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CENTRO STUDI SKALIA ASSOCIAZIONE CULTURALE

DAL PAGANESIMO AL CRISTIANESIMO: USI E COSTUMANZE A SCALEA E NELLA CALABRIA

Molteplici sono i riti e le costumanze del popolo scaleoto e pi in generale di quello calabrese.
Nella provincia di Cosenza trovano origine nelle antiche tradizioni greco-latine.
Si ricordano alcuni costumi nell'ambito del Natale, come l'uso del grano bollito, detto cucca, e i
giochi ad anni alternati alla "marina" e al "castello" nel giorno di Santa Lucia.
I fuochi che, in alcuni paesi, si accendono in campagna nella sera della festa di Santa Lucia, non
sono che il ricordo delle antiche Palilie latine.
Lo stesso dicasi per certi riti che hanno del "magico", come, tanto per citarne uno molto popolare
anche a Scalea, u sangiuvann. Il ricordo del battesimo di Cristo, per opera di San Giovanni, d
occasione, nel giorno del Santo, a stringere vieppi legami d'affetto tra conoscenti e familiari. E'
noto che anche le amiche si scambiano l'offerta del puleio (una specie di nepitella selvatica dai
fiorellini screziati, la mentha pulegium dei romani), che l'erba magica indispensabile per
compiere e suggellare tale compartico spirituale.
E' altres vivo l'uso, nel giorno dei festeggiamenti di San Giovanni, di dedurre la buona e la cattiva
fortuna dalle figure in cui si rapprende il piombo fuso.
Permangono infine antichi riti e carmi scongiuratori. Molti sono quelli che si riferiscono al culto del
sole. Il dono del latte a San Giuseppe e alla Ascensione e l'uso dell'uovo nella pizzatola e nel pane a
ciambella a Pasqua sono simboli del ritorno del sole e della primavera. Il rito tanto gentile
d'infiorare nella Settimana Santa il sepolcro di Cristo con la spina fiorita e il grano nascente
cosparso di violette, proviene direttamente dal rito romano detto della spina solstitialis, rito che
presso i romani veniva ripreso a maggio con la festa delle rose.

Documento curato da F. Casella, presidente del Centro Studi Skalia e dell'Ass. culturale "CARNEM
LEVARE".

Tratto dal libro "VISIONI E RICORDI D'ALTRI TEMPI", Attilio Pepe, Stampato dalla Tipografia
D'Agostino (NA), 1958.

C.so Mediterraneo n. 545 87029 Scalea (CS)


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