sua bellezza stata chiesta dalla chiesa del Carmine di quella citt, ma il popolo di Scalea
ha sempre ricusato qualsiasi offerta in cambio della miracolosa immagine.
Anche la famiglia principesca degli Spinelli di Scalea, per attaccamento alla fede cristiana e
devota alla Vergine del Carmine, offr una grande tela alla chiesa di S. Nicola in Plateis, ove
fu installata al centro della parete, retrostante lAltare Maggiore. Nella vecchia tela
raffigurata la Vergine SS. del Carmine in mezzo a S. Nicola e S. Carlo Borromeo e ai suoi
piedi in ginocchio due giovanetti (i principi Spinelli) in abito principesco dellepoca. La tela,
verso gli anni 70, in cattive condizioni, stata tolta per essere restaurata e riposizionata. Al
posto della tela, dietro laltare, stata sistemata unimmagine raffigurante un Cristo.
Negli anni 1836 e 1837 accadde levento che segn lelezione della Vergine SS del Carmelo
a Patrona e Protettrice di Scalea. In tutto il Regno scoppi una terribile epidemia di colera
che fece moltissime vittime. Come risulta dai registri della chiesa S. Maria dEpiscopio,
morirono in un solo giorno quattordici persone. La media dei decessi per la durata del morbo
era di quattro morti al giorno. La popolazione di Scalea, vedendosi colpita cos duramente,
fece voto alla Madonna del Carmine: dopo lo scampato pericolo, i devoti, unitamente
allarciprete don Rodolfo Migliari con il Clero ed il Sindaco dott. Francesco Vigneri, si
recarono innanzi al notaio dr. Francesco Marsiglia il giorno del 7 marzo 1855, ed in presenza
dei dovuti testimoni, stabilirono di eleggere la Vergine SS. del Carmine, per grido e
consenso universale, Santissima Vergine Protettrice e Patrona principale della citt, in
segno di gratitudine per la grazia ricevuta, essendosi la stessa Vergine benignata a liberare
la cittadina dal ferocissimo morbo asiatico, che in quellepoca invase molti luoghi vicini.
Allatto dellelezione della Vergine SS del Carmelo quale Protettrice e Patrona di Scalea
seguirono degli obblighi sia da parte del Clero che dallente comunale. Il Clero assunse
lobbligo di celebrare in ogni mercoled dellalba una messa cantata in onore della sullodata
Vergine; Assunse altres lobbligo di celebrare una festivit alla Vergine medesima nel
giorno del 21 novembre di ogni anno, in gratitudine per aver nel 1852, ricevuto la grazia di
essere stati liberati da continue piogge che impedivano la semina.
Nel primo centenario della proclamazione ufficiale di Maria SS. del Carmine Protettrice di
Scalea, furono organizzati grandi festeggiamenti e fu solennemente incoronata dal Capitolo
Vaticano il 16 luglio 1955.
Il popolo scaleoto commemor questo evento, donando alla Vergine una corona doro
tempestata di smeraldi ed altre pietre preziose. La corona fu ricavata con loro, offerto dalla
popolazione, che si fuse nella Piazza Maggiore De Palma alla presenza delle autorit civili
e religiose con una singolare e suggestiva cerimonia. Nei momenti pi difficili della vita, il
cittadino scaleoto che ha stretto al petto il miracoloso abitino, stato premiato dalla Celeste
Patrona, che con infinita piet ha eseguito la grazia richiesta, e non pochi sono stati quelli
che si sono rivolti a Lei, trovandosi in difficolt nelle trincee ed altrove durante gli ultimi
conflitti mondiali.
Oggi il culto si ripete secondo gli accordi
presi nel 1855, in seguito allelezione di
Santa Patrona e protettrice di Scalea. La
festa si tiene nei giorni 15 (vigilia) e 16 luglio
di ogni anno. La processione parte dalla
Chiesa di S. Maria dEpiscopio (chiesa
madre) e si snoda le vie principali del paese.
Nella processione uso di tanti devoti di
Scalea portare in testa i c.d. ex voto (o cinte), cio fasci di candele sistemate in un
castelletto o telaio ligneo di forma cubica, cilindrica o a barchetta, addobbata con nastri, fiori,
campanelli e palline. Altri seguono con cesti riempiti di basilico, segno di regalit,
coincidente
col
fatto
che
dal
La festa religiosa completata poi dalla festivit civile con una fiera, animazioni musicali
che si tengono in P.zza A. Moro e fuochi dartificio. Ogni 21 novembre poi i fedeli scaleoti
ripetono la festa con la processione della Vergine SS. in gratitudine per esser stati liberati
dalle piogge che impedivano la semina nei campi.
Fonti bibliografiche
- Opere, Carmine Manco, a cura di Alfonso Mirto, ed. Salviati, 2007;
- Scalea e il suo dialetto tra cultura e tradizioni, di Carmelina Stummo, ed. Salviati;