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Quaderno di studi ricerche e sperimentazione didattica
a cura del liceo classico Pietro Giannone Benevento
Numero 3 Maggio 2014
Direzione: Norma Fortuna Pedicini
Coordinamento: Amerigo Ciervo
Hanno collaborato a questo numero:
Giovanni Bachelet, Francesco Barbagallo, Antonio Barbieri,
Angelo Bosco, Massimiliano Calabrese, Roberto Costanzo,
Maria Felicia Crisci, Erminia Delcogliano, Luigi Grimaldi,
Carlo Nardone, Gianluigi Panarese, Nicola Sguera.
INDICE
Presentazione 7
AMERIGO CIERVO
NICOLA SGUERA
15
31
49
GIANLUIGI PANARESE
ANGELO BOSCO
61
AMERIGO
CIERVO
Presentazione
E siamo al terzo numero della rivi-
NICOLA
SGUERA
Parole antiche
per capire il presente.
Cultura classica
e filosofia politica
C
on le Indicazioni nazionali per i
Licei del 2012 stata apportata una
Hannah Arendt
Giorgio Agamben
BIBLIOGRAFIA
G. Agamben, Homo sacer. Il potere
sovrano e la nuda vita, Einaudi, 1995.
H. Arendt, Vita activa, Bompiani,
1964.
R. Esposito, Communitas. Origine e
destino della comunit, Einaudi, 1998.
R. Esposito, Immunitas. Protezione e
negazione della vita, Einaudi, 2002.
R. Esposito, Bios. Biopolitica e filosofia, Einaudi, 2004.
T. Negri, Impero: il nuovo ordine della
globalizzazione, (con Michael Hardt),
Rizzoli, 2002.
C. Schmitt, Il nomos della terra,
Adelphi, 1991.
14
MASSIMILIANO
CALABRESE
Lorigine
della metropolia
di Benevento
Organizzazione ecclesiastica
e poteri civili dal VI al X secolo d .C.
L
a recente riapertura della cattedrale
di Benevento, a seguito dei lavori di re-
pievi, parrocchie.
La genesi del ducato longobardo di
Benevento avvolta nella nebbia del
tempo. Dopo che la guerra greco-gotica
ha sprofondato la citt nel silenzio
delle rovine, i nuovi barbari , le orde
di Alboino, gli invasori pi alieni dal
mito del prestigio romano sciamano,
in modo anarchico ma inarrestabile su
larga parte dellItalia.
Tra questa nebbia e silenzio cosa rimane delle citt preesistenti e cosa si
intende con tale termine?
La citt allalba del Medioevo italiano
diventa, pi che un fatto fisico, uno
stato danimo1. A tal proposito Isidoro di Siviglia scrive che civitas est
hominum multitudo societatis vinculo
adunata, dicta a civibus, id est ad ipsis
incolis urbis [] pro eo quod plurimorum conciscat et contineat vitas. Nam
urbs ipsa moenia sunt, civitatis autem
non saxa, sed habitatores vocantur.2
Esiste, pertanto, un senso della citt
per cui i cittadini si identificano con
essa sia affettivamente sia per convenienza, poich la citt capta, organizza, governa e coordina la vita del
territorio che la circonda. Ma questa
citt vivente3 stretta intorno al suo
vescovo definito da Gregorio Magno
vigilans in tuitione civitatis.4
Daltronde allalba del luned di Pasqua del 568, i vescovi italiani si trovano da soli a difendere la citt non in
forza di una legislazione ma in virt
del forte legame che unisce i vescovi al
popolo. E in questo sistema che si amplia il potere e il prestigio dei presuli.
Essi, provenienti, per lo pi, da grandi
famiglie, a causa della scomparsa dei
poteri pubblici, sono diventati capi
politici e protettori della citt a cui
16
analoghe problematiche:
il sinodo a Oria, emanato dal vescovo
Teodosio nell880/88156;
il sinodo di Benevento, privo di datazione ma considerato della seconda
met del secolo IX, sulla base della
considerazione che posteriore al Concilio di Capua, di cui riprende alcuni
canoni57.
Questi sinodi sono di notevole interesse poich sono gli unici di cui si sia
conservato il testo. Entrambi, infatti,
sono iscritti in un codice miscellaneo
dellarchivio di Montecassino che in
base alla scrittura, una beneventana
di area beneventano pugliese, possibile datare poco dopo la met del X
secolo.58 Ma sono tanto pi importanti
poich, oltre a far emergere uninsufficienza disciplinare e morale del clero
beneventano-sipontino, delineano lorganizzazione della cura danime nelle
campagne, definendo che le pievi
sono chiese con un proprio territorio e
che da esse dipendono altre chiese dette
tituli. In fin dei conti c, in tutto
il secolo IX, limpegno dei vescovi di
diffondere un ordinamento della cura
danime per pievi e di affermare su di
esse la loro piena giurisdizione, rivendicando il carattere intrinsecamente
vescovile delle chiese battesimali.
26
27
28
29
201-272
71 Bullarium selectum, 67 n. 11; C. Lepore, La
Bibl. Capit., pp.235-236; Le pi antiche carte
del Capitolo della cattedrale di Benevento (6681200.) edd. A. Ciaralli, V. De Donato, V. Matera,
FSIM, Regesta chartarum ,52, Roma, 2002, n.
17, p.47.
72 Bullarium selectum , 67 n. 15; C. Lepore, La Bibl.
Capit., pp.240; Le pi antiche carte, n.24, p.72.
73 Bullarium selectum , 67 n. 16; C. Lepore, La Bibl.
Capit., pp.241; Le pi antiche carte, pp.78-79.
74 Bullarium selectum , 67 n. 17; C. Lepore, La Bibl.
Capit., pp.242; Le pi antiche carte, n.28, p.84.
75 Bullarium selectum , 67 n. 19; C. Lepore, La Bibl.
Capit., pp.244; Le pi antiche carte, n.31, p.93.
76 Bullarium selectum , 67 n. 20; C. Lepore, La
Bibl. Capit., pp.249-250; Le pi antiche carte,
n.41, pp. 130.
77 Bullarium selectum , 67 n. 21; C. Lepore, La Bibl.
Capit., pp.251-252; Le pi antiche carte, pp.
148-149.
78 A. Pratesi, Note di diplomatica vescovile beneventana, Parte II, Vescovi siffraganei (secoli X-XIII)
in
Bullettino dellArchivio Paleografico Italiano, N.S., Roma, 1955, pp, 21-28; cfr.
P.
F. Kehr- W. Holtrmann, Regesta Pontificum
Romanorum. Italia Pontificia, IX, Berlino, 1962.
79 Cfr. C. Fonseca , Longobardia minore e Longobardi nellItalia meridionale, in Magistra
Barbaritas, Milano 1984.
30
GIANLUIGI
PANARESE
Il musicista colto potr studiare una Madonna di Raffaello con la stessa utilit con cui il
pittore studier una sinfonia di Mozart... Lestetica di unarte quella delle altre, soltanto
il materiale diverso.
R. Schumann
INTRODUZIONE
Il presente lavoro nasce come tesi
finale del Biennio di specializzazione
in Prassi esecutiva e repertorio per
violino, discussa presso il Conservatorio Statale di Musica di Benevento
nellanno 2010. La scelta di analizzare
la sonata per violino e pianoforte di
Schumann fu dettata dallesigenza, da
un lato, di rendere omaggio e ricordare,
nel bicentenario della nascita, Robert
Schumann (1810-1856)), tra i pi
significativi esponenti della cultura romantica e non solo musicale; dallaltro
di avvicinarmi ed approfondire una
delle pagine pi appassionate della
letteratura musicale per violino e pia31
CAPITOLO I
LESTETICA MUSICALE DEL PRIMO OTTOCENTO
Robert Schumann
35
CAPITOLO II
R. SCHUMANN: LANSIA
DI ASSOLUTO
I. Gli anni della composizione delle
Sonate per violino e pianoforte.
La composizione delle due sonate per
pianoforte e violino si situa in arco
cronologico cha va dal 1851 al 1853,
periodo in cui Schumann era direttore
musicale a Dusseldorf, periodo infelice
e pieno di conflitti, ma incredibilmente
prolifico. Di questi anni, infatti, sono
la Sinfonia n. 3 Renana, la revisione
della Sinfonia n. 4, il Concerto per
violoncello e orchestra, il Concerto per
violino e orchestra, il Requiem op. 148,
la Messa op. 147, la ripresa del genere
da camera, oltre alle succitate sonate.
Nel 1850 Schumann aveva quarantanni e il periodo delle grandi
battaglie era ora sempre pi lontano.
Sembrava svanito il sogno di cambiare
la societ, di sconfiggere le ipocrisie,
linsensibilit, gli egoismi della societ
borghese. Davide non pi in lotta con
i Filistei.
Cos decise di trasferirsi da Dresda a
Dusseldorf, citt dalle buone maniere
che non conosceva ideali sovversivi.
Qui la Societ Corale aveva offerto a
Schumann lincarico di direttore dorchestra. Certo questa proposta non era
la sua massima aspirazione, ma per un
compositore che fin dalladolescenza
aveva accumulato una serie di frustrazioni loccasione sembrava propizia.
Laspirante pianista che aveva dovuto
rinunciare alla carriera da concertista
per un infortunio alla mano, luomo
che aveva dovuto portare in tribunale
il padre della sua fidanzata per poterla sposare, il marito che era stato
costretto a lasciare alla moglie Clara
38
romanzo di Hoffmann.
Non bisogna, tuttavia, cadere nellerrore di considerare le ultime opere
esclusivamente in chiave patologica o
comunque legate in qualche modo alle
sue turbe mentali, come pure accaduto nel passato, tendenza avvalorata
peraltro dai suoi stessi familiari. Basti
pensare, ad esempio, alla sorte toccata al Concerto per violino e orchestra
composto nel 1853, unopera custodita
in segreto dalla famiglia e dal grande
violinista e didatta Joseph Joachim,
perch si presumeva che recasse segni
troppo evidenti dellultima malattia.
Nella storia della musica, daltra parte, si tende spesso a estromettere ogni
innovazione proprio con questo argomento: cosa risaputa che gli innovatori in musica devono essere strani. Il
marchio ha bollato Beethoven, Wagner,
Schonberg ecc.. Folle ogni musica
che resta fuori da determinati confini.
Normale soltanto la norma.
Peraltro nel 1937 allorch Wolfgang
Boetticher, studioso di Schumann e
nazista militante, riport alla luce il
Concerto per violino, comp unazione meritoria pur con le pi perverse
intenzioni. Si tratta infatti ancora una
volta di una storia di stravolgimenti:
Boetticher elogiava il Concerto per violino di Schumann come unoperazione
matura dellultimo periodo, contrariamente a quanto tradizionalmente si era
ritenuto fino a quel momento, ma solo
perch si doveva trovare un sostituto
pi convenientemente ariano (!) al
Concerto per violino di Felix Mendelssohn-Bartholdy di origine ebraica,
concerto che era stato estromesso dalla
prassi concertistica durante il nazismo.
39
ESPOSIZIONE
SVILUPPO
RIPRESA
Batt. 1- 67 batt. 65-115 batt. 116-209
1 tema
- ripresa 1 tema
bb. 1-16
bb. 116-131
- ponte modulante
- ponte modulante
bb. 17-34
bb. 131-148
- 2 tema
- ripresa 2 tema
bb. 35-51
bb. 149-164
- codette
- codette
bb. 52-64
bb. 164-176
fine coda
bb. 177-209
ESPOSIZIONE
Ad un rapido sguardo dellincipit del
primo movimento, notiamo che i due
strumenti attaccano in ictus tetico nella
tonalit dimpianto di la min., ma al
violino che viene affidata la presentazione del primo tema (A) che ha un
carattere intensamente lirico e appassionato, permeando di s praticamente
lintero movimento. Il continuo fluire
dei sedicesimi al pianoforte, pi avanti
ripresi anche dal violino, rappresenta
un elemento di forte coesione formale,
rafforzato anche dalla notevole somiglianza motivica fra il primo e secondo
tema (B), questultimo in do maggiore
dalla bat. 35.
Il primo tema (A), esposto inizialmente
dal violino, passa al pianoforte dalla
bat. 6, mentre dalla bat. 11 ancora
protagonista il violino che si incarica
di esporre la melodia. Un costante
crescendo, una progressione melodica
ascendente tanto del violino quanto
del pianoforte e un ritmo incalzante
ci conducono alla bat. 23 dove larco melodico raggiunge il suo apice
tensivo, per poi regredire verso una
SVILUPPO
A questa nuova sezione spetta il compito di sviscerare, come da tradizione,
elementi tematici presenti nellesposizione, inoltre armonicamente molto
ardito. Entrambi gli aspetti sono qui
presenti, con un elemento nuovo per:
la comparsa di un nuovo intenso tema.
Ma andiamo con ordine. Linizio dello
sviluppo basato sul primo tema (A),
ma questa volta la sua esposizione
40
RIPRESA
La bat. 116 segna linizio dellultima
parte del primo movimento. Il primo
tema (A) riproposto dal violino nella
tonalit di la minore; da bat. 131 a
bat. 148 c il ponte modulante al cui
interno ritroviamo il tema secondario
A1 sempre in la minore. La ripresa
del secondo tema (B) a bat. 149 invece in la maggiore e si continua
a gravitare intorno a questa tonalit
fino alla bat. 176, quando si torna
alla tonalit dimpianto di bat. 177.
Siamo alla coda finale divisa in due
parti: la prima tutta giocata su un
misterioso pedale di dominante e ottave spezzate del pianoforte, mentre
riappare al violino il primo tema (A).
Il finale ha accenti virtuosistici nella
parte del violino, che si produce in veloci scalette cromatiche, terze, quarte,
quinte, seste e ottave spazzate, mentre
il pianoforte fa da sostegno armonico
con accordi forti, pieni e fragorosi. Alla
fine trionfa il tono minore rafforzando
cos il carattere patetico e appassionato
dellintero lavoro.
LEBHAFT (vivace)
Il terzo movimento riprende lagitazione e lintensit emotiva del primo,
con un tema principale (A) costituito
da un movimento ascendente tanto del
pianoforte nella mano destra quanto
del violino, sostenuto da un insistito
tremolo del pianoforte nella mano
sinistra. Questo prima tema si snoda
fino alla bat. 24 e si caratterizza per
un vivace gioco imitativo tra violino e
pianoforte, che sembrano quasi rincorrersi. Ci ben evidente fin dalle
primissime battute, infatti lattacco
del pianoforte, cui segue lingresso
Allegretto. Bewegter
Lallegretto in forma di scherzo. Il
tema principale che fa da ritornello, in
fa maggiore, formato da due parti:
41
APPENDICE
a modello costoro.
5. Studiate per tempo le leggi fondamentali dellarmonia.
6. Non vi sgomentate dei vocaboli: teoria, partimenti, contrappunto ed altri
simili; con un poco di buona volont
essi vi diverranno presto famigliari.
7. Guardatevi dal suonare con trascuratezza! Eseguite ogni pezzo con
accuratezza, n mai troncatelo a met.
8. Il suonare troppo in fretta o troppo lento, sono difetti grandi al pari.
9. Procurate di suonare bene e con
espressione i pezzi facili; ci sar assai
meglio, che eseguire mediocremente
delle composizioni difficili.
10. Abbiate cura che il vostro pianoforte sia sempre perfettamente accordato.
11. Bisogna che sappiate non solo suonare i vostri pezzi, ma che siate anche
capaci di solfeggiarli senza pianoforte.
Coltivate la vostra immaginazione al
punto di ritenere a memoria tanto
larmonia data ad una melodia, quanto
la melodia stessa.
12. Sforzatevi, anche se avete poca
voce, di cantare a prima vista, senza
1aiuto di uno strumento. Con ci
perfezionerete il vostro orecchio Se poi
avete la fortuna di possedere una bella
voce, non trascurate di coltivarla, e
consideratela come il dono pi prezioso
elargitovi dal cielo.
13. Cercate di essere capaci di leggere
qualunque musica e di comprenderla
a prima vista.
14. Quando suonate non ponete mente
a chi sta ad ascoltarvi.
15. Suonate sempre come se foste in
presenza di un maestro.
16. Se qualcuno vi presenta una composizione per farvela eseguire a prima
vista, prima di suonarla leggetela interamente cogli occhi.
BIBLIOGRAFIA
Milano
R. Di Benedetto, LOttocento I, Torino,
EDT 1982
J. OShea, Musica e medicina. Profili
medici di grandi compositori, Torino,
EDT
NOTE
1 Si tratta di una costruzione musicale che, nella
sua forma canonica, consiste nella seguente
organizzazione del materiale tematico: 1)
Esposizione il primo tema viene seguito da
un episodio modulante che porta al secondo
tema esposto nella tonalit della dominante, se
la tonalit del pezzo in modo maggiore, o nel
relativo maggiore se la tonalit dimpianto in
modo minore. A coronare il senso di chiusa del
secondo tema concorrono le codette e con esse
arriviamo alla cesura della prima parte cui segue
lo sviluppo; 2) Sviluppo il momento pi
delicato. Scopo di questa nuova sezione quello
di sviscerare i temi proposti nellesposizione,
analizzandone i diversi elementi, fino a quando
tramite la riconduzione si tocca la regione della
dominante del tono dimpianto, preparazione
della ripresa; 3) Ripresa lesposizione degli
elementi presentati nella prima parte. Il primo
tema riappare di solito tale quale e nello stesso
tono dimpianto. Il passaggio deve subire delle
modificazioni in quanto deve mutare il suo
percorso modulante per adattarsi alla nuova
funzione, quella di separare due temi aventi di
uguale tonalit, infatti nella ripresa il secondo
tema si presenta nello stesso tono del primo.
Una coda pi o meno ampia ha lo scopo di
stabilizzare definitivamente il tono e di dare il
pi forte senso di chiusa.
Questo lo schema, ma come avverte C. Rosen
questi schemi sono i mezzi pi facili ed efficaci
per soddisfare le richieste che il pubblico pone
47
48
ANGELO
BOSCO
Il valore
del patrimonio
artistico
giunge, pi o meno, alla stessa conclusione e aggiunge: la percentuale
cos cospicua una sciocchezza indimostrata e indimostrabile [] il vero
primato del nostro paese un altro
[]. Potremmo definirlo con limmagine del museo diffuso; il museo
che esce dai suoi confini, che occupa
le piazze e le strade, che moltiplica se
stesso in ogni angolo, anche il pi remoto del territorio [].
Sullidea dellItalia come unico museo, Salvatore Settis, sempre nel suo
Italia Spa, sottolinea tale concetto:
E unimmagine efficace ma debole
[] lItalia [] non pu essere imbalsamata come un museo, prima
di tutto un paese vivo []. Quello
del museo [] uno spazio artificiale
[] in cui si entra per scelta.
Alla luce di codeste autorevoli affermazioni, sembra chiaro che la questione centrale non un calcolo di
percentuali. E allora a cosa dobbiamo
fare riferimento quando sentiamo attribuirci numeri cos alti?
Provo a fare un esempio: Immaginia-
49
Friuli (UD) con il Tempietto Longobardo, i resti del Complesso Episcopale rinnovato da Callisto e il Museo
Archeologico Nazionale che espone
i corredi delle necropoli longobarde
cividalesi; Monastero di Santa Giulia
con la chiesa di San Salvatore a Brescia; la Chiesa di Santa Maria foris
portas con il castrum e la torre di Torba a Castelseprio GornateOlona (Va);
il Tempietto di Campello sul Clitunno
(PG); la Basilica di San Salvatore a
Spoleto (PG.); il Santuario micaelico
di San Michele sul Gargano (FG).
Del riconoscimento UNESCO fanno
parte anche 2 beni immateriali iscritti
nellelenco (lOpera dei pupi siciliani
e il Canto a tenore del pastoralismo
sardo)
Dopo aver tentato di quantificare il
nostro patrimonio artistico-culturale,
analizziamo ora alcuni dati relativi al
turismo. Se consideriamo le presenze
turistiche per tipo di localit possibile constatare che immediatamente
dopo le localit di mare, hanno un posto privilegiato, nelle rotte turistiche,
le citt darte:
38% scelgono localit di mare
30% le citt di interesse
storico-artistico
15% localit montane
8% localit lacunari
5% localit termali
4% localit collinari
e di interesse vario
Per quanto riguarda i siti italiani pi
visitati annualmente, ed i relativi fatturati che producono, la situazione
la seguente:
53
Galleria dellAccademia
1.234.435 visitatori
5.812.933
fatturato
Castel S.Angelo
734.583 visitatori
2.609.898
fatturato
Boboli, Musei Argenti,
Porcellane, Costume
654.600 visitatori
1.930.541
fatturato
Villa dEste
513.973 visitatori
1.614.762
fatturato
Reggia di Caserta
494.135
1.282.084
visitatori
fatturato
Galleria Borghese
486.885
2.220.014
visitatori
fatturato
Galleria Palatina
e Galleria dArte Moderna
409.974 visitatori
1.861.321
fatturato
In questo quadro propongo alla vostra
attenzione la localit pi visitata del
54
58
Note:
Per lelaborazione di questo contributo sono risultati fondamentali Italia Spa di Salvatore Settis Piccola
Biblioteca Einaudi - 2007; LItalia dei Tesori; e I beni culturali e il paesaggio di Francesca Bottari e
Fabio Pizzicannella Edizioni Zanichelli - 2002 2007. Italia Spa risultato importante perch il
testo di riferimento per chiunque voglia trattare questo argomento. LItalia dei Tesori e I beni culturali
e il paesaggio sono stati, invece, testi di riferimento per lesperienza di insegnamento di Catalogazione dei
beni culturali svolta presso lIstituto dArte di Grottaminarda (AV) e il Liceo Artistico di Benevento.
I dati relativi allentit del nostro patrimonio artistico, alle presenze turistiche, alle risorse economiche e
al numero dei dipendenti del Ministero sono stati ricavati da: Sito ufficiale del Ministero per i beni e le
attivit culturali, Federculture, Cresme, Sito dellAutorit di Vigilanza, Ufficio Studi Fillea Cgil, Rapporto
sullEconomia della Cultura in Italia 1990-2000 e sono sati divulgati dallAssociazione Abbracciamo la
cultura il 30-11-2010 in occasione della conferenza I numeri dei beni culturali tenuta presso la Sala S.
Marta Piazza del Collegio Romano, 5 Roma.
59
60
Giornate Giannoniane
IV edizione
Benevento, 30/04/2012
LA STORIA e LA MEMORIA
a trenta anni dallassassinio di Raffaele Delcogliano
e Aldo Iermano
61
Saluti
Raffaele Delcogliano
Aldo Iermano
e disponeva di
una capacit
di lavoro di
cui solo pochi
riuscivano ad
accorgersi.
Ora, mi pare,
che uno che
aveva affermato la regione
non pu pi
fare da padre
e padrone sugli enti locali, ma il suo
ruolo di programmazione e legislazione mostrasse davvero una visione
politica nuova.
Dunque un riformatore, che ha vissuto solo una breve stagione politica
ma ricca dimpegno, di presenza, di
proposta.
Facendo tesoro dei contatti con la
realt, si sforz di essere un consigliere
rappresentante della complessa realt
sociale ed economica della provincia,
lasciando segni importanti nel campo
della formazione e della promozione
sociale, con ben dieci disegni di legge,
di cui tre divenuti Leggi della Regione
e pubblicate sul Bollettino ufficiale il
27 aprile, proprio il giorno del suo
assassinio.
A Napoli la situazione era divenuta
terribile. Cera molta rabbia tra la
gente dei quartieri popolari e le BR
avevano gi sequestrato Ciro Cirillo.
Il sequestro aveva provocato la caduta
della prima giunta regionale De Feo e,
nella seconda, a Raffaele Delcogliano
fu affidato lassessorato al Lavoro e
alla Formazione Professionale, il pi
scomodo. Allora, credo che in questa
importante occasione che vuole ricordare un uomo che ha dato la propria
vita per gli altri, per la collettivit, noi
Introduzione
CARLO NARDONE
Rappresentante degli studenti
Il 27 aprile del 1982 un commando
delle Brigate rosse stroncava la vita e
la carriera politica di Raffaele Delcogliano, assessore regionale alla formazione professionale, della Democrazia
cristiana, astro nascente della politica
beneventana e gi consigliere comunale del capoluogo sannita. Il commando
uccideva anche il suo autista e collaboratore, Aldo Iermano. Si era alla vigilia
di una serie diniziative regionali da
intraprendere nel campo del lavoro
e Delcogliano sembrava, con i suoi
programmi, essere luomo di punta per
una serie di forti innovazioni.
Ho letto da qualche parte che Roberto
Costanzo dice di lui: Entr in politica
in punta di piedi, cos come in punta
di piedi era entrato nella professione,
dopo la scomparsa di suo padre, Guido,
64
Non
voglio
sostituirmi al
compito dello
storico, ma,
come operatore della politica che ha
rappresentato
e rappresenta
le istituzioni
democratiche
del nostro ordinamento, non posso non ricordare
Raffaele Delcogliano come espressione di una visione saggia ed illuminata
da parte della classe dirigente dellepoca, degli anni 80.
Roberto Costanzo, mediatore di questo convegno fu un protagonista della classe dirigente di un partito che
aveva ed ha il dovere di selezionare
la nuova classe di governo della cosa
pubblica.
Oggi giusto e doveroso ricordare
questa funzione in un momento di
crisi politica.
Anche se questo Governo ha consenso
dellopinione pubblica, anche largo
perch opera delle scelte politiche ed
individua delle soluzioni, la crisi profonda dei partiti, non della politica
che nella scale etica aristotelica viene
subito dopo la Teologia.
I partiti infatti hanno abdicato alla
funzione di far crescere una classe dirigente adeguata al compito cos come
previsto dal nostro ordinamento.
Con gli anni 80 invece, sinvest in
maniera illuminata, seria e responsabile.
Da quattro anni due giovani erano
deputati della Repubblica: lOn. Clemente Mastella e lOn. Giovanni Zarro; nell80 un altro giovane indicato
che ne segu.
Allincontro di
Grimaldi con
i ragazzi di
questo Istituto
fu presentato
un interessantissimo lavoro di gruppo
che si sofferm
non solo sulla
lettura, ma si
tradusse anche in una riflessione
pubblica, cui invitarono lautore del
libro e un testimone dellepoca . Fu un
interessantissimo confronto.
Io che vengo dal passato capii che
quegli eventi, meglio di noi che li avevamo vissuti, potevano essere capiti
e interpretati da giovani di unaltra
generazione, nati 14-15 anni dopo
quel fatto terroristico.
14 mesi fa, il 9 febbraio 2011, fummo
convocati il giornalista Luigi Grimaldi
ed io, in questa sala per un dibattito
con gli studenti di questo Liceo sotto
la guida dellottima Preside Crisci.
Il dibattito si svolse sul libro di Grimaldi, che i ragazzi avevano letto e
apprezzato. A conclusione dellincontro osservai che, con quel dibattito, si
segnava una svolta a tutta la serie di
commemorazioni tenutesi a Benevento a partire dal 1982: una svolta che
significava il passaggio dalla cronaca
dellagguato terroristico che aveva
colpito mortalmente Raffaele Delcogliano ed Aldo Iermano, alla storia di
unepoca buia della nostra Regione e
del nostro Paese; e quindi suggerii agli
studenti di assumere loro nel 2012, nel
trentennale di quel tragico evento, liniziativa non tanto di fare unulteriore
commemorazione quanto piuttosto di
internazionale.
Con il sequestro e la morte
di Aldo Moro
nel 1978 si
chiude la prima fase della
storia dellItalia repubblicana e non
la storia della
prima Repubblica. Ancora oggi siamo nella prima
e unica Repubblica italiana visto che
abbiamo ancora la prima e unica
Costituzione della Repubblica italiana promulgata il 1 gennaio 1948.
Quando sar promulgata una nuova
Costituzione soltanto allora potremo
parlare di una seconda Repubblica.
Le Repubbliche sono denominate dalle
Costituzioni.
Ma oggi il dibattito pubblico, dominato dalla televisione e da un livello molto
basso di confronto, porta a dire spesso
sciocchezze. Pare sia morta di recente
una seconda Repubblica, che per non
mai nata e si appresta a esserci una
terza Repubblica che rischia di essere
peggiore della cosiddetta seconda.
Comunque la cosiddetta seconda
stata peggiore della prima, verso cui il
giudizio storico nettamente positivo,
perch ha trasformato un Paese uscito
disfatto dalla guerra e dalla dittatura
fascista in una potenza industriale.
Nel 78 stato assassinato Moro, nel
73 si era cercato di assassinare Enrico
Berlinguer e il mandante era lUnione
Sovietica, killer la Bulgaria. Usa,
Urss, Francia, Inghilterra e Israele,
nel bacino del Mediterraneo, hanno
influenzato la storia dellItalia: non
un caso che in Italia si abbia il periodo
LUIGI GRIMALDI
Giornalista e scrittore
Ringrazio e saluto tutti voi per la
partecipazione, soprattutto la preside Crisci. Io vorrei parlare di questa
riforma di Raffaele Delcogliano cercando di trovare punti in comune tra
gli anni 80 e la situazione attuale.
Ho letto unintervista ad Antonio
Iavarone, scienziato beneventano
costretto ad andare via dallItalia per
un episodio di nepotismo in ununiversit del Belpaese; si spostato
negli Stati Uniti dAmerica e ha fatto
ricerche importanti, riconosciute a
livello mondiale, ma ritornato e sta
portando a Benevento il suo sapere e
la sua conoscenza.
Mi tornano alla mente le politiche di
Delcogliano in materia di rapporto
tra la formazione professionale e il
problema dellemigrazione. Durante
la sua attivit politica si leg ad associazioni di emigranti, quindi era una
persona prima di tutto impegnata in
prima linea, conosceva le realt per
una visione e un colloquio diretto
con gli altri mondi, dai disoccupati
ai familiari di migranti rimasti in
Campania, dagli ambienti del pubblico impiego alle piccole realt artigianali e dei territori agricoli. Queste
frequentazioni e conoscenze gli permisero di elaborare teorie che erano
avanti di decenni. Lui chiedeva un
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Perch sparano
ai riformatori?
GIOVANNI BACHELET
Deputato
Ringrazio la dirigente scolastica per
linvito, il collega Boffa che ha fatto
da tramite, i relatori, i ragazzi. I miei
impegni istituzionali nel Parlamento
e nel Partito Democratico hanno a
che fare con listruzione, tema non
estraneo allimpegno di Raffaele Delcogliano; ritengo per di essere stato
invitato qui soprattutto come parente
di una vittima: in questa veste non si
esperti se non della propria umanit. Comincio quindi con losservare
che dal libro, da altri documenti su
Delcogliano, dalla storia di quello che
ha fatto, emerge una vita buona. Se
ricordiamo alcune persone non perch sono state ammazzate, ma perch
prima hanno fatto cose buone; il bene
che hanno fatto pi importante e duraturo della violenza con cui qualcuno
li ha fermati. Spero che altri racconti
e ricordi ancora non scritti possano
essere raccolti negli anni a venire; in
una scuola come la vostra si potrebbe
dedicare a questo scopo un progetto
di storia e memoria che ad esempio,
attraverso interviste dei ragazzi a
parenti, amici, colleghi e avversari di
Delcogliano, porti alla luce frammenti
di vita ed impegno finora sfuggiti ai
documenti scritti. C sempre molto
da scoprire e da imparare quando si
scava nella gioia e nella fatica di una
vita breve e significativa: talmente
significativa da indurre qualcuno a
fermarla con la violenza.
Come per molti attentati di quegli
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let, al quale la
mia famiglia
ed io ci sentiamo particolarmente
vicini, condividendo il suo
stesso vissuto
di dolore. Per
quanto riguarda mio fratello
Raffaele riporto alcuni dati storici, cui ho personalmente partecipato.
Il primo si riferisce a quando, una
mattina a Napoli, lo incontrai in Corte di Appello.
Da qualche anno, mi ero sposata e
trasferita da Benevento a Napoli,
continuando tuttavia a svolgere la
mia attivit di avvocato, non solo a
Napoli ma anche a Benevento, unitamente a mio fratello Raffaele ed a
mia sorella Felicita. Quella mattina,
lo incrociai per le scale della Corte di
Appello, ove mi ero recata per un processo. Raffaele mi disse che si stava
recando dal Procuratore Generale e
mi propose di accompagnarlo.
Devo ricordare che, allepoca, Raffaele era assessore al lavoro ed alla formazione professionale per la Regione
Campania.
Entrammo insieme dal Procuratore,
al quale mio fratello rappresent la
necessit di fare chiarezza nellambito
dei corsi professionali, sovvenzionati
dalla Regione Campania, ritenendo
che anche in tale settore vi fosse uno
spreco di danaro pubblico legato ad
un giro di malaffare. Raffaele, in
particolare, chiese al Procuratore la
disponibilit dellesercito, per fare un
blitz, in modo da organizzare unir-
Testimonianza
ERMINIA DELCOGLIANO
Grazie alla Preside per questa importante iniziativa, fortemente voluta,
che rientra nel programma di formazione degli alunni del Liceo Giannone.
E, infatti, ai giovani che si rivolge
questa iniziativa; giovani che devono
ritenersi molto fortunati, per avere
avuto una dirigente che pensa alla
loro formazione, non solo sotto laspetto dello studio, ma anche della
conoscenza della storia della loro citt, dei valori e dellesempio di quanti, come mio fratello, con la loro vita
hanno rappresentato e tuttora rappresentano un modello di comportamento.
Ringrazio gli oratori tutti, il prof.
Barbagallo, che ci ha dato un quadro
globale cos preciso, netto e doloroso,
per necessario, che mai nessuno, per
quanto avessi partecipato a tante riunioni in ricordo di mio fratello, aveva
fatto. Ringrazio, inoltre, il vicepresidente della Provincia e il prof. Bache77
Conclusioni
ROBERTO COSTANZO
Ex deputato regionale ed europeo
Grazie prof. Bachelet, perch queste
sue ultime considerazioni, in un certo
senso, toccano coloro che qui, in sala,
e non sono molti, hanno conosciuto
Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano,
che hanno avuto modo di seguirne il
cammino, perch la stagione politica
di Raffaele dura poco pi i cinque
anni: come consigliere comunale e poi
lavventura regionale.
Raffaele rappresenta un modo, che
io ho giudicato normale e giusto di
vivere e fare politica; lui considerava
anormale la non rettitudine, la vita
privata e pubblica non esercitata in
coerenza con i principi professati.
Lei ha fatto un passaggio: Raffaele
avrebbe potuto dire di no, in qualche
momento. Certamente avrebbe potuto
dire di no,quando, contrariamente
alle nostre aspettative di affidargli
lAssessorato allagricoltura e , in
seconda istanza, i lavori pubblici, fu
invece nominato assessore al Lavoro.
Raffaele cap che in certi momenti
bisogna adeguarsi,non so se alle
logiche o semplicemente alle direttive
del partito. E accett quellincarico;
e lo assunse con senso di dedizione,
di responsabilit, dimostrando anche
notevole competenza.
Raffaele Delcogliano, con trentanni di
anticipo aveva previsto quello che oggi
preoccupa chi si occupa della vita pubblica, della pubblica amministrazione:
non basta ottenere voti, bisogna sapere
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