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della EST
TUTTO
(o quasi)
SULLE ONDE
di John R. Pierce
EDIZIONI
SCIENTIFICHE
E TECNICHE
MONDADORI
Biblioteca
della EST
Direttore editoriale
EDGARDO MACORINI
Redattore
ROSSANA ROSSI
Impaginazione
BRUNO PAGLIA
ISSN 0303-2752
In copertina:
Julio Le Pare, La longue marche LP-4-B (1975)
Traduzione
PAOLO BERGAMINI
Indice
PREMESSA
IL CONCETTO DI ONDA
11
20
III
MEZZI E MODI
25
IV
28
I
II
v
VI
VII
VIII
IX
x
XI
XII
XIII
42
48
56
59
67
77
92
102
108
XIV POLARIZZAZIONE
xv
115
126
141
153
161
175
180
Premessa
Al giorno d'oggi i fisici e gli ingegneri hanno a loro disposizione due validi
strumenti: l'elaboratore e la matematica. Servendosi del primo, una persona
che conosca le leggi fisiche che governano il comportamento di un certo
dispositivo o sistema, pu calcolare il comportamento di quel dispositivo
o sistema in casi particolari, anche se ha limitate conoscenze di matematica.
Attualmente il principiante pu ottenere risultati numerici che vanno ben oltre
le possibilit del pi esperto matematico del periodo precedente l'avvento
dell'elaboratore. Cosa dire, allora, del valore della matematica nel mondo
odierno?
Essa affascina oggi come sempre in passato e merita certamente l'impegno
di coloro che ne sono affascinati. Ma che dire della persona che ha un inte
resse pratico, della persona che desidera usare la matematica?
Oggi l'utente della matematica, fisico o ingegnere che sia, ha bisogno di
conoscerne assai poca per ottenere delle risposte numeriche particolari. Forse
pu persino fare a meno di quelle funzioni complicate che sono state usate
per studiare la struttura della materia. Ma anche solo un po' di matematica
pu dare al fisico o all'ingegnere qualche cosa a cui assai duro pervenire
con l'elaboratore, e cio una comprensione del problema dall'interno.
Le leggi di conservazione dell'energia meccanica e della quantit di moto
si possono desumere semplicemente dalle leggi del moto di Newton. Le leggi
sono semplici, la loro applicazione universale. Non vi alcun bisogno dell'ela
boratore, che pu invece essere riservato a problemi di maggiore complessit.
Allo stesso modo, si pu imparare parecchio sulle onde con un po' di sem
plice matematica, come spero di dimostrare in queste pagine.
Il libro non
A Ed e Ann David
che mi sono stati preziosi
Il concetto di onda
questo uno dei grandi concetti unificanti della fisica. Gli uomini hanno
osservato le onde fin dai tempi pi remoti. Nel XV secolo, Leonardo da
Vinci scriveva : L'impeto molto pi veloce che l'acqua, perch molte
sono le volte che l'onda fugge il loco della sua creazione, e l'acqua non si
move di sito ; a similitudine dell'onde fatte il maggio nelle biade dal corso
de' venti, che si vede correre l'onde per le campagnie, e le biade non si
movano dal loro sito (da Del moto e misura dell'acqua). Chiaramente
Leonardo si rendeva conto che, quando un'onda d'acqua si muove da un
luogo a un altro, non viene concretamente accompagnata dall'acqua stessa.
La fisica moderna piena di onde : le onde dei terremoti studiate dai
sismologi ; le onde e le increspature degli oceani, dei laghi e degli stagni ;
le onde sonore che viaggiano attraverso l'aria ; le onde meccaniche nelle funi
tese o nei cristalli di quarzo che si usano per controllare le frequenze dei
trasmettitori radio ; le onde elettromagnetiche (che costituiscono anche la
luce) irradiate dai trasmettitori e ricevute dagli apparecchi radio e infine le
onde di . . .che cosa? - forse di probabilit - che vengono usate in mecca
nica quantistica per predire il comportamento di elettroni, atomi e sostanze
complesse.
Che cosa sono le onde? Esse non sono terra, n acqua o.aria, n acciaio
o budello o quarzo, e tuttavia si propagano in queste sostanze. I fisici del
XIX secolo si sentirono costretti a riempire il vuoto dello spazio con un ete
re in grado di trasmettere onde elettromagnetiche ; e tuttavia una sostanza
11
cos arbitraria sembra pi una scappatoia per acquietare delle menti tur
bate che non una spiegazione valida di un fenomeno fisico. Quando si arriva
a considerare le onde della meccanica quantistica, i fisici non riescono nem
meno a offrirei un'interpretazione fisica universalmente accettata delle
onde di cui essi stessi si occupano, anche se poi sono tutti d'accordo sul
modo di servirsene per predire l'andamento di vari esperimenti.
Piuttosto che interrogarsi su che cosa siano le onde, bisognerebbe piut
tosto chiedersi che cosa si pu dire delle loro caratteristiche. In questo
caso non vi alcuna confusione. Noi riconosciamo nelle onde un tipo
di comportamento che pu essere descritto matematicamente in termini
che sono sempre gli stessi, anche se vengono applicati a sistemi fisici che
possono essere assai differenti. Cos, una volta riconosciuto che un certo
fenomeno pu essere descritto in termini di onde, si possono affermare
e predire molte cose sul fenomeno stesso, anche se non si compreso chiara
mente il meccanismo grazie al quale le onde sono generate e trasmesse.
La natura ondulatoria della luce fu compresa (e molte delle importanti
conseguenze di tale sua natura furono poste in evidenza) molto prima che si
potesse semplicemente immaginare l'idea di un'onda elettromagnetica nello
spazio. Di fatto, quando venne proposta la spiegazione elettromagnetica
della natura fisica della luce, molti fisici, che pure avevano chiaramente
riconosciuto come la luce dovesse essere un fenomeno di tipo ondulatorio,
si rifiutarono di accettarla.
I pi importanti principi riguardanti le onde possono essere studiati
per mezzo di esempi semplici e alla portata di tutti. Non appena arrivati
a comprendere il comportamento di queste onde, se ne possono astrarre
dei concetti che sono validi per tutti i -tipi di onde, ovunque accada di in
contrarli.
Una cosa subito evidente a proposito delle onde : come ogni oggetto
in moto, le onde in movimento trasportano energia da un punto all'altro.
Le onde elettromagnetiche, luminose e termiche, che raggiungono la
Terra provenienti dal Sole, hanno una potenza di circa l kW j m 2 Le
celle solari possono convertire in energia elettrica circa un decimo dell'ener
gia solare che incide su di esse, e grazie a queste celle i satelliti per teleco
municazioni e altri veicoli spaziali vengono alimentati da energia solare.
Le piante trasformano l'energia delle onde elettromagnetiche provenienti
dal Sole in energia chimica : quando noi bruciamo la legna o il carbone,
utilizziamo e liberiamo questa energia. I trasmettitori televisivi irradiano
onde elettromagnetiche con potenze dell'ordine di decine di migliaia di
Watt. Ogni apparecchio televisivo ricevente raccoglie una minuscola fra
zione della potenza totale trasmessa. Le onde del mare battono sulle coste
12
IL CONCETTO DI ONDA
13
14
IL CONCETTO DI ONDA
per prima urta l'ostacolo riflettente deve anche tornare indietro per prima.
Inoltre l' onda pu essere riflessa come in a) o come in b). La riflessione
in b) la versione negativa della riflessione in a). Se l'onda originaria
rappresentava una pressione superiore alla media, l'onda riflessa in b)
sta a indicare una pressione inferiore alla media. Allo stesso modo per
riflessione un campo positivo pu essere variato in uno negativo oppure
uno spostamento verso l'alto di una fune in uno verso il basso. Ci ra
gionevole ?
Si pensi a un'onda di tensione che viaggi lungo una linea di trasmissione.
Se la linea aperta all'estremit, come mostra la FIG . 3 in a), l'onda viene
riflessa, e la riflessione quella di FIG. 2 a). Tuttavia, se la linea cortocir
cuitata come in FIG. 3 b) l'onda riflessa come in FIG. 2 b). Perch ? Se la
Figura l
Figura 2
Figura 3
15
deve sempre essere uguale a zero. Di conseguenza, istante per istante, duran
te la riflessione, l'onda riflessa deve avere segno opposto rispetto all'onda
incidente.
Si consideri ora un'onda che rappresenti lo spostamento laterale di una
corda tesa. Se quest'onda viene riflessa da un oggetto solido al quale
fissata la fune, l'onda riflessa deve essere la versione negativa dell'onda inci
dente, come in FIG. 2 b). Quando si pizzica la corda di una chitarra, si ge
nera un'onda che viaggia avanti e indietro tra le estremit della corda
stessa. L'onda ripetutamente riflessa a ciascuna estremit, dove la direzione
di propagazione viene invertita e dove l'onda riflessa viene anche resa ne
gativa rispetto a quella incidente. Quando l'onda stata riflessa due volte,
una volta per ciascuna estremit della corda, ha ripreso direzione e for
ma originarie. Se la lunghezza della corda L, l'onda generata dalla per
turbazione deve percorrere una distanza 2L per tornare nella posizione
iniziale con la stessa forma e direzione di propagazione dopo la riflessione
a ciascuna delle due estremit. Se v la velocit dell'onda, l'onda attra-
versa questa distanza (2L) f volte al secondo, con
f=
2L
(l)
L2
Ll
212 = 1 ,05946
(2)
16
IL CONCETTO DI ONDA
Figura 4
17
progressiva
Problemi
1.1 Si consideri un'onda avente una semplice forma rettangolare invece di quella cur
va mostrata in FIG. l. Si rappresenti graficamente l'onda negli stadi successivi della ri
flessione, assumendo che venga riflessa : a) come in FIG. 2 a) ; b) come in FIG. 2 b). Si
mostri anche la sovrapposizione dell'onda incidente su quella riflessa.
Un'onda acustica che si propaga in un tubo (una canna d'organo, per esempio)
viene riflessa, all'estremit, con in FIG. 2 a) se il tubo chiuso, oppure come in FIG. 2 b)
se l'estremit del tubo aperta. Si trovi l'espressione dell'altezza del suono in funzione
della lunghezza del tubo e della velocit dell'onda nei seguenti casi : a) tubo aperto alle
due estremit ; b) tubo aperto da una parte e chiuso dall'altra ; c) tubo chiuso a entram
be le estremit.
1.2
1.3 Una canna d'organo aperta a un'estremit e chiusa all'altra. Quale deve essere
la lunghezza della canna per produrre un suono di 440 Hz (che corrisponde al /a3)?
18
IL CONCETTO DI ONDA
1.5 Qualche volta si bloccano le corde di una chitarra tra i segnatasti con una specie
di molletta, che si chiama capotasto mobile. Che cosa succede se si impostano le dita
al disotto della molletta allo stesso modo in cui si impostavano a partire dall'inizio
delle corde quando non c'era la molletta ?
1.6 Una torre alta 1 50 m viene utilizzata come antenna radio ; il terreno alla base un
buon conduttore: qual l'altezza (cio la frequenza alla quale l'antenna risuona) ?
1.7
di un tasto, bianco o nero che sia, e del suo successivo) sempre uguale a 212, cio ap
prossimativamente 1 ,05946. Su un pianoforte ben temperato, gli intervalli di quinta,
quarta e terza sono composti rispettivamente da 7, 5 e 4 semitoni. A intervalli 'ideali'
3 4 5
di quinta, quarta e terza corrispondono invece, rispettivamente, i rapporti l' 3' 4
Qual la percentuale di errore dei tre intervalli ben temperati rispetto ai corrispondenti
ideali ?
19
II
20
(3)
(4)
dove f) dato da :
f) = wt - kz + <p.
(5)
z = vt
(6)
con
w
(7)
k
v detta velocit di fase dell'onda. Come l'onda si sposta, l'intera sinu
soide si muove verso destra con velocit v. Un osservatore che si muova
verso destra con velocit v e guardi l'onda vede una configurazione sinu
v =
v
f = -T
(8)
= 2nf.
(9)
21
Figura 5
Figura 6
k = 2n,
2n
k = -.-.
(lO)
l
T = /-.
(Il)
v =
r
Si ha cio la velocit espressa come il rapporto tra la distanza
po T che intercorre nel passaggio di due creste successive.
22
( 1 2)
.
e il tem
S = S0 cos (w t - kz + tp).
(13)
(14)
(l + cos 2fJ),
diventa :
(15)
( + So) 2 = S = (- SoP
Dalla (15) si vede che il valor medio di cos 2 (wt- kz + q>) nullo e
quindi la potenza media, P, risulta semplicemente :
P = s.
(16)
23
fase
rispettivamente:
S0 cos D,
{}
wt - kz + tp,
).
w
v =
.l.f,
T
k
w
2nf,
2n
k
-
).
P = s.
Queste ultime due relazioni sono valide so10 se S0 misurata in unit
tali che
pi
2S 2 .
2.1
2.2
se
P1
In
tenza media e quella istantanea ?
2.3
2.4
24
III
Mezzi e modi
25
Figura 7
dale trasversale nel piano verticale come un modo e l'onda nel piano oriz
zontale come un altro modo. Ma si pu anche andare oltre : un'onda si
nusoidale trasversale pu viaggiare lungo la fune in due direzioni : in avan
ti, con velocit v, o all'indietro, con velocit - v. Queste due onde, pro-
26
MEZZI E MODI
Una 'linea bifilare schermata' costituita da due fili entro un tubo metallico :
quanti modi possiede ?
3.2
3.3
3.4 Oltre un certo intervallo di altezze, in un pianoforte vi sono tre corde per nota.
Quanti modi vi sono fra queste tre corde ? Quante differenti velocit o altezze possono
esservi ?
27
IV
gruppo
v = J.f=
r
k.
Figura 8
28
Figura 9
Figura 10
29
Figura 11
30
Figura 12
( 17)
( 1 8)
k + = k0 +
q
s
-.
( 1 9)
k0 - s
(20)
31
z, il loro pro
z
z
Q. = + {cos [(w0 + q) t - k0z- : J + cos [(w0- q) t+
(2 1 )
v =
Wo
w0 si propaga alla
'
mentre la funzione modulante cos qt, dove q una bassa frequenza, viag
gia alla velocit V g data da :
Vg
(22)
= S.
w0 w w(k)
w w(k),
32
w0-
z.
(23)
Se v g positivo (pendenza positiva) l'energia dell'onda si sposta verso de
stra ; se v g negativo (pendenza negativa) l'energia va verso sinistra.
La FIG. 1 3 mostra che la velocit di gruppo pu essere sia minore sia
maggiore della velocit di fase.
interessante vedere qualche semplice esempio di modi dispersivi : le
.Figura 13
FIG.
T
1 4 sono i per boli ; per valori elevati di w e di k,
33
Figura 14
le curve w
w (k) tendono a un asintoto comune, la retta passante per
l'origine. La pendenza di questa retta rappresenta la velocit della luce.
In altre parole, se w e k sono grandi sia la velocit di fase v sia la velo
cit di gruppo vg tendono alla velocit della luce.
Una barra dielettrica lunga e diritta pu guidare un'onda elettroma
gnetica. Per frequenze molto elevate, la maggior parte dell'energia elettro
magnetica si propaga all'interno della barra e il campo elettromagnetico
all'esterno diminuisce rapidamente via via che ci si allontana dalla barra
stessa ; in questo caso, la velocit di fase molto prossima a quella di
un'onda elettromagnetica che viaggi in uno spazio riempito dal dielet
trico. Per frequenze basse, la maggior parte dell'energia elettromagnetica
si propaga all'esterno della barra dielettrica e quindi la velocit di fase
tende a quella di un'onda elettromagnetica viaggiante nel vuoto o i n aria;
la curva w = w (k) rappresentata in FIG. 15. Per frequenze molto basse
e molto alte, velocit di fase e velocit di gruppo sono uguali ; per fre
quenze intermedie, la velocit di fase sempre maggiore di quella di gruppo.
La velocit di gruppo, come si visto, quella del flusso di energia ;
si immagini ora che un modo trasporti una certa quantit di potenza P;
la (23) dice allora che se la velocit di gruppo vg elevata, l'energia per
unit di lunghezza E piccola e viceversa se Vg bassa. Considerando le
onde nella guida d'onda descritte dalla FIG. 1 4, si vede che la velocit di
gruppo molto piccola per frequenze appena superiori a quella di taglio
w 01 : questo vuoi dire che per un assegnato flusso di potenza si ha un'ele
vata densit lineare di energia.
=
34
Figura 15
P = S5
( 1 6)
( 1 4)
Questo corretto se si considerano onde di un'unica frequenza ; se inve
ce si studia lo stesso modo a varie frequenze, bisogna misurare S con uni
t volta a volta diverse, perch la (14) valga ancora. Se si misura S sem
pre con le stesse unit (siano volt, dine o km j s) bisogna scrivere:
(24)
dove K una grandezza che varia con la frequenza. Si pu anche espri
mere l'energia media unitaria, E, in termini di So con :
E = AS8.
(25)
35
(26)
1), S0 grande se
e si pu affermare che, per una potenza unitaria (P
la velocit di gruppo piccola e viceversa.
Si consideri ora un mezzo le cui propriet variano con continuit con
la distanza, per esempio una guida d'onda il cui diametro vada gradual
mente riducendosi ; in questo caso la frequenza di taglio di un modo par
ticolare, w01 , aumenta con la distanza. Se la variazione sufficientemente
graduale, un'onda di una data frequenza si propaga nel mezzo quasi co
me se le sue propriet non cambiassero ; come si comporta l'onda in que
sta situazione ?
Si consideri un'onda di potenza unitaria e di pulsazione w che si pro
paga in un particolare modo al disopra della frequenza di taglio ; via via
w
w oi
che la guida d'onda si assottiglia, w01 aumenta e il rapporto -- diminuisce. Questo vuoi dire che la velocit di gruppo diminuisce e l'ampiez
za massima S0 aumenta al propagarsi dell'onda lungo la guida conica ;
per quel che riguarda la guida d'onda, vuoi dire che l'ampiezza del cam
po elettrico aumenta.
Se la guida diventa sufficientemente sottile, w 01 diventa uguale a w e
quell'onda o modo particolare non pu superare quel punto : viene ri
flessa cos da produrre un'onda con velocit negativa, che torna indietro
lungo la guida. Dalla (26) si potrebbe dedurre che So diventa infinito nel
punto ove w = w01 ; questo non avviene perch le equazioni non sono ri
gorosamente valide per valori nulli di vg. Cionondimeno, se noi inviamo
un'onda in una guida d'onda che va via via restringendosi, il valore del
campo elettrico e la frequenza di taglio aumentano con il restringersi del
la guida, e lo stesso comportamento si riscontra in altri casi .
La membrana basale dell'orecchio interno un mezzo di trasmissione
che convoglia le onde dalla sua estremit pi ampia, dove c' la staffa
(vicino al timpano), a quella pi stretta, all'apice della coclea. In un cer
to senso il comportamento della membrana basale (che ha sezione varia
bile) proprio l'opposto di quello di una guida d'onda e cio essa tra
smette fino a una certa distanza al di l del timpano tutte le onde di fre
quenza inferiore a quella di taglio wc. Questa frequenza di taglio superio
re decresce al diminuire della larghezza della membrana stessa, cosicch
solamente le onde a bassa frequenza possono percorrere tutto il cammino
dall'estremit prossima al timpano a quella pi stretta all'apice. Le onde
di quasi tutte le altre frequenze sono riflesse in determinati punti lungo
36
Figura 16
Denes P. B., Pinson E. H., The speech chain, New York ( 1 973).
37
38
Figura 17
4.1 Qualche volta la velocit di gruppo viene spiegata in termini di velocit di propaga
zione dei battimenti tra due onde sinusoidali. Si abbiano due onde di uguale ampiezza
e di frequenza w0 e w0 + p, con p molto piccolo rispetto a w0. Si descriva la natura e la
velocit della configurazione costituita dall'insieme di queste due onde.
4.2
k = c
c ,
1-w2
dove c la velocit della luce e w c la frequenza di taglio. Quali sono le velocit di gruppo
e di fase ?
4.3
Un segnale F(t) cos (wt - kz) viene inviato in una guida d'onda e F(t ) contiene delle
frequenze che vanno da O a w0.
Che intervallo di frequenze contenuto nel segnale ?
4.4
+- k_ - k S
2
k+ -- k_
2
= kd,
w0
q, k8
39
Qz
O dato
Si pu esprimere la relazione w
k
( )
+ ( ::: )
ko +
k
(w - wo) + _l_
w 0
2
( )
82
w
(w - wo)2 +
(w - w0) 3 + . . .
o
dove l'indice O indica che le derivate sono calcolate nel punto (wo, ko). Si esprimano anche
ks e kd in funzione di q per mezzo di serie di potenze. Quali termini influenzano la fase
del fattore con frequenza q e quali quello con frequenza w0 ?
4.6
{ [ ( : ) ] [<
cos
w0t - k0z) +
Si osservi che i due termini in coseno che contengono w0t nell'argomento non sono in
fase. Per quale valore di
( )
2k
q2z
w2 0
40
Se la guida d'onda del problema 8 lunga 30 km, per quale valore di q lo sposta
mento di fase
4.9
- _l_
2
4.10
:n;
(- )
82k
q2z
aw2 o
l
cos w0t - 2 rp [ sin (wo + q) t + sin (wo - q) t ] .
Si supponga che (a causa della trasmissione lungo una linea dispersiva) lo stesso angolo
di fase
mini in seno. Quale diventerebbe l'espressione del segnale ? Che tipo di segnale sarebbe ?
41
FIG.
S0 cos {}.
(27)
Figura 18
42
S0 cos rp = ReS0e1'',
(28)
i = yCl;
si noti che i
(29)
i = (V - l) ( V - l) = - l .
Figura 19
(3 1 )
43
a + ib,
c + id.
(3 2)
(33)
La somma di S1 e S2 data da :
sl + s2
(a
+ c) + i(b + d).
(34)
(35)
(36)
con
(37)
44
,_
vuoi dire aumentare la sua fase di 2, ruotare cio il vettore che corrisponde al numero di
iW
-b
modulo I WI
Figura 20
45
i W = ia + i(ib)
ia - b = - b + ia.
(41 )
rad (o 90) nella direzione opposta alla precedente, e cio in senso orario,
sempre senza alterarne il modulo.
Avendo definito il modulo di un numero complesso con la (40), si pu
rappresentarne il quadrato in termini del numero stesso, W, e del suo
complesso coniugato, che si scrive W*. Il coniugato di un numero com
plesso si ottiene sostituendo ogni i con - i. Per esempio, se
W =
a + ib,
(42)
allora :
W* =
a - ib,
e si vede che :
WW* =
(43)
l w 1 2 (44)
e quindi :
46
RAPPRESENTAZIONE VETTORIALE
E COMPLESSA
In questo caso
WW*
(46)
= S0 cos (wt - kz + P)
(3 )
P1 = 2S 2 = 2 S cos 2 (wt - kz +
( 1 3)
tp),
( 1 5)
= S0S't = S
(48)
P = SS* .
(49)
Problemi
5.1
o
2
5.2 Quale numero complesso
verlo ?
S soddisfa !a relazione S x S x S
l e come si pu descri
47
VI
Modi
accoppiati
Figura 21
48
MODI ACCOPPIA TI
Figura 22
il modulo di tale vettore, che chiameremo S0, sia l S l e si assuma che S sia
orientato orizzontalmente e verso destra (& = O) per t = O e z = z0
Nel punto z1 , a piccola distanza da z0 nella direzione del moto dell'onda, si
ha (sempre per t = 0) :
- k (z2 - z0) =
che
49
Figura 23
l dS I
1ST
per cui
S0 risulta espresso da
l dS I = Sk dz.
50
MODI ACCOPPIATI
(50)
dS
dz
- ikS,
(5 1 )
la cui soluzione
(52)
come si pu verificare derivando rispetto a z e sostituendo nella (5 1 ).
L'equazione (5 1 ) indica che la variazione di S con la distanza propor
zionale a S attraverso una costante k, proprio come ipotizzato nella (50).
Quando per due modi sono accoppiati, essi interagiscono e quindi . la
variazione di ampiezza di uno influenzata dall'ampiezza dell'altro. Siano
sl e s2 le ampiezze di due modi che interagiscono attraverso un certo ac
coppiamento ; le equazioni differenziali che le descrivono sono :
dS1
= - ik1 S1 - iMS2,
dz
dS2
dz
= - ik2S2 - iMS1 ,
(53)
(54)
slO e- ikz ,
s20 e-i kz .
(55)
(56)
51
(57)
(58)
e confrontando con le (53) e (54) si ha :
(k - k 1) S1 = MS2 ,
(k - k2) S2 = MS1
(59)
(60)
(k - k1) (k - k 2) = M 2 ,
k2 - (k1 + k2) k + (k1k2 - M 2) = O.
(6 1 )
(62)
k =
(63)
k = kl ,
k = k2 .
Se M diverso da zero, le due radici non sono pi k1 e k2 , come si pu ri
levare da un semplice esempio. Si abbiano due guide d'onda accoppiate
nell'accoppiatore direzionale di FIG. 21 ; in questo caso la costante di fase
delle due guide la stessa (se si trascura l'accoppiamento), e si ponga :
(64)
Dalle (63) e (64) si ottengono due costanti di fase (corrispondenti al segn o
+ e al segno -), k. e kr, che valgono :
k0 + M,
k0 - M.
52
(65)
(66)
MODI ACCOPPIATI
k - ko
s2
=
-s;
(67)
k0 + M - k0 ----= l,
s2s
Sls
s2 f
sl f
(68)
k0 - M - k0
(69)
= - l.
M
In assenza di accoppiamento (M = O) esistono due modi : uno si propaga
nella guida l con ampiezza S1 e costante di fase k0, l'altro nella guida 2
con ampiezza S2 e stessa costante di fase k0 ; quando vi accoppiamento
(M =l= O) vi sono ancora due modi, che per sono costituiti ognuno da
un'onda per guida. L'onda pi lenta ha una costante di fase k8 e per questo
modo le ampiezze nelle due guide sono uguali ; l'onda pi veloce ha una
costante di fase k r e le ampiezze del modo nelle due guide sono uguali
e opposte.
Si supponga che in z = O le due onde abbiano uguale ampiezza, pari a
s
T'
nella guida l ; allora, dalle (68) e (69), risulta che le ampiezze so-
Su
e -H ko -M ) Z)
(70)
st2 =
So
2
(7 1 )
Su =
2
e-ikoZ (eiMz
e-iMz)
(72)
(73)
53
gradualmente mentre aumenta nella seconda guida ; per Mz = 2' l'ampiezza nella guida l nulla e quella nella guida 2 iS0, cio la stessa della
guida l per z
Figura 24
54
MODI ACCOPPIA TI
6.2 Se tutta la potenza inizialmente in una guida, quale deve essere la lunghezza d'ac
coppiamento L perch vi sia trasferimento completo di potenza, o del 50 %, o dell' l % ?
6.3
6.5 Si consideri un dispositivo del tipo illustrato in FIG. 2 1 , per il quale accoppiamento
e lunghezza siano tali che esattamente met potenza di un modo sia trasferita all'altro
modo. Si supponga inoltre di disporre di un trasmettitore di un ricevitore e di un'antenna
e si voglia che la potenza passi dal trasmettitore all'antenna, dall'antenna al ricevitore,
ma che non ne passi dal trasmettitore al ricevitore. Come va usato il dispositivo per otte
nere questo risultato ? Quale sar il suo rendimento ? Dove andr a finire il resto della
potenza ?
55
VII
Modi accoppiati: l'altra soluzione
Nel capitolo VI sono state ricavate le. equazioni per i modi accoppiati :
dS1
dz
dS2
= - ik 2 S2 - iMS1
dz
Se si cambia un segno in una di esse e si scrive :
dS1
dz
dS2
=
dz
(74)
-
ik 2 S2 + iMS1
(75)
le radici di k diventano
(76)
Se
(77)
allora
k = k0 iM.
56
(78)
MODI ACCOPPIATI :
'
L ALTRA SOLUZIONE
Figura 25
57
Figura 26
58
Sia
k1
VIII
La FIG.
27
},
f;
l'onda di lunghezza d'onda J.1 si muove verso destra con velocit v1 , quella
J.
v
di lunghezza d'onda I viaggia, sempre verso destra, con veloc1ta, 2l : un
T
osservatore le distingue facilmente sia per la diversa lunghezza d'onda sia
perch una si muove pi rapidamente dell'altra.
Si immagini ora che le onde possano essere osservate solamente attra
verso una fila di sottili aperture W poste a distanza J.1 l'una dall'altra. Un
ciclo dell'onda di lunghezza d'onda J.1 passa attraverso ogni apertura nel
.
tempo
l 4
l . e con veloc1ta nspettivavale per onde con lunghezza d'onda 3-,
. .
'
v1 l'I
.
mente 3, 4
e cos1, vm.
E questo non tutto : l'osservatore, costretto a vedere l'onda solamente
attraverso le fessure, non pu nemmeno capire in che direzione essa si
stia muovendo : infatti il modo con il quale l'ampiezza di una qualsiasi
59
Figura 27
60
stante di fase
(80)
infatti tale onda presenta le stesse fasi nella successione di finestrelle spa
ziate di L l'una dall'altra. Se si assume che l'onda abbia realmente costante
di fase k, le altre costanti di fase 'possibili' kn sono dette armoniche spa
ziali dell'onda con costante di fase k.
Sin qui sono state considerate solamente armoniche spaziali prodotte
o dall'osservazione o dall'accoppiamento attraverso sottili fessure equispa
ziate ; ma se ne possono generare in molti altri modi. Un'onda produce
armoniche spaziali quando osservata o accoppiata attraverso qualsiasi
tipo di finestra o apertura le cui dimensioni o trasparenza varino periodica
mente con la distanza, oppure quando il mezzo entro il quale viaggia
cambia periodicamente caratteristiche con la distanza, cos che durante il
suo moto l'onda alternativamente accelera e rallenta, con regolarit. In
ogni caso, se il periodo di variazione dell'accoppiamento o del mezzo L,
le armoniche spaziali sono date dalla (80).
Nei vari esempi considerati si ha a che fare con onde che di fatto hanno
una costante di fase primaria k, ma che hanno (o sembra che abbiano)
a essa associate delle componenti con costanti di fase kn, espresse dalla
(80), che possono essere molto pi deboli dell'onda principale. Dalla (80)
2nn
si pu notare che, al contrario di k,
non varia con la frequenza ; quindi
L
la forma della curva w = w (k) identica per ogni kn. L'energia dell'onda
si muove con la velocit di gruppo comune, che la pendenza della curva
w = w (k), e tutte le componenti armoniche spaziali si muovono, per cos
dire, all'unisono con l'onda.
Si consideri ora in maggior dettaglio un caso molto semplice. Le rette
in colore della FIG. 28 rappresentano l'andamento di w = w (k) per un'onda
non dispersiva : la retta a destra dell'origine si riferisce al modo che si pro
paga verso destra, quella a sinistra rappresenta la curva w in funzione di k
per il modo che viaggia verso sinistra ; le linee nere pi sottili rappresentano
2:n: 4:n:
le armoniche spaziali che si ottengono sommando o sottraendo
e
al
L L
k dato dalle rette in colore. Nella FIG. 29 tutte le curve w = w (k) della
FIG . 28 sono riportate a tratto sottile, e in pi vi sono disegnate le rela-
61
zioni w = w (k) ottenute accoppiando i due modi della FIG . 28, quello
che si propaga verso destra e quello che va verso sinistra, con le loro armo
niche spaziali (questo accoppiamento gi stato visto nel capitolo VII).
Le curve w = w (k) per i modi prodotti dall'accoppiamento sono quelle
in colore della FIG. 29. Queste curve, nell'intervallo compreso tra k = +
62
:n
:n
--e k
Pierce J. R., Tien P. K. , Coupling of modes in helices, in Proceedings of t.!J.e I . R.E., XLI I ,
1 389 ( 1 954).
63
4nm
h = 6,63 x w-34 1 ; s ,
m = 9, 1 1 x 1 0-3 1 kg.
L'andamento della (8 1) mostrato i n FIG. 30, da cui s i vede che essa rappre
senta un'onda dispersiva con velocit di fase
w
h
v = -- = -- k
k
4nm
e quella di gruppo vg, cio la pendenza della curva w
dw
dk
h
- k.
2nm
(82 )
w (k) :
(8 3 )
Figura 30
64
(84)
hw
2n
(85)
(86)
2E
Vg
--
(87)
65
8.2
66
IX
k l = - k2 = k o
(89)
dS1
.
.
= - zk0S1 - zMS2,
(90)
(9 1 )
67
v2 v = sl + s2 ,
y2 W = S1 - S2
(92)
(93)
i(k0 - M) W,
(94)
dW
dz
i (k0 + M) V.
(95)
dV
dz
- X!,
(96)
d/
= - iB V
dz
(97)
68
Si noti che, nell'esempio dell'onda elettrica, per cui valgono le (96) e (97),
st ottiene :
P = IV* + VI*.
(1 00)
(101 )
( 1 02)
La potenza istantanea P1 :
P1 = 2VW = 2V0 W0
COS
(wt + fPv)
COS
(wt + fPw).
( 1 03)
sin x
cos x
COS
2 (wt + fPw)
(106)
69
che la (107) non sia nulla) la fluttuazione totale della potenza deve essere
maggiore della fluttuazione del termine obbligatoriamente presente data
dalla (106).
La fluttuazione aggiuntiva data dalla (107) nulla se V e W sono in fa
se, cio se CfJv = CfJw ; se invece
:n
V = Vo eHwt+q;.> ,
W = Wo ei (wt+q;w>
(108)
( 109)
V* W
(I l O)
- P tg (cpv - CfJw)
viene normalmente detta potenza reattiva e rappresenta una fluttuazione
dell'energia, presente quando V e W non sono in fase (o sono sfasati
di 1 80).
Si ora in grado di cercare le soluzioni delle (104) e (105) sia in presen
za sia in assenza di accoppiamento ; si otterr un'equazione differenziale
che contiene solamente V.
70
[d
dz
(k0 - M)
(I I I )
d (k0 - M)
d2V
dz2
--
dV
dz
dz
k0 - M
--
dW
- i (k0 - M)
dV
dz
dW
- i(k0 - M) .
(1 1 2)
(1 1 3)
( 1 14)
(1 1 5)
W =
dV
dz
(1 1 6)
ko
(1 1 7)
(1 1 8)
oppure :
- In kn + In (k0
Pertanto la (1 1 3) diventa :
M)
- 2Bz.
d2V
dV
- 2B dz + kn2 V = O
dz2
( 1 1 9)
( 1 20)
71
(1 22)
dz
( 1 26)
la ( 1 1 3) diventa :
d2 V
2 dV
+dz + k n V = O
dz 2
z
2
( 1 27 )
72
v2
V* W = -0
A
( l -- )
=f
knz
1-
(1 30)
Le equazioni (1 24)-(1 30) si applicano alle onde entro mezzi con carat
teristiche variabili linearmente come, per esempio, i diffusori lineari (o
conici) : lontano dall'estremit pi piccola la propagazione avviene quasi
come nei mezzi isotropi, salvo che V diminuisce e W aumenta con la di
stanza. Vi tuttavia una componente reattiva della potenza che aumenta
oltre ogni limite all'avvicinarsi dell'estremit pi piccola del diffusore, do
ve z = O.
interessante vedere come i risultati fin qui ottenuti, relativi a diffusori
esponenziali e lineari, vengano applicati a un particolare problema pra
tico, quello degli altoparlanti. La FIG. 32 mostra alcuni diffusori lineari o
conici con angoli interni 1J diversi ; quando 1J = 1 80 (o n rad), il diffu
sore diventa semplicemente un piano e l'onda si propaga radialmente dal
l' origine in tutte le direzioni alla destra del piano stesso ; se 1J = 360 (o
Figura 32
Figura 33
73
2na
l
=
(131)
l a potenza reattiva uguale alla potenza 'vera' ; per lunghezze d'onda net
tamente maggiori di quelle che si ricavano dalla (1 3 1 ) la potenza reatti
va aumenta di molto e in questi casi il diaframma conico vibra violente
mente, nell'inutile tentativo di irradiare potenza sonora.
Come si visto nel capitolo I, la velocit del suono di circa 340 m / s
e quindi si ottiene, misurando in metri :
340
(1 32)
340
! = 2na
54
a
(1 33)
74
Figura 34
2n
A
27T;{
f
54
= - = -- = V
( 1 34)
(area)
costante
e cio
V 5e-28z x (area)
costante
oppure
area
(costante) x e 28z .
( 1 35)
! > z:
(L misurato in m).
( 1 36)
75
Problemi
9.1 Si provi a giustificare i motivi che hanno indotto l'autore a servirsi della procedura
seguita in questo capitolo piuttosto che cercare, semplicemente, l'equazione risolvente
per una linea di trasmissione a parametri variabili con continuit.
9.2
9.3
9.4
dove p = k1z proporzionale alla frequenza, B una costante (si ricordi che k1
w
v
dove v la velocit di fase). Se dietro al cono vi una cassa chiusa, l'elasticit dell'aria
all'interno produce sul cono un'altra pressione Vb, che pu essere espressa per mezzo di
W in questo modo :
W = BCip Vb,
dove C una costante che dipende dalle dimensioni della cassa. La pressione totale sul
cono data da Vt = V + Vb e
l'espressione di
rappresenta la
76
Onde e forze
Le onde possono esercitare delle forze sui mezzi materiali : come si pos
sono correlare queste forze all'energia o alla potenza di un'onda ? Sem
bra naturale cercare questa relazione non tanto partendo dal caso della
propagazione di un'onda quanto da quello di una barra, o di una colon
na di fluido, in movimento : se m la massa per unit di lunghezza che
viaggia a velocit vg parallela al proprio asse, l'energia cinetica per unit
di lunghezza, E, data da :
l
mv 2g
E = 2
(1 37)
la potenza P = E X vg data da :
3
l
P = 2 mvg
(1 38)
p
data da :
( 1 39)
Se il fluido in esame , per esempio, un liquido che si muove in un tu
bo e viene raccolto all'uscita da una spugna o con un catino, la forza eser
citata sulla spugna o sul recipiente data dal prodotto della quantit di
moto per unit di lunghezza, p, per la velocit Vg ; la distanza percorsa
77
= pvg = mv .
(140)
2E
Vg
2P
Vg
(141)
(142)
(143)
cio la potenza il prodotto dell'energia per unit di lunghezza per la
velocit di gruppo, in quanto un impulso composto di frequenze com
prese entro un piccolo intervallo si propaga con velocit di gruppo vg .
Analogamente, se p la quantit di moto per unit di lunghezza, il flus
so della quantit di moto deve essere :
(144)
Si immagini ora che l'onda venga prodotta da un generico dispositivo
D in movimento entro un mezzo dispersivo alla velocit u, da destra a
sinistra, come illustrato in FIG. 35 ; il mezzo dispersivo, e quindi le ve
locit di gruppo e di fase sono diverse per frequenze differenti. Poich D
viene mosso da una forza F che lo spinge da sinistra, viene ceduta all'on-
78
ONDE E FORZE
Figura 35
Ez
( -) z
(145)
P dz
Pu
- --
(146)
d!
Pu
-- =
V
P1 + Fu - P,
(- + l )
(1 47)
=
Fu + P1 .
79
p-
pu
-.
Vg
bu
- = Vg
F - b'
(148)
AP.
(149)
c + l ) (l + Au)
P1
(1 50)
-u
(151)
80
ONDE E FORZE
Figura 36
P (-;; + l ) (l - Av)
(1 52)
l
A -= -- .
v
(1 53)
= .
v
( 1 54)
E
p =
-
(1 55)
81
k
- x E.
(1 56)
2n '
2n
k
w
xE
E
v
( 1 57)
82
ONDE E FORZE
a b. La FIG. 37 mostra tre esempi di forze esercitate dalle onde : una sor
gente di flusso di quantit di moto di un'onda b esercita una forza F = b
nel generare l'onda stessa ; quando un 'pozzo' l'assorbe, l'onda esercita
sul pozzo una forza F = b, mentre se viene riflessa da un riflettore con
un effettivo flusso della quantit di moto pari a - b, l'onda incidente e
quella riflessa esercitano sul riflettore una forza complessiva F
2b.
=
Figura 37
83
Figura 38
Figura 39
Figura 40
84
ONDE E FORZE
Figura 41
Figura 42
85
86
ONDE E FORZE
Pvg
b = -2- .
c
per la
(161)
- (w2 - w ) Yz
( 1 62)
k risulta :
( 1 64)
( 1 65)
87
Figura 43
( 1 66)
l i n e a coa s s i a l e
reg ione di t ra n s i z i o n e
con ca ratte risti c h e varia b i l i
con conti n u it
e l i ca c i l i n d rica
Figura 44
88
ONDE E FORZE
metro piccolo rispetto alla lunghezza d'onda), lungo il quale l'onda viag
gia a una velocit assai prossima a quella della luce ; in questo caso le ve
locit di fase e di gruppo lungo l'asse dell'elica sono entrambe molto mi
nori di quella della luce. Se il filo sottile inizialmente diritto e racchiu
so entro un conduttore cilindrico, cos da formare una linea di trasmis
sione coassiale, l'onda viaggia lungo la linea con velocit c, cio quella
della luce. Si immagini che il filo sia un conduttore ideale e, a un certo
punto, lo si avvolga fino a formare l'elica (FIG. 44) ; se {} l'angolo di cui
il filo dell'elica inclinato rispetto a un piano normale al suo asse, sin {}
il rapporto tra il passo e la lunghezza di una spira del solenoide ; la ve
locit di gruppo e di fase di un'onda che viaggi lungo l'asse sono circa :
v
= Vg = c sin {}
c.
(1 67)
Quando l'onda passa dalla parte diritta del filo a quella avvolta, la po
tenza P rimane costante e quindi la quantit di moto per unit di lun
ghezza dovunque uguale a (si veda la (1 60)) :
p
p = -cz
mentre i flussi della quantit di moto nella linea coassiale a sinistra, b 1 ,
e nell'elica a destra, b 2 , risultano, dalla ( 1 6 1 ) :
bl =
Pc
P
=
c
c
-2-
>
P sin {}
Pc sin {}
= --2-- = b 2 .
c
c
---
( 1 68)
L'onda deve quindi esercitare sul filo una forza verso destra nella regio
ne di transizione ; dalla legge di conservazione della quantit di moto si
ottiene che la forza totale F che si esercita sul solenoide deve essere :
F =
P (l - sin {})
.
c
( 1 69)
p
p
b = - = v
c sin {}
--
( 1 70)
89
90
ONDE E FORZE
b
p =
p
v
E
v
-- k,
w
(171)
E
- k.
( 1 72)
10.4 La frequenza di taglio w c d i una guida d'onda proporzionale all'inverso della sua
larghezza W. Data una guida d'onda circolare (cilindrica) rastremata come quella di
FIG. 43, si determini la forza totale per unit di lunghezza agente sulle pareti e diretta
P,
w
wc-
W.
10.5 Un'onda si propaga verso sinistra in un mezzo non dispersivo, per il quale cio
la velocit di fase v indipendente dalla frequenza, e viene riflessa da uno specchio che
viaggia verso destra con velocit u (FIG. 45) : se la potenza dell'onda incidente P1o quanto
Figura 45
vale quella dell'onda riflessa, P2 , che si propaga verso destra ? L'espressione risolvente
contiene u e v (si tenga conto delle leggi di conservazione dell'energia e della quantit
di moto).
10.6
91
XI
(1 74)
Eo
Vo
(u +
V go )
(u +
Vo ) .
(1 75)
92
v = v 0 + u,
(1 76)
(1 77)
Pl
Eo
u
l -
v
(1 78)
p1
non
Vg
Eo
u
l -
v
( 1 79)
93
Figura 46
sate lungo un'asta sottile o un filo. Quando tale sistema si muove lungo
l'asse dell'asta o del filo, le velocit prodotte dalle onde sono perpendicolari
alla velocit media del moto ; da un punto di vista fisico, l'energia totale
in presenza di un'onda deve essere data dalla somma dell'energia del
mezzo in assenza di onde, pi l'energia dell'onda calcolata nell'ipotesi che
il mezzo sia fermo ; e tuttavia, se si vuole generare un'onda in questo tipo
di mezzo in movimento con un trasduttore lineare passivo, l'energia che si
94
( + l)
Fu + P1
b + 1
Vg
-F
(1 80)
_!__
- + 1
V Vg
(1 8 1 )
p!
u+v
(1 82)
E(u + vg)
v
(1 83)
E0 (u + Vgo )
Vo
---- .
(1 84)
Come si vede la forza F diretta verso sinistra cosicch quella diretta verso
destra, e cio nel verso di propagazione dell'onda, risulta essere - F; essen
do questa l'unica forza in gioco nella generazione dell'onda, deve proprio
essere uguale al flusso della quantit di moto dell'onda stessa, b :
-F
b.
(1 8 5)
Sturrock P. A . , In what sense do slo w waves carry negative energy ?, in Journal of Applied
Physics, XXXI , 2052 ( 1 960) ; Pierce J . R., Momentum and energy o[ waves, in Journal of
Applied Physics , XXXI I , 2580 ( 1 9 6 1 ) ; Penfield P., Haus H . A., Electrodynamics o[ moving
media, Cambridge, Mass. ( 1 967) .
1
95
E0(u + Dgo)
,
Vo
(1 86)
(1 87)
E0
Poich - non altro che p0, la quantit di moto per unit di lunghezza
Vo
per u = O, e (u + Vgo) proprio la velocit di gruppo Dg , la (1 87) diventa
semplicemente :
(1 88)
P = Po .
cio la quantit di moto per unit di lunghezza non cambia per effetto
del movimento del mezzo, mentre naturalmente il suo flusso verr variato.
Si consideri ora l'energia E misurata da un osservatore fisso ; come risulta
dalla (1 79), E pu essere positiva o negativa secondo che u sia minore o
maggiore di v ; la velocit di fase v minore di quella del mezzo, u, sola
mente quando l'onda si propaga all'indietro rispetto al mezzo, cio se
l'onda viaggia verso sinistra. Si supponga che l'osservatore solidale con il
mezzo noti un'onda progressiva e una regressiva con velocit di fase rispet
tivamente uguali a + vP e a vP. Allora, quando il mezzo transita con velo
cit u davanti a un osservatore fisso, le velocit di fase osservate v1 e v.
sono :
(1 89)
(1 90)
( l + ).
Es = E0 ( l - )
Er = E0
(191)
(1 92)
96
di gruppo sono positive, in questo caso l'onda veloce possiede una potenza
positiva e quella lenta una potenza negativa.
Esempi pratici di questa situazione sono quelli dei klystron e dei tubi
a onda progressiva. Entro un fascio sufficientemente lungo di elettroni
possono esistere onde di carica spaziale : quando sono osservate da un
osservatore solidale con gli elettroni, una di esse ha velocit di fase - vP
(si propaga verso sinistra) mentre l'altra ha velocit + v P (viaggia verso
destra) ; se invece l'osservatore solidale con l'involucro del tubo a vuoto
e osserva il moto degli elettroni che avviene verso sinistra con velocit u,
le velocit di fase delle due onde di carica spaziale sono quelle date dalle
( 1 9 1 ) e (1 92) e quindi sia la potenza sia l'energia per unit di lunghezza
dell'onda lenta sono negative, in accordo con la ( 1 92). Questo interessante
risultato fu enunciato per la prima volta da L. J. Chu in una comunica
zione presentata a un congresso tenuto nel giugno 1 9 5 1 presso l'Istituto
di radioingegneria dell'Universit del New Hampshire (USA) ; sfortunata
mente Chu non ha mai pubblicato il suo lavoro.
In un tubo a onda progressiva, un'onda elettromagnetica si propaga
lungo un avvolgimento solenoidale entro il quale vi un fascio di elettroni
( FIG. 47), con una velocit di fase che quasi uguale a quella del l'onda
Figura 47
97
Figura 48
quindi rappresentata dalla retta verticale mentre quelle delle onde veloce
e lenta, k r e k., diminuiscono all'aumentare di u e il loro andamento
illustrato in figura dalle due curve decrescenti in nero. L'accoppiamento
tra le onde di carica spaziale e l'onda elettromagnetica d origine alle co
stanti d i fase rappresentate dalle curve in colore. Dal grafico si pu notare
come per velocit basse oppure molto elevate l'effetto dell'accoppiamento
sia piccolo, in quanto le tre costanti di fase sono quasi uguali a ke, k r e ks ;
nell'intervallo di velocit entro il quale la velocit di fase dell'onda di carica
spaziale lenta, u - vP, vicina a quella dell'onda elettromagnetiea, cio
tra u1 e u2 , esiste un solo valore reale di k, che quasi uguale a kr, ed
quello dell'onda veloce. Gli altri due modi hanno costanti di fase complesse
che si possono ricavare dalla (76) ; questi modi rappresentano due onde,
di ampiezza crescente, l'una, e decrescente l'altra, esponenzialmente con
la distanza. Entrambe hanno potenza nulla risultando dalla combinazione
di una componente elettromagnetica a potenza positiva e di una di carica
spazi al e a potenza negativa : durante la propagazione, la somma algebrica
delle due potenze sempre uguale a zero.
L'onda crescente, che stata dedotta dall'analisi della FIG. 48, responsa-
98
Figura 49
bile del guadagno del tubo a onda progressiva illustrato in FIG. 47 : l'onda
elettromagnetica che si sposta lungo il solenoide eccita un'onda crescente e
durante il suo propagarsi il fascio di elettroni le cede continuamente po
tenza. All'estremit del solenoide la potenza elettromagnetica in eccesso
rispetto a quella in ingresso viene estratta e costituisce l'uscita del tubo,
mentre sul fascio di elettroni che emerge dal solenoide rimane un'onda
lenta di carica spaziale, a potenza negativa, di ampiezza notevole. In altre
parole la potenza del fascio di elettroni emergente inferiore a quella che
esso aveva all'ingresso del solenoide, poich parte della sua potenza
stata trasferita all'onda elettromagnetica grazie all'accoppiamento.
Delle onde crescenti possono essere prodotte anche dall'accoppiamento
tra onde di carica spaziale entro due fasci di elettroni di diverse velocit
(FIG. 49). Si assume come variabile u2 , e cio la velocit degli elettroni in
uno dei fasci ; le costanti di fase (in assenza di accoppiamento) delle onde
di un fascio, ku e k81, non cambiano al variare di u2 (come mostrano le
due rette verticali), mentre quelle dell'altro fascio, kr2 e k.2 (sempre senza
alcun accoppiamento), variano in funzione di u2 secondo le due curve
decrescenti. L'accoppiamento fra i modi descritto dalle curve in colore ;
99
quello fra un modo veloce e uno lento produce sia un'onda crescente sia
una decrescente, entrambe a potenza totale nulla.
Un'onda di carica spaziale veloce a potenza positiva e una lenta a po
tenza negativa coesistono dunque in uno stesso fascio di elettroni ; nono
stante esse abbiano due costanti di fase diverse, si possono accoppiare fra
loro attraverso le armoniche spaziali e questo pu avvenire facendo passare
il fascio di elettroni attraverso regioni alternativamente a tensione maggiore
(dove viaggiano pi velocemente) e minore (dove si propagano pi lenta
mente). Un dispositivo che sfrutti questo principio detto a modulazione
di velocit ed illustrato in FIG. 50 : l'effetto dell'accoppiamento tra l'onda
Figura 50
100
Problemi
1 1 . 1 Si provi a immaginare dei sistemi fisici nei quali possano esistere delle onde cre
scenti.
1 1 .2 Si consideri un tubo a onda viaggiante, come quello di FIG. 47, nel cui fascio elettro
nico si propaghino due onde di carica spaziale e nel solenoide un'onda progressiva e una
regressiva. Fissata una frequenza, si aumenti gradualmente la velocit degli elettroni par
tendo da un valore nettamente inferiore a quello della velocit dell'onda elettromagnetica.
Si riporti in grafico in modo qualitativo l'andamento delle parti reali e immaginarie
di tutte le k in funzione della velocit degli elettroni.
11.3 Tre fasci di elettroni si propagano nella stessa porzione di spazio con velocit u1
il primo, u 2 u1 il secondo, mentre quella del terzo, u, variabile. Si costruisca un gra
fico dell'andamento qualitativo delle parti reali e immaginarie delle k in funzione
della variazione di u da valori minori di u1 a valori maggiori di u 2
101
XII
Figura 5 1
l 02
Figura 52
R .
L'ampiezza di un'onda entro tale mezzo si pu esprimere come :
S = 50 cos (wt - nff + tp),
dove n analogo alla costante di fase ; infatti si pu scrivere :
nff
n
=
=
kz
kR
kR
= v
kRff
.
( 1 93)
(194)
'
( 1 95)
R.
1 03
Q =
Wn
w .
(1 98)
E0 ( 1 + u l v),
E0 ( 1 - u l v).
(1 99)
(200)
Eo
E0
e
sono
Ef
E
s
uguali a quelli delle energie totali e quindi nelle (1 99) e (200) E0, E1 ed E8
Poich la lunghezza del circuito costante, i rapporti
possono rappresentare sia le energie totali sia quelle per unit di lunghezza.
Per una data onda la lunghezza d'onda ). non dipende dalla velocit
del mezzo mentre la frequenza rilevata da un osservatore fisso, essendo
data dal rapporto tra la velocit di fase u + vP oppure u - vP e la lunghezza
d'onda, varia con la velocit u. Se w0 la pulsazione misurata da un osserva
tore solidale col mezzo in movimento e wr e w8 sono le pulsazioni dell'onda
veloce e lenta, si ha :
w0(1 + u l v),
w0 (! - u l v).
(201 )
(202)
= u l R,
QP = vP I R,
Q
(203)
(204)
si ottiene :
w o ( l + Q l Qp),
w o (I - Q l Qp)
104
(205)
(206)
wr
E,
wo o
w.
--
--
Wo
Eo .
(207)
(208)
1 05
n + m,
dove m un altro intero positivo o negativo. Pertanto le 'costanti di fase'
di tutte le armoniche spaziali sono degli interi che, nel caso di due onde che
viaggiano in direzioni opposte (con costanti di fase + n e n), non pos
sono che essere uguali oppure notevolmente diversi.
Nel capitolo VII si visto che quando si accoppiano dei modi di co
stanti di fase uguali e opposte, l'accoppiamento tra le due onde produce
modi misti nei quali le onde progressive e regressive, o lente e veloci, hanno
uguale energia (per un osservatore solidale con il mezzo). Per analizzare
il problema dal punto di vista di un osservatore fisso si considerino le equa
zioni (205) - (208) assumendo dapprima che :
-
Qp
<
l,
1 06
(209)
Il dispositivo rotante che stato descritto un tipo di amplificatore p ara
metrico ; la discontinuit mobile che produce la riflessione pu essere consi
derata come un parametro che varia (si muove) in funzione del tempo e
questo parametro variabile essenziale per l'amplificazione : la pulsazione
d'ingresso w., quella d'uscita wr. La (2 1 9), che lega la potenza d'ingresso
a quella d'uscita, detta relazione di Manley-Rowe ; la differenza tra la po
tenza in uscita e quella in ingresso fornita dal dispositivo che mantiene
il corpo in rotazione alla pulsazione Q.
Se invece :
>
l,
pr
negativo e si deve fornire potenza
ps
sia alla 'sorgente' a pulsazione w8 sia al 'carico' a pulsazione wr ; si ha cio
un oscillatore parametrico : si fornisce energia mantenendo il corpo in rota
zione con la pulsazione Q e se ne ottiene alle due pulsazioni w. e wr .
la (21 9) vale ancora, per il rapporto
Problema
12.1 Si abbia un oscillatore parametrico del tipo descritto alla fine di questo capitolo,
supponendo che il mezzo ruoti attorno a un asse senza attrito. Si supponga inoltre che
entrambi i modi possano cedere lenta mente energia a un'entit esterna fissa e che la ve
locit di cessione di energia aumenti all'aumentare della pulsazione : si descriva l'evolu
zione del sistema, includendovi l'andamento delle ampiezze dei modi in funzione del
tempo.
1 07
XIII
Amplificatori parametrici
1 08
AMPLIFICATORI PARAMETRICI
(2 1 0)
(2 1 1 )
p2 0 e2az.
2aP1 dz,
2aP2 dz.
(2 1 2)
(2 1 3)
(21 4)
e si muova con velocit u.
La forza che agisce sulle onde nell'intervallo dz data da F dz e deve ris ul
tare uguale all'aumento del flusso della quantit di moto per quella distanza
dz, cio :
dP1
- -
dP2
= F dz.
(2 1 5)
(21 6)
--
vl
v2
Dalle (21 2) - (2 1 5) si ottiene :
p
pl
2a -+ 2 = F.
vl
v2
Il prodotto forza (F dz) per velocit (u) deve essere uguale all'aumento di
potenza nel tratto dz, ossia :
(21 7)
Da queste ultime due relazioni si ottiene :
pl
( l - u f v1 )
l
u f v2
(21 8)
1 09
l)
( :: )
eaz cos ( w2 t - :: )
eaz COS w1 t -
z .
z .
ut + mL,
(2 1 9)
dove m una costante e L la distanza tra i punti periodici nei quali le
onde si accoppiano ; in questi punti le funzioni coseno valgono :
[ :: (ut + mL)J .
cos [w 2 t - :: (ut + mL)J .
cos w1t -
[ ( l - ) t - :: mLJ
[w2 ( l :2 ) t ; mLJ
cos w 1
cos
Ricordando che :
cos {}
1 10
cos (- {}),
(220)
(22 1 )
AMPLIFICATORI PARAMETRICI
[- ( : ) t - ( :: ) mLJ
w2 l -
(222)
(l - u f v1)
(l - u j v2) '
(223)
(225)
L .
(228)
111
u
rappresenta la frequenza con la quale i punti di accoppiaL
mento passano davanti a un punto fisso e w0 la pulsazione relativa. Dalle
(224) e (227) si pu ottenere la seguente relazione tra le velocit di fase
che deve essere soddisfatta perch l'amplificatore possa funzionare :
La grandezza
(229)
Un amplificatore parametrico nel quale entrambe le onde si propaghino
verso destra, cio per il quale v1 e v2 siano positive, soddisfa alle (225), (226)
e (229) ; la (226) equivalente all'equazione (21 9) relativa all'amplificatore
parametrico descritto nel capitolo XII.
stato precisato che negli amplificatori parametrici reali, l'accoppiamento
mobile tra le due onde prodotto da un'onda molto potente di pulsazione
w0 che si propaga in un mezzo in certa misura non lineare, in modo da poter
influenzare le onde meno intense ; in questo caso u la velocit di fase di
quest'onda energetica che pompa l'amplificatore parametrico. Se il mezzo
in questione senza perdite, si ha :
w2
wl
l - u f v1
l - u f v2
(230)
'
w2 - w l
1 12
w2u
w1u
v2
vl
--
--
(23 1 )
AMPLIFICATORI PARAMETRICI
ko
kl
k2
wl
vl
w2
v2
(236)
(237)
(238)
per le tre onde propagantesi verso destra, dalle (227), (229), (236)-(238) si ha :
(239)
(240)
113
1
Il lettore interessato ad approfondire l' argomento trattato in questo capitolo pu consul
tare le pubblicazioni che seguono : Pierce J. R., Use of the principles of conservation of energy
and momentum in connection with the operation of wave-type parametric ampl((ers, in Journal
of Applied Physics, XXX, 1 3 4 1 settembre ( 1 959) ; Haus H. A., Power-jlo w relations in loss
less nonlinear media, in I . R.E. Transactions on Microwave Theory and Techniques, VI, 3 1 7
luglio ( 1 9 5 8) ; Yariv A., lntroduction to optical electronics, New York ( 1 97 1 ) .
1 14
XIV
Polarizzazione
115
a)
Figura 53
1 16
POLARIZZAZIONE
della FIG. 53 orientando l'asse y verso l'alto e l'asse x verso destra ; le due
onde componenti saranno espresse da :
S0 cos wt - kz -
; ).
(241 )
V = V0 cos wt.
La potenza trasmessa deve quindi necessariamente fluttuare nel tempo.
Nella trasmissione trifase le tre tensioni presenti variano in accordo alle
seguenti equazioni :
V1
V0 cos wt,
V2
V0 cos wt +
V3
( + n) .
V0 cos ( wt + ; n ) .
117
(244)
wt - kz.
Supponendo valida la (24 1) e variando la fase dell'altra onda di n rad
(mezza lunghezza d'onda), la (242) diventa :
(245)
{}
- (wt - kz).
(246)
1 18
POLARIZZAZIONE
di fase dipende dal valore della massa per unit di lunghezza e dalla rigi
dit della lastra che, come si vede chiaramente dalla figura, oppone mol
ta pi resistenza a spostamenti orizzontali che non a quelli verticali a cau
sa della maggiore larghezza rispetto allo spessore : pertanto in queste la-
Figura 54
Figura 55
1 19
p i a n o che contiene
la c o m ponente
a bassa velocit d i fase
Figura S6
L
2L
3L
STATO DI
POLARIZZAZIONE
1 20
POLARIZZAZIONE
Figura 57
Figura 58
121
Figura 59
1 22
POLARIZZAZIONE
(247)
dove F(r) una certa funzione della distanza dall'asse. L'angolo di rota
zione {} viene misurato guardando lungo l'asse nella direzione di propa
gazione dell'onda e, per una data distanza dall'asse, l'ampiezza massi
ma per
{}
wt
n
(248)
E
v
Ek
w
En
w
q = -- .
q,
1 23
Figura 60
un
am
(240)
dove i k sono i vettori d'onda corrispondenti a w1, w 2 e w0 e anche alla
(239)
che automaticamente soddisfatta quando il mezzo non dispersivo e con
velocit di fase v ; pertanto la (240) diventa semplicemente :
che identica alla (239), mentre nel caso di un mezzo dispersivo le cose
non sono pi cos allegre. Nella FIG. 60 vengono riportate la curva w =
= w (k) e le tre frequenze che soddisfano la (239), dove k0 il valore di
k corrispondente a w0 ; la (240) sarebbe soddisfatta se k1 e k2 si trovas
sero sulla retta passante per l'origine oppure, se k2 si trova a una certa
distanza alla destra di questa retta, quando anche k1 fosse alla stessa di
stanza dalla retta ma alla sua sinistra ; quest'ultima eventualit compor
terebbe una forma a S molto particolare per la w = w (k), come quella
disegnata nella FIG . 60 in colore, un andamento cio molto improba
bile. Per fortuna se il mezzo non lineare adoperato nell'amplificatore
1 24
POLARIZZAZIONE
Figura 61
14.2 Si suggerisca una procedura per trovare tutte le possibili combinazioni di frequenze
adatte per un mezzo come quello illustrato dalla FIG. 6 1 .
1 25
xv
1 26
ei(wt-kr)
'
(250)
(25 1 )
(252)
1 27
Figura 62
1 28
Figura 63
[r 2 sin2 {} + (r cos {} - a l 2) 2] %
r [I - (a l r) cos {} + (a l 2r) 2 ]Yz.
=
(253)
(254)
z =
- a l 2 e il punto P risulta :
r [ I + (a l r) cos {} + (a l 2r) 2] Y.
(255)
1 29
r [ I - (a j 2r) cos D] =
r - (a / 2) cos D,
L_ = r [ I + (a / 2r) cos D]
= r
+ (a / 2) cos {}.
(257)
(258)
1 30
--
2is0
(e -ikr) sin [(ka / 2) cos D].
r
(260)
dalla (260), cio che le onde provenienti dalle due sorgenti abbiano leg
gere differenze di fase, predomina su quello relativo alle differenze di am
piezza descritto dalla (259) e quindi, per grandi distanze, la (260) rappre
senta l'andamento dell'ampiezza dell'onda prodotta dalle due sorgenti.
ka
Si consideri ancora la (260) assumendo che 2- sia molto piccolo rispetto all'unit, cio che le sorgenti siano separate da una distanza molto
minore della lunghezza d'onda ; il seno di un angolo molto piccolo pra
ka
ticamente uguale all'angolo stesso e quindi per valori di
molto piccoli,
T
S diventa :
S
(26 1 )
131
S0
(2 64)
Questo dipolo a sua volta pu essere considerato una sorgente per cui :
AF(fJ)
(265)
La (263) applicata a una coppia di tali sorgenti, una positiva e una negaa
a
tiva, poste in + i e - l' d come risultato l'ampiezza S2 del campo a
distanza :
s
2
2
22
fJ)
cos /}
(266)
fJ.
23
(268)
1 32
Figura 64
(- a + b) ",
che per an-kbk sono dati da :
n ! ( - l ) (n le)
(n - k ) ! k !
-
----- --- -
(270)
1 33
sorgenti illustrate dalla FIG. 64, nelle quali le fasi delle sorgenti isotrope
differiscono di 0 oppure di 1 80 .
La fase di un'onda che si propaga verso destra con costante di fase k,
cambia di un fattore e-tka tra un punto a sinistra dell'origine posta in
Figura 65
go
z.
1 34
Allora l'ampiezza totale S dell'onda prodotta dalle due sorgenti per gran
di r data da
s =
AF(&)
r
2iAF(-'--'&) -r
. .
e-kr s m [(ka j 2) ( 1 + cos &)].
(27 1 )
ka
sia molto piccolo cos da idenT
tificare il seno dell'angolo con l'angolo stesso ; ricordando che :
Come in precedenza, si fa l'ipotesi che
l + cos f) = 2 cosa
( . )
(272)
si ottiene
2iA .
S = -- e' k' (ka) F (&) cos 2 (& j 2) ..
r
(273)
AF(&) = s0,
(274)
(275)
(-),
(276)
s i ottiene :
S2 =
- 4s0 e ikr
- (ka) 2 cos4 (f) j 2).
--
(277)
In generale si pu scrivere :
(278)
Le distribuzioni delle sorgenti che producono i lobi di radiazione dati
dalla (278) sono le stesse di quelle di FIG. 64, tranne che per l'aggiunta di una
fase e-i ka a ogni sorgente. La densit di potenza irradiata in una data dire-
135
()
grafici di cos 4 n
( ) in funzione di {} per
l ,2 e 3.
Jligura 66
1 36
. 'I!J.
sl e-tkr sm
r
(279)
Figura 67
1 37
138
capitolo XVI. rima del 1 943, S. A. Schelkunoff1 si rese conto che questo
non era vero e studi la produzione di piccole antenne superdirezionali ;
da allora la possibilit di costruire antenne del genere stata riscoperta da
parecchie persone2 e il lettore si potr chiedere come mai non vengano
impiegate.
Esaminando la FIG. 64 si osserva che a una maggiore direzionalit (per
valori maggiori di n) devono corrispondere maggiori ampiezze e un pi
grande numero di sorgenti. Contemporaneamente, secondo le (269) e
(278), maggiore la direzionalit, minori sono i campi per grandi valori di
r, in quanto nell'espressione dell'ampiezza presente il fattore (kat e si era
assunto che ka fosse molto piccolo. Ne consegue che pi piccolo a, mi
nore risulta l'ampiezza dell'onda a grande distanza rispetto sia all'ampiezza
delle sorgenti (che un multiplo intero di so) sia a quella delle onde vicino
alle sorgenti, dove le (269) e (278) non valgono pi perch ka f 2 non
piccolo rispetto all'unit.
Quando si costruisce un'antenna (una combinazione di sorgenti) con
un lobo direzionale sempre pi piccolo, l'ampiezza delle onde vicino all'an
tenna diventa sempre pi grande rispetto a quella molto lontana dall'an
tenna : pertanto, per una data potenza irradiata, le correnti elettriche di
antenna diventano sempre pi elevate al ridursi delle dimensioni di questa.
Contemporaneamente, poich nei conduttori attraversati da correnti ele
vate vi sono forti perdite di potenza, le antenne superdirezionali diventano
sempre meno efficienti ; in esse inoltre le relazioni di fase necessarie tra le
sorgenti possono essere ottenute solamente per un piccolo intervallo di
frequenze ; si pu concludere che le antenne superdirezionali non hanno
utilit pratica. Si vedr invece pi avanti quali impieghi concreti possano
avere le idee emerse in questo capitolo.
Problemi
15.1
) della curva
(&
illustrata dalla
FIG.
65
(equazione (269)) ?
Qual la pendenza nell'origine
zione (278)) ?
15.2
15.3 Si
(&
n)
FIG.
66 (equa-
z,
da
Schelkunoff S. A., A mathematical theory of linear arrays, in Beli System Technical Journal,
80, gennaio ( 1 943).
2 Chu L. J., Physical limitations of omni-directional antennas, in Journal of Applied Phy
sics, XIX, 1 1 63 , dicembre ( 1 948).
XXII,
1 39
dS
So
--
LD
e-ikD dz
Perch nel campo delle onde radio questa distribuzione di sorgenti detta endfire ?
1 40
XVI
Antenne e diffrazione
Figura 68
nell'aria, per cui un'onda che passa per il centro impiega un tempo supe
riore a quello necessario per attraversarla vicino ai bordi. L'effetto della
lente quello di produrre un'onda piana di dimensioni pari a quelle
della lente stessa e quindi quando la luce emerge dalla lente il fronte d'onda,
o superficie a fase costante, piano.
La FIG . 69 rappresenta un tipo di antenna per microonde : una sorgente,
per esempio l'estremit di una guida d'onda, posta nel fuoco di un riflet-
141
Figura 69
Figura 70
1 42
ANTENNE E DIFFRAZIONE
PR
A RA T
deve essere proporzionale a A. 2L2 , ma non affatto
T
T
r
1
Friis H. T., Introduction to radio and antennas, in IEEE Spectrum, V I I I , 55, aprile ( 1 97 1 ) .
1 43
Figura 71
1 44
ANTENNE E DIFFRAZIONE
Figura 72
ognuno di questi rappresenta in modo corretto l'onda piana alla sua destra.
Si consideri ora il problema illustrato dalla FIG. 72 : un'onda piana prove
niente da sinistra si propaga lungo l'asse z e, giunta su un piano perpendi
colare a z passante per l'origine, viene sostituita con delle sorgenti che pro
ducono la stessa onda piana verso destra ; le sorgenti che occupano una
qualsiasi areola del piano hanno un profilo direzionale F({}) rispetto alla
direzione z; potendo scegliere liberamente tra vari lobi di radiazione,
conveniente servirsi di quelli nei quali F({}) tende rnonotonamente a zero
per {} tendente a l per esempio quelli descritti dalla ( 1 69). La FIG. 72 mo'
stra in sezione il piano normale a z passante per z = O e sul quale vi
una distribuzione uniforme di sorgenti : l'area di una circonferenza di rag
gio r con centro nell'origine data da :
(28 1 )
A
!:1A dato da :
!:1A
2nd !:1d.
(282)
L'intensit totale delle sorgenti che occupano una certa area proporzio
nale all'area stessa mentre l'ampiezza del campo prodotto dalle sorgenti
in P direttamente proporzionale all'area e a F({}) e inversamente propor-
1 45
t:lrp = - k !:id =
- 2n !:id
A.
(284)
Figura 73
1 46
ANTENNE E DIFFRAZIONE
n enti si muove in tondo, come si vede dalla FIG. 73 ; dopo parecchi giri, le
aree che via via si aggiungono sono sempre pi lontane dall'asse, quindi {}
aumenta, F(ff) diminuisce e il modulo del componente aggiunto diminuisce
mentre l'angolo tra questo e il successivo rimane invariato ; ci significa
che la somma dei componenti si avvolge a spirale verso l'interno e raggiunge
l'origine quando F(ff) = O. L'ampiezza del campo prodotto da tutte le
sorgenti dell'intero piano in P proprio data dalla distanza dal punto di
partenza O al centro del cerchio, cio il raggio S0 del cerchio.
Qual il rapporto tra l'ampiezza 11S prodotta dalle sorgenti giacenti
in un cerchio con centro nell'origine e area 11A e l'ampiezza S0 determinata
da tutte le sorgenti del piano ? Dalla FIG. 73 e dalla (284) si pu trovare una
relazione tra il raggio del cerchio S0, l'incremento di ampiezza del cam
po 11S per F(#) = ({} piccolo), 11d e ;. :
- 11S
11 cp = - =
So
- 2n 11d
(285)
2n 11d = -'
L
(286)
11A
).L '
(287)
AT
So
PR
PT
AR
AT
A
;_2L2
(--r
Dalle (287) - (289) si ottiene :
( ) A RAT
;. 2L2
(289)
(290)
1 47
PT W 2
(29 1 )
1 48
ANTENNE E DIFFRAZIONE
dall'espressione :
(292)
Cio le ampiezze delle onde sulle antenne ricevente e trasmittente, SR e ST ,
devono soddisfare alla :
SR
AT
).L '
(293)
2nL2 (1 - COS a)
4nL2 sin 2 (a / 2).
(294)
Figura 74
1 49
SR = C sin2
(_!-___2 ) '
(295)
(296)
Ossia per piccoli valori di a, applicando la (293), si ha :
na2L
SR
=
ST
...
mentre applicando la (295) :
Ca2
SR = 4 -.
--
(297)
(298)
Osserviamo che :
(299)
e dalla (295)
= 4n
( ) sin2 (a / 2).
(300)
()
(;)
a
1 50
(301)
ANTENNE E DIFFRAZIONE
Figura 75
--
(302)
na
L'equazione (300) si applica alle onde polarizzate, per esempio quelle elet
tromagnetiche, solamente per piccoli valori di a ; per angoli maggiori, SR
risulta minore di quello dato dalla (300) sia perch le ampiezze delle onde
che arrivano nel centro dai vari punti della calotta sferica hanno direzioni
diverse, sia a causa della natura non isotropa delle sorgenti di onde pala
rizzate.
In questo capitolo il fronte d'onda stato sostituito dalle sorgenti e ne
stato calcolato il campo prodotto a distanza ; in qualche problema di dif
frazione ci si imbatte in un'onda che incide su una lastra opaca contenente
due o pi piccole aperture, ognuna delle quali si comporta come una sor
gente, per cui il calcolo del campo a distanza viene fatto sommando le
onde provenienti da queste sorgenti. In questo caso il valore del campo a
distanza dipende in parte dal profilo direzionale dell'onda proveniente
dalla singola apertura ; quest'ultima infatti non semplicemente una replica
dell'onda incidente sul piano forato in quanto interagisce con esso :
solo attraverso procedimenti dettagliati che si pu trovare la natura della
sorgente che rappresenta adeguatamente l'onda emergente dalla fessura.
Fintanto che il profilo direzionale di queste onde non importante, si
possono ottenere dei risultati validi considerando solamente le loro fasi
relative. quindi possibile calcolare correttamente le ampiezze delle onde
che provengono dalle aperture per qualsiasi regione di spazio dalla quale
151
16.2
16.3 Un interferometro consiste di due antenne che puntano nella stessa direzione, ma spa
ziate di parecchie lunghezze d'onda. Si dia un'espressione del profilo direzionale di un
interferometro in funzione dei profili direzionali e della separazione delle due antenne.
16.4 Si pu rappresentare un'antenna per microonde quadrata per mezzo di sorgenti
uniformemente distribuite su un'area quadrata normale all'asse z e con centro nell'ori
gine. Il contributo all'ampiezza di un punto a grande distanza D dal punto x, y, O da
parte delle sorgenti localizzate in x , y, O dato da :
dS
S0F({})
---
L2D
e-lkD dx dy'
dove L la lunghezza del lato del quadrato e {} l'angolo tra l'asse z e il segmento D che
unisce x, y, O al punto distante. Assumendo che {} sia piccolo e F({})
l , per D molto
grande si integri l'espressione data per ottenere il campo a distanza in funzione delle coor
dinate del punto ; si esprima poi il risultato per mezzo della distanza del punto lontano
dall'origine e degli angoli che forma con l'asse z.
=
Schelkunotf S. A., Friis H. T., Antennas, theory and practice, New Yo rk ( 1 952).
152
XVII
(303)
che ha come soluzione generale :
(304)
Cio qualsiasi funzione di argomento
(t )
2S
2 S
2 S
1 2 S
(305)
+
+ 'z 2 = -;; 2
2
2
'x
y
't
che, come si pu vedere, si riconduce alla (303) se S non varia lungo gli
153
assi x e y, se cio si tratta di una vera onda piana. In questo caso due solu
zioni della (303) sono :
sl =
si ha :
(306)
(307)
SL - SR
2i
(308)
SI = S0 ei wt sin [ (w / v) z] ,
(309)
mente nel tempo ; un'onda del tipo descritto dalla (309) si ottiene quando
un'onda piana viene riflessa da una superficie perfettamente riflettente
e normale alla direzione di propagazione dell'onda stessa.
Ritornando alle onde sferiche, se S varia esclusivamente in funzione
della distanza r dall'origine, si pu scrivere :
2 as
a2S
+
7 -at 2
a - --, a;:a 2S
'
(3 10)
sl = - ei[wt-(w/v)rl ,
r
(3 1 1 )
(3 1 2)
1 54
(3 1 3)
Se ora si immagina che S della (3 1 0) vari come ei w t e sia :
w
k = --'
v
(3 1 4)
la (3 1 0) diventa :
2 as
a2 S
+ k"2 S
. 2 + r ..
ar
ar
-
(3 1 5)
O,
V* W
(V j A ) (=f l - i / k1z).
( 1 30)
Pc = (1 - i / kr).
(3 1 6)
1 55
vono esistere dei campi elevati anche vicino alla stessa sorgente isotropa
e questa una caratteristica generale delle sorgenti ; la potenza proveniente
da una sorgente molto piccola rispetto alla lunghezza d'onda possiede ne
cessariamente una componente reattiva molto elevata la cui natura fi
sica dipende da quella dell'onda.
Un'onda sonora caratterizzata dalla pressione e dalla velocit : la
pressione per unit di area in un'onda sonora sferica varia in accordo con
la ( 1 28) e cio, se si chiama V questa pressione e r la distanza dall'origine,
secondo la seguente relazione :
V =
r ekr.
Vo
(3 1 7)
Wo_
(=f
e ikr .
- _l_
(3 1 8)
r
kr
La potenza complessiva data dal prodotto 4nr 2 per V* W e si pu no
tare che il suo andamento in funzione della distanza segue la ( 1 30). In
un'onda sonora di questo tipo nell'intorno dell'origine presente una
grande quantit di energia cinetica associata alla materia che in quella zona
si muove molto rapidamente, come nel caso di piccole sorgenti di dimen
sioni finite ; si immagini per esempio di avere una sorgente sonora subacquea
sotto forma di un pallone sferico la cui pressione atmosferica interna vari
sinusoidalmente nel tempo (per mezzo di una pompa) : quando il valore
del prodotto tra k e il raggio del pallone piccolo, la forza principale che
l'acqua esercita sul pallone molto vicina a quella che sarebbe necessaria
per mantenere in movimento sinusoidale una massa costante (d'acqua) :
viene irradiata una potenza molto debole mentre perlopi, all'acqua cir
costante la sorgente, viene alternativamente ceduta e quindi assorbita del
l'energia cinetica.
Un'onda elettromagnetica viene irradiata quan do una corrente elettrica
che varia sinusoidalmente fluisce in una spira metallica ; se la spira pic
cola rispetto alla lunghezza d'onda, si genera, vicino a essa, un elevato
campo magnetico al quale viene ripetutamente ceduta e sottratta energia
in sincronia con l'alternanza di aumento e diminuzione della corrente e del
campo.
Considerando di nuovo le (3 1 1 ) e (3 1 2), si pu osservare che evidente
mente in natura non esistono onde sonore la cui ampiezza assuma un valore
infinito in un certo punto fisico, come nel caso di S1 e S2 : di fatto, le onde
156
(S2 - S1 ) / 2i (w j v).
(3 1 9)
S -
s0e
iwt
(320)
(322)
2 (w j v) L sin2 (a / 2)
4nL
A. = --
(323)
sin2 (a / 2),
1 57
-2nr
.l. -
-- r =
= n.
(324)
r =
2
(325)
a2s
a2s
a2 s
x2
z2
y 2
+
1 a2s
v2 t 2
- - - o
(326)
as
as
as
-
--Cc--
(328)
1 58
as
z
e. w t
- so
x +y +z
2 1 1 2]
2
2
_ _z sin [k (x + y + z )
a12
k (x2 + y 2 + z 2)
(329)
Se {} l'angolo tra l'asse z e una retta passante per l'origine e per il pun
to x, y, z, e se r come al solito dato da (x2 + y 2 + z2) 1 i 2 SI ottiene :
as
--
fu
-- s0
ei w t
( cos kr
.
sin kr
kr 2
cos #.
(330)
as
Si pu notare che tende a zero nell'origine e rappresenta anche un'onda stazionaria. Poich l'equazione delle onde lineam, la somma di due
qualsiasi sue soluzioni ancora una soluzione e, combinando linearmente
la (320) e la (330), si pu costruire la seguente soluzione S1 :
sl
i as
s - T -a;- =
= s0
ei w t
[ --,:;:-kr + . (
-
sin
cos {}
cos kr
kr
)]
k2 r 2
sin kr
(33 1 )
l
r
trascurare i termini in
2 , e si scrivono le funzioni seno e coseno per
mezzo di eikr ed e-ikr, si ottiene :
So
ei w t
2 ikr
COS
#)] .
(332)
Si noti che, per {} = O (la met di destra dell'asse z), l'onda si propaga
con verso + r, cio nella direzione + z e, per {} = n (la met di sinistra
dell'asse z), l'onda viaggia in direzione - r, cio
z ; se {} diverso da
O e da n, vi sono componenti differenti nelle due direzioni + r e - r. Poi
ch S1 definita dalla (33 1 ) essa stessa soluzione della (305), si possono
ottenere ulteriori soluzioni esprimendo S1 per mezzo di x, y, z e deri
vandola parzialmente rispetto a z pi volte : maggiore il grado della
derivata, pi l'onda si concentra vicino all'asse z.
-
1 59
sx
Sxo
-r
-i (wfc)r
(334)
Si dica quanto vale S, definito dalla (303 ), e le sue derivate parziali nel caso in cui la
funzione
F(t : ) vale
e O all'esterno
di tale intervallo.
17.2 Si faccia un disegno che illustri i diversi momenti della riflessione dell'onda del pro
blema l nei due casi seguenti : a) quando l'ampiezza dell'onda riflessa ha lo stesso segno
di quella dell'onda incidente ; b) quando sono di segno opposto.
17.3
17.4
Si dimostri, con le opportune derivazioni, che la (328) una soluzione della (305).
S
Si trovi la
(supponendo SR dato dalla (307)) e si dimostri che una solu-
a:
z;
la si derivi rispetto a z e si
Si supponga di avere due onde del tipo di quelle descritte dalla (320), l'una di am-
piezza
s0 =
e centro in
lungo l'asse
1 60
x,
rr
A/2 con
(:)
z
z =
centro in
(:)
z =
e l'altra di ampiezza
s0 =
rr
A e -i 2
XVIII
lrraggiamento
Figura 76
161
Figura 77
sin {}
(335)
sin {} ; se {}
:Il
2,
1 62
I R RAGGIAMENTO
Figura 7 8
1 63
mezzo attraverso 1'1rraggiamento delle onde e gli deve quindi essere for
nita continuamente potenza perch possa mantenere il suo stato di moto ;
naturalmente la potenza necessaria anche per altri motivi : i mezzi reali
offrono una certa resistenza al movimento, sono cio viscosi. Per muo
vere un dirigibile attraverso l'aria o un sottomarino sott'acqua ci vuole
dell'energia anche se le loro velocit sono molto inferiori a quelle del
suono nell'aria o nell'acqua ; nel caso del volo di un aeroplano, una par
te della potenza necessaria per muoverlo viene spesa per sopperire alle
perdite viscose o per attrito durante il suo scivolare attraverso l'aria ; inol
tre una parte della potenza viene adoperata per smuovere l'aria i n modo
tale da sostenere l'aeroplano. Va notato tuttavia che la perdita di energia
per irraggiamento di onde diviene significativa nel caso di velivoli super
sonici o di motoscafi . Le ondine alla superficie dell'acqua sono legate alla
massa e alla tensione superficiale dell'acqua stessa e non sono dispersive,
mentre le onde pi grosse (in acque profonde) coinvolgono sia la massa
dell' acqua sia il suo peso, che dato dal prodotto della massa per l'acce
lerazione di gravit ; la relazione di dispersione per le onde piane (o me
glio lineari) sulla superficie dell'acqua la seguente :
w = (gk) l / 2 ,
mentre la relazione corri spondente tra velocit di fase
g
v =
w
dove
(336)
:
(337)
g l'accelerazione di gravit :
g = 9,6 m ( s 2
1 64
IRRAGGIAMENTO
Figura 79
1 65
stono due onde di uguale ampiezza e frequenza, una che si propaga ver
so destra e l'altra verso sinistra. In molti casi si pu adoperare una gran
dezza fisica opportuna per misurare l'ampiezza S di un'onda, per, co
me si fatto notare, tutte le onde sono legate a pi di una sola pertur
bazione fisica ; per esempio le onde nelle funi tese sono collegate sia al
movimento della fune, espresso da una piccola velocit che diretta al
ternativamente verso l'alto e verso il basso durante la propagazione del
l'onda, sia alla variazione della pendenza della fune, che aumenta e di
minuisce al passaggio dell'onda ; la velocit massima quando anche la
pendenza Io ma, per una pendenza positiva, la velocit diretta verso
l'alto per un'onda che viaggia verso destra e verso il basso per un'onda
che si muove verso sinistra ; a che cosa porta tutto questo quando due
onde si propagano nello stesso mezzo in direzioni opposte ?
Si consideri l'onda che, come descritto dalla FIG. 79, si propaga lungo
una fune tesa fissata a un'estremit, dove viene riflessa completamente : in
quel punto la pendenza massima e la velocit dell'onda che si propaga
verso sinistra sono uguali a quelle dell'onda che viaggia verso destra ; ov
viamente nell'estremit bloccata la velocit totale della fune deve essere
nulla, cio le velocit associate alle due onde che si muovono in versi op
posti devono essere uguali e di segno contrario ; se si pone z = O in quel
punto, quanto detto sopra pu essere verificato se, detta V la velocit
complessiva, questa vale
;. (ei[wt-(wjv)z] - ei[wt+(wjv)z])
- V0 eiwt sin
(338)
[(w j v)z].
So ( i[ wt -< wJv)z l
e
2
S0 eiwt cos
+ eHwt+<wJv)zl )
(339)
[(w / v)z].
Come si pu vedere dalle (338) e (339), due onde uguali che si muovono
in direzioni opposte formano un' onda stazionaria per cui, per ogni valo
re di z, sia la pendenza sia la velocit variano sinusoidalmente nel tempo,
mentre la pendenza massima e la velocit di picco variano sinusoidal
mente con la distanza : dove la velocit V possiede l'ampiezza massima,
la pendenza S nulla e viceversa. Questo tipo di relazione caratteristi-
1 66
IRRAGGIAMENTO
co di tutte le onde stazionarie : per esempio, nel caso delle onde elettro
magnetiche, il campo elettrico massimo laddove quello magnetico nul
lo e viceversa.
La frequenza di un'onda stazionaria pu essere tanto bassa quanto si
vuole ; quando tende a zero si hanno velocit e pendenza costanti oppure
campi elettrico e magnetico che non variano n in funzione del tempo
n della posizione lungo la direzione di propagazione ; si pu allora i m-
Figura 80
1 67
Figura 81
v2
p
E
v
(340)
E.
l
-v - (P1 + P2 )
E1 + E2
(341)
L
L
.
(342)
- P1 + P2) = -- (- E1 + E2).
(
2
v
v
La variazione di L nel tempo - u, e quindi quella della quantit di mo
to immagazzinata risulta :
(343)
1 68
IRRAGGIAMENTO
P2 - P1 = - v (E1 - E2) .
(345)
fu
(348)
Dalle (344) e (348) si possono ricavare facilmente due relazioni che rap
presentano la conservazione della quantit di moto e dell'energia. Sia :
allora :
E = El + E2 ,
E = f
E2
El
[ l + (rJ ,
[l - ( rJ
(l + r
(l - - r .
(349)
(350)
Osservando le (349) e (350) si nota che, al variare del segno di u, cio nel
caso di un oggetto che si allontani dal punto fisso di riferimento, la rela
zione tra la forza e l'energia totale per unit di lunghezza espressa dalla
(349) non cambia, mentre il rapporto tra l'energia dell'onda che si pro-
1 69
Figura 82
tesa si muove lungo la fune stessa : se si sposta verso destra, l'energia del
l'onda che si propaga nella stessa direzione aumenta rispetto a quella del
l'onda che si muove verso sinistra ; inoltre, per una data forza, l'energia
totale E associata alle onde aumenta. Quando la velocit u del dispositivo
mobile tende a quella delle onde v, l'onda che viaggia verso destra diven
ta molto maggiore dell'altra, e contemporaneamente l'energia totale E as
sume valori molto elevati ; questo vuoi dire che, per aumentare la velo
cit del dispositivo illustrato nelle FIGG . 80 e 82, bisogna esercitare su di
esso una forza ; una parte dell'energia E pu essere considerata come ener
gia cinetica associata alla velocit u. Se si indica con E0 l'energia relativa
a una velocit nulla, l'energia associata al movimento risulta essere :
E - E0
(35 1 )
1 70
IRRAGGIAMENTO
(35 1 ) proviene dalla molla del dispositivo illustrato in FIG. 80, che si rac
corcia all'aumentare della velocit, ma una parte deve essere fornita dal
l'esterno spingendo il dispositivo stesso se si vuole aumentarne la velocit.
stata ora analizzata una perturbazione che si sposta insieme con la
sorgente mobile e che a velocit molto basse non si comporta affatto co
me un'onda ; l'energia immagazzinata tutta di un tipo, piuttosto che es
sere ugualmente associata alla pendenza e alla velocit, o al campo elet
trico e a quello magnetico. All'aumentare della velocit della sorgente, la
perturbazione diventa sempre pi simile a un'onda che si propaga nella
direzione di movimento della sorgente ; per esempio i campi che circon
dano un elettrone che viaggia con velocit quasi pari a quella della luce
sono molto simili a onde elettromagnetiche intense e molto corte ; se la
sorgente potesse raggiungere la velocit delle onde, produrrebbe un'onda
progressiva reale . Quando la velocit della sorgente approssima quella
delle onde, l'energia della perturbazione che provoca molto elevata ; se si
prendono le equazioni alla lettera, si dovrebbe arguire che necessaria
un'energia infinita per imprimere alla sorgente la stessa velocit delle on
de, e questo assolutamente corretto nel caso di particelle cariche che si
muovono nel vuoto, mentre, se viaggiano in un mezzo oppure nel caso
di aeroplani che volano nell'aria, la velocit delle onde pu essere supe
rata a spese di una quantit finita di energia : infatti l'equazione d'onda
che viene adoperata per descrivere perturbazioni elettriche o magnetiche
in un solido o perturbazioni acustiche in aria non pi valida per onde
di notevole ampiezza.
stato inoltre fatto osservare che il dispositivo illustrato dalla FIG. 80
si raccorcia all'aumentare della velocit, e ci ha un preciso riscontro nel
comportamento tridimensionale : un elettrone, insieme con i profili di cam
po elettrico e magnetico che lo circondano, si contrae nella direzione del
moto all'aumentare della velocit secondo un effetto relativistico che fu
per osservato da L. Lorentz in anni ancora prerelativistici ; oggetti mate
riali, come dirigibili o sottomarini, non si accorciano nella direzione del
moto all'aumentare della loro velocit, mentre ci avviene (in teoria) per
la perturbazione che producono nel mezzo : infatti, se si assume che una
soluzione dell'equazione delle onde in forma scalare :
(305)
sia del tipo :
S
F(x, y,
z,
ut),
171
e cio che la perturbazione nel mezzo si muova verso destra con velocit
u, la (305) diventa :
O.
Se si pone :
(352)
(353)
a2S
ax 2
a2S
ay2
a2s
aw2
O,
(354)
che ha la stessa forma che avrebbe la (305) nel caso in cui S non varias
se nel tempo ; si pu cio far corrispondere a ogni tipo di perturbazione
immobile nel mezzo una perturbazione in movimento che soddisfi w ; per
esempiO, una soluzione ind ipendente dal tempo della (305) pu essere :
(x2
y 2 + z2) 1; 2
-- ------- - -
--
(355)
(356)
[l - ( ; ) ] 112,
turbazione che trasporta con s ; Lorentz ipotizz che gli elettroni in movi
mento si contraessero seguendo la legge sopra riportata all'aumentare del
la velocit e A. Einstein in seguito lo dimostr\ mentre un contemporaneo
1
1 72
The
I R R AGGIAMENTO
and magnetism 1
XXVI,
173
FIG .
18.3 Un plasma che non presenti velocit termiche oscilla a una pulsazione definita wp
e le onde nel suo interno posseggono velocit di gruppo nulla : che cosa accade quando
una particella carica si muove attraverso un plasma del genere ?
18.4 Per un certo mezzo dispersivo la pulsazione w e il vettore d'onda k di un modo sono
legati dalla seguente relazione :
w
IOOO k2
misurati in m e s. Si supponga che una perturbazione non alternata si muova verso destra
nel mezzo a una velocit di 100 m f s e provochi un'onda : quale sar la sua w ? L'onda si
trover a destra o a sinistra della perturbazione in movimento ?
1 74
XIX
Retrospettive e prospettive
1 Per quanto riguarda le e ncicl opedie, si veda a d esem p i o l'Enciclopedia della Scienza e della
Tecnica (EST) , M ondadori, VI edizione, prima ristampa ( 1 97 6 ) . Per i l ibri si veda ad esem
p i o : Beck A . H., Words and waves, New York ( 1 967), edizione italiana, Parole e onde, Mi
lano ( 1 970), un testo semplice che contiene fra l' altro la descrizione d i talune applicazioni
pratiche nel campo dell e comunicazioni ; Pierce J . R., Electrons and waves, N e w York ( 1 964)
che spiega in modo piano l e equazioni di M axwell ; P ierce J. R., Waves and messages, N e w
Y o r k ( 1 967), edizione italiana, Onde e messaggi, B o l o g n a ( 1 969) che tratta d i telefonia, tele
visione, satell iti per comun icazi o n i , ecc.
175
ziali che rappresentano i vari sistemi fisici e come si combinino per soddi
sfare le condizioni iniziali o al contorn o, potr consultare le rispettive
voci dell'enciclopedia e diversi libri particolarmente utili1.
Passando in rassegna gli argomenti trattati nel corso del libro, si col
piti dal loro numero e dalla variet delle applicazioni possibili : nel capi
tolo I si introdotto il concetto di altezza degli strumenti musicali e si
sono descritti alcuni aspetti della scala temperata spalancando al lettore
una porta sul mondo dei suoni e della musica, un mondo che pu es sere
esplorato per mezzo di voci tratte dall'enciclopedia, di libri e di rivi ste
specializzate2
Nel capitolo I V si definito il concetto fondamentale di velocit di
gruppo, di quel la velocit cio con l a quale si propaga l'inviluppo di un
treno d 'onde e si sposta l'energia che costituisce l 'onda stessa : si osserv
che la velocit di gruppo varia in funzione della frequenza cos che dei
brevi impulsi si allungano o si diperdono durante il loro moto ; questo
un problema vitale nel la propagazione di segnali televisivi e di dati3
Nei capitoli III e IV stato descritto il comportamento di modi accop
piati che, se risulta importante in alcuni dispositivi pratici, quali per esem
pio gli accoppiatori direzionali nei sistemi a microonde\ di ancora m ag
gior rilievo quando venga considerato come un fenomeno che si ritrova
in varie situazioni fisiche ; nel capitolo V I I I per esempio s i vide che, quando
le onde sono accoppiate con periodicit, si possono avere interazioni forti
anche per vettori d'onda o costanti di fase diversi ; se una linea di trasmis
sione o una guida d' onda presentano delle variazioni periodiche, saranno
trasparenti per alcune frequenze e rifletteranno le onde con altre frequenze.
La struttura periodica del reticolo cristallino fa s che elettroni dotati
di certe frequenze (o energie) vengano riflessi mentre altri di energia di-
W. C . ,
1 76
RETROSPETTIVE E PROSPETTIVE
1 77
questo avviene quando la velocit del mezzo tale che un'onda che si
muova verso sinistra rispetto ad essa viene vista propagarsi verso destra
da un osservatore stazionario. In un tubo a onda progressiva si verifica
proprio questo fenomeno ed esso viene quindi adoperato per amplificare
segnali a microonde nel campo dei satelliti per telecomunicazioni1
Durante l'analisi dell'energia e del momento della quantit di moto
dei mezzi rotanti, nel capitolo XII, si incontr Un altro utile dispositivo,
l'amplificatore parametrico, e, nel capitolo XIII, altre forme di amplifi
cazione parametrica. In un amplificatore parametrico un'onda molto in
tensa interagisce con onde deboli trasferendo ad esse energia e quantit di
moto ; questi dispositivi sono importanti per le frequenze di interesse nel
campo delle microonde e delle onde luminose2
Durante lo studio delle onde polarizzate si trov che era possibile con
vertire la polarizzazione delle onde da lineare in circolare, e da un verso
all'altro di polarizzazione circolare e questo port alla discussione di quel
lo strano e utile dispositivo, l'isolatore, che trasmette le onde che si pro
pagano in una direzione e assorbe quelle in direzione opposta. Molti altri
aspetti della polarizzazione sono certamente degni di ulteriore studio3
Il capitolo XV riguardava le onde piane e quasi piane e la radiazione
prodotta da sorgenti complicate e, insieme con il capitolo XVI, ci ha
portato alla teoria delle antenne. Al lettore pu forse interessare confron
tare il modo di trattare la diffusione di questo libro col teorema dell'in
duzione di Schelkunoff4 relativo alle onde elettromagnetiche o considerare
le antenne radio, con i relativi profili direzionali, in maggiori dettagli5
Nel capitolo XVII si introdusse l'equazione delle onde in forma scalare,
che un punto di partenza per altri libri sulle onde, un argomento che
taluni potrebbero desiderare di comprendere pi a fondo6, al pari del
l'equivalente vettoriale dell'equazione (3 0 1), che esprime la massima delle
intensit di un'onda scalare convergente. chiaro che la (3 0 1 ) si pu ap
plicare alla pressione di un'onda sonora, ma non alla sua velocit, oppure
a onde polarizzate, ma solamente per piccoli angoli.
1
178
RETROSPETTIVE
PROSPETTIVE
1 Si veda in proposito il volume di Jeans J. H., Electricity and magnetism, gi citato nel capi
tolo XVI I I . Per inciso, segnalo al lettore che i capitoli XIX e XX del libro di Jeans sono stati
scritti in epoca abbastanza vicina a quella dei primi studi sulle cariche i n movimento e sulla
relativit da conservarne il sapore della scoperta.
2 Si veda Lamb H., Hydrodynamics, New York ( 1 945) che tratta della massa effettiva dei cor
pi che si muovono entro i fluidi, ma sol amente a basse velocit.
' Chi fosse interessato ad approfondire questo argomento veda Jeffery A . , Nonlinear wave
propagation, with app/ications to physics and magnetohydrodynamics, New York ( 1 964).
1 79
Indice analitico
Abraham M . , 1 73
Accoppiamento, 5 1 -54, 57-58, 59-66, 67-75,
97- 1 00, 105- 1 06, 1 77
Accoppitori direzionali, 1 7, 48, 1 76
Aero plano, 1 64
Aliscafo, 1 64
Altezza (di un suono), 1 6, 176
Altoparlanti, 73-75
Ampiezza, 20-2 1 , 1 1 5- 1 1 6 , 1 27
istantanea, 3 5
massima ( o di picco), 2 1 , 35-38
A mplificatori parametrici, 1 8 , 107 , 108- 1 1 4, 1 78
Antenna, 127- 1 29, 1 3 8- 1 39 , 1 4 1 - 1 52, 1 78
area efficace, 1 43
per microonde, 1 4 1
superdirezionale, 1 39
Armoniche spaziali, 6 1 , 1 00, 1 05 - 1 06
Bande d'arresto, 63
Birifrangenti, materiali, 1 1 8- 1 2 1 , 1 2 3 - 1 2 5
Cherenkov, radiazione, 1 6 3
Chitarra, 1 6
Chu L . J . , 97
Complessa, rappresentazione, 43-47
Costante di fase, 2 1 , 23-24, 52-54
Cutler C. C., l 00, l 02, l 03
D iffrazione, 1 43 - 1 52
Diffusori
esponenziali, 73, 74-75
lineari (o conici), 73-75
1 80
Eco, 1 4
Einstein A . , 1 72
Elettroni, 64-66
in movimento, 1 7 1 - 1 73
massa, 64
quantit di moto, 65
Energia, 1 2 - 1 3 , 33, 65, 77-9 1 , 92- 1 00, 1 04, 1 06
bande, 66
conservazione, 79, 1 69
media unitaria, 3 5
negativa, 93, 1 02, 1 77
solare, 1 2
Fase, 2 1 , 43
Filtro a microonde, 64
Fononi virtuali, 1 74
Forza, 77-9 1 , 1 69- 1 70
Fotoni virtuali, 1 74
Frequenza, 1 6 , 22, 23-24
di taglio, 3 3 , 87
Fresnel A. 1 . , 143
Friis H. T . , 1 42, 143, 148
Fronte d'onda, 143-145
Guida d'onda, 25, 87-89, 1 2 1 - 1 22
conica, 36
Huygens C., 1 43
Idrovolante, 1 64
Inviluppo, 37-38
Irraggiamento, 1 6 1 - 1 74, 1 77
INDICE ANALITICO
Isolatore, 1 1 8, 1 2 1 - 1 22, 1 78
Jean H. J., 1 73
Klystron, 97
Laser, 63
Leonardo da Vinci, I l
Linearit, 1 3 - 1 4
Lobo di radiazione, 1 3 3 - 1 3 6
a cardioide, 1 3 8
Lorentz L . , 1 7 1 , 1 72- 1 73
Luce, 1 1 , 1 2 , 63
velocit, 34
Lunghezza d'onda, 2 1 , 22, 104
Manley-Rowe, relazione, 107
Massa, 93
elettromagnetica, 173
Maxwell, equazione, 1 60
Mezzi, 25-27, 1 73
a parametri variabili con continuit, 36-39,
67-75
birifrangenti, 1 1 8- 1 2 5
in movimento, 92- 1 00
rotanti, 1 02- 1 07
Microfoni a nastro, 1 3 8
Microonde, 1 7 , 1 8 , 64, 1 1 6, 1 4 1 - 142, 1 76 , 1 78
millimetriche, 1 2 3
Modi, 25-27
accoppiati, 48-55, 56-58, 1 76
dispersivi, 30, 33
misti, 1 06
non dispersivi , 30, 33
pregressi, 67
propagazione, 5 1
regressi, 67
Modulazione di velocit, dispositivo, 1 00
Monofase, linea di trasmissione, 1 1 7
Numero complesso, 43-47
Onde
di carica spaziale, 97
dispersive, 64
d'urto , 1 6 3
elettromagnetiche, I l , 12, 2 5 , 3 3 - 3 4 , 8 7 ,
97-1 00, 1 3 6- 1 3 8 , 1 56 - 1 60, 1 6 7
guidate, 20
in un solenoide, 88-90, 97-99
lente, 96- 100, l 04, l 06
lineari, 1 3 , 82
longitudinali, 25
luminose, 13, 63
lungo una fune, 38-39, 1 1 5- 1 1 6 , 1 65 - 1 66
piane, 1 26- 1 39, 1 54
polarizzate, 1 1 6- 1 25, 1 78
progressive, 26-27
regressive, 27, 1 00
sferiche, 1 54- 1 60
sinusoidali, 1 7 , 20-24, 59-66, 1 1 5
sonore, 1 3- 1 4, 74-75 , 1 56, 1 73
stazionarie, 80, 1 67
sull'acqua, 1 64
torsionali, 25, 94, 100
trasversali, 25
veloci, 96- 1 00, l 04, l 06
virtuali, l 7 4
Orecchio interno, 36-38
Oscillatore parametrico, 107
Overcraft, 1 64
Periodo, 22, 24
Piano complesso, 4 3 , 45
Pianoforte, 16
Planck, costante, 64
Polarizzazione, 1 1 5- 1 25
circolare, 1 1 6- 1 22
lineare, 1 1 5 - 1 1 6 , 1 1 9- 1 20, 1 2 3
piani, 1 1 9- 1 20
Potenza, 1 2 - 1 3 , 23 -24, 3 3 , 5 7 , 68 -72, 77-9 1 ,
92- 1 00, 1 06-107 , 1 1 7
complessa, 73, 1 5 5
flusso, 34
istantanea, 23, 24, 69
massima, 23
media, 23, 24, 3 5 , 69-70
reattiva, 70, 72
Poynting, vettore, 87
Pozzo, 1 44
di dimensioni nulle, 1 54, 1 5 7
Pressione, 1 3 , 8 8 , 1 73
di un'onda sonora, 1 3 8 , 1 5 6, 1 78
Profilo di radiazione, 1 3 2, 1 3 8
Pulsazione, 2 1 , 23 -24, 65, 1 04- 105, 1 07
negativa, 105
Quantit di moto, 1 3 , 77-9 1 , 94, 95-96,
1 77
conservazione, 79-80, 1 69
flusso, 78, 8 1 , 94, 1 77
momento, 1 02- 1 07
Riflessione, 14- 1 6
Riverberazione, tempo, 1 4
Satelliti per telecomunicazioni, 1 1 6 , 1 78
Saunders R., 1 3
Schelkunotf S . A . , 1 39, 1 78
Schrodinger, equazione, 64
Scia, 1 64
Segnale
modulante, 30-32
modulato i n ampiezza, 30-32
portante, 30-32
Solenoide, 63, 88-89, 97-99
Sorgenti
combinazione, 1 3 8, 1 39, 1 44
181
1 82
Trasmissione
formula, 142- 143, 1 48- 1 49
linea, 1 5 , 1 1 7, 1 6 1
Trifase, linea d i trasmissione, 1 1 7
Trombe coniche, 74, 1 5 5, 1 77
Tubi a onda progressiva, 1 8, 49, 97-99, 108
Tweeter, 1 7
Velocit, 1 3
angolare, 1 04- 1 05
di fase, 1 7, 2 1 , 22, 23-24, 28-39
di gruppo, 1 7, 32-39, 58, 1 76
Vettore, 42-4 7
Vettore d'onda, si veda Costante di fase
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