Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
11 aprile 2017
casa editrice madrina #racconti
i concorrenti
Marzia Casilli
Marco Colabraro
Claudia De Angelis
Veronica Flora
Carla Fronteddu
Jacopo Galliani
Piero Rosso
Veronica Tosetti
3
Marzia Casilli Scarpe
Mi sono fatto scivolare la bottiglia fredda sulla fronte sudata Salvatore, ha detto Michele, il figlio di Vincenzo, non ci pensa-
e poi glielho data. re, quindici lire. Non per te.
Ne vuoi un sorso?, ha detto. Mi sono ficcato la mano in tasca e ho stretto i soldi. Io il film
No pap. me lo volevo vedere e le scarpe non me le volevo cambiare.
Dai dieci anni in poi la birra va bevuta. Fa sangue. Ha bevuto Io ci andavo pazzo per i miei vecchi sandali. Tutti aperti di lato.
un sorso lunghissimo, con la testa appoggiata al sedile del divano. Io ci andavo pazzo per quelle spaccature. Mi ricordo il giorno in
Senti Salvatore, non mi va di uscire mo. Fa troppo caldo, ha cui mi sono accorto che si erano sfasciati: pioveva a secchiate e le
detto asciugandosi la fronte con la mano. Vacci tu, tanto Vincenzo strade si erano tutte allagate e dentro le mie scarpe rotte aveva co-
lo sa quali ti deve dare. Si cacciato seimila lire e me le ha messe minciato ad entrarci lacqua. Mi piaceva il rumore, quello sciac-
in mano. Ha tossito di nuovo pi forte. quettio, i calzini bagnati. Mi sembrava di stare in mare. Tutte le
Mi raccomando a pap, vengono seimila giuste giuste, non ti volte che pioveva, anche se non dovevo andare da nessuna parte,
fare fregare da quello, ch un commerciante. Va bene? io uscivo solo per camminare.
S pap. Ora dovevo riuscire a convincere mio padre che quelle quin-
Mena, sbrigati. dici lire me le avevano fottute.
Mi sono ficcato i soldi in fondo alla tasca.
Ho aperto la zanzariera, un piede fuori e un piede dentro.
Pap?, lho chiamato. Mio padre morto la mattina in cui sono andato al cinematogra-
Che c? fo a guardare un film di Lubitsch.
Ma per forza me le devo comprare? Io lho trovato come addormentato sul divano, coi piedi sul
Salvatore, non mi fare incazzare, ha gridato tossendo. Ch se tavolino del salotto davanti alla televisione spenta. Ch a quellora
mi alzo, come ti ho fatto cos ti distruggo. Vatti a prendere queste di programmi non ce nerano pi.
minchia di scarpe e falla finita. Ai piedi teneva i sandali color cammello, con le fibbie disfatte
Va bene, vado, ho detto. e la pelle sfilacciata.
E chiudi la zanzariera. Non mi fare incazzare. Glielho tolti subito.
Sono uscito lasciandola aperta.
Ho tagliato per il campo di girasoli che sta di fianco al mare.
tutto in pendenza, e verso la fine, sul dirupo, ci stanno i fichi
dIndia. Sono talmente scoscesi che sembra si stanno buttando di
sotto. Fichi dIndia suicidi sono. Io mi diverto a correre ogni volta
verso di loro e gridargli: Non vi buttate per carit, statevi fermi l.
Quando sono arrivato in mezzo alla piazza cerano le poltro-
ne di legno del cinematografo, ce nerano almeno cinquanta. E
cera pure lo schermo grande.
Mi sono girato a guardare la vetrina di Vincenzo, quelle scarpe
bruttissime tutte uguali: marroni a punta con la fibbia dargento.
Poi mi sono girato di nuovo a guardare lo schermo grande e le
signore con i vestiti lunghi a fiori che si sedevano con i ventagli
in mano.
4 5
Marie la grassa
6 7
Marco Colabraro Marie la grassa
fulvi fin lungo le spalle; un ragazzino allegro e devoto alla madre Sei il mio ometto coraggioso.
che dimostrava nel fisico pi della sua et e per questo era desi- Cos Marie si allontan col suo passo pieno di grazia.
derato da tutte le giovani di Marraca ma restio a ogni genere di
contatto. Il figliolo santo di una madre santa.
Una lunga fila di puntini neri, simili a formiche, scendeva dalla
montagna.
Sono ancora sulle montagne. Marie annu. Il suono di chitarre e flauti raggiunse Marraca.
Cosa sta succedendo, mamma? Zeno strinse a s, per farsi forza, la caraffa dacciaio.
Quello che avevo previsto, Zeno. I puntini neri, avvicinandosi, assunsero le forme di ragazzi
Ballavano alla luce dei fuochi questa notte, mi hanno sve- festanti che facevano roteare palline e clavette.
gliato i loro canti e io provavo a parlarti e tu te ne rimanevi se- Un orso camminava su due zampe.
duta con gli occhi aperti e mi guardavi e io ti parlavo e tu non Sei polli addobbati alla meglio con piume di pavone venivano
rispondevi. condotti al guinzaglio.
Marie guard negli occhi suo figlio. Erano seduti allombra di Zeno guardava la sfilata passare, i ragazzi buttavano gli occhi
una palma. di strada in strada cercando lattenzione del genere femminile.
tornato tuo padre, Zeno. Ma le vie erano deserte e sparuti capannelli guardavano il cir-
O sono il figlio dellorso, mamma. co dallalto.
No, Zeno. Tu sei figlio delluomo che danza tra i fuochi. Que- Venite, giovinette, offrite a noi il battito delle vostre mani e
sta notte tuo padre tornato e gli animali tutti, suoi simili, sono una moneta sonante cantarono i ragazzi quando una volta rag-
con lui, e non sono i soli, le voci che hai sentito sono le voci dei giunta la piazza la lunga fila si sciolse.
tuoi fratelli. venuto per te. Zeno allora si alz in piedi, serio in volto e cercando di fare il
Non ho fratelli io, mamma. possibile per sembrare pi alto e adulto di quanto gi fosse.
Scenderanno in paese quando il sole comincer a calare, sar Poi venne il fuoco e dietro al fuoco un uomo. Ecco Noel! lo
il fuoco ad annunciarli. Tuo padre mi ha sedotto cos, col fuoco. annunciarono i suoi.
abile: sa spegnerlo tra le labbra, soffiarlo come un drago, lan- Zeno vide per la prima volta suo padre: un uomo muscoloso,
ciarlo nellaria e poi riprenderlo. Vuole che tu segua il carroz- capelli fino alle spalle, occhi dazzurro lucente. Indossava panta-
zone del suo circo, vuole riprendersi quello che suo. Ma tu sei loni larghi color crema che si stringevano sulle caviglie, la barba
mio. Ora ti lascer solo e andr per le vie, dir a tutti quanti di era incolta e il bianco intervallava il nero dominante del pelo, il
non temere e chiudere in casa soltanto le figlie femmine. Verran- suo torso era nudo, le mani grandi. Sput fuoco dalla bocca pi
no gli animali, tu non ti farai stupire. Verranno i tuoi fratelli, ti volte prendendolo dalle punte incandescenti delle bacchette che
chiederanno di seguirli, ma tu non andrai. Verr il fuoco e allora teneva tra le dita. Poi le spense una dopo laltra. Si fece serio,
sar il momento. Io ti aspetter a casa. Quando te lo chieder guard Zeno, e gli disse: Cerco Marie.
dirai che tua madre morta. Vorr vedere la mia tomba e allora A Zeno manc laria, fece fatica a resistere agli occhi dello
lo condurrai da me. straniero, respir forte, rispose: Marie morta.
Ho paura, mamma.
Vieni qui.
Marie lo abbracci forte e lui si sent accolto dalla carne ab- Le previsioni della santa si avverarono. Luomo domand della
bondante, cominci a piangere. sua tomba.
8 9
Marco Colabraro
10 11
Claudia De Angelis Ammoniaca
Non che non ha un nome, ma in ufficio lo conoscono solo come gli ultimi respiri e con la testa che gli gira non riesce a capire se la
Rotolo. I tecnici dicono vabb, ci prendiamo tre pratiche in pi puzza di piscio viene da terra o dal soffitto o da Luca o da lui. E
se voi vi prendete Rotolo. La segretaria dice Rotolo, Natalino poi torna laria, tutta insieme e fa pi male di quando non cera, e
del marketing va in pensione, ci lasci cinque euro per il regalo?. Rotolo si asciuga gli occhi e le risate di Luca non riescono a umi-
E lamministratore delegato dice ottimo lavoro, signor Rotolo liarlo quanto lo sguardo impietosito di quella di italiano.
ed un equivoco che va avanti da troppo tempo per poter essere
corretto. Succede cos quando, nel posto dove lavori, hanno dato
un ufficio a Luca Della Terza C. Lurina fa: vescica, uretra posteriore, uretra pendula, e poi gi per
Rotolo non ci vuole pensare. nella quiete della cucina di il collo di una bottiglia. Rotolo fa: casa, autobus, atrio, ascensore,
casa sua, nella penombra grigioverde di una lampadina agli ulti- corridoio, scrivania, corridoio e poi su verso lufficio di Luca.
mi giorni di vita, e non ci vuole pensare. Ma sui fornelli la pen- lo stesso percorso e forse al piscio andata meglio. Rotolo ab-
tola sobbolle, e il piscio espande il suo odore come un cazzotto, braccia due scatoloni di pratiche e non sa come bussare. Luca
ed il primo giorno di prima media. Alla terza ora, il panico di guarda il computer e sorride. Rotolo d dei colpetti sul vetro con
una classe nuova in una scuola nuova in un quartiere nuovo ha la fronte e poi spinge con la spalla.
finalmente deciso di riscuotere il proprio debito. Timida timida, Nellufficio di Luca riunita tutta la squadra dei bravi, ora c
la mano paffuta di Rotolo, che non ancora Rotolo, si solleva anche Rotolo, e dice piano piano: C tutto. Poi apre gli sca-
per aria. Quella di italiano lo guarda. Sorride incoraggiante ma toloni e tira fuori le cartelline, i dossier, le proiezioni di rendita.
Rotolo ha il terrore di chiamarla mamma successo unora fa Questo cos? chiede una di quelli bravi, e Rotolo le spiega
a Mammone, tre banchi dietro e quindi non parla. Vai pure tutto, ma la sua testa da unaltra parte: un po in prima media,
dice quella di italiano, con un briciolo di tenerezza che, vivisezio- ancora a terra in bagno; e un po chiusa nel terzo cassetto della
nato molti anni pi tardi, porter Rotolo allovvia conclusione scrivania insieme a una bottiglia di plastica che ci ha messo cin-
che quella di italiano stata lunica donna che labbia mai amato. que mesi a preparare. Una bottiglia di plastica a cui pensava da
Il piccolo Rotolo va in bagno. ventanni. Un concentrato denso, giallo stinto.
La questione con il primo giorno di scuola che non la sen- Rotolo rovescia il caff sulla moquette dellufficio di Luca Del-
tono solo i bambini, lansia. uno stato danimo che impregna la Terza C. il solito Rotolo, quelli bravi neanche lo prendono
i muri degli edifici e gli inchiostri delle penne e le pagine imma- pi per il culo, hanno finito gli insulti parecchi incidenti fa. Ro-
colate dei registri di classe. tutto pulito ed tutto in ordine, tolo striscia fuori dalla stanza con gli occhi incollati per terra. Fa:
ci sono i gessetti e le spillatrici e la carta igienica e i fogli per la corridoio, scrivania, cassetto. Fa: corridoio, corridoio, corridoio,
fotocopiatrice. E soprattutto, in bagno c Luca Della Terza C, sgabuzzino. Il carrello delle pulizie non nemmeno tenuto sot-
che al suo ultimo primo giorno di scuola media deve mettere in tochiave. Versa ventanni di odio e di pianti nella bocca blu elet-
chiaro chi che comanda. La testa nel water e tirare lo sciacquo- trico del flacone di candeggina, e il flacone di candeggina si beve
ne sarebbe, di norma, nello stile di Luca e dei suoi accoliti; ma tutto. Rotolo chiude il tappo velocissimo, non nemmeno un
Rotolo ha le spalle troppo ciccione e il collo troppo corto e non filo imbranato. un gesto piccolo e semplice che ha provato per
sfiora lacqua neanche con la punta del naso. Collo troppo corto giorni.
e mento troppo flaccido, ma Luca Della Terza C testardo e in- La macchia di caff sulla moquette si raggrumata in un con-
cazzato e con le mani riesce a toccare qualcosa che pulsa. tinente rossobruno. Risolvo dice Rotolo, e suda e trema, stap-
Strangolato con un rotolo intero di carta igienica, Rotolo a pa il flacone e, prima che quelli bravi lo possano fermare, versa e
terra e per la prima volta si sente piccolo come un topolino e con continua a versare finch tutto vuoto. La cosa pi difficile non
12 13
Claudia De Angelis
14 15
Veronica Flora La visita
di brochure universitarie, fogli discrizione. Lucille sta decidendo esistito, che non ha preso forma, colore, sapore e che rimasto
dove proseguire la sua vita. Tira i piedi sulla sedia. Stringendo le con la bocca spalancata e muta come il tuo portacenere pieno di
gambe al petto, si volta verso la sagoma rossa e piccola di San Pie- piet. Di che mi occupo? Cosa faccio per vivere? Dov la casa?
tro poi, rapida, sposta lo sguardo a ricercare lo scheletro magico Chi la donna? Chi luomo? Quando sono nato? Quando sono
del Gazometro. Burton capisce e senza degnarmi di uno sguardo, morto? Chi ero? Chi non sono stato? Cosa mi piace mangiare?
con un balzo, ci lascia. Londra, forse Amsterdam. Una sua inse- Transazioni internazionali. E tu, non hai studiato che letteratu-
gnante le ha detto che l c una buona scuola di fotografia. C ra, chrie. Hai letto un milione di libri di arte, di poesia, di storia,
da crederci. A Lucille piace lobiettivo della macchina, guardare di musica. Visitato un miliardo di musei. Hai una amica con gli
dentro, muovere il diaframma, raggiungere lequilibrio perfetto, occhiali e troppa ansia che ti aspetta alla fermata della metropo-
cercare esattamente al centro del nulla e aspettare che qualcosa litana. Con lei, tu ridi. Ridi tanto che gli occhi ti si illuminano e
prenda vita. Le piacciono gli inizi delle cose. Dalle foto appe- la bocca si apre e chiude. Apre e chiude. Questo a me basta. Basta
se in camera, si direbbe un certo senso dello spazio. Mi pare di per sapere che sarai pi felice di me. Anche se dentro questa sca-
sentirci dentro il nitore, luce di casa. Lucille ha vissuto a Algeri tola per topi, letto di piume e mobili doro, ora ti accartocci come
solo per brevissimo tempo, da piccola. Ricorda, s, ricorda forse i una foglia dacanto e muori un poco, ogni notte. Verso le tre o le
giochi sulla spiaggia. I suoni lontani della moschea per lei erano quattro, pensando a qualcuno. A tua madre. Ma passer, Lucille.
la nenia che conduceva al sonno. Ma era piccolissima allora, e la Rester qualche cicatrice sul braccio, il coltellino affianco al letto
scienza della luce lavr studiata durante qualche corso, seduta lho gi preso io, mentre eri in bagno e Burton, leccandosi i baffi,
nel buio di unaula. mi pareva daccordo. Versi un altro bicchiere di vino, il terzo,
E tu? Che fai Jilani? e non devi aver mangiato. Ho fame ma non voglio chiederti di
Hai ventanni Lucille, vorresti provare a nascondere la curio- andare a cena. Sarebbe bellissimo, lo so, vederti infrangere con
sit che ti suscita questo vecchio stanco, lontano dai crani veloci titanico sforzo la dieta che stai seguendo, solo per darmi un pia-
e lisci e dal cavallo largo dei pantaloni a cui sei abituata? Credi cere immenso. Ma non sarebbe una buona idea. Domani parto.
di poter fermare i dialoghi del tuo corpo verso un uomo che rac- Ti dico cos. Molto presto. Alle sette ho laereo e non so quando
conta qualcosa che non riesci a capire, lodore di un tempo che torner di nuovo a Roma. Accompagnandomi alla porta ti sento
non ha niente a che vedere con questi appartamenti di cartone, scivolare sul pavimento, veloce, dentro la mia schiena.
questi edifici di cemento, queste strade di asfalto che si divin- Allora, ciao pa.
colano in mille rivoli per la citt, che non te laspetti ma cos Ciao amore.
scura dallalto, la notte. Cosa vuoi sapere Lucille? Cosa ho fatto Ti fermi in cucina, la luce del pomeriggio mi ferisce gli occhi
in questi anni, in questi troppi anni? Non credo che ti servirebbe, come una lama. Ora ti rivedo che mi incarti pane arabo e arance
ma visto che vuoi qualcosa in pasto questa sera e io sono venuto di supermercato. Non tieni molto in casa, per non esserne tenta-
qui solo per guardarti, ti dir che ho viaggiato. Ti dir che ho ta. Arriviamo alla porta e mi metti in braccio il pacchetto per il
viaggiato in lungo e in largo per tutto il mondo, perdendomi in viaggio, come fosse un bambino. Ho paura adesso. Lucille, mi fai
posti che tu puoi solo credere di immaginare. Luoghi con poco davvero paura.
dellessere umano, equivoci della terra, deserti e camere con vista, Allora, ciao Jilani.
nidi di rondine e piscine illuminate, latrine e sessi di pietra, porti, Ciao Lucille.
porti, aeroporti, che nemmeno diecimila vite saprebbero ricor-
dare. Inshallah, tu questo non vedrai. Per me un minuscolo
sollievo. Perch so che tu hai gi avuto ci che non cera, che non
16 17
#instagood
18 19
Carla Fronteddu #instagood
Non sopportava pi il terrorismo psicologico che Stefania river- Pu darsi, ma sono contenta di non dover andare dallaltra
sava sulla tavola ogni volta che si trovavano a condividere un parte del mondo per avere il controllo sulla mia vita concluse
pasto. pacatamente Elena.
Pensi che sia pazza? chiese brusca Stefania, notevolmente Mi sembra una bella cretinata per spillare soldi a chi ha pa-
su di giri a dispetto della dieta #coffefree. Sto solo cercando di recchio tempo da perdere disse Stefania.
non far diventare orfano Leone. Allora, sono pazza o amore A te basta lo yoga? chiese Carolina rivolta ad Elena, igno-
questo? Eh?? rando ostentatamente il suo commento.
Di ragazze, intervenne Elena non c bisogno di agitarsi. Quello mi ha cambiato la vita, certo. Mi ha offerto una pro-
Cerchiamo piuttosto di essere grate per questa bella giornata, per spettiva completamente nuova.
il sole, per il cibo, per lamicizia, ok?. Fatta di un sacco di massaggi ultimamente! sorrise Olimpia.
Om fece Olimpia. Oh, ma voi dovreste conoscere Alessandra! molto di pi di
Ieri ho conosciuto un tipo, cambi argomento Carolina una massaggiatrice, come spiegarvi ti rimette al mondo.
avete mai sentito parlare di rivoluzione solare mirata?. Dovete provarla! si anim Elena.
No, nessuna ne aveva sentito parlare. E cosha di tanto speciale? chiese Stefania.
Beh, praticamente continu lei il giorno del compleanno difficile da dire, ma come se ti vedesse dentro e capisse
si chiude un ciclo solare e ne comincia uno nuovo e la mappa tutto di te. A volte neanche ti tocca, ti abbraccia soltanto e tu
astrale di quel giorno condiziona il resto dellanno. trovi la pace.
La carta natale, certo, disse Olimpia una volta me la sono E quanto ti costa questabbraccio? insistette Stefania.
fatta fare. Senti Stefania, sbott inaspettatamente Elena sei libera di
Per la nascita! Ma ogni anno il tuo anniversario cade sotto non condividere, ma non c bisogno di liquidare una mia espe-
un cielo diverso, che non detto sia un buon cielo per te. Con la rienza di vita con tanta spocchiosa sufficienza.
rivoluzione mirata, praticamente, puoi decidere sotto quale cielo Ohh! Tranquilla, figuriamoci se voglio sminuire le vostre
iniziare il tuo nuovo ciclo. scoperte esistenziali.
Cio il nostro oroscopo cambia a seconda di dove trascor- Hai voglia di fare la stronza stamattina? chiese Carolina.
riamo il compleanno? chiese incuriosita Olimpia. Che vorresti dire?
Esatto! fece Carolina. Che vi ascolto e mi domando cosa ci faccio io qui. Mi sem-
E il tipo che hai conosciuto che centra? sbuff Stefania. brate delle ragazzine che cercano disperatamente di trovare un
Lanno scorso rispose Carolina rivolgendosi solo alle altre senso alla vita.
ha trascorso il suo compleanno a Tucumn e dice che gli cam- Stefy, io mi fermerei qui, ch a parlare di senso della vita ri-
biata la vita. Quando tornato in Italia, si licenziato, ha aperto schi di cadere male comment placida Olimpia sbloccando il
un negozio di fumetti ed andato a vivere da solo. Aveva vissuto cellulare.
fino a quarantanni a casa dei suoi!. Perch? Quale senso mancherebbe alla mia vita? Fammi ca-
Mah, i cambiamenti ragazze avvengono qui e qui, non nelle pire! Olimpia fece finta di non sentire.
stelle disse Elena indicando prima il cuore e poi la testa. No, infatti. Il tuo problema semmai un ipersenso, pi passa
Beh, magari i pianeti possono essere un pretesto per metterli il tempo pi diventi ossessiva e maniacale disse Carolina.
in moto testa e cuore, no? replic Olimpia, che probabilmente Maniacale?
si stava chiedendo se valesse la pena tentare con la rivoluzione S, esaurita che non sei altro. Che non bevi un cappuccino da
mirata. tre anni e sei convinta di combattere il cancro in questo modo!
20 21
Carla Fronteddu
15,30
La portafinestra si affaccia sul cortile. Al di l del cortile, ci sono
i box dei condomini vicini. Proseguendo oltre, iniziano gli ap-
partamenti dei condomini vicini. Questi si alzano fino al quinto
piano. Io vivo al secondo piano. Dalla mia postazione sul divano
22 23
Jacopo Galliani Rotazione terrestre
posso vedere solamente la facciata del condominio di via Bian- delle minuscole forme bianche, color muro. Le forme potreb-
cardi, quello alla mia destra. Muro arancione, balconi arancioni. bero apparire come delle feritoie orizzontali. Sebbene non siano
Larancione che spunta dallo spiraglio della portafinestra aperta tutte uguali, si assomigliano molto tra loro. Sembrano fatte tutte
vivido, mattone pulsante. Larancione che filtra dalle tende con lo stesso stampino, ma in periodi differenti. Alcune sono pi
pi pacato. Oltre al muro, intravedo il cielo. Mi rendo conto che storte, segnate dallet o dalla luna storta o dalla semplice distra-
il colore del cielo, in questa stagione dellanno, in questo orario, zione. Altre sono perfette, sforzi ripagati, soddisfazioni pure, col-
e soprattutto con queste condizioni climatiche, particolar- pi di fortuna. Questa sedia di vimini stato un ottimo acquisto.
mente azzurro. Mi sembra un azzurro molto puro, molto ripo-
sante. Peccato, mi dico. Stando sdraiati sul divano come sono ora,
la posizione della portafinestra mi permette di vederne solo uno 17,00
spicchio. Per lesattezza, il cielo spunta solo nellangolo in alto a Penso. incredibile come eventi enormi e inconcepibili come
sinistra del vetro. Occupa un dodicesimo dellarea della portafi- la rotazione terrestre si possano ripercuotere su inezie di tutti i
nestra, secondo i miei calcoli. giorni come le fasi dellilluminazione di una stanza. mezzora
che osservo la lingua e ora ne sono sicuro. Dopo essersi stancata
della sedia, passata al tavolo, alla televisione, al muro dietro
16,10 la credenza. Poi, mentre si alzava verso il soffitto, ha iniziato a
La luce spunta in mezzo ai miei pensieri. Era nellaria, le grada- farsi pi sottile. Ora manca pochissimo. Lorologio allingresso
zioni di colore stavano diventando sempre pi intense. E adesso scandisce i secondi ad alta voce, e ad ogni rintocco la lingua si
il mio pavimento illuminato da una lingua gialla che si srotola assottiglia e si alza. Si assottiglia e si alza. Si assottiglia e si alza.
partendo dalla portafinestra. La punta della lingua ha una forma ormai un filo di luce, cinque centrimentri. Quattro. Si restringe,
geometrica, la sua base segnata dalla cicatrice di un comigno- tre centimetri.
lo. Sopra alla lingua, per aria, c del movimento, c della vita. Suona il telefono.
Migliaia, milioni di pulviscoli illuminati si muovono piano, di-
sordinati ma compatti, per niente minacciosi. Cosa possono sem-
brare? Un esercito di indisciplinati ma mansueti moscerini? La 17,01
Via lattea mossa al rallentatore da una mano divina? Prendo un Rispondo.
respiro profondissimo e soffio forte verso la portafinestra: leser- Sono iniziate le prime doglie.
cito rompe le righe, le stelle schizzano qua e l. Amo lordine, ma Mi infilo le scarpe e corro fuori.
il caos pi divertente.
16,25
La lingua di luce arrivata alla sedia. Inizia ad assaggiarne una
gamba e la sedia si accende piano piano. Sono distratto da un
prurito dietro al collo, con una mano mi gratto, torno a guardare
di fronte a me. La lingua continua a guadagnare centimetri del-
la sedia, disegnandone via via la figura sul muro. La figura che
si va componendo nera, ma al suo interno si possono vedere
24 25
A San Genziano
26 27
Piero Rosso
28 29
Veronica Tosetti La nuotatrice
Il giudice di gara richiam le ragazze perch si disponessero sui a velocit accelerata. Alla terza virata intu che non avrebbe fatto
loro blocchi, quello di Lucia era il numero sette. Era un numero in tempo a chiedere a Stefano di mettersi insieme perch la sua
dispari, perci Lucia lo accolse come un segno positivo. Sfior amica Paola lavrebbe preceduta e quei due si sarebbero iscritti
velocemente gli spigoli alle estremit del riquadro. Nessuno not insieme al liceo scientifico, mentre lei rimaneva senza amica n
questo gesto, come sempre, e da quel momento in poi Lucia smi- fidanzato, a scegliere tra una strada di rinunce al classico o una,
se di pensare. pi accomodante, al linguistico. A quale costo fare quella scelta?
Un approdo, ma al tempo stesso un tormento, ch tanto sarebbe
stata la prima di tante altre difficili strade da imboccare. Dopo
Il fischio preliminare precedette la disposizione del corpo, accuc- altri cinque anni, lavrebbe aspettata la scelta tra luniversit e il
ciato: una curva sinusoidale da cui emergevano le vertebre come lavoro, e se prima di allora il nuoto non ci sarebbe nemmeno pi
piccoli ciottoli che discendevano il sentiero della colonna, fino al stato? Decise allora di scattare aumentando la velocit, il colpo di
restringimento della nuca, dove ciuffi di capelli biondi fuoriusci- reni di met gara, linizio delle scuole superiori. In fondo il per-
vano dalla cuffia blu. Li aveva tagliati, senza appello, poche setti- corso gi definito da qualcuno, quello che conta impostare il
mane prima. Niente boccoli, niente trecce. Ora la cuffia copriva ritmo e la velocit. E cercare di non rallentare.
perfettamente il cranio, permettendo allelastico degli occhialini In mezzo a quei compagni indifferenti, ognuno con la testa sul
di attraversarla senza intralci. Secondo fischio, partenza, via. foglio durante le versioni e i compiti in classe, la sua mente anda-
La spinta di quei muscoli con unampiezza mai vista, fin dove va alla vasca, al tepore che lavvolgeva anche quando lacqua delle
avvenne limmersione, sempre attesa, ma mai gradita. La spinta sette di mattina non si era ancora del tutto riscaldata. Il piacere di
di un braccio di seguito allaltro, le gambe che si alternavano fino essere la prima a fendere lacqua intonsa, producendo meno schiz-
alla prima virata, regolare, e stava gi partendo la seconda vasca. zi possibili. Nelle versioni non era mai la prima, era gi tanto se
Il suo corpo cominci a raccontare e Lucia assecond ogni mo- superava la sufficienza, cercando di applicare allo studio lo stesso
vimento, senza possibilit di dirigerli da sola. metodo che aveva in acqua: trovare il lato piacevole della faccenda,
Da met della seconda vasca linizio dei guai, della pena chia- ripetere e ripetere, impuntarsi. Un metodo che faticava a funzio-
mata fertilit, per cui di l a poco sarebbe stata ammessa al club nare. Il nuoto la teneva lontana da quei posti, ma la scuola conti-
delle donne. Le insensatezze a cui si sarebbe dovuta sottoporre per nuava a pesarle addosso con quel carico di aspettative sbagliate.
compiere il rituale di passaggio. Non solo il dolore fisico, ma an- Le avversarie la superavano, sentiva laria bruciarle i polmoni e le
che labbandono del corpo per come laveva conosciuto fino a quel gambe irrigidirsi per gli imminenti crampi che le impedivano di
momento. Niente sarebbe stato pi come prima, ma tutto lavreb- mantenere il ritmo. Non le importava nulla di perdere un anno
be condannata a ricercarlo per sempre. Un corpo che non mostra scolastico, si chiedeva quanto le importasse di accelerare per rima-
seno, pancia o sedere abbondante, che rimane contenuto nei suoi nere al passo degli altri. Le importava? O era solo finzione?
abiti fascianti taglia quaranta. La pelle, un tempo terreno di stupore Provava rabbia per qualsiasi cosa, per gli sforzi vani, per le eti-
e tenerezza, si sarebbe ricoperta di peluria scura e piccole pustole chette, per lincomprensione. Il nuoto era uno sport splendido,
rossastre, da ricoprire sotto uno strato di pigmenti colorati. Avreb- ma la condanna era leterna solitudine dellagonista, anzi peggio,
be visto il suo involucro cambiare e avrebbe investito su di esso la del pesce nellacquario che tentando di arrivare lontano non fa
maggior parte dei suoi pensieri e degli sforzi, combattuta tra la che perdere energie in uno spazio minuscolo. Se avesse potuto
nostalgia e il desiderio di crescere, il pi velocemente possibile. fare un salto in mare, dove sarebbe andata? Hawaii o Australia.
Ogni bracciata le suggeriva quello che sarebbe accaduto suc- Se si fosse fermata non le avrebbe mai raggiunte, anche se si trat-
cessivamente, come se con ogni movimento il suo corpo vivesse tava di un continuo girare intorno al niente.
30 31
Veronica Tosetti
marco colabraro
nato a Bollate, cinquantamila abitanti, provincia di Milano. Tren-
taquattro anni, appassionato di vino e fotografia, ha vissuto a
Parigi e una primavera romana. Tra i suoi svariati lavori, ha fat-
to anche il libraio. Non si mai sentito a casa in nessun luogo, per
questo ha cominciato a scrivere.
claudia de angelis
nata a Caserta allalba degli anni Novanta, e ha cominciato a
scrivere perch era pi pratico che parlare. Da tre anni vive a
Roma, dove fa la sceneggiatrice e guarda un sacco di basket.
veronica flora
Nasce a Roma l8 marzo, come lo zio Attilio. Interpretare Rambaldo
32 33
nella recita scolastica in seconda media determina il suo destino. Holden. Lavora nel marketing e nella comunicazione, scrive di
A quattordici anni, a Parigi, scopre il piacere per il cinema in lin- libri per Il Libraio e di donne e femminismo per soft revolu-
gua originale e comincia a provare quel gusto perverso per le cose tion, infine prova a fare radio creando progetti narrativi radio-
dei festival che laccompagna ancora oggi. Saputa la storia del rac- fonici. Crede nellidea che le belle storie possano essere non solo
conto, Alessandro alzando gli occhi dalle divisioni con il resto lette, ma anche raccontate.
non ha potuto che controbattere ma dove hai trovato il tempo?.
carla fronteddu
cresciuta a Montepulciano ma ha scelto di vivere a Firenze.
Figlia e nipote di insegnanti, ha giurato e spergiurato che mai
avrebbe fatto lo stesso lavoro, perci, dopo il dottorato in Filoso-
fia, stata assunta come docente in un programma per studenti
americani. Appassionata lettrice, come tutti i membri della cate-
goria ha sviluppato un certo feticismo per loggetto libro, ma
riuscita a sublimare elegantemente questa perversione diventan-
do volontaria della Libreria delle donne di Firenze.
jacopo galliani
Nato a Milano ventisette anni fa, ha passato gran parte dellin-
fanzia diviso tra partite di pallone e interminabili letture. Poi, la
beata ignoranza adolescenziale lha distolto a poco a poco dalla
carta stampata. Verso i ventanni, il ritorno dellamore. Alle soglie
dei venticinque, finalmente il coraggio di battere qualche parola.
Oggi, la prima partecipazione a un concorso.
piero rosso
nato a Trieste nel 1988. Negli ultimi anni ha vissuto in Francia e
in Inghilterra. Al momento lavora alla trascrizione di un diario di
guerra e fa lo speaker radiofonico. Scrive a penna sui libri e sa che
per questo finir allinferno.
veronica tosetti
Veronica nata e cresciuta a Desio, comune della Brianza. Ha
studiato Lingue a Milano e Scrittura creativa a Torino, alla Scuola
34 35