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Ercole e Gerione, anfora attica a figure nere, circa 540 a.C., Monaco di Baviera,
Collezioni nazionali di oggetti antichi
www.ilpalio.siena.it/Personaggi/CenninoCennini/default.aspx
Le poche notizie sulla sua vita si trovano nel suo libro oppure ci sono
fornite dalla biografia che Giorgio Vasari scrisse di Agnolo Gaddi
(pubblicata nelle Vite de pi eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani,
da Cimabue insino a tempi nostri). Nel 1398, Cennino sicuramente a
Padova. La composizione del suo libro risale proprio al periodo veneto
come si pu supporre dai particolari vocaboli utilizzati. Leggendaria
sarebbe invece la sua prigionia in vecchiaia nel carcere delle Stinche.
Prefazione
I
Capitolo I
II
Come alcuni vengono all'arte, chi per animo gentile, e chi per guadagno.
III
IV
VI
VII
VIII
IX
Come tu de' dare (secondo) la ragione della luce, chiaroscuro alle tue figure, dotandole di
ragione di rilievo.
XI
XII
Come, se avessi trascorso col disegnare con lo stile del piombo, in che modo lo puoi levar via.
XIII
XIV
XV
XVI
XVII
XX
XXI
XXII
XXIII
In che modo puoi ritrarre la sustanza di una buona figura o disegno con carta lucida.
XXIV
XXV
XXVI
XXVII
XXVIII
Come, sopra i maestri, tu di ritrarre sempre del naturale con continuo uso.
XXIX
Come di temperare tuo' vita per tua onest e per condizione della mano; e con che
compagnia e che modo di prima pigliare a ritrarre una figura da alto.
XXX
In che modo prima di incominciare a disegnare in carta con carbone, e tor la misura della
figura, e fermare con stil di argento.
XXXI
XXXII
XXXIII
XXXIV
XXXV
XXXVI
XXXVII
XXXVIII Della natura del color rosso, che vien chiamato sinopia.
XXXIX
Il modo del fare rosso ch' chiamato cinabrese, da incarnare in muro; e di suo' natura.
Lopera ebbe una scarsa fortuna nel campo della diretta pratica
pittorica rinascimentale a dispetto delle sue valenze didattiche. La
versione volgare rimase piuttosto dimenticata fino alla pubblicazione
avvenuta solo nel 1847. La versione latina ebbe maggior diffusione
e fu pubblicata a stampa, per la prima volta nel 1540 a Basilea. Con
questo trattato, tuttavia, Alberti influenz sul piano teorico, non solo
il Rinascimento italiano (Leonardo, Piero della Francesca) ma tutto
quanto si sarebbe detto sulla pittura sino ai nostri giorni.
Leon Battista Alberti, Rimini, Tempio Malatestiano, 14471468 (a lato medaglia di Matteo de Pasti)
Come gi per Leon Battista Alberti (1435), anche per Piero della
Francesca la pittura costituita da tre parti: il "disegno", cio la
delineazione delle singole figure; la "commensuratio", ossia la loro
disposizione nello spazio, e il "colorare", cio il modo di colorarle.
Dato un segmento AC, si ottiene una sezione aurea quando il tratto pi corto
BC sta al tratto pi lungo AB come il tratto pi lungo AB sta al segmento intero
BC: AB=AB: AC
Cennini
Disegno: fondamento e principio dellarte; per disegnare necessario avere
fantasia e operazione di mano, di trovare cose non vedute, cacciandosi sotto ombra
di naturale, e fermarle con la mano, dando a dimostrare quel che non sia.
Alberti
Solo studia il pittore fingiere ci che vede. Il disegno , in accezione matematica,
circumscriptione. Il disegno serve a definire, senza renderlo otticamente percepibile,
lattorniare dellorlo nella pictura. Per Alberti le tre parti costitutive della pittura sono
la circumsciptione, ossia il disegno, la composizione, ossia limpaginazione spaziale,
e il ricevere de lumi.
Leonardo
Disegno espressione, attraverso i lineamenti di tutto ci che pu cadere in
pensiero alluomo. Inoltre il disegno di tanta eccellenza che non solo ricerca le
opere di natura, ma infinite pi di quelle che fa natura. Per Leonardo la pittura una
scienza sullesperienza e che in quanto tale include tutti gli aspetti della realt
sensibile, la prospettiva filiazione della pittura e il disegno componente strutturale
della prospettiva. Leonardo distingue inoltre tra una prospettiva lineare, consistente
nella rappresentazione dei lineamenti dei corpi in varie distanze, e una prospettiva
aerea, consistente invece nella rappresentazione dello scolorire dei corpi e del
perdersi dei loro lineamenti con laumentare della distanza dallosservatore.
biblio.signum.sns.it/vasari/consultazione/Vasari/indice.html
Vasari
Disegno altro non [] che una apparente
espressione e dichiarazione del concetto
che si ha nell'animo, e di quello che altri si
nella mente imaginato e fabricato
nell'idea.
Dico adunque che la scultura e la pittura per il vero sono sorelle, nate di
un padre, che il disegno, in uno sol parto et ad un tempo, e non
precedono l'una alla altra se non quanto la virt e la forza di coloro che
le portano addosso fa passare l'uno artefice innanzi a l'altro, e non per
differenzia o grado di nobilt che veramente si trovi infra di loro. E
se bene per la diversit della essenzia loro hanno molte agevolezze,
non sono elleno per n tante n di maniera che elle non venghino
giustamente contrapesate insieme, e non si conosca la passione o la
caparbiet, pi tosto che il giudizio, di chi vuole che l'una avanzi l'altra.
Laonde a ragione si pu dire che un'anima medesima regga due corpi,
et io per questo conchiudo che male fanno coloro che s'ingegnano
di disunirle e di separarle l'una da l'altra. De la qual cosa volendoci forse
sgannare il cielo e mostrarci la fratellanza e la unione di queste due
nobilissime arti, ha in diversi tempi fattoci nascere molti scultori che
hanno dipinto e molti pittori che hanno fatto delle sculture, come si vedr
nella Vita d'Antonio del Pollaiuolo, di Lionardo da Vinci e di molti altri
digi passati.
DELLA PITTURA
Capitolo XV [I]
Che cosa sia disegno, e come si fanno e si conoscono le buone
pittura et a che; e dell'invenzione delle storie.
Gli schizzi, de' quali si favellato di sopra, chiamiamo noi una prima sorte di
disegni che si fanno per trovare il modo delle attitudini et il primo
componimento dell'opra; e sono fatti in forma di una ma[c]chia e accennati
solamente da noi in una sola bozza del tutto. E perch dal furor dello artefice
sono in poco tempo con penna o con altro disegnatoio o carbone espressi
solo per tentare l'animo di quel che gli sovviene, perci si chiamano schizzi.
Da questi dunque vengono poi rilevati in buona forma i disegni, nel far de'
quali, con tutta quella diligenza che si pu, si cerca vedere dal vivo, se gi
l'artefice non si sentisse gagliardo in modo che da s li potesse condurre.
Appresso, misuratili con le seste o a oc[c]hio, si ringrandiscono da le misure
piccole nelle maggiori, secondo l'opera che si ha da fare. Questi si fanno con
varie cose, cio o con lapis rosso, che una pietra la qual viene da' monti di
Alamagna, che per esser tenera agevolmente si sega e riduce in punte sottili
da segnare con esse in sui fogli come tu vuoi, o con la pietra nera, che viene
de' monti di Francia, la qual similmente come la rossa; altri, di chiaro e
scuro, si conducono su fogli tinti, che fanno un mez[z]o, e la penna fa il
lineamento cio il dintorno o profilo, e l'inchiostro poi con un poco d'acqua fa
una tinta dolce che lo vela et ombra; dipoi, con un pennello sottile intinto
nella biacca stemperata con la gomma si lumeggia il disegno; e questo modo
molto alla pittoresca e mostra pi l'ordine del colorito. Molti altri fanno con
la penna sola, lasciando i lumi della
carta, che difficile, ma molto
maestrevole; et infiniti altri modi ancora si costumano nel disegnare, de' quali
non accade fare menzione perch tutti rappresentano una cosa medesima,
cio il disegnare.
Vasari
Disegno altro non [] che una apparente espressione e
dichiarazione del concetto che si ha nell'animo, e di quello che altri si
nella mente imaginato e fabricato nell'idea.
San Luca dipinge la Vergine, Roma, Galleria dellAccademia Nazionale di San Luca
F. Milizia, Dellarte del vedere nelle belle arti del disegno secondo i
principi di Sulzer e Mengs, Venezia 1781.