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Paul Richard Blum

LA VERA STORIA DELL'AMOR PLATONICO

te delle aspettative che con ogni probabilit non riuscir a soddisfa

La vera
storia
platonico:
questo
' re, dal
momentodell'amor
che bisogner dire
la verit, che breve,
rac titolo suscita certamen
contare una storia lunga - se non sbaglio - quanto la vita umana. La verit
questa:
L'amore il godere di certi oggetti tramite i cinque sensi [...] con l'aiuto del
la mente in compagnia dell'anima. Fa parte di questo il contatto fra l'organo
del senso e il suo oggetto; e la coscienza del piacere che ne viene quel che si
chiama amore.1

Credo che non ci sia molto di pi da dire sul vero amore. La definizione
sopra ricordata tratta da un testo indiano, gli Aforismi sull'amore, meglio
noto come Kama Sutra. I trattati sull'amore sono numerosissimi e tutti

parlano - in un certo senso - di questo miracolo del godimento tramite


i cinque sensi con l'aiuto della mente in compagnia dell'anima e soprat
tutto della coscienza del piacere, che trasforma i piaceri fisiologici nel
sentimento di amore. Spesso ne parlano in un modo tale che il vero amore
sembra possa far a meno del contatto materiale, cio che l'amore - nel
senso pi elevato - sia una coscienza indipendente da effetti corporali, ed
questo che comunemente si chiama amor platonico.
Da queste osservazioni introduttive derivano le tesi che intendo presen
tare: . L'amore una storia; 2. L'amore una conoscenza divina, cio ve
rit; 3. L'amore corporale insieme realt e simbolo della verit. Per dimo
strare queste tesi prender spunto dal trattato di Marsilio Ficino Sopra lo
amore, over Convito di Platone, scritto negli anni Sessanta del '400 a Firenze.
1. L'amore una storia

Non mi sembra un caso che tanti racconti e romanzi trattino dell'amo

ci non solo perch la ricerca dell'amante una delle attivit pi diffuse f

uomini e donne. Marsilio Ficino inizia il suo libro sull'amore con que

. Vatsyana's Kama Sutra. A complete and unexpurgated version [...], translate


Sir R. Burton and F. F. Arbuthnot, London, Champion, 1963, p. 3 sgg. : Kama

enjoyment of appropriate objects by the five senses of hearing, feeling, seeing, tas

and smelling, assisted by the mind together with the soul. The ingrdient in t
a peculiar contact between the organ of sense and its object, and the consciousn
of pleasure which arises from that contact is called Kama. Pi avanti (p. 4)

confermato : The non-application of proper means, which we see in the brute cra
is caused [...] by their intercourse not being preceded by thought of any kind.

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68 PAUL RICHARD BLUM

osservazione, un po' ironica: Soglio


mente e spesso fanno dopo lungo us
tano, tanto farle meglio. Questa rego
Sembra che nell'amore - a differen
frequenza della prassi non migliori l
tecnica, ma qualcosa di misterioso c
nuovo. Per questo, al di l dei fatti e
to simile alla struttura della storia c
benissimo a chiunque intenda raccon
to, dall'Odissea al romanzo poliziesco
sovrapponendo narrativa, storia e r
mostrare il punto di contatto fra di
e avvenimenti, siano essi fittizi r
10 pi verbale - di cose alle quali si f
L'arco nella mano di Ulisse la pipa

racconto che non hanno senso se non sono ordinati nel modo in cui se ne

parla. Perch - come dir un secolo pi tardi di Ficino Francesco Patrizi,


filosofo platonico anche lui - lo storico nella istoria, cos ordina le faccen
de, che ne faccia una composizione, ch'egli ha una favola formata, si ben
come il poeta, il quale nel suo raccontare ordina la storia in guisa, che di
vera che ella , per mala composizione e tessitura, falsa non appaia.3
Ora, parlando di fatti e di ordine, stiamo gi parlando di struttura. E
struttura , in termini pi generali, l'insieme di cose differenti e distanti. La

struttura non dovrebbe essere altro che le cose cos come sono, ma le cose

sono cos perch hanno un collegamento implicito, delle relazioni interne,


le quali, essendo interne, rimangono nascoste se non vengono evidenziate.
11 processo che porta alla luce quello che in realt nascosto e nondimeno
vero (come dice Patrizi) l'opera del narratore-storico. Tuttavia, la Storia
con la S maiuscola non esiste, ma si danno solo storie, racconti e interpre
tazioni; stata questa la conquista dello storicismo e dei suoi critici fino
ad oggi. Il paradosso consiste nel fatto che la narrativa tratta di azioni che
realizzano pensieri, desideri e sentimenti di esseri umani. Quindi, le inter
pretazioni offerte dallo storico dallo scrittore riguardano, in realt, non
oggetti materiali (che possono essere studiati dalle scienze naturali), ma
fatti spirituali psicologici. Sono queste realt spirituali a connettere l'arco
con Ulisse e la pipa con Sherlock Holmes. Ma soprattutto sono delle realt
psicologiche che stanno all'origine delle interazioni degli esseri umani.4 E,
come ho gi detto, l'amore una delle pi frequenti e interessanti di que
2. M. Ficino, El libro dell'amore, a cura di S. Niccoli, Firenze, Olschki, 1987, p. 3 (Proe

mio).
3. F. Patrizi, Della poetica la deca disputata, Ferrara, Baldini, 1586, 1. 8, pp. 160 sg. e
174.

4.Cfr. R. Nozick, Anarchy, State, and Utopia, New York, Basic Books, 1974, p. 168:
[...] love is an interesting instance of another relationship that is historical, in that (like

justice) it dpends upon what actually occurred.

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LA VERA STORIA DELL'AMOR PLATONICO 69

ste interazioni; serve spesso da modello per molte altre attivit d


ci che bene espresso nel detto francese, quando si ragiona sui
qualsiasi attivit, cherchez la femme.

Naturalmente non solo la passione a connettere la storia con l

neanche soltanto la distanza fra fatti e livello interpretativo, ma il f

sia nella storia sia in amore, noi avvertiamo le forze che muovon

a fare quello che fa. Quindi, sebbene abbiamo imparato da Sigmu


che l'uomo spinto da condizioni psicologiche, e sebbene sappia
sono spesso gli ormoni a motivare l'agire umano, noi le pensiam
forze oggettive, le quali attraggono respingono, malgrado la
Se si potesse risolvere la storia in interpretazioni arbitrarie e m
puramente psicologiche, essa non esisterebbe pi, perch si fran
be in determinate preferenze di qualche persona concreta (da m
dal medico, se non in manicomio) e in interpretazioni scambiev
qualsiasi altra, cio in relativismo storico. Quindi la Storia deve
almeno come un'idea trascendentale, rispetto alla quale cerchiam
un senso agli avvenimenti, allo stesso modo in cui l'autore di un
(presupponendo che i fatti siano comunque delle finzioni) raccon
storia come vera. La storia come struttura sta al di sopra dei fat
analogamente, anche l'amore deve essere qualcosa di pi della sp
procreazione, proprio perch altrimenti perderebbe il senso sq
te umano. L'amore, secondo tutti i romanzieri, i filosofi e i teol
realt: realt che ordina l'attitudine dell'uomo e le d un senso. (
tra parentesi, che sembra che nessuna lingua aborrisca il doppio
'senso', cio di percezione e di struttura astratta). L'amore omo
ne una prova in quanto, essendo prassi amorosa senza lo scopo
creazione, da un lato disprezzato, se non vietato, perch serve
mente soltanto alla soddisfazione corporale di esigenze provocate
ormoni; dall'altro noto proprio come 'amore platonico', perch
Platone nel Simposio, quanto Ficino nel suo commento fanno d
tipo di amore il modello dell'amore che va oltre le necessit anim
La struttura della narrativa, dunque, piuttosto simile a quella
ria e dell'amore. Manca per ancora un ultimo aspetto: sebbene
l'amore e la storia come realt a s stanti, e sebbene esse non esi
non realizzate in concrete azioni umane, va sottolineato che en

manifestano come 'movimenti'. La storia ha come elemento costitutivo il

tempo, l'amore invece il desiderio. La storia non mai compiuta, perch


da azioni nascono azioni; l'amore non mai soddisfatto, se soddisfatto
non pi amore. La storia nel passato, l'amore nel futuro. Ed questa la
ragione per cui l'amore corporale non viene propriamente chiamato amo
re, perch sembra invece esserne il compimento e il fine. Va notato che nel

Kama Sutra, apparentemente destinato ai piaceri fisici, l'amore non viene


definito in funzione di tali piaceri, ma come la coscienza di essi, accompa
gnata dalla mente e dall'anima (infatti, il testo tratta soprattutto della pre
parazione al compimento, cio al piacere futuro).

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7O PAUL RICHARD BLUM

2. L'amore una conoscenza divina, cio verit


A differenza del romanzo e della storia, alcuni scritti teorici sull'amore non

sono composti in forma narrativa, ma piuttosto in forma di dialogo, come


ad esempio il Simposio di Platone; significativo che Ficino, commentan
do questo testo, non faccia ricorso alla parafrasi al commento, utilizzati
per altre opere di Platone, ma preferisca fame un calco, trasformando il
convivio (di cui Socrate la figura centrale) in una celebrazione fra amici
nella Firenze del Rinascimento. Per Platone tutta la filosofia si esplica in
orazioni e dialoghi, perch convinto che il pensiero sia sempre idea at
tualmente pensata e umanamente comunicata.5 questa la ragione per
cui ha 'costruito' la figura di Socrate, attraverso la quale poteva trasmet
tere la sua filosofia, che altrimenti sarebbe stato impossibile affidare alla
parola scritta. Per Ficino, allevato nel clima umanista, la scrittura di per
s comunicazione interumana, indirizzata a persone almeno virtualmente
concrete. Per questo gran parte della sua produzione filosofica affidata
a dodici volumi di Lettere. Commentando Platone, Plotino, i neoplatonici,
Ficino era sempre cosciente di parlare a un gruppo di lettori per lo pi co
nosciuti personalmente, come si evince dalle sue prefazioni. Del resto nei
suoi commentari il filosofo rinascimentale praticamente si 'nascondeva'
dietro l'atteggiamento letterario dell'autore antico. Il Commento al Simpo
sio invece strutturato in una serie di orazioni, perch qui Ficino intende
presentare le proprie idee, per quanto sulla scia di Platone, e tali idee sul
l'amore non potevano essere offerte se non come interazione di uomini

concreti e reali.

Ora, non credo sia necessario soffermarsi troppo sul fatto che l'amore,
inteso come relazione tra esseri umani, sia fin troppo spesso mescolato
con il dolore (amore amaro) a causa di frustrazioni e insuccessi. questo
l'argomento centrale della letteratura mondiale ed un punto di partenza
anche per Ficino. Quel che interessa in questa sede sottolineare il fatto
che per Ficino l'amore consiste nel pensiero dell'altro : amare una perso
na significa pensare l'altra persona e, come vedremo pi tardi, anche con
l'anima dell'altro, tanto da poter affermare che l'amore una parte del
l'intelligenza, ed opera della razionalit. Ma la cosa non cos semplice,
e anche per Ficino l'amore una sorta di furore. Tuttavia, l'insania delle
persone innamorate non contraddice nettamente l'uso ordinato del pen
siero razionale. l'innamoramento, partendo dai sensi e dalla fantasia, a
incendiare quel furore. Per Ficino, tuttavia, questo furore non sta al di sot
to, bens al di sopra della razionalit. Perch? plausibile che le impressio
ni sensuali (ad esempio di una persona di bell'aspetto) entrino nell'anima
immediatamente, creando un'immagine la cui gradevolezza viene apprez
5- W. Wieland, Platon und die Formen des Wissens, % Aufl., Gottingen, Vandenhoeck
& Ruprecht, 1999.

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LA VERA STORIA DELL'AMOR PLATONICO 71

zata senza alcun controllo della ragione. Solo successivam


valutare se vogliamo amare quel che amiamo. Francesco P
questa esperienza con riferimento alla bellezza della natu
ci che ero solito amare; dico meglio: l'amo, ma meno; e
dico il vero: l'amo, ma con pi vergogna e tristezza.6
Quali possono essere allora i criteri della ragione nel s
viamente altri ragionamenti, altre intuizioni. Se son
razionali ci troviamo di fronte a una concorrenza; se son
che sono per loro natura estranei all'apprezzamento intu
la ragione crea una distanza fra il senso e se stessa, cos
esserle grati nel caso di sentimenti moralmente negativ
annulla, cancella la sensualit, ma soprattutto rallenta c
l'interazione fra l'oggetto apprezzato e il suo fruitore: l'i
razionalizzata. Poniamo per il caso che la ragione appro
originale: anche in questo caso essa gi tolta. Di conseg
losofia dell'amore deve concentrarsi sull'immediatezza d
sensuale per spiegare come essa sia possibile e comprend

quell'immediatezza per la quale l'amore supera la lent

morale della ragione.


Sentendo la parola 'immediatezza', pensiamo per lo pi
sguardo, il suono e l'odore, e soprattutto il tatto, come d
no direttamente nella nostra mente e, come si detto, ve
lo successivamente.7 Ma l'amore, cio questo effetto sp
percezione della persona amata, mantiene ancora un'altr
che permane malgrado il passare del tempo. L'amore re
mento, anzi lo pu persino dirigere e ordinare. E gi siam

pazzia.

Quindi, il concetto di immediatezza tanto complicato quanto quello


dell'identit (e tutti e due non dovrebbero essere complicati, visto che si
gnificano semplicit e unit). Immediatezza implica il postulato di assenza

di un medio. Procedendo logicamente, dobbiamo constatare che dove


non c' medio le due cose coincidono, magari sono identiche. Se sono

identiche, non sono differenti, allora non sono due, ma una. Lo stesso
concetto di identit crea per in s un dualismo, perch una sola cosa non
pu essere identica se non viene anteriormente e ragionando logicamente
duplicata. A=A vale soltanto dopo aver duplicato A e averlo opposto a se
stesso, giungendo alla conclusione che la duplicazione non era n ontolo
gicamente n logicamente fondata, essendo A identico ad A. Come sostie
ne Gertrude Stein: La rosa una rosa una rosa. Questo esprime - fra
6. F. Petrarca, Familiari , (lettera sull'ascesa al Mont Ventoux), in Prose, a cura
di G. Martellotti etalii, Milano-Napoli, Ricciardi, 1955, pp. 838-839: Quod amare sole
bam, iam non amo; mentior: amo, sed parcius; iterum ecce mentitus sum: amo, sed
verecundius, sed tristius.
7. El libro dell'amore, vi 6, cit., p. 123.

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72 PAUL RICHARD BLUM

l'altro - che tutti i valori che si associano al nome della rosa sono in essa

compresi, e che immediatezza e identit sono concetti dialettici.


Questi concetti cercano di afferrare il momento in cui due cose, che
secondo la loro propria natura sono differenti e distinte, risultano essere
tutt'uno o, viceversa, il momento in cui una cosa sola genera la distinzione
in una dualit pluralit che compromette la sua stessa unit. Quindi l'im
mediatezza dell'impressione sensuale, e soprattutto amorosa, crea l'unit
dell'amore fra amanti, unit che prescinde dalla dualit di persone e si tro
va continuamente nel pericolo di ricadere in una dualit di individui.

Se le cose stanno cos, che c' di male nell'amore corporale? Niente,


finch questa unit irrazionale viene compiuta e gli amanti percepiscono
il senso del loro amore unito: sentono non solo con i loro sensi, ma anche
con mente e anima questa immediatezza che va al di l della ragione. Ed
questa la ragione per cui l'amore viene percepito come divino. Per Fici
no ci sono dunque almeno due tipi di furori, quello dell'innamoramento
terrestre e quello del volgersi a Dio. Quello che hanno in comune che
si tratta sempre di un'alienazione: el furore essere alienatione di mente,
[...] l'una venga da infermit umana, l'altra da spiratione divina.8 Vorrei
mostrare, tuttavia, che l'alienazione non solo l'effetto di una mancanza
di razionalit, ma che al contrario si trova in qualsiasi forma di conoscenza
umana.

In realt, l'unico essere di cui osiamo sinceramen


priet di immediatezza e identit Dio. In questo

necessario addentrarsi in questioni teologiche, suff


la dialettica dell'amore ha la stessa struttura del divin
co, creatore (in modo misterioso) di un mondo diver
trinitaria stata concepita dai filosofi proprio per fo
approssimativa di tale dialettica, la cui verit non pu
ragionamento umano, ma solo compresa dalla fede e
il rapporto dell'uomo con Dio di nuovo un rapport
termini temporali - istantaneo.9 Dice infatti Ficino
spendiamo tanto tempo con scarsi risultati, mentre
in brevissimo tempo moltissimo.10 Con ci il filosof
de piamente predicare che dobbiamo amare Dio con
rilevare lo stato gnoseologico del rapporto Dio-uomo
vincolato alle leggi di tempo e spazio, essendo infini
to con Dio supera i mezzi conoscitivi umani, che son
discorsivi, finiti e temporali. Non escluso conoscer
mediante la teologia filosofico-scientifica e la filosof
8. Ivi, vii 3, p. 187.

9. Cfr. la metafora del fulgore ivi, 5, p. 33.

10. M. Ficino, Theologia platonica, xiv 10, a cura di R. Marcel, P

1964, vol. , p. 291: Adde quod perscrutando Deum longiss


quid proficimus, amando brevissimo plurimum.

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LA VERA STORIA DELL'AMOR PLATONICO 73

la vera conoscenza si ottiene nell'amore, perch, secon


do conosciamo Dio, riduciamo la sua grandezza alla cap
mente; quando lo amiamo, invece, allarghiamo la men
piezza della sua bont.11
Quindi, secondo Ficino, l'amore e la ragione sono sem
forze conoscitive tipicamente umane, delle quali l'a
riore, perch in grado di ampliarsi. Ammesso che l
definita come adaequatio rei et intellectus, la conoscen
il suo oggetto a s, mentre l'amore si applica e adatta
La verit di ogni atto conoscitivo consiste nel success
mento. Mentre nella conoscenza razionale l'oggetto vie
i confini della ragione, nell'amore la ragione viene svin
ti; in ogni caso dobbiamo accettare un'alienazione: d
mente. E il secondo caso, il quale oggettivamente pi
sa di insania.

3. L'amore corporale insieme realt e simbolo della verit


Come dicevo, e come hanno sostenuto Platone e Ficino, non c' nulla di
male nell'amore corporale, finch mira a quell'unit vera in cui il piacere
uno e non due sensazioni di volutt coincidenti solo per caso in due persone.

Tutte le arti di amare insegnano che la preparazione giusta e vicendevole


ne la condizione necessaria, anzi, in un certo senso, 'fare l'amore', come
si dice in italiano, non tutto l'amore, perch il vero amore, cio la parte
pi bella, pi triste e comunque pi eccitante, consiste nel desiderio, nella
nostalgia, nell'attesa, nella speranza. Ne segue il paradosso per cui l'amore
corporale non l'amore stesso, ma ne solo l'espressione: el coito uni
versale accade nella cura d'amore, come Ficino si esprime nel Convivio.12
L'osservazione forse pi interessante di Ficino che quell'unit mistica si
realizza gi fra gli amanti, quando soffrono per il desiderio di stare insieme.

Non solo l'incontro reale e finale che crea l'unit degli amanti, in cui si
realizza l'unione, ma gi il desiderio unitivo. Ficino descrive questo pen

siero in una bellissima lettera al suo unico amico Giovanni Cavalcanti:

Io, Giovanni, spesso ho cercato me stesso: prima ho toccato il mio petto, poi
molte volte ho rispecchiato il mio volto nello specchio, ma mai ho potuto dire
di toccare me stesso n di vedermi. Perch, quando cerco me stesso, non cerco
altro che chi cerca, per cui Marsilio lo stesso che cerca ed cercato. Allora,
chi sta cercando? Colui che desidera trovare. Chi desidera ci? Colui che deci

de di cercare. Chi decide? Solo l'anima decide. Quindi sto cercando solo l'ani
ma, quando cerco me stesso, essendo io solo la stessa anima. Sono convinto
11. Ivi, xiv io, p. 292: Praeterea cognoscendo Deum eius amplitudinem contrahimus
ad mentis nostrae conceptum, amando vero mentem amplificamus ad latitudinem di

vinae bonitatis immensam.

12. El libro dell'amore, vii 11, cit., p. 209.

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74 PAUL RICHARD BLUM

che questa non si pu n toccare n ve


dubbi su di esa se fosse aperta ai sensi.
mente in se stessa, se riuscissi a vederm
ho ottenuto quel che desideravo, perch
diletto n quiete. In me, quindi, non tro
in un altro, in quale modo posso ottener
solo posso ottenere quel che posso ottene
anzi restituisci me a me stesso, che io no

Vediamo in questa descrizione, rivolt


che l'assenza dell'amato esattamente
prio in questo senso che nel Convivio
valcanti, un antenato di Giovanni, ch
in parole e costumi, e che le due sp
e quella spirituale] in tutte le cose si
che l'amore platonico abbia luogo solo
Anche Ficino sembra privilegiare l'as
ne l'essenza non nel corpo, ma nell'an
questo testo, scritto in forma di lette
per Giovanni. Come accennavo, la for
terumano del suo contenuto; quindi, a
il messaggio che il suo contenuto (l
e non solo astratta. Secondo Ficino, a
struttura di scambio totale delle pers
tutto el corpo d'altri in s tirare. E ch
sona amata in s ricevere, questo l'a

13. M. Ficino, Epist. i, in Opera, Basileae, ex


Torino, 1983), vol. 1, p. 626; cito da M. Ficino,

schki, p. 71 sg.: Ego, Iohannes, sepe quesivi


vi, deinde vultum hune sepe sum speculatus
neque hic vidisse me unquam asserere potu
que non alium prter illum ipsum qui queri
et querens. Quis igitur querit? Qui reperire
querendum. Quis iudicat? solus iudicat anim
quero me ipsum, utpote qui solus ipse sim a
posse confido: non enim tandiu de illius nat
Ergo recep quandoque mentis aciem in se

runi neque ita quod desiderabam omnino


intuitu neque delector satis neque quiesco
gaudet protinus et quiescit. Non igitur me a
quesiturus sum, quonam pacto me apprehe

solum possum capere quicquid capere possum


quando ego id nequeo. Su questo passo cf. P.

ce, Stuttgart, Kohlhammer, 2004, cap. 8.3. Cff


14. El libro dell'amore, vu 1, cit., p. 177.
15. Cfr. ivi, iv 3.

16. El libro dell'amore, vu 6, cit., p. 199.

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LA VERA STORIA DELL'AMOR PLATONICO 75

nella settima orazione, interamente dedicata all'amore naturale, e che

mette in evidenza la presenza della struttura generale dell'amore anche


in quello concreto.
La conclusione di Ficino che l'amore fa s che le persone siano unite
in questa assenza, e che proprio in essa diventino identiche. Fin quando
l'amante cerca solo se stesso rimane deluso, ma se cerca s nell'altro trova
l'altro e al tempo stesso anche se stesso. La dialettica dell'identit consiste
nel fatto che l'amante non pu duplicarsi se non nell'altro, il quale amato
proprio per questa ragione. Da ci nasce quell'immediatezza del rapporto
fra gli amici che, paradossalmente, sorge dalla ricerca dell'identit e si rea
lizza nell'assenza.

Va notato che la conclusione della lettera una citazione dalle Confessio


ni di sant'Agostino: da mihi te, deus meus, et redde mihi te: en amo.17
Anche per Agostino la relazione fra l'amante e l'amato costituisce l'essere
dell'amante, sebbene non parli di uno scambio di persone, ma la preghiera
verso Dio viene giustificata da nient'altro che dall'amore. L'atto d'amore
consiste dunque nella restituzione di una cosa posseduta una volta in un

certo modo.

Possiamo concludere che l'amore concreto e umano non si esaurisce in

atti concreti, ma costituisce una realt che pu essere descritta con gli stru

menti della metafora della dialettica. Senza questa realt l'amore sareb
be poco pi del graffiarsi il petto guardarsi nello specchio. Tuttavia, tale
realt deve essere spirituale. In questo senso va interpretata la distinzione
di varie specie di furore, nella pi nobile delle quali Dio c'ispira, inalza
l'uomo sopra l'uomo e in Dio lo converte.18
El primo furore adunque tempera le cose disadacte e dissonanti, el secondo fa
che le cose temperate di pi parti uno tutto diventano, el terzo fa uno tutto
sopra le parti, el quarto riduce a quell'uno el quale sopra l'essentia e sopr'al
tutto.19

I gradi di furore definiti in questo passo realizzano l'ordinamento di cose


moralmente e realmente disordinate, attraverso l'unificazione, fino al su
peramento delle unit distinte nel medesimo uno, cio Dio. Da un estre
mo di questo innalzamento l'uomo lascia indietro tutta la sua condizione
umana, dall'altro lato, per, implicito che persino nell'amore umano si
dia quel furore che oltrepassa le condizioni normali della vita, perch gi
in esso si pone la dialettica di alienazione e identit. Anzi, non mi sembra
esagerato interpretare il primo grado di furore come l'operazione stessa
della ragione, che consiste nello strutturare la realt, la quale - senza tale
attivit conoscitiva - ci apparirebbe caotica. Infatti Ficino aggiunge che lo
studio, piet e culto non altro che amore, adunque tutti e furori stanno
17. Agostino, Confessiones, xxx 8, 9.
18.El libro dell'amore, vii 13, ed. cit., p. 211.
19. Ivi, vii 14, p. 214.

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76 PAUL RICHARD BLUM

per la potentia d'amore.20 Se l'amore dap


voro razionale. Nella Teologia platonica Ficino

umano come ascesa alla conoscenza delle co


all'ordinamento delle cose materiali - e ch

'amore'.21

In questo senso, il quarto grado molto pi problematico. Che cosa si


gnifica 'convertirsi in Dio'? Dopo gli antichi miti greci mai stato ammes
so che un uomo possa diventare Dio, un dio (il caso contrario si realiz
zato una sola volta, come crede il cristianesimo). Non possiamo pensare
questa affermazione se non come metafora dell'alienazione, di cui l'amore
per Dio l'espressione pi alta. Anche chi non crede nella spiritualit, e ci
sono argomenti illuministici contro l'esistenza ontologica di un tale livel
lo irrazionale e mistico, non pu fare a meno di riconoscere che l'amore
umano si pone come un simbolo, in quanto mostra la paradossalit di alcu
ne interazioni fra le persone. E in questo senso pu servire da modello per
quello che i teologi, e sopratutto i mistici, hanno sempre inteso per intui

zione del Divino: El vero amore non altro che un certo sforzo di volare

alla divina bellezza, desto in noi dall'aspecto della corporale bellezza.22


E se ammettiamo che il Divino non accessibile tramite la ragione, la
vera storia dell'amor platonico quella che serve come simbolo per l'es

senza del Divino.

20. Ivi, VII 15, p. 216.

21. Theologia platonica, xm 4, cit., p. 231: Ascendit [anima] autem in mentem super
norum capiendorum amore, descendit in potentiam infimam amore inferiorum guber
nandorum. Merito cum sit utrorumque media, diligit utraque [...]. Cfr. op. cit., xiv 1, p.
247 sg., con riferimento al De amore.
22.EI libro dell'amore, vii 15, cit., p. 216.

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