretta
possibile. Quando linterasse fra due
pilastri della sovrastruttura limitato, si
considerano plinti accoppiati in modo
da ottenerne uno unico con impronta
di base rettangolare.
Analoga geometria viene adottata quando i carichi trasmessi dalla sovrastruttura
sono caratterizzati da eccentricit. Il plinto isolato pu comunque anche avere
differente geometria qualora lo spazio a disposizione limitato (ad esempio per
confini con altre costruzioni): in quei casi si possono adottare plinti zoppi,
caratterizzati da asimmetria del pilastro sul plinto.
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Cedimenti
IMPRONTA DI BASE
Carico ammissibile
GEOMETRIA
Plinto snello
ALTEZZA H
Plinto tozzo
Trazione
ARMATURA Taglio
Punzonamento
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2.1 Geometria
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* nel caso di distribuzione non uniforme di qe si pu considerare un valore della qtamm maggiorato del 20%.
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Difficilmente sono calcolabili i valori delle rotazioni relative, per questo sono stati
individuati dei valori di cedimenti assoluti limite legati al valore di scelto
(quaderno 1):
wmax = 15000 [mm] sabbie
wmax = 30000 [mm] argille
Se ad esmpio si effettua una verifica allo SLE scegliendo =1/500, allora wmax sar
pari a 3cm o 6cm rispettivamente nel caso di sabbie o argille.
In conclusione quindi, le dimensioni del plinto che influenzano il valore di qe
dovranno essere tali che i cedimenti indotti nel terreno we non superino i valori
limite:
we < wmax
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d 0.4 N pd
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Nd/2
tan 1 = 4
0.85d
Rd la risultante delle azioni del terreno e per
0.85d
C
equilibrio alla traslazione pari a Nd/2 e si trova
B-b
Rd
baricentrica rispetto al diagramma delle tensioni di
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contatto terreno-semiplinto (quindi, con tensioni
uniformi, a B/2 da asse medio del plinto).
Si consideri lequilibrio nel nodo C. se con Bd si indica la compressione nella biella
di cls:
Rd = Bd sen R
d = tan
Td = Bd cos Td
quindi
Nd B b
Td = Rd tan 1 =
8 0.85d
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Bd
C Bd
Rd
Td
Td
Rd
Infatti, per traslazione Rd=N/2=Bdcos (per equilibrio alla traslazione verticale) e Td=
Bdsen. Il rapporto fra le due grandezze porta al risultato di cui sopra.
Gli equilibri vengono eseguiti su mezzo plinto e, vista la simmetria di geometrie e di
carichi, i risultati vengono estesi a tutta la struttura.
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Visto che lo studio per viene condotto su met plinto, nasce la necessit di
definire landamento trapezio dei carichi sulla semi struttura, tenendo conto della
simmetria geometrica e della asimmetria dei carichi (e quindi delle tensioni di
contatto).
H Q + 2q (Q + q ) H
H x= ;A=
3 Q+q 2
G q 6M
3q em + 2
Q B B1 B2
X1 = 1
6 6M
2q em + 2
B1 B2
x Nd 3 M
R1d = +
2 2 B1
Il valore di R1d rimane baricentrico rispetto alle tensioni di contatto, ecco dunque
la necessit di definire la posizione del baricentro del trapezio rispetto allasse del
plinto (X1).
Larea del trapezio delle tensioni di contatto, ne definisce la risultante (che
equilibra i carichi verticali) che sar applicata nel baricentro, quindi a distanza X1
dallasse del plinto.
Una volta definito il valore della forza Td possibile definire larmatura in termini di
numero ferri e relativo diametro:
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Td = As f yd
lb la lunghezza di ancoraggio
teorica e deve essere almeno
pari al valore maggiore dei tre
riportati a lato.
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Nd B b
2
Md = + e
2 B1 B2 2
Il valore di Md il valore del momento allincastro di una trave soggetta a carico
uniforme pari a Nd/(B1B2), di lunghezza pari a (v+e)=((B-b)/2)+e.
Il termine B volutamente senza pedice in quanto, a seconda che si calcoli
larmatura in una o laltra direzione, la dimensione da prendere in esame risulta
evidente.
Se invece il carico eccentrico, necessario considerare la distribuzione
corrispondente, in funzione del valore delleccentricit in rapporto al nocciolo di
inerzia.
Si riporta a mo di promemoria, la definizione del nocciolo dinerzia per una
sezione rettangolare, tramite la figura a seguire:
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Md
e=
Nd
M d B1
e= <
Nd 6
N 6M
q max = + 2
B1 B2 B1 B2
M d B1
e= =
Nd 6
2N
q max =
B1 B2
M d B1
e= >
Nd 6
2N
q max =
B
B2 3( 1 e)
2
In tutti i casi Md il momento per unit di larghezza nella direzione di B2 (in pratica
si considera un concio unitario e poi si estendono i risultati per tutta la lunghezza di
B1).
Quando la sezione del plinto risulta parzializzata per grande eccentricit dei
carichi, si applica ancora la proporzionalit di cui sopra, stavolta riferita alla sola
parte di plinto interessata dalle tensioni di contatto, quindi 3u=3((B1/2)-e).
Una volta noto il valore del momento Md possibile calcolare larmatura
necessaria, considerando una sezione B2XH:
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Visto che tale capacit meccanica deve essere assorbita dalle armature a
trazione:
Us
As =
f yd
As = n d f
U s 1.122. 240
As = = = 3451mm 2
f yd 325.2
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Larmatura sul concio unitario quindi di 1022 (con area di 3801 mm2),
estendendo a tutta larghezza, si armer con 1022/m.
lb ,net = 1 0.66 lb
a
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I valori dei termini contenuti nellequazione sono gi stati descritti al punto 2.2.1.1.
In questa fase della verifica i un plinto flessibile, la percentuale di armatura non
pi definita a priori come valore di tentativo, definibile con precisione essendo
As
determinata sia la geometria del plinto sia larmatura: l =
d B
Restano solo da definire i valori di rd di seguito riportati in N/mm2 per diverse classi
di cls, posto fck il valore caratteristico di resistenza a compressione del calcestruzzo.
fck 25 30 35 40 45 50
rd 0.30 0.34 0.37 0.41 0.44 0.48
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N 6M
t1 = + 2
B1 B2 B1 B2
N 6M
t2 = 2
B1 B2 B1 B2
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Posto che sia h laltezza utile della sezione ed x la posizione dellasse neutro
rispetto al lembo compresso della sezione.
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Per controllare la fessurazione in fase di rito del cls, necessario che larmatura
ecceda il minimo richiesto e che, se la trave gettata in opera, sia
opportunamente ancorata nei plinti collegati.
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2.7 Metodo n
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3. FONDAZIONI PROFONDE
3.1 Generalit
Di seguito si prendono in esame alcune delle casistiche in cui risulta giustificabile
limpiego di pale per la realizzazione delle fondazioni.
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3.2.1 Legno
Hanno generalmente sezione quadrata dellordine di 40x40 cm2 e lunghezze
massime dei 15-18 m. Il massimo sforzo di lavoro dellordine di 4.5 MPa
(ricordando che 1 MPa equivale circa a 10 kg/cm2).
3.2.2 C.a.
Hanno sezione quadrata o poligonale e sono generalmente prefabbricati in
stabilimento. La loro lunghezza condizionata dal problema del trasporto.
Sezione tipica fra 25x25 e 50x50 cm2, con lunghezze di 12-25 m. massimo sforzo di
lavoro dellordine di 8-9 MPa.
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Questi pali presentano dei vantaggio, fra cui vale la pena ricordare:
- elevata curabilit;
- buona qualit del materiale impiegato;
- controllo delle caratteristiche prima dellinfissione;
- pi approfondita conoscenza del terreno in base ai dati relativi allinfissione (che
possono essere considerati alla stessa stregua di una prova penetrometrica
dinamica).
Come svantaggio si pu considerare:
- linfissione pu creare disturbi;
- impossibilit di variare la profondit del palo durante lesecuzione, sulla base
delle caratteristiche riscontrate;
- danni legati alle vibrazioni in fase di battitura, alle strutture vicine od ai pali gi
realizzati;
- dimensioni condizionate da problemi di trasporto.
Questo tipo di pali infatti, quando in c.a., deve prevedere una serie di armature
finalizzate unicamente ai problemi relativi al trasporto ed alla fase di battitura.
Quando in fase di battitura, lavanzamento si riduce a valori inferiori a 3 mm,
necessario prendere opportuni provvedimenti per facilitare linfissione, come
liniezione di acqua (in tal modo si lubrifica il palo e si riduce la resistenza del
terreno alla penetrazione).
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3.2.3 Acciaio
Sono di svariate tipologie, geometrie e con particolari tecnologie di battitura a
seconda del costruttore (di cui in genere prendono il nome).
In questa sede ci si limita a dire che hanno notevoli doti di resistenza a
compressione, trazione e flessione, facilit di trasporto, possibilit di sopportare
elevati sforzi di infissione, facilit di giunzione per saldatura o di asportazione di
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eventuali tratti residui. Per contro hanno per costi sensibilmente pi elevati dei
pali in c.a..
Di seguito si riportano ad esempio i pali tipo LACOR e RAYMOND.
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Limpiego di attrezzature a
rotazione per lo scavo di questi
pali, associato alla presenza di
terreni di natura coerente,
permette di realizzare
perforazioni senza limpiego di
rivestimenti di alcun tipo.
In tal modo la produzione
giornaliera ne trae beneficio
ulteriore.
Limpiego di rivestimenti non
deve necessariamente
continuo: lo si pu prevedere
rivestimenti parziali fino alle
profondit ove si trovano
stratigrafie di terreni incoerenti.
Nei terreni ove le pareti del foro non sono stabili (esempio terreni incoerenti sotto
falda) si pu fare ricorso alla stabilizzazione con fango bentonitico. Questo infatti
unargilla con spiccate propriet colloidali che, posta in sospensione in acqua
forma un fango avente peso specifico superiore a quello dellacqua.
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Se quindi nel foro si mantiene il livello del fango bentonitico superiore a quello di
falda nei terreni attraversati, si determina una filtrazione dallinterno foro verso il
terreno. In tal modo si deposita sulla parete del foro un velo di fango che funzione
come una membrana impermeabile che consente alla pressione idrostatica
allinterno del foro di esercitare unazione di sostentamento delle pareti del foro.
Questi fanghi trovano limite di impiego solamente nelle ghiaie pulite, dove lo
strato impermeabilizzante non si forma e quindi si deve procedere con
rivestimento.
Diversi sono poi gli utensili impiegabili in fase di scavo. Nelle figure a seguire se ne
riportano alcuni esempi.
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argillose sature, con plasticit medio alta, permette di raggiungere una resistenza
a compressione che non supera i 2-3 MPa.
Le miscele cementizie utilizzate nel jet-grouting sono costituite da una sospensione
cementizia con un rapporti cemento/acqua variabile tra 0,5 e 1,2 in funzione della
granulometria, della permeabilit del terreno e delle propriet meccaniche che si
vogliono ottenere. Nel caso sia necessario realizzare un setto impermeabile o
comunque una porzione di terreno con una minore permeabilit in terreni
granulari, si aggiunge alla miscela cementizia un prodotto stabilizzante, in genere
identificato nelle bentonite.
Il jet-grouting pu essere largamente impiegato nel consolidamento di terreni
coesivi, entro i quali ad esempio necessario realizzare una galleria: in questa
situazione si possono realizzare trattamenti colonnari verticali dalla superficie (se la
galleria non molto profonda), per consolidare il terreno al contorno della sezione
di scavo; possono inoltre essere realizzati dei trattamenti suborizzontali realizzati a
partire dal fronte di avanzamento sia lungo il profilo dell'estradosso che in
corrispondenza del fronte stesso.
Il jet-grouting pu essere anche utilizzato nella realizzazione di diaframmi
contenitivi dello scavo, in corrispondenza dell'imbocco di gallerie, coadiuvati da
una trave in cemento armato che permette l'ancoraggio delle teste dei tiranti
distribuendo la forza da essi esercitata, per garantire il corretto sostegno dello
sbancamento.
Quando in fase di realizzazione dei jet grouting si attraversanoi terreni con un certo
grado di cementazione, si pu operare col pretaglio, vale a dire una prima
passata fino alla profondit desiderata, in cui liniezione di sola acqua in
pressione.
In tal modo si disgrega il terreno attraversato che, in caso di cementazione, non
permetterebbe di formare colonne di diametro desiderato.
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nA f
x= 1 + 1 + 2bh .
b nA f
x Ch0 = M
h0 = h
3 Th0 = M
E quindi:
2M
c = camm
bx(h x )
3
M
s = samm
A f (h x )
3
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bx 2 2n ( A f + A f )
'
2n( A f h + A f c )
'
+ nA 'f ( x c) nA f (h x) = 0 x 2 + x =0
2 b b
Lunica radice positiva dellequazione di secondo grado :
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