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1 caso: se n dispari, allora l'insieme di definizione D coincide con l'insieme in cui sono ben definite
f (x) e g (x)
2 caso: se n pari, allora l'insieme di definizione D coincide con l'insieme delle x R tali per cui f (x) e
g (x) risultano ben definite e inoltre f ( x) 0, g ( x) 0
Determinato D , si elevano ambo i membri alla pontenza n -esima, ottenendo f ( x) = g n ( x)
Linsieme soluzione dell'equazione l'insieme delle x appartenenti a D tali che f ( x) = g n ( x) .
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Disequazioni esponenziali
Dati a R 1 e b R , una disequazione esponenziale in forma elementare si pu esprimere come
ax b o ax b
Caso a x b
Se b 0 la disequazione sempre soddisfatta
Se b 0 a 1 la disequazione soddisfatta per x log a b
Se b 0 0 a 1 la disequazione soddisfatta per x log a b
Caso a x b
Se b 0 la disequazione sempre soddisfatta
Se b 0 a 1 la disequazione soddisfatta per x log a b
Se b 0 0 a 1 la disequazione soddisfatta per x log a b
Disequazioni logaritmiche
Dati a R 1, b R e x 0 , una disequazione esponenziale in forma elementare si pu esprimere come
log a ( x) b o log a ( x) b
Caso log a ( x) b
Se a 1 la disequazione soddisfatta per x a b
Se 0 a 1 la disequazione soddisfatta per 0 x a b
Caso log a ( x) b
Se a 1 la disequazione soddisfatta per 0 x a b
Se 0 a 1 la disequazione soddisfatta per x a b
Disequazioni irrazionali
Dato n N 0, una disequazione irrazionale si pu scrivere in una di queste quattro forme
f ( x) g ( x)
n n f ( x) g ( x) n f ( x) g ( x) n f ( x) g ( x)
Caso n dispari
Le disequazioni saranno soddistatte da
n f ( x ) g ( x ) f ( x) g n ( x) n f ( x ) g ( x ) f ( x) g n ( x)
n f ( x ) g ( x ) f ( x) g n ( x ) n f ( x ) g ( x ) f ( x) g n ( x )
f ( x) 0 f ( x) 0
n f ( x ) g ( x) g ( x ) 0 n f ( x) g ( x) g ( x ) 0
f ( x) g n ( x) f ( x) g n ( x)
Anche in questo caso vanno considerate le restrizioni dovute agli insiemi di definizione delle funzioni
f x , g x .
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2. GEOMETRIA ANALITICA NEL PIANO
Retta
Equazione in forma implicita ax by c = 0
Equazione in forma esplicita y = mx q
a c
Relazione tra i coefficienti m= , q = e b0.
b b
m si dice coefficiente angolare o pendenza, q si dice intercetta o quota.
Retta parallela all'asse x y=k Retta parallela all'asse y x=h
a 2 b2 1 2
e raggio R = c = a b 2 4c
4 4 2
Circonferenze con centro nell'origine x2 y 2 = R2
Circonferenze passanti per l'origine x 2 y 2 ax by = 0
Fasci di circonferenze:
Circonferenze concentriche di centro ( , ) ( x )2 ( y )2 = k 2
Date le circonferenze x 2 y 2 ax by c = 0 e x 2 y 2 a1 x b1 y c1 = 0 , lequazione del fascio
x 2 y 2 ax by c x 2 y 2 a1 x b1 y c1 = 0, 0
posto 0, t si ha x 2 y 2 ax by c t x 2 y 2 a1 x b1 y c1 = 0, t 1
che rappresenta una circonferenza tranne per t 1 , caso in cui la circonferenza degenera in una retta.
Se a a1 b b1 ; se a a1 b b1 le due circonferenze sono concentriche e lequazione del fascio
degenera in un numero (polinomio di grado zero in x e y).
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Asse radicale di una circonferenza
la retta che si ottiene imponendo t 1 nel fascio di circonferenza di equazione
x 2 y 2 ax by c t x 2 y 2 a1 x b1 y c1 = 0 nel caso in cui a a1 b b1 , ed perpendicolare
alla retta che congiunge i centri delle circonferenze stesse: a a1 x b b1 y c c1 0
Se le due circonferenze si intersecano in A e B, punti base del fascio, lasse radicale la retta AB.
Se le due circonferenze sono tangenti lasse radicale la retta passante per T e ivi tangente ad ogni
circonferenza del fascio.
Circonferenza passante per tre punti x1 , y1 , x2 , y 2 , x3 , y3
x y x2 y2 1
x y1 x12 y12 1
det 1 0
x2 y2 x 22 y 22 1
x3 y3 x32 y 32 1
Parabola
La parabola il luogo dei punti del piano equidistanti da un punto fisso detto fuoco e da una retta fissa detta
direttrice.
Parabola con asse di simmetria parallelo all'asse y
Equazione y = ax 2 bx c con a, b, c R e a 0 .
b 1 b 2 4ac 1 b 2 4ac
Fuoco F = , direttrice y=
2a 4a 4a
b b b 2 4ac
Asse di simmetria x= vertice V = ,
2a 2a 4a
Concavit:
se a 0 la parabola ha concavit verso l'alto, si dice convessa, ha minimo nel vertice;
se a 0 la parabola ha concavit verso il basso, si dice concava, ha massimo nel vertice.
Parabola con asse di simmetria parallelo all'asse x
Equazione x = ay 2 by c con a, b, c R e a 0 .
1 b 2 4ac b 1 b 2 4ac
Fuoco F = , direttrice x=
4a 2a 4a
b b 2 4ac b
Asse di simmetria y= vertice V = ,
2a 4 a 2a
Concavit: se a 0 concavit verso destra, se a 0 concavit verso sinistra.
Ellisse
Un'ellisse il luogo dei punti del piano per i quali costante la somma delle distanze da due punti fissi detti
fuochi.
x2 y2
Equazione canonica: =1 dove a,b > 0
a 2 b2
Se a b l'asse focale parallelo all'asse x , se a b l'asse focale parallelo all'asse y .
Se a = b si ottiene l'equazione di una circonferenza con centro nell'origine e raggio a .
( x x0 ) 2 ( y y0 ) 2
Equazione dell'ellisse traslata rispetto al punto ( x0 , y0 ) = 1.
a2 b2
x = a cos(t ) x0
Equazione parametrica , t [0,2 )
= b sin (t ) x0
x2 y2
Data un'ellisse di equazione 2 2 = 1 , le coordinate dei vertici sono
a b
Vertici: A1 = (a,0) A2 = (a,0) B1 = (0, b) B2 = (0,b)
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b
Asintoti: y= x
a
Asse focale:
se a b lasse focale A1 A2 , lasse minore B1 B2
se a b lasse focale B1 B2 l'asse minore A1 A2
se a > b la lunghezza dell'asse focale 2a
se a b la lunghezza dell'asse focale 2b
Fuochi
Posto c = | a 2 b 2 | , le coordinate dei fuochi sono
se a b F1 = (c,0) F2 = (c,0)
se a b F1 = (0, c) F2 = (0,c)
Eccentricit
x2 y2
Data un'ellisse di equazione 2 2 , e posto c = | a 2 b 2 |
a b
c
se a b l'eccentricit vale e = ,
a
c
se a b l'eccentricit vale e =
b
Se a, b 0 , con a b , risulta 0 e 1 . Se a = b , ossia per la circonferenza, risulta e = 0 .
Iperbole
L'iperbole il luogo dei punti del piano per cui costante la differenza delle distanze da due punti fissi detti
fuochi.
x2 y2
Iperbole con i fuochi sull'asse x e simmetrici rispetto all'origine 2 2 = 1 con a, b R .
a b
x2 y2
Iperbole con i fuochi sull'asse y e simmetrici rispetto all'origine = 1
a 2 b2
sin (t )
x=a
x = a cosh (t ) cos (t ) 3
Equazione parametrica , t [0,2 ) o , t [0,2 ) \ ,
y = b sinh (t ) y = b 2 2
cos (t )
Vertici:
2
x y2
se 2 2 = 1 i vertici sono A1 = (a,0) A2 = (a,0)
a b
x2 y2
se 2 2 = 1 i vertici sono B1 = (0, b) B2 = (0,b)
a b
b
Asintoti: y= x
a
Fuochi: posto c = a b 2
2 2
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Se a = b e i fuochi appartengono all'asse x l'iperbole equilatera x2 y 2 = a2
Se a = b e i fuochi appartengono all'asse y l'iperbole equilatera x 2 y 2 = a 2
Gli asintoti di un'iperbole equilatera sono y = x e y = x , l'eccentricit e = 2 .
Iperbole equilatera riferita agli assi
Un'iperbole equilatera ruotata di 45 ha per asintoti gli assi cartesiani, lequazione xy = k
Funzione omografica
Una funzione omografica un'iperbole equilatera con asintoti paralleli agli assi cartesiani, ma non
necessariamente coincidenti con gli assi stessi.
ax b
Dati a, b, c, d R , con c 0 , l'equazione di una funzione omografica y =
cx d
d
Se ad bc = 0 l'equazione una retta parallela all'asse x privata del punto di ascissa
c
d a
Se ad bc 0 l'equazione rappresenta un'iperbole equilatera con centro di simmetria , e asintoti
c c
d a
x= e y= .
c c
Altri luoghi e propriet
x x y y2
Punto medio di un segmento AB: se A( x1, y1 ) e B( x2 , y2 ) il punto medio M 1 2 , 1 .
2 2
Distanza fra due punti (lunghezza di un segmento)
Se A = ( x1 , y1 ) e B = ( x2 , y2 ) la lunghezza di AB d = ( x x1 ) 2 ( y y2 ) 2
Asse di un segmento AB
Se A = ( x1 , y1 ) e B = ( x2 , y2 ) lasse 2( x1 x2 ) x 2( y1 y2 ) y ( x12 x22 ) ( y12 y22 ) = 0
Bisettrice
Due rette distinte a1 x b1 y c1 = 0 e a2 x b2 y c2 = 0 individuano nel piano quattro angoli, le cui bisettrici
a1 x b1 y c1 a2 x b2 y c2 a1 x b1 y c1 a x b2 y c2
sono = = 2
a1 b1
2 2
a2 b2
2 2
a1 b1
2 2
a22 b22
Luogo dei punti a distanza assegnata da una retta
Il luogo dei punti a distanza d dalla retta ax by c = 0 dato dalle due rette di equazione
ax by c d a 2 b 2 = 0 ax by c d a 2 b 2 = 0
Baricentro di un triangolo
Dato un triangolo di vertici in A = ( x1 , y1 ) , B = ( x2 , y2 ) , C = ( x3 , y3 ) ,
x x2 x3 y1 y 2 y3
le coordinate del baricentro sono G= 1 ,
3 3
Area di un triangolo
Se i vertici del triangolo sono A = ( x1 , y1 ) , B = ( x2 , y2 ) , C = ( x3 , y3 )
x1 y1 1
1 1
la sua area vale Area = det x2 y 2 1 = x1 y 2 x3 y1 x 2 y3 x3 y 2 x1 y 3 x 2 y1
2 x 2
3 y3 1
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Trasformazioni geometriche
X x a
Traslazioni nel piano
Y = y b
Rotazioni nel piano di centro O in senso antiorario di un angolo
X = x cos y sin cos sin
con cos 2 sin 2 1 0
Y = x sin y cos sin cos
Rototraslazioni nel piano di centro C a, b in senso antiorario di un angolo
X = x cos y sin a a cos b sin cos sin
con cos 2 sin 2 1 0
Y = x sin y cos b a sin b cos sin cos
X ax by m a b
Affinit con ad cb 0
Y = cx dy n c d
X ax by m a b
Similitudine diretta con a2 b2 0
Y = bx ay n b a
X ax by m
Similitudine indiretta con
a b
a2 b2 0
Y = bx ay n b a
Il numero k a 2 b 2 detto rapporto di similitudine.
X ax by m a b
Isometria diretta con a2 b2 1
Y = bx ay n b a
X ax by m
Isometria indiretta con
a b
a 2 b 2 1
Y = bx ay n b a
X kx k 0
Omotetia di centro O e rapporto k con k2 0
Y = ky 0 k
X kx
Dilatazione di centro O con h,k 0
Y = hy
X x
Simmetria rispetto allasse delle ascisse
Y y
X x
Simmetria rispetto allasse delle ordinate
Y y
X x
Simmetria rispetto alla retta y k
Y y 2k
X x 2h
Simmetria rispetto alla retta x h
Y y
X y
Simmetria rispetto alla bisettrice del 1 e 3 quadrante
Y x
X y
Simmetria rispetto alla bisettrice del 2 e 4 quadrante
Y x
X x
Simmetria rispetto allorigine
Y y
X x 2a
Simmetria rispetto al punto C a, b
Y y 2b
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3. GONIOMETRIA E TRIGONOMETRIA
Prima relazione fondamentale sin 2 cos 2 1
Con sin 1 cos 2 , cos 1 sin 2
sin
Seconda tan , k , k Z
cos 2
cos 1
Terza cot , k , k Z oppure cot , k , k Z
sin tan 2
1
Quarta sec , k , k Z
cos 2
1
Quinta cosec , k , k Z
sin
Archi associati
cos = cos sin = sin tan = tan
cos = cos sin = sin tan = tan
cos = sin sin = cos tan = cot
2 2 2
cos = sin sin = cos tan = cot
2 2 2
Formule di addizione e sottrazione
sin sin cos cos sin cos cos cos sin sin
tan tan
tan , , , , k , k Z
1 tan tan 2
cot cot 1
cot , , , , k , k Z
cot cot
Formule per la duplicazione
sin2 2 sin cos cos2 cos 2 sin 2 1 2 sin 2 2 cos 2 1
2 tan
tan2 , k , k , k Z
1 tan 2
2 4 2
cot 1
2
cot 2 , k , k Z
2 cot 2
Formule di triplicazione
sin3 = 3 sin 4 sin3 cos3 = 4 cos3 3 cos
3 tan tan3
tan3 = , k , k Z
1 3 tan
2
6 3
Formule per la bisezione
1 cos 1 cos
sin cos
2 2 2 2
1 cos 1 cos
tan , 2k 1 , k Z cot , 2k , k Z
2 1 cos 2 1 cos
Formule parametriche
2 tan 1 tan 2
sin 2 , 2k 1 , k Z cos 2 , 2k 1 , k Z
2 2
1 tan 1 tan
2 2
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2 tan 1 tan 2
tan 2 , k , k Z tan 2 , k , k Z
2
1 tan 2 2 tan
2 2
Formule di prostaferesi
sin sin 2 sin cos sin sin 2 cos sin
2 2 2 2
cos cos 2 cos cos cos cos 2 sin sin
2 2 2 2
sin sin
tan tan , , k , k Z cot cot , , k , k Z
cos cos 2 sin sin
Formule di Werner
sin cos sin sin cos cos s cos in cos
1 1
2 2
sin sin cos cos
1
2
Formule di Briggs
abc
Siano a, b, c, p la lunghezza dei tre lati ed il semiperimetro di un triangolo. Si ha:
2
p b p c p p a
sin cos
2 bc 2 bc
p a p c p p b
sin cos
2 ac 2 ac
p a p b p p c
sin cos
2 ab 2 ab
p b p c p p a
tan cot
2 p p a 2 p b p c
p a p c p p b
tan cot
2 p p b 2 p a p c
p a p b p p c
tan cot
2 p p c 2 p a p b
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Archi notevoli
(radianti) (gradi) sin cos tan cot
0 0 0 1 0 non esiste
6 2 6 2
15 2 3 2 3
12 4 4
5 1 1 52 5
18 10 2 5 5 2 5
10 4 4 5
2 2 2 2
2230 2 1 2 1
8 2 2
1 3 3
30 3
6 2 2 3
1 5 1 5 2 5
36 10 2 5 52 5
5 4 4 5
2 2
45 1 1
4 2 2
3 5 1 1 5 2 5
54 10 2 5 52 5
10 4 4 5
3 1 3
60 3
3 2 2 3
3 2 2 2 2
6730 2 1 2 1
8 2 2
2 1 5 1 52 5
72 10 2 5 5 2 5
5 4 4 5
5 6 2 6 2
75 2 3 2 3
12 4 4
90 1 0 non esiste 0
2
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Triangolo rettangolo
b = a sin = a cos , c = a sin( ) = a cos
b = c tan = c cot , c = b tan = b cot
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Coordinate polari
x cos
, x, y :
y sin
x2 y 2
y
arctan x se x 0 e y 0
y
arctan 2 se x 0 e y 0
x
x, y , : y
arctan se x 0
x
se x 0 e y 0
2
3
2 se x 0 e y 0
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4. ANALISI
Limiti
Propriet dei limiti
Se lim f ( x) = l1 R e lim g ( x) = l 2 R , allora
x x0 x x0
1 1 f ( x) l1
lim = , l1 0 lim = , l2 0
x x0 f ( x) l1 x x0 g ( x) l2
Se lim f ( x) = l R e lim g ( x) = , allora
x x0 x x0
lim f ( x) g ( x) = lim f ( x) g ( x) =
x x0 x x0
lim f ( x) g ( x) = lim f ( x) g ( x) =
x x0 x x0
se l > 0 f ( x)
lim f ( x) g ( x) = lim =0
x x0 se l < 0 x x0 g ( x)
lim f ( x) g ( x) = 0
x x0
f ( x)
lim f ( x) g ( x) = lim =0
x x0 x x0 g ( x)
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Tavola dei limiti notevoli
Razionali
an x n an 1 x n 1 a0
lim m 1
=
x b x b b0
m
m m 1 x
an a an
se n m e 0; se n m e n 0; se n m; 0 se n m
bm bm bm
Esponenziali e logaritmici
x x bx
1 a a
lim 1 e lim 1 e a lim 1 e ab
x
x x
x x
x
ln 1 x
x
x
lim 1 ax x e a
1 1
lim lim 1
x x 1
e x 0 x 0 x
log a 1 x 1 x 1
a
a R /1
1
lim log a e lim a
x 0 x ln a x 0 x
a 1
x
e 1 x
lim ln a, a R /1 lim 1
x 0 x x 0 x
lim log a x a (1,) lim log a x a 0,1
x 0 x 0
lim a 0 a 0,1
x
lim x b 0 b ,0
x x
log a x log a x
lim r
a 0,1, r R lim r
a (1,), r R
x 0 x x 0 x
lim x a = lim a , b R , a R /1
lim | x | a = lim a , b R
b x x b x x
x x x x
x b
= lim a x , b R , a R /1 = lim a x , b R , a R /1
a x
lim b lim x
x x x x a x
lim e x = 0, b R
x b
x
Goniometrici e iperbolici
sin x sin mx m 1 cos x 1 cos x 1
lim 1 lim lim 0 lim
x 0 x x 0 nx n x 0 x x 0 x2 2
tan x tan mx m arcsin x arcsin mx m
lim 1 lim lim 1 lim
x 0 x x 0 nx n x 0 x x 0 nx n
arctan x arctan mx m sinh x tanh x
lim 1 lim lim 1 lim 1
x 0 x x 0 nx n x 0 x x 0 x
x sin x 1 tanh x settsinh( x) setttanh( x)
lim 3
lim 1 lim =1 lim =1
x 0 x 6 x 0 x x0 x x0 x
lim tan x lim tan x lim arctan x lim arctan x
x 2 x 2
x x
2 2
Punti di discontinuit
Discontinuit di prima specie
Sia f : X R con X R e x0 X di accumulazione per X (a sinistra e a destra) e siano l R, l1 R .
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Si dice che f presenta un punto di discontinuit di prima specie in x0 se
lim f x l l1 lim f x
x x0 x x0
f x0 non esiste, allora si dice che f presenta un punto di discontinuit di terza specie o eliminabile in x0 .
Derivate
f ( x0 h) f ( x0 )
f : (a, b) R si dice derivabile in x0 (a, b) se e solo se lim esiste finito.
h 0 h
Il limite si dice derivata prima di f in x0 e si indica con uno dei seguenti simboli
df
f '( x0 ) o ( x0 ) o D[ f ]( x0 ) o f ( x0 )
dx
Propriet della derivata e regole di derivazione
Linearit Additivit ( f g )' = f ' g '
Omogeneit ( f )' = f ' con R
Derivata di un prodotto ( f g )' = f 'g f g '
'
f f 'g f g '
Derivata di un quoziente =
g g2
'
1 g'
Derivata del reciproco = 2
g g
Derivata di una funzione composta ( g f )' = g ' f ( x) f ' ( x)
Derivata di una funzione potenza
f n x ' n f n1 x f ' x
Derivate di funzioni del tipo f ( x) g ( x )
f ( x) ' = e
g ( x) g ( x ) ln f ( x )
' = f ( x) g ( x)
g ' ( x) ln f ( x) g ( x)
f ' ( x)
f ( x)
Derivata di un valore assoluto | f ( x) |' = sgn f ( x) f ' ( x)
Derivata della funzione inversa
1
f : A B invertibile, g : B A linversa, se f derivabile in x e f ' ( x) 0 si ha g ' ( y ) =
f ' ( x)
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Derivate delle funzioni elementari
Dcostante 0 Dx x 1
Dsin x cos x Dcos x sin x
Dtan x Dcot x 2 1 cot 2 x
1 1
2
1 tan 2 x
cos x sin x
Da x a x ln a
D ex ex
Dlog a x log a e Dln x
1 1 1
x x ln a x
Dsinh x cosh x Dcosh x sinh x
Dtanh x Dcoth x
1 1
cosh 2 x sinh 2 x
Dsettsinh( x) Dsettcosh( x)
1 1
1 x2 x2 1
Dsetttanh( x) Dsettcoth( x)
1 1
1 x2 1 x2
Darcsin x Darccos x
1 1
1 x2 1 x2
Darctan x Darc cot x
1 1
1 x2 1 x2
Teorema di Rolle
Sia f : a, b R con f continua in a, b e derivabile in a, b tale che f a f b , allora
c a, b | f ' c 0
Significato geometrico del teorema di Rolle
Se il grafico di una funzione dotato di tangente (cio derivabile) in tutti i punti interni allintervallo a, b
ed assume lo stesso valore agli etsremi dellintervallo, allora esiste un punto in cui la tangente orizzontale
(la funzione ha un massimo o un minimo).
Teorema di Lagrange o del valor medio
f b f a
Sia con f continua in a, b e derivabile in a, b , allora c a, b | f ' c
ba
Significato geometrico del teorema di Lagrange
Se un arco di curva continua in a, b dotato di tangente in tutti i punti dellintervallo a, b esclusi al pi
gli estremi, allora esiste un punto interno allarco in cui la tangente parallela alla corda congiungente gli
estremi dellarco di curva.
1 Corollario del teorema di Lagrange
Sia f : a, b R
1) f x continua in a, b
f crescente x a,b
2) f x derivabile in a,b
3) f ' x 0 f ' x 0 x a,b f decrescent e x a,b
2 Corollario del teorema di Lagrange
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Sia f : a, b R
1) f x continua in a, b
2) f x derivabile in a,b f costante x a,b
3) f ' x 0 x a,b
3 Corollario del teorema di Lagrange
Sia f : a, b R
1) f x continua in a, b
2) f x derivabile in a,b c ascissa di minimo assoluto per f in a, b
3) f ' x 0 x a,c e f ' x 0 x c, b
c ascissa di massimo assoluto per f in a, b
f ' x 0 x a,c e f ' x 0 x c, b
Teorema di Cauchy o degli incrementi finiti
Siano con f : a, b R, g : a, b R continue in a, b e derivabili in a, b tali che g' x 0 x a, b ,
f ' c f b f a
allora c a, b |
g ' c g b g a
Teorema di De LHospital
Se f x , g x sono definite in un intorno I x0 del punto x0 (finito o infinito), escluso al pi il punto x0 , se
f x 0 f ' x
lim si presenta nella forma indeterminata , , se g ' x 0 x I x0 x0 e se esiste lim
x x0 g x 0 x x0 g ' x
f x f ' x
allora lim lim .
x x0 g x x x0 g ' x
Integrali
Definizione di primitiva. Si dice che una funzione F (x) una primitiva di f : I R ( I un intervallo e
f continua) se e solo se F ( x) = f ( x) per ogni x I .
Propriet dell'integrale
b a
Convenzione a
f ( x)dx = f ( x)dx se a b
b
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Integrali indefiniti immediati
f ( x) 1 c, 1 f ' ( x)
f ( x ) f ' ( x ) dx = dx = ln f ( x) c
1 f ( x)
f ' ( x) sin f ( x)dx = cos f ( x) c f ' ( x) cos f ( x)dx = sin f ( x) c
cos f ( x) = tan f ( x) c sin f ( x) dx = cot f ( x) c
f ' ( x) f ' ( x)
2 2
dx = arcsin f ( x) c dx = arctan f ( x) c
f ' ( x) f ' ( x)
1 f ( x )
2 1 f ( x) 2
x n1
kdx kx c x dx n 1 c n 1
n
1
xdx ln x c sin xdx cos x c
1
cos xdx sin x c cos 2
x
dx tan x c
1
sin xdx cot x c
2 tanxdx ln cos x c
cot xdx ln sin x c sec( x)dx = ln| sec( x) tan( x) | c
csc( x)dx = ln| csc( x) cot ( x) | c arcsin ( x)dx = x arcsin ( x) 1 x c
2
1
arctan( x)dx = x arctan( x) 2 ln (1 x )c sec ( x)dx = tan( x) c
2 2
sin(a b) x sin(a b) x
sin(ax) sin(bx)dx = 2(a b)
2(a b)
c, a 2 b 2
sin(a b) x sin(a b) x
cos(ax) cos(bx)dx = 2(a b) 2(a b) c, a b
2 2
cos(a b) x cos(a b) x
sin(ax) cos(bx)dx = 2(a b) 2(a b) c, a b
2 2
1 n 1
cos ( x)dx = n cos ( x) sin( x) n cos ( x)dx, n 2
n n 1 n2
1
tan ( x)dx = n 1 tan ( x) tan ( x)dx, n 2
n n 1 n2
1
cot ( x)dx = n 1 cot ( x) cot ( x)dx, n 2
n n 1 n2
1 1 1 n2 1
cosn ( x) dx = n 1 cosn2 ( x) tan( x) n 1 cosn2 ( x) dx, n 2
1 1 1 n2 1
sin n
( x)
dx =
n 1 sin ( x)
n2
cot ( x)
n 1 sin ( x)
n2
dx, n 2
sin
n 1
( z ) cos m1 ( x) n 1
sin ( x) cos ( x)dx =
nm
sin ( x) cos ( x)dx, n m
n m n2 m
nm
sin
n 1
( x) cos m1 ( x) m 1
sin sin ( x) cos ( x)dx, n m
n m n m2
( x) cos ( x)dx =
nm nm
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ax 1 x
a dx
x
c dx arcsin c
ln a a2 x2 a
x
dx = settsinhx c
1 1 1
a2 x2 dx
a
arctan c
a x2 1
x
dx = settsinhx c
1 1 1
a2 x2 dx
a
arctan c
a x2 1
a2
x 2 1 dx = settcoshx c
1 x 2
x 2 a 2 dx =
2
x a2
2
ln (| x x 2 a 2 |) c
1 1 xa 1
a 2 x 2 dx = 2a ln x a c 1 x2
dx = arccos ( x) c
1 2 x
x a2 x2 c 1
a 2 x 2 dx
2
a arcsin a
x a
dx ln x x 2 a 2 c
2 2
1 x 1 x
sin xdx ln tan 2 c cos xdx ln tan 2 4 c
x sin 2 x x sin 2 x
sin xdx 2 4 c cos xdx c
2 2
2 4
sinh xdx cosh x c cosh xdx sinh x c
1 1
cosh xdx tanh x c
2 sinh xdx coth x c
2
b d
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Lunghezza di una curva
Data la curva di equazione y f x con x a, b ed f x continua e derivabile in a, b , la lunghezza
dellarco di curva grafico della funzione y f x relativamente ad a, b
b
L 1 f ' x dx
2
a
Calcolo di aree
Larea della regione di piano delinitata dal grafico di y f x e y g x e dalle rette x a, x b con
b
f x , g x continue in a, b e tali che f x g x x a, b data da A f x g x dx
a
Calcolo di volumi
Se y f x una funzione continua in a, b , il volume del solido generato dalla rotazione completa attorno
allasse delle ascisse del trapeziode delimitato dal grafico della funzione, dallasse x e dalle rette x a, x b
b
dato da V f 2
x dx
a
Integrali impropri
Funzioni non limitate
Se f : a, b R continua e lim f ( x) = o , allora
b b t
x b
a f ( x)dx = lim a f ( x)dx
t 0
Intervalli illimitati
b
a
f ( x)dx = lim
b a
f ( x)dx
b b
f ( x)dx = lim
a a
f ( x)dx
t
f ( x)dx = lim
t t
f ( x)dx
Integrali notevoli
x2 x2
0
e 2
dx =
2
(integrale di Gauss)
e 2
dx = 2 (integrale di Eulero)
x 2 x3 4
0 ex 1
dx =
6 0 e x 1 dx =
15
sin x sin x
3
3
x
dx = x dx = 4
ln1 2 cosx dx 2 ln
2 2
lncosx dx lnsinx dx 2 ln 2
2
0 0 0
cos x 2 dx = sin x 2 dx =
2
(integrale di Fresnel)
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Formule per lintegrazione numerica
Formula di quadratura dei rettangoli
Si suddivide lintervallo a, b in n intervalli di ampiezza h
b a
mediante gli n 1 punti
n
x0 a, x1 x0 h, x2 x0 2h,, xn a nh b cui corrispondono i valori della funzione
y0 f a , y1 f a h, y2 f a 2h,, yn1 f a n 1h, yn f a nh f b .
ba
b
Larea approssimata per difetto f x dx
a
n
y0 y1 y 2 y n1
ba
y1 y 2 y n1 y n . Lerrore n b a max
b 2
per eccesso f x dx f ' x
n 2n a,b
a
Lerrore commesso n
b a
3
f ' ' x
max
12n 2 a,b
Formula di quadratura delle parabole o di Cavalieri-Simpson
Si suddivide lintervallo a, b in 2n intervalli di ampiezza h
b a mediante i 2n 1 punti
2n
x0 a, x1 x0 h, x2 x0 2h,, x2n a 2nh b cui corrispondono i valori della funzione
y0 f a , y1 f a h, y 2 f a 2h,, y2n1 f a 2n 1h, y 2n f a 2nh f b
Larea approssimata
ba
b
f x dx y0 y 2n 2 y 2 y 4 y6 y 2n2 4 y1 y3 y5 y 2n1
a
6n
Lerrore commesso n
b a
5
max f IV
x
2880n 4 a,b
Zeri di una funzione
Teorema di esistenza degli zeri
Se una funzione f x continua nellintervallo chiuso a, b e assume valori discordi agli estremi
dellintervallo, cio f a f b 0 , allora lequazione f x 0 ha almeno una soluzione nellintervallo
a, b : a, b | f 0 .
1 Teorema di unicit della soluzione
Se una funzione f x continua nellintervallo chiuso a, b , assume valori discordi agli estremi
dellintervallo, cio f a f b 0 , derivabile in a, b e f ' x 0 x a, b , allora lequazione
f x 0 ha ununica soluzione in a, b : ! a, b | f 0 .
2 Teorema di unicit della soluzione
Se una funzione f x continua nellintervallo chiuso a, b , assume valori discordi agli estremi
dellintervallo, cio f a f b 0 , derivabile due volte in a, b e f ' ' x ha segno costante in a, b ,
allora lequazione f x 0 ha ununica soluzione in a, b : ! a, b | f 0 .
Metodo di bisezione
Si suddivide ad ogni passo lintervallo a, b in due parti uguali e si determina in quale dei due sottointervalli
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presente la soluzione, cio valga sempre f a f b 0 . In questo modo si dimezza progressivamente
lintervallo contenente la soluzione .
a b0
Si pone a0 a, b0 b e si calcolano x0 0 , f x0 .
2
Se f x0 0 x0 lo zero cercato
Se f x0 f a 0 a1 x0 , b1 b0 e si cerca la soluzione a1 , b1 x0 , b0
Se f x0 f a 0 a1 a0 , b1 x0 e si cerca la soluzione a1 , b1 a0 , x0
Si prosegue con questo procedimento applicandolo a a1 , b1 ,, an , bn con
b0 a0 b a b an1 b a
b1 a1 ,, bn a n n1 n .
2 2 2 2
Il procedimento viene arrestato se:
- bn an con R scelto a piacere o indicato espressamente nella richiesta
- f xn con R in modo che il valore f xn sia prossimo allo zero
- entrambe le condizioni
a bn ba
La soluzione approssimata xn n con un errore assoluto non superiore a .
2 2n
Metodo delle tangenti o di Newton-Raphson
Sia a, b lintervallo allinterno del quale si trova lunica radice per cui certamente vale f a f b 0
e supponiamo che f ' ' x abbia segno costante x a, b .
Posto x0 a se f ' ' x0 f a 0 o x0 b se f ' ' x0 f b 0 , la radice richiesta xn con
f xn 1
x n xn 1
f ' x n 1
Il procedimento viene arrestato se:
- xn xn1 con R scelto a piacere o indicato espressamente nella richiesta
- f xn con R in modo che il valore f xn sia prossimo allo zero
- entrambe le condizioni
Metodo delle secanti o delle corde o di Lagrange
Sia a, b lintervallo allinterno del quale si trova lunica radice per cui certamente vale f a f b 0
e supponiamo che f ' ' x abbia segno costante x a, b .
Posto x0 b k a se f ' ' x0 f a 0 o x0 a k b se f ' ' x0 f b 0 , la radice richiesta
k xn1
xn con xn xn1 f xn1
f k f xn1
Il procedimento viene arrestato se:
- xn xn1 con R scelto a piacere o indicato espressamente nella richiesta
- f xn con R in modo che il valore f xn sia prossimo allo zero
- entrambe le condizioni
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5. CALCOLO COMBINATORIO
Coefficiente binomiale
n n!
Dati n, k N , con 0 k n , si definisce coefficiente binomiale di n su k =
k k!(n k )!
Propriet del coefficiente binomiale
I coefficienti binomiali rispettano le seguenti propriet
n n n n
= = 1 n N = = n n N
0 n 1 n 1
n n n 1 n n
= n, k N , n k = n, k N , n k
k n k k 1 k 1 k
n n 1 n 1 n
n k nk
n, k N , n k a b = (a b) n
k k k 1 k =0 k
n
n
In particolare, dall'ultima propriet, se a 1, b 1 , discende che k = 2n N
n
k =0
n n n n n
mentre se a 1, b 1 1 0
0 1 2 n
Unaltra propriet scaturisce dalla Formula di convoluzione di Vandermonde valida in presenza di due
insiemi A e B, disgiunti e di cardinalit, rispettivamente, n ed m. Se S la loro unione C n m,k rappresenta il
numero dei suoi sottoinsiemi di k elementi:
n m n m n m n m k n m
= n, m, k N , k min n, m
k 0 k 1 k 1 k 0 r 0 r k r
2 2 2
2n n n n
da cui, se n m k , discende la propriet =
n 0 1 n
Si pu estendere la definizione di coefficiente binomiale anche ai numeri reali e precisamente si pone
r r r 1 r k 1 n 1
= , r R, k N . Se n k si ha 0 e se n 0 1 .
k
k k! k k
Coefficiente multinomiale
Dati m 1 numeri naturali, n, k1 , k 2 ,, k m N , tali che k1 k 2 k m = n , si definisce coefficiente
n n! n!
multinomiale = =
k1 , k 2 ,, k m k1!k 2 ! k m !
m
k !
i =1
i
Permutazioni semplici
Dato un insieme X con n elementi, si chiama permutazione ogni ordinamento dell'insieme X . Dati n
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oggetti distinti, il numero di permutazioni Pn Pn = n!
Permutazioni con ripetizione
Dati n oggetti non tutti distinti fra di loro, un ordinamento di tali oggetti si chiama permutazione con
ripetizione. Supponiamo di poter suddividere gli n oggetti in h tipi diversi (ovviamente h n ). Siano ni il
numero di elementi di tipo i , per ogni i = 1,2,, h , allora n = n1 n2 nh . Indicando con Pn ,n il
1 2 ,, nh
numero delle permutazioni con ripetizione, ovvero il numero di tutti i possibili ordinamenti degli n oggetti,
n!
risulta Pn ,n ,,n =
1 2 h n1!n2 ! nh !
Combinazioni semplici
Dato un insieme X con cardinalit n (quindi contenente n elementi distinti), ogni sottoinsieme di X con
k elementi ( 0 k n ) viene detto combinazione di n oggetti di classe k , si indica con Cn ,k , rappresenta il
numero di tutti possibili modi con cui si possono scegliere k elementi fra n oggetti dati, e risulta
n n!
C n,k = =
k k!(n k )!
n!
ed inoltre Cn , k = = Pk,nk
k!(n k )!
Combinazioni con ripetizione
Dato un insieme X di cardinalit n , ossia dati n oggetti distinti, ogni raggruppamento di k Elementi di
X , ammettendo anche ripetizioni di oggetti, viene detto combinazione con ripetizione di n oggetti di classe
k . Indicando con Cn,k il numero di tutte le possibili combinazioni con ripetizione di n oggetti di classe k ,
n k 1
risulta C n,k =
k
Disposizioni semplici
Dati n oggetti, ogni ordinamento di k oggetti ( 0 k n) comunque scelti fra gli n si chiama disposizione
di n oggetti di classe k . Il numero di tutte le possibili disposizioni di n oggetti di classe k si indica con
n!
Dn ,k e risulta Dn,k = = n (n 1) (n k 1)
(n k )!
Disposizioni con ripetizione
Dati n oggetti, ogni ordinamento di k oggetti in cui sono ammesse anche ripetizioni si chiama disposizione
con ripetizione di n oggetti di classe k . Indicando con Dn,k il numero di tutte le possibili disposizioni con
ripetizioni di n oggetti di classe k , risulta Dn,k = n k
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6.GRAFICO DI UNA FUNZIONE
Dominio
E linsieme di definizione della funzione in esame, cio il pi grande sottoinsieme di R in cui la funzione
non perde di significato. Di seguito alcuni esempi di funzioni elementari:
dom( f ) = x R : g ( x) 0
1
f ( x) =
g ( x)
f ( x) = n g ( x) ( n pari) dom( f ) = x R : g ( x) 0
f ( x) = logg ( x) dom( f ) = x R : g ( x) > 0
f ( x) = tang ( x) dom( f ) = x R : g ( x) k , k Z
2
f ( x) = cot g ( x) dom( f ) = x R : g ( x) k , k Z
f ( x) = arcsin g ( x) dom( f ) = x R : 1 g ( x) 1
f ( x) = arccos g ( x) dom( f ) = x R : 1 g ( x) 1
Simmetrie
Funzione pari f x f x
Funzione dispari f x f x
La somma di due funzioni pari una funzione pari
La somma di due funzioni dispari una funzione dispari
Il prodotto di due funzioni pari una funzione pari
Il prodotto di due funzioni dispari una funzione pari
Il prodotto di una funzione pari con una dispari una funzione dispari
Il rapporto di due funzioni pari una funzione pari
Il rapporto di due funzioni dispari una funzione dispari
Il rapporto di una funzione pari con una dispari una funzione dispari
Periodicit
Una funzione periodica di periodo T se f x f x T
Intersezioni con lasse delle ascisse
y f x
Le intersezioni con lasse delle ascisse si ricavano risolvendo il sistema
y 0
Intersezioni con lasse delle ordinate
y f x
Le intersezioni con lasse delle ordinate si ricavano risolvendo il sistema
x 0
Studio del segno
Lo studio del segno si ricava risolvendo la disequazione f x 0 e ricavando gli intervalli (contenuti nel
dominio) di positivit o negativit.
Asintoti
Asintoti verticali
Quando una funzione ammette limite o in un punto x0 , si dice che essa ha come asintoto verticale
la retta x = x0 .
Pi precisamente, data una funzione f , se lim f ( x) = (o ) , allora la retta x = x0 un asintoto
x x0
Asintoti orizzontali
Quando una funzione ammette limite finito l per x si dice che essa ha come asintoto
orizzontale la retta y = l .
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Pi precisamente, data una funzione f , se lim f ( x) = l1 R , allora la retta y = l1 un asintoto orizzontale
x
Asintoti obliqui
= m esiste finito e non nullo, e se lim f ( x) mx = q esiste finito, allora la funzione f
f ( x)
Se lim
x x x
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Relazioni tra derivate
Sia x0 , f x0 un punto critico, cio tale per cui f ' x0 = 0 .
Possono verificarsi i seguenti casi:
f ' ' x0 0 x0 , f x0 punto di minimo relativo
f ' ( x0 ) = 0 f ' ' x0 0 x0 , f x0 punto di massimo relativo
f ' ' x 0 x , f x pu essere un flesso, dipende da f ' ' ' x
0 0 0 0
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7. GEOMETRIA SOLIDA
Nel seguito: V volume, Al area laterale, Ab area di base, At area totale, 2 pb perimetro di base, C
circonferenza, d diagonale, h altezza, l lato, r raggio, ri raggio della sfera inscritta, rc raggio della sfera
circoscritta, a apotema (in alcuni casi pu essere un semplice spigolo).
Parallelepipedo rettangolo
V = Ab c = a b c Al = 2 pb c Ab = a b
At = 2 Ab Al 2 ab bc ac d = a 2 b2 c 2
At Al V Al
Al = At 2 Ab Ab = 2 pb =
2 c c
Cubo
V = l3 Al = 4l 2 At = 6l 2 d =l 3
l l At Al
ri rc 3 l = 3V
2 2 6 4
Prisma retto
Il prisma retto ha la superficie inferiore congruente e parallela alla superficie
superiore, le facce laterali sono rettangoli.
A
V = Ab h Al = 2 pb h At = Al 2 Ab 2 pb = l
h
Al V At Al V
h= Al = At 2 Ab Ab = Ab =
2 pb Ab 2 h
Prisma obliquo
V = Ab h At = Al 2 Ab h
Piramide retta
1 2 pb a 3V
V = Ab h Al = At = Ab Al Ab =
3 2 h
2 Al 2 Al 3V
2 pb = a= h=
a 2 pb Ab
Tronco di piramide
1 (2 p 2 p) a
V = h ( Ab Ab Ab Ab ) Al =
3 2
2 Al
a= At = Al Ab Ab
2 p 2 p
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Poliedri regolari
Tetraedro: formato da 4 triangoli equilateri
l3 2 l 6 l 6 l
V At l 2 3 ri rc l h
12 12 4
l l
Esaedro: formato da 6 quadrati il cubo tetraedro
V
At = Al 2 Ab = 2 r (h r ) Ab =
h
Al Al V Al V
C = 2 r h= 2 r=
h 2 r r 2 h h
Cono
A h r2 h C a
V= b = Al = = ra Ab = r 2
3 3 2
Al Al 3V 3 V
At = Ab Al = r 2 ra a= r= h=
r a h r2
Tronco di cono
a h2 r1 r2
2
Sfera
4 A 3 3V
V = r 3 A = 4r 2 r=
3 4 4
Calotta sferica e segmento sferico ad una base o sezione sferica
1
V = h 2 (3r h) A = 2rh
3 h r1
29 r
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r1 h 2r h
Settore sferico
Al r r1 2h
h r1
2
V r 2h
3 r
Zona sferica e segmento sferico a due basi
h h2
V= r12 r22 ,
2 3
A = 2rh
Al 2 h r1 r2
At 2 r1 r2 h r1 r2 r1
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Obelisco
Le superfici laterali sono trapezi, le superfici superiore e inferiore sono rettangoli non simili.
h d
V 2a c b 2c a d
6 c
h
Cuneo a
Superficie di base rettangolare, le superfici laterali sono triangoli e c
trapezi isosceli.
h
bh
V 2a c
6 b
a
Toro
V 2 2 r22 r1 r1
r2
At 4 2 r1r2
Ab
31